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Materiali lapidei artificiali di tipo tradizionale .

Le argille sono rocce sedimentarie incoerenti (sciolte) costituite da silicati di allumina idrati, ai quali si
uniscono silicati di magnesio, di ferro, di quarzo. Si presentano in natura con grana finissima e sono
costituite da particelle molto piccole unite le une alle altre mediante forze di tipo molecolare ed hanno la
caratteristica fondamentale di divenire plastiche a contatto con l’acqua, anche in piccole quantità.
Sottoposte a cottura avvengono nella massa trasformazioni tali che le fanno aumentare di durezza e di
resistenza, cambiare colore (il colore rosso è conferito dagli ossidi di ferro), diminuendo di volume, non più
impastabili.

Continuando la cottura, le argille, ad un determinato numero di calorie, fondono e vetrificano. Le argille per
la produzione dei laterizi devono essere scevre di carbonato di calcio, materie che se cotte e poi idrate
aumentano di volume sgretolando i laterizi che le contengono e diminuendone la resistenza.

Le argille che sottoponiamo a cottura devono essere prive di carbonati di calcio , in quanto esso durante la
cottura aumenta di volume e spacca . Al rettorato ci sono dei pallini bianchi nei mattoni che indicano la
bassa qualità del materiale .

Plastica e malleabile, se imbevuta d’acqua l’argilla si trova impiegata con il legno a formare l’opera a
graticcio(muratura a graticcio). Si tratta di una struttura in legno riempita successivamente da argilla cruda
impastata con vari materiali (sabbia , paglia etc). Era un conglomerato leggero che essicato dava una
modesta resistenza e chiusura alle pareti.

Argilla cruda
L’argilla essiccata al sole si rivelò un materiale efficace per la realizzazione di murature.

L’argilla grassa (pura), più plastica, essiccandosi si screpola

L’argilla magra in natura è mischiata con sabbia Materiali


sgrassanti: paglia, erba secca, sabbia silicea, ghiaietto, ecc.

Si predilige l’argilla magra i quanto meno soggetta a


spaccature , quando non si ha l’argilla magra si usa l’argilla
grassa con dei smagranti . Si impastava con i piedi.

Tipi di muratura in argilla cruda:

1. Pisé: argilla + sabbia + acqua

2. Torchis: argilla + paglia tritata + acqua

3. Mattoni: elementi di argilla essiccata assemblati con argilla umida.

Si faceva la zoccolatura in pietra , usavano delle casseformi e successivamente


si lasciava essiccare con la forma impartita . L a cassaforme è formato da
montati e elementi che legano . il pise o il torchis immessi dentro venivano
livellati da un uomo con un asta . Assunta una certa resistenza si passava al
tratto successivo . si essiccava per strati . Essiccato il tutto si smontava la cassaforme.

Quando avveniva ciò , i punti i cui vi erano i traversi restavano bucati e quindi necessitavano di esser chiusi .
. Preparazione dei mattoni di argilla cruda con stampi in legno

Vitruvio raccomanda di eseguire l’essiccazione in autunno e in primavera. “La cosa migliore sarà conservare
i mattoni per due anni prima di adoperarli, poiché se essi vengono usati poco dopo essere stati fabbricati e
prima di essere completamente asciutti, può capitare che si restringano, staccandosi dal rivestimento che vi
viene sovrapposto”. Ecco perché lo stesso vitruvio consigliava le stagioni
intermedie . Inoltre mattoni non ben essiccati continuano a ritirare dopo
essere stati immessi nella muratura , ciò provoca il distacco del
mattone .Tipi di mattoni secondo Vitruvio e Plinio:

lidio: lungo un piede e largo 1/2 piede (cm 29,6 x 14,8)

tetradoron: un piede quadrato o quattro palmi (cm 29,6 x 29,6)

pentadoron: cinque palmi ( cm 37 x 37)

questi mattoni di argilla cruda venivano usati per murature disponendoli e spalmando l’argilla cruda come
legante e successivamente si poneva n altro strato di mattoni (come un tiramisu). Il tutto si è andato
perdendo , si usa in africa e in alcuni cantieri sperimentali .

Argilla cotta – laterizi (lateres cocti)

Nel tempo si è compreso che attraverso la reazione


endgena della cottura , l’argilla si trasforma in laterizio .
Dopo l’essiccazione (15-30 giorni), cottura in forni
parzialmente interrati per conservare il calore e facilitare il
carico e lo scarico o “a mucchio” con mattoni impilati su
camere di riscaldamento.

I laterizi hanno buone qualità di resistenza , si lega bene ,


veloci da produrre e mettere in opera e versatili .

Il forno aveva una


camera di
riscaldamento (lania) la quale funzionava quando bruciava il
combustibile , all’epoca si usavano rami foglie etc . Al di sopra di essi
vi era il laboratorio nel quale si impilavano i laterizi da cuocere .al di
sopra si aveva lo scarico dei fumi attraverso una volta bucherellata .
La cottura durava 3 giorni e alla fine si aveva una vera e propria
pietra artificiale più resistente.

La produzione continua fino ad oggi , il mattone è uni quello più


diffuso ma ci sono varianti versatili.

questa e una tabella ottocentesca che riporta i mattoni dell’ epoca .


Essi sono diversissimi in base al luogo . A Salerno ce ne sono sempre
stati tanti in quanto ricca d’argilla.
Il processo moderno della produzione del
laterizio fa uso di tunnel , processi di
formatura e successivamente essiccazione
tramite carrelli ( come quelli della mensa)e
cottura.

I laterizi sono impiegati nelle costruzioni per


supplire pietre naturali e spesso vengono
preferiti a queste per la loro: - maggiore
leggerezza - capacità di sopportare carichi
maggiori (in rapporto a pietre naturali dello
stesso peso) - migliore resistenza all’aria,
all’umido e al gelo - facilità nell’impiego per
l’uniformità delle dimensioni. Rispetto a una pietra naturale a parità di peso ha migliori capacità e si può
usare a faccia vista senza bisogno di intonaco come le pietre naturali. Son comodi perché arrivano in
cantiere già prefabbricati e non c’è bisogno di scalpirli.

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