BRESCIAOGGI
Venerdì 22 Aprile 2011
NUOVE TECNOLOGIE. Passatalapaura diquellache fula«new economy»crescono anchein provincialeiniziativelegate alweb: dallestartup alle aziende consolidate
«NerdEconomy»,Bresciaè infermento
Dueostacolida superare: ifinanziamentie leinfrastrutture hi-tech
Giovanni Armanini
Non chiamatela «new eco-
nomy». La «nerd economy» è
un modo di fare impresa che si
sta diffondendo nel mondo
ma nella cui sostanza c’è mol-
to di bresciano. Parte da inizia-
tive di alcuni giovani informa-
tici (il termine «nerd» identifi-
ca il secchione made in Usa
tutto libri e computer, quello
che solo alla fine dei film con-
quista la più bella della classe)
e punta a fare impresa. Face-
book iniziò così. Twitter e You-
tube anche. Google pure. La
bresciana Zabibu (si veda il
pezzo a fianco) è nata così e
spera di ripercorrere quel cam-
mino. I grandi del web sono
stati giovani scrittori di codice
informatico partiti da zero.
Senza grandi mezzi (in giro ce
ne sono pochi, e se un venten-
ne si presenta in banca a chie-
dere sostegno tutt’al più gli vie-
ne chiesto quante case ha suo
padre), ma con grande compe-
tenza.
DINUOVOci sono le idee: inter-
net per i ventenni di oggi una
tecnologia che è sempre esisti-
ta. Passata la grande paura
che una decina d’anni fa an-
che a Brescia fece vittime illu-
stri e lasciò sul campo solo le
parti migliori delle aziende, il
tessuto imprenditoriale locale
sembra aver acquistato una
nuova consapevolezza prepa-
randosi a nuove sfide affasci-
nanti. Dalle piccole startup
tecnologiche che scommetto-
LATESTIMONIANZA. Ilmodellodi businessdella societàdiBedizzole
Wavea SanFrancisco
«WebamisuradiPmi»
Ghidini:«Entroottobrei primirisultati concreti,
quic’èlostesso spiritodelle Vallibresciane»
Brescia protagonista nella Sili-
con Valley? L’impresa del grup-
po Wave, che ha sede a Bediz-
zole, ma opera anche a Milano
e Torino, è ambiziosa e affasci-
nante. Il primo approccio con
la realtà americana ha spalan-
cato uno scenario interessan-
te. Ne è testimone Federico
Ghidini, responsabile dell’in-
ternazionalizzazione del grup-
po, dopo i primi mesi di opera-
tività dell’azienda, che già do-
po l’estate farà un primo pun-
to della situazione. L’obiettivo
di Wave è quello di supportare
le idee bresciane a crescere nel
mercato Usa. Ma anche il con-
trario: trovare idee made in
Usa che giovani sviluppatori
nostrani possano elaborare
(scrivendo codici) qui in Ita-
lia. Il segreto? Il nostro merca-
to del lavoro «informatico» è
meno sviluppato e (strano a
dirsi) costa meno.
«In tutte le aziende più im-
portanti della Silicon Valley,
da Cisco ad HP, passando da
colossi come Mvware , Google
e DreamWorks - racconta Ghi-
dini -, si rimane colpiti dai veri
e propri talenti italiani tra-
piantati da anni e abituati a
pensare in inglese e tradurre
in italiano. Come Stefano Maf-
fulli, che da Milano ha deciso
di seguire il suo istinto abban-
donando il capoluogo lombar-
Lasquadra di Zabibu: Pizzamiglio,Natali, Pelati, Zanetti,Capogna
no su una piattaforma basata
sul web alle grandi aziende di
consulenza che puntano a sup-
portare le tante possibili iniza-
tive imprenditoriali locali (e
non solo) su Internet, lo scena-
rio bresciano si è arricchito
nell’ultimo anno di alcune im-
prese innovative estremamen-
te interessanti.
Manca ancora, al momento,
un supporto istituzionale
(Università? Organizzazioni
imprenditoriali? Camera di
commercio?) che lanci una
operazione di sistema in gra-
do di supportare economica-
mente le idee. Forse perchè
manca ancora la capacità di ca-
pirle e scegliere le migliori.
Ma la strada è stata avviata. I
«nerd» bresciani hanno già
FedericoGhidini, responsabile internazionalizzazionedi Wave
do approdando a Twitter, per
arrivare a Guerrino De Luca,
che in un bar di San Francisco
mi raccontava la formula ita-
liana della trasformazione del
mouse in oggetto di design».
Ma qual è dunque il tratto in
grado di unire la celebre Sili-
con e le nostre bresciane valli?
«Sicuramente il concentrato
di imprese». Ed infatti il secon-
do boom di Internet (il primo
iniziato nel 1997 finì con la co-
siddetta bolla della new eco-
nomy poco dopo il 2000) sem-
bra basato più su piccole idee
che si affermano sul mercato
partendo da capitali minimi
che su grandi progetti che sto-
ricamente sul web hanno avu-
un loro evento annuale («Pa-
ne web e salame», si veda il
pezzo a fianco) e sono pronti a
confrontarsi per crescere. Con
un altro gap da sottolineare,
ben evidenziato da Giancarlo
Gervasoni (Zerouno informa-
tica) in un recente forum di Sy-
mantec (colosso della sicurez-
za informatica): «A livello di
banda, tolte le grandi città, la
situazione di copertura e affi-
dabilità risulta ancora del tut-
to inadeguata». Il salto di qua-
lità (ed il successo imprendito-
riale) passerà anche da questi
limiti attuali. Sperando che
nel frattempo qualcuno ripen-
si alle già manifestate intenzio-
ni di andarsene negli Usa dove
l’habitat è migliore. f
giovanni.armanini@bresciaoggi.it
to scarso successo. Un po’ co-
me le attività di laboratorio
che hanno fatto crescere il no-
stro tessuto imprenditoriale
nei decenni scorsi. Con una fi-
gura, tuttavia, che da noi man-
ca: «I venture capital (investi-
tori, o finanziatori, se si prefe-
risce) sono parte attiva della
società statunitense». Una fi-
gura assente in Italia, in un
mercato finanziario un po’ in-
gessato. Per ora i contatti sono
avviati: «Sountrkr, Thum-
btack, Publisoftweb, Hyperfa-
ir e la bresciana Zabibu, tutte
realtà di giovani startupper ita-
liani che giorno e notte scrivo-
no codice per inventarsi il futu-
ro».f
L’evento
Il23giugno
«Paneweb
esalame»
Compiedue anni, egodedi
ottimasalute datala giovane
età,«Panewebesalame» il
barcamporganizzato perla
primavoltanel2010chefa il
puntoannualesulla situazione
delmondo interneta Brescia.
Quest’annoBresciaoggi.itsarà
trai partnerdell’evento chesi
svolgerà il prossimo23 giugno,
promossodaunclepear.come
viralfarm.it.
ILBARCAMPèuna
non-conferenzacollaborativa,
dovechiunquepuòsalirein
cattedra,proporre un
argomentoeparlarne,con lo
scopodifavorire illibero
pensiero,la curiosità,la
divulgazioneeladiffusione dei
temilegati alWeb. Una non
conferenza(unconference) il
cuitema didiscussione è
prestabilitoinanticipo dagli
organizzatori,una riunione
apertai cuicontenuti vengono
propostidai partecipanti
stessi.Lo scorso annomolti
furonogli interventi suggestivi
dapartedimolti«smanettoni»
bresciani.Periscrizioni è
possibileconsultare ilsitoweb
http://panewebesalame.comf
© RIPRODUZIONERISERVATA
brevi
STRATEGIAAZIENDALE
OXIGENIOE MCCANN
«CREAREMERCATO»
PERLABRANDCULTURE
Sarà a Brescia la sede degli
interventi di «Creare Mer-
cato», iniziativa promossa
in partnership tra Oxige-
nio, piccola società di consu-
lenza strategico direzionale
di Brescia, e McCann Erick-
son, leader della comunica-
zione a livello italiano ed in-
ternazionale. L'obiettivo è
portare nelle aziende bre-
sciane la cultura della mar-
ca ed offrire anche a loro un
servizio di comunicazione
di alto livello, come accelle-
ratore dello sviluppo econo-
mico: un asset finanziario
riconosciuto nella grande
impresa, ma meno nelle
Pmi.Info: oxigenio.it
POLITECNICO
UNSETTORE INCRESCITA
NEL2010 ILDIGITALE
ÈCRESCIUTODEL 10%
Nel 2010 il settore italiano
dei Media (stampa, radio,
tv, Internet e Mobile) cresce
di oltre il 3%, sfiorando quo-
ta 17 miliardi di Euro. La
componente digitale, au-
mentando del 10% circa, va-
le nel 2010 quasi 5 miliardi
di euro, pari al 29% del mer-
cato complessivo dei me-
dia. Di questo si parlerà
martedì 10 Maggio 2011 alle
9.30 al Politecnico di Mila-
no (Campus Bovisa), dove
verranno presentati i dati
del 2011, che secondo antici-
pazioni confermano una ul-
teriore crescita a due cifre
del settore.
LASTARTUP. Nataa febbraio2010è prontaalprimo lancio ingiugno
Zabibu,la piattaforma
coisocial networkdentro
Facebook, Twitter
e non solo: una raccolta
di file e contenuti online
catalogati in automatico
«Zabibu è la scatola magica
che riorganizza tutti i contenu-
ti che quotidianamente si uti-
lizzano su Facebook, Twitter e
i social network principali che
ormai sono entrati nell’uso
quotidiano, per divertimento
ma non solo, considerando
che molti ne fanno una leva ef-
ficace per il proprio busi-
ness». Parola di Matteo Pelati,
ex uomo Microsoft con una so-
lida conoscenza degli Usa e
della Silicon Valley che nel feb-
braio 2010 ha dato vita a Zabi-
bu, la prima startup bresciana
che punta su una piattaforma
indipendente basata sul web.
Con lui Andrea Zanetti (socio
finanziatore, la sua famiglia è
tra quella che hanno creato e
fatto crescere la Metra di Ro-
dengo Saiano) e Luca Natali,
co-fondatore operativo.
L’idea: creare una piattaforma
che raccolga tutti i contenuti
che quotidianamente si visita-
no sul web e li riordini in auto-
matico per tema. Se per esem-
pio si sta seguendo l’andamen-
to del proprio mercato di riferi-
mento e si trovano sparpaglia-
ti nella rete video, articoli, pdf
SOFTWARE. Per l’aziendadiviaCipro nel 2010ricavia +23%
Keycode increscita:
partnershipaLondra
Firmatal’intesaconHolbiperladistribuzioneinUk
L’applicazione è utilizzata da oltre 2.700 progetti web
Ricavi in crescita del 23% nel-
l’ultimo anno, con una squa-
dra che si è allargata a 11 perso-
ne (4 nuovi inserimenti). Con-
tinua così il cammino di
Keycode, la società guidata da
Enrico del Sordo che commer-
cializza Web Hat, l’unico sof-
tware di gestione dei contenu-
ti online italiano che vanta un
mercato internazionale e vie-
ne distribuito dalle principali
agenzie di comunicazione ed
attualmente è utilizzato da 172
realtà, per 2.700 progetti Inter-
net (tra cui i siti di Magneti
Marelli, Pavesi, Ansaldo, No-
kia life live club e Barilla).
L’ultima novità è stata l’inte-
sa con Holbi, una delle più
grandi agenzie di Londra (che
ha esternalizzato da tempo lo
sviluppo software in Ucraina
per far fronte a grandi quanti-
tà di lavoro), che verrà annun-
ciata il prossimo 28 maggio
nell’ambito dell’evento annua-
le (che si terrà nella mattinata
al Teatro Alberti di Desenza-
no) che ormai è diventato un
evento internazionale, consi-
derando che Web Hat è pre-
sente anche in Svizzera attra-
verso Digital Beans e in Cali-
fornia attraverso Digitali Ima-
gination.
La scommessa è particolare
ed abbastanza in controten-
denza rispetto al mercato.
o presentazioni interessanti
sul tema, Zabibu li «tipizza»
dando un ordine (ad esempio
cronologico, geografico, tema-
tico) e permettendo poi di ri-
prendere la materia con una
visione d’insieme completa.
ILPRIMORILASCIOdella piatta-
forma - elaborata grazie al sup-
porto di Dario Pizzamiglio e
Valerio Capogna - sarà ad ini-
zio giugno. Dopo un anno e
mezzo di lavoro Pelati e soci si
sentono pronti. Il target è quel-
lo che va dall’impiegato, al ma-
nager, all’imprenditore. La fa-
se di test ha coinvolto duecen-
to persone che hanno testimo-
niato la bontà del servizio: «Di-
venta uno strumento di utiliz-
zo personale che organizza il
lavoro e lo rende sempre dispo-
nibile a prescindere dal luogo
geografico in cui si lavora e dal
terminale utilizzato (compu-
ter da ufficio, portatile, ipad o
smartphone)». Per i profani
pare soprattutto un ottimo
strumento per brainstorming,
oppure per condividere quan-
tità di contenuti per tema.
Il modello di business? Dopo
una fase di utilizzo l’idea è di
«fare soldi» vendendo servizi
aggiuntivi con la formula «fre-
emium». Che in sostanza è
quello che Apple fa con le ap-
plicazioni per ipad e iphone,
Lasquadra Keycode almeeting 2010,delSordo èilterzo dasinistra
«Web Hat è un sistema garan-
tito - spiega del Sordo - ma non
chiuso. Noi sviluppiamo le so-
luzioni e le evolviamo, ma le
grandi realtà che hanno biso-
gno di personalizzazioni parti-
colari hanno la facoltà di pro-
cedere autonomamente a par-
tire da una base (peraltro as-
sai evoluta) che noi forniamo
loro». Un lavoro da venditori
al dettaglio del web che sta
dando comunque grandi sod-
disfazioni visti i numeri di cre-
scita. «Il 28 maggio - annun-
cia lo stesso presidente della
società - sarà anche il giorno
del nostro debutto su iPad,
con una applicazione intera-
mente sviluppata al nostro in-
Economia 25
ma in uno specifico mercato
concentrato su Zabibu. In pra-
tica verrà aperto il sistema agli
sviluppatori che potranno ag-
giungere funzionalità e succes-
sivamente venderle agli uten-
ti. Una operazione che rende
se ci sono migliaia di utenti at-
tivi quotidianamente sul sito.
Un esempio? «Subito - spiega
Natali - ci è stato detto che sa-
rebbe stato interessante tene-
re lì un archivio di posta orga-
nizzato proprio come i conte-
nuti di Zabibu. è uno sviluppo
su cui stiamo lavorando».
IL FUTURO? L’unica incognita,
manco a dirlo, è l’Italia. Anche
perchè l’analisi della concor-
renza è sconcertante. «Negli
Stati Uniti - raccontano gli Za-
bibu boys - abbiamo due con-
correnti che hanno ricevuto fi-
nanziamenti importanti: il pri-
mo per 45 mln, il secondo in
due tranches da 700 mila euro
e poi da 4 milioni». per questo
l’idea è quella di migrare nella
silicon valley americana, dove
recentemente gli sviluppatori
hanno avuto ottimi riscontri
da parte di investitori e non so-
lo, che considerano il prodot-
to assai migliore rispetto al
concorrente di riferimento
(Evernote n.d.r.). Quindi, si
chiedono loro: «Perchè do-
vremmo restare qui?». f
terno». Da ormai un anno e
mezzo infatti l’azienda sta
puntando sul software che per-
mette di elaborare e spedire
newsletter tenendo traccia del-
la lettura delle stesse da parte
di contatti-clienti che si è ag-
giunto alle soluzioni già pre-
senti per strutturare un nego-
zio online (e-commerce), una
extranet aziendale (con aree ri-
servate protette usate dalle
aziende per lo scambio di dati
e documenti tra sede e filiali o
tra sede e rappresentanti spar-
si sul territorio) o una web tv
(fruibile via internet gestendo
in modo semplice e veloce ca-
nali, palinsesti e contenuti vi-
deo).f