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S.Pagliara
Università di Pisa (Italy)
M.Palermo
Università di Pisa (Italy)
M. Sassu
Università di Pisa (Italy)
SOMMARIO
Si riferisce su alcune esondazioni avvenute nel territorio maremmano (provincia di Grosse-
to) a seguito di piogge particolarmente intense, che hanno determinato innalzamenti del li-
vello liquido in taluni tratti dei corpi idrici ricettori tali da risolversi nel sormonto di attra-
versamenti viari di ridotta luce, cagionandone il crollo o il trascinamento a valle di auto-
mezzi transitanti, con perdite di vite umane. In generale, per corpi idrici in cui recapitano
bacini idrografici di modesta entità, il rapido innalzamento dei livelli liquidi si iscrive in un
quadro pluviometrico che può anche essere caratterizzato da eventi alquanto intensi e di du-
rata relativamente ridotta, nonché spazialmente confinati. L’onda di piena che ne scaturisce
è pertanto caratterizzata da una ridotta distanza temporale dalla precipitazione che la deter-
mina e da una dinamica che si esaurisce in un lasso temporale non esteso. In tale cornice
idraulico-idrologica, si illustrano le varie tipologie delle dinamiche di collasso, ove avvenu-
to, e si forniscono indicazioni su possibili strategie di difesa per fenomenologie similari.
1. INTRODUZIONE
Figura 1 - Mappa della distribuzione delle piogge e dei tempi di ritorno calcolati sulla durata di 24
ore per la provincia di Grosseto (tratta dal report del Centro Funzionale della Regione Toscana)
Figura 2 – Tempi di ritorno delle precipitazioni per le durate di 1 ora (sinistra) e 3 ore (a destra)- (da
report 14.10.2014 Centro Funzionale Regione Toscana)
Figura 3 – Esempio di pluviogramma (da report 14.10.2014 Centro Funzionale Regione Toscana)
L. Giresini, S. Pagliara, M. Palermo, M. Sassu
2. SWEEPING EFFECT
Dal punto di vista più strettamente idraulico, vi è inoltre da rilevare che, in genere, per tale
tipologia fenomenologica, il deflusso che si instaura può essere di tipo combinato. Ovvero,
se l’occlusione non è totale, può verificarsi un deflusso in pressione all’interno dei fori tu-
bolari e un deflusso a superficie libera che interessa la sede stradale. È altresì evidente che
in tali circostanze, vi è un deterioramento della capacità di deflusso della corrente liquida
nel tratto d’alveo interessato, plausibilmente accompagnato da un incremento dei livelli i-
drici a monte del manufatto. La parte di deflusso che si realizza a superficie libera, pertanto,
può risultare, a seconda del grado di ostruzione, significativa. Ovvero, interessando la sede
stradale, la corrente defluente è in grado di esercitare spinte idrodinamiche anche di notevo-
le entità, dal momento che, generalmente, essa risulta essere diretta in direzione ortogonale
agli elementi trasversali presenti sulla sede stradale. L’incremento del grado di ostruzione,
pertanto, può dar luogo a complesse modificazioni del regime idraulico. Ovvero, in linea
teorica, il possibile incremento dei livelli liquidi ad essa connessi, oltre a determinare un
incremento della componente idrostatica della spinta idrodinamica, può anche risolversi, in
taluni casi, in fenome ni dissipativi che si realizzano a monte del manufatto.
3. EROSION EFFECT
Nel caso di ponti con travi in c.a. e spalle in muratura, posizionati in alvei naturali, si pos-
sono verificare esondazioni che interessano anche le aree adiacenti al corpo idrico medesi-
mo. È la circostanza evidenziata nel ponte delle figure 6 e 7, nonché nel ponte delle figure 8
e 9: la riduzione del piano viabile per erosione, unito alla perdita di appoggio della trave
generano il collasso anche in presenza di membrature resistenti in c.a. e sezioni in alveo a-
deguate.
L. Giresini, S. Pagliara, M. Palermo, M. Sassu
La dinamica del deflusso che può realizzarsi per la menzionata tipologia può essere tale da
determinare l’erosione delle sponde in corrispondenza del manufatto. Nella fattispecie,
l’erosione delle aree adiacenti può essere determinata da due dinamiche consequenziali e
concomitanti. Ossia, l’eventuale sormonto della struttura di attraversamento può risolversi
in una corrente a superficie libera defluente anche sul piano stradale che stramazza a valle.
In particolare tale fenomenologia produce effetti non dissimili da quelli che si verificano in
caso di plunging. Ovvero,qualora essa occorra in corrispondenza delle aree adiacenti alla
struttura, può innescare erosioni localizzate con eventuale allargamento della sezione di de-
flusso. Conseguentemente, si possono anche innescare fenomeni vorticosi in corrisponden-
za della parte erosa che contribuiscono ad instabilizzare ulteriormente il materiale spondale.
4. FLOATING EFFECT
Qualora il ponte si appoggi su spalle in muratura, la cui portata alle azioni orizzontali fvk è
notoriamente data dalla relazione f vk = fvko + 0,4 σn , si può assistere ad una riduzione della
pressione verticale σn sulle spalle durante l’evento alluvionale. Occorre infatti considerare
la possibilità che l’esondazione produca un alleggerimento del peso proprio della trave, an-
che solo nel breve periodo dell’onda di piena, soprattutto se la soletta di impalcato è forma-
ta da travi di bordo estradossate in c.a.. Tale tipologia è tutt’altro che infrequente nei piccoli
attraversamenti stradali, potendo realizzare sia l’appoggio del guard-rail, sia il contenime n-
to degli strati che costituiscono il corpo stradale.
In questo modo l’incremento del livello liquido che si realizza anche solo per brevi transito-
ri, determina, per effetto della spinta di Archimede, una diminuzione della risultante delle
forze verticali esercitate dalla trave in c.a. sugli appoggi in muratura.
Ne risulta, pertanto, una riduzione considerevole della reazione verticale sulle spalle e della
portata a taglio dei muri d’appoggio: è un esempio il ponte di figura 11 e 12. A ciò si ag-
giunge il fatto che questi ultimi sono sollecitati dalla spinta idrodinamica esercitata in dire-
zione orizzontale dell’acqua. Non è infine da trascurare l’effetto erosivo prodotto dall’onda
di piena sul materiale murario; il cedimento dell’appoggio, così indebolito, è pertanto la si-
tuazione di collasso più probabile.
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Vi è inoltre da rilevare che, in tali tipologie, il cedimento dei muri di appoggio può anche
essere agevolato da una dinamica erosiva che si instaura in seno all’alveo. Ovvero,
l’appoggio può cedere anche per ragioni dovute ad incrementi sia generalizzati che localiz-
zati delle azioni tangenziali al fondo, imputabili alla modificazione delle caratteristiche
fluidodinamiche della corrente in corrispondenza di eventi di piena. Tale evenienza si so-
stanziano in un’amplificata capacità erosiva della corrente. Infine, se tale azione erosiva si
esplica in corrispondenza delle fondazioni, può determinare pericolosi fenomeni di scalza-
mento delle medesime che, sommati all’azione orizzontale predetta, possono innescare ci-
nematismi di collasso.
5. CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
Report eventi meteo-idrologici dei giorni 10, 11 e 12 NOVEMBRE 2012: sull'evento alluvionale regi-
strato nella Toscana Nord-Occidentale e sulla Provincia di Grosseto, Regione Toscana – Servizio I-
drologico Regionale - Centro Funzionale della Regione Toscana.
Report eventi meteo-idrologici del giorno 14 OTTOBRE 2014: sull'evento alluvionale registrato nella
Toscana Nord-Occidentale e sulla Provincia di Grosseto, Regione Toscana – Servizio Idrologico Re-
gionale - Centro Funzionale della Regione Toscana.