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PROGETTO ESECUTIVO
Titolo elaborato :
INDICE
1 PREMESSA ........................................................................................................ 9
4 NORMATIVA ..................................................................................................... 20
6.2 Geologia................................................................................................... 27
6.5.1 Aspetti esecutivi relativi ai pali di grande diametro in prossimità della testata del molo
37
6.5.2 Realizzazione dei pali ubicati in corrispondenza della banchina esistente ................ 37
7.7.1 Generalità.............................................................................................. 50
8.3.1 Geometria.............................................................................................. 59
8.7.3 Azioni dovute al sovraccarico accidentale distribuito sulla soletta superiore ............. 75
8.7.4 Azioni dovute al sovraccarico accidentale concentrato sulla soletta superiore ........... 76
9 RISULTATI E VERIFICHE....................................................................................... 79
9.1.7 Verifica in fase transitoria per effetto del carico concentrato della gru ..................116
11.1 Verifiche SLU di collasso per carico limite nei riguardi del carico assiale ............ 234
1 PREMESSA
La presente relazione si inserisce nell’ambito del progetto esecutivo dei lavori di rettifica,
allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo San Cataldo e della
Calata 1 del Porto di Taranto.
Più in particolare si riportano i calcoli strutturali relativi alla nuova banchina su pali prevista per la
rettifica e l’allargamento del Molo San Cataldo.
Risanamento Calata 1
L’opera in oggetto della presente relazione si localizza nel Porto Storico di Taranto, ovvero alla
confluenza tra il “mare Grande”, ed il “Mare Piccolo”, in una zona urbana di cerniera, tra il centro
storico, e l’espansione prevalentemente industriale, a ovest del primo.
La banchina di levante del Molo San Cataldo ha un’estensione in lunghezza, pari a circa 360 metri.
Nella parte meridionale della banchina, è presente una rientranza, di circa 25 metri di profondità, e
lunghezza pari a 230 metri circa.
ampliamento della banchina e risulta funzionalmente giustificata dalla presenza dei diversi volumi
edificati sul sedime della banchina stessa, ed in particolare del nuovo edificio polifunzionale.
L’intervento prevede la rettifica del filo banchina esistente che viene allineato con quello dei tratti
subito precedente e successivo secondo le indicazioni del vigente piano regolatore portuale con
conseguente allargamento della banchina di levante.
2 DESCRIZIONE DELL’OPERA
2.1 Generale
giunto
L’impalcato è collegato ai pali attraverso tubi in acciaio localizzati nei nodi di connessione che
fungono da perno, consentendo di trasferire ai pali solamente le sollecitazioni di taglio orizzontale
ma non le sollecitazioni flettenti. Di fatto l’impalcato risulta incernierato in testa ai pali.
L’altezza dell’impalcato misurato dall’intradosso delle travi inferiori all’estradosso della soletta
superiore è pari a 1.60 m.
I pali saranno incamiciati nel tratto a mare e di attraversamento degli orizzonti superficiali più
inconsistenti. In testa ai pali sono previsti pulvini prefabbricati aventi dimensioni
2.20 m x 2.20 m x 0.50 m su cui poggiano travi prefabbricate in c.a. tipo PREM (travi prefabbricate
reticolari miste), il cui fondello sarà confezionato in stabilimento con calcestruzzo di Rck 55 MPa. Il
fondello delle travi avrà sezione rettangolare pari a 1.00 m x 1.00 m e lunghezza pari a 7.80 m.
I campi di solaio sono costituiti da piastre prefabbricate di dimensioni prevalenti pari a 8.70 m x
8.70 m e spessore 0.40 m, poggiate sulle travi e a queste solidarizzate mediante getti in opera di
spessore 0.20 m. Pertanto, lo spessore complessivo dei solai è pari a 0.60 m. La prefabbricazione
delle piastre è prevista a piè d’opera.
La realizzazione dell’impalcato avviene attraverso un primo getto in opera che solidarizza il pulvino
prefabbricato ai pali. In seguito al posizionamento delle travi sui pulvini, viene realizzato un
secondo getto di calcestruzzo che le rende solidali tra loro e ne impedisce il movimento rispetto al
pulvino. Infine, dopo aver posizionato le piastre prefabbricate viene effettuato un ultimo getto a
completamento della soletta che risulta così solidarizzata alla struttura sottostante.
I calcoli e le verifiche di resistenza relative alle sezioni più sollecitate sono stati elaborati
attraverso un modello di calcolo tridimensionale a elementi finiti nel rispetto del metodo
semiprobabilistico agli stati limite. E’ stata, inoltre, eseguita la verifica allo stato limite di apertura
delle fessure.
Per ogni altro riferimento e per indicazioni più dettagliate si rimanda agli elaborati grafici di cui la
presente è parte integrante.
Nelle figure seguenti vengono riportate le piante e le sezioni più indicative dell’opera in esame.
3 PARAMETRI DI RIFERIMENTO
I parametri caratteristici del sito in esame sono riferiti alle seguenti coordinate geografiche:
Latitudine: 40.477260°
Longitudine: 17.221079°
Si è fatto riferimento a:
Tipo di Costruzione: 2
I valori caratteristici dei parametri sismici, definiti a partire dalla “pericolosità sismica di base” del
sito di costruzione, sono riportati nella tabella seguente in funzione dello stato limite di
riferimento:
Categoria sottosuolo: D
Categoria topografica: T1
4 NORMATIVA
Tutti i calcoli riportati nella presente relazione sono stati eseguiti nel rispetto delle seguenti
normative:
Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le
strutture metalliche
Istruzioni relative alle “Norme tecniche per la esecuzione delle opere in cemento armato normale e
precompresso e per le strutture metalliche” di cui al D.M. 14.02.1992.
Istruzioni per la progettazione e l’esecuzione delle opere in cemento armato e cemento armato
precompresso con il metodo semiprobabilistico agli stati limite.
Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e
delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo
delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.
D.M. 14-01-2008
Istruzioni per l’applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio
2008.
5.1 Calcestruzzi
Verifiche di fessurazione
E’ stato verificato il rispetto dello Stato limite di formazione delle fessure per carichi permanenti,
assicurandosi che la tensione massima di trazione agente sul calcestruzzo sia inferiore a:
st = fctm / 1.2
Le condizioni ambientali, ai fini della protezione contro la corrosione delle armature, sono suddivise
in ordinarie, aggressive e molto aggressive in relazione a quanto indicato dalla Tab. 4.1.III delle
NTC2008:
La Tab. 4.1.IV stabilisce i criteri per la scelta degli stati limite di fessurazione in funzione delle
condizioni ambientali e del tipo di armatura:
In ottemperanza al par. 4.1.2.2.4 “Verifica a fessurazione” delle NTC2008 sono stati considerati i
seguenti stati limite:
Stato limite di apertura delle fessure: considerando i seguenti valori di apertura limite delle fessure
(condizioni ambientali Molto Aggressive – Armatura poco sensibile):
In alcuni casi le verifiche dell’ampiezza di fessurazione sono state condotte senza calcolo diretto,
verificando che la tensione di trazione dell’armatura, valutata nella tensione parzializzata per la
combinazione di carico pertinente, sia contenuta entro i valori limite specificati nelle seguenti
tabelle:
NB: TUTTE LE BARRE DI ARMATURA DI IMPALCATO E LA 1° GABBIA DI ARMATURA DEI PALI SARANNO
PROTETTE DALLA CORROSIONE CON TRATTAMENTO DI ZINCATURA A CALDO.
L’acciaio dei profili cavi a sezione circolare adottati per gli elementi di connessione pali/impalcato
avrà le seguenti caratteristiche:
le caratteristiche di resistenza degli acciai da carpenteria metallica (tondi e quadri) sono di seguito
riepilogate:
Resistenza di calcolo per verifiche di instabilità delle membrature fd=fyk/gm1 Mpa 338.1
NB: I tralicci di armatura delle travi PREM saranno protette dalla corrosione con trattamento di
zincatura a caldo.
5.6 Saldature
Tutte le giunzioni per l’assemblaggio dei dei tralicci, eseguite in officina, saranno di tipo saldato a
completa penetrazione di 1° classe.
6 INQUADRAMENTO GEOTECNICO
Di seguito vengono inquadrati i principali caratteri geotecnici dell’area in cui è localizzato il Molo S.
Cataldo. Si rimanda alla relazione Geologica per maggiori approfondimenti.
L’area di Taranto è localizzata nei settori occidentali della piattaforma carbonatica pugliese, la
quale immerge verso il mare Jonio e si estende verso occidente a costituire il substrato della fossa
pliocenica della Valle del Bradano.
Viene segnalata, al riguardo, in base ai rilievi geofisici, una faglia a direzione appenninica che dalla
Valle del Bradano si spinge nella zona in esame fin oltre Taranto, che potrebbe interessare l’area in
esame.
6.2 Geologia
I caratteri geologici più salienti sono messi in evidenza dalla morfologia che appare in generale più
movimentata dove affiorano i sedimenti calcarei mesozoici, i quali, affioranti prevalentemente
nelle zone interne delle Murge, sono riferibili alle seguenti unità: Calcari di Bari, Calcare di Mola,
Calcare di Altamura.
Le aree pianeggianti sono occupate, oltre che da depositi continentali superficiali, in cui sono state
riconosciute la Calcarenite di Gravina del Pliocene superiore-Calabriano, e da sedimenti marini
argilloso-siltosi del Pleistocene inferiore, riferibili alla Formazione dell'Argilla del Bradano.
In particolare nel settore del Porto di Taranto si individua la seguente serie geologica, dall’alto
verso il basso l’alto:
2) Argilla del Bradano: marne argillose e siltose con talora intercalazioni sabbiose (Calabriano).
3) Calcarenite di Gravina: calcareniti in genere fini, pulverulente, talora molto compatte, ghiaie e
brecce calcaree (Pliocene superiore-Calabriano ).
4) Calcare di Altamura: calcari compatti con intercalati calcari dolomitici e dolomie compatti
(Turoniano-Senoniano con possibile passaggio al Cenomaniano).
A tale sequenza, nel settore del Porto di Taranto vanno aggiunte le unità geologiche ascrivibili ai
depositi olocenici e recenti dei fondali marini, costituiti essenzialmente da sabbie e limi argillosi.
Nel settore costiero, ed in corrispondenza del molo San Cataldo, non sono presenti le Calcareniti di
Castiglione, ma affiorano le Argille del Bradano, seguite in profondità dalla Calcarenite di Gravina e
dai Calcari di Altamura.
Le varie fasi di indagine che si sono sviluppate nel tempo (dal 1979 al 2013) hanno descritto la
stratigrafia locale con suddivisioni e simbologie diverse. Al fine di permettere un utile confronto
con le precedenti classificazioni si riporta in forma tabellare i modelli stratigrafici via via assunti e
quello utilizzato nel presente rapporto.
PROG. PROG.
Cotecchia
GEOLOGIA LITOLOGIA PREL. 2013 DEF.
1979
2010 2013
ANTROPICO Colmata della banchina, Molo Z1 a-a’ R
Sabbia media Z2 b1
A1
Sabbia fine limosa Z3 b2
FONDALE OLOCENE- Argilla grigia deb. sabbiosa, A
Z4 b3
RECENTE poco consistente
A2
Limi argillosi, sabbiosi, poco
Z5 b4
consistenti
Argille mediamente consistenti c A3
Argilla marnosa grigio-
SUBSTRATO giallastra, molto consistente Z6 B d B
PLEISTOCENICO INF. (tetto alterato di Z7)
(Argilla del Bradano) Argilla marnosa grigio-
Z7 C e C
verdastra, molto consistente
Sabbie con elementi lapidei
calcarei cementati (Calcareniti Z8 f’ D’
SUBSTRATO MESOZOICO-
di Gravina – Pliocene sup.) D
CENOZOICO
Calcare micritico (Calcare di
Z9 f D
Altamura - Cretaceo)
La descrizione dei terreni viene sviluppata in senso stratigrafico (dal più recente al più antico), con
riferimento specifico ai terreni soggiacenti al settore della banchina e della Calata 1 del Molo di San
Cataldo e con riferimento alle Sezioni Litotecniche 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Il settore orientale della banchina, relativo al molo storico, è costituito da una scogliera realizzata
con materiale eterometrico di natura calcarea e calcarenitica.
La zona della calata 1 invece, indagata da 2 sondaggi verticali (ST4, ST5), ha evidenziato la
presenza di circa 10 metri di elementi lapidei a spigoli vivi, di dimensioni da centimetriche a
decimetriche, in abbondante matrice limosa-sabbiosa; localmente la matrice è prevalente sugli
elementi lapidei.
Invece due sondaggi matrice sabbiosa (SM6, SM7) hanno attraversato la scogliera esterna, costituita
da clasti a spigoli vivi di dimensioni pluridecimetriche, in scarsa matrice sabbiosa, per circa 4-6
metri.
Questi terreni fanno riferimento ai depositi olocenici e recenti del fondale che hanno colmato
l’incisione erosiva del substrato cretaceo-plio-pleistocenico.
Trattasi di una successone costituita da sabbie, sabbie limose (A1) e, prevalentemente, da limi
argillosi più o meno sabbiosi (A2), e argille (A3); questi terreni hanno uno spessore molto variabile
lungo l’asse del molo, dalla calata 1 e lungo la banchina in relazione alla quota del substrato
marnoso pleistocenico, la cui quota è a circa -10/-12 m slm, in corrispondenza della calata, e,
diminuendo via via, presenta un brusco abbassamento fino a quote intorno a -62/-64 m slm.
In conseguenza di tale morfologia sepolta del substrato, infatti i depositi di fondale sono del tutto
assenti in corrispondenza della calata 1 ed iniziano ad essere presenti, con spessori via via maggiori
lungo la banchina fino alla testata, ove gli spessori arrivano a circa 54-56 m.
Questo litotipo è costituito da sabbie medie di colore grigiastro, da poco a mediamente addensate e
rappresentano il fondale sabbioso superficiale; inferiormente passano a sabbie fini con un relativo
aumento della frazione limosa. Lo spessore è variabile da pochi metri (zona interna della banchina)
a 14 a 16 metri (zona esterna della banchina).
Riguardo agli spessori si deve tener anche conto che questi hanno un carattere aleatorio dipendente
dalle locali condizioni meteomarine e delle correnti locali.
La stratigrafia prosegue con depositi argilloso-limosi grigiastri, poco consistenti, con varie fiamme di
sabbie fini, di colore grigiastro e localmente grigio-nerastro per contenuto in sostanza organica.
Anche questa unità ha spessori variabili; da pochi metri nella zona interna della banchina, fino a
circa 24-26 m nella zona di testata.
Argilla limosa – A3
Come appena accennato nel settore di testa del molo, in corrispondenza di un salto morfologico
sepolto del substrato marnoso, la serie stratigrafica prosegue con argille limose, grigiastre,
caratterizzate da un relativa maggiore omogeneità e consistenza.
Lo spessore è di circa 14-16 metri ed il letto è a diretto contatto con il substrato calcarenitico-
calcareo, a circa -62/-64 m slm.
Il substrato marnoso è costituito da argille grigie e verdastre, riferibili alle Argille Grigie del
Bradano ed la sua articolazione morfologica sepolta, dovuta a processi erosivi, ha direttamente
condizionato gli spessori dei sovrastanti depositi olocenici del fondale.
Questa unità rappresenta il membro superiore della Formazione marina delle Argille Grigie del
Bradano e sono caratterizzate da un certo grado di alterazione e parziale rimaneggiamento che
determinano caratteristiche fisico-meccaniche relativamente più scadenti.
Dal punto di vista granulometrico sono rappresentate da argille di colore grigiastro e giallastro, con
livelli sabbiosi e contenuto fossilifero, mediamente consistenti.
L’unità rappresenta i depositi pleistocenici marini riferibili alle Argille Grigie del Bradano, più o
meno marnose, molto consistenti, fino a stati sovraconsolidati.
Trattasi di argille grigiastre-verdastre con sottili livelli sabbiosi a volte cementati e presenza locale
di fratture verticali.
Lo spessore massimo di questa unità è di circa 45-60 m nel settore della calata 1, mentre tale
spessore si annulla nel settore meridionale della banchina, ive affiorano i sottostanti depositi
calcarei e calcarenitici.
Alle massime profondità raggiunte dai sondaggi si individua la presenza di un substrato calcareo-
calcarenitico, lapideo, fratturato, con andamento localmente suborizzontale; la quota di tetto è a
circa -60/-62 m slm.
Si individua una unità calcarenitica riferibile alla Calcarenite di Gravina, di età pliocenica superiore
(D’), ed una unità più schiettamente calcarea riferibile al Calcare di Altamura di età mesozoica (D).
Calcarenite – D’
Calcare micritico - D
Sulla base della successione stratigrafica sopra descritta si mostra il Modello Geotecnico valido per
l’area interessata dalla banchina e dalla calata 1:
RESISTENZA
DEFORMABILITA'
PARAMETRI MEDI PARAMETRI MINIMI
NOME LITOLOGIA Eop n g c' cu f' g c' cu f'
Mpa kN/mc kPa kPa ° kN/mc kPa kPa °
R Riporti antropici 5 0.30 19 0 28
A1* Sabbie limose 5 0.30 19.5 0 0 0 18.5 0 0 0
A2 Limi argillosi 5 0.30 19 16 55 22.9 18.5 3.5 25 16.6
A3 Argille limose 10 0.30 19.5 70 110 24.9 19.5 50 24.9
B Argille plioceniche (tetto) 40 0.30 19.5 33 270 24.5 19 9 160 22.7
C Argille plioceniche 70 0.30 19.5 44 300 26.9 19 24 300 25
D' Calcareniti 200 0.25 21 0 40 21 0 40
D Calcari 200 0.25 23 0 40 23 0 40
N.B. I parametri minimi sono stati considerati esclusivamente per i calcoli delle palificate di fondazione e pertanto non sono
indicati per i Riporti antropici.
(*) Nei calcoli di portanza è stato trascurato offerto dai primi 10 m di terreno al di sotto del fondale
marino; in sostanza è stato trascurato il contributo offerto dal litotipo A1 e dalla parte più
superficiale del litotipo A2.
Le lunghezze dei pali sono state valutate in funzione dell’effettiva stratigrafia interessata. A tal fine
sono state scandite 5 stratigrafie di calcolo lungo lo sviluppo longitudinale dell’opera ed altrettanti
gruppi di pali. Ciascun gruppo è caratterizzato da lunghezze differenti in funzione dell’effettiva
portanza verticale offerta dal terreno. All’interno di ciascun gruppo, inoltre, sono state
differenziate le lunghezze dei pali centrali e dei pali di bordo.
Nelle figure seguenti sono riportate alcune figure dove sono evidenziate le 5 stratigrafie di calcolo
ed i relativi pali.
Di seguito è riportata una tabella riepilogativa con le lunghezze dei pali (centrali e laterali)
interessati da ciascuna stratigrafia.
A seguire sono riportati i profili dei pali centrali e laterali con la relativa stratigrafia.
6.5.1 Aspetti esecutivi relativi ai pali di grande diametro in prossimità della testata del molo
Tutti i pali saranno realizzati avendo cura di mantenere il cavo costantemente pieno di acqua
durante tutta la fase di perforazione al fine di evitare potenziali fenomeni di sifonamento.
I pali di fondazione che saranno eseguiti in prossimità della testata del molo San Cataldo, saranno
intestati nei litotipi carbonatici di base di ottime caratteristichge meccaniche (unità D’e D).
Il substrato carbonatico è sede di una falda in pressione, tamponata al tetto dai depositi argillosi
sovraconsolidati (unità B, C e A3). Il livello piezometrico di questa falda si attesta al di sopra del
livello del mare. In particolare, il valore massimo rilevato è pari a +3,26 m slm (sondaggio St6).
Pertanto, per i pali la cui punta sarà intestata nelle suddette unità (pali tipo A1/B1 e C1 -
allineamenti da 21 a 26), la testa della camicia metallica dovrà essere estesa almeno fino alla quota
di +3.50 m slm in maniera tale da mantenere l'acqua in quiete durante la fase di getto, evitando
potenziali fenomeni di dilavamento.
L'ubicazione dei pali lato banchina (pali tipo C) è tale da determinare l'interferenza con le strutture
delle opere di sostegno esistenti realizzate con massi sovrapposti in cls ciclopico. L'appaltatore
dovrà adottare tutte le misure necessarie all'attraversamento delle strutture esistenti, di
consistenza lapidea, avendo cura di arrecarvi il minimo disturbo possibile. Altresì, dovrà tenere
conto che l'entità delle interferenze potrà essere limitata a pochi decimetri fino a interessare
l'intera sezione del palo.
Nel presente paragrafo si riporta l’analisi dei carichi permanenti ed accidentali agenti sulla
struttura in esame condotta secondo la normativa di riferimento (Decreto del 14/01/2008, Norme
Tecniche per le Costruzioni).
Il peso proprio degli elementi strutturali (G1) è automaticamente valutato dal programma di calcolo
utilizzato per l’analisi. Esso è calcolato considerando per il cemento armato un peso per unità di
volume pari a 25 kN/m3.
Peso proprio travi PREM tipo Tr1: 25.0 x 1.00 x 1.00 = 25.00 kN/m
Peso proprio travi PREM tipo Tr2: 25.0 x 1.00 x 1.00 = 25.00 kN/m
Peso proprio pulvino prefabbricato 25.0 x 2.2 x 2.2 x 0.5 = 60.50 kN/palo
Peso proprio veletta prefabbricata (Trb1) 25.0 x 1.26 x 9.25 / 2 = 145.7 kN/palo
Peso proprio veletta prefabbricata (Trb2) 25.0 x 0.97 x 9.25 / 2 = 112.2 kN/palo
Tra i carichi permanenti non strutturali (G2) si considera il peso delle finiture della soletta. Il valore
complessivo dei suddetti carichi è determinato come di seguito riportato.
Poiché la banchina è costituita da un unico corpo di fabbrica è opportuno tenere conto degli effetti
dovuti al ritiro del calcestruzzo. La deformazione totale per ritiro si può esprimere in accordo al
punto 11.2.10.6 delle NTC2008 come:
Dove:
εcs = kh x εc0
Dove il valore di εc0 si ottiene tramite interpolazione lineare in funzione della resistenza del
calcestruzzo a partire dalla tabella 11.2.Va della normativa:
E il valore di kh si ottiene in funzione del parametro h0 come riportato nella tabella 11.2.Vb della
normativa:
h0 kh
100 1
200 0.85
300 0.75
≥500 0.70
Nel caso in esame si ottiene:
avendo posto:
h0 ≥ 500
kh = 0.70
U.R. = 80%
εc0 = [(35 - 20) x (-0.24 + 0.3) / (40 - 20) – 0.3] / 1000 = -0.000255
La deformazione per ritiro autogeno si ricava si ricava infine dalla seguente espressione:
Si ottiene pertanto:
Quindi si ha:
Gli effetti dovuti al ritiro sono stati schematizzati attraverso una variazione termica equivalente:
Conformemente a quanto richiesto dalla normativa al paragrafo 3.5.5 sono stati considerati gli
effetti di una variazione termica uniforme sulla struttura. In particolare per una struttura in c.a.
esposta la normativa prescrive di considerare una variazione ΔTu = ± 15°C.
L’azione del vento agente sullo scafo di navi di grosse dimensioni si trasferisce alla banchina
attraverso le cime di ormeggio che si attestano alle bitte. Queste ultime sono posizionate ogni 25 m
circa in corrispondenza delle strutture portanti
Per tener conto dell’azione del vento si considera una forza applicata su ciascuna bitta interessata
avente intensità pari a 1000 kN ed agente nel piano orizzontale inclinata di 45°rispetto all’asse
longitudinale della banchina. Tale schematizzazione risulta essere a favore di sicurezza in quanto,
in realtà, l’azione orizzontale trasmessa alla bitta risulta inferiore in quanto la cima di ormeggio è
sempre inclinata.
Tale azione può essere scomposta nel piano nelle sue due componenti:
Per tener conto degli effetti torsionali indotti da un’azione del vento applicata in maniera non
simmetrica sono state considerate tutte le possibili combinazioni che possono insistere sul
medesimo corpo di fabbrica:
W1
W2
W3
W4
W5
W6
W7
W8
W9
W10
W11
W12
W13
Sulla soletta superiore è stata considerata l’azione del traffico stradale definita dagli schemi di
carico descritti nel punto 5.1.3.3.3 delle NTC2008. Le intensità dei carichi concentrati e distribuiti
considerate sono quelle relative ai Ponti di 1° Categoria richiamate nella Tab. 5.1.II delle suddette
normative.
I carichi mobili utilizzati per l’analisi includono già gli effetti dinamici per pavimentazioni di media
rugosità. Pertanto non risulta necessario utilizzare coefficienti dinamici moltiplicativi dell’azione.
In favore di sicurezza è stata considerata una larghezza pari a 3.0 m per ciascuna corsia per tener
conto delle eventuali sovrapposizioni di sollecitazioni dovute a veicoli transitanti su corsie
adiacenti.
Ai fini del calcolo delle strutture di impalcato si è fatto riferimento allo Schema di Carico 1
costituito da carichi concentrati su due assi tandem, applicati su impronte di pneumatico di forma
quadrata e lato 0.40 m, e da carichi uniformemente distribuiti come mostrato nella seguente figura:
Numero di assi 2
Interasse i=1,2 m
Passo d=2,0 m
I carichi concentrati considerati ai fini delle verifiche ed associati allo schema di carico 1 sono
assunti uniformemente distribuiti sulla superficie della rispettiva impronta.
Al fine di semplificare la trattazione, per ciascuna delle due ipotesi sopra citate, si considerano tre
corsie agenti in ciascun campo, si ottiene pertanto:
X’ = 9.30 m / 3 = 3.10 m
Y’ = 9.30 m / 3 = 3.10 m
L’operazione risulta comunque a favore di sicurezza in quanto l’area di ripartizione dei carichi
risulta inferiore di quella effettivamente calcolata considerando la diffusione fino alla fibra media
della soletta. Pertanto, per quanto riguarda i carichi concentrati, si ha:
In favore di sicurezza per i carichi distribuiti è stato assunto un valore pari a 10 kN/m2.
E’ stata considerata l’azione dovuta all’urto di un’imbarcazione descritta punto 3.6.3.5 delle
NTC2008. Per la valutazione delle forze statiche equivalenti è stato fatto riferimento ad una nave
da crociera di 350 m di lunghezza e massa a pieno carico pari a 100000 t a cui corrisponde un azione
parallela alla direzione del moto della nave Fd,x pari a 460.000 kN (vedi tabella Tabella 3.6.IV delle
NTC).
Tenendo conto della geometria della darsena, si può escludere un urto frontale della nave. Nel caso
in esame, quindi, sono state considerate le seguenti componenti associate alla condizione di urto
laterale:
- una forza Fd,y in direzione ortogonale alla direzione del moto della nave pari a Fd,y = 0.5 Fd,x
- una forza FR agente in direzione tangenziale alla banchina dovuta all’attrito agente in direzione
longitudinale e pari a FR = 0.40 Fd,y
Le Norme Tecniche indicano anche che nei porti le forze di collisione possono essere ridotte del
50%.
Inoltre, la norma UNI EN 1991-1-7 raccomanda di moltiplicare le forze per un coefficiente 0.3 che
tiene conto del fatto che nelle fasi di ormeggio le velocità della nave sono ridotte.
Le limitazioni alla velocità delle navi all’interno del porto imposte dalla Capitaneria costituiscono
infatti un elemento di forte mitigazione del rischio di urto. Nella stessa direzione è orientato
l’utilizzo dei rimorchiatori nelle fasi di manovra e di accosto.
Nel caso in esame a causa delle limitate dimensioni della darsena l’evoluzione della nave di
progetto si dovrà svolgere all’esterno e quindi le possibilità di urto sulla banchina sono limitate alle
fasi finali di accosto, nelle quali la manovra è assistita dai rimorchiatori che “controllano” la
velocità della nave.
Facendo riferimento alla letteratura tecnica (v. Guidelines for the Design of Fender System – PIANC
2002) si ricava che le velocità di accosto in queste condizioni sono inferiori al 50% delle
corrispondenti in condizioni estreme. Pertanto considerato che il valore della forza provocato
dall’urto della nave è direttamente proporzionale alla velocità del natante e che il coefficiente
consigliato dalla suddetta norma UNI EN essendo generico si riferisce a situazioni di ormeggio
difficile, nel caso in esame la forza relativa all’urto laterale è stata moltiplicata per un coefficiente
pari a 0.15 che risulta essere, appunto, il 50% del valore suggerito pari a 0.3.
Fd,y = 0.15 x 0.5 x 0.5 x Fd,x = 0.15 x 0.5 x 0.5 x 460000 = 17250 kN
Per la definizione della forza d’urto esercitata dalla nave di progetto alla struttura di banchina da
utilizzare ai fini della verifica della struttura può essere utilizzato anche il seguente approccio che
avvalora, appunto, la scelta del progettista.
Il valore della forza di collisione esercitata dalla nave su una struttura è fornita dalla relazione:
F= v (k*m)
nella quale:
- m è la massa della nave (comprensiva anche della massa idrodinamica aggiunta che
rappresenta la massa d’acqua che si muove insieme alla nave stessa).
La motivazione per la quale la forza di impatto in condizioni di urto laterale è pari al 50% di quella
corrispondente all’urto frontale, a parità quindi di velocità di navigazione, è dovuto al fatto che in
caso di urto frontale tutta l’energia cinetica della nave in movimento concorre a realizzare la forza
di impatto mentre in caso di urto laterale solo il 50% di tale energia concorre a realizzare la forza di
impatto sull’ostacolo (banchina, pontile etc.) mentre il restante 50% è responsabile del moto di
rotazione della nave attorno al punto di primo impatto.
Per questo motivo la forza d’urto della nave in condizioni di urto laterale è fornita dalla relazione:
F= 50% v (k*m)
La velocità di navigazione considerata ai fini della definizione delle forza di impatto indicata nelle
NTC (per navi da 100.000 DWT: 460.000 kN per urto frontale e 230.000 kN in caso di urto laterale) è
pari a 5 m/s.
Facendo riferimento alle indicazioni delle NTC e considerando che la forza di impatto esercitata
dalla nave di progetto nelle condizioni di impatto laterale è proporzionale alla velocità del natante,
la forza di impatto corrispondente alla velocità della nave durante le fasi di ormeggio nella
condizioni in esame (0.10 m/s) è fornita dalla relazione:
Pertanto, applicando a tale forza il valore limite del coefficiente di impatto anomalo consigliato
dalla raccomandazioni internazionali si ottiene un valore della forza di impatto da utilizzare per il
dimensionamento e la verifica delle strutture di banchina. Tale forza è pari a:
Il punto di impatto si localizza nel piano della soletta superiore dove sono localizzati i parabordi.
Ponendo L pari alla lunghezza della nave, la dimensione dell’area di impatto deve essere pari a
0,05 L in verticale per 0,1 L in orizzontale, a meno che l’elemento strutturale non sia più piccolo.
Pertanto nel caso in esame si ha:
Per semplicità nel modello di calcolo la forza d’urto è stata ripartita lungo le travi di bordo
comprese tra 5 pali (quindi ripartite su un impronta di lunghezza pari a 4 x 9.3 m = 37.2 m).
Pertanto si ha:
Per tener conto degli effetti torsionali indotti da un urto eccentrico rispetto al centro di rigidezza
della struttura sono state considerate le seguenti combinazioni:
U1
U2
U3
U4
U5
U6
U7
U8
U9
U10
U11
U12
7.7.1 Generalità
Il modello di riferimento per la descrizione del moto sismico in un punto della superficie del suolo è
costituito dallo spettro di risposta elastico, definito a partire dalla “pericolosità sismica di base” del
sito di costruzione e dello stato limite preso in esame.
L’azione sismica è caratterizzata da tre componenti traslazionali, due orizzontali ed una verticale,
considerate tra di loro indipendenti. Nella definizione di tale azione si prendono in esame i
parametri di riferimento indicati in precedenza.
Come richiesto dalla normativa sono stati presi in esame i seguenti stati limite:
Stato limite di salvaguardia della vita (SLV), al quale è associata una probabilità di superamento
nel periodo di riferimento VR pari a PVR = 10%: a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture
e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti
strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali;
la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un
margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali.
Stato Limite di Danno (SLD), al quale è associata una probabilità di superamento nel periodo di
riferimento VR pari a PVR = 63%: a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso,
includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua
funzione, subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere
significativamente la capacità di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed
orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle
apparecchiature.
Lo spettro di risposta elastico della componente orizzontale dell’azione sismica, è definito dalle
seguenti espressioni:
T 1 T
0 T TB S E (T ) a g S Fo 1
TB Fo TB
TB T TC S E (T ) a g S Fo
T
TC T TD S E (T ) a g S Fo C
T
T T
TD T S E (T ) ag S Fo C D
T
dove:
T periodo di vibrazione;
S coefficiente che tiene conto della categoria del suolo e delle condizioni topografiche,
determinato dalla relazione S = SS x ST;
η fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di smorzamento viscosi convenzionali
ξ diversi dal 5% mediante la relazione 10 / 5 0.55 ;
TC periodo corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello spettro dato da TC =
CC x TC* dove CC è un coefficiente funzione della categoria di sottosuolo mentre TC* è
funzione del sito di costruzione;
TB periodo corrispondente all’inizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante e vale
TB = TC / 3;
TD periodo corrispondente all’inizio del tratto dello spettro a spostamento costante, espresso
ag
in secondi mediante la relazione TD 4.0 1. 6
g
Lo spettro di risposta elastico della componente verticale dell’azione sismica, è definito dalle
seguenti espressioni:
T 1 T
0 T TB SVE (T ) a g S FV 1
TB FV TB
TB T TC SVE (T ) a g S FV
T
TC T TD SVE (T ) ag S FV C
T
T T
TD T SVE (T ) a g S FV C D
T
dove:
T periodo di vibrazione;
0.5
ag
FV 1.35 Fo
g
I valori di ag, Fo, S, η ed ST sono gli stessi per la componente orizzontale, mentre per gli altri valori,
si fa riferimento alla tabella che segue.
Categoria di sottosuolo SS TB TC TD
Le verifiche nei confronti degli stati limite ultimi degli elementi strutturali, degli elementi non
strutturali e degli impianti si effettuano in termini di resistenza e di duttilità.
Per tutti gli elementi strutturali, inclusi nodi e connessioni tra elementi, deve essere verificato che
il valore di progetto di ciascuna sollecitazione (Ed), calcolato in generale comprendendo gli effetti
delle non linearità geometriche e le regole di gerarchia delle resistenze indicate per le diverse
tecniche costruttive, sia inferiore al corrispondente valore della resistenza di progetto (Rd).
Deve essere verificato che i singoli elementi strutturali e la struttura nel suo insieme possiedano una
duttilità coerente con il fattore di struttura q adottato. Questa condizione si può ritenere
soddisfatta applicando le regole di progetto specifiche e di gerarchia delle resistenze indicate per le
diverse tipologie costruttive.
Per la valutazione delle azioni agenti sulla struttura soggetta all’azione sismica è stata effettuata
un’analisi dinamica lineare. La struttura in esame, inoltre, si configura come un sistema dissipativo.
Pertanto gli effetti delle azioni sismiche sono calcolati riferendosi allo spettro di progetto ottenuto
assumendo un fattore di struttura q maggiore dell’unità. La verifica delle membrature e dei
collegamenti deve essere quindi valutata in accordo con i requisiti di resistenza e duttilità.
Il valore del fattore di struttura q da utilizzare per ciascuna direzione della azione sismica, dipende
dalla tipologia strutturale, dal suo grado di iperstaticità e dai criteri di progettazione adottati e
prende in conto le non linearità di materiale. Esso può essere calcolato tramite la seguente
espressione:
q = q0 × KR
dove:
qo è il valore massimo del fattore di struttura che dipende dal livello di duttilità attesa, dalla
tipologia strutturale e dal rapporto αu/α1 tra il valore dell’azione sismica per il quale si verifica la
formazione di un numero di cerniere plastiche tali da rendere la struttura labile e quello per il
quale il primo elemento strutturale raggiunge la plasticizzazione a flessione;
KR è un fattore riduttivo che dipende dalle caratteristiche di regolarità in altezza della costruzione,
con valore pari ad 1 per costruzioni regolari in altezza e pari a 0,8 per costruzioni non regolari in
altezza.
Per le costruzioni regolari in pianta, qualora non si proceda ad un’analisi non lineare finalizzata alla
valutazione del rapporto αu/α1, per esso possono essere adottati i valori indicati dalla normativa per
le diverse tipologie costruttive. Per le costruzioni non regolari in pianta, invece, si possono adottare
valori di αu/α1 pari alla media tra 1,0 ed i valori di volta in volta forniti per le diverse tipologie
costruttive.
La scelta del fattore di struttura deve essere adeguatamente giustificata. Il valore adottato deve
dar luogo ad azioni di progetto agli stati limite ultimi coerenti con le azioni di progetto assunte per
gli stati limite di esercizio.
Conformemente a quanto riportato al paragrafo 7.4.3.1 delle Norme Tecniche per le Costruzioni del
14/01/2008, nel caso in esame la struttura può essere classificata nella tipologia delle “strutture a
pendolo inverso, nelle quali almeno il 50% della massa è nel terzo superiore dell’altezza della
costruzione o nelle quali la dissipazione d’energia avviene alla base di un singolo elemento
strutturale”.
Considerando una classe di duttilità CD “A”, il valore del massimo fattore di struttura qo è pari a 2.0
come si evince dalla tabella 7.4.1 di seguito riportata.
Pertanto tenendo conto della regolarità in altezza della costruzione il valore del fattore di struttura
viene assunto pari a:
Per le verifiche degli elementi strutturali in termini di resistenza è stato utilizzato lo spettro di
progetto allo SLV, riferito alla probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR
considerato, che si ricava dallo spettro elastico corrispondente con le ordinate ridotte ottenuto
sostituendo nelle precedenti formule η con 1/q, dove q è il fattore di struttura.
Si riporta di seguito una rappresentazione grafica degli spettri di progetto utilizzati per l’azione
sismica.
SLV
T Se (T)
0.000 2.191
0.051 2.328
0.101 2.465
0.152 2.602
0.203 2.739
0.253 2.876
0.760 2.876
0.893 2.446
1.027 2.128
1.161 1.882
1.294 1.688
1.428 1.530
1.562 1.399
1.695 1.289
1.829 1.195
1.963 1.113
2.096 1.042
3.000 0.509
3.500 0.374
4.000 0.286
SLV
T Sve (T)
0.000 0.579
0.010 0.666
0.020 0.753
0.030 0.840
0.040 0.926
0.050 1.013
0.150 1.013
0.235 0.647
0.320 0.475
0.405 0.375
0.490 0.310
0.575 0.264
0.660 0.230
0.745 0.204
0.830 0.183
0.936 0.162
1.000 0.152
1.500 0.068
2.000 0.038
3.000 0.017
Fase 1: Relativa alla realizzazione del solaio, in cui la sezione resistente è costituita dalla
sola piastra di spessore 40 cm su cui si esercitano i pesi propri ed un sovraccarico
accidentale dovuto ai mezzi d’opera. Lo schema statico è quello di piastra quadrata
appoggiata ai 4 lati;
Fase 2: Relativa all’esercizio, in cui la sezione resistente è quella composta dalla piastra e
dal getto di completamento per uno spessore complessivo di 60 cm, su cui si esercitano gli
effetti dovuti ai carichi permanenti ed ai sovraccarichi variabili di progetto. Lo schema
statico è quello di piastra quadrata in continuità con i campi adiacenti.
Gli effetti dovuti al peso proprio per effetto delle variazioni di vincolo alle estremità della piastra e
del comportamento viscoso del calcestruzzo, si ridistribuiscono. Una valutazione sufficientemente
accurata delle sollecitazioni a lungo termine è fornita dalla seguente espressione:
S1 sono le sollecitazioni che si generano per effetto del peso proprio valutate sullo schema
statico finale di piastra in continuità con i campi adiacenti;
Ne consegue che al centro della piastra, la condizione può gravosa è quella che si determina al
termine della costruzione non appena messe in esercizio le nuove strutture, in cui agli effetti del
peso proprio valutati sullo schema di fase 1 si sovrappongono gli effetti dovuti a permanenti portati
e carichi variabili, valutati sullo schema statico di fase 2. Di contro, ai bordi della piastra le
condizioni più gravose sono quelle che si verificano a lungo termine.
Le travi prefabbricate saranno poggiate sui pulvini prefabbricati. Su di esse verranno poggiate le
piastre prefabbricate e successivamente eseguiti i getti di completamento in opera che garantiscono
il collegamento tra le strutture.
Anche in questo caso, per effetto delle variazioni dei vincoli e del comportamento viscoso del
calcestruzzo le sollecitazioni dovute al peso proprio a lungo termine sono state stimate con
l’espressione:
Ne consegue, che in campata, la condizione può gravosa è quella che si determina al termine della
costruzione, non appena messe in esercizio le nuove strutture, in cui agli effetti del peso proprio
valutati sullo schema di fase 1 si sovrappongono gli effetti dovuti a permanenti portati e carichi
variabili, valutati sullo schema statico di fase 2. Di contro, agli appoggi le condizioni più gravose
sono quelle che si verificano a lungo termine.
Le analisi delle strutture sono state effettuate con l’ausilio del noto programma agli elementi finiti
SAP2000P.
Modello di calcolo della piastra prefabbricata: Modello locale relativo alle piastre
prefabbricate isolate, caricate dal peso proprio complessivo del solaio di altezza pari a 60
cm, per la determinazione delle sollecitazioni che si sviluppano in fase di realizzazione per
effetto dei pesi propri;
Modello di calcolo della banchina: Modello globale dell’impalcato, in cui le piastre sono
schematizzate con elementi SHELL, le travi tipo PREM con elementi BEAM e i pali attraverso
elementi BEAM vincolati a molle orizzontali. Con questo modello sono stati valutati i carichi
verticali trasmessi ai pali e le sollecitazioni sulle piastre in condizioni di esercizio per
effetto dei sovraccarichi permanenti ed accidentali verticali agenti sull’impalcato;
8.3.1 Geometria
8.3.2 Vincoli
Gli elementi SHELL che schematizzano la piastra hanno spessore pari a 40 cm e modulo di elasticità
del cls Rck 45 Mpa.
E’ stata considerata un’unica condizione di carico relativa al peso proprio del generico campo di
solaio:
LOAD G1-A:
Per la determinazione delle sollecitazioni agenti nei vari elementi strutturali, è stato sviluppato un
modello di calcolo tridimensionale agli elementi finiti.
E’ stato utilizzato il programma di calcolo automatico SAP 2000 Advanced, vers. 14.0.0 della
Computers and Structures Inc, Berkeley, CA.
Nel modello le travi dell’impalcato ed i pali di fondazione sono stati modellati con elementi di tipo
“frame” mentre le solette sono state modellate con elementi di tipo “shell”. Per simulare la
sconnessione flessionale tra l’impalcato ed i pali, in testa a questi ultimi sono stati adottati dei
“release” flessionali che simulano delle cerniere tridimensionali. Per simulare la separazione
strutturale della banchina in tre corpi in corrispondenza degli allineamenti 9 e 17 è stato fatto uso
di elementi di tipo “link” che permettono il trasferimento delle azioni verticali ma non di quelle
orizzontali. In corrispondenza di tali allineamenti, infatti, i pali sono soggetti al carico verticale di
entrambi gli impalcati adiacenti mentre risultano soggetti alle azioni orizzontali trasmesse
solamente da uno di essi.
Per simulare l’interazione terreno-struttura in direzione verticale i pali di fondazione sono stati
vincolati a molle verticali, poste alla base.
La rigidezza delle molle verticali (KV) è stata determinata in base al cedimento complessivo atteso
(c) dovuto ad una forza (F) applicata in testa al palo. Detto cedimento è stato valutato secondo il
modello di Poulos e Davis per pali “sospesi”, in funzione della stratigrafia effettivamente
interessata. Per i pali di testata infissi nell’ammasso calcarenitico, potendo trascurare la
deformabilità dell’ammasso calcareo di base, è stata considerata solamente la rigidezza elastica del
palo.
La tabella seguente riassume i valori dei cedimenti e delle rigidezze verticali introdotte nei modelli
di calcolo:
Il dettaglio dei calcoli dei cedimenti per ciascuna stratigrafia è riportato in allegato.
Per simulare l’interazione terreno-struttura in direzione orizzontale i pali di fondazione sono stati
vincolati a molle in direzione X e Y, disposte lungo il fusto e di rigidezza variabile lungo di esso.
La rigidezza delle molle orizzontali lungo il fusto è stata valutata in funzione del coefficiente di
sottofondo caratteristico dei terreni attraversati, in tal modo è stato simulato un comportamento di
tipo trave su suolo elastico alla Winkler.
Sono state individuate 5 tipologie che differiscono per lunghezza dei pali e spessore delle unità
litotecniche attraversate.
Per ogni litotipo è stato determinato il valore della rigidezza orizzontale espressa in (kN/m)/m da
assegnare alle molle disposte lungo il palo. Il valore della costante orizzontale di sottofondo è stato
determinato con la formulazione proposta da Vesic.
Il tratto di pali immerso in acqua è stato, ovviamente, considerato privo di alcun vincolo. Inoltre, a
favore di sicurezza, per i pali lungo i tre allineamenti A, B e C non intestati in banchina sono stati
trascurati, ai fini della rigidezza delle molle orizzontali, anche i successivi 2.00 m a partire dalla
quota di fondo marino, che si attesta a circa -10.00 m s.l.m.. Pertanto, I pali di questi allineamenti
sono liberi da vincoli fino a quota -12.00 m s.l.m..
I pali lungo l’allineamento D e lungo i lati corti dei quadranti nord e sud, invece, si intestano nella
banchina esistente, caratterizzata da un materiale eterogeneo di riempimento di origine antropica,
e sono ubicati immediatamente a tergo delle strutture di sostegno esistenti in massi sovrapposti di
calcestruzzo ciclopico.
pali immersi in terreno pienamente reagente. In questo caso i pali sono vincolati con molle
orizzontali fino alle quote di testa;
pali immerso in terreno totalmente non reagente per l’intera profondità della banchina. In
questo caso i pali sono vincolati con molle orizzontali a partire dalla quota di circa -10.0 m
slm.
Un altro parametro in grado di influenzare la risposta delle strutture è il valore del modulo elastico
del terreno, di cui si tiene conto nella determinazione della costante di sottofondo, che risulta
variabile in funzione del livello deformativo. Anche in questo caso è risultato opportuno fare
riferimento a due condizioni limite tra le quali è certamente compreso il reale comportamento del
terreno:
modulo elastico “operativo”, stimato cautelativamente pari ad 1/5 di E0, per livelli
deformativi associabili a carichi statici di lunga durata.
E = E0:
Eop = E0 / 5:
In base a quanto sopra espresso, la combinazione dei casi limite relativi al comportamento dei pali
in banchina ed alla rigidezza dei terreni, ha portato ad implementare i 4 modelli di calcolo appresso
illustrati:
In favore di sicurezza le verifiche strutturali sono state eseguite tenendo conto dell’inviluppo delle
sollecitazioni risultanti dai quattro modelli.
Nelle figure che seguono, si riportano alcune viste del modello di calcolo.
Figura 19 – Modello di calcolo - Vista 3D - Vista molle alla base dei pali (mod. A,B,C,D)
Figura 20 – Modello di calcolo – Vista 3D - Vista molle lungo il fusto dei pali (mod. A,C)
Figura 21 – Modello di calcolo – Vista 3D - Vista molle lungo il fusto dei pali (mod. B,D)
Figura 22 – Modello di calcolo - Sezione trasversale - Vista molle alla base dei pali (mod. A,B,C,D)
Figura 23 – Modello di calcolo – Sezione longitudinale – Dettaglio elemento “link” nel giunto
Figura 25 –Sezione trasversale - Vista molle lungo il fusto dei pali - mod. A,C (sinistra), mod. B,D (destra)
La determinazione delle sollecitazioni sismiche agenti nei vari elementi strutturali, è stata
effettuata eseguendo un’analisi dinamica modale lineare, utilizzando gli spettri di progetto indicati
in precedenza.
Le varie componenti orizzontali dell’azione sismica sono state combinate associando ai massimi
valori ottenuti per l’azione applicata in una direzione, il 30% dei massimi valori delle azioni
applicate nelle altre direzioni secondo la seguente espressione:
Con rotazione dei coefficienti moltiplicativi e conseguente individuazione degli effetti più gravosi.
Sono state considerate 180 forme modali, ottenendo una partecipazione di massa pari all’85% in
tutte le direzioni considerate come prescritto dalla normativa.
Per la combinazione degli effetti relativi alle singole forme modali, è stata utilizzata una
combinazione quadratica completa (CQC) degli effetti relativi a ciascun modo, quale quella indicata
di seguito:
1
E J i ij Ei E j 2
dove:
Gli effetti dell’azione sismica sono stati valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti
carichi gravitazionali:
G1 G2 j 2j Qkj
dove:
G1 carichi permanenti;
G2 sovraccarico permanente;
Ψ2j coefficiente di combinazione delle azioni variabili Qkj.
Si riporta qui di seguito un riepilogo dei valori dei coefficienti Ψ2i utilizzati:
Di seguito sono riportatI i periodi fondamentali corrispondenti al primo modo di vibrare di ciascun
corpo della banchina per i 4 modelli di calcolo. A seguire sono riportate le configurazioni deformate
della struttura.
Le condizioni di carico elementari analizzate nel modello di calcolo sono riportate di seguito:
Carichi permanenti
G1 Carichi permanenti strutturali
G2 Carichi permanenti non strutturali
RIT Ritiro
Carichi variabili
DT+ Variazione termica uniforme positiva
DT- Variazione termica uniforme negativa
W1,…,W8 Varie disposizioni di carichi per azione del vento
Carichi eccezionali
U-1,…,U-12 Varie disposizioni di carichi per effetto urto imbarcazione
Azione sismica
E-SLV-X Azione sismica in direzione X
E-SLV-Y Azione sismica in direzione Y
E-SLV-Z Azione sismica in direzione Z
E-SLD-X Azione sismica in direzione X
E-SLD-Y Azione sismica in direzione Y
E-SLD-Z Azione sismica in direzione Z
Alcune combinazioni di tiro alla bitta sono ottenute dalla somma di due combinazioni elementari.
Tutte le possibili combinazioni di azioni dovute all’azione del vento sono, infine, raggruppate in una
combinazione di inviluppo.
Le singole condizioni di carico accidentale distribuito sulla soletta superiore sono state combinate
tra loro per ottenere, di volta in volta, la combinazione più sfavorevole. Le possibili combinazioni
sono state, infine, raggruppate in una combinazione di inviluppo.
Le singole condizioni di carico accidentale concentrato sulla soletta superiore sono state combinate
tra loro per ottenere, di volta in volta, la combinazione più sfavorevole. Le possibili combinazioni
sono state, infine, raggruppate in una combinazione di inviluppo.
Sono stati utilizzati i coefficienti parziali di sicurezza per i ponti indicati nella Tab. 5.1.V delle
Nuove Norme Tecniche per le costruzioni del 14/01/2008.
Sono stati utilizzati i seguenti coefficienti di combinazione conformemente a quanto riportato nelle
Nuove Norme Tecniche per le costruzioni del 14/01/2008.
Ψ0 Ψ1 Ψ2
Carichi accidentali soletta superiore 0.75 0.75 0.6
Per la verifica degli elementi strutturali le condizioni di carico elementari sono state combinate allo
stato limite ultimo (SLU) secondo la relazione:
g G1 G1 g G 2 G2 g G 3 G3 g Q Q
Per la verifica in condizioni sismiche allo stato limite di salvaguardia della vita (SLV) le condizioni di
carico elementari sono state combinate secondo la combinazione sismica:
G1 G2 G3 2 Q E
G1 G2 G3 Ad 21 Qk1 22 Qk 2 ...
Per la verifica allo stato limite di esercizio reversibile (SLE-F) le condizioni di carico elementari sono
state combinate secondo la combinazione frequente:
G1 G2 G3 11 Q
8.10.5 Riepilogo
Nella tabella che segue, si riportano in dettaglio le combinazioni ottenute applicando i diversi i
coefficienti di combinazione previsti dalla normativa.
COEFFICIENTI PARZIALI
SLU-1 SLU-2 SLU-3 ECC-1 ECC-2 SLV-X SLV-Y SLV-Z SLD-X SLD-Y SLD-Z SLE-R1 SLE-R2 SLE-R3 SLE-F1 SLE-F2 SLE-F3 SLE-QP
G1 1.35 1.35 1.35 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
G2 1.35 1.35 1.35 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
RIT 1.20 1.20 1.20 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
QSD-ENVE 1.35 1.35 1.35 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
QSC-ENVE 1.35 1.35 1.35 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
DT-ENVE 1.20 1.20 1.20 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
W-ENV 1.50 1.50 1.50 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
U-ENV 1.00 1.00
E-SLV-X 1.00 1.00 1.00
E-SLV-Y 1.00 1.00 1.00
E-SLV-Z 1.00 1.00 1.00
E-SLD-X 1.00 1.00 1.00
E-SLD-Y 1.00 1.00 1.00
E-SLD-Z 1.00 1.00 1.00
COEFFICIENTI DI COMBINAZIONE
SLU-1 SLU-2 SLU-3 ECC-1 ECC-2 SLV-X SLV-Y SLV-Z SLD-X SLD-Y SLD-Z SLE-R1 SLE-R2 SLE-R3 SLE-F1 SLE-F2 SLE-F3 SLE-QP
G1 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
G2 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
RIT 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00 1.00
QSD-ENVE 1.00 0.75 0.75 0.60 0.00 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 1.00 0.75 0.75 0.75 0.60 0.60 0.60
QSC-ENVE 1.00 0.75 0.75 0.60 0.00 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 0.60 1.00 0.75 0.75 0.75 0.60 0.60 0.60
DT-ENVE 0.60 1.00 0.60 0.50 0.50 0.50 0.50 0.50 0.50 0.50 0.50 0.60 1.00 0.60 0.50 0.60 0.50 0.50
W-ENV 0.60 0.60 1.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.60 0.60 1.00 0.00 0.00 0.20 0.00
U-ENV 1.00 1.00
E-SLV-X 1.00 0.30 0.30
E-SLV-Y 0.30 1.00 0.30
E-SLV-Z 0.30 0.30 1.00
E-SLD-X 1.00 0.30 0.30
E-SLD-Y 0.30 1.00 0.30
E-SLD-Z 0.30 0.30 1.00
N.B.: Tra i carichi accidentali l'azione dominante è in grassetto.
9 RISULTATI E VERIFICHE
La figura seguente illustra l’andamento dei momenti in direzione x (M11), effetto del peso proprio:
Fig.34 – Modello G1A – effetti del peso proprio in fase di getto (condizione G1A): Momenti flettenti
in direzione x (M11)
Il valore massimo del momento flettente si attinge al centro della piastra ed è pari a:
M11max = 51 kNm
La figura seguente illustra l’andamento degli sforzi di taglio in direzione x (V13), effetto del peso
proprio:
Fig.35 – Modello G1A – effetti del peso proprio in fase di getto (condizione G1A): Sforzi normali in
direzione x (V13)
Ovviamente gli sforzi di taglio in direzione y hanno medesimo andamento ma ruotato di 90° e
identico valore massimo.
Il valore massimo dellos forzo di taglio si attinge al centro del bordo della piastra ed è pari a:
V13max = 35 kN
G1-F2
SLU-ENV
SLV-URTO
SLE-RARA
SLE-FREQUENTE
SLE-QUASI PERMANENTE
T kN/m 35 - 120 - - -
Dove:
- nella colonna G1-F1 sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in FASE 1
agente sulla piastra prefabbricata di 40 cm di spessore (piastra semplicemente poggiata ai
quattro lati);
- nella colonna G1-F2, invece, sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in
FASE 2 agente, cioè, sulla struttura finale (travi e lastra solidarizzate dal getto della
soletta) per valutare la redistribuzione degli effetti del peso proprio dovuti alla viscosità
che determina un incremento di momento negativo nelle zone di estremità;
- nelle colonne SLU*, SLE-R*, SLE-F* e SLE-QP* sono riportati gli effetti di tutte le restanti
azioni combinate tra loro a meno del peso proprio. A tali valori andranno pertanto sommati
i contributi di G1-F1 o G1-F2 secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1.
Le piastre prefabbricate saranno armate con f16/20 + f22/20 inferiori e f16/20 superiori.
Il getto integrativo sarà armato con f20/20 superiori nelle due direzioni.
M+sle = 51 kNm/m
1 -50.0 0.0
2 -50.0 40.0
3 50.0 40.0
4 50.0 0.0
1 -45.0 8.3 22
2 35.0 8.3 22
3 -35.0 8.0 16
4 45.0 8.0 16
5 -40.0 33.7 16
6 40.0 33.7 16
1 1 2 3 22
2 3 4 3 16
3 5 6 3 16
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00544 -50.0 40.0 0.00023 -40.0 33.7 -0.01322 45.0 8.0
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 2.79 -50.0 40.0 -65.8 45.0 8.0 1366 29.1 10.0 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 2.79 -50.0 40.0 -65.8 45.0 8.0 1366 29.1 10.0 1.00
La sezione viene assunta sempre fessurata anche nel caso in cui la trazione minima del calcestruzzo sia inferiore a fctm
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione del calcestruzzo, valutata in sezione non fessurata
S2 Minima di trazione [Mpa] del cls. (in sezione non fessurata) nella fibra più interna dell'area Ac eff
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = (S1 + S2)/(2*S1) con riferimento all'area tesa Ac eff
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -1.6 -0.5 0.161 19 42 -3.401 0.00013 (0.00013) 163 0.036 (0.20) 106.99 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 2.79 -50.0 40.0 -65.8 45.0 8.0 1366 29.1 10.0 0.50
1 S -1.6 -0.5 0.161 19 42 -1.200 0.00013 (0.00013) 163 0.036 (0.20) 106.99 0.00
Verifica a taglio
Per le combinazioni SLE-R, SLE-F e SLE-QP, al fine di valutare gli effetti finali sulla sezione in
termini di tensioni normali complessive sulle armature tese ed apertura delle fessure occorre
combinare i contributi delle due fasi. Pertanto la tensione finale delle armature in acciaio in zona
tesa si ottiene sommando il contributo attinto al termine della FASE 1 determinato sulla sezione di
altezza 40 cm, al contributo attinto dalla FASE 2 (esercizio), determinato sulla sezione composta di
altezza pari a 60 cm. Nel programma di verifica, quindi, è stato necessario valutare il momento
equivalente agente sulla sezione di FASE 2 (60 cm) che permette di raggiungere la stessa tensione
normale nelle armature tese che si ottiene al termine della FASE 1 (40 cm) dovuta al peso proprio.
Nella fattispecie si ha:
Meq+ = 90 kNm/m
1 -50.0 0.0
2 -50.0 60.0
3 50.0 60.0
4 50.0 0.0
1 -45.0 8.3 22
2 35.0 8.3 22
3 -35.0 8.0 16
4 45.0 8.0 16
5 -40.0 33.7 16
6 40.0 33.7 16
7 -40.0 51.0 20
8 40.0 51.0 20
1 1 2 3 22
2 3 4 3 16
3 5 6 3 16
4 7 8 3 20
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
Xs max Ascissa in cm della barra corrisp. a es max (sistema rif. X,Y,O sez.)
Ys max Ordinata in cm della barra corrisp. a es max (sistema rif. X,Y,O sez.)
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00632 -50.0 60.0 0.00007 -40.0 51.0 -0.01637 45.0 8.0
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 2.21 -50.0 60.0 -66.4 45.0 8.0 1825 29.1 10.0 1.00
2 S 7.26 -50.0 60.0 -218.4 45.0 8.0 1825 29.1 10.0 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 5.78 -50.0 60.0 -174.2 45.0 8.0 1825 29.1 10.0 1.00
La sezione viene assunta sempre fessurata anche nel caso in cui la trazione minima del calcestruzzo sia inferiore a fctm
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione del calcestruzzo, valutata in sezione non fessurata
S2 Minima di trazione [Mpa] del cls. (in sezione non fessurata) nella fibra più interna dell'area Ac eff
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = (S1 + S2)/(2*S1) con riferimento all'area tesa Ac eff
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -3.3 -1.2 0.171 19 42 -0.029 0.00035 (0.00035) 187 0.111 (0.20) 239.40 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 5.22 -50.0 60.0 -157.2 45.0 8.0 1825 29.1 10.0 0.50
1 S -3.0 -1.1 0.171 19 42 0.368 0.00031 (0.00031) 187 0.100 (0.20) 239.40 0.00
1 -50.0 0.0
2 -50.0 60.0
3 50.0 60.0
4 50.0 0.0
1 -40.0 8.3 16
2 40.0 8.3 16
3 -40.0 33.7 16
4 40.0 33.7 16
5 -40.0 51.0 20
6 40.0 51.0 20
1 1 2 3 16
2 3 4 3 16
3 5 6 3 20
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
Mis.Sic. Misura sicurezza = rapporto vettoriale tra (N Ult,Mx Ult,My Ult) e (N,Mx,My)
Verifica positiva se tale rapporto risulta >=1.000
As Tesa Area armature [cm²] in zona tesa (solo travi). Tra parentesi l'area minima di normativa
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00974 -50.0 0.0 -0.00077 -40.0 8.3 -0.02276 40.0 51.0
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 4.32 -50.0 0.0 -162.9 20.0 51.0 2160 15.7 17.3 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 4.02 -50.0 0.0 -151.4 20.0 51.0 2160 15.7 17.3 1.00
La sezione viene assunta sempre fessurata anche nel caso in cui la trazione minima del calcestruzzo sia inferiore a fctm
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione del calcestruzzo, valutata in sezione non fessurata
S2 Minima di trazione [Mpa] del cls. (in sezione non fessurata) nella fibra più interna dell'area Ac eff
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = (S1 + S2)/(2*S1) con riferimento all'area tesa Ac eff
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -2.0 -0.5 0.156 20 80 -1.860 0.00030 (0.00030) 366 0.189 (0.20) -223.22 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 3.56 -50.0 0.0 -134.2 20.0 51.0 2160 15.7 17.3 0.50
1 S -1.8 -0.4 0.156 20 80 -0.820 0.00027 (0.00027) 366 0.167 (0.20) -223.22 0.00
Verifica a taglio
Che risulta superiore ai tagli massimi di progetto nelle due direzioni. Pertanto non occorre armatura
a taglio.
La piastra è dotata di 4 ganci disposti in prossimità dei quattro vertici. Per valutare le sollecitazioni
in fase di sollevamento e trasporto è stato realizzato uno specifico modello di calcolo
tridimensionale derivato da quello analizzato in fase 1 in cui la piastra, però, è vincolata a quattro
cerniere disposte in corrispondenza dei ganci ed è soggetta al peso proprio e ad un carico
accidentale pari a 1.00 kN/mq. Di seguito si riporta un’immagine del modello di calcolo.
Di seguito sono riportati i diagrammi dei momenti flettenti dovuti a G1 e Q. Evidentemente valgono
per entrambe le direzioni essendo lo schema di vincolo simmetrico.
G1 Q SLU SLE-R
M+ kNm/m 32 3 48 35
T kN/m 45 5 69 -
A favore di sicurezza si trascurano le barre di diametro Ø22/20 che agli appoggi non hanno
sufficiente ancoraggio per poter essere considerate collaborative e si considerano solamente le
barre Ø16/20. Di seguito si riporta la verifica strutturale, come si può evincere la lastra non è
soggetta a fessurazione.
Verifica a flessione
1 -50.0 0.0
2 -50.0 40.0
3 50.0 40.0
4 50.0 0.0
1 -40.0 8.0 16
2 40.0 8.0 16
3 -40.0 33.7 16
4 40.0 33.7 16
1 1 2 3 16
2 3 4 3 16
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N Sn Sforzo normale allo snervamento [kN] nel baricentro B sezione cls.(positivo se di compressione)
Mx Sn Momento di snervamento [kNm] riferito all'asse x princ. d'inerzia
My Sn Momento di snervamento [kNm] riferito all'asse y princ. d'inerzia
N Ult Sforzo normale ultimo [kN] nel baricentro B sezione cls.(positivo se di compress.)
Mx Ult Momento flettente ultimo [kNm] riferito all'asse x princ. d'inerzia
My Ult Momento flettente ultimo [kNm] riferito all'asse y princ. d'inerzia
Mis.Sic. Misura sicurezza = rapporto vettoriale tra (N Ult,Mx Ult,My Ult) e (N,Mx,My)
Verifica positiva se tale rapporto risulta >=1.000
As Tesa Area armature [cm²] in zona tesa (solo travi). Tra parentesi l'area minima di normativa
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.01056 -50.0 40.0 -0.00167 -40.0 33.7 -0.02274 -40.0 8.0
2 0.00350 -0.00959 -50.0 0.0 -0.00261 -40.0 8.0 -0.02223 40.0 33.7
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.20 -50.0 40.0 -10.9 20.0 8.0 ---- ---- ---- ----
2 S 1.44 -50.0 0.0 -14.7 20.0 33.7 ---- ---- ---- ----
Verifica a taglio
Il taglio massimo di calcolo risulta inferiore alla resistenza a taglio di progetto precedentemente
illustrata: VRd = 226.1 kN.
9.1.7 Verifica in fase transitoria per effetto del carico concentrato della gru
Di seguito viene riportata la verifica in fase transitoria della piastra soggetta al carico concentrato
dovuto allo stabilizzatore della gru. Tale condizione si verifica nella fase transitoria di realizzazione
dell’impalcato a giorno in cui vengono posizionate le piastre. Per esigenze costruttive, la gru viene
posizionata in corrispondenza dell’ultima fila di piastre posate in opera che risultano solidarizzate
alla banchina solamente sui tre lati che non sono rivolti alla piastra da posizionare.
In assenza di informazioni più dettagliate il calcolo è stato effettuato in base alle seguenti ipotesi:
Numero stabilizzatori: 4
Carico diffuso in fibra media 1000 kN/mq / (1.50 m x 1.50 m) = 445 kN/mq
Si fa presente che l’impresa esecutrice dovrà sottomettere alla DL le risultanze delle verifiche
delle piastre prefabbricate in fase transitoria, considerando le effettive caratteristiche delle gru
adottate per i montaggi.
Per valutare le sollecitazioni dovute al transito della gru è stato realizzato uno specifico modello di
calcolo tridimensionale derivato da quello analizzato in fase 1. Tenendo conto che il getto della
soletta è interrotto circa 2,70 m prima dell’allineamento più lontano dalla gru, il modello tiene
conto di una porzione di piastra in configurazione finale (S=60 cm, rosso nel modello) ed una
porzione di piastra in configurazione iniziale (S=40 cm, verde nel modello). In favore di sicurezza si
è fatto riferimento a due modelli di comportamento “limite”, in grado di definire l’intervallo entro
il quale sarà certamente compreso il reale comportamento delle piastre:
in un primo modello la piastra è considerata semplicemente appoggiata sui quattro lati, tale
modello è utilizzato per massimizzare il momento in campata;
Sono inoltre state considerate due posizioni limite dello stabilizzatore della gru: in campata e vicino
all’appoggio:
Fd = 1.30 x G1 + 1.5 x Q
S=40 cm S=60 cm
1 -50.0 0.0
2 -50.0 40.0
3 50.0 40.0
4 50.0 0.0
1 -45.0 8.3 22
2 35.0 8.3 22
3 -35.0 8.0 16
4 45.0 8.0 16
5 -40.0 33.7 16
6 40.0 33.7 16
1 1 2 3 22
2 3 4 3 16
3 5 6 3 16
N°Comb. N Mx My Vy Vx
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00544 -50.0 40.0 0.00023 -40.0 33.7 -0.01322 45.0 8.0
1 -50.0 0.0
2 -50.0 60.0
3 50.0 60.0
4 50.0 0.0
1 -45.0 8.3 22
2 35.0 8.3 22
3 -35.0 8.0 16
4 45.0 8.0 16
5 -40.0 33.7 16
6 40.0 33.7 16
7 -40.0 51.0 20
8 40.0 51.0 20
1 1 2 3 22
2 3 4 3 16
3 5 6 3 16
4 7 8 3 20
N°Comb. N Mx My Vy Vx
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00632 -50.0 60.0 0.00007 -40.0 51.0 -0.01637 45.0 8.0
1 -50.0 0.0
2 -50.0 60.0
3 50.0 60.0
4 50.0 0.0
1 -40.0 8.3 16
2 40.0 8.3 16
3 -40.0 33.7 16
4 40.0 33.7 16
5 -40.0 51.0 20
6 40.0 51.0 20
1 1 2 3 16
2 3 4 3 16
3 5 6 3 20
N°Comb. N Mx My Vy Vx
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00974 -50.0 0.0 -0.00077 -40.0 8.3 -0.02276 40.0 51.0
La resistenza a taglio viene affidata interamente a barre piegate Ø16/20x40 all’interno della lastra.
9.2.1 Premessa
1. Nella prima fase si considera la sezione resistente della sola trave prefabbricata avente
dimensioni 1.00 m x 1.00 m. In questa fase si considerano le sollecitazioni dovute solamente
al peso proprio della trave, al peso della piastra ed al getto della soletta. Lo schema statico
utilizzato è quello di trave semplicemente appoggiata;
- Nella seconda fase si considera la sezione resistente finale a T composta dalla trave
solidarizzata alla soletta. In questa fase, oltre al peso proprio della trave ed al getto della
soletta, si considerano le sollecitazioni dovute ai carichi permanenti non strutturali ed
accidentali. Lo schema statico utilizzato è quello di trave rigidamente vincolata alla
struttura della banchina. In questa fase si valuta, inoltre, la ridistribuzione del peso proprio
per effetto della viscosità che determina un incremento di momento negativo nelle zone di
estremità secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1..
Nel calcolo delle sollecitazioni agenti sulla sezione resistente in 2° fase è stato tenuto conto delle
sollecitazioni agenti sul tratto di soletta collaborante. Per la verifica della sezione è stata
considerata una larghezza efficace della soletta così valutata:
b0 = 0.40 m
dove Le = 9.30
Pertanto si ottiene:
Trave centrale
Il carico agente sulla trave dovuto al peso proprio della trave ed al getto della soletta è valutato in:
PG1A = 25 kN/m3 x (1.00 m x 1.00 m) = 25 kN/m (carico distribuito - peso della trave)
PG1B = 25 kN/m3 x (0.6 m x 9.3 m) = 140 kN/m (carico triangolare - peso della soletta)
Il momento massimo in mezzeria, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave
semplicemente appoggiata, vale pertanto:
Il taglio massimo agli appoggi, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave semplicemente
appoggiata, vale:
Trave centrale
T kN/m - 1380 - - -
Di seguito sono riepilogate le caratteristiche della sollecitazione per le verifiche SLU ed SLE delle
travi PREM interne tipo Tr1.
Dove:
- nella colonna G1-F1 sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in FASE 1
agente sulla trave PREM valutati con schema statico di trave semplicemente appoggiata;
- nella colonna G1-F2, invece, sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in
FASE 2 agente sulla struttura finale (travi e lastra solidarizzate dal getto della soletta) per
valutare la redistribuzione degli effetti del peso proprio dovuti alla viscosità che determina
un incremento di momento negativo nelle zone di estremità;
- nelle colonne SLU*, SLE-R*, SLE-F* e SLE-QP* sono riportati gli effetti di tutte le restanti
azioni combinate tra loro a meno del peso proprio. A tali valori andranno pertanto sommati
i contributi di G1-F1 o G1-F2 secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1.
Si ipotizza l’impiego di tralicci di armatura delle travi PREM in acciaio S355J0, costituiti da:
In prima fase l’autoportanza della trave a flessione è affidata al traliccio in acciaio e il momento
resistente è funzione della resistenza dei correnti inferiori:
Momento resistente di fase I: MRd,If = ncs x As,cs x fyd x htr = kNm 3700.8
Momento di calcolo di fase I: MEd,If = kNm 1215.0
Coefficiente di sicurezza: FS = 3.046
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 354.7
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.262
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.556
1
Coefficiente 0.405
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 218.0
g M1
MEd , If
Sforzo normale di calcolo: N cs , If kN 176.5
nc, s htr
La verifica riguarda il tirante d’anima inclinato teso e il puntone d’anima inclinato compresso.
Anche in questo caso le verifiche di instabilità delle membrature compresse vengono effettuate in
accordo al paragrafo 4.2.4.1.3 del DM 14/01/2008:
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 547.0
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.146
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 315.1
g M1
Resistenza a taglio complessiva: V,Rd_3 kN 1143.4
Sforzo di taglio di calcolo di fase I: V,Ed kN 500.9
Coefficiente di sicurezza: FS = 2.283
In prima fase la verifica a fessurazione è effettuata su una sezione quadrata di dimensioni 1.00 m x
1.00 m armata con 8 barre lisce Ø42 di acciaio S355. Come si può evincere dai risultati la sezione
non risulta fessurata.
1 -50.0 0.0
2 -50.0 100.0
3 50.0 100.0
4 50.0 0.0
1 -30.0 8.6 42
2 30.0 8.6 42
1 1 2 6 42
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 4.67 -50.0 100.0 -44.5 21.4 8.6 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 4.67 -50.0 100.0 -44.5 21.4 8.6 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.8 per barre lisce
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -3.7 -1.2 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 935.97 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 4.67 -50.0 100.0 -44.5 21.4 8.6 ---- ---- ---- ----
1 S -3.7 -1.2 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 935.97 0.00
Il momento resistente in campata in esercizio si riferisce alla riserva residua del materiale dopo la
fase I. La quantità di armatura che è interventuta nella resistenza in fase I non viene considerata in
fase II:
Var unità
numero correnti inferiori nci 8
2
Area singolo corrente Ø = 42 mm As,cs mm 1385
altezza di calcolo del traliccio htr mm 1377
distanza delle armature inferiori dal lembo superiore ds,ci mm 1514
resistenza di calcolo acciaio 355 / 1.05 fyd Mpa 338.1
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 -50.0 0.0
2 -50.0 100.0
3 50.0 100.0
4 50.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 -100.0 100.0
2 -100.0 160.0
3 100.0 160.0
4 100.0 100.0
1 -30.0 8.6 42
2 30.0 8.6 42
1 1 2 6 42
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.17 -100.0 160.0 -6.6 21.4 8.6 3700 110.8 8.6 1.00
2 S 1.16 -100.0 160.0 -44.4 21.4 8.6 3700 110.8 8.6 1.00
3 S 5.12 -100.0 160.0 -196.7 21.4 8.6 3700 110.8 8.6 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 4.32 -100.0 160.0 -165.8 21.4 8.6 3700 110.8 8.6 1.00
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.8 per barre lisce
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -3.8 0 0.125 42 65 0.226 0.00032 (0.00032) 287 0.154 (0.20) 2534.93 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 3.87 -100.0 160.0 -148.5 21.4 8.6 3700 110.8 8.6 0.50
1 S -3.4 0 0.125 42 65 0.518 0.00037 (0.00028) 287 0.179 (0.20) 2534.93 0.00
In seconda fase lo schema statico di sezione reagente è di trave a T costituita dalla trave PREM e da
una porzione di soletta larga 2.00 m (larghezza di influenza della trave) e di spessore S = 40 cm + 20
cm = 60 cm. In corrispondenza dei pali, e quindi nelle zone di estremità delle travi, l’armatura della
soletta gettata in opera costituita da Ø20/20 + Ø20/20 integrativi, risulta collaborante con la trave
per la flessione negativa. Pertanto si ottiene:
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 -50.0 0.0
2 -50.0 100.0
3 50.0 100.0
4 50.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 -30.0 100.0
2 -50.0 100.0
3 -100.0 100.0
4 -100.0 160.0
5 100.0 160.0
6 100.0 100.0
7 50.0 100.0
8 30.0 100.0
1 -90.0 151.0 20
2 90.0 151.0 20
1 1 2 18 20
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.01693 -50.0 0.0 -0.04149 -90.0 151.0 -0.04149 -90.0 151.0
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 -50.0 100.0 -182.7 80.5 151.0 4531 62.8 9.5 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 -100.0 100.0 -161.3 80.5 151.0 4531 62.8 9.5 1.00
La sezione viene assunta sempre fessurata anche nel caso in cui la trazione minima del calcestruzzo sia inferiore a fctm
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione del calcestruzzo, valutata in sezione non fessurata
S2 Minima di trazione [Mpa] del cls. (in sezione non fessurata) nella fibra più interna dell'area Ac eff
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = (S1 + S2)/(2*S1) con riferimento all'area tesa Ac eff
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -1.8 -1.1 0.206 20 80 -2.575 0.00032 (0.00032) 298 0.163 (0.20) -2980.86 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 -100.0 100.0 -147.5 80.5 151.0 4531 62.8 9.5 0.50
1 S -1.6 -1.0 0.206 20 80 -1.138 0.00029 (0.00029) 298 0.149 (0.20) -2980.86 0.00
Var unità
numero di profili d'anima na 4
2
Area singolo tirante 45 x 45 As,cs mm 2025
altezza di calcolo del traliccio htr mm 1377
Lunghezza aste inclinate la mm 1522
tensione di snervamento acciaio: fyk Mpa 355
coefficiente parziale per verifiche di resistenza gM0 1.05
resistenza di calcolo acciaio 355 / 1.05 fyd Mpa 338.1
La trave sarà sollevata agganciando il traliccio in due punti posizionati circa a 1.35 m dagli estremi.
Lo schema statico che ne risulta è quello di trave semplicemente appoggiata con sbalzi agli estremi
soggetta ad un carico uniformemente distribuito pari al peso proprio. Pertanto si ha:
g1 = 25 kN/m
L = 5.1 m
a = 1.35 m
T = (Fd / 2) x (L + 2 x a) – Fd x a = 83 kN
Momento resistente di fase I: MRd,If = ncs x As,cs x fyd x htr = kNm 3700.8
Momento di calcolo di fase I: MEd,If = kNm 77.0
Coefficiente di sicurezza: FS = 48.063
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 354.7
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.262
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 218.0
g M1
MEd , If
Sforzo normale di calcolo: N cs , If kN 11.2
nc, s htr
Verifica a taglio
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 547.0
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.146
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.389
1
Coefficiente 0.460
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 315.1
g M1
Resistenza a taglio complessiva: V,Rd_3 kN 1143.4
Sforzo di taglio di calcolo di fase I: V,Ed kN 83.0
Coefficiente di sicurezza: FS = 13.776
Momento resistente di fase I: MRd,If = ncs x As,cs x fyd x htr = kNm 5158.1
Momento di calcolo di fase I: MEd,If = kNm 30.0
Coefficiente di sicurezza: FS = 171.938
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 269.2
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.352
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.696
1
Coefficiente 0.368
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 172.2
g M1
MEd , If
Sforzo normale di calcolo: N cs , If kN 2.7
nc, s htr
Coefficiente di sicurezza: FS = 63.222
9.3.1 Premessa
2. Nella prima fase si considera la sezione resistente della sola trave prefabbricata avente
dimensioni 1.00 m x 1.00 m. In questa fase si considerano le sollecitazioni dovute solamente
al peso proprio della trave, al peso della piastra ed al getto della soletta. Lo schema statico
utilizzato è quello di trave semplicemente appoggiata;
- Nella seconda fase si considera la sezione resistente finale a T composta dalla trave
solidarizzata alla soletta. In questa fase, oltre al peso proprio della trave ed al getto della
soletta, si considerano le sollecitazioni dovute ai carichi permanenti non strutturali ed
accidentali. Lo schema statico utilizzato è quello di trave rigidamente vincolata alla
struttura della banchina. In questa fase si valuta, inoltre, la ridistribuzione del peso proprio
per effetto della viscosità che determina un incremento di momento negativo nelle zone di
estremità secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1..
Nel calcolo delle sollecitazioni agenti sulla sezione resistente in 2° fase è stato tenuto conto delle
sollecitazioni agenti sul tratto di soletta collaborante. Per la verifica della sezione è stata
considerata una larghezza efficace della soletta così valutata:
b0 = 0.40 m
be2 = 0.3
dove Le = 9.30
Pertanto si ottiene:
Il carico agente sulla trave dovuto al peso proprio della trave ed al getto della soletta è valutato in:
PG1A = 25 kN/m3 x (1.00 m x 1.00 m) = 25 kN/m (carico distribuito - peso della trave)
PG1B = 25 kN/m3 x (0.6 m x 9.3 m/2) = 70 kN/m (carico triangolare - peso della soletta)
Il momento massimo in mezzeria, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave
semplicemente appoggiata, vale pertanto:
Il taglio massimo agli appoggi, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave semplicemente
appoggiata, vale:
T kN/m - 930 - -
Di seguito sono riepilogate le caratteristiche della sollecitazione per le verifiche SLU ed SLE delle
travi PREM interne tipo Tr1.
Dove:
- nella colonna G1-F1 sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in FASE 1
agente sulla trave PREM valutati con schema statico di trave semplicemente appoggiata;
- nella colonna G1-F2, invece, sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in
FASE 2 agente sulla struttura finale (travi e lastra solidarizzate dal getto della soletta) per
valutare la redistribuzione degli effetti del peso proprio dovuti alla viscosità che determina
un incremento di momento negativo nelle zone di estremità;
- nelle colonne SLU*, SLE-R*, SLE-F* e SLE-QP* sono riportati gli effetti di tutte le restanti
azioni combinate tra loro a meno del peso proprio. A tali valori andranno pertanto sommati
i contributi di G1-F1 o G1-F2 secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1.
Si ipotizza l’impiego di tralicci di armatura delle travi PREM in acciaio S355J0, costituiti da:
In prima fase l’autoportanza della trave a flessione è affidata al traliccio in acciaio e il momento
resistente è funzione della resistenza dei correnti inferiori:
Momento resistente di fase I: MRd,If = ncs x As,cs x fyd x htr = kNm 2931.6
Momento di calcolo di fase I: MEd,If = kNm 735.8
Coefficiente di sicurezza: FS = 3.984
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 221.2
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.420
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.807
1
Coefficiente 0.342
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 145.2
g M1
MEd , If
Sforzo normale di calcolo: N cs , If kN 106.6
nc, s htr
Coefficiente di sicurezza: FS = 1.362
La verifica riguarda il tirante d’anima inclinato teso e il puntone d’anima inclinato compresso.
Anche in questo caso le verifiche di instabilità delle membrature compresse vengono effettuate in
accordo al paragrafo 4.2.4.1.3 del DM 14/01/2008:
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 340.0
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.292
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.603
1
Coefficiente 0.392
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 212.1
g M1
Resistenza a taglio complessiva: V,Rd_3 kN 769.8
Sforzo di taglio di calcolo di fase I: V,Ed kN 317.3
Coefficiente di sicurezza: FS = 2.427
In prima fase la verifica a fessurazione è effettuata su una sezione quadrata di dimensioni 1.00 m x
1.00 m armata con 8 barre lisce Ø40 di acciaio S355. Come si può evincere dai risultati la sezione
non risulta fessurata.
1 -50.0 0.0
2 -50.0 100.0
3 50.0 100.0
4 50.0 0.0
1 -30.0 8.5 40
2 30.0 8.5 40
1 1 2 6 40
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00662 -50.0 100.0 -0.01811 -30.0 8.5 -0.01811 -30.0 8.5
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 2.85 -50.0 100.0 -27.8 21.4 8.5 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 2.85 -50.0 100.0 -27.8 21.4 8.5 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.8 per barre lisce
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -2.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 910.20 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 2.85 -50.0 100.0 -27.8 21.4 8.5 ---- ---- ---- ----
1 S -2.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 910.20 0.00
Il momento resistente in campata in esercizio si riferisce alla riserva residua del materiale dopo la
fase I. La quantità di armatura che è interventuta nella resistenza in fase I non viene considerata in
fase II:
Var unità
numero correnti inferiori nci 8
2
Area singolo corrente Ø = 40 mm As,cs mm 1257
altezza di calcolo del traliccio htr mm 1380
distanza delle armature inferiori dal lembo superiore ds,ci mm 1515
resistenza di calcolo acciaio 355 / 1.05 fyd Mpa 338.1
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 -50.0 0.0
2 -50.0 100.0
3 50.0 100.0
4 50.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 -50.0 100.0
2 -50.0 160.0
3 100.0 160.0
4 100.0 100.0
1 -30.0 8.6 40
2 30.0 8.6 40
1 1 2 6 40
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.21 -50.0 160.0 -7.3 21.4 8.6 3551 100.5 8.6 1.00
2 S 0.81 -50.0 160.0 -27.9 21.4 8.6 3551 100.5 8.6 1.00
3 S 4.52 -50.0 160.0 -155.1 21.4 8.6 3551 100.5 8.6 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 3.73 -50.0 160.0 -128.2 21.4 8.6 3551 100.5 8.6 1.00
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.8 per barre lisce
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -2.9 0 0.125 40 66 -0.361 0.00024 (0.00024) 290 0.121 (0.20) 2339.77 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 3.29 -50.0 160.0 -113.0 21.4 8.6 3551 100.5 8.6 0.50
1 S -2.5 0 0.125 40 66 0.124 0.00022 (0.00022) 290 0.106 (0.20) 2339.77 0.00
In seconda fase lo schema statico di sezione reagente è di trave a T costituita dalla trave PREM e da
una porzione di soletta larga 1.50 m (larghezza di influenza della trave) e di spessore S = 40 cm + 20
cm = 60 cm. In corrispondenza dei pali, e quindi nelle zone di estremità delle travi, l’armatura della
soletta gettata in opera costituita da Ø20/20 + Ø20/20 integrativi, risulta collaborante con la trave
per la flessione negativa. Pertanto si ottiene:
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 -50.0 0.0
2 -50.0 100.0
3 50.0 100.0
4 50.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 -30.0 100.0
2 -45.0 100.0
3 -50.0 100.0
4 -50.0 160.0
5 100.0 160.0
6 100.0 100.0
7 50.0 100.0
8 30.0 100.0
1 -40.0 151.0 20
2 90.0 151.0 20
1 1 2 13 20
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.02374 -50.0 0.0 -0.05649 -40.0 151.0 -0.05649 -40.0 151.0
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 4.58 -50.0 0.0 -192.8 80.7 151.0 3395 47.1 9.3 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 3.62 -50.0 0.0 -152.2 80.7 151.0 3395 47.1 9.3 1.00
La sezione viene assunta sempre fessurata anche nel caso in cui la trazione minima del calcestruzzo sia inferiore a fctm
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione del calcestruzzo, valutata in sezione non fessurata
S2 Minima di trazione [Mpa] del cls. (in sezione non fessurata) nella fibra più interna dell'area Ac eff
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = (S1 + S2)/(2*S1) con riferimento all'area tesa Ac eff
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -1.6 -1.1 0.209 20 80 -3.576 0.00030 (0.00030) 299 0.155 (0.20) -2416.34 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 3.34 -50.0 0.0 -140.8 80.7 151.0 3395 47.1 9.3 0.50
1 S -1.4 -1.0 0.209 20 80 -1.674 0.00028 (0.00028) 299 0.143 (0.20) -2416.34 0.00
Var unità
numero di profili d'anima na 4
2
Area singolo tirante 40 x 40 As,cs mm 1600
altezza di calcolo del traliccio htr mm 1380
Lunghezza aste inclinate la mm 1525
tensione di snervamento acciaio: fyk Mpa 355
coefficiente parziale per verifiche di resistenza gM0 1.05
resistenza di calcolo acciaio 355 / 1.05 fyd Mpa 338.1
La trave sarà sollevata agganciando il traliccio in due punti posizionati circa a 1.35 m dagli estremi.
Lo schema statico che ne risulta è quello di trave semplicemente appoggiata con sbalzi agli estremi
soggetta ad un carico uniformemente distribuito pari al peso proprio. Pertanto si ha:
g1 = 25 kN/m
L = 5.1 m
a = 1.35 m
T = (Fd / 2) x (L + 2 x a) – Fd x a = 83 kN
Momento resistente di fase I: MRd,If = ncs x As,cs x fyd x htr = kNm 2931.6
Momento di calcolo di fase I: MEd,If = kNm 77
Coefficiente di sicurezza: FS = 38.072
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 221.2
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.420
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.807
1
Coefficiente 0.342
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 145.2
g M1
MEd , If
Sforzo normale di calcolo: N cs , If kN 11.2
nc, s htr
Coefficiente di sicurezza: FS = 13.014
Verifica a taglio
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 340.0
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.292
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.603
1
Coefficiente 0.392
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 212.1
g M1
Resistenza a taglio complessiva: V,Rd_3 kN 769.8
Sforzo di taglio di calcolo di fase I: V,Ed kN 83.0
Coefficiente di sicurezza: FS = 9.275
Momento resistente di fase I: MRd,If = ncs x As,cs x fyd x htr = kNm 4690.5
Momento di calcolo di fase I: MEd,If = kNm 30
Coefficiente di sicurezza: FS = 156.350
2 E a Js, a
Sforzo normale critico euleriano: Ncr kN 221.2
L0 2
As fyk
snellezza adimensionale: 1.420
Ncr
fattore di imperfezione a 0.49
2
Coefficiente 0.5 1 a 0.2 1.807
1
Coefficiente 0.342
_
2 2
As, cs fyk
Resistenza assiale del corrente: N b , Rd kN 145.2
g M1
MEd , If
Sforzo normale di calcolo: N cs , If kN 2.7
nc, s htr
Coefficiente di sicurezza: FS = 53.445
Nei seguenti diagrammi sono riportati gli andamenti delle massime sollecitazioni di flessione e taglio
lungo il fusto dei pali in mare ottenuti dall’inviluppo dei 4 modelli di calcolo analizzati. Come è
possibile notare, per via della conformazione della struttura le massime sollecitazioni sui pali si
localizzano lungo il fusto ad una distanza all’incirca pari a 13.00 m dalla testa del palo. Il momento
flettente, evidentemente nullo in testa al palo, cresce fino alla distanza indicata per poi decrescere
all’aumentare della profondità. Le gabbie di armatura lungo il palo sono state, quindi, dimensionate
e variate lungo il fusto in funzione delle effettive sollecitazioni agenti al fine di garantire sempre un
margine di resistenza adeguato. A tal proposito nel diagramma del momento flettente lungo il fusto
è stato riportato anche il valore del momento resistente, anch’esso variabile lungo il fusto in
funzione delle gabbie.
Le sollecitazioni massime ricavate dall’inviluppo ed utilizzate per le verifiche delle gabbia più
armata sono sintetizzate nella seguente tabella:
M T
kNm kN
SLU 2018 178
SLV 5179 683
URTO 2434 208
SLE-R 1357 119
In favore di sicurezza, il valore del carico verticale associato alle suddette sollecitazioni nelle
verifiche strutturali è riferito alla sola componente di peso proprio dell’impalcato per palo laterale
come indicato nella seguente tabella.
Inoltre, in favore di sicurezza, le verifiche a fessurazione in condizioni SLE-F ed SLE-QP sono state
effettuate con riferimento alle sollecitazioni ottenute dalla combinazione SLE-R, evidentemente
superiori, che risultano ugualmente soddisfatte.
Di seguito è riportata la verifica della sezione più sollecitata dove il palo sarà armato con una
gabbia composta da 30Ø30 accoppiati con 15Ø30 disposti radialmente. Come armatura a taglio sono
previste spirali Ø12/20.
Nella verifica strutturale le barre accoppiate sono considerate come un’unica barra avente diametro
equivalente pari a Øeq=Ø√2 secondo quanto prescritto dalla normativa EN 1992-1-1 (2004).
ARMATURE A TAGLIO
Diametro staffe: 12 mm
Passo staffe: 20.0 cm
Staffe: Una sola staffa chiusa perimetrale
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
As Tesa Area armature [cm²] in zona tesa (solo travi). Tra parentesi l'area minima di normativa
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00096 0.0 60.0 0.00248 10.3 48.2 -0.00599 0.0 -49.3
2 0.00350 -0.00096 0.0 60.0 0.00248 10.3 48.2 -0.00599 0.0 -49.3
3 0.00350 -0.00096 0.0 60.0 0.00248 10.3 48.2 -0.00599 0.0 -49.3
N°Comb Ver Vsdu Vcd Vwd Dmed bw Teta Acw Ast A.Eff
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 7.64 0.0 0.0 -94.2 0.0 -49.3 2212 106.0 1.5 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 7.64 0.0 0.0 -94.2 0.0 -49.3 2212 106.0 1.5 1.00
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -4.0 0 0.125 37 92 0.309 0.00019 (0.00019) 226 0.072 (0.20) 1127.92 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 7.64 0.0 0.0 -94.2 0.0 -49.3 2212 106.0 1.5 0.50
1 S -4.0 0 0.125 37 92 0.655 0.00031 (0.00019) 226 0.118 (0.20) 1127.92 0.00
Nei seguenti diagrammi sono riportati gli andamenti delle massime sollecitazioni di flessione e taglio
lungo il fusto dei pali in banchina ottenuti dall’inviluppo dei 4 modelli di calcolo analizzati. Come è
possibile notare, per via della conformazione della struttura le massime sollecitazioni sui pali si
localizzano lungo il fusto ad una distanza all’incirca pari a 4.00 m dalla testa del palo. Il momento
flettente, evidentemente nullo in testa al palo, cresce fino alla distanza indicata per poi decrescere
all’aumentare della profondità. Le gabbie di armatura lungo il palo sono state, quindi, dimensionate
e variate lungo il fusto in funzione delle effettive sollecitazioni agenti al fine di garantire sempre un
margine di resistenza adeguato. A tal proposito nel diagramma del momento flettente lungo il fusto
è stato riportato anche il valore del momento resistente, anch’esso variabile lungo il fusto in
funzione delle gabbie.
Le sollecitazioni massime ricavate dall’inviluppo ed utilizzate per le verifiche delle gabbia più
armata sono sintetizzate nella seguente tabella:
M T
kNm kN
SLU 2042 1325
SLV 6385 3311
URTO 6017 2829
SLE-R 1693 1098
In favore di sicurezza, il valore del carico verticale associato alle suddette sollecitazioni nelle
verifiche strutturali è riferito alla sola componente di peso proprio dell’impalcato per palo laterale
come indicato nella seguente tabella.
Inoltre, in favore di sicurezza, le verifiche a fessurazione in condizioni SLE-F ed SLE-QP sono state
effettuate con riferimento alle sollecitazioni ottenute dalla combinazione SLE-R, evidentemente
superiori, che risultano ugualmente soddisfatte.
Di seguito è riportata la verifica della sezione più sollecitata dove il palo sarà armato con una
gabbia composta da 30Ø30 accoppiati con 30Ø30 disposti radialmente. Come armatura a taglio sono
previste spirali Ø16/10.
Nella verifica strutturale le barre accoppiate sono considerate come un’unica barra avente diametro
equivalente pari a Øeq=Ø√2 secondo quanto prescritto dalla normativa EN 1992-1-1 (2004).
ARMATURE A TAGLIO
Diametro staffe: 16 mm
Passo staffe: 10.0 cm
Staffe: Una sola staffa chiusa perimetrale
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
Mis.Sic. Misura sicurezza = rapporto vettoriale tra (N Ult,Mx Ult,My Ult) e (N,Mx,My)
Verifica positiva se tale rapporto risulta >=1.000
As Tesa Area armature [cm²] in zona tesa (solo travi). Tra parentesi l'area minima di normativa
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00068 0.0 60.0 0.00260 0.0 48.9 -0.00536 0.0 -48.9
2 0.00350 -0.00068 0.0 60.0 0.00260 0.0 48.9 -0.00536 0.0 -48.9
3 0.00350 -0.00068 0.0 60.0 0.00260 0.0 48.9 -0.00536 0.0 -48.9
4 0.00350 -0.00068 0.0 60.0 0.00260 0.0 48.9 -0.00536 0.0 -48.9
N°Comb Ver Vsdu Vcd Vwd Dmed bw Teta Acw Ast A.Eff
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 7.97 0.0 0.0 -99.7 0.0 -48.9 2264 127.3 10.2 1.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 7.97 0.0 0.0 -99.7 0.0 -48.9 2264 127.3 10.2 1.00
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -4.7 0 0.125 42 90 0.486 0.00024 (0.00020) 238 0.098 (0.20) 1213.58 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 7.97 0.0 0.0 -99.7 0.0 -48.9 2264 127.3 10.2 0.50
1 S -4.7 0 0.125 42 90 0.743 0.00037 (0.00020) 238 0.150 (0.20) 1213.58 0.00
9.6.1 Premessa
1. Nella prima fase si considera la sezione resistente della sola trave di bordo. In questa fase si
considerano le sollecitazioni dovute solamente al peso proprio della trave ed al peso del
getto del cordolo. Lo schema statico utilizzato è quello di trave semplicemente appoggiata;
2. Nella seconda fase si considera la sezione resistente finale composta dalla trave
solidarizzata al getto di seconda fase. In questa fase, oltre al peso proprio della trave ed al
getto del cordolo, si considerano le sollecitazioni dovute ai carichi accidentali. Lo schema
statico utilizzato è quello di trave continua su più appoggi. Per tener conto cedimenti dei
pali in funzione delle varie stratigrafie sono state considerate delle molle verticali agli
appoggi. La rigidezza è stata stimata considerando due rigidezze in serie: quella della
sezione in c.a. del palo e quella determinata in base al cedimento complessivo atteso (c)
dovuto ad una forza (F) applicata in testa al palo. In questa fase si valuta, inoltre, la
ridistribuzione del peso proprio per effetto della viscosità che determina un incremento di
momento negativo nelle zone di estremità secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1..
Il carico agente sulla trave dovuto al peso proprio della trave ed al getto della soletta è valutato in:
PG1A = 25 kN/m3 x (1.26 mq) = 31.6 kN/m (carico distribuito - peso della trave)
PG1B = 25 kN/m3 x (0.7 m x 0.95 m) = 16.6 kN/m (carico distribuito - peso del cordolo)
Il momento massimo in mezzeria, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave
semplicemente appoggiata, vale pertanto:
Il taglio massimo agli appoggi, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave semplicemente
appoggiata, vale:
T kN/m - 96 - - -
Di seguito sono riepilogate le caratteristiche della sollecitazione per le verifiche SLU ed SLE delle
travi di bordo.
T kN/m 197 - 96 - - -
Dove:
- nella colonna G1-F1 sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in FASE 1
agente sulla trave valutate con schema statico di trave semplicemente appoggiata;
- nella colonna G1-F2, invece, sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in
FASE 2 agente sulla struttura finale (trave continua su appoggi elastici) per valutare la
redistribuzione degli effetti del peso proprio dovuti alla viscosità che determina un
incremento di momento negativo nelle zone di estremità;
- nelle colonne SLU*, SLE-R*, SLE-F* e SLE-QP* sono riportati gli effetti di tutte le restanti
azioni combinate tra loro a meno del peso proprio. A tali valori andranno pertanto sommati
i contributi di G1-F1 o G1-F2 secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1.
Verifica a flessione
1 0.0 0.0
2 0.0 -50.0
3 -10.0 -50.0
4 -25.0 -10.0
5 -25.0 195.0
6 0.0 195.0
7 0.0 100.0
8 68.0 100.0
9 68.0 0.0
1 -17.0 7.2 24
2 60.0 7.2 24
3 -17.0 92.8 16
4 60.0 92.8 16
5 -5.0 -42.8 12
1 1 2 3 24
2 3 4 3 16
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.01104 -25.0 195.0 -0.01066 -17.0 92.8 -0.02944 -5.0 -42.8
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.48 -25.0 195.0 -17.4 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.48 -25.0 195.0 -17.4 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -1.2 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1246.24 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.48 -25.0 195.0 -17.4 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
1 S -1.2 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1246.24 0.00
Verifica a taglio
Per le combinazioni SLE-R, SLE-F e SLE-QP, al fine di valutare gli effetti finali sulla sezione in
termini di tensioni normali complessive sulle armature tese ed apertura delle fessure occorre
combinare i contributi delle due fasi. Pertanto la tensione normale finale delle armature in acciaio
in zona tesa si ottiene sommando il contributo attinto al termine della FASE 1 determinato sulla
sezione reagente della sola trave, al contributo attinto dalla FASE 2 (esercizio), determinato sulla
sezione composta trave+cordolo. Nel programma di verifica, quindi, è stato necessario valutare il
momento equivalente agente sulla sezione di FASE 2 che permette di raggiungere la stessa tensione
normale nelle armature tese che si ottiene al termine della FASE 1 dovuta al peso proprio. Nella
fattispecie si ha:
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 0.0 0.0
2 0.0 -50.0
3 -10.0 -50.0
4 -25.0 -10.0
5 -25.0 195.0
6 0.0 195.0
7 0.0 100.0
8 68.0 100.0
9 68.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 0.0 160.0
2 68.0 160.0
3 68.0 100.0
4 0.0 100.0
1 -17.0 7.2 24
2 60.0 7.2 24
3 8.0 107.8 16
4 60.0 107.8 16
5 -5.0 -42.8 12
6 8.0 152.8 24
7 60.0 152.8 24
1 1 2 3 24
2 3 4 2 16
3 7 6 2 24
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00808 -25.0 195.0 -0.00115 8.0 152.8 -0.02272 -5.0 -42.8
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.22 -25.0 195.0 -3.4 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
2 S 1.38 -25.0 195.0 -21.9 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.31 -25.0 195.0 -20.8 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -1.5 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1591.05 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.27 -25.0 195.0 -20.1 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
1 S -1.4 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1591.05 0.00
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 0.0 0.0
2 0.0 100.0
3 68.0 100.0
4 68.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 0.0 160.0
2 68.0 160.0
3 68.0 100.0
4 0.0 100.0
1 8.0 7.2 20
2 60.0 7.2 20
3 8.0 107.8 16
4 60.0 107.8 16
5 8.0 152.8 24
6 60.0 152.8 24
1 1 2 2 20
2 3 4 2 16
3 6 5 2 24
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00336 -0.02844 0.0 0.0 0.00002 8.0 7.2 -0.06750 8.0 152.8
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 68.0 100.0 -27.2 25.3 152.8 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 68.0 100.0 -25.6 25.3 152.8 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -1.9 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -1244.75 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 68.0 100.0 -24.6 25.3 152.8 ---- ---- ---- ----
1 S -1.8 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -1244.75 0.00
La trave sarà sollevata agganciando il traliccio in due asole posizionate circa a 2.20 m dagli estremi.
Lo schema statico che ne risulta è quello di trave semplicemente appoggiata con sbalzi agli estremi
soggetta ad un carico uniformemente distribuito pari al peso proprio. Pertanto si ha:
L = 6.35 m
a = 2.20 m
T = (Fd / 2) x (L + 2 x a) – Fd x a = 137 kN
Verifica a flessione
1 0.0 0.0
2 0.0 -50.0
3 -10.0 -50.0
4 -25.0 -10.0
5 -25.0 195.0
6 0.0 195.0
7 0.0 100.0
8 68.0 100.0
9 68.0 0.0
1 -17.0 7.2 24
2 60.0 7.2 24
3 -17.0 92.8 16
4 60.0 92.8 16
5 -5.0 -42.8 12
1 1 2 3 24
2 3 4 3 16
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.01104 -25.0 195.0 -0.01066 -17.0 92.8 -0.02944 -5.0 -42.8
2 0.00350 -0.00645 0.0 -50.0 0.00282 -5.0 -42.8 -0.01004 60.0 92.8
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.31 -25.0 195.0 -3.6 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
2 S 0.24 0.0 -50.0 -1.0 40.8 92.8 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.31 -25.0 195.0 -3.6 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
2 S 0.24 0.0 -50.0 -1.0 40.8 92.8 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
1 S -0.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1246.24 0.00
2 S -0.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -1044.99 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.31 -25.0 195.0 -3.6 -5.0 -42.8 ---- ---- ---- ----
2 S 0.24 0.0 -50.0 -1.0 40.8 92.8 ---- ---- ---- ----
1 S -0.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1246.24 0.00
2 S -0.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -1044.99 0.00
Verifica a taglio
9.7.1 Premessa
3. Nella prima fase si considera la sezione resistente della sola trave di bordo. In questa fase si
considerano le sollecitazioni dovute solamente al peso proprio della trave ed al peso del
getto del cordolo. Lo schema statico utilizzato è quello di trave semplicemente appoggiata;
4. Nella seconda fase si considera la sezione resistente finale composta dalla trave
solidarizzata al getto di seconda fase. In questa fase, oltre al peso proprio della trave ed al
getto del cordolo, si considerano le sollecitazioni dovute ai carichi accidentali. Lo schema
statico utilizzato è quello di trave continua su più appoggi. Per tener conto cedimenti dei
pali in funzione delle varie stratigrafie sono state considerate delle molle verticali agli
appoggi. La rigidezza è stata stimata considerando due rigidezze in serie: quella della
sezione in c.a. del palo e quella determinata in base al cedimento complessivo atteso (c)
dovuto ad una forza (F) applicata in testa al palo. In questa fase si valuta, inoltre, la
ridistribuzione del peso proprio per effetto della viscosità che determina un incremento di
momento negativo nelle zone di estremità secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1..
Il carico agente sulla trave dovuto al peso proprio della trave ed al getto della soletta è valutato in:
PG1A = 25 kN/m3 x (0.96 mq) = 24.2 kN/m (carico distribuito - peso della trave)
PG1B = 25 kN/m3 x (0.48 m x 0.15 m) = 1.8 kN/m (carico distribuito - peso del cordolo)
Il momento massimo in mezzeria, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave
semplicemente appoggiata, vale pertanto:
Il taglio massimo agli appoggi, calcolato tenendo conto dello schema statico di trave semplicemente
appoggiata, vale:
M+ kNm/m - 132 82 62 50
T kN/m - 66
Di seguito sono riepilogate le caratteristiche della sollecitazione per le verifiche SLU ed SLE delle
travi di bordo.
T kN/m 107 - 66
Dove:
- nella colonna G1-F1 sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in FASE 1
agente sulla trave valutate con schema statico di trave semplicemente appoggiata;
- nella colonna G1-F2, invece, sono riportate le sollecitazioni generate dal peso proprio in
FASE 2 agente sulla struttura finale (trave continua su appoggi elastici) per valutare la
redistribuzione degli effetti del peso proprio dovuti alla viscosità che determina un
incremento di momento negativo nelle zone di estremità;
- nelle colonne SLU*, SLE-R*, SLE-F* e SLE-QP* sono riportati gli effetti di tutte le restanti
azioni combinate tra loro a meno del peso proprio. A tali valori andranno pertanto sommati
i contributi di G1-F1 o G1-F2 secondo i criteri illustrati nel paragrafo 8.1.
Verifica a flessione
1 0.0 0.0
2 -10.0 0.0
3 -15.0 0.0
4 -25.0 0.0
5 -25.0 195.0
6 0.0 195.0
7 0.0 100.0
8 48.0 100.0
9 48.0 0.0
1 -17.0 7.2 24
2 41.0 7.2 24
3 -17.0 92.8 16
4 41.0 92.8 16
1 1 2 3 24
2 3 4 3 16
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
Ys max Ordinata in cm della barra corrisp. a es max (sistema rif. X,Y,O sez.)
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00630 -25.0 195.0 -0.00849 -17.0 92.8 -0.01853 -17.0 7.2
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.00 -25.0 195.0 -7.9 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.00 -25.0 195.0 -7.9 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -0.6 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1230.00 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.00 -25.0 195.0 -7.9 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
1 S -0.6 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1230.00 0.00
Verifica a taglio
Per le combinazioni SLE-R, SLE-F e SLE-QP, al fine di valutare gli effetti finali sulla sezione in
termini di tensioni normali complessive sulle armature tese ed apertura delle fessure occorre
combinare i contributi delle due fasi. Pertanto la tensione normale finale delle armature in acciaio
in zona tesa si ottiene sommando il contributo attinto al termine della FASE 1 determinato sulla
sezione reagente della sola trave, al contributo attinto dalla FASE 2 (esercizio), determinato sulla
sezione composta trave+cordolo. Nel programma di verifica, quindi, è stato necessario valutare il
momento equivalente agente sulla sezione di FASE 2 che permette di raggiungere la stessa tensione
normale nelle armature tese che si ottiene al termine della FASE 1 dovuta al peso proprio. Nella
fattispecie si ha:
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 0.0 0.0
2 -10.0 0.0
3 -15.0 0.0
4 -25.0 0.0
5 -25.0 195.0
6 0.0 195.0
7 0.0 100.0
8 48.0 100.0
9 48.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 0.0 115.0
2 48.0 115.0
3 48.0 100.0
4 0.0 100.0
1 -17.0 7.2 24
2 41.0 7.2 24
3 8.0 107.8 24
4 41.0 107.8 24
1 1 2 3 24
2 3 4 2 24
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00611 -25.0 195.0 -0.00653 8.0 107.8 -0.01810 -17.0 7.2
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.44 -25.0 195.0 -3.7 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
2 S 1.29 -25.0 195.0 -10.9 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.20 -25.0 195.0 -10.1 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -0.7 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1408.17 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.15 -25.0 195.0 -9.7 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
1 S -0.7 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1408.17 0.00
DOMINIO N° 1
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C45/55
1 0.0 0.0
2 0.0 100.0
3 48.0 100.0
4 48.0 0.0
DOMINIO N° 2
Forma del Dominio: Poligonale
Classe Conglomerato: C35/45
1 0.0 115.0
2 48.0 115.0
3 48.0 100.0
4 0.0 100.0
1 8.0 7.2 20
2 41.0 7.2 20
3 8.0 107.8 24
4 41.0 107.8 24
1 1 2 2 20
2 3 4 2 24
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.02069 0.0 0.0 -0.00003 8.0 7.2 -0.04941 8.0 107.8
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 48.0 100.0 -37.2 30.0 107.8 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 48.0 100.0 -34.9 30.0 107.8 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -2.7 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -488.46 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.00 48.0 100.0 -33.6 30.0 107.8 ---- ---- ---- ----
1 S -2.6 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -488.46 0.00
La trave sarà sollevata agganciando il traliccio in due asole posizionate circa a 2.20 m dagli estremi.
Lo schema statico che ne risulta è quello di trave semplicemente appoggiata con sbalzi agli estremi
soggetta ad un carico uniformemente distribuito pari al peso proprio. Pertanto si ha:
L = 6.35 m
a = 2.20 m
T = (Fd / 2) x (L + 2 x a) – Fd x a = 105 kN
Verifica a flessione
1 0.0 0.0
2 -10.0 0.0
3 -15.0 0.0
4 -25.0 0.0
5 -25.0 195.0
6 0.0 195.0
7 0.0 100.0
8 48.0 100.0
9 48.0 0.0
1 -17.0 7.2 24
2 41.0 7.2 24
3 -17.0 92.8 16
4 41.0 92.8 16
1 1 2 3 24
2 3 4 3 16
N°Comb. N Mx Vy
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.00630 -25.0 195.0 -0.00849 -17.0 92.8 -0.01853 -17.0 7.2
2 0.00350 -0.04601 -25.0 0.0 -0.00077 -17.0 7.2 -0.05148 -17.0 92.8
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.30 -25.0 195.0 -2.4 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
2 S 0.16 0.0 0.0 -0.7 26.5 92.8 ---- ---- ---- ----
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.30 -25.0 195.0 -2.4 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
2 S 0.16 0.0 0.0 -0.7 26.5 92.8 ---- ---- ---- ----
La sezione viene assunta come fessurata solo se la trazione nel calcestruzzo supera fctm in almeno una combinazione
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione non fessurata
S2 Minima tensione [Mpa] di trazione nel calcestruzzo valutata in sezione fessurata
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = 0.125 per flessione e presso-flessione; =(e1 + e2)/(2*e1) per trazione eccentrica
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -0.2 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1230.00 0.00
2 S -0.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -719.78 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.30 -25.0 195.0 -2.4 26.5 7.2 ---- ---- ---- ----
2 S 0.16 0.0 0.0 -0.7 26.5 92.8 ---- ---- ---- ----
1 S -0.2 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- 1230.00 0.00
2 S -0.3 0 ---- ---- ---- ---- ---- ---- ---- -719.78 0.00
Verifica a taglio
Le azioni orizzontali vengono trasmesse dall’impalcato ai pali per mezzo di tubi di connessione a
taglio. Tali tubi si differenziano in due tipologie per i pali in mare e quelli in banchina.
Tslu,mare = 403 kN
Tslu,banchina = 3311 kN
Per i pali in mare sono previsti tubi Ø139.7 mm S=12 mm, mentre per i pali in banchina sono previsti
tubi Ø355.6 mm S=30 mm. I tubi sono realizzati in acciaio S355.
La verifica a taglio di una sezione circolare cava fornita dalle NTC 2008 al par. 4.2.4.1.2 fornisce i
seguenti valori di resistenza a taglio:
D S A VRd Ved
mm mm mmq kN kN
139.7 12 4814 598 403
La verifica del pulvino è effettuata con riferimento allo schema statico di puntone tirante. Il carico
utilizzato per la verifica è calcolato considerando solamente i carichi agenti sulle travi e sulle
piastre e non quelli che ricadono direttamente sul pulvino. A tal proposito si ha:
COMBINAZIONE SLU
Carichi permanenti strutturali (G1) 381 kN x 1.35 = 515
Totale 515 kN
COMBINAZIONE SLE-R
Carichi permanenti strutturali (G1) 381 kN x 1.00 = 381
Totale 381 kN
VERIFICA SLU
Sollecitazioni massime Pmax H Hmax Asmin Nmax
Combinazione di carico kN kN kN mmq kN
SLU-STR 515 0.0 167.4 428 264.5
Risultati
Armatura effettivamente adottata: As mmq 3216 OK!
Resistenza del tirante Rt kN 1258.4 OK!
Resistenza del puntone Rc kN 2897.8 OK!
VERIFICA SLE-RARA
Sollecitazioni massime Pmax H Hmax ss
Combinazione di carico kN kN kN Mpa
SLE-R 381 0.0 280.1 87
Per la determinazione della dilatazione termica dei tre corpi che costituiscono la banchina è stata
considerata una variazione di temperatura pari a Δt=+15°C ed un coefficiente di dilatazione termica
del calcestruzzo α pari a 10 x 10-6 °C-1. Poiché l’allungamento di ciascun corpo risulta simmetrico
rispetto al suo punto di “zero termico”, gli effetti sono stati valutati considerando una lunghezza
pari a L/2 dove L è l’estensione del corpo. Quindi si ha:
Gli spostamenti in fase sismica sono stati valutati a partire dai risultati del modello di calcolo
considerando quanto riportato al par. 7.3.3.3 delle N.T.C. 2008. Per ciascun corpo di fabbrica si ha:
10.1.2.1 Corpo 1
T1 = 0.47 sec.
Tc = 0.758 sec.
q= 2.00 adim.
ud = 2.61 adim. (Con ud ≤ 6)
U1*
MAX 5.7
MIN -7.3
10.1.2.2 Corpo 2
T1 = 0.67 sec.
Tc = 0.758 sec.
q= 2.00 adim.
ud = 2.13 adim. (Con ud ≤ 6)
U1*
MAX 9.0
MIN -8.4
10.1.2.3 Corpo 3
T1 = 0.530 sec.
Tc = 0.758 sec.
q= 2.00 adim.
ud = 2.43 adim. (Con ud ≤ 6)
U1*
MAX 7.4
MIN -5.6
In caso di spostamento dei corpi di fabbrica in opposizione di fase il giunto dovrà essere
sufficientemente largo da garantire l’assenza di fenomeni di martellamento. Considerando i massimi
valori tra gli spostamenti sismici sopra riportati si ottiene:
dmax = 1.0 x dsisma + 0.5 x dtermica = 7.4 cm + 9.0 cm + 0.5 x (0.6 cm + 0.7 cm) = 17.05 cm
Il giunto tra ciascun corpo di fabbrica è pari a 20 cm. La verifica, pertanto, risulta soddisfatta.
Le verifiche geotecniche delle fondazioni su pali sono state effettuate in ottemperanza alle
NTC2008.
11.1 Verifiche SLU di collasso per carico limite nei riguardi del carico assiale
Deve essere:
Fcd ≤ Rcd
Dove:
Fcd è il carico assiale di compressione assunto in progetto nelle verifiche allo SLU agente sul
palo singolo;
Rcd la somma di tutti i contributi della Resistenza di progetto allo SLU per il palo singolo fornita
dalla seguente espressione:
Rcd = Rbd + Rsd – Wp
Essendo:
Rbd = Rbk / gb la resistenza alla punta di progetto;
Rsd = Rsk / gs la resistenza laterale di progetto;
Wp il peso del palo alleggerito;
gb,gs coefficienti di sicurezza parziali;
Rbk = Rb,cal / la resistenza alla punta caratteristica;
Rsk = Rs,cal / la resistenza laterale caratteristica;
coefficiente di riduzione che dipende dal numero di verticali indagate sulla
base delle quali vengono determinati i parametri di resistenza del terreno.
Deve essere:
Ftd ≤ Rtd
Dove:
Ftd è il carico assiale di trazione assunto in progetto nelle verifiche allo SLU agente sul palo
singolo;
Rtd la somma di tutti i contributi della Resistenza di progetto allo SLU per il palo singolo fornita
dalla seguente espressione:
Rtd = Rsd + Wp
Essendo:
Rsd = Rsk / gs la resistenza laterale di progetto;
Wp il peso del palo;
gs coefficienti di sicurezza parziali;
Rsk = Rs,cal / la resistenza laterale caratteristica;
coefficiente di riduzione che dipende dal numero di verticali indagate sulla
base delle quali vengono determinati i parametri di resistenza del terreno.
I coefficienti parziali da applicare ai parametri geotecnici del terreno sono forniti dalla Tab. 6.2.II
delle NTC2008:
i coefficienti parziali gR da applicare alle resistenze caratteristiche sono forniti dalla Tab. 6.4.II
delle NTC2008:
In particolare con riferimento alla procedura analitica che prevede l’utilizzo dei parametri
geotecnici, il valore caratteristico della resistenza Rc,k è dato dal minore dei valori ottenuti
applicando alle resistenze calcolate Rc,cal i fattori di correlazione dedotti dalla Tab. 6.4.IV in
funzione del numero n di verticali di indagine:
La campagna di indagine condotta nelle diverse fasi di progettazione permette di assumere in sede
di calcolo un fattore di correlazione pari a:
Rb,cal ed Rs,cal rappresentano le resistenze alla punta e laterale di calcolo del palo valutate con la
seguenti espressioni:
qp = sv + 9 cu
essendo sv la tensione verticale totale alla quota della base del palo e cu la coesione non drenata
del terreno di fondazione alla punta. Il valore di qli viene determinato come:
qli = ai cui
Dove a è un coefficiente riduttivo della coesione non drenata suggerito da AGI (1984):
cu (kPa) a
<=25 0.9
da 25 a 50 0.8
da 50 a 75 0.6
>75 0.4
E cui la coesione non drenata dello strato iesimo attraversato dal palo.
qp = Nq* x sv’
Nq* è il coefficiente di capacità portante corrispondente all’insorgere di un cedimento alla base del
palo pari a (0.06 – 0.1) D valutato secondo Berezantzev (1965), e sv’ la tensione verticale alla base
del palo in termini di tensioni efficaci.
Figura 43 – Coefficienti Nq* (Berezantzev, 1965), corrispondenti all’insorgere delle deformazioni plastiche
alla punta
In ogni caso è stato assunto per qp un valore limite qp,max pari al minimo tra i valori forniti dalla
seguente espressione [Gwizdala (1984), Reese&O’Neill (1988) e Matsui (1993)]:
Essendo:
(Nspt)m Il valore di Nspt medio su un tratto pari a 1.5 D al di sopra e al di sotto della base del palo.
qp,max2 = 7500 per ghiaie qp,max2 = 5800 per sabbie qp,max2 = 4300 per sabbie limose
La resistenza unitaria laterale qli viene determinato in accordo a Reese e O’Neill (1988) e
O’Neill&Hassan (1994) come:
essendo:
sv’m il valore della tensione verticale determinata alla quota media dello
strato considerato;
b coefficiente empirico;
In accordo a Reese & Wright (1977) nel caso di pali trivellati a fango, il valore di ql,max è ricavabile
dalle seguenti espressioni:
Combinazione 1: A1 + M1 + R3
In allegato si riportano le curve Resistenza di progetto Rcd – Lunghezza del palo (z), per ciascuno
degli Stati Limite Ultimi di interesse.
Di seguito si riepilogano i valori dei carichi assiali di compressione di progetto in condizioni SLU-GEO
e SLU-SIS e le corrispondenti Resistenze di progetto:
PALI CENTRALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 65 6617 6755 6617 6124 1.08 OK
PALI LATERALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 65 6617 6755 6617 4680 1.41 OK
PALI CENTRALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 55 6787 6921 6787 6124 1.11 OK
PALI LATERALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 49 5350 5257 5257 4680 1.12 OK
PALI CENTRALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 51 6931 6898 6898 6124 1.13 OK
PALI LATERALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 45 5494 5234 5234 4680 1.12 OK
PALI CENTRALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 46 6677 6777 6677 6124 1.09 OK
PALI LATERALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 40 5240 5113 5113 4680 1.09 OK
PALI CENTRALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 39 6574 7051 6574 6124 1.07 OK
PALI LATERALI
COMBINAZIONE Lp Rcd_med Rcd_min Rcd Nd FS Status
(m) (kN) (kN) (kN) (kN)
A1+M1+R3 33 5137 5387 5137 4680 1.10 OK
Per l’analisi ed il calcolo dei muri di sostegno è stato utilizzato il software di calcolo MAX 10.10b
prodotto dalla Aztec Informatica s.r.l., Corso Umberto 43 – 87050 Casole Bruzio (CS).
Effettuando il calcolo tramite gli Eurocodici è necessario fare la distinzione fra i parametri
caratteristici ed i valori di calcolo (o di progetto) sia delle azioni che delle resistenze.
Il metodo di Culmann adotta le stesse ipotesi di base del metodo di Coulomb. La differenza
sostanziale è che, mentre Coulomb considera un terrapieno con superficie a pendenza costante e
carico uniformemente distribuito (il che permette di ottenere una espressione in forma chiusa per il
coefficiente di spinta), il metodo di Culmann consente di analizzare situazioni con profilo di forma
generica e carichi sia concentrati che distribuiti comunque disposti. Inoltre, rispetto al metodo di
Coulomb, risulta più immediato e lineare tener conto della coesione del masso spingente. Il metodo
di Culmann, nato come metodo essenzialmente grafico, si è evoluto per essere trattato mediante
analisi numerica (noto in questa forma come metodo del cuneo di tentativo). Come il metodo di
Coulomb anche questo metodo considera una superficie di rottura rettilinea.
- si valutano tutte le forze agenti sul cuneo di spinta e cioè peso proprio (W), carichi sul terrapieno,
resistenza per attrito e per coesione lungo la superficie di rottura (R e C) e resistenza per coesione
lungo la parete (A);
Questo processo viene iterato fino a trovare l'angolo di rottura per cui la spinta risulta massima.
Nei casi in cui è applicabile il metodo di Coulomb (profilo a monte rettilineo e carico
uniformemente distribuito) i risultati ottenuti col metodo di Culmann coincidono con quelli del
metodo di Coulomb.
Le pressioni sulla parete di spinta si ricavano derivando l'espressione della spinta S rispetto
all'ordinata z. Noto il diagramma delle pressioni è possibile ricavare il punto di applicazione della
spinta.
Per tener conto dell'incremento di spinta dovuta al sisma si fa riferimento al metodo di Mononobe-
Okabe (cui fa riferimento la Normativa Italiana).
La Normativa Italiana suggerisce di tener conto di un incremento di spinta dovuto al sisma nel modo
seguente.
Detta ε l'inclinazione del terrapieno rispetto all'orizzontale e β l'inclinazione della parete rispetto
alla verticale, si calcola la spinta S' considerando un'inclinazione del terrapieno e della parte pari a:
' q
b' b q
Avendo posto
kh
q arctan
1 kv
Dove kh e kv sono, rispettivamente, il coefficiente sismico orizzontale e verticale.
g k h
q arctan
g sat g w 1 k v
g k h
q arctan
g sat g w 1 k v
Detta S la spinta calcolata in condizioni statiche, l'incremento di spinta da applicare è espresso da:
S S ' S
cos 2 b q
A
cos 2 b cosq
In presenza di falda a monte, nel coefficiente A si tiene conto dell'influenza dei pesi di volume nel
calcolo di θ. Adottando il metodo di Mononobe-Okabe per il calcolo della spinta, il coefficiente A
viene posto pari a 1. Tale incremento di spinta è applicato a metà altezza della parete di spinta nel
caso di forma rettangolare del diagramma di incremento sismico, allo stesso punto di applicazione
della spinta statica nel caso in cui la forma del diagramma di incremento sismico è uguale a quella
del diagramma statico.
Oltre a questo incremento bisogna tener conto delle forze d'inerzia orizzontali e verticali che si
destano per effetto del sisma. Tali forze vengono valutate come
dove W è il peso del muro, del terreno soprastante la mensola di monte ed i relativi sovraccarichi e
va applicata nel baricentro dei pesi.
La verifica a ribaltamento consiste nel determinare il momento risultante di tutte le forze che
tendono a fare ribaltare il muro (momento ribaltante Mr) ed il momento risultante di tutte le forze
che tendono a stabilizzare il muro (momento stabilizzante Ms) rispetto allo spigolo a valle della
fondazione e verificare che il rapporto Ms/Mr sia maggiore di un determinato coefficiente di
sicurezza r .
Ms
r
Mr
Il momento ribaltante Mr è dato dalla componente orizzontale della spinta S, dalle forze di inerzia
del muro e del terreno gravante sulla fondazione di monte (caso di presenza di sisma) per i rispettivi
bracci. Nel momento stabilizzante interviene il peso del muro (applicato nel baricentro) ed il peso
del terreno gravante sulla fondazione di monte. Per quanto riguarda invece la componente verticale
della spinta essa sarà stabilizzante se l'angolo d'attrito terra-muro è positivo, ribaltante se è
negativo. Il valore di è positivo quando è il terrapieno che scorre rispetto al muro, negativo
quando è il muro che tende a scorrere rispetto al terrapieno (questo può essere il caso di una spalla
da ponte gravata da carichi notevoli). Se sono presenti dei tiranti essi contribuiscono al momento
stabilizzante.
Questa verifica ha significato solo per fondazione superficiale e non per fondazione su pali.
Per la verifica a scorrimento del muro lungo il piano di fondazione deve risultare che la somma di
tutte le forze parallele al piano di posa che tendono a fare scorrere il muro deve essere minore di
tutte le forze, parallele al piano di scorrimento, che si oppongono allo scivolamento, secondo un
certo coefficiente di sicurezza. La verifica a scorrimento risulta soddisfatta se il rapporto fra la
risultante delle forze resistenti allo scivolamento Fr e la risultante delle forze che tendono a fare
Fr
s
Fs
Le forze che intervengono nella Fs sono: la componente della spinta parallela al piano di fondazione
e la componente delle forze d'inerzia parallela al piano di fondazione.
La forza resistente è data dalla resistenza d'attrito e dalla resistenza per adesione lungo la base
della fondazione. Detta N la componente normale al piano di fondazione del carico totale gravante
fondazione e con Br la larghezza della fondazione reagente, la forza resistente può esprimersi come
Fr N tan f ca Br
La Normativa consente di computare, nelle forze resistenti, una aliquota dell'eventuale spinta
dovuta al terreno posto a valle del muro. In tal caso, però, il coefficiente di sicurezza deve essere
aumentato opportunamente. L'aliquota di spinta passiva che si può considerare ai fini della verifica
a scorrimento non può comunque superare il 50 percento.
Per quanto riguarda l'angolo d'attrito terra-fondazione f diversi autori suggeriscono di assumere
Il rapporto fra il carico limite in fondazione e la componente normale della risultante dei carichi
trasmessi dal muro sul terreno di fondazione deve essere superiore a q . Cioè, detto Qu, il carico
Qu
q
R
In questa espressione
A e tan
N q A tan 2 45
2
N c ( N q 1) cot( )
Ng ( N q 1) tan(1.4 )
K p tan 2 45
2
I fattori d e i che compaiono nella formula sono rispettivamente i fattori di profondità ed i fattori di
inclinazione del carico espressi dalle seguenti relazioni:
Fattori di profondità
D
d q 1 0.2 Kp
B
d q dg 1 per φ = 0
D
d q dg 1 0.1 Kp per φ > 0
B
Fattori di inclinazione
Indicando con θ l'angolo che la risultante dei carichi forma con la verticale (espresso in gradi) e con
φ l'angolo d'attrito del terreno di posa abbiamo:
q
2
ic i q 1
90
2
q
ig 1 per φ > 0
ig 0 per φ = 0
La verifica alla stabilità globale del complesso muro + terreno deve fornire un coefficiente di
Viene usata la tecnica della suddivisione a strisce della superficie di scorrimento da analizzare. La
superficie di scorrimento viene supposta circolare e determinata in modo tale da non avere
intersezione con il profilo del muro o con i pali di fondazione. Si determina il minimo coefficiente
di sicurezza su una maglia di centri di dimensioni 10x10 posta in prossimità della sommità del muro.
Il numero di strisce è pari a 50.
Si adotta per la verifica di stabilità globale il metodo di Bishop. Il coefficiente di sicurezza nel
metodo di Bishop si esprime secondo la seguente formula:
ci bi Wi ui bi ) tan i
i
m
i Wi senai
dove il termine m è espresso da
tgi tgai
m 1 cos ai
L'espressione del coefficiente di sicurezza di Bishop contiene al secondo membro il termine m che è
funzione di . Quindi essa viene risolta per successive approssimazioni assumendo un valore iniziale
per da inserire nell'espressione di m ed iterare fino a quando il valore calcolato coincide con il
valore assunto.
Nel presente paragrafo si riporta l’analisi dei carichi permanenti ed accidentali agenti sulla
struttura in esame condotta secondo la normativa di riferimento (Decreto del 14/01/2008, Norme
Tecniche per le Costruzioni).
Il peso proprio degli elementi strutturali é automaticamente valutato dal programma di calcolo
utilizzato per l’analisi. Esso é calcolato considerando per il calcestruzzo un peso per unità di volume
pari a 25 kN/m3.
Il peso del terreno a tergo della struttura determina una spinta laterale sul paramento avente
distribuzione triangolare. Il calcolo della spinta del terreno è stata effettuato con riferimento al
coefficiente di spinta attiva KA.
Si assume un carico uniforme a tergo dei muri pari a 20 kN/m2. L’incremento delle spinte laterali sui
piedritti è, considerando il coefficiente di spinta attiva KA.
L’analisi del muro in fase sismica è stato effettuato con gli usuali metodi pseudo statici in accordo a
quanto previsto dalle NTC2008 (par. 7.11.6.2). L’incremento di spinta delle terre in fase sismica è
stato valutato in accordo alla teoria di Mononobe-Okabe.
Dove:
g è l’accelerazione di gravità;
Nel caso specifico è stato considerato un valore del coefficiente di riduzione dell’azione sismica bm
pari ad 0,24.
In accordo al par. 2.5.3 delle NTC2008 ai fini delle verifiche degli stati limite sono state considerate
le seguenti combinazioni delle azioni:
Combinazione fondamentale, impiegata per le verifiche agli stati limite ultimi (SLU):
Combinazione frequente, impiegata per le verifiche agli stati limite di esercizio (SLE) reversibili:
Combinazione quasi permanente, impiegata per le verifiche agli stati limite di esercizio (SLE)
effetti a lungo termine:
Combinazione sismica, impiegata per gli stati limte ultimi e di esercizio connessi all’azione
sismica E:
tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle tabelle 6.2.I, 6.2.II e 6.8.I delle NTC2008.
tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle tabelle 6.2.I, 6.2.II e 6.5.I delle NTC2008.
Di seguito sono riportati i valori delle sollecitazioni di progetto relativi agli inviluppi delle
combinazioni di carico SLU, SLE-F e SLE-QP. I valori sono espressi in kNm per i momenti flettenti e
in kN per il taglio.
PARAMENTO FONDAZIONE
M0 T MANT MPOST T
SLU 23 27 5 -11 25
SLE-F 13 4 -2
SLE-QP 6 3 -1
Il paramento sarà armato con Ø12/20 a monte e Ø12/20 a valle. La fondazione sarà armata con
Ø12/20 superiori e Ø12/20 inferiori. Non è necessaria armatura a taglio.
1 -50.0 0.0
2 -50.0 40.0
3 50.0 40.0
4 50.0 0.0
1 -40.0 7.5 12
2 40.0 7.5 12
3 -40.0 32.5 12
4 40.0 32.5 12
1 1 2 3 12
2 3 4 3 12
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.01987 -50.0 40.0 -0.00673 -40.0 32.5 -0.04081 -40.0 7.5
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 1.31 -50.0 40.0 -75.6 20.0 7.5 1078 5.7 16.8 1.00
La sezione viene assunta sempre fessurata anche nel caso in cui la trazione minima del calcestruzzo sia inferiore a fctm
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione del calcestruzzo, valutata in sezione non fessurata
S2 Minima di trazione [Mpa] del cls. (in sezione non fessurata) nella fibra più interna dell'area Ac eff
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = (S1 + S2)/(2*S1) con riferimento all'area tesa Ac eff
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -0.5 -0.1 0.152 12 69 -51.032 0.00015 (0.00015) 310 0.080 (0.20) 93.77 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.61 -50.0 40.0 -34.9 20.0 7.5 1078 5.7 16.8 0.50
1 S -0.2 0.0 0.152 12 69-121.131 0.00007 (0.00007) 310 0.037 (0.20) 93.77 0.00
1 -50.0 0.0
2 -50.0 40.0
3 50.0 40.0
4 50.0 0.0
1 -40.0 7.5 12
2 40.0 7.5 12
3 -40.0 32.5 12
4 40.0 32.5 12
1 1 2 3 12
2 3 4 3 12
N°Comb. N Mx My Vy Vx
N°Comb. N Mx My
N°Comb. N Mx My
METODO AGLI STATI LIMITE ULTIMI - DEFORMAZIONI UNITARIE ALLO STATO ULTIMO
N°Comb ec max ec 3/7 Xc max Yc max es min Xs min Ys min es max Xs max Ys max
1 0.00350 -0.01987 -50.0 40.0 -0.00673 -40.0 32.5 -0.04081 -40.0 7.5
2 0.00350 -0.01987 -50.0 0.0 -0.00673 -40.0 7.5 -0.04081 40.0 32.5
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.40 50.0 40.0 -23.3 20.0 7.5 1078 5.7 16.8 1.00
2 S 0.20 -50.0 0.0 -11.6 20.0 32.5 1078 5.7 16.8 1.00
La sezione viene assunta sempre fessurata anche nel caso in cui la trazione minima del calcestruzzo sia inferiore a fctm
Ver. Esito della verifica
S1 Massima tensione [Mpa] di trazione del calcestruzzo, valutata in sezione non fessurata
S2 Minima di trazione [Mpa] del cls. (in sezione non fessurata) nella fibra più interna dell'area Ac eff
k2 = 0.4 per barre ad aderenza migliorata
k3 = (S1 + S2)/(2*S1) con riferimento all'area tesa Ac eff
Ø Diametro [mm] medio delle barre tese comprese nell'area efficace Ac eff
Cf Copriferro [mm] netto calcolato con riferimento alla barra più tesa
Psi = 1-Beta12*(Ssr/Ss)² = 1-Beta12*(fctm/S2)² = 1-Beta12*(Mfess/M)² [B.6.6 DM96]
e sm Deformazione unitaria media tra le fessure [4.3.1.7.1.3 DM96]. Il valore limite = 0.4*Ss/Es è tra parentesi
srm Distanza media tra le fessure [mm]
wk Valore caratteristico [mm] dell'apertura fessure = 1.7 * e sm * srm . Valore limite tra parentesi
MX fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse X [kNm]
MY fess. Componente momento di prima fessurazione intorno all'asse Y [kNm]
1 S -0.1 0.0 0.152 12 69-548.589 0.00005 (0.00005) 310 0.025 (0.20) 93.77 0.00
2 S -0.1 0.0 0.152 12 69-2197.3570.00002 (0.00002) 310 0.012 (0.20) -93.77 0.00
N°Comb Ver Sc max Xc max Yc max Sf min Xs min Ys min Ac eff. As eff. D barre Beta12
1 S 0.30 50.0 40.0 -17.4 20.0 7.5 1078 5.7 16.8 0.50
2 S 0.10 -50.0 0.0 -5.8 20.0 32.5 1078 5.7 16.8 0.50
1 S -0.1 0.0 0.152 12 69-487.524 0.00003 (0.00003) 310 0.018 (0.20) 93.77 0.00
2 S 0.0 0.0 0.152 12 69-4395.7150.00001 (0.00001) 310 0.006 (0.20) -93.77 0.00