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ST O R I A
DELL' ANTICO E NUovo

TESTAMENTO
Del P A D R E

D. AGOSTINO CALMET
Benedettino della Cong. de Santi Vitone
ed Idolfo, Abate di S. Leopoldo
di Nancy
TA' AD OTTA DAL FA ATN CESE

V O L. III
Dall'anno 2561 del mondo al 2956 -

R O MA M D C C XC VII

Da Torchi dell'Ospizio Apostolico di S. Michele


presso Damaso Petretti, con facoltà.

A spese di Angelo Angeloni libraio


al Corso in piazza di Sciarra
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LA STORIA
D E L L AN TI C o
T E STA M E N T O

a
LIBRO TE Rzo.
Dopo la morte di Giosuè, gli Anziani ch'eran sms

An. del M.
vissuti con esso lui e con Mosè, presero il gover 256I
e i seguenti
no del popolo. Erano gravissimi personaggi, ed sino verso l'
anno del M.
univano una gran pietà a molta esperienza e dire 258I.
zione. Come essi avevano acquistata una grand' Avanti G.C.
I439.
autorità nella nazione, mentre vissero e gover CAPIT. I.
Governo de
narono, l'Israele restò ossequioso nel servizio gli Anziani ,
-- del Signore; ma subito dopo la loro morte, si i quali succe
dettero aGio
videro regnare l'obblivione di Dio e il disprezzo suè -
delle sue leggi. L'Israele fece alleanza co Cana
nei, e dopo di essersi unito colle loro figliuole
-per via de'legami del maritaggio, imitarono ben
presto la loro idolatria, e cadettero in disordini
del tutto simili a quelli, che avevano tanto irri
tato il Signore contro que popoli. Vissero nell'
anarchia e nell'indipendenza, e la libertà onde
godevano degenerò ben presto in isfrenatezza (a).
Quindi per punirli e per chiamarli a penitenza, il
Signore gli abbandonò a diversi nemici, come
vederassi nella continuazione di questa storia. Ma
non cadettero ad un tratto nell'eccesso del disor
dine ; la lor caduta seguì come grado a grado.

(a) Vid.Judlc, 11.8.9. Io,


Ee 2
-

4 LA STORIA º.

Guerra del
la tribù di Poco dopo la morte di Giosuè, gl'Israeliti ri
e e - a - -

ºiº
Adomibcontro
esec . solvettero di soggiogare tutto il rimanente de Ca
nanei ch'erano nella loro porzione, e consultaro
no il Signore per sapere chi averebbe a comin
ciar quella guerra. Il Signore rispose, che Giu
da si sarebbe posto all'impresa, ed i Cananei sa
rebbono abbandonati nelle sue mani. La tribù di
Giuda prese dunque le armi, ed invitò la tribù di
Simeone ad unirsi ad essa (b), impegnandosi di
-
andare anch'ella ad aiutar Simeone per soggioga
re i Cananei ch'erano nella sua parte. Le due tri
bù assaliron Adonibesec, re di Besec; lo vinse
ro e gli uccisero diecimila uomini; lo presero
anche mentre fuggiva, e lo condussero nel loro
campo. Gli furono troncate l'estremità de piedi
e delle mani, e disse: Io ho fatto troncare l'estre
mità de piedi e delle mani, a settanta re, i quali
mangiavano sotto la mia mensa gli avanzi di quan
to m'era portato in cibo: Iddio mi ha trattato
come ho trattati gli altri. Fu poi condotto in Ge
rusalemme dove morì. I figliuoli di Giuda aveva
no presa quella città, e vi avevano posto il fuoco,
ma con misericordia fuor di tempo fecero grazia.
a Gebusei che vi abitavano,e ve li lasciarono, con
tentandosi d'impor loro un tributo. Ma questi vi si
fortificarono, e ne discacciarono alla fine que di
t
Giuda e di Benjamino: di modo che al tempo di
Davide Gerusalemme era ancora de Gebusei.
Di là i figliuoli di Giuda e di Simeone andaro
no nel paese de'monti che sono al mezzodi della
-
Terra promessa: assalirono Sefaat, la presero e
mandarono a fil di spada quanto vi fu ritrovato ;
le cambiarono il suo nome antico, e la chiama

(º) Jadic.1.1.2.3. & seq. ,


DELL'ANT. TEST. Lib.III. 5
rono Horma, cioè Anatema. Presero anche a Fili
stei Gaza, Ascalon, ed Accaron; ma non pote
rono impadronirsi delle città della pianura di Sefa
la, perché i Cananei di quel paese avevano gran
quantità di carri armati di falci (c). In quel tempo
i Cinei discendenti di Jetro, si unirono alle trup
pe di Giuda, ed andarono insieme dalla città del
le Palme, verisimilmente Engaddi, a luoghi cir
convicini d'Arad ; presero la città e fermarono la
lor abitazione in quel paese, in mezzo alla porzio-”
ne di Giuda.
18eniamino fa
I figliuoli di Benjamino e le altre tribù fecero qualche con
dal canto loro la guerra a Canafei con molto suc quista, e si
rende tributa
cesso: ma avendo volato perdonare a loro nemi ri i Cananei.
ci, contentandosi di renderli tributari, in vece di
sterminarli, come il Signore lor aveva ordinato,
provarono ben presto la verità, di quanto loro era
stato detto da Mosè e da Giosuè, cioè a dire, che,
que popoli sarebbono per esso loro una specie d'in
sidia, e diverrebbono i loro più pericolosi avver
sari. Benjamino che averebbe potuto distruggere
i Gebusei e Gerusalemme, ve li lasciò, e volle di
morarvi insieme con essi.
La famiglia di Giuseppe marciò contro Betel, Assedio di Be
tel fatto dai a
e mentre assediavano la città , videro un uomo famiglia di
che n'era uscito ; gli promisero la vita , pur Giuseppe ,
chè loro mostrasse qualche via segreta per entrare
vi, e per rendersene padroni - Quell'uomo mo
strò loro un luogo per cui entrarono, ed aven
do presa la città , uccisero quanto vi si trovò ,
e conservarono l'uomo con tutta la sua famiglia.
Ma egli non dimorò in Betel, ne uscì ed andò
a ristaurare la città di Luza , ch'era vicina a Be

(c) Jadic.1, 16,


- Ee 3 -

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6 LA ST O R I A
tel. Le tribù di Manasse, di Aser, e di Nefta-,
li, non vollero sterminare gli abitanti delle cit
tà di lor porzione; vollero piuttosto averle tri
butarie; ma divennero elleno stesse ben presto
-
soggette a loro nemici. º
CAPIT. II, La tribù di Dan (d) si trovò di maniera tale ri
I Daniti van
no ad impa stretta nella sua porzione dagli Amorrei, i quali
dronirsi
Lais.
di ne occupavano la maggior parte, che un nume
Anno incer ro di Daniti fu costretto andare a cercare altrove
to e
º un luogo per abitarvi (e). Mandarono subito de
gli uomini per cercare una città della quale po
tessero impadronirsi. Nel passare giunsero alla
casa di Micas ne'monti di Efraim, dove trovaror
no un giovane Levita chiamato Gionatan , uno
de'nipoti di Mosè, per via di Gersam, che s'im
pacciava di consultare il Signore e di predir l'avve
nire. Gli domandarono se il loro viaggiò sarebbe
stato felice, ed avendo il Levita data ad essi una
risposta favorevole, andarono a Lais città situata
appié del Libano, e vicino alla sorgente del Gior
dano; ed osservarono che non sarebbe malagevo
le impresa il prenderla, perchè la città stava in
d

piena pace, e in una intera confidenza, senz'aver


sospetto di alcuna sorpresa.
Ritornarono a Saraa ed Estaol nella lor tribù,
e riferirono a coloro che gli avevan mandati, la
situazione di quella città, e quanto vi avevan os
servato . Subito seicent'uomini armati si posero
in cammino colle loro famiglie, ed andarono a
dirittura alla casa di Micas, per procurare di ra
pir l'Efod e le figure colle quali il giovane Levita
l consultava il Signore, e d'impegnarlo ad andare
a

- (d) Judic.1.34. -
(e) 10sue xix.47. Judic, xvi 11. 1. 6 seq.
e

-e
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 7
con essi. Ne fece da principio qualche difficoltà;
ma vedendo che avevano già preso l'Efod e tutto
il resto , e gli proponevano di essere il Sacerdote
e il Ministro di tutta la lor tribù, si lasciò persua
dere, e lasciò Micas suo padrone. -

-. Quelli della casa di Micas essendosi alla fine ac


corti del furto de'Daniti, e della fuga del giovane
Levita,corsero dietro ad essi con grida non ordina
rie; ma quelli di Dan ch'erano ben armati, ed ave
vano fatte andare innanzi le loro mogli, i loro fi
gliuoli, e il lor bagaglio, se ne ritornarono, e dis
sero a Micas di non avanzarsi e di non irritare
genti di già sdegnate, affinchè non l'uccidessero
e non ispogliassero la sua casa. Così fu costret
to a ritornarsene senz'aver potuto guadagnarco
sa alcuna. I seicent'uomini giunsero finalmente
a Lais , ed avendo colta all'improvviso la città ,
tagliarono a pezzi tutti coloro che vi trovarono,
s vi posero il fuoco, e poi la ristaurarono e vi sta
bilirono la loro dimora. Cambiarono il nome di
Lais in quello di Dan , in memoria di Dan loro
- padre. - º -

Lº Efod ed i
L'Efod , i Terafimi, e le figure superstiziose Terafimi di
di Micas vi restarono, e furono per gran tempo Micas nella
città di Dan.
una piedica ed un motivo di caduta all'Israele .
I popoli vicini, in vece di andare a consultare il
Signore in Silo, ch'era lontano da quel luogo,
venivano a Dan ; e il pravo costume non potè es
sere sradicato da Israele se non nella cattività di
Babilonia. Si trovarono sempre in Dan o degl'ido
li o delle figure superstiziose. Geroboamo vi po
se uno de'suoi vitelli d'oro, ed i discendenti di
Gionatan vi servirono di sacerdoti in tutto il tem
po che l'Arca fu in Silo, ed anche dipoi, quan
do Geroboamo re d'Israele vi stabilì il culto de'
Ee 4
8 LA STORIA
vitelli d'oro ; il che durò sinchè i re di Assiria
trasportarono le dieci tribù.di là dall'Eufrate.
CAPIT. III. Poichè abbiamo parlato dell'idolo di Micas e
storia dell'i-
dolo di Mi de'Terafimi che consultavansi nella sua casa , è
Cas a
a proposito lo scoprire l'origine del falso culto .
Una donna vedova della tribù di Efraim (f) aveva
un numero di figliuoli di già adulti; avendo per
duta una somma di undici sicli , che sono 19
lire otto soldi o circa di moneta di Francia ,
fece gran romore, e proferì molte maledizioni
contro colui che le aveva preso il danaio. Micas
uno de suoi figliuoli venne a dirle che aveva in ma
no il danajo, ch'ella credeva perduto, e nello stes
so tempo ne fede ad essa la restituzione. La don
na ricevette il danajo, colmò suo figliuolo di ogni
sorta di benedizioni, e gli manifestò che voleva
impiegarlo nel fare un Efod, ovvero un ornamen
to sacerdotale, ed una figura di getto, ed era sua
intenzione di depositar l'Efod, e la figura nella
di lui casa, e di stabilirvi un oratorio dome
stico. - - . -

Eseguì in fatti il suo disegno, e Micas ricevet


te da sua madre l'Efode la figura, li collocò nel
la sua casa, e stabilì sacerdote uno dei suoi pro
pri figliuoli; ma poi volendo dar anche maggior
rilievo al nuovo stabilimento, ed avendo trovato
un giovane della stirpe di Levi, chiamato Gio
natan , e discendente dalla schiatta di Mosè, lo
stabilì sacerdote in luogo di suo figliuolo, e gli
diede lo stipendio per servire la sua cappella. Mi
cas si lusingava che il Signore lo avesse a benedi
re, perchè aveva nella sua casa un sacerdote della
stirpe di Levi, e il popolo superstizioso venendo
(f) Judic. xv11.27.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 9
a consultare quel sacerdote, che rendeva le rispo
ste essendo vestito di un Efod, come un vero Sa
cerdote del Signore, non avesse a mancare di
portar delle offerte alla sua cappella,il che gli ave
rebbe data una rendita considerabile. Non si può
dire per quanto tempo quest' Efod sussistesse in
casa di Micas ; ma è assai verisimile che poco vi
sussistesse, perchè la storia de Daniti, non me
no che l'erezione di quella cappella domestica, se
guirono in tempo dell'anarchia che succedette al
governo degli antichi successori di Giosuè. Ora
quest'anarchia non durò che per lo spazio di settº
anni o circa. - - l

i Dentro lo stesso intervallo seguì un altro avve CAPIT. IV.


Storia della
“nimento che fa vedere sino a qual segno fosse giun moglie di un
Levita diso
ta la corruttela nell' Israele (g). Un Levita che norata in Ga
dimorava ne' monti d'Efraim prese per moglie in baa, e della
Betlemme una donna della tribù di Giuda: questa guerra che se
guì. -

s donna si pose seco in discordia, ed avendolo la Anno imeer


to -
sciato, se ne ritornò in Betlemme in casa di suo
padre. Il Levita volendo seco riconciliarsi andò
a ritrovarla, accompagnato da un servo, ed aven
do due asini seco. Il suocero e la giovane lo ac
colsero con cortesia, e dimorarono insieme in al
legrezza per lo spazio di tre giorni: nel quarto
giorno volendo ritornarsene il Levita, fu ritenu
to obbligantemente dal suocero; e nel quinto gior
no pur lo ritenne persino al declinar del sole;
ma alla fine il giovane partì colla moglie e col
servo. Mentr'erano dirimpetto a Gebus, altri
menti Gerusalemme, cioè due piccole leghe in
distanza da Betlemme, la notte cominciò a pren
dere il possesso del giorno, e il servo gli disse:
(3) Jtdic.xrx,
Io , LA ST O R I A
Entriamo nella città di Gerusalemme, e passia
movi la notte. Il padrone rispose che non vole
va entrare in una città di un popolo straniero, ma
che sarebbe andato persino a Gabaa ovvero per
sino a Rama. Queste due città erano due leghe o
circa distanti da Gerusalemme, andando verso
il paese di Efraim. i - ,
Essendo giunto in Gabaa, dopo il tramontar
del sole , si fermarono tutti nella piazza senza
che alcuno lor offerisse il ricovero, nè li riceves
se in sua casa. Alla fine venne un vecchio, ch'era
parimente dei monti d'Efraim, e dimorava co
me forestiero nella città di Gabaa. Questo vec
chio ritornando dalla campagna e vedendoli assisi
nella piazza, si avvicinò ad essi, domandò al Le
vita chi fosse e dove andasse. Il Levita gli narrò
il soggetto del suo viaggio, e gli disse che anda
va a Silo, alla casa del Signore, e di là alla sua
abitazione ; che alcuno non aveva voluto dargli A
ricovero, benchè egli avesse della provvisione
per li suoi asini, e del pane e del vino per se,
per sua moglie e il suo servo. Il vecchio lo con
dusse in sua casa, gli diede ricovero, gli fece la
vare i piedi, e gli apprestò da mangiare. Mentre
erano alla mensa, vennero degli uomini della cit
tà i quali circondarono la casa del vecchio, e pic
chiando all'uscio, gridarono: Fa uscire l'uomo
ch è entrato in tua casa, affinchè ne abusiamo.
Il vecchio uscì, e disse loro: Guardatevi, fra
telli miei, guardatevi bene dal fare un male sì
grave : ho ricevuto quest'uomo nella mia ca
sa in qualità d' ospite; pregovi, non pensate a
quest'azione. Ho una figliuola vergine, e l'uo
mo ha sua moglie, le condurrò a voi, e ne fare
te ciò che a voi piacerà : ma quanto a quest'uo
º
v -

DELL'ANT, TEST. Lib. III. II ,

mo, vi prego non gli fate un tant'oltraggio, e


non commettete una sì detestabile azione.
Il Levita vedendo che non volevano rendersi
alle ragioni del vecchio, lor condusse egli stesso
sua moglie, ed abbandonolla alla loro brutalità .
Eglino dopo averne abusato tutta la notte, la la
sciarono la mattina, e la donna giunta all'uscio
della casa in cui era il marito cadette morta a ter
ra. La mattina volendo partire il marito trovò
sua moglie distesa a terra, che aveva le mani sul
la soglia dell'uscio. Da principio credette ch'ella
fosse addormentata; ma avendo conosciuto chi
era morta, la pose sopra il suo asino, e se ne an
dò alla sua casa. Subito giunto, divise il cada
vere della donna estinta in dodici parti, ne man
dò una parte ad ognuna delle 12 tribù d'Israele,
e lor fece dire quanto era seguito. Ora la città di
Gabaa era della porzione della tribù di Benjamino.
I figliuoli d'Israele avendo veduto il funesto
spettacolo, gridarono tutti ad una voce, che mai
simil eccesso non era seguito in Israele, e ch'era
d'uopo vedere come si dovesse espiare un'azione
sì ignominiosa e sì enorme. Si adunarono dun
que tutti in Masſa (h) su i confini di Giuda e di
Benjamino, al mezzodì di Gerisalemme. Masfa
era un luogo di orazione, e il popolo vi si adu
nava assai spesso (i), come in questa storia vede--
rassi. La tribù di Benjamino non si trovò all'adu
nanza ; ma vi si trovarono quattrocentomila uo
mini d'infanteria delle altre tribù. Il Levita rac
contò loro ciò che gli era seguito, e fu risoluto
d'una voce comune di vendicarsi d'un'azione di

(A) ludic.xx.
() 1.Aeg. vi 1. ro. Verem xl. 41. 1. Macbab. 11 r. 46.
I2 LA ST O RIA
tanto peccato. S'inviò subito alla tribù di Benja
mino per far de lamenti dell'attentato di quel di
Gabaa, e per domandar ad essi che dassero i rei
per farne un esempio. Ma in vece di mostrar or
rore di quel delitto, si prepararono a difendere Ga
baa, e posero in piede un esercito di venticinque
mila uomini, senza numerare gli abitanti di Ga
baa, ch'erano in numero di 7oo uomini, i quali
combattevano egualmente colla mano sinistra che
colla destra, ed erano sì destri frombolieri, che
-
averebbono potuto colpire in un capello, senza
che il loro sasso un pò poco si allontanasse. L'eser
cito d'Israele era di quattrocentomila uomini, e
ſfu risoluto di eleggere da quel numero dieci uo
mini da cento, cento da mille, e mille da diecimi
la, affinchè portassero de viveri al rimanente dell'
ſesercito che doveva fare la guerra a Benjamino.
Prima di entrare in azione, tutto l' esercito si
adunò nella casa di Dio in Silo, e consultarono
Itutti il Signore per sapere chi dovesse comanda
re all'esercito contro Gabaa . Il Signore ri
spose che Giuda sarebbe il generale delle armi.
Non lo consultarono se fosse d'uopo far la guer
ira al lor fratello; la cosa loro sembrava sì giu
sta che non credevano aver bisogno di consul
tare sopra di ciò il Signore. Ma l'avvenimento
fece vedere che le voci ed i consigli di Dio sono in
infinito superiori a quelli degli uomini. La matti
na seguente assai per tempo marciarono contro
Gabaa, quelli di Benjamino uscirono contro di
essi, lor presentarono la battaglia, e loro ucci
sero ventiduemila soldati. Glº Israeliti costernati
andarono a piangere persino alla notte avanti al
Signore, di cui verisimilmente era stata portata
l'Arca nel campo, e lo consultarono dicendo :
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 13
Dobbiamo noi cominciar di nuovo a combattere
contro i nostri fratelli figliuoli di Benjamino ? Il
Signore rispose: Marciate contro di essi e pre
sentate lor la battaglia. Nel dì seguente si presen
tarono di nuovo avanti Gabaa, e quelli della cit
tà cogli altri Benjamiti uscirono contro di essi
con tantº impeto, che loro uccisero ancora diciot
tomila combattenti. Iddio voleva reprimere la va
na confidenza che gli Israeliti avevano nelle proprie
lor forze, ed insegnar loro che la vittoria molto
meno dipende dal numero e dal valor delle trup
pe, che dal soccorso del Signore; e sovente ci
risponde secondo la nostra inclinazione, per pu
nirci di nostra presunzione e di nostro orgo
glio. - - - - -

Allora gli Israeliti vennero alla Casa di Dio,


cioè a dire presso l'Arca (k), ed essendosi posti a
sedere, piansero e digiunarono avanti al Signo
re. Offerirono degli olocausti e delle ostie pacifi
che, e consultarono il Signore col mezzo di Fi
nees, ch'era allora sommo Sacerdote, e gli dis
sero: Dobbiamo noi ancora combattere contro i
nostri fratelli figliuoli di Beniamino, o dimorare
in riposo ? Il Signore rispose ad essi: Marciate
contro di essi, perchè domane gli abbandonerò
alle vostre armi . Divisero il loro esercito in tre
corpi, l'uno fu posto in imboscata dietro la città
di Gabaa, a fine di entrarvi e di mettervi il fuo
co subito che gli abitanti fossero usciti; l'altro
composto di diecimila uomini, doveva presentar
si avanti alla città con ordine di fuggire dacchè
que di Gabaa fossero presenti; e il terzo corpo
ch'era il più considerabile, e componeva il gros
(K) Judic. Xx.
14 L A ST O RIA
so dell'esercito, era nascosto in Baal-tamar, e noi
doveva comparire, se non quando gli abitanti di
Gabaa fossero allontanati dalla loro città, e tira
ti in piena campagna da diecimila uomini i quali
fingevano di prender la fuga. -

La cosa riuscì come il Signore l'aveva predet


ta, e come i capi d'Israele l'avevano proposta.
Quelli di Gabaa essendo usciti dalla lor porta col
loro ardore ordinario, si posero ad incalzare i
fuggitivi, senza prender cautela alcuna per la di
fesa della loro città. Gli Israeliti ch'erano in im
boscata vi entrarono senza trovar resistenza e vi
posero il fuoco: allora quelli che avevano fatto
sembiante di fuggire, vedendo il fumo della città
voltarono faccia, e sostenuti dal grosso dell'eser
cito ch'era a Baal-tamar, e nello stesso tempo si
fece vedere, si avventarono contro i Benjamiti,
e ne fecero grandissima strage. Coloro che vol
lero rientrare nella loro città furono arrestati e ta
gliati a pezzi da quelli che avevano posto il fuoco
a Gabaa. Così in quell'occasione diciottomila
uomini di Beniamino furono mandati a fil di spa
da. Come l'esercito era disperso in vari luoghi,
ne restarono ancora uccisi cinquemila in altra oc
casione, e due mila in altra parte; così il nume
ro de'morti in quel giorno fu di venticinquemila
combattenti. Coloro che poterono fuggire si riti
rarono in numero di seicent'uomini sopra la ru
pe di Remmon, dove dimorarono per lo spazio
di quattro mesi. -

In quel tempo gl'Israeliti delle altre tribù en


trarono in Gabaa,e mandarono a fil di spada quanto
si trovò aver vita nella città, dagli uomini persi
no alle bestie, e tutte le città ed i villagi di Ben
jamino furono trattati della stessa maniera, e con
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 15
sumati dal fuoco (l). Ora i figliuoli d'Israele si
erano impegnati con giuramento nella loro adu
nanza di Masſa di non dar mai le loro figliuole in
maritaggio a quel di Beniamino. Il giuramento
pronunziato senza molta riflessione, ed avendo
per oggetto una cosa illecita, non doveva obbli
garli ; ma la religione del giuramento e il rispet
to che avevano pel nome del Signore ch'era en
trato nell'impegno, cagionavano ad essi dello
scrupolo. Si adunarono dunque nella Casa di Dio
in Silo, e posti a sedere alla sua presenza persino
alla sera, alzarono la lor voce, e cominciarono a
piangere gettando lamentevoli strida, e dicendo:
Signore, Dio d'Israele perch'è succeduta una di
savventura sì grande al vostro popolo, che oggi
una delle tribù sia separata da noi ? Nel giorno se
guente avendo eretto un altare, probabilmente
perchè quello dell'atrio non era sufficiente per tut
te le vittime che dovevano esser offerte, sacrifi
carono degli olocausti e delle ostie pacifiche, e
s'informarono se si trovasse alcuno in Israele
che non fosse intervenuto colle altre tribù nell'
adunanza di Masſa, e di cui potessero esser date
le figliuole in maritaggio a quei di Benjamino.
Trovossi che gli abitanti di Jabes di Galaad non CAPIT. V.
erano stati all'adunanza di Masfa, e non avevano l" di Ga
aad saccheg
avuta parte alcuna nella guerra contro Benjami giata per non
essere stata
no. Furono dunque mandati contro di essi dieci alla guerra
contro Benia
mila uomini con ordine di mettere a fil di spada mino.
tutti gli abitanti di Jabes, anche le femmine ed i
bambini, e di riserbarne solo le fanciulle. Ese
guirono gli ordini, e quattrocento fanciulle ver
gini furono trovate in Jabes. Nello stesso tempo
d

i (l) ludioxx. -
I6 LA STORIA
si mandò a quei di Benjamino ch'erano sopra la
rupe di Remmon, per offerir loro la pace, e per
invitarli a venire all'adunanza di Silo. Vi venne
-ro in numero di 6oo uomini, e furono date ad
essi le 4oo fanciulle ch'erano state riserbate dal
saccheggio di Jabes. Ma come questo numero non
era ad essi bastante, ed erano state uccise tutte
le donne e le fanciulle di Benjamino, gli anziani
d'Israele consigliarono ai dugent'uomini di Benja
mino i quali non avevano mogli, il rapire di quel
le che dovevano venire alla solennità del Signore,
la quale ben presto doveva celebrarsi in Silo, di
cendo ad essi: Le fanciulle verranno alla festa a
schiere, cantando e danzando secondo il costume,e
voi vi nasconderete dentro le vigne: allorchè elleno
saranno giunte al luogo opportuno, uscirete dalle
vigne, ed ognuno di voi rapirà quella che gli ca
piterà fra le mani. Allora vi ritirerete dentro le
vostre abitazioni ; e quando i loro padri, ed i lo
ro fratelli verranno a lagnarsi di voi, accusando
vi di vostra violenza, noi lor diremo: Abbiate
compassione di essi; perchè non le hanno prese,
come in guerra i vittoriosi prendono le donne in
ischiave; ma avendovi pregati di dar loro le vo
stre figliuole in maritaggio, le avete ad essi ne
gate, perchè non potevate concederle ad essi sen
za peccato. Il progetto fu mandato ad esecuzione,
e così ebbe fine la guerra contro Benjamino. La
tribù si rimesse ben presto, fu sempre assai uni
ta a quella di Giuda, e si distinse di molto pel suo
valore. Aod secondo Giudice d'Israele, e Saul
primo re degli Ebrei, furono presi dalla tribù di
Benjamino. - - -

In quel tempo non vi era nè re, nè giudice, nè


capo generale del popolo, ognuno reggevasi a
DELL' ANT. TEST. Lib. III. 17
suo capriccio. Gli Israeliti posero in dimentican CAPIT. IV,

za gli ordini del Signore, abitarono fra Cananei, Il Signore


manda un
e in vece di distruggerli, s'imparentaron con es Profeta agli
Israeliti per
si, ed insensibilmente si depravarono a lor imi far loro de'
tazione. Quanto abbiamo detto nella storia degli rimprocci di -
loro infadel
abitanti di Gabaa, fa ben vedere qual fosse allo ia

ra la lor corruttela. In quest'intervallo il Signo


re mandò a figliuoli d'Israele un angelo, ovve
ro un profeta del Signore, ch'essendo venuto di
Galgala, adunò il popolo in un luogo nomato
Bochim, cioè a dire i Mori, ovvero i Piagnenti,
che non era lontano da Gerusalemme. Il profeta -

disse loro da parte di Dio: Vi ho tratti dall'Egitto,


e vi ho fatti entrare nella terra che aveva promes
sa con giuramento a vostri antenati: mi sono im
pegnato a mantenere per sempre l'alleanza che ave
va fatta con voi : ho eseguite con fedeltà intera le
mie promesse. Voi vi eravate impegnati dal canto
vostro di essermi fedeli e di non entrare in alcun'
alleanza co' popoli di Canaan, di rovesciare i loro
altari e di spezzare i loridoli; ma nulla avete fatto
di quanto mi avevate promesso; avete disprezzati
i miei ordini, e non avete voluto ascoltar la mia
voce. Perchè operaste di questa maniera ? Per
punire la vostra ingratitudine non ho voluto ri
durre a nulla questi popoli vostri nemici, affinchè
l'indulgenza che avete avuta per essi e per lilo
ro falsi dei , fosse per voi un fondamento di ro
vina, e disavventura.
Allorchè l'angelo ovvero il Profeta del Signo
re ebbe così parlato, gli Israeliti alzarono le lo
ro voci e si posero a piagnere, il che fece dare
al luogo la denominazione di Piagnenti, o di Bo
chim. Sacrificarono nello stesso luogo dell'ostie
al Signore, e se ne ritornarono alle lor case. Si
Vol.III, Ff
I8 LA ST O R I A
ignora il tempo di quest'avvenimento ; ma si sa
che la penitenza del popolo non fu nè lunga nè
perseverante. Non si videro che pochissimi effet
ti del loro ritorno al Signore. Ben presto rica
1. Servitù de
dettero nelle antiche lor consuetudini. Iddio per
gli Israeliti punirli, li diede nelle mani di Cusan-Rasataim ,
sotto Cusan
Rasataim . re di Mesopotamia (m), cui stettero soggetti per
lo spazio di ottº anni (n). Gli pagavano i tributi
e gli prestavano gli altri servizi a quali gli obbli
gava la legge del vincitore. Conobbero che i lor
peccati erano la causa di loro disavventura. Ri
corsero al Signore, ed egli mandò loro un libe
ratore che fu Otoniel, genero di Caleb . Questi
assalì Cusan e lo vinse; ma la Scrittura non ci ha
conservata la storia di questa guerra, la quale non
potè essere se non di molta importanza, contro
un principe tanto potente quanto era Cusan.
Governo di Otoniel fu ripieno dello Spirito del Signore, e
Otoniel pri
mo Giudice il Signore fu con esso lui . Giudicò o governò
d'Israele. l'Israele, perchè sotto il nome de' Giudici nell'
intervallo che scorse fra Giosuè e Saul , si deb
bon intendere del principi che governavano il po
polo con una suprema autorità, temperata dall'
aristocrazia, cioè a dire, da principali d' ogni
tribù, da quali prendeva il parere negli affari im
portanti e che spettavano a tutta la nazione. I
Giudici non furono propriamente nè elettivi, nè
successivi. Iddio li suscitava di quando in quan
do, e il popolo li riconosceva per Giudici, dopo
che avevano dati del contrassegni dell'elezione
che Iddio aveva fatta di lor persona, con qualches
azione strepitosa, e che aveva del miracolo.
v. -

(m) Judic. 1 1 1. 8.
(m) Dall'anno del mondo 3591 perfino al 3599. f
-

DELL' ANT. TEST. Lib. III. I9


Il paese fu in pace dalla vittoria riportata da An. tie! M,
Otoniel contro Cusan-Rasataim, persino alla mor Av. 2589Cºsi
te di Otoniel. La vittoria seguì quarant'anni do º An. del M.
266I
po la morte di Giosuè - Non si sa il tempo della A.G.C.1339
morte di Otoniel, ma sessantadue anni o circa do l I. Servitù
sotto Egon
po la pace che aveva procGurata all'Israele, essen re di Moab,
do ricaduto il popolo ne' suoi antichi peccati, il -

Signore lo rese soggetto ad Eglon re de'Moabiti,


il qual essendosi confederato co re d'Ammon e
d'Amalec, vinse l'Israele, s'impadronì della
città delle Palme, ch'è probabilmente Engaddi
-
sulla spiaggia del mar Morto, ed oppresse Israele
per lo spazio di diciott'anni, Governo d'
Dopo di ciò gli Israeliti avendo conosciuto il Aod, secon
lor peccato, ricorsero al Signore che loro susci do Giudice d'
Israele.
tò Aod, figliuolo di Gera della tribù di Benjami
no, per liberarli dalle mani d'Eglon. Aod era
mancino manritto, e in sommo valoroso. I fi
gliuoli d'Israele gli diedero la commissione di vi.
sitare da parte loro il re Eglon, e di presentare
gli i donativi ovvero i tributi de quali gli erano
debitori. Aod si fece fare una daga di due. tagli
della lunghezza di un cubito (o) , ovvero d'una
spitama, ch era di dodici once, ed avendosela
posta sotto la casacca dal suo lato destro , essen
do andato alla presenza di Eglon, gli presentò i
donativi del figliuoli d'Israele, e licenziò gli Israe
liti ch'erano di sua compagnia.
Non si sa precisamente in qual luogo del paese i" CAPIT. VII,
re de
Eglon fosse, ma è certo ch era di qua dal Gior oabiti è uc
dano, e probabilmente nella porzione di Benja ciso da Aod

(o) L'Ebr. Tats tº 7o.zzoSapis rèpino: dorme.


Aq. Sym. Tºdºs raxassians. Alias. Apaxis rèpigo:
avvic . Judic. 111. 19.
Ff 2
2o LA ST O R I A
a
An. del M. mino. Aod avendo dunque licenziati i suoi com
266I
Av.G.C.1339
pagni, mentre veniva di Galgala, dov'erano de
gli idoli, verisimilmente de terafimi od altre su
perstiziose figure, simili a quelle ch erano nella
casa di Micas (p), ed alle quali erano attribuiti de è
gli oracoli, disse ad Eglon di avere certa cosa a
dirgli, segreta ed importante . Il re avendo fatti
uscire tutti, ed avendo ordinato si osservasse il si
lenzio , fece entrar Aod nel suo gabinetto , ed
Aod avendogli detto che doveva parlargli da par
te degli dei, il principe ch era in estremo grasso
e pieno di carne, si alzò dal suo trono per rispet
to, a fine di ascoltare ciò che Aod voleva dirgli:
nello stesso tempo Aod avendo impugnata colla
mancina la daga che aveva al lato destro, la tras
se dal fodero, e gliela immerse tanto avanti nel ven
tre, che l'impugnatura vi entrò tutta intera col
ferro, e si trovò inviluppata dalla gran quantità di
grasso che nella parte superiore si tornò ad unire
insieme. Aod subito ritirossi , e lasciò la daga
nella ferita senza ritirarla, ed uscendo per l' anti
porta , chiuse gli usci della sala, e li legò, alla
maniera degli antichi che chiudevano gli usci loro
con certi legami, che si attaccavano alla stanga -
Intanto i servi del re essendo ritornati dopo
l'uscita d'Aod , ed avendo veduto l'uscio chiuso
giudicarono che il principe fosse occupato in qual
che sua necessità naturale, per cui si fosse ritira
to dentro il luogo dell'agiamento, ed avesse fatta
chiudere la porta, affinchè così presto non vi si
entrasse. Ma dopo aver aspettato gran tempo, ve
dendo che alcuno non apriva, presero la chiave
colla quale sciolsero i legami, aprirono la came
(p) Judic.x v11. 4. f
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 21
ra, e videro con ispavento il lor signore morto
disteso a terra. Mentr'erano in quella perturbazio
ne, Aod ebbe il tempo di fuggire, ed essendo
andato in Galgala dov'erano le figure superstizio
se delle quali si è parlato, ritornò a Seirat, è suo
nò la tromba sul monte di Efraim per adunare il
popolo. Si vide ben presto alla testa di una nu
merosa schiera, che ingrossandosi sempre più ,
alla nuova della morte di Eglon si pose in posses
so d'ogni guado del Giordano, per cui si passa
nel paese di Moab, ed uccise tutti i Moabiti, che
tentarono salvarsi colla fuga e ritornarsene nel
lor paese. Ne perirono in quest'occasione dieci
mila o circa. Così Moab fu umiliato sotto la ma
no d'Israele, e il paese restò in pace per lo spa
zio di ottant'anni (q); cioè dalla liberazione proc
curata da Otoniel nell'anno 2599 persino a quel
la che fu proccurata da Aod nell'anno 2679.
Le servitù degli Israeliti non erano sempre ge III. Servitù
sotto i Fili
nerali. Quella de' Moabiti non si stese che al di stei.
là dal Giordano, e sopra le tribù di Benjamino,
e d'Efraim . Dopo questa servitù, il popolo ca
dette sotto quella de'Filistei, la quale verisimilmen
te non si stese che sopra le tribù ch'erano ne'luoghi
vicini a lor paesi. Samgar figliuolo di Anat, di Samgar terzo
Ciudice d'I-
cui non si esprimono nè il paese, nè la tribù, li sraele.
v
berò i suoi fratelli da questa soggezione, ed uc v .
v,
cise in un giorno seicento Filistei, non avendo
altre armi che un grosso (r) stimolo, onde servon
si in quel paese i bifolchi, per pugnere i buoi, e
per ripulire il coltro dell' aratro. Se ne servono
anche oggidì nella Palestina, e dicesi che queste
sorte di stimoli hanno otto piedi di lunghezza, e
(q) Dall'an. 2599 persino si 679. (1) Judic. 111,31.
f 3 -
a

22 LA ST O R I A
sei once di giro nell'estremità grossa, ch'è arma
ta di una grossa vanga, forte e massiccia, e dall'
altra di una punta di ferro (s). E' credibile non si
servisse di quello stromento se non per mancanza
di migliori armi, avendo loro vietato i Filistei
º
verisimilmente l'uso e la fabbrica d'ogni sorta di
stromenti di guerra.
IV. Servitù
sotto Jabin re I figliuoli d'Israele dopo la morte d'Aod co
d'Asor, minciarono di nuovo a fare il male alla presenza
del Signore (t), e il Signore gli abbandonò nel
le mani di Jabin re de Cananei, il quale regnava -

in Asor, città famosa situata al mezzodì del lago


Semecon . Questo principe aveva per generale
delle sue truppe Sisara, che dimorava in Aroset
de gentili, città ch'è da noi collocata nell'estre
mità settentrionale del lago Semecon, nella Ga
lilea de gentili . La cattività durò venti anni, e
Jabin stese principalmente il suo duro dominio
sopra le tribù del di qua dal Giordano, poichè De
bora nel suo Cantico rinfaccia a quel di Ruben e
di Galaad di non esser venuti in soccorso de'lor
fratelli (u). Questo principe era molto potente,
e manteneva 9oo carri armati di falci, ed a pro
porzione cavalli e truppe.
CAP. VIII,
Debora pro Ora viveva in quel tempo una Profetessa chia
fetessa, quar
to Giudice d'
mata Debora, moglie di Lapidot, la quale giudi
Israele, cava il popolo, dimorava sotto una palma che dal
suo nome era denominata la palma di Debora, fra
Rama e Betel sul monte d' Efraim, ed i figliuoli
d'Israele venivano ad essa per ogni sorta di dis
senzione . Com'era ripiena di spirito di profezia,
il popolo volentieri deferiva a suoi giudizi. La
Ys) Judic. 1v. - e -

() Vedasi il Mauridreſ nel viaggio di Aleppo per andare


a Gerusalemme. (a) Judic, v. 15. 16. 17.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 23
sua giurisdizione era in tutto libera e volontaria
dal canto del popolo, perchè è regola inviolabile
fra gli Ebrei, che le funzioni dei Giudici non pos
son essere esercitate dalle donne.
Debora fece dunque venire Barac figliuolo di
Abinoem, che abitava in Cades, città della tri
bù di Neftali, e gli disse: Il Signore Dio d'I-
sraele ti comanda di adunare diecimila uomini del
le tribù di Zabulon e di Neftali, e di condurli sul
monte Tabor. Il Signore ti condurrà appiè del
monte sopra il torrente Cison Sisara generale di
Jabin colle sue truppe e co'suoi carri, ed io te lo
darò nelle mani . Barac le rispose: Io non an
derò se tu non vieni meco. Debora gli disse:Ver
rò, ma la vittoria per questa volta non ti sarà
attribuita, perchè Sisara sarà dato in poter d'una
donna. Parlava di sè e di Jaele moglie di Aber
Cineo, di cui parlerassi qui appresso. e

Debora venne dunque in Cades con Barac, ed An.del M.


2719
avendo formato un corpo di diecimila uomini del Av.G.C.1281
le tribù di Neftali e di Zabulon marciarono Barac quinto
Giudice d'I-
insieme verso il monte Tabor, e si accamparono sraele , fa la
guerra a Ja
su quel monte colle lor truppe . Sisara generale bin e libera l'
Israele.
dell' esercito di Jabin avendone avuto l' avviso ,
fece marciare tutto il suo esercito ed i suoi carri
armati di falci, ch'erano in numero di novecen
to, e si accampò appiè del Tabor sulle sponde
del torrente Cison . Aveva anche un corpo di
truppe considerabili verso Mageddo e Tanac (x),
al passo angusto che conduce dal paese de'Filistei
nella Fenicia. -

Allora Debora disse a Barac che il Signore ave


va dato Sisara nelle sue mani, che scendesse sen

(x) Judic. v. 19.


Ff 4
e
24 LA STORIA - -

An.del M. za timore, e che il suo esercito era condotto dal


2719 lo stesso Dio. Baracco'suoi diecimila uomini sce
Av.G.C.128I
se dunque dal Tabor, ed assalì l'esercito di Sisa
ra con tantº impeto che lo pose in rotta, e lo ta
gliò a pezzi . Lo stesso Sisara prese la fuga,
e balzando fuor dal suo carro salvossi solo a fine
di non essere conosciuto. Ciò ch'è più notabile
in questa guerra (y) è che in tutto l'Israele non
trovavansi armi buone; non vi erano nè scudi nè
lance, avendone i Cananei probabilmente vieta
to l'uso agli Israeliti . Debora nel suo Cantico
dice che il cielo combattè per Barac (z), il che
si spiega (a) di una violenta agitazione dell'aria
nella quale i baleni , la grandine, e la pioggia
col dar nella faccia a nemici, rubavano loro la
vista degli Ebrei, cosicchè non fecero che legge
x
rissima resistenza. Ve ne restarono in gran nu
mero sbaragliati ed annegati nel torrente Cison,
che allora si trovò gonfio in estremo.
Sisara è ucci
so da Jael mo
Sisara essendo fuggito, come lo abbiamo ve
glie di Aber duto, andò a dirittura alla abitazione di Aber ,
Cineo.
ch'era un Cineo della stirpe di Jetro, ed abi
tava allora sotto le tende nella valle di Sennim vi º
cino a Cades . Egli era in pace con Jabin, e di
morava nel paese, senza entrare nelle discordie
fra i Cananei e gli Israeliti. Essendo dunque giun
to Sisara alla tenda di Jael sposa di Aber, Jael us.
cì dalla sua tenda, lo riconobbe, ed invitollo ad
entrarvi. Sisara entrò, e Jael per nasconderlo,
lo coprì con un mantello. Sisara le domandò dell'
acqua perchè era in estremo assetato: Jael in vece
d'acqua, gli aprì un otre e gli diede a bere del

(y) Iudic. v.8. (z.) ludic. v. 2o.


(a) Joseph. antiq. lib. 3. cap. 6. & alli.
... DELL'ANT. TEST. Lib. III. 25
latte in un vaso (b), e pose di nuovo il mantello An. del M.
sopra di esso. Allora Sisara le disse di starsene a cºlº1281
all'uscio, ed a chiunque chiedesse, se alcuno fos
se nella sua tenda, rispondesse, non esservi al
cuno . Jael essendo uscita, prese uno de grossi
chiodi che servivano a sostenere una tenda, con
un martello, e quando Sisara fu profondamente
immerso nel sonno, gli applicò il chiodo sopra
una tempia e percuotendolo col martello gliene
trafisse il celabro, e lo cacciò sino in terra. Così
il generale passò in un momento dal sonno natu
rale a quello di morte. -

Barac indi a poco giunse seguendo Sisara, e


Jael uscita incontro ad esso, gli disse: Vieni, e
son per farti vedere colui che cerchi . Entrò, e
vide Sisara estinto, avendo ancora il chiodo fitto
dentro la tempia . Così terminossi la guerra che
diede fine alla servitù degli Ebrei, ed al dominio
di Jabin . Tutto il paese restò in pace per lo spa
zio di quarant'anni (c), i quali cominciano dalla
liberazione procurata da Aod , e terminano a
1 - quella che Barac e Debora procurarono all'Israe
le (d). Dopo questa vittoria Debora e Barac can
tarono al Signore un Cantico di rendimento di
grazie (e), nel quale danno lustro al favore che
hanno ricevuto da Dio ; lodano il valore e l'in
trepidezza delle tribù di Zabulon e di Neftali; ma
fanno de rimprocci a quel di Merom di non aver
li soccorsi, ed alla tribù di Ruben e di Gad che
sono di là dal Giordano, di non esser accorse in
ajuto de lor fratelli: dissero lo stesso di Aser e di
Dan. Non parlano di Giuda, nè di Efraim , nè
(b) Judic.v.25.
(c) Judic.v.32. (d) Dall'anno del mondo 2.679,persino
all'anno 2719. (e) Judic.v.1.2.& c.
26 LA STORIA

An. del M.
2719
di Benjamino, nè di Simeone, forse perchè il
Av. G.C.I.281 dominio di Jabin non estendevasi persino ad essi.
CAPIT. IX.
V. Servitù
I figliuoli d' Israele (f), essendo ricaduti nell'
sotto i Ma infedeltà, furono abbandonati dal Signore a Ma
dianiti e
dianiti, che gli oppressero per lo spazio di sett'
anni (g) Questi Madianiti sono quelli che abitano
all'oriente del mar Morto, molto diversi da quel
li che fanno la lor dimora sulla spiaggia orientale
del mar Rosso. L' oppressione fu tale che gl' Is
raeliti non avendo la libertà di dimorare sicura
mente nella lor casa, e di conservarvi quanto lo
ro apparteneva , furono costretti scavarsi degli
antri e delle caverne ne' monti, e di fortificarsi
ne' luoghi forti per lo sito, per ritirarvi le loro
mogli e i lor figliuoli, e per adunarvi quanto po
tevano prendere da loro campi e dalle lor vigne,
prima che il nemico fosse uscito al foraggio; per
chè dopo che gl'Israeliti avevano seminati e col
tivati i lor campi, giunto il tempo della mietitu
ra, i Madianiti, gli Amaleciti, e gli altri popo
li d'Oriente venivano nelle lor terre, vi pianta
vano le loro tende, rubavano tutti i grani, e
prendevano ovvero uccidevano tutti gli animali
che venivano in lor potere. La lor moltitudine
era infinita, e non si può meglio metterla in pa
ragone che con una nuvola di cavallette, che di
An.del M.
sertano tutto un paese in cui vanno a calarsi.
2759 L' Israele oppresso da tanti mali si volse al Si
Av.G.C.124r
Profeta man
gnore e gli domandò del soccorso contro i suoi
dato dal Si nemici. Ciò verisimilmente fu fatto in un'adunan
gnore per
chiamare il za di Silo, dove il popolo era venuto a certa so
popolo dalle lennità avanti al Signore. Allora un Profeta man
sue deviazio
ill »

(f) Judic. vr.


(g) Dall'anno del mondo 2752, persino all'anno 2759.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 27 u
dato da Dio in questi termini loro si espresse: Ec An. del M.
2759
covi quanto dice il Signore Dio d'Israele: Vi ho Av.G.C. I24I
tratti dall'Egitto , dov' eravate nella più dura
schiavitù : vi ho liberati dalla mano di tutti i vo
stri nemici ; al vostro arrivo ho discacciati gli
Amorrei da questo paese, vi ho posti in possesso
della loro terra; vi ho detto : Io sono il Signore
vostro Dio, non temete gli dei di questa gente,
non prestate loro alcun culto, disprezzateli, di
struggeteli ; ma non avete voluto ascoltar la mia
voce. Il popolo mosso da questo discorso, do
mandò perdono al Signore, e prese i mezzi pro
pri per placar l'ira sua, perchè ben presto Iddio
lor diede del contrassegni di sua protezione. L'an
gelo del Signore venne a sedere sotto forma visi
bile nella città d'Efra, nella tribù di Manasse di
qua dal Giordano sotto una quercia che apparte
neva alla famiglia d'Ezer. Ora Joas ch'era il ca
po della famiglia d'Ezer, e il principale della
città d'Efra, aveva un figliuolo chiamato Gedeo
ne, ch'era allora impiegato nel battere e nel va
gliare del formento nel luogo del suo torchio in
segreto, non osando farlo in pubblico ed in cam
pagna, com'era l'uso di quel "; a cagione
de Madianiti i quali vi facevano de e scorrerie da
tutte le parti. CAPIT. X.
L' angiolo del Signore apparve dunque a Ge Gedeone se
sto Giudice
deone, e gli disse: Il Signore è teco, o uomo d'Israele .
più valoroso di tutti gli uomini. Perchè dunque, L'angelo del
Signore lo
o mio Signoré, replicò Gedeone, tutti questi impegna a li
berare il suo
mali sono caduti sopra di noi, se il Signore è popolo,
con noi? Dove son ora i miracoli che per l'ad
dietro ha fatti in favore de'nostri antenati, libe
randoli dall'Egitto, ed oggi ci abbandona nelle
mani di Madian ? Allora l'angelo del Signore gli
28 L A S T O R I A
s

Atm. del M. disse: Va, col valore e col coraggio onde sei ri
2759
Av.G.C.I.241
pieno libera l'Israele dalla possanza de Madianiti:
sappi che son quell'io che ti ho mandato da parte
del Signore. Gedeone gli rispose: Ah, mio Si
gnore, e come, vi prego, potrò io liberar l'Is
raele? Voi sapete che la mia famiglia è l'ultima di
Manasse, ed io l'ultimo della casa di mio padre.
L'angelo del Signore rispose: Io sarò teco, e bat
terai i Madianiti come se non fossero che un sol
uomo. Gedeone gli disse: Se voi siete che mi par
late, e mi mandate, datemi un segno il quale
mi serva di prova, che questa non è illusione: e
non vi ritirate di quì se prima io non ritorno a
voi con un sacrifizio che sono per offerirvi. L'an
giolo del Signore gli disse: Va, attenderò il tuo
ritorno .
Gedeone essendo dunque entrato in sua casa,
fece cuocere un capretto, d'una misura di farina
fece de pani senza lievito, ed avendo posta la car
ne in un canestrino, e il brodo in una pentola,por
tolli sotto la quercia, e gli offerì all'angelo del Si
gnore. L'angelo gli disse: Prendi la carne ed i
pani senza lievito, mettili sopra questo sasso, e
versavi sopra il brodo della carne. Il che fatto, l'an
gelo del Signore stese l'estremità del bastone che
teneva in mano, e toccò la carne ed i pani senza
lievito; e subito uscì dal sasso un fuoco che con
sumolli, e nello stesso tempo l'angelo sparì dagli
occhi suoi. Gedeone spaventato, gridò: Ah, Si
gnor mio Dio, ho veduto l'angelo del Signore
faccia a faccia! Ma il Signore gli disse: La pace
sia con te, non paventare, non morirai . Gedeo
ne eresse nello stesso luogo un altare, e denomi
nolo: La pace del Signore. Nella notte seguen
te il Signore gli disse: Prendi il toro di tuo pa
DELL'ANT.TEST. Lib.III. 29
sm
dre, ed un altro toro di sette anni, rovescia l'al An del M.
2759
tare di Baal che a tuo padre appartiene, ed ab Av.G.C.1241
batti il bosco ch'è d'intorno all'altare. Innalza
un altro altare al Signore sullo stesso sasso, sul
quale offeristi il tuo sacrifizio: offerisci il toro di
sette anni in olocausto sopra l'altare che sarà da te
fabbricato, ed offerisci in ostia pacifica l'altro to
ro: brucia le vittime sopra un fuoco fatto colle
legna del bosco che hai tagliato.
Gedeone prese dunque dieci de'suoi servi, e
fece quanto il Signore gli aveva comandato. Non
volle tuttavia farlo di giorno, perchè temeva i
domestici di suo padre e gli uomini della città di
Efra: ma lo fece in tempo di notte. Gli abitanti
della città avendo la mattina veduto il bosco ab
battuto , l'altare di Baal demolito, e il toro po
sto sopra l'altare di nuovo eretto, cominciarono
a dire fra essi: Chi ha fatta quest'azione ? ed aven
do inteso ch'era Gedeone, dissero a Joas suo pa
dre: Fa venir qui Gedeone, affinchè sia fatto mo
rire, perchè ha distrutto l'altare di Baal ed ha ta
gliato il bosco che gli era d'intorno. Joas rispo
se: Appartiene a voi forse il far le vendette di Baal
e il combatter per esso ? Se Baal è dio , si ven
dichi di colui che ha distrutto il suo altare; e il
nemico di questo dio, prima che sia giunto il do
mane, perisca . Dopo quel giorno Gedeone fu
chiamato Jerobaal, perchè suo padre aveva detto:
Baal si vendichi e si difenda (h); il che fu da esso
espresso in termini, che hanno della somiglianza
s col nome Ebreo Jerobaal. -

i Intanto i Madianiti, gli Amaleciti, e gli altri

(A) Judic.v1.32.5yan 55" nbNb bysm in Ebreo


Iirobbo-habbaal. Baal si difenda contro il suo nemico.
3o L A S T O R I A
e-a
An.del M. popoli d'Oriente passarono secondo il consueto
2759
Av.G.C.1241 il Giordano, probabilmente a Betsan , e venne
ro ad accamparsi nella valle di Jezrael, la più fer
tile di tutto il paese, ed assai vicino alla tribù di
Manasse, della qual era Gedeone. Cominciarono
a depredare ed a guastare il paese, come far sole
vano ogni anno. Gedeone che aveva verisimil
mente manifestato a suoi fratelli l'ordine che ave
va ricevuto da Dio di liberare il suo popolo, suo
nò la tromba ed adunò tutta la casa di Abizer,
che possedeva Efra ed i luoghi circonvicini. Man
dò nello stesso tempo in tutta la tribù di Manas
se, in Aser, in Zabulon, e in Neftali, e gli Is
raeliti di quelle tribù vennero ad unirsi ad esso,
con risoluzione di discacciare i Madianiti.
Miracoli del
vello, in pri Gedeone avendo detto al popolo quanto gli
mo luogo u era succeduto, e la commissione che aveva rice
mettato, e poi
asciutto in
favore di Ge
vuta dal Signore di liberar gli Israeliti, per con
COne , fermarli ancor di vantaggio, domandò a Dio che
gli piacesse fare un miracolo in suo favore. Es
porro, soggiunse, in un aga posta in piena cam
pagna questo veilo di pecora, e se restando arida
tutta la terra, la rugiada non cade che sopra il
vello, conoscerò che mi avete veramente eletto
per liberar l'Israele. Quanto aveva Gedeone do
mandato, seguì, e nella mattina seguente spre
mette il vello, e riempie una ciotola della rugia
da che ne uscì. -

Come il miracolo poteva patire qualch'ecce


zione, ne domandò un altro, affinchè il popolo
prendesse in lui una confidenza più intera. Pregò
il Signore che restando asciutto il vello, tutta la
terra circonvicina fosse umettata di rugiada . Ciò
parimente seguì come lo aveva desiderato. Allo
ra il popolo non potendo più dubitare che Ge
DELL' ANT. TEST. Lib. III. 31 -

deone non fosse destinato da Dio per liberarlo da' An. del M.
2759
Madianiti, lo seguì con tutta la confidenza : li Av.G.C.124.I
condusse (i) subito alla fontana di Arad, che pren
de la sua sorgente appiè de monti di Gelboe, e
va a cader nel Giordano ne contorni di Betsan.
I Madianiti erano accampati dietro que monti fra
Gelboe ed Ermon, vicino ad Endor ed al mon
te Tabor. Allora il Signore disse a Gedeone: Hai
molta gente con te, Madian non sarà abbandona
to nelle mani di tanti, affinchè l'Israele non si
glori ed attribuisca a sè la vittoria, dicendo: Col
le mie proprie forze mi son liberato da Madiani
ti. Dì dunque al popolo: Che colui il quale teme
il pericolo se ne ritorni; e ventidue mila uomi
ni si ritiraron dal campo. -

Iddio disse a Gedeone: Il Popolo è ancora


troppo copioso. Conduci tutti vicino all'acqua,
ed ivi dirò quali sieno coloro che io voglio ven
gan con te. Essendo giunti al ruscello, Iddio dis
se a Gedeone: Metti da una parte coloro che ave
ranno presa dell'acqua colla lor lingua, come far
sogliono i cani, ovvero che averanno gettata dell'
acqua nella lor bocca con precipitazione senza
porsi a sedere, e senza mettere le ginocchia a ter
ra, e metti dall'altra coloro che averanno piega
te a terra le ginocchia per bere a grand' agio.
Gedeone avendo dunque osservata la positura che
le sue genti tenevan bevendo, ed avendole divi
se in due bande, udì dirsi da Dio che coloro i
quali avevano gettato dell'acqua nella lor bocca
colla mano, fossero ritenuti da esso. Non erano
che in numero di trecentº uomini . Con questa
piccola schiera, soggiunse, darò Madian in tuo

() Judit vi 1.
32 L A ST O R IA
-
An.del M.
2759
potere. Tutto il rimanente del popolo sia li
cenziato. -

Av.G.C.1241
Gedeone avendo dunque presi de viveri per la
sua schiera, ed avendo data ad ognuno una trom
ba, avanzossi verso il nemico. Ma nella notte
seguente il Signore gli disse: Scendi nel campo
de nemici : prendi teco Fara tuo servo, ed as-,
colta ciò che diranno i Madianiti: ciò ti darà co
raggio di attaccarli con intrepidezza maggiore.
Gedeone ubbidì ; e mentre si avvicinava alla van
guardia, udì un soldato che raccontava un suo
sogno al suo compagno. Parevami, diceva, di
vedere come un pane d'orzo cotto sotto la eenere,
che girava e scendeva nel campo de' Madianiti.
Ed essendosi abbattuto in una tenda, l'ha scossa
e rovesciata a terra. Colui che ascoltava il so
gno, rispose: Questo altro non è che la spada di
Gedeone figliuolo di Joas, cui il Signore ha dati
nelle mani i Madianiti e tutto il lor campo. Ge
deone assicurato da quanto aveva udito, rese gra
zie a Dio, ed essendo ritornato alle sue genti, lo
ro raccontò quanto era seguito, e disse lor, che
il Signore si era dichiarato troppo evidentemente
in lor favore, e non avevano che a marciare co
me a vittoria certa.
CAPIT. XI
Vittoria di Avendo divisi i suoi trecentº uomini in tre cor
Gedeone con
tro i Madia
pi, diede in mano ad ognuno di essi una tromba
niti ed un vaso voto, con una lampada accesa, na
scosta nella concavità del vaso. Diede loro per
grido incitativo a battaglia, Al Signore ed a Ge
deone, e lor ordinò di avanzarsi ognuno dal suo
canto persino al campo, e di far quanto fare lo
avesser veduto. Si presentarono dunque tutti in
una sol volta intorno al campo sulla mezza not
te , ed avendo Gedeone a un tratto suonata la
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 33 e----
tromba e spezzato il vaso in cui la lampada era na An.del M,
scosta, i suoi trecentº uomini fecer lo stesso, e 2759
Av.G.C. 124I
senza confondersi con que vari popoli che com
ponevano l'esercito di Madian, e senza avanzarsi
molto nel loro campo ; allora furono testimoni
del disordine ch'entrò fra nemici. Ognuno più
non pensò che a fuggire, e nell'imbarazzo in cui
erano, stimandosi vicendevolmente tanti nemici,
sfoderavano la spada gli uni contro gli altri, e di
questa maniera ne perì un grandissimo numero
Coloro che presero la fuga, si salvarono verso il
Giordano, verso Betsetta ed Abelmeula: ma Ge
deone aveva avuta l'accortezza di mandare in tut
ta la tribù d'Efraim, per avvisare che fosse occu
pato ogni guado del Giordano da Betsan persino
a Betebera, e fossero uccisi tutti i nemici che si
presentassero a passare il fiume.
Risposta
Dall'altra parte le tribù di Aser, di Neftali, e º insolente di
di Manasse, che furono spettatrici della rotta de' queº di Socot
a Gedeone.
Madianiti, si posero ad incalzarli persino al Gior
dano. Gedeone co' suoi, e coloro che poteron
seguirli, passarono il fiume, ed incalzarono pu
re i fuggitivi : ma giunti a Socot, si trovarono sì
stanchi, che più non potevano andare innanzi .
Gedeone domandò a quel di Socot qualche vetto
vaglia per alimento delle sue genti, ma gliela ne
garono, dicendogli con oltraggio: Forse hai in
tuo potere Zebee e Salmana capi de Madianiti,
che ci domandi così de viveri per le tue genti?
Gedeone sdegnato per la loro risposta li mi
nacciò di fare schiacciare i loro corpi sotto le spi
ne e triboli del deserto, dacchè avesse presi Ze
bee e Salmana. Essendo partito da Socot giunse
a Fanuel, dove fece le stesse domande che aveva
fatte a Socot, ma gli fu risposto lo stesso: e Ge
Vol. III. G9

s
34 LA STO RIA
An. del M. deone disse loro che demolirebbe la loro torre,
2759
-

Av.G.C.1241 quando fosse ritornato vittorioso de' suoi nemi


ci . Zebee e Salmana e tutti gli altri Orientali in
numero di quindicimila si credevano fuor di pe.
ricolo e riposavansi verso Nobe e Jegbaa, quan
do Gedeone si avventò sopra di essi, e li pose
in fuga. Loro uccise molte persone, e prese Ze
bee e Salmana, due loro capi. Perirono in quel
la giornata più di centoventimila combattenti.
La guerra non durò che un giorno, e Gedeo
ne ritornò a Socot prima del tramontar del sole.
Avendo trovato un giovane di quella città, gli
domandò i nomi del principali di Socot, e per
averli in memoria li scrisse in numero di settan
tasette. Essendo poi giunto alla città, disse ad
essi : Eccomi con Zebee e Salmana, a cagione
de quali mi rispondeste, allorchè vi domanda
va delle vettovaglie per le mie genti: Avete voi
forse già in vostro potere Zebee e Salmana? Nel
lo stesso tempo li fece prendere, e lor infranse
il corpo facendoli schiacciare sotto le ruote de'
carri sopra i triboli e le spine del deserto. De
molì parimente la torre di Fanuel, dopo aver uc
cisi i principali della città.
Fece poi condurre alla sua presenza Zebee e
Salmana, e lor domandò : Che fattezze avevan
coloro che faceste morire sul monte Tabor ?
Erano come voi, gli risposero, ed uno di essi
sembrava un figliuolo di re. Erano miei fratel
li, soggiunse Gedeone, e figliuoli di mia madre,
viva il Signore, se aveste loro salvata la vita, .
ora non vi darei la morte. E volgendosi a Jeter
suo primogenito, gli disse di toglier loro la vi
ta. Ma Jeter il quale non era che un fanciullo,
non osò contro di essi sfoderare la spada. Zebee
-
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 35
e Salmana dissero a Gedeone, vieni tu stesso ed -

All. del M.
uccidici. Gedeone dunque gli uccise, e tolse ad 2759
Av.G.C. 124,
essi i lor ornamenti, come pure quelli che pende
van dal collo del loro cammelli.
7 Avanzandosi poi verso il Giordano, trovò al
cune persone che gli portavano le teste di due
principi di Madian, nomati Oreb e Zeeb (k), che
furono ritrovati l'uno nella concavità di un sasso,
e l'altro in un luogo sotterraneo in cui conserva
vasi il vino e l'olio; furono decapitati nello stesso
luogo, e portate le lor teste in trionfo di là dal
Giordano. Coloro che le portavano erano della
tribù di Efraim, e giunti alla presenza di Gedeo
ne, gli dissero: Perchè non ci hai avvisati allor
che assalisti i Madianiti? Com'eglino si riscalda
vano, ed erano in procinto di fargli violenza,
Gedeone con un tratto di moderazione e di sa
viezza, loro rispose: Che cosa ho io fatto che sia
eguale a quanto faceste ? Un grappolo d'uva d'E-
fraim, non val più di tutte le vendemmie di Abie
zer? (Abiezer era capo della famiglia di Gedeo
ne. ) Il Signore ha dati nelle vostre mani i prin
cipi di Madian Oreb e Zeeb: che ho fattº io che
si accosti a questo fortunato successo ? Con queste
parole placolli. -

CAPIT. XII.
Dopo questa gran vittoria, i figliuoli d'Israele L'Israele dà
conferirono a Gedeone l'autorità suprema, dicen la dignità re
ale a Gedeo
dogli: Sii nostro principe, e comandaci tu, tuo lle ,

figliuolo, e i tuoi nipoti dopo di te. Gedeone


loro rispose: Non saremo vostri principi nè io
nè i miei discendenti; ma il Signore sarà vostro
sovrano, e comanderà a voi. La sola ricompen
sa che vi domando in riguardo di quanto Iddio ha
(k) Judlc, vi I I e -

Gg 2
36 L A ST O R I A
s7 Ti fatto per le mie mani, è che mi doniate gli orec
Aviº, chini d'oro che avete raccolti nel vostro bottino.
(I Madianiti portavano tutti degli orecchini d'oro
-,
alle orecchie. Subito stesero per terra un man
tello, e gettarono sopra di esso gli orecchini che
avevano tolti al nemico, e il peso si trovò ascen
dere a mille settecento sicli d'oro. Il siclo pesa
una mezz'oncia; così i mille e settecento sicli
fanno 85o once . Questo gli fu dato, oltre gli
abiti, gli ornamenti, i monili preziosi, le colla
ne d'oro, tanto quelle del re di Madian , quanto
quelle che portavano i lor cammelli, che apparte
nevano di diritto a Gedeone, come capo dell'im
presa, e principe del popolo in quella guerra.
Gedeone che aveva mostrato in tutto quell'affare
tanta pietà, modestia, ed alienazione da ogni inte
resse, oscurò tutte le sue azioni coll'abuso che
fece degli orecchini d'oro che gli furon concessi.
Ne fece un Efod, cioè un ornamento sacerdota
le, accompagnato da figure superstiziose che col
locò in Efra sua patria, e furono a tutto l'Israe
le un motivo di caduta , perchè andarono a
sconsultarlo, con disprezzo del Tabernacolo del
Signore; e questo trasse l'ira di Dio sopra la fa
miglia di Gedeone, e come ben presto lo vedre
mo, fu la causa di sua rovina. Gedeone governò
l'Israele nel rimanente di sua vita, e il paese go
dette la pace in tempo del suo governo. Passaro
no quarant'anni dalla liberazione procurata da Ba
rac e da Debora persino a quella di Gedeone. Il suo
governo durò nove anni o circa (l). Mentre vis
se, mantenne il popolo nel servizio del Signore,
ma subito dopo la sua morte, gli Israeliti rica
() Dall'anno del mondo 2759, sino all'anno 2768,
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 37
i dettero nelle lor consuetudini antiche, abbando
narono il Signore, si diedero all'idolatria, ed º

adorarono Baal-Berit , divinità de' Cananei (m). sm

An. del M.
Gedeone morì in una felice vecchiezza,e fu sep 2768
) Av.G.C.I.232
pellito in Efra nel sepolcro di suo padre. Lasciò CAP. XIII,
morendo settanta figliuoli, che aveva avuti di Morte di Ge
molte mogli. I figliuoli d'Israele non si ricorda deone. .
rono del servizi che aveva prestati alla sua patria,
e non si pensò di dare il governo del popolo ad
alcuno dei suoi figliuoli, come pareva se ne aves
se avuto il desiderio dopo la vittoria ch'egli ri
portò contro i Madianiti. Fra i suoi figliuoli uno
era Abimelec nato di una concubina che Gedeo
ne aveva in Sichem (n). Questi risolvette di farsi
riconoscere come principe per lo meno in Sichem,
ed andò a questo fine a ritrovare i parenti di sua
madre, e disse loro: Parlate, vi prego, in mio
favore agli abitanti di Sichem, e rappresentate lo
ro, esser molto più vantaggioso per essi l'avere
un sol signore, che l'essere dominati da settanta
figliuoli di Gedeone, e che dall'altra parte io so
no, per dir così, lor carne, e lor sangue, es
sendo nato di una famiglia della loro città. I pa
renti di Abimelec avendo dunque parlato a Siche
miti, lor persuasero di ricevere Abimelec per lo
ro principe, ed eglino gli posero in mano settan
ta sicli d'argento (o), ch'erano in deposito nel
tempio di Baal-Berit. Abimelec con quel danaio
assoldò una truppa di miserabili e di vagabondi,
(m) Judlc.vr.rr.33: Sopra Baal-Berit si può vedere il no
stro Comento sopra i Giudici v1 11. 33. e la Dissertazione
sopra la divinità de' Filistei, nel principio del primo libro
de Re. (n) Judlc. 1x. -

(o) I settanta sicli d'argento fanno 113 lire 9 soldi di


moneta di Francia.
Gg 3
38 L A ST O R I A
ss
An. del M. che si fecero suoi seguaci. Li condusse ad Efra
2768
Av.G.C.I.232, nella casa di suo padre, ed uccise sopra una stes
sa pietra i settanta figliuoli di Gedeone: il più gio
vane però de'quali chiamato Joatam, fu nascosto e
si sottrasse al suo furore. -

Abimelec fi Allora tutta la città di Sichem essendosi aduna


gliuolo diGe
deone si fa ri ta sotto la quercia vicina alla città, nella quale
conoscere per
te in Sichem, avevasi per l'addietro rinnovata l'alleanza col Si
gnore sotto Giosuè (p) stabilì Abimelec, suo re
e suo giudice, sperando che dipoi dovesse esser
i riconosciuto per giudice di tutto l'Israele. Allora
Joatam fratello di Abimelec avendo avuto avviso
di quanto seguiva in Sichem , andò sulla sommi
tà del monte di Garim, ch'era assai vicino alla
città, ed al luogo dell'adunanza, ed alzando la
sua voce disse agli adunati : Uditemi, uomini di
Sichem, e il Signore vi esaudirà. Gli alberi si
adunarono un giorno per eleggersi un re, e dis
sero all'ulivo: Sii nostro re. Ma l'ulivo rispose:
Poss'io cambiare il mio sugo e il mio olio, on
de si servono gli uomini e gli dei, per venire a
regnar sopra gli alberi? Gli alberi dissero poi al
fico : Regna sopra di noi; ma egli rispose: Posso
io abbandonare la dolcezza del mio sugo, per
esercitare sopra gli alberi il mio dominio ? Gli al
beri fecero la stessa domanda alla vite, ma ella
disse : Poss io abbandonare il mio vino, ch'è la
gioia di Dio e degli uomini per caricarmi dell'im
pero degli alberi? Si volsero alla fine allo spino,
e lo invitarono a venir a regnar sopra di essi; ma
gli rispose: Se volete seriosamente avermi per re
venite a riposarvi sotto la mia ombra. Se ricusa
te, il fuoco esca dalla macchia , e divori i cedri

(p) Iosue xxiv. 26.


a

DELL' ANT. TEST. Lib. III. 39 -

del Libano. Il rovo ovvero lo spino in quest'apo An. del M.


2768
logo , dimostrava Abimelec . Joatam voleva Av.G.C.I.232
mostrare in primo luogo la cattiva elezione de Si
chemiti , ed in secondo luogo l'impotenza di
Abimelec di prestare ad essi la protezione. Ora
se non poteva difenderli, non poteva non trarre
contro di essi una guerra, espressa sotto il nome
di fuoco ch esce dallo spino, ed i cedri del Li
bano consuma. - - - I

Joatam soggiunse: Ora considerate se con giu


stizia avete eletto Abimelec, in preferenza di tutti
gli altri figliuoli di Gedeone, e se avete operato
bene verso il mio padre e verso la sua famiglia,
dopo che vi ha prestati servizi sì grandi, combat
tendo per voi e liberandovi dalla schiavitudine
de Madianiti. Loro rinfacciò poi l'uccisione de'
settanta figliuoli di Gedeone fatta da Abimelec, e
l'ingiustizia ch'eglino avevano commessa collo
stabilirlo per loro re, unicamente per esser nato
d'una madre ch'era della loro città. Soggiunse:
Se avete trattato com'era vostro dovere con Ge
deone e colla sua famiglia, Abimelec sia la vo
stra felicità, e possiate voi essere la sua. Se l'op
posto avete fatto, il fuoco esca da Abimelec, e
consumi Sichem e la casa di Mello, ovvero il fuo
co esca da Sichem e dalla casa di Mello, e consu
mi Abimelec. (Mello era verisimilmente il padre
della moglie di Gedeone, madre di Abimelec.)
Joatam avendo profferite queste parole, fuggì, e
dimorò in Bera, temendo Abimelec suo fratello.
CAP. XIV.
Abimelec non regnò pacificamente in Sichem Ribellione
della città di
se non tre anni (q). Essendo entrato lo spirito di Sichem con
tro Abime
lec -
(q) Dall'anno del mondo 2769, sino all'anno 2771,
avanti Gesucristo 1229. -

Gg 4
“o-
4o : LA STORIA -

An. del M.
2769
discordia fra gli abitanti di Sichem ed Abimelec,
Av.G.C.1231 eglino si sollevarono contro di esso, e gli tesero
delle insidie sul monte, a fine di farlo uccidere
quando venisse a Sichem, perchè probabilmente
faceva la sua ordinaria dimora in Efra, nella casa
di Gedeone suo padre: Abimelec aveva nella cit
tà di Sichem un amico chiamato Zebul, che egli
vi aveva stabilito governatore, e che avendo ve - 2-
duto quanto seguiva, ne avvisò con segretezza
Abimelec. Intanto coloro ch'erano stati posti in
imboscata, e quelli della città spogliavano impu
nitamente i passeggieri, come in tempo di guer
ra; ed essendo giunto il tempo delle vendemmie,
si adunarono nel tempio di Baal-Berit per diver
tirsi, e fra le grida di gioia profferirono mille
imprecazioni contro Abimelec, ed oltraggiaro
no con parole Zebul governatore della città.
Gaal figliuolo di Obed fu quello che più si di
stinse colla sua insolenza, e giunse persino a di
re, che se volevasi riconoscerlo come re, ave
rebbe sterminato Abimelec. -

Questi informato d'ogni cosa venne in tempo


di notte colle sue truppe; le nascose ne campi
vicino a Sichem, e nella mattina seguente compa
rì sopra l'eminenza, avendo diviso il suo eserci
to in quattro corpi. Gaal che aveva avuto qual
che sentore del suo arrivo uscì dalla città con al
cuni, e stando all'ingresso della porta, disse a
Zebul: Ecco molta gente che scende da monti.
Zebul rispose: Sono l'ombre de monti che a te
sembrano capi d'uomini. Avanzandosi tuttavia
le truppe di Abimelec, Gaal non pote più dubi
tare della verità ; alloro Zebul gli disse: Ov'è
ora l'audacia colla quale dicevi : Chi è Abimelec,
perchè noi restiamo ad esso soggetti ? Esci ora e
f

l
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 41
combatti contro quelle genti ch'erano tanto da te amm
An.del M.
disprezzate ? Gaal uscì dunque di Sichem a vista di 2769
Av.G.C.123r
tutto il popolo, ed avendo presentata la battaglia,
Abimelec lo pose in fuga, lo incalzò e lo cacciò
persino dentro Sichem. Abimelec restò in Rama,
e Zebul discacciò Gaal da Sichem. -

Nel giorno seguente gli abitanti di Sichem us An.del M.


cirono dalla città per combattere contro Abime 2771
lec. Ma questi essendo stato avvisato del lor di Av.G.Ciaº
segno, divise il suo esercito in tre corpi, e li po
se in imboscata. Allorchè i Sichemiti comparve
ro, egli levossi dall'imboscata, lor diede sì vi
vamente la caccia che in parte li disperse e in par
te li cacciò persino dentro le porte di Sichem .
Strinse poi d'assedio la città, e le sue genti ch'
erano ancora in imboscata, cominciarono nello
stesso tempo ad incalzare i fuggitivi, di modo che
non fu piccolo il numero degli uccisi. Abimelec
avendo battuta la città per tutto il giorno, se ne
impadronì sulla sera, fece mettere a fil di spada
tutti gli abitanti, e spianò di tal sorta la città, che
nel luogo in cui era stata, seminò il sale.
Restava una torre forte in estremo, nella qua
le era il tempio di Berit. Questa era come la for
tezza della città. I Sichemiti per la maggior par
te vi si eran rinchiusi, ed Abimelec non potendo
prenderla d'altra maniera, risolvette di mettervi
il fuoco. Andò al monte vicino, troncò un ra
mo d'albero, se lo pose sopra le spalle, e disse
alle sue genti di fare quanto fare lo avevan vedu
to. Portarono dunque a gara dei rami d'alberi,
e posero il fuoco alla fortezza, di modo che mil
le persone che vi si erano ritirate vi perirono o
per via delle fiamme, o a cagione del fumo.
Di là Abimelec marciò contro Tebes, che non
42 L A S TO RI A
An. del M. era in molta distanza da Sichem : l'assali col suo
2771
Av.G.C.1229 esercito ed assediolla. Era nel mezzo alla città
una torre molto alta, nella quale tutti i principa
li della città, uomini e donne, si erano ritirati,
avevano ben chiusa la porta, e si difendevano dal
la parte superiore della torre assicurati da merli.
Abimelec procurava di mettervi il fuoco , e
mentre si avvicinava alla porta, una donna gettò
Morte diAbi dall'alto sopra di esso un pezzo di macina, e gli
melec. E'uc
ciso da una ruppe il capo. Egli subito chiamò il suo scudie
donna che fa
cadere sopra
re, e gli disse: Tira con celerità la tua spada dal
di esso una fodero, ed uccidimi, perchè non si dica esse
grossa pietra. re io stato ucciso da una donna. Lo scudiere
l'uccise, e così la guerra ebbe fine. Videsi allo
ra la verità della predizione di Joatam, il quale
aveva detto che il fuoco uscirebbe dalla macchia,
e consumerebbe i cedri del Libano. Il fuoco con
sumò e i cedri e la macchia. La giustizia di Dio
si fece sentire contro Abimelec e contro i Siche
miti. - - -

CAPIT. xV.
Tola settimo Dopo la morte di Abimelec (r), Tola suo zio
Giudice d'I-
sraele.
paterno, della tribù d'Issacar, che dimorava in
Semir ne monti d'Efraim, fu capo d'Israele. Go
vernò per lo spazio di ventitrè anni (s), e fu sep
- pellito in Samir. Non è nota alcùna cosa partico
Am.del M.
lare del suo governo. Ebbe per successore Jair
2795 di Galaad: ma la sua autorità si stese principal
Av.G.C.12oy mente sopra le terre del di là dal Giordano. Jair
Jair ottavo
Giudice d'I-
sraele -
fu Giudice per lo spazio di ventidue anni, e fu
sotterrato in Camon. Aveva trenta figliuoli, che
cavalcavano altrettanti asini, ed erano principi di
trenta città nel paese di Galaad, le quali erano de

(r) Judic. X.
(s) Dall' anno del mondo 2772, sino all' anno 2795.
A
DELL'ANT. TEST. Lib.III. 43 ,
nominate dal nome del loro padre, Arot Jair,
cioè a dire, città ovvero agghiaccio di Jair. Ca
valcar gli asini, era contrassegno di distinzione e
di dignità. Erano questi animali la cavalcatura or
dinaria delle persone nobili e ricche. s -

Gli Israeliti aggiugnendo nuovi peccati agli an Am.del M.


2799
tichi, fecero il male sotto gli occhi del Signore, A v.G.C.12o1
ed adorarono gl'idoli di Baal e di Astarot, i dei ! VI. Servitù
sotto i Fili
de Siri, de Fenici, de Moabiti, degli Ammoni stei e gli
Ammoniti - -
ti, e de' Filistei, ed abbandonarono affatto il Si
gnore. Per punire la loro infedeltà, Iddio gli ab
bandonò in mano de' Filistei e degli Ammoniti,
che depredavano le loro terre, e desolavano il lo
ro paese. Gli Ammoniti non si contentavano di
opprimere i figliuoli di Ruben, di Gad, e di Ma
nasse, ch'erano di là dal Giordano, passavano il
fiume, venivano a commettere mille disordini nel
le terre di Giuda , di Benjamino, e di Efraim .
Queste vessazioni durarono diciott'anni (t). Al
lora gl'Israeliti ricorsero al Signore, riconobbe
ro il lor errore; ma il Signore lor fece dire da un
Profeta: Sin qui vi ho liberati tante volte, quante
a me vi siete rivolti; ma poichè continuate ad ab
bandonarmi, non più m'impiegherò nel farvi
riacquistare la libertà. Andate, invocate gli dei
che vi avete eletti; eglinovi sottraggano, se pos
sono, all' oppressione in cui siete . I figliuoli
d'Israele supplicarono il Signore di perdonarlo
ro anche per quella volta, e di punirli, se vole
va, egli stesso, purchè non li lasciasse per più
lungo tempo sotto il dominio de loro nemici.
Nello stesso tempo per mostrare che la lor con
versione fosse sincera, gettarono fuor del paese
(i)Dall'anno del mondo 2799,sino all'anno 2816 e 2817
LA ST O RIA: ,
sa

Au.del M.
2799
tutti i falsi dei che avevano adorati, e non pre
Av.G.C.I2oI sentarono più il loro culto che al Signore . Per
questa cagione si lasciò muovere, e li liberò nel
la maniera che siamo per riferire. -

CAP. XVI., Gli Ammoniti avendo adunato il lor esercito,


Jefte nono si accamparono nel paese di Galaad, ed i figliuoli
Giudice d'I-
sraele , di Ruben e di Gad, e la mezza tribù di Manasse
si adunarono ne' monti di Galaad in Masfa. Allo
v
ra i figliuoli d'Israele vicendevolmente si disse
ro: Colui de nostri che comincierà l'attacco con
tro gli Ammoniti, sarà nostro capo e nostro Giu
dice. Ora era allor nel paese (u), un uomo no
mato Jefte, molto valoroso, che comandava ad
una schiera di gente ragunaticcia, che null'aven
do, viveva di ladronecci. Jefte era della città di
Masfa, figliuolo di uno chiamato Galaad, e d'una
cortigiana. I suoi fratelli divenuti adulti , lo di
scacciarono dalla casa del loro padre , dicendo
non poter essere loro coerede. Egli ritirossi nel
paese di Tob, che è al settentrione di quello di
Galaad, e divenne capo di masnadieri , come si
è detto. Gl'Israeliti vedendosi stretti dagli Am
moniti, mandarono de deputati a Jefte, e gli fe
cero dire Pa che se avesse voluto venire in lor soc
corso, lo averebbono riconosciuto per loro so
vrano. Jefte disse loro : Non siete voi miei ne
mici, e non mi avete discacciato dalla casa di mio
padre? Ed ora a me venite costretti dalla necessi
tà ? Se dunque volete sinceramente avermi per
principe, quando io mi risolva venire con voi
contro gli Ammoniti, confermatelo con giura
mento. I deputati gli dissero : Il Signore che ci
ascolta , sia fra te e noi , e sia testimonio che

(a) Iudic.xr. - - .
DELL' ANT. TEST. Lib. III. 45, a
vogliamo soddisfare a quanto ti promettiamo. An. del M.
2817
Jefte marciò dunque colla sua schiera in soccor Av.G.C.1183
so degl'Israeliti , ed essendo stato riconosciuto Lamenti de»
gli Ammoni
per principe del popolo di consenso comune, lo ti contro i Fi
ro espose tutti i mezzi che credeva propri per gliuoli d'I-
sraele e
condurre a fine la guerra a lor vantaggio, e disse
loro ch'era prima necessario inviare degli amba
sciadori ai capi degli Ammoniti per sapere ciò
che li movesse a dichiarare ad essi la guerra. Fu
rono dunque mandati dei deputati al re di Ammon
per domandargli quali fossero i suoi motivi di la
mento contro gl'Israeliti. Il re degli Ammoniti
rispose: Mi lagno che l'Israele venendo d'Egitto
ha preso il mio paese, da confini dell'Arnon
persino a Jaboc, e persino al Giordano. Me ne
sia fatta la restituzione, e rimarremo in pace.
Avendo i deputati riferita la risposta, Jefte gl'
inviò di nuovo un ordine di dire al re d'Ammon:
Gl'Israeliti non hanno preso nè il paese di Moab
nè quello di Ammon . Mosè avendo mandato a
domandare il passo al re di Moab per le sue terre,
e questi avendolo negato, l'Israele andò girando
d'intorno al paese de Moabiti, e venne per la
parte d'oriente ad accamparsi al di là dell'Arnon,
senza voler entrare nel paese di Moab, perchè l'
Arnon è il confine di quel paese. Mentr'era in
quel luogo Mosè inviò degli ambasciadori a Seon
re degli Amorrei, per domandargli il passo per
le sue terre. In vece di concederlo, li trattò con
disprezzo , e marciò contro gl'Israeliti con un
esercito formidabile persino a Jasa. Ma il Signo
re diede Seon in mano degl'Israeliti, restò scon
fitto, e tutto il suo paese soggiogato, dall'Arnon
persino a Jaboc, e dal deserto che è all'oriente,
persino al Giordano all'occidente. Qual diritto
46 L A ST O R I A
An.del M. avete voi dunque al presente di venire a doman
2817
Av.G.C.I183 dare un paese che ho conquistato in buona guer
ra, e datomi in potere dal mio Dio ? Non crede
te voi di aver ragione di possedere ciò che appar
tiene a Camos vostro dio, e tutto ciò di ch'egli
vi ha dato il godimento? E non volete che io go
da di quanto il Signor nostro Dio si è acquistato
colle sue vittorie ? Seon poteva essere un usurpa
tore ; ma la guerra che ho dichiarata a Seon è
giusta, e mi dà una ragione legittima nelle con
quiste che ho fatte contro di esso. Balac re di
Moab che allora regnava , sapeva senza dubbio
tanto bene i suoi diritti e le sue giuste pretensio
ni, quanto voi lo potete sapere, e pure ha egli
prodotti lamenti contro Israele ? gli ha forse di
chiarata la guerra per ridomandare ciò che oggi
voi richiedete ? Sono già trecent'anni che abitia
mo in questo paese, senz'essere stati turbati nel
nostro possesso, e voi venite ora ad inquietarci,
come se possedessimo ciò ch'è vostro ? L' Israele
non è quello dunque che a voi fa ingiuria; voi la
fate ad esso dichiarandogli una guerra ingiusta.
Il Signore ne giudichi , e sia l'arbitro di questa
giornata, fra l' Israele ed i figliuoli di Ammon .
Ma il re di Ammon non si rese a queste ragioni:
di modo che fu necessario dall'una e dall'altra
parte il non pensare più ad altro, che a preparar.
Voto incon
si alla guerra.
siderato di Jefte dunque ripieno dello spirito di saviezza e
Jefte. Vitto di fortezza, scorse tutto il paese di là dal Giorda
ria da esso ri
portata con no ch'era abitato dagl'Israeliti,ed adunò un esercito
tro gli Am
moniti . poderoso. Fece voto al Signore, se gli avesse da
ta la vittoria contro i figliuoli di Ammon, di of.
ferirgli in olocausto la prima persona che fosse
uscita dalla porta di sua casa, per venire incontro

e
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 47
-
ad esso, allorchè ritornasse vittorioso dal paese An, del M.
2817
degli Ammoniti. Avendo dunque adunate le sue Av.G.C.1183
truppe in Masſa di Galaad, marciò contro i fi
gliuoli di Ammon, gli assalì, li vinse, prese loro
venti città, e depredò il lor paese da Aroer, per
sino a Mennit, e persino ad Abel delle vigne. Gli
Ammoniti restarono molto umiliati in quella guer
ra,e vi perdettero un gran numero di combattenti.
Ma allorchè Jefte veniva da Masſa nella sua ca CAP. XVII.
La figliuola
sa, l'unica sua figliuola venne incontro ad esso di Jefte è sa
crificata al
cantando e danzando al suono di tamburelli. Je Signore se
fte avendola veduta lacerò le sue vestimenta, e le condo il vo
to di suo pa
disse: Ah infelice che io sono! Mia figliuola, tu dre

mi hai abbattuto, ed hai fatto peggio che i miei


nemici. Ho fatto un voto al Signore, e non pos
so oppormi alla mia parola. La figliuola gli ri
spose: Padre mio, se hai fatto voto al Signore,
trattami secondo l'estensione del tuo impegno.
Morirò contenta dopo la grazia che hai ricevuta
dal Signore, di vendicarti de tuoi nemici, e di
riportare contro di essi una sì gloriosa vittoria .
Andò dunque insieme colle sue compagne ed ami
che, a piangere sopra i monti la sua verginità, per
chè nell' Israele la sterilità era un obbrobrio, e
consideravasi come gran disavventura, che una
fanciulla morisse prima di essere maritata. Dopo
due mesi di lutto, ritornò a suo padre, ch'eseguì
sopra di essa quanto aveva promesso a Dio. Sa
crificolla al Signore, secondo l'opinione di molti
Padri (x), e di molti interpetri (y): e da questo
(x) Joseph.lib,5.Antiquit.cap.9.Ambros.lib.3.de Off.cap.
12. Hieronym. lib. 1. contr. Jovinlan. 5 in Mich. v1. Aug.
quest.49. in Judic.Chrys. Hom.14.ad Pop. Antioch. Autº.
quast. Orthod. quest. 99.Theod.quest.26.in Judic.
- (y) Caldacus in Judic.x1.39.Ita Serar. Saliam. Tirin.Ge.
nebrard.Cajet. & alil,
e
48 - L A S TO RIA
An.del M.
2817
nacque l'uso, sempre osservato dipoi in Israele,
Av.G.C.I183 che tutte le fanciulle del paese si adunino una vol
ta ogni anno per piagnere per lo spazio di quat
tro giorni la figliuola di Jefce di Galaad. Crede
si che quanto la favola ci fa sapere del sacrifizio
d'Ifigenia, sia una imitazione della storia della fi
gliuola di Jefte. La guerra di Troja corrisponde
quasi a quel tempo. Noi mettiamo la presa di quel
la città nell'anno del mondo 282o,e la vittoria di
Jefte nell' anno 2817.
Gli Efraimi (z) Appena Jefte era ritornato alla sua abitazio
ti gelosi del
la vittoria di ne, quelli della tribù di Efraim , gelosi per la vit
efte
attuti ,
sono toria che questo generale aveva riportata contro
gli Ammoniti, e disgustati per non avervi avuto
parte, benchè fosser fratelli di Manasse, e per
questa ragione interessati in quell'affare, passa
rono il Giordano, e vennero con voci piene di
esclamazioni a domandare a Jefte, perchè non
gli avesse chiamati a quella guerra, e lo minac
ciarono di mettere il fuoco alla sua casa. Jefte ris
pose loro, che avendoli pregati di venire in suo
soccorso, avevano ricusato di farlo; e che solo
per pura necessità era entrato nella guerra contro
gli Ammoniti, ed aveva arrischiata una battaglia:
che il Signore avendo dato nelle sue mani i suoi
nemici, non avevano luogo di concepirne gelo
sia, nè di venire a sfidarlo perfino nella sua casa
Gli Efraimiti mal soddisfatti di questa risposta ,
misero a guasto il paese, e Jefte avendo adunate
delle truppe, lor presentò la battaglia, e li pose
in rotta. Intanto gli Efraimiti ch'erano fuggiti
dalla battaglia, ebbero l'imprudenza di dire che
.Galaad, cioè quelli de lor fratelli della tribù di
- v

(2) Judic. XIg. /


DELL' ANT. TEST. Zib. III. 49
Manasse, i quali dimoravano ne'monti di Galaad, An. del M.
non
im, erano che fuggitivi,
e da Manasse, si erano separatinèdaall'uno
non appartenevano Efra- 28.17 -
Av.G.C.1183
5 5

nè all'altro, e non erano della vera discendenza


di Giuseppe.
Jefte ed i suoi soldati, che per la maggior par
te erano della mezza tribù di Manasse del di là dal
Giordano, irritati da questi rimprocci, risolvet
tero di non perdonare ad alcuno di essi, ed aven
do occupato ogni guado del Giordano, allorchè
giugneva un Efraimita per passarlo, gli era do
mandato: Sei tu di Efraim ? Egli rispondeva: No.
Replicavasi: Dì dunque Schibboleth cioè una spi
ga. Ma com'egli pronunziava Sibboleth proferen
do con maggior dolcezza la prima lettera di que
sto nome, era subito fatto morire: di modo che
quarantadue mila uomini della tribù di Efraim re
starono morti in quel giorno. -

Jefte governò il popolo per lo spazio di sei anni, An".


e fu sotterrato in Masſa ne monti di Galaad. San Aviazz
Paolo (a) lo mette fra Santi dell'antico Testamen ." "
to, i quali si sono distinti per lo merito della lor
fede. La sua podestà non si stendeva che sopra
le tribù del di là dal Giordano, principalmente
sopra quelle che abitavano ne'monti di Galaad. car xvm
Abesan nativo di Betlemme, che gli Ebrei con- Ai dei
fondono con Boos marito di Rut, ed altri fanno "º
nascere nella città di Betlemme, della tribù di Za
bulon, fu Giudice d'Israele dopo di Jefte, Abe
san aveva trenta figliuoli, ed altrettante figliuole.
Le maritò tutte ad altrettanti generi, e prese al
trettante spose fuori di sua famiglia per li suoi
trenta figliuoli, di modo che aveva tanti figliuoli
(a) Hebrok.32. - -

Vol.III.a H h
5o LA STORIA
sa
An.del M. -
2823
quanti generi, e tante figliuole quante nuore, cen
Av. G.C.II77 to venti persone nella sua famiglia, senza nume
rare i nipoti e le nepoti che ne nacquero. Questo
era allora considerato come la maggior felicità,
e il maggior contrassegno di benedizione e di fa
vore, che Iddio potesse dare ad un uomo. Giu
dicò l'Israele per lo spazio di sett'anni (b), ed
Ajalon unde
essendo morto,fu seppellito in Betlemme sua patria,
cimo Giudi. Ad Abesan succedette Ajalon di Zabulon, di
ce d'Israele.
cui non si sa cosa particolare. Giudicò l'Israele
per lo spazio di dieci anni (c); e fu sotterrato in
Zabulon . .
Abdon duo
decimo Giu Abdon, figliuolo d' Illel di Faraton gli succe
dice d'Israe
8 e dette. Ebbe una numerosa famiglia. Da quaranta -
figliuoli che aveva allevati, vide nascere trenta ni
poti, i quali cavalcavano sopra settant'asini, cioè i
dire erano tutti ricchi, ed avevano qualche digni
tà nel paese (d). Abdon fu capo, ovvero Giudice
d'Israele per lo spazio di ott'anni (e), ed essendo
morto fu sotterrato in Faraton nella porzione di
Efraim sopra un monte denominato Amalee, di
cui non è nota la situazione. -
VII. Servitù
sotto i Fili
Fra tutte le oppressioni alle quali furono sogget
stei. ti gl'Israeliti al di qua del Giordano, quella de'
Filistei è la più lunga e la più importante, perchè
durò quarant'anni (f), nel tempo di tutto il Giu
dicato del sommo Sacerdote Eli, e sotto Sansone;

(º) Dall'anno 2823 perfino all'anno 283o. Avanti Ge


sucristo 117o. Prima dell'Era volgare 1174.
(c) Dall'anno 283o sino all' anno 284o.
(d)Vedasi Judic.v.ro.9ui ascenditis super nitentes asinos,
& sedetis in judicio. Et Judic. x. 4.
(e) Dall'anno 284o sino al 2848.
va” (f) Dall'anno del mondo 2848 sino all'anno 2888 ch'
è quello della morte del sommo Sacerdote Eli.
a
· DELL'ANT. TEST. Lib. III. 51
continuò anche sotto Samuele, sotto Saul , e
durava ancora nel principio del regno di Davide -
E' vero che vi furono de lunghi intervalli di pace
fra le guerre che i Filistei fecero agl'Israeliti ; ma
si può dire che i Filistei furono sempre nemici irre
conciliabili d'Israele, sino al lor intero soggioga
mento sotto il regno di David . -

e
Nel principio di questa servitù de'figliuoli d'Is An.del M.
raele sotto i Filistei, Iddio preparò al suo popo 2848
Av.G.C.1152
lo un liberatore nella persona di Sansone, la di CAP. XIX.
Predizione
cui nascita fu del tutto miracolosa come pure la della nascita
vita. Viveva in Saraa nella tribù di Dan un uo di Sansone e
mo denominato Manue, la di cui moglie era ste i
rile (g). L'angelo del Signore apparve a questa
donna e le disse: Concepirai e partorirai un figli
uolo . Guardati dal ber vino, ovver altro liquo
re sufficiente a cagionar la briachezza, e dal man
giar cosa impura. Il figliuolo che Iddio ti conce
derà, sarà Nazareo e consacrato al Signore sino
dal ventre di sua madre. Il rasoio non passerà sul
suo capo, e comincierà a liberar l'Israele dalle
mani de' Filistei, -

. La donna venne a trovar suo marito, e gli dis


se: Un uomo di Dio mi ha visitata, il suo volto
era d'angelo, ed era terribile di aspetto: gli ho
domandato chi egli fosse, donde venisse, e come
si chiamasse, ed egli non ha voluto a me dirlo,
Mi ha promesso che averò un figliuolo il quale sa
ra Nazareo dalla sua nascita persino alla sua mor
te; e mi ha vietato il ber vino e quanto può ca
gionare briachezza, Manue pregò il Signore man
dar di nuovo il suo angelo, affinchè gli facesse
sapere ciò che fosse d'uopo osservarsi quanto al
(g) Judic.x111.2.3. & c. -

- H h 2 -
d
52 LA STORIA
An.del M.
2848
fanciullo. Il Signore esaudì la sua orazione, l'an
Av.G.C.II5a gelo apparve di nuovo alla moglie di Manue,
mentr'era sola nel campo. Subito ella corse a dar
né avviso al marito, e Manue essendo giunto alla
presenza dell' angelo, gli domandò s'egli fosse
colui che si era fatto vedere a sua moglie, e ciò
che voleva si facesse al bambino che nascer do
veva. L'angelo gli disse che nulla aggiungnere do
vea a quanto aveva detto a sua moglie.
Manue supplicò l'angelo, da esso non creduto
per anche se non un uomo, di aggradire che gli
offerisse un capretto. L'angelo gli disse che qua
lunque istanza potesse fargli, non averebbe man
giato di quanto gli avesse posto alla mensa, ma
che se voleva fare un olocausto, l'offerisse al Si
-.

gnore. Manue gli domandò il suo nome, affin


chè potesse mostrargli la sua gratitudine, quando
le sue promesse avessero il lor compimento .
L'angelo gli rispose : Perchè domandi tu il mio
nome ch' è ammirabile e nascosto ?
Manue avendo preso dunque un capretto con
qualche porzione di vino, offerì tutto sopra un
sasso in olocausto al Signore (h), e si crede
che in quell'occasione avendo l'angelo toccato il
sasso coll'estremità del suo bastone, ne uscisse
subito una fiamma miracolosa dalla quale restò la
vittima consumata. Allora la fiamma alzossi in
aria, l'angelo vi ascese parimente nel mezzo di
essa, e disparve dagli occhi di Manue e di sua
moglie, che si gettarono colla faccia a terra, e co
nobbero che ad un angelo avevan parlato. Allo
ra Manue disse a sua moglie: Noi senza dubbio
-

(4)Vedansi Gioseffo Antiqls.c.ro ed i comentatori so


pra i Giudici x1 11.19, -
-

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 53


cermineremo di vivere, perchè abbiamo veduto An.del M.
2848
Dio. Ma la moglie rispose: Se il Signore voles Av.G.C.1154
se privarci di vita non averebbe ricevuto dalle no
stre mani l'olocausto e le libazioni che gli abbia
mo offerto, nè ci averebbe fatte le promesse che
ci ha fatte.
An. del M.
Ella partorì dunque un figliuolo che fu chiama 8
2849
to Sansone. Iddio lo colmò di sue benedizioni, Av.G.C.I151
Nascita di
e ben presto si vide ch'era destinato a cose gran Sansone -
di. La sua abitazione era nel campo di Dan, fra -

Saraa ed Estaol. Un giorno Sansone essendo an


dato a Tamnata (i) una città de' Filistei, s'inna
morò d'una fanciulla di quel paese. Ritornò alla
casa di suo padre e di sua madre, e li pregò di
fargliela avere in isposa. Eglino rimostrarono do
ver egli sposare una fanciulla di sua nazione, e
non andare a prendere una straniera; ma Sanso
ne fece lor tanta istanza, che il padre e la madre,
vi acconsentirono, ed andarono a Tamnata per
farne la domanda. Ora non sapevano che Iddio
conduceva il tutto con particolar provvidenza,
per dar luogo a Sansone di maltrattare i Filistei,
che dominavano allora sopra il popolo d'Israele.
Mentre il padre e la madre di Sansone erano in
viaggio, essendo giunti alle vigne che sono vici
no a Tamnata, essendosi Sansone un poco allon
tanato da essi, un giovane lione si avventò con
tro di esso tutto furioso e rugghiante. Ma essen
dosi lo Spirito di Dio impossessato di Sansone, il
giovane prese l'animale, lo atterrò, e benchè
null'avesse in mano, lo ruppe in brani come se
fosse stato un capretto. Ritornò poi a suo padre ed
a sua madre senza farne lor sapere cosa alcuna. Si

(i) Judic.x1v.
Hh 3
sa
54 LA STORIA
Am del M.
2849
parlò alla fanciulla che aveva veduta in Tamnati,
Av.G.C.II5f e gli fu concessa in maritaggio. Fu stabilito il
giorno per le nozze, e Sansone se ne ritornò con
suo padre e sua madre. Indi a poco andato per is
posar la fanciulla, usci di strada per andare a ve.
dere il lione che aveva ucciso, e lo trovò di già
diseccato; di modo che delle api si erano ritirate
nella sua gola, e vi avevano fatto un favo che
era pieno di mele. Sansone prese il favo di mele,
e lo mangiava ancora quando venne a ritrovare
suo padre e sua madre, e lor ne diede una par
te, senza dir loro in qual luogo lo avesse pre
so. E' verisimile ch'egli di già pensasse a quanto
fece dipoi nella cerimonia delle sue nozze.
An 2.del
86
M., Essendo giunto alla casa del padre della sua spo
ei e e

a diss sa, vi fu fatto un convito, e celebraronsi le noz


ze per lo spazio di sette giorni, secondo il costu
CAP XX.
Nozze di me di quel paese. Gli abitanti di Tamnata offeri
Sansone
Tammata.
in rono a Sansone trenta del loro giovani per accom
Propone un pagnarlo, e per fargli onore in quella festa. Era
enigma a gio
vani che si
costume in questa sorta di cerimonie il proporde
trovavano al gli enigmi, o degli emblemi, e il dar de'premi
le sue nozze, a coloro che gli avessero spiegati, come l'impor
re certe pene a coloro che non ne potevano dare
l'interpetrazione. Sansone propose dunque a tren
ta giovani presenti alle sue nozze un enigma, e lor
promise per ricompensa trenta vesti ed altrettanti
imantelli, cioè trent'abiti compiuti, se potessero
ne sette giorni, ne quali duravan le nozze, dar
gliene la spiegazione; e se non lo avessero spiega
to , impose loro per pena il dare ad esso un nu
mero pari di vesti. Disse dunque ad essi : Il cibo
è uscito da colui che divora, e la dolcezza è usci
ta dal forte . Stettero tre giorni in applicazione
per intendere ciò che significasse l'enigma, senza
DELL'ANT. TEST. Lib.III. 55
poterne trovare lo scioglimento. In capo a questo
termine, vennero a ritrovare la sposa di Sansone 337 ,
per pregarla di procurare di trarre il segreto da º
suo marito. Vi s'impiegò ella inutilmente per tre
giorni; ma essendo il settimo giorno imminente,
i giovani vennero a rinnovare le loro istanze ap -

presso la sposa, e le dissero d'un tuono minaccio


so : Noi brucieremo e te e la casa di tuo padre,
se non ci scopri il senso di quest'enigma. Ci hai
forse invitati alle tue nozze per ispogliarci?
La giovane si pose a piagnere alla presenza di
Sansone, e gli disse: Tu non mi ami, perchè non
vuoi spiegarmi l'enigma che a figliuoli del mio
popolo hai proposto . Sansone le rispose: Non
ho voluto spiegarlo a mio padre ed a mia madre,
perchè vuoi che a te lo dica? Ella lo pregava così
di continuo, e piagneva appresso di esso; sin che
alla fine nel settimo giorno, Sansone vinto dalle
sue importunità, le scoprì il mistero, ed ella su
bito andò a dirlo a giovani convitati . Eglino
non mancarono prima del tramontar del sole in
cui terminava il settimo giorno, di venire a ri
trovar Sansone , e gli dissero : Che vi è di
più dolce del mele, e di più forte del lio
ne ? Dal lione è uscito il mele , da quest'ani.
male vorace è uscito il cibo . Sansone ben vi
de ch'era stato tradito, e disse loro : Se non
aveste arato colla mia giovenca, non avereste
mai indovinato ciò che voleva esprimere il mio
enigma (k). Nello stesso tempo sentendosi tras
portato dall'impeto dello spirito di Dio, andò
in Ascalon, ed uccise trenta uomini de quali pre
(k) Quest'espressione può esser presa in un senso men
puro; o semplicemente : Se mia moglie non vi avesse aiu- e
tato, non sareste mai giunti a spiegare
RI
il mio enigma.
-
-

- h. 4 ,
56 LA ST O R I A -

se le vesti, che diede a giovani ch'erano stati al


le sue nozze ; ritornò alla casa di suo padre, e
lasciò la donna che aveva presa in isposa in Tam
nata . Il padre della giovane, credendo ch'egli
l'avesse ripudiata per sempre, la diede in mari
taggio ad uno de giovani ch'erano stati a parte del
le sue nozze.
An. del Mt.
2868 Indi a poco (l), essendo vicina la mietitura del
Av.G.C.1132 le biade (m), Sansone andò a visitare sua mo
Sansone met
te il fuoco glie in Tamnata, e portolle un capretto. Ma vo
nelle biade lendo entrare nel suo appartamento, il padre gli
de' Filistei e
disse , che l'aveva maritata ad un altro, creden
do ch'egli non volesse più ripigliarla, ma sog
giunse, ho un'altra figliuola più giovane e più
avvenente di quella ; te la darò in sua vece per
moglie . Sansone irritato per quell'azione, ris
pose: Da indi innanzi i Filistei non averanno più
fondamento di lagnarsi di me, se loro restituisco
tutto il male che mi hanno fatto . Andò dunque
a prender trecento volpi, e si può credere impie
gasse molte persone per adunarne un numero co
sì grande; ed avendole legate l'una all'altra per
la coda, attaccò delle fiaccole nel mezzo alla lun
ghezza della fune che le legava, e pose in libertà
le volpi nella campagna, affinchè correndo nel
mezzo alle biade ch'eran mature, ed una parte
delle quali era di già tagliata ed adunata nell'aje
per batterla, mettessero per tutto il fuoco.
La cosa riuscì secondo il suo desiderio ; il fuo
co si appiccò a tutte le biade, e comunicossi an
che alle vigne ed alle piante d'ulivi. Subito cono
sciuta la cagion dell'incendio, ed inteso che San

(l) Anno del mondo 2868. Avanti Gesucristo 1132.


(m) Judic. xv.
DELL'ANT. TEST.Lib. III. 57
sone lo aveva acceso per vendicarsi dell'ingiusti
zia che aveva ricevuta dal suocero in Tamnata, Av.G.C.II32
i Filistei andarono a mettere il fuoco alla casa di
quell'uomo, e lo bruciarono insieme con sua fi
gliuola. Ma questo non placò per anche Sansone,
ii battè in ogn'incontro e lor fece tutto il male
possibile, senza poter eglino resistergli o salvarsi
dalle sue mani.
Sansone stabilì la sua dimora in una caverna CAP. XXI,
Sansone
della rupe di Etam . I Filistei si adunarono un sconfisse i
Filistei con,
giorno, e vennero ad accamparsi sulle terre di una mascella
Giuda,in un luogo che fu di poi denominato la Ma d'asino.
scella. Quelli di Giuda mandarono a domandare
ad essi, perchè venissero armati sopra le loro ter
re. I Filistei risposero, esser loro disegno di
prender Sansone, per restituirgli il male che loro
aveva fatto . Allora tremila uomini di Giuda an
darono a ritrovar Sansone nella caverna d'Etam,
e dissero ad esso: Non sai tu che i Filistei domi
nano nel paese? Perchè gli hai tu maltrattati? Sia
me venuti per legarti, e darti in loro potere.
Sansone disse loro, che aveva voluto vendicarsi
delle ingiurie che aveva ricevute da Filistei, e nel
rimanente si lascierebbe legare, se volevan pro
mettergli di non ucciderlo, ma solo di darlo in
mano ad essi. Tutto gli fu promesso; si lasciò le
gare con due grosse e nuove funi, e fu condot
to al campo de' Filistei. – -

Dacchè i Filistei l'ebber veduto, vennero ad es


so con grida eccedenti; ma essendosi lo Spirito
del Signore posto ad un tratto in possesso di San
sone, ruppe le funi ond'era legato, così di facile
come il lino si accende allorchè accostasi al fuoco;
ed avendo trovata a suoi piedi una mascella d'asi
no, ancor recente, la prese, ed essendosi avven
58 LA ST O R I A
a
An.del M.
2868
tato contro i Filistei, mille uomini uccise. Dopo
Av.G.C.I13a la vittoria, cantò questo Cantico: Con una ma
scella d'asino gli ho sconfitti: con una mascella
d'asino ho uccisi mille uomini. Dopo di ciò get
tò la mascella a terra e denominò il luogo : Ele
vazione della mascella. Sentendosi poi stimolato
da gran sete, volse le sue voci al Signore, e gli
disse: Voi avete concessa questa segnalata vitto
ria al vostro servo, e lo avete liberato dalla vio
lenza del suoi nemici; ora sono indebolito dalla
- e e- e ºr e ae - e

sete, e in pericolo di cadere in mano de' Filistei,


degl'incirconcisi. Il Signore mosso dalla preghie
ra di Sansone, aprì una rupe chiamata il Mascel
lare, e ne uscì una fontana che ha dipoi sempre
eontinuato a mandar acque nel luogo, chiamato la
Mascella, o l'elevazione della mascella. Gli Ebrei
e gli altri popoli danno assai sovente alle rupi nu
de e scoscese il nome di denti. Questa fu deno
minata il Mascellare, verisimilmente a cagione di
sua figura -
Sansone por Dopo quel tempo, Sansone fu riconosciuto per
ta via l'im
poste della Giudice e difensor d'Israele (n), per lo spazio di
porta della
città di Gaza, venti anni (o). Un giorno essendo andato a Gaza
città de' Filistei , entrò in casa d'una cortigia
na, ostiera, e vi passò la notte (p). I Filistei
avendo inteso ch'egli era in quella casa, la fecero
circondare, e posero delle guardie alle porte
della città per ucciderlo la mattina allorchè fosse
per uscire. Sansone dormì sino alla metà della
notte. Allora essendosi alzato,prese le imposte della
-
porta della città co loro stipiti, ed avendosele poste
sopra le spalle, le portò persino alla sommità del
(n) Cominciò a farne le funzioni l'anno del mondo
2867, avanti Gesù Cristo 1133. - -

(o) Judic.xv.2o. (p) Iudic. xv1.


DEL ANT. TEST. Lib. III. 59 sm
monte che i farda verso Ebron. Vicino a Gaza An. del M.
2768
è un monte andando verso Ebron, e probabil Av.G.C.I132
mente è quello di cui qui si parla. Le imposte del
la porta e gli stipiti eran di legno, benchè fossero
di porte d'una città. º -

Sansone si
Indi a poco tempo venne nella valle di Sorec, lascia rapire
dove concepì dell'affetto verso una donna chia dall'
verso
amore
Dali
mata Dalida. Avendolo saputo i principi de Fili da .
stei, andarono ad abboccarsi colla donna, e le º

promise ognuno di essi mille e cento sicli, che


fanno 1782 lire, e 17 soldi di moneta di Fran
cia, s'ella avesse potuto scoprire ad essi in che
consistesse la forza di Sansone, perchè dubitava
no esser ella miracolosa. Dalida domandò dunque
a Sansone in che consisteva la forza tanto straor
dinaria che aveva. Egli le rispose, che se fosse
stato avvinto con sette funi fatte di nerbi per an
che umidi e freschi, diverrebbe non meno debo
le che ogni altro uomo. I Filistei le somministra
rono le sette funi, com'ella le aveva domandate,
e mentre Sansone dormiva, lo legò colle sette fu
ni, fece nascondere i Filistei in sua casa, e risve
gliando Sansone all'improviso, gli disse: Sanso
ne ecco i Filistei che si avventano sopra di te.
Ma Sansone essendo risvegliato ruppe le funi, co
me un filo di lino si rompe allorché è presentato
al fuoco, - -

Dalida non si rese; si lagnò con Sansone del


poco amore che le portava, e lo pregò di nuovo
volerle dire in che consistesse la sua forza . Le
disse: Che se fosse legato con funi nuove che non
º fossero mai state poste in uso, diverrebbe debo
le e simile agli altri uomini. Dalida ne lo legò
mente dormiva, ed avendo fatti nasconder di
nuovo i Filistei nella sua casa, risvegliò Sansone,
-

º r

6o L A S T O R I A
An.del M. e gli disse che i Filistei venivano a lanciarsi sopra
2887
Av.G.C.III3 di esso. Ma Sansone ruppe ancora le nuove funi,
come si romperebbon le fila . - ,

CAP. XXII. Dalida volendo a qualunque costo trargliene di


Sansone sco
pre il suo se
bocca il segreto, gli domandò per la terza volta
greto a Dali con nuove istanze, in che consistesse la sua forza.
da : è preso
e fatto cieco Le disse, che se fosse fatta una tessitura di sette
da' Filistei : trecce deisuoi capelli, con un liccio ogde si tes

se la tela, é si attaccasse il tutto ad un chiodo fit


to in terra, diverrebbe debole come ogni altro
uomo . Dalida fece ancora questa prova, ma non
riuscì meglio dell'altre. Sansone risvegliandosi
all'improvviso alle voci di Dalida, strappò senza
fatica e il chiodo e il liccio, a quali erano attac
cati i suoi capelli. . . . . .
es: La donna artificiosa insistette eon tanta impor
tunità, e gli rinfacciò sì vivamente la sua indiffe
renza, e l'inganno che le aveva fatto già per tre
volte, che Sansone non potendo più resisterle,
alla fine le disse: Il rasoio non mi è mai passato
sopra il capo, perchè son Nazareo persino dall'
utero di mia madre. Quando mi venga raso il
capo, sarò abbandonato dalla mia forza, e diver
rò simile al comune degli uomini. Dalida com
prese dalla maniera onde gli aveva parlato, che
allora aveva penetrata la vera causa della sua for
za, e mandò a darne l'avviso a principi de Fili
- --
stei. Vennero dunque col denajo che gli avevan
promesso; e mentre Sansone dormiva col capo
appoggiato alle ginocchia di Dalida, gli fecera
dere le sette ciocche de'suoi capelli. Allora scuo
tendolo e rispignendolo, lo risvegliò: i Filistei si
avventarono sopra di esso, ed abbandonandolo la
sua forza, cedette ai loro sforzi e restò lor pri
gione. Subito che l'ebbero in lor potere, gli cac
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 61 ,
ciarono gli occhi e lo condussero in Gaza, dove An.del M. ,
2887
avendolo caricato di catene, lo chiusero in un car Av.G.C.III3
cere, e lo condannarono a girare la mola, ed a
macinare del grano. Quest'era l'impiego de più
vili e più miserabili schiavi.
Sansone do
Sansone in quello stato ebbe tutto il comodo di manda per
ricònoscere il suo peccato, e di pentirsi di sua po dono al Si
gnore e ricu
ca fedeltà nell'osservare le leggi di suo Nazareato, pera la sua
Iddio vide la sua umiliazione, e gli restituì le sue forza .

forze a misura di cominciare di nuovo a crescere


i suoi capelli. Un giorno che i Filistei facevano,
una gran festa nella città di Gaza al loro dio Da
gofi; in rendimento di grazie dell'aver loro co
me lo pretendevano, dato in potere Sansone lor
nemico maggiore, dopo i sacrifici, le allegrezze,
ed i conviti che accompagnano quella sorta di ce
rimonie, comandarono fosse fatto venire Sanso
ne, affinchè servisse a recar loro divertimento
colle-burle, cogl'insulti, e co' mali trattamenti
che gli averebbono fatti. Dopo aver servito per
lungo spazio di tempo di soggetto alle loro risate,
ed a loro passatempi, domandò al ragazzo che
lo guidava, di permettergli di appoggiarsi per
un momento alle colonne che sostenevano il tem
pio, a fine di godere di un breve riposo. Ora il
tempio era pieno d'uomini e di donne, tanto
nel di dentro quanto sul tetto, tanto sotto quan
to sepra le logge: vi erano ben tremila persone
dell'uno e dell'altro sesso, le quali si trastullava
no nel vedere i movimenti ch'egli faceva, in an
dar brancolando e nel difendersi come meglio po - -

teva da lor insulti, -

Sansone re
Avvicinandosi dunque alle due colonne, e tenen vescia il tem
dole abbracciate l'una colla mano destra, l'altra pio di Da
gon , ed uc
colla mano sinistra, invocò il Signore e gli disse: cide più di
62 LA STORIA
-
An. del M.
2887
Signor mio Dio, sovvengavi di me, restituitemi
Av.G.C.III3 la mia pristina forza, affinchè io mi vendichi
in questo giorno de' miei nemici, che mi hanno
tremila Fili fatto perdere gli occhi ; e nel fare uno sforzo per
stei - Egli
stesso resta far cadere le due colonne, disse: Muoja Sansone
oppresso sot
to la rovina
co' Filistei. E nello stesso tempo il tempio fu ro
del tempio, vesciato sopra i principi de' Filistei e sopra il po
polo tutto , di modo che ne uccise in maggior co
pia morendo, di quello ne aveva ucciso in vita -
I suoi parenti vennero in Gaza per prendere il suo
corpo, e lo seppellirono nel sepolcro di suo pa
dre, fra Saraa ed Estaol. Aveva esercitato l'uffi
zio di Giudice e di liberatore d' Israele sotto il
e
Pontificato del sommo Sacerdote Eli per lo spazio
di venti anni (q).
Anno incer
to -
Nel tempo di uno de' Giudici d' Israele seguì
CAP. XXIII, la storia di Rut. Ma siccome non è noto con cer
Storia di Rute
º
tezza sotto qual Giudice ella sia seguita (r) la met
tiamo in questo luogo, come introduzione alla
storia di David, di cui saremo ben presto obbli
gati a parlare . Nel témpo di uno de' Giudici d'
Israele (s) sopraggiunse una carestia nel paese,
che costrinse un uomo di Betlemme, città di Giu
da, andare ad abitare nel paese di Moab co suoi
due figliuoli. Questi chiamavasi Elimelec, e sua
moglie Noemi : l' uno dei suoi figliuoli chiama
vasi Maalon e l' altro Chelion. Essendo nella ter
ra di Moab, Elimelec morì, e lasciò Noemi co'
suoi due figliuoli. Ella lor diede in mogli in quel
paese due donne Moabite. Maalon sposò Kut, e
(q) Dall'anno del mondo 2868 sino all'anno 2888.
(r)Gli Ebrei credono che Boos sia lo stesso che Abesan
Usserio crede che la carestia della quale si parla nel libre
di Rut, succedesse sotto il Giudicato di Samgar,
(!) Auth 1.1.2.6 c. - -
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 63
Chelion Orfa. Dimorarono per lo spazio di dieci Anno incerè
to e
anni nelle terre di Moab . Essendo morti Maalon -

e Chelion senza figliuoli , Noemi risolvette di


ritornarsene nel suo paese. Le sue due nuore vol
lero accompagnarla , ma ella le pregò con tanta
istanza di ritornarsene, che Orfa si rese e ripigliò
il cammino verso la sua patria, dopo aver versa
te molte lagrime prima di separarsi dalla sua suo
cera . Rut restò con Noemi , e la seguì a Bet
lemme. Vi giunsero nel principio della mietitura
degli orzi, cioè a dire, verso il mese di marzo.
Noemi disse
Com'erano povere in estremo, Rut domandò a Rut di an
a Noemi di andare a spigolare nel campi. Essen dare a spigo
lare nel cam
dovi andata, raccoglieva le spighe dietro a mieti po di Beos -
tori di un uomo di Betlemme, nomato Boos,
il qual era ricco, e stretto parente di Elimelec
suo suocero. Boos essendo venuto dalla città per
vedere i suoi mietitori nel punto che si erano riti
rati all' ombra per prender cibo, ed avendo os
servata la giovane ch era entrata con esso loro al
coperto, per non cadere in sospetto di prendere
delle spighe in assenza de mietitori ; Boos, dico,
domandò a colui che soprantendeva a suoi operai
chi ella fosse. Quell'uomo gli rispose: Ell è la
Moabita la quale è venuta con Noemi dal paese di
Moab . Ci ha pregato di contentarci ch'ella segua
i mietitori per raccogliere le spighe che fosser res
tate in dietro , e si affatica in questo campo dalla
mattina persino a quest'ora che si è ritirata per un
momento sotto il coperto. -

Boos disse a Rut di non andare in altro campo;


ma di starsene in quello, e di seguire i suoi mieti
tori, e quando avesse sete di andare a bere dell'
acqua, onde bevevano le sue genti, avendo lor
vietato che le fosse impedito. Rut si chinò pro
64 LA ST O R I A
7mo mi
to ,
fondamente
sua persino
bontà. Boos a terra, eSogliquanto
soggiunse: rese grazie di
hai fatto
verso tua suocera, dopo la morte di tuo marito,
e che per seguirla hai lasciato il tuo paese . Il Si
- gnore sotto le ali del quale ti sei ricoverata, ti
restituisca il bene che hai fatto, e ti colmi di bene
è dizioni. Rut rispose a questo con molta umiltà e
modestia, e Boos le disse: Allorchè le mie genti
comincieranno a mangiare, avvicinati e mangia
- con esse. Rut si accostò dunque a mietitori e le
l fu data della polenta, ovvero della paniccia: ella
- ne mangiò , e ne conservò per sua suocera.
Boos diede anche in segreto quest'ordine alle
sue genti: Non solo non le impedirete lo scieglie
re le spighe; ma anche se vuol mietere insieme
con voi, lasciatela fare, anzi, lasciate cadere a
bello studio qualche spiga, affinchè ella non abbia
rossore di adunarle . Spigolò dunque nel cam
po persino alla sera, ed avendo battute con un
bastone le spighe da essa raccolte, ne trasse la mi
sura di un Ephi o circa d'orzo. L'Ephi contene
va ventotto pinte, una foglietta, e tre quarti, e
- un poco più. Ritornò a ritrovar Noemi, e le
º - mostrò quanto aveva adunato, offerendole anche
i residui di quanto l'era stato dato in cibo. Noe
- mi le domandò dove avesse spigolato, ed avendo
inteso che il luogo era stato il campo di Boos,
disse a Rut, che quell'uomo era loro stretto pa
rente, e l'esortò a continuare più in quello che in
altro campo, persino alla fine della mietitura,
poichè il padrone lo aveva ad essa permesso, e te
mendo che s'ella avesse voluto andar altrove, aves
se trovata qualche opposizione, e le fosse impedi
- to lo sciegliere le spighe. º -

Dopo qualche giorno essendo Rut ritornata al


DELL'ANT. TEST. Lib. III. 65
la sua suocera (t), Noemi le disse: Figliuola mia, Anno incer
to ,
io penso a metterti in riposo, ed a provvederti CAP. XXIV.
di una tal sorte da star bene. Sai che Boos è no Maritaggio
di Rut con
stro stretto parente; egli dee in questa notte va Boos.
gliare il suo orzo nell'aja: levati dunque, profu
mati con olio odoroso, e prendi le tue vesti più
belle, e va con segretezza verso l'aja di Boos,
ed osserva il luogo nel quale anderà a coricarsi,
e quando sia addormentato anderai ad alzar la co
perta onde sarà coperto dalla parte de piedi, vi
ci coricherai e vi starai in riposo. Dopo di ciò
egli ti dirà ciò che far devi . Rut ubbidì, e sulla
sera andò con segretezza all' aia di Boos, dove
fermossi senz' esser veduta ; ed essendo andato
Boos a coricarsi vicino ad un mucchio di fasci di a -

biada all'aria ; perchè in quel paese non è peri


colo alcuno per la sanità nel dormire in terra ed a
ciel sereno, purchè siasi coperto con qualche ve:
ste; Rut vi andò pian piano, e si coricò a piedi
di Boos, senza ch'egli se ne avvedesse. i
º
Sulla mezza notte Boos avendo veduto un cer
to che al lume della luna, o delle stelle, ne restò
intimorito, ed avendo domandato: Chi sei? Rut
gli rispose : Sono Rut tua serva , stendi la tua
coperta sopra di me, perchè tu sei il mio più stret
to parente ... Boos la lodò, perchè senza cercar
di piacere a giovani non cercava se non di at
taccarsi alla famiglia di suo marito, ed a pren
der in isposo quello che la legge e l'uso le asse
gnavano per marito, col motivo di dar de figli
uoli al suo primo consorte, e di far rivivere fra
gli uomini la sua memoria. Soggiunse ch'egli
non era il più stretto de' suoi parenti ; che ve
A

o cau rie - i
Vol.III. Ii
p

66 L A ST O R I A
e

Anno incer n'era un altro più suo congiunto; ma che se que


to »
gli non volesse sposarla, egli stesso la prende
rebbe . Stette dunque a piedi di Boos sino allo
spuntar del giorno, ed essendosi alzata, Boos le
diede sei misure d'orzo, le caricò sopra le di lei
spalle, e la rimandò alla città, raccomandandole
molto di non far sapere ad alcuno ch'ella fosse
stata in quel luogo. - -

e Rut raccontò a Noemi quanto aveva fatto, e


nello stesso giorno la mattina Boos si trovò alla
porta della città, ed avendo veduto passare il pa
rente, di cui aveva parlato, gli disse di sedere
appresso di se. Dopo di ciò Boos avendo fatti ve:
nir dieci degli Anziani della città, si volse al pa
rente, egli disse: Noemi suocera di Rut è dis
posta di vendere il campo del defonto suo marito
Elimelec, che appartiene a Rutsua nuora, vedo
va di Maalon: io te ne do l'avviso,affinchè se vuoi
comprarlo , prendi sopra ciò le tue misure ; e
quando ciò non sia, io sappia ciò che ho a fare:
perchè non vi sono altri parenti che tu ed io ; tu
sei il primo, ed io il secondo . L'uomo rispose
che averebbe comprato il campo. Boos gli disse:
Bisogna dunque che ancora sposi Rut vedova di
Maalon, e gli susciti del figliuoli per far rivivere
la sua memoria. -
Allora rispose : Io ti cedo il mio diritto di pa
a - rentado, perchè avendo moglie e figliuoli, non
posso risolvermi di prenderne un'altra, e mette
re la divisione nella mia famiglia: serviti dunque,
se vuoi, del privilegio ch'è mio; perchè io vo
lentieri me ne spoglio . Nello stesso tempo Boos
gli disse di trarsi la scarpa, e di dargliela; perchè
anticamente tal era la maniera onde mostravasi la
propria rinunzia, ovver cessione nel caso di cui
-

-
v

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 67


-.
si tratta: si levava dal proprio piede la scarpa, e Anno incer
si dava al suo parente. Mosè ordina ancora altra to -

cosa (u) che qui si osserva. Vuole che la vedova


stessa tragga il calzamento al suo stretto parente,
quando egli ricusi di sposarla, per suscitare de' fi
gliuoli a suo fratello, e gli sputi nel volto. Ma
non trovasi che nè Rut, nè Noemi sieno stati
presenti al giudizio, nè vi sieno state osservate
queste formalità.
Boos prese dunque in testimonio tutta l'adu
nanza che il suo parente gli aveva cedute le sue
ragioni sopra l'eredità di Elimelec, colla condi
zione di sposar Rut, vedova di Maalon: la prese
anche in testimonio di sua accettazione e del ma
ritaggio ch' egli voleva contrarre con Rut, per
far rivivere il nome del defonto nel suo retag
gio. Tutto il popolo e gli anziani risposero: Ne
siamo testimoni, e il Signore renda la donna
ch'entra nella tua casa, come Rachele e Lia, le
quali hanno stabilita la famiglia d'Israele: sia un
esempio di virtù in Efrata, e il suo nome diventi
famoso in Betlemme. Boos prese dunque Rut in
moglie, e Iddio benedisse il suo maritaggio colla
nascita di un figliuolo che fu nomato Obed :
questo figliuolo divenne padre d'Isai, ed avo del
re David.
Sul fine del Giudicato del sommo Sacerdote An.del M,
2848
Eli, il Signore preparava ancora un altro libera Av. G.C.I 152
CAP. XXV.
tore all'Israele, in persona di Samuele. Ecco la Storia della
storia della sua nascita. Un uomo chiamato Elcana, nascita di Sa
muele .
della tribù di Levi, della città di Ramata, ne'
monti di Efraim (x), aveva prese in mogli due,
donne, l'una chiamata Anna, e l'altra Fenenna.

(u) Deut.xxvs1. (x) sei ore


l 2
/

66 LA ST O R I A
-

Anno incer n'era un altro più suo congiunto; ma che se que


to ,
gli non volesse sposarla, egli stesso la prende
rebbe . Stette dunque a piedi di Boos sino allo
spuntar del giorno, ed essendosi alzata, Boos le
diede sei misure d'orzo, le caricò sopra le di lei
spalle, e la rimandò alla città, raccomandandole
molto di non far sapere ad alcuno ch'ella fosse
stata in quel luogo. - -

e Rut raccontò a Noemi quanto aveva fatto, e


nello stesso giorno la mattina Boos si trovò alla
porta della città, ed avendo veduto passare il pa
rente, di cui aveva parlato, gli disse di sedere
appresso di se. Dopo di ciò Boos avendo fatti ve
nir dieci degli Anziani della città, si volse al pa
rente, egli disse: Noemi suocera di Rut è dis
posta di vendere il campo del defonto suo marito
Elimelec, che appartiene a Rutsua nuora, vedo
va di Maalon: io te ne do l'avviso,affinchè se vuoi
comprarlo , prendi sopra ciò le tue misure ; e
quando ciò non sia, io sappia ciò che ho a fare:
perchè non vi sono altri parenti che tu ed io ; tu
sei il primo, ed io il secondo . L'uomo rispose
che averebbe comprato il campo. Boos gli disse:
Bisogna dunque che ancora sposi Rut vedova di
Maalon, e gli susciti de figliuoli per far rivivere
la sua memoria. -
Allora rispose : Io ti cedo il mio diritto di pa
rentado, perchè avendo moglie e figliuoli, non
posso risolvermi di prenderne un'altra, e mette
re la divisione nella mia famiglia: serviti dunque,
se vuoi, del privilegio ch'è mio; perchè io vo
lentieri me ne spoglio . Nello stesso tempo Boos
gli disse di trarsi la scarpa, e di dargliela; perchè
( anticamente tal era la maniera onde mostravasi la
propria rinunzia, ovver cessione nel caso di cui
-
- -

a
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 67
si tratta: si levava dal proprio piede la scarpa, e Anno incer
si dava al suo parente. Mosè ordina ancora altra to -

cosa (u) che qui si osserva. Vuole che la vedova


stessa tragga il calzamento al suo stretto parente,
quando egli ricusi di sposarla, per suscitare de' fi
gliuoli a suo fratello, e gli sputi nel volto. Ma
non trovasi che nè Rut, nè Noemi sieno stati
presenti al giudizio, nè vi sieno state osservate
queste formalità.
Boos prese dunque in testimonio tutta l'adu
nanza che il suo parente gli aveva cedute le sue
ragioni sopra l'eredità di Elimelec, colla condi
zione di sposar Rut, vedova di Maalon: la prese
anche in testimonio di sua accettazione e del ma
ritaggio ch' egli voleva contrarre con Rut, per
far rivivere il nome del defonto nel suo retag
gio. Tutto il popolo e gli anziani risposero: Ne
siamo testimoni, e il Signore renda la donna
ch'entra nella tua casa, come Rachele e Lia, le
quali hanno stabilita la famiglia d'Israele: sia un
esempio di virtù in Efrata, e il suo nome diventi
famoso in Betlemme. Boos prese dunque Rut in
moglie, e Iddio benedisse il suo maritaggio colla
nascita di un figliuolo che fu nomato Obed :
questo figliuolo divenne padre d'Isai, ed avo del
re David.
Sul fine del Giudicato del sommo Sacerdote An.del M,
2848
Eli, il Signore preparava ancora un altro libera Av.G.C.1152
CAP. XXV.
tore all'Israele, in persona di Samuele. Ecco la Storia della
storia della sua nascita. Un uomo chiamato Elcana, nascita di Sa
muele .
della tribù di Levi, della città di Ramata, ne'
monti di Efraim (x), aveva prese in mogli due.
donne, l'una chiamata Anna, e l'altra Fenenna.

(u) Deut.xxvsr. (x) sei ore


1 2
t
68 LA STORIA
An.del M. Fenenna aveva de' figliuoli, ed Anna non ne ave
2848
Av.G.C.II52 va. Elcana andava regolarmente a Silo nelle tre
feste maggiori dell'anno, colle sue mogli e col
suoi figliuoli, per comparirvi avanti al Signore,
e per offerirgli i suoi sacrifici. Ora avendo un
giorno offerte le sue vittime, fece un banchetto
alla sua famiglia alla presenza del Signore, e di
stribuì a tutti le parti dell'ostia che aveva sacri
ficata. Fenenna e tutti i suoi figliuoli ebbero la
loro parte, ma Anna non ne ricevette che una
porzione, perchè era sterile, e senza figliuoli.
Fenenna verisimilmente gelosa perchè Elcana
mostrasse ad Anna tenerezza maggiore che ad
essa, la tormentava e l'affliggeva, persino a rin
facciarle che il Signore non le avesse concessi fi
gliuoli. Anna oppressa dal cordoglio, in vece di
mangiare, struggevasi in pianto, e suo marito
procurava di consolarla, dicendole : Perchè ti
affliggi ? Non ti son io più di quello ti sarebbe no
dieci figliuoli ? Ma Anna avendo presa la sua re
fezione nel suo dolore, si alzò, andò al Taber
nacolo del Signore, per diffondere il suo cuore
alla sua presenza, e versando molte lagrime gli
fece il seguente voto: Signore, Dio degli eser
citi, se vi degnate mirar l'afflizione di me vostra
serva, e mi concederete un figliuol maschio, ve
l'offerirò per tutti i giorni di sua vita, e il raso
io non passerà sopra il suo capo.
Com ella pregava con molto ardore, e molti
sospiri, senza tuttavia proferire parole articola
te, e dimorava gran tempo in orazione avanti al
Signore, il sommo Sacerdote Eli, che stava a se
dere alla porta del Tabernacolo, credette ch'ella
avesse bevuto con eccesso, e le disse di ritirarsi e
di non venire in quello stato alla presenza dell'
-

a
DELL'ANT.TEST. Lib.III. 69 -

Arca e del Tabernacolo dell'Altissimo Diò. An -


An. del M.
na gli rispose: Perdonami, o Signore, sono una 2888
Av.G.C.II.52
donna oppressa dall' afflizione : non ho bevuto
nè vino nè altri liquori che possano cagionare
briachezza ; ma sono venuta a diffondere l'anima
mia in suppliche avanti al Signore, e solo l'ec
cesso del mio dolore è quello che mi ha fatto par
lare sino a questo punto. Allora Eli le disse: Va
in pace ; il Signore ti conceda l'effetto di tua do
manda. Anna consolata dal discorso del sommo
Sacerdote, se ne ritornò a trovar suo marito, e
prese del cibo.
Nel giorno seguente dopo aver adorato il Signo An.del M.
re, se ne ritornarono a Ramata. Il Signore si ri 2849
cordò d'Anna, concepì , e partorì un figliuolo, Av.G.C. 115r
Nascita di
cui diede il nome di Samuele, cioè Domandato Samuele ,

a Dio, perchè lo aveva ottenuto dal Signore.


Nella prima festa che seguì, Elcana venne in Silo
e vi offerì il sacrifizio ordinario, ed in oltre una
vittima che aveva votata per la nascita di suo figli
uolo. Ma Anna non venne seco, dicendo ch'
ella non sarebbe venuta alla casa di Dio, se non
quando fosse spoppato il suo figliuolo, affinchè
lo potesse offerire al Signore, e dimorasse di
continuo nel suo Tabernacolo. Dopo che Samu An.del M.
2851
ele fu spoppato, sua madre lo condusse in Silo, Av.G.C.1149
e lo presentò al sommo Sacerdote Eli, dicendo Samuele è of
ferito ad Eli.
ad esso, ch ella era la donna da esso veduta pre
gar Dio nell'eccesso del suo dolore, cui egli ave
va data la sua benedizione. Anna offerì un vitel
lo di tre anni in sacrifizio, e presentò a ministri
del Signore la sua obblazione che consisteva in tre
misure di farina e in un vaso di vino che conte
neva più di ottantasette boccali. Anna in quell'
occasione cantò un Cantico di ringraziamento
Ii 3
,
7o L A S T O R I A
An.del M. (y), che contiene delle lodi della grandezza, della
a851 giustizia, e della potenza del Signore, che umi
Av.G.C.II49
lia ed innalza, conduce al sepolcro e ne fa uscire,
impoverisce ed arricchisce, dà la fecondità a co
lei ch era sterile, e rende sterile colei ch era
madre di molti figliuoli. Se ne ritornò poi in
Ramata, lasciando il piccolo Samuele appresso
di Eli in Silo. Iddio le concesse dipoi ancora tre
figliuoli e due figliuole, e Fenenna, secondo mol
ti autori, perdette i figliuoli che aveva avuti sino
a quel tempo, e più non n ebbe dipoi.
Disordine Ora i due figliuoli di Eli, Ofni e Finees, che
dei due figli esercitavano allora le funzioni del Sacerdozio nel
uoli del som
mo Sacerdo Tabernacolo del Signore in Silo, disonoravano il
te Eli -
lor ministero colle lor empie sregolate azioni ,
e scandalezzavano il popolo che veniva a sacrifi
eare al Tabernacolo. Subito che alcuno aveva
offerta un ostia, il servo, o il figliuolo del Sa
cerdote veniva, mentre facevan cuocer la carne,
tenendo in mano la forchetta di tre rebbj, la met
teva dentro al pajuolo nel quale si cuoceva la car
ne, e toglieva quanto poteva prendere colla sua
forchetta, senz' attendere che gliene fosse dato,
il che irritava i figliuoli d'Israele, e gli storna
va dal venir ad offerire i lor sacrifizi al Signore:
perchè Mosè nen aveva concesso al Sacerdote se
non la spalla e il petto della vittima pacifica, chi
è quella di cui in questo luogo si tratta . Così
prima si facesse bruciare il grasso dell' ostia so
pra l' altare, il servo del Sacerdote veniva , e
diceva a colui che aveva presentata la vittima,
ed a cui apparteneva la carne: Dammi della car
ne cruda, perchè non ne voglio di cotta. Co
(y) rkeria e stſ. -
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 71
u-a-.-
lui che somministrava la vittima, rispondeva : An. del M.
2851
Facciasi prima bruciare il grasso dell' ostia, se Av.G.C. I 149
condo la legge (z), e dopo prendi della carne
quanto ti piace. Ma il servo se ne faceva dare
nel punto stesso, minacciando di prenderne a
forza . Nè in questo consisteva ancora tutto il “
delitto del figliuoli d' Eli; dormivano colle don
ne che venivano a vegliare alla porta del Taber
nacolo , e si abusavano così della divozione de'
popoli, per commetter i peccati più ignominiosi
e più contrari al sommo rispetto dovuto al Ta
bernacolo del Signore. -

Eli non ignorava questi disordini ; ne riprese


anche e ne avvertì i suoi figliuoli ; ma lo fece
con una trascuraggine che fu disapprovata dal
Signore, e non riparò allo scandalo . In vano
ebbe a dir loro che le lor azioni, non solo irri
tavano il Signore, ma impegnavano anche i po
poli nella violazione delle sue leggi, che se un
uomo pecca contro un uomo, si può ottenere il
suo perdono da Dio, ma se offende Diesstesso,
chi potrà placare il suo sdegno ? I figli -

non ascoltarono il loro padre, percheiſlòr cuo


re era indurito, e la misura del lor peccato era
giunta al colmo. Il Signore perciò risolvette di
gastigarli. Ora in quel tempo Samuele cresceva
e si avanzava in età, grato a Dio ed agli uomi
ni. Serviva avanti al Signore, vestito di un pic
col Efod di lino, e di una tonica che sua ma
dre era solita portargli ogni anno, quando veni º
va con suo marito ne giorni solenni per offeri
re i sacrifizi ordinari. CAP. XXVI.
In quel tempo un Profeta venne da parte di Profeta man
dato ad Eii
da parte del
(2) Levitivi 1.2ras. - - Signore
- 1 i 4
72 LA STO RI A V

An.del M. Dio a trovar Eli , e gli disse : Ecco quanto di


285I - - -

a dis, ce il Signore; Ho eletto Aronne tuo padre da


tutte le tribù d'Israele, per innalzarlo alla di
gnità del mio Sacerdozio, per ascendere al mio
altare, per offerirmi il profumo, e per portar
l' Efod alla mia presenza ; per ricompensare i
suoi servizi, gli ho dato parte in tutti i sacrifizi,
e in tutte le obblazioni che a me si fanno . Per
chè dunque hai tu calpestate le mie vittime, e
le mie obblazioni ? E perché sei stato tanto po
co circospetto verso i tuoi figliuoli, in vece di
allontanarli dal sacro ministero, sapendo che
mi disonoravano e contaminavano il mio Taber
nacolo ? hai voluto piuttosto vivere in pace, ed
ingrassarti colle mie primizie, e colle mie obbla
zioni, che gastigarli col zelo, e colla costanza
che domandava la gravezza de lor errori. Ma
-
ecco ciò che dice il Signore: Ti aveva promesso
che la tua famiglia, e la famiglia di tuo padre ser
virebbe per sempre avanti la mia faccia, e il
sommo Sacerdozio non uscirebbe da tua fami
glia; ma ho cambiata risoluzione. Onorerò co
loro che mi onoreranno, e coloro che mi disprez
zano caderanno nell' obbrobrio . Verrà il tem
po che io spezzerò il tuo braccio e il braccio
, della casa di tuo padre, cosicchè non si troverà
più vecchio alcuno nella tua famiglia . Vederai
nel tempio del Signore il tuo rivale stabilito in
dignità, mentre tu viverai nel disprezzo. Non
allontanerò tuttavia affatto dal mio altare tutti
quelli di tua discendenza. Ma gli occhi tuoi
saranno indeboliti, e l' anima tua inaridirà per
languidezza , ed i principali di tua casa mori
ranno nel fiore di loro età. Ofni e Finees tuoi
4 º figliuoli periranno in un sol giorno. Susciterò per
-
º
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 73 -

sa
mio servizio un Sacerdote fedele e che opererà An.del M.
secondo il mio cuore, e la di cui famiglia sarà 2851
Av.G.C.II49
sempre costante. Allora chiunque resterà di tua
discendenza, verrà nel Tabernacolo a domattare
che si preghi per esso, ed offerirà una moneta
d'argento ed un pane, dicendo: Datemi vi pre
go, un posto nell'ultime classi de Sacerdoti, af.
finchè io abbia con che alimentarmi. Passaggio
del Sacerdo
Per intendere il discorso di quest'uomo di Dio zio dalla fa
è bene l'osservare che Aronne ebbe per successo miglia di E
leazar in
re Eleazar suo primogenito, padre di Finees (a), quella d'Ita
IIlar e
cui il Signore aveva promesso che il Sacerdozio sa
rebbe restato per sempre nella sua famiglia, in con
siderazione del zelo che aveva mostrato contro
l'idolatria di Beelfegor . Tutta volta il Sacerdo
zio era passato, non si sa per qual ragione, nè
in qual tempo dalla famiglia di Eleazar e di Finees, ve

in quella d'Itamar secondogenito di Aronne. Eli


era il primo della famiglia d'Itamar che avesse go
duto del sommo Sacerdozio, e Iddio gli aveva
promesso che questa dignità resterebbe nella sua
famiglia, sinchè ella gli restasse fedele (b). Ma Eli
colla sua negligenza, e i suoi due figliuoli Ofni
e Finees essendosene resi indegni co loro peccati,
Architob terzo figliuolo d'Eli gli succedette, poi
Achias, Achimelec, ed alla fine Abiatar, che fu
l'ultimo sommo Sacerdote della famiglia d' Eli.
Ad Abiatar succedette Sadoc della famiglia di Ele
azar, sotto il regno di Salomone. Allora quelli
della famiglia d'Itamar si trovarono ridotti alla
qualità di semplici Sacerdoti, ed a domandare
r a sommi Sacerdoti un posto nelle diverse classi di
(a) AVum.xxv.13. -

(º) 1.Aeeg.11.3o.
l
74 L A ST O R I A
Sacerdoti serventi per avere con che sostentarsi (c).
An.del M. In quel tempo la parola del Signore era rara
286I
v.G.C.II39 e preziosa in Israele, e pochissime vi erano le
p. XXVII. persone alle quali il Signore si manifestasse (d).
Il Signore Ora gli occhi d' Eli erano serrati per la sua
comincia a
comunicarsi
a Samuel.
grand'età, nè più poteva vedere. Un giorno men
tr'era coricato nel suo letto, il Signore si mani
festò a Samuele, e gli parlò la mattina assai per
tempo, prima che fosse giorno, e fossero spente
le lampadi ch'erano collocate nel Santa sopra il can
delliere d'oro. Samuele dunque avendo udito come
la voce d'Eli che lo chiamava, si alzò e corse a
domandargli ciò che desiderasse. Eli gli disse che
non lo aveva chiamato, e se ne ritornasse a con
tinuare il suo sonno. Non istette gran tempo co-.
ricato , che di nuovo udì la stessa voce che lo
chiamava: si alzò di nuovo e corse a domandare
ad Eli ciò che desiderasse . Eli gli disse di ritor
nar nel suo letto. Alla fine per la terza volta il
Signore lo chiamò , ed essendo Samuele andato
ad Eli, il vecchio gli disse , di ritornare a cori
carsi, e di dire se fosse chiamato per la quarta vol
ta: Parlate, Signore, perchè il vostro servo as
colta. Samuele non aveva per anche appreso a di
stinguere la voce del Signore , e Iddio non si
era per anche manifestato a lui. Ma Eli che ave
va maggior esperienza non dubitò che non fosse
una voce soprannaturale che lo chiamasse .
Essendosi dunque Samuele addormentato di
nuovo, il Signore ritornò a chiamarlo per nome,
e Samuele rispose : Eccomi , Signore, parlate
perchè il vostro servo ascolta. Il Signore gli dis
(c) Vedasi il Comento sopra il 1. de'Re 11.36.e la Dis
sertazione sopra la successione de sommi Sacerdoti, nel
principio del libro de' Giudici. (d) 1.Afeg.III.1.
e
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 75 s

se: Son per fare una cosa in Israele, che alcuno An.del M.
2861
non potrà udire, senza avere in amendue gli orec Av.G.C.1139
chj il bucinamento. Darò il compimento a tutto
ciò che ho risoluto contro Eli e contro la sua fa
miglia: comincierò e condurrò a fine , perchè
sapendo che i suoi figliuoli si guidavano d'una ma
niera indegna, non gli ha ripresi. Ho perciò giu
rato che l'iniquità di sua famiglia non sarà espiata
nè colle vittime nè co'donativi; nulla sarà bastan
te per istornare gli effetti di mia vendetta. Samue
le essendosi alzato la mattina, andò ad aprire le
porte della casa del Signore, e temeva di dire ad
Eli quanto aveva udito. Ma Eli lo fece venire a
sè, lo pregò con istanza, e gli comandò ancora
di dirgli quanto il Signore gli aveva rivelato,senza
nascondergli ovvero inorpellargli cosa alcuna.
Samuele ubbidì, ed Eli rispose: Iddio è il padro
ne; faccia quanto è grato agli occhi suoi .
Dopo quel tempo il Signore apparve sovente a
Samuele in Silo, ed alcuna delle sue parole non
cadette a terra, e non restò senza esecuzione a
ed in modo che ben presto tutto Israele conobbe
che Samuele era suscitato dal Signore nell'Israele,
per essere il suo fedel profeta.
Poco dopo la morte di Sansone, la guerra co An.a888 del M.

minciò fra gli Israeliti ed i Filistei. Non n'è no Av.G.C.II12


Guerra fra
ta distintamente la causa; ma si può congiettura gli Ebrei ed
re che gli Israeliti avendo avuto notizia della per i Filistei -
dita che i Filistei avevan fatta de principali fra es
si nella caduta del loro tempio di Gaza, in cui
Sansone restò schiacciato insieme con essi, cre
dessero di potersi rimettere in libertà, e scuotere
il giogo de' Filistei. Sia come si voglia, l'eserci
to d'Israele si accampò nel luogo ch'ebbe poi il
76 L A S T O R I A -

An. del M. nome di Pietra dell'aiuto (e), ed i Filistei si ac


2888
Av.G.C.III.2 camparono in Afec nella tribù di Giuda. S'ignora
la situazione precisa di questi luoghi. I due eser
citi essendo venuti alle mani, quello degli Ebrei
fu posto in rotta, ed i Filistei incalzarono i fuggi
tivi, e loro uccisero quattromila uomini o circa -
Allorchè l'esercito ch'era stato disperso fu di
ritorno nel suo campo, i più vecchi d'Israele dis
sero: Perchè mai il Signore ci ha dati in questo
giorno in mano de' Filistei ? Facciamo venir qul
l'Arca del Signore, conduciamola da Silo, affin
chè ci conceda la vittoria contro i nostri nemici -
Fu dunque mandato in Silo, ed i due figliuoli di
Eli, Ofni e Finees, portarono l'Arca dell'allean
za nel campo d'Israele. Al suo arrivo tutto il po
polo proruppe in grida non ordinarie di gioia,
e ne risuonarono tutti i luoghi circonvicini, di
-
modo che i Filistei avendoli intesi, disser fra lo
ro: Qual origine ha questo gran romore nel cam
po degli Israeliti? Non avevano allegrezza sì gran
de nè jeri, nè ieri l'altro; ed avendo inteso che
l'Arca del Signore era giunta nel campo, disse
ro: Guai a noi. Chi ci salverà dalla mano de'
grandi dei, che hanno percosso l'Egitto con ogni
N
sorta di flagelli ? Ma prendete coraggio, o Filistei,
portatevi da gente ardita. Prendete coraggio,e com
battete da valorosi ; guardatevi dal divenire schia
C. XXVIII
vi degli Ebrei, com'eglino sono stati i vostri.
L'Arca del Nel giorno seguente seguì la battaglia, e l'Isra
Signore è ele restò sconfitto, restarono sul campo trenta
presa ; Ofmi,
e Finees so. mila fanti, gli altri si salvarono nelle loro case.
no uccisi -
L'Arca del Signore fu presa, ed i due figliuoli
d'Eli, Ofni e Finees furono uccisi, giusta la pre

(e) r.Aeg.1v.1.2.& c.
v DELL'ANT. TEST. Lib. III. 77
dizione dell'uomo di Dio. Nello stesso giorno An. 2888del M.

un uomo della tribù di Benjamino fuggito dal com Av.G.C.III?


battimento venne in Silo, colle vesti lacere, e
coperto di polvere il capo. Eli stava allora a sedere
alla porta del Tabernacolo, attendendo gli avvisi
della battaglia, e molto inquieto a cagione dell'
Arca del Signore. Dacchè l'uomo fu giunto alla
città, ed ebbe sparsa la nuova della perdita della
battaglia, si udirono da tutte le parti fra il popolo
lamentevoli strida: nello stesso tempo il messag
gio corse ad Eli per portargliene l'avviso fune
sto. Il sommo Sacerdote era in età di novantottº
anni, e gli occhi suoi erano affatto oscurati. Si
fece dunque raccontare da quell'uomo di Benja
mino quant'era seguito, ed allorchè intese che i
suoi due figliuoli erano morti e l'Arca del Signo
re era presa, cadette dalla sua sedia rovescione, s

ed essendosi fiaccato il collo, morì nello stesso Morte del


punto. Aveva giudicato l'Israele per lo spazio di sommo Sa
cerdote Eli.
quarant'anni. La moglie di Finees sua nuora, .: -
ch'era vicina al tempo del parto, avendo intesa
la morte di suo marito, e del suo suocero, sor
presa da dolori del parto, mandò nello stesso
momento il bambino alla luce. Il figliuolo che
pose al mondo fu chiamato Icabod, cioè a dire,
dov'è la gloria ? Perchè la gloria d'Israele, ;
l'Arca del Signore era stata presa; e la madr
morì di parto.
I Filistei essendosi resi possessori dell'Arca del
Signore la condussero ad Azot (f), e la colloca
rono nel tempio del dio Dagon . Nel giorno
seguente essendo entrati nel tempio trovarono il
loro dio Dagon caduto colla faccia a terra avanti
(f) 1. Reg.v.1.2.& c. -
N

a
78 LA ST O R I A
An. del M.
2888
all'Arca del Signore. Eglino lo rialzarono, e lo
Av.G.C.IIIa riposero nel suo luogo; ma nella mattina seguen
A te trovarono il corpo di Dagon nel suo luogo,
ma smozzicato, di modo che il capo e le mani
erano separati dal busto, e gettati sulla soglia del
la porta del tempio. Il dio Dagon era una figura
che aveva dell'uomo o della donna e del pesce.
Aveva il capo, le braccia, il corpo d'uomo, e
dal ventre in giù terminava in pesce, avendo la
coda ripiegata in semicircolo per la parte di die
tro. I sacerdoti Filistei in memoria di quanto
era seguito al loro dio, non posano mai il piede
sulla soglia della porta del Tempio; saltano ov
vero fanno un passo largo di sopra di essa; e So
fonia (g) denomina per derisione i Filistei, co
loro che saltano per disopra la soglia della porta.
Flagelli aº Intanto la mano del Signore si fece sentir pe
º
i º quali il Si
gnore fa sog sante sopra quelli di Azot, e li ridusse ad un'e-
giacere le
persone e le strema desolazione. Fece soggiacere quelli della
campagne de' città e della campagna ad una infermità nella par
Pilistei
te dalla quale escono gli escrementi, il che ne fe
ce morire un gran numero; e si vide uscire ne'lo
ro campi e nel loro villaggi una moltitudine infi
nita di topi che cagionarono uno strano guasto.
Di modo che gli Azoti che più degli altri avevano
sentiti que flagelli della mano di Dio, e non po
tevano dubitare che non fossero un gastigo del po
co rispetto che avevano avuto verso l'Arca del
Signore, presero la risoluzione di restituirla a co
loro che l'avevano posta nel loro tempio. Man
darono dunque de messaggieri a principi de Fili
stei, e loro dissero: Che volete facciamo dell'
Arca del Dio d'Israele ? Quelli di\ Get furono di
-

(g) Sophon. 1.4.


DELL'ANT. TEST. Lib.III. 79
parere che fosse condotta di città in città , e fu An. del M.
2888
seguito il lor consiglio. Si cominciò dunque a Av.G.C.IIIa
condurl'Arca da un luogo all'altro; ma a misura
del suo avanzarsi nel paese, il Signore stendeva
la sua mano sopra in ogni città:gli abitanti erano as
saliti dall'infermità della quale abbiamo parlato, e
ne moriva un numero disorbitante. Il condotto na
turale loro usciva al di fuori, e infracidava (h), di
modo che morivano fra dolori crudeli, perchè al
cuno non aveva notizia di quella infermità, e non
vi poteva trovar rimedi. -

Alla fine mandarono l'Arca del Signore nella CAP XXIX,


I Filistei ri
città di Accaron. Ma gli abitanti della città spa mandano l'
ventati da mali ch'erano succeduti a tutti gli altri Arca dell'al
leanza nelle
luoghi ne'quali l'Arca era stata trasportata, co terre dell'I-
minciarono a gridare: Ci hanno mandata l'Arca sraele,

del Dio d'Israele, affinchè ella uccida noi e il no


stro popolo. Nello stesso tempo mandarono de'
deputati a principi de' Filistei, per dire ad essi,
esser necessario mandare nelle terre d'Israele
l'Arca che cagionava fra essi tanti mali. Fecero
dunque venire i loro sacerdoti ed i loro indovini,
e lor domandarono: Che faremo noi dell'Arca del
Signore, e come la rimanderemo al luogo in cui
era ? (i) Risposero: Non si dee rimandarla vacua;
ma fare al Signore qualche obblazione per ripara
re alla irriverenza,e per espiare il peccato che si ha
potuto commettere contro di essa nel tempo ch'è
stata nel paese de' Filistei. Fate cinque ani d'oro
e cinque topi d'oro, secondo il numero de'prin
cipati de' Filistei , che sono Azot, Gaza, Asca
lon, Get , ed Accaron , in memoria della

(A) Credesi che fossero o le morici, o la fistola, o


altro male dell'ano. (*) 1. Keg.v1.2.8. & c. -
8o LA STORIA -


An. del M infermità dalla quale foste assaliti nell'ano, e de'
2888
Av.G.C.III.2
topi che hanno disertate le vostre campagne. Con
questo darete gloria al Dio d'Israele, ed egli leve
rà la sua mano da voi, da'vostri dei, e dalle vostre
terre. Se dubitate che il Signore sia quello che vi
ha flagellati , prendete un carro nuovo, ed at
taccatevi due vacche le quali non abbiano mai por
tato il giogo, ed attualmente allattino i lor vitel
li. Chiuderete i vitelli dentro la stalla, e dopo
aver posta l'Arca sul carro, cogli ani e co topi
d'oro rinchiusi dentro una cassetta, lasciate anda
re le vacche ovunque vorranno. Se vanno verso
Betsame nel paese d'Israele,giudicherete che il Dio
d'Israele vi averà fatti tutti i mali a quali soggia
ceste: se non vi vanno, conosceremo che la sua
mano non ci ha flagellati; ma che i flagelli son ca
suali, e sopraggiunti a noi come gli altri avveni
menti umani. -
L'Area giu
gne nel ter
ritorio di
Il consiglio de' Sacerdoti fu seguito. Le vacche
TBetsame, attaccate al carro che portava l'Arca, andarono
muggendo a dirittura a Betsame senza volgersi nè
a destra nè a sinistra, ed i principi de' Filistei le
seguirono sinchè furono giunte sopra le terre di
Betsame. I Betsamiti segavano allora le biadene
loro campi, ed avendo veduta l'Arca che ritor
nava, restarono colmi di gioia, e il carro an
dò ad arrestarsi nel campo di un abitante di Bet
same nomato Giosuè. Era nello stesso luogo un
gran sasso, ed i Betsamiti avendo tagliato in pez
zi il legname del carro, uccisero le vacche, le
posero sopra quelle legna, e le bruciarono in
olocausto al Signore. I Sacerdoti ed i Leviti che
si trovarono nella città, e ne'luoghi vicini essen
dovi accorsi, presero l'Arca e la posero sopra il
sasso di cui abbiamo parlato, e per le lor mani
-
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 81
e

fuor d'ogni dubbio fu offerto l'olocausto al Si An.del M.


2888
gnore alla presenza della sua Arca. I principi de' Av.G.C.III.2
Filistei essendo stati testimoni di tuttociò, se ne
ritornarono nello stesso giorno ad Accaron, dov'
era stata tenuta la lor adunanza, e resero conto
agli altri di quanto era seguito. Iddio puni
I Betsamiti spinti dalla curiosità, vollero ve sce di morte
la vana cu
dere da vicino l'Arca del Signore, e forse anche riosità de'
l'aprirono e considerarono le tavole che vi eran Betsamiti ,
che avevano
rinchiuse. Ma Iddio irritato dalla loro irriveren voluto consi
derar l'Arca
za punì colla morte settanta persone del popolo di troppo da vi.
Betsame,ed in oltre cinquantamila uomini di quel Cillo e

li ch'erano accorsi da tutte le parti allo spettaco


lo, ovvero fece morire settanta persone de'prin
cipi del popolo, e cinquantamila della plebe. Mol
ti interpetri non riconoscono che settanta uomini
puniti colla morte in quell'adunanza ch'era di cin
quantamila uomini. Sia come si voglia, i Betsa
miti vedendo ciò, vicendevolmente si dissero: Chi
potrà sussistere alla presenza di questo Signore,
di questo Dio sì santo? E chi oserà riceverlo in
sua casa? Mandarono dunque alcuni agli abitanti
di Cariat-jarim, e lor fecero dire di venir a pren
dere l'Arca e di condurla nel luogo loro . Così
dopo quel tempo l'Arca non ritornò più a Silo,
nè nella tribù di Efraim ; ma stette nella tribù di
Giuda in Cariat-jarim , assai vicino a Betsame .
E forse questa prossimità fece nascere ne'Betsami
ti il pensiero d'ivi collocarla, piuttosto che in Silo
ch'era della tribù d'Efraim , ed assai lontana -
Cariat-jarim aveva più nomi (k), chiamavasi an
cora Cariat Baal, ovvero Baalai, oppure Baalai
Giuda, ovvero i campi della Selva ; e l'Arca vi
(K) Psalm.cxxx1.6.
Vol.III. Kk
- - 82 LA STORIA
An. del M. era , quando David la trasportò in Gerusalemme
2888
Av.G.C.III.2 l'anno del mondo 2959, venticinque anni dopo es
sere stato consecrato re da Samuele. L'interval
lo di questa traslazione dell'Arca da Betsame a
Cariat-jarim, e da Cariat-jarim a Gerusalemme è
di 71 anno. La vediamo sotto il regno di Saul
in Nobe città di Benjamino (l) . E non si vede
che quel di Silo abbiano restituiti a quel di Cariat
jarim il Tabernacolo e i vasi sacri ch'erano ap
presso di essi (m). -
L'Arca fu dunque condotta in Cariat-jarim, e
posta nella casa di Abinadab che abitava nella par
te più alta della città, e fu consacrato Eleazar fi
gliuolo di Abinadab per esser custode dell'Arca,
sinchè i Sacerdoti ed i Leviti ch'erano in Silo ,
venissero ad abitare in Cariatiarim per esercitarvi
il lor ministero. Credesi che Abinadab fosse della
stirpe di Aronne, o per lo meno di quella di Le
CAP. XXX,
vi ; ma non se ne ha prova alcuna ben positiva.
- Samuel è ri Dopo il ritorno dell'Arca, il popolo diede a
conosciuto
r capo e
Samuele l'autorità suprema (n), e in un'adunanza
iudice d'I- solenne il Profeta disse al popolo tutto: Se ritor
israele ,
nate al Signore con tutto il cuor vostro, toglie
te da voi gli dei stranieri, e non servite che al so
lo Dio, ed egli vi libererà dalle mani de'Filistei.
Samuele fu ascoltato, ed i figliuoli d' Israele ab
bandonarono sinceramente l'idolatria. Il Profeta
disse loro di adunarsi in Masfa, e lor promise
che ivi averebbe pregato il Signore, affinchè li li
berasse dalla servitù de' Filistei, sotto la quale ge
mevano da sì gran tempo . Vennero dunque in
Masfa ; si umiliarono avanti al Signore: digiu
-
-

(l)1. Reg.xx1.11. (m) Judic.xvr11.31.6 1.Aeg.x1v.3.


(a) 1 Reg.v11.3.4.5.&c.
º

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 8; e-se


narono , e per contrassegno di lor pentimento, An.del M.
. 2888
sparsero dell'acqua avanti al Signore. Gli doman “Av.G.C.III.2
darono perdono, e Samuele fu di nuovo riconos
ciuto per Giudice dal popolo -
I Filistei essendo entrati in sospetto per quel
l'adunanza sì numerosa, e credendo che gli Isra
eliti pensassero a fare un'irruzione nel lor paese,
adunarono le loro truppe, e marciarono contro
l'Israele. Lo strepito della lor mossa essendosi
sparso , i figliuoli d' Israele spaventati supplica
rono Samuele di non cessare dal pregar Dio per
essi. Prese dunque un agnello che ancora lattava
e l'offerì in olocausto al Signore: si volse a Dio
e gli domandò il suo aiuto per l'Israele contro i
Filistei. Mentr'era ancora applicato nell'offerire Vittoria de
il suo sacrifizio, i Filistei cominciarono la batta gli Israeliti
contro i Fi
glia, e si avventarono contro i figliuoli d' Israe listei .
le ; ma nello stesso tempo il Signore fece senti
re i suoi tuoni e vedere i suoi baleni, li riempì
di terrore, furono posti in rotta e sconfitti dal
l'Israele, che gli incalzò da Masſa persino sopra
Betcar,
Samuele per perpetuare la memoria del grand'
avvenimento, eresse un grosso sasso perchè servis
se di monumento della vittoria, fra Masſa e Sen,
e denominò il sasso, la Pietra dell'ajuto, dicen
do : Il Signore sin qui ci ha soccorso. Dopo
questa sconfitta, i Filistei restarono umiliati , e
non più osarono ritornare sopra le terre d'Israe
le, sin che Samuele governò il popolo ; e le cit
tà che i Filistei avevano prese all'Israele gli furo
no restituite con tutte le loro dipendenze. Dal
l'altra parte il popolo era in pace cogli Amorrei
o Cananei: di modo che tutto il paese godette sot
to il governo di Samuele una tranquillità profonda.
Kk 2 -
84 LA STORIA
An. del M. Questo Profeta non contentavasi di giudicare
- 2888 .
- e - Av.G.C. 11 12 il popolo che lo veniva a trovare in Ramata sua
A Samuele sta
ià bilisce la sua patria; andava anche ogni anno a Betel, o piut
i dimora in tosto a Cariat-jarim , dov'era l'Arca d'alleanza,
Ramata , e a Galgal, ed a Masſa per dar fine a litigi del po
v'innalza un
altare .
-
» polo, e per essere in luogo più facile alie tribù
più lontane per venire ad esso. Stabilì anche dipoi
i suoi figliuoli Giudici in Beersabee all'estremità
meridionale del paese. Dopo la presa dell'Arca e
la morte d' Eli, Samuele non dimorò più in Silo,
perchè non essendovi più l'Arca d'alleanza, non
vi furono più fatti, o per lo meno non vi si
averebbono dovuto più fare gli esercizi solenni
º
della Religione. Si ritirò in Ramata luogo di sua
nascita, e v'innalzò anche un altare, per man
tenervi nel culto del Signore il popolo che vi ve
niva da tutte le parti, per sottomettersi al suo
giudizio e per ascoltarſi suoi oracoli.
An.del M.
29e8
Samuele avendo giudicato l'Israele per lo spa
Av.G.C.Ic92 zio di vent'anni, ebbe il dispiacere d'aver l'av
viso che i suoi due figliuoli Joel ed Abia, da esso
stabiliti Giudici in Beersabee (o), non seguivano
le sue vestigie, e non imitavano nè la sua retti
tudine , nè la sua alienazione dall'interesse . Si
lasciarono contaminare dall'avarizia ; ricevettero
de donativi, e produssero degli ingiusti giudizi -
Allora tutti gli anziani d'Israele essendosi aduna
ti vennero a ritrovare Samuele in Ramata, e gli
dissero : Tu vedi che sei divenuto vecchio , e
che i tuoi figliuoli non seguono la tua strada ;
stabilisci dunque sopra di noi un re, come ne
hanno tutte l'altre nazioni, affinchè ci giudichi,
ci difenda, e ci governi . La proposizione dis
(o) i cavi, I•
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 85 -
piacque a Samuele, poichè era quello un rigettare An.del M.
29o8
il Signore, ch'era l'unico Re d'Israele, ed un Av.G.C.Io92
mostrare assai chiaramente che non eran soddis I Figliuoli di
Samuele si
fatti della direzione, e del governo del suo Pro abbandonano
all'avarizia.
feta. Tuttavia non se ne lagnò, e non volle dar Gli Israeliti
positiva risposta al popolo ed agli anziani, se so domandano
un re e
pra ciò non avesse consultato il Signore. Si vol
se dunque ad esso per via dell'orazione, e il Si
gnore gli disse : Ascolta quanto ti è detto dal
popolo: eglino non rigettano te, ma bensì me,
non volendo che io più regni sopra di essi. Que
sta è la maniera della quale hanno sempre trattato
meco. Mi hanno sempre pagato d'ingratitudine:
dello stesso modo tratteranno con te. Concedi
loro quanto chiedono , ma prima fa loro ben
comprendere qual sarà il diritto del re che regne sº -,

rà sopra di essi. - -

Samuele adunò dunque il popolo, e loro ma Diritti del re


ovvero SerV1
nifestò che aveva ordine da Dio di dare ad essi un itù ch'esigerà
da' suoi sud
re, se avessero persistito nel domandarlo, ma do diti,
veva dir loro quanto il re esigerebbe da essi, e le
servitù alle quali sarebbono obbligati verso di es
so, dacchè lo avessero ricevuto. Prenderà i vo
stri figliuoli per condurre i suoi carri, e per far
ne de cavalieri e dei forieri che cammineranno
avanti al suo carro. Ne stabilirà degli altri per
comandare alle sue truppe, gli uni saranno uffi
ziali di mille, gli altri di centº uomini. Ne pren
derà degli altri per coltivare i suoi campi e per
raccogliere le sue biade, ed altri per fabbricargli
delle armi e de carri. Prenderà delle vostre figli
uole per farne le sue profumiere, le sue cucinie
re, e le sue fornaie. Prenderà i vostri campi mi
gliori, le vostre vigne, i vostri uliveti, e darà il
tutto a suoi servi. Vi farà pagar la decima di vo:
k3
-

a
86 L A S TO RI A
An.del M. stre biade e di vostre vigne, per avere di che som
29o8
Av.G.C.Io92 ministrare a suoi eunuchi, ed agli uffiziali della
sua casa. Impiegherà i vostri giovani, i vostri ser
vi, le vostre serve, i vostri bestiami per suo ser.
vizio . Prenderà la decima del vostri animali, e
voi gli sarete soggetti. Allora vi stancherete di
portare il giogo: vederete con dolore che le co
se stesse che il re ha diritto di esiger da voi con
giustizia, saranno domandate con rigore e con in
solenza: esclamerete allora contro il vostro re,
ed implorerete il soccorso del Signore; ma egli
non vi esaudirà, perchè voi stessi lo avete come
costretto a darvi un re nell'impeto del suo sde
gno (p) - -
An.del M.
29o9 Il popolo non volle entrare nelle ragioni del
Av.G.C.Io91 Profeta, e persistette nel voler avere un re. Il
Profeta disse dunque ad essi di ritornarsene nelle
CAP, XXXI,
Saul figliuo
loro case, e che quando fosse il tempo, mande
lo di Cis è rebbe a chiamarli per dar fine a quanto domanda
mandato a. vano con tanto calore. Iddio non differi di mani
cercar l'asi
ne di suo pa festare a Samuele la sua volontà. Un uomo chia
dre.
mato Cis della tribù di Beniamino, uomo poten
te e ricco (q), avendo perdute alcune delle sue
asine, mandò Saul suo figliuolo insieme con un
servo a cercarle. Saul era il più bell'uomo d'I-
sraele, il più ben formato di sua persona, e d'una
statura sì vantaggiata che superava con tutto il suo
capo tutto il rimanente del popolo: in somma era
di una grandezza e di un'aria degna d'impero -
Saul e il suo servo essendo dunque partiti di Ga
baa, luogo di lor dimora, scorsero i monti d'Ef
raim, ch'erano al settentrione di Gabaa; di là
vennero nel paese di Salissa nella tribù di Dan :

(p) Osee x111.11. (q) 1.A eg.Ix.1.2. & seq,


- º
-

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 87


poi se ne ritornarono verso Gerusalemme nella An. del M.
29o9
tribù di Benjamino, ripigliarono alla fine il cam Av.G.C.Io9R
mino di Gabaa, di dov'erano partiti.
- Mentre non erano lontano da Ramata, Saul "
e . - - v

disse al suo servo: Ritorniamocene, affinchè mio in Ramata


padre non sia anche più in pena per noi, che per
ie asine sue. Il servo gli disse, che in Ramata vi
veva un Profeta molto famoso, le di cui predi
zioni non erano mai fallaci. Saul disse: Ma che
porteremo all'uomo di Dio? Perchè era costume
non comparire colle mani vote avanti alle perso
ne che erano considerate distinte dal volgo. Il
pane che avevamo per nostra provvisione, ci è
venuto meno, e non ho danaio per offerirgli.
Il servo rispose: Ecco un quarto di siclo di argen
to (r) che a caso ho trovato nella mia borsa ; dia
molo all'uomo di Dio, affinchè ci manifesti ciò
che abbiamo a fare. Andarono dunque in Rama
ta; e mentre ascendevano il colle sul quale la cit
tà è situata, trovarono delle fanciulle che scen º

devano per attignere dell'acqua, e lor domanda


rono : E'egli qui il veggente? Perchè per l'ad
dietro colui che si chiama Profeta, si denomina
va veggente. Elleno risposero: Eccolo che ascen
de innanzi a voi: andate con ogni celerità, per
chè è venuto in questo giorno da Najot (s), dove
d'ordinario dimora, alla città, dovendosi offerire
un sacrifizio, ed i principali del popolo da esso -

invitati, debbono mangiare seco. Voi lo raggiu


(r) Il quarto di siclo vale otto soldi, un danaio e un
poco più di moneta di Francia. -

(s) Najot era un luogo di campagna nel quale Samuele


aveva la sua abitazione ordinaria co' figliuoli de Profeti
de quali era il superiore : questo luogo non era lontano
da Ramata. - - v
-

Kk 4
88 - LA ST O RIA
-
An. del M gnerete in entrare nella città, e prima ch'egli sia
29o9
Av.G.C. Io91
asceso all'eminenza sulla quale si dee offerire il
sacrifizio, e si dee fare il convito. Non si farà
-
cosa alcuna fin ch'egli non vi sia giunto; perchè
egli dee benedir l'ostia, e dopo i convitati comin
cieranno a mangiare.
Ascesero dunque a Ramata, e Samuele aven
doli veduti, venne incontro ad essi per far loro
accoglienza. Perchè il Signore aveva rivelato nel
dì precedente a Samuele che nel giorno seguente
alla tal ora, gli averebbe inviato colui ch'egli de
stinava a governare il suo popolo, e nello stesso
momento lo spirito di Dio interiormente gli dis
se: Ecco l'uomo di cui ti ho parlato : questi re
gnerà sopra il mio popolo. Saul avvicinandosi a
Samuele gli domandò : Dimmi ti prego ov'è la
casa del veggente ? Samuele rispose: Son io il
veggente. Vieni meco sopra quest'eminenza,
affinchè mangiamo insieme, domattina te ne ri
tornerai, e ti dirò quanto hai più a cuore. E
quanto alle asine che hai perdute, sono già tre gior
ni, non ne essere in pena, perchè son ritrovate:
e di chi sarà quanto è di migliore in Israele, se
non di te e di tutta la casa di tuo padre ? Saul
sorpreso da questo discorso, rispose a Samuele tut
to modestia: Non son io della tribù di Benjami
no, che è la minore di tutto Israele? E la mia fa
miglia non è ella la minore di tutte le famiglie di
questa tribù è Perchè dunque il mio Signore mi
parla di codesta maniera ? -

Ascesero all'eminenza di Ramata, e Samuele


avendo preso Saul e il suo servo, li condusse den
tro la sala nella quale dovevasi fare il convito, e
li fece sedere nel luogo superiore fra tutti i convi
tati ch'erano in numero di trenta persone o circa
DELL' ANT. TEST. Lib. III. 89
e gli fecero mettere innanzi un gran quarto di vi- TATTNT
tello che aveva ordinato al cuoco di mettere a par Asd",
te per lo più onorevole della compagnia . Do- -

po il pasto i convitati scesero nella città, ma Sa


muel ritenne Saul, e gli fece preparare un letto
nel terrazzo della sua casa, perchè in quel paese in
cui fa molto caldo, si dorme volentieri all'aria
sopra il tetto, cioè sopra il terrazzo, ch'è sopra
il tetto della casa. - -

La mattina seguente assai per tempo Samuele sul contº:


venne a chiamar Saul, ed avendolo guidato per- "e".
sin oltre la città, gli disse: Fa andare innanzi il
tuo servo, affinchè io possa parlarti in segreto, e
dirti quanto il Signore mi ha fatto sapere di te.
Allorchè furono soli, Samuel prese una caraffina
d'olio (t), ch'egli sparse sopra il capo di Saul, lo
baciò, e gli disse: Il Signore con questa unzione
ti consacra in questo giorno in principe sopra il
suo retaggio, e tu libererai il suo popolo dalle
mani de' suoi nemici. Ed affinchè non dubiti che
Iddio stesso non sia quegli che ti destina a quest'
eminente dignità, ed io non ti parli per ispira
zion del suo spirito, dirotti ciò che a te succede
rà in questo giorno. Allorchè mi averai lascia
to, troverai due uomini che sono di Zalzelac vi- ,
cino al sepolcro di Rachele che è sulla strada di
Betlemme, ne'confini di Benjamin . I due uo
mini ti diranno che le tue asine son ritrovate, e
tuo padre non è più in pena se non di te. Quan
do ti sarai avanzato persino alla quercia del Tabor
ovvero all'eminenza, troverai tre uomini in
camminati per andare ad adorare il Signore in
Betel, l'uno de quali porterà tre capretti, l'al
º

() (eg.x. Anno del mondo 29o9.


- -

9o LA ST O R I A
A TM tro tre tortore, e l'altro un urna piena di vino;
Av.dºor, dopo averti salutato ti presenteranno due pani, che
dalle lor mani riceverai . Verrai poi alla collina
di Dio dov'è la guarnigione de' Filistei. (Questa
collina era l'eminenza che dominava sopra Ga
baa patria di Saul. ) Essendo entrato nella città,
t'incontrerai in una schiera di profeti che scende
ranno dal luogo eminente profetizzando, ed
avendo alla testa loro delle persone che suone
ranno ogni sorta di stromenti. Ti unirai ad essi,
lo Spirito del Signore t'inspirerà, profetizzerai
con essi, e sarai cambiato in altro uomo. Dopo
di ciò fa quanto ti sarà dal Signore inspirato, per
chè il suo spirito è con te. Anderai prima di me
in Galgala, dove verrò a vederti a fine di offeri
re per te un olocausto, e de sacrifizi di rendi
mento di grazie . Mi vi attenderai per sette gior
ni, e ti farò sapere ciò che averai a fare.
Appena Saul ebbe lasciato Samuele, si trovò
cambiato in altro uomo. Iddio gli diede un cuor
nuovo e sentimenti degni del grado, a cui lo chia
mava, e nello stesso giorno quanto il profeta
gli aveva predetto, gli avvenne. Entrò in Ga
Saul fra i
Profeti.
baa, e mentre saliva sopra il colle del Signore si
-
abbattè in una schiera di profeti; lo spirito di Dio
s'impossessò del suo interno, e cominciò a pro
fetizzare fra loro, cioè a dire, a cantare, a lo
dar Dio, ed a fare tutti i movimenti che l'entu
siasmo fa produrre da coloro che vengono tra
sportati ed animati dallo spirito di Dio. Dopo
ch'ebbe cessato di profetizzare, andò al luogo
eminente, dove suo padre verisimilmente aveva
la sua abitazione . Tutti coloro che lo cono
scevano, avendo veduto ciò ch'era seguito, e co
me aveva profetizzato fra Profeti, dicevan fra
-

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 91 -

s-as-a-
loro: Che cosa è dunque succeduto al figliuolo di An.del M.
29o9 -
Cis? Saul è forse profeta? Altri rispondevano : Av.G.C. Io9I
E chi è il padre degli altri Profeti? Lo spirito non
inspira dove vuole ? Dopo quel tempo queste pa
role passarono in proverbio: Saul è forse profe
ta? Allorchè Saul giunse alla sua casa, suo zio
gli domandò delle notizie del suo viaggio: Saul
gli raccontò quanto aveva fatto, e la sicurezza
che Samuele gli aveva data che le asine erano ri
trovate, ma non gli manifestò cosa alcuna di quan
to il profeta gli aveva detto sopra la sua dignità v

reale. -

C. XXXII.
Indi a poco , Samuele fece adunare tutto il Adunanza di
popolo in Masſa , per manifestare a tutti l'ele Masfa, nella
quale Saul è
zione che il Signore aveva fatto di un re, per eletto per via
delle sorti
chè sopra di essi esercitasse il suo comando. Fe
ce lorda principio un discorso, nel quale rinfac
ciò ad essi la loro ingratitudine verso Dio che gli
aveva colmati di tanti beni: loro disse che la do
manda fatta da essi di un re, era il contrassegno
più sensibile del disprezzo che facevan del Signo
re, che il domandare un altro capo era aperta
mente un rigettarlo ; che tuttavia perchè si osti
navano nel voler avere un principe, Iddio era
per darne uno ad essi; lo farebbe eleggere per
via delle sorti, affinchè sapessero che alcun uomo
non aveva avuto parte nella sua elezione, ed al
cuno non concepisse gelosia nè contro colui che
facesse l'elezione, nè contro colui sopra il quale
cadesse la sorte. Li separò dunque prima per tri
bù e per famiglie maggiori, e poi cavò a sorte.
In primo luogo la sorte cadette sopra la tribù di
Beniamino. Si gettò poi la sorte sopra le famiglie
di questa tribù e cadette sopra la famiglia di Me
tri; da essa si giunse persino alla casa di Cis; ed
e si ama
s 922 LA ST O R I A
Atl.del M. alla fine alla persona di Saul. Fu subito cercato
29o9
Av.G.C.Io91 ma non trovossi. Consultarono poi il Signore,
-

per sapere se Saul era venuto, o fosse per venire


º all'adunanza . E il Signore rispose ch'egli era
i v,

nascosto nel suo padiglione fra le bagaglie. Si


corse, si trovò, fu condotto nell'adunanza, ed
allorchè comparì in mezzo al popolo sopravanza
va con tutta l'estension del suo capo tutti gli al
tri. Voi vedete, disse Samuele, qual uomo il Si
. gnore vi ha dato per capo; e come nell' Israele
non si trova alcuno che sia simile ad esso. Al
lora tutto il popolo gridò: Viva il re. -

Samuele espose dipoi a tutta l'adunanza la leg


ge del regno, cioè, verisimilmente le obbliga
zioni del popolo verso il re ; stese l'atto dell'ele
zione di Saul e del giuramento di fedeltà del prin
cipali del popolo: propose al re le regole che do
veva seguire, ed alle quali era obbligato dalla
nuova sua qualità. Il Profeta stese tuttociò per
iscritto, e lo pose in deposito avanti al Signore
nel Santuario ed appresso l'Arca, che a bello stu
dio era stata condotta in Masfa. Dopo di ciò Sa
muele licenziò il popolo, ed ognuno se ne ritor
nò alla sua abitazione. La maggior parte dell'eser
cito d'Israele accompagnò per onore Saul, per
sino a Gabaa; altri concepirono del disprezzo del
la sua persona, e dissero: Come potrà costui di
fenderci da nostri nemici? Costoro non gli pre
starono alcun ossequio, e non gli offerirono do
nativi, nè riconobbero la sua autorità : perchè i
donativi erano come una specie di riconoscimen
to o di tributo che i sudditi offerivano al loro
principe. Ma Saul seppe con somma prudenza dis
simular tuttociò; non ascoltò il lor maligno dis
corso, e non fece attenzione alla loro indifferenza.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 93 -
Dopo un mese, o circa Naas re degli Ammo An.del M.
29o9
niti marciò contro Jabes città di Galaad e la strin Av.G.C.Io91
se d'assedio (u). Gli abitanti della città non sen Jabes di Ga
laad assedia
tendosi in istato di resistere, fecero proporre a ta dagli Am
moniti,
Naas di riceverli a patti, e s'impegnarono a re
stargli soggetti. Ma il re degli Ammoniti rispose
ad essi : Non ho altro patto a far con voi, se
non di cacciarvi a tutti l'occhio destro, e di ren
dervi l'obbrobrio di tutto Israele. Gli anziani di
Jabes gli domandarono sette giorni per chieder
soccorso agli altri Israeliti, e promisero, se lo
ro non ne fosse venuto, di rendersi sotto qua
lunque condizione volesse . I deputati di Jabes
passarono il Giordano, e vennero a Gabaa, do
ve Saul faceva la sua dimora; e come il re era
assente, esposero al popolo l'estremità alla qual
eran soggetti . Tutta la città conturbata ad una
nuova tanto funesta, alzò le voci e si strusse in
pianto. Saul ritornava allora dalla campagna, e
seguiva i suoi buoi: vedendo lo sgomento del po
polo, domandò; che ha il popolo, che così pia
gne ? Gli fu raccontato quanto gli abitanti di Ja
bes avevano detto. Nello stesso tempo Saul fu s

agitato dallo Spirito di Dio, prese i suoi due buoi,


li tagliò in pezzi, e li fece portare in tutte le ter
re d'Israele, dicendo: Così saranno trattati i buoi
di tutti coloro che non verranno in campagna se
guendo Saul e Samuele. Il luogo, in cui tutti do
vevano generalmente trovarsi, fu destinato a Be
sec nella tribù d'Efraim verso il Giordano, qua
si nel mezzo di tutto il paese . -

Tutto l'Israele intimorito a questº ordini mi


nacciosi, si trovò nel luogo assegnato, e Saul
(t) 1.Aeg.x1.
-

94 LA STORIA -

An.del M. avendone fatta la rassegna, trovò che il suo eser


29o9
Av.G.C.Iogr cito era composto di trecentomila uomini de' fi
gliuoli d'Israele, senza comprendervi trentamila
uomini della tribù di Giuda. Nello stesso tem
po Saul ordinò agli inviati di Jabes di ritornarse
ne, e di dire a coloro che gli avevan mandati :
MDomane allorchè il sole sarà nella sua forza ave
rete il soccorso. Quelli di Jabes avendo ricevu
to l'avviso, mandarono a dire al re degli Ammo
niti: Domattina verremo a voi, e ci tratterete
come a voi piacerà; nascondendo sotto l'equivo
co, verremo a voi, la sortita che dovevano fa
re contro di essi, per favoreggiare l'attacco di
Saul e degli Israeliti che dovevan venire in lor
SOCCOrSO -
vittoria di
Saul contro Saul passò il Giordano nottetempo, e nella
gli Ammoni mattina seguente divise in tre corpi il suo eserci
ti . Jabes di
Galaad e li to, e da tre parti attaccò gli Ammoniti. Gli as
berata .
salì allo spuntar del giorno, e li colse all'improv
viso, mentre eran per anche sepolti nel sonno.
Ne fece grandissima strage, e li pose in rotta di
modo tale che non ne restarono due insieme; ed
essendo il sole ben alto sull' orizonte, fece suo
nare la ritirata, e divise il bottino fra le sue trup
pe. Allora il popolo disse a Samuele: Dove son
ora coloro che hanno detto : Saul sarà forse il
nostro re ? Dateci costoro in nostro potere, e
in questo punto li faremo morire. Ma Saul disse
loro: Non si dee far morire alcuno in questo
giorno, perchè è giorno di grazie e di liberazio
ne. Dopo di ciò Samuele disse al popolo: An
diamo a Galgala , e vi rinnoveremo l'elezione
del re. Tutto il popolo si adunò dunque in Gal
gala, e vi fu riconosciuto di nuovo solennemen
te Saul per re, gli fu giurata ubbidienza, vi fu
s -

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 95 e


rono sacrificate delle vittime pacifiche, e vi si ce An.del M.
29c9
lebrarono de'conviti alla presenza del Signore. Av.G.C. Io91
(r) In quest'adunanza, Samuele volendo sgra C. XXXIII.
Discorso di
varsi affatto del governo, parlò al popolo con Samuele al
molta forza ed autorità, e disse: Io mi sono reso popolo
" in adu
Gal
a quanto avete desiderato, e vi ho dato un re . gala -
Voi avete provato il suo valore nella guerra che
tanto gloriosamente ha terminata. Quanto a me
son vecchio, e curvo sotto il peso degli anni . I
miei figliuoli sono fra voi ridotti nell' ordine dei
più vili del volgo. Se dunque avete a lagnarvi
delle loro o delle mie azioni, eccoci avanti al Si
gnore ed avanti il suo Unto ; accusatemi, e ma
nifestate se ho preso il bue o l' asino di chi che
sia, se ho imputato ad alcuno delitti falsi, se ho
ricevuto da alcuno del donativi per violar la giu
stizia, e per opprimere l' innocente, ed io vi
soddisferò, e ne farò in questo punto la restitu
zione. Il popolo rispose, che non aveva a fargli
rimprovero alcuno sopra que capi. Il Signore e
il suo re, Samuele soggiunse, sono dunque testi
moni in questo giorno fra voi e me , che null'
avete trovato degno di riprensione nelle mie
azioni? Sono testimoni, il popolo rispose.
Samuele disse: A me dunque ora appartiene l'ac
cusarvi avanti al Signore d'ingratitudine verso di
esso , e del disprezzo che avete fatto di tutti gli
effetti di sua misericordia. Sapete di qual maniera
Iddio vi ha tratti dall'Egitto per le mani di Mosé
e di Aronne, e come vi ha stabiliti in questa ter
ra . Vi ricordate delle diverse oppressioni sotto
le quali siete stati ridotti da Moabiti, da Filistei,
da Cananei, da Madianiti, e da altri, e che aven

(x) 1.Reg.x11.
º -

96 LA STORIA -

u
An.del M. do alzate le vostre voci al Signore, egli vi ha man
29o9
- Av.G.C.Io9I dati de'liberatori in persona di Gedeone, di Ba
rac, di Jefte, e degli altri Giudici d'Israele. Io
stesso coll'aiuto del Signore , vi ho salvati dalla
servitù de' Filistei. Stanchi alla fine del mio go
verno mi siete venuti a dire che volevate un re,
rigettando indirettamente il Signore ch'era vostro
monarca. Iddio vi ha concesso quanto era da voi
domandato ; ed è pronto a colmarvi di felicità ,
purchè voi e il vostro re siate ad esso fedeli. Ma
se vi renderete ribelli alla sua parola, e disubbi
dienti a suoi voleri, la mano del Signore sarà so
pra di voi, com'è stata sopra i vostri antenati. Per
imprimere più al vivo negli animi vostri quanto
vi ho detto , considerate il miracolo che il Si
gnore è per fare agli occhi vostri. Ora non é egli
il tempo della mietitura del formento? cioè a di
re, la stagione dell'anno in cui la pioggia è più
rara nel paese ; pure son per invocare il Signo
re, ed egli farà scoppiare il tuono, e cader delle
piogge, affinchè comprendiate sino a qual punto
gli sia dispiaciuta la risoluzione che avete presa
di avere un re.
Nello stesso tempo, il Profeta alzò le sue vo
ci al Signore, e il Signore fece a un tratto mug
gire il tuono e cadere ruscelli di piogge: tutto il
popolo ne restò sbigottito, e temette la potenza
del Signore e di Samuele, e tutti pregarono il
Profeta d'interceder per essi affinchè non moris
sero, e Iddio lor perdonasse il peccato che ave
van commesso col chiedere un re. Samuele loro
fece coraggio e disse: Che quand'eglino fossero
stati strettamente uniti al Signore , il Signore
non gli averebbe abbandonati.; ch'egli ave
rebbe continuato a pregare per essi e ad insegnar
DELL'ANT. TEST. Lib. IIÌ. 97 -
loro la giustizia e la strada del retto. Che s'egli An.del M.
no poi avessero perseverato nella loro infedeltà e 29o9
Av.G.C.1e91
nella loro disubbidienza, il Signore li farebbe pe
rire insieme col loro re. Tutto ciò segui nel pri
mo anno del regno di Saul. -

Nel secondo anno del regno di Saul, in una An.del M.


29II
adunanza del popolo, scelse tremila uomini di Av.G.C.Io89
C. XXXIV.
truppe regolate (y) per servirsene contro i Fili Guerra tra i
stei, che minacciavano sempre il paese, e vi ave Filistei e gli
Israeliti -
vano delle guarnigioni in più luoghi, come in
Macmas, in Gabaa, e in Betel. Saul avendo ri
soluto di i da que posti e di ridurli nel
lor paese, Gionata si prese l'assunto dell'attacco
di Macmas, lo assalì con mille uomini, e ne fe
ce uscire i Filistei. La fama di quest'azione es
sendosi subito sparsa tra Filistei fu come il segno
della guerra che si accese nello stesso tempo fra
le due nazioni . Saul fece suonare la tromba in
tutto il paese, ed ordinò agli Ebrei di ritrovarsi
in Galgala. Nello stesso tempo i Filistei si aduna
rono in numero di tremila carri, di seimila ca
valli, oltre una moltitudine innumerabile di fanti,
e vennero ad accamparsi a Macmas, verso l'orien
te di Betel . Gli Israeliti, che erano in Galgala,
vedendo le forze de' Filistei restarono sbigottiti ;
l'esercito nemico gli aveva rinchiusi come da tut.
te le parti, di modo che non potevano agevol
mente salvarsi. Gli uni passarono il Giordano,
e si ritirarono nel paese di Galaad, gli altri si ri
tirarono nelle caverne, ne'macchioni, e ne'luo
ghi forti di sito.

ſ Saul aspettò per lo spazio di sette giorni che Sa


muele venisse all'adunanza come lo aveva promes

(y) 1 Reg.x111.
Vol.III. L l
- e
- - -
r

98 , LA STORIA
a-
An. del M. so (z): ma nel settimo giorno vedendo che non
-

-
29II
Av.G.C.Io89
veniva, si fece portar defle vittime, un olocau
sto, ed un ostia pacifica, ed offerì l'olocausto al
Signore. Appena aveva terminato il sacrificio,
Samuele giunse. Saul andò incontro ad esso per
salutarlo. Il Profeta gli disse: E che mai hai fat
to? Saul rispose: Vedendo che i miei soldati mi
lasciavano, e si ritiravano gli uni dopo gli altri,
che il nemico mi strigneva, e tu non venivi nel
giorno assegnato, ho detto: I Filistei vengono
ad assalirmi, e non ho per anche fatti i sacrifizi
per placare il Signore: costretto dunque dalla neº
cessità, ho offerto l'olocausto.
Saul è riget
tato dal Si
Hai fatto un grand'errore, Samuele gli rispose,
gnore per a col disubbidire al comandamento che avevi ricevu
vere disubbi
dito a Samu to dal Signore tuo Dio. Se ciò non avessi fatto, il
el, che gli Signore averebbe stabilito per sempre il tuo tro
aveva detto
di aspettarlo no sopra l'Israele ; ma non sussisterà il tuo re
- per sette gi.
Orni e
gno. Il Signore ha cercato un uomo secondo il
suo cuore, e lo ha destinato ad esser capo del suo
popolo, perchè non hai osservato quanto ti ave
va imposto. Samuele si ritirò da Galgala, venne
a Gabaa della tribù di Benjamino, e Saul ve lo
seguì colle poche truppe ch'eran seco restate in
Galgala. Ne fu fatta in Gabaa la rassegna, e non
vi si trovarono che seicent'uomini o circa. L'eser
cito de Filistei se ne stava sempre a Macmas, ed
uscirono dal loro campo tre compagnie per an
dare a foraggio nelle terre degli Israeliti. L'una
prese il cammino d'Efra verso il paese di Saul,
l'altra marciò verso Betoron nella tribù di Dan,
e la terza andò verso la valle di Seboim, sulle
spiagge del mar Morto. - - - -

v
(2) 1.A eg.xr 11,8, - -

-
DELL' ANT. TEST. Lib. III. 99 A

e
Ora non trovavansi fabbri in Israele, perchè i An.del M.
29 II
Filistei per impedire agli Israeliti il fabbricare spa A v. G.C.Io89
de o lance, avevano loro vietato l'avere fra lo I Filistei tol
gono l'uso
ro fabbri o lavoratori di ferro, di modo che, per delle armi a
far fabbricare o rassettare gli stessi stromenti dell' gli Israeliti -
Non trova
agricoltura, erano costretti andare da Filistei, e vansi allora
fabbri nell'I-
servirsi del loro artefici ; ma quanto alle armi, i sraele .
Filistei non ne fabbricavan per essi, e loro non
ne permettevano l'uso. Eglino non eran dunque
armati che di fionde,di mazze, di stromenti di agri
coltura, di bastoni indurati al fuoco, di frecce;
e nel giorno della battaglia, non si trovò alcuno
nell'esercito fuorchè Saul e Gionata suo figliuolo,
che avesse una spada ovver una lancia in mano.
L'esercito de' Filistei, non ostanti i tre distac C. XXXV.
Gionata va
camenti che n'erano stati fatti, era ancora assai nel campo
de' Filistei.
numeroso, ed occupava il passo di Macmas verso
Gabaa, dov'era Saul insieme con Samuele. Un
giorno Gionata disse al suo scudiere (a): Andia
mo persino al campo de' Filistei: e non ne disse
pur una parola al re suo padre, ch era nell'altra
estremità di Gabaa co' suoi seicentº uomini sopra
la rupe di Remnon, vicino a Magron; e col som
mo Sacerdote Achias il quale portava l'Efod, e
consultava il Signore quando il caso lo richiede
va ; perchè l'Arca era nel campo (b). Ora il
luogo per cui Gionata procurava di penetrare
nel campo de' Filistei, era munito dall'una e dall'
altra parte da due rupi moltº alte e molto scoscese
che si ergevano in punte a guisa di denti, l'una del
le quali chiamavasi Boses e l'altra Sene; l'una era
situata dalla parte del settentrione dirimpetto a
Macmas, e l'altra dalla parte del mezzodì, di
(a) 1.Reg.viv. (b) 1.Reg.x1v.18.
\ - - L 1. 2
v
Ioo LA STORIA
rimpetto a Gabaa . Gionata disse dunque al suo
scudiere : Passiamo persino dentro al campo di
queste genti incirconcise, per vedere se il Signo
re sarà con noi , perchè gli è facilegualmente il
concedere la vittoria tanto al piccol numero, quan
to al grande. Andiamo , soggiunse , ad essi -
Quand'eglino ci averanno veduti, se ci dicon:Fer
matevi, e noi verremo a voi ; ci fermeremo nel
nostro posto, e non anderemo più avanti. Ma se
ci dicono : Venite qui: vi anderemo ; sarà quel
lo un certo presagio che il Signore gli averà dati
in nostro potere . Allorchè dunque i Filistei gli
ebbero scoperti dal loro campo, dissero: Ecco
gli Ebrei ch'escono dalle caverne nelle quali si
erano nascosti : ed i più avanzati dissero ad essi
ad alta voce: Venite qui e vi faremo vedere qual
che cosa. Allora Gionata disse al suo scudiere: An
diamo arditamente; son nostri. Si posero dunque
a rampicare sulla rupe con molto sforzo, ed es
sendo giunti persino a'nemici, si avventarono con
tro di essi con tant'impeto che rovesciarono a ter
ra quanti lor vennero incontro. Gionata uccide
va da una parte, e il suo scudiere dall'altra; ste
sero sul campo venti uomini o circa , nella metà
di tanto terreno, quanto un paio di buoi ne pos
sono arare in un giorno (e), cioè a dire, nello
spazio di 7o piedi o circa di lunghezza . Allora il
terrore ingombrò l'animo de' Filistei. Il disordi
ne s'impossessò del loro spirito, e non solo quel
li ch'erano nel campo, ma anche coloro ch'erano
usciti per far delle ruberie, furono sorpresi dallo
spavento. Lo scompiglio entrò nelle lor truppe,
(c) Secondo Plinio l. 18. c. 3: lo spazio che un bue può
arare in un giorno è di 12o piedi di larghezza e di 14o di
lunghezza. La metà di questa lunghezza e di 7o piedi
DELL'ANT. TEST. Lib.III. 1o1
-
volsero le armi loro gli uni contro gli altri, e cre An del M.
29II
dendo che tutto l'esercito degli Ebrei gli incalzas Av.G.C.Io89
se, non pensarono che a prender la fuga, gli
uni dall'una, gli altri dall'altra parte.
Intanto colui che faceva la sentinella nel picco
Vittoria mia
lo esercito di Saul, gettato lo sguardo a quella racolosa ri
parte, vide il disordine, e ne diede pronto l'av ortata - da
ionata con
viso a Saul. Si prese informazione se alcuno fos tro i Filistei,
se fuori del campo, e trovossi che Gionata e il
suo scudiere erano assenti. Allora Saul disse al
sommo Sacerdote Achias che consultasse il Signo
re. Mentre ancora parlava, e il sommo Sacerdo
te aveva le mani alzate per consultar Dio, si udì
distintamente un gran romore che più non per
mise il dubitare esser l'esercito nemico in rotta :
disse dunque al sommo Sacerdote di abbassare le
mani, e subito gridò alle armi. Si corse verso il
campo de' Filistei, e si trovò tutto coperto di
morti. Saul colle sue genti si pose ad incalzare i
fuggitivi: il suo piccolo esercito si trovò ben
presto rinforzato da un gran numero d'Israeliti
che si erano uniti a nemici, e da quantità d'altri
che si eran nascosti; di modo che si vide alla te
sta di diecimila combattenti. Allora fece avanti
tutto il popolo questa imprecazione con giura
mento: Maledetto colui che mangerà prima del
la sera, e prima che io mi sia vendicato de' miei
nemici. Furono dunque incalzati i nemici da Ma
cmas persino a Betaven, ovvero Betel verso l'o-
riente, e persino ad Ajalon verso l'occaso .
Ora mentr era incalzato il nemico seguì un ac
cidente che turbò la gioia di quella gloriosa gior
nata. Gionata che aveva sì fortunatamente co
minciato l'affare, non era con Saul, allorchè vie
tò il mangiare persino alla sera. Mentre seguiva
Ll 3
I O2 LA ST O R I A
-

An. del M. si dunque con ogni calore il nemico, si venne a


29II
Av.G.C.Io89 passare per un bosco, nel qual era grandissima
copia di mele, di modo che in certi luoghi scor
reva sopra la terra. Il popolo ch era informato
della volontà del re, non toccò in conto alcuno
il mele, ma Gionata avendo preso all'estremità
del suo bastone un favomele, se lo pose in boc
ca, e si sentì ristorato. Fu avvisato del divieto
di mangiare fatto dal re suo padre, non potè ap
provarlo e disse, che se il re avesse permesso al
popolo il prendere qualche cibo, la sconfitta de'
nemici sarebbe stata più intera, e la fatica dell'
esercito men grande. I soldati che avevano com
battuto tutto il giorno senza mangiare, si trova
rono stanchi in estremo e privi di forza ; ed es
sendo di ritorno nel loro campo, cominciarono
ad uccidere buoi, pecore, e vitelli, ed a man
giarne, senza osservare le cautele per ben purgarli
dal sangue. Saul essendone avvisato, fece con
durre un gran sasso, ed ordinò che sopra di es
so fossero scannati gli animali, affinchè il popo
lo più non mangiasse la carne col sangue. Il sas
so servi dipoi di altare, e fu il primo altare che
Saul eresse al Signore , il che non è riferito ve
risimilmente dalla Scrittura per dar lode a questo
principe, poichè apparteneva a Samuele ovvero
-
al sommo Sacerdote il far quella consacrazione.
Gionata Saul non volendo dare a Filistei il comodo di
avendo man
giato il favo riunirsi, nè di rimettersi dallo spavento, risol
mele contro
l' ordine di vette di assalirli nottetempo, affinchè non ne fug
suo padre è gisse pur uno . Il popolo rispose che lo avereb
in pericolo
di sua vita . be seguito ovunque volesse; ma il sommo Sacer
e
dote fu di parere, esser d'uopo consultare Dio .
Saul domandò dunque al Signore per lo ministero
“di Achias : Debbo io incalzare i Filistei è Li fa
-
s º

- DELL'ANT. TEST. Lib.III. 1o3 - -

rete voi cadere in mano d'Israele ? Ma il Signore Au.del M.


2911
non gli rispose cosa alcuna . Allora giudicando Av.G.C.Io89
che qualche delitto occulto avesse irritato il Signo
re, fece adunare tutto l'esercito , ed ordinò il
fare dell'esatte ricerche per sapere da chi fosse sta
to commesso il male, e ciò che potesse aver ir
ritato il Signore. Giuro, soggiunse, per lo Si
gnore, che se Gionata mio figliuolo si trova col
pevole di questo peccato, morirà senza remis
sione; ed alcuno del popolo non contraddisse,
mentre parlò di codesta maniera .
Comandò dunque di mettere da una parte tut
to il popolo, ed egli con Gionata si pose dall'al
tra . Allora disse volgendosi a Dio : Signore,
Dio d'Israele, pronunziate il giudizio, e fate co
noscere, qual sia la cagione del non aver voi ris
posto in questo giorno al vostro servo . Se io,
o il mio figliuolo siamo rei, manifestatelo ; s'è
reo il mio popolo, santificatelo . Si cavaron le
sorti, e la sorte cadette sopra Saul e sopra Gio
nata. Cavaronsi di nuovo, e sopra Gionata ven
ne a cadere la sorte . Saul domandò dunque al
suo figliuolo ciò che avesse fatto. Ho preso un po
co di mele, gli disse Gionata, coll'estremità del
bastone che aveva in mano, ne ho gustato, e
per questa cagione io muoio. Mi tratti Iddio con
tutto il suo rigore, Saul gli rispose, se in que
sto giorno, o Gionata, non morirai .
Ma tutto il popolo reclamò sopra la sentenza
che il re aveva pronunziata contro Gionata: Co
me dunque ? Gionata dovrà morire, egli che ha
salvato l'Israele d'una maniera sì miracolosa? Giu
riamo per lo Signore, che non caderà pure un
capello dal suo capo : ha troppo felicemente se
condati i disegni di Dio. Così il popolo liberò
º
Io4 LA ST O R I A
-sa

An.del M. Gionata, e salvogli la vita, e Saul non avendo


29II
Av.G.C.Io89 ricevuta risposta dal Signore, si ritirò e licenziò
le sue truppe, senza incalzar di vantaggio i Fili
stei. Questi fortunati successi servirono a mara
viglia per istabilire l'autorità di Saul . Cominciò
a portar le sue armi contro tutti i nemici d'Israe
le (d), e Iddio favorì tutte le sue imprese. Assali i
Moabiti, gli Ammoniti, gl' Idumei , i re di
Soba , i Filistei , e la vittoria lo seguì da per
tutto . La Scrittura non ci fa sapere alcuna par
ticolarità di queste guerre, e non se ne sanno
nè il tempo, nè le circostanze . Solo si ha no
tizia che il regno di Saul fu lungo ; che que
sto principe fu assai bellicoso, che appena egli
conosceva nei suoi stati un uomo valoroso ed atto
alla guerra, che lo prendeva e l'univa al suo ser
vizio. Così egli aveva sempre appresso di se del
le buone truppe e ben pratiche della guerra. Gio
nata suo figliuolo non era di minor valore, nè di
minor inclinazione per l'armi. -

An. del M. Circa l'anno ventesimo del regno di Saul, il


293o
Av.G.C.Io7o Profeta Samuele venne a dirgli da parte del Signo
Prima dell' re (e): Sai che il Signore ti ha unto sopra l'Israe
Era volgare
Io, 4 le: ascolta dunque ciò che il Signore domanda da
te. Ecco quanto dice il Dio degli Eserciti. Ho ri
C. XXXVI chiamato alla mia memoria quanto Amalec ha fatto
Guerra di
Saul, contro
all' Israele, e di qual maniera lo assalì allorchè
gli Amaleci
ti »
usciva dall'Egitto, uccidendo inumanamente co
loro che la stanchezza aveva ridotti in istato di
v

non potersi difendere, nè di seguire l'esercito (f).


º
Marcia perciò contro Amalec, taglialo a pezzi,
e sottometti all'anatemai quanto ad esso appartiene.
a ,
-,

e ti o
(d) I ſeeg.x1v.47.52. (e) 1.4’eg.xv.
- (ſ) Exod.xvi 1- 14- 15- -
DELL' ANT. TEST. Lib. III. 1o5
Stermina nel suo paese tuttociò che ha vita, dall' "TT"
uomo persino alla bestia; non risparmiare alcuno, av dioyo
non aver compassione nè della moglie nè de'figli- prima dell'
uoli; non perdonare nè meno a bambini che suc- * ."
ciano le mammelle. Non desiderare cosa alcuna,
nè conserva la minima parte di quanto troverai
fra le speglie. Iddio ha condannato quel popolo
all'anatema. Saul per ubbidire a questi comanda
menti adunò il suo popolo, e ne fece la rassegna
come un pastore fa la denumerazion del suo greg
ge. Trovò dugentomila uomini d'Israele, senza
numerare diecimila uomini della tribù di Giuda.
Allora fece dire a Cinei, discendenti di Jetro:
Separatevi dagli Amaleciti, affinchè non restiate
inviluppati nella loro sconfitta, perchè voi avete
usata misericordia verso i figliuoli d'Israele, al
lorchè ritornavano dall'Egitto.
I Cinei si separarono dunque dagli Amaleciti,
e Saul avendo marciato verso l'Arabia petrea,
giunse alla città d'Amalec, e tese delle insidie
nella valle ch'era avanti alla città. Gli Amaleciti
uscirono in campagna, e posero le loro truppe
in ordine di battaglia: ma Saulli vinse, e con
tinuando la sua vittoria li tagliò a pezzi in tutta
l'ampiezza del paese, che è da Evila verso l'im
boccatura dell'Eufrate nel golfo Persico, persi
no a Sur ch'è dirimpetto all'Egitto nell'Arabia
petrea. Fu necessario molto tempo per soggioga
re un popolo potente, dilatato, e che non ave
va quasi abitazion fissa. Saul prese Agag loro re,
e gli conservò la vita. Riserbò ancora quanto vi
era di migliore nelle greggi di pecore, di capre,
e negli armenti; quanto vi era di più prezioso ne'
mobili e nelle vesti, e generalmente quanto vi era
di più bello e di migliore. Gl'Israeliti non ucci
-

ro6 LA STORIA
iT sero, e non fecero perire secondo le leggi dell'
293o
Av.G.C. Io7o anatema, se non quanto vi era di più disprezzabi
rima dell'
a Volgare,
le e di più vile. - -

Io74, Allora il Signore volse la sua parola a Samue


le, e gli disse: Mi pento di aver fatto Saul re,
poichè mi ha voltate le spalle, e non ha eseguiti
i miei comandamenti. Samuele ne restò attrista
to, pianse tutta notte avanti al Signore, ed es
sendosi alzato la mattina assai per tempo, per
andare incontro a Saul che ritornava da quell'im
presa, gli fu detto che il principe era giunto sul
monte Carmelo, nella parte meridionale di Giu
da, molto diverso dall'altro monte Carmelo so
pra il Mediterraneo, e vi aveva eretto un monu
mento, ovvero una specie d'arco di trionfo, per
render perpetua la rimembranza di sua vittoria
contro Amalec, e nel partire da quel luogo, era
in Galgala disceso . Samuel vi giunse allorchè
Saul era occupato nell'offerire al Signore un olo
causto, come le primizie del bottino che aveva
fatto in quella guerra . Essendosi avvicinato il
Profeta, Saul lo accolse con ogni rispetto ,
e gli disse: Sii il benvenuto, e benedetto del Si
gnore; ho condotto felicemente a fine quanto il
Signore mi ha comandato. Amalec è in rovina
senza speranza di più risorgere.
Rimproccj
che Samuel
Samuele rispose: Donde vien dunque lo strepi
fa a Saul di
sua disubbi
to di greggi di pecore, e di buoi che risuona
dienza a co alle mie orecchie? Saul disse: Sono spoglie con
mandamenti
di Dio ,
dotte d'Amalec. Il popolo ha risparmiato quanto
era di migliore nelle lor greggi per farne de'sa
crifizi al Signore; ma tutto il rimanente è stato uc
ciso. Permettimi, replicò Samuele, di dirti ciò
che il Signore mi ha rivelato in questa notte so
pra la tua persona. Parla, replicò Saul . Allor

ll
DELL'ANT. TEST.Lib. III. 1o7
chè eri piccolo agli occhi tuoi, disse Samuele, An.del M.
293o
non ti ho io reso capo di tutte le tribù d'Israele? Av.G.C.Ic7e
Il Signore ti ha consacrato re d'Israele, ti ha Prima dèll'
Era volgare
mandato a questa guerra, e ti ha detto: Va, fa Io74
mettere a fil di spada tutti quel colpevoli degli
Amaleciti. Fa loro una guerra sanguinosa e senza
misericordia; non la perdonare ad alcuno. Perchè
dunque non hai ascoltata la voce del Signore ?
Perchè l'amor del bottino ti ha egli accecato per
peccare contro il tuo Dio ? Saul per iscusarsi,
rispose a Samuele: E non ho io seguito appuntino
tutti gli ordini del Signore? Non ho io seguita la via
che mi ha mostrata? Ho condotto prigione Agag
re di Amalec, ed ho sterminati gli Amaleciti. E'
vero che il popolo ha preso del bottino, de'buoi,
e delle pecore, come le primizie di quanto è sta
to tolto al nemico; ma lo ha preso per sacrificar
lo al Signore nostro Dio, in Galgala sopra il suo
altare. -

Son forse olocausti e vittime, Samuele rispo C. XXXVII.


Saul è ripro
se, ciò che il Signore domanda ? Non domanda vato dal Si
piuttosto che si ubbidisca alla sua voce ? L'ubbi gnore a ca
gione di sua
dienza è meglio che le vittime, preferisce la disubbidien
sommessione che si ha a suoi ordini, a sacrifizi 23 ,

che gli sono offerti degli animali più grassi. La


disubbidienza è avanti ad esso come il peccato di
magia, e la resistenza a suoi comandamenti è co
me l'idolatria. Nella guisa che tu hai rigettata la
parola del Signore, il Signore ti ha rigettato, e
non vuole che più sii re. Saul spaventato da que
ste parole, disse a Samuele: Ho peccato col di
subbidire alla parola del Signore, ed a quanto mi
avevi detto: ho avuta troppa condiscendenza pel
popolo, e sono stato troppo circospetto per non
recargli disgusto. Ma scusa, ti prego, il mio pec
Io8 1. A S T O R I A
t
Au del M. cato; ottienimi il perdono, e vieni meco a Gaſ
293o
Av.G.C.Io7o gala, affinchè adoriamo insieme il Signore. Sa
Prima dell' muele gli disse : Io non verrò teco, perchè il
Era volgare
Io74. Signore ti ha rigettato a cagione di tua disubbi
dienza, e non vuole che sii più re. E come Sa
muele volgevasi per andarsene, Saul lo prese per
l'estremità superiore del suo mantello, che si
stracciò nel moto fatto da Samuele . Allora il
Profeta gli disse : Così il Signore strapperà dalle
tue mani il regno d'Israele, per darlo ad un al
tro che sarà migliore di te. Il Dio onnipotente,
il Dio delle vittorie non mentirà, nè si ritratterà,
perchè non è un uomo per mentire, e per pen
tirsi ! Confesso che ho peccato, gli disse Saul,
ma onorami alla presenza degli anziani del mio
popolo, e d'Israele, e vieni meco ad adorare
il Signore tuo Dio nell'adunanza delle mie genti.
Samuel vinto dalle istanze di Saul, lo seguì,
e ritornò al campo di Galgala, e Saul offeri i suoi
sacrifizi al Signore. Allora il Profeta disse: Con
ducimi Agag re di Amalec; e gli fu presentato
Agag, ch era molto delicato, molto grasso, e
tutto tremante. Il principe sventurato disse : Sarà
dunque vero, che una morte amara mi divida da
quanto amo ? Samuele gli disse: Come la tua spa
da ha rapiti i figliuoli a tante madri, così tua ma
dre fra le donne sarà senza figliuoli. Nello stesso
tempo lo tagliò a pezzi avanti al Signore in Gal
gala. Dopo di ciò Samuele se ne ritornò a Rama
ta e Saul a Gabaa. Dopo quel giorno Samuele
non vide più Saul sino alla sua morte ; per lo
meno non ebbe più seco familiarità ed intrinsi
chezza, ma conservò sempre verso di lui un fon
do di tenerezza, che lo faceva piagnere di conti
nuo la sua disavventura , perchè il Signore si
pentiva di averlo stabilito re sopra l'Israele.
DELL' ANT. TEST. Lib, III. 1o9
sa
Dopo qualche anno, il Signore disse a Samue An, del M.
294 I
le (g): Sino a quando piagnerai tu Saul, giac Av.G.C. Io59
chè l'ho rigettato , e più non voglio che regni Prima dell'
Era volgare
sopra il mio popolo? Riempi d'olio il tuo vaso, Io63.
e va a Betlemme verso al vecchio Isai, perchè
mi ho eletto un re fra suoi figliuoli . Come ande C.XXXVIII,
Samuel è
rò io ? Samuele rispose ; Saul lo saprà, e mi fa mandato a
Betlemme
rà morire. Il Signore gli disse: Prendi teco un r COIlSa
vitello e dirai: Sono venuto a sacrificare al Si i Davide
re d'Israele .
gnore . Farai il tuo sacrifizio, inviterai Isai al
banchetto di tua vittima, ed ivi farotti conoscere
la mia volontà, e consacrerai colui che da me ti
sarà mostrato. Samuel eseguì gli ordini del Signo
re; andò a Betlemme. Gli anziani della città ne
restaron sorpresi , vennero incontro ad esso, e
gli domandarono se fosse prospero il tutto. Egli
loro rispose: Prospero ; qui vengo per sacrificare
al Signore ; purificatevi e venite meco, affinchè
abbiate parte al mio sacrifizio: e disse in partico
lare ad Isai di trovarvisi co' suoi figliuoli. Si ha
potuto osservare in più luoghi che allora sacrifi
cavasi assai spesso fuori del Tabernacolo, perchè
ri
il luogo della dimora del Signore non era per an
che stabilito.
Allorchè Isai fu entrato nella sala co suoi fi,
gliuoli, Samuele consultò interiormente il Si
gnore, e vedendo Eliab che era un giovane
grande e benfatto, disse : E' forse questi l'elet
to dal Signore per suo unto ? Il Signore rispose a
Samuele : Non abbi riguardo nè alla sua buona
presenza nè alla sua statura vantaggiosa, perchè io
non l'ho eletto, e non giudico delle cose nè del
le persone, da quello apparisce agli occhi degli l
uomini; perchè l'uomo non vede se non l'ester
(g) 1.A'eg.xvr. - -
IIo . LA ST O R I A
e
An. del M. no, ma il Signore conosce l'interno del cuore.
294I
Av.G.C.Io59 Isai presentò poi Abinadab a Samuele, e Samue
Prima dell'
Era volgare
le gli disse: Nè meno questi è colui che il Signo
Ic63 re ha eletto. Dopo gli fece venire Samaa, e Sa
muele gli disse: Il Signore nè pure ha fatto que
sto oggetto di sua elezione. Isai fece dunque ve
nire i suoi sette figliuoli insieme alla presenza di
Samuele, e il Profeta disse : Iddio non ha eletto
alcuno di questi. Son eglino questi, soggiunse,
tutti i vostri figliuoli ? Ne resta uno ancora mino
re di tutti che custodisce le nostre greggi, rispose
Isai; Mandalo a chiamare, disse Samuele, per
chè non ci metteremo alla mensa se prima non sia
venuto. Fu fatto venir Davide, e comparve avan
ti a Samuele. Ora egli era un giovane rubicondo
e in tutto bello e ben fatto . Il Signore disse inte
riormente a Samuele : Ugnilo, egli è desso. Sa
muele prese un corno pien d' olio, e consacrò
Davide in mezzo a suoi fratelli; e dopo quel gior
no lo spirito del Signore si riposò sopra Davide.
Dopo di ciò Samuele fece un convito agli anziani
Lo Spirito di di Betlemme, e poi se ne ritornò a Ramata.
Dio si ritira
da Saule e'l
Nello stesso tempo lo Spirito del Signore riti
cattivo spiri rossi da Saule, e Iddio permise che fosse agitato da
tO si mette
in possesso
uno spirito maligno. Allora gli uffiziali di Saul disse
di esso . ro adesso:Tu vedi che Iddio ha permesso esser tu af
flitto da uno spirito maligno; se piace a te, o re no
stro Signore, noi tuoi servi cercheremo un uomo
che sappia toccar l'arpa, affinchè suoni alla tua pre
senza, quando lo spirito maligno farà sentire la sua
impressione, e tu ne ricevi sollievo. Credesi che
l'infermità di Saul fosse cagionata da un umor ma
linconico, i mali effetti del quale si attribuivano
al demonio, e di cui servivasi realmente il demo
mio per impossessarsi di Saul, e per tormentarlo.
t -

DELL' ANT. TEST. Lib. III. I 11


Ora la musica e il suono degli stromenti , in A TV.
294I
quanto distruggono la malinconia ed inspiran la Av.G.C.Io59
gioja , sono potentissimi rimedi contro tal male, i". i
ed indirettamente contro l'invasazion del demo ra Voſgare - Ioé3
nio. -

Saul fece dunque cercare un uomo acconcio al


suo disegno, e gli fu dato avviso che in Betlemme
fra i figliuoli d'Isai trovavasi un giovane , valo
roso, savio, discreto, di presenza vantaggiata,
e chiaramente favorito dal Signore, ed abilissimo
i nel suonar di stromenti. Saul mandò dunque a do
mandarlo ad Isai. Il buon vecchio caricò subito
un asino di pane, di vino, e di un capretto, e
lo inviò a Saul per le mani di Davide, affinchè
il suo figliuolo non comparisse colle mani vote
avanti al suo re, il che sarebbe stata inciviltà, co
me già abbiamo notato , secondo i costumi di
quel tempo. Saul accolse Davide, gli prese af
fetto, e gli diede la carica di scudiere, cioè, di
portar l'armi di Saul, allorchè andava alla guerra,
ovvero allorchè si faceva vedere armato ; e il re
fece dire ad Isai : Davide tuo figliuolo resti ap
presso la mia persona , perchè ha trovata grazia
avanti agli occhi miei . Ogni volta dunque che
Saul era invasato dallo spirito maligno, Davide
suonava l'arpa alla di lui presenza, e ne restava
sollevato, -

C. XXXIX.
Due anni o circa dopo quanto abbiamo detto, Guerra de'
i Filistei adunarono tutte le sue truppe per com Filistei con
tro gl'Israe
battere contro l'Israele (h) . Si accamparono fra liti .
Soco ed Azeca sui confini di Dommim . Saul dal An. del M.
2942
suo canto coll'esercito d'Israele venne ad accam Av.G.C.1o58
Prima dell'
parsi nella valle del Terebinto, Questi luoghi so Era volgare
- Io62

(ò 1 Regºvi I e - - - - z -
II2 LA ST O R I A
t
An.del M. no al mezzodì di Gerusalemme e di Betlemme,
2942 avendo all'oriente Masfa ed al mezzodì Maceda. I
Av.G.C.Io58
Prima dellº due eserciti si posero in ordinanza di battaglia, ed
Fra volgare
Io62 ognuno occupò l'eminenza ch'era più a suo vantag
gio, di modo che fra essi era una valle, e mentre
stavano l'uno in faccia all'altro attendendo fosse da
to il segno per cominciare il combattimento, uscì
dal campo de' Filistei un gigante chiamato Goliat,
nativo di Get, che aveva sei cubiti ed un palmo di
altezza, cioè dodici piedi e mezzo o circa: portava
in capo un elmo di bronzo, ed era vestito di una
corazza fatta a squame, che pesava cinque mila
sicli di bronzo, cioè centocinquantasei libbre ed un
quarto, prendendo il siclo per mezz'oncia e la
libbra di sedici once.Aveva sopra le gambe una la
stra di bronzo che gli copriva tutta la parte an
terior della gamba, dalle ginocchia persino a pie
di. Uno scudo parimente di bronzo gli copriva
le spalle ; perchè di codesta maniera gli antichi
portavano gli scudi fuori del combattimento. Il
legno della sua lancia era grosso come un subbio
de tessitori, cioè, come il grosso legno , in
torno al quale avvolgono il filo, ovver la tela -
Il ferro di sua lancia pesava seicento sicli, cioè
Goliat sfida
poco meno che venti libbre.
tutto l'eser Quest' uomo venne dunque a presentarsi fra i
ito d'Israe
9 o
due eserciti preceduto dal suo scudiere che porta
va il suo scudo, e gridava a battaglioni d'Israe
le: Perchè siete voi qui venuti ? Non siete venuti
per combattere ? Non son io Filisteo e voi servi
di Saul è Eleggete un uomo fra voi e venga a
battersi meco a corpo a corpo. S'egli ardisce di
venir meco alle mani,e mi toglie la vita, noi saremo
a voi soggetti ; se io ho sopra di esso il vantag
gio, e l'uccido, noi vi domineremo, e sarete
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 113
a noi sottomessi. Goliat ritornava poi nel campo
de' Filistei , e si vantava insolentemente, dicen g"º Ie58
do : Ho sfidato in questo giorno tutto l'esercito rima dell'
Era volgare
d'Israele , e loro ho domandato un uomo per I06?
venire a combattere contro di me ; ma non vi è
stato chi abbia avuto l'ardire di comparire.
Tutto l'esercito d'Israele era pieno di timore
e di maraviglia, a vista dell'uomo mostruoso,
e Saul aveva una specie di confusione per non
trovar alcuno da opporgli . Intanto il Filisteo
presentavasi fra i due eserciti ogni giorno, mat
tina e sera, e ciò per lo spazio di quaranta giorni.
Ora Isai di Betlemme, di cui abbiamo di sopra
parlato, aveva tre de' suoi figliuoli nell'esercito
di Saul . Davide ch'era il più giovane di tutti,
era ritornato dalla corte di Saul da gran tempo
nella casa di suo padre, e continuava a pascere co
me prima le di lui greggi. Isai disse dunque a Da
vide: Prendi per i tuoi fratelli una misura di farina
d'orzo e questi dieci pani,va persino al campo e por
tali ad essi. Prendi parimente queste dieci caciuo
le recenti, per l'uffiziale che comanda a tuoi fra
telli, ed intendi come stieno di sanità, ed in qual
compagnia sieno arrolati. Davide avendo lascia
to un uomo alla custodia del suo gregge, partì la
mattina per tempo, ed andò all'esercito, come
suo padre glielo aveva comandato. Allorchè egli
giunse, i due eserciti erano a fronte per venire
alle mani, e già si udivano le voci dei soldati che
si animavano al combattimento. Davide lasciò
quanto aveva portato in guardia ad un uomo
ch'era a custodire il bagaglio, corse al luogo
della battaglia, e s'informò della sanità dei suoi
fratelli e dello stato in cui si trovassero. “
Mentre ancora parlava, Goliat uscì dal campo
Vol. III. M m
e
r 14 LA STORIA -

7 2942
TTI de' Filistei, e cominciò a sfidare gl'Israeliti, com'
- a e -

i" era suo costume. Davide udì le altiere minacce,


fini dei ed i soldati di Saul si ritirarono precipitosi dacchè
Era volgare
"º lo videro. Davide chiedendo ciò che fosse, gli
iº" i fu detto che quell'uomo veniva per insultare all'
si vanta l - e

'combattere Israele, e che se si fosse trovato un uomo il quale


i" º potesse ucciderlo, il re lo colmerebbe di ricchez.
ze, gli darebbe sua figliuola in maritaggio, ed
esenterebbe dal tributo la casa di suo padre in I
sraele. Davide ne parlò a più d'una persona, e
diceva: Che si darà a colui che ucciderà quel Fi
listeo, e vendicherà l'obbrobrio d'Israele ? E
chi è quell'incirconciso per osar d'insultare all'
/ esercito d'Israele di codesta maniera ? Eliab suo
fratello maggiore avendolo udito così parlare con
altri , si adirò contro di esso e gli disse: Perchè
sei qui venuto ? e perchè hai abbandonato nel de
serto quelle poche pecorelle? So qual è la tua
presunzione e la tua superbia, e che sei qui ve
nuto per veder la battaglia, Davide gli disse:
Che ho fattº io? Non è questa una parola? Non
è forse permesso il parlare? Si allontanò un po
co, e fece ad altri gli stessi discorsi, di modo
che a Saul fu riferita la cosa. Il principe lo fece
venire alla sua presenza, e Davide gli disse:
Non si spaventi alcuno per le minacce del Fili
steo. Il tuo servo è pronto di andare a combat
tere contro di esso, - -

Tu non potrai resistere, gli disse Saul, a quell'


uomo, nè imprendere di venir seco alle mani,
perchè sei ancor giovane (i), ed egli è sempre
stato in guerra sin dalla sua gioventù. Davide ri
spose : Allorchè il tuo servo conduceva a pascere
r - -

() Davide poteva avere as ovvero 23 anni.


DELL'ANT. TEST. Lib.III. 115 e-ae
il gregge di suo padre, veniva alle volte un lio An.del, M.
2942
ne ovver un orso che rapiva un ariete dal greg Av.G.C.Io5s
ge,e il tuo servo correva dietro ad essi, loro strap Prima dell'
Era volgare
pava la preda da denti, e s'eglino si avventava M962
no contro di me, io li prendeva nella gola, gli
strozzava , e li uccideva . Di questa maniera il
tuo servo ha ucciso un lione ed un orso, e farà
altrettanto del Filisteo incirconciso. Anderò con
questo coraggio, e farò cessare l'obbrobrio del
popolo : perchè chi è quel Filisteo incirconciso,
per osar di maledire l'esercito del Dio vivente ?
Il Signore che mi ha liberato dalle branche del
lione e dalle zanne dell'orso, mi libererà anco
ra dalle mani di quel Filisteo. t -

Saul contento al sommo dell'ardore e del corag


gio del giovane soldato, lo colmò di benedizio
ni, e lo vestì colle proprie sue armi . Gli pose
in capo un elmo di bronzo , lo armò d'una co
razza, e Davide avendosi posta una spada al fian
co, cominciò a provare se potesse camminare sot
to quelle armi. Ma siccome non vi era avvezzo,
restituì le armi al re, e disse non poter combatte
re così armato. Saul benchè lo avesse veduto suo
nar l'arpa, e lo avesse anche fatto suo scudiere,
allora non lo conobbe, e domandò ad Abner chi
fosse . Abner gli rispose, ch'egli non lo conos
ceva : e il re gli disse di domandare di chi fosse
figliuolo. -

d
-
Intanto Davide avendo preso il bastone che
l
portar soleva, scelse nel torrente cinque pietre ben
ripulite, le pose dentro il suo zaino, e tenendo
in mano la sua fionda, andò arditamente contro
il Filisteo. Goliat subito avanzossi, avendo in
nanzi a se colui che portava il suo scudo; ed al
lorchè si avvicinò a Davide, ed ebbe veduto ese
M m 2
116 L A ST O R I A
An. del M. ser un giovane rubicondo ed assai ben fatto, lo
2942
Av.G.C.Ioy8 disprezzò, e gli disse: Sonio dunque un cane ,
Prima dell' che tu vieni a me col bastone ? Ed avendolo ma
Era volgare
Io62 ledetto in nome de' suoi dei, si pose a sedere, e
soggiunse: Vieni, e darò la tua carne a mangiare
agli uccelli del cielo ed alle bestie della terra .
Ma Davide gli disse : Tu vieni contro di me
colla spada, colla lancia, e collo scudo; ed io ven
go contro di te nel nome del Signore degli eserciti,
del Dio delle truppe d'Israele, alle quali in questo
giorno insultasti. Il Signore darà te in mio potere,
ti troncherò il capo e darò i corpi morti de' Filistei
agli uccelli del cielo ed alle bestie della terra, affin
chè tutto il mondo sappia che v'è un Dio in Israe
le , e tutta la moltitudine che ci vede , sappia
che il Signore non concede la vittoria nè per la
spada, nè per la lancia, ma ch'egli è l'unico arbi
tro della guerra e padrone della sorte dell'armi .
Goliat è at Nello stesso tempo il Filisteo alzossi e cammi
terrato , ed
ucciso da nò contro Davide. Ma quando egli fu a tiro ,
Davide . Davide si affrettò, pose una pietra nella sua fion
da, corse contro di esso, e gli scagliò una pietra
nel fronte con tal forza, che gli fracassò il cra
nio, s'immerse dentro la fronte, e lo fece cade
re colla faccia a terra. Subito Davide corse sopra
di esso, e come non aveva spada, si gettò sopra
il Filisteo, trasse la di lui spada dal fodero, e ter
minò di privarlo di vita, troncandogli il capo.
Così riportò la vittoria contro il gigante con una
fionda e con un sasso.
I Filistei vedendo che colui il qual era tutta la
fortezza del lor esercito, era così atterrato, co
minciarono a darsi alla fuga, egl'Israeliti alzando
un gran grido, gl'incalzarono persino nel loro
paese, e nelle lor città di Saraa, di Get, e di
DELL'ANT, TEST. Lib. III, 117 -

Accaron. Dopo aver data la caccia a fuggitivi, An. del M.


l'esercito d'Israele ritornò al campo de'Filistei, e 2942
Av.G.C.Io52
lo pose a sacco. Davide ritenne la spada di Go Prima dell'
liat, e poi la depose nel tabernacolo del Signore Era volgare
Mo62
come l'unica causa di sua vittoria . Prese anche il
capo di Goliat, e portandolo nelle sue mani, se
ne ritornò insieme col re a Gabaa, colmo di glo
ria. Le donne e le fanciulle uscendo dalle città e
dalle castella, venivano incontro all'esercito, e
cantavan danzando: Saul ne ha ucciso mille, e Da
vide ne ha ucciso diecimila. Queste parole diede
ro della gelosia a Saul, ed allorchè dopo il ritor
no dell'esercito, Abner l'ebbe presentato al re,
avendo ancora il capo del Filisteo nelle mani ,
Saul gli domandò di qual famiglia egli fosse , e
Davide gli rispose, ch'era figliuolo del suo servo
Isai di Betlemme. Saul non replicò cosa alcuna ,
e non parlò di dargli ciò che aveva promesso a
colui che avesse ucciso Goliat. - - -

Gionata figliuolo di Saul (k), principe di natu CAP. XL.


Amicizia di
ral eccellente, e di valore non ordinario, appena Gionata con
ebbe conosciuto Davide , strinse con esso lui Davide .
una grande amicizia, e lo amò come se stesso.
Si giurarono reciprocamente un eterno amore ,
e Gionata spogliandosi delle sue vesti persino del
la tonaca, e di tutte le sue armi, persino della
sua spada, del suo arco, e della sua ciarpa, ne ve.
stì Davide , Saul dopo quel tempo non permise
più a Davide di tornarsene a Betlemme , e volle
averlo appresso di se; gli diede il comando di al
cune truppe, e lo mandò in diverse spedizioni ,
alle quali soddisfaceva sempre con maggior con
dotta e prudenza: di modo che era amatissimo
(k) i cassini,
Mm 3
v

I 18 LA ST O R I A -

m
An.del M. dal popolo, e in specie dagli uffiziali di Saul -
2943
Av.G.C.Ie57 Ma questo principe non lo vedeva di buon oc
chio dopo quanto era succeduto nel ritorno dal
a
la battaglia, nel che parve essergli stato preferi
to Davide. Nel giorno che seguì al combatti
mento, lo spirito maligno s'impossessò di Saul ,
e stava in mezzo alla sua casa come uomo rapi
to fuor di se stesso. Davide suonava l'arpa alla
sua presenza per distruggere la sua grave malin
conia. E Saul avendo in mano una lancia, l'av
ventò contro Davide con intenzione di trafigger
lo contro il muro; ma Davide si scansò, ed evi
tò per due volte il colpo.
Sauf cerca di Saul gli fece ancora sentire in altre occasioni
far perir Davi
de per mano
gli effetti del suo odio e della sua gelosia. Non
de' Filistei. lasciò cosa alcuna per farlo perire, sotto lo spe
zioso pretesto di procurargli la gloria. Lo po
se alla testa di mille uomini, e lo espose alle im
prese più perigliose. Ma il Signore lo favoriva
in tutto, e sempre si distinse egualmente col suo
valore e colla sua condotta. Si acquistò la stima
e l'affetto di tutto l'Israele, e principalmente del
le truppe che conduceva alla guerra . Tutto ciò
non faceva che aumentare il mal umore di Saul
contro di esso. Il principe un giorno gli disse:
Tu vedi Merob mia primogenita; ella ti è da me
destinata in isposa. Sii solamente valoroso ; e fa
le guerre del Signore. Ma nello stesso tempo di
ceva fra se : Non voglio io stesso farlo morire,
voglio che muoia per mano de' Filistei. Davide ri
spose al re: Chi son io, qual azione ho fatto, qual è la
amiglia di mio padre in Israele, sicchè io ardiscaso
lo pensare a divenir genero del re? Ma essendo giun
to il tempo in cui Merob doveva esser data a Da
vide, Saul la diede ad Adriel di Molat.
a

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 119


Micoel secondogenita di Saul aveva dell'inclina An. del M.
2943
zione per Davide ; il ch' essendo stato riferito a
Saul, ne fu molto contento, e diceva frase : La º".
5avide spo
sa Micol fi
darò a Davide, affinch'ella sia la causa di sua ro gliuola di Sa
vina, ed alla fine io lo faccia cadere in mano de' ul. -

Filistei. Saul parlò dunque a Davide, e gli disse :


Voglio darti Micol mia figliuola in maritaggio : e
nello stesso tempo gli fece dir sottomano che il re
voleva colmarlo d'onore, e stava ad esso il meri
tare la grazia del re con qualche servizio impor
tante. Davide rispose sempre con modestia ch'
egli non osava pensare a divenir genero del re,
ch' era povero, e di una famiglia che nel paese
non era in conto alcuno potente. Tutto ciò fa su
bito riferito al re, che fece dire a Davide: Il re
non ha bisogno di donativi dotali per sua figliuola:
non ti domanda per essa che cento prepuzi de' Fi
listei, per vendicarsi dei suoi nemici. Ma l' in
tenzione di Saul era di farlo perire sotto le spade
de' Filistei. Davide avendo dunque accettata la
proposizione che gli era fatta da parte del re, si
pose in campagna indi a pochi giorni colle genti
delle quali aveva il comando, ed avendo uccisi
dugento Filistei, ne portò i prepuzi che diede e
numerò al re, e Saul gli diede sua figliuola Micol
in isposa. Micol aveva per Davide un ardentissi
| moaffetto; ma l'odio di Saul contro di esso, e la
sua diffidenza crescevano sempre più ogni giorno.
I Filistei, verisimilmente per vendicarsi dell'
oltraggio che Davide loro aveva fatto uccidendo
dugent uomini di loro nazione, si posero in
campagna, ed entrarono sopra le terre d'Israele:
ma Davide si segnalò in questa guerra sopra tutti
li uffiziali di Saul, e il suo nome divenne cele
ratissimo nel paese.
M m 4
12o LA ST O R IA
-

An.del M. Saul vedendo che quanto aveva preso a fare -

2943 contro Davide non era riuscito come era suo de


Av.G.C.Io57
CAP. XLI.. siderio (l), tentò d'impegnare i suoi uffiziali ad
Impresa di entrare nel suo ingiusto disegno, ed a cercare la
Saul contro
la vita di Da maniera di ucciderlo. Ma Gionata, che come ab
vide.
biamo veduto, aveva data la sua amicizia a Da
vide, gliene venne a dare l'avviso: gli disse di
guardarsi, perchè la mattina seguente si doveva
tentare di privarlo di vita; di andare in campagna,
e in quell'intervallo di tempo egli averebbe parla
to al suo padre in suo favore, e poi gli farebbe sa
pere ciò che Saul avesse risposto. Gionata parlò
dunque a favore di Davide, e disse a Saul: Signore
non peccate contro Davide vostro servo, poichè
null ha fatto contro di voi, e per lo contrario
non cessa di prestarvi importantissimi servizi.
Ha esposta la sua vita a maggiori perigli, ha uc
ciso il Filisteo Goliat, e il Signore ha salvato per
mezzo suo tutto l'Israele d'una maniera miraco
losa: voi stesso lo avete veduto, e ne avete avu
ta dell' allegrezza. Perchè dunque volete ora
spargere il suo sangue innocente, e meritarvi il
rimprovero di sua morte? Saul mosso da queste
ragioni, gli giurò che non lo averebbe fatto mo
rire. Gionata fece dunque ritornar Davide, gli
raccontò quanto era seguito, lo presentò a Saul,
Saul procura
e Davide dimorò in corte come prima. -

di uccidere Indi a poco la guerra cominciò di nuovo fra


Davide con
un colpo di gl'Israeliti ed i Filistei. Davide marciò contro i
lancia. nemici, ne tagliò a pezzi un gran numero e pose
il resto in fuga. Ma tutto ciò in vece di guarire
l'animo di Saul, non fece che inasprirlo ed irri
tarlo di vantaggio. Saul cadette in una grave ma

(l) 1. Reg.xix
. DELL'ANT. TEST- Lib. III. 12 I.
-a

linconia, e lo spirito maligno servendosi delle di An.del M.


2943
sposizioni dei suoi umori, se ne impossessò di Av.G.C.Io57
nuovo, e lo agitò come prima. Davide diede di
piglio alla sua arpa e suonò alla sua presenza per
procurare di sollevarlo. Ma Saul che teneva la
sua lancia in mano, l'avventò contro di esso per
trafiggerlo. Davide se ne accorse, scanzò il col
po, e la lancia senza ferirlo andò ad urtare nel
muro: egli fuggì subito, e ne fu libero per quel
la notte.
Ma Saul sdegnato perchè il suo colpo era ito a
voto, mandò le sue guardie intorno alla casa di
Davide per assicurarsi di esso, ed ucciderlo nella
mattina seguente. Micol informata dell' inten
zione di suo padre ne avvisò Davide, e lo fece
scendere giù da una finestra. Così Davide evitò
di nuovo il periglio. Micol prese poi una statua,
verisimilmente fatta da essa in fretta, con vesti
e panni lini, e la stese nel letto di Davide: pose
al capo della statua una pelle di capra col suo pe .
lo, per rapprensentare i capelli, e coprì il corpo
colle coperte del letto.
Saul avendo dunque dato ordine a suoi sgherri
di andare a prenderlo la mattina, lor fu detto
ch'era infermo; egli ne mandò degli altri, con
ordine di vederlo, e disse loro: Portatemelo nel
suo letto, affinchè muoia alla mia presenza. Es
sendo andate le genti, non trovarono che una sta
tua nel letto, che aveva sul capo una pelle di ca
pra col suo pelo. Saul fece de rimprocci a Mi:
col, perchè aveva lasciato fuggire il suo nemico:
ma ella disse che Davide l'aveva minacciata di uc
ciderla, se non lo lasciava partire. Era questa
una menzogna uffiziosa di Micol, che non può
affatto scusarsi di peccato. -
122 L A S T O R I A
s
An.del M. Davide essendosi così felicemente sottratto al
2943
Av.G.C.Io57 pericolo, venne a ritrovar Samuele in Ramata, e
Davide si ri
tira appresso
gli raccontò di qual maniera Saul avesse trattato
Samuele, Sa seco. Samuele lo condusse a Najot, nella cam
ulve lo segue pagna vicina a Ramata, forse perchè vi dimoras
ed è preso
dallo spirito
di Profezia,
se più ignoto e più sicuro che nella città. Saul
, ne fu ben presto avvisato. Mandò delle persone
per arrestar Davide. Ma gli sgherri ch'egli ave
va mandati, avendo veduta una schiera di pro
l feti che profetizzavano in Najot, e Samuele che
era soprastante ad essi, restarono pieni dello spi
rito del Signore, e cominciarono a profetizzar
come gli altri. Saul avendone avuto l'avviso ne
mandò degli altri, che profetizzarono come i
primi ; mandò anche la terza truppa, che pure
profetizzò. Entrando alla fine in collera, vian
dò egli stesso, ed essendosi informato dove fos
sero Samuele e Davide, fu preso anch'egli dal
lo spirito del Signore, e profetizzava per tutta la
strada, sin che fu giunto a Najot vicino a Rama
ta. Essendovi giunto, si spogliò de suoi abiti,
profetizzò cogli altri alla presenza di Samuele, e
restò ignudo per terra tutto il giorno e tutta la
notte: il che confermò il proverbio che era stato
detto sino la prima volta ch' egli aveva profetiz
zato: Saul è forse divenuto anch'egli Profeta? (m)
CAP. XLII. In quello spazio di tempo Davide ebbe il como
Davide sco
prea Gionata
do di fuggire da Najot e di venire a ritrovar Gio
la mala dispo nata in Gabaa, (n) cui disse: Che ho fattº io ?
sizione di Sa
ul contro di Qual è il mio delitto ? In che ho io offeso il re
CS80 e
tuo padre, per ispignerlo a volermi così toglier
la vita? No, Gionata gli disse, non morirai -
Mio padre non fa cosa alcuna senza parlarne me

(m) 1. Reg.x.ro. (n) re


l

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 123


e

co. Sarà forse questa la cosa sola ch'egli vorrà An.del M.


fare senza darmene alcuna notizia ? No, non te 2943
Av.G.C. Io57
mere. E gli fece con giuramento nuove proteste
di amicizia. Ma Davide gli disse: Il re tuo padre
sa benissimo che ho l'onore di esserti in grazia:
averà perciò detto fra se: Non bisogna che Gioe
nata ciò sappia, affinchè non se ne affligga ; ma
ti giuro per lo Signore e per la tua vita, che,
per dir così, un sol punto divide la mia vita e la
mia morte. Gionata gli disse: Vedi ciò che de
sideri ch'io faccia: farò quanto mi dirai. Davi
de rispose: Domane è il primo giorno del mese,
ed io sono solito di essere alla mensa appresso al
re. Contentati che io stia nascosto in campagna
per tre giorni, cioè nel primo giorno del me
se, nel secondo ch'è il giorno del sabato, e nel
terzo in cui mi darai l'avviso del tutto. Se tuo pa
dre domanda di me, tu gli risponderai : Davide
mi ha pregato di contentarmi ch'egli facesse con
ogni celerità un giro persino a Betlemme per vi
sitarvi la sua famiglia, e per assistervi ad un sa
crifizio solenne che per tutta la sua tribù vi è fat
to. Se il re dice va bene; non vi è da temere
cosa alcuna pel tuo servo. Ma s'egli si accende
di sdegno, sii certo che la mia rovina è risoluta.
Attendo, soggiunse, da te questa grazia. Se sono
reo di qualche cosa, privami tu stesso di vita, e
non mi esporre alla violenza di tuo padre. s

Gionata gli rispose: Non piaccia a Dio che - Confedera


2ione fra Gio
ciò succeda: assicurati che se io scopro che mio pa nata e Davi-,
dre abbia risoluto di portare le cose all'estremo, de ,

te ne darò avviso. Ma se il re, Davide replicò,


ti da una risposta men favorevole, da chi potrò
io saperlo? Gionata gli disse: Andiamo in cam
pagna. Ed allorchè furono soli, Gionata gli pro
124 . LA ST O R I A
An del M. mise con giuramento d'informarlo di quanto po
2943
Av.G.C.ro57
tesse scoprire delle disposizioni di suo padre, o
in bene o in male, di salvargli la vita, e di trarº
lo di periglio. Ma nello stesso tempo disse a Da
vide: Promettimi con giuramento che tu averai
per me e per li miei figliuoli, la stessa bontà che
in questo giorno esercito verso di te; e Davide
tutto promise, perchè Gionata, non dubitava che
Davide non succedesse a Saul nella dignità reale,
e sapevasi in Israele che da Samuele era stato con
S2CratO re e
I due amici fecero dunque un'alleanza fra loro
che doveva stendersi persino a lor discendenti,
e Gionata disse a Davide:Domane è il primo giorno
del mese, e posdomane il giorno del sabato: vieni
qui dunque nel terzo giorno ch'è dì di lavoro,
ed arrestati presso la pietra chiamata Ezel, io vi
verrò con un servo come per esercitarmi a tirar
d'arco. Io tirerò verso la pietra d'Ezel; e se io
dico al servo: Va a cercare le mie frecce, elleno
sono di qua da te, raccoglile: sarà quello un con
trassegno che puoi ritornartene senza timore. Se
per lo contrario, dico al mio servo : Le frecce
sono di là da te, vattene veloce; sara quello un
contrassegno che tutto hai a temere dalla parte
del re . Dopo di ciò Gionata e Davide si sepa
rarono. Davide stette nascosto nel campo in que”.
due giorni, e Gionata ritornò alla città.
Saul si sde Il dì seguente era il primo giorno del mese,
gna contro
Gionata a ca e il re secondo il suo costume si pose alla men
gione del suo sa. Saul stava a sedere alla parte superiore della
affetto verso
Davide, tavola, Gionata alla sua destra, ed Abner alla
sua sinistra, e il luogo di Davide restò voto.
Saul non disse cosa alcuna in quel primo giorno
credendo forse che Davide non si fosse in quel

l
DELL'ANT. TEST. Zib. III. 125
di trovato del tutto mondo. Nel dì seguente ch' An. del M.
2943
era il giorno di sabato, il luogo di Davide pure Av.G.C.Io57
si trovò voto, e Saul disse a Gionata : Perchè il
figliuolo d'Isai non è venuto a mangiar qui nè
jeri, nè oggi? Gionata gli disse: Mi ha pregato
con istanza di permettergli l'andare a Betlemme,
perchè uno dei suoi fratelli è venuto ad invitarlo
ad un sacrifizio solenne che si offerisce in quella
città; egli per questa cagione non è venuto a man
giare col re. Saul acceso di grave sdegno, disse a
Gionata: Figliuolo di donna prostituita, ignoro
io forse che tu sei amico del figliuolo d'Isai, a -
tua confusione ed a confusione dell'infame tua
madre? Intanto che egli viverà non sarà mai in
sicuro, nè tu, nè il tuo regno. Manda dunque
con ogni celerità a cercarlo, e conducilo a me,
perchè è necessario che muoia: Ma che ha egli
fatto, Gionata replicò; perchè farlo morire? Saul
senza rispondergli prese la lancia per trafiggerlo,
Gionata si alzò dalla mensa e ritirossi senza pren
der cibo. Allora conobbe non esservi alcuna spe
ranza di far cambiare a Saul la risoluzione che
aveva presa di far perire Davide.
Nel giorno seguente assai per tempo Gionata
andò in campagna nel luogo determinato, e dis
se al servo che lo accompagnava: Va; portami
le frecce affinchè io tiri. Nello stesso tempo scoc
cò una freccia, e come il servo correva per cer
carla ne scoccò un'altra e gridò: Ella è più lon
tana, corri. Questo era il segno di cui era con
venuto con Davide, per fargli sapere che doveva
andarsene, e che Saul aveva risoluta la sua mor
te. Il servo avendo raccolte le frecce, le ripor
tò a Gionata senza comprender cosa alcuna di
quanto seguiva, perchè non vi erano se non Gio
I 26 L A S T O R I A -

-
An. del M. nata e Davide che lo sapessero. Allora Gionata
2943
Av.G.C.Io57. disse al suo servo di riportare alla città il suo ar
co e le sue frecce: e Davide venne vicino a Gio
nata allorchè lo vide solo. In avvicinarsi fece tre
riverenze profonde, chinandosi persino a terra.
Gionata lo abbracciò con tenerezza, ed amendue
si strussero in pianto, molto più però Davide ..
Va in pace, Gionata disse a Davide, quanto ab
biamo giurato fra noi sarà costante, e il Signore
sarà testimonio degl'impegni fra te e me, fra la
tua e la mia discendenza, per sempre. Gionata
se ne ritornò a Gabaa, e Davide andò a Nobe a
CAP XLIII. ritrovare il sommo Sacerdote Achimelec (o).
Davide fug Achimelec restò molto sorpreso in vederlo, e
ge,e va a do
mandare de' gli disse: Come sei così solo e senza seguito? Da
viveri ad A
chimelec ,
vide gli disse: Il re mi ha datº ordine di partir so
lo e con segretezza per un affare pressante, ed io
ho assegnato il luogo alle mie genti, perché mi
attendano. Se dunque hai qualche cosa da man
giare, quando anche non fosse che cinque pani,
o che che sia, dammelo. Achimelec rispose: Non ho
qui pani ordinari, ma ho solo del pane santifica
to; puoi portartelo teco, purchè le tue genti si
eno pure, principalmente quanto alle donne. Da
vide rispose: Da due giorni che siamo partiti,
quanto alle donne, non ce ne siamo accostati; e
quando mi sono partito colle mie genti, tutti era
vamo puri : quando fosse succeduto qualche cosa
nel tempo del nostro viaggio, sarà mia cura,
che gl'impuri non se ne servano, che prima non
si sieno purificati. Ben si vede, da quanto si è
detto, che Davide qui non dice la verità, perchè
seco non aveva alcuno: ma quanto al rimanente,
(o) 1. Reg.xx1. - -
DELL'ANT.TEST. Lib.III. 127 s

è vero ch'erano tre giorni che viveva lontano An. del M.


2943
dalle donne. -

Av.G.C.Ips?
Il sommo Sacerdote gli diede dunque de pani di
Proposizione ch'erano stati tolti nel giorno prece
dente dall'altare d'oro, per metterne degli altri
caldi come praticavasi in tutti i giorni di sabato
(p). Davide pregò ancora il sommo Sacerdote di
consultare il Signore sopra il successo del suo vi
aggio (q) ; e gli domandò se ivi si trovasse a ca
so una spada o una lancia; perchè, soggiunse, non
ho nemmeno avuto il tempo di prendere la mia
spada e le mie armi, tanto l'ordine del re preme
va . Achimelec gli rispose: Ecco la spada di Go
liat il Filisteo che hai ucciso, inviluppata in un
mantello dietro l'Efod; prendila, se la vuoi. Da
vide disse: Dammela; non potresti trovarmene
una migliore. Davide uscì dunque munito de'pa
ni di proposizione, ed armato di quella spada, e Davide si ri
tira appresso
ritirossi appresso Achis re di Get, - il re di Get -
-
Gli uffiziali di Achis avendo veduto Davide An.del M.
2944
dissero al re: Non è questi Davide ch'è come il Av.G.C.Io56
Prima dell'
re del suo paese? Non è stato cantato in suo ono Era volgare
re nelle pubbliche danze: Saul ne ha ucciso mil Io6o
le, e Davide diecimila? Davide avendo udito que
sto discorso, comprese che aveva tutto a temere
nella corte di quel principe. Si finse dunque in
sensato, dava di petto negli stipiti delle porte, e
lasciava scorrere la propria sciliva sopra la sua bar
ba. Allora Achis disse alle sue genti: Ben vedevate
che quest'uomo era pazzo; perchè me l'avete con
dotto? Mancano forse pazzi nel paese, per con
durvici questo a fare delle follie alla mia presen
za? Così Davide fuggì dalle mani di Achis re di

(p) Lev.xx1v.8. (q) 1. Keg.xx11.1o.


128 L A ST O R I A
- An.del M. Get, e si ritirò nella caverna di Odollam (r),
Avd "ese dove i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre
Prima dell' vennero ad unirsi seco, temendo il risentimento
Era volgare
Io6o di Saul. Tutti parimente coloro, che avevano
delle dissensioni, erano aggravati da debiti, o mal
contenti, si raccolsero appresso di lui, ed egli
trovossi alla testa di una schiera di quattrocent'uo
mini o circa. -

Davide i Da Odollam andò a Masſa di là dal Giordano,


nel paese di
i" nel paese di Moab, e pregò il re di Moab di con
tentarsi che suo padre e sua madre dimorassero
appresso di lui, sinchè i suoi affari fossero con
dotti a fine, e sapesse ciò che Iddio fosse per dispor
re di esso. Il principe vi acconsentì: ma ben pre
sto il Signore fece dire a Davide dal Profeta Gad:
Non dimorare più in questo luogo, e ritirati nel
la terra di Giuda. Ripassò dunque il Giordano
co'suoi soldati e co'suoi genitori, e venne nella
foresta d'Aret, in poca distanza da Gerusalemme.
Appena Davide fu in quel paese, che Saul ne re
stò informato. Un giorno essendo questo princi
pe in Gabaa, luogo di sua dimora, tenendo una
lancia in mano alla maniera dei re, e circondato
da tutti i suoi uffiziali assisi sotto gli alberi sopra
l'eminenza di Gabaa; disse a tutti coloro ch'era
no intorno a se: Uditemi, figliuoli di Benjamino,
il figliuolo d'Isai darà a tutti voi de'campi e delle
vigne, vi farà tutti tribuni e centurioni per ave
re tutti conspirato contro di me, senza esservi
alcuno che mi avvisi di quanto fa il mio nemico ?
E mentre il mio stesso figliuolo ha contratta una
stretta amicizia col figliuolo d'Isai, non vi è pur
uno di voi che sia commosso alla mia disavventu

.(r) 1, Reg.xx11.
-

DELL'ANT. TEST. Lib. III. 129 t

ra, e mi avverta di quanto segue contro i miei An.del M.


2944
interessi ? Il mio proprio figliuolo ha sollevato A v.G.C.1o56
contro di me uno de' miei servi, che non cessa Prima dell'
Era volgare
anche oggidì dal tendermi delle insidie. Io6o
CAP. XLIV.
Ora Doeg l'Idumeo ch'era il primo, ovvero Doeg l'Idu
uno de primi pastori di Saul, erasi trovato in No meo accusa il
SOmmo sae
be, allorchè Davide vi venne a domandare ad A cerdoteAchi
chimelec de viveri e delle armi . Avendo dunque melec di a
ver dato de'
udito Saul parlare in quella guisa, si ricordò di viveri e dell'
armi a Da
quanto era seguito in Nobe, e raccontò a Saul vide,
quanto vi era passato fra Davide e il sommo Sa
cerdote. Saul mandò subito a chiamare Achime
lec, con tutti i Sacerdoti ch'erano in Nobe. Ven
nero tutti alla presenza del re, che loro disse:
Achimelec, perchè hai tu congiurato contro di
me, insieme col figliuolo d'Isai? Perchè gli hai
tu dato de pani, ed una spada? Perchè hai con
sultato Dio per esso lui? Non sapevi ch'egli si è
sollevato contro di me, e cerca tutti i mezzi per
mandarmi in rovina? Achimelec rispose al re: E
chi è quegli fra tuoi servi che ti sia più ossequio
so e più fedele di Davide ? egli che ha l'onore di
esser genero del re, e fatto esecutore de'tuoi or
dini più segreti, ed ha tanta autorità nella tua ca
sa ? E' forse questo il primo giorno che ho co
minciato a consultare il Signore per esso? Iddio
mi guardi di aver avuto nè pure il pensiero di o
º
perare in questo contro il tuo servizio. Ti suppli
co, o mio re, di non concepire un sospetto sì in
giusto, e si svantaggioso, nè contro me, nè con
tro tutta la famiglia di mio padre. E per quanto
risguarda la ribellione di Davide, io tuo servo,
non ne ho avuta alcuna notizia, -

Tu ora morirai, Achimelec, gli disse Saul,


insieme con tutta la famiglia di tuo padre, Disse
Vol. III, N n - -
13o L A S T O R I A -

a
An.del M. poi alle guardie che lo circondavano: Avventa
2944
Av.G.C. Io56
tevi contro i Sacerdoti del Signore, ed uccidete
Prima dell' li, perchè sono d'intelligenza con David : han
Era volgare
Io6o ho saputo che fuggiva, e non me ne hanno dato
Saul fa ucci l'avviso. Ma gli uffiziali del re non osarono per
dere il som
mo sacerdo riverenza metter le mani sopra i Sacerdoti del Si
te Achime
lec, e 85 Sa gnore . Il re ordinò dunque a Doeg di farli mo
cerdoti. rire. Egli si lanciò sopra di essi, e gli uccise
tutti, in numero di ottantacinque uomini, che
portavano l'Efod di lino. Saul andò poi a Nobe,
ch'era la dimora de Sacerdoti, e fece mettere a
fil di spada quanto vi ritrovò, uomini, donne,
fanciulli, e persino i bambini di latte, senza ri
sparmiare nè men gli animali.
Abiatar si Ora uno de' figliuoli di Achimelec chiamato
ritira appres.
so Davide. Abiatar essendo fuggito da quella strage, si ritirò
presso Davide, e riferì ad esso quanto Saul ave
va fatto per causa sua a Sacerdoti del Signore.
Ben sapeva, gli rispose Davide, che Doeg l'Idu
meo essendosi ivi trovato mentre io vi era, non
averebbe lasciato di darne a Saul l'avviso. Io so
no il reo di tutto il sangue della casa di tuo pa
dre. Resta meco e non temere ; se alcuno tente
rà privarmi di vita, tenterà pure di darti la mor
te; e se io sarò in sicuro, tu parimente lo sarai.
Davide libe
ra Ceila dall' In quel tempo giunse l'avviso a Davide, che
esercito de i Filistei avevano fatta una irruzione nel paese di
Filistei.
Giuda, assalivano la città di Ceila, fra Ebron
ed Eleuteropoli, e depredavano le aie nelle quali
gl'Israeliti avevano adunate in fasci le biade, per
batterle (s). Davide sopra ciò consultò il Signore
per mezzo di Abiatar, che aveva portato seco
l'Efod, e faceva l'uffizio di sommo Sacerdote
appresso Davide. Disse dunque al Signore: Do
(5) 1.Reg.xx11 r.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 131 -

verò io marciare contro i Filistei è Potrò io dar An del M.


2944
loro la sconfitta? Va, il Signore gli disse, met Av.G.C. io56
terai in rotta i Filistei, e libererai Ceila. Davide Prima dell'
Era velgare
diede dunque ordine alle sue genti di mettersi in Io6o

pronto per quell'impresa, ma gli dissero: Se non


siamo in sicuro in questa selva d'Aret, nella qua
le viviamo nascosti, che sarà se andiamo a Ceila
ad assalire i Filistei è Davide consultò il Signore,
che persistette nel dirgli: Marcia arditamente ver
so Ceila, perchè io ti darò in mano i Filistei.
Andò dunque a Ceila, battè i Filistei, salvò la
città, tolse un gran bottino a nemici , e seco a

condusse le loro greggi. -


Saul segue
Saul avendo inteso che Davide era in Ceila , Davide a
Ceila, ma
disse : Iddio me lo ha dato in mano ; egli è pri Davide fug
ge, e scansa
gione, poiché è entrato in una città murata e il pericolo -
chiusa. Comandò subito alle sue truppe di mar
ciar contro Ceila, e di piantarvi l'assedio. Ma
Davide fu con segretezza avvisato che Saul si
preparava a farlo prigione: disse dunque ad Abia
tar di prendere con prontezza l'Efod e di con
sultare per esso lui il Signore, Dio d'Israele,
disse Davide, io, vostro servo , ho inteso che
Saul qui viene per prendermi prigioniero, e mi:
naccia di distruggere Ceila per mia cagione. E'
egli vero l'avviso ? Debbo io temere che gli
abitanti di Ceila mi diano in mano a Saul è Ris
pose il Signore: Saul verrà, e gli abitanti di Cei An.del M.
la ti daranno in suo potere. Davide fuggì dun 2945
Av.G.C.1 o55
que senza indugio colle sue genti che consistevano Prima dell'
in seicentº uomini o circa, ed andavano vagando Era velgare
or da una parte, or dall'altra, senza sapere in Io59

qual luogo arrestarsi.Saul avendo saputo che Davi


de si era ritirato da Ceila, non pensò più di an
darvi, e cambiò l'ordine alle sue truppe.
- N n 2

J
a
- - - s.
132 IL A S T O R I A
-
An. del M. Davide sapendo tutta la mala volontà di Saul,
2945
Av.G.C. IoS5
non osò più esporsi al pericolo nè dentro la cit
Prima dell' tà, nè in campagna aperta: ma si ritirò ne'mon
3Era volgare
Io59 ti, e ne boschi, dove non poteva esser incalza
CAP. XLV.
Davide nel
to da un esercito intero. Dimorò gran tempo nel
deserto di deserto di Zif, in distanza d'otto miglia da E
Zif: Giona
ta venne a ri bron verso l'oriente. Gionata figliuolo di Saul
trovarlo, avendo inteso che vi era colle sue genti, andò a
visitarlo, lo fortificò, e lo consolò di molto col
dirgli : Non temere, perchè Saul mio padre non
potrà nè assalirti nè coglierti all'improvviso. Sa
rai re d'Israele; mio padre stesso n'è persuaso ;
so che il Signore ti ha promessa la real dignità.
Io non ti domando che il secondo posto nel tuo
regno. Rinnovarono dunque insieme il lor giu
ramento, e la loro alleanza, e Gionata se ne
I Zifei sco.
ritornò segretamente alla propria abitazione .
prono a Saul In quel tempo gli abitanti di Zif vennero a ri
che Davide è
uel lor paese, trovar Saul in Gabaa, e gli dissero: Non sai che
Davide è nascosto vicino a noi nel luogo più
folto della foresta, verso il colle di Achila ? Poi
chè desideri dunque di arrestarlo, non hai che a
venire, e sarà nostra cura il darlo, o re, in tuo
potere. Saule li colmò di benedizioni, come suoi
sudditi fedeli, e persone ch' entravano ne' suoi
interessi. Andate, disse loro, fate ogni sorta di
diligenza, cercate con tutta l'attenzione possibi
le, considerate bene dov'esser possa, venite in
cognizione di chi può averlo veduto, perchè egli
ben sa che io lo cerco, e vive molto guardingo.
Andate dunque ed esaminate i luoghi, ne quali è
solito di nascondersi, e ritornate da me, affinchè
io possa venire con voi: quand'egli si fosse riti
rato nel centro della terra, vi anderò a dissotter
rarlo, accompagnato da quanti uomini sono in
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 133 -
Giuda.I Zifei ritornarono dunque per saper ancora An. del M.
2945
più distintamente il luogo, in cui si era ritirato Av.G.C.Io55
Davide. -
Prima dell'
Fra volgare
Intanto Davide avendo avuto indizio dell'in Io59
tenzione degli abitanti di Zif, si ritirò molto più
addentro nella parte meridionale di Giuda, ver
so l'Arabia petrea. Andò a Maon, al mezzodì
della città di Jessimon , ovvero Esmona. Saules
sendone avvisato, vi andò subito colle sue trup
pe, ma Davide si ritirò in una caverna scavata nel
sasso. Non osò tuttavolta in essa serrarsi; ne us
cì, e camminava a lato al monte da una parte,
mentre Saul andava dall'altra. E come le truppe
di Saul erano in maggior numero di quelle di Da
vidé, questi disperava poter salvarsi dalle mani

.
S
de' suoi nemici, che lo circondavano per ogni
parte. Ma nello stesso tempo giunse un corriere
che diede avviso a Saul, che i Filistei avevano fati
ta una irruzion nel paese, il che costrinse Saul
ad abbandonar la sua impresa, per andare a far
fronte a Filistei. Così Davide restò libero dal pe
ricolo, e fu data la denominazione di Pietra di
separazione, a quel monte.
Indi a poco (t) Davide si avvicinò a Gerusa CAP. XLVI.
lemme ed a Betlemme, e venne ad abitare ne' Davide si ri
tira ne' con
contorni di Engaddi sulle spiagge del mar Morto. torni di En
Erano in quel paese de monti inaccessibili, e gaddi.
delle vaste caverne nelle quali potevano nascon
dersi molte persone. Saul fu ben presto informa
to del luogo in cui si era ritirato Davide. Venne
con tremila uomini scelti da tutto Israele, verso
Engaddi, avendo risoluto di trovarlo, quando
anche fosse nascosto fra le più inaccessibili rupi.
() 1. Keg.xx1v. v ,

Nn 3
- I 34 LA STORIA
a
An. del M. Mentre Saul era in que monti, si sentì stimolato
2946 da una necessità naturale, ed entrò in una caver
Av.G.C.Io54
Prima dell' na, dentro la quale solevano i pastori ritirare le
Era volgare
Io58 pecore in tempo di notte, e ne calori eccessivi.
Saul essendo Ora Davide e le sue genti erano nascoste nel fon
entrato in una
caverna , e do alla stessa caverna. Saul che veniva dal chiaro
Davide aven
dogli reciso non ve li vide ; ma eglino che da gran tempo
I'estremità di eran chiusi in quel luogo, e ritirati nella parte
sua casacca,
Saul confessa più oscura della caverna, senza difficoltà lo distin
di aver torto sero. Dissero dunque sottovoce a Davide: Ecco
di così perse
guitare Davi
de.
la più bella occasione che mai aver possi di ucci-,
dere il tuo nemico. La provvidenza qui lo con
duce fra le tue mani. Davide si avanzò pianpiano,
ma in vece di ferirlo, si contentò di recider
gli l'estremità della casacca, che forse aveva la
sciata per poco tempo. E subito si pentì fra sè
stesso di aver reciso in quella guisa l'estremità
dell'abito del suo re, credendo fosse quello un
mancar al rispetto, di cui eragli debitore. Le sue
genti volevano avventarsi contro Saul; ma le ar
restò rimostrando loro esser egli il lor principe
e il loro re, esprimendosi che non permetterebbe
mettessero le mani loro sopra l'unto del Signore.
Saul essendo uscito dalla caverna senz' essersi
accorto di cosa alcuna, andò ad unirsi alle sue
genti. Ma Davide lo seguì, dicendo ad alta vo
ce : Mio Signore e mio re. Saul si volse indie
tro, e Davide abbassandosi persino a terra, gli
disse: Perchè ascolti i discorsi di coloro che ti di
cono: Davide non cerca se non l' occasione di
privarti di vita? Ora vedi che il Signore ti ha da
to in mio potere dentro la caverna; ho avuto il
pensiero e il modo di ucciderti, ma mi sono aste
nuto di stendere la mia mano contro la sacra per
sona del signor mio, che è l'unto del Signore,
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 135 -
Vedi tu stesso, mio padre, se questa è l'estremità An. del M.
2946
di tua casacca ch'è fra le mie mani, e se da me
Av.G.Ciº54
Prima dell
dipendeva il privarti di vita: dopo di ciò ben puoi ra volgare
credere che io non son reo di alcun male contro Io58
di te. E tuttavia cerchi tutti i mezzi di farmi pe.
rire. Il Signore sia giudice fra me e te. Ad esso
appartiene il farmi giustizia; ma quanto a me che
che succeda, non attenterò mai cosa alcuna contro la
tua persona. E proprietà degli empi il fare azioni
empie, secondo l'antico proverbio. Così guardi
mi Iddio dallo stendere la mano sopra di te. E chi
perseguiti, o re d'Israele, chi perseguiti ? Perse
guiti un cane morto , ed una pulce . Il Signore
sia giudice fra te e me; egli prenda la mia difesa,
º e degnisi liberarmi dalle tue mani.
Cessato ch'ebbe Davide di parlare, sul gli dis
se: Non è ella questa la tua voce che io sento, o
mio figliuolo Davide ? Nello stesso tempo versò
delle lagrime e gettando un gran sospiro,soggiun
se : Tu sei più giusto di quello io sono : tu
non mi hai fatto che del bene, ed io non ti ho re
so che del male, e mi hai anche dato un gran contras
segno dell'affetto che hai verso di me, perchè
avendomi il Signore dato in tuo potere, mi hai
conservata la vita. Chi è colui che avendo trova
to con suo vantaggio il proprio nemico, lo lasci
andare senza fargli alcun male? Il Signore ricom
pensi la bontà che in questo giorno mi hai mostra
ta. E come so per cosa certa che regnerai, e
possederai il regno d'Israele, giurami pel Signore
che non distruggerai la mia discendenza dopo di
me, e non farai perire il mio nome dalla casa di
mio padre. Davide glielò giurò; così Saul ritornò
alla sua abitazione, e Davide e le sue genti si ri
tirarono in luoghi di maggior sicurezza.
N n 4
136 LA STO RI A -

ZTTI Verso quel tempo Samuele morì (u), e fu sot


2947
A.G.Ciº; terrato nella sua casa, o piuttosto nel suo orto.
Prima dell
Era volgare
in Ramata. Tutto l'Israele adunossi per assistere
Io57 a suoi funerali. Era vissuto novantottº anni, eventi
Morte di Sa
muele. ne aveva passati nel governo del popolo prima
dell'unzione di Saul. Dopo essere stato unto Saul
in re visse ancora trentott'anni . E' lodato nella
Scrittura (x) per la sua osservanza intorno al cul
to ed alla legge del Signore, come Giudice sen
za taccia, come profeta di conosciuta fedeltà,
come uomo suscitato da Dio per la salute e per
la riforma dell'Israele,
C. XLVII. Davide temendo che la sua più lunga dimora
Davide si ri
tira nel deser. nel paese di Giuda somministrasse l'occasione di
to di Faran,
vicino alCare
esser dato alla fine in potere di Saul, le di cui
melo di Ara più belle promesse gli eran sempre sospette, giu
bia,
dicò a proposito ritirarsi nel paese di Faran nell'
Arabia petrea. Ora viveva ivi vicino nel deserto
di Maon, sopra il Carmelo, un uomo chiamato
Nabal ch'era in estremo ricco, ma difficile, bru
tale ed empio. Aveva tremila pecore, e mille ca
pre. Le genti di Davide in vece di prendere cosa
alcuna nelle sue greggi, le avevano difese contro
i ladroni . Davide avendo inteso che Nabal era
venuto per tosar le sue greggi, credette che in
considerazione del servizi ch'egli e le sue genti
Davide man
da a chiedere avevano prestati a pastori di Nabal, averebbe ot
qualche rin
fresco a Na
tenuto da esso qualche soccorso nelle necessità al
bal . le quali era allora soggetto. Gli inviò dunque
dieci giovani con ordine di salutarlo da parte sua,
e di dirgli : La pace sia a miei fratelli ed a te, la
pace sia nella tua casa, la pace sia sopra quanto
è da te posseduto. Ho saputo che i tuoi pastori,
(t) 1-Agg.xxv. (x) Eccl.xlv1.16. 3 seq.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 137 -

i quali eran con noi nel deserto, tosano le tue An.del Mi


2947
pecore; noi non abbiamo mai recato ad essi al Av. G:C. Iosa
cun disturbo; eglino nulla hanno perduto di lo Prima dellº
Era volgare
ro greggi per tutto il tempo che siamo stati con 1o57 .
esso loro sopra il Carmelo. Domandane ad essi,
e te lo diranno. Trovino dunque i tuoi servi in
questo giorno grazia negli occhi tuoi , perchè
vengono in giorno d'allegrezza ; dà a tuoi servi
ed a Davide tuo figliuolo, tuttociò che ti piace .
Si sa che il tempo del tosare le greggi come pure
delle vendemmie, erano tempi di allegrezza, e
vi si regalavano gli amici e la famiglia.
Le genti di Davide vennero dunque a salutar
Nabal,e gli dissero le stesse parole da parte di Davi
de.Ma Nabal loro rispose: Chi è Davide ? chi è il
figliuolo d' Isai? Altro non si vede oggidì che
servi fuggitivi . Come dunque? Anderò a pren
dere il mio pane, e le mie acque , e la carne de'
miei animali, fatti uccidere da me per coloro che
tosano le mie pecore, e li darò ad uomini che
non conosco ? Le persone mandate da Davide
ritornarono indietro, e gli riferirono ciò che
Nabal lor aveva detto , e la maniera onde gli
aveva ricevuti. Allora Davide disse alle sue gen
ti : Ognuno prenda le sue armi . Invano ho
conservato nel deserto quanto era di quest' uomo,
senza lasciar perir cosa alcuna, poichè dopo tut
to ciò mi oltraggia , e mi rende male per bene.
Tutte le disavventure cadano sopra i nemici
di Davide, se domattina lascio un cane vivo nel
la casa di Nabal. Erano quasi quattrocento uomi
ni, ed avevano lasciati dugento uomini per cr
stodire il lor bagaglio.
Allora uno de servi di Nabal disse ad Abigail
sua moglie, la qual era di un carattere tutto
138 LA STORIA
An.del M. diverso da quello di suo marito; spiritosa, pru
2947
Av.G.C.Ie53 dente, affabile, ed assai bella: Davide ha man
Prima deli; dato dal deserto alcuni de' suoi per fare un com
Era volgare
Io57 plimento al nostro padrone, ma esso gli ha ri
gettati e licenziati con ogni asprezza. Queste
genti ci sono state utili in tutto ; non ci hanno
fatto alcun torto, e per tutto il tempo che sia
mo stati con esso loro nel deserto, nulla è anda
to a male di quanto era vostro. Ci servivano co
me di riparo giorno e notte. Favvi perciò rifles
sione, e sappi che Davide non lascierà un tal in
sulto impunito, e la rovina di tuo marito è riso
luta; perchè è un uomo intollerabile, nè alcuno
A
può dirgli una parola. -

Abigail va in Subito Abigail prese con ogni sollecitudine


contro a Da
vide, ed im dugento pani, due otri pieni di vino, cinque
pedisce ad es
so il dare il
castrati cotti, cinque staja di farina d'orzo, cin
sacco alla sua que legature d'uve secche, e dugento sporte di
Casa e
fichi secchi ; ne caricò più somieri, e disse alle
sue genti: Andate innanzi, ed io son per seguir
vi. Montò sopra un asino, e parti senza dir co
sa alcuna a suo marito. E mentre scendeva appiè
del monte, vide Davide e le sue genti che veni
vano per la medesima strada. Subito che ebbe
veduto Davide, scese dalla sua cavalcatura, e gli
fece una riverenza profonda, prostrandosi col
volto a terra. Si gettò a suoi piedi e gli disse:
L'iniquità, o mio signore, cada sopra di me.
Permetti solo, ti supplico, alla tua serva il par
larti, e non ricusare di udirla. Il cuore del mio
signore e mio re non sia sensibile alla ingiustizia
di Nabal, perch'è un insensato, come lo stesso
suo nome lo mostra, ( Nabal in Ebreo significa
un insensato ;) perchè quanto a me, o mio signo
re, non ho vedute le genti da te mandate. Così, l
DELL'ANT. TEST. Lib.III. 139 s
mio signore, viva il Signore e vivi felicemente Am del M. -
2947
tu ancora, poichè Iddio ti ha impedito dal venire a Av.G.C. Io53 .
Prima dell'
spargere il sangue; e tutti i tuoi nemici diventino Era volgare
simili a Nabal. Ma ricevi, ti prego, il piccolo do 1957
nativo che la tua serva ti porta, e perdona l'er
rore a Nabal alle preghiere della tua serva. Se lo
farai, il Signore stabilirà sodamente la tua casa,
perchè tu combatti per esso, e ti proteggerà, se
in te iniquità alcuna non si ritrova. E nel gior
no della persecuzione l'anima del mio signore sa
rà conservata come pietra viva e soda nel sen del
Signore, mentre l'anima de tuoi nemici sarà agi
tata come dentro una fionda. Ed allorchè il Si
gnore averà compiuto in favor tuo quanto ti ha
promesso, e ti averà stabilito capo di tutto Israe
le, il mio signore non averà scrupolo di avere
sparso il sangue innocente, nè il rimorso di es
sersi egli stesso vendicato; ed aº ora il mio signo
re goderà di essere stato da me, tua serva, arre
stato in questa strada.
Davide rispose ad Abigail: Benedetto sia il Si
gnore, il Dio d'Israele, che ti ha mandata in
contro a me in questo giorno, e benedetta sia la
tua parola. Sii benedetta, perchè hai arrestata la
mia mano ch'era preparata ad ispargere il sangue,
ed a vendicarmi da me stesso. Perchè senza que
sto, viva il Dio d'Israele , non sarebbe restato
domattina nè meno un cane vivo nella casa di Na
bal. Davide ricevette dunque quanto Abigail gli
offerì, e le disse: Va alla tua casa in pace: ti ho
concesso quanto mi hai domandato, e l'ho fatto
a sola tua considerazione.
Abigail essendo ritornata alla sua casa, trovò
v
Nabal che faceva un banchetto, come un banchet
to di re. Il suo cuore nuotava nell'allegrezza,
I4o L A S T O R I A
a
An. del M. e tanto aveva bevuto ch'era briaco. Abigail non
2947
Av.G.C. º; gli parlò di cosa alcuna persino alla mattina. Ma
Prima dell
Era volgare
nel giorno seguente, allorchè ebbe un poco con
Io57 sumati i fumi del vino, gli raccontò quant'era
seguito, e il pericolo nel qual era incorso. Allo
ra il suo cuore ricevette come il colpo di morte,
restò privo di sentimento come un sasso, e dopo
dieci giorni morì .
Davide sposa Davide avendo intesa la morte di Nabal, dis
Abigail,
se: Benedetto sia il Signore, che mi ha vendica
to della maniera oltraggiosa, onde Nabal mi ave
va trattato, e non ha permesso, che io stesso gli
rendessi il male che mi aveva fatto, ed ha fatto
cadere sopra di esso l'iniquità di cui era colpevo
le. Nello stesso tempo mandò ad Abigail per far
le parlare di prenderla in maritaggio. Le genti
di Davide andarono a ritrovarla sul Carmelo, e
le ne fecero la proposta. Subito ella si prostrò
persino a terra, e disse: La vostra serva sarebe
be troppo fortunata se fosse impiegata a lavare
i piedi del servi del mio signore. Ella poi si alzò
con ogni prontezza, montò sopra un asino, e da
cinque donzelle, che la servivano , fu accompa
gnata . Seguì le genti di Davide, ed egli la spo
sò. Davide aveva di già due mogli, cioè Achi
noam di Jezrael, e Micol figliuola di Saul. Ma
dopo la fuga di Davide, Saul aveva data Micol
a Falti figliuolo di Lais, ch'era di Gallim.
C XLVIII.
Davide viene Dopo di ciò Davide venne dal deserto di Fa
nel deserto di
Zif,
ran, o di Maon, nel paese de Zifei, dove prima
aveva già fatto dimora. I Zifei andarono senza
indugio a darne l'avviso a Saulin Gabaa; il prin
cipe partì senza dilazione con 3ooo uomini scelti
- da tutto Israele (y), ed andò nel deserto di Zifa
(y) 1.A’eg.xxvr.
DELL'ANT. TEST.Lib. III. 141 e
cercare Davide . Si accampò colle sue genti sul An. del M.
2947
la collina d' Achila, essendogli stato riferito che Av.G.C.Io53
ivi fosse Davide. Questi avendo mandate delle Prima dell'
Era volgare
genti per iscoprire il nemico, ebbe da esse rela Io57
zione del luogo stabile e certo, nel qual era il re.
Partì dunque senza romore, e se ne venne al luo
go in cui era Saul. Osservò il sito nel qual era il
padiglione del re, e quello di Abner , figliuolo
di Ner generale delle sue truppe. E mentre pro
fondamente dormivano : Davide disse ad Abiatar .
e ad Abisai : Chi vuole venir meco nel campo
di Saul è Io, gli disse Abisai , verrò con te -
Andarono dunque nel campo, e trovarono
Saul che dormiva, avendo la sua lancia fitta in
terra a capo del suo letto , ed un vaso d'acqua
appresso di sè per bere nella notte. Allora Abi Prende la lan
sai disse a Davide; Iddio ora ti dà in mano il tuo cia di Saul, e
il vaso d'ac
nemico, vado dunque a conficcarlo in terra col qua ch' era
la mia lancia d'un solo colpo, e non replicherò appresso di
lui mentre
il secondo. Guardati bene dall'ucciderlo, gli dis dormiva, ma
non vuole
se Davide : perchè chi stenderà la mano contro stenderla ma
l'unto del Signore, e sarà innocente? Viva il Si no contro di
GSSO »
gnore , soggiunse, non morirà , quando Iddio
stesso non lo ferisca , o non sia giunta l'ora del e

la sua morte , o non resti ucciso in battaglia -


Prendi solo la sua lancia, e il vaso d'acqua che
ad esso è vicino, e andiamo . -

Uscirono dal campo senza esser veduti da alcu


no, perchè tutti erano immersi in un sonno pro
fondo; passarono dall'altra parte della collina co
sicchè era un grande intervallo fra essi e il cam
po . Allora Davide si pose a gridare: Abner ,
non rispondi : Abner rispose: Chi sei tu che di
codesta maniera gridi, e turbi il riposo del re ?.
Davide rispose: Non sei tu un valoroso guerriero ?
142 LA STORIA
An. del M. Non sei tu che non ha alcuno simile in Israele ?
2947 , E come dunque non hai custodito il corpo del re
Av.G.C.Io5
prima dell tuo signore ? Vi fu chi venne per ucciderlo. Vi
Era volgare i
Io57 va il Signore, tu meriti la morte, per avere sì
mal custodito il re tuo padrone, che è l'unto del
Signore . Vedi ch'è stata presa la lancia , come
pure il vaso d'acqua ch'era a capo al suo letto.
Saul risvegliatosi a questi discorsi, conobbe la vo
ce di Davide, e gli disse: Non è la tua voce quel
la che io sento o mio figliuolo Davide? E' la mia
voce, Davide gli disse, mio signore e mio re.
Perchè, soggiunse, il mio signore perseguita il
suo servo ? Che ho fatto ? Di qual delitto ho io
imbrattate le mie mani? Permetti, o mio signore
e mio re, che il tuo servo ti parli, e ti dica: Se
il Signore ti spigne contro di me, riceva la mia
morte come un sacrifizio di buon odore ; ma se
sono gli uomini che ti muovono, sono maledetti
avanti al Signore, col cacciarmi di questa manie
ra dal suo retaggio”, dicendomi : Va, servi a'dei
stranieri . In fatti, non era in certo modo un
metterlo nella necessità, o per lo meno nell'occa
sione prossima di lasciar il culto del Signore, il
discacciarlo così dalle terre d'Israele ? Era forse
necessario , soggiunse , che il re d' Israele si
mettesse in campagna per correr dietro ad una
pulce, come ne'monti si corre dietro ad una per
nice ?
Saul gli rispose : Ho peccato , ritorna , o
mio figliuolo Davide ; non tenderò più insidie
alla tua vita, poichè l'anima mia è stata oggi pre
ziosa agli occhi tuoi ; perchè ben si vede che ho
troppo seguite le mie prevenzioni, e sono stato
mal informato di molte cose. Davide rispose:
Ecco la lancia del re; venga alcuno a prenderla,
l
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 143 -
e la porti seco. Nel resto il Signore darà ad An. del M,
ognuno secondo la sua giustizia ; perchè egli ti 2947
Av.G.C.Io
ha dato oggi in mio potere, ed io non ho volu Prima dell

to stendere la mia mano contro l'unto del Signo Era volgare


. Io57
re. Come dunque l'anima tua è stata oggi preziosa
agli occhi miei, l'anima mia sia preziosa agli occhi
di Dio, e mi liberi da ogni periglio. Saul gli ri
spose : Sii benedetto, o mio figliuolo Davide,
Iddio ti colmerà di felicità, e di possanza. Davi
de andò ad unirsi alle sue genti, e Saul se ne ri
tornò alla sua casa.
Davide vedendo che Saul non ostanti tutte le CAP. XLIX.
Davide si ri
sue promesse non cessava di perseguitarlo dacchè tira appresso
i Filistei.
credeva trovarne l'occasione (z), giudicò dover
si ritirare tra Filistei , affinchè il suo nemico dis
perando di sorprenderlo, desistesse alla fine dal
le sue persecuzioni. Andò dunque con seicento
uomini ad offerire i suoi servizi ad Achis re di
Get, che lo accolse, e diede un asilo in Get ad An.del M.
2948
esso ed a tutte le sue genti . Saul avendone avuta Av.G.C.1c52
la notizia, non pensò più a cercarlo. Indi a qual prima dell'
Era volgare
che tempo Davide disse ad Achis : Se ho trovata Io56
grazia avanti agli occhi tuoi, dammi un luogo in
alcuna delle città de'tuoi stati , nella quale pos
siamo abitare io ed i miei , perchè con qual ra
gione il tuo servo dimora insieme con te nella cit
tà reale ? Achis gli diede dunque la città di Sice
legin proprietà, e dopo quel tempo i re di Giu
da successori di Davide ne hanno goduta ogni so
vranità. Vi dimorò per lo spazio di quattro mesi,
facendo di continuo delle scorrerie colle sue gen
ti nelle parti di Gessuri, di Gersi, e degli Amale
citi . Questi popoli erano stranieri a Filistei i
(z). 1.Reg.xxv 11,
i 44 LA ST O R I A -

e-o
An. del M.
2948
poichè i Gessuri, e Gersi erano Cananei, e gli
Av.G.C. Io 52 Amaleciti erano discesi da Esaù ; ma gli uni e
Prima dell'
Era volgare
gli altri erano condannati all'anatema dal Signo
lo56 re, e per conseguenza nemici irreconciliabili del
l'Israele . Abitavano sopra il torrente ch'è al
mezzodì della Palestina, tirando verso l'Egitto,
perchè quelle terre che da tanti secoli sono deserte,
erano allora abitate (a) . -

Davide fa del Davide nelle scorrerie che faceva , uccideva


le scorrerie
nel paese di quanto capitava nelle sue mani, senza lasciar in
Gessari , di vita uomo , o donna, temendo che scoprissero
Gersi, e di
Amalec, il luogo in cui era stato; ma rapiva e buoi , e
cammelli, ed asini , e pecore, e le spoglie degli
uomini da esso uccisi, e dopo di ciò veniva a ri
trovar Achis. E domandandogli il principe: In
qual luogo hai fatte oggi le tue scorrerie ? Da
vide rispondeva : Verso la parte meridionale di
Giuda, verso il mezzodì di Jerameel , verso il
mezzodì de Cinei. Jerameel era il primogenito
d'Efron, e possedeva un paese considerabile della
parte di Giuda . Davide faceva così credere ad
Achis ch'egli assalisse gli Israeliti suoi fratelli ,
ed Achis diceva fra sè: Costui ha fatti sì gran ma
li al suo popolo, che per l'avvenire non potrà
seco riconciliarsi ; resterà perciò sempre costan
te nel mio servizio, ed aveva in esso una intera
cenfidenza. - - - ,

(b) Mentre Davide era in Siceleg, ricevette


un rinforzo considerabile di molti valorosissimi
uomini delle tribù di Benjamino e di Giuda, e di
altri della tribù di Gad, i quali passarono il Gior
dano nel tempo di sua escrescenza nel primo me
se dell'anno santo. Furono questi gli uomini va

(a) 1.A’eg.xxv11.8. (b) 1.Par.xr 1,1.15.18.


DELL'ANT. TEST. Lib. III. 145 ve

lorosi che dipoi più contribuirono alla gloria di An.del M.


2948
Davide colle vittorie che riportarono, e colle Av. G.C. 1o52
Prima dell'
conquiste che fecero sotto i suoi ordini e sotto la Era volgare
sua condotta. La Scrittura asserisce che avevano go56
aspetti tanto fieri e tanto terribili quanto i lioni;
erano eguali nel corso a capri de'monti;non si ser
vivano solo della fionda e dell'arco ; sapevano an
che maneggiare lo scudo e la lancia. Davide es
sendo uscito incontro ad essi, disse loro: Se ve
nite con uno spirito di pace per recarmi soccorso,
non averò che un cuore, che un anima con voi
Ma se venite da parte de' miei nemici per sor
prendermi, il Dio de'nostri antenati ne sia il testi
monio ed il giudice. Allora Amasai trasportato
da un impulso dello Spirito di Dio, gli rispose:
Siamo tuoi, o Davide, e non ci separeremo giam
mai da voi, o figliuoli d'Isai; la pace sia con voi,
e con tutti coloro che vi difendono; perch'è co
sa chiara che Iddio vi ha preso sotto la sua prote
21One e
An.del M.
Indi a qualche tempo i Filistei uscirono in cam 2949
Av.G.C.Io51
pagna per far la guerra a figliuoli d' Israele. Prima dell'
Allora Achis disse a Davide: Preparati a venir Era volgare
Io55
meco insieme colla tua squadra. Ora vedi, Da CAP1T. L.
Guerra de'Fi
vide rispose, ciò che farà il tuo servo : voglio listei contro
darti delle prove del mio ossequio e della mia fe gli Israeliti -
deltà . Ed io, dissegli Achis, ti confiderò per
sempre la guardia di mia persona. Mentre Davide
era in cammino con Achis per andare a Sunam
nella valle di Jezrael, dov'era disegnato il campo
de' Filistei, venne ad unirsi ad esso una schiera
di valorosissimi Israeliti della tribù di Manasse (c),
i quali avevano abbandonato il partito di Saul, e
() Parolari.19.
Vol.III. O o
-
t
º

146 L A ST O R I A
v-
An. del M. seguirono Davide allorchè se ne ritornò a Sice
2949
Av.G.C. Io5I leg, come lo diremo qui appresso.
Prima dell' Saul dal suo canto adunò il suo esercito, e
Era volgare
Io55 venne ad accamparsi su monti di Gelboe, ed
Saul si prepa avendo veduta la moltitudine de' Filistei, ne re
ra a combat
tere contro i
Filistei .
stò turbato, e il timore lo prese sin nell'intimo
del suo cuore. Volle consultare il Signore col
mezzo de'Sacerdoti ch'erano seco. Ma Iddio non
)
diede alcuna risposta nè per via dell'Urim e Tum
mim , nè per bocca de' Sacerdoti, nè col mezzo
de'sogni, nè colla voce de'Profeti, di modo che
non più sapendo a chi volgersi, disse a suoi uffi
ziali : Cercatemi una donna che abbia lo spirito
di Pitone, una indovinatrice, una di quelle ma
ghe che parlano dal ventre (d), affinche io vada
a consultarla. Le sue genti gli dissero: Ve n'è una
in Endor, appiè del monte Gelboe, due leghe o
Saul va a
consultare u circa in distanza dal campo dell'Israele. Ora Saul
na Maga,e fa
ch'ella susci
qualche tempo prima aveva discacciati gli indovi
ti l'anima di ni ed i maghi dal suo regno, e faceva rigorosa
Samuele . mente osservare le leggi di Mosè (e) che vietano il
consultare questa sorta di gente, ed ordinano di
farle morire. Saul per non essere conosciuto,
fu dunque costretto andarvi nottetempo, e cam
biarsi di vesti: ed essendo giunto in Endor nella
casa della maga, le disse: Consulta per me lo spi
rito di Pitone, e chiamami in questa vita colui
che da me ti sarà nominato. Tu sai, gli rispose
la maga, quanto ha fatto Saul, e di qual maniera
ha sterminati i maghi, e gli indovini da tutte le
sue terre: perchè dunque mi tendi un'insidia, af
finchè io perda la vita? Saul le giurò per lo Si
-
(d) Vedasi il Coment. sop. 1.Reg.xxv111.
(e) Levit,x1x.3 1. & Deut. xvr 1 1. I 1. - e
DELL' ANT. TEST. Lib. III. 147
e
gnore che non le sarebbe succeduto alcun male. An. del M.
La donna gli disse: Chi vuoi vedere? Saul rispo 2949 ,
Av.G.C. Ioyr
se : Suscitami Samuele. La donna avendo fatti i Prima dellº
suoi scongiuri e le sue invocazioni, ed avendo Era volgare
Io55
veduto comparir Samuele, gettò un gran grido,
e disse a Saul : Perchè mi hai tu ingannata ? tu sei
Saul . Il re le disse: Non temere. Che hai vedu
to è disse la maga. Ho veduto degli dei che usci
vano dalla terra: o piuttosto ho veduto un giudi
ce d'un sembiante in tutto divino, che usciva co
me dal suo sepolcro. Saul le disse: Qual è la di
lui figura? El'è, disse, di un vecchio coperto di
un mantello. A questo contrassegno conobbe ch'
egli era Samuele, e gli fece una riverenza pro
fonda, abbassandosi persino a terra. Allora Sa
muele disse a Saul Perchè hai turbato il mio ripo
so, col farmi chiamare? Saul rispose: Sono in
un'estrema ansietà. I Filistei mi assaliscono e mi
) stringono, e il Signore si è ritirato da me, nè ha
voluto rispondermi, nè col mezzo de Profeti,
nè per via de'sogni ; son venuto perciò a consul
tarti, per sapere da te ciò che far debbo. Samue
le gli disse: Perchè ti volgi a me avendoti il Si
gnore abbandonato, ed essendo passato al tuo
competitore? Il Signore ti tratterà come l'ho det
to da sua parte, lacererà il tuo regno e lo toglie
rà a forza dalle tue mani, per darlo al tuo gene
rò Davide ; e ciò in gastigo di non aver eseguito
il comando del Signore,di metter Amalec in ester
minio . Tu e l'Israele sarete abbandonati nelle
mani de'Filistei; domani sarete meco tu e tuo fi
gliuolo: e il Signore darà in potere de' Filistei
l'esercito e il campo d'Israele. - - - -

Saul percosso da queste parole di Samuele, ca


dette svenuto, e stette sopra la terra disteso sen
O o 2
148 L A S T O R I A
ri M. za potersi alzare, perchè non aveva preso cibo
2949
Av.G.C.IoyI in tutto quel giorno. La maga si avvicinò ad es
Prima dell' so, e gli disse: Vedi che la tua serva ti ha ubbi
Era volgare
Io55 dito, ed ha esposta la sua vita per te, mentre mi
sono resa a quanto da me desiderasti. Ascolta
dunque parimente la tua serva, e permetti che io
ti appresti qualche cosa a mangiare, affinchè pos
si ripigliare le tue forze, e ti rimetta in cammi
no. Saul le disse: Non mangerò in conto alcuno.
Ma i suoi servi e la donna lo costrinsero a man
giare, ed essendosi alzato da terra, si pose a se
dere sul letto. La donna dunque fece uccidere un
vitello grasso che aveva in sua casa, impastò del
la farina, fece del pane senza lievito, e pose il tut
to sopra la mensa avanti a Saul, come pure avan
ti a coloro ch'erano in sua compagnia. Mangia
rono, indi partirono, e giunsero al campo dopo
aver camminato tutta le notte.
CAPIT. LI.
I Filistei
Alcuni giorni prima, mentre i Filistei erano
concepiscono accampati ad Afec, Davide si trovò nella retro
dell' ombra
contro Davi guardia dell'esercito insieme con Achis (f). Allora
de, e costrin
gono Achis
i principi de'Filistei dissero ad Achis: Che fanno la
a licenziarlo. quegli Ebrei è Achis loro rispose: Non conosce
te Davide servo di Saul re d'Israele? E' qualche
tempo , ovvero anche qualche anno ch'egli è
meco, senz'aver io mai trovato in esso che op
porgli, dal giorno che si è ricoverato appresso
di me sino al dì presente. I principi de'Filistei gli
risposero: Se ne ritorni quest'uomo e dimori nel
luogo in cui lo avete ricoverato, ma non si tro
vi con noi alla battaglia, affinchè non si rivolti
contro di noi nel mezzo del combattimento , e
non si serva dell'occasione per rientrare in grazia

(f) 1.Reg.xxix.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 149
-
del suo signore . Non è egli colui, del quale le An.del M.
donne d'Israele dicevano ne'loro canti d'allegrez 2949
Av.G.C.Io5I
za, Saul ne ha ucciso mille, e Davide diecimila ? rima dell'
ra volgare
Achis chiamò dunque Davide, e gli disse: Viva Mogs
il Signore, quanto a me non trovo in te che fedeltà,
e rettitudine: non posso in maniera alcuna la
gnarmi di tue azioni : non ho che a darti ogni lo
de ; ma tu non sei gradito da principi del nostro
esercito; ritornatene dunque e va in pace, affin
chè non offendi gli occhi de'Filistei. Che ho dun
que fatto, gli rispose Davide, dal tempo che mi
son presentato a te sino a questo punto , per
non lasciarmi andare a combattere contro i nemi-.
ci di te, mio signore, e mio re? Quanto a me,
Achis gli disse, son persuaso del tuo affetto pel
mio servizio, ti considero come un angelo di
Dio: ma i principi de'Filistei hanno risoluto di
non permetterti il ritrovarti con esso loro nella
battaglia. Sii perciò pronto colle tue genti per do
mattina alla partenza. -

Davide partì dunque nel giorno seguente, e Davide giu


ripigliò il cammino di Siceleg. Vi giunse dopo gne a Siceleg
e la trova sac
tre ore di viaggio (g). Ora, nel tempo di sua as cheggiata da
senza gli Amaleciti avevano fatte delle scorrerie gli Amaleci.
ti e
nel paese , avevano preso Siceleg, l'avevano
bruciata, e ne avevano condotte le donne schia
ve, insieme con tutti coloro che vi avevan tro
vati, dal minore sino al maggiore; senz'avervi ,
però ucciso alcuno, contentandosi di trar profit
to dal bottino e dagli schiavi. Davide e le sue
genti essendo giunti in Siceleg, ed avendovi tro
vata la città bruciata, le lor mogli, i lor figliuo
li, e le loro figliuole condotti schiavi, comin
º

(?) 1. Reg. xxx.


Oo3
15o LA STORIA
um
An.del M. ciarono tutti a prorompere in grida ed a piagne
2949
Av.G.C.Io51 re, sinchè non ne poterono più, e la sorgente
Prima dell' delle lor lagrime divenne secca. Achinoam di
i Era volgare
Io55 Jezrael, ed Abigail mogli di Davide erano state
condotte come le altre prigioniere. Gli Israeliti
che lo seguivano nell'impeto del lor dolore, vo
levano lapidarlo come cagione di loro disavven
tura. Ma Davide superando la sua afflizione, e
mettendo tutta la sua confidenza nel Signore,
disse al sommo Sacerdote Abiatar, figliuolo di
Achimelec : Vestiti dell'Efod e consulta per me il
Signore. Essendosi Abiatar vestito dell'Efod,
Davide disse al Signore: Darò io dietro a questi
ladri? Saranno eglino, o non saranno mia pre
da? Dà lor dietro, disse il Signore : fuor d'ogni
dubbio li prenderai, e toglierai dalle lor mani
quanto hanno tolto. -

Dà dietro Partì dunque subito co' suoi, e si pose a dar


agli Amale
citi, li di dietro agli Amaleciti: ma di seicento uomini ch'
sperde, eto erano, solo quattrocento poterono passare il tor
glie loro tut
to il bottino rente di Bosor, ch'era da sei leghe distante da
di Siceleg , Siceleg, tirando verso l'Egitto; e gli altri resta
rono in dietro. Mentre dunque Davide e le sue
genti si avanzavano con diligenza, trovarono ne'
campi un Egizio steso per terra, ch'era senza for
za per la stanchezza, e non poteva avanzarsi.
Lo condussero a Davide, gli diedero da bere e
da mangiare, e l'Egizio avendo ripigliati i suoi
spiriti, ed essendo ritornato in se, perchè erano
tre giorni e tre notti che non aveva nè bevuto,
nè mangiato, Davide gli disse: Dì, chi sei?
Donde vieni, e dove vai? Io sono uno schiavo
Egizio, gli rispose, che servo un Amalecita: il
mio padrone mi ha abbandonato, perchè ier l'al
tro cominciai ad infermarmi. Abbiamo fatta una
DELL'ANT. TEST. Lib. III. I 51
irruzione verso la parte meridionale de Ceretei iTr
ovvero de Filistei, e verso Giuda, ed abbiamo agº
data Siceleg alle fiamme. Davide gli disse: Po- A"
trai tu guidarci
L'Egizio rispose:per raggiugnere
Giurami Dio, Erº i"
quella digente?
per lo nome s

di non uccidermi e di non darmi in potere del


mio padrone, e ti condurrò dove sono. Davide
glielo giurò; e si posero a seguire l'Egizio che li
guidò a dirittura laddove erano gli Amaleciti, i
quali coricati per terra, sparsi per la campagna,
mangiando e bevendo senza alcun timore, non -
credevano che alcuno osasse assalirli. Allora Da
vide e le sue genti si lanciarono sopra di essi, li
tagliarono a pezzi, gli incalzarono dalla mattina
persino alla sera, e non ne fuggirono che quattro
cento giovani de più disposti, i quali essendo
montati sopra alcuni cammelli, si salvarono nel
deserto.
Così Davide ricuperò quanto era stato preso in
Siceleg, senza essersi perduta cosa alcuna, e senza
la morte di alcuno de' suoi. Ricondusse in Sice
leg le sue due mogli,e quelle delle sue genti, co'lo- /
ro bambini ; riacquistò ancora i bestiami che gli
Amaleciti avevano rubati, ed oltre di ciò fece so
pra di essi un assai gran bottino, di modo che i
suoi soldati che conducevano le greggi degli ani
mali tolti al nemico, dicevano: Ecco il bottino
di Davide. Essendo giunti al torrente di Bosor,
Davide trovò dugento de suoi soldati che oppres.
si dalla stanchezza non avevano potute più avanti
seguirlo. Vennero incontro ad esso ; e Davide
civilmente salutolli, ma i soldati cattivi e corrotti
che lo seguivano , cominciarono a dire: Poichè
non sono venuti con noi, non faremo parte ad
essi del bottino che abbiamo preso: si contentino
Oo 4
152. LA ST O R I A l
-
An. del M. delle lor mogli e del loro figliuoli che loro saran
2949
Av. G.C.Io51 consegnati; e dopo di ciò se ne vadano.
Prima dellº Ma Davide disse loro: Non è questa la manie
Era volgare
1855 ra, o miei fratelli, della quale dovete disporre di
quanto il Signore vi ha posto fra le mani. Solo
ad esso siamo debitori del nostro successo avven
turato, e della nostra conservazione. La vostra
disposizione non sarà eseguita, ma si dividerà
egualmente il bottino fra colui che averà combat
tuto, e colui che sarà restato a custodire il baga
glio. Questo si è sempre praticato nell'Israele
dopo quel tempo, conforme all'intenzione della
legge di Mosè (h), e la cosa è passata in costume
ed in regola in tutto il paese. Davide essendo
giunto in Siceleg mandò del bottino che aveva
preso agli anziani di Giuda ch'erano suoi paren
ti, ne inviò a Betel, a Ramot, a Jeter, ad Aroer,
a Sefamot, ad Estama, a Jerameel, ad Orma, ad
Asan, ed agli altri luoghi ne quali erasi ritirato
colle sue genti nel tempo di sua fuga.
CAPIT. LII.
Saul è ucciso
Ritorniamo ora a Saul, ch era accampato
nel combat sul monte Gelboe, ed a Filistei , ch' erano nel
timento con la valle di Jezrael. L' esercito di Saul, e lo stes
tro i Filistei,
e l'esercito
d'Israele è
so Saul spaventati, o dalla moltitudine del nemi
a posto in fuga, ci, o dal silenzio e dalle minacce del Signore,
non osarono scendere nella pianura; ma i Fili
stei andarono ad assalirli sul monte (i) . L'azione
fu cominciata dagli arcieri, che posero in fuga
una gran parte dell' esercito d'Israele. I tre figli
uoli di Saul, cioè Gionata, Abinadab , e Mel
chisua furono uccisi nella battaglia. Saul resistet
te per qualche tempo colla scelta delle sue truppe.
Tutto lo sforzo del combattimento venne a cade

- v.
(º) Vedasi Mum. xxx1.27. (i) 1. Reg. Xxx1.
3
DELL'ANT. TEST. Lib.III. 153
e
rè sopra di esso. Gli arcieri de' Filistei lo assali An. del M.
2949
rono, e restò pericolosamente ferito. Allora Av.G.C.Io51
Saul disse al suo scudiere : Sfodera la tua spada ed Prima dell'
Era volgare
uccidimi, affinche questi incirconcisi non m' in le55
sultino di vantaggio col privarmi di vita. Ma il
suo scudiere del tutto confuso, ricusò di farlo,
e Saul prese la propria spada, vi si appoggiò sul
la punta, e lasciandosi cadere di sopra si trafisse.
Il suo scudiere vedendo ch era morto, si gettò
da sè ancora sopra la propria spada, e morì vici
no ad esso. Così tutto l'esercito d'Israele fu po
sto in rotta, ed i Filistei riportarono una com
piuta vittoria. Nel giorno seguente essendo ve
nuti i nemici per ispogliare coloro ch erano re
stati morti sul campo, trovarono Saul ed i suoi
tre figliuoli, ed avendo troncato il capo a Saul,
lo spogliarono delle sue armi, le mandarono nel
tempio di Astarot, ed appesero il suo corpo alle
mura di Betsan, altrimenti Scitopoli denominata.
Intanto fu sì grande nel paese lo spavento, che
coloro i quali erano ne contorni della valle di
Jezrael dov'era seguita la battaglia, e quelli pure
ch' erano di là dal Giordano, lasciarono le loro
abitazioni, ed abbandonarono le loro città, per
salvarsi. I Filistei approfittandosi del disordine s'
impadronirono di molte città degli Israeliti, e vi
stabilirono la loro dimora . E' verisimile che in
quella occasione si rendessero padroni di Betsan,
che non era molto distante dal luogo, in cui era
seguito il combattimento. Inviarono nello stesso
tempo de' corrieri per tutto il lor paese per an
nunziare a Filistei la morte di Saul e de' suoi tre
figliuoli, e la gran vittoria che avevano riporta
ta contro di essi, affinchè ne fossero rese grazie
agli dei del loro paese nel loro tempi.
v
154 LA STORIA
An.del M. Ora gli abitanti di Jabes avendo inteso l'inde
2949
Av.G.C.Io51
gno trattamento che i Filistei avevano fatto a Saul,
Prima dell' unirono i più valorosi fra essi, che camminarono
Era volgare
1o55 tutta la notte, e vennero a prendere il suo corpo
Gli abitanti e quelli de' suoi tre figliuoli ch'erano appesi alle
di Jabes in
Galaad tol mura di Betsan,e li portarono nella città di Jabes,
gono i corpi
di Saule e de dove li bruciarono, raccolsero le lorossa, le sep
suoi figliuoli. pellirono con onore nel querceto di Jabes, fece
ro loro onorevoli funerali, e digiunarono ne' set
te giorni del lutto. Il motivo che gli impegnò in
quest'azione, era la gratitudine che conservava
no per lo servizio per l'addietro prestato ad essi
da Saul, liberando la loro città dagli Ammoniti
che l'assediavano, e volevano cacciar l'occhio de
stro a tutti i suoi abitanti (k) .
1Davide rice Appena Davide erasi fermato due giorni in Si
ve l'avviso celeg dopo il suo ritorno dall'aver incalzati gli
della morte
di Saul . Amaleciti (l), ricevette l'avviso della sconfitta e
della morte di Saul. Nel terzo giorno giunse un
uomo il quale veniva dal campo di Saul, lacero
nelle vesti, e sparso di polvere il capo. Essendo
giunto alla presenza di Davide, lo salutò con pro
strarsi persino a terra. Davide gli disse: Donde
vieni ? Rispose: Io sono fuggito dal campo d'I-
sraele. Che cosa è seguito ? soggiunse Davide;
dammene notizia. La battaglia è seguita, rispose,
il popolo ha presa la fuga, molti sono restati uc
cisi, e Saul ancora e Gionata suo figliuolo sono re
stati fra morti. E come sai tutto ciò è ripigliò
Davide. Il giovane gli soggiunse: Mi sono tro.
vato a caso sul monte di Gelboe, e vi ho trova
to Saul che si era gettato sulla punta della sua spa
da, e come i carri ed i cavalieri si avvicinavano,
-

(k) 1. Reg. xr. (l) 2. Aeeg. 1.1.2.0 c.


-

DELL'ANT. TEST. Lib.mt 1ss -

volgendosi mi vide e mi chiamò . Son accorso, An. del M.


2949
ed egli domandommi chi era: gli risposi ch'era Av.G.C.Io5I
Prima dell'
Amalecita. Avvicinati a me, soggiunse, ed uc-. Era volgare
4 cidimi, perchè la mia corazza trattiene la punta io55
della mia spada, e sono per anche in vita. Crede
si ch'egli portasse una di quelle antiche corazze di
lino imbottite e battute come una specie di feltro,
onde per l'addietro era in uso il servirsi, ed era
no poco meno che impenetrabili a colpi. Mi son
dunque avvicinato, continuò l'Amalecita, e l'ho
ucciso, ben sapendo che non poteva sopravvive
re alla sua disavventura . Gli ho tolto la dia
dema dal capo e l'armilla dal braccio, e qui le ho
portate a te, mio signore. Nello stesso tempo le
offerì a Davide. E' del tutto verisimile che il rac
conto di quest'uomo fosse una falsità a bello stu
dio inventata, per ottenere qualche ricompensa da
Davide; perchè un poco più sopra abbiamo ve.
duta la vera storia della morte di Saul. L'Ama
lecita avendo primo d'ogni altro trovato il corpo
di Saul, gli aveva preso la diadema e le armille,
ed aveva tentato di farsi un merito appresso Da
vide, coll' aver tolta la vita al suo nemico.
Davide avendo ciò udito, lacerò le sue vesti , Lutto di Da
vide e delle
il che pur fecero tutti coloro ch'erano seco; si sue genti per
la morte di
abbandonarono al dolore ed alle lagrime, digiu Saul.
narono persino alla sera, piansero la morte di
Saul e di Gionata suo figliuolo, e la disavventura
del popolo del Signore e della casa d'Israele, del
la quale un numero sì grande era stato mandato a
fil di spada. Davide disse poi al giovane che gli
aveva portata la nuova: Di dove sei tu ? Sono, ri
spose, figliuolo di un Amalecita che dimora co
me forestiere in questo paese. Come, Davide
gli disse, non hai temuto di muovere le tue mani
-

156 LA STORIA
m
An.del M. contro l'Unto del Signore? Nello stesso tempo
- dºssi Davide chiamò uno de' suoi, e gli disse: Avven
• A----

ºi dell' tati contro quest'uomo, ed uccidilo. Subito il


Era volgare soldato lo percosse, ed egli morì; Davide dicen
Mo55
dogli: Il tuo sangue resti sopra il tuo capo, per
chè tu stesso ti sei condannato di propria bocca,
dicendo: Io ho ucciso l'Unto del Signore.
Cantico lu
gubre . com Allora Davide compose questo Cantico funebre
posto da Da sopra la morte di Saule e di Gionata : Il servo
vide in onore
di Saul e di d'Israele è stato percosso sulle vostre eminenze,
Gionata,
o Israele. Come i valorosi son eglino stati ucci
si? Non ne portate la nuova in Get, nè la pub
blicate nelle piazze di Ascalo; affinchè le figli
uole de' Filistei non se ne rallegrino, e le figliuo
le degli incirconcisi non ne trionfin di gioia.
Monti di Gelboe, la rugiada e la pioggia non ca
dano mai sopra di voi. Su vostri colli non si ve
dano campi, le primizie de quali si possan offe
rire al Signore perchè fra voi è stato gettato lo
scudo de forti d'Israele, lo scudo di Saul, come
se non avesse ricevuta la sacra unzione. La saet
ta di Gionata non è mai ritornata indietro; è sem
pre stata tinta del sangue de morti, e bagnata del
grassume de guerrieri: la spada di Saul non mai è
stata tratta dal fodero in vano. Saul e Gionata tam
to amabili e tanto uniti in vita, non sono stati
divisi nè meno in morte. Erano più veloci dell'
aquile, e più coraggiosi del lioni: figliuole d'I-
sraele, piagnete sopra Saul che vi vestiva di scar
latto nelle vostre delizie, e per obbligarvi som
ministrava a voi ornamenti d'oro. Come i valo
rosi sor. eglino caduti nella battaglia? Come Gio
nata è stato ucciso sopra i monti? La vostra mor
temi trafigge di dolore, Gionata mio fratello,
il più bello fra principi, più amabile che le più
DELL'ANT.TEST. Lib.III. 157 t
amabili fra le donne. Vi amava come una madre An.del M.
2949
ama l'unico suo figliuolo. Come que valorosi so Av.G.C. Ic51
Prima dell'
no eglino caduti ? Come le lor armi son elleno Era volgare
perite? Io55 -

Davide diede a questo Cantico il titolo d'Arco


probabilmente perchè vi parla dell'arco e delle
saette di Gionata; ed ordinò ne fosse conservata
la memoria, e fosse insegnato a fanciulli di Giuda.
CAP, LIII.
Dopo di ciò Davide consultò il Signore per Davide si ri
l'oracolo del sommo SacerdoteAbiatar,e gli disse: tira in Ebron
e comincia a
Doverò io andare in alcuna delle città di Giuda?(m) regnarvi..
Il Signore rispose: Va. Dove anderò? Chiese Da
vide. Va in Ebron , gli disse il Signore. Davi
de vi andò dunque colle sue mogli e colle sue gen
ti, e stabilirono la lor dimora nella città e ne'luo
ghi dipendenti da Ebron . Allora quelli della tri
bù di Giuda vennero a ritrovar Davide in Ebron,
gli diedero l'unzione reale, e lo riconobbero per
loro re. Manda a fare
un compli
Nello stesso tempo fu riferito a Davide che gli nmento agli
abitanti di
abitanti di Jabes in Galaad avevano fatti a Saul Jabes, perchè
gli onori della sepoltura, ed avevano tolto il suo avevano fatti
togliere a Fi.
corpo e quello di Gionata dalla podestà de'Filistei. listei i corpi
di Saul e de'
Mandò a fare ad essi un complimento, e lor fe suoi figliuoli,
ce dire: Siate dal Signore benedetti, perchè ave
te esercitato quest'atto d'umanità verso Saul vo
stro signore, e gli avete prestati gli estremi do
veri . Il Signore ve ne terrà conto secondo la
sua misericordia, e secondo la sua fedeltà sem
pre esatta nel ricompensare le azioni di giustizia; -

ed io riconoscerò la vostra gratitudine, e la vo


stra generosità. Fatevi coraggio e non temete di
cosa alcuna. Avete perduto Saul vostro signore

(m) 2. Reg. 11.1.2.èrc.


158 LA ST O R I A
-- e vostro re; ma la casa di Giuda mi ha ricono
An. del M.
2949 ,
Av.G.C.Io5r
sciuto per re in suo luogo, e voi troverete sem
Prima dell' pre in me un protettore ed un amico.
Era volgare, Intanto Abner figliuolo di Ner generale del
ro55
l'esercito di Saul, prese Isboset figliuolo di Saul,
ed avendolo condotto di là dal Giordano , do
ve la podestà de' Filistei non si estendeva, lo fe
ce riconoscere per re in Maanaim, e fu acclama
to come tale dagl' Israeliti de monti di Galaad ,
da quelli di Gessur, e della valle di Jezrael, da
Efraim , da Benjamino , e dalle altre tribù d'Is
raele, le quali non avevano seguito Davide: per
chè il partito di Davide non era composto che
della sola tribù di Giuda. Ora Isboset aveva al
lora quarant'anni . Regnò due anni in pace in
Maanaim, ma nel terzº anno Abner avendo pas
sato il Giordano alla testa di un grosso corpo di
gente armata, si avanzò persino a Gabaon, ed
- -
allora la guerra cominciò fra Davide ed Isboset.
An.del M. ,
295I
Gioab figliuolo di Sarvia generale delle truppe
A.G.C.Io49 di Davide, marciò contro Abner, e i due eser
Prima dell'
Era volgare
citi s'incontrarono vicino alla piscina di Gabaon.
Io53
Guerra fra
Come non vi era per anche guerra aperta, i due
Davide ed Is eserciti erano composti d'Israeliti , ed i due ge
boset .
nerali erano amici ; si posero a sedere gli uni da
una parte, gli altri dall'altra della piscina. Do
po di essere stati per qualche tempo alla presenza
gli uni degli altri, Abner disse a Gioab : Si al
zino alcuni de'nostri giovani , e giuochino alla
nostra presenza. Gioab vi acconsentì, e subito
dodici uomini di Beniamino dalla parte d'Isboset
figliuolo di Saul si presentarono, e se ne presen
tò un simil numero di Giuda del partito di Davi
de . Ed ognuno di essi avendo preso il suo com
pagno, si passarono tutti gli uni cogli altri le lo
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 159 -

ro spade a traverso il corpo, e cadettero tutti in An.del M.


sieme morti sul campo, restando al luogo la de avv.Ci.C.
diIo4
Prima ";
nominazione di Campo de'valorosi di Gabaon. Era volgare
Dopo di ciò cominciò da vero il combattimen AsaelIo53 fratel
-

to, ed Abner ebbe dello svantaggio. Fu costretto lo di Gioab è


ucciso da
a ritirarsi con molta precipitazione insieme colle Abner.
truppe d'Isboset. I tre figliuoli di Sarvia, cioè
Gioab, Abisai , ed Asael erano nella battaglia.
Ora Asael era in estremo agile , e di tal manie
ra veloce nel corso, che nella celerità andava del
pari co'capri che sono nelle foreste . Prese dun
que ad incalzar Abner senza voler ritirarsi. Ab
ner guardando dietro a sè, disse: Sei tu Asael è
Son io, rispose : Va, gli disse Abner, o alla
destra o alla sinistra ; avventati contro alcuno
de'miei, e prendi per te le sue spoglie. Ma Asael
non volle cessar d'incalzarlo. Abner parlò ad es
so di nuovo, e gli disse: Ritirati, non mi segui
re di vantaggio, affinchè io non mi trovi costret
to di trafiggerti colla mia lancia, e poi io più non
ardisca di comparire alla presenza di Gioab tuo
fratello. Asael disprezzando il discorso, continuò
ad incalzarlo senza voler volgere altrove il corso.
Abner dunque gli spinse di rovescio nell'anguina
ja un colpo della punta di sua lancia, lo trafisse,
e l'uccise sul campo.
Tutti coloro che passavano per quel luogo si
arrestavano per vedere il corpo di Asael. Gioab ed
Abisai incalzaronoAbner persino alla sera. Allora
i figliuoli di Benjamino e gli altri che componeva
no l'esercito d' Isboset, si raccolsero appresso
Abner, ed avendo formato un corpo si posero in
ordine di battaglia sulla sommità di un'eminenza.
Allora Abner gridò a Gioab: La tua spada non
sarà dunque sazia di sangue, e di strage? Non sai
;
I6o L A S T O R I A
e
An.del M. ch'è pericoloso il mettere il proprio nemico in
295I
Av.G.C.Ie49
disperazione ? Non è tempo alla fine di dire al
Prima dell' popolo che cessi d'incalzare i propri fratelli?
Era volgare
Io53 Gioab gli rispose: Viva il Signore, se più pre
sto avessi parlato, da gran tempo il popolo ave
rebbe fatta la sua ritirata. Gioab suonò dunque il
corno, tutto l'esercito si arrestò, e cessò d'incal
zare le genti d' Isboset. Abner co' suoi marciò
tutta notte, passò il Giordano, ed andò in Ma
anaim appresso Isboset: e Gioab avendo raccolto
il suo esercito, fece la denumerazione del soldati
che aveva perduti in quell'azione, e non si tro
varono fra morti che diciannove uomini, senza
comprendervi Asael; e dalla parte di Abner furo
no numerati trecentosessanta uomini ch'erano re
stati sul campo. Gioab fece prendere il corpo di
Asael suo fratello, lo fece mettere nel sepolcro
di suo padre in Betlemme, ed avendo marciato
tutta la notte colle sue truppe, giunse in Ebron ,
Dall'anno
appresso Davide allo spuntar del giorno. Tal fu
del mondo il principio della guerra che si accese fra la casa
295I
sino all'anno di Davide e la casa di Saul, e durò per lo spazio
2956. .. di cinque anni o circa,sin dopo la morte d'Isboset.
Figliuoli di
Tavide . Mentre Davide regnò in Ebron , ebbe molti
figliuoli, che furono come tanti sostegni della
sua casa (n). Il primogenito fu Amnon ch'egli
ebbe da Achinoam di Jezrael. Il secondo fu Che
leab, altrimenti Daniele (o), ch'ebbe da Abiga
il. Il terzo fu Assalonne, ch'ebbe da Maaca fi
gliuola di Tolmai re di Gessur. Il quarto fu A
donia figliuolo di Aggit. Il quinto Sefazia figliuo
lo di Abital. Il sesto Jetraam figliuolo di Egla -
Ebbe anche una figliuola chiamata Tamar, sorel.
(n) 2. Reg. 111.1.2.3.& c. (o) 1. Par.111.1 ,
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 161
-
la di Assalonne, e figliuola di Maaca. Nel tem Ansdel M.
295I
po che durò la guerra fra Isboset e Davide, il par Av.G.C. Io49
tito di Davide ebbe sempre il vantaggio, e quel Prima dellº
Era volgare
lo d'Isboset di giorno in giorno scemava ed inde Io53
boliva. Sopraggiunse una circostanza che mandò
affatto in rovina il partito d'Isboset per l'impru
denza di questo principe, e per lo risentimento
di Abner. Ecco la maniera nella quale la cosa
seguì -
Saul aveva avuta una concubina, ovvero mo An.del M.
glie di secondo ordine chiamata Resfa: Abner fu 2955
Av.G.C.Io45
accusato di averla disonorata, o di averla sposata Prima dell'
dopo la morte del re. Era un caso degno di ga Era volgare
Io49
stigo colle pene più rigorose per un privato l'a. CAP. LIV,
Disunione di
vere sposata la vedova di un re, ed anche più Abner e d'Is
l'averla disonorata: era quest'azione considerata boset, cagio
ma la rovina
come offesa contro la maestà reale; era un affet del partito di
questo ge
tare in qualche maniera la dignità di re. Isboset
il di cui partito non sussisteva che per lo credito di
Abner, non potè dissimulare la di lui azione,
gliene fece un vivo rimproccio. Questi sopram
modo irritato per lo rimprovero, gli rispose:
Son io dunque oggidì il capo de'cani da caccia
contro Giuda, io che ho esercitato la misericor
dia verso la casa di Saul è io che ho sostenuta la
tua famiglia , i tuoi fratelli , i tuoi parenti ,
e ti ho impedito di cadere nelle mani di Davide?
E dopo di ciò vieni in questo giorno a riprender
mi a cagion di una donna ? Iddio tratti Abner
con tutta la sua severità, s'io non procuro a Da
vide tutto ciò che il Signore gli ha promesso,
trasportando il regno dalla casa di Saul nella sua,
e stabilendo il suo trono sopra Israele e sopra
Giuda, da Dan persino a Bersabee. Isboset non
osò replicargli cosa alcuna perchè lo temeva - “
Vol.III. Pp
I62 LA ST O R I A
a- a
An.del M. Abner spinse il suo risentimento agli estremi .
2955
Av.G.C.Io45 Mandò a dire in segreto a Davide: A chi appare
Prima dell' tiene tutto questo paese, se non a te? Se vuoi am
Era volgare
Mo49 mettermi alla tua amicizia, ti offerisco i miei ser
Abner passa vizi, e m'impegno condurre tutto Israele alla tua
nel partito di
Davide, ubbidienza. Davide rispose: Mi contento; ti con
cedo la mia amicizia, sotto la condizione però
che non ti presenti avanti a me, se prima non mi hai
rimandato Micol figliuola di Saul. Nello stesso
tempo Davide mandò de'deputati ad Isboset figli
uolo di Saul, per domandargli Micol sua moglie
che Saul aveva data a Faltiel. Isboset mandò su
bito a cercarla, e la mandò a Davide. Faltiel suo
marito la seguì piagnendo persino a Baurim;
Abner rimandò Faltiel, e fece condurre Micol a
Davide in Ebron . º -

An del M.
Intanto Abner parlò agli anziani d'Israele, e
Prima dell
gli esortò a riconoscer Davide per loro re, poi
Era volgare chè Iddio gli aveva promessa la dignità reale: dis
Io48 se lo stesso a quelli di Beniamino, e quando li vi
de disposti a fare quanto fosse in piacer di Davi
de, andò a visitarlo in Ebron, accompagnato da
venti uomini, per rendergli conto della disposi
zione degli animi, e della situazion degli affari -
Davide l'accolse con allegrezza, e gli fece un
gran banchetto, come pure a tutti coloro ch'era
no in sua compagnia. Dopo ciò Abner se ne ri
tornò, e lasciando Davide, gli disse: Vado ad
adunare tutto Israele, affinchè ti riconosca, co
me io faccio, per signore e per re. Strignerò al
leanza teco a nome di tutto il popolo, affinchè
sii solo re di tutto Israele. Davide ricondusse

Gioab uccide
Abner a tras
Abner, e lo lasciò andare in pace.
In questo mentre Gioab giunse dalla campagna
-
l
dimento, colle sue genti. Aveva tagliata a pezzi una turba
-
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 163
-
di ladri, e tolto ad essi un gran bottino. Gioab An. del M.
avendo inteso che Abner era venuto a visitar Da 2956
Av.G.C.Ic44
vide, che Davide lo aveva accolto, e lo aveva Prima dell'
Èra volgare
rimandato in pace, si presentò al re, e gli disse: Io45
Che hai tu fatto? Perché hai lasciato partir Ab
ner? Ignori qual uomo egli sia, e che qui non
è venuto, se non per riconoscere lo stato di tue
forze e de'tuoi affari? Nello stesso tempo uscì,
e mandò senza saputa di Davide, della gente die
tro ad Abner per farlo ritornare, come da parte
del re. Abner era di già alla cisterna di Sira,
venti stadi o una lega o circa in distanza da E
bron, quando le genti di Gioab lo raggiunsero,
Ritornò senza aver dubbio di cosa alcuna. Subi
to giunto alla porta di Ebron, fu tirato da Gioab
in disparte, come per parlargli in segreto, e nel
lo stesso tempo lo percosse nell'anguinaja, uc
cidendolo a tradimento, per vendicare la morte di
suo fratello Asael che da Abner era stato trafitto -
i Davide avendo inteso quanto era seguito, dis Tutto di Da
vide nella
se : Siamo innocenti io ed il mio regno avanti morte di Ab -
al Signore, del sangue d'Abner figliuolo di Ner. ner.

Ricada il suo sangue sopra Gioab, e sopra la fa


miglia di suo padre; sieno per sempre nella ca
sa di Gioab persone soggette ad un io ignomi
nioso , persone lebbrose, persone che maneg
gino il fuso, che cadano sotto la spada, e che
domandino il loro pane. Ordinò poi a tutta la
sua corte e in ispecie a Gioab, di lacerare le loro ve
sti, di coprirsi di sacco, e di fare con ogni so
lennità i funerali di Abner. Davide stesso volle
assistere alle sue esequie, e seguire la sua bara,
e dopo di essere stato posto dentro il sepolcro, il
re alzò la sua voce, e pronunziò questo Cantico
lugubre in suo onore. Abner non è morto come
P p 2
p

164 LA ST O RI A
iT sogliono morire i codardi. (L' ebreo secondo
2956 la lettera: Abner è egli morto com' è morto Na
º" bal ? ) Le tue mani non sono state legate, come
tra 1o48 gare ra,
legansi
ed ai coloro che non
tuoi piedi sonosono
fatti stati
prigionieri
avvinti didalguer
fer
ro. Ma sei morto come gli uomini di coraggio,
che cadono sotto la mano del figliuoli d' iniqui
tà. Tutto il popolo replicò il Cantico, e raddope
piò le sue lagrime e i suoi lamenti. -

Dopo i funerali essendo tutti ritornati per man


giar con Davide, mentre era ancora il giorno as
sai chiaro, il re giurò alla presenza di tutti che
non averebbe preso alcun cibo prima del tramon
tar del sole. Il popolo testimonio di queste paro
le e di tutta l' azione di Davide, l' approvò in
estremo, e tutto Israele restò appieno persuaso,
ch' egli non avesse avuta alcuna parte nella mor
te di Abner figliuolo di Ner. La vendetta fretto
losa esercitata da Gioab pose in estremo disordi
ne gli affari di Davide, e in rischio di vedere gli
animi più che mai alienarsi , ed attaccarsi con
maggior forza al partito di Saul i disse perciò in
particolare alle sue genti che tentavano di conso
larlo: Ignorate voi ch' è morto in questo gior
no un gran capitano ed un gran principe in Isra
ele ? Quanto a me, sono re, ma troppo debo
le, e troppo poco stabilito. I figliuoli di Sarvia
sono troppo duri , e troppo violenti contro di
me. Non hanno alcun riguardo, non osservano
, alcuna misura . Il Signore tratti colui che fa il
- r . male secondo la sua malizia .
CAPIT. LV. Isboset figliuolo di Saul avendo intesa la morte
ºr"
figliuolo di Abner, perdette il coraggio, e le tribù d'
set 9 - -

di Saul. Israele ch erano attaccate al suo partito (p), ca


- (p) 2e Aeg. sv.
DELL'ANT. TEST. Lib. III. 165
dettero in iscompiglio. Come Abner era l'unico -
An.del M.
appoggio della casa di Saul , era facile il Com 2956
Av.G.C.1e44
prendere che ben presto tutto il popolo si volge Prima dell'
º rebbe a Davide, e lo riconoscerebbe per re. Ora Era volgare
Isboset aveva al suo servizio due capi di ladri, o Io48

di vagabondi, i quali facevano delle scorrerie ne'


paesi nemici, e rubavano quanto lor veniva alle
mani, quando erano i più forti. Questi due capi
nomavansi l'uno Bana e l' altro Recab. Un gior
no entrarono nella casa d' Isboset, mentre dor
miva sopra il suo letto verso il mezzodì, nel
maggior calore del giorno. Vi entrarono senza
trovar opposizione, perchè fu creduto venissero
a domandare il formento, che per loro nutri
mento era ad essi dovuto. Essendo dunque entra
ti nella sua camera, ed avendolo veduto addor
mentato, lo uccisero, gli troncarono il capo , lo
portarono con esso loro, senza che alcuno se ne
accorgesse, e camminando tutta la notte, ven
nero a presentarlo a Davide in Ebron, dicendo
gli : Ecco il capo d'Isboset figliuolo di Saul tuo
persecutore. Il Signore vendica in questo giorno
il nostro signore e il nostro re del maggiore de
SuO1 nemlCl e

Davide rispose ad essi : Viva il Signore che David vendi


ca la morte
mi ha sino a questo punto liberato da pericoli 'Isboset e
più pressanti: se ho fatto arrestare ed uccidere
colui che venne a portarmi l'avviso della morte
di Saul, e si vantava di averlo ucciso, con più
forte ragione vendicherò in questo giorno la mor
te di un principe innocente, che avete vilmente
|- ucciso nel suo letto, e nella sua casa: meritate
di essere sterminati per aver bagnate le vostre
mani nel sangue di un uomo che vi aveva colma
ti di beni. Nello stesso tempo comandò che fos
P p 3
se -

a -

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166 , LA sto RIA i ! -

TiTi sero fatti morire. Furono uccisi, e troncati ad


2956 essi i piedi e le mani, i lor cadaveri furono so
ti Prima del
era volgare
spesi vicino alla fontana di Ebron . Quanto al ca
po d' Isboset, Davide lo fece seppellire con ono
- re in Ebron nel sepolcro
º . .
di Abner. - - - - - - -
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