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Erant hae difficultates belli gerendi quas supra ostendimus, sed tamen multa Caesarem ad id bellum incitabant:

iniuria retentorum equitum Romanorum, rebellio facta post deditionem, defectio datis obsidibus, tot civitatum
coniuratio, in primis ne hac parte neglecta reliquae nationes sibi idem licere arbitrarentur. Itaque cum
intellegeret omnes fere Gallos novis rebus studere et ad bellum mobiliter celeriterque excitari, omnes autem
homines natura libertati studere et condicionem servitutis odisse, prius quam plures civitates conspirarent,
partiendum sibi ac latius distribuendum exercitum putavit. Abbiamo esposto le difficolt? che la guerra
presentava, ma molte erano le ragioni che spingevano Cesare allo scontro: i cavalieri romani trattenuti contro
ogni diritto, la rivolta dopo la resa, la defezione a ostaggi consegnati, la coalizione di tante nazioni e,
soprattutto, il timore che gli altri popoli ritenessero lecito agire come i Veneti, se egli non fosse intervenuto. A
Cesare era ben noto che, per lo pi?, i Galli amano i rivolgimenti e facilmente e prontamente sono disposti a far
guerra (del resto, la natura spinge tutti gli uomini ad amare la libert? e a odiare la condizione di asservimento).
Perci?, prima che la cospirazione si estendesse ad altri popoli, ritenne opportuno dividere l'esercito per coprire
una zona di territorio pi? ampia.

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