! 3 Corso di Storia - Classe terza LICEO LINGUISTICO “S.SCHOLL”
Prof. Alvise Cristinelli TRENTO L’inizio dell’età medievale
Costantinopoli Odoacre Invasioni Espansione degli
capitale dell’impero depone germaniche in Italia arabi nel L’imperatore Romolo L’impero d’Occidente Mediterraneo Costantino trasferisce Augusto è assalito dalle genti L’ espansione ufficialmente la sua Con l’ultimo germaniche che ne distrugge sede a Bisanzio, imperatore distruggono effettivamente l’unità detta poi d’Occidente l’organizzazione, ma, culturale creata da Costantinopoli: è la finisce mescolandosi con Roma e dà origine a conclusione del lungo l’unità quelle romanizzate, due civiltà nettamente periodo che ha visto politica e danno inizio a un diverse: quella araba Roma e l’Italia centro territoriale nuovo tipo di civiltà e quella erede della vitale dell’impero. dell’impero in Europa. civiltà romana.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Immagini della «decadenza» Sin dal Rinascimento il periodo finale dell'impero romano (definito di volta in volta come tardo impero, basso impero, tardo antico) è stato visto dagli storici come epoca di cambiamento per eccellenza. Sia coloro che, come scrive Arnaldo Momigliano, lo hanno letto come cambiamento in negativo e dunque come «archetipo di ogni decadenza», sia coloro che, soprattutto a partire dal Novecento, vi hanno scorto le tracce di un'evoluzione necessaria e positiva, hanno visto in quel periodo, variabile nei suoi termini estremi ma centrato nei secoli III-V, l'epoca terminale della classicità. La modernità, ricercando di volta in volta le proprie radici nel mondo classico, ha rivestito questa fase storica di valori differenti, sollecitata anche dalle emergenze dell'attualità.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Gibbon e l’ipotesi della causa della caduta dell’impero romano
Per Edward Gibbon, che scrisse nella
seconda metà del Settecento, vi era una evidente affinità tra la sua epoca e il II secolo d.C., momenti di massimo splendore rispettivamente della civiltà moderna e di quella classica; simili, per Gibbon, erano anche i processi che avevano condotto al declino e alla caduta dell'una e dell'altra. Sulla scorta di una tradizione illuministica che aveva avuto precedenti in Montesquieu e in Voltaire, egli individuò nel cristianesimo la causa della fine dell'impero.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Il peso dell’economia La nuova consapevolezza storica dell'Ottocento contribuì in alcuni casi a puntualizzare la diversità tra le due epoche, ma non a cancellare la convinzione che la trasformazione fosse stata radicale e negativa. Lo studio della fase conclusiva dell'impero romano si intrecciò con lo sviluppo dei nazionalismi esaltando la contrapposizione tra etnie e portando a identificare nelle invasioni il motivo principale della «morte di Roma».
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Il peso dell’economia Al tempo stesso, però, lo sviluppo delle scienze economiche e sociali portò gli storici a introdurre anche valutazioni di tale natura, oltre che politiche, nella spiegazione del cambiamento. L'influenza di Karl Marx si precisò nelle tesi che identificavano le ragioni della caduta nella trasformazione di una struttura sociale e produttiva basata sulla schiavitù in una fondata sul servaggio e sui rapporti feudali.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Decadenza o cambiamento? Nuove ricerche diedero frutti nel primo trentennio del Novecento contribuendo ad ampliare le prospettive. Le posizioni iniziarono a differenziarsi prima tra gli storici dell'arte, che videro nel cambiamento delle forme successivo a Costantino non più una decadenza ma un progresso [Riegl], poi tra gli storici dell'economia [Dopsch, Pirenne] che iniziarono a discutere il peso della componente monetaria e di quella naturale nell'economia antica e a stabilire cesure derivate da questa distinzione.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Decadenza o cambiamento? Le nuove interpretazioni complessive, come quella di Michail Rostovtzev (1926), pur non abbandonando l'idea di una decadenza, non operavano più le equivalenze semplificanti che avevano caratterizzato la storiografia precedente: la «barbarizzazione» che secondo alcuni aveva condotto alla fine dell'impero diveniva in Rostovtzev un più complesso «imbarbarimento» delle classi dirigenti romane e germaniche, incapaci di reagire alla pressione contadina.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Nascita dell’idea di «tardo antico» Negli anni Sessanta-Settanta del Novecento si è avuta un'ulteriore cesura [Cameron]. Gli storici hanno cominciato a indagare il mondo tardo-antico come un periodo autonomo, sganciandolo dal ruolo che aveva rivestito rispetto alle epoche anteriori e posteriori. La prospettiva è stata allargata all'Oriente, dapprima mostrando la parzialità di un'ottica esclusivamente occidentale fondata sulla data del 476 d.C., in seguito rivedendo anche l'idea di un'immobilità orientale contrapposta a una serie di cambiamenti sopraggiunti in Occidente.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Nascita dell’idea di «tardo antico» Lo sviluppo della ricerca archeologica ha fornito appigli ai sostenitori di una maggiore continuità delle strutture romane (per esempio le città). Inoltre sono state esaminate fonti in lingue diverse dal latino e dal greco (siriaco, aramaico) e storie di luoghi in precedenza poco studiati (Scandinavia, Nubia, Yemen), che complessivamente hanno consentito di soffermarsi sulle specificità locali della lenta trasformazione. I tempi sono dunque maturi per una nuova riflessione sulla fine dell'impero e del mondo antico, attraverso un'analisi comparata dei cambiamenti e delle permanenze.
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Prof. Alvise Cristinelli TRENTO Mappa - territorio - intenzione
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# 1.12 Il regno di Francia. Luigi VI e VII. La trasformazione dei legami vassallatici. Il feudo oblato. Lotte tra Capetingi e Plantageneti. Filippo Augusto e Giovanni Senza Terra. Franconi e Svevi
# 1.10 La nascita del sistema bicamerale inglese; i Lord e i Comuni. Natura orizzontale del potere contrattuale, lunga durata della verticalità, Costituzione