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DIRITTO DELL’ECONOMIA:

Lezione 21/04/2021

Impresa: insieme di persone beni e strumenti che ha come obiettivo la finalizzazione di un profitto.
Tre macrocategorie: imprenditore agricolo, imprenditore commerciale e piccolo imprenditore.
Imprenditore in generale è invece la categoria che non rientra in nessuna di quelle precedenti. 2082
del codice civile: dice chi è l’imprenditore ossia colui che esercita professionalmente un’attività
economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni e di servizi. L’impresa
organizza lo scambio di beni e servizi che abbiano valore economico, ciò richiama l’articolo 2555 del
codice civile che definisce anche l’azienda, l’azienda è il complesso. L’azienda è il complesso dei beni
organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. L’impresa è l’attività organizzata di beni e
servizi che si scambiano. Lo scambio è importante perché deve sviluppare utilità di carattere
economico, attività finalizzata a produrre vantaggio (ossia profitto) economico a entrambe le parti. Il
concetto di economicità deve essere riferito allo scopo e al modo di svolgimento della stessa attività;
si definisce così quando è tesa di procacciamento di entrate remunerative per poter reggere la
macchina dei costi (no profit). La professionalità: ossia la necessità dello svolgimento in maniera
abituale e non occasionale dell’attività stessa per produrre importanti risultati economici. Se l’attività
è retta da tutti questi termini si tratterà di una attività imprenditoriale che potrà essere tutelata da
norme. La categoria dell’imprenditore agricolo e l’imprenditore commerciale: 2155 del codice civile

Imprenditore agricolo: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività


connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le
attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso,
di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci,
salmastre o marine. Connesse alle attività di imprenditore agricolo anche quelle che puntano alla
conservazione, alla valorizzazione di quei prodotti che da quel luogo escono. Il supermercato offre
un prodotto ma quel prodotto deriva dal fornitore agricolo che l’ha lavorato e trasformato, che si
occupa della cura e del ciclo biologico vegetale o animale.

L’attività commerciale è la semplice vendita. L’imprenditore commerciale viene definito dall’articolo


2195 ed è colui che esercita una o più delle seguenti categorie: attività industriale diretta alla
produzione di beni e servizi, attività intermediaria nella circolazione dei beni (tra il produttore e il
conservatore), attività di trasporto per terra, per acqua e aria, attività ausiliaria delle precedenti, la
quinta è quella di supporto per tutte le altre.

Lezione 28/04/2021

Abbiamo delle piccole sottocategorie di imprenditori ossia l’imprenditore agricolo che si dedica alla
coltivazione del fondo, agricoltura, allevamento di animali e attività convesse. Imprenditore anche
commerciale e del piccolo imprenditore. Articolo 2083 del codice civile tutela la figura del piccolo
imprenditore ossia sono piccoli imprenditori, l’agricoltore diretto del fondo, gli artigiani, i piccoli
commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzati con il lavoro proprio o dei
componenti della famiglia. Ciascuna categoria degli imprenditori è sottoposta a una determinata
normativa. L’imprenditore agricolo non può fallire, non ha l’obbligo di tenere le scritture contabili e
non hanno l’obbligo di iscriversi nella sezione ordinaria del registro dell’impresa. Nella maggior parte
dei casi le società sono registrate presso il registro delle imprese che è una sorta di elenco in cui
sono dedicate tutte le aziende di tutte le attività sul territorio italiano come forma di pubblicità
dell’azienda. Vengono rese pubbliche per esigenze di fisco, lavoratori cosicché vi sia una tracciabilità
dell’attività. Per l’imprenditore agricolo questo non rappresenta un obbligo e non può essere
soggetto a fallimento.

Il piccolo imprenditore pur potendo svolgere un’attività commerciale non è soggetto a fallimento,
non ha l’obbligo delle scritture contabile e non è iscritto nella sezione del registro delle imprese; le
due figure si associano rispetto ai privilegi che derivano dall’appartenere a queste due categorie. Un
esempio ne è il calzolaio ossia la categoria di coloro che fanno cose a mano ma non a livello
industriale. Avendo i piccoli imprenditori un’attività molto piccola e di ridotte dimensioni non devo
iscrivermi per forza nei registri.

Totalmente differente è la posizione dell’imprenditore commerciale: l’imprenditore può essere


soggetto a fallimento e ciò determina una maggiore responsabilità rispetto a doveri e obblighi. E’
obbligato a tenere le scritture contabili, deve iscriversi nel registro delle imprese e può sicuramente
fallire e rischiare di subire una serie di ripercussioni che non gli consentono di continuare la propria
attività. Posso, in qualità di imprenditore avere tanti debiti e quindi a non percepire degli introiti per
sopravvivere allora l’attività è sottoposta a fallimento poiché non è riuscita nell’intento di accrescere
il proprio patrimonio. Se contraggo un sacco di debiti devo allora anche tenere delle scritture
contabili che siano ordinate poiché devo dimostrare che effettivamente c’è stata una regolabilità del
bilancio dell’attività. E’ obbligato a iscriversi nel registro delle imprese perché deve consentire alle
altre persone se i bilanci sono positivi o negativi e in che stato si trova l’azienda per fare in modo che
altri soggetti che collaborano con me non si trovino di fronte a un’azienda prossima al fallimento,
ossia rischino di investire in un’attività che non porterebbe nessun beneficio. L’articolo 2082 dice che
la qualità di imprenditore come esercizio dell’attività di impresa. Per verificare che l’attività sia
d’impresa è necessario imputare tale attività di impresa a un soggetto attraverso degli elementi che
derivano dall’attività di impresa infatti diventa imprenditore che esercita l’attività di impresa
compiendo a proprio nome tutti gli atti. Un altro elemento che identifica l’attività di impresa è il
principio di effettività cioè si identifica l’acquisto dell’attività di imprenditore con l’effettivo inizio
dell’esercizio dell’attività d’impresa, non è sufficiente la semplice azione di inizio dell’attività ma
quando effettivamente l’attività dell’impresa sarà avviata ossia quando vi sarà un incontro tra
richiesta e attività di produzione. Requisito della capacità dell’esercizio dell’attività di impresa ossia
la capacità di agire in qualità di imprenditore se la perdessi allora perderei automaticamente la mia
qualifica di imprenditore. SPA è quando delle società comprano delle azioni per avere degli introiti
ma allo stesso tempo investono soldi nell’impresa. Affinché io possa essere amministratore di una
società allora dovrei cancellarmi da un ordine ossia ad esempio dall’ordine degli avvocati. Esempio:
se sono un funzionario presso l’Agenzia delle Entrate non potrò essere un imprenditore poiché il mio
contratto con l’ente pubblico non mi consente di essere compatibile con il diventare un
imprenditore: questo è il criterio dell’incompatibilità. Ci sono infatti dei limiti per l’esercitazione
dell’attività imprenditoriale che non derivano dalla capacità di essere imprenditori o meno ma dalla
categoria dell’incompatibilità (se lavoro per un ente pubblico, non posso fare l’imprenditore). L’altra
caratteristica che deve avere l’imprenditore è anche di sapere intendere e volere ossia avere la
capacità imprenditoriale. L’imprenditore commerciale è iscritto nel registro dell’impresa ossia una
sorta di pubblicità legale di imprese al fine di renderle accessibili alle altre aziende e imprese, lì
dentro ci sono le caratteristiche dell’impresa, il suo bilancio, i suoi elementi positivi e negativi. Il
primo documento da prendere in considerazione è la visura camerale contenente tutta una serie di
dati al fine di consentire ai terzi di renderli conoscibili e opponibili poiché se io scopro dal registro
che l’azienda ha presentato dichiarazione di fallimento cessazione di attività mi consente di oppormi
alla misura per ottenere un compenso oppure rallentare la procedura fallimentare o la chiusura. La
misura camerale è la misura di una società richiesta presso la camera del commercio è il documento
di riferimento in questo caso.
Il registro delle imprese è diviso in 3 categorie: una sezione ordinaria dove si iscrivono tutte le società
commerciali, i gruppi europei di interesse economico e tutti gli enti pubblici ed economici, e due
sezioni speciali: si iscrivono qui i piccoli imprenditori, società semplici ed artigiani, nella seconda
sezione speciale le società tra avvocati. Quando mi iscrivo sto dichiarando di esercitare un’attività
imprenditoriale; anche se i terzi non vengono a conoscenza del fatto che io mi sia iscritto in ogni caso
tutti gli atti che possono opporre possono essere opposti al momento dell’iscrizione. Quando
dichiaro di esercitare un’attività imprenditoriale da quel momento tutti i fatti che accadono possono
essere opposti dai terzi, tutti quelli avvenuti in precedenza all’iscrizione non sono opponibili invece.
Ha lo scopo di salvaguardare i terzi.

Più l’azienda è grande più si è esposti rispetto ai terzi perché sono di più i doveri a cui il soggetto è
sottoposto.

Cosa sono le scritture contabili? Come tenere contabilità delle scritture?

Sono obbligatorie per chi è iscritto nella sezione del registro delle imprese. Ce ne sono di
assolutamente obbligatorie e relativamente obbligatorie. Possono essercene due tipi ovvero fanno
parte di queste scritture sia il libro giornale e il libro inventari (assolutamente obbligatorie). Sono
relativamente obbligatorie invece il libro cassa (registri che giornalmente oltre al libro giornale
consente di individuare quanto ho incassato) che può essere richiesto a seconda delle dimensioni e
della natura dell’impresa (relativamente obbligatorie). Il libro giornale viene compilato giornalmente
indicando le operazioni attive e passive dell’impresa. Il libro degli inventari raccoglie gli inventari a
disposizione all'inizio dell’impresa (è l’individuazione delle attività e delle passività dell’impresa) e
alla fine di ogni attività di impresa. Quando raccolgo tutto allora concludo un documento che viene
chiamato bilancio dove vengono descritti gli utili ossia le entrate, e le perdite che ogni socio subisce
al termine dell’attività. Le scritture contabili sono una prova per tutelare o incolpare un
imprenditore rispetto alle richieste effettuate da terzi. Se sono titolare di un’attività per provare
quello che sto dichiarando alle altre aziende è vero allora lo faccio attraverso i registri; con le
scritture contabili avrò il diritto di esercitare al mio debitore un pagamento e lo potrò fare attraverso
questo documento e di solito in ambito processuale di fronte al giudice si dovranno sempre esibire.
Ulteriore elemento è la rappresentanza commerciale ossia io soggetto posso essere individuato
come figura per rappresentare la società ossia individuando tre figure che consentono di
rappresentare o meno a seconda dei poteri che hanno verso l’imprenditore e verso l’azienda e sono:

1. Institore
2. Procuratore
3. Commesso

E’ il potere di essere dei portavoce per l’azienda alla quale apparteniamo.

1. Colui che è destinato ad esercitare un’attività commerciale, ad esempio, la figura del


direttore generale (institore) soggetto al quale è stato imposto dal titolare dell’azienda di
esercitare questo potere di rappresentanza. Poso esercitarlo in tutti gli atti relativi
all’esercizio di impresa ma l’unico limite additato alla figura dell’institore è il divieto di
vendere o ipotecare i beni immobili del preponente ossia del direttore principale a meno che
egli non abbia ricevuto esplicita autorizzazione e non può inoltre decidere sulla disposizione
dell’azienda o modificarne la struttura. Può fare tutto gli atti eccetto la vendita di beni
immoli, iscriverci ipoteca o alterare la struttura aziendale. E’ un soggetto che può stare in
giudizio in nome dell’imprenditore.
2. Il procuratore è colui che ha il potere di compiere per l’imprenditore gli atti relativi
all’esercizio dell’impresa. Hanno poteri decisionali autonomi in determinati ambiti ad
esempio direttore amministrativo, commerciale, sanitario ed esercitare il mio potere solo in
quel determinato ambito. Sottostanno alla figura del direttore generale
3. Commesso: è il collaboratore esecutivo dell’imprenditore e il suo potere è limitato al
compimento di determinati atti. Sono persone incaricate a presenziare a un determinato
convegno, ad esempio, ma relative solo alla presenza, non potranno ad esempio
sottoscrivere atti in nome dell’imprenditore ecc.. Esegue incarichi limitati al solo svolgere
materiale di determinate commissioni, devono ascoltare la figura dell’imprenditore e
svolgere gli incarichi a loro assegnati.

Azienda: è il complesso/ struttura e tutti i beni che sono organizzati dall’imprenditore costituiscono
l’azienda, Codice Civile articolo 2555: L'azienda è definita dall'art. 2555 c.c. come “un complesso di
beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa”. ... i brevetti), ma anche più in
generale i contratti che l'imprenditore ha stipulato per l'esercizio dell'impresa e le situazioni
giuridiche che ne derivano (crediti o debiti).

Azienda è diversa dall'impresa: impresa è l’esercizio dell’attività imprenditoriale mentre l’azienda è


il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore finalizzati all’esercizio dell’attività di impresa.

Avviamento oggettivo: valore che viene dato al marchio (Nike) e non all’imprenditore ossia a colui
che lo produce.

Avviamento soggettivo: valore che non viene dato al marchio ma all’imprenditore. Se io


imprenditore sono lo stilista di un determinato marchio ma cambio azienda e vado a lavorare in
un'altra azienda stilistica i clienti che sono fedeli mi seguiranno nonostante io lavori per una
determinata azienda o meno. Non si tratta da parte del pubblico o dei clienti di seguire un marchio
ma la persona che lo progetta.

Beni funzionali all’esercizio dell’attività di impresa sono dei beni che possono essere detratti e quindi
consentire un risparmio economico notevole. Essere portati in detrazione vuol dire che posso
scomputare il loro valore dal momento che io pago le tasse, togliere dei costi. Sono le auto
immatricolate come auto aziendali, devo mettere a disposizione dei mezzi per permettere ai miei
lavoratori per poter svolgere l’attività lavorativa servendosi di questi mezzi e allo stesso tempo che
consenta ai lavoratori di non avere spese e a me di guadagnare i miei ricavi e fare soldi.

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