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PROGETTO ESECUTIVO
Titolo elaborato :
Scala:
1 0 0 1 4 E R 0 2 2 - 1 S I M
Committente: Mandataria
PROGETTISTI Mandante
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE D'USO
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto
IL TECNICO
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Manuale d'Uso
PREMESSE
Il piano di manutenzione dell'opera è stato redatto ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. 207/2010.
Esso è composto dai tre documenti operativi (Nuove Norme Tecniche delle Costruzioni 14/01/2008 e s.m.i.):
1. manuale d'uso;
2. manuale di manutenzione;
3. programma di manutenzione.
MANUALE D'USO
Il primo documento, si rivolge ai fruitori del bene, contIene le informazioni relative all'uso corretto "delle parti più
importanti del bene".
Lo scopo del manuale d'uso è evitare danni derivanti da un'utilizzazione impropria e far conoscere all'utente le
operazioni atte alla conservazione del bene.
La normativa parla di "parti più importanti del bene", indicando di fatto in questa fase di redazione dell'elaborato, la
necessità di "scomporre" l'opera.
MANUALE DI MANUTENZIONE
Il manuale di manutenzione fornisce "in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o
dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri
di assistenza o di servizio" (art. 38 c. 5).
Le parti più importanti del bene sono, dunque, le unità tecnologiche;
Tra i contenuti del manuale di manutenzione (che rispetto al manuale d'uso ha carattere più tecnico essendo rivolto
principalmente ad operatori specializzati), individuati al comma 6 dell'art. 38, troviamo "il livello minimo delle
prestazioni".
Un ulteriore aspetto del manuale di manutenzione è l'individuazione delle anomalie riscontrabili e la distinzione di
quelle manutenzioni eseguibili dall'utente da quelle eseguibili da personale specializzato.
L'individuazione delle anomalie è relativa a ciascun "elemento mantenibile" al fine di consentire al tecnico di
prescrivere anche cicli di controlli volti a rilevare l'eventuale insorgenza di tali anomalie.
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
Il sottoprogramma delle prestazioni, "prende in esame, per classi di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle
sue parti nel corso del suo ciclo di vita."
Nei sottoprogrammi dei controlli e degli interventi, vengono definiti programma di controlli, verifiche ed
interventi (indicandone la cadenza temporale o "altrimenti prevista").
DESCRIZIONE DELL'OPERA
Aspetti generali
I due interventi costruttivi oggetto della progettazione, sono stati affrontati all'interno di una logica unitaria, ovvero
definendo un assetto urbano all'area di intervento nel suo complesso.
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Manuale d'Uso
La rettifica della banchina di levante del Molo San Cataldo si propone come "naturale" ampliamento ed integrazione
della banchina esistente.
Banchina Calata 1
L'intervento prevede il rifodero della banchina esistente realizzata a massi sovrapposti.
Come si deduce dalle perizie tecniche messe a disposizione dall'Autorità Portuale di Taranto i massi realizzati in
calcestruzzo presentano un avanzato stato di degrado mentre nei piazzali retrostanti si osservano cedimenti diffusi
del piano campagna probabilmente dovuti alla fuoriuscita della parte fina del materiale di riempimento attraverso i
massi. Ciò ha addirittura portato l'Autorità Portuale a recintare l'area ed interdirne l'accesso in attesa dei lavori di
adeguamento.
La soluzione di progetto adottata per il consolidamento/recupero strutturale del muro di banchina consiste nella
realizzazione di un incapsulamento della banchina esistente attraverso la realizzazione di un telaio costituito lato
mare da pali di c.a. e palancole metalliche collegate attraverso una soletta di impalcato a singoli pali di c.a. posti
alle spalle del muro attuale.
Tale soluzione consente da un lato di non far gravare sul terrapieno a tergo della banchina i sovraccarichi variabili di
progetto riducendo la spinta del terreno sulla struttura e dall'altro di consentire che tali carichi siano direttamente
trasferiti al banco di argille caratterizzato da buoni parametri geomeccanici.
Al fine di riqualificare il fronte della banchina attuale tra la struttura di contenimento lato mare costituita dai pali e
dalle palancole ed il muro di banchina esistente è prevista la posa in opera di un geto di riempimento di
calcestruzzo che "collega" le due strutture e impedisce che in futuro si possano nuovamente verificare le perdite
delle frazioni fini del rilevato a tergo che hanno provocato la formazioni delle buche che attualmente pregiudicano
la funzionalità dell'opera.
Come evidenziato nelle premesse l'intervento di consolidazione/recupero strutturale della banchina esistente non
interessa l'intero sviluppo della calata ma si interrompe a circa 40 m dal suo limite nord immediatamente dopo la
stazione di rifornimento carburanti esistente.
Tale scelta è in parte motivata dal fatto che il tratto terminale della calata 1, che peraltro a causa delle modeste
quote dei fondali non può essere utilizzato per l'ormeggio delle navi commerciali, si trova in un buono stato di
conservazione e quindi non necessita di interventi di consolidamento, ed in parte dalla volontà di non interferire con
i serbatoi interrati della stazione di rifornimento che sono collocati all'interno di una vasca di c.a. posta a ridosso
del muro di banchina esistente e che quindi per consentire l'esecuzione dell'intervento di rifodero previsto
andrebbero rimossi.
Per maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche e dimensionali dell'opera si rimanda agli elaborati grafici di
progetto.
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Manuale d'Uso
° 03 Arredi di banchina
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 01
Sovrastruttura Banchina San Cataldo
La rettifica del filo banchina esistente verrà realizzata con una banchina su pali, con impalcato di spessore
complessivo pari a 1.60 m costituito da travi e piastre prefabbricate solidarizzate tra loro da un getto di
completamento in c.a., che verrà allineata con i tratti subito precedente e successivo secondo le indicazioni del
vigente piano regolatore portuale con conseguente allargamento della banchina di levante. L'area dell'intervento si
estende per circa 230 m., con una larghezza pari a circa 25 m.
La quota finale del rustico del piazzale è 2.80 m.
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Sovrastruttura
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
Gli impalcati sono costituiti da elementi con la dimensione della lunghezza prevalente rispetto alle altre due dimensioni. Essi sono
gettati in opera.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A03 Distacco
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione
degli agenti atmosferici.
01.01.01.A05 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare parte e/o l'intero spessore
dell'opera.
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Manuale d'Uso
Si tratta del pacchetto di finitura realizzato sopra la soletta di calcestruzzo gettato in opera composto da uno strato di tappetino
d'usura e strato di binder.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.
01.01.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
Apparecchi d’appoggio in elastomero armato serie NEOARM forniti dalla FIP Industriale per impalcati e strutture da ponte e/o
viadotti.
Si tratta di dispositivi costituiti da un blocco in elastomero nel quale vengono inseriti su più strati dei lamierini in acciaio
vulcanizzati a caldo alla gomma. Lo scopo principale è di ridurre al minimo il rigonfiamento e lo scivolamento della gomma sotto
carico.
Essi possono essere considerati dispositivi intermedi tra gli apparecchi di tipo fisso e quelli di tipo mobile. Infatti la loro tecnologia
permette traslazioni in qualunque direzione del piano e contemporaneamente generano spinte orizzontali di intensità
proporzionale alle traslazioni stesse.
Le rotazioni attorno ad un asse orizzontale qualsiasi sono consentite dalla deformabilità della gomma.
Sono appoggi di semplice costruzione e messa in opera, ben resistenti agli agenti atmosferici, leggeri e non richiedono
manutenzione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
COSA CERCARE
Crepe, protuberanze degli strati di gomma
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Lievi protuberanze degli stati di gomma compresi fra i lamierini di rinforzo interni sono da considerarsi corrette nel normale
esercizio dell’appoggio elastomerico. A parte queste, il dispositivo dovrebbe essere liscio ed esente da difetti. Protuberanze
irregolari indicano armature interne mal collocate o un carico verticale eccessivo sull’apparecchio d’appoggio
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Manuale d'Uso
NOTE
Se necessario contattare il Produttore
01.02.01.A05 Spostamento
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni
COSA CERCARE
Posizione relativa tra le superfici superiore ed inferiore
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
1) Eventuali movimenti residui, o di altro tipo, indicati dal progettista
2) Nessuna anomalia nella posizione reciproca
NOTE
Se necessario contattare il Produttore
01.02.01.A06 Rotazione
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni
COSA CERCARE
Spazio libero di rotazione
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Eventuali rotazioni indicate dal progettista
NOTE
Se necessario contattare il Produttore
COSA CERCARE
Fessure nel materiale di allettamento / cedimenti
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note
NOTE
In molti casi la prima indicazione del malfunzionamento di un apparecchio d’appoggio è l’insorgere di danni alle strutture
adiacenti. È pertanto importante controllare anche le strutture adiacenti ad ogni ispezione degli apparecchi d’appoggio e riportarne
lo stato.
01.02.01.A08 Varie
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni
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Manuale d'Uso
COSA CERCARE
Anomalie non preventivate, sporcizia, ecc.
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note
NOTE
Qualsiasi condizione anomala di interesse non richiamata da uno specifico capoverso deve comunque essere segnalata e registrata.
Si dovrebbero anche fare dei commenti, qualora questi possano aiutare nell’interpretazione dei dati raccolti nell’ispezione o, nel
momento in cui è stata eseguita un’ispezione successiva, guidare l’ispettore verso i possibili punti di debolezza.
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Manuale d'Uso
I giunti sismici sono costituiti da l’interruzione della continuità di un'opera, per evitare, durante un eventuale azione del sisma, il
martellamento tra strutture contigue aventi comportamento sismico sensibilmente diverso. La realizzazione di giunti può essere
opportuna nei casi di strutture adiacenti con marcate differenze di altezza che possano martellare e quindi dar luogo a
concentrazioni di danno in corrispondenza del punto di contatto con la sommità della struttura più bassa.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.
01.02.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.
01.02.02.A03 Generica
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni
COSA CONTROLLARE
Integrità del sistema e corretto allineamento degli elementi in gomma
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di danni
NOTE
Contattare il produttore
01.02.02.A04 Movimento
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni
COSA CONTROLLARE
Movimento rispetto a punto “zero”
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Manuale d'Uso
AZIONI E STRUMENTI
Metro a nastro
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Movimento nell’ambito del movimento consentito dal giunto
NOTE
Se molto diverso dal movimento nominale del giunto, contattare il produttore
COSA CONTROLLARE
Fessurazioni / Distacchi
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di fessurazioni / Assenza di distacchi
NOTE
Se presenti contattare il produttore
COSA CONTROLLARE
Teste bulloni parzialmente o totalmente scoperti
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Teste viti scoperte non accettabile
NOTE
Se presenti contattare il produttore
COSA CONTROLLARE
Integrità teste bulloni e filetti
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo / allentamento di alcune viti
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Manuale d'Uso
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Nessun allentamento
Assenza di ruggine
NOTE
Se presente contattare il produttore
01.02.02.A08 Scossalina
FREQUENZA
ispezione ogni 3 anni
COSA CONTROLLARE
Pulizia da detriti
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Polvere / piccoli depositi isolati sono accettabili; depositi induriti o incrostati non sono accettabili
NOTE
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 02
Smaltimento acque meteoriche
Le acque meteoriche di piattaforma, una volta convogliate dal canale di raccolta, vengono inviate al trattamento
dove subiranno un processo di grigliatura, sedimentazione e disoleazione, secondo le disposizioni della normativa
vigente; a valle dei trattamenti elencati, le acque meteoriche dovranno essere assimilabili ad acque bianche e
rientrare nei limiti disposti dal D.L. 152/2006 "Norma in materia ambientale" e potranno essere scaricate in mare
senza alcuna ulteriore manipolazione.
Unità Tecnologiche:
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
Con la deolazione vengono separati gli oli ed i grassi presenti nelle acque oltre ad altri materiali più leggeri dell'acqua. Infatti gli
oli ed i grassi riducono il fenomeno di depurazione in quanto le sostanze oleose impediscono il contatto dell'ossigeno con la
sostanza organica.
L'operazione di disoleare avviene in pozzetti rettangolari o circolari nei quali la velocità di trasferimento non deve essere elevata
in modo che le sostanze leggere tendono ad affiorare (tale tecnica prende il nome di flottazione). La flottazione può essere
agevolata mediante insufflazione, nella massa liquida, di aria dal basso.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.01.A02 Incrostazioni
Depositi di materiali solidi (grassi e oli) aderenti alla parete o alla struttura della vasca.
02.01.01.A04 Chiusini
Difetti di tenuta dei chiusini dei disoleatori.
02.01.01.A06 Galleggianti
Difetti di funzionamento del galleggiante di chiusura della vasca.
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Manuale d'Uso
I filtri a coalescenza hanno lo scopo di migliorare l'efficacia dei separatori d'idrocarburi; i materiali utilizzati sono il polietilene
(PE), PP o PVC.
La parola "coalescenza" significa "unione di due o più goccioline in una sola goccia".
Il filtro a coalescenza viene installato prima dell'uscita del separatore con lo scopo di permettere alle goccioline di aggregarsi le
une alle altre (fino a quando la grandezza delle gocce formate sia sufficiente per una rapida risalita).
I filtri a coalescenza sono composti da due corpi principali:
- il primo corpo (in genere di forma rettangolare) contiene i filtri propriamente detti che sono costituiti da una schiuma i cui pori
assicurano una coagulazione ottimale delle goccioline d'olio;
- il secondo corpo (in genere di forma cilindrica) porta l'acqua, senza idrocarburi, verso l'uscita.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.02.A02 Chiusini
Difetti di chiusura dei chiusini del disoleatore
02.01.02.A04 Galleggiante
Difetti di funzionamento del galleggiante di chiusura della vaschetta di raccolta grassi ed olii.
02.01.02.A05 Depositi
Accumuli di materiale di varia pezzatura all'interno dei filtri.
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
Il funzionamento del pozzetto scolmatore avviene nel modo seguente: l’acqua di scarico raccolta dai pozzetti e dalle caditoie
arriverà al disoleatore, attraversando il pozzetto scolmatore (ossia il pozzetto a tre vie delle quali la terza via incanalerà l’acqua di
“ seconda pioggia “) ed affluirà nel dissabbiatore/disoleatore; per decantazione vengono separate sabbie, terricci e tutte le altre
materie sedimentabili trascinate dall’acqua, le quali si accumuleranno sul fondo vasca.
La successiva acqua in arrivo (ossia l’acqua di “seconda pioggia”) verrà incanalata direttamente nella condotta by-pass del
pozzetto scolmatore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.03.A01 Abrasione
Abrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale..
02.01.03.A02 Corrosione
Corrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale e dalle
aggressioni del terreno e delle acque freatiche.
02.01.03.A05 Intasamento
Incrostrazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, etc.
02.01.03.A06 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo del pozzetto che può causare una riduzione e/o interruzione della funzionalità dello stesso.
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
Le canalette di drenaggio sono dei dispositivi di intercettazione e scarico la cui sommità è costituita da una griglia e destinati a
ricevere le acque reflue e convogliarle, attraverso tubi, al trattattamento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.01.A03 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.
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Manuale d'Uso
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.
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Manuale d'Uso
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche provvedono allo sversamento dell'acqua nei pozzetti scolmatori e
da lì nelle vasche di disoleazione.
Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie
alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito
l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e
dal calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o
attraverso saldatura a 200 °C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti
pressati con filettatura interna a denti di sega.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.02.A03 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.02.02.A04 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
02.02.02.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 03
Arredi di banchina
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Parabordi
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
E' previsto il montaggio di parabordi cilindrici in gomma di dimensioni 1600 x 800 x 2000 e 800 x 400 x 1500
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.01.A01 Allentamento
Allentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.
03.01.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
03.01.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.
03.01.01.A04 Interruzione
Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.
03.01.01.A05 Rifollamento
Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad
errori progettuali e/o costruttivi.
03.01.01.A06 Rottura
Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.
03.01.01.A07 Strappamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.
03.01.01.A08 Tranciamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.02.01.A01 Allentamento
Allentamento degli elementi di giunti rispetto alle tenute di serraggio.
03.02.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
03.02.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente la bitta e materiale di serraggio.
03.02.01.A04 Rifollamento
Deformazione degli elementi di fissaggio predisposti, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura.
03.02.01.A05 Strappamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.
03.02.01.A06 Tranciamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 04
Opere di fondazioni profonde
Unità Tecnologiche:
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
I pali di fondazione sono una tipologia di fondazioni profonde o fondazioni indirette che hanno lo scopo di trasmettere il carico
della sovrastruttura ad uno strato profondo e resistente del sottosuolo, attraverso terreni soffici e inadatti, ovvero di diffondere il
peso della costruzione a larghi strati di terreno capaci di fornire una sufficiente resistenza al carico. In particolare i pali trivellati
vengono realizzati per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.01.A01 Cedimenti
Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della
fondazione.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 05
Opere di sostegno e contenimento
Unità Tecnologiche:
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Manuale d'Uso
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Manuale d'Uso
Si tratta di strutture la cui funzione non si riduce soltanto a sostenere la spinta del terreno. Esse sono costituite da palancole
palo-AZ realizzate per infissione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 06
Drenaggio Falda Calata 1
Nella nuova struttura della Calata 1 è presente un dreno orizzontale collocato a quota -0.90 m s.m.m. che drena le
acque della falda retrostante e le convoglia presso dei pozzetti dai quali hanno origine n°3 tubazioni che
attraversano il muro di banchina e le restituiscono a mare. In questo modo viene ripristinato l'attuale
"collegamento" della falda con il mare impedendo quindi che la presenza della nuova struttura di banchina
modifichi gli attuali livelli idrici sotterranei.
Unità Tecnologiche:
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Manuale d'Uso
Pagina 38
Manuale d'Uso
I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le
dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le
manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di
smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.
ANOMALIE RISCONTRABILI
06.01.01.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
06.01.01.A05 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
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Manuale d'Uso
Pagina 40
Manuale d'Uso
INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 5
01.01 Sovrastruttura 6
01.01.01 Impalcato 7
01.01.02 Pacchetto Stradale 8
01.02 Dispositivi antisismici 9
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 10
01.02.02 Giunti sismici 13
03.01 Parabordi 27
03.01.01 Parabordi e collegamenti 28
03.02 Bitta di ormeggio 29
03.02.01 Bitta e collegamenti 30
IL TECNICO
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Comune di Taranto
Provincia di Taranto
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE DI
MANUTENZIONE
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto
IL TECNICO
Pagina 1
Manuale di Manutenzione
PREMESSE
Il piano di manutenzione dell'opera è stato redatto ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. 207/2010.
Esso è composto dai tre documenti operativi (Nuove Norme Tecniche delle Costruzioni 14/01/2008 e s.m.i.):
1. manuale d'uso;
2. manuale di manutenzione;
3. programma di manutenzione.
MANUALE D'USO
Il primo documento, si rivolge ai fruitori del bene, contIene le informazioni relative all'uso corretto "delle parti più
importanti del bene".
Lo scopo del manuale d'uso è evitare danni derivanti da un'utilizzazione impropria e far conoscere all'utente le
operazioni atte alla conservazione del bene.
La normativa parla di "parti più importanti del bene", indicando di fatto in questa fase di redazione dell'elaborato, la
necessità di "scomporre" l'opera.
MANUALE DI MANUTENZIONE
Il manuale di manutenzione fornisce "in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o
dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri
di assistenza o di servizio" (art. 38 c. 5).
Le parti più importanti del bene sono, dunque, le unità tecnologiche;
Tra i contenuti del manuale di manutenzione (che rispetto al manuale d'uso ha carattere più tecnico essendo rivolto
principalmente ad operatori specializzati), individuati al comma 6 dell'art. 38, troviamo "il livello minimo delle
prestazioni".
Un ulteriore aspetto del manuale di manutenzione è l'individuazione delle anomalie riscontrabili e la distinzione di
quelle manutenzioni eseguibili dall'utente da quelle eseguibili da personale specializzato.
L'individuazione delle anomalie è relativa a ciascun "elemento mantenibile" al fine di consentire al tecnico di
prescrivere anche cicli di controlli volti a rilevare l'eventuale insorgenza di tali anomalie.
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
Il sottoprogramma delle prestazioni, "prende in esame, per classi di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle
sue parti nel corso del suo ciclo di vita."
Nei sottoprogrammi dei controlli e degli interventi, vengono definiti programma di controlli, verifiche ed
interventi (indicandone la cadenza temporale o "altrimenti prevista").
DESCRIZIONE DELL'OPERA
Aspetti generali
I due interventi costruttivi oggetto della progettazione, sono stati affrontati all'interno di una logica unitaria, ovvero
definendo un assetto urbano all'area di intervento nel suo complesso.
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Manuale di Manutenzione
La rettifica della banchina di levante del Molo San Cataldo si propone come "naturale" ampliamento ed integrazione
della banchina esistente.
Banchina Calata 1
L'intervento prevede il rifodero della banchina esistente realizzata a massi sovrapposti.
Come si deduce dalle perizie tecniche messe a disposizione dall'Autorità Portuale di Taranto i massi realizzati in
calcestruzzo presentano un avanzato stato di degrado mentre nei piazzali retrostanti si osservano cedimenti diffusi
del piano campagna probabilmente dovuti alla fuoriuscita della parte fina del materiale di riempimento attraverso i
massi. Ciò ha addirittura portato l'Autorità Portuale a recintare l'area ed interdirne l'accesso in attesa dei lavori di
adeguamento.
La soluzione di progetto adottata per il consolidamento/recupero strutturale del muro di banchina consiste nella
realizzazione di un incapsulamento della banchina esistente attraverso la realizzazione di un telaio costituito lato
mare da pali di c.a. e palancole metalliche collegate attraverso una soletta di impalcato a singoli pali di c.a. posti
alle spalle del muro attuale.
Tale soluzione consente da un lato di non far gravare sul terrapieno a tergo della banchina i sovraccarichi variabili di
progetto riducendo la spinta del terreno sulla struttura e dall'altro di consentire che tali carichi siano direttamente
trasferiti al banco di argille caratterizzato da buoni parametri geomeccanici.
Al fine di riqualificare il fronte della banchina attuale tra la struttura di contenimento lato mare costituita dai pali e
dalle palancole ed il muro di banchina esistente è prevista la posa in opera di un geto di riempimento di
calcestruzzo che "collega" le due strutture e impedisce che in futuro si possano nuovamente verificare le perdite
delle frazioni fini del rilevato a tergo che hanno provocato la formazioni delle buche che attualmente pregiudicano
la funzionalità dell'opera.
Come evidenziato nelle premesse l'intervento di consolidazione/recupero strutturale della banchina esistente non
interessa l'intero sviluppo della calata ma si interrompe a circa 40 m dal suo limite nord immediatamente dopo la
stazione di rifornimento carburanti esistente.
Tale scelta è in parte motivata dal fatto che il tratto terminale della calata 1, che peraltro a causa delle modeste
quote dei fondali non può essere utilizzato per l'ormeggio delle navi commerciali, si trova in un buono stato di
conservazione e quindi non necessita di interventi di consolidamento, ed in parte dalla volontà di non interferire con
i serbatoi interrati della stazione di rifornimento che sono collocati all'interno di una vasca di c.a. posta a ridosso
del muro di banchina esistente e che quindi per consentire l'esecuzione dell'intervento di rifodero previsto
andrebbero rimossi.
Per maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche e dimensionali dell'opera si rimanda agli elaborati grafici di
progetto.
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Manuale di Manutenzione
° 03 Arredi di banchina
° 04 Opere di fondazioni profonde
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 01
Sovrastruttura Banchina San Cataldo
La rettifica del filo banchina esistente verrà realizzata con una banchina su pali, con impalcato di spessore
complessivo pari a 1.60 m costituito da travi e piastre prefabbricate solidarizzate tra loro da un getto di
completamento in c.a., che verrà allineata con i tratti subito precedente e successivo secondo le indicazioni del
vigente piano regolatore portuale con conseguente allargamento della banchina di levante. L'area dell'intervento si
estende per circa 230 m., con una larghezza pari a circa 25 m.
La quota finale del rustico del piazzale è 2.80 m.
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Sovrastruttura
° 01.02 Dispositivi antisismici
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
Gli impalcati sono costituiti da elementi con la dimensione della lunghezza prevalente rispetto alle altre due dimensioni. Essi sono
gettati in opera.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A03 Distacco
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione
degli agenti atmosferici.
01.01.01.A05 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare parte e/o l'intero spessore
dell'opera.
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Manuale di Manutenzione
Controllo generale atto a verificare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni evidenti di dissesti statici
della struttura. Controllare lo stato del calcestruzzo ed in particolare l'efficienza del copriferro. Controllare l'efficienza dei sistemi
di smaltimento delle acque meteoriche.
• Requisiti da verificare: 1) Stabilità dell'opera.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione delle armature; 2) Assenza di drenaggio; 3) Degrado del cemento; 4) Distacco; 5)
Erosione superficiale; 6) Fessurazioni; 7) Penetrazione di umidità.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
Si tratta del pacchetto di finitura realizzato sopra la soletta di calcestruzzo gettato in opera composto da uno strato di tappetino
d'usura e strato di binder.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.
01.01.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.
01.01.02.I01 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli elementi degradati e/o sostituzione degli stessi con altri analoghi e con le medesime prestazioni.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
Apparecchi d’appoggio in elastomero armato serie NEOARM forniti dalla FIP Industriale per impalcati e strutture da ponte e/o
viadotti.
Si tratta di dispositivi costituiti da un blocco in elastomero nel quale vengono inseriti su più strati dei lamierini in acciaio
vulcanizzati a caldo alla gomma. Lo scopo principale è di ridurre al minimo il rigonfiamento e lo scivolamento della gomma sotto
carico.
Essi possono essere considerati dispositivi intermedi tra gli apparecchi di tipo fisso e quelli di tipo mobile. Infatti la loro tecnologia
permette traslazioni in qualunque direzione del piano e contemporaneamente generano spinte orizzontali di intensità
proporzionale alle traslazioni stesse.
Le rotazioni attorno ad un asse orizzontale qualsiasi sono consentite dalla deformabilità della gomma.
Sono appoggi di semplice costruzione e messa in opera, ben resistenti agli agenti atmosferici, leggeri e non richiedono
manutenzione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
COSA CERCARE
Crepe, protuberanze degli strati di gomma
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Lievi protuberanze degli stati di gomma compresi fra i lamierini di rinforzo interni sono da considerarsi corrette nel normale
esercizio dell’appoggio elastomerico. A parte queste, il dispositivo dovrebbe essere liscio ed esente da difetti. Protuberanze
irregolari indicano armature interne mal collocate o un carico verticale eccessivo sull’apparecchio d’appoggio
NOTE
Se necessario contattare il Produttore
01.02.01.A05 Spostamento
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Manuale di Manutenzione
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni
COSA CERCARE
Posizione relativa tra le superfici superiore ed inferiore
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
1) Eventuali movimenti residui, o di altro tipo, indicati dal progettista
2) Nessuna anomalia nella posizione reciproca
NOTE
Se necessario contattare il Produttore
01.02.01.A06 Rotazione
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni
COSA CERCARE
Spazio libero di rotazione
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Eventuali rotazioni indicate dal progettista
NOTE
Se necessario contattare il Produttore
COSA CERCARE
Fessure nel materiale di allettamento / cedimenti
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note
NOTE
In molti casi la prima indicazione del malfunzionamento di un apparecchio d’appoggio è l’insorgere di danni alle strutture
adiacenti. È pertanto importante controllare anche le strutture adiacenti ad ogni ispezione degli apparecchi d’appoggio e riportarne
lo stato.
01.02.01.A08 Varie
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni
COSA CERCARE
Anomalie non preventivate, sporcizia, ecc.
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note
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Manuale di Manutenzione
NOTE
Qualsiasi condizione anomala di interesse non richiamata da uno specifico capoverso deve comunque essere segnalata e registrata.
Si dovrebbero anche fare dei commenti, qualora questi possano aiutare nell’interpretazione dei dati raccolti nell’ispezione o, nel
momento in cui è stata eseguita un’ispezione successiva, guidare l’ispettore verso i possibili punti di debolezza.
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Manuale di Manutenzione
01.02.01.I01 Sostituzione
Cadenza: a guasto
La sostituzione si rende necessaria nel caso di un grave danneggiamento del dispositivo (a seguito di sisma, carico anomalo
applicato, ecc.) e dovrà essere decisa e concordata con l’Ufficio Tecnico del Produttore.
Le modalità operative per eventuali operazioni di sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato dipendono
ovviamente dalla specifica opera in cui i dispositivi sono installati. In ogni caso nel seguito si forniscono alcune indicazioni
generali.
La sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato deve essere effettuata in modo da evitare qualsiasi danno alla
struttura. La sostituzione di un apparecchio d’appoggio è un’operazione che richiede il trasferimento temporaneo delle azioni
verticali agenti sul dispositivo. Tali azioni possono essere trasferite direttamente dai martinetti alla sottostruttura, oppure
indirettamente, disponendo i martinetti su un’opportuna struttura provvisoria di contrasto.
Per evitare di indurre delle sollecitazioni addizionali nelle strutture da sollevare durante le varie fasi di lavoro dovranno essere
adottate tutte quelle precauzioni necessarie onde evitare carichi dissimmetrici, sollecitazioni dinamiche, ecc.
A tale scopo per il sollevamento è previsto l’impiego di martinetti piatti azionati da una centralina che garantisce ad ogni
martinetto un innalzamento costante anche in presenza di pressioni diverse, in modo da realizzare incrementi di sollevamento
costanti in ogni punto della testata dell’impalcato. Il controllo delle operazioni di sollevamento viene realizzato mediante l’uso di
trasduttori di misura centesimale con lettura a distanza su apparecchio digitale posto presso i comandi della centralina di
pompaggio.
Nel caso in esame il sollevamento dovrà essere limitato a max 10 mm, sufficienti a rimuovere l’elemento ammalorato ed alla sua
sostituzione.
I martinetti dovranno essere disposti ad una distanza tale da consentire lo sfilamento in direzione orizzontale dell’apparecchio
d’appoggio. Il tipo ed il numero di martinetti dipende dall’entità della forza di sollevamento prevista.
Le operazioni per la sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato devono essere condotte secondo l’ordine
riportato di seguito:
• Installazione dei dispositivi per il sollevamento della sovrastruttura;
• Sollevamento della struttura fino ad ottenere la separazione della superficie dell’estradosso dell’apparecchio d’appoggio
elastomerico dalla sovrastruttura;
• Rimozione dell’apparecchio d’appoggio elastomerico;
• Posizionamento del nuovo apparecchio d’appoggio elastomerico;
• Abbassamento della sovrastruttura.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
I giunti sismici sono costituiti da l’interruzione della continuità di un'opera, per evitare, durante un eventuale azione del sisma, il
martellamento tra strutture contigue aventi comportamento sismico sensibilmente diverso. La realizzazione di giunti può essere
opportuna nei casi di strutture adiacenti con marcate differenze di altezza che possano martellare e quindi dar luogo a
concentrazioni di danno in corrispondenza del punto di contatto con la sommità della struttura più bassa.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.
01.02.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.
01.02.02.A03 Generica
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni
COSA CONTROLLARE
Integrità del sistema e corretto allineamento degli elementi in gomma
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di danni
NOTE
Contattare il produttore
01.02.02.A04 Movimento
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni
COSA CONTROLLARE
Movimento rispetto a punto “zero”
AZIONI E STRUMENTI
Metro a nastro
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Movimento nell’ambito del movimento consentito dal giunto
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Manuale di Manutenzione
NOTE
Se molto diverso dal movimento nominale del giunto, contattare il produttore
COSA CONTROLLARE
Fessurazioni / Distacchi
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di fessurazioni / Assenza di distacchi
NOTE
Se presenti contattare il produttore
COSA CONTROLLARE
Teste bulloni parzialmente o totalmente scoperti
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Teste viti scoperte non accettabile
NOTE
Se presenti contattare il produttore
COSA CONTROLLARE
Integrità teste bulloni e filetti
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo / allentamento di alcune viti
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Nessun allentamento
Assenza di ruggine
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Manuale di Manutenzione
NOTE
Se presente contattare il produttore
01.02.02.A08 Scossalina
FREQUENZA
ispezione ogni 3 anni
COSA CONTROLLARE
Pulizia da detriti
AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo
LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Polvere / piccoli depositi isolati sono accettabili; depositi induriti o incrostati non sono accettabili
NOTE
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Manuale di Manutenzione
01.02.02.I01 Sostituzione
Cadenza: a guasto
Sostituzione degli elementi con altri di analoghe caratteristiche in caso di degrado e/o rottura delle parti.
Ogni elemento del giunto con l’esclusione delle zanche di ancoraggio, potrà essere sostituito senza compromettere le prestazioni
del giunto stesso.
La sostituzione, necessaria nel caso di un danno grave e permanente all’elemento del giunto, sarà decisa e concordata con l’Ufficio
Tecnico del produttore.
La procedura che segue è da considerarsi come traccia secondo l’esperienza di FIP Industriale, la più usuale, ma può essere
eseguita in modi diversi.
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 02
Smaltimento acque meteoriche
Le acque meteoriche di piattaforma, una volta convogliate dal canale di raccolta, vengono inviate al trattamento
dove subiranno un processo di grigliatura, sedimentazione e disoleazione, secondo le disposizioni della normativa
vigente; a valle dei trattamenti elencati, le acque meteoriche dovranno essere assimilabili ad acque bianche e
rientrare nei limiti disposti dal D.L. 152/2006 "Norma in materia ambientale" e potranno essere scaricate in mare
senza alcuna ulteriore manipolazione.
Unità Tecnologiche:
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
Con la deolazione vengono separati gli oli ed i grassi presenti nelle acque oltre ad altri materiali più leggeri dell'acqua. Infatti gli
oli ed i grassi riducono il fenomeno di depurazione in quanto le sostanze oleose impediscono il contatto dell'ossigeno con la
sostanza organica.
L'operazione di disoleare avviene in pozzetti rettangolari o circolari nei quali la velocità di trasferimento non deve essere elevata in
modo che le sostanze leggere tendono ad affiorare (tale tecnica prende il nome di flottazione). La flottazione può essere agevolata
mediante insufflazione, nella massa liquida, di aria dal basso.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.01.A02 Incrostazioni
Depositi di materiali solidi (grassi e oli) aderenti alla parete o alla struttura della vasca.
02.01.01.A04 Chiusini
Difetti di tenuta dei chiusini dei disoleatori.
02.01.01.A06 Galleggianti
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Manuale di Manutenzione
02.01.01.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Eseguire la pulizia delle pareti e del fondo delle vasche dai depositi di sabbia presenti.
• Ditte specializzate: Generico.
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Manuale di Manutenzione
I filtri a coalescenza hanno lo scopo di migliorare l'efficacia dei separatori d'idrocarburi; i materiali utilizzati sono il polietilene
(PE), PP o PVC.
La parola "coalescenza" significa "unione di due o più goccioline in una sola goccia".
Il filtro a coalescenza viene installato prima dell'uscita del separatore con lo scopo di permettere alle goccioline di aggregarsi le
une alle altre (fino a quando la grandezza delle gocce formate sia sufficiente per una rapida risalita).
I filtri a coalescenza sono composti da due corpi principali:
- il primo corpo (in genere di forma rettangolare) contiene i filtri propriamente detti che sono costituiti da una schiuma i cui pori
assicurano una coagulazione ottimale delle goccioline d'olio;
- il secondo corpo (in genere di forma cilindrica) porta l'acqua, senza idrocarburi, verso l'uscita.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.02.A02 Chiusini
Difetti di chiusura dei chiusini del disoleatore
02.01.02.A04 Galleggiante
Difetti di funzionamento del galleggiante di chiusura della vaschetta di raccolta grassi ed olii.
02.01.02.A05 Depositi
Accumuli di materiale di varia pezzatura all'interno dei filtri.
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Manuale di Manutenzione
02.01.02.I01 Asciugatura
Cadenza: ogni 16 mesi
Eseguire l'asciugatura del pannello filtrante con aria e azoto o vapore.
• Ditte specializzate: Idraulico.
02.01.02.I02 Lavaggio
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire il lavaggio in equicorrente del filtro a coalescenza con acqua e/o solventi.
• Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
Il funzionamento del pozzetto scolmatore avviene nel modo seguente: l’acqua di scarico raccolta dai pozzetti e dalle caditoie
arriverà al disoleatore, attraversando il pozzetto scolmatore (ossia il pozzetto a tre vie delle quali la terza via incanalerà l’acqua di
“ seconda pioggia “) ed affluirà nel dissabbiatore/disoleatore; per decantazione vengono separate sabbie, terricci e tutte le altre
materie sedimentabili trascinate dall’acqua, le quali si accumuleranno sul fondo vasca.
La successiva acqua in arrivo (ossia l’acqua di “seconda pioggia”) verrà incanalata direttamente nella condotta by-pass del
pozzetto scolmatore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.03.A01 Abrasione
Abrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale..
02.01.03.A02 Corrosione
Corrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale e dalle
aggressioni del terreno e delle acque freatiche.
02.01.03.A05 Intasamento
Incrostrazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, etc.
02.01.03.A06 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo del pozzetto che può causare una riduzione e/o interruzione della funzionalità dello stesso.
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Manuale di Manutenzione
laterali. Controllare tutte le zone nelle quali può verificarsi un accumulo di materiali di deposito.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi di sabbia; 2) Intasamento; 3) Difetti delle griglie; 4) Difetti ai raccordi o alle connessioni;
5) Sedimentazione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.01.03.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti scolmatori per asportare i fanghi di deposito ed eseguire un lavaggio della griglia con acqua a
pressione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
Le canalette di drenaggio sono dei dispositivi di intercettazione e scarico la cui sommità è costituita da una griglia e destinati a
ricevere le acque reflue e convogliarle, attraverso tubi, al trattattamento.
02.02.01.R02 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
Le canalette di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità
dell'impianto.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione delle canalette devono essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi di materiale
che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto.
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Manuale di Manutenzione
prodotti dalle condizioni di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.01.A03 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.
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Manuale di Manutenzione
02.02.01.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia delle canalette di drenaggio mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche provvedono allo sversamento dell'acqua nei pozzetti scolmatori e
da lì nelle vasche di disoleazione.
Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie
alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito
l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e
dal calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o
attraverso saldatura a 200 °C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti
pressati con filettatura interna a denti di sega.
ANOMALIE RISCONTRABILI
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Manuale di Manutenzione
02.02.02.A03 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
02.02.02.A04 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
02.02.02.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
02.02.02.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.
• Ditte specializzate: Idraulico.
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 03
Arredi di banchina
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Parabordi
° 03.02 Bitta di ormeggio
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
E' previsto il montaggio di parabordi cilindrici in gomma di dimensioni 1600 x 800 x 2000 e 800 x 400 x 1500
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.01.A01 Allentamento
Allentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.
03.01.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
03.01.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.
03.01.01.A04 Interruzione
Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.
03.01.01.A05 Rifollamento
Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad
errori progettuali e/o costruttivi.
03.01.01.A06 Rottura
Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.
03.01.01.A07 Strappamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.
03.01.01.A08 Tranciamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.
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Manuale di Manutenzione
03.01.01.I01 Ripristino
Cadenza: a guasto
Se durante la vita utile del singolo parabordo si dovessero riscontrare visivamente anomalie riguardanti l’ancoraggio di questo alla
banchina o il fissaggio degli elementi di collegamento, si dovrà intervenire ristabilendo le normali condizioni di efficienza del
parabordo stesso con la massima urgenza ai fini di evitare la totale compromissione dei parabordi limitrofi. Tale intervento non
presenta particolari difficoltà di esecuzione e potrà essere operato da personale qualificato referente alla Committenza. Requisiti:
Attrezzature finalizzate alla sicurezza dell’ormeggio delle imbarcazioni. E’ necessario che le attrezzature mantengano la loro
funzionalità.
E’ sufficiente un esame visionale dell’integrità ed efficienza funzionale dei dispositivi d’ormeggio e procedere ad eventuali
interventi di ripristino (es. verniciatura anticorrosione) o sostituzione.
Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe
caratteristiche. Rimozione di saldature difettose e realizzazione di nuove.
Cadenza: ogni 12 mesi o dopo eventuale incidente.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.02.01.A01 Allentamento
Allentamento degli elementi di giunti rispetto alle tenute di serraggio.
03.02.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
03.02.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente la bitta e materiale di serraggio.
03.02.01.A04 Rifollamento
Deformazione degli elementi di fissaggio predisposti, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura.
03.02.01.A05 Strappamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.
03.02.01.A06 Tranciamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.
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Manuale di Manutenzione
03.02.01.I01 Ripristino
Cadenza: a guasto
I normali interventi di manutenzione prevedono la riverniciatura delle bitte e di tutti gli accessori visibili, come protezione dagli
agenti atmosferici e dallo sfregamento delle cime di ormeggio delle navi in accosto per evitarne l'ossidazione. Se dall'esame visivo
emerge che si è già verificata anche una parziale ossidazione superficiale delle parti in questione, si provvederà alla rimozione
dello strato deteriorato ed al trattamento con vernice protettiva costituendo una pellicola continua e distribuita uniformemente. Tale
operazione per la sua semplicità e rapidità di esecuzione, non richiede l'intervento di personale specializzato. Se in seguito a
particolari condizioni metereologiche si ritiene che la bitta sia stata sollecitata dalla nave in ormeggio in modo grave, si dovrà
provvedere immediatamente all'esame diretto della bitta da parte di personale qualificato che diagnosticherà gli eventuali danni
subiti e stabilirà gli interventi necesari al ripristino della piena funzionalità. Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi.
Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe caratteristiche.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 04
Opere di fondazioni profonde
Unità Tecnologiche:
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Manuale di Manutenzione
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Manuale di Manutenzione
I pali di fondazione sono una tipologia di fondazioni profonde o fondazioni indirette che hanno lo scopo di trasmettere il carico
della sovrastruttura ad uno strato profondo e resistente del sottosuolo, attraverso terreni soffici e inadatti, ovvero di diffondere il
peso della costruzione a larghi strati di terreno capaci di fornire una sufficiente resistenza al carico. In particolare i pali trivellati
vengono realizzati per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo.
ANOMALIE RISCONTRABILI
04.01.01.A01 Cedimenti
Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della
fondazione.
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Manuale di Manutenzione
diagnosi e la verifica delle strutture, da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed
evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la
perpendicolarità dell'impalcato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 05
Opere di sostegno e contenimento
Unità Tecnologiche:
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Manuale di Manutenzione
05.01.R01 Stabilità
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le opere di sostegno e contenimento in fase d'opera dovranno garantire la stabilità in relazione al principio statico di
funzionamento.
Prestazioni:
Le prestazioni variano in funzione dei calcoli derivanti dalla spinta del terreno contro il palancolato, dalla geometria dello stesso
(profilo, dimensioni, ecc.) e dalle verifiche di stabilità.
Livello minimo della prestazione:
Essi variano in funzione delle verifiche di stabilità:
- al ribaltamento;
- allo scorrimento;
- allo schiacciamento;
- alla stabilità globale.
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Manuale di Manutenzione
Si tratta di strutture la cui funzione non si riduce soltanto a sostenere la spinta del terreno. Esse sono costituite da palancole
palo-AZ realizzate per infissione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
05.01.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
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Manuale di Manutenzione
Pagina 47
Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 06
Drenaggio Falda Calata 1
Nella nuova struttura della Calata 1 è presente un dreno orizzontale collocato a quota -0.90 m s.m.m. che drena le
acque della falda retrostante e le convoglia presso dei pozzetti dai quali hanno origine n°3 tubazioni che
attraversano il muro di banchina e le restituiscono a mare. In questo modo viene ripristinato l'attuale
"collegamento" della falda con il mare impedendo quindi che la presenza della nuova struttura di banchina modifichi
gli attuali livelli idrici sotterranei.
Unità Tecnologiche:
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Manuale di Manutenzione
Pagina 49
Manuale di Manutenzione
I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le
dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le
manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di
smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.
06.01.01.R03 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
I pozzetti del sistema di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità
dell'impianto.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti del sistema di drenaggio devono essere facilmente pulibili in modo da evitare
depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
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Manuale di Manutenzione
06.01.01.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.
06.01.01.A05 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
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Manuale di Manutenzione
06.01.01.I03 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque e dei pozzetti del sistema di drenaggio mediante asportazione dei
sedimenti/fanghi di deposito e lavaggio con acqua in pressione dei pozzetti e delle tubazioni.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 5
01.01 Sovrastruttura 6
01.01.01 Impalcato 7
01.01.02 Pacchetto Stradale 9
01.02 Dispositivi antisismici 10
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 11
01.02.02 Giunti sismici 15
03.01 Parabordi 34
03.01.01 Parabordi e collegamenti 35
03.02 Bitta di ormeggio 37
03.02.01 Bitta e collegamenti 38
IL TECNICO
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Comune di Taranto
Provincia di Taranto
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto
IL TECNICO
Pagina 1
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Di manutenibilità
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.02 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Di stabilità
01 - Sovrastruttura Banchina San Cataldo
01.01 - Sovrastruttura
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
01.01 Sovrastruttura
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
02.02.02.C02 Controllo: Controllo tenuta Controllo a vista ogni 12 mesi
02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi
02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi
03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
03.01 Parabordi
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Durabilità tecnologica
03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
03.01 Parabordi
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Funzionalità tecnologica
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.01 - Trattamento acque meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.01.01 Disoleatori
Pagina 7
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Olfattivi
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.02 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio
Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
Classe Requisiti
Visivi
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.02 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio
Pagina 9
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
INDICE
Elenco Classe di Requisiti:
Di manutenibilità pag. 2
Di stabilità pag. 3
Durabilità tecnologica pag. 6
Funzionalità tecnologica pag. 7
Olfattivi pag. 8
Visivi pag. 9
IL TECNICO
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Comune di Taranto
Provincia di Taranto
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto
IL TECNICO
Pagina 1
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Tutte le ispezioni devono essere registrate; così pure le eventuali non-conformità riscontrate,
possibilmente anche con registrazione fotografica e trasmesse, quando necessario, immediatamente al
produttore, il quale fornirà indicazioni sulle eventuali azioni da intraprendere. Dovrebbero essere
registrati i dettagli precisi relativi al deterioramento in modo che l’ispezione successiva possa rilevare
chiaramente la “progressione” in atto. Si dovrebbe tenere a mente che lo scopo dell’ispezione consiste
nell’identificare il deterioramento dell’apparecchio d’appoggio molto prima che esso diventi
pericoloso e garantire pertanto un intervento tempestivo per porvi rimedio. Pertanto gli eventuali
difetti con carattere di “progressione” devono essere fotografati in modo da documentare tale
progressione.
I livelli di accettabilità dei difetti sono indicati nel presente capitolo: trattasi di generici difetti
ipotizzabili nella vita utile dei singoli componenti dell’apparecchio d’appoggio. Qualsiasi altro difetto
non menzionato, o qualsiasi difetto eccessivo, dovrà essere notificato immediatamente al produttore,
che fornirà indicazioni sulle eventuali azioni da intraprendere.
Secondo il risultato dell’ispezione, deve essere intrapresa una delle seguenti azioni:
• nessuna azione;
• ulteriori misurazioni della capacità di movimento (con temperature estreme, carichi diversi,
etc.);
• ulteriori procedimenti di prova;
• riparazione (correzioni della posizione, sostituzione dell’intero apparecchio d’appoggio o
parti di esso, rinnovo o supplemento della protezione anticorrosione, sigillatura con malta, etc.).
Qualsiasi non-conformità rilevata durante un’ispezione deve essere trattata come descritto
nell'apposito paragrafo.
• Anomalie riscontrabili: 1) Aspetto della gomma; 2) Rotazione; 3) Spostamento; 4) Condizioni degli
elementi strutturali adiacenti; 5) Varie.
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
03.01.01 Parabordi e collegamenti
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Pagina 7
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 2
01.01 Sovrastruttura 2
01.01.01 Impalcato 2
01.01.02 Pacchetto Stradale 2
01.02 Dispositivi antisismici 2
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 2
01.02.02 Giunti sismici 3
03.01 Parabordi 5
03.01.01 Parabordi e collegamenti 5
03.02 Bitta di ormeggio 5
03.02.01 Bitta e collegamenti 5
IL TECNICO
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Comune di Taranto
Provincia di Taranto
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto
IL TECNICO
Pagina 1
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
5. Se necessario, sostituire i bulloni di ancoraggio.
6. Serrare i bulloni
7. Riapplicare il sigillante negli opportuni alloggiamenti.
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
03.01.01 Parabordi e collegamenti
Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
Pagina 7
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 2
01.01 Sovrastruttura 2
01.01.01 Impalcato 2
01.01.02 Pacchetto Stradale 2
01.02 Dispositivi antisismici 2
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 2
01.02.02 Giunti sismici 2
03.01 Parabordi 5
03.01.01 Parabordi e collegamenti 5
03.02 Bitta di ormeggio 5
03.02.01 Bitta e collegamenti 5
IL TECNICO
Pagina 9