Sei sulla pagina 1di 1

I dialetti italiani (senza traduzioni)

Forse sapete già che in Italia ci sono molti dialetti, e se siete già stati in Italia
probabilmente vi siete resi conto di come non sempre il modo di parlare di
persone di diverse regioni sia comprensibile allo stesso modo. Magari capite
senza problemi le persone di una regione, ma quando vi spostate in un’altra
regione la vostra comprensione peggiora molto. Forse vi hanno detto che questo
è causato dal fatto che in Italia ci sono molti dialetti.

Bisogna fare una distinzione tra dialetto e accento. In inglese, per esempio, con
“dialect” spesso si intende “varietà di inglese”. In italiano però il dialetto è
un’altra cosa. I dialetti in Italia, infatti, sono delle vere e proprie lingue separate,
“sorelle” dell’italiano, ma diverse. In Italia, dunque, ci sono tantissimi dialetti. Quanti?
Difficile dirlo, perché spostandosi anche solo di pochi chilometri ogni dialetto cambia
leggermente, quindi potenzialmente ne potrebbero esistere migliaia.L’italiano, come
saprete, deriva dal latino. Quello che forse non sapete è che l’italiano si parla da
poco tempo. La base dell’italiano è il fiorentino letterario del 1300. Penso
abbiate sentito parlare di Dante, il più famoso scrittore italiano. L’italiano viene
definito spesso come “la lingua di Dante, che spesso viene chiamato “il padre
dell’Italiano”. Infatti è stato uno dei primi a scegliere di non scrivere solo in latino,
ma nella lingua locale. Il suo capolavoro “La Divina Commedia” fu scritto in
fiorentino, ovvero la lingua di Firenze. L’importanza di Dante è stata così grande
che di fatto i letterati di tutta Italia iniziarono a utilizzare l’italiano per comunicare
e scrivere, lingua che però la gente comune non conosceva e non parlava.
Persino a Firenze la lingua di Dante col passare del tempo cambiò moltissimo.
In Italia c’erano molti piccoli regni e stati, e in ognuno di questi il popolo parlava
la propria lingua.Nel 1861 l’Italia si è unita, e l’italiano, basato sul fiorentino, è
stato adottato come lingua nazionale a causa della sua importanza letteraria, ma
ci è voluto molto tempo prima che il popolo iniziasse a utilizzarlo. L’istruzione
obbligatoria per molti decenni non ebbe successo. Le guerre mondiali hanno in
parte aiutato, in quanto persone da ogni angolo del paese dovevano comunicare
tra di loro.Ma ciò che ha contribuito maggiormente alla diffusione della lingua è stato
l’arrivo della televisione negli anni ‘50. La televisione ha portato l’italiano in ogni
angolo d’Italia. Per questo l’italiano è una lingua giovane: è utilizzato su larga scala
solamente da circa 70 anni.Oggi l’italiano è diffuso praticamente ovunque in Italia. Nel
2006 il 91,8% di abitanti dichiarava di parlare italiano. Ma i dialetti, non sono morti, e
sono parlati maggiormente da persone anziane e in zone di provincia.I dialetti hanno
influenzato e influenzano ancora oggi molto l’italiano. Infatti in ogni regione
l’italiano è caratterizzato da parole e usi provenienti dal dialetto locale, e gli
accenti sono svariati. Per questo ogni regione ha il suo “italiano regionale”,
mentre l’italiano scritto è molto più uniforme. Gli italiani però si capiscono senza
troppi problemi quando comunicano in italiano.

Potrebbero piacerti anche