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23/09 Cannavacciuolo
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È un modo per esorcizzarla. È molto importante il significato delle parole che stiamo traducendo ma anche
sul significato che quelle parole hanno per l’autore che le ha scritte.
A volte il traduttore, come dice Sainz, avrà la necessità di attribuire un significato concreto scegliendo a
volte tra vari significati. Dobbiamo sempre fare una scelta anche tra più significati di una parola.
il traduttore deve sempre scegliere, non può mai delegare la scelta.
Momento semasiologico delle parole.
Siamo noi i responsabili del significato o della sfumatura del significato.
Questa parte letta ci rimanda alla necessità di scegliere. Il traduttore deve sempre scegliere.
Trasferimento terza fase
Traduttore come “trujamàn”che cos’è il trujaman? Anche qui possiamo fare diversa traduzione. Se
vogliamo fare una traduzione source oriented, orientata a mantenere l’arcaicità del termine e la elicità del
termine tradurremo turcimanno: che vuol dire interprete ma anche la sfumatura di consigliere, di mediatore.
Il traduttore deve mettersi ordine nelle idee. Non è colui che trasferisce un significato da una lingua all’altra.
Diventa un mediatore di due mondi, quasi un consigliere.
Momento della scelta delle parole è un momento cardine di tutto il processo della traduzione.
Intervenire e mediare tra i significanti e i significati del testo. Qual è la differenza tra significante e
significato? La differenza che intercorre tra significante e significato non è la differenza tra ciò che è
importante e ciò che non lo è.
Deve intervenire mediando tra i significanti e i significatidue termini di semiotica
Significanteforma morfologica e foneticasuono
Significatocontenuto della formail concetto che la forma veicola se dici casa: questo suono che ha
una forma perché composto da fonemi veicola anche un significato. L’unione della forma e del contenuto
del fonema e del suo significato che rimanda a una casa. L’unione della froma e del contenuto fa il segno.
Entrambe sono le due facce del segnounione di questi due fa il segno.
Che cos’è il segno linguistico? È la parola. Fatta di un significante e un significato.
Nel trasferimento il traduttore deve mediare non solo tra il significato delle parole ma anche tra la forma
delle parole, la struttura delle parole. Questo discorso è ancora più importante quando si traduce poesia
perché è importante la forma sonora. La rima, la assonanza, la letterazione, le figure retoriche.
Ci potrebbe essere anche in prosa, per esempio:
Pensate a un racconto: Miguel Angel Asturias, 1930 che scrive Las leyendas de Guatemalariprende la
cultura dimenticata, sotterrata, delle società Maya. Riprende i miti e le legende e le riscrive. Ci sono molte
figure retoriche, molte metafore. È un linguaggio quasi poetico. Subisce anche gli influssi del Surrealismo
(Andre Breton 1940).
Nei suoi racconti la suggestione non è data solo da quello che lui racconta (contenuto) ma anche forma: usa
molto delle metafore. El agua sonó a besosil gocciolino dell’acqua che cade viene descritto come lo
schiocco dei baci.
Quando si vedono il maestro Mandorle con questa schiava perduta, dice l’autore: Se lavaron la cara con los
ojos: si lavarono il viso con gli occhiper comunicare l’intensità dello sguardo di due persone che si
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ritrovano. Molto importante cogliere e mantenere la metafora. Anche la forma è importante, oltre al
significato. Il traduttore si trova a dover fare anche l’eventuale uso delle figure retoriche, nella narrazione.
La figura retorica viene rispettata. La mediazione è sia tra il significato concreto delle parole sia tra la forma
che veicola le parole e questo significato. Bisogna essere fedeli al testo per quanto possibile.
Intervenire e mediare tra i significanti e i significati del testo.
Si deve muovere tra la fedeltà e il tradimento al testo. Non si possono coprire tutte le sfumature.
“Fedeltà versus tradimento” =cercare di essere fedeli al testo per quanto possibile. Un tradimento obbligato.
Non è possibile dire la stessa cosa, coprire tutte le sfumature di una lingua di partenza all’interno di una
lingua d’arrivo, perché non sono perfettamente sovrapponibili.
Felicidad vs infecilidad della traduzione: l’equilibrio tra la fedeltà e il tradimento renderà una traduzione più
o meno felice, dove felice è sinonimo di corretta. Maggiore sarà l’equilibrio che il traduttore trova tra la
fedeltà al testo e il necessario tradimento nel momento di trasportarlo in un'altra lingua, maggiore sarà la
correttezza della traduzione che noi potremmo chiamare più o meno felice.
(Ri)scrittura
il traduttore è anche uno scrittore, un autore, “el autor de un segundo nacimiento”.
Quest’ultima fase consiste in un rapporto diretto solamente con il testo d’arrivo, tenendo in considerazione
tutte le problematiche che dovrebbe affrontare uno scrittore, dalla fonetica, alla struttura, alla ricezione
culturale.
“en mi caso particular, aunque también haya escrito cuentos, semblanzas, traducciones y centenares de
artículos de prensa, lo cierto es que, desde que empecé en 1971…mis novelas...”
(Javier Marìas, Premio Formentor de las Letras, agosto 2013)
ri è aggiunto dalla prof per capire che il traduttore non scrive di nuovo un altro racconto. Ma riscrive lo
stesso. Anche se il finale non ci piaceel autor de un segundo nacimiento
Nel momento della 4 fase: ri scrittura: è una seconda nascita del testo perché rinasce in un'altra lingua,
cultura, contesto, in un altro tempo storico, in un'altra cultura. Quest’ultima fase consiste in un rapporto
diretto con il testo di arrivo. L’attenzione è rivolta solo al testo d’arrivo. Non più al testo di partenza.
Tenendo in considerazione tutte le problematiche: fonetica, cultura, struttura, sintassi, ricezione culturale.
Nel momento in noi andiamo a scrivere dobbiamo metterci nei panni di uno scrittore. Stiamo alzando
l’asticella.
La teoria lavora su un ambito concettuale, necessario, a cui dobbiamo aspirare.
Parlando di fedeltà: quello che accadeva durante i regimi totalitari: le traduzioni di determinati testi si
selezionavano solo alcuni. Dato che nei regimi molti passaggi del testo venivano cancellati/omessi: è una
traduzione? È un adattamento, è una riscrittura, un rifacimento cioè il testo viene rifatto (la fedeltà era al
regime non al testo). Però l’adattamento è il passaggio da un sistema semiotico ad un altro.
Il traduttore deve vestire i panni di uno scrittore. Il dilemma di un autore è: riuscire a dire quello che si sente,
che si vuole comunicare riuscirla a dire con le parole. Trasferire un’idea che è immediata nelle parole giuste.
Questo affronta uno scrittore.
Le parole non riescono mai a coprire le cose che enunciano.
Come esprimerla quell’immagine che ho così chiaro in testa ma non trovo le parole.
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Qui si apre un lavoro serionon va bene fare solo una traduzione letterario: perché ha un livello
tropologico: figurativo: una significazione profonda.
Il traduttore si muove tra:
segni linguistici (significante+significato): parole
significazione dei segni= capacità che ha il segno di significare nei discorsi: il valore semantico,
significativo di esprimere significato in quel contesto verbale
per esempio, se all’interno di un racconto trovate lo stesso aggettivo ripetuto quell’aggettivo è
significativo. 4 volte un aggettivo, o un sinonimo ripetuto nel testotutti quei sinonimi e tutte quelle parole
insieme costruiscono un’isotopia: asse tematico: rimandano alla costruzione di uno stesso tema. Isotopia
della freddezza, del ghiaccio, dell’aridità: en alhomodon de pluma quelle parole sono state scelte
dall’autore, inserite nel contesto testuale, verbale perché insieme in quella storia risultavano significative e
significanti. Il significato viene amplificato, perché si trovano in quel punto del discorso, insieme. La
vicinanza, la ripetizione, la somiglianza tra le arie semantiche amplifica il potere significante delle parole.
In quella prima parte del racconto di Quiroga è stata costruita un’isotopia che rimanda a ciò che è freddo, a
ciò che è algido, che è sterile, bianco per suggerire la isotopia della freddezza, della sterilità, dell’assenza
del sentimento perché questo lo aiuterà nella scelta delle parole giuste, per riprodurre la stessa isotopia in
italiano.
Chiave fondamentale isotopia
Il rimando semantico delle parole si amplifica dalla posizione delle parole e dalla vicinanza di determinate
parole, o dalla ripetizione di determinate parole o di determinati sinonimi.
langue vs parole: codice ed esecuzione. Il traduttore deve conoscere a che livello siamo. Il traduttore si
muove anche tra un livello pratico e un livello teorico: langue (grammatica) e le parole.
Turcimanno=dragomanno esiste ma non ha più la stessa
Turcimanno trujamaninterprete: dobbiamo tener conto del codice linguistico, della correttezza della
lingua. e come questo codice astratto viene messo in pratica. E come cambia con il passato del tempo. per
questo le traduzioni invecchiano perché subiscono il cambiamento della lingua in cui vengono prodotte.
linguaggio letterario e comune: cioè linguaggio letterale: comune, immediato e il linguaggio tropologico,
cioè il linguaggio tropologico, che ragiona per figure, per concetti simbolici(letteratura) ci seve essere una
coscienza alla base della traduzione
Il dizionario è uno strumento per la traduzione, non il fine.
Quando noi usiamo un sinonimo, ma con la consapevolezza che anche un sinonimo all’interno della stessa
lingua non tradurrà mai perfettamente il termine della partenza.
Dimora (sfumatura semantica affettiva) sinonimo di casa ma non è uguale. Sono simili ma non uguali.
Il tecnicismo è importato. È una parte di uso della lingua.
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Impossibilità di tradurre completamente qualsiasi lingua poiché ognuna ritaglia a modo suo la sfera dei
significati (Jakobson).
Incommensurabilità delle lingue: non c’è lingua così ricca da poter tradurre completamente anche la
lingua più povera.
Scarto di significato anche tra i sinonimi
“Plegaria”=preghiera/lamentela
Parlare dei sinonimi ma quasi.
Dire quasi la stessa cosa: la frattura su cui noi dobbiamo gettare un ponte c’è il quasi. Il traduttore non
potrà mai dire la stessa cosa. Dirà sempre quasi la stessa cosa. Ogni lingua ritaglia a modo suo la sfera dei
significati.
Il linguaggio nomina una realtà, esiste perché esiste una realtà da nominare. Una realtà da comunicare: realtà
esterna ed interna: pure i pensieri.
problemaogni lingua nomina approprio la realtà. Ricopre la realtà da nominare in modo diverso. Mucama
non esiste un identico corrispondete perché è una figura culturale esistente solo nella cultura ispano-
americana. Questa figura nella realtà italiana non esiste. Il linguaggio dipende della realtà che viene
nominata. Nel momento della traduzione si perde una sfumatura importante. Ogni mucama è una cameriera
ma ogni cameriera (sostantivo generico) non è una mucama (sostantivo specifico). Nella nostra realtà non
esiste questo termine.
Il termine transculturazione è un neologismo in italiano; nato 1940 in spagnolo in un saggio di Fernando
Ortiz, critico delle culture. Ha studiato la cultura afrocubana. Comincia a studiare l’interazione tra la cultura
africana e cubanaecco perché il termine: transculturación. È un trasferimento culturale, ove le due culture
si passano da una all’altra. Si mischiano.
Deculturazione/acculturazioneil popolo conquistatore priva di cultura il popolo conquistato operazione
di deculturazione, privare. Sottomettere il popolo si trova senza cultura, acculturazione.
Ortiz dice che non è vero perché a livello pratico non c’è una separazione totale della cultura dominante, le
due culture si trasferiscono una nell’altre. Anche dal popolo conquistatore.
Quando due colture vengono in contatto, anche se all’interno di un rapporto di dominazione. qualcosa si
trasferisce sempre
Questo termine nascer in quella realtà.
Si traduce in italiano però non è una necessità della cultura italiana.
Il linguaggio dipende della realtà in cui siamo.
Questa transculturazione è usata per riferirsi alla realtà di quel popolo.
Non si traducono completamente le lingue.
Ogni lingua è irraggiungibile.
Uno scarto di significato anche tra i sinonimi.
Accogliere le sfumature.
Padroni dei sensi semantici di una lingua.
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Non c’è lingua così ricca da poter tradurre completamente anche la lingua più poveraECO
C’è uno scarto di significato anche tra i sinonimi, all’interno di una stessa lingua.
Esempio di scarto: la casa de Asterión Borges usa plegaria=preghiera/lamentelapreghiera lamentata,
fatta in certo modo. Fatta attraverso una lamentela. Performata in un certo modo. E nemmeno una dei due
sono completesupplica è la traduzione giusta. Supplica è una preghiera.
Quando si tratta di neologismi come transculturazione: è una parola opacail termine transculturazione non
è una cattiva traduzione.
Non è una cattiva traduzione. Lo importiamo da spagnolo.