Aprile 2021
Anno IV - N. 4
Edizione mensile di AgONB, Agenzia di stampa dell’Ordine Nazionale dei Biologi. Registrazione n. 52/2016 al Tribunale di Roma. Direttore responsabile: Claudia Tancioni. ISSN 2704-9132
L’ITALIA RIAPRE
CON PRUDENZA
Draghi: “Rischio ragionato”. Diminuiscono
i contagi e i ricoveri. Accelerano le vaccinazioni
monitorando la variante indiana
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L’INDISPENSABILE E STORICO RUOLO DEL
BIOLOGO AMBIENTALE
NELLA BOTANICA APPLICATA
12 MAGGIO 2021
ORE 9:30
CORSO TEORICO-PRATICO
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Sommario
Sommario
EDITORIALE
3 Biologi e Vaccini
di Vincenzo D’Anna
PRIMO PIANO
52
6 Aperture prudenti, ma la guardia rimane alta
di Rino Dazzo
26 Tumori: reti oncologiche attive in 17 regioni
8 Covid e malattie renali, la speranza di Emilia Monti
è la teledialisi peritoneale
di Emilia Monti 28 Trapianto di trachea su paziente post-covid
di Emilia Monti
10 Qualità e sicurezza alimentare, i garanti
della salute e il ruolo del biologo 29 Tumori, ecco come si innescano e proliferano
di Stefania Papa di Emilia Monti
15 App e sito nuovo: il cogeaps si rifà il look 30 Tumori e il mix di molecole immuno-oncologiche
di Claudia Dello Iacovo di Domenico Esposito
58 Sos Antartide, un terzo dei ghiacci al collasso 86 Quinta olimpiade per la “divina” del nuoto
di Giacomo Talignani di Antonino Palumbo
70 Lo sviluppo sostenibile parte dalla cucina 96 I peptidi batterici sulle cellule tumorali potenziali
di Gianpaolo Palazzo bersagli dell’immunoterapia
di Valentina Arcovio
Biologi e Vaccini
di Vincenzo D’Anna
Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi
A
ll’atto dell’insediamento del nuo- inglesi. Bastò pubblicare la locandina di
vo Consiglio dell’Ordine, quindi quel convegno perché taluni “accademici”,
della mia presidenza, decidemmo accompagnati da orecchianti in perfetta
di inaugurare quella che si sareb- malafede, riuscissero a montare un’aspra
be rivelata, in seguito, la prolifica stagio- polemica contro la presidenza dell’ONB.
ne degli eventi organizzati In effetti quegli “accademi-
dall’ONB, con un primo L’Ordine Nazionale ci” si rivelarono, in seguito,
dei Biologi non ha
grande appuntamento: quel- in stretti rapporti con case
nulla a che fare con
lo incentrato intorno alle il contrasto alla pratica produttrici di vaccini ed
nuove frontiere della bio- dei vaccini e non ha alcuni di loro addirittura
logia, con tutta una serie di mai incoraggiato tale organici ai contributi che
distorta deduzione
argomenti scientifici, ancora talune case farmaceutiche
non definiti, che furono oggetto di un ap- elargivano alle loro università, ai laboratori
profondito dibattito. di ricerca, agli stessi soggetti.
Tra questi spiccava anche quello relati- Nomi e cifre vennero fuori in seguito,
vo all’esatta composizione dei vaccini. Pre- grazie ad un elenco che la comunità eu-
senti illustri scienziati tra i quali un premio ropea pubblica sui contributi a vario tito-
Nobel per la Biologia, Luc Montagnier, ed lo elargiti da produttori farmaceutici. Un
eminenti scienziati italiani, danesi, russi e elenco lungo che assomma a svariate decine
GdB | Aprile 2021 3
Editoriale
di milioni di euro. Nel frattempo, però, la che smentissero ogni dubbio. Tuttavia, così
lettera scarlatta che faceva del sottoscrit- non era e nulla servì di quella cagnara su-
to un no-vax militante, un anti-scientista, scitata dagli “ortodossi” che impedisse di
un indegno rappresentante di una catego- evidenziare come un’aporia giuridica, una
ria, faceva il suo corso. Insomma, a sentire vacanza di legge, consentisse ai produttori
la pletora dei denigratori, nessun biologo dei vaccini di non dover esibire gli esami
avrebbe mai dovuto e potuto porre questio- eseguiti sul prodotto finito.
ni che ponessero in discussione il sillogismo L’unico obbligo? Era quello di dimostra-
che i vaccini erano perfetti e la vaccinazio- re quale fosse il tipo di antigene presente
ne salvifica a prescindere. Il nel farmaco e il resto veni-
contrario di quello che è il va occultato dal brevetto di
Tra i meriti della
mandato etico per un uomo categoria dei biologi produzione. Insomma, tra
di scienza che di tutto può nella lotta al Covid-19, Ministero della Salute, Isti-
discutere e dubitare se ha c’è sicuramente tuto Superiore di Sanità,
l’identificazione
argomenti documentati e AIFA ed EMA (l’agenzia eu-
dei genomi virali
suffragati da prove. del virus Sars-CoV-2 ropea del farmaco) nessuno
A nulla servì spiegare che, era in grado di confutare le
chiedere di sapere quale fosse l’esatta com- tesi di coloro i quali denunciavano l’igno-
posizione del farmaco vaccino, non equiva- ranza sui dati completi della composizione
leva a bandire una campagna contro l’uso del farmaco vaccino. Tuttora siamo in que-
dei vaccini in medicina e le benefiche rica- ste condizioni. Ma il tempo è galantuomo e
dute che questa pratica ha avuto nei secoli! mette sempre in luce, sopiti i clamori e le
Nossignore: si chiedeva un’abiura a pre- strumentalizzazioni che li accompagnano,
scindere. Un atto di fede che venisse suf- la verità storica.
fragato dalla letteratura scientifica, come se L’Ordine Nazionale dei Biologi non ha
la letteratura stessa contenesse l’indicazio- nulla a che fare con il contrasto alla prati-
ne certa di esami qualitativi e quantitativi ca dei vaccini, non ha mai parteggiato per
4 GdB | Aprile 2021
Editoriale
PRUDENTI
Italia risultano positive 442.771 persone, di cui
2.711 in terapia intensiva, 19.860 ricoverate con
sintomi e 420.200 in isolamento domiciliare.
Come si legge nell’ultimo report settimanale
MA LA GUARDIA
del Ministero della Salute «il quadro complessi-
vo resta ancora a un livello molto impegnativo.
Complessivamente l’incidenza resta elevata e
ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000)
che permetterebbero il contenimento dei nuo-
RIMANE ALTA
vi casi. Di conseguenza, è necessario continua-
re a ridurre il numero di casi e progredire con
la campagna vaccinale». La raccomandazione
è sempre quella di rispettare le misure di pro-
tezione individuale e distanziamento, anche in
considerazione della «prevalente circolazione in
Italia di una variante virale caratterizzata da una
Calano i contagi giornalieri e aumentano le vaccinazioni trasmissibilità notevolmente maggiore».
con un quadro complessivo ancora “impegnativo” Il testo ministeriale fa riferimento alla varian-
te inglese, ma ad aggiungere preoccupazione è
l’approdo in Italia - primi casi in Veneto e To-
scana - della variante indiana, caratterizzata da
una doppia mutazione nella proteina Spike che
di Rino Dazzo rende più facile l’inserimento del virus all’inter-
no dell’organismo. Un’importante rassicurazio-
ne al riguardo l’ha fornita Ugur Sahin, lo scien-
ziato che ha fondato e che dirige BioNTech, la
biotech che insieme a Pfizer ha messo a punto
L’
il vaccino anti Covid: il siero sembra funzionare
Italia riapre con prudenza, ma non è an- sulla nuova forma virale. «La variante indiana –
cora fuori dal tunnel. A partire da lunedì ha detto Sahin – presenta delle mutazioni che
26 aprile buona parte degli abitanti del abbiamo già studiato e contro le quali il nostro
paese ha iniziato a riassaporare maggio- vaccino ha dimostrato di funzionare. Questo è
re libertà di movimento. Quattordici le alla base della nostra fiducia».
regioni gialle, cinque quelle contrassegnate dal E a proposito di vaccini, la campagna in Ita-
colore arancione (Puglia, Basilicata, Calabria, lia procede a ritmo più sostenuto, ma senza le
Sicilia e Valle d’Aosta), una sola dal rosso: la accelerazioni decisive auspicate nelle precedenti
Sardegna. Un «rischio ragionato», come lo ha settimane. L’obiettivo l’ha indicato il ministro
definito il presidente del Consiglio Mario Dra- della Salute, Roberto Speranza: «Entro giugno
ghi, dal momento che la situazione a livello epi- puntiamo a vaccinare con almeno una dose tutti
demiologico rimane piuttosto seria. gli over 60». Augurandosi di non incappare in
I dati relativi ai contagi giornalieri suggeri- altri imprevisti. Dopo la momentanea sospen-
scono infatti come questa ondata sia agli sgoc- sione del vaccino messo a punto da AstraZeneca
cioli, ma non alle spalle. L’incremento quo- (che nel frattempo ha cambiato denominazione
tidiano su base nazionale resta significativo, in Vaxzevria), si sono persi giorni preziosi an-
con oltre 10mila casi di media al giorno nella che per quel che concerne il vaccino monodose
settimana 22-28 aprile, così come troppo alto Janssen, sviluppato da Johnson & Johnson. La
rimane il tributo pagato in termini di decessi: distribuzione di entrambi è ripresa – anzi, nel
superata la soglia dei 120mila morti dall’inizio caso di J&J è partita – solo nella seconda metà
dell’epidemia, con una media superiore ai 300 di aprile, con la raccomandazione dell’Aifa di
© BaLL LunLa/shutterstock.com
mente somministrate. Il 22,33% della popola- riduzione dei contagi a livello nazionale. Il trend
zione (13.318.277 persone) ha ricevuto soltanto dei nuovi casi settimanali per 100mila abitanti
la prima dose, il 9,34% (5.568.648) ha comple- vede in testa la Valle d’Aosta con 247, seguita da
tato il ciclo vaccinale. Il tutto con marcate diffe- Puglia (224) e Campania (219). Anche le regioni
renze a livello regionale. Le regioni più virtuose, messe meglio sono sopra la soglia dei 50 casi per
quelle che hanno immunizzato la percentuale 100mila abitanti: Umbria (81), Provincia Auto-
più alta di persone con entrambe le dosi Pfizer, Al 28 aprile in Italia noma di Bolzano (78) e Molise (72). E con le
Moderna e AstraZeneca o col siero monodose sono state consegna- riaperture e il progressivo ritorno alla normalità
Johnson & Johnson, sono state Molise (11,8%), te 22.410.560 dosi i dati, sottolineano gli esperti, sono destinati a
Liguria(11,1%), Emilia-Romagna (10,9%) e (15.612.480 Pfizer, peggiorare.
4.662.580 AstraZeneca,
Friuli-Venezia Giulia (10,5%). In coda alla 1.955.700 Moderna e
La sfida da vincere resta essenzialmente una:
classifica - elaborata dalla Fondazione Gimbe - 179.800 Janssen), di cui dare una spinta alla campagna vaccinale, visto
Calabria (8%), Provincia Autonoma di Trento, l’84,3% (18.886.925) effet- che è ancora lontano l’obiettivo delle 500mila
Campania e Puglia, tutte al 7,6%. tivamente somministrate. vaccinazioni quotidiane. Il trend dell’ultima set-
Gli over 80 sono la fascia d’età messa mag- timana di aprile è di 357.946 dosi giornaliere e
giormente in sicurezza (6.581.449 dosi), segui- di questo passo l’immunità di gregge si raggiun-
ta dalla fascia 70-79 anni (3.815.680), opera- gerebbe a fine ottobre, anziché ad agosto come
tori sociosanitari (3.213.418), soggetti fragili auspicato dal Governo.
© Drazen Zigic/shutterstock.com
COVID E MALATTIE
RENALI, LA SPERANZA
È LA TELEDIALISI
PERITONEALE
Giuseppe Grandaliano (Università Cattolica del Sacro Cuore e Policlinico Gemelli):
“La dialisi domiciliare è la possibilità migliore da offrire ai pazienti”
di Emilia Monti
L
a seconda ondata di Covid-19 ha tra- Ora però si rafforza un nuovo trend che
volto le persone con malattia rena- regala speranza e fiducia ai pazienti. Fare sia la
le cronica, con un tasso di mortalità dialisi, che gli esami del sangue direttamente a
che ha toccato quota 22%. Durante casa, sempre però controllati dal medico a di-
la pandemia il numero dei pazienti in stanza. Per deospedalizzare il più possibile e mi-
emodialisi positivi è passato dal 3,4% della pri- gliorare la qualità di vita dei pazienti e dei loro
ma ondata all’11,6% della seconda; il numero familiari. E’ il principio al quale si ispirano le più
dei pazienti in dialisi peritoneale e domiciliare recenti esperienze di teledialisi peritoneale, cor-
è passato dall’1,3% al 6,8%; si è registrato un redate da esami del sangue point-of-care, cioè
picco anche per i trapiantati che si sono infetta- fatti a casa anche quelli, da una goccia di sangue.
ti, che passano dallo 0,8% al 5%. Sono circa 50 mila i pazienti dializzati in
I pazienti in dialisi domiciliare e peritonea- Italia, potenzialmente quasi tutti candidabili
le e ancor più i trapiantati sono stati esposti in alla dialisi peritoneale. Ma i numeri racconta-
maniera decisamente più significativa che nella no un’altra storia: i pazienti sottoposti in Italia
prima ondata, ma proporzionalmente meno di a dialisi peritoneale sono appena l’8-10% del
quelli in emodialisi ospedaliera, che devono re- totale. Eppure, l’unica vera controindicazione
carsi nei Centri ospedalieri più volte a settimana clinica alla dialisi peritoneale è un pregresso
e trascorrere diverse ore in ambienti comuni, sia intervento importante sull’addome, che renda
in attesa, sia durante il trattamento dialitico. inutilizzabile il peritoneo. Vanno inoltre consi-
Come funziona
L a dialisi peritoneale si fa tutti i giorni. La
forma cosiddetta ‘manuale’ si effettua di
giorno, attraverso un catetere peritoneale (un
tubicino che arriva in addome); tre volte al
giorno, il paziente mette nella cavità peritone-
ale il liquido di dialisi ed elimina quello prece-
dente. Più moderna è la forma ‘automatizzata’:
la sera, prima di andare a dormire, il paziente
collega ad un monitor le sacche con i fluidi
di dialisi che entrano attraverso un tubicino in
addome e ‘lavano’ per tutta la notte il sangue.
La dialisi peritoneale fino a qualche anno
fa veniva controllata attraverso il semplice
contatto telefonico. Da qualche anno invece i
dati della macchina di dialisi possono essere
controllati da remoto; si scaricano su una piat-
taforma Cloud e la mattina i nefrologi possono
leggere il risultato delle dialisi effettuate dai
pazienti durante la notte.
© mi_viri/shutterstock.com
derate anche le limitazioni organizzative: per il platea, ricorrendo alle nuove tecnologie di tele-
paziente anziano senza caregiver o supporti la consulto. Il paziente giovane e autosufficiente fa
dialisi peritoneale non è indicata. tutto da solo e può risolvere eventuali problemi
E il Policlinico Universitario A. Gemelli con un colpo di telefono al centro di nefrologia
IRCCS è in prima fila, come il più grande centro di riferimento. Ma ci sono tanti altri pazienti an-
di dialisi peritoneale del Lazio e tra i principali ziani, non autosufficienti, con più problemi, per
centri italiani, insieme a quelli di Bari, Brescia, i quali poter accedere alla “tele-dialisi” rappre-
Vicenza e Alba. senta un vantaggio importante, che tra l’altro dà
«La dialisi peritoneale – spiega il professor un aiuto anche ai caregiver eventualmente coin-
Giuseppe Grandaliano, Ordinario di Nefrolo- volti. In questo modo è possibile seguire age-
gia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, volmente i pazienti anche in contesti geografici
© Hospital man/shutterstock.com
campus di Roma e Direttore dell’Unità opera- difficilmente accessibili, come i piccoli paesi di
tiva Complessa di Nefrologia della Fondazione montagna o le isole. Unire la possibilità di un te-
Policlinico Universitario Agostino Gemelli Ircss leconsulto alla dialisi peritoneale è importante».
- nasce di per sé come dialisi domiciliare ed è la «Al paziente in pre-dialisi – spiega il pro-
possibilità migliore da offrire ai pazienti. L’emo- fessor Grandaliano - la prima offerta da fare
dialisi domiciliare è infatti di per sé una nicchia: sarebbe il trapianto di rene da vivente, seguita
il centro che assiste più pazienti, il San Giovanni Sono circa 50 mila i pa- dalla dialisi peritoneale e infine dall’emodialisi.
Bosco di Torino, ne ha appena una decina e noi zienti dializzati in Italia. Ma i piccoli centri che non hanno esperienza di
stessi seguiamo con questa modalità appena 4 Quelli sottoposti a dialisi dialisi peritoneale non offrono mai la teledialisi
pazienti”. Questo accade perché con l’emodia- peritoneale sono l’8-10% peritoneale. Qui al Gemelli, su 190 pazienti dia-
del totale.
lisi, la gestione delle apparecchiature è estrema- lizzati che seguiamo, 70 (il 37%) sono in dialisi
mente complessa; e lo stesso dicasi per l’accesso peritoneale».
vascolare. I pazienti devono essere in grado di A queste novità adesso si sta aggiungendo la
pungersi da soli la fistola o di connettersi con possibilità di avere un point-of-care a casa del
il catetere vascolare centrale, per poi mantene- paziente, ovvero la possibilità di determinare
re una circolazione extracorporea per almeno tutti quei parametri che ci possono servire per
due ore al giorno. In casa. Da soli. Al contrario valutare l’efficacia del trattamento dialitico (la
– spiega il professor Grandaliano - la dialisi pe- creatinina, l’azotemia, gli elettroliti). Basta una
ritoneale è già “disegnata” per essere effettuata goccia di sangue (come si fa con la glicemia) per
a domicilio e, in questo contesto, diventa impor- avere queste risposte e riceverle direttamente al
tante allargare in qualche maniera l’eventuale centro dialisi.
QUALITÀ E SICUREZZA
ALIMENTARE, I GARANTI
DELLA SALUTE E
IL RUOLO DEL BIOLOGO
Dalla tutela dell’ambiente ai controlli estesi lungo tutto l’arco della filiera, solo così
i sapori arrivano incontaminati e sicuri sulle nostre tavole
di Stefania Papa*
S
apere cosa mettiamo a tavola, cono- lare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
scere la qualità dei cibi che mangia- (OMS) che ritiene tale misura “efficace” anche
mo, tracciarne (anche) la loro prove- per “aiutare i consumatori ad adottare compor-
nienza, non ha prezzo in termini di tamenti alimentari più sani”. Tuttavia, non ci
salvaguardia e tutela del consumato- sono solo i “valori nutrizionali” da considerare.
re. Da anni, non solo in Italia, scienziati, esperti Il mondo degli alimenti, si sa, ruota, infatti,
di salute pubblica, epidemiologia, alimentazione attorno a regole e leggi che tengono impegnati
e farmacologia, sono impegnati in un dibattito più attori della vasta e variegata filiera dell’A-
che mira alla corretta “conoscenza” degli ali- groalimentare. Pensiamo, ad esempio, a quanto
menti. Com’è noto, l’adozione di un sistema di proposto dai carabinieri per la Tutela Agroali-
informazione nutrizionale basato sulle etichet- mentare in occasione della Giornata nazionale
te, è raccomandata un po’ da tutti i comitati di del Consumatore: una vivace ed accattivante
esperti nazionali ed internazionali, in partico- rappresentazione grafica del quadro normativo
vigente in materia di “sicurezza alimentare”, il
disegno di un soleggiato giardino (denominato
*Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Bio- il “giardino dei diritti”), in cui tutti gli elementi
logi, delegata alla Sicurezza Alimentare e raffigurati hanno assunto un valore simbolico,
delegata per le regioni Toscana e Umbria. e i diritti stessi sono diventati dei fiori paffu-
ti dallo stile vagamente naif. L’obiettivo, come
© Billion Photos/shutterstock.com
ci ha tenuto a precisare il comando dell’Arma, che, nel settore dell’export, oggi più di due pro-
è stato quello di spiegare, in modo semplice, la dotti di tipo italiano su tre siano falsi: si tratta
© Ekaterina_Minaeva/shutterstock.com
normativa per il consumatore, con “una mappa dell’Italian sounding, un fenomeno considerato
concettuale quanto più confacente all’immedia- “grave minaccia al made in Italy agroalimentare”
to utilizzo da parte di operatori e consumatori, e, come tale, da contrastare. Gli interroganti han-
guardando altresì al momento della formazione no inoltre denunciato come il mercato del falso
di studenti ed appassionati” della materia. valga oggi più del doppio del fatturato regolare,
Non per ultimo, ancora, in materia di agroali- determinando, in tal modo, una grave perdita di
mentare, proprio tale argomento è stato oggetto, L’adozione di un ricchezza per i nostri territori, anche in termini
sistema di informazione
lo scorso 3 marzo, in Senato, di un’interrogazio- nutrizionale basato sulle
occupazionali.
ne parlamentare (la numero 3-02312) rivolta al etichette, è raccomandata Proprio in questo contesto vanno dunque ad
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, un po’ da tutti i comitati inserirsi le linee programmatiche fissate, recen-
completamente incentrata sulla tutela e sulla pro- di esperti nazionali ed temente, dal ministero delle Politiche Agricole
mozione del “made in Italy”. Un’interrogazione, internazionali, in partico- Alimentari e Forestali. In particolare, il Mipaaf
lare dall’Organizzazione
si badi bene, posta, sì, a salvaguardia della filiera Mondiale della Sanità
ha rimarcato la necessità che le scelte di politica
e delle eccellenze tricolori, ma anche e soprattut- (OMS). agricola, alimentare e forestale, siano integrate
to di chi, poi, quei prodotti, alla fine, è destinato tra loro, per interpretare in chiave innovativa,
a consumarli. In particolare nel testo presentato ecologica e inclusiva le principali necessità di so-
a palazzo Madama, si è posto l’accento sul fatto stegno che la transizione ecologica richiede.
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dell’origine del riso e del pomodoro nei prodotti la vera insidia, la vera difficoltà. Lo ribadiamo:
trasformati, tale obbligo è stato prorogato al 31 più che discutere sulla natura ideale del sistema
dicembre 2021. di etichettatura “perfetto”, la domanda che in
Fermo e deciso è apparso, al momento, il casi del genere tutti quanti noi dovremmo porci
rifiuto del Nutriscore, il modello di etichettatu- è la seguente: sarò in grado di far arrivare, nella
ra a “semaforo”, messo a punto dai ricercatori Ciò che conta è che chi maniera più corretta, giusta ed efficace, le infor-
dell’università di Parigi e dell’Inserm, concepi- legge un’etichetta poi ne mazioni che contano a chi poi si accinge ad ac-
to per segnalare i cibi che contengono un’alta capisca appieno anche il quistare e consumare un determinato alimento?
percentuale di grassi e sale. Un sistema basato significato, senza bisogno Sarò realmente in grado di varare una guida va-
di... cifrari! Ed è qui che
su un formato che indica i singoli valori nutri- entra in gioco la profes-
lida, facile da consultare e che possa fungere da
zionali con una scala di cinque colori (dal rosso sionalità del Biologo, con supporto concreto rispetto a quanto essa stessa
al verde), a cui corrispondono le prime cinque le sue speciali competen- dice e contiene, senza lasciare spazio a frainten-
lettere dell’alfabeto (a-b-c-d-e). Non è ammissi- ze, la sua poliedricità, la dimenti ed incomprensioni?
bile, secondo il Mipaaf, per dirla con altre paro- sua capacità di interfac- In soldoni: che sia il Nutriscore o il modello
ciarsi con la multidiscipli-
le, che una bibita gassata senza zucchero abbia narietà e quella naturale
all’italiana, ciò che conta è che chi legge un’eti-
il bollino verde e invece prodotti che sono dei propensione al gioco chetta poi ne capisca appieno anche il significa-
capisaldi della dieta mediterranea come olio d’o- di squadra che ne fa il to, senza bisogno di... cifrari! Ed è qui che entra
liva o parmigiano reggiano vengano penalizzati! partner perfetto in ogni in gioco la professionalità del Biologo, con le sue
A tal proposito, il Belpaese sarebbe propenso ad occasione: chi se non lui speciali competenze, la sua poliedricità, la sua
potrebbe dare una mano
adottare un modello alternativo con il cosiddetto a stilare questa “guida
capacità di interfacciarsi con la multidisciplina-
“schema a batteria”, nella convinzione che possa per il consumatore”? rietà e quella naturale propensione al gioco di
rivelarsi più utile al consumatore. Resta comun- squadra che ne fa il partner perfetto in ogni oc-
que il fatto che l’indicazione di massima, almeno casione: chi se non lui potrebbe dare una mano a
nel nostro Paese, rimane quella che tali schemi stilare questa “guida per il consumatore”? Tutta-
debbano rimanere volontari e non obbligatori, e via, per far sì che questo accada, occorre lavorare
che vadano comunque esentate da una eventuale sodo per rafforzare l’intesa tra i Biologi e le isti-
applicazione obbligatoria le produzioni a indica- tuzioni preposte (pensiamo al Mipaaf, al Mise,
zioni geografica. agli istituti Zooprofilattici, al Cnr, al Crea, alle as-
Ora, in quanto Biologi, rappresentanti, cioè, sociazione dei consumatori ed a quelle di catego-
a pieno titolo, di una categoria attiva anche e so- ria) con un discorso ampio che veda impegnata e
prattutto nel campo della Sicurezza Alimentare, coinvolta la nostra categoria in tutti i settori della
non possiamo non rimarcare come sia triste, a filiera dell’agro-alimentare: dalla produzione,
tutt’oggi, dover rilevare come su un argomento all’imballaggio, fino, appunto, all’etichettatura,
del genere ci sia ancora bisogno di fare chiarezza. alla distribuzione ed infine all’acquisto del pro-
La domanda di fondo resta la stessa: che sia dotto. A prescindere dai supporti, solo renden-
il Nutriscore o un altro modello quello adottato, do più chiare e comprensibili le cose da capire
alla fine, cosa capirà il consumatore? Cosa com- potremo raggiungere il nostro obiettivo!
14 MAGGIO 2021
ORE 9:30
CORSO TEORICO-PRATICO
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I biologi per l’ambiente: nasce il
COORDINAMENTO NAZIONALE
BIOLOGI AMBIENTALI (CNBA)
30 aprile 2021
ore 16:00
Diretta su OnbTv e Facebook
Q
uando tecnologia ed inno-
vazione procedono a brac-
cetto, a trarne beneficio è
anche la formazione con-
tinua, senza la quale non
c’è professionista sanitario che tenga.
Com’è noto, dall’1 marzo del 2020, in
ottemperanza al Dl 76/2020, l’accesso
alla piattaforma informatica del Con-
sorzio di gestione anagrafica delle pro-
fessioni sanitarie (Cogeaps), è diventa-
to possibile solo attraverso l’utilizzo di
Spid e Cie.
Ora, per semplificare ulteriormente
l’accesso ai servizi offerti dall’organismo
ministeriale per la “formazione continua
in medicina”, si profila, all’orizzonte,
una doppia novità, che non può non es-
sere salutata con viva soddisfazione dal
momento che rappresenta un ulteriore
passo in avanti compiuto dal Cogeaps
lungo la strada dell’ammodernamento e
dell’informatizzazione. Dal prossimo 31
maggio infatti, saranno attivi sia l’App
che il nuovo portale web istituzionale
del consorzio che riunisce le Federazio-
ni Nazionali degli Ordini e dei Collegi
© fizkes/shutterstock.com
e le Associazioni dei professionisti della
salute che partecipano al programma di
Educazione Continua in Medicina.
E’ importante comprendere come
la nuova “applicazione”, disponibile e
scaricabile gratuitamente su App Store
APP E SITO NUOVO: IL COGEAPS
(iOS) o Play Store (Android), sia stata
concepita proprio con l’obiettivo di for-
nire uno strumento di interazione più
SI RIFÀ IL LOOK
semplice ed efficace a tutti i professioni- Quando tecnologia ed innovazione procedono a braccetto,
sti sanitari, tra cui ovviamente, spiccano a trarne beneficio è anche la formazione
anche i Biologi. Per iniziare ad utilizzar-
la basterà soltanto autenticarsi con le
credenziali Spid e poter, così, accedere di Claudia Dello Iacovo*
al sistema unitario e condiviso per la
gestione dei crediti formativi. Analogo
discorso va fatto per il nuovo portale
del Cogeaps, a sua volta rimodellato e ancor più la gestione delle procedure e efficace il Cogeaps, in modo così da po-
pensato con lo scopo di semplificare di consentire agli Ordini, tra cui il no- ter verificare, di volta in volta, lo stato
stro ONB, di disporre dei parametri di di conseguimento dei propri crediti for-
valutazione dei propri professionisti, in mativi; inoltre il restyling offrirà all’or-
* Consigliera dell’Ordine Nazionale regola con l’obbligo formativo, in tem- ganismo la possibilità di poter erogare
dei Biologi con delega alla Forma- po reale. in maniera più agevole ed immediata, i
zione, componente della Commis-
sione ECM e delegata ONB per le
Tutto questo, va sottolineato, per servizi di anagrafica e di certificazione
regioni Puglia e Basilicata consentire ai professionisti sanitari di Ecm a garanzia, ovviamente, delle Isti-
interrogare in maniera più semplice ed tuzioni di riferimento.
“
“CASCO” PER L’INSUFFICIENZA
RESPIRATORIA. LA VIA ITALIANA
CONTRO L’INTUBAZIONE
Massimo Antonelli, direttore anestesista del Gemelli, spiega i vantaggi dell’utilizzo
di questa metodica basata sulla ventilazione meccanica non invasiva precoce
di Chiara Di Martino
N
on è uno strumento nuovo, e anche l’approvvigionamento: una italo-inglese e una
la modalità di utilizzo del “casco” 100% italiana: la Dimar e la Intersurgical), dove
sperimentata oggi a supporto della viene usato da molti rianimatori, il casco ridu-
respirazione ha già qualche anno: ce in modo significativo la necessità di ricorrere
risale infatti ai primi anni 2000 il all’intubazione e alla ventilazione invasiva.
primo studio, guidato da Massimo Antonelli, Prof. Antonelli, quali sono le due metodi-
oggi direttore Anestesia, Rianimazione, Terapia che messe a confronto?
Intensiva e Tossicologia clinica della Fondazio- «Quella che sfrutta la ventilazione meccanica
ne Policlinico Universitario Agostino Gemelli non invasiva precoce settata secondo parametri
IRCCS e professore ordinario di Anestesiologia che consentono un supporto pressorio maggiore
e Rianimazione all’Università Cattolica, campus capace di “riaprire” il polmone colpito dal pro-
di Roma, con cui si sperimentò l’utilizzo del “ca- cesso infiammatorio, riducendo anche la fatica
sco” per le gravi insufficienze respiratorie (tan- respiratoria, e l’ossigenoterapia precoce ad alti
ti gli articoli apparsi: nel 2002 su Critical Care flussi umidificati e riscaldati, che è considerata
Medicine, nel 2006 su Intensive Care Medicine, l’ausilio di uso più diffuso attualmente, come
tanto per citarne qualcuno). E proprio quello indicato anche dalle linee guida per i pazienti
stesso casco, usato ormai da circa 20 anni, è oggi con ipossiemia grave del 2020. Questa modalità
protagonista di un nuovo tassello del puzzle di erogare ossigeno, anziché tramite le normali
per la cura di pazienti con grave insufficienza cannule nasali o le mascherine, si basa su flus-
respiratoria, inclusi quelli con polmonite da Co- si che superano i 60 litri al minuto, che, con la
vid-19. Nel nuovo studio HENIVOT, pubblica- caratteristica di essere riscaldati (intorno ai 37
to su JAMA – il cui primo autore è Domenico gradi) e umidificati correttamente, migliorano
Luca Grieco (Gruppo di studio Covid-ICU Ge- anche il lavaggio della CO2 dello spazio morto
melli), che con il prof. Antonelli e altri colleghi delle vie aeree e riducono il lavoro respiratorio».
ha confrontato due diverse modalità di utilizzo E quali differenze sono state riscontrate?
del casco. Inventato e prodotto in Italia (due le «Dal punto di vista del numero di giorni li-
aziende che al momento ne rendono possibile beri dalla ventilazione meccanica (cioè quanti
Chi è
P rofessore di Terapia In-
tensiva e Anestesiologia,
Direttore del dipartimento
di Emergenza, Medicina di
Terapia Intensiva e Aneste-
siologia alla Fondazione
Policlinico Ospedale Uni-
versitario A. Gemelli IRCCS
- Università Cattolica di
Roma, Massimo Antonelli è stato anche presi-
dente della European Society of Intensive Care
Medicine (ESICM) e della SIAARTI (Società
Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e
Terapia Intensiva). È membro della Task force
del governo italiano contro la pandemia di
SARS Cov 2. È autore di più di 300 articoli con
più di 42000 citazioni.
giorni il paziente riesce a stare dopo l’utilizzo – ma è davvero una modalità innovativa: è anche
della metodica senza ricorrere ad altri sistemi di piuttosto confortevole rispetto ad altre interfac-
ventilazione di ogni genere: in sostanza né casco, ce, cosa che lo rende utilizzabile per tempi più
né intubazione né altro) non c’è una grande dif- lunghi».
ferenza. Il vero vantaggio della prima metodica è Insomma, stiamo parlando di qualcosa di
quello di prevenire l’intubazione e la ventilazio- diverso dal casco per l’erogazione della CPAP?
ne meccanica invasiva in percentuali maggiori «Strutturalmente sono simili. CPAP - acro-
rispetto all’ossigenoterapia ad alti flussi». nimo di Continuous Positive Airway Pressure -
Qual è, dunque, il messaggio? in italiano significa Pressione Positiva Continua
«Che entrambi gli utilizzi migliorano l’ossi- delle vie aeree, si applica sul respiro spontaneo,
genazione nelle fasi precoci dell’insufficienza re- non assistito, del paziente, attraverso alti flussi
spiratoria legata al Covid-19. Se però lo sguardo e una valvola di Pressione di fine espirazione
si sposta sulla capacità di evitare l’intubazione (PEEP) in grado di contribuire al reclutamen-
dei pazienti il miglior risultato si ha con la “no- to alveolare. Nel nostro caso, invece, si sfrutta
stra” metodica. Che, come contraltare, richiede Il casco come supporto il ventilatore meccanico da terapia intensiva im-
un monitoraggio continuo: se il paziente dovesse alla ventilazione è stato postato con parametri puntuali e il respiro del
introdotto circa 20 anni
avere bisogno di essere intubato, bisognerebbe fa. Oggi è protagonista
paziente è assistito».
intervenire subito». di un nuovo tassello Lo studio ha ricevuto finanziamenti?
Qual è stato il target dello studio? del puzzle per la cura di «È stato finanziato dalla Società Italiana di
«La nostra ricerca è stata condotta tra ot- pazienti con grave insuf- Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia
tobre 2020 e febbraio 2021 su 109 pazienti ar- ficienza respiratoria, in- Intensiva (SIAARTI) e condotto in collabora-
clusi quelli con polmonite
ruolati presso alcune unità di terapia intensiva da Covid-19. Ne parla un
zione con l’Ospedale degli Infermi di Rimini e
italiane e ha dimostrato che il casco è sistema più nuovo studio pubblicato le Università di Ferrara, Chieti e Bologna. Que-
performante per assistere i pazienti con insuffi- sulla rivista Jama. sta ricerca, come tutto l’impegno profuso du-
cienza respiratoria acuta da Covid-19. Sono sta- rante la pandemia, è frutto dell’enorme lavoro
te le rianimazioni italiane ad adottare per prime di squadra di anestesisti rianimatori, specializ-
durante la pandemia di COVID-19 questo tipo zandi, infermieri e di tutto il personale sanita-
di supporto ventilatorio». rio coinvolto nell’assistenza dei pazienti con
Il sistema è stato testato solo in Italia? Covid-19 nelle terapie intensive del Policlinico
«Per lo più sì. Il suo uso non è stato frequen- Gemelli e degli altri ospedali coinvolti».
te all’estero – qualcosa è stato visto negli Usa e Lo studio andrà avanti?
in Germania, un po’ meno in Francia e Spagna «Certo, siamo al lavoro su ulteriori sviluppi».
“
DAL MARE, MOLECOLA
PER LA CURA DI
TUMORI E MALATTIE
DEGENERATIVE
È in fase preclinica il Sulfavant A, un sulfolipide simile ad alcuni composti
presenti in alghe marine, su cui fa ricerca da anni un team italiano.
Angelo Fontana (Icb-Cnr) ne spiega i dettagli
M
olecole che agiscano sui vari “at- tà di Napoli “Federico II”. Coordina il gruppo
tori” di un tumore, da un lato di Chimica Bio-Organica e Chemical Biology
con un’azione diretta sulla pa- le cui ricerche sono indirizzate allo sviluppo di
tologia, dall’altro, più indiretta- nuovi principi terapeutici da piccole molecole
mente, sul sistema immunitario naturali e di processi biotecnologici basati su
del paziente: è quello che studiano i ricercatori microorganismi marini. Autore di oltre 300 la-
coinvolti nel progetto Advise (Antitumor Drugs vori scientifici tra articoli, comunicazioni e bre-
and Vaccines from the Sea), un ambizioso pia- vetti, ha fondato nel 2016 la BioSEArch SRL,
no di ricerca cofinanziato dall’Unione Europea, una società start-up di biotecnologie avanzate
dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania. per lo sviluppo di prodotti naturali in medicina,
I nomi in calce alle ultime scoperte – parti- alimenti funzionali e cosmetici. Insieme a Raffa-
colarmente significative per la prevenzione e la ele De Palma, direttore di Immunologia Clinica
cura di alcuni tumori e malattie degenerative al Policlinico San Martino di Genova, già da una
ma anche come adiuvanti di vaccini – apparten- ventina d’anni, si è interessato in maniera via via
gono all’Istituto di chimica biomolecolare del più continua di piccole molecole che sono in
Consiglio nazionale delle ricerche (Icb-Cnr) di grado di interagire con il sistema immunitario.
Napoli, a tre dipartimenti di oncologia (Azien- Oggi uno dei principi attivi che hanno studiato,
da Ospedaliera San Giuseppe Moscati, CEBR il Sulfavant, è in fase preclinica. Ma facciamo un
– Università di Genova, Gruppo MultiMedica), passo indietro per ripercorrere i passi di questa
alla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Na- ricerca.
poli, a diverse aziende della filiera e start up nel Professor Fontana, quando nasce il proget-
campo delle biotecnologie. Uno dei promotori to Advise?
della ricerca è il prof. Angelo Fontana, Direttore «Ci siamo “inciampati”, in qualche modo,
dell’Istituto di Chimica Biomolecolare del Cnr nel senso che ha preso il via studiando altre
e Professore Ordinario di Chimica Organica cose, come spesso accade nel mondo della ri-
presso il Dipartimento di Biologia dell’Universi- cerca. Da circa una ventina d’anni, con il prof.
“
ADENOVIRUS
ONCOLITICI MODIFICATI
PER UCCIDERE
LE CELLULE TUMORALI
Il progetto di ricerca di una giovane dottoranda del Ceinge di Napoli,
Maria Vitale, sembra una strategia terapeutica efficace e promettente
L
a viroterapia oncolitica è un approc- come target anti PD- L1, uno dei più importan-
cio terapeutico emergente, basato su ti inibitori di checkpoint immunitari espressi da
virus capaci di replicarsi per infettare gran parte delle cellule tumorali. Un traguardo
e distruggere selettivamente le cellule che l’ha portata a vincere due premi: l’Excellence
tumorali, provocando il rilascio di an- in Research Award e il Meritous Abstract Travel
tigeni associati al tumore e stimolando, quindi, Award, grazie al quale potrà partecipare all’An-
una risposta immunitaria antitumorale. Sotto i nual Meeting del prossimo anno che si terrà a
riflettori ci sono gli adenovirus oncolitici che pos- Washington D.C a maggio 2022. Intanto, già nel
sono uccidere le cellule tumorali in modi diversi, maggio di quest’anno è stata chiamata a relazio-
principalmente inducendo la morte cellulare im- nare sui risultati della ricerca al 24esimo Annual
munogenica. meeting dell’American Society of Gene e Cell
È questo il fulcro della ricerca di Maria Vi- Therapy.
tale, una giovanissima dottoranda del Ceinge, Grandi soddisfazioni per lei, così giovane.
Centro di Biotecnologie avanzate che ha sede a Dottoressa Vitale, da dove è partita la sua ricer-
Napoli. Gli adenovirus oncolitici sono al centro ca?
del suo progetto di ricerca: Maria Vitale, 29 anni, «L’idea di partenza esiste da molti anni, oltre
laureata in Scienze Biologiche e studi magistra- al fatto che, nel mondo, ci sono molti gruppi di
li in Diagnostica Molecolare, è oggi all’ultimo ricerca focalizzati sugli Adenovirus oncolitici. Al
anno di dottorato in Medicina Molecolare e Bio- mio arrivo al Ceinge, anche grazie alla guida della
tecnologie Mediche all’Università “Federico II” mia ‘tutor’ interna, la ricercatrice Eleonora Leg-
di Napoli che l’ha portata dritta fino al Ceinge giero, siamo riusciti a produrre i primi risultati,
e al laboratorio di Terapia Genica del professor che sono quelli su cui si concentra il mio progetto
Lucio Pastore, ordinario di Biochimica clinica e di dottorato, ormai giunto quasi al termine».
Biologia Molecolare clinica. Quali sono questi risultati?
Quello che hanno indagato, insieme a un nu- «Abbiamo modificato un Adenovirus onco-
trito team di ricercatori, è lo sviluppo di un Ade- litico - che cioè distrugge le cellule tumorali in
novirus oncolitico modificato per esprimere un modo selettivo, non danneggiando le cellule sane
scFv (per esteso single chain fragment variable, - per esprimere un scFv. per esteso: single chain
una struttura anticorpale semplificata) che ha fragment variable, che ha come target anti PD-
L1, uno dei più importanti inibitori di checkpoint «Al momento, le strategie a base di virus on-
immunitari espressi da gran parte delle cellule tu- colitici non possono comunque evitare la che-
morali. La finalità è doppia: da un lato, distrugge- mioterapia, che però, come sappiamo, è dannosa
re le cellule tumorali, dall’altro riattivare il sistema per tutte le cellule, anche quelle non tumorali.
immunitario contro quelle stesse cellule». La prospettiva a lungo termine potrebbe essere
Quali test sono stati effettuati a sostegno del- quella di utilizzare queste nuove terapie in sosti-
la vostra idea di partenza? tuzione, ma in questa fase è ancora difficile dire
«Prima di tutto, esperimenti in vitro. Poi sia- se sia verosimile ed è ancora più difficile stimarne
mo passati a quelli in vivo con modelli murini di le tempistiche».
melanoma; la progressione del tumore è stata va- Quali sono i prossimi passi?
Maria Vitale.
lutata nel tempo e abbiamo visto che il melanoma «Si procede con altri test; dobbiamo ripete-
subiva un rallentamento della crescita rispetto ai Maria Vitale, 29 anni, re naturalmente gli esperimenti in vivo per avere
gruppi di controllo. In termini più tecnici, il ligan- laureata in Scienze Biolo- conferma delle prime evidenze e ne condurremo
giche, è all’ultimo anno
do di morte programmata 1 (PD-L1) è espresso di dottorato in Medicina
di nuovi in vitro».
principalmente sulla superficie delle cellule tu- Molecolare e Biotec- E nel suo futuro? Cosa c’è dopo la fine del
morali; il legame al suo recettore, PD-1, espresso nologie Mediche alla dottorato?
sui linfociti T CD8 + ne inibisce la proliferazione “Federico II” di Napoli «Il mio ciclo terminerà a novembre. Sarei
e l’attività antitumorale». che l’ha portata al Ceinge onorata, ovviamente, di restare qui per prosegui-
e al laboratorio di Terapia
E questo cosa ci dice? Genica del professor
re sulla scia dei risultati ottenuti finora. Ma non
Ci suggerisce che l’espressione di un inibitore Lucio Pastore, ordinario escludo che, per completare la mia formazione e
del checkpoint immunitario, indotta dagli Ade- di Biochimica clinica arricchirla, un giorno possa decidere di trascor-
novirus oncolitici, è una strategia efficace e pro- e Biologia Molecolare rere un periodo all’estero: studi sugli Adenovirus
mettente». clinica. sono in corso in molti centri di ricerca».
A cosa potrebbe portare nel lungo termine? Ha vinto due premi ed è stata selezionata per
relazione al meeting dell’American Society of
Gene e Cell Therapy. Si aspettava un tale suc-
cesso?
«Onestamente no, sono rimasta piuttosto sor-
presa. Ma non è solo una mia vittoria, devo dire
grazie a tutto il gruppo con cui lavoro: la ricerca
non è fatta mai di singole persone, è l’unione che
fa la forza». (C. D. M.)
GENETICA PREDITTIVA
E MEDICINA DI PRECISIONE
Il sequenziamento del DNA è una conquista dell’umanità che permette una
serie di azioni che impongono una riflessione anche etica oltre che tecnica
di Daniele Tedeschi*
© Jackie Niam/shutterstock.com
D
NA, genetica, farmacogenetica o
nutrigenomica sono ormai parole di
uso comune. Ma cosa è realmente
percepito dal paziente e dalla comu-
nità delle professioni mediche piut-
tosto che dalla stessa politica che regolamenta
protocolli diagnostici prognostici piuttosto che
terapeutici? Il sequenziamento del DNA è una
conquista dell’umanità che può essere un van-
taggio per tutti gli esseri viventi (non solo quindi
l’essere umano) e che permette una serie di azio-
ni che impongono una riflessione anche etica
oltre che tecnica. Il DNA umano in particolare
è distribuito su 23 paia di cromosomi (22 paia
di autosomi e 2 cromosomi sessuali) che forni-
scono un doppio assetto del gene, l’uno eredi-
tato dal padre, l’altro dalla madre che fornisce
esclusivamente anche il DNA mitocondriale
(circa 16 mila nucleotidi a fronte dei 3,3 miliardi
<x2> del DNA nucleare). Il doppio assetto di
un gene non è sempre garantito nel maschio a
causa della differenza tra i due cromosomi ses-
suali. Oggi è noto che l’informazione genetica
non è esclusiva del gene in quanto tale (ovve-
ro della sequenza codificante una proteina) ma
“appartiene” anche a sequenze o anche proteine
di controllo che possono far si che lo stesso gene
possa codificare più di una isoforma proteica
(p.e.: splicing alternativo) o che la funzionalità
di un gene possa essere modificata (epigenetica)
anche dall’ambiente, positivamente o negativa-
mente. Questo comporta oggi un sempre mag-
gior interesse verso le scienze omiche per poter
interferire su una funzionalità genetica compro-
messa o predittiva di una futura patologia.
Variabilità genetica
La tecnica di lettura tramite Next Genera-
tion Sequencing (NGS) e lo studio dei Single
Nucleotide Polymorphisms (SNPs) ovvero po-
limorfismi di un singolo nucleotide, permette
oggi di valutare le differenze esistenti tra i DNA
dei diversi esseri viventi e nel caso specifico
l’essere umano. La differenza di un singolo nu-
cleotide all’interno della sequenza dello stesso
gene può comportare, in funzione della tripletta
poi codificata, una variabilità nella costruzione
della futura proteina e quindi della sua struttura
e/o della sua funzionalità. Le variazioni INDEL
(sequenze di nucleotidi contigui aggiunte-inser-
zione o perse-delezione) insieme agli SNPs rap-
presentano quella percentuale di variabilità tra
gli esseri umani (inferiore all’1%) ma responsa-
farmaco-
genetica e farma-
cogenomica, in particolare
tra gli altri lo studio dei geni della
famiglia del citocromo P450 (CYP450, migliaia
bile di milio- ni di isoforme), è oggi peraltro possibile compren-
di differenze strut- turali dere la velocità di azione enzimatica in risposta
e funzionali tra due soli in- d i v i d u i . ad un farmaco o in generale ad una molecola
Gli studi di associazione fenotipo/genotipo e farmacologicamente attiva, ed è quindi possibile
malattia sono ormai estesi e soprattutto molto associare la variabile genetica polimorfica alla ri-
complessi dato che a differenza della genetica sposta individuale ad uno specifico trattamento
mendeliana (gene prevalente responsabile di farmacologico.
una patologia) devono identificare una serie Curare un malato è la missione delle profes-
di varianti polimorfiche che possono conferire sioni sanitarie. In Biologia il malato è un esse-
il maggior rischio di una malattia in funzione re vivente e la visione è meno antropocentrica
della presenza di un allele (o più) wild type (il e forse più vicina alle recenti scoperte in meri-
più comune) o meno. La variante genetica po- to all’epigenetica e quindi a quanto l’ambiente
trà comportare una variazione funzionale non possa interferire sulla funzionalità del DNA. La
immediatamente patogena o quantomeno non prevenzione è la parola chiave non solo per es-
immediatamente efficace sulla variazione feno- sere meno malati, ma anche per allontanare la
tipica del paziente. Lo studio delle variazioni malattia, il più avanti nel tempo o per curarsi
polimorfiche sta influenzando anche lo studio meglio, ovvero bene. Lo studio della variabilità
delle patologie monogeniche (mendeliane) po- genetica oggi permette di considerare più fattori
tendone caratterizzare meglio anche le differen- di rischio e di utilizzare in caso di malattia il far-
ze fenotipiche a parità di mutazione genetica, maco con maggiore efficacia e minor rischio di
ovvero quanto una serie di alterazioni funziona- reazione avversa. È possibile valutare la capacità
li o strutturali di geni (proteine) non immedia- di detossificare caffeina piuttosto che ammonio
tamente coinvolte nella patologia, possano in- o alcool o di comprendere quanto il lattosio o i
fluenzare negativamente la stessa patologia, così solfiti possano essere metabolizzati rapidamente
come fattori ambientali che interferiscono sulla o meno così come un oppioide o un chemiotera-
funzionalità delle variabili polimorfiche che a pico. La conoscenza dei processi metabolici cor-
loro volta interferiranno sulla malattia. relati ad una o più proteine e quindi alle varianti
genetiche responsabili della codifica, permette
Prevenire è meglio che combattere di valutare la corretta integrazione (ove occorra
Grazie alla bioinformatica oltre che alle nuo- un cofattore responsabile della maggior funzio-
ve tecniche di sequenziamento ed a studi di lin- nalità) piuttosto che di un corretto percorso nu-
kage familiare è progressivamente in aumento trizionale, nonché in alcuni casi anche dei fattori
il numero di polimorfismi genetici che posso- di rischio ambientali (anche l’eccesso di rumore
no essere attribuiti ad una o più suscettibilità per esempio correlato ad alcuni geni, piuttosto
a patologie non classificabili come congenite che l’esposizione a particolari inquinanti am-
(e quindi immediatamente trasmissibili o tra- bientali o la risposta a disruttori endocrini). La
smesse e patogene) ma in ogni caso ”genetiche” formazione del professionista sanitario come
(tumori, neurodegenerazioni, autoimmunità, di quello ambientale (in particolare i Biologi,
rischi infettivi virali,…) o epigenetiche; ovvero naturalmente i più predisposti ad una visione
* BSc PhD è possibile interpretare in base ad una serie di più allargata a tutti i processi legati alla natura
Direttore Scientifico varianti genomiche, che di per sé non sarebbero e quindi alle conseguenze negative arrecate an-
Progetto Genobioma la causa di una o più patologie, la correlazione al che all’uomo causate da uno sfruttamento con
maggior rischio di malattia. Grazie agli studi di criteri correlati prima che al benessere dell’am-
TUMORI: RETI
ONCOLOGICHE
ATTIVE IN
17 REGIONI
In quasi tutte è stato attivato il Registro. Importante
superare la frammentarietà del percorso di cura
Q
uando si parla di reti oncologiche
la mappa dell’Italia è variegata
e segnala situazioni non ancora
omogenee. Le reti oncologiche,
strutture fondamentali nella presa
in carico dei pazienti con tumore sul territorio,
sono state avviate in 17 Regioni mentre pres-
soché in tutte le Regioni (20 su 21) è stato atti-
vato un Registro tumori. A tracciare il quadro prattutto alla preziosa collaborazione tra tut-
l’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas), che ti gli attori coinvolti a vario titolo nelle reti.
ha presentato il rapporto sintetico di monito- L’attività di analisi che l’Agenzia sta portando
raggio delle reti oncologiche regionali 2020, avanti attraverso l’osservatorio sulle reti, può
sui risultati della quarta indagine nazionale contribuire notevolmente a rafforzare e ren-
sullo stato di attuazione di queste strutture. dere omogenea la diffusione di un modello
L’indagine si basa su una griglia di valutazione di assistenza integrato e multidisciplinare che
compilata dalle singole Regioni e Province au- metta in relazione i diversi setting assisten-
tonome nel secondo semestre 2020. Dall’ana- ziali» dichiara Enrico Coscioni, il presidente
lisi delle risposte fornite emerge che 17 realtà di Agenas, l’agenzia che ha presentato il rap-
hanno formalizzato un organismo di governo porto.
della rete (gruppo di coordinamento/coordi- «Il monitoraggio delle reti oncologiche re-
namento/consiglio). gionali è un’attività consolidata presso Agenas
«Superare la frammentarietà del percorso e si realizza nell’ambito dei tavoli di condivisio-
di cura e il disorientamento del paziente sono ne tra le istituzioni centrali e regionali, nonché
gli obiettivi che dobbiamo porci attraverso lo con le società scientifiche di settore, le asso-
sviluppo delle reti oncologiche, ormai pre- ciazioni dei pazienti e dei cittadini» sottolinea
senti su tutto il territorio nazionale, grazie so- Alessandro Ghirardini coordinatore dell’Os-
delle reti oncologiche presenti su tutto il terri- non mancano Regioni che non hanno previsto
torio nazionale - commenta il direttore genera- dei Pdta o linee giuda formalizzate a livello re-
le dell’Agenzia Domenico Mantoan - in quanto gionali.
fondamentali per la presa in carico del paziente In otto Regioni (Valle d’Aosta, Piemonte,
e per coinvolgere in maniera multidisciplinare i È documentata la pre- Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emi-
senza delle associazioni
professionisti. Non va mai dimenticato, infatti, di pazienti nelle reti
lia-Romagna, Toscana e Campania) la costitu-
che tra gli obiettivi di Agenas c’è anche quello oncologiche in 18 regioni, zione della Ror prevede modalità formalizzate
di individuare buone pratiche organizzative e ma vi è evidenza di una di finanziamento ad hoc, di individuazione di
fare in modo che vengano replicate nei territori reale partecipazione ai un responsabile o di una struttura responsabile
dove si presentano criticità nel soddisfare i bi- livelli organizzativi solo del finanziamento, della gestione dei finanzia-
in 12.
sogni dei pazienti». menti e di monitoraggio del loro utilizzo, an-
Sall’indagine risulta che i modelli gestio- che con un piano economico-finanziario che
nali più diffusi sono quello Hub & Spoke ed assicuri la sostenibilità delle strategie di conti-
il Comprehensive Cancer Care Networ, ma in nuità operativa. (E. M.)
TRAPIANTO DI TRACHEA
soddisfazione per tutta la nostra co-
munità e rappresenta un’ulteriore
conferma degli eccellenti risultati cli-
SU PAZIENTE POST-COVID
nici della ricerca medica e scientifica
prodotta dall’Ateneo, al servizio del-
la salute della collettività – afferma
il Rettore Polimeni – il fatto poi che
L’intervento è stato eseguito all’Ospedale Sant’Andrea di Roma ed è il primo questo intervento veda in prima linea
nel suo genere, in relazione ai danni conseguenti all’infezione Sars-Cov2 una giovane chirurgo è un segnale
forte di come le competenze femmi-
nili si possano affermare in ambiti
professionali come quello chirurgico,
È
tradizionalmente a quasi esclusivo
un grande risultato del- necessario effettuare l’intervento. appannaggio degli uomini».
la sanità italiana e arriva Il trapianto è stato eseguito lo L’intervento chirurgico, che ha
durante di una pandemia scorso 2 marzo presso la Chirurgia coinvolto 5 operatori ed è durato
che, da più di un anno, sta Toracica dell’Azienda ospedaliero-u- circa 4 ore e mezza, è stato condotto
mettendo a dura prova la niversitaria Sant’Andrea, policlinico con sofisticate tecniche di anestesia,
tenuta del nostro sistema. universitario della rete Sapienza e che hanno permesso di non instituire
È stato portato a termine con azienda di alta specializzazione della la circolazione extracorporea. La tra-
successo il primo trapianto di tra- Regione Lazio. Il paziente, un uomo chea malata è stata rimossa nella sua
chea in Italia, il primo al mondo che di 50 anni originario della Sicilia, im- totalità e successivamente è iniziata
viene effettuato su un paziente post mediatamente risvegliato è stato da la delicata fase di ricostruzione che
Covid-19. I danni conseguenti all’in- subito in grado di respirare e parlare ha previsto la sua sostituzione con un
fezione Sars-Cov2 e alle tecniche di autonomamente; dopo un ricovero segmento di aorta toracica criopre-
ventilazione invasiva che si sono rese di tre settimane e un decorso post-o- servata presso la Fondazione Banca
necessarie durante la malattia, han- peratorio regolare, ha ripreso la sua dei Tessuti di Treviso, diretta da Di-
no provocato l’assottigliamento della vita normale, tornando al suo lavoro letta Trojan e perfettamente adattabi-
trachea che impediva quasi comple- e alla sua città. le alle dimensioni della via aerea del
tamente la respirazione, rendendo L’importante traguardo è stato paziente. (E. M.)
S
i è accesa una luce sul pro-
cesso di proliferazione dei
tumori. Dopo decenni di
ricerche e molte ipotesi, si
chiude il cerchio sui mec-
canismi del ciclo cellulare, il processo
attraverso cui le cellule, anche quel-
le tumorali, maturano e proliferano.
I ricercatori dell’Ospedale pediatri-
co Bambino Gesù e dell’Università di
Roma “Tor Vergata”, in collaborazione
con altri Centri di ricerca europei e
statunitensi, hanno scoperto il tassello
mancante: cosa regola la vita della Ci-
clina D, una molecola essenziale nella
divisione delle cellule.
L’interruttore che accende e spegne
l’attività della Ciclina D è una proteina
chiamata Ambra1: quando non funzio-
na si innesca un processo che porta alla
rapida formazione di tanti tipi di tumo- © peterschreiber.media/shutterstock.com
re. La scoperta apre la strada a terapie
specifiche che inibiscono il sistema di
difesa delle cellule malate sino alla loro
autodistruzione. I risultati dello studio,
sostenuto da Airc, sono stati appena
pubblicati sulla rivista scientifica Na-
TUMORI, ECCO COME SI
ture.
Il ciclo cellulare consiste in una serie
di eventi concatenati e finemente rego-
INNESCANO E PROLIFERANO
lati che porta alla divisione delle cellule; I risultati di uno studio italiano dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù
un processo vitale attraverso il quale da e dell’Università di Roma “Tor Vergata” pubblicato su Nature, sostenuto dall’Airc
un ovulo fecondato si formano le cellu-
le di tutto l’organismo, così come il pro-
cesso mediante il quale le cellule della
pelle, del sangue e degli organi vengono
rinnovate. Questo ciclo è regolato dalle
Cicline, un gruppo di proteine classifi- Cecconi dell’Area di Ricerca di Onco- - molecola scoperta nel 2007 proprio
cate con le lettere A, B, C, D e così via. ematologia, diretta dal prof. Franco dal team del prof. Cecconi - in alcu-
Ciascuna compie un pezzo del lavoro di Locatelli - insieme al team di ricerca ni difetti del ciclo cellulare. Nel corso
divisione cellulare e vengono prodotte dell’Università di Roma “Tor Vergata” delle indagini, i ricercatori hanno in-
e distrutte in una precisa alternanza, e si è avvalso della collaborazione del fatti notato che in caso di assenza o di
sino alla nascita delle cellule figlie. Di Danish Cancer Society Research Center scarsa quantità di Ambra1, la Ciclina D
queste molecole era già quasi del tut- e di altri Centri europei e statunitensi non viene distrutta come dovrebbe e,
to noto il meccanismo di regolazione, La ricerca è stata condotta su cen- quindi, si accumula. A causa di questo
tranne - sino ad oggi - della Ciclina D. tinaia di campioni (modelli animali, accumulo, le cellule cominciano a divi-
Con lo studio coordinato dal Bambino cellule prodotte in laboratorio, cellu- dersi a velocità incontrollata, il Dna si
Gesù è stato finalmente definito l’inte- le derivate da tumori sia animali che danneggia e si innesca la formazione di
ro percorso. umani) con una combinazione di tec- masse tumorali. Lo squilibrio dei livelli
È stata così scoperta la correlazione niche avanzate (imaging, microscopia, delle due proteine è stato riscontrato in
tra le proteine Ambra1 e Ciclina D è fluorescenza, ingegneria genetica, bio- molti tipi di tumore, tra cui l’adenocar-
stato realizzato dai ricercatori del Bam- chimica, istologia), partendo dall’intu- cinoma polmonare, il sarcoma e il glio-
bino Gesù - guidati dal prof. Francesco izione di un possibile ruolo di Ambra1 blastoma. (E. M.)
L
zienti che possono trarre vantaggio da
otta contro i tumori: ha ini- tional Medicine’. Oggetto del lavoro una specifica modalità terapeutica».
zio «l’era dell’immuno-on- sono stati sette studi condotti fra il Ad oggi il mix nivolumab-ipilimu-
cologia di precisione». È 2010 e il 2020 su più di 2.420 pazienti mab ha ricevuto l’approvazione euro-
stata Bristol Myers Squibb affetti da melanoma, tumore del pol- pea nel trattamento in prima linea del
ad annunciare il «nuovo mone a piccole cellule e non a piccole melanoma avanzato, del carcinoma a
approccio aperto dalla combinazione cellule, tumori di vescica e stomaco, cellule renali avanzato a rischio inter-
di due molecole immuno-oncologi- sarcoma e mesotelioma. medio/sfavorevole e, in associazione
che, nivolumab più ipilimumab, che Come comunicato in una nota, con due cicli di chemioterapia a base
in uno studio tutto italiano, per la pri- «la combinazione di nivolumab e di platino, nel trattamento in prima
ma volta al mondo, è stata sottoposta ipilimumab ha dimostrato un’effica- linea del tumore del polmone non a
a valutazione agnostica, cioè indipen- cia agnostica, cioè trasversale e al di piccole cellule metastatico (Nsclc)
dentemente dall’organo colpito». L’a- là del tipo di cancro». L’associazione senza mutazione Egfr e Alk. Marchet-
zienda farmaceutica ha promosso un delle due molecole immuno-oncolo- ti ha sottolineato la necessità che la
media tutorial virtuale per presentare giche, in particolare «ha incrementa- combinazione sia rimborsata anche in
i risultati di una metanalisi coordinata to le risposte del 68% e ha ridotto il Italia, come in altri Paesi UE, per of-
dall’Università La Sapienza di Roma rischio di progressione della malattia frire «un’efficace alternativa terapeu-
e pubblicata sul ‘Journal of Transla- del 20% e il rischio di morte del 13% tica». (D. E.).
L
a qualità del sonno è fon-
damentale per il benes-
sere della persona. Ne
sono convinti gli esperti
della World Sleep Society
(Wss), secondo cui insonnia, distur-
bi del sonno e cattivo riposo nottur-
no sono responsabili di problemi di
salute del 45% della popolazione
mondiale. Mediamente, in quasi tut-
ti i Paesi, una percentuale compresa
tra il 10 e il 15% della popolazione
nazionale presenta disturbi del son-
no, mentre un altro 30% lamenta
una sensazione ricorrente di riposo
non riparatore, sperimentando stan-
chezza al risveglio. Numeri preoccu-
panti, resi ancora peggiori, a detta di
psicologi e medici, dalla pandemia
di Covid-19, dai lockdown e dalle
restrizioni che a partire da marzo © WAYHOME studio/shutterstock.com
2020 hanno stravolto ritmi e abitu-
dini di milioni di persone.
IL SISTEMA IMMUNITARIO
glior funzionamento del sistema im-
munitario, decisivo per rispondere
alle minacce rappresentate da virus e
altre malattie. Gli studiosi della Wss
sottolineano che le alterazioni del Gli esperti: la qualità del sonno incide sullo stato di salute, il cattivo riposo
sonno, oltre a provocare conseguen- incide anche sull’insorgenza del morbo di Parkinson
ze dannose a livello psicologico e psi-
chiatrico, come l’aumento dell’ansia
e dello stato depressivo, si ripercuo-
tono direttamente sul corpo, rappre-
sentando un fattore di rischio aumen- altre cose di rispettare orari fissi sia la moderazione nei consumi di fumo
tato per sovrappeso, obesità, diabete, per andare al letto che per alzarsi, e alcool. Seguire questi consigli è
ipertensione, ed alcune forme di tu- di riposare in media tra sette e otto enormemente più difficile durante
more, in particolare del seno e della ore a notte, di non dormire eccessi- una pandemia, ma gli esperti sugge-
prostata. Ma c’è di più: una ricerca vamente e di non pensare di recu- riscono di tentare al netto dei lock-
della Clinica universitaria di Navar- perare nel week-end il sonno perso down e delle restrizioni.
ra, in Spagna, ha evidenziato che il nell’arco della settimana. Ad aiutare Di fatto si tratta di rispettare gli
cattivo sonno incide anche sull’insor- la regolarità del sonno possono esse- orari in cui uno va normalmente a
gere del morbo di Parkinson: il 33% re poi i pasti ad orari regolari (possi- dormire e si alza, senza trascorrere
dei pazienti con disturbi del riposo bilmente non troppo pesanti dal tar- l’intera giornata davanti al pc, rita-
notturno lo sviluppano entro cinque do pomeriggio in poi), una routine gliandosi all’occasione momenti di
anni e oltre il 75% entro dieci anni. quotidiana che eviti di arrivare a fine pausa per eseguire esercizi di respi-
Intervenire con terapie farmaco- giornata troppo stanchi, l’esposizio- razione, leggere libri, passeggiare
logiche è possibile, ma sempre su ne ai raggi solari in particolare di nei pressi della propria abitazione,
prescrizione dello specialista. La So- mattina, l’evitare dispositivi elettro- fare attività sportiva all’aperto, pre-
cietà mondiale del sonno, prima di nici prima di coricarsi, nonché l’atti- parare dei pasti e avere cura del pro-
arrivare ai medicinali, consiglia tra le vità fisica eccessivamente pesante e prio corpo. (D. E.).
TUMORE AL SENO
TRIPLO NEGATIVO:
NUOVA TERAPIA
Il nuovo trattemento dell’Ntbc si basa una terapia cellulare autologa,
che prevede l’impiego di cellule prelevate dalla stessa paziente
di Marco Modugno
U
n progetto che nasce con un partimento di Area Medica Università di
obiettivo ambizioso è quello Udine, insieme all’Ospedale Ortopedico
che hanno deciso di sviluppare Valdoltra (Slovenia) – deriva dal fatto che, a
i ricercatori di Immuno-Clu- differenza degli altri tumori mammari, que-
ster. Mettere nero su bianco sto si caratterizza per l’assenza di recettori
una terapia cellulare autologa, che quindi estrogenici e progestinici e per la mancata
si baserà in sostanza sull’impiego di cellule sovraespressione del recettore 2 del fattore
prelevate dalla stessa paziente, per andare a di crescita epidermico umano (Her2), ren-
trattare il carcinoma mammario triplo nega- dendo quindi molto difficile il trattamento
tivo (Ntbc), una delle forme più aggressive della malattia con gli approcci standard.
di cancro al seno, che allo stato attuale è L’immunoterapia, che sfrutta lo stesso siste-
tra le più difficili da andare a trattare. Si è ma immunitario del paziente per combatte-
stimato che questa forma di tumore infatti re la patologia, e che è in fase sperimentale
rappresenti il 10-20% delle diagnosi totali da decenni in associazione con i protocolli
di cancro alla mammella, e che vada a colpi- tradizionali, ha senza ombra di dubbio aper-
re principalmente le donne in giovane età, to la strada a nuove promettenti possibilità
con un alta incidenza soprattutto nelle re- di cura. È adesso indispensabile creare una
gioni del Nord Est Italiano, dove sono stati massa critica comune di competenze, sia
registrati oltre 160 casi per 100mila donne, cliniche sia produttive, che possano lavora-
fino a sconfinare nella vicina Slovenia, dove re insieme come sistema anche utilizzando
in casi sono leggermente più bassi, 120 per nuovi approcci cellulari e molecolari».
100mila donne, e per le quali la possibilità Queste sono dunque le basi da cui ha
di eventuali recidive, nonostante le pazienti preso poi forma quest’affascinate sfida,
siano state già trattate da cicli di chemiote- un progetto di ricerca che ha coinvolto ed
rapia, rimangono estremamente elevate. è stato sostenuto da un network di eccel-
«Triplo negativo – ci tiene a precisare lenze universitarie, oltre che da ospedali
Francesco Curcio, ordinario di Patologia all’avanguardia, e da aziende farmaceuti-
Clinica e responsabile scientifico per il Di- che e biotecnologiche già molto attive sul
SCOPERTI MARCATORI
PER METASTASI AL COLON
La ricerca dell’Istituto di genetica e biofisica “Adriano Buzzati Traverso”
e del Cnr di Napoli apre la strada a nuove terapie mirate
S
e b b e n e
i nume-
ri siano in
calo grazie
all’efficacia
dei programmi di scre-
ening, nel 2020 sono
state 43.702 le diagnosi
di tumore del colon-ret-
to effettuate in Italia, un
tipo di cancro che rappre-
senta ancora oggi nel no-
stro Paese la seconda cau-
sa di morte oncologica (la
terza nel mondo) alle spal-
le del carcinoma del pol-
mone. Statistiche che la
dicono lunga sulla neces-
sità di agire per scoprire
come ridurre l’impatto
di questa malattia per
salvare quante più vite
possibile. Ed è proprio
quello che hanno fatto
i ricercatori dell’Isti-
tuto di genetica e bio-
fisica “Adriano Buz-
zati Traverso” del Cnr
di Napoli, autori di
uno studio realizzato
grazie al sostegno del-
la Fondazione AIRC
per la ricerca sul cancro,
scoprendo un meccani-
© crystal light/shutterstock.com smo alla base della forma-
U
na dieta con una maggiore presen- sono state classificate come “vegetariane”. L’ana-
za di cibi vegetali sani rispetto a lisi ha portato gli scienziati a verificare che una
cibi vegetali raffinati può contri- dieta sana a base vegetale, oltre ad essere colle-
buire alla riduzione del rischio di gata a un rischio complessivo di ictus inferiore
ictus. Un team di ricercatori della del 10%, era associata a una modesta riduzione
Harvard TH Chan School of Public Health ha del rischio di ictus ischemico, il tipo più
scoperto che regimi dietetici ricchi di alimenti comune di ictus, che si verifica
come verdure a foglia verde, cereali integrali e quando il flusso sangui-
fagioli, e che contemplino una minor presenza gno al cervello vie-
di cereali raffinati, patate e zuccheri aggiunti, ne bloccato.
possono ridurre il rischio complessivo di ictus Lo stesso
fino al 10%. La ricerca è stata pubblicata onli- studio,
ne sull’houseorgan dell’American Academy of tut-
Neurology, la rivista “Neurology”.
Lo studio ha analizzato i dati sanitari di
209.508 individui, donne e uomini, raccolti nei
database di due generazioni del “Nurses’ Heal-
th Study”, uno studio pubblico e diffuso sullo
stato di salute degli infermieri, ormai giunto
alla terza generazione, che si occupa di in-
dagare i fattori di rischio delle principali
malattie croniche tra gli operatori sanitari.
La popolazione osservata non mostrava in
partenza una storia di malattie cardiova-
scolari o di cancro.
La mole di dati a disposizione è no-
tevole: lo studio può infatti fare affida-
mento su report relativi alle abitudini
alimentari, redatti tramite questionari
compilati ogni due o quattro anni, in un
arco temporale di sorveglianza di circa
25 anni. La dieta dei partecipanti è stata
valutata in base alla salubrità degli alimen-
ti a base vegetale contemplati: le persone
che solitamente mangiavano una porzione,
o persino meno, di carne o pesce ogni mese
tavia, non ha individuato alcuna associazione tra giore è l’aderenza a modelli sani di alimenta-
una dieta sana a base vegetale e un ridotto rischio zione, minore è il rischio di sviluppare malattie
di ictus emorragico, l’ictus che si verifica quando cardiovascolari (CVD). Alcuni mesi fa, lo stesso
un’arteria si rompe o ha una perdita di sangue. ateneo aveva diffuso i risultati di un altro studio,
«I nostri risultati - ha detto Megu Baden, autrice questa volta coordinato dal ricercatore Zhilei
dello studio e ricercatrice presso il Dipartimento Shan, che aveva analizzato diversi modelli di
di Nutrizione ad Harvard - hanno importanti im- dieta considerati sani e il rischio associato di
plicazioni per la salute pubblica, e suggeriscono malattie cardiovascolari. In quel caso l’inda-
che le future politiche nutrizionali, ai fini della ri- gine era stata focalizzata su modelli alimentari
duzione del rischio di ictus, dovrebbero prendere sani complessivi anziché su singoli ingredienti e
in considerazione la qualità del cibo assunto». Un team di ricercatori sostanze nutritive. I ricercatori si erano concen-
Il team di Harvard ha sviluppato anche un della Harvard TH Chan trati sui punteggi di quattro modelli di alimenta-
School of Public Health
approfondimento su collegamenti più specifici, zione sana, facendo riferimento all’Healthy Ea-
ha scoperto che regimi
ma non è stata trovata alcuna associazione tra una dietetici ricchi di alimenti ting Index-2015 (HEI-2015), al punteggio della
dieta vegetariana e un ridotto rischio di ictus, seb- come verdure a foglia dieta mediterranea (AMED), all’indice di dieta
bene gli autori della ricerca abbiano notato che verde, cereali integrali e a base vegetale (HPDI) e all’Indice Alternativo
il numero di partecipanti allo studio classificati fagioli, e che contempli- di Alimentazione Sana (AHEI). Ciascuno dei
no una minor presenza di
come vegetariani era molto limitato. Ecco perché modelli esaminati, seppur considerati con pun-
cereali raffinati, patate
i ricercatori hanno suggerito che questo risultato e zuccheri aggiunti, teggi diversi rispetto alla “correttezza” dell’ali-
- così come altri risultati incoerenti in studi pre- possono ridurre il rischio mentazione personale, si caratterizzava per una
cedenti che avevano esaminato il rapporto tra le complessivo di ictus fino maggiore assunzione di cereali integrali, verdu-
diete a base vegetale e il rischio di ictus – potreb- al 10%. re, frutta, legumi e noci e minori assunzioni di
be in parte essere spiegato da un’alta carni rosse e bevande zuccherate o trasforma-
© Kerdkanno
percentuale di alimenti a base te. L’analisi aveva verificato che l’aderenza a un
/shutterstock.com
vegetale di bassa qualità qualsiasi modello alimentare considerato sano
nelle diete dei par- era chiaramente associata a un minor rischio
tecipanti. In di CVD per un valore compreso tra il 14% e il
generale, 21%. «Questa ricerca – aveva allora commen-
mag- tato Frank Hu, presidente del Dipartimento
di Nutrizione – conferma che seguire schemi
alimentari sani conferisce benefici alla salute a
lungo termine, nella prevenzione delle malattie
cardiovascolari. Non esiste una dieta valida per
tutti, che sia la migliore per tutti. Ma è possibi-
le combinare gli alimenti in una varietà di modi
flessibili per ottenere modelli alimentari sani in
base alle esigenze di salute degli individui, alle
preferenze alimentari e alle tradizioni culturali».
Lo studio di Baden e colleghi pone dunque un
ulteriore livello di approfondimento, segnalan-
do che anche nell’approccio alimentare focaliz-
zato sui vegetali possono essere fatte scelte più
salutari di altre.
«Molte persone hanno aumentato la quantità
di componenti a base vegetale nella loro dieta», ha
aggiunto Kathryn Rexrode, professoressa associa-
ta di medicina al Brigham and Women’s Hospital
e coautrice dell’articolo. «Questi risultati mostra-
no che una maggiore assunzione di cibi sani a base
vegetale può aiutare a ridurre il rischio di ictus a
lungo termine e che è ancora importante prestare
attenzione alla qualità della dieta anche quando
sono a base vegetale». (S. L.).
I
l Joint Research Centre (JRC), il
servizio di ricerca scientifica indi-
pendente della Commissione Eu-
ropea, ha aperto una sezione del
proprio portale dedicata ai temi
della promozione della salute e della preven-
zione delle malattie. La sezione intitolata “He-
alth Promotion Knowledge Gateway” raccoglie
dati, eventi e linee guida utili alle politiche di
prevenzione dell’obesità e delle malattie corre-
late. Tra i vari contenuti scientifici, diffusi con
taglio divulgativo, è possibile consultare anche
molti report ufficiali di istituzioni e organizza-
zioni sanitarie come l’Organizzazione Mon-
diale della Sanità o l’Eurostat.
La possibilità di accedere anche alle serie
storiche permette di dare forma al contesto
alla base di quella che è considerata una
vera e propria epidemia. Oggi un adulto
su quattro, pari a una quota compresa tra
il 19% e il 29% della popolazione dei di-
versi Stati membri dell’Unione Europea,
è affetto da obesità. Si tratta di una con-
dizione complessa definita dall’eccessivo
accumulo di grasso corporeo, leggermen-
te più diffusa negli uomini.
Uno degli obiettivi principali del-
lo spazio digitale inaugurato sul portale
del JRC è accompagnare i cittadini verso
comportamenti consapevoli. Anche per
questo sono disponibili numerose infor-
mazioni su tematiche che fanno parte del
quotidiano come l’etichettatura degli ali-
menti o pacchetti di contenuti pensati per
rendere l’educazione alla salute più semplice
anche nelle scuole, in linea con gli obiettivi
del contrasto all’obesità infantile e della pro-
mozione dell’esercizio fisico.
Uno stile di vita sano e la prevenzione
dell’obesità sono ormai nodi prioritari dell’a-
genda europea, anche sul piano della ricerca. Il
programma Horizon 2020 ha destinato più di
200 milioni di euro in progetti per comprendere
gli aspetti multiformi dell’obesità. Il problema di
tipo sanitario fa infatti il paio con un correlato
carico economico molto importante.
Secondo il rapporto “The Heavy Burden of
Obesity. The Economics of Prevention”, pubbli-
cato dall’OCSE (Organizzazione per la Coope-
razione e lo Sviluppo Economico), nell’ottobre
2019, oggi più della metà della popolazione della
quasi totalità dei Paesi dell’OCSE è in sovrappe-
so, una persona su quattro è obesa. Secondo le
COLORE DEGLI
OCCHI: AFFARE
COMPLESSO
Uno studio internazionale pubblicato su Science
Advances identifica nuovi geni coinvolti
nella determinazione del tratto somatico
di Elisabetta Gramolini
M
amma dagli occhi blu, papà da vari centri degli
con gli occhi marroni. Di che Stati Uniti, della Cina
colore avrà gli occhi il figlio? o dell’Australia, hanno
Uno studio internazionale partecipato anche l’Irccs
spiega quanto sia complessa Materno Infantile “Burlo Garo-
dal punto di vista genetico la determinazio- folo” e l’Università degli studi di Trieste.
ne di questo particolare tratto somatico. La Il gruppo di genetica medica dell’Istituto
ricerca, pubblicata sulla rivista Science Ad- triestino ha fornito dati genetici di oltre due-
vances nel mese di marzo, ha coinvolto un mila soggetti, provenienti da isolati genetici,
esteso campione di 192.986 individui europei, ovvero piccoli paesi isolati geograficamente,
provenienti da dieci popolazioni differenti, caratterizzati da una omogeneità ambientale
ed ha permesso ai genetisti di individuare 124 e genetica. In questo modo, l’identificazione
associazioni indipendenti, di cui 61 diverse di tratti multifattoriali, come in questo caso
regioni genomiche, incluse 50 finora scono- il colore degli occhi, è risultata più semplice.
sciute, che contribuiscono al tratto somatico. «Dal nostro studio – spiega Giorgia Girotto,
La scoperta rimette in gioco, in poche parole, genetista presso il laboratorio di Genetica Me-
le convinzioni del passato, quelle del pensiero dica del Burlo Garofolo e ricercatrice presso il
“Mendeliano”, nonché gli studi precedenti, dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e
che ritenevano come la variazione del colore della Salute dell’Università di Trieste – emerge
degli occhi fosse determinata da uno solo o da che il colore degli occhi risulta essere un tratto
pochi geni che rendevano il colore marrone poligenico e multifattoriale. Il colore degli oc-
degli occhi “dominante” su quello azzurro. chi è determinato da geni già noti coinvolti nel-
I risultati dimostrano invece come il colore la pigmentazione della melanina e nella strut-
degli occhi sia un tratto multifattoriale e po- tura e morfologia dell’iride, oltre che da fattori
ligenico. Al team di ricercatori provenienti ambientali quali la latitudine e l’area geografica
I
la disautonomia nella malattia di Parkin-
l primo laboratorio per la valu- logica e all’avanguardia e di un team di son e nelle altre forme di Parkinson valu-
tazione dei sintomi disautonomi- esperti dedicato. Questo Laboratorio – tandone presenza, gravità ed evoluzione,
ci del Parkinson è stato aperto prosegue - è stato realizzato con l’obietti- insieme alla risposta alla terapia. «I sinto-
all’ASST Gaetano Pini-CTO di vo di acquisire nuove conoscenze relative mi di disautonomia - spiega Del Sorbo,
Milano. Realizzato in collabora- ai disturbi non motori, attraverso la va- medico specialista in Neurologia - posso-
zione con il Centro Parkinson e Parkin- lutazione del Sistema Nervoso Autono- no essere gestiti con misure non farmaco-
sonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO di mo, per contribuire a fare più chiarezza logiche. Data la varietà e la molteplicità
Milano e con il contributo delle Fonda- in questa area ancora poco conosciuta e dei sintomi disautonomici, la gestione e
zione Grigioni per il Morbo di Parkin- pionieristica in ambito neurologico». il trattamento di questi pazienti richiede
son, al suo interno sarà possibile studia- Il Parkinson e i parkinsonismi atipici un approccio multidisciplinare e un dia-
re, nella fase iniziale, i sintomi del sistema sono la conseguenza di un’alterazione del logo continuo e costante tra il neurologo
nervoso autonomo in questa malattia, sistema nervoso che regola tutte quelle e gli altri specialisti coinvolti nel percorso
affinché possa essere individuata e segui- attività al di fuori del controllo volonta- di cura» conclude.
te la sua evoluzione, permettendo anche
di distinguerla da altri parkinsonismi ati-
pici. L’indagine viene eseguita mediante
esame obiettivo, raccolta dei sintomi au- © Andrii Vodolazhskyi/shutterstock.com
tonomici (questionari mirati alla ricerca
di questi sintomi) e somministrazione di
specifici test cardiovascolari che studiano
il sistema nervoso autonomo, il quale ha
il compito di controllare la funzione del
cuore e dei vasi sanguigni. Anche il moni-
toraggio della pressione arteriosa nelle 24
ore è di notevole importanza, poiché po-
trebbe indicare la presenza di alterazioni
compatibili con la disautonomia.
«Uno degli impegni della nostra Fon-
dazione - dichiara Gianni Pezzoli, Presi-
dente Fondazione Grigioni per il Mor-
bo di Parkinson e già Direttore Centro
Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST
Gaetano Pini-CTO, Milano - si è con-
cretizzato proprio nella realizzazione di
questa struttura altamente innovativa e
sofisticata, localizzata all’interno dello
stesso Ospedale in cui si trova il Centro
Parkinson (ASST Gaetano Pini-CTO).
Sono pochissimi i Centri in Italia a di-
sporre di una strumentazione così tecno-
A
sclepio, che i latini chiama-
vano Esculapio, era figlio
del Dio Apollo e di una don-
na mortale di nome Coroni-
de. Quest’ultima, mentre
teneva in grembo il figlio ancora in te-
nera età, fu assassinata della dea Artemi-
de con una freccia lanciata da lontano.
L’assassinio era stato meditato e portato
a termine da Apollo, che era abbastanza
adirato perché Coronide lo avrebbe tra-
dito con un altro mortale di nome Ischi.
Sin da bambino Asclepio dimostrò tanta
predilezione verso il mondo scientifico
al punto che il padre Apollo lo affidò al
centauro Chirone perché conoscesse e
apprendesse i fondamenti della scienza
medica. Asclepio denotò subito gran-
de interesse verso questa disciplina e la
sua abilità cominciò non solo ad essere © Roberto Luigi 2020/shutterstock.com
apprezzata dagli uomini ma anche da-
gli dei, tanto che Zeus, preso da invidia,
non esitò ad ucciderlo con un fulmine.
Ma lo stesso Zeus, padre degli dei, si
pentì ben presto del suo gesto e lo fece
L’IMPORTANZA DEL DIO
ritornare alla vita, e da semidio lo elevò
a divinità minore.
Di Asclepio abbiamo avuto notizie
ASCLEPIO NELL’ANTICHITÀ
anche dall’Iliade omerica, quando fra gli
eroi greci che parteciparono alla guerra Fu considerato un medico-mago, nei suoi interventi sugli ammalati utilizzava
di Troia sono stati citati i suoi due figli, incantesimi, rituali, infusi di erbe per guarire dalle malattie
Podalirio e Macaone, i quali erano anche
medici militari. Asclepio era un medico di Barbara Ciardullo
e, nello stesso tempo, un guaritore ed il
centauro Chirone gli insegnò a curare le
ferite. Proprio allora si generò la figura do della medicina. Ad Asclepio, tra il IV dove Asclepio sarà venerato, a partire dal
del medico-mago che, oggi corrispon- ed il III secolo a.C., venne dedicato ad III secolo a.C., con il nome di Esculapio.
derebbe ad uno stregone oppure allo Epidauro, antica città dell’Argolide (Pe- Ma la città di Epidauro per oltre un mil-
sciamano: quindi, cominciò a farsi largo loponneso nordorientale) un santuario, lennio fu meta di pellegrinaggi di fedeli
la medicina secondo una concezione ma- che divenne col passare del tempo una al culto di Asclepio: questo culto riuscì a
gico-religiosa e taumaturgica del male e solenne “città della salute”. superare le credenze religiose degli inva-
della terapia da applicare. Asclepio, che Infatti, nei pressi del santuario sorgeva sori barbari del III secolo a.C. e si oppose
fu considerato un medico-mago, nei suoi una fonte sacra, celebre fin dal VI secolo anche all’affermazione del Cristianesimo,
interventi sugli ammalati utilizzava in- a.C., esso era affiancato da altri templi, che oramai aveva messo ai margini i riti
cantesimi, sacrifici, purificazioni rituali, porticati, da alloggi riservati a sacerdoti e pagani. Solo nel 426 d. C. l’imperatore
infusi di erbe per guarire dalle malattie, pellegrini e da un teatro tra i più perfetti romano d’Oriente Teodosio II pose fine
che venivano viste come una punizione del mondo greco, costruito da Policleto a questo culto e lo vietò per sempre. Per
inviata dalle divinità. Quindi, la medici- il Giovane (350 a.C.) e tuttora utilizzato Asclepio, infine, venivano organizzate
na ebbe origine divina e seguitò ad essere per le straordinarie qualità acustiche. Il pure le Asclepieie, feste che comprende-
in tal modo considerata fino al V seco- culto di Asclepio si diffuse in ogni an- vano i giochi minori, competizioni spor-
lo a.C., quando si affermò Ippocrate di golo della Grecia e santuari gli furono tive e musicali e anche rappresentazioni
Coo, le cui teorie porteranno un’innova- dedicati nelle colonie greche dell’Italia teatrali, che erano considerate parte inte-
zione profonda e rivoluzionaria nel mon- meridionale, in Sicilia e persino a Roma grante di ogni terapia.
LE FRAGOLE
E LA BELLEZZA
DELLA PELLE
La famiglia delle Rosacee è tra le fonti alimentari
più ricche di componenti bioattivi dalle proprietà antiossidanti
di Emanuele Rondina
L
e fragole, insieme ad altri frutti di gialli che possiamo vedere sulla superficie ros-
bosco appartenenti alla famiglia sa della fragola stessa).
delle Rosacee, come il mirtillo, sono
considerate tra le fonti alimentari La fragola attuale ha origini americane
più ricche di composti bioattivi dalle In Italia, fino al XVII secolo erano presenti
formidabili proprietà antiossidanti. Una dieta solo specie selvatiche autoctone (Fragaria ve-
primaverile bilanciata ed equilibrata, quindi, sca, F. viridis, F. moschata).
non dovrebbe mai privarsi di questi frutti così La specie Fragaria ananassa, a cui appar-
importanti. Scopriamo ora tutte le proprietà tengono tutte le varietà attualmente coltiva-
delle fragole e i benefici che questi frutti ros- te, in realtà è un ibrido interspecifico la cui
si tipici della primavera, apportano alla nostra costituzione si deve ad un ufficiale francese
salute e come possono aiutarci a mantenere di nome A. F. Frezier. Durante i suoi viaggi
giovane la nostra pelle. esplorativi nel Nuovo Continente, importò dal
Cile 5 piante di F. chiloensis, che aveva scelto
La storia per i suoi frutti di grossa pezzatura, e alcune a
L’origine della fragola è molto antica: è piante di F. virginiana (individuate nell’Ame-
presente anche nella Bibbia, dove viene de- rica settentrionale). L’incrocio fra queste due
scritta come un frutto spontaneo abbondante specie del continente americano avvenne ca-
e gustoso, ma ne si attesta la presenza anche sualmente in Bretagna nel 1712, dove vennero
nel Neolitico. Il nome della pianta è Fragaria coltivate le une accanto alle altre. Gli acheni
vesca, termine che ricorda il sostantivo latino vennero raccolti, seminati e originarono dei
“fragrans” cioè profumato con il quale i Roma- semenzali alcuni dei quali producevano frutti
ni erano soliti indicare questi frutti deliziosi. Il più grossi di quelli delle specie parentali. Nel
frutto rosso che tutti noi ben conosciamo in corso dei decenni successivi si avviò una at-
realtà, dal punto di vista botanico, non è un tività di breeding che portò alla costituzione
frutto bensì un contenitori di tanti frutti delle prime varietà coltivate all’inizio del 1800.
diversi (i semini Ad oggi sono più di 2000 le varietà costituite
nel mondo originate da questo ibrido,
gran parte delle quali perse.
© topseller/shutterstock.com
L
a perdita dei capelli può essere proprio nella stimolazione della proliferazio-
causata da diversi fattori, tra cui i ne cellulare. Interessante anche notare che
più conosciuti sono la genetica e la presenza di Gla necessita di una reazio-
l’età, ma sono altrettanto impor- ne enzimatica dipendente dalla vitamina K
tanti lo stile di vita, l’alimenta- che carbossila il carbonio gamma di alcuni
zione e lo stato psico-fisico personale. Tra i residui glutammici della proteina durante la
fattori di rischio legati alla calfvizie, l’esposi- sua produzione nel reticolo endoplasmatico.
zione cronica e prolungata a fattori di stress Quindi l’azione della vitamina K è essenziale
merita un approfondimento in quanto può sulla funzione GAS6 ed è una delle vitamine
influenzare profondamente l’omeostasi dei che se carenti possono essere responsabili di
tessuti, sebbene i meccanismi con cui si veri- maggiore caduta.
ficano tutti i cambiamenti da stress siano in Nello studio pubblicato su Nature, i ri-
gran parte sconosciuti. La pratica clinica ha sultati evidenziano che nei topi, gli ormoni
evidenziato che quando una persona è stres- dello stress sopprimono la crescita dei peli
sata, ansiosa o malata, il ciclo di crescita del inibendo le cellule staminali del follicolo
capello può essere mandato prematuramente pilifero, ma che aumentando la produzione
in stato di shock e indurre anticipatamente il di GAS6, la crescita dei peli riprende anche
passaggio in fase di telogen e quindi la cadu- sotto stress. In particolare, i topi alterati che
ta prematura e sincronizzata. non producevano più corticosterone grazie
Il 31 marzo 2021 è stato pubblicato su ad una modifica delle ghiandole surrena-
Nature uno studio del dott. Ya-Chieh Hsu, li, mostravano radici in telogen per soli 20
professore di cellule staminali e biologia ri- giorni, tre volte meno rispetto ai topi natu-
generativa presso l’Università di Harvard, in rali. Allo stesso tempo nei topi alterati senza
cui emerge che riducendo i livelli di corti- produzione di corticosterone i fusti si sono
costerone nei topi mediante una particolare mostrati 3 volte più spessi.
proteina, si aumenta di conseguenza la cre- Tali risultati ci inducono a pensare che
scita dei peli. WIl corticosterone, è un ormo- GAS6 sia capace di promuovere la crescita
ne prodotto dalla ghiandola surrenale dei ro- dei capelli anche nell’uomo quando aumenta
ditori in seguito a stress ed è l’equivalente del lo stress, e che invece la sua riduzione faciliti
cortisolo negli esseri umani, questo ormone i casi di caduta da shock o da effluvio croni-
regola la quiescenza delle cellule stamina- co. Dopo aver registrato tali condizioni, i ri-
li del follicolo pilifero (HFSC) e la crescita cercatori hanno iniettato GAS6 nei topi non
dei peli nei topi. In assenza di corticosterone modificati ma sottoposti a stress e hanno ri-
sistemico, gli HFSC aumentano sostanzial- scontrato con successo una nuova ricrescita
mente la rigenerazione e la produttività ca- di peli. L’inoculazione di GAS6 è riuscita a
pillare. Al contrario, sotto stress cronico, i li- inibire il blocco delle cellule staminali in-
velli aumentati di corticosterone prolungano dotto dallo stress incoraggiando la rige-
la quiescenza dell’HFSC e mantengono i fol- nerazione della crescita. Tali evidenze
licoli piliferi in una fase di riposo prolungata sono molto importanti perchè iden-
anticipando la caduta e ritardando la nuova tificano negli ormoni dello stress
crescita. Meccanicamente, il corticosterone l’inibizione sistemica dell’attività
agisce sulle papille dermiche per sopprimere HFSC e dimostra che la rimozione
l’espressione di Gas6, un gene che codifica di tale inibizione spinge gli HFSC ad
per una proteina chiamata “fattore di arresto aumentare i cicli di rigenerazione, sen-
Bibliografia della crescita specifico 6”. za difetti osservabili a lungo termine. Le
• Bellido-Martín, de Frutos (2008).
La scoperta messa in luce dai ricercato- conclusioni di tali studi aprono a scenari
“Azioni di Gas6 dipendenti dalla ri dell’Università di Harvard è aver provato futuri entusiasmanti, in cui sarà possibile
vitamina K”. Vitamine e ormoni . 78 che il ripristino dell’espressione di Gas6 su- proteggere i nostri capelli dagli stress psico
: 185–209 pera l’inibizione indotta dal corticosterone fisici e/o post traumatici alla base del telogen
• Sekyu Choi, Ya-Chieh Hsu et
al.; (march 2021) “Corticosterone
e attiva la produttività di HFSC e della cre- effluvium, o anche nei casi di post trapianto
inhibits GAS6 to govern hair follicle
scita dei capelli. Gas6 è una proteina conte- in cui spesso si osserva spesso un effetto det-
stem-cell quiescence” Nature. nente il dominio dell’acido gamma-carbossi- to shock loss, che sebbene transitorio, gene-
glutammico (Gla) che si ritiene sia coinvolto ra disagio al paziente per diversi mesi.
ACIDO AZELAICO
E PIRUVICO
CONTRO L’ACNE
Come il peeling chimico può aiutare a curare gli inestetismi
della pelle danneggiata dall’infiammazione
di Carla Cimmino
L’
acne vulgaris è una malattia infiam- dalla frutta e dalla canna da zucchero. Per i “pe-
matoria cronica della pelle, si presen- eling medi”, gli AHA azelaici hanno la massima
ta con comedoni, seborrea, noduli, efficacia nel migliorare la qualità e l’aspetto della
papule, pustole e cicatrici. L’acne pelle del viso, soprattutto nella riduzione dell’ac-
dell’adulto (acne trada) è più comune ne papulo-pustolosa.
nelle persone di sesso femminile di età compresa L’acido piruvico è un α-cheto-acido con pro-
tra i 20 ei 25 anni. Ne esistono di due sottoti- prietà cheratolitiche, antimicrobiche e sebostati-
pi: 1) acne tardiva (nota anche come persisten- che, stimola la formazione di nuovo collagene e
te, quando emerge nell’adolescenza e continua fibre elastiche. E’ impiegato come agente “pee-
fino all’età adulta rappresenta l’80% dei casi); ling medio” in soggetti con acne infiammatoria,
2) esordio tardivo (se si presenta per la prima cicatrici da acne moderate, pelle grassa, cherato-
volta in età adulta). E’ caratterizzata da noduli si attinica e verruche, e in diversi disturbi della
infiammatori papulo-pustolosi e profondi, sul pigmentazione in pazienti di pelle chiara.
collo, mascella e mento. Uno dei metodi più ef- L’acido azelaico (AA) è un acido C9-dicar-
ficaci per ridurre le cicatrici da acne è il peeling bossilico saturo naturale, ha proprietà antin-
chimico. Utile nella cosmetologia moderna per il fiammatorie e antibatteriche, inibisce la sintesi
resurfacing della pelle invecchiata e danneggiata di proteine cellulari in microrganismi aerobi e
dal sole, ma anche per trattare varie malattie del- anaerobi, come P. acnes e S. epidermidis.
la pelle. Secondo l’American Academy of Der- In questo studio sono state prese in esame
matology, “il peeling chimico (chemexfoliation) 120 donne di 22 anni (suddivise in due gruppi
per il trattamento di alcune malattie o condizio- da 60), affette da acne papulo-pustolosa lieve e
ni cutanee o il miglioramento estetico, consiste moderata, e si è esaminata la differenza dell’ef-
nell’applicazione di uno o più agenti esfolianti ficacia dei peeling con acido azelaico e piruvico,
Tratto da “A comparison of chimici sulla pelle, distruggendo porzioni dell’e- nel trattamento dell’acne vulgaris.
the effectiveness of azelaic pidermide o derma, permettendo la rigenerazio- Valutate le pazienti clinicamente prima e
and pyruvic acid peels in the ne di nuovi tessuti epidermici e dermici.” dopo il trattamento, utilizzando la scala dei sin-
treatment of female adult acne: I “peeling chimici superficiali” (peeling leg- tomi di gravità di Hellegren – Vincent per la dia-
a randomized controlled trial”,
di Karolina Chilicka, Aleksandra
geri), prevedono l’applicazione di uno o più gnosi dell’acne e l’analizzatore Nati per stimare
M. Rogowska, Renata Szyguła, agenti sulla pelle con l’obiettivo di una leggera le proprietà della pelle (pelle grassa, desquama-
Iwona Dzieńdziora-Urbińska desquamazione. Gli alfa-idrossiacidi (AHA) zione, porosità e umidità). Si è dimostrato che
& Jakub Taradaj. sono un gruppo di composti organici estratti il grado dei sintomi di gravità dell’acne è dimi-
“V
ivere a colori”, recita il ritornel- hanno voluto muoversi in controtendenza rispet-
lo di una canzone di successo to a quel filone di esperti che è portato a porre
di qualche anno fa. Ma chissà l’accento sugli effetti negativi degli spazi blu e dei
se l’interprete era consapevole pericoli che comportano per la salute. In parti-
dell’impatto che i colori posso- colare, per citare alcuni esempi, l’aumento
no avere sulla salute umana. Per restare in tema del rischio di inondazioni per chi vive
musicale, sarebbe stato orgoglioso della scoperta vicino al mare o alle rive di un fiume,
realizzata da cinque ricercatori dell’Università di ma anche livelli più elevati di tra-
Glasgow un certo Domenico Modugno, che con il smissione di malattie a causa
suo “Nel blu dipinto di blu” si diceva già in tempi dell’esposizione ai microbi
non sospetti “felice di stare lassù”. Ed è proprio che abitano le acque. A
quanto messo nero su bianco, in maniera certa- detta dei ricercatori
mente meno poetica, dagli scienziati dell’ateneo di Glasgow, in-
scozzese che nello studio “Meccanismo dell’im- fatti, gli effetti
patto degli spazi blu sulla salute umana” hanno positivi
evidenziato i benefici derivanti dal vivere vicino ad sulla
aree caratterizzate dalla presenza di acqua, ossia salu-
coste, laghi, fiumi e canali. La ricerca, attraverso
un criterio anche meramente statistico, ha sottoli-
neato come vivere vicino al blu sia benefico non
solo perché è meno evidente l’inquinamento
atmosferico, ma anche perché porta ad
incrementare sia l’attività fisica, sia l’in-
terazione sociale delle persone. Più
in generale, hanno evidenziato
gli studiosi dell’Università di
Glasgow, vivere vicino al
blu assicura una mi-
gliore salute fisica
e mentale. Nel
loro lavoro,
gli scien-
ziati
© StevanZZshutterstock.com
te sono di gran lunga superiori a quelli negativi: conferma, attraverso dati statistici, che i disturbi
gli spazi blu, scrivono, devono essere considerati di salute mentale sono più frequenti in aree con
«preziosi servizi ecosistemici, hanno un ruolo sia una maggiore densità di popolazione. Ad aumen-
estetico che ecologico e possono essere utilizzati tare il rischio di insorgenza di questo tipo di pro-
per la regolazione del microclima urbano». blematica sono fattori come il sovraffollamento,
Nel loro rapporto, gli scienziati dichiarano che l’inquinamento, l’assenza di una rete sociale e la
ad oggi «pochi studi distinguono tra spazi verdi e violenza urbana. Ecco perché gli ambienti naturali
blu, poiché lo spazio blu è spesso trattato come sono stati visti a lungo come una grande risorsa, in
una componente intrinseca dei parchi e degli am- grado di incidere positivamente sui livelli di stress
bienti naturali. Tuttavia, gli spazi blu sono entità e di ansia sperimentati dalle persone, miglioran-
indipendenti e c’è bisogno che siano considerati do il loro umore e la loro salute mentale. Anche
separatamente e non solo come una sottocatego- gli spazi blu, come gli spazi verdi - sostengono gli
ria degli spazi verdi». Quella sulla distinzione tra esperti - influiscono sulla vita degli esseri umani ed
spazi verdi e blu non è ascrivibile ad una diatriba La ricerca, attraverso un è proprio il colore blu, come emerso esaminando
cromatica di poco conto. Agli spazi verdi, infatti, criterio anche meramente le reazioni delle persone anche attraverso la realtà
già in passato era stata attribuita dalla scienza la statistico, ha sottolineato virtuale, a rappresentare un vero e proprio tocca-
capacità di influire positivamente sullo stato di come vivere vicino al sana contro il malumore e lo stress. Ma qual è la
blu sia benefico non solo
salute mentale delle persone che li frequenta- perché è meno evidente
correlazione tra il blu e un inferiore rischio di mor-
vano, riducendo i livelli di ansia, stress e de- l’inquinamento te prematura? Il rapporto scozzese fornisce una
pressione. Al riguardo, un recente studio atmosferico, ma anche spiegazione molto semplice: essere meno nervosi,
su bambini danesi ha evidenziato che perché porta ad non essere sottoposti a stress o depressione, riduce
quelli cresciuti vicino a spazi verdi incrementare sia l’attività il rischio di malattie cardiovascolari, ad oggi tra le
fisica, sia l’interazione
avevano il 40% di probabilità in sociale delle persone.
cause di morte più frequenti.
meno di sviluppare uno spet- Godere di uno stato d’animo sereno porta le
tro di disturbi della salute © Daxiao Productions persone a muoversi di più - e di conseguenza a
mentale nonché un di- /shutterstock.com diminuire le possibilità di diventare obesi - oltre
sturbo da abuso di che a sviluppare maggiori interazioni sociali. Un
alcol o sostanze. concetto che gli studiosi di urbanistica cono-
Lo studio scono bene al punto che, come ricordato in un
dell’Universi- articolo citato dal World Economic Forum da
tà di Gla- Michael Georgiou, tra i ricercatori autori del-
s g o w lo studio, sperimentano le varie possibilità per
portare i corsi d’acqua vicino ai centri urbani.
Esempio lampante è quanto avveniva in epoca
vittoriana, quando i canali del Regno Unito ri-
sultavano decisivi per l’economia consentendo
il commercio e gli spostamenti dei lavoratori.
Georgiou al riguardo osserva come «c’è ancora
un’enorme rete di queste vie d’acqua in molte
città del Regno Unito, ma pochissime di esse
sono in uso». Si guardi la città di Birmingham,
dove vi sono più canali che Wa Venezia, ma
l’accesso ad essi è spesso bloccato da alti edifi-
ci o recinzioni che ne limitano il pieno utilizzo.
Paradossalmente, questi canali, se abbandonati
rischiano di causare anche problemi ambienta-
li, come l’inquinamento da rifiuti di plastica,
che può diminuire la biodiversità e dan-
neggiare la fauna selvatica. Alla luce di
questa consapevolezza, in molte zone
del Regno Unito tra cui proprio la
Scozia, si sta cercando il modo
per riqualificarli.
UN NUOVO
“ORO” IN
FONDO
AL MARE
Sono le olurie, comunemente detti “cetrioli di mare”,
sempre più al centro di un mercato nero che le vede
protagoniste in diversi Paesi del mondo
I
l nuovo oro pescato illegalmente an- tori illegali che le piazzano come “oro” sul
che nei nostri mari è un “lingotto” mercato nero, dato che possono valere intor-
dalla forma di cetriolo. Le oloturie, no a 250 euro al chilo e anche molto di più in
note come i cetrioli del mare, sono caso di specie particolari.
infatti sempre più al centro di un Nonostante i divieti, in Italia esiste pur-
mercato nero che le vede purtroppo prota- troppo una tratta abusiva di oloturie: spes-
goniste in diversi Paesi del mondo. A richie- so vengono pescate illegalmente in Puglia o
derle è il mercato asiatico, sia il sud-est che nell’Adriatico e poi caricate su furgoni e navi
la Cina, dove le oloturie vengono considerate diretti in Grecia. Da lì, vengono rivendute
(senza alcuna corrispondenza con la realtà) sul mercato asiatico. Di esempi ce ne sono a
afrodisiache, e dove sono ambite sia come bizzeffe. Di recente, sono arrivate condanne
cibo che nella medicina tradizionale cinese. per pescatori salentini che stavano commer-
Eppure, questi echinodermi del mare dall’a- cializzando illegalmente oltre 200 tonnella-
spetto buffo, è importante che rimangano lì te di cetrioli di mare pescati in provincia di
dove sono: hanno una funzione fondamenta- Lecce e persino in aree marine protette. Altri
le all’interno degli ecosistemi. sequestri di questi “biorimediatori naturali”,
Grazie al loro spostarsi lungo i fondali, capaci di ingerire e filtrare sedimenti e nu-
mantengono fertilizzati gli ambienti marini trienti, sono stati effettuati poi nel brindisi-
attraverso gli escrementi e – come dimostra- no, al confine con l’Istria, nel palermitano, a
to in diverse ricerche – sono decisivi nel far Taranto e in numerosissimi altri luoghi, se si
prosperare la vita. Visto che li stiamo per- guarda soltanto all’ultimo anno.
dendo, anche per questo da alcuni anni in Nel frattempo, la pesca di frodo sta con-
Italia così come in altre zone del mondo è tribuendo a decimare le popolazioni di olo-
vietata la pesca di oloturie, esseri viventi che turie. Il Mipaaf, per ora, ha esteso il divieto
non sfuggono però alle dinamiche dei pesca- di pesca fino al 31 dicembre 2021 ma da noi
N
onostante i governi del mondo, do del medio Pliocene, quando il livello del
in primis quelli europei, stiano mare era di circa 23 metri più alto di oggi».
tentando e annunciando politi- Come le PM, è record assoluto nel 2020 an-
che verdi per riuscire a tagliare le che di emissioni di metano: l’aumento annua-
emissioni di CO2, la concentra- le nell’anno passato è stato infatti di 14,7 parti
zione di anidride carbonica in atmosfera con- per miliardo (ppb), il più consistente incre-
tinua a toccare livelli record. Poche settimane mento registrato dagli anni Ottanta ad oggi.
fa, nonostante un anno di lockdown dovuto Un mix di condizioni che non preannun-
alla pandemia, per la prima volta nella storia ciano nulla di buono, se non riusciremo dav-
del Pianeta si è arrivati toccare la cifra record vero a invertire la rotta scongiurando così,
di 421,21 ppm (parti per milioni) di CO2. come chiedono gli Accordi di Parigi del 2015,
Un record assoluto, registrato all’Osserva- di andare oltre quei 1.5° C rispetto ai livelli
torio di Mauna Loa delle Hawaii, nella sta- preindustriali che sconvolgeranno realmen-
zione di ricerca della National Oceanic and te le sorti del mondo e dei suoi ecosistemi.
Atmospheric Administration (NOAA). Mai, Inoltre, purtroppo, anche in tut-
da quando esiste questo tipo di misurazione to il 2021 (dove si è già registrato un
a fine anni Cinquanta, si è arrivati a una cifra primo record), il livello di emissio-
simile. Circa cinquant’anni fa erano intorno ni di CO2 sarà drammatico secondo
a 315 ppm, mentre oggi i numeri continuano stime recenti dell’Agenzia Internazionale
in maniera preoccupante a salire. Era previ- per l’Energia (AIE), essendo tutti noi anco-
sto e lo sarà anche per il prossimo futuro: le ra oggi troppo dipendenti dalle fonti fossili.
emissioni e i gas serra saranno sempre più Secondo il rapporto Global Energy Re-
cospicui e tali da rendere, con la crisi clima- view dell’AIE le emissioni di anidride car-
tica in corso, il nostro Pianeta sempre più in bonica sono in crescita di 1,5 miliardi
difficoltà. Emissioni che sono ormai quasi di tonnellate nel 2021, pari ad un in-
raddoppiate rispetto alla rivoluzione indu- cremento del 5% a 33 miliardi di ton-
striale e che continuano a pesare in maniera nellate. La causa sarebbe legata per
decisiva sul futuro della Terra agevolando il esempio all’uso del carbone e di quelle
surriscaldamento e i suoi impatti devastanti. fonti fossili che usiamo per far fronte
Secondo gli esperti del Noaa i livelli di alla domanda di elettricità, tornata so-
concentrazione non sono mai stati così alti prattutto dopo le fasi di lockdown. La
negli ultimi 3,6 milioni di anni. Sono addi- domanda di carbone è attesa in cresci-
rittura «paragonabili a quelli del periodo cal- ta del 4,5% ed è trainata da economie
© NORRIE3699/shutterstock.com
attese e speranze di forte crescita anche per le per la Protezione e la Ricerca per l’Ambiente
rinnovabili, stimate in un aumento dell’8% nel (ISPRA) si contano quasi un dieci per cento
2021. Purtroppo però di questo passo, quello (9,8) in meno di emissioni di CO2 nel 2020
per far fronte alla richiesta di energia da parte rispetto al 2019, questo anche per effetto
di tutto il mondo, anche le prospettive per il dei lockdown, dei blocchi e delle restrizioni
2022 non sono delle migliori e come ha spie- Con le PM, è record nel alla circolazione imposte dalla pandemia di
2020 anche di emissioni
gato il direttore dell’AIE Fatih Birol «è proba- di metano: l’aumento Covid-19. Per l’ISPRA le emissioni calano
bile che nel 2022 affronteremo una situazione nell’anno passato è stato più del Pil che tra il 2020 e il 2019 ha visto
ancora peggiore. La ripresa economica dalla di 14,7 parti per miliardo
una riduzione dell’8,9 per cento. Nel detta-
(ppb), il più consistente
crisi del Covid è attualmente tutt’altro che so- registrato dagli anni 80 glio, in Italia il calo delle emissioni è legato
stenibile per il nostro clima e sarà necessario alla riduzione di quelle per la produzione di
impegnarsi in un’azione chiara e immediata energia elettrica (-12,6%), per la minore do-
prima della COP26 a Glasgow». manda di energia e dei consumi energetici
Dall’Italia, alme- anche negli altri settori, di industria (-9,9%),
no, arriva trasporti (-16,8%) e riscaldamento (-5,8%).
Segnali incoraggianti, seppur legati spes-
so a misure contenitive della pandemia, che
insieme alle nuove politiche green europee e
all’onda verde guidata dalle nuove generazioni,
tengono però acceso il lume per un futuro fatto
di emissioni in calo, anche se la strada da per-
correre è lunghissima e sarà necessario un im-
pegno massivo da parte delle grandi economie
inquinanti, su tutte Cina, India, Russia e Stati
Uniti. Da soli, questi Paesi, contribuiscono in-
fatti a oltre la metà di tutti i livelli mondiali di
emissioni, con la Cina che sfiora quasi il 30% e
gli Usa il 15%. Cifre che, se non troveranno una
inversione di tendenza, ci guideranno verso
un futuro davvero sempre più incerto. (G. T.).
NONOSTANTE IL LOCKDOWN
spheric Administration (NOAA) registra il record di Ppm nell’atmosfera degli ultimi sessant’anni
GdB | Aprile 2021 57
Ambiente
© Volodymyr Goinyk/shutterstock.com
L’
ultimo segnale, di quelli che non passa- Geophysical Research Letters se non riusciremo
no inosservati, arriva dal gigantesco A68. a contenere le temperature globali, se davvero
Se n’è andato, l’iceberg fra i più grandi a causa di emissioni e gas serra la Terra arriverà
al mondo, senza far rumore, scomposto a surriscaldarsi di quattro gradi sopra i livelli
e frammentato da correnti, acque calde e preindustriali, allora un terzo della superficie
idro fratture, da fenomeni naturali che si unisco- della piattaforma glaciale dell’Antartide potreb-
no però a una serie di concause della crisi clima- be addirittura collassare in mare. Con effetti de-
tica che stanno cambiando il volto dell’Antartide. vastanti su Pianeta ed ecosistemi. Per sostenere
Nuove ricerche ci dicono infatti che se la crisi questa tesi il gruppo di ricercatori ha utilizzato
climatica continuerà ad accrescere le temperatu- modelli climatici e previsionali dettagliati che
re perderemo il 34% di tutte le piattaforme di portano all’ipotesi, sempre in caso di tempera-
ghiaccio antartiche che rischiano seriamente il ture elevate, di mezzo milione di chilometri qua-
collasso. In poche parole: un terzo dei ghiacciai drati di ghiaccio che potrebbero destabilizzarsi.
dell’Antartide sono a rischio, con potenziali con- Per Ella Gilbert, ricercatrice del Dipartimen-
seguenze drammatiche sia per gli ecosistemi sia to di meteorologia dell’Università di Reading, «le
per l’uomo e la sua economia, data l’ipotesi di piattaforme di ghiaccio sono importanti tamponi
innalzamento dei livelli del mare. che impediscono ai ghiacciai sulla terra di fluire
È un fenomeno che riguarda tutto il mondo, liberamente nell’oceano e contribuire all’innalza-
quello dello scioglimento dei ghiacci, ma a livello mento del livello del mare. Quando collassano, è
dei poli si fa sempre più drammatico sia in ter- come se fosse rimosso un tappo gigante da una
mini di innalzamento delle acque, sia per scenari bottiglia consentendo a quantità inimmaginabili
che potrebbero sconvolgere per sempre la biodi- di acqua dai ghiacciai di riversarsi in mare». La
versità. Con il continuo aumento delle emissioni, dottoressa Gilber precisa inoltre che «sappiamo
con la CO2 che nonostante lockdown e politiche che quando il ghiaccio sciolto si accumula sulla
green è arrivata alla cifra record di 421,21 parti superficie delle piattaforme di ghiaccio, può far-
per milione (misurata all’Osservatorio di Mauna le fratturare e collassare. Ricerche precedenti ci
Loa nelle Hawaii), le temperature continuano hanno fornito il quadro più ampio in termini di
infatti ad alzarsi e i ghiacciai antartici sembrano previsione del declino della piattaforma glaciale
risentirne in maniera notevole. Secondo uno antartica, ma il nostro nuovo studio utilizza le
studio dell’Università di Reading pubblicato su più recenti tecniche di modellazione con dettagli
SOS ANTARTIDE, UN
TERZO DEI GHIACCI
AL COLLASSO Il gigantesco A68, uno degli iceberg più gradi al mondo, si è sciolto
La crisi climatica sta cambiando il volto del mondo
di Giacomo Talignani
più specifici per fornire previsioni più precise. I più rispetto alle medie pre industriali, a causa del-
risultati sottolineano l’importanza di limitare l’au- la loro geografia e del significativo deflusso di ac-
mento della temperatura globale come stabilito qua previsto in quelle aree potrebbero collassare
nell’accordo di Parigi se vogliamo evitare le peg- creando danni enormi.
giori conseguenze del cambiamento climatico, Tra l’altro proprio il ghiacciaio di Pine
compreso l’innalzamento del livello del mare». Island secondo un’altra ricerca dell’Università
Se però si riuscisse a contenere l’innalzamen- della Northumbria, Newcastle, da pochi mesi
to delle temperature a 2° C l’area a rischio indi- avrebbe superato il cosiddetto punto di non ri-
viduata in Antartide si dimezzerebbe, evitando torno, spiega un team di ricercatori sulla rivista
così un aumento significativo del livello del mare. The Cryosphere, sottolineando come quest’a-
Le ricerche condotte riguardano diversi ghiac- rea di ghiaccio ampia come circa due terzi
ciai e piattaforme dell’antartico, anche Larsen C, del Regno Unito sta perdendo più ghiaccio di
enorme piattaforma di ghiaccio sulla penisola da qualsiasi altro ghiacciaio in Antartide e pare
cui nel 2017 si è formato e staccato il gigantesco assestarsi verso una ritirata irreversibile da cui
iceberg noto come A68. Secondo uno studio non potrebbe riprendersi.
Proprio A68, per quattro anni ha vagato nei dell’Università di Reading Più in generale la condizione dei ghiacciai,
mari dell’Antartide rischiando di impattare con- pubblicato su Geophy- delle piattaforme e degli ambienti dell’Antar-
sical Research Letters se
tro la Georgia del Sud e modificare per sempre la tide, che ci appaiono lontani, dovrebbero in-
non riusciremo a contene-
vita delle comunità di pinguini e dell’intero eco- re le temperature globali, vece essere motivo di grande preoccupazione
sistema antartico. Onde, temperature dell’acqua allora un terzo della a livello mondiale, viste le ripercussioni che
elevate, correnti e venti hanno però scongiurato superficie della piattafor- potrebbero avere sulle vite di tutti noi. Come
per fortuna questo destino: A68 si è infatti fram- ma glaciale dell’Antartide spiega concludendo la dottoressa Gilbert, «se
potrebbe addirittura
mentato nel tempo sino a trasformarsi in tanti pic- le temperature continuano a salire ai tassi at-
collassare in mare
coli iceberg non più pericolosi. tuali, potremmo perdere più piattaforme di
La sua sorte, seppur molto legata a fenomeni © kpboonjit ghiaccio antartiche nei prossimi decenni. Limi-
naturali, sottolinea comunque come le tempera- /shutterstock.com tare il riscaldamento non sarà solo un bene per
ture stiano cambiando le dinamiche dell’Antar- l’Antartide: preservare le piattaforme di ghiac-
tide. A rischio sono per esempio, oltre a Larsen cio significa minore innalzamento del livello
C, anche Shackleton, Pine Island e Wilkins tutti del mare a livello globale, e questo è un bene
ghiacciai che intorno ai 4 ° C di riscaldamento in per tutti noi».
DELLE SPECIE
La nuova mappa delle specie sconosciute è
stata pubblicata sulla rivista “Nature Ecology &
Evolution” ed è disponibile anche in una ver-
sione online. Basata su un protocollo di georefe-
renziazione, la mappa è interattiva, interrogabile
ANCORA DA
per specie, luogo, caratteristiche ambientali del
contesto. Mixando gli indicatori è possibile, per
esempio, scoprire il valore percentuale della ric-
chezza o delle rarità che popolano determinate
aree del mondo. Oppure, muovendo il mouse
SCOPRIRE
sulla mappa interattiva, è possibile scoprire che
probabilità esiste di scoprire nuove specie in una
precisa porzione dei cinque continenti. Secondo
stime prudenti, infatti, solo il 10-20%
delle specie sulla Terra è stato già
formalmente descritto. Lo
studio e la relativa piat-
Lo studio dei ricercatori di Yale sulla vita taforma sono stati
ancora non identificata nel nostro Pianeta sviluppati a par-
tire da doman-
de “inverse”
rispetto a
quelle che
E
circa die-
se oltre a indagare le forme di vita co- ci anni
nosciute nei vari habitat terrestri ci fa gli
spingessimo a scoprire la vita nei luo- stessi
ghi ancora inesplorati? È un orizzonte au-
di conoscenza che sul Pianeta potrebbe tori
offrire ancora ampi margini di risultato. Ed è an-
che la missione che si sono dati alcuni ricercatori
di Yale guidati da Walter Jetz, professore di eco-
logia e biologia evolutiva dell’università del Con-
necticut, negli Stati Uniti: obiettivo, tracciare le
specie esistenti ma ancora non identificate e con-
dividere un metodo adatto alla collaborazione di
altri scienziati per implementare la mappatura.
Del resto, «stando al ritmo del cambiamento
ambientale globale, non c’è dubbio che molte
specie si estingueranno prima che noi avremo
avuto la possibilità di sapere della loro esistenza
e la capacità di interrogarci sul loro destino - ha
spiegato Jetz - Ma ritengo che una simile forma
di ignoranza sia imperdonabile: ciò che dobbia-
mo alle generazioni future è colmare rapidamen-
te queste lacune di conoscenza». A meno di un
decennio dalla pubblicazione della “Mappa della
vita”, un database globale ancora attivo, che det-
taglia la distribuzione delle specie conosciute in
tutto il Pianeta, gli scienziati del prestigioso ate-
avevano messo al centro della ricerca per co- perte storiche e altre caratteristiche ambientali
struire la mappa delle specie viventi conosciute. e biologiche di circa 32.000 vertebrati terrestri
«Il nostro studio - ha spiegato Mario Moura, ex conosciuti. L’analisi di queste informazioni ha
ricercatore del laboratorio di Yale e attualmente permesso di estrapolare la mappa dei siti e dei
professore presso l’Università Federale di Parai- tipi di specie ancora sconosciute che hanno più
ba, in Portogallo - sposta l’attenzione da interro- probabilità di essere identificati in futuro per i
gativi su “quante specie da scoprire esistono?” quattro principali gruppi di vertebrati.
a quesiti più concreti come “dove e cosa?”. Le Il metodo usato muove dalla consapevolezza
specie conosciute sono le “unità di lavoro” in che le possibilità per una specie di essere scoper-
molti approcci di conservazione; di conseguen- ta e descritta non sono le medesime di un’altra.
za le specie sconosciute sono solitamente escluse Secondo lo studio di Jetz e Moura, per esem-
dalla pianificazione e dal processo decisionale pio, è più probabile che siano già stati scoperti
della conservazione. Trovare i pezzi mancanti del animali di grandi dimensioni in aree geografiche
puzzle della biodiversità della Terra è quindi fon- Moura e Jetz hanno ampie localizzate in zone popolate. I ricercato-
damentale per migliorare la conservazione della compilato la piattaforma ri hanno esaminato 11 fattori chiave che hanno
biodiversità in tutto il mondo». con una vasta mole di permesso al team di prevedere meglio le posi-
Nel tentativo di fornire alla scienza dati che comprendevano zioni in cui potrebbero essere localizzate specie
la posizione, le date di
uno strumento per individua- scoperte storiche e altre
non ancora identificate.
re le specie non tracciate, caratteristiche ambien- L’emù, un grande uccello diffuso in Austra-
Moura e Jetz hanno tali e biologiche di circa lia, fu scoperto nel 1790 subito dopo l’inizio
compilato la piat- 32.000 vertebrati terrestri delle descrizioni tassonomiche delle specie. La
taforma con una conosciuti piccola specie di rana Brachycephalus guarani,
vasta mole invece, non è stata mai avvistata prima del 2012
© Kuttelvaserova Stuchelova
di dati che in Brasile. Ci sono dunque maggiori probabilità
W/shutterstock.com
compren- che animali più piccoli, che abitano regioni più
devano la inaccessibili, siano sfuggiti fino ad oggi al rile-
posizio- vamento. Probabilmente ci sono alcune specie
ne, le simili alla rana brasiliana ancora da scoprire. Vi
date è poi un altro parametro variabile e determinan-
d i te per la definizione della mappa: il numero di
sco- scienziati che stanno cercando le nuove specie.
Si tratta di specialisti la cui dislocazione nel
mondo è molto disomogenea. Senza contare la
questione del metodo. «In generale, tendiamo a
scoprire prima ciò che ci appare ovvio e poi ciò
che è oscuro», ha aggiunto Moura, lanciando
contestualmente un appello globale a finanziare
le ricerche in questa direzione.
Moura e Jetz hanno mostrato come le possi-
bilità di scoperta di nuove specie varino notevol-
mente in tutto il mondo. Brasile, Indonesia, Ma-
dagascar e Colombia sono i Paesi con maggiori
opportunità di identificare nuove specie, almeno
per un quarto di tutte le potenziali scoperte. E
in quest’ottica, la collaborazione al processo di-
venta un fattore chiave. Attraverso partnership in
ogni parte del mondo, i ricercatori di Yale hanno
in programma di espandere la mappa della vita
ancora sconosciuta alle specie vegetali, marine e
invertebrati: simili informazioni aiuteranno, que-
sto l’auspicio, governi e istituzioni scientifiche a
capire dove concentrare gli sforzi per documen-
© World Day/shutterstock.com tare e preservare la biodiversità. (S. L.).
UNA MOLECOLA
PER AIUTARE L’AMBIENTE
L’idrogeno verde con Enea sarà protagonista
nel processo di decarbonizzazione
di Gianpaolo Palazzo
P
nrometeo era un titano amico
del progresso, dal momento che
sottrasse il fuoco alle divinità
per gli uomini. Subì, però, la
punizione di Zeus, il quale lo in-
catenò ad una rupe posta ai confini del mon-
do per poi farlo sprofondare nel Tartaro. Lì
veniva tormentato da un’aquila che, peren-
nemente, gli rodeva il fegato. Si salverà, se-
condo il tragediografo Eschilo, solo grazie a
Eracle. La lotta prometeica è, tuttora, sim-
bolo di un’opposizione morale alla tirannide
e di una sfida verso ogni imposizione.
Il nome Prometeo, letteralmente “colui
che pensa prima di agire”, è stato scelto da
un progetto europeo, coor-
dinato da Enea (Agen-
zia nazionale per le
nuove tecnologie,
l’energia e lo
sviluppo eco-
nomico soste-
nibile), che
prevede un
investimento
di 2,7 milioni
di euro, di cui
circa 2,5 finan-
ziati dall’Unione
Europea attra-
verso il program-
ma pubblico-privato
© petrmalinak/shutterstock.com FCH JU, (Fuel Cells and
«L’
inverno passerà / fra la e gli animali che le abitano». La frase “Co-
noia e le piogge, / ma noscere per amare, amare per proteggere”
una speranza c’è / che rappresenta la mission di tutti gli associati
ci siano nuove spiagge». e lo spirito dell’iniziativa che pensa a sal-
Il desiderio espresso nel vaguardare i luoghi per la villeggiatura, ma
1983 da Renato Zero e Dario Baldan Bem- anche l’ambiente, meritevole di essere pre-
bo nel brano “Spiagge” li accomuna a quel- servato e rivalutato. Secondo il “Rappor-
la dell’associazione “Marevivo”. Trentasei to sul territorio 2020” dell’Istat (Istituto
Litorale laziale
© NoyanYalcin/shutterstock.com
anni dopo la prima attività di pulizia è par- nazionale di statistica) le zone bagnate dai
tita in aprile la nuova campagna nazionale mari della nostra penisola sono molto este-
I dati Istat sulla “Adotta una spiaggia”, con cui sarà possi- se, così come la linea di costa, coprendo il
popolazione bile aiutare le attività di ripulitura, osserva- 6% del totale europeo. Siamo al quinto po-
zione e valorizzazione di numerose coste in sto tra i Paesi Ue 28 (per le caratteristiche
N elle quindici
regioni italiane
bagnate dal mare vi
tutta Italia, dalla Liguria alla Sardegna, dal
Friuli - Venezia Giulia alla Sicilia.
frastagliate Svezia, Finlandia e Regno Unito
insieme rappresentano circa la metà della
Il delicato equilibrio di quell’ambiente linea costiera complessiva dell’Unione). Ca-
sono, come registra
l’Istat nel “Rapporto
in cui la terra incontra il mare troppe volte ratterizzato storicamente da un’elevata ur-
sul territorio 2020”, corre il rischio di venir rovinato dai nostri banizzazione il territorio litoraneo italiano
644 comuni litora- modi di agire sbagliati. Sottrarre sabbia, ha caratteristiche climatiche e morfologiche
nei, pari a l’8,1% del conchiglie, distruggere la vegetazione e le diverse tra est e ovest.
totale. Tra il Censi- tante creature che vivono sul litorale o nelle Nel complesso, per un quarto della pro-
mento del 1951 e
quello del 1981, la
acque vicino alla riva crea danni incalcolabi- pria estensione sono presenti parecchie atti-
popolazione lì è au- li per un ambiente delicato e indispensabile vità antropiche. La loro incidenza raggiunge
mentata di circa 4,4 al quale, spesso purtroppo, siamo abituati il 55% in Liguria e il 47% in Friuli-Venezia
milioni, passando dal a pensare solo nei mesi estivi. A prendersi Giulia, dati i numerosi insediamenti ur-
26,4 % al 29,9% del cura delle “adozioni” saranno i volontari bani, le città e le aree portuali di notevole
totale nazionale. Una
leggera riduzione
presenti sul territorio, i quali da anni han- dimensione (Genova, Trieste, La Spezia e
degli abitanti c’è dal no deciso di dedicare il proprio tempo per Monfalcone). L’aspetto naturale maggior-
1991, fino al 28,0% tutelare l’integrità, il pregio naturalistico e mente rappresentato è la tipologia sabbiosa
del 2011. Dividendo i l’incanto di luoghi sorprendenti, che ci fan- (il 47,8%). È prevalente specialmente lungo
cittadini per macro-a- no essere orgogliosi di vivere in Italia. l’Adriatico; in Veneto ed Emilia-Romagna,
ree, il 53% risiede
nel litorale tirrenico, il
Le donazioni da cinque euro in su (una rappresenta circa i tre quarti del totale. Sar-
24% in quello adriati- tantum, mensili o annuali) consentiranno di degna e Toscana possiedono, invece, un’in-
co e il 23% nelle iso- mettere in piedi o favorire in futuro la pu- cidenza elevata di litorale con vegetazione
le. La regione con più litura e tutte le azioni di sensibilizzazione naturale e coste rocciose (nell’insieme in-
popolazione riviera- verso la popolazione e le istituzioni, anche torno al 50%).
sca è il Lazio (per la
presenza del comune
tramite l’installazione di pannelli informati- «Le principali minacce e pressioni su
di Roma), seguito da vi. Sul sito internet di “Marevivo” è possi- questi ambienti fragili - scrivono sul sito
Sicilia e Campania. bile selezionare quale lido “difendere”, de- di “Marevivo” - sono l’inquinamento, la
Oltre la metà dei cidendo di seguire il cuore o la razionalità, cementificazione delle coste, il turismo ir-
residenti si trova nel con un occhio attento al punto di vista na- responsabile, le attività di vario genere che
Mezzogiorno. Le aree
marittime risultano
turalistico. «Quando pensiamo alla spiaggia si svolgono nell’immediato entroterra, la
anche le più densa- - dice Raffaella Giugni, responsabile delle distruzione delle praterie sommerse di po-
mente popolate: in relazioni istituzionali di “Marevivo” - spes- sidonia, la presenza di specie aliene, la di-
media 398 abitanti so non ci rendiamo conto che si tratta di struzione degli alvei dei fiumi. Si stima che
per km2, rispetto ai un ecosistema complesso, habitat natura- l’inquinamento delle spiagge colpisca più
167 di quelle non lito-
ranee. Ciò dipende,
le di centinaia di animali e piante marine. di 800 specie di fauna selvatica in tutto il
in gran parte, dalla Per proteggerla dobbiamo capirne il valore, mondo, e sono più di 100.000 gli uccelli, le
presenza di grandi guardarla con occhi diversi. tartarughe marine e i mammiferi marini che
centri urbani, tra cui Per questo abbiamo deciso di lancia- ogni anno muoiono a causa dei rifiuti di pla-
dieci capoluoghi di re questa campagna e di chiedere a tutte stica abbandonati. Hanno la loro influenza
regione.
le persone che amano il mare di aiutarci a anche fenomeni a scala globale come i cam-
preservare decine di spiagge in tutta Italia biamenti climatici e l’aumento delle tempe-
© adtapon duangnim/shutterstock.com
re l’avanzata dell’erosione. Specie tipiche
che ritroviamo sugli arenili del bacino
mediterraneo come il giglio di mare (pan-
cratium maritimum, pianta perenne che
appartiene alla famiglia delle Amarylli-
daceae) o la sfinge del pancrazio (una
farfalla notturna il cui bruco si nutre
esclusivamente delle foglie regalate dal
giglio), stanno ormai diventando rare,
una perdita che questo “mondo tra i due
mondi” non merita. (G. P.).
UNA BIODIVERSITÀ
TUTTA DA TUTELARE Osservare, pulire e valorizzare decine di litorali in tutta Italia
Marevivo lancia la nuova campagna nazionale “Adotta una spiaggia”
GdB | Aprile 2021 65
Ambiente
SE ESISTONO ANCORA
ziale adattativo che permette la so-
pravvivenza alle variazioni ambientali.
Il secondo cambiamento, in stretta
LE MEZZE STAGIONI
relazione con il precedente, riguarda
la durata della stagione delle allergie,
un’amica fidata della Primavera (con
la quale però non va astronomicamen-
Il cambiamento climatico e quello del suolo hanno alterato enormemente te d’accordo). Uno studio condotto
il regolare susseguirsi delle temperature, con danni agli animali e alle piante nel Nord America dimostra che tra il
1990 e il 2018 la stagione dei pollini
di MIchelangelo Ottaviano si è anticipata di 20 giorni e allungata
di circa 8 a causa dell’aumento di ani-
“P
dride carbonica nell’atmosfera e delle
erché i celesti danni (quelli dell’inverno). Forse non im- temperature medie più alte.
ristori il sole, e per- maginava quanto l’uomo potesse di- Nello stesso periodo di tem-
ché l’aure inferme struggere, attraverso uno spregiudica- po, la quantità di polline dispersa
Zefiro avvivi, onde to processo di industrializzazione che è aumentata del 21%, in parte per
fugata e sparta del- proprio negli anni leopardiani era al il cambiamento climatico, in parte
le nubi la grave ombra s’avalla […]”. culmine del suo primo stadio evoluti- per altri fattori (il solo cambiamen-
Era il Gennaio del 1822 quando Le- vo, la sacralità del rapporto uomo-na- to climatico sarebbe responsabile
opardi metteva al mondo i versi della tura per cui si era tanto battuto. dell’8%). L’applicazione dei meto-
canzone “Alla Primavera o delle favole A distanza di anni vorremmo anco- di della “scienza dell’attribuzione”,
antiche”, nella quale viene cantata pro- ra girarci in qualsiasi direzione e vede- utilizzati per stabilire le relazioni
prio l’epifania della stagione. Dire che re quei paesaggi incontaminati da lui tra i grandi eventi metereologici o
dal tempo in cui scrisse il poeta reca- minuziosamente descritti. Purtroppo, i grandi incendi e il riscaldamento
natese sono cambiate tante cose è assai non è così facile. L’attività umana e globale, evidenziano che esiste un
riduttivo. Forse nemmeno il Leopardi l’inquinamento atmosferico e del ter- legame chiaramente riscontrabile.
più pessimista si sarebbe aspettato un reno hanno mutato radicalmente il Allora, forse, in un contesto simile,
mutamento così grande da parte della motus operandi della biomassa che non è poi così banale dire che non ci
stagione che assesta i “celesti danni” caratterizza la Primavera. Il primo sono più le mezze stagioni.
C
Appare evidente che anche altri pa-
on l’arrivo della pri- contribuire a proteggerci dalle ra- rametri possono influenzare il grado
mavera diventano più diazioni. di protezione Uv, come ad esempio
numerose le occasioni Daniele Grifoni, dell’Istituto per lo spessore e la trama del tessuto o la
per stare all’aria aperta. la bioeconomia del Consiglio na- composizione chimica della fibra».
Tuttavia, è proprio in zionale delle ricerche, ha spiegato: Un altro studio condotto dal
questa stagione che bisogna prestare «Esistono svariate piante tintorie Cnr-Ibe, «Risorse dei territori rurali
attenzione ai raggi Uv, perché la no- dalle quali è possibile estrarre co- e impresa femminile nell’artigiana-
stra pelle non è pronta all’esposizio- loranti naturali. Ad esempio, dalle to tessile», ha avuto come finalità il
ne. Se la gamma dei filtri solari oggi radici della robbia tintoria e della censimento e la valutazione di tali at-
offre un’ampia scelta, a seconda del robbia selvatica si ricava il rosso, tività artigianali in alcune aree rurali
fototipo, la ricerca si orienta anche mentre il blu viene ottenuto dalle soggette all’abbandono, nelle regio-
sulla capacità dei tessuti di scher- foglie del guado, il giallo dai fiori ni Toscana, Emilia Romagna, Cam-
mare al meglio i raggi ultravioletti. dell’elicriso, il marrone dalla cor- pania e Sardegna e i benefici per l’e-
In tal senso, un ruolo importante teccia del castagno e le bucce della conomia locale, grazie all’opportuna
può appartenere ai coloranti natura- cipolla possono fornire un colore valorizzazione di una produzione di
li, utilizzati soprattutto per tingere rossastro. Molti coloranti naturali nicchia molto pregiata a cura preva-
lino, canapa e cotone, che possono risultano, inoltre, composti da so- lentemente femminile. (P. S.).
S
i è svolto a marzo il primo
incontro di approfondi-
mento “Ciclo dell’acqua
ed economia circolare”
del gruppo di lavoro pro-
mosso dalla Fondazione per lo svilup-
po sostenibile e da Enea, che nasce
con l’obiettivo di favorire la transizio-
ne e la gestione delle risorse idriche
verso un modello di economia circo-
lare. Sotto l’impulso dei più recenti
rapporti della Commissione Europea
e delle principali organizzazioni in-
ternazionali, che sottolineano la ne-
cessità di sviluppare adeguate misure
finalizzate ad agevolare la transizione
dal modello di economia lineare verso
un modello di economia circolare in
grado di valorizzare un uso efficiente
delle risorse, il gruppo di lavoro mette
al centro delle sue attività la gestione © Phatranist Kerddaeng/shutterstock.com
della risorsa più preziosa, indispensa-
bile per la vita e per tutte le attività
dell’uomo, cioè l’acqua.
La scarsità dell’acqua, infatti, co-
stituisce già oggi un problema grave
per alcuni Stati dell’Unione Europea.
BIORAFFINERIE URBANE PER
Secondo la Commissione Europea,
almeno l’11% della popolazione eu-
ropea e il 17% del suo territorio sono
RECUPERARE RISORSE IDRICHE
stati colpiti da scarsità d’acqua, situa- Proposta la trasformazione degli impianti di depurazione
zione destinata ad aggravarsi a segui- per la gestione delle acque reflue
to dei cambiamenti climatici. Quindi,
per favorire l’utilizzo di fonti alterna-
tive di acqua, di recente il Parlamen-
to Europeo ha approvato il nuovo
Regolamento sul riutilizzo delle ac-
que reflue. Nei tre anni previsti per e Finanze e Professore Ordinario di lizzo delle risorse idriche, in linea con
la sua effettiva entrata in vigore do- Costruzioni Idrauliche dell’Università le direttrici del Recovery Plan e per la
vranno essere risolti importanti nodi di Palermo. transizione verso un modello di eco-
strategici che interesseranno l’intera Trasformare gli impianti di depura- nomia circolare.
filiera idrica. zione in vere e proprie “bioraffinerie Luigi Petta, responsabile del Labo-
A questo primo appuntamento urbane” in grado di estrarre dai liqua- ratorio Enea di Tecnologie per riuso,
hanno preso parte Enrico Rolle, pro- mi e dai fanghi di depurazione risorse riciclo, recupero e valorizzazione di
fessore ordinario di Ingegneria Sanita- idriche e materiali da utilizzare in altri rifiuti e materiali, ha dichiarato: «L’e-
ria Ambientale presso l’Università La settori economici, come ad esempio conomia circolare può e deve poter
Sapienza di Roma; Edo Ronchi, Pre- l’agricoltura (acqua per l’irrigazione, rappresentare l’elemento chiave per
sidente della Fondazione per lo svi- fertilizzanti, etc.), o per la produzio- una nuova gestione delle acque reflue,
luppo sostenibile; Roberto Morabito, ne di energia (ad esempio biometa- a fronte di una sempre minore dispo-
Direttore del Dipartimento di Soste- no). La proposta è contenuta in un nibilità della risorsa idrica dovuta, in
nibilità dei Sistemi Produttivi e Ter- documento il cui obiettivo è quello di maggior misura, ai cambiamenti cli-
ritoriali di Enea; Mario Rosario Maz- promuovere una strategia nazionale matici ed all’attuale contesto norma-
zola, esperto del Ministero Economia di gestione delle acque reflue nell’uti- tivo ed economico». (P. S.).
LO SVILUPPO
SOSTENIBILE PARTE
DALLA CUCINA
Riducendo lo spreco alimentare domestico, nel 2020 gli italiani hanno
risparmiato acqua più dell’intero Lago Trasimeno, 688 milioni di metri cubi
Lo riporta la campagna “Spreco zero”
N
ei primi versi del quinto libro sulla «Riflettere intorno all’acqua - afferma Andrea
guerra punica il poeta Silio Italico Segrè, professore ordinario di Politica agraria
narra la triste storia d’amore tra la internazionale e comparata presso l’Università
ninfa Agylle e il giovane Trasimeno, di Bologna, nonché fondatore della campagna
figlio del re Tirreno, che morendo tra “Spreco Zero” - è un’ottima occasione per svilup-
le acque darà il proprio nome al lago. Molti seco- pare una nuova coscienza, una vera “intelligenza
li dopo, nel 2020, secondo la campagna “Spre- ecologica”: questo perché la gestione della risorsa
co Zero” gli Italiani hanno ricompensato quello idrica coinvolge simultaneamente la società civi-
specchio d’acqua umbro “salvandone” poten- le, gli amministratori, gli imprenditori e gli sta-
zialmente ben 12/10 del suo bacino idrico. Il calo keholders. L’acqua è essenziale per gli usi alimen-
dello sperpero alimentare domestico pro capite tari, dalla produzione alla fruizione, ma anche ai
lo scorso anno, passato da 600g (2019) a 529,3g fini della produzione energetica. Un tema che si
(2020) sulla base del Rapporto 2021 dell’Osserva- proietta sulla nostra dieta quotidiana, quindi sul-
torio Waste Watcher International (Last Minute le nostre scelte quotidiane rispetto al cibo».
Market/ DISTAL Unibo su rilevazioni Ipsos), ha L’Italia durante i mesi segnati dalla pandemia
prodotto una riduzione di consumo idrico virtua- ha creduto nello sviluppo sostenibile, mettendolo
le di ben 11.400 litri a testa, «che corrispondono in atto già a partire dalla cucina: nel 2020 sono
- spiega il ricercatore e docente Luca Falasconi, finiti nella spazzatura 27 kg di cibo a testa (529
curatore scientifico del Rapporto Waste Watcher grammi a settimana), quindi l’11,78% in meno
“Il caso Italia 2021” - a 688.104.000 metri cubi (3,6 kg) rispetto al 2019. Questo significa che
d’acqua, ovvero 0,688 km cubi. Il lago Trasi- 222.125 tonnellate sono state “salvaguardate”
meno si estende per una portata idrica di 0,586 dallo sperpero con un risparmio di sei euro a per-
Km cubi che siamo riusciti a portare in salvo sona, 376 milioni di euro a livello nazionale in un
semplicemente aumentando la nostra attenzione anno. Vale sei miliardi e 403 milioni, invece, lo
nella fruizione del cibo a casa, dall’acquisto alla spreco alimentare domestico nazionale e sfiora il
gestione degli alimenti». Per capire l’importanza costo di dieci miliardi l’intera filiera, sommando
di questi dati, si potrebbe ricorrere pure ad un le perdite in campo, nel commercio e nella di-
altro esempio: le piscine olimpioniche. Sarebbero stribuzione che ammontano a 3.284.280.114. In
275.241,6, considerando che ciascuna, tarata per peso, significa che nel 2020 abbiamo gettato via
la competizione olimpica, profondità due metri, 1.661.107 tonnellate di cibo in casa e 3.624.973
contiene 2.500.000 litri d’acqua. tonnellate se si includono le perdite e le disper-
© Thomas Holt/shutterstock.com
sioni di filiera. Come mai tanti errori proprio in ghe settimane di chiusura molti si sono dati da
casa? Ci dimentichiamo specialmente di alimen- fare per panificare, si può riconoscere che quella
ti vicini alla data di scadenza, che si deteriorano passione ha portato nuove consapevolezze: get-
(46%), ma, talvolta, la frutta e verdura acquistate tiamo 20 grammi di pane a settimana pro capite e
sono già sull’orlo della deperibilità (42%) o i cibi poco meno di un chilo durante l’anno.
venduti erano già vecchi (31%). Si ammette an- «Il profilo delle dinamiche dello spreco ali-
che, tuttavia, di comprare troppo (29%) e di aver mentare scorre lungo direttrici peculiari nel nostro
calcolato male il cibo che serviva (28%). Paese - afferma Enzo Risso, direttore scientifico di
Alla spesa prevalentemente sono dedicate una Ipsos - e ci consente di costruire una mappa della
o due uscite alla settimana: lo dichiarano sette Ita- cultura alimentare che evidenzia delle differenze
liani su dieci (il 69% degli intervistati) e c’è una nelle diverse aree del Paese, tra i ceti sociali, tra
chiara cognizione sul dover spendere qualcosa in metropoli e borghi e in base alla tipologia di fa-
più per la qualità: «Un investimento che potreb- miglia. Da un punto di vista della struttura sociale
be derivare dal risparmio creato dal non spreco del Paese, i ceti che mostrano una minore attenzio-
- continua Luca Falasconi - infatti i 376 milioni ne allo spreco sono quelli bassi e popolari (+9%
che a livello nazionale si vengono a liberare da ciò Secondo uno studio di spreco rispetto la media), anche se in questi
che non sprechiamo più, potremmo, o forse do- dell’Università di Reading segmenti sociali si sprecano meno alimenti come
vremmo reinvestirli in cibo di migliore qualità». pubblicato su Geophy- uova, latticini o cibi precotti». (G. P.).
sical Research Letters se
La pensa in questa maniera un Italiano su tre (il
non riusciremo a contene-
33% degli intervistati), mentre il 60% è attento re le temperature globali, L’andamento nelle regioni
al miglior rapporto tra costo e qualità. Pochissi- allora un terzo della
mi (meno del 5%) cercano regolarmente il ribas-
so. L’attenzione verso l’alimentazione si ritrova
superficie della piattafor-
ma glaciale dell’Antartide
potrebbe addirittura
L’ area dove c’è maggiore attenzione verso
la riduzione degli scarti alimentari è il
Nord (489,4 grammi la settimana, rispetto
nell’educazione dei figli: per prima cosa non spre- una media di 529,3 grammi), seguita dal
collassare in mare
care, dichiarano le famiglie italiane nell’83,9% Centro Italia; quella in cui vi è molta disatten-
dei casi. Otto connazionali su dieci dicono di non © Syda Productions zione è il Sud (602,3 gr la settimana). Sono
sperperare quasi mai il cibo o meno di una volta /shutterstock.com
le famiglie con figli a sciupare spesso il cibo:
alla settimana. Quando capita è sempre la frut- in media lo fanno il 15% in più delle perso-
ne singole. Leggendo i dati nel rapporto,
ta fresca a finire nella pattumiera (37%), seguita sorprendentemente meno si guadagna e più
da verdura fresca (28,1%), cipolle aglio e tuberi si getta via.
(5%), insalata (21%) e pane (21%). Se nelle lun-
LA BIOSTAMPA 3D
biotecnologie applicate alla medicina
con uno sviluppo translazionale, in
quanto l’applicazione di questa stra-
U
mo sfruttato il signaling moleco-
no studio interdisciplina- lule endoteliali, che rivestono l’in- lare, cioè la capacità di impartire
re, che ha coinvolto l’I- terno dei vasi e trasportano proteine istruzioni attraverso l’attivazione di
stituto di tecnologie bio- e acidi nucleici in grado di diffonde- molecole, per modulare il compor-
mediche del Consiglio re istruzioni alle cellule circostanti, tamento delle cellule precursori en-
nazionale delle ricerche come bioadditivo per la generazione doteliali, le staminali deputate a di-
di Milano (Cnr-Itb) e la Fondazione di bioinchiostro, vale a dire l’idrogel ventare endoteliali, dell’organismo
istituto nazionale di genetica moleco- utilizzato nei processi di biostampa ricevente, fino a creare nuovi vasi
lare (Ingm), ha consentito lo svilup- 3D, che può essere costituito da bio- sanguigni che seguono la geometria
po di una strategia per generare nuo- materiali sintetici, naturali o misti. delle fibre stampate.
vi vasi sanguigni in organismi viventi, I bioinchiostri in forma di idrogel La rapida vascolarizzazione di un
evitando l’immunorigetto. composti da Gelatina Metacrilata, tessuto ischemico così ottenuta po-
Roberto Rizzi, ricercatore del addizionati con vescicole extracel- trebbe essere vitale per pazienti che
Cnr- Itb e Ingm e coordinatore del- lulari endoteliali, hanno garantito hanno subito un danno tissutale ma
lo studio, ha spiegato: «Per la prima una rapida generazione di nuovi vasi anche fondamentale per il trattamen-
volta sono state utilizzate le vesci- sanguigni in modelli animali, sia im- to di quelle patologie, come il diabe-
cole extracellulari, cioè microbolle munodeficienti che non, impiantati te, che presentano mancate disfun-
prodotte dalla membrana delle cel- con strutture 3D biostampate». zioni endoteliali».
È
da poco ricorso il sessantesi-
mo anniversario dell’epocale
Vostok 1, la missione che
portò il sovietico Jurij Gaga-
rin ad essere il primo uomo
a volare nello spazio. Di voli, da quel
12 Aprile del 1961, ne sono stati fatti
eccome, ed oggi come non mai l’uomo
si sente lontano dalla Terra. Negli ul-
timi anni l’attenzione delle principali
agenzie spaziali è stata catturata da un
pianeta in particolare: Marte. La colo-
nizzazione dell’inconquistato Pianeta
rosso è ritenuta un passaggio inevita-
bile nello sviluppo futuro dell’umani-
tà. Certo è che attualmente sussistono
diversi problemi: le radiazioni, l’estra-
zione di risorse, la produzione di cibo
e acqua, la creazione di un ambiente
artificiale che simuli le condizioni am-
bientali terrestri; sembra dunque anco- © joshimerbin/shutterstock.com
ra assurdo pensare ad un futuro inter-
planetario.
A quanto pare, non lo è per lo stu-
dio di design architettonico ABIBOO
che assieme a SONet, un team interna-
zionale di ricercatori, ha realizzato un
SIAMO SEMPRE PIÙ VICINI
progetto in grado di bruciare le tappe.
Nüwa City (dal nome della dea che se-
condo la mitologia cinese creò l’uma-
A ESPLORARE MARTE
nità) è fortemente candidata a diven- Nella scoperta della spazio, l’umanità ha come obiettivo quello di raggiungere
tare il primo insediamento marziano, il Pianeta Rosso. Ma gli ostacoli non sono pochi
una città futuristica e autosostenibile.
La città sorgerebbe a Tempe Mensa, il
pendio di una delle scogliere di Marte
dove è stata accertata la possibilità di
accedere all’acqua. Le abitazioni ver-
rebbero realizzate su un terreno sco- strutture specifiche che comprende- Nüwa, una volta completata, occu-
sceso, dando vita ad una città verticale ranno ospedali, scuole, attività spor- perà una superficie totale di 600 mi-
all’interno della roccia, al riparo dalle tive e culturali, aree commerciali e le lioni di metri quadrati e sarà in grado
radiazioni, dalla pressione e da even- stazioni dei treni. Tutti i moduli com- di ospitare 250 mila persone. Secondo
tuali meteoriti, ma che beneficerebbe prenderanno spazi verdi, orti urbani quanto comunicato da ABIBOO, i la-
della luce indiretta del sole. e aree di condensazione artificiali, le vori di costruzione su Marte potreb-
I collegamenti, una rete di gallerie “Snow Domes” (cupole di neve), che bero cominciare entro il 2054 e durare
e ascensori modulari ad alta velocità, aiuteranno a dissipare il calore e ripu- una cinquantina d’anni.
rapidi da realizzare e facilmente re- lire l’aria. Per creare un legame emoti- Dal progetto si stima che ogni anno
plicabili, che connetterebbe i diversi vo con la Terra, il team di progettazio- (dal 2100) potrebbero essere inviate
moduli. Il punto più alto della sco- ne ha pensato a delle “Green Domes” 1.000 persone, in un viaggio che du-
gliera è stato individuato nella Mesa, (cupole verdi) di due tipi: quelle che rerebbe circa 250 giorni. La proposta
una vasta pianura con infrastrutture consentiranno la presenza e l’azione è stata già presentata ad Elon Musk di
dedicate alla produzione alimentare, umana e quelle che sperimenteranno Space X, George Whitesides di Vir-
all’allevamento e alla fabbricazione di una vegetazione in un ambiente con gin Galactic e all’amministratore della
energia solare. A valle saranno poste un’atmosfera tipicamente marziana. NASA Jim Bridenstine. (M. O.).
ESPLORARE I MATERIALI
Moltissimi i campi di applicazione
su cui può impattare questa scoperta:
energie pulite, comunicazioni, com-
O
tegrazione di questa metodologia con
rgoglio ed eccellenza della ricerche (Cnr-Ismn), Matteo Baldoni tecnologie basate sull’Intelligenza
ricerca italiana, il Consi- e Francesco Mercuri, coordinato da Artificiale, il Machine Learning ed il
glio Nazionale delle Ri- Massimiliano Cavallini e introduce un Deep Learning per il design di mate-
cerche, attraverso i propri nuovo paradigma per la manipolazione riali innovativi», concludono Mercuri
istituti, spinge ogni giorno della materia su scala atomica. e Baldoni. «È stato un lavoro interes-
più il là il confine della conoscenza. Negli ultimi anni lo sviluppo del- sante il cui risultato ci ha sorpreso. Le
Non a caso, il Cnr si è classificato al le nanotecnologie ha permesso la applicazioni dei droni molecolari sono
decimo posto, nel 2018, tra i dei dieci realizzazione di materiali innovativi, particolarmente rilevanti poiché po-
enti pubblici di ricerca più innovativi grazie alla modificazione della mate- trebbero permettere la realizzazione
del mondo per numero di articoli pub- ria su una scala estremamente picco- di materiali dalle proprietà eccezionali,
blicati sulle 82 riviste scientifiche mo- la, invisibile ad occhio nudo. Questo finora irrealizzabili a causa delle limi-
nitorate da Nature. ha portato a progressi sorprendenti tazioni delle attuali tecniche di sintesi,
Stavolta la rivista che ne ha pubbli- nella scienza e nella tecnologia. Fino grazie anche alla possibilità di raggiun-
cato una ricerca è Advanced Material. ad oggi è stato sempre considerato gere un’estrema miniaturizzazione di
Il lavoro è dei ricercatori dell’Istituto difficile poter scendere ad un livello componenti, utilizzando tra l’altro una
per lo studio dei materiali nanostrut- ulteriore, ovvero poter interagire con tecnologia sostenibile e a basso impat-
turati del Consiglio nazionale delle ogni singolo atomo di una superficie, to ambientale».
“R
iparare la Terra” con l’a-
iuto dei microbi “benefi-
ci” è diventato un obietti-
vo dell’ENEA, l’Agenzia
nazionale per le nuove
tecnologie, l’energia e lo sviluppo eco-
nomico sostenibile. Le finalità sono
quelle di migliorare resa e qualità delle
colture, ma anche di contrastare l’impo-
verimento dei suoli, bonificare terreni
contaminati e ridurre l’utilizzo di acqua,
fertilizzanti e pesticidi.
Pochi giorni fa, in occasione del-
la Giornata Mondiale della Terra del
22 aprile, incentrata su “Restore Our
Earth” (ripariamo la Terra, appunto),
l’ENEA ha presentato i risultati di tre
progetti che prevedono l’utilizzo di co-
munità di microrganismi, per la rigene-
razione sostenibile dei suoli. Ad oggi,
infatti, circa 1/4 della superficie terrestre © Rattiya Thongdumhyu/shutterstock.com
è già stata danneggiata e ogni anno ven-
gono persi oltre 24 miliardi di tonnellate
di terreno fertile, causando la perdita di
produttività di circa il 25% della super-
ficie globale.
I ricercatori dell’ENEA hanno svi-
MICROBI “BENEFICI”
luppato comunità di microbi benefici,
quasi dei “cocktail” di batteri e fun-
ghi, mettendo insieme microrganismi
AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE
promotori della crescita delle piante L’ENEA punta a contrastare il degrado dei suoli e a migliorare la produttività
(i cosiddetti Plant Growth Promoting delle coltivazioni con tre progetti che prevedono l’utilizzo di comunità di microrganismi
Microorganisms, PGPMs) selezionati
a seguito di una sistematica rassegna di
letteratura e della loro capacità di coe-
sistere in vitro. Queste attività, i cui ri-
sultati sono stati pubblicati sulla rivista
Microorganisms – MDPI, si sono svolte progetto EranetMed Supreme, coordi- di Ingurtosu (Sardegna), dove i ricerca-
nell’ambito del progetto SIMBA, finan- nato dall’Università di Cagliari, presso il tori dell’ENEA hanno testato l’efficacia
ziato dal programma Horizon 2020. La sito di Al-Ghweir, in Giordania. In que- di interventi di risanamento dei suoli
combinazione di consorzi microbici con sto caso i ricercatori ENEA hanno uti- tramite l’associazione di piante e micror-
composti naturali bioattivi (idrolizzati lizzato ceppi provenienti dalla rizosfera ganismi, il cosiddetto fito-risanamento
proteici di origine vegetale, selezionati di piante locali spontanee e la sperimen- assistito. Per evitare la dispersione dei
nello studio) e l’uso di idonei ammen- tazione - effettuata sull’orzo, principale metalli nelle aree circostanti la minie-
danti (identificati nell’ambito del pro- coltura del luogo - ha dimostrato che ra e ripristinare la normale funzionalità
getto) consentiranno di incrementare sotto stress idrico i batteri sono in grado dei suoli, i ricercatori dell’ENEA hanno
la fertilità del suolo e migliorare resa e di sostenerne vitalità e crescita, agendo trattato infatti alcuni terreni - utilizzati
qualità delle colture. come biofertilizzanti. come depositi di scarti di miniera - asso-
Le comunità di microbi possono Infine, piante e batteri possono essere ciando alla pianta endemica “Euphorbia
inoltre dare un aiuto concreto per le col- ottimi alleati per de-contaminare i suoli pithyusa L.”, un consorzio batterico di
tivazioni nelle aree semi-aride e aride del inquinati da attività estrattive. È l’obietti- ceppi autoctoni, selezionati tra i più resi-
Mediterraneo (Italia, Giordania, Cipro, vo di alcuni progetti, tra cui “Umbrella” stenti ai metalli pesanti e promotori della
Grecia e Algeria) come ha dimostrato il e “SMERI”, condotti nel sito minerario crescita vegetale. (F. F.)
L’
assessorato alla Cultura
della regione Marche ha
sottoposto al Segretaria-
to generale del Ministero
della Cultura dell’Une-
sco la proposta di candidare i teatri
del territorio a patrimonio mondiale
dell’umanità.
«Abbiamo avuto un primo incon-
tro con l’ufficio Unesco - ha spiegato
l’assessore alla Cultura, Giorgia Lati-
ni - nel corso del quale ho presenta-
to la straordinaria ricchezza di teatri
storici delle Marche e rappresentato
la volontà di investire su questo patri-
monio anche attraverso un processo
di candidatura, teso anche alla salva-
guardia di questa ricchezza. È proprio
in questa direzione che si muove la
politica culturale regionale, da un lato
promuovendo progetti e programmi
di recupero, restauro e riallestimento
dei teatri, con l’obiettivo di adeguare
e riallestire lo spazio di spettacolo dal
vivo delle Marche, dall’altro sostenen-
do nuove forme di gestione degli spazi Teatro Sferisterio (Macerata).
teatrali con una crescente partecipa-
© esseerre/shutterstock.com
zione delle compagnie locali e dei gio-
vani per creare dei veri e propri teatri
di comunità».
Quello marchigiano è un patrimo-
nio unico per tante ragioni. La prima
riguarda il primato italiano relativo
I TEATRI STORICI DELLE MARCHE
alla densità teatrale rispetto al numero
degli abitanti e dei Comuni. La regio-
ne, infatti, vanta sessantotto strutture,
CANDIDATI ALL’UNESCO
dopo aver registrato quota settantuno L’Assessorato alla Cultura della Regione ha sottoposto la candidatura degli edifici
alla fine degli anni Novanta e il picco a patrimonio mondiale dell’umanità
di centotredici nel 1868. Una capilla-
rità, questa, che supera quella ripor- di Pietro Sapia*
tata da tutta l’Italia meridionale mes-
sa insieme. La seconda concerne gli
aspetti architettonici e artistici, poiché
molti edifici furono progettati dai più stigio alla comunità e al territorio, di- l’espressione di una tradizione che è
famosi architetti della storia. Infine, veniva motivo di aggregazione sociale parte integrante e identitaria della loro
ma non meno importante, l’aspetto e fonte occupazionale per i cittadini. cultura regionale. «I teatri rappresen-
socio-culturale. Ogni teatro, anche nei Per tali ragioni, i rappresentanti del- tano ancora un punto di riferimento
più piccoli centri abitati, regalava pre- la “Regione dei teatri” ritengono che la e di aggregazione sociale e, per rag-
candidatura possa soddisfare i requisiti giungere il prestigioso riconoscimen-
di unicità nazionale e valore artistico to Unesco, il processo di candidatura
*
Consigliere tesoriere dell’Onb, delegato
e socio-culturale stabiliti dall’Unesco. coinvolgerà gli enti locali, le comunità
nazionale per le regioni Emilia Romagna
Quel che è certo, è che i cittadini delle e gli operatori culturali del territorio»,
e Marche.
Marche rivedono in questo patrimonio conclude Giorgia Latini.
di Rino Dazzo
O
ppido Lucano (Poten-
za) è un borgo caratte-
ristico della Basilicata,
nell’Alto Bradano, ricco
di testimonianze artistiche
e storiche. Tra le sue peculiarità ce n’è
una che è abbastanza singolare: è una cit-
tadina con diverse raffigurazioni dell’Ulti-
ma Cena. Nel suo territorio se ne possono
ammirare ben tre, per un viaggio nella storia
dell’arte che, partendo dalla terza decade del
1300, giunge fino alla metà del ’700.
La prima (XIV secolo) è contenuta nel ciclo
di affreschi delle Grotte di Sant’Antuono, la se-
conda (XVI-XVII secolo) figura nel cenacolo
del convento di Sant’Antonio, la terza (XVIII
secolo) impreziosisce invece il “cappellone”
della Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo.
Quella degli affreschi è una storia nella sto-
ria, visto che sono rimasti nascosti o ignorati per
secoli, fino a quando nei primi anni Settanta del
secolo scorso un insegnante di educazione tec-
nica, Antonio Maria Cervellino, ha dato un’oc-
chiata a quei ruderi poco fuori Oppido, in con-
trada Pozzella, usati come ricovero per maiali e
capre e dove i ragazzi del paese si divertivano
“a tirare i sassi a Gesù”. Nella cripta dell’antica
chiesa rupestre Gesù c’era davvero. E con lui
la Madonna, San Giuseppe, Giuda, gli apostoli
lenni. In casi come questo, si possono impe- alto e animali in basso», spiega la professoressa
dire contaminazioni algali utilizzando luci con De Bonis. «Una consuetudine rinascimentale
lunghezza d’onda sui 550 nanometri che non che consente di datare questa Ultima Cena nel
falsino troppo i colori e contingentando gli in- XVI-XVII secolo. Gli angeli volano sulla tavo-
gressi per non favorire accumuli di umidità e la, dove è presente l’agnello. Purtroppo l’au-
CO2. Utile potrebbe essere l’introduzione di tore è ignoto, di lui sappiamo solo che era un
una serie di sensori datalogger di temperatu- fedele seguace dei canoni del tempo».
ra e umidità in grado di rilevare l’andamento Molto di più si sa a proposito della ter-
microclimatico in continuo a livello di punti za Ultima Cena, realizzata nel 1747 da An-
critici. L’analisi dell’andamento termoigro- drea Giannico (Andrea di Laterza) per
metrico nel corso delle stagioni permette l’altare del “cappellone” della chiesa
di determinare i periodi più critici e di dei Santi Pietro e Paolo, su com-
segnalare eventuali scostamenti im- missione della confraternita del
previsti dai valori standard». Santissimo Sacramento. «La
Meno travagliata la storia e tela, recentemente restaura-
meno a rischio il destino della ta, ripropone un soggetto
seconda Ultima Cena, conte- realizzato da Francesco De
nuta nel cenacolo del convento Mura e conservato presso
di Sant’Antonio, in realtà de- il Pio Monte della Miseri-
dicato a Santa Maria del Gesù, cordia a Napoli», dice Maria
fondato nel 1482 per iniziativa Caterina De Bonis. «Anche
dei signori locali, Francesco e Qui sono presenti animali in
Caterina Zurlo. Conven- basso, in particolare in
to in cui è possibile primo piano ci sono
ammirare una serie di i cani simbolo di
affreschi del Todisco fedeltà, e gli angeli
dedicati all’Antico e che volano in alto,
al Nuovo Testamento, ma con una ric-
oltre che un polittico e chezza di partico-
un trittico di Antonio lari e una qualità
Stabile da Potenza, complessiva su-
tutti di stampo cin- periori rispetto al
quecentesco. dipinto del con-
«Da tempo si era vento. Il soggetto
soliti predisporre nel della tela all’ulti-
refettorio degli edifici ma cena è legato
religiosi raffigurazio- alla devozione dei
ni dell’Ultima Cena, ma committenti: l’Ulti-
è a partire dal ’500 che ma Cena costituisce
si è iniziata a diffondere l’istituzione del Sa-
l’abitudine di inserire nel Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, dipinto dell’Ultima Cena © Immagini e Suoni cramento dell’Euca-
dipinto anche angeli in di Andrea Giannico (1747). ristia».
SA
LU
S
IT
A
S EV
ET L
ONGA
Valter Longo
A partire dal 16 aprile 2021 sarà possibile iscriversi attraverso la pagina web
https://education.createcures.org/pages/ONB
Fondazione Valter Longo Onlus, grazie al contributo dell’ONB,
riconoscerà ai biologi con i requisiti richiesti 100 BORSE DI STUDIO
a copertura parziale della quota di partecipazione.
Sport
PADEL
FENOMENO
PER TUTTI
Martina Lombardi racconta l’exploit
della disciplina che piace a grandi e piccoli
e che non richiede grandi spese per la pratica
di Antonino Palumbo
D
ivertente, imprevedibile, spettacola-
re. E poi salutare, democratico, eco-
© FVSHOT - TYRESIA
nomico. Di aggettivi per descrivere il
padel, il fenomeno sportivo e sociale
del 2020 (e facciamo anche 2021), ce
ne sarebbero ancora tanti, ma rischieremmo di
annoiarvi e la parola “noia” non si sa cosa sia,
su un campo di padel. Due coppie di giocatori,
racchette, palline depressurizzate, campo in for-
mato ridotto (18x20 metri, 3/4 metri d’altezza)
chiuso da quattro pareti (in vetro in fondo, in
grata metallica ai lati mediani) che creano situa-
zioni mai scontate e sempre difficili da leggere.
Insomma, la quintessenza del divertimento, niti-
damente raccontata da numeri impressionanti: in
Italia i campi di gioco sono passati da 50 a 1600
in quattro anni (+ tremila per cento), con un nu-
mero di praticanti in continua crescita: tra il 2019
e il 2020 l’incremento è stato del 200 per cento.
«Non è un caso – spiega Martina Lombardi, mi piaceva molto – racconta – perché vengo dal
già numero 2 e vicecampionessa nazionale – che tennis e il padel non c’entra nulla con lo sport
il padel si sia diffuso così rapidamente. È uno che ho praticato per 10 anni. Subito dopo, però,
sport molto divertente, facile e aggregante: per me ne sono innamorata e non sono più uscita dal
giocare basta chiamare 4 persone e può iniziare campo. Ad oggi è la mia passione e la mia vita
il divertimento. È facile perché si può apprende- gira intorno al padel».
re subito e farci una partita. E si può giocare a I risultati di Martina sono stati la diretta con-
qualsiasi età». seguenza di questa inattesa passione: campiones-
© FVSHOT - TYRESIA
Il padel è una disciplina piuttosto recen- sa regionale, vicecampionessa italiana e campio-
te, nata dalle esigenze pratiche di don Enrique nessa italiana in sere A con il circolo CC Aniene,
Corcuera che, per non rinunciare al campo da la Lombardi ha partecipato a un Mondiale e ad
tennis nella sua villa di Acapulco, decise di ag- un Europeo, raggiungendo il secondo posto del-
giungere altri muri a quello che aveva scoraggia- le classifiche nazionali. Il mio obiettivo è tornare
to il progetto iniziale. Al suo amico Alfonso de nelle Top 10 e continuare a inseguire risultati im-
Hohenlohe, imprenditore e principe spagnolo, portanti con il mio nuovo circolo.
si deve la diffusione in Spagna, al miliardario Ju- Quest’anno infatti Martina, classificata 1.1,
Martina Lombardi.
lio Menditequi il “dilagare” della passione per il difenderà i colori del Villa Pamphili Padel Club,
padel in argentina a partire dai primi anni Ottan- L’atleta romana, classe società che nutre grandi ambizioni nel campio-
1993, dopo aver praticato
ta. Anche Diego Armando Maradona, dio paga- il tennis, ha iniziato a de-
nato di serie D. «È una grande fortuna far parte
no del calcio, ha spesso impugnato la racchetta dicarsi al padel a livello di questo magnifico circolo. Ho firmato con loro
divertendosi con i professionisti. E l’Italia? I agonistico, diventando per la partecipazione del campionato di serie C
primi due campi in muratura, erba sintetica e vicampionessa nazionale. ma è solo l’inizio: abbiamo tutte le carte per pun-
regolamentari furono costruiti a Costabissara, in tare alla B. Mi alleno con Mara Blanco che mi
Veneto, nel maggio del 1991. Ma fino al 2015 il dedica tantissimo tempo e colgo l’occasione di
padel è rimasto uno sport di Nicchia. La simpa- salutare il presidente Luigi Argiolas e ringraziare
tia riscossa da nomi importanti del calcio, come tutti per la fiducia in me».
Zlatan Ibrahimovic e France- L’atleta romana, classe
sco Totti, ha contribuito alla 1993, è anche la protagonista
fama del padel: «Fa piacere di Tyresia Padel Go, video-
che personaggi come loro si gioco in realtà aumentata, sca-
siano affacciati a questo sport ricato da oltre 7mila persone
– aggiunge Martina Lom- nei primi tre giorni: parte del
bardi – che grazie alla loro successo del mobile game è
pubblicità è cresciuto ancora la presenza di due avatar che
di più ed è stato identificato riproducono fattezze e mo-
come uno sport di moda». venze di Martina Lombardi
Pregio indiscutibile del e di un altro campione reale,
padel è la sua accessibilità: Marcelo Capitani.
non servono, almeno a livello E dal punto di vista nutri-
basic, i fondamentali richiesti zionale, come ci si comporta
da tennis (per citare una di- prima di giocare a padel?
sciplina “gemella”) o basket Come spiega la campionessa
e le forze sono distribuite e romana, «l’alimentazione è
Racchetta da padel. © David Prado Perucha/shutterstock.com
livellate dal gioco di squa- molto importante, ma dipen-
dra. L’accessibilità è anche economica: il campo de dalle caratteristiche di ciascuno di noi, dalla
costa tra i 6 e i 10 euro per un’ora e mezza, il propria struttura fisica e da cosa hai bisogno.
costo delle racchette parte da una base di circa L’importante è non saltare i pasti e ascoltare il
30 euro. proprio corpo, anche se richiede un’alimenta-
Martina Lombardi, invece, il padel lo pratica zione più sostanziosa. È preferibile che la pasta
a un livello un “tantino” più alto. L’ha scoperto sia principalmente integrale. Il pasto principale
cinque anni fa e riesce a disimpegnarsi egregia- può essere anche un’ottima colazione: non biso-
mente su ambo i lati, con predilezione per quello gna entrare in campo con carenza di zuccheri e
di sinistra. Tutto è nato per caso: «All’inizio non affamati».
IMPRESE E
ALIMENTAZIONE
I “SEGRETI” DI
CHIAPPUCCI
A quasi 30 anni dall’impresa del Sestriere, il Diablo
continua a essere un esempio per tanti sportivi.
Ma spiega: “Se avessi avuto un nutrizionista
in squadra, avrei fatto ancora meglio”
«O
ra può finalmente alzare le brac- disposizione degli atleti professionisti, è l’im-
cia al cielo, nel segno del trionfo... portanza dell’alimentazione e dell’idratazione,
Claudio Chiappucci ha vinto alla prima e durante la competizione agonistica.
grande questa tredicesima tappa «Negli ultimi trent’anni il ciclismo è cambia-
del Tour». Così Adriano De Zan, to, grazie alla tecnologia e all’innovazione nel
storica voce italiana del ciclismo, raccontava campo della nutrizione si è arrivati a ottimizzare
l’impresa del Diablo, una fuga di oltre 200 chi- l’allenamento e il talento, in base al metaboli-
lometri che nessuno dei grandi rivali - dal “Si- smo di ciascun atleta. All’inizio degli anni No-
gnore del Tour” Miguel Indurain al bicampione vanta prima della gara l’alimentazione era quella
del mondo Gianni Bugno - riuscì a rintuzzare. che tanti appassionati conoscono, dal piatto di
Primo su tutti i Gpm della tappa, Chiappucci pasta alle marmellate» racconta Chiappucci.
concluse la tappa in solitaria, a 40 anni dall’as- Se alimentarsi e idratarsi bene prima delle
solo leggendario di Fausto Coppi, salendo al se- gare era importante, fondamentale era farlo
condo posto in classifica generale. Dribblando durante. Soprattutto nel caso di sforzi prolun-
moto e incuneandosi con la sua maglia a pois fra gati, e quanto pare imprevisti, come quello del
due ali di folla, l’Omino di Ferro (De Zan dixit) 18 luglio 1992. «Quella fuga non era program-
mise così il proprio sigillo sulla graduatoria degli mata – spiega il Diablo – e dunque per gestirmi
scalatori e regalò una giornata indimenticabile bene ho cercato di giocare d’anticipo, idratan-
agli amanti del ciclismo. Era il 18 luglio 1992. domi prima di avere sete e mangiando prima
Da allora il ciclismo è diventato più tecnologico, di avere fame, soprattutto piccoli panini con
più scientifico, più “programmato”. Quello che marmellate e proteine, in particolare prosciut-
non è cambiato, al netto dell’innovazione scien- to anche se poi mi è capitato in carriera di farli
tifica, dei prodotti e delle figure professionali a anche con il tonno».
(ad esempio, l’aumento o il preservare la massa bolismo muscolare, cioè evitare l’overtraining. Il
muscolare), ma soprattutto facilitare il recupe- nutrizionista deve mettere al centro l’atleta e la
ro post endurance training e non solo. Alcuni qualità degli alimenti».
esempi, forniti dal Biologo nutrizionista che se- A 58 anni, Chiappucci conduce una vita da
gue Claudio Chiappucci, Rudy Alexander Ros- vero sportivo, allenandosi e partecipando a nu-
setto: gli Amminoacidi ramificati o BCAA, che merosi eventi cicloamatoriali. Ma non è un sem-
consentono un effetto anabolico, permettendo plice promoter: grazie al suo talento semprever-
la costruzione di nuove proteine, oltre che di ri- A 58 anni, Chiappucci de e ad abitudini alimentari rigorose, riesce a
conduce una vita da vero
durre il senso di fatica e di aumentare la capacità mettersi dietro numerosi atleti molto più giova-
sportivo, allenandosi e
di recupero tra gli allenamenti; le maltodestrine partecipando a numerosi ni. Da uomo di ciclismo, ha potuto constatare
DE19, mix di carboidrati di natura complessa, eventi cicloamatoriali. come «oggi i cicloamatori si nutrono come pro-
che rilasciano energia in maniera lenta e costan- Ma non è un semplice fessionisti, sono molto competitivi e curano tut-
te e favoriscono i tempi di recupero; la glutam- promoter: grazie al suo to nel dettaglio: allenamenti, mezzi, nutrizione.
talento sempreverde e
mina, che previene il catabolismo muscolare, Prendono spunto dai professionisti per arrivare
ad abitudini alimentari
favorisce la sintesi delle proteine e a sua volta rigorose, riesce a mettersi alle gare in condizioni perfette». E magari chie-
agevola il recupero, dando supporto al sistema dietro numerosi atleti dono pure consiglio a Claudio, fra un aneddoto
immunitario. A questi integratori è si può asso- molto più giovani. e l’altro di un ciclismo che era già moderno, ma
ciare anche l’assunzione di Vitamina C Retard. che grazie a poeti del pedale come Chiappucci e
Chi seguiva il ciclismo in quegli anni, fa fatica il compianto Pantani ha saputo regalare pagine
ad associare Chiappucci a una cosiddetta “crisi di elevato romanticismo. (A. P.)
A
ta portabandiera dell’Italia nel giorno
lle Olimpiadi di Tokyo ci za, i 200 metri stile libero, vincendo del suo compleanno - qualcuno aveva
sarebbe andata comun- la finale della specialità agli Assolu- temuto che Federica potesse ritirarsi
que, perché alla “Divi- ti di nuoto di Riccione col tempo di dalle gare. Altroché. Annunciata, su-
na” del nuoto una wild 1’56”69. E dopo la gara la Divina non bito, la volontà di proseguire fino a
card l’avrebbero data. si è vergognata di concedere a fotogra- Tokyo 2020 (diventata Tokyo 2021),
Ma Federica Pellegrini, 32enne atleta fi, telecamere e taccuini il proprio lato la Divina ha vinto l’unico oro che an-
di Mirano, medaglia d’oro a Pechino più umano, scoppiando in un pianto cora le mancava, quello dei mondiali
2008, ha preferito arrivare al gate per liberatorio. in vasca corta, e vincendo altre due
il Giappone con una qualificazione «Scusate per le lacrime – le parole medaglie d’oro ai Mondiali nei 200m
meritata in vasca. In barba alle diffi- che hanno fatto capolino fra le lacrime stile libero, portando a otto le edizioni
coltà affrontato negli ultimi mesi, in- di Federica - ma non sono stati mesi consecutive sul podio della stessa gara
clusa l’indesiderata e segnante espe- semplici questi ultimi. Nuotare que- iridata, impresa mai riuscita a nessuno
rienza del Covid che ha raccontato e sto tempo non è stato da poco. C’era prima d’ora. E le Olimpiadi? Federi-
testimoniato sui suoi canali social. La tanta rabbia ieri per qual decimo che ca non era riuscita a staccare il pass
pluricampionessa italiana, europea e mancava nei 100 e invece il limite per in occasione dei campionati italiani
mondiale si è presa il “pass” per il Sol Tokyo è venuto oggi ed è ancora più invernali 2019, pur vincendo due gare
Levante nella sua gara per eccellen- bello perché è la mia gara. Sono con- e tre medaglie totali. (A. P.)
© Samuel Ponce/shutterstock.com
L
e Olimpiadi, il sogno di
ogni atleta. A prescindere
dall’età, anche quando lo
scorrere del tempo rischia di
creare un solco di competiti-
vità con chi ha la metà (o meno) degli
anni. Chi non ha mai badato troppo al
calendario è Kazuyoshi Miura, calciato-
re giapponese noto ai tifosi italiani, che
lo scorso 10 marzo è sceso in campo a
54 anni suonati, collezionando almeno
una presenza in 36 stagioni da profes-
sionista. L’ennesimo primato di un’au-
tentica leggenda vivente. Una sorta di
eroe dei quattro mondi, se si considera
che la sua carriera è iniziata in Brasile,
ha toccato l’Europa e l’Australia e scri-
ve nuovi capitoli in Giappone. Con la
segreta speranza, appunto, di mettere
la ciliegina sulla torta agli imminenti
Giochi olimpici di Tokyo. Kazuyoshi Miura, scultura in cera al Museo di Madame Tussauds in Odaiba (Giappone).
Lo scorso agosto, giocando la parti-
ta tra il Sagan Tosu e il suo Yokohama
FC, Miura era diventato il calciatore
più anziano ad essere sceso in campo
nella Coppa del Giappone, a 53 anni,
5 mesi e 10 giorni, ma soprattutto è
UN MONUMENTO DEL CALCIO
diventato il primo calciatore a gioca-
re in cinque decadi diverse, dagli anni
Ottanta del XX secolo agli anni Ven-
DI NOME “KAZU” MIURA
ti del XXI. A gennaio di quest’anno, A 54 anni, l’attaccante giapponese, ex Genoa, è sceso in campo per trentaseiesima
poi è arrivato il rinnovo del contratto stagione di fila in un campionato professionistico e insegue le Olimpiadi
(per il diciottesimo anno di fila) con
lo Yokohama FC, firmato alle 11:11
dell’11 gennaio, un numero che Miura
porta da sempre sulla maglia. L’ultimo
record di “Kazu” è datato 10 marzo: ad affinare la sua tecnica e ad affermarsi in Giappone, con 100 gol in 192 par-
in quella data, infatti, l’attaccante nip- come calciatore professionista. Si rac- tite per il Verdy Kawasaki tra il 1990
ponico è sceso in campo per un mi- conta che la sua scelta abbia ispirato e il 1998. Senza scordare la storica pa-
nuto nel match di Jleague perso dallo Yōichi Takahashi per le vicende di “Ca- rentesi al Genoa, al di là del numero di
Yokohama FC con l’Urawa Red Dia- pitan Tsubasa”, alias “Holly e Benji”, un reti: l’unica, peraltro ininfluente, arrivò
monds, in una stagione sinora avara di manga calcistico che narra la storia di in un derby con la Sampdoria. Dopo
soddisfazioni sia per la Fenice (un solo un ragazzo, cresciuto nella scuola Nan- essere passato da Croazia Zagabria,
successo, in coppa col Kashiwa Reysol) katsu, che a 15 anni lascia il Giappone Kyoto Sanga, Vissel Kobe, dal 2005 si
sia per il suo iconico calciatore. per avventurarsi nel calcio brasiliano e è legato allo Yokohama Fc, conceden-
Tempo per rinascere dalle sconfit- arrivare a giocare da professionista an- dosi solo una parentesi - 4 partite, 2 gol
te, comunque, ce n’è e con quasi qua- che in Europa. - al Sydney FC. Il 5 marzo 2017, Miu-
rant’anni di calcio alle spalle Miura lo sa Recordman di gol in nazionale, 55, ra ha sottratto a Sir Stanley Matthews
bene. Ne aveva poco più di 15 quando, Miura può vantare una carriera infinita, dello Stoke City il primato di longevità
dopo i primi passi e i primi gol nelle gio- partita nel 1986 con la maglia del San- nel calcio, scendendo in campo con il
vanili dello Shizuoka Gakuen, assieme tos e proseguita, in Brasile, con i colori V-Varen Nagasaki a 50 anni e 7 gior-
al fratello maggiore Yasutoshi acquistò del Palmeiras, del Matsubara, del CRB ni, due meglio del cavaliere britannico,
un biglietto per il Brasile. intenzionato XV de Jaù e del Coritiba. Poi il ritorno Pallone d’Oro nel 1956. (A. P.)
LA BIOLOGIA IN BREVE
Novità e anticipazioni dal mondo scientifico
INNOVAZIONE
Nuovo farmaco antietà all’esame del test clinico
H a già dimostrato la sua efficacia sui topi, ora uno studio della
Washington University School of Medicine di St. Louis inten-
de confermarne la validità anche sull’uomo: si chiama NMN (ni-
cotinamide mononucleotide), è un derivato della niacina e può
contrastare gli effetti dell’invecchiamento. Un farmaco antietà,
che migliora la capacità dell’insulina di aumentare l’assorbimento
del glucosio nel muscolo scheletrico, spesso anormale in soggetti
obesi o diabetici. Il farmaco è in commercio in Giappone, Cina
e negli Stati Uniti sotto forma di integratore alimentare e sembra
funzionare più nelle donne che negli uomini. L’NMN, inoltre, è
coinvolto nella produzione di un altro importante composto, il
NAD (nicotinamide adenina dinucleotide): quando i suoi livelli
diminuiscono con l’età, possono insorgere effetti come la resi-
© antoniodiaz/www.shutterstock.com
stenza all’insulina.
RICERCA
L’arma vincente dell’Homo sapiens? La creatività
NEUROLOGIA
Essere nevrotici aumenta rischi di sviluppare il Parkinson
ONCOLOGIA
Presto nuovi dispositivi medici nucleari contro i tumori
AMBIENTE
Oceani più acidi, a rischio conchiglie e molluschi
CONCORSI PUBBLICI
PER BIOLOGI
CONSIGLIO NAZIONALE CONSIGLIO NAZIONALE Scadenza, 13 maggio 2021
DELLE RICERCHE - ISTITUTO DELLE RICERCHE - ISTITUTO Valutazione comparativa per la
DI RICERCA SULLE ACQUE DI PER L’ENDOCRINOLOGIA E copertura di tre posti di ricercato-
VERBANIA L’ONCOLOGIA “GAETANO re a tempo determinato, vari settori
Scadenza, 3 maggio 2021 SALVATORE” DI NAPOLI concorsuali, per il Dipartimento per
È indetta una pubblica selezione Scadenza, 13 maggio 2021 la innovazione nei sistemi biologici,
per titoli, eventualmente integrata È indetta una pubblica selezione agroalimentari e forestali. Gazzetta
da colloquio, per il conferimento di per titoli, eventualmente integrata Ufficiale n. 29 del 13-04-2021.
n. 1 borsa di studio per laureati, per da colloquio, per il conferimento di
ricerche inerenti l’Area scientifica n. 1 borsa di studio per laureati, per AZIENDA SOCIO-SANITARIA
“Scienze Chimiche” da usufruir- ricerche inerenti l’Area scientifica TERRITORIALE GRANDE
si presso l’Istituto di Ricerca Sulle “Scienze Biomediche” da usufru- OSPEDALE METROPOLITANO
Acque del CNR, sede secondaria irsi presso l’Istituto per l’Endocri- NIGUARDA DI MILANO
di Verbania, nell’ambito del Pro- nologia e l’Oncologia Sperimentale Scadenza, 13 maggio 2021
gramma di incentivo e sostegno alle “G. Salvatore” del CNR di Napoli, Concorso pubblico, per titoli ed
attività di Applicazione, MIgliora- ell’ambito del Progetto di Ricerca: esami, per la copertura di un posto
mento e COstruzione dei trovati “H2020 MSCA-RISE- DevelOp- di dirigente biologo, disciplina di
brevettati” (Programma AMICO) meNt of Cancer RNA TherapEutic, patologia clinica, per la S.C. Anali-
- “Natural-Blu”. Per informazioni, cONCReTE”. Per informazioni, vi- si chimico cliniche e microbiologia.
visitare il sito www.cnr.it. sitare il sito www.cnr.it. Gazzetta Ufficiale n. 29 del 13-04-
2021.
CONSIGLIO PER LA RICERCA UNIVERSITÀ DI ROMA “TOR
IN AGRICOLTURA E L’ANALI- VERGATA” CONSIGLIO NAZIONALE
SI DELL’ECONOMIA AGRA- Scadenza, 13 maggio 2021 DELLE RICERCHE - ISTITUTO
RIACONCORSO Procedura di selezione per la co- DI BIOSCIENZE E BIORISOR-
Scadenza, 3 maggio 2021 pertura di un posto di ricercatore SE DI BARICONCORSO
Conferimento, per titoli e collo- a tempo determinato, settore con- Scadenza, 16 maggio 2021
quio, di due assegni di ricerca, della corsuale 05/D1 - Fisiologia, per il Conferimento di una borsa di
durata di dodici mesi, da usufruirsi Dipartimento di biologia. Gazzetta studio della durata di sette mesi per
presso il Centro di ricerca politiche e Ufficiale n. 29 del 13-04-2021. laureati in Scienze agrarie o Scienze
bio-economia U.O. di Firenze. Gaz- biologiche. Tematica: “Salvaguar-
zetta Ufficiale, n. 26 del 02-04-2021. UNIVERSITÀ DI ROMA “TOR dia delle risorse genetiche di inte-
VERGATA” resse Agrario”. Gazzetta Ufficiale
UNIVERSITÀ DI FERRARA Scadenza, 13 maggio 2021 n. 30 del 16-04-2021.
Scadenza, 8 maggio 2021 Procedura comparativa per la
Procedura di selezione per la co- chiamata di un professore di se- AZIENDA SANITARIA LOCA-
pertura di un posto di ricercatore conda fascia, settore concorsuale LE BT ANDRIA
a tempo determinato della durata 05/E2 - Biologia molecolare, per il Scadenza, 16 maggio 2021
di trentasei mesi e definito, settore Dipartimento di biologia. Gazzetta Stabilizzazione del personale
concorsuale 05/C1 - Ecologia, per il Ufficiale n. 29 del 13-04-2021. precario, per titoli ed esami, per la
Dipartimento di Scienze della vita e copertura di un posto di dirigente
biotecnologie. Gazzetta Ufficiale n. UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA biologo. Gazzetta Ufficiale n.30 del
32 del 23-04-2021. DI VITERBO 16-04-2021.
90 GdB | Aprile 2021
Lavoro
CONSIGLIO NAZIONALE Scadenza, 20 maggio 2021 per ricerche inerenti l’Area scienti-
DELLE RICERCHE - ISTITUTO Revoca e contestuale nuova in- fica “Biomatematica” da usufruirsi
DI BIOSCIENZE E BIORISOR- dizione della procedura di stabi- presso l’Unità di Ricerca “Fisiopa-
SE DI BARI lizzazione del personale precario tologia clinica e modellistica mate-
Scadenza, 17 maggio 2021 del comparto, per titoli ed esami, matica in biomedicina” dello IASI
È indetta una pubblica selezione per la copertura di quattro posti di con sede nel Dipartimento di Neu-
per titoli, eventualmente integrata collaboratore tecnico professionale roscienze – Università Cattolica del
da colloquio, per il conferimen- - laureato in biologia, categoria D, Sacro Cuore - Roma, nell’ambito
to di n. 1 borsa di studio per lau- a tempo indeterminato. Gazzetta del progetto “NUP153”. Per infor-
reati di mesi 7 (sette) per ricerche Ufficiale n. 31 del 20-04-2021. mazioni, visitare il sito www.cnr.it.
inerenti l’Area scientifica “Scienze
Bioagroalimentari” da usufruirsi MINISTERO DELL’INTERNO- UNIVERSITÀ DI ROMA “TOR
e da svolgersi presso l’Istituto di CONCORSO VERGATA”
Bioscienze e BioRisorse del CNR Scadenza, 23 maggio 2021 Scadenza, 27 maggio 2021
di Bari nell’ambito del Progetto Concorso pubblico, per titoli Procedura comparativa per la
PRO.CA.NA.PA. – Reperimento, ed esami, per la copertura di do- chiamata di un professore di prima
Caratterizzazione, Conservazione e dici posti di commissario tecnico fascia, settore concorsuale 05/B2 -
Moltiplicazione di Germoplasma di biologo del ruolo dei biologi della Anatomia comparata e citologia, per
Cannabis sativa. Per informazioni, carriera dei funzionari tecnici della il Dipartimento di biologia. Gazzetta
visitare il sito www.cnr.it. Polizia di Stato. Gazzetta Ufficiale Ufficiale n. 33 del 27-04-2021.
n. 32 del 23-04-2021.
CONSIGLIO NAZIONALE ESTAR TOSCANA
DELLE RICERCHE - ISTITUTO CONSIGLIO NAZIONALE Scadenza, 27 maggio 2021
DI BIOSTRUTTURE E BIOIM- DELLE RICERCHE - ISTITUTO Concorso pubblico unificato,
MAGINI DI NAPOLI DI ANALISI DEI SISTEMI ED per titoli ed esami, per la copertura
Scadenza, 20 maggio 2021 INFORMATICA “ANTONIO di due posti di dirigente biologo, di-
È indetta una pubblica selezione RUBERTI” DI ROMA sciplina di patologia clinica, a tem-
per titoli, eventualmente integrata Scadenza, 24 maggio 2021 po indeterminato, per l’attività di
da colloquio, per il conferimento È indetta una pubblica selezione procreazione medicalmente assisti-
di n.1 borsa di studio per laureati, per titoli, eventualmente integrata ta dell’Azienda ospedaliero-univer-
per ricerche inerenti l’Area scien- da colloquio, per il conferimento di sitaria Careggi. Gazzetta Ufficiale
tifica “Scienze Biomediche” da n 1 borsa/e di studio per laureati, n. 33 del 27-04-2021.
usufruirsi presso la Sede dell’Isti-
tuto di Biostrutture e Bioimmagini
del CNR, nell’ambito del progetto
CIR01_00023 - “IMPARA - IMA-
GING DALLE MOLECOLE
ALLA PRECLINICA - RAFFOR-
BANDI &
ZAMENTO DEL CAPITALE
UMANO”. Per informazioni, visi-
tare il sito www.cnr.it.
CONCORSI
UNIVERSITÀ DI PADOVA
Scadenza, 20 maggio 2021
Procedure di selezione per la
chiamata di due professori di se-
conda fascia, per il Dipartimento di
www.onb.it
biologia Gazzetta Ufficiale n. 31 del
20-04-2021.
di Giuliano Russini*
I
l biologo nella botanica applicata solamente estetico, in relazione al fitoclima e microclima
nella progettazione di aree verdi urbane, periurbane e in
Con il fare noi impariamo (By doing we le- tutti quegli ausili indispensabili oggi, per rendere reale
arn), uno dei tanti motti che coniò il grande bio- l’idea di Patrick Geddes di “città ideale”.
logo scozzese Patrick Geddes botanico ed ecolo- Città ideale, nella quale la necessità di spazi verdi che
go, creatore della “architettura del paesaggio” e di molti non siano solo una sorta di “giardino dipinto”, come
concetti fondamentali che vengono ancora oggi utilizzati l’architettura vorrebbe, risultino funzionali ecologica-
in diversi contesti devoti alla progettazione di spazi ver- mente alla fauna urbana, ma anche al benessere psicofi-
di all’interno di aree urbane, ma spesso volutamente non sico dei cittadini che ne usufruiscono.
riconosciuti al suo antesignano; creò concetti come la Da questo punto di vista, il biologo ambientale nel-
conurbazione (fusione in un unicum spazio-temporale, le sue varie specializzazioni è una figura indispensabile
della struttura urbana, con le circostanti aree rurali e bo- per la corretta progettazione di aree verdi che risultino
schive, prodromo dei corridoi ecologici), del bioregio- quanto più possibili naturali (i famosi “ecourbanoidi”
nalismo (ovvero che si doveva con sopralluoghi su cam- di René Dubos, 1901-1982) nei quali si vengano a strut-
po, verificare tutte lo condizioni del tessuto vivente web turare rapporti tra la componente vegetale, corretta-
life e abiotico, per poter creare una città ideale) e della mente scelta con criteri fitogeografici, fitosociologici e
Geografia evolutiva (somma della biogeografia, geomor- in relazione al clima e microclima e terreno presente e
fologia e attività antropica), fornendo le basi concettuali analizzato e le aree acquatiche (oggi definite punti blu)
e pratiche della Ecologia urbana. che progetta ad esempio come zone umide, laghetti etc.,
Fondamentale è lo storico ruolo del Biologo Am- perché ciò si sviluppi coerentemente in un’area quanto
bientale nella figura del botanico applicato, ecologo ap- più assimilabile ad una biocenosi; non è assolutamente
plicato e altre specializzazioni, che oltre il significativo sufficiente la componente estetica, ma è fondamentale
apporto del passato, attraverso missioni nei posti più e indispensabile anche quella ecologica, anzi in primis
lontani nel mondo, permettendo la scoperta di tutte le quest’ultima, da cui non si può assolutamente fare a
specie vegetali oggi note di cui ne ha caratterizzato la meno del biologo ambientale nelle sue accezioni spe-
crescita e sviluppo in relazione alla natura del terreno, cialistiche, nel contesto di un progetto di forestazione
delle relazioni ambientali e fisiologiche e sulla natura del urbana in collaborazione con alte figure professionali,
manto vegetale ricoprente il Pianeta Terra, in funzione di progettazione delle aree verdi (parchi, giardini), ma
della loro geografia di distribuzione e nella formazione anche nella manutenzione e ricupero di aree verdi anti-
delle diverse fitocenosi, ha permesso di contestualizzare che e nel contesto di parchi archeologici, dove la com-
poi l’uso di numerose di esse a scopo ornamentale e ali- ponente vegetale riveste un ruolo fondamentale.
mentare e il corretto utilizzo con criterio scientifico, non In alcuni casi, figure professionali senza una forma-
zione biologica-ecologica, hanno provato a fare pro-
gettazione di spazi verdi, con errori gravi nella scelta
*
Biologo Botanico applicato-Fitopatologo, Referente Tecnico
del Comitato Nazionale dei Biologi Ambientali (CNBA),
della tipologia delle alberature, errori di cui stiamo pa-
dell’Ordine Nazionale dei Biologi. gandone le conseguenze oggi in tutte le città italiane,
con interi patrimoni arborei che sono divenuti obsoleti
© Drazen Zigic/shutterstock.com
e alberature instabili dal punto di vista fitostatico, poi- i protozoi e dagli inquinanti e nel contrasto delle specie
ché il progettista di turno a digiuno di conoscenze eco- aliene vegetali come dei patogeni, nel caso delle piante,
biologiche, ha fatto una scelta puramente estetica, non di origine aliena (causa di vere pandemie fitopatologiche
considerando che si sta parlando di organismi biologici su territorio nazionale) perché normalmente presenti in
che sono dotati di un piano di sviluppo e crescita, che si altre aree geografiche, ma che spesso arrivano sul nostro
relaziona con l’ambiente, iscritto nel loro genoma. territorio come passeggeri di vario tipo (attraverso der-
La presenza quindi nelle pubbliche amministrazioni rate alimentari, piante nel comparto vivaistico etc.) vedi
quali servizi regionali, servizi parchi e giardini comunali, il Punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus Olivier,
enti regionali fitosanitari, assessorati all’agricoltura e svi- 1790), o il Punteruolo nero, Curculionide del fico (Acle-
luppo rurale, non possono fare a meno della presenza del es sp.cf. Foveatus), o la più recente Cocciniglia tartaruga
biologo ambientale negli organigrammi, come non si può (Toumeyella parvicornis) che sta devastando il patrimo-
assolutamente negare l’evidenza fattiva della figura del nio boschivo urbano del Pino mediterraneo, comune, dei
biologo ambientale come libero professionista e consu- pinoli, ad ombrello (Pinus pinea, L.) e quello del Pino
lente per tali enti e nei piani di assestamento urbano, fore- marittimo o costiero (Pinus pinaster, Aiton 1789) come di
stale e come cardine nei piani di assestamento ecologico, altre Pinaceae e molte altri sono i casi in essere. Indispen-
grazie ad una formazione completa e globale, olistica. sabile è in tutte quelle procedure di impatto ambientale
Come fondamentale indispensabile è il suo apporto, di valutazioni pre e post operam ambientali e sanitarie,
nei progetti della conservazione della biodiversità vege- di cui ne è a pieno titolo conoscitore e propositore an-
tale ad esempio con l’ausilio delle Banche del seme, oggi che a livello di linee guida e normativa legale di concerto
Banche del Germoplasma, dove con protocolli scientifi- con altre figure professionali. Altro ruolo fondamentale
co-tecnici piuttosto complessi ed avanzati, vengono con- lo svolge nel comparto agricolo/forestale sia nella lotta
servati semi delle piante sia autoctone che alloctone, a contro i sempre più evidenti fenomeni di siccitosi e de-
rischio di estinzione; infine, come per le specie animali, sertificazione, anche su territorio nazionale (Italia centro-
è indispensabile a livello urbano per gli aspetti che ri- meridionale) con opere di ingegneria naturalistica e nella
guardano sia il controllo igienico ad esempio nelle lotte sistemazione fluviale.
obbligatorie contro parassiti quali le processionarie dei Per cui rifacendoci alla frase iniziale è d’uopo consi-
pini (Thaumetopoea pityocampa (Denis & Schiffermüll- derare il Biologo Ambientale come figura cardine nella
er, 1775)) e delle querce (Thaumetopoea processionea tutela e gestione del territorio sia naturale che urbano,
(Linnaeus, 1758)), delle acque ad uso urbano e reflue, che poiché attraverso il fare si impara, ovviamente alla luce
possono venire contaminate anche da organismi di origi- di una conoscenza olistica e approfondita dell’ambiente
ne vegetale (alghe tossiche) oltre che animale e di altra e della natura, che caratterizzano questa figura antica e
origine come quella virale, batterica e di altri bacilli come fondamentale.
© asharkyu/shutterstock.com
L’indispensabile e storico ruolo del Biologo Ambientale, siologici dell’essere umano, hanno sempre trovato supporto
nella Zoologia applicata da studi comparativi nell’ambito delle altre specie animali.
Oggi, l’errata visione antropocentrica che si è instaurata Con la sempre più crescente urbanizzazione, spesso
in tutte le scienze, ha portato ad una visione distorta dello distrofica, l’essere umano inoltre si è appropriato e si sta
studio e della protezione dell’ambiente e della natura, con appropriando di enormi spazi naturali, modificando total-
annessa diversità biologica, sempre e solo in funzione della mente anche il paesaggio e la sua ecologia, da cui oggi, ci tro-
saluta umana e a tutela dell’Homo sapiens, il quale ne è in- viamo a convivere con specie animali e vegetali selvatici in
vece solo una componente insieme alle circa 1,5 milioni di spazi urbani, per averne rubato i loro spazi naturali; specie
specie animali, 380.000 specie di piante e relativi ecosistemi che spesso per questioni necessarie e perché letteralmente
noti alla Biologia, patrimonio che può sembrare enorme, ma intrappolate dalle strutture urbane, si stanno modificando
che in realtà ricopre a mala pena il 15% circa delle specie per potersi adattare a vivere in questi nuovi ecosistemi (ur-
conosciute nei vari ecosistemi componenti la biosfera, sia bani), le città! Si pensi al comune Merlo dei boschi (Turdus
terrestri, marini che di acque continentali, mentre ignoriamo merula, Linneaus, 1758) che generalmente ha due migra-
ancora l’esistenza di ulteriori milioni di specie non ancora zioni una in autunno (ottobre-novembre) e una in inverno
scoperte e che si stanno estinguendo senza che purtroppo (dicembre-febbraio), ma che a causa della riduzione delle
abbiamo avuto modo di averne conoscenza, per la sempre aree rurali e dei boschi e, trovando sempre più cibo nel con-
più crescente distruzione ed alterazione dei vari ecosistemi testo urbano e nicchie dove potersi riprodurre, si è adattato
del Pianeta! ad una forma stanziale e secondo alcuni biologi dell’evolu-
Il biologo ambientale sin dalla sua origine è stato colui zione sta evolvendo in una nuova specie, o sottospecie, lo
che ha scoperto e definito lo studio e conoscenza degli or- stesso per le piante, il comune Tarassaco, o Dente di cane o
ganismi viventi e le loro profonde relazioni con il loro am- la famosa cicoria selvatica (Taraxacum officinale, Weber ex
biente abiotico (botanico, zoologo, ecologo, etologo), il cui Wiggers, 1780) che nelle zone di campagna è molto comune,
insieme formano le Biocenosi! Inoltre il biologo anche nei la quale produce una infruttescenza i cui frutti privi di en-
casi in cui ha rivolto l’attenzione verso l’essere umano, lo dosperma sono degli acheni (frutti secchi) indeiscenti (che
ha fatto sempre con un approccio naturalistico scientifico, non si aprono spontaneamente), provvisti di pappi: appen-
si pensi ai grandi studi della Psicobiologia, ove l’approccio dici piumose con cui sfruttando le correnti di vento, viene
nella comprensione dei meccanismi psicobiologici e psicofi- attuata la dispersione dei semi (dispersione anemocora), an-
che a lunghe distanze nell’ambiente circostante, in ambiente sono sempre più alti. Fondamentale (come all’estero da sem-
urbano invece, la presenza di strade asfaltate, delle pavimen- pre è) il suo ruolo all’interno delle Pubbliche Amministrazioni,
tazioni delle vie pedonali, hanno indotto una pressione tale nei Consorzi di Bonifica agraria e a sistemazione fondiaria, nei
per cui tale specie vegetale sta modificando la struttura e la presidi fitosanitari, o come consulente nel caso di libero profes-
modalità di dispersione dei semi, facendoli cadere a pochi sionista verso le pubbliche amministrazioni, perché si possano
metri di distanza dalla pianta madre, all’interno dell’aiola in attuare progetti e piani di “Assestamento Ecologico Urbano”
cui si trova, anche qui secondo molti botanici è in atto per oltre che nelle aree naturali, ove la figura del Biologo Ambien-
adattamento la modificazione di una specie. tale ha un ruolo cardine e il più importante, dato l’insieme delle
Questi sono solo due esempi di una lunga coorte di modifi- nozioni che lo caratterizzano e il suo approccio “olistico” verso
cazioni che specie animali e vegetali stanno subendo negli eco- l’Ambiente e la Natura.
sistemi urbani! Inoltre la forzata convivenza di specie animali In sostanza, la filosofia di questo articolo come la parte
di origine selvatica nei centri urbani e anche di specie vegetali precedente sulla Botanica applicata, si rifà proprio alla fra-
spontanee potenzialmente pericolose, richiama l’estrema ne- se del grande biologo francese René Dubos, citata all’inizio,
cessità di biologi ambientali (quali zoologi applicati e botanici sull’idea dell’azione locale che il biologo ambientale ha nella
applicati), con diverse funzioni, anche in quella del controllo di protezione e gestione del territorio, con un approccio globa-
tali specie per questioni di igiene urbana. Ricadute fondamen- le al problema.
tali il biologo ambientale le ha non solo nell’ambito naturali-
stico, ma anche in quello urbano e anche in altri settori come
quello zootecnico nell’ambito del miglioramento delle specie
animali da reddito e nella nutrizione animale, in quello fonda-
Bibliografia
mentale della conservazione (grazie a zoo, acquari e bioparchi) 1- Patrick Geddes in India.
di specie selvatiche animali e grazie a Orti Botanici di quelle 2- Rieducazione alla speranza, Patrick Geddes Planner
vegetali minacciate di estinguersi, proprio dall’inurbamento in India (1914-1924).
3- Città in evoluzione.
crescente, oltre che da una agricoltura che richiede sempre più 4- The World of René Dubos: A Collection from His Wri-
territorio e da una pesca sempre più invasiva, per soddisfare le tings, 1990, Henry Holt & Co.
esigenze alimentari delle popolazioni i cui indici demografici
© LEDOMSTOCK/shutterstock.com
di Valentina Arcovio
N
ei tumori umani ci sono colonie diverse di Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, potreb-
microrganismi [1][2][3][4][5], che insieme be essere utile per lo sviluppo di nuovi approcci immu-
formano il cosiddetto microbiota tumorale noterapici nella lotta al cancro.
[6][7][8][9][10]. Queste colonie possono Le molecole chiamate antigeni tumorali consentono
influenzare il microambiente del tumore, al sistema immunitario di distinguere le cellule tumorali
ad esempio provocando infiammazione o soppressione da quelle sane. Ogni cellula contiene una sorta di “mac-
immunitaria locale [11][12][13][14][15]. Ciò può porta- china” per la produzione dell’antigene, che consente ai
re a cambiamenti significativi nel modo in cui il sistema peptidi derivati dall’antigene di essere visibili al sistema
immunitario del nostro organismo risponde al tumore. immunitario tramite molecole specializzate chiamate an-
Non solo. Questo può anche alterare le risposte a una tigeni leucocitari umani (HLA) presenti sulla superficie
determinata terapia [16]. Un nuovo studio condotto da cellulare. I peptidi visibili grazie ad HLA che sono rico-
un gruppo internazionale di ricercatori - Shelly Kalao- nosciuti dalle cellule immunitarie sono chiamati epitopi.
ra ,Adi Nagler ,Deborah Nejman, Michal Alon, Chaya Gli antigeni tumorali si dividono in due categorie
Barbolin, Eilon Barnea, Steven LC Ketelaars, Kuoyuan principali: associati al tumore e specifici del tumore [17].
Cheng, Kevin Vervier, Noam Shental, Yuval Bussi, Ron Gli antigeni associati al tumore sono espressi nei tessuti
Rotkopf, Ronen Levy, Gil Benedek, Sophie Trabish, Tali normali così come nei tumori e quindi non attivano pron-
Dadosh, Smadar Levin-Zaidman, Leore T. Geller, Kun tamente le risposte immunitarie. Ma se si innescano le ri-
Wang, Polina Greenberg, Gal Yagel, Aviyah Peri, Garold sposte immunitarie, c’è il rischio di reazioni autoimmuni
Fuks, Neerupma Bhardwaj, Alexandre Reuben, Leandro dannose contro i tessuti normali che esprimono l’anti-
Hermida, Sarah B. Johnson, Jessica R. Galloway-Peña, gene. Tuttavia, poiché gli antigeni associati al tumore si
William C. Shropshire, Chantale Bernatchez, Cara Hay- trovano spesso in più tipi di tumore e in molte persone
maker, Reetakshi Arora, Lior Roitman, Raya Eilam, Adina che hanno il cancro, possono essere considerati buoni
Weinberger, Maya Lotan-Pompan, Michal Lotem, Arie bersagli per immunoterapie ampiamente applicabili. Al
Admon, Yishai Levin, Trevor D. Lawley, David J. Adams, contrario, gli antigeni specifici del tumore sono espressi
Mitchell P. Levesque, Michal J. Besser, Jacob Schachter, esclusivamente sulle cellule tumorali e quindi sono ber-
Ofra Golani, Eran Segal, Naama Geva-Zatorsky, Eytan sagli ideali contro i quali scatenare un attacco immuni-
Ruppin, Pia Kvistborg, Scott N. Peterson, Jennifer A. tario specifico contro i tumori. Un sottotipo, i cosiddetti
Wargo, Ravid Straussman & Yardena Samuels - ha di- neoantigeni, deriva da mutazioni geniche specifiche del
mostrato che i batteri che si trovano nel tumore possono tumore, quindi i neoantigeni sono tipicamente specifici
essere riconosciuti dal nostro sistema immunitario. In del tumore e del paziente.
particolare, Shelly Kalaora del Dipartimento di Biologia Un cancro della pelle chiamato melanoma ha tre clas-
Cellulare Molecolare del Weizmann Institute of Scien- si di antigeni note associati al tumore e le sue cellule in
ce di Rehovot, Israele, e i suoi colleghi hanno scoperto genere sono portatrici di molte mutazioni genetiche. Di
che il sistema immunitario può individuare e riconoscere conseguenza c’è alta probabilità che ci siano neoantigeni
frammenti di proteine batteriche, chiamati peptidi, che [18]. Non stupisce quindi che il melanoma sia stata la
si trovano sulla superficie delle cellule tumorali. A rico- forma tumorale che ha portato alla scoperta del tumo-
noscerle sono le cellule immunitarie, chiamate linfociti T. re-antigene e allo sviluppo dell’immunoterapia in onco-
© Lightspring/shutterstock.com
logia [19] [20] . Per questo Kalaora e i sui colleghi hanno lule che presentano l’antigene) che rilevano, assorbono
deciso di utilizzare nel loro studio campioni di melanoma e presentano agenti patogeni ad altre cellule del sistema
per descrivere un’altra potenziale classe di antigene tu- immunitario. Per separare le cellule da due campioni di
morale. melanoma in APC e cellule tumorali, i ricercatori hanno
I ricercatori si sono così proposti di studiare la com- utilizzato una proteina marker delle cellule immunitarie.
posizione batterica di 17 metastasi di melanoma, cioè tu- L’immunopeptidomica ha rivelato che entrambi i gruppi
mori che si sono formati a seguito della diffusione del di cellule presentavano peptidi batterici.
cancro dal suo sito originario ad altre regioni del corpo, Un sottoinsieme di peptidi è stato presentato sia dagli
riguardanti un totale di 9 persone. Gli studiosi hanno APC che dalle cellule tumorali, indicando che lo stesso
scoperto che la composizione dei batteri era molto simile peptide può avviare una risposta immunitaria attraverso
in diverse metastasi dello stesso individuo e talvolta in la presentazione sugli APC e allo stesso tempo essere un
campioni di persone diverse. Questa scoperta indica che bersaglio per l’attacco immunitario alle cellule tumora-
particolari specie batteriche sono comuni nel melanoma, li. I ricercatori hanno quindi dimostrato che le cellule T
in linea con quanto concluso in un precedente studio che (che riconoscono i peptidi presentati da HLA) isolate dai
riportava un microbiota tumorale specifico per diversi melanomi hanno reagito ai peptidi batterici identificati.
tipi di cancro [1]. Gli autori dello studio hanno anche Nel loro insieme, i risultati dello studio condotto
confermato che questi batteri erano presenti nelle cellule da Kalaora e i suoi colleghi indicano la possibilità che i
del melanoma, piuttosto che nel microambiente extracel- peptidi batterici visualizzati dal tumore siano una classe
lulare circostante. di antigeni tumorali precedentemente non identificata.
Kalaora e colleghi hanno continuato a indagare se i Tuttavia, ci sono ancora molte domande che rimangono
peptidi di questi batteri intracellulari sono resi visibili al senza risposta. Per essere antigeni tumorali veri e propri,
sistema immunitario allo stesso modo degli altri antigeni le specie batteriche identificate non devono invadere i
intracellulari. A tal fine, hanno utilizzato un approccio tessuti non tumorali e i loro peptidi non devono essere
basato sulla spettrometria di massa chiamato immuno- presentati su HLA su cellule non tumorali. Se così non
peptidomica, che consente il rilevamento diretto dei pep- fosse, i peptidi non potrebbero essere più qualificati
tidi presentati da HLA. Hanno trovato quasi 300 peptidi come bersagli dell’immunoterapia. Inoltre, i peptidi bat-
nei loro campioni provenienti da 33 specie batteriche. terici sembrano essere abbastanza abbondanti (almeno,
Diversi peptidi sono stati trovati in più di un tumore del- rispetto al numero di neoepitopi melanomatici identifi-
la stessa persona e in tumori di persone diverse. cati [20]), allora perché l’organismo non innesca una ri-
Gli autori si sono poi chiesti se i peptidi batterici siano sposta immunitaria efficace contro i melanomi? Saranno
realmente presentati dalle cellule del melanoma, piutto- necessari ulteriori studi sui peptidi batterici che sono vi-
sto che da cellule immunitarie chiamate cellule APC (cel- sibili dal tumore in combinazione con le informazioni sui
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contro il cancro. [3] Cecilia A. Silva-Valenzuela, Prerak T. Desai, Roberto C.Molina -Quiroz,
In conclusione, i peptidi batterici identificati da Ka- David Pezoa, Yong Zhang, Steffen Porwollik, Ming Zhao, Robert M.
Hoffman, Inés Contreras, Carlos A. Santiviago, Michael McClelland. “Solid
laora e i suoi colleghi potrebbero essere bersagli inte- tumors provide niche-specific conditions that lead to preferential growth of
ressanti per l’immunoterapia. Poiché i peptidi batterici Salmonella”. Oncotarget. Published: April 28, 2016. 7:35169-35180.
sono “non-self”, per l’organismo umano dovrebbe es- [4] Smruti Pushalkar, Mautin Hundeyin, Donnele Daley, Constantinos P.
sere relativamente facile suscitare forti risposte immu- Zambirinis, Emma Kurz, Ankita Mishra, Navyatha Mohan, Berk Aykut,
nitarie contro di loro e non ci sarebbero preoccupazio- Mykhaylo Usyk, Luisana E. Torres, Gregor Werba, Kevin Zhang, Yuqi
Guo, Qianhao Li, Neha Akkad, Sarah Lall, Benjamin Wadowski, Johana
ni sull’autoimmunità se si potesse accertare che non si Gutierrez, Juan Andres Kochen Rossi, Jeremy W. Herzog, Brian Diskin,
presentano su alcun tessuto normale. Pertanto, i peptidi Alejandro Torres-Hernandez, Josh Leinwand, Wei Wang, Pardeep S. Tau-
batterici che si osservano dal tumore potrebbero servire nk, Shivraj Savadkar, Malvin Janal, Anjana Saxena, Xin Li, Deirdre Cohen,
come antigeni specifici del tumore condivisi tra le per- R. Balfour Sartor, Deepak Saxena and George Miller. “The Pancreatic
sone. Si tratta di una combinazione rara e utile per le Cancer Microbiome Promotes Oncogenesis by Induction of Innate and
Adaptive Immune Suppression”. Cancer Discovery. Published April 2018.
terapie, finora vista solo nei tumori indotti tramite virus, 8(4); 403–16.
in cui gli epitopi possono essere derivati da proteine vi- [5] Mauro Castellarin, René L. Warren, J. Douglas Freeman, Lisa Dreolini,
rali che causano il cancro [18] . Dati recenti indicano Martin Krzywinski, Jaclyn Strauss, Rebecca Barnes, Peter Watson, Emma
che i batteri che invadono il tumore potrebbero esse- Allen-Vercoe, Richard A. Moore, and Robert A. Holt. “Fusobacterium
re un fenomeno comune [1], [15]. Quest’ultimo lavoro nucleatum infection is prevalent in human colorectal carcinoma”. Genome
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dei ricercatori potrebbe quindi gettare le basi per l’i- [6] Julia L. Drewes, James R. White, Christine M. Dejea, Payam Fathi,
dentificazione di antigeni specifici del tumore condivisi Thevambiga Iyadorai, Jamuna Vadivelu, April C. Roslani, Elizabeth C.
in un’ampia gamma di tipi di tumore, aprendo così la Wick, Emmanuel F. Mongodin, Mun Fai Loke, Kumar Thulasi, Han Ming
strada allo sviluppo di nuovi approcci immunoterapici, Gan, Khean Lee Goh, Hoong Yin Chong, Sandip Kumar, Jane W. Wanyiri
potenzialmente più efficaci degli attuali e utilizzabili & Cynthia L. Sears. “High-resolution bacterial 16S rRNA gene profile me-
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ospite mammifero e il suo microbiota intestina- il microbiota può ostacolare la colonizzazione da parte di
le, cioè la comunità di microrganismi che risie- patogeni intestinali [4] e ci sono varie evidenze che sup-
dono nell’intestino tenue e crasso, influenzano portano l’idea che il microbiota intestinale possa avere un
la salute dell’ospite e la suscettibilità alle malat- ruolo nel limitare la crescita dei patogeni. Ad esempio, l’u-
tie. Una delle principali sfide nello approfondire le relazio- so prolungato e / o elevato di antibiotici nelle persone fa-
ni meccanicistiche che guidano tali interazioni è l’elevata vorisce l’espansione del Clostridium difficile [5], un batte-
diversità delle specie presenti nel microbiota intestinale, rio che causa una grave diarrea e infiammazione del colon,
che dà origine a un profilo microbico che è unico per ogni portando ad un alto rischio di malattia e morte. Sappiamo
individuo [1], proprio come lo è un’impronta digitale. La inoltre che una bassa diversità di specie presenti nel mi-
comunità scientifica concorda sul fatto che il microbiota crobiota, una caratteristica comunemente osservata nelle
intestinale è implicato nello sviluppi di forme di resistenza persone che risiedono nei paesi industrializzati, è associa-
contro la colonizzazione intestinale da parte di microrga- ta a una maggiore suscettibilità alle malattie infettive [6].
nismi patogeni. Sull’argomento sono stati condotti mol- Inoltre, i topi che sono stati trattati con antibiotici o alle-
teplici studi, ma pochissimi sono entrati nello specifico, vati in condizioni sterili, cioè prive di germi, e quindi pri-
individuando e descrivendo dettagliatamente i meccanismi vi di microbiota, sono più suscettibili agli agenti patogeni
con cui il micobiota intestinale svolge il suo ruolo in questa intestinali rispetto ai topi con un microbiota normale [7].
forma di resistenza. Al contrario, alcuni microbioti potrebbero portare alla
In effetti, la maggior parte degli studi riguardanti questo promozione della crescita di un patogeno o portare a svi-
fenomeno sono stati ampiamente descrittivi e hanno avuto luppare un’infezione a un livello più elevato di virulenza.
la tendenza a correlare solo particolari composizioni del Ad esempio, diversi microbioti di topo determinano la su-
microbiota con un particolare stato di salute o di malat- scettibilità al patogeno Citrobacter rodentium, che causa
tia [2]. Ora però uno studio [3] condotto da un gruppo un tipo di crescita anormale nel colon chiamata iperplasia
di ricercatori del NIAID Microbiome Program presso il [8]. Quest’ultima, in particolare, è un processo biologico
National Institutes of Health (NIH), in collaborazione con progressivo, che porta alla crescita del volume dell’organo
ricercatori de National Institute of General Medical Scien- per aumento del numero delle cellule che lo costituiscono.
ces, del National Cancer Institute, del National Institute Il trapianto di microbiota da topi suscettibili a topi non su-
of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, e del Na- scettibili induce una maggiore suscettibilità all’infezione da
tional Human Genome Research Institute, - Apollo Stacy, C. rodentium, mentre il trapianto di microbiota da animali
Vinicius Andrade-Oliveira, John A McCulloch, Benedikt non suscettibili ad animali suscettibili determina una resi-
Hild, Ji Hoon Oh, P Juliana Perez-Chaparro, Choon K stenza alle infezioni [8]. Varie evidenze epidemiologiche
Sim, Ai Ing Lim, Verena M Link, Michel Enamorado, Gior- indicano che la suscettibilità di alcune persone in Svezia
gio Trinchieri, Julia A Segre, Barbara Rehermann, Yasmine alle infezioni causate dall’agente patogeno di origine ali-
Belkaid - ha portato all’individuazione e alla descrizione mentare Campylobacter jejuninelle dipendeva dalla com-
dettagliata di un meccanismo che rivela come i cambiamen- posizione delle specie presenti nel loro microbiota [9]. E i
ti che avvengono nel microbiota guidano la sua capacità di report hanno evidenziato come alcuni patogeni intestinali,
resistere all’invasione da parte di agenti patogeni. come la Salmonella enterica [10] e C. rodentium, sfruttano
i segnali ospite-microbiota per modulare con precisione il documentazione delle correlazioni tra infezione e presenza
loro metabolismo e, attraverso il processo di respirazione, o assenza di specie o differenze nella composizione delle
la produzione di energia. Rilevando e rispondendo a que- specie di batteri del microbiota intestinale. In particolare,
sti segnali, gli agenti patogeni possono anche aumentare o il lavoro ha iniziato a svelare i meccanismi attraverso i quali
diminuire l’espressione dei componenti del loro repertorio particolari composizioni di microbiota offrono resistenza
di virulenza, che vengono utilizzati per colonizzare l’ospite alle infezioni o favoriscono gli agenti patogeni invasori.
[11] [12]. Stacy e colleghi riferiscono che, dopo l’infezione con
Un nuovo ed entusiasmante filone di ricerca sta inizian- l’agente patogeno intestinale Klebsiella pneumoniae [13]
do a studiare il ruolo del microbiota nelle infezioni. Lo stu- [14], i topi [15] coinvolti nello studio sono risultati avere
dio condotto da Stacy e i suoi colleghi va oltre la semplice una maggiore capacità di resistere alla successiva infezione
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Il rischio di ASCVD
nei sopravvissuti al cancro
Uno studio della dell’Ohio State University ha valutato il peso dell’associazione nei pazienti
con una storia pregressa di tumore
G
li adulti con una storia di cancro alle spalle questi, il 12,3% (pari a 1.604 individui) aveva riporta-
vanno incontro a un più elevato rischio a 10 to sui questionari una storia di cancro. A seguito delle
anni di malattia aterosclerotica cardiovascola- elaborazioni, gli individui con una storia di cancro han-
re. È il risultato principale emerso nel corso no mostrato maggiori probabilità di un rischio elevato di
di uno studio sviluppato dall’Ohio State Uni- ASCVD a 10 anni: condizione che ha riguardato in par-
versity [1]. ticolare i pazienti con storia di cancro alla vescica e ai
La ricerca, firmata dai ricercatori Xiaochen Zhang, reni, alla prostata, al colon-retto, al polmone, ai testicoli
Meghan Pawlikowski, Susan Olivo-Marston, Karen Patri- o melanoma: per questi pazienti la maggiore probabilità
cia Williams, Julie K. Bower e Ashley S. Felix, ha indagato di rischio di ASCVD a 10 anni è apparsa compresa in un
su un aspetto particolare della salute a medio e lungo ter- valore tra il 2,72 e il 10,47.
mine degli individui che hanno avuto il cancro. Un dato particolarmente interessante emerso ha ri-
Lo studio ha provato a verificare se e in che misura i guardato l’età, che si è rivelata un modificatore dell’effet-
pazienti sopravvissuti al cancro mostrino un rischio mag- to. Una storia di cancro, infatti, è apparsa per esempio as-
giore di sviluppare e morire per malattie cardiovascolari sociata a una probabilità 1,24 volte più alta di un rischio
(CVD) rispetto alla popolazione generale. Il rischio è sta- elevato di ASCVD a 10 anni tra le persone di età compre-
to in particolare valutato a 10 anni: quello della malattia sa tra i 60 e i 69 anni, ma non con altri gruppi di età.
aterosclerotica cardiovascolare (ASCVD) è apparso ele- Ricerca, cure e prevenzione hanno cambiato radical-
vato tra gli individui con una storia di cancro rispetto a mente negli ultimi anni le condizioni in cui il cancro va
quanti non ne avevano registrata una. Ecco, allora, che affrontato. Solo negli Stati Uniti d’America i tassi di in-
la valutazione del rischio e la sorveglianza clinica della cidenza del cancro sono da tempo costantemente in calo
salute cardiovascolare a seguito di una diagnosi di cancro, tra gli uomini e restano stabili tra le donne, e continua ad
spiegano gli autori del lavoro, potrebbero potenzialmente aumentare anche il numero di sopravvissuti al cancro, so-
ridurre il carico di malattia e prolungare la sopravviven- prattutto in concomitanza con il costante invecchiamento
za, soprattutto per i pazienti con tumori specifici e che si della popolazione. Stime recenti dell’American Cancer
sono rivelati ad alto rischio di ASCVD. Society e del National Cancer Institute dicono che al 1°
La ricerca è stata condotta in un campione di popo- gennaio 2019 vi erano più di 16,9 milioni di americani
lazione statunitense rappresentativo a livello nazionale. I (8,1 milioni di maschi e 8,8 milioni di femmine) con una
dati dei partecipanti, di età compresa tra 40 e 79 anni e storia pregressa di cancro: secondo stime basate sulla cre-
senza storia pregressa di CVD, sono stati raccolti a partire scita e sull’invecchiamento della popolazione, si prevede
dal database dello studio “National Health and Nutrition che questo numero raggiungerà più di 22,1 milioni entro
Examination Survey 2007-2016”. La storia di cancro dei il 1° gennaio 2030[2]. Nel 2016 i sopravvissuti al cancro
singoli pazienti era stata auto-segnalata dagli stessi nel che vivevano negli Stati Uniti erano circa 15,5 milioni, il
corso di quel monitoraggio, mentre il rischio a 10 anni di 62% dei quali aveva 65 anni o più. La proiezione è che
ASCVD è stato stimato utilizzando equazioni di coorte aumentino a 26 milioni entro il 2040 [3].
raggruppate. Nel 2019 i tre tumori più diffusi sono risultati quel-
La popolazione complessiva osservata comprendeva lo alla prostata (3.650.030), al colon e retto (776.120) e
15.095 partecipanti, con un’età media di 55,2 anni: di il melanoma della pelle (684.470) tra gli uomini, quello
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degli individui con una storia di cancro, rispetto al 23,4% tà statistica, tra coloro che avevano una storia di cancro al
degli individui senza storia di cancro, sono stati classifi- seno o ematologico.
cati come aventi un rischio elevato di ASCVD a 10 anni. Zhang e colleghi segnalano di aver osservato un’inte-
Raffrontando i fattori individuali di rischio, i ricercato- razione significativa tra l’età e lo stato del cancro rispet-
ri del team hanno verificato che età avanzata, pressione to alle probabilità di un rischio elevato di ASCVD a 10
sanguigna sistolica più elevata e diabete prevalevano tra i anni. Ma, hanno spiegato, se i risultati non differivano tra
pazienti con una storia di cancro rispetto all’altro gruppo. i gruppi di 40-49, 50-59 e 70-79 anni rispetto agli indivi-
La prima elaborazione dei dati, senza correttivi, ha dui coetanei senza storia di cancro, il rischio aumentava
segnalato probabilità due volte maggiori di rischio ele- significativamente nel gruppo con età tra i 60 e i 69 anni.
vato di ASCVD a 10 anni (OR = 3,00) tra gli individui I risultati della ricerca sviluppata all’Ohio State Uni-
con una storia di cancro. Con l’aggiustamento di alcuni versity sono apparsi coerenti con la letteratura preceden-
indicatori, come il BMI, lo stato civile, il livello di istru- te che documenta, hanno fatto notare gli autori, un’asso-
zione, il rapporto reddito/povertà e le abitudini legate ciazione della storia del cancro con aumento di incidenza
alla dieta e all’attività fisica, gli individui con una storia e mortalità per CVD. Condizione che riguarda anche i
di cancro hanno mostrato 2,4 probabilità maggiori di ri- sopravvissuti adulti al cancro infantile.
schio ASCVD elevato a 10 anni (OR = 3,42). Quanto al Uno studio del 2016 [11] aveva concluso che le so-
tipo di tumore, i partecipanti che avevano segnalato una pravvissute al cancro al seno fossero a maggior rischio
diagnosi di cancro alla vescica o ai reni, alla prostata, al di mortalità correlata alla CVD, con un aumento del ri-
colon-retto, ai polmoni, ai testicoli o un melanoma, risul- schio emerso in particolare a sette anni dopo la diagnosi.
tavano avere maggiori probabilità di rischio di ASCVD a Uno studio che aveva, invece, preso in considerazione i
10 anni. Analogo risultato per i pazienti che, consapevoli sopravvissuti al cancro infantile, aveva notato nel grup-
della storia di tumore, avevano dichiarato però di non co- po, entro i 45 anni di età, maggiore incidenza di malat-
noscere in dettaglio la propria tipologia di cancro. Dopo tia coronarica (5,3%), di insufficienza cardiaca (4,8%),
gli aggiustamenti, l’elaborazione ha portato a stabilire di malattia valvolare (1,5%) e aritmia (1,3%) [12]. Senza
che i pazienti con una storia di cancro ai testicoli aveva- contare che almeno due fattori di rischio cardiovascola-
no probabilità più alte di un rischio elevato di ASCVD a re sono stati segnalati dal 10,3% dei sopravvissuti e dal
10 anni (OR = 11,47), seguiti da quelli con una storia di 7,9% dei loro fratelli. E se l’ipertensione era indipenden-
cancro alla prostata (OR = 9,45), a vescica o rene (OR temente associata al rischio di morte cardiaca, tra i so-
= 7,27), in caso di melanoma (OR = 5,84) e tumore al pravvissuti risultava determinate l’effetto combinato della
polmone (OR = 5,03). Infine, rispetto a individui senza radioterapia toracica e dell’ipertensione, con conseguen-
storia di cancro, le probabilità più alte di ASCVD a 10 te potenziamento del rischio per ciascuno dei principali
anni sono risultate più elevate, ma senza una significativi- eventi cardiaci.
Il consumo
del suolo
Sempre maggior rilevanza è assegnata a tale problematica. Di seguito la sintesi di tale rapporto
che permetta una più veloce e facile comprensione del fenomeno del consumo del suolo
di Giuseppe La Gioia*
S
empre maggiore attenzione è riservata alla tamente le proprie funzioni garantendo la fornitura
problematicità della trasformazione del di peculiari servizi ecosistemici, che si suddividono,
suolo. Il 2020 vede la pubblicazione in secondo la più recente classificazione CICES (www.
Italia della settima edizione del Rapporto cices.eu), in:
su “Consumo di suolo, dinamiche territo- - servizi di approvvigionamento (prodotti ali-
riali e servizi ecosistemici. Edizione 2020” (Munafò, mentari e biomassa, materie prime, etc.);
2020). Il Rapporto è a cura del Sistema Nazionale per - servizi di regolazione e mantenimento (rego-
la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che riunisce le lazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio,
21 Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA), controllo dell’erosione e dei nutrienti, regolazione
oltre a ISPRA. della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei
Il presente documento vuole essere una estrema fenomeni idrologici estremi, riserva genetica, conser-
sintesi di tale rapporto - anche se integrata con alcuni vazione della biodiversità e della produttività dell’e-
dati presi da altra bibliografia (soprattutto i prece- cosistema, etc.);
denti report di ISPRA, 2016 e 2017) - che permetta - servizi culturali (servizi ricreativi e culturali,
una più veloce e facile comprensione del fenomeno funzioni etiche e spirituali, paesaggio, patrimonio na-
del consumo del suolo. turale, etc.).
L’importanza di questa tematica è stata amplificata, Il suolo, però, non solo è una risorsa limitata, ma a
soprattutto nell’opinione pubblica, a causa delle re- causa dei suoi lunghissimi tempi di formazione, può
strizioni dovute al COVID-19 che hanno influenzato essere considerata sostanzialmente non rinnovabile e,
il modo di vivere le città e gli spazi urbani di prossi- purtroppo, nonostante la sua resilienza, può essere
mità e hanno ulteriormente evidenziato le problemati- distrutto fisicamente in tempi molto brevi o alterato
cità inerenti l’ambiente naturale: cambiamenti clima- chimicamente e biologicamente sino alla perdita delle
tici, dissesto idrogeologico, inquinamento dell’aria, proprie funzioni.
dell’acqua e del suolo, degrado del territorio, del pa- Per le ragioni sopra esposte, il suolo naturale, come
esaggio e dell’ecosistema. tutte le risorse naturali, deve essere tutelato e preser-
vato per le generazioni future (Parlamento europeo e
Cosa è il suolo? Consiglio, 2013).
Il suolo è lo strato superiore della crosta terrestre;
è costituito da elementi inorganici (componenti mi- Quali sono le minacce del suolo?
nerali, acqua e aria) e biologici (materia organica e Il fenomeno del consumo del suolo si riferisce a un
organismi viventi) e ospita gran parte della biosfera e incremento della copertura artificiale di terreno, le-
rappresenta l’interfaccia tra terra, aria e acqua. gato alle dinamiche insediative e infrastrutturali, pre-
È ormai universalmente riconosciuto che un suo- valentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici,
lo di buona qualità è in grado di esplicitare corret- fabbricati e insediamenti, all’espansione delle città,
alla densificazione (intesa come una nuova copertura
artificiale del suolo all’interno di un’area urbana) o
*
Biologo ambientale.
all’infrastrutturazione del territorio.
Un’altra grave minaccia per il suolo è il degrado
Nuovi cantieri (12,9%), attività estrattive e discari- costruzione di nuove infrastrutture di trasporto si ri-
che (7,1%), parchi sportivi e di divertimento (2,4%) flette in un incremento della frammentazione del ter-
e nuove aree verdi (1,7%) completano il quadro delle ritorio e in particolare degli habitat con conseguente
trasformazioni. riduzione della connettività ecologica che è espressio-
Il consumo del suolo non deve essere confuso con ne di funzionalità degli ecosistemi.
l’uso del suolo (Land Use) che rappresenta come il
suolo venga impiegato in attività antropiche e quindi Come è monitorato il consumo di suolo?
descrive le interazioni tra l’uomo e il suolo. La temati- In Italia il SNPA attualmente effettua il monito-
ca dell’uso del suolo è trattata dalla Direttiva 2007/2/ raggio del consumo di suolo attraverso la produzio-
CE che istituisce l’Infrastruttura per l’informazione ne di una cartografia nazionale su base raster (griglia
territoriale nell’Unione europea (Inspire) e fornisce regolare) di 10x10m, prodotto secondo un sistema di
una classificazione del territorio in base alla dimen- classificazione il cui primo livello suddivide l’intero
sione funzionale o alla destinazione socioeconomica, territorio in suolo consumato e suolo non consuma-
presenti e programmate per il futuro. to. Le elaborazioni annuali seguono una metodologia
Quali sono gli impatti? omogenea e prevedono un processo con le seguenti
L’artificializzazione dei suolo provoca i diversi ef- fasi:
fetti negativi a carico della società e dell’ambiente. Si - acquisizione dei dati di input (immagini Sentinel
può ricordare la frammentazione dell’ecosistema con 1 e 2, altre immagini satellitari disponibili, dati ancil-
conseguenze su flora/fauna, ecosistemi, assetto idro- lari);
geologico e l’alterazione del paesaggio, ovvero la mo- - preprocessamento dei dati;
difica in senso socio-culturale della percezione umana - classificazione semi-automatica della serie tempo-
e dell’identità culturale. La frammentazione porta, rale completa dell’anno in corso e dell’anno prece-
inoltre, alla creazione di aree isolate e/o emarginate dente di Sentinel 1 e 2;
con conseguente ulteriore depauperamento del valore - produzione di una cartografia preliminare;
intrinseco, ma anche l’aumento dei costi di urbanizza- - fotointerpretazione multitemporale completa
zione e fornitura dei servizi. dell’intero territorio ed editing a scala di dettaglio
L’impermeabilizzazione è probabilmente la trasfor- (≥1:5.000);
mazione più impattante sul suolo e comporta un ri- - revisione della serie storica;
schio accresciuto di inondazioni, contribuisce ai cam- - rasterizzazione;
biamenti climatici, minaccia la biodiversità, provoca - validazione;
la perdita di terreni agricoli fertili e aree naturali e se- - mosaicatura nazionale e riproiezione in un siste-
minaturali, contribuisce insieme alla diffusione urba- ma equivalente;
na alla progressiva e sistematica distruzione del pae- - elaborazione e restituzione di dati e indicatori.
saggio, soprattutto rurale e alla perdita delle capacità
di regolazione dei cicli naturali e di mitigazione degli
effetti termici locali, nonché ne impedisce la funzione
sociale (Commissione Europea, 2012).
Il consumo di suolo ha un impatto su un insieme di
servizi e funzioni ecosistemici che sono fondamentali
per il nostro benessere (Commissione Europea, 2013).
La perdita del flusso annuale di servizi ecosistemici,
calcolata dal 2012 al 2019, varia da 2,5 a 3 miliardi
di Euro all’anno; nello stesso periodo si è perso uno
stock valutato tra 7 e 8 miliardi di Euro.
Anche la frammentazione del territorio - il proces-
so di trasformazione di patch di territorio di grandi
dimensioni in parti di territorio di minor estensione e
più isolate - è principalmente il risultato dei fenomeni
di espansione urbana, che si attuano secondo forme
diverse più o meno sostenibili, e dello sviluppo della
rete infrastrutturale, volta a migliorare il collegamen-
to delle aree urbanizzate mediante opere lineari quali
strade e ferrovie. L’espansione urbana in crescita e la Tabella 1. Tipologie di consumo di suolo.
Figura 4. Consumo percentuale di suolo a livello provinciale e comunale (2019). Figura 5. Suolo consumato pro capite a livello provinciale.
L’evoluzione
In Italia lo studio dell’andamento del consumo di
suolo è stato sviluppato recentemente ed è permesso
Tabella 2. Stime del suolo consumato in anni passati (ISPRA, 2016). dalle recenti tecniche GIS di elaborazione degli strati
informativi sull’uso del suolo. Non si dispone, quindi,
di serie temporali molto lunghe e dettagliate, ciono-
nostante è possibile avere una idea chiara del fenome-
no degli ultimi anni che ci fornisce bene anche il trend
Tabella 3. Stime del suolo consumato in anni passati.
recente anche perché è stato possibile effettuare delle
stime anche per anni passati (Tabella 2).
Dal 2019 la metodica di calcolo di suolo consuma-
to è leggermente cambiata e ha portato ad una cor-
rezione del valore del 2015 che nella Tabella 3 viene
confrontato con gli anni seguenti. Il trend non sem-
Tabella 4. Velocità del consumo di suolo annuale netto. bra cambiare negli anni successi, con una incremento
di suolo consumato netto superiore a 50 kmq che nel
2019 è stato di 57,5 kmq pur a fronte di un incre-
mento della riconversione di suolo consumato a non
consumato di 5,6 kmq. Inoltre, altri 8,6 kmq di suolo
consumato sono passati nel 2019 da reversibile a per-
manente, con una impermeabilizzazione complessiva
Tabella 5. Consumo di solo pro capite (mq/abitanti).
salita di ulteriori 22,1 kmq.
Dopo aver toccato anche gli 8 metri quadrati al se-
condo degli anni 2000, il rallentamento (tra i 6 e i 7
sumato è pari al 7,10%: in 13 regioni viene superato metri quadrati al secondo) iniziato nel periodo 2008-
il 5% di consumo di suolo, con il valore percentuale 2013 (ISPRA, 2017) si è consolidato negli ultimi anni
più elevato in Lombardia, Veneto e Campania (oltre il poco sotto i 2mq/secondo (Tabella 4); ma il consumo
10%), seguono Emilia-Romagna, Puglia, Lazio, Friuli di suolo continua a crescere.
Venezia Giulia e Liguria, con valori compresi tra il 7 Il consumo di suolo nelle zone periurbane e urbane
e il 9%; la Valle d’Aosta è la regione con il valore più a bassa densità a scapito delle aree agricole e naturali
basso, pari a poco più del 2%. è un fenomeno confermato anche dai dati più recenti;
L’incremento netto rispetto all’anno precedente è tali aree vedono un continuo e significativo incremen-
di 1.72 mq/ha a livello nazionale, con Veneto, Puglia, to delle superfici artificiali, sia per un aumento della
Lombardia e Sicilia che presentano i valori maggiori, densità del costruito, sia per la maggiore frammenta-
rispettivamente pari a 4,28, 3,23, 2,69 e 2,38. zione e artificializzazione delle aree limitrofe a causa
Il consumo del suolo pro capite, calcolato come
rapporto tra suolo consumato e numero di abitanti
è di 355 mq/abitanti nel 2019 (Figura 5). Basilicata,
Veneto, Abruzzo e Puglia sono le quattro regioni che
presentano valori di crescita del rapporto consumo di
suolo annuale/abitanti rispetto al 2018 vicini al dop-
pio del dato nazionale che è pari a 0,86 mq/abitanti.
Rispetto al 2012, la frammentazione del territorio
calcolata per il 2019 - valutata con un indice (effective
mesh density) che rappresenta la densità delle patch
territoriali (mesh) dove i valori più bassi dell’indice
identificano livelli di frammentazione minori - ha su-
bito un incremento di circa 2 punti per le zone già a
elevata o molto elevata frammentazione, compensato
dal decremento delle aree a bassa frammentazione; la
percentuale delle zone a media frammentazione è so- Figura 8. Consumo di suolo tra il 2012 e il 2019 a livello nazionale per densità delle coperture
stanzialmente rimasta invariata (Figure 6 e 7). artificiali
Figura 11. Percentuale di suolo consumato nel 2019, diviso per classe di distanza dalla costa.
Figura 12. Percentuale di suolo consumato nazionale (2019) in funzione della distanza dalla linea di
costa.
Figura 13. Percentuale di superficie del territorio impattata direttamente o indirettamente al 2019, a
Figura 10. Percentuale di suolo consumato nazionale (2019) in funzione dell’altitudine. distanza di 60, 100 e 200 metri dal suolo consumato.
Le politiche di tutela
Già dal 2002 l’Unione Europea pone l’attenzio-
ne sia sui fenomeni di diffusione delle aree urbane,
il cosiddetto urban sprawl (European Environment
Agency, 2002) che evidenzialo scollamento tra cresci-
ta della popolazione e crescita dell’urbanizzazione sia
sull’importanza del suolo come risorsa vitale con la
“Comunicazione” dal titolo “Verso una strategia te-
matica per la protezione del suolo” (Commissione Eu-
ropea, 2002) in cui si evidenziava la natura non rinno-
vabile del suolo, sottoposta a crescenti pressioni. Da
allora si sono susseguite ulteriori prese di posizione a
Figura 14. Superficie del territorio impattata direttamente o indirettamente (a distanza di 60 metri) favore del suolo.
dal suolo consumato a livello regionale al 2019. Oggi l’Europa e le Nazioni Unite ci richiamano alla
tutela del suolo, del patrimonio ambientale, del pae-
saggio, al riconoscimento del valore del capitale natu-
mazione delle aree scoperte rimaste incluse nelle aree rale attraverso il raggiungimento di alcuni obiettivi:
urbanizzate o intercluse tra gli assi infrastrutturali. - l’azzeramento del consumo di suolo netto entro il
Un quadro riassuntivo della distribuzione dei prin- 2050 (Parlamento europeo e Consiglio, 2013);
cipali cambiamenti avvenuti nel periodo 2019-2020 è - la protezione adeguata del suolo anche con l’a-
evidente nella Figura 9 e si concentrano in alcune aree dozione di obiettivi relativi al suolo in quanto risorsa
del Paese, rimanendo particolarmente ele-vati in Ve- essenziale del capitale naturale entro il 2020 (Parla-
neto, in Lombardia e nelle pianure del Nord, lungo le mento europeo e Consiglio, 2013);
coste siciliane e della Puglia meridionale e nell’area - l’allineamento del consumo alla crescita demogra-
metropolitana di Roma, mentre gradi elevati di tra- fica reale entro il 2030 (UN, 2015);
sformazione permangono lungo quasi tutta la costa - il bilancio non negativo del degrado del territorio
adriatica. entro il 2030 (UN, 2015).
La maggiore densità di trasformazione è stata ri- Per raggiungere tali obbiettivi occorre:
scontrata nelle aree costiere, nelle pianure, nelle zone 1. evitare e limitare, prioritariamente, la trasforma-
periurbane delle città più grandi. zione di aree agricole e naturali;
Il suolo consumato, come prevedibile, è maggiore 2. mitigare e ridurre gli effetti negativi dell’imper-
nelle aree pianeggianti e nella fascia altimetrica da 0 a meabilizzazione del suolo;
300 m di quota dove la percentuale raggiunge il valore 3. infine, solo se gli interventi dovessero risultare
di 11,3; nella fascia 300 - 600 m la percentuale scende assolutamente inevitabili, compensarli attraverso altri
a 5,4 e, infine, oltre i 600 m raggiunge il valore di 2,1 interventi quali la rinaturalizzazione di una superficie
(Figura 10). Anche la differenza tra il 2019 e l’anno con qualità e funzione ecologica equivalente.
precedente mostra la stessa dinamica sia in termini di Ciononostante le politiche, a livello europeo, ri-
estensione(ha) che di densità (mq/ha) e percentuale. mangono ancora oggi piuttosto lacunose anche se il
I valori percentuali del suolo consumato crescono Green Deal include misure per la protezione del suo-
avvicinandosi alla costa e, infatti, a livello nazionale lo e il ripristino dei suoli degradati, in particolare la
quasi un quarto (22,8%) della fascia compresa entro strategia per la biodiversità dell’Unione europea per
i 300 metri dal mare è ormai consumato (Figure 11 e il 2030 e il piano d’azione per l’inquinamento zero
12). Liguria e Marche soffrono una percentuale dop- dell’aria, dell’acqua e del suolo.
Figura 15. Scenari di consumo del suolo in Italia (kmq di suolo consumato a livello nazionale al 2050).
Si informano gli iscritti che gli uffici dell’Ordine Na- CONSIGLIO DELL’ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI
zionale dei Biologi forniranno informazioni telefoniche di Vincenzo D’Anna – Presidente
carattere generale nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì E-mail: presidenza@peconb.it
dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
Tutte le comunicazioni dovranno pervenire tramite Pietro Miraglia – Vicepresidente
posta (presso Ordine Nazionale dei Biologi, via Icilio 7, E-mail: analisidelta@gmail.com
00153 Roma) o all’indirizzo protocollo@peconb.it, indi-
cando nell’oggetto l’ufficio a cui la comunicazione è de- Pietro Sapia – Consigliere Tesoriere
stinata. E-mail: p.sapia@onb.it
Stefania Papa
E-mail: s.papa@onb.it
Franco Scicchitano
E-mail: f.scicchitano@onb.it
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ed assistenza 06 57090 214 Luigi Grillo – Consigliere Tesoriere
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