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• A causa delle sue difficoltà economiche cerca collaborazioni con riviste inglesi
per pubblicare saggi sulla letteratura del passato e del presente e prende posizioni
contro la scuola romantica che si stava affermando a Milano.
Negli ultimi anni è costretto a nascondersi dai creditori nelle zone più povere di Londra,
qui però trova conforto continuando a scrivere la traduzione dell’Iliade.
• Muore nel villaggio di Turnham Green nel 1827.
I suoi resti vennero portati in Italia e sepolti in Santa Croce a Firenze.
{LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS}
La prima opera importante di Foscolo, giovanile ma centrale nell’esperienza del poeta
è un romanzo epistolare, una forma di narrativa che aveva goduto di larga fortuna nel
settecento europeo: il racconto si costruisce attraverso una serie di lettere che il
protagonista scrive all’amico Lorenzo Alderani.
Conflitto tra intellettuale società: Goethe coglie questa situazione con largo anticipo
ed ebbe la geniale intuizione di rappresentare il conflitto attraverso una vicenda
privata (i rapporti amorosi) e psicologica (impossibilità di avere una relazione con la
donna amata e quindi di non concluderla con il matrimonio).
• Questo conflitto viene ripreso da Foscolo con adattamento alla società italiana.
• Il conflitto sociale si trasferisce anche sul piano politico.
• Werther: non può identificarsi -a causa dei propri valori- né con la borghesia né
con l’aristocrazia; la sua disperazione nasce dal bisogno di un mondo diverso,
senza alcuna possibilità concreta.
• ORTIS: lo respinge il senso è angoscioso di non avere una patria entro cui
inserirsi; la sua disperazione nasce dalla delusione rivoluzionaria dal vedere
tradite tutte le speranze patriottiche e democratiche.
In entrambi l’unica via d’uscita diventa la morte.
L’Ortis e non è solo un’opera nichilistica, ma si ritrovano una serie di valori positivi:
la famiglia, gli affetti, la tradizione culturale italiana, l’eredità classica e la poesia.
{I SONETTI}
Mentre le Odi rappresentano le tendenze più squisitamente neoclassiche della poesia
foscoliana, i sonetti sono più vicini alla materia autobiografica e alla passionalità
dell’Ortis ed essi sono presagio del gusto preromantico. Tra questi sonetti spiccano
tre autentici vertici poetici, Alla Sera, A Zacinto, In morte del fratello Giovanni. In essi
la classica forma del sonetto è reinventata in modi fortemente originali.
Il motivo negativo dell’esilio chiude al suo interno il motivo del ricongiungimento con
nucleo familiare, annullandolo. Anche qui l’unica alternativa possibile è il rifugio nella
morte. ma la soluzione è in realtà profondamente diversa. L'ultima strofa infatti
ripropone quel ricongiungimento con il nucleo familiare che sembrava impossibile e
definitivamente negato. Ed è proprio la morte a riaffermarlo: la morte non è qui
annullamento totale, ma, nel momento in cui il morto e compianto dei vivi, consente
un legame con la vita. Il ritorno, impossibile nella vita, si attua nella morte, cioè
nell’illusione, perché alla restituzione delle ossa consente l’illusione di un ritorno al
petto della madre.