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Architettura romantica p.

1054-1055

Storicismo: si intende la ripresa dei vari stili architettonici appartenenti a varie epoche storiche (Medioevo,
Rinascimento, Barocco..).
Eclettismo: fusione di questi stili in un unico edificio
Lo stile classico, con i riferimenti all'arte comune, non sembrava più adeguato a rappresentare i caratteri
dei singoli paesi, né a sostenere le esigenze di una società moderna. Si aprì per gli architetti un periodo di
libertà inventiva; il Romanticismo fu il primo a rivalutare un passato non classico come ispirazione per
un'arte nazionale. Per i romantici riscoprire il Medioevo significava ritrovare le proprie radici culturali.
Le cattedrali svettanti, luminose e mistiche erano state le costruzioni più originali dei popoli del nord
Europa: per la prima volta uno stile nuovo (quello medioevale) si era sostituito a quello classico, imposto
dall'impero romano. Il gotico e il romanico avevano anche varianti regionali e ciò testimonia che non esiste
un bello assoluto, valido per tutti, ma ogni cultura ha i propri valori estetici.

In Inghilterra la riscoperta dell'architettura gotica ebbe grande importanza nella formazione di un gusto
autonomo, il Gothic revival; inoltre la riscoperta del gotico non interessò solo l'ambito architettonico, ma
anche le arti decorative (mobili, gioielli, tessuti). Questo stile trasformò l'aspetto delle città, delle campagne
inglesi, gli interni delle abitazioni.

Palazzo del parlamento


Nel 1834 venne bandito un concorso per la ricostruzione del nuovo parlamento inglese (distrutto
dall'incendio) e ai partecipanti venne richiesto l'uso di stili nazionali, cioè il GOTICO. Il progetto vincitore era
opera di Charles Barry, che prevedeva una calibrata mescolanza di classico e gotico. La pianta rettangolare,
con ampi cortili, gallerie, ambienti collegati, ha la grandiosità e la simmetria degli edifici rinascimentali,
mentre il rivestimento esterno e la decorazione degli interni fu affidata a Augustus Welby Pugin, rigoroso
sostenitore del revival medioevale. Il rivestimento è in puro stile gotico, chiamato dagli inglesi stile
perpendicolare, riferendosi alla rielaborazione dello stile gotico (fino al 1500) e fu caratterizzato dalla
sovrabbondanza di elementi decorativi che si ripetono per tutto l'edificio.
Gli elementi gotici sono le guglie e i pinnacoli, che contribuivano allo slancio verticalistico e alla statica
dell'edificio. Lo slancio verticalistico è sottolineato a sud dalla torre Vittoria e a nord dalla torre
dell'orologio. La torre dell'orologio è anche chiamata Stephen's Tower ed ha 5 campane; una di queste è
detta Big Ben ed è la terza campana più pesante d'Inghilterra con le sue 14 tonnellate. Oggi il nome Big Ben
è stato esteso a tutta la torre,simbolo di Londra. Il palazzo ha più di 1000 stanze, tra cui la camera dei Lord e
dei Comuni. L'architettura gotica, secondo Pugin, non solo aveva un significato mistico, ma era un esempio
di sistema costruttivo logico, in cui la bellezza è data da strutture funzionali all'uso dell'edificio; la
decorazione esterna doveva esaltare questa struttura e non occultarla.

Restauro
Con la riscoperta dell'architettura gotica crebbe anche l'attenzione nei confronti degli edifici del passato,
spesso rovinati dall'incuria e da incendi. In Francia l'attività dell'architetto Eugène Viollet-le-Duc si
concentrò sul restauro di monumenti medioevali. Per lui restaurare era ripristinare l'originaria struttura
medioevale, eliminando ogni aggiunta successiva e ricostruendo le parti mancanti secondo i modelli
dell'epoca, o secondo deduzioni e confronti; per questo a volte i suoi interventi sconfinarono in falsi, come
avvenne nel borgo di Carcassonne. Per lui l'importante era ricreare la completezza dell'edificio, elaborando
una struttura mai esistita, ma fedele allo spirito dell'epoca. Sosteneva la necessità di un restauro
integrativo, che riportasse a uno stato di completezza le strutture originarie del monumento, ricostruendo
in stile ciò che il tempo aveva distrutto.
Borgo di Carcassonne
E' una cittadella fortificata, dove sono stati inventati i merli della cinta muraria, le coperture coniche delle
torri e le porte della città. La prima impressione è l'artificiosità, è troppo perfetto e nuovo per essere un
castello medioevale. Il fascino sui contemporanei era proprio questa sua perfezione, nel dimostrare come
era il castello prima che il tempo lo intaccasse. Costruire in stile significa ricostruire in modo fedele rispetto
al modello originale. I suoi restauri mostrano che il fine dell'architetto era creare ambienti suggestivi
ispirandosi al passato.

John Ruskin (critico inglese) era a favore del restauro conservativo, che salvaguardasse le parti originali del
passato, senza reintegrare ciò che era andato perduto nel tempo.
Vengono introdotti nuovi materiali da costruzione. Gli architetti si impegnarono nella progettazione di spazi
razionali, di facile costruzione e utilizzo, capaci di accogliere attività sempre più diversificate. I progressi
della tecnica fornirono nuovi materiali, che consentirono la costruzione di grandi ambienti, le cui strutture
erano lasciate a vista, prive di decorazioni.
L'architetto di formazione umanistica si rivelò inadatto a progettare edifici che richiedevano un'elevata
competenza tecnica e scientifica; assunse più importanza la figura dell'INGEGNERE. Il divario tra le due
professioni crebbe.
L'impiego di nuovi materiali costruttivi fu reso possibile dall'evoluzione della siderurgia, che impiegò nuovi
sistemi di fusione ad alte temperature. Così venivano prodotte travi di ferro, elementi portanti degli edifici,
nuove leghe metalliche resistenti (ghisa, acciaio), superando le tradizionali strutture portanti come l'arco e
la volta. Questi nuovi materiali furono impiegati nella costruzione di strutture pubbliche, come ponti,
viadotti, ferrovie.

Esposizioni universali: Crystal Palace p. 1138


Il Crystal Palace di Londra ospitò la prima esposizione universale nel 1851 ed era un grande edificio di ferro,
ghisa (ottenuta con l'aggiunta di carbonio nella fusione del ferro), acciaio che doveva ospitare le novità in
campo tecnologico e artistico di ogni paese europeo. Questi eventi fieristici si tennero a turno nelle
maggiori capitali europee e divennero il banco di prova della nuova architettura.
Joseph Paxton realizzò il Crystal Palace, un padiglione simile ad una monumentale serra che aveva un'area
di 70 mila metri quadrati, pari a 4 volte quella della Basilica di San Pietro. La struttura ricorda all'esterno le
cattedrali gotiche, era costituita da 5 navate, su cui si innestava un transetto a volta, che consentì di non
abbattere gli alberi di Hyde Park. L'edificio si sviluppa su 3 ordini, che in corrispondenza delle 5 navate si
ristringeva a gradoni verso l'alto. Contenuto nei costi, aveva il vantaggio della RAPIDA EDIFICABILITA' (5
mesi).
Paxton vinse il concorso anche perché, terminato l'evento, il Crystal Palace poteva essere smontato e fu
trasferito infatti alla periferia di Londra, dove fu usato anche per gare sportive.
Lo spazio era determinato dalla ripetizione modulare di elementi minimi (travi e montanti metallici).
All'interno c'erano attrezzature all'avanguardia: un sistema di trasmissione su rotaie, un impianto di
areazione con aperture e tendaggi, un sistema di canalizzazione dell'acqua piovana. Il Crystal Palace era
moderno e ricordava le cattedrali medievali, soprattutto per il sistema costruttivo. Come nelle cattedrali, c'è
la prevalenza degli spazi vuoti sui pieni, è una struttura quasi trasparente (come le vetrate gotiche). Paxton
applicò il principio che secondo Pugin e Ruskin era caratteristico dell'architettura gotica, cioè l'idea che la
funzione dell'edificio debba guidarne la costruzione, mentre gli elementi decorativi rappresentano solo
l'abbellimento. Il Crystal Palace non esiste più perché fu distrutto nel 1936 da un incendio.

Caffè Pedrocchi p. 1056


Ristrutturazioni urbanistiche
Tra il 1850 e il 1870 Parigi assunse la fisionomia che ora conosciamo.
L'urbanistica della città di Parigi aveva fino ad allora mantenuto i suoi caratteri medioevali; fu Georges
Haussman, prefetto del dipartimento della Senna, a trasformare Parigi nella più moderna ed efficiente
metropoli del 19° secolo. Molti furono i motivi che spinsero l'imperatore Napoleone III alla realizzazione del
piano Haussman. Era infatti necessario ampliare e risanare una città che aveva raddoppiato la sua
popolazione e si trovava in pessime condizioni igienico-sanitarie; grazie al contributo degli ingegneri si
costruì una rete di fognature e un idoneo sistema di acquedotti. In 17 anni furono aperti 165 km di nuove
strade, arterie per il traffico pesante (i boulevards )che avrebbero permesso un più agevole movimento
dell'esercito e favorito il controllo dell'ordine pubblico.
Haussman intervenne su Parigi come un chirurgo su un organo infetto. Con lo stesso fine, fece sistemare e
rese pubblici grandi parchi. Furono salvati importanti monumenti, isolati al centro di una piazza, che
divennero punti di riferimento. Un esempio è Place de l'Etoile (240 m di diametro), dove l'Arco di Trionfo è
il centro di una fitta rete stradale.
Il piano di Parigi divenne il prototipo per molti progettisti che dovevano fare interventi di risanamento nelle
maggiori città europee.
Un altro esempio è la città di Vienna: nel 1858 l'imperatore Francesco Giuseppe ordinò l'abbattimento delle
sue antiche mura e sull'area ricavata e sulla fascia di verde, che separava la città vecchia dai nuovi quartieri,
fu impostato un anello di circonvallazione, chiamato Ring. Il Ring accolse molti edifici di interesse pubblico,
come il municipio, la biblioteca, teatri, musei. Così, senza intervenire sul vecchio nucleo urbano si creò una
nuova struttura funzionale, razionalmente collegata con il centro storico.
Il piano di Vienna si discostò molto dal modello di Parigi, anche per l'impostazione metodologica.
Tutte le capitali europee e le città americane (NY) subirono trasformazioni nel tessuto urbano e stradale. Le
antiche strutture medioevali furono adattate alle esigenze della vita moderna.
In Italia questo intento di ristrutturare i centri storici incontrò opposizione per le numerose testimonianze
artistiche.

Galleria Vittorio Emanuele II a Milano p.1142


Il progettista è Giuseppe Mengoni , che la costruì dal 1865 al 1878. Per quel che riguarda il sistema
costruttivo, è in muratura con tetto in vetro e in ferro. E' ubicata nel centro urbano ed è in stile neoclassico,
come si vede dalle due facciate poste all'estremità dell'asse maggiore. E' un esempio di architettura
eclettica sia per le scelte costruttive, sia per le dimensioni. Nel 1859 sorse l'idea di un passaggio coperto che
collegasse piazza Duomo a piazza della Scala. Il progetto fu attribuito a Mengoni a seguito di un concorso, a
cui parteciparono 176 architetti. La galleria è strutturata con un impianto a croce, è lunga 196m in direzione
nord-sud e 105.5m in direzione est-ovest, è larga 14.5m ed è alta 21m; l'ottagono che si forma è coperto da
una cupola in vetro e ferro che raggiunge 47m di altezza. Alzando lo sguardo da sotto la cupola, si vedono 4
mosaici a forma di mezzaluna, che ospitano le personificazioni di Europa, Asia, Africa e America. Oltre ai
disegni della pavimentazione dell'ottagono centrale con gli stemmi dei Savoia, di Torino, di Milano, di
Firenze e di Roma, la galleria mette in mostra 24 statue che raffigurano italiani illustri, eseguite dai migliori
scultori del secondo 800. Completano il programma decorativo le semilunette con le raffigurazioni delle
attività umane; i due ingressi principali presentano due grandi archi trionfali, su via Silvio Pellico e su via
Tommaso Marini. Con il bombardamento su Milano del 1943 la Galleria ha subito danneggiamenti e l'arco
che dava su via Silvio Pellico è stato distrutto; dal 53 è stata attuata una fase di ricostruzione che ha cercato
di riprodurre il più fedelmente possibile l'architettura del Mengoni, modificandone però i materiali. Negli
anni 60 il restauro ha interessato il rifacimento della pavimentazione. Nella galleria hanno sede caffè,
negozi, librerie. E' stata fonte di ispirazione per i futuristi come Carrà e Boccioni.
Tour Eiffel
E' il simbolo di Parigi, fu amata, odiata, discussa, invidiata. Raggiunge con la sua antenna un'altezza di 324
metri, furono impiegati 2 anni, 2 mesi e 5 giorni per costruirla. Fu inaugurata il 31 marzo 1889, aperta il 6
maggio per l'avvio dell'esposizione universale del 1889, in occasione del centenario della rivoluzione
francese. La sua costruzione è una straordinaria impresa ingegneristica; fu fino al 1930 l'edificio più alto del
mondo.
Fu progettata da Gustave Eiffel, ingegnere specializzato nella costruzione dei ponti metallici. Prima di
allora, aveva contribuito alla realizzazione dell'ossatura della statua della Libertà. Fu scelto tra altri 100
proposte presentate al governo francese.
La struttura in ferro, due volte più alta della cupola di san Pietro e più imponente della piramide di Giza,
destò perplessità nell'ambiente culturale del tempo: fu definita brutta, alcuni la chiamavano l'asparago di
ferro. Nel 1909 rischiò la demolizione, perchè contestata dall'elite intellettuale parigina. Doveva essere una
costruzione transitoria facilmente smantellabile. Eiffel , che all'inizio con questa costruzione voleva solo
celebrare i progressi della tecnica, si sentì obbligato a trovare delle utilità scientifiche per non farla
smantellare: propose di usarla per la misurazione meteorologica, per la radiotelegrafia, come parafulmini,
come barometro. Dal giorno della sua apertura vi sono saliti 250 milioni di persone; nonostante le precarie
condizioni di sicurezza durante la costruzione, solo uno dei 300 operai perse la vita.
Quando Hitler visitò Parigi, i francesi per impedirgli di salire e scoprire i sistemi di telegrafia, disattivarono
gli ascensori. Hitler sarebbe stato costretto a salire 1665 gradini, i francesi si giustificarono dicendo che a
causa della guerra era difficile trovare i pezzi di ricambio. Alcune ore dopo la partenza dei nazisti gli
ascensori tornarono a funzionare.

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