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Allievi Gestionali Docenti: D. Cassani, C. Perelli Cippo, I. Sabadini, F. Sianesi. I prova, 27 aprile 2011
Tutti i calcoli devono essere riportati per la correzione, e le risposte devono essere giustificate.
e quindi gli autovalori di A sono λ1 = 1, λ2 = −1 (che per altro si leggono sulla diagonale essendo A una
matrice triangolare). Poichè A ammette due autovalori reali e distinti, si può concludere che esiste una base B
di autovettori di R2 rispetto alla quale A è diagonalizzabile.
Per determinare una base per il ker(A−λ1 I2 ) , ovvero per l’autospazio relativo all’autovalore λ1 , occorre risolvere
il sistema
0 0 x 0
=
3 −2 y 0
che ammette ∞1 soluzioni tutte e sole della forma
2/3y
y
In modo analogo si ottiene che una base per il ker(A − λ2 I2 ) è {b2 } dove
0
b2 = .
1
A = B diag{λ1 , λ2 }B −1
.
x + y + kz = 2
2. Risolvere il seguente sistema lineare al variare del parametro reale k : x + y + 3z = k − 1
2x + ky − z = 1
Soluzione:
Sia
1 1 k
A= 1 1 3
2 k −1
la matrice incompleta associata al sistema. Dato che
det A = k 2 − 5k + 6
si ha che:
• det A 6= 0 ∀k ∈ R \ {2, 3} ,
• det A = 0 in corrispondenza di k = 2 e k = 3 .
Pertanto, se k ∈ R \ {2, 3} , il sistema è di Cramer ed ammette una ed una sola soluzione di componenti
det Bi
xi = i ∈ {1, 2, 3} ,
det A
dove Bi è la matrice ottenuta da A sostituendo all’ i -esima colonna la colonna dei termini noti. Effettuando i
calcoli si ottiene che
Consideriamo ora il caso in cui k = 2 . In questo caso ρ(A) = 2 , mentre il rango della matrice completa B
associata al sistema,
1 1 2 2
B= 1 1 3 1 ,
2 2 −1 1
è ρ(B) = 3 . Poichè ρ(A) 6= ρ(B) , il sistema non ammette soluzioni.
Infine, consideriamo il caso in cui k = 3 . Anche in questo caso ρ(A) = 2 , inoltre ρ(B) = 2 dove
1 1 3 2
B= 1 1 3 2 .
2 3 −1 1
Dato che ρ(A) = ρ(B) = 2 , il sistema ammette ∞1 soluzioni che si possono ottenere risolvendo il sistema di
Cramer
x + y = 2 − 3z
2x + 3y = 1 + z
dove z ∈ R compare come parametro. Pertanto le soluzioni sono tutte e sole della forma
5 − 10z
7z − 3
z
al variare di z ∈ R .
p
3. Data f (x, y) = 1 + (x − 1)y ; i) determinare il dominio e le curve di livello di f e rappresentarli sul piano
cartesiano; ii) stabilire se f è differenziabile in P = (2, 1) ; iii) calcolare, se esistono, tutte le derivate direzionali
di f nel punto P ; iv) determinare, se esiste, il polinomio di I grado che meglio approssima f in un intorno di
P ; v) dimostrare che una funzione differenziabile in un punto P ammette in P tutte le derivate direzionali
Soluzione:
(c − 1)2
Ec = (x, y) ∈ D(f ) y = .
x−1
∂f y ∂f x−1
(x, y) = p , (x, y) = p .
∂x 2 (x − 1)y ∂y 2 (x − 1)y
∂f ∂f 1
Dv f (P ) = (2, 1)a + (2, 1)b = (a + b) .
∂x ∂y 2
(iv) Dato che f è differenziabile in P , esiste il polinomio di I grado che meglio approssima f e in un intorno
di P si ha che
∂f ∂f p 1 p
f (x, y) = f (2, 1) + (2, 1)x + (2, 1)y + o( x2 + y 2 ) = 2 + (x + y) + o( x2 + y 2 ) .
∂x ∂y 2