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2. Dal v.4 al v.12 troviamo la Protasi, qui Dante racconta il suo viaggio
dal Paradiso fino all’Empireo e ha vissuto situazioni che la ragione
non è in grado di esporre. L’invocazione è rivolta ad Apollo da v.13 a
v.36. Apollo è il dio della poesia, della saggezza e della musica, ed è
considerato da Dante il rappresentante della sapienza.
L’invocazione ad Apollo, ha un valore simbolico in quanto Dante lo
immedesima nella figura di Dio, o nel mito di Marsia, una creatura
dei boschi, che convito di poter superare Apollo in una gara di
musica, lo sfidò. Apollo decise di accettare la sfida, vinse e lo scuoiò
vivo. Nel canto vengono invocate anche le Muse, ma questa
invocazione al momento è inutile perché il loro intervento non è
sufficiente.