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XI Perugia Meeting of Medicine and Psychiatry “Severe Personalità Disorders Diagnostic and

Therapeutic Approaches” Assisi (PG) 7-8 giugno 2004.

FUNZIONI ESECUTIVE, IMPULSIVITA’ E DISTURBO BORDERLINE DI


PERSONALITA’
Meduri M., Muscatello M.R.A., Cambria R., Campolo D., Cortese L., Bruno A., La Torre D.

Introduzione
Nel contesto di una categoria diagnostica vengono talora identificati insiemi sintomatologici che per
la loro coerenza vengono considerati come sottesi da un comune meccanismo etiopatogenetico.
L’insieme sintomatologico “coerente” definito come dimensione viene proposto quale riferimento
psicopatologico alla ricerca neurobiologica. L’insieme sintomatologico “coerente” che configura
una dimensione non si dimostra particolarmente utile perché è una condizione complessa sottesa da
subfattori che hanno una loro autonoma caratterizzazione neurobiologica e genetica. L’analisi
fattoriale applicata all’eterogenea sintomatologia del disturbo di personalità borderline (DBP) ha
identificato tre dimensioni principali: l’impulsività , o discontrollo del comportamento, la
disregolazione (o instabilità) emozionale, le relazioni interpersonali e la rappresentazione di sé
instabili (Sanislow et al., 2000; Skodol 2002).
L’impulsività, come dimensione psicopatologica fa riferimento all’impulsività aggressiva, al gioco
d’azzardo, alle spese eccessive, alla sessualità a rischio, alla guida spericolata, alla tossicofilia, alla
bulimia. Il comportamento impulsivo può essere definito come una disposizione a reazioni
immediate e non pianificate a stimoli interni ed esterni, senza una valutazione delle conseguenze. A
tale comportamento concorrono diversi fattori: generica tendenza all’azione, incapacità a rimandare
la gratificazione ed il venir meno di fattori inibenti come la preoccupazione per le conseguenze
future, la capacità di mentalizzare e di controllo volizionale (Schmidt, 2003). E’ possibile
distinguere una impulsività motoria comportamentale ed un’impulsività cognitiva o attenzionale.
L’impulsività comportamentale è caratterizzata dall’azione sulla spinta del momento con incapacità
nel ritardare la gratificazione, inibire un comportamento e mancanza di perseverazione.
L’impulsività cognitiva si esprime con una rapida, ma incompleta valutazione del contesto, deficit
attenzionale e difficoltà a mentalizzare. L’impulsività comportamentale è riferibile ad un’alterata
modulazione degli aspetti appetitivi ed emozionali in presenza di adeguate funzioni cognitive
esecutive. L’impulsività cognitiva si accompagna alla compromissione delle funzioni cognitive
esecutive ed il comportamento impulsivo trova una sua facilitazione nel mancato controllo
volizionale e cognitivo.
La nostra esperienza fa riferimento a pazienti con DBP che sono stati valutati con il test di Barratt,
capace di discriminare tra impulsività cognitiva e comportamentale e con una valutazione
neuropsicologica volta alla definizione delle funzioni cognitive esecutive.

Materiali e Metodi
L’indagine fa riferimento a 70 pazienti (45 F, 25 M, età media di 37,25 + 4.73) affetti da BPD
secondo i criteri del DSM IV. Sono stati esclusi pazienti in stato di depressione grave, con
manifestazioni psicotiche e con attuale abuso di sostanze. I soggetti in terapia sono stati sottoposti
ad un periodo di washout di 10 giorni durante i quali era consentito l’uso di ipnoinducenti se già
abitualmente utilizzati. La gravità della sintomatologia è stata ricavata dal numero di items risultati
positivi alla SCID II e dalla scala per il funzionamento globale (VGF; GAF nella versione inglese).
La valutazione psicometrica dell’impulsività è stata condotta con il test di Barratt (BIS-11) capace
di discriminare tra impulsività motoria o comportamentale ed impulsività cognitiva o attenzionale
(l’impulsività programmatica è stata considerata nel contesto dell’impulsività cognitiva). Le
funzioni esecutive sono state valutate con il test di Wisconsin (WCST), con il test di Stroop (Stroop
Colore) e con le matrici progressive di Raven. I dati sono stati elaborati con la ricerca di
correlazioni di I grado.

Risultati
L’entità della sintomatologia Borderline valutata dal punteggio SCID II correla positivamente con
la scala psicometrica (BIS-11) per l’impulsività. L’impulsività cognitiva alla Barratt correla
negativamente con le funzioni cognitive esecutive. La sintomatologia clinica è correlata
negativamente con le funzioni esecutive, così come l’adattamento globale, definito con la VGF.

Conclusioni
I risultati ottenuti consentono di affermare che la valutazione psicometrica e neuropsicologica della
fenomenica impulsiva sembra definire due tipologie di soggetti borderline con aspetti
psicopatologici diversi, probabilmente sottesi da differenti substrati neurobiologici. Soggetti
borderline con funzioni cognitive esecutive conservate hanno una fenomenica clinica meno espressa
per la presenza di un relativo insight, minor probabilità di gesti autolesivi e di comportamenti
tossicofilici, un disadattamento sociale meno grave con instabilità relazionale e dell’immagine di sé
meno pronunciate. In assenza di compromissione delle funzioni cognitive esecutive, l’impulsività
comportamentale trova la sua organizzazione neurobiologica in una compromissione della regione
frontobasale del lobo prefrontae preposta alla modulazione appetitiva ed emozionale. L’integrità
delle funzioni cognitive esecutive sembra esercitare un relativo contenimento sulle espressioni
fenomeniche dell’impulsività. Soggetti borderline con elevati punteggi all’impulsività cognitiva e
con compromissione delle funzioni cognitive esecutive esprimono una fenomenica clinica grave per
la mancanza di insight, il rischio maggiore di gesti autolesivi, di comportamenti tossicofilici, la
maggior compromissione dell’adattamento sociale, maggiore instabilità relazionale e dell’immagine
di sé. In presenza di un deficit delle funzioni cognitive esecutive, la mancata modulazione appetitivi
ed emozionale non trova contenimento nel controllo volizionale e cognitivo. L’elaborazione della
complessità relazionale, l’attitudine a mentalizzare e al volizione sono compromesse e il
comportamento appare profondamente disadattativo e disorganizzato. Le funzioni cognitive
esecutive sono di pertinenza della regione mesiale e dorsolaterale del lobo prefrontale e la loro
efficienza potrebbe essere migliorata dal potenziamento del sistema dopaminergico mesocorticale
(inibitori delle COMT-SDI). L’impulsività comportamentale da disfunzione frontobasale potrebbe
essere attenuata dal potenziamento serotoninergico.

BIBLIOGRAFIA
Skodol AE, Gunderson JG, Pfohl B, Widiger T, Livesley WJ, Siever LJ 2002 The Borderline
Diagnosis I: Psychopathology, Comorbidity, and Personality structure. Biol Psychiatry; 51:936-950

Sanislow CA, Morey LC, Grillo CM, McGlashan TH 2000 Factor analysis of the DSM-III-R
borderline personality disorder criteria in psychiatric inpatients. Am J Psychiatry; 157:1629-1633

Barratt EL. 1965. Factor analysis of some psychometric measures of impulsiveness and anxiety.
Psychological Reports; 16:547-554

Salloway SP, Malloy PF, Duffy JD. 2001. The frontal lobes and neuropsychiatric illness, American
Psychiatric Publishing Inc., Washington DC

Schmidt C. 2003. Impulsivity. In: Aggression. Psychiatric Assessment and treatment. E.F. Coccaro
(ed.). Marcel Dekker Inc., New York-Basel.
Table 1. Correlations (pearson’s r) among BPD clinical severity (SCIDII), Impulsivity (BIS-11),
Cognitive Executive Functions (WCST, STROOP, RAVEN) and Global Functioning (GAS)

BIS-11 BIS-11 BIS-11 WCST WCST STROOP


Raven GAF
Behav Cognit Total Series Persev COLOR
SCID
0.271* 0.686** 0.649** -0.891** -0.835** 0.893** -0.886** -0.820**
II
BIS-11
0.283* 0.753** -0.291* -0.314** 0.341** -0.289* -0.285*
Behav
BIS-11
0.283* 0.839** -0.732** -0.713** 0.684** -0.655** -0.744**
Cognit.
BIS-11
0.753** 0.839** -0.69** -0.689** 0.687** -0.639** -0.684**
Total
GAS -0.285* -0.744** -0.684** 0.868** 0.836** -0.815** 0.807**
* p < 0,05 ; ** p < 0,01

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