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TAMPONATURE

ANTIESPULSIONE
perchè la ricerca
approccio ed obiettivi
risultati ottenuti
sistema costruttivo
prove dinamiche su tavola vibrante
progettazione del sistema nel telaio in c.a.
prodotti: scheda tecnica
tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

perchè
la ricerca?
La muratura di tamponatura o muratura di tamponamento, denominata
anche muratura di tompagno in particolare nel sud dell’Italia, riveste un ruolo
fondamentale di chiusura tra spazio interno ed esterno oltre che di separa-
zione degli spazi interni, regolando l’interscambio tra i due ambienti che se-
para.

La sicurezza delle tamponature


La tamponatura e la sua sicurezza, sono argomenti che stanno ricevendo cre-
scente attenzione all’interno della Normativa Nazionale a partire dalla
O.P.C.M. 3274 del 2003. Il D.M. 14/01/2008 obbliga infatti a svolgere la ve-
rifica di resistenza fuori piano delle tamponature (v. §7.2.3), inoltre obbliga
ad adottare magisteri atti ad evitare collassi fragili e prematuri e la possibile
espulsione fuori piano allo stato limite di vita (v. §7.3.6.3).
D’altra parte la normativa esplicita la procedura per il calcolo della sollecita-
zione, ma non quella per il calcolo della resistenza fuori piano; inoltre i ma-
gisteri che vengono richiesti dalle NTC 2008 e che la Circolare 617 del
02/02/2009 propone, certamente sono migliorativi, ma non è possibile valu-
tarne l’esatto livello di sicurezza in relazione anche al costo del magistero. In
generale dunque, il metodo progettuale proposto dalla normativa presenta
delle lacune, che non permettono di valutare il livello di sicurezza delle tam-
ponature in funzione alle diverse zone sismiche e tipologie edilizie [1, 2]. Fig. 1 - Danni alle
L’importanza della sicurezza della tamponatura emerge chiara dalla norma- tamponature durante
le ricognizioni dopo il
tiva stessa, che sta dedicando sempre più spazio a tale argomento. D’altra
terremoto di L’Aquila.
parte per colmare le lacune attualmente presenti, è necessario uno sforzo ul-
teriore, anche per evitare scenari come quelli visti in seguito al recente terre-
moto del 6 Aprile 2009 a L’Aquila, che non ha fatto altro che confermare
quanto già osservato in terremoti precedenti.
La fase di ricognizione dei danni post-terremoto, ha infatti evidenziato come
espulsione fuori piano delle tamponature possa essere causa di danni a cose,

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ferimento di persone ed intralcio delle vie di
fuga come documentato in figg. 1,2 [3, 4, 5 ,
6].
Gli studi condotti in seguito alla ricognizione dei
danni de L’Aquila, hanno sottolineato anche un
altro aspetto che spesso viene trascurato.
Si è verificato come costruzioni prive di danni
strutturali, avessero diffusi danneggiamenti agli
elementi non strutturali, tali da non permettere
l’agibilità della costruzione e condurre ad elevati
costi di riparazione [7, 8, 9].
Questo ha portato in alcuni casi a rendere van- sistema costruttivo basato sull’impiego di un
taggiosa la demolizione e ricostruzione piutto- blocco appositamente sviluppato (brevetto, do-
sto che la riparazione di alcuni edifici. Tutto ciò manda N. PD 2011 A 294).
a conferma dei risultati ottenuti da vari studi Il sistema costruttivo è stato sviluppato con lo
condotti fuori dall’Italia [10, 11]. scopo di realizzare delle tamponature in grado di
garantire un elevato livello di sicurezza, ed è
Il sistema costruttivo stato dunque sottoposto ad una campagna di
della tamponatura antiespulsione prove sperimentali presso il Dipartimento di Co-
In questo contesto, Cis Edil S.r.l. si è posta struzione e Trasporti dell’Università degli Studi
l’obiettivo di investigare ed approfondire le co- di Padova per valutarne le prestazioni ed in par-
noscenze relative alle problematiche della tam- ticolare la capacità di resistere all’espulsione
ponatura, arrivando a mettere a punto un fuori piano.

Fig. 2 - Danni alle tampo-


nature durante le ricogni-
zioni dopo il terremoto di
L’Aquila.

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

approccio
ed obiettivi
Il progetto di ricerca sperimentale nato dalla collaborazione tra Cis Edil S.rl.
e il Dipartimento di Costruzione e Trasporti dell’Università degli Studi di Pa-
dova, tramite l’analisi di esperienze passate (ricerche sperimentali e danni do-
vuti ad eventi sismici) ha condotto alla definizione e perfezionamento di un
sistema costruttivo innovativo per gli elementi non strutturali, basato sul-
l’utilizzo del blocco POROTON® P69TA appositamente sviluppati da Cis Edil.
Tale sistema costruttivo consente di realizzare tamponature monostrato in la-
terizio, che possono all’occorrenza ospitare armatura orizzontale e verticale.

Prestazioni delle tamponature


Le prestazioni meccaniche, del sistema per gli elementi non strutturali, sono
stata investigate svolgendo prove sperimentali a scala reale, realizzando dei
campioni costituiti da un telaio in c.a. ad una campata e ad un piano, tam-
ponato con il sistema costruttivo sviluppato nelle due versioni: tamponatura
non armata e tamponatura armata
campioni sono stati sottoposti ad azioni cicliche orizzontali nel loro piano (fig.
1), fino a spostamenti corrispondenti a diversi livelli di danneggiamento pre-
Fig. 1 - Vista frontale
definiti, in seguito le pareti di tamponatura sono state sottoposte ad azioni del sistema di prova e
monotone fuori piano (fig. 2). ciclo di isteresi delle
prove nel piano.
Le prove sono state svolte mantenendo un carico verticale costante in corri-

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Fig. 2 - Vista laterale del sistema di prova, e curva di carico delle prove fuori piano.

spondenza dei pilastri, a simulare i carichi gravi- mite superiore di spostamento interpiano
tazionali al piano terra di una costruzione a tre consentito per evitare danneggiamenti allo
piani. stato limite di esercizio, secondo le NTC 2008
Il programma sperimentale è consistito nel te- (v. §7.3.7.2);
stare un totale di cinque campioni: un telaio in • verificare la resistenza fuori piano del sistema
c.a. non tamponato, usato come riferimento per di tamponatura antiespulsione proposto per
il comportamento nel piano, due campioni tam- crescenti livelli di danneggiamento nel piano,
ponati con muratura non armata e 2 campioni da confrontarsi con la richiesta di resistenza
tamponati con muratura armata. dovuta alle sollecitazioni sismiche calcolate
secondo le NTC 2008 (v. §7.2.3);
Obiettivi della prova sperimentale • confrontare direttamente il comportamento
Gli obiettivi del programma sperimentale erano della tamponatura non armata con quello
principalmente tre: della tamponatura armata.
• verificare lo stato di danneggiamento del si-
stema di tamponatura antiespulsione propo-
sto per uno spostamento nel piano dr =
0,005•h (ossia drift = 0,5%), fissato come li-

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

risultati ottenuti
I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che:
• lo stato di danneggiamento del sistema di tamponatura antiespulsione per
lo spostamento nel piano dr = 0,005•h (ossia drift = 0,5%) è stato rilevato
essere molto contenuto in entrambi i casi, tamponatura non armata e tam-
ponatura armata, essendo le fessure di entità minima e interessando in
minima parte i blocchi (figg. 1,2); inoltre la tamponatura non induce un
danneggiamento locale sul telaio in c.a. Dunque il sistema antiespulsione
sviluppato è in grado di garantire l’agibilità della costruzione nel caso di
terremoti che non danneggiano la struttura portante, scongiurando ogni
pericolo di danneggiamento a cose e ferimento di persone;
• la resistenza fuori piano della tamponatura antiespulsione ottenuta speri-
mentalmente, è risultata maggiore della richiesta di resistenza dovuta alle
azioni sismiche nell’ipotesi di trovarsi in zona sismica 1 con edificio a tre
piani, calcolata secondo NTC 2008 (v. §7.2.3). La tamponatura non ar-
mata ha raggiunto resistenze 14 volte superiori alla richiesta delle NTC
2008, mentre la tamponatura armata ha raggiunto resistenze 17 volte su-
periori alla richiesta delle NTC 2008 (fig. 3);
Fig. 1 - Quadro fessu-
• la tamponatura armata ha fornito una resistenza fuori piano di circa 15% rativo rilevato e foto
maggiore della tamponatura non armata per il livello di danneggiamento corrispondente al
danneggiamento nel
nel piano corrispondente allo stato limite di esercizio (drift = 0.5%), diva-
piano allo 0.5% di
rio che aumenta fino a raggiungere il 30% circa per un livello di danneg- drift - tamponatura
giamento nel piano maggiore corrispondente al drift imposto dell’1.2% antiespulsione non ar-
mata.
(fig. 3 e fig. 4).

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Fig. 2 - Quadro fessurativo rilevato e foto corrispondente al danneggiamento nel piano allo 0.5% di drift - tam-
ponatura antiespulsione armata.

Sicurezza 15 volte superiore


a quella richiesta dalla normativa
In sintesi è possibile affermare che la prestazione
del sistema di tamponatura antiespulsione svi-
luppato, e dettagliatamente descritto nella se-
zione “sistema costruttivo”, è più che
soddisfacente, ed è in grado di garantire un ele-
vato livello di sicurezza, sia per terremoti di pic-
cola entità (stato limite di esercizio) che per
terremoti di elevata entità (stato limite di vita), il
livello di sicurezza inoltre è esattamente quanti- Fig. 3 - Resistenze Forza Fuori Piano ottenute
dalle prove sperimentali in relazione alla resi-
ficato dal rapporto tra resistenza sperimentale e stenza richiesta dalle NTC 2008 per edifici di pic-
richiesta di resistenza in zona 1 secondo NTC cola/media dimensione in zona sismica 1.

2008 ed è pari a: 14 per la tamponatura non ar-


mata e a 17 per la tamponatura armata.

Fig. 4 - Tamponatura antiespulsione ar-


mata al carico massimo della prova
fuori piano: precedentemente danneg-
giata nel piano fino allo 0.5% di drift
(sx), precedentemente danneggiata nel
piano fino al 1.2% di drift (dx).

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

sistema
costruttivo
Il sistema costruttivo per realizzare tamponature antiespulsione si basa su due
fattori fondamentali tra loro interconnessi:
1. la costruzione della parete di tamponatura adottando il blocco POROTON®
P69TA recentemente sviluppati da Cis Edil;
2. la realizzazione del collegamento tra parete di tamponatura e telaio in c.a.
secondo le regole/indicazioni di seguito descritte.

1. Costruzione
della parete di tamponatura
Il sistema costruttivo è basato sull’impiego del blocco P69TA e il mezzo blocco
di completamento.
La malta impiegata per l’allettamento dei blocchi è una normale malta M10,
che viene stesa per realizzare un giunto orizzontale di malta continuo, dello
spessore di circa 1 cm.
La posa del blocco P69TA avviene con giunto verticale a secco, dato che il
blocco è ad incastro, questo permette di velocizzare i tempi e la precisione di
posa, oltre che ridurre il consumo di malta (fig. 1).
All’occorrenza è possibile posizionare all’interno della muratura, delle barre Fig. 1 - Fasi realizza-
di armatura orizzontale e verticale, in modo da realizzare una tamponatura tive della tampona-
tura non armata.
antiespulsione armata.

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Fig. 2 - Fasi realizzative
della tamponatura ar-
mata.

In questo caso le armature orizzontali vengono gio delle armature orizzontali con gli stessi. Il si-
disposte all’interno del letto di malta, mentre le stema costruttivo prevede di realizzare la tam-
armature verticali vengono installate prima della ponatura in modo da arrivare in prossimità dei
realizzazione della parete, infatti la particolare pilastri e della trave di sommità in c.a., e di chiu-
conformazione del blocco P69TA, permette di dere accuratamente lo spazio rimanente tra
costruire agevolmente la parete in muratura at- tamponatura e telaio utilizzando la stessa malta
torno alle armature stesse. impiegata per la costruzione della tamponatura
I vani verticali dei blocchi che ospitano le arma- (fig. 3). Una regola pratica importante per la cor-
ture, devono essere riempiti ad ogni corso con la retta realizzazione della tamponatura antiespul-
stessa malta adottata per l’allettamento dei sione, consiste nel calcolare preventivamente il
blocchi (fig. 2). numero di corsi di blocchi interi da realizzare in
altezza (fig. 4), suddividendo equamente l’al-
2. Ancoraggio tezza “giocando” sullo spessore dei giunti di
delle armature con il telaio in c.a. malta orizzontali. Inoltre si deve avere cura di la-
La tamponatura antiespulsione deve essere co- sciare 2 cm circa tra ultimo corso di blocchi PO-
struita in aderenza al telaio in c.a. ed è stata stu- ROTON® P69TA e la trave di sommità, spazio
diata in modo da non richiedere l’impiego di necessario a realizzare correttamente il giunto di
ferri di collegamento con i pilastri o l’ancorag- malta di interfaccia tra tamponatura e trave.

Fig. 3 - Posa dell’ultimo corso di blocchi (prima, seconda immagine) e tamponatura antiespulsione conclusa
(terza immagine).

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

prove dinamiche
su tavola vibrante
Muro antisismico:
dalle prove statiche alle simulazioni sismiche
La ricerca iniziata nel 2009 da Cis Edil S.r.l. sul comportamento sismico (nel
piano e fuori piano) di tamponature esterne in laterizio POROTON® realizzate
secondo un innovativo sistema costruttivo brevettato, è giunta alla sua se-
conda fase, nella quale sono state svolte simulazioni sismiche tramite prove
dinamiche su tavola vibrante.
Tali prove sono state eseguite presso il Laboratorio di Dinamica Strutturale e
Controllo delle Vibrazioni del Centro Ricerche ENEA “la Casaccia” di Roma e
fanno parte di un progetto di ricerca più ampio denominato “Seismic Appli-
Fig. 1 - A sinistra, cam-
cation of Fastening”, condotto da ITW Construction Products Italy (http://sei- pione testato su ta-
smic.spit.it), in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile vola vibrante con
tamponatura antie-
ed Ambientale dell’Università di Padova. spulsione Cis Edil.
L’obiettivo principale del progetto è lo studio del comportamento sismico di
A destra, Uno di quat-
sistemi di fissaggio per elementi non strutturali nelle condizioni più critiche di
tro quadranti del cam-
esercizio e dunque durante un evento sismico. pione prima dello
L’intera campagna sperimentale è stata studiata per poter verificare l’effetto svolgimento delle
prove: sulla muratura
di un terremoto sui componenti non strutturali all’interno di un edificio (mu- sono montati il boiler
rature di tamponamento, impianti di condizionamento, di comunicazione, si- da 100kg e tre masse
da 85kg.
stemi di tubature, apparecchiature di vario genere, ...).

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Fig. 2 - Schema “a croce” del campione con tam-
ponature antiespulsione e masse installate.
quadrante 1° quadrante 4°

quadrante 2° quadrante 3°

Dall’interesse di studiare i fissaggi sulle murature La sperimentazione


di laterizio è nata la collaborazione con Cis Edil e le modalità di prova
che ha messo a disposizione il sistema di tam- Il campione di prova, costituito da un telaio in
®
ponatura antiespulsione POROTON (già inve- c.a. chiuso con la tamponatura antiespulsione, è
stigato con prove statiche) per lo svolgimento stato progettato in modo da rappresentare il
delle prove dinamiche su tavola vibrante. comportamento di una porzione di edificio.
I risultati preliminari dimostrano che la muratura La fig. 2 riporta lo schema geometrico “a croce”
antisismica di Cis Edil, su cui sono state fissate 9 del campione.
masse (tre da 50kg, tre da 85kg, 1 da 100kg e La muratura di tamponamento è costituita da
due da 200kg), ha resistito mantenendo la sta- tre pannelli murari: uno lungo 3.12 m che va da
bilità a ben 19 prove dinamiche di simulazione pilastro a pilastro ed è stato costruito in ade-
sismica ad intensità crescente durante una prima renza con i pilastri stessi, e altri due lunghi 1.35
fase di prova, e ad ulteriori 5 sequenze analo- m ortogonali al precedente che sono aderenti
ghe durante la seconda fase sperimentale, rag- solo alla trave inferiore e superiore, essendo
giungendo accelerazioni nominali di picco della completamente scollegati dal pilastro e dalla pa-
tavola rispettivamente di 1.00÷1.20g, ben su- rete ortogonale.
periori rispetto quelle rilevate nei recenti terre- Si è voluto valutare in questo modo la differenza
moti, come quelli de L’Aquila nel 2009 e tra tamponatura aderente anche ai pilastri,
dell’Emilia nel 2012, e più in generale alle acce- come richiesto per il sistema antiespulsione, ri-
lerazioni prevedibili nel territorio italiano. spetto alla tamponatura costruita non in ade-
renza con i pilastri.
Le masse sono state applicate sulle tamponature

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

nei quadranti 1° e 3°, dopo la stesura di 1 cm di intonaco comune, per si-


mulare le reali condizioni d’installazione.
Le masse da 50 kg e da 85 kg sono state fissate alla muratura di tampona-
mento con due tipi di ancoranti costituiti da corpo plastico ad espansione,
mentre le masse da 200 kg e 100 kg (boiler) sono state montate con un an-
corante di tipo chimico che si applica con un’apposita calza-plastica.
Gli ancoranti sono stati installati seguendo le linee guida dell’EOTA (ETAG020
per gli ancoranti plastici ad espansione, ETAG029 per quelli chimici), dunque
le masse sono state fissate con un unico ancorante posizionato al centro della
massa, ad eccezione del boiler installato con due ancoranti chimici.
La fig. 3 mostra i quattro quadranti del campione prima dell’avvio della cam-
pagna sperimentale.
La sperimentazione ha previsto due sessioni successive: la test session 4 ca-
ratterizzata da 19 step successivi con accelerazione di picco del segnale si-
smico indotto crescenti da 0.05g fino a 1.00g (ad intervalli di 0.05g), e la test
session 5 sviluppata su 5 step con accelerazione di picco del segnale sismico Fig. 3 - Viste dei quat-
tro quadranti del cam-
di 0.70g, 0.90g, 1.00g, 1.10g e 1.20g.
pione prima dello
La generazione del segnale sismico utilizzato durante le prove di laboratorio svolgimento delle
è basata sulle indicazioni contenute nello standard normativo di qualifica si- prove: nel 1° qua-
drante (intonacato)
smica per componenti non strutturali dell’ICC-ES (AC156). Sono stati quindi sono montati il boiler
generati tre diversi input sintetici incoerenti per ciascuna delle tre direzioni da 100 kg e tre masse
da 85 kg, il 2° qua-
principali x, y e z (fig. 4). drante non ha masse,
In mancanza di normative o linee guida specifiche per la qualifica di ancoranti nel 3° quadrante (in-
tonacato) sono mon-
attraverso sperimentazioni su tavola vibrante, si è infatti considerato lo stan-
tate due masse da 200
dard statunitense in quanto è un documento strettamente coerente con gli kg e 3 masse da 50 kg,
scopi del programma di ricerca qui presentato. il 4° quadrante non ha
masse.
Le accelerazioni e gli spostamenti della tamponatura e delle masse ancorate

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Fig. 4 - Componenti delle
time histories relative alle
tre direzioni principali: x,
y, z.

sono stati monitorati per tutti gli step di ogni I muri antisismici realizzate con il sistema antie-
sessione di prova, tramite due diversi sistemi di spulsione POROTON® di Cis Edil hanno superato
acquisizione. Il primo sistema è composto da po- egregiamente le 24 simulazioni sismiche impo-
tenziometri e accelerometri per un totale di circa ste (raggiungendo come già detto accelerazioni
40 strumenti, mentre il secondo è rappresentato nominali indotte di 1.20g), rimanendo pratica-
dall’apparato ottico di rilievo spaziale 3D-Vision, mente integre e presentando un danneggia-
che ha permesso di registrare lo spostamento di mento limitato al primo corso superiore (dovuto
circa 80 punti. all’effetto di martellamento contro la trave su-
periore in c.a.) ed in corrispondenza dei punti di
Risultati preliminari ancoraggio delle masse più gravose (200 kg).
e considerazioni Tali danneggiamenti locali non pregiudicano la
La scelta di effettuare le prove sismiche con stabilità globale delle tamponature antiespul-
input dinamici nelle tre direzioni principali ha sione, che grazie alla presenza delle armature ed
permesso sia di ottenere una sollecitazione com- allo spessore delle pareti, ha mostrato un fun-
binata nel piano e fuori piano sulle tamponature zionamento monolitico fino alla fine delle prove.
e sulle masse, generando così sollecitazioni di La parete lunga costruita in aderenza ai pilastri
trazione e di taglio contemporaneamente agenti ha risposto in modo migliore rispetto le due pa-
sui punti di fissaggio, sia di simulare la compo- reti corte costruite in aderenza solo con la trave
nente verticale di un terremoto, aspetto non tra- inferiore e superiore, manifestando anche un
scurabile come dimostrato dai più recenti eventi minor danneggiamento.
sismici occorsi in Italia (L’Aquila 2009, Emilia Si sottolinea come l’applicazione delle 19 se-
2012). quenze sismiche ad intensità crescente durante

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

Fig. 5 - Sequenza si-


smica con accelera-
zione di picco indotta
di 0.60g, direzione y:
accelerazione misu-
rata sulla tavola (a),
accelerazione misu-
rata sulla massa di 85
kg (b).

a) b)

la prima fase di prova ed ulteriori 5 sequenze analoghe durante la seconda


fase sperimentale risulti particolarmente severa per il campione sottoposto a
prova, dato che induce un danno cumulativo molto gravoso, che in un nor-
male evento sismico non si presenta.
Per comprendere la azioni agenti sulla tamponamento antiespulsione e sui
punti di fissaggio delle masse è necessario riferirsi alle accelerazioni misurate
su tali elementi. Tali accelerazioni sono infatti maggiori rispetto le accelera-
zioni di picco del segnale sismico indotto.
Tale analisi dei risultati è ancora in corso, ma per comprenderne l’entità è
utile riferirsi ad esempio alle registrazioni per la sequenza sismica con acce-
lerazione di picco indotta di 0.60g, che sulla tavola raggiunge effettivamente
0.70g (fig. 5a) e che comporta sulle masse da 85 kg fissate nel quadrante 1°
(fig. 2 e fig. 3) valori effettivi di accelerazione prossimi a 1.00g (fig. 5b).

Sintesi e conclusioni
Le prove dinamiche su tavola vibrante sono le prove che permettono di ri-
produrre più fedelmente il comportamento reale degli elementi strutturali e
non strutturali soggetti ad un terremoto.
Questa considerazione vale ancor di più per le prove qui discusse, dato che
sono state effettuate imponendo accelerazioni in tutte e tre le direzioni prin-
cipali: le due componenti orizzontali (nord-sud e ovest-est) e la componente
verticale, aspetto non trascurabile come dimostrato dai più recenti eventi si-
smici occorsi in Italia (L’Aquila 2009, Emilia 2012).
Tre masse da 50 kg, tre masse da 85 kg, una da 100 kg e due da 200 kg
sono state fissate alla tamponatura antiespulsione con fissaggi ITW Con-
struction Products.

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La tamponatura così caricata ha resistito a ben
24 sequenze sismiche ad intensità crescente,
raggiungendo accelerazioni di picco del segnale
sismico indotto di 1.00g ÷ 1.20g, ben superiori
rispetto quelle rilevate nei recenti terremoti,
quali L’Aquila 2009 ed Emilia 2012, e più in ge-
nerale alle accelerazioni attese per tutto il terri-
torio Italiano.
La tamponatura antiespulsione conferma dun-
que, dopo gli ottimi risultati già ottenuti tramite
prove quasi-statiche condotte dall’Università di
Padova, le ottime prestazioni del sistema sog-
getto ad azioni di tipo sismico, anche in pre-
senza di masse molto gravose che moltiplicano
la sollecitazione indotta.

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

progettazione del sistema


nel telaio in c.a.
Il comportamento delle tamponature
soggette al terremoto
Quando si parla di tamponamenti aderenti al telaio in c.a. e di comporta-
mento degli stessi in presenza di azioni sismiche è necessario innanzitutto de-
finire come essi rispondano nel proprio piano sviluppando il “famoso”
puntone equivalente (Fig. 1 a) e fuori dal piano sviluppando preferibilmente
un favorevole meccanismo ad arco (Fig. 1 b).
La problematica senza dubbio più grave per le tamponature consiste nel ri-
schio di espulsione fuori dal piano che può causare danni a cose o persone,
come evidenziato nei recenti terremoti de L’Aquila ed Emilia (Fig. 2). D’altra
parte la risposta fuori-piano della tamponatura è influenzata dal danneggia-
mento nel-piano che la stessa accumula e che ne riduce la resistenza fuori-
Fig. 1 - Puntone equi-
piano, infatti in un terremoto le onde sismiche investono l’edificio in tutte le valente nella risposta
direzioni. nel-piano (a, fonte Ri-
ghetti e Bari, 1999);
È proprio l’effetto combinato nel-piano e fuori-piano a determinare l’espul- meccanismo ad arco
sione fuori dal piano delle tamponature ai piani bassi dell’edificio (Fig. 2), an- nella risposta fuori-
piano di un tampona-
ziché ai piani alti dove la sollecitazione fuori-piano è maggiore, ma il
mento aderente al
danneggiamento nel piano è minore. telaio (b, fonte Mo-
Risulta evidente come sia fondamentale studiare l’effetto combinato nel- sele e Bari, Murature
Oggi n°2-2011).
piano e fuori-piano per poter progettare e garantire la sicurezza delle tam-

a) b)

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a) b)

Fig. 2 - Danni alle tamponature rilevati dopo il terremoto de L’Aquila (a, fonte Reluis, 2009) e in seguito al terre-
moto dell’Emilia (b).

ponature. tura/prove-dinamiche.aspx) svolte presso il Cen-


Per questo CisEdil ha avviato nel 2009 un pro- tro Ricerche ENEA “la Casaccia” di Roma, sulla
gramma di ricerca sperimentale presso l’Univer- tamponatura antiespulsione con masse appli-
sità degli Studi di Padova per sviluppare un cate tramite fissaggi ITW (Fig. 3 d) nell’ambito
sistema di tamponatura in grado di garantire di un di un progetto di ricerca più ampio deno-
elevati livelli di sicurezza. La ricerca è stata re- minato “Seismic Application of Fastening” con-
centemente ultimata ed ha permesso di definire dotto da ITW Construction Products Italy
nel dettaglio il sistema di Tamponatura Antie- (http://seismic.spit.it) in collaborazione con l’Uni-
spulsione POROTON® insieme alle indicazioni da versità degli Studi di Padova. Tali prove, già og-
impiegare in fase di progettazione. getto di una precedente newsletter Edilportale
(http://www.edilportale.com/newsletter/cis-edil-
Le prove sperimentali prove-su-tavola-vibrante-delle-tamponature-
Sono state analizzate sperimentalmente diverse antiespulsione-poroton_150383.html), hanno
configurazioni di tamponature senza aperture, confermato le ottime prestazioni del sistema
con aperture, con e senza architrave (Fig. 3 a, b, soggetto ad azioni di tipo sismico, anche in pre-
c) tramite prove cicliche combinate nel-piano e senza di masse molto gravose che moltiplicano
fuori-piano condotte dall’Università degli Studi la sollecitazione indotta.
di Padova, che sono ampiamente descritte in un I risultati ottenuti dalle prove sperimentali hanno
articolo recentemente pubblicato su Murature permesso di calibrare un modello di calcolo per
Oggi n°1-2014 (www.muratureoggi.com). la resistenza fuori-piano, sviluppato dall’Univer-
Sono state inoltre condotte prove dinamiche su sità degli Studi di Padova, in relazione al dan-
tavola vibrante (http://www.cisedil.it/tampona- neggiamento subito nel-piano dovuto

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

Fig. 3 - Campioni sot-


toposti a prove cicli-
che combinate
nel-piano/fuori-piano
(a, b, c), campione con
masse ancorate sotto-
posto a prova su ta-
vola vibrante (d).

a) b)

c) d)

all’interazione tra tamponatura e


telaio, con e senza aperture e
con e senza architrave. Un
aspetto essenziale del modello
consiste nella valutazione del de-
grado della resistenza fuori-
piano all’aumentare dello
spostamento nel-piano che in-
duce danneggiamento, che per
la tamponatura antiespulsione
POROTON® è stato ottenuto di-
rettamente dai risultati delle
prove sperimentali (Fig. 4). Infatti
Fig. 4 - Degrado della resistenza fuori-piano della tamponatura an-
la modalità con cui la tampona-
tiespulsione POROTON® all’aumentare dello spostamento nel-piano
tura perde resistenza fuori-piano che induce danneggiamento sulla tamponatura stessa; in rosso la
all’aumentare del danneggia- tamponatura antiespulsione nella versione non armata e in blu nella
versione armata.
mento nel-piano è ricavabile

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esclusivamente tramite prove sperimentali spe- esempio svolgere una classica analisi dinamica
cifiche come quelle svolte nella presente speri- lineare sul telaio nudo (Fig. 5), il quale va pro-
mentazione. gettato tenendo in conto i requisiti e le verifiche
Tutto ciò risulta essenziale dato che le normative richieste dalle NTC 2008.
vigenti non forniscono a riguardo nessuna indi- In particolare le vigenti NTC 2008 forniscono nu-
cazione sul come procedere, mettendo il pro- merose prescrizioni ed indicazioni per tenere in
gettista in una condizione difficile dato che la conto implicitamente dell’influenza delle tam-
stessa normativa richiede d’altra parte lo svolgi- ponature sul telaio in c.a., come ad esempio i
mento della verifica fuori-piano in relazione al- coefficienti amplificativi di eccentricità acciden-
l’azione sismica corrispondente a ciascuno degli tale e delle azioni di calcolo per gli elementi ver-
stati limite considerati, tenendo dunque conto ticali in caso di distribuzione fortemente
del danneggiamento. irregolare rispettivamente in pianta ed in altezza
(§7.2.3). È necessario in generale evitare la for-
La progettazione mazione di colonne corte, tipico di un tampo-
della Tamponatura Antiespulsione namento non esteso sull’intera altezza dei
nel telaio in c.a. pilastri, per i quali casi comunque le NTC 2008
Quando si progetta un telaio tamponato le que- forniscono indicazioni sul taglio da considerare
stioni che abitualmente ci si trova ad affrontare per la verifica (§7.4.4.2.1) oltre ad imporre di
sono sostanzialmente due, e corrispondono al estendere opportunamente la staffatura per evi-
modo di reagire della tamponatura alle azioni si- tare rotture fragili a taglio, ricorrendo eventual-
smiche: come e quanto influisce la tamponatura mente ad armature bi-diagonali (§7.4.6.2.2). Il
nel comportamento nel-piano del telaio e come pilastro d’angolo poi richiede particolare atten-
si può svolgere una verifica soddisfacente per le zione, per questo le NTC 2008 impongono di
azioni fuori-piano che rischiano di far collassare estendere la staffatura della zona critica all’in-
la tamponatura (questa è la verifica più impor- tera altezza del pilastro nel caso in cui il tampo-
tante per la tamponatura). namento sia presente da un solo lato di un
Impiegando la Tamponatura Antiespulsione è pilastro (§7.4.6.2.2). A questo è ragionevole ag-
possibile percorre due strade per portare a ter- giungere la verifica del taglio indotto dal tam-
mine la progettazione: la prima consiste nello ponamento sul pilastro, in funzione della
svolgere un’analisi sul telaio nudo tenendo in resistenza a taglio del tamponamento stesso;
considerazione la presenza delle tamponature quest’ultima verifica non è esplicitamente ri-
implicitamente e la seconda nello svolgere chiesta dalle NTC 2008, ma veniva trattata dalla
un’analisi che tenga esplicitamente conto della Circolare 10/4/97 esplicativa del DM’96 ed è tut-
presenza delle tamponature. t’ora proposta nell’Eurocodice 8.
In sostanza dunque con la prima metodologia, Per tenere sotto controllo l’interazione nel-piano
che definiamo Metodo Diretto, è possibile ad tra tamponatura e telaio in c.a. ed evitare che le

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

tamponature si danneggino al punto da rendere inagibile una costruzione Fig. 5 (sx) - Modello
allo SLD, le NTC 2008 richiedono di verificare che allo SLD appunto lo spo- numerico del telaio
nudo.
stamento interpiano (dr, Fig. 6) del telaio nudo sia inferiore di 0.005·h.
Si ottiene così un telaio dimensionato in modo da non subire danni a causa Fig. 6 (dx) - Sposta-
della presenza delle tamponature e che sarà caratterizzato da spostamenti mento interpiano.

interpiano allo SLD ed allo SLV determinati dalle analisi svolte. Con questi
spostamenti sarà possibile verificare il livello di danneggiamento raggiunto
dalla tamponatura antiespulsione e la conseguente resistenza fuori-piano im-
piegando i grafici di Fig. 4, tale resistenza andrà poi confrontata con la solle-
citazione fuori-piano calcolata secondo quanto riportato al §7.2.3 delle NTC
2008.
Con la seconda metodologia invece, che definiamo Metodo del Puntone

Fig. 7 - Modello nu-


merico del telaio
con tamponature
antiespulsione.

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Fig. 8 - Resistenza nel-piano della tam-
ponatura antiespulsione all’aumentare
dello spostamento nel-piano che induce
danneggiamento sulla tamponatura
stessa; in rosso e blu i dati sperimentali,
in nero il modello analitico del puntone
equivalente tipo Panagiotakos-Fardis.

Equivalente, è possibile svolgere anche delle analisi non permette di evitare i collassi delle tam-
lineari, ad esempio una statica non lineare, su una mo- ponature viste a L’Aquila ed in Emilia
dellazione in cui sono state esplicitamente inserite le tam- (Fig. 2) oltre ad essere proprio il pas-
ponature (Fig. 7) come puntoni equivalenti, descritti da saggio che la normativa non fornisce al
un modello di tipo Panagiotakos-Fardis calibrato diretta- progettista.
mente sui risultati sperimentali della Tamponatura An-
tiespulsione POROTON® (Fig. 8). Questo permette di
avere una legge costitutiva per il puntone equivalente
molto realistica in quanto calibrata su dati sperimentali di
tamponature antiespulsione testate, come abbiamo
visto, con diverse configurazioni di tamponatura (Fig. 3).
In questo modo anche le interazioni telaio-tamponatura
vengono esplicitamente prese in considerazione dal mo-
dello, che permette dunque di svolgere analisi più reali-
stiche e raffinate, il quale deve comunque soddisfare i
requisiti e le verifiche richieste dalle NTC 2008 per il te-
laio in c.a. sopra riportate.
Come accadeva per il Metodo Diretto, anche in questo
caso dalle analisi condotte si ricavano gli spostamenti in-
terpiano allo SLD e SLV con cui entrare nelle curve di de-
grado di Fig. 4 ricavando la resistenza fuori-piano, che
va confrontata con le azioni sismiche calcolate secondo
§7.2.3 delle NTC 2008.
Quest’ultimo passaggio è determinante ed è quello che

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tamponature antiespulsione
per pareti di chiusura con elevata resistenza alle azioni sismiche

prodotti:
scheda tecnica
Il sistema costruttivo per realizzare tamponature esterne antiespulsione, utilizzato nella progettazione
antisismica, è basato sull’impiego del blocco POROTON® P69TA recentemente sviluppato da Cis Edil.
Il blocco P69TA è un mattone ad incastro caratterizzato da due fori di presa che all’occorrenza, rom-
pendo le cartelle esterne preincise (fig. 1), possono ospitare l’armatura verticale. Tale accorgimento per-
mette di posarlo dopo che l’armatura verticale è stata messa in opera, costruendo così la tamponatura
esterna attorno alle armature già posizionate.

Fig. 1 - Blocco POROTON® P69TA: sezione orizzon-


tale standard e sezione orizzontale con cartelle
esterne preincise rotte per alloggiare l’armatura
verticale.

La particolare conformazione della foratura alle estremità del blocco insieme alla preincisione delle car-
telle esterne permette di agevolare la realizzazione delle tracce per gli impianti.
Le peculiarità del blocco P69TA sono innovative rispetto ai prodotti di corrente impiego, e come tali pro-
tette da brevetto (domanda N. PD 2001 A 294).
Il sistema costruttivo viene poi completato con l’impiego del mezzo blocco MA124, il quale viene usato
per sfalsare correttamente i corsi di blocchi successivi.

P EN D
ET I

PD 2011
V

A 294
NG

Blocchi P69TA MA124


B RE

19/09/2011
BRE
NG

V
I
PE ND
ET Dimensioni (cm) 30x24x19 12x30x19
Peso (kg) 10,5 5,8
N. pezzi / m3 69 124
N. pezzi / m2 21

P69TA - 30x24x19 MA124 - 12x30x19 Trasmittanza (W/m2K) 0,553

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Bibliografia

1 “Comportamento e verifica dei tamponamenti soggetti ad azioni sismiche”, Mosele


F., Bari L., Murature Oggi, N°109, numero 2 del 2011
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gettuali e costruttive alla luce dell’esperienza del terremoto dell’Abruzzo 2009”,
Masi A., Manfredi V., Vona M., Braga F., Salvatori, Progettazione Sismica, n.3, 2010
3 “Terremoto in Abruzzo: analisi delle problematiche strutturali”, Bari, Calliari, Mura-
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time 1:32 (UTC) - L’Aquila M=5.8”, Verderame, Iervolino, Ricci; link: report di dan-
neggiamento
5 “Linee guida per la riparazione e il rafforzamento di elementi strutturali, tampona-
ture e partizioni” pubblicato da Reluis; link: linee guida per la riparazione e il raffor-
zamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni
6 “Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di elementi non strutturali arredi e
impianti” pubblicato da Reluis; link: Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di
elementi non strutturali arredi e impianti
7 “Analisi critica degli interventi su strutture in c. a. lievemente danneggiate dal sisma
de ‘Aquila”, Tesi di Laurea di Migliavacca C., Università di Napoli, Relatore Prof. Prota
A., 2010
8 “Analisi critica degli interventi su strutture in c. a. lievemente danneggiate dal sisma
de L’Aquila”, Tesi di Laurea di Santagata M, Università di Napoli, Relatore Prof. Prota
A., 2010
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ference of Earthquake Egnineering, 2010
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Edition” pubblicato da FEMA (Federal Emergency Management Agency); link: re-
source Record Details
11 “Design of large size non-loadbearing masonry walls: case studies in Portugal. Te-
chnical and economical benefits”, Lourenço, P.B., 13th International Brick and Block
Masonry Conference, July 4-7, 2004
realizzato da CR SOFT Srl - rev. 5.2014

Cis Edil s.r.l.


Via C. Iotti, 92
42045 Luzzara (RE)
Tel. 0522.976128
Fax 0522.977919
www.cisedil.it
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