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Enrico Bellino
Aprile 2011
1 Introduzione
In questo capitolo indagheremo come si formano le scelte di consumo degli individui
qualora si tenga esplicitamente conto del fatto che la dotazione di moneta M che
appare nel vincolo di bilancio deriva da scelte razionali degli individui in relazione
all’offerta dei fattori produttivi a loro disposizione. I tipici fattori produttivi pos-
seduti dagli individui e ‘prestati’ alle imprese dietro un compenso sono la terra, il
lavoro e il capitale. I corrispondenti compensi vengono denominati rendita, salario e
interesse (o profitto) rispettivamente. Per semplicità tralasceremo di considerare il
fattore di produzione ‘terra’. Nella sezione 2 tratteremo dell’offerta di lavoro mentre
nella sezione 3 tratteremo dell’offerta di capitale
px = w`s . (1)
1
lavoro venduto o offerto. Questa seconda differenza può essere facilmente eliminata
riformulando il problema in esame in modo che i due beni oggetto di scelta siano il
generico “bene di consumo”, che indicheremo ancora con il simbolo x, e il tempo che
l’individuo vuole tenere per sé, cioè il “tempo libero”, che indicheremo col simbolo
t. L’individuo possiede una “dotazione” di tempo a sua disposizione, che potremmo
indicare con t̄ e che corrisponde alla quantità di tempo disponibile nel periodo che
corrisponde al suo orizzonte di programmazione (per esempio 30 giorni se l’orizzonte
fosse il mese, 365 giorni se fosse l’anno, ecc.). In tal caso si descrivono le scelte del
consumatore “fingendo” che egli venda sul mercato integralmente la sua dotazione
di tempo e ne ricompri poi quella parte che vuole mantenere per sé. Questo ragio-
namento permette di capire che il prezzo del tempo libero è il salario, in quanto ogni
scelta di “consumare” un’ora di tempo in più per sé equivale a non offrire un’ora di
lavoro. La retta di bilancio assume, cosı̀, la seguente formulazione:
px + wt = wt̄. (2)
Si osservi che poiché la somma delle ore lavorate, cioè del lavoro offerto, `s , e delle
ore consumate come tempo libero deve essere pari all’ammontare totale di tempo a
disposizione del consumatore, si ha che
`s + t = t̄. (3)
È immediato venere che grazie alla (3) le espressioni del vincolo di bilancio (1) e (2)
coincidono.
La retta di bilancio (2) è rappresentata sul piano (t, x) da una retta decrescen-
te che passa per il punto (t̄, 0), che indica le dotazioni individuali, quale che sia il
sistema dei prezzi. Pertanto al variare del salario (per esempio all’aumentare del sa-
lario) rispetto al prezzo del bene di consumo la retta di bilancio ruoterà (diventando
più ripida) facendo perno sul punto (t̄, 0) (si vedano le tre rette di bilancio della
figura 1 che sono state tracciate assegnando tre valori diversi al salario unitario,
w0 < w00 < w000 ).
Per conoscere la scelta ottima fra consumo e tempo libero, dati i prezzi w e p
è necessario conoscere le preferenze dell’individuo fra questi due beni. Essa sarà
individuata, nel caso di un ottimo interno, dal punto di tangenza fra la curva di
indifferenza più lontana dall’origine e la retta di bilancio: il paniere E 0 per w = w0 ,
il paniere E 00 per w = w00 e il paniere E 000 per w = w000 . Le scelte ottime riguardanti
l’“acquisizione” di tempo libero determinano al tempo stesso, per differenza, la
quantità di lavoro offerto: `s0 per w = w0 , `s00 per w = w00 e `s000 per w = w000 . È
possibile calcolare la scelta ottima per tutti i valori di w e di p: si ottengono cosı̀ le
funzioni di domanda del bene di consumo e di tempo libero per ciascun individuo
i,1
2
x 6
@@ coeff. ang.
@ −w000 /p
@ w0 < w00 < w000
@
@
@
@ 000
................................ @•..E
H
.
....
@
coeff. ang.
HH
HH E 00 ... @
..................
•.. .. @
−w00 /p H
... HH ..... @
... H..
... H @
.... H
.
....
@
hhh ...
H
h HH @
coeff. ang.
hh .... hhhh .... h H @
0
0
−w /p .
.
..................................................
... .
.
...
hhhh EH
•... hH @
. 00 000 . .
.
. 0
hHh@H
h -
0 w
t p t p w
t pw t̄. t
... ... .. .
... ... {z }....
0 ..
|
... ...
... ... `s0 = `s wp ....
... .. ..
.... }....
...
| {z
...
000
`s000 = `s wp ...
.... ..
| {z }.
w00
`s00 = `s p
3
w
6
w000 ..............................•...
...
...
...
...
...
...
....
...
...
w00 ............................................ .... ....
•
.... ....
... ...
... ...
w0 .............
....
• .... ....
... ... ...
.. .. .. -
0 `s0 `s000 `s00 `s
ER-O l’individuo “si impoverisce” in termini reali: col suo reddito è in grado di acqui-
stare minori quantità di entrambi i beni; anche ciò conduce a una riduzione del
consumo di tempo libero e un aumento del lavoro offerto (posto che entrambi
i beni siano beni “normali”, ossia beni il cui consumo aumenta all’aumentare
del reddito); tale effetto è noto come effetto di reddito ordinario;
2
Poiché come si è visto la quantità di lavoro offerto dipende dal prezzo relativo del lavoro rispetto
a quello del bene di consumo tale funzione è omogenea di grado 0, ossia non subisce variazioni se
si verificano variazioni equi-proporzionali di p e di w. Potremmo dunque scrivere `si = `si (w/p).
In termini economici ciò significa che gli individui basano le loro decisioni di offerta di lavoro solo
sul salario reale, ossia la quantità di bene di consumo che si può acquistare con la vendita di una
unità di lavoro; i lavoratori non soffrono cioè di “illusione monetaria”.
4
ER-D aumenta il valore della dotazione di tempo a disposizione dell’individuo (au-
menta la remunerazione del lavoro); per tale via l’individuo è portato ad ac-
quistare quantità maggiori di bene di consumo e di tempo libero; ciò porta a
una riduzione del lavoro offerto; tale effetto è noto come effetto di reddito “da
dotazione”.
L’effetto totale dipende dalla somma dei tre effetti; i primi due effetti, eviden-
ziando movimento nella stessa direzione del salario unitario e della quantità di lavoro
offerta, porterebbero a ottenere una curva di offerta di lavoro crescente; il terzo ef-
fetto, evidenziando movimenti in direzione opposta di salario e offerta di lavoro,
condurrebbero a un andamento decrescente della curva di offerta di lavoro. L’effetto
totale dipende dal peso relativo di questi tre effetti. Se per alcuni livelli del salario
unitario prevale il terzo effetto la curva di offerta di lavoro può avere l’andamento
descritto nella figura 2.
Aggregando rispetto a tutti gli individui che compongono il sistema economico
si ottengono le funzioni di domanda e offerta collettive che utilizzeremo nel seguito:
la funzione collettiva di domanda bene di consumo,
I
X
d
x (w, p) = xdi (w, p), (4)
i=1
p1 = p2 = 1,
dove l’uguaglianza a 1 del prezzo nei due periodi è giustificata mediante la scelta di
una opportuna unità di misura del bene di consumo: una unità di bene di consumo
sarà, per definizione, quella quantità di tale bene che si scambia con 1 unità di conto
(es. l’euro).
5
In questo quadro si suppone che l’individuo, pur non potendo trasferire il bene nel
tempo, possa trasferire il potere d’acquisto nel tempo: egli potrà infatti consumare
più (o meno) della sua dotazione di potere d’acquisto in un periodo a condizione che
consumi meno (o più) della sua dotazione di potere d’acquisto nell’altro periodo. Su
tali operazioni finanziarie è praticato un saggio di interesse pari a r. Per semplicità
si suppone che il tasso a debito coincida col tasso a credito. L’individuo in esame
dovrà rispettare due vincoli di bilancio, uno per ciascun periodo:
c1 = M1 − s (6a)
c2 = M2 + s(1 + r), (6b)
dove s indica il risparmio compiuto dall’individuo nel periodo 1. Esplicitando (6a)
rispetto a s, sostituendo in (6b) e riordinando si ottiene:
c2 = [(1 + r)M1 + M2 ] − (1 + r)c1 . (7)
La (7) indica il vincolo di bilancio che l’individuo deve rispettare nei due periodi,
cioè il vincolo di bilancio intertemporale. Esso è rappresentabile nello spazio (c1 , c2 )
da una retta decrescente, avente intercetta all’origine pari a [(1 + r)M1 + M2 ] e
coefficiente angolare pari a −(1 + r) (cfr. Figura 3).
c2
6
(1 + r)M1 + M2
e
in
cli
e
n
az
e
io
ne
e
:−
e
(1
e
+
r)
e
e
e (M1 , M2 )
M2 ···························•e
···
·· e
··
··· e
··
·· e
··
·· e
·· e - c1
0 M1 M2
M1 + 1+r
Il significato economico delle intersezioni con gli assi, al solito, indicano la quan-
tità massima di bene acquistabile in un periodo quando nell’altro periodo non si
acquista il bene: c1Max = M1 + M2 /(1 + r) nel primo periodo se, in aggiunta alla
dotazione monetaria del primo periodo l’individuo si facesse ‘anticipare’ quella del
secondo periodo, scontata al saggio r; c2Max = (1 + r)M1 + M2 nel secondo periodo
se l’individuo non consumasse nel primo periodo e trasferisse tutto il potere d’acqui-
sto del primo al secondo periodo; su tale trasferimento intertemporale va pertanto
aggiunto l’interesse calcolato al saggio r.
6
Per cogliere il significato economico del coefficiente angolare −(1 + r) immaginia-
mo che l’individuo voglia acquisire una unità aggiuntiva di bene nel primo periodo;
questa unità aggiuntiva gli ‘costa’, in termini di minor consumo futuro, 1 unità—
per averla trasferita al consumo presente—più l’interesse perso per non aver lasciato
investito al saggio r il potere d’acquisto corrispondente a tale unità: in tutto 1 unità
di consumo presente costa all’individuo esattamente 1 + r unità di consumo futuro.
Pertanto il coefficiente angolare indica il prezzo di una unità di consumo presente in
termini di consumo futuro (cosı̀ come l’inclinazione della retta di bilancio ordinaria
indica il prezzo relativo del bene misurato in orizzontale in termini del bene misurato
in verticale).
Osserviamo da ultimo che il punto di coordinate (M1 , M2 ) appartiene alla retta
di bilancio qualunque valore sia attribuito a r: ciò implica che al variare di r la retta
di bilancio (7) cambierà inclinazione ma passerà sempre per il punto (M1 , M2 ); più
precisamente al crescere di r la retta di bilancio intertemporale diventerà più ripida
ruotando sul punto (M1 , M2 ), come indicato nella Figura 4.
c2
6
A
A
A
inc
A
l
ina
A
zio
A
ne:
A
in
−(
cli
e A
na
A
z
+r
e
io
A
ne
00 )
e
:−
A
r0 < r00
e
(1
A e
+
e A
r
0
)
e A
eA
eA
eA
A (M1 , M2 )
M2 ···························
e •A·
··e
·· Ae
·· A
·· e
·· A e
··
···
A e
·· A e
·· AA e - c1
0 M1
7
a) il consumatore consideri il consumo in ciascun periodo come un ‘bene’; in
altri termini aumenti del consumo di un periodo, fermo restando il consumo
nell’altro, conducono a una combinazione preferita); dunque una riduzione di
consumo in un periodo deve essere compensata da un aumento del consumo
nell’altro periodo; le curve di indifferenza saranno pertanto decrescenti;
b) il consumo in un periodo è sostituto imperfetto del consumo nell’altro periodo;
le curve di indifferenza saranno pertanto strettamente convesse;
c) il consumatore è ‘impaziente’; più precisamente ciò significa che in caso di
equi-distribuzione temporale dei consumi, cioè una situazione nella quale c1 =
c2 , il consumatore è disposto a rinunciare a una unità di consumo presente
(dc1 = −1) a condizione di ottenere un consumo addizionale futuro maggiore
di quello a cui ha rinunciato (dc2 > +1); il rapporto tra queste due variazioni,
dc2 /dc1 |u=ū , e cioè il saggio marginale di sostituzione intertemporale (SMSI),
sarà minore di −1 quando ci si trova lungo la bisettrice (c2 = c1 ); in formule:
dc2
SMSI(c2 = c1 ) ≡ (c2 = c1 ) < −1.
dc1 u=ū
c2 = c1
A
A
A A SMSI(c2 = c1 ) < −1
A A
A A
+A
A
A A
A
- c1
0
8
trova i) sulla retta di bilancio e ii) su una curva di indifferenza che non ammette
punti interni alla retta di bilancio. Nel caso di un ottimo interno questa coppia
di condizioni è soddisfatta da un punto di tangenza fra la retta di bilancio e la
curva di indifferenza più lontana dall’origine. Analiticamente un ottimo interno è
individuabile con le due seguenti condizioni:
SMSI = −(1 + r∗ )
c2 = [(1 + r∗ )M1 + M2 ] − (1 + r∗ )c1 ,
HH
in Hclin
aziH
oneH
: −
H
(1HH
+r∗
)HH
c2 (r∗ ) ································
H•·· H
·· H
·· HH
··
M2 ················································
···
H•·H
·· H
·· ·· HH
·· ··
··· ···
H
HH
· · H - c1
∗ M1
0 c1 (r )
| {z }
s(r∗ ) > 0
Una volta visto come si individua la scelta ottima, al fine di costruire la curva
di offerta di risparmio, studiamo come varia la scelta ottima al variare del saggio di
interesse. Tale analisi è svolta graficamente nella Figura 8 nella quale si sono consi-
derati quattro livelli alternativi del saggio di interesse, rI , rII , rIII e rIV . Quando
9
c2
6
HH
in Hclin
aziH
oneH
: −
H
(1HH
+r∗
)HH
M2 ································H•·· H
·· H
·· HH
··
c2 (r∗ ) ················································
·· H•·H
·· H
·· ··
·· ··
HH
··· ·· HH
·· ·· H
H - c1
M ∗
0 1 c1 (r )
| {z }
s(r∗ ) < 0
10
A
A
A
c2 6 A coeff. ang.
IV
A−(1 + r )
A
A
A rI < rII < rIII < rIV
@ coeff. ang.
@ A
@ −(1 + rIII ) A
@ A
@ A E IV
A•...
@
@ E III ...A
•... .... A
@
... @ ... A
..
. .... A
...
@ ....
H @
coeff. ang.
HH
... ...
A
II
HH
H ..
.
. @
... A
−(1 + r ) ...
HH
... HH
@ ... A
.
HH .... @
@ A
...
... ... E II@ A
A
h
hhh .
... h
H .
... •H H .. @ A
... h .... HH@A
hhhh
coeff. ang. ... hhhh
I
−(1 + r ) ... ... h .. hhh
... .... A•..h
H
... @
H
h
...H EI
•... hhhh
h h
... ... ... . A@Hh
... ... ... ... A@ H H .... hhhh
... ... ... .
... A @ ... HH H
... ... ... ... A @ ...
... ... ... ... ... @ HH
.. .. .. .. A
A . @ . HH
H - c1
c1 (rIII )
c1 (rIV )
c1 (rII )
c1 (rI )
0 M̄ . 1
...
...
. ...| {z }.
... ... ... ...
... ... ... ... s(rI )
... ... ... ...
... ... ... . (< 0)
... ... .| {z }.....
... ... ...
... ... s(r II
) ...
... ... .
... ... (> 0) ....
..| . {z .
}....
...
s(rIII ) ...
(> 0) ...
.. ..
| {z }.
s(rIV )
(> 0)
11
r
6
rIV · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·•···
··
·
III · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · ···· · · · · · · · · · · · · · · ·•
··
r ·· ··
·· ··
·· ··
II · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·•
·· ··
r ·
·· ··· ···
·· ·· ··
•············· r I ·· ·· ··
·· ·· ·· ·· - s(r)
s(rI ) 0 s(rII ) s(rIV ) s(rIII )
.5
ER-O l’individuo ‘si impoverisce’ in termini reali: col suo reddito è in grado di acqui-
stare minori quantità di entrambi i beni; anche ciò conduce a una riduzione del
consumo presente e dunque a un aumento del risparmio (posto che entrambi
i beni, consumo presente e consumo futuro, siano beni ‘normali’, ossia beni
il cui consumo aumenta all’aumentare del reddito); tale effetto è noto come
effetto di reddito ordinario.
ER-D+ Se il consumatore risparmia nel primo periodo, l’aumento del saggio di inte-
resse aumenta il reddito derivante dal risparmio investito. Per questa via il
consumatore ‘si arricchisce’, e dunque, essendo consumo presente e futuro en-
trambi beni normali, il consumatore trova conveniente aumentare il consumo
presente e ridurre cosı̀ il risparmio offerto. Tale effetto, essendo riconducibile
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all’aumento del valore della ‘dotazione’ di moneta disponibile nel primo perio-
do e trasferibile (parzialmente, attraverso un risparmio positivo) al secondo,
viene chiamato effetto di reddito da dotazione.
L’effetto totale dipende dalla somma dei tre effetti e dal fatto che il consumatore
risparmi o si indebiti nel primo periodo.
Se il consumatore si indebita nel primo periodo i tre effetti (ES, ER-O e ER-
D−−) vanno nella stessa direzione e la curva di offerta di risparmio è sempre crescente.
Se invece il consumatore risparmia nel primo periodo l’effetto ER-D+ assume dire-
zione opposta a quello dei primi due effetti (ES, ER-O). Per quei livelli del saggio
di interesse dove ER-D+ prevale su ES ed ER-O si presenta un tratto decrescente
della curva di offerta di risparmio.
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