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Corso di Laurea: ECONOMIA - CURR. SCIENZE BANCARIE ED ASSICURATIVE (D.M.

270/04)
Insegnamento: DIRITTO BANCARIO
Lezione n°: 25
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

Specialità della disciplina e possibili soluzioni


normative
In tema di regolamentazione del fenomeno bancario si rinvengono due opinioni.

La (prima) tesi “free banking” (: sistema bancario totalmente libero) è minoritaria dopo
gli anni ‘30 del ‘900. A suo fondamento si pone:

- l’idea della fiducia nella capacità del mercato di realizzare condizioni ottimali in
termini di efficienza e stabilità;
- il timore di un rapporto svantaggioso fra costi e benefici.

La seconda tesi, l’opinione prevalente, è quella secondo cui è necessario predisporre


un sistema normativo speciale (vincolato). Tale soluzione è accolta sia nei sistemi
caratterizzati dall’intervento statale (Francia, Italia e Germania), sia nei sistemi
caratterizzati da un approccio economico liberista (paesi anglosassoni).
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Insegnamento: DIRITTO BANCARIO
Lezione n°: 25
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

Il fallimento del mercato nel settore bancario

In particolare, a supporto dell’idea del fallimento del mercato nel settore bancario e nella
necessità di una regolamentazione speciale, è stato rilevato che:

1) non vi sono condizioni di validità della teoria per cui i mercati competitivi
conducono ad una allocazione efficiente delle risorse, atteso che i depositanti hanno
scarse informazioni sulle condizioni delle banche e sulla rischiosità degli attivi di
queste ultime;

1) non vi è la possibilità del mercato di far fronte alle esternalità derivanti dalla crisi
di un intermediario bancario;

1) la crisi degli anni ‘30 del ‘900 ha dimostrato che ad essere colpita è stata una
platea molto più ampia di partecipanti al sistema finanziario. Non è quindi accettabile
che le banche non siano soggette a vincoli, atteso che le conseguenze delle loro crisi
si ripercuotono sull’intera economia.
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Insegnamento: DIRITTO BANCARIO
Lezione n°: 25
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

L’evoluzione normativa in tema di


regolamentazione del fenomeno bancario

Il sistema normativo è stato caratterizzato da un’evoluzione.

Dopo la Grande depressione degli anni ‘30 del ‘900, i sistemi sono stati
caratterizzati dall’introduzione di regole speciali e di controlli pubblici.

Negli anni ‘80 del ‘900, vi sono state spinte verso la deregolamentazione nei paesi
anglosassoni, ma tali tendenze – che si sono risolte nell’allentamento dei vincoli – non
hanno comunque determinato l’eliminazione della regolamentazione bancaria. Si è
trattato, in particolare, della previsione di regole meno invasive nelle scelte
imprenditoriali.

Nel tempo, fermo restando la prevalenza della tesi sulla necessità di controlli, sono
cambiate le opinioni sul tipo e sul grado di intensità di tali controlli pubblici
sull’attività bancaria.
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Lezione n°: 25
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

L’“aggiramento” dei vincoli normativi

L’elusione dei vincoli imposti dal sistema è stata attuata mediante operazioni di
innovazione finanziaria.

Tali operazioni:

1) non sono state sufficientemente comprese dai regolatori (che hanno tardato nel
comprendere l’evoluzione dei mercati, l’innovazione e le conseguenze dell’innovazione)

2) oppure, talvolta, sono state oggetto di una politica legislativa, che muoveva
dall’assunto che detta innovazione fosse propedeutica alla crescita economica.
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Lezione n°: 25/S1
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

Le forme di vigilanza: le misure strutturali


Si è detto che nel tempo sono mutate le soluzioni interpretative sul tipo e sul grado di
intensità di tali controlli pubblici sull’attività bancaria.

Occorre distinguere le forme di vigilanza:


 

Misure strutturali Misure prudenziali

1) Sono misure strutturali:


- gli interventi che pongono limiti all’entrata e all’uscita dal mercato;
- gli interventi che pongono limiti ai tipi di attività che possono essere svolte per
separare i mercati e limitare la concorrenza.

Esempi: l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria (con essa si limita l’accesso al


mercato); le regole di specializzazione, che creano segmentazioni (come accadde in
passato in Italia con la distinzione fra aziende di credito che potevano operare a breve
termine e quelle che potevano operare a medio-lungo termine).
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Lezione n°: 25/S1
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

Le forme di vigilanza: le misure prudenziali

2) Sono misure prudenziali:


- gli interventi che pongono vincoli sui rischi che gli intermediari possono assumere in
relazione alla loro situazione patrimoniale, finanziaria e organizzativa.

Esempi: interventi che stabiliscono un determinato rapporto fra ammontare del


patrimonio e ammontare dell’attivo (cfr. il coefficiente patrimoniale); limiti alla
concentrazione degli affidamenti nei confronti di singole imprese; disciplina degli assetti
organizzativi (per favorire l’adozione di un’organizzazione interna adeguata all’attività per
avere un’assunzione controllata dei rischi da parte dell’impresa).

Il ricorso alle misure strutturali e/o prudenziali è mutato nel corso del tempo.
Nell’ordinamento italiano:
- nella vigenza della legge bancaria del 1936, le misure strutturali sono state
prevalenti;
- dagli anni ‘80 sono prevalse le misure prudenziali.
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Lezione n°: 25/S1
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Attività n°: 1

La discrezionalità delle autorità

Le regole speciali delle banche possono essere distinte fra:

 

Regole discrezionali Regole automatiche

1) Sono regole discrezionali quelle che attribuiscono all’autorità il potere di scegliere


la regola da applicare nel singolo caso concreto.

1) Sono regole automatiche quelle che vincolano le decisioni dell’autorità alla


ricorrenza di determinati presupposti oggettivi.

Gli interventi strutturali e prudenziali possono essere caratterizzati da un diverso grado di


discrezionalità.
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Lezione n°: 25/S1
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

Il dibattito

È stato molto acceso – soprattutto in passato – il dibattito in merito all’opportunità di


ricorrere a misure discrezionali oppure a misure non discrezionali.

La discrezionalità incide sulla libertà e sulla concorrenza nell’ambito dell’attività bancaria.

La discrezionalità non può essere del tutto esclusa in ragione del tecnicismo di talune
decisioni (ad es. autorizzazione all’acquisto di una partecipazione).

Nell’ordinamento italiano, la discrezionalità è diminuita nel tempo:

- massima operatività nella vigenza della legge bancaria del 1936;


- progressiva compressione dalla metà degli anni ’80 del ‘900 (in ragione della
tendenza alla creazione di un mercato unico);
- le crisi hanno condotto a reintrodurre riforme che attribuiscono alle autorità poteri
discrezionali più ampi.
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Lezione n°: 25/S2
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

I modelli di supervisione pubblica


Il sistema di regole speciali si fonda anche sull’assetto delle autorità preposte alla
supervisione. Tali autorità sono indipendenti e distinte rispetto all’apparato
amministrativo generale.
Detta indipendenza rispetto al Governo è fondamentale perché dovrebbe:

- consentire di limitare l’influenza politica sulle scelte imprenditoriali;


- rafforzare la fiducia nelle politiche di vigilanza;
- assicurare continuità alle scelte di revisione.

Durante la vigenza della legge bancaria del 1936 il modello di supervisione pubblica
non era indipendente rispetto all’autorità governativa. Detto modello è stato, tuttavia,
modificato nel 1947.

Pertanto, si è affermato (anche in altri ordinamenti) un modello di supervisione pubblica


sulla finanza, in cui i poteri e le responsabilità sulla tutela del risparmio non
sono rimessi alla potestà governativa.
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Lezione n°: 25/S2
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

L’attribuzione delle competenze di vigilanza alla


Banca centrale
Un tassello fondamentale del sistema dei controlli concerne i compiti e i poteri
dell’autorità che assolve alla funzione di politica monetaria: la Banca centrale.
Le scelte nei diversi sistemi sono state diverse:
- in alcuni sistemi, alla Banca centrale non è affidata la vigilanza bancaria;

- nell’ordinamento italiano, la Banca d’Italia ha svolto una funzione fondamentale


nella supervisione pubblica (sin dalla legge bancaria del 1926);

- in Inghilterra, la vigilanza è stata rimessa alla Bank of England fino al 1998. Nel
1998, il Governo decise di sottrarle tale potere (anche in considerazione
dell’incapacità della medesima di prevenire la crisi di importanti istituti finanziari), per
affidarla ad una nuova autorità: Financial services authority (FSA). In ragione della
crisi del 2007-2009, l’istituto di emissione ha nuovamente un ruolo centrale.
Le diverse soluzioni spesso dipendono dalla reputazione della Banca centrale all’interno
del Paese.
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Insegnamento: DIRITTO BANCARIO
Lezione n°: 25/S2
Titolo: Banche e regolamentazione speciale
Attività n°: 1

Le diverse tesi sull’affidamento dei poteri di


vigilanza all’istituto di emissione
Vi sono diverse opinioni circa l’opportunità di affidare all’istituto di emissione poteri di
vigilanza sulle banche.

Per alcuni, è opportuno affidare all’istituto di emissione poteri di vigilanza sulle banche
per concorrere allo sviluppo di sinergie.

Per altri, la distinzione fra i soggetti che esercitano le funzioni è resa necessaria
dall’obiettivo di evitare conflitti fra l’esigenza di stabilità del sistema finanziario e
l’obiettivo della stabilità monetaria. Tale distinzione viene altresì argomentata in base al
principio di distinzione fra i poteri.

Nel 2013, i poteri di vigilanza sulle banche sono stati affidati alla Bce con l’approvazione
del Meccanismo di vigilanza unico fra i paesi dell’area dell’euro. Si tratta di un esempio di
rimessione ad una sola autorità della potestà di politica monetaria e di vigilanza.
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Lezione n°: 25/S2
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Attività n°: 1

L’articolazione delle competenze fra le autorità


Si discute altresì sull’articolazione delle competenze fra le autorità. Vi sono diversi
possibili modelli.

1) Modello di supervisione “per finalità” → le autorità preposte ai controlli di stabilità


sulle banche sono diverse da quelle che si occupano della trasparenza dei mercati
mobiliari. Questo modello è adottato nell'ordinamento italiano per le banche.

2) Modello di supervisione “settoriale” → i poteri di controllo sono attribuiti ad una sola


autorità per ogni tipo di intermediario. Questo modello è adottato nell'ordinamento
italiano per le imprese assicurative (Ivass)

3) Modello di supervisione “accentrata” → un'unica autorità è preposta al


perseguimento della stabilità del sistema bancario e della trasparenza dei mercati
mobiliari e della supervisione degli intermediari finanziari. Questo modello è stato
adottato nel Regno Unito dal 1998 al 2011

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