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Schema per fare un buon esame di coscienza (per anime

amanti della vita devota)


vocazione-religiosa.blogspot.com/2018/12/schema-per-fare-un-buon-esame-di.html

Ogni tanto una mia amica mi scrive


per chiedermi dei consigli spirituali.

Caro D. [...] ti scrivo perché penso


che tu possa veramente aiutarmi. Ti
chiedo però di rispondermi con
calma, quando potrai, non vorrei mai
metterti fretta. È mio desiderio
confessarmi una volta alla settimana
come regola, ma dev'essere una
confessione ben fatta. Perciò ho
cercato qua e là, ma non ho trovato
uno schema serio per l'esame di
coscienza. Ora mi chiedo se tu forse
puoi darmi qualche indicazione. Ti ringrazio come sempre di cuore. [...] Ciao!
Cara sorella in Cristo,
ti ringrazio di cuore per la richiesta che mi hai fatto. Ormai lo sai bene che
per me è una grande gioia fare qualcosa che va a vantaggio della tua anima,
nella speranza di dare gusto a Gesù buono che ti ha tanto amato sin
dall’eternità ed è giunto ad immolarsi sulla croce del Golgota per espiare
anche i tuoi peccati. Sono davvero contento che desideri confessarti
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spesso, come raccomandato da Papa Pio XII, da Sant’Alfonso Maria de
Liguori e da tanti altri autorevoli e dotti autori. In genere, quando una
persona si confessa bene, sente un grande fervore di praticare le virtù
cristiane, prega il Signore con maggiore carità, sente maggiore carità anche
verso il prossimo, resiste più facilmente alle tentazioni, ed ottiene altri
benefici spirituali. Purtroppo, i preti modernisti sconsigliano di confessarsi
spesso, quindi ti conviene recarti da qualche confessore timorato di Dio e
amante della vita devota.

Per rispondere alla tua richiesta di aiuto, ho preparato appositamente per te


uno schema per fare un esame di coscienza adatto alle anime che sono
attratte dalla vita devota. Onde evitare di essere troppo prolisso, ho evitato
di riportare quei peccati che in genere le persone che praticano un’intensa
vita interiore difficilmente commettono, ad esempio l’apostasia, il non
andare a Messa nei giorni di precetto, l’omicidio, le rapine, l’incesto, la
calunnia, e altri gravi peccati. Ho dato particolarmente risalto a quei peccati
veniali (leggeri) che spesso vengono trascurati dai penitenti. Chi ama Dio e
vuole praticare una vita davvero virtuosa cerca di evitare non solo le colpe
gravi ma anche quelle veniali. Per esserti di maggiore aiuto, di fianco a ogni
peccato ho segnalato se si tratta di materia grave o veniale, basandomi
sugli scritti di autori di buona dottrina come Sant’Alfonso, Don Luigi
Piscetta, Padre Eriberto Jone, Padre A. Chanson, e altri. Si tratta di un
qualcosa che manca negli schemi che in genere si trovano in giro.
Ovviamente non ho potuto elencare tutti i peccati possibili e immaginabili,
oppure riportare tutta l’intera casistica per ogni tipo di peccato, altrimenti
avrei dovuto scrivere un’enciclopedia, ma mi sono limitato a parlare di
alcuni dei peccati tra quelli più comuni. Spero tanto che il lavoro che ho
realizzato possa esserti di aiuto nel cammino di perfezione cristiana.

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Schema per l’esame di coscienza per
anime devote.

- Ho tralasciato di raccogliermi
interiormente e di mettermi alla
presenza di Dio prima di incominciare
a pregare? (Veniale)

- Mi sono distratta volontariamente


mentre recitavo le preghiere oppure
mentre assistevo al Santo Sacrificio
della Messa? (Veniale)

- Ho ricevuto la Comunione con poco


fervore e profitto per l’anima a causa della negligenza con cui mi sono
preparata a ricevere Gesù sacramentato? (Veniale)

- Ho accettato deliberatamente pensieri di superbia? (La “superbia perfetta”,


cioè quando una persona giunge a considerarsi al di sopra di Dio, è peccato
mortale, invece la “superbia imperfetta”, cioè quando una persona si limita
solamente a nutrire uno sregolato desiderio di onore e ad amare in maniera
esagerata la propria eccellenza, è peccato veniale, a meno che non giunge a
far commettere qualche grave colpa nei confronti del prossimo)

- Quando mi sono capitate cose spiacevoli mi sono arrabbiata con Dio,


ingiuriandolo o accusandolo di fare cose sbagliate? (Peccato grave)

- Faccio discorsi inutili, cioè che non giovano né a me né al prossimo?


(Veniale)

- A volte faccio delle “opere buone”, non con l’intento di dare gusto a Dio, ma
per vanagloria, cioè per fare bella figura ed essere stimata dalla gente?
(Veniale)

- Mi impegno seriamente ad educare cristianamente la prole? (Si tratta di un


obbligo gravissimo, pertanto i genitori che sono gravemente negligenti
nell’educare i figli, facendoli crescere quasi come se Dio non ci fosse,

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peccano mortalmente)

- Nutro antipatia o addirittura odio nei confronti delle persone scortesi o di


quelle che mi hanno fatto dei torti? (“Sentire” antipatia verso una persona
non è peccato se non vi diamo il consenso della volontà, se invece vi diamo
il consenso e si tratta di piccole antipatie, pecchiamo venialmente, mentre
se proviamo odio grave, in questo caso pecchiamo mortalmente, ad
esempio accettando deliberatamente il pensiero di desiderio che il
prossimo venga colpito da qualche grave ed ingiusto male)

- Ogni tanto aiuto materialmente le opere pie (ad esempio le opere davvero
cattoliche che svolgono apostolato) e le persone che si trovano in stato di
bisogno? (Chi dona alle opere pie o ai bisognosi che si trovano in stato di
necessità comune almeno il 2% di ciò che avanza alle spese necessarie per
il mantenimento del proprio stato di vita e quello dei propri cari, non pecca;
se dona meno del 2% pecca venialmente; se non vuole donare nulla a
nessuno pecca gravemente, almeno secondo i teologi della sentenza più
rigida. Non si è tenuti ad aiutare tutti coloro che si trovano in stato di
necessità comune, è sufficiente aiutarne alcuni a nostra scelta. Per quanto
riguarda i poveri che si trovano in stato di necessità estrema, cioè che
rischiano di morire, grazie a Dio in Italia è rarissimo trovare qualcuno che si
trovi in condizioni così disperate, quindi non sto ad elencarti tutta la
casistica, anche perché su questo tema i teologi non sempre sono
concordi)

- Ho esagerato nel bere o nel mangiare? (Per capire quando si pecca in


questa materia ti faccio un esempio: bere un po’ di vino è una cosa buona,
berne sino al punto da rimanere brilli è peccato veniale, berne sino al punto
da ubriacarsi è peccato mortale; lo stesso discorso vale quando si mangia
in maniera eccessiva, peccando in modo grave o veniale in base alla gravità
delle conseguenze, se ci cibiamo sino al punto da star male o di nuocere
alla salute)

- Ho detto delle bugie? (Le menzogne che fanno un grave danno al prossimo
sono colpe gravi, le altre sono colpe veniali)

- Sopporto con pazienza le avversità oppure mi lascio prendere


dall’impazienza? (Ordinariamente è un peccato veniale, tuttavia può
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diventare mortale se giunge a far trasgredire un grave precetto)

- Nella vita cristiana mi lascio dominare dall’accidia? (L’accidia è la pigrizia


nel compiere opere virtuose, spesso fa commettere delle colpe solamente
veniali, ad esempio quando induce una persona a saltare, per pigrizia
spirituale, delle pratiche devozionali facoltative alle quali è abituato; ma se
l’accidia giunge a non far compiere atti che obbligano gravemente in
coscienza, ad esempio assistere alla Messa domenicale, trascina al
peccato mortale)

- Quando vedo qualcuno comportarsi male mi lascio prendere dall’ira?


(Quando una persona si adira in modo ragionevole per un torto subìto e
auspica una giusta punizione del colpevole, non commette peccato; invece
quando l’ira giunge a far accettare un disordinato trasporto dell’animo, in
questo caso si commette un peccato veniale, tuttavia diventa colpa grave
se la persona adirata giunge a tale eccesso da far pensare che abbia perso
l’uso della ragione, oppure quando giunge a far desiderare disordinatamente
qualcosa che è gravemente contraria alla carità e alla giustizia, ad esempio
desiderare una punizione gravemente esagerata per il colpevole o
addirittura per un innocente)

- Anche se da tanti anni non vivo più coi miei genitori, continuo ad
interessarmi di loro e ad aiutarli quando hanno bisogno del mio sostegno?
(Abbandonare a se stessi i genitori che si trovano in grave stato di
necessità, pur avendo la possibilità di aiutarli, è una grave mancanza di
pietà filiale da parte dei figli)

- Mi sono attaccata eccessivamente ai beni materiali? (In se stessa è una


colpa veniale, tuttavia può essere causa di peccati mortali, ad esempio
quando giunge al punto di far commettere furti in materia grave, omettere di
aiutare il prossimo che sta letteralmente morendo di fame, considerare i
soldi più importanti di Dio, eccetera).

- Ho creduto alle superstizioni? (Si tratta di materia grave, tuttavia alcuni


autorevoli teologi ammettono la possibilità che il penitente possa peccare
solo venialmente per ignoranza, semplicità, errore, o se considera la cosa
più per scherzo che seriamente)

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- Ho giudicato temerariamente il prossimo oppure ho avuto dei sospetti
temerari nei suoi confronti? (Se c’è bastante fondamento per giudicare che
il prossimo ha commesso un grave male, non si commette nessun peccato,
mentre il giudizio diventa “temerario”, e peccato grave, quando senza
sufficienti motivi giudichiamo che il prossimo abbia certamente commesso
un grave male; da ciò, secondo Sant’Alfonso, si deduce che tali giudizi di
solito non sono peccaminosi poiché spesso ci sono sufficienti motivi che
fanno ritenere che il prossimo abbia commesso davvero quella colpa,
oppure perché non sono giudizi, ma solo dei sospetti, i quali non giungono a
peccato mortale se non quando si dubita, senza avere nessun indizio, che
persone di buona fama siano colpevoli di colpe gravissime, mentre se c’è
anche un minimo indizio non si commette nemmeno peccato veniale nel
sospettare del prossimo)
Vari consigli per confessarsi bene.

I peccati mortali sono talmente gravi che


ne basta solo uno per meritare l'inferno, se
si muore senza essersi pentiti. Se una
persona ha commesso solo peccati veniali
e non si è pentita, non va all'inferno, ma in
purgatorio, tuttavia è bene cercare di
evitare anche queste colpe che pur non
essendo gravi, indeboliscono l'anima e la
predispongono al peccato mortale.

È obbligatorio confessare solo i peccati


certamente mortali, cioè le colpe gravi
commesse con piena avvertenza dell’intelletto e deliberato e pieno
consenso della volontà. Se una persona ha commesso una colpa grave, ma
non è certa di aver avuto piena avvertenza e pieno consenso, non è
obbligata a confessare quella colpa, anche se, per maggiore tranquillità di
coscienza del penitente, è consigliabile confessarla, dicendo, ad esempio,
che non si è certi di aver dato il pieno consenso della volontà a quel
pensiero di odio grave (alle anime scrupolose è vivamente sconsigliato di
confessare i peccati dubbi). Inoltre tutte le cose che avvengono durante il
sonno o il dormiveglia non sono peccati mortali. È facoltativo confessare i

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peccati veniali (cioè colpe con materia leggera, oppure con materia grave
ma commesse senza piena avvertenza o senza pieno consenso della
volontà), tuttavia è bene confessarsi anche se si hanno solo colpe veniali,
perché l'assoluzione purifica la coscienza, aiuta a resistere con maggior
vigore alle tentazioni e accresce la grazia santificante.

È molto facile fare una buona Confessione; è sufficiente fare un esame di


coscienza (bastano pochi minuti per chi si confessa spesso), pentirsi dei
peccati commessi, avere il proposito di non peccare più, confessarli con
sincerità al sacerdote, e infine eseguire la penitenza (se il confessore
tralascia o si dimentica di dare la penitenza, la confessione è valida lo
stesso, però, come insegna Sant'Alfonso, il prete si macchia di colpa,
veniale o mortale in base alla gravità delle colpe confessate dal penitente,
se ha deliberatamente omesso di assegnargli una penitenza).
Affinché la Confessione sia fruttuosa è
necessario essere sinceramente pentiti dei
peccati commessi, ma ciò è un dono di Dio,
pertanto è importante pregare lo Spirito Santo e
la Beata Vergine Maria per ottenere la grazia del
pentimento per le colpe compiute. Per suscitare
il dispiacere dei peccati commessi è molto utile
riflettere al fatto che con le proprie colpe è
stato offeso Dio che è infinitamente buono, ci
ha tanto amato sin dall’eternità, ed è degno di essere amato sopra ogni
cosa, inoltre i propri peccati hanno causato l'atroce Passione e Morte di
Gesù Cristo. Chi si pente per questi motivi, significa che ha un dolore
perfetto (contrizione del cuore). Invece il dolore è imperfetto (detto anche
“attrizione”) quando è causato principalmente (non esclusivamente) dalla
paura dell'inferno, o dal dispiacere di aver perso il paradiso, o dalla
riflessione sulla bruttezza del peccato commesso. Affinché una
Confessione sia valida è sufficiente avere un dolore imperfetto. In caso di
imminente pericolo di morte, mancando un sacerdote, è possibile ricevere il
perdono di tutti i peccati suscitando qualche pensiero di dolore perfetto. A
tal fine è ottima cosa imparare a memoria e recitare spesso l'Atto di dolore.

È necessario essere sinceramente pentiti di tutti i peccati mortali compiuti,


altrimenti l’assoluzione è nulla (e anche sacrilega, se il penitente è
consapevole di non essere pentito). Se ti confessi solo di peccati veniali,
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affinché l’assoluzione sia valida è necessario essere sinceramente pentita
almeno di uno di loro, tuttavia conviene suscitare il dolore di tutte le colpe
veniali, poiché in questo modo si ottengono maggiori benefici spirituali. È
lecito confessare dei peccati, mortali o veniali, già confessati in passato.

Per scriverti questa lettera ho impiegato diverse ore (per poter fornirti
informazioni precise sono andato a rivedere vari manuali di Teologia
Morale), ma l’ho fatto molto volentieri, poiché voglio che la tua anima avanzi
sempre di più nel cammino di perfezione cristiana e, soprattutto, spero in
questo modo di aver dato gusto a Dio. Se in futuro avrai altri consigli da
chiedermi, non esitare a scrivermi ancora, sarò molto felice di fare qualcosa
per il tuo bene spirituale.

Rinnovandoti la mia amicizia e la mia stima, ti saluto cordialmente nei Cuori


di Gesù e Maria.

Cordialiter

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