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Supplici

Araldo: Chi è il tiranno della terra? A cui è necessario che io annunci il messaggio di Creonte, che governa la
terra di cadmo, una volta morto eteucle, presso le porte dalle sette bocche , sotto la mano fraterna di
polinice

Teseo: Per prima cosa hai iniziato il discorso in modo falso o straniero, cercando un tiranno qui. Non è
comandata da un uomo solo ma è libera la città. Il popolo comanda in successione come (nelle) cariche
annuali né dando al ricco una maggiore considerazione ma avendo anche il povero uguaglianza (lo stesso
trattamento)

Araldo: (paragone con un gioco dove le pedine venivano lanciate, atene dà le cariche a caso) Come nel gioco
delle pedine tu mi dai un vantaggio. La città dalla quale io giungo è governata da uno solo, non dalla massa
[questo elemento non sarà contraddetto da teseo, potrebbe esserci un demagogo] né c’è colui che
ingannandolo con le parole per il proprio vantaggio lo porta da una parte o dall’altra. Il quale subito è dolce
[e subito lo danneggia…] e poi [con le calunnie…] avendo nascosto i precedenti errori sfugge dalla giustizia.

Ma come non sapendo orientare il giudizio il popolo potrebbe governare una città? [non dico che non siano
intelligenti] Il tempo al posto della fretta offre un apprendimento migliore perché un povero che lavora la
terra se anche non fosse ignorante ostacolato dal suo lavoro non potrebbe rivolgere lo sguardo agli affari
pubblici

[…]
C’è qualcuno che ha un ‘idea che possa essere utile per la città? E chi desidera ciò si mette in mostra, chi
non vuole resta zitto. Che cosa c’è di più uguale per la città? E dove il popolo è la guida della regione, si
compiace dei giovani sudditi cittadini. Un uomo re considera ciò una cosa negativa e i migliori, i quali
eventualmente considera aver segno, uccide temendo a riguardo della propria tirannide. [?] Come dunque
potrebbe una città essere forte qualora qualcuno strappasse i giovani come una spiga di un campo
primaverile?

Perché bisogna mettere in mezzo ricchezza e viti di sostentamento per i figli, per rendere più facile la vita al
tiranno? E ben educare giovani figli nelle case perché siano piacere per i tiranni qualora lo voglia e procurino
lacrime? Che io non possa più vivere se la mia prole venga sposata a forza

E queste cose io ho ribadito alle tue. Per quale motivo (giungi) bisognoso di questa terra. Te ne saresti
andato in lacrime se non ti avesse mandato la città. Avendo riferito quante cose qualcuno abbia ordinato,
velocemente indietro torni, per il resto alla mia città creonte mandi un messaggero meno ciarliero di te

Ahi ahi ai malvagi qualora un demone dia buona sorte insolentiscono come se sempre avranno buona
fortuna
Queste cose se

Io e tutto il popolo tebano ti ordiniamo di non accogliere Adraste in questa terra;

Se è già in questa terra ti ordino di scacciarlo da questa (terra) prima che tramonti il bagliore del dio (apollo)
E la pace si rallegra della buona figliolanza e gode della ricchezza. Ignorando(Gettandosi alle spalle) queste
cose, noi, i malvagi/stolti, ci prendiamo addosso la guerra e rendiamo schiavo [fare attenzione a scaricare
peso e caricare peso nelle particelle] il più debole, un uomo sottomette altri uomini, una città altre città.

Tu uomini nemici e per giunta morti giovi (porterai giovamento a) [discorso generale a particolare] portando
sepoltura a coloro che la tracotanza uccise. (seppellendo e portando). Non dunque giustamente il corpo di
capaneo brucia fulminato, il quale avendo appoggiato gli artigli delle scale alle porte giurò che la città
avrebbe distrutto volente il dio o qualora non volesse? (variatio di genitivo assoluto e con qualora)

[…] e anche gli altri capi non giustamente , giacciono presso le porte, fracassati nelle giunture delle ossa
dalle pietre [accusativo di relazione]

O hai la pretesa che tu sia migliore di Zeus oppure credi che gli dei giustamente puniscano i malvagi. Bisogna
che coloro che son saggi amino i figli poi i genitori, e la patria che bisogna accrescere e non schiacciare. Un
comandante tracotante […?], il saggio è tranquillo in modo opportuno
Era bastante Zeus il vendicatore (sarebbe bastato Zeus a vendicare), non c’era bisogno che voi portaste
violenza

Sta zitto Adrasto, trattieni la bocca, e non porre i tuoi discorsi prima dei miei; non giunge da te per fare
l’araldo ma de me; quindi bisogna che noi gli rispondiamo.

E con le prime cose risponderò alle tue prime cose. Io [si riferisce a tebe come Adrasto] non credo che
creonte sia mio signore e non mi risulta neanche che sia più forte, così da costringere gli ateniesi a fare
queste cose, [?] questa guerra non la voglio io, io che neppure sono giunto alla terra di Cadmo con costoro

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