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AUTORITA' PORTUALE DI TARANTO

RETTIFICA, ALLARGAMENTO ED ADEGUAMENTO STRUTTURALE


DELLA BANCHINA DI LEVANTE DEL MOLO SAN CATALDO
E DELLA CALATA 1 DEL PORTO DI TARANTO

PROGETTO ESECUTIVO

Titolo elaborato :

PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA

Scala:
1 0 0 1 4 E R 0 2 2 - 1 S I M
Committente: Mandataria
PROGETTISTI Mandante

Via Monte Zebio, 40 Via Flaminia Vecchia, 999


00195 ROMA Responsabile integrazione 00189 Roma
prestazioni specialistiche
Prof. Ing. Alberto NOLI
AUTORITA' PORTUALE DI TARANTO Coordinamento di progetto Coordinamento di progetto
Dott. Ing. Marco TARTAGLINI Dott.Ing. Francesco NICCHIARELLI
Gruppo di lavoro Gruppo di lavoro
Responsabile Unico del Procedimento:
Prof. Ing. Alessandro TOGNA Dott. Ing. Giovanni PIAZZA
Dott. Ing. Gaetano INTERNO'
Dott. Ing. Fabio CAPOZZI Dott. Arch. Felipe LOZANO LALINDE
Dott. Ing. Francesco LUPI Dott. Arch. Michela ROSSI
Dott. Ing. Giancarlo MILANA Dott. Arch. Maria ROVAGNA
Dott. Ing. Andrea SANZONE Dott. Geol. Michele TAROZZI
Dott. Ing. Alessio CAMUSI Dott. Geol. Maurizio LANZINI

22/06/2016 1 Ottemperanza osservazioni rapporto di ispezione C318-PE4-RI-0001-0 Lupi Tartaglini Togna

28/01/2016 0 EMISSIONE Lupi Tartaglini Togna

Rif. Dis. Data Rev. DESCRIZIONE Redatto: Controllato: Validato:

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senza autorizzazione scritta.
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Visto del Committente:


Comune di Taranto
Provincia di Taranto

PIANO DI MANUTENZIONE

MANUALE D'USO
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto

COMMITTENTE: Autorità Portuale di Taranto

Porto di Taranto, __________

IL TECNICO

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Manuale d'Uso

Comune di: Taranto


Provincia di: Taranto
Oggetto: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto

PREMESSE
Il piano di manutenzione dell'opera è stato redatto ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. 207/2010.
Esso è composto dai tre documenti operativi (Nuove Norme Tecniche delle Costruzioni 14/01/2008 e s.m.i.):
1. manuale d'uso;
2. manuale di manutenzione;
3. programma di manutenzione.

MANUALE D'USO

Il primo documento, si rivolge ai fruitori del bene, contIene le informazioni relative all'uso corretto "delle parti più
importanti del bene".
Lo scopo del manuale d'uso è evitare danni derivanti da un'utilizzazione impropria e far conoscere all'utente le
operazioni atte alla conservazione del bene.
La normativa parla di "parti più importanti del bene", indicando di fatto in questa fase di redazione dell'elaborato, la
necessità di "scomporre" l'opera.

MANUALE DI MANUTENZIONE

Il manuale di manutenzione fornisce "in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o
dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri
di assistenza o di servizio" (art. 38 c. 5).
Le parti più importanti del bene sono, dunque, le unità tecnologiche;
Tra i contenuti del manuale di manutenzione (che rispetto al manuale d'uso ha carattere più tecnico essendo rivolto
principalmente ad operatori specializzati), individuati al comma 6 dell'art. 38, troviamo "il livello minimo delle
prestazioni".
Un ulteriore aspetto del manuale di manutenzione è l'individuazione delle anomalie riscontrabili e la distinzione di
quelle manutenzioni eseguibili dall'utente da quelle eseguibili da personale specializzato.
L'individuazione delle anomalie è relativa a ciascun "elemento mantenibile" al fine di consentire al tecnico di
prescrivere anche cicli di controlli volti a rilevare l'eventuale insorgenza di tali anomalie.

PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

Il terzo ed ultimo documento del piano di manutenzione è il programma di manutenzione.


Il programma di manutenzione, è articolato secondo tre distinti sottoprogrammi:
a) il sottoprogramma delle prestazioni;
b) il sottoprogramma dei controlli;
c) il sottoprogramma degli interventi.

Il sottoprogramma delle prestazioni, "prende in esame, per classi di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle
sue parti nel corso del suo ciclo di vita."
Nei sottoprogrammi dei controlli e degli interventi, vengono definiti programma di controlli, verifiche ed
interventi (indicandone la cadenza temporale o "altrimenti prevista").

DESCRIZIONE DELL'OPERA

Aspetti generali
I due interventi costruttivi oggetto della progettazione, sono stati affrontati all'interno di una logica unitaria, ovvero
definendo un assetto urbano all'area di intervento nel suo complesso.

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Manuale d'Uso

La rettifica della banchina di levante del Molo San Cataldo si propone come "naturale" ampliamento ed integrazione
della banchina esistente.

Banchina di Levante del Molo San Cataldo


L'intervento prevede la rettifica del filo banchina esistente che viene allineato con quello dei tratti subito
precedente e successivo secondo le indicazioni del vigente piano regolatore portuale con conseguente allargamento
della banchina di levante. L'area dell'intervento si estende per circa 230 m., con una larghezza pari a circa 25 m.
Il progetto prevede la realizzazione di una banchina su pali con impalcato di spessore complessivo pari a 1.60 m
costituito da travi e piastre prefabbricate solidarizzate tra loro da un getto di completamento in c.a.. La quota
finale del rustico del piazzale è 2.80 m.
Per maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche e dimensionali dell'opera si rimanda agli elaborati grafici di
progetto, nonché alla relazione tecnica del progetto architettonico.

Banchina Calata 1
L'intervento prevede il rifodero della banchina esistente realizzata a massi sovrapposti.
Come si deduce dalle perizie tecniche messe a disposizione dall'Autorità Portuale di Taranto i massi realizzati in
calcestruzzo presentano un avanzato stato di degrado mentre nei piazzali retrostanti si osservano cedimenti diffusi
del piano campagna probabilmente dovuti alla fuoriuscita della parte fina del materiale di riempimento attraverso i
massi. Ciò ha addirittura portato l'Autorità Portuale a recintare l'area ed interdirne l'accesso in attesa dei lavori di
adeguamento.
La soluzione di progetto adottata per il consolidamento/recupero strutturale del muro di banchina consiste nella
realizzazione di un incapsulamento della banchina esistente attraverso la realizzazione di un telaio costituito lato
mare da pali di c.a. e palancole metalliche collegate attraverso una soletta di impalcato a singoli pali di c.a. posti
alle spalle del muro attuale.
Tale soluzione consente da un lato di non far gravare sul terrapieno a tergo della banchina i sovraccarichi variabili di
progetto riducendo la spinta del terreno sulla struttura e dall'altro di consentire che tali carichi siano direttamente
trasferiti al banco di argille caratterizzato da buoni parametri geomeccanici.
Al fine di riqualificare il fronte della banchina attuale tra la struttura di contenimento lato mare costituita dai pali e
dalle palancole ed il muro di banchina esistente è prevista la posa in opera di un geto di riempimento di
calcestruzzo che "collega" le due strutture e impedisce che in futuro si possano nuovamente verificare le perdite
delle frazioni fini del rilevato a tergo che hanno provocato la formazioni delle buche che attualmente pregiudicano
la funzionalità dell'opera.
Come evidenziato nelle premesse l'intervento di consolidazione/recupero strutturale della banchina esistente non
interessa l'intero sviluppo della calata ma si interrompe a circa 40 m dal suo limite nord immediatamente dopo la
stazione di rifornimento carburanti esistente.
Tale scelta è in parte motivata dal fatto che il tratto terminale della calata 1, che peraltro a causa delle modeste
quote dei fondali non può essere utilizzato per l'ormeggio delle navi commerciali, si trova in un buono stato di
conservazione e quindi non necessita di interventi di consolidamento, ed in parte dalla volontà di non interferire con
i serbatoi interrati della stazione di rifornimento che sono collocati all'interno di una vasca di c.a. posta a ridosso
del muro di banchina esistente e che quindi per consentire l'esecuzione dell'intervento di rifodero previsto
andrebbero rimossi.
Per maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche e dimensionali dell'opera si rimanda agli elaborati grafici di
progetto.

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Manuale d'Uso

Elenco dei Corpi d'Opera:

° 01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo

° 02 Smaltimento acque meteoriche

° 03 Arredi di banchina

° 04 Opere di fondazioni profonde

° 05 Opere di sostegno e contenimento

° 06 Drenaggio Falda Calata 1

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Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 01
Sovrastruttura Banchina San Cataldo
La rettifica del filo banchina esistente verrà realizzata con una banchina su pali, con impalcato di spessore
complessivo pari a 1.60 m costituito da travi e piastre prefabbricate solidarizzate tra loro da un getto di
completamento in c.a., che verrà allineata con i tratti subito precedente e successivo secondo le indicazioni del
vigente piano regolatore portuale con conseguente allargamento della banchina di levante. L'area dell'intervento si
estende per circa 230 m., con una larghezza pari a circa 25 m.
La quota finale del rustico del piazzale è 2.80 m.

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Sovrastruttura

° 01.02 Dispositivi antisismici

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.01


Sovrastruttura
La nuova sovrastruttura avrà uno spessore di 1.6 m ed estradosso a quota +2.80 m l.m.m.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 01.01.01 Impalcato
° 01.01.02 Pacchetto Stradale

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01


Impalcato
Unità Tecnologica: 01.01
Sovrastruttura

Gli impalcati sono costituiti da elementi con la dimensione della lunghezza prevalente rispetto alle altre due dimensioni. Essi sono
gettati in opera.

Modalità di uso corretto:


Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Prevedere ispezioni lungo lo sviluppo degli impalcati in particolare in prossimità dei
sistemi di appoggio.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Corrosione delle armature


Fenomeni di corrosione dovuti al contatto diretto delle armature con l'atmosfera esterna e quindi al decadimento dei materiali
metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) e/o in
conseguenza di altri fenomeni di degrado a carico del calcestruzzo e successivo interessamento delle parti metalliche.

01.01.01.A02 Degrado del cemento


Degrado del cemento che può manifestarsi attraverso la disgregazione delle parti e la comparsa a vista dei ferri di armatura per
effetti ed origini diverse (cicli di gelo e disgelo; reazione alcali-aggregati; attacco dei solfati; carbonatazione; abrasione).

01.01.01.A03 Distacco
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione
degli agenti atmosferici.

01.01.01.A04 Erosione superficiale


Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono
essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione
(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.01.A05 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare parte e/o l'intero spessore
dell'opera.

01.01.01.A06 Penetrazione di umidità


Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A07 Assenza di drenaggio


Drenaggio delle acque meteoriche insufficiente e/o occlusione dei sistemi di smaltimento.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.02


Pacchetto Stradale
Unità Tecnologica: 01.01
Sovrastruttura

Si tratta del pacchetto di finitura realizzato sopra la soletta di calcestruzzo gettato in opera composto da uno strato di tappetino
d'usura e strato di binder.

Modalità di uso corretto:


Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare l'assenza di fenomeni di degrado a carico dei materiali
costituenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.

01.01.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.02


Dispositivi antisismici
Si tratta di dispositivi impiegati per isolare la struttura portante delle costruzioni (edifici, ponti, ecc.) dagli effetti di un sisma.
Attraverso un controllo strutturale di tipo passivo essi assicurano un adeguato livello di protezione delle strutture dagli eventuali
effetti negativi che potrebbero manifestarsi in conseguenza di eventi sismici. Essi possono ridurre gli stati di sollecitazione sulle
costruzioni che a causa delle forze d’inerzia il sisma può trasmettere attraverso il terreno e quindi alle fondazioni delle costruzioni
e conseguentemente alle sovrastrutture. La riduzione delle forze d’inerzia equivale a diminuire sostanzialmente le accelerazioni
trasmesse. Tale tecnica consiste nell'inserimento tra la struttura e le fondazioni di opportuni dispositivi con elevata flessibilità
orizzontale e invece rigidi in direzione verticale. L’inserimento di tali dispositivi consente di ottenere l’amplificazione del periodo
proprio di vibrare della struttura per allontanarlo dalla zona dello spettro di risposta con maggiori accelerazioni. La struttura si
mantiene quindi sostanzialmente in campo elastico preservandone la sua funzionalità.
Esistono diverse tipologie di dispositivi antisismici il cui impiego varia a seconde delle problematiche affrontate.
I dispositivi antisismici, così come definiti nella norma, sono tipicamente utilizzati per realizzare sistemi di isolamento sismico,
negli edifici, nei ponti e in altri tipi di costruzioni e sistemi di dissipazione di energia, che negli edifici sono costituiti quasi
sempre da controventi che incorporano dispositivi dissipativi. Alcuni tipi di dispositivi sono, inoltre, utilizzati per variare
favorevolmente lo schema strutturale, congiuntamente o indipendentemente dai suddetti sistemi, introducendo vincoli temporanei
che entrano in funzione, o interrompono la loro funzione di vincolo, in presenza di azioni sismiche.
La progettazione dei dispositivi antisismici e la definizione delle loro prestazioni deve tener conto delle azioni loro applicate nelle
normali condizioni di servizio, affinché possano non creare problemi alla costruzione in tali condizioni e presentarsi in piena
efficienza funzionale in caso di terremoto. In particolare la capacità di spostamento di tutti i dispositivi deve tener conto degli
effetti termici sulla struttura nel quale il dispositivo è inserito, i cui spostamenti indotti dovranno essere sommati a quelli prodotti
dal terremoto di progetto.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato
° 01.02.02 Giunti sismici

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01


Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato
Unità Tecnologica: 01.02
Dispositivi antisismici

Apparecchi d’appoggio in elastomero armato serie NEOARM forniti dalla FIP Industriale per impalcati e strutture da ponte e/o
viadotti.
Si tratta di dispositivi costituiti da un blocco in elastomero nel quale vengono inseriti su più strati dei lamierini in acciaio
vulcanizzati a caldo alla gomma. Lo scopo principale è di ridurre al minimo il rigonfiamento e lo scivolamento della gomma sotto
carico.
Essi possono essere considerati dispositivi intermedi tra gli apparecchi di tipo fisso e quelli di tipo mobile. Infatti la loro tecnologia
permette traslazioni in qualunque direzione del piano e contemporaneamente generano spinte orizzontali di intensità
proporzionale alle traslazioni stesse.
Le rotazioni attorno ad un asse orizzontale qualsiasi sono consentite dalla deformabilità della gomma.
Sono appoggi di semplice costruzione e messa in opera, ben resistenti agli agenti atmosferici, leggeri e non richiedono
manutenzione.

Modalità di uso corretto:


Le modalità di uso corretto devono necessariamente tener conto di quanto prescritto nella scheda tecnica del prodotto che il
fornitore dovrà produrre oltre che di quanto previsto dalla normativa vigente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Perdità di funzionalità dei componenti


Perdita dei requisiti di flessibilità orizzontale e di rigidezza verticale dovuta a cause diverse (fine del ciclo di vita dei componenti,
eventi sismici particolari, ecc.).

01.02.01.A02 Rottura dei componenti


Rottura dei componenti interni ai dispositivi con relative perdite prestazionali ed inefficacia degli stessi nella risoluzione delle
problematiche per cui installati.

01.02.01.A03 Usura dei componenti


Perdita dei requisiti prestazionali dovuti ad usura dei componenti utilizzati.

01.02.01.A04 Aspetto della gomma


FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Crepe, protuberanze degli strati di gomma

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Lievi protuberanze degli stati di gomma compresi fra i lamierini di rinforzo interni sono da considerarsi corrette nel normale
esercizio dell’appoggio elastomerico. A parte queste, il dispositivo dovrebbe essere liscio ed esente da difetti. Protuberanze
irregolari indicano armature interne mal collocate o un carico verticale eccessivo sull’apparecchio d’appoggio

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti

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Manuale d'Uso

NOTE
Se necessario contattare il Produttore

01.02.01.A05 Spostamento
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Posizione relativa tra le superfici superiore ed inferiore

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
1) Eventuali movimenti residui, o di altro tipo, indicati dal progettista
2) Nessuna anomalia nella posizione reciproca

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ridurre o annullare eventuali spostamenti residui non previsti mediante ricentraggio dei dispositivi (DM_14/01/2008 § 7.10.4.1)

NOTE
Se necessario contattare il Produttore

01.02.01.A06 Rotazione
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Spazio libero di rotazione

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Eventuali rotazioni indicate dal progettista

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'

NOTE
Se necessario contattare il Produttore

01.02.01.A07 Condizioni degli elementi strutturali adiacenti


FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Fessure nel materiale di allettamento / cedimenti

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti della struttura per possibili anomalie

NOTE
In molti casi la prima indicazione del malfunzionamento di un apparecchio d’appoggio è l’insorgere di danni alle strutture
adiacenti. È pertanto importante controllare anche le strutture adiacenti ad ogni ispezione degli apparecchi d’appoggio e riportarne
lo stato.

01.02.01.A08 Varie
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

Pagina 11
Manuale d'Uso

COSA CERCARE
Anomalie non preventivate, sporcizia, ecc.

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti della struttura per possibili anomalie

NOTE
Qualsiasi condizione anomala di interesse non richiamata da uno specifico capoverso deve comunque essere segnalata e registrata.
Si dovrebbero anche fare dei commenti, qualora questi possano aiutare nell’interpretazione dei dati raccolti nell’ispezione o, nel
momento in cui è stata eseguita un’ispezione successiva, guidare l’ispettore verso i possibili punti di debolezza.

Pagina 12
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.02


Giunti sismici
Unità Tecnologica: 01.02
Dispositivi antisismici

I giunti sismici sono costituiti da l’interruzione della continuità di un'opera, per evitare, durante un eventuale azione del sisma, il
martellamento tra strutture contigue aventi comportamento sismico sensibilmente diverso. La realizzazione di giunti può essere
opportuna nei casi di strutture adiacenti con marcate differenze di altezza che possano martellare e quindi dar luogo a
concentrazioni di danno in corrispondenza del punto di contatto con la sommità della struttura più bassa.

Modalità di uso corretto:


Le modalità di uso corretto devono necessariamente tener conto di quanto prescritto nella scheda tecnica del prodotto che il
fornitore dovrà produrre oltre che di quanto previsto dalla normativa vigente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.

01.02.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.

01.02.02.A03 Generica
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Integrità del sistema e corretto allineamento degli elementi in gomma

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di danni

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Sostituire elemento gomma

NOTE
Contattare il produttore

01.02.02.A04 Movimento
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Movimento rispetto a punto “zero”

Pagina 13
Manuale d'Uso

AZIONI E STRUMENTI
Metro a nastro

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Movimento nell’ambito del movimento consentito dal giunto

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti

NOTE
Se molto diverso dal movimento nominale del giunto, contattare il produttore

01.02.02.A05 Masselli betoncino fibro-rinforzato


FREQUENZA
Ispezione ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Fessurazioni / Distacchi

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di fessurazioni / Assenza di distacchi

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Controllare con l’Impresa

NOTE
Se presenti contattare il produttore

01.02.02.A06 Sigillante viti


FREQUENZA
Ispezione ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Teste bulloni parzialmente o totalmente scoperti

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Teste viti scoperte non accettabile

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Controllare con l’Impresa

NOTE
Se presenti contattare il produttore

01.02.02.A07 Bulloni ancoraggio


FREQUENZA
ispezione ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Integrità teste bulloni e filetti

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo / allentamento di alcune viti

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Manuale d'Uso

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Nessun allentamento
Assenza di ruggine

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Avvitamento o sostituzione dei bulloni

NOTE
Se presente contattare il produttore

01.02.02.A08 Scossalina
FREQUENZA
ispezione ogni 3 anni

COSA CONTROLLARE
Pulizia da detriti

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Polvere / piccoli depositi isolati sono accettabili; depositi induriti o incrostati non sono accettabili

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Rimuovere un elemento
Lavare con acqua in pressione

NOTE

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Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 02
Smaltimento acque meteoriche
Le acque meteoriche di piattaforma, una volta convogliate dal canale di raccolta, vengono inviate al trattamento
dove subiranno un processo di grigliatura, sedimentazione e disoleazione, secondo le disposizioni della normativa
vigente; a valle dei trattamenti elencati, le acque meteoriche dovranno essere assimilabili ad acque bianche e
rientrare nei limiti disposti dal D.L. 152/2006 "Norma in materia ambientale" e potranno essere scaricate in mare
senza alcuna ulteriore manipolazione.

Unità Tecnologiche:

° 02.01 Trattamento acque meteoriche

° 02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.01


Trattamento acque meteoriche
Oggi esistono tecnologie sviluppate e ampiamente testate che ci permettono di pensare al ciclo delle acque come ad un vero e
proprio ciclo integrato dove la qualità e la disponibilità delle acque primarie si lega alla qualità e disponibilità delle acque
piovane. Con il termine “ acque di prima pioggia “ vengono definite le quantità di acqua piovana precipitata nei primi 15 minuti
dell’evento meteorico; per tali quantità viene definito un valore di riferimento di 5 mm, uniformemente presenti sull’intera
superficie.
Il trattamento delle acque di prima pioggia prevede un sistema di grigliatura, dissabbiatura e disoleatura. Le acque di prima
pioggia vengono convogliate tramite un pozzetto di by-pass (detto anche separatore acque di prima pioggia dalle acque di seconda
pioggia) in apposite vasche dette di prima pioggia. Il funzionamento del sistema di trattamento prevede 3 fasi distinte:
- separare tramite un pozzetto scolmatore le prime acque meteoriche, che risultano inquinate, dalle seconde.
- accumulare temporaneamente le prime acque meteoriche molto inquinate perché dilavano le strade ed i piazzali, per permettere,
durante il loro temporaneo stoccaggio, la sedimentazione delle sostanze solide;
- convogliare le acque temporaneamente stoccate ad una unità di trattamento per la separazione degli idrocarburi.
Nella pratica corrente, le acque di prima pioggia vengono separate da quelle successive (seconda pioggia) e rilanciate all’unità di
trattamento ( disoleatori ) tramite un serbatoio di accumulo interrato tale da contenere tutta la quantità di acque meteoriche di
dilavamento risultante dai primi 5mm di pioggia caduta sulla superficie scolante di pertinenza dell’impianto. Il serbatoio è
preceduto da un pozzetto separatore che contiene al proprio interno uno stramazzo su cui sfiorano le acque di seconda pioggia dal
momento in cui il pelo libero dell’acqua nel bacino raggiunge il livello della soglia dello stramazzo. Nel serbatoio è installata una
pompa di svuotamento che viene attivata automaticamente dal quadro elettrico tramite un microprocessore che
elabora il segnale di un sensore ad umido installato sulla condotta di immissione del pozzetto. Alla fine della precipitazione, la
sonda invia un segnale al quadro elettrico il quale avvia la pompa di rilancio dopo un intervallo di tempo prestabilito meno il
tempo di svuotamento previsto.
Se durante tale intervallo inizia una nuova precipitazione, la sonda riazzera il tempo di attesa. Una volta svuotato il bacino,
l’interruttore di livello disattiva la pompa e il sistema si rimette in situazione di attesa.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 02.01.01 Disoleatori
° 02.01.02 Filtro a coalescenza
° 02.01.03 Pozzetto scolmatore

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.01


Disoleatori
Unità Tecnologica: 02.01
Trattamento acque meteoriche

Con la deolazione vengono separati gli oli ed i grassi presenti nelle acque oltre ad altri materiali più leggeri dell'acqua. Infatti gli
oli ed i grassi riducono il fenomeno di depurazione in quanto le sostanze oleose impediscono il contatto dell'ossigeno con la
sostanza organica.
L'operazione di disoleare avviene in pozzetti rettangolari o circolari nei quali la velocità di trasferimento non deve essere elevata
in modo che le sostanze leggere tendono ad affiorare (tale tecnica prende il nome di flottazione). La flottazione può essere
agevolata mediante insufflazione, nella massa liquida, di aria dal basso.

Modalità di uso corretto:


I separatori di oli e grassi presenti nell'acqua trovano applicazione nel trattamento delle acque meteoriche o di lavaggio di:
piazzali di sosta, aree di lavaggio automezzi, parcheggi coperti e scoperti, officine meccaniche. Questi impianti devono essere
realizzati in modo tale che non possa fuoriuscire acqua contaminata. I disoleatori possono essere dotati di sistema di allarme per
avvisare quando la vaschetta di raccolta degli oli risulta piena.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 Depositi di sabbia


Accumulo di sabbia dovuto alla eccessiva velocità del liquido nel dissabbiatore.

02.01.01.A02 Incrostazioni
Depositi di materiali solidi (grassi e oli) aderenti alla parete o alla struttura della vasca.

02.01.01.A03 Anomalie allarme


Difetti di funzionamento della centralina di segnalazione allarmi.

02.01.01.A04 Chiusini
Difetti di tenuta dei chiusini dei disoleatori.

02.01.01.A05 Inserto a coalescenza


Difetti di tenuta dell'elemento a coalescenza.

02.01.01.A06 Galleggianti
Difetti di funzionamento del galleggiante di chiusura della vasca.

02.01.01.A07 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.

02.01.01.A08 Setticità delle acque


Alterazione eccessiva del valore del Ph della acque per cui si verificano cattivi odori.

Pagina 18
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.02


Filtro a coalescenza
Unità Tecnologica: 02.01
Trattamento acque meteoriche

I filtri a coalescenza hanno lo scopo di migliorare l'efficacia dei separatori d'idrocarburi; i materiali utilizzati sono il polietilene
(PE), PP o PVC.
La parola "coalescenza" significa "unione di due o più goccioline in una sola goccia".
Il filtro a coalescenza viene installato prima dell'uscita del separatore con lo scopo di permettere alle goccioline di aggregarsi le
une alle altre (fino a quando la grandezza delle gocce formate sia sufficiente per una rapida risalita).
I filtri a coalescenza sono composti da due corpi principali:
- il primo corpo (in genere di forma rettangolare) contiene i filtri propriamente detti che sono costituiti da una schiuma i cui pori
assicurano una coagulazione ottimale delle goccioline d'olio;
- il secondo corpo (in genere di forma cilindrica) porta l'acqua, senza idrocarburi, verso l'uscita.

Modalità di uso corretto:


Il materiale filtrante può essere pulito, sciacquato o sostituito. Una corda o una maniglia permette di togliere facilmente il filtro dal
suo supporto. L'acqua che rimane da quest’operazione è carica d'idrocarburi e dovrà essere trattata di conseguenza. In pratica, si
consiglia di pulire il filtro durante la vuotatura del dissabbiatore e del separatore, almeno due volte all'anno.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.02.A01 Segnalazione allarmi


Difetti di funzionamento della centralina di segnalazione allarmi.

02.01.02.A02 Chiusini
Difetti di chiusura dei chiusini del disoleatore

02.01.02.A03 Inserto a coalescenza


Difetti di tenuta dell'elemento a coalescenza

02.01.02.A04 Galleggiante
Difetti di funzionamento del galleggiante di chiusura della vaschetta di raccolta grassi ed olii.

02.01.02.A05 Depositi
Accumuli di materiale di varia pezzatura all'interno dei filtri.

02.01.02.A06 Depositi di sabbia


Accumulo di sabbia dovuto alla eccessiva velocità del liquido nel dissabbiatore.

02.01.02.A07 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.

Pagina 19
Manuale d'Uso

02.01.02.A08 Setticità delle acque


Alterazione eccessiva del valore del Ph della acque per cui si verificano cattivi odori.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.03


Pozzetto scolmatore
Unità Tecnologica: 02.01
Trattamento acque meteoriche

Il funzionamento del pozzetto scolmatore avviene nel modo seguente: l’acqua di scarico raccolta dai pozzetti e dalle caditoie
arriverà al disoleatore, attraversando il pozzetto scolmatore (ossia il pozzetto a tre vie delle quali la terza via incanalerà l’acqua di
“ seconda pioggia “) ed affluirà nel dissabbiatore/disoleatore; per decantazione vengono separate sabbie, terricci e tutte le altre
materie sedimentabili trascinate dall’acqua, le quali si accumuleranno sul fondo vasca.
La successiva acqua in arrivo (ossia l’acqua di “seconda pioggia”) verrà incanalata direttamente nella condotta by-pass del
pozzetto scolmatore.

Modalità di uso corretto:


Dopo aver effettuato l’installazione, controllare il buon funzionamento del bypass, procedere alla rimozione dei materiali inerti
presenti nel pozzetto almeno una volta all’anno

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.03.A01 Abrasione
Abrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale..

02.01.03.A02 Corrosione
Corrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale e dalle
aggressioni del terreno e delle acque freatiche.

02.01.03.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni


Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.01.03.A04 Difetti delle griglie


Rottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbie e pietrame.

02.01.03.A05 Intasamento
Incrostrazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, etc.

02.01.03.A06 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo del pozzetto che può causare una riduzione e/o interruzione della funzionalità dello stesso.

02.01.03.A07 Depositi di sabbia


Accumulo eccessivo di sabbia nel canale di grigliatura dovuto alla bassa velocità del liquido nel canale.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.02


Impianto di smaltimento acque meteoriche
Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta,
convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito. L'impianto di smaltimento acque meteoriche è costituito da:
- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, canalette di drenaggio, ecc.);
- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento;
I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali:
- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti , ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) , ecc.;
- i tubi di convogliamento dei collettori devono rispondere, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 02.02.01 Canalette di drenaggio
° 02.02.02 Tubazioni in polietilene

Pagina 22
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.01


Canalette di drenaggio
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto di smaltimento acque
meteoriche

Le canalette di drenaggio sono dei dispositivi di intercettazione e scarico la cui sommità è costituita da una griglia e destinati a
ricevere le acque reflue e convogliarle, attraverso tubi, al trattattamento.

Modalità di uso corretto:


Controllare la funzionalità delle canalette di drenaggio ed eliminare eventuali depositi e detriti di materiale ed altre ostruzioni
che
possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche.
È necessario verificare e valutare la prestazione delle canalette durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori
e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:
- prova di tenuta all'acqua;
- prova di infiltrazione;
- esame a vista;
- tenuta agli odori.
Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i
materiali,
la classificazione in base al carico.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.01.A01 Difetti ai raccordi o alle tubazioni


Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.01.A02 Difetti delle griglie


Rottura delle griglie delle canalette di drenaggio o griglie difettose, griglie rotte, incrinate, mal posate o sporgenti.

02.02.01.A03 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.

02.02.01.A04 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli.

02.02.01.A05 Deposito superficiale


Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

02.02.01.A06 Errori di pendenza


Errore nel calcolo della pendenza rispetto alla superficie di drenaggio, alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di
riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

02.02.01.A07 Difetti dei chiusini

Pagina 23
Manuale d'Uso

Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.

Pagina 24
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.02


Tubazioni in polietilene
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto di smaltimento acque
meteoriche

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche provvedono allo sversamento dell'acqua nei pozzetti scolmatori e
da lì nelle vasche di disoleazione.
Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie
alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito
l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e
dal calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o
attraverso saldatura a 200 °C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti
pressati con filettatura interna a denti di sega.

Modalità di uso corretto:


Il diametro interno, lo spessore della parete, la lunghezza interna della canna e le caratteristiche geometriche del giunto devono
essere conformi alla documentazione di fabbrica. I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto delle
acque reflue devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità.
Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi
con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.02.A01 Accumulo di grasso


Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.02.02.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni


Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.02.A03 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.02.02.A04 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.02.02.A05 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli.

02.02.02.A06 Penetrazione di radici


Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.02.02.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

Pagina 25
Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 03
Arredi di banchina
Unità Tecnologiche:

° 03.01 Parabordi

° 03.02 Bitta di ormeggio

Pagina 26
Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.01


Parabordi
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.01.01 Parabordi e collegamenti

Pagina 27
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.01


Parabordi e collegamenti
Unità Tecnologica: 03.01
Parabordi

E' previsto il montaggio di parabordi cilindrici in gomma di dimensioni 1600 x 800 x 2000 e 800 x 400 x 1500

Modalità di uso corretto:


Per il corretto funzionamento del singolo parabordo e per evitarne un fatale sovraccarico, è necessario che siano in condizioni di
conservazione ottimali anche quelli limitrofi. I danneggiamenti dei sistemi di collegamento devono essere immediatamente
ripristinati per evitare reazioni anomale sul parabordo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 Allentamento
Allentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.

03.01.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).

03.01.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

03.01.01.A04 Interruzione
Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

03.01.01.A05 Rifollamento
Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad
errori progettuali e/o costruttivi.

03.01.01.A06 Rottura
Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

03.01.01.A07 Strappamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

03.01.01.A08 Tranciamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

Pagina 28
Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.02


Bitta di ormeggio
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.02.01 Bitta e collegamenti

Pagina 29
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.02.01


Bitta e collegamenti
Unità Tecnologica: 03.02
Bitta di ormeggio

E' prevista l'installazione di bitte di ormeggio da 100 ton e 50 ton.

Modalità di uso corretto:


Per il corretto uso delle bitte si raccomanda di non sollecitarle con sforzi superiori a quelli previsti dalle schede tecniche.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.02.01.A01 Allentamento
Allentamento degli elementi di giunti rispetto alle tenute di serraggio.

03.02.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).

03.02.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente la bitta e materiale di serraggio.

03.02.01.A04 Rifollamento
Deformazione degli elementi di fissaggio predisposti, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura.

03.02.01.A05 Strappamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

03.02.01.A06 Tranciamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

Pagina 30
Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 04
Opere di fondazioni profonde
Unità Tecnologiche:

° 04.01 Opere di fondazioni profonde

Pagina 31
Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 04.01


Opere di fondazioni profonde
Si definiscono fondazioni profonde o fondazioni indirette quella classe di fondazioni realizzate con il raggiungimento di
profondità considerevoli rispetto al piano campagna. Prima di realizzare opere di fondazioni profonde provvedere ad un accurato
studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto
geologico in cui questa si andrà a collocare.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 04.01.01 Pali trivellati

Pagina 32
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.01


Pali trivellati
Unità Tecnologica: 04.01
Opere di fondazioni profonde

I pali di fondazione sono una tipologia di fondazioni profonde o fondazioni indirette che hanno lo scopo di trasmettere il carico
della sovrastruttura ad uno strato profondo e resistente del sottosuolo, attraverso terreni soffici e inadatti, ovvero di diffondere il
peso della costruzione a larghi strati di terreno capaci di fornire una sufficiente resistenza al carico. In particolare i pali trivellati
vengono realizzati per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo.

Modalità di uso corretto:


L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto
e/o cedimenti strutturali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.01.A01 Cedimenti
Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della
fondazione.

04.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti


Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

04.01.01.A03 Non perpendicolarità dell'impalcato


Non perpendicolarità dell'impalcato a causa di dissesti o eventi di natura diversa.

Pagina 33
Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 05
Opere di sostegno e contenimento
Unità Tecnologiche:

° 05.01 Opere di sostegno e contenimento

Pagina 34
Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 05.01


Opere di sostegno e contenimento
Sono così definite le unità tecnologiche e/o l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal
terreno e/o da eventuali movimenti franosi. Tali strutture vengono generalmente classificate in base al materiale con il quale
vengono realizzate, al principio statico di funzionamento o alla loro geometria.
In particolare il coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria del paramento del muro e dei terreni
retrostanti, nonché dalle caratteristiche meccaniche dei terreni e del contatto terramuro.
Nel caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla
condizione di spinta attiva.
Per la distribuzione delle pressioni interstiziali occorre fare riferimento alle differenti condizioni che possono verificarsi nel tempo
in dipendenza, ad esempio, dell’intensità e durata delle precipitazioni, della capacità drenante del terreno, delle caratteristiche e
della efficienza del sistema di drenaggio.
Le azioni sull’opera devono essere valutate con riferimento all’intero paramento di monte, compreso il basamento di fondazione.
Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione
della resistenza del terreno interagente con le opere (GEO) e al raggiungimento della resistenza degli elementi che compongono le
opere stesse (STR).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio

Pagina 35
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 05.01.01


Palancole Metalliche in acciaio
Unità Tecnologica: 05.01
Opere di sostegno e contenimento

Si tratta di strutture la cui funzione non si riduce soltanto a sostenere la spinta del terreno. Esse sono costituite da palancole
palo-AZ realizzate per infissione.

Modalità di uso corretto:


Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti
(fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.). In fase di progettazione definire con precisione la spinta "S" derivante dalla
massa di terra e le relative componenti. Verificare le condizioni di stabilità relative:
- al ribaltamento;
- allo scorrimento;
- allo schiacciamento;
- alla stabilità globale.
In particolare per i rivestimenti inerbati provvedere al taglio della vegetazione in eccesso.

ANOMALIE RISCONTRABILI

05.01.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).

05.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti


Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

05.01.01.A03 Fenomeni di schiacciamento


Fenomeni di schiacciamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in
conseguenza di errori di progettazione strutturale.

05.01.01.A04 Principi di ribaltamento


Fenomeni di ribaltamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza
di errori di progettazione strutturale.

05.01.01.A05 Principi di scorrimento


Fenomeni di scorrimento della struttura di sostegno (scorrimento terra-muro;scorrimento tra sezioni contigue orizzontali interne)
in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale.

Pagina 36
Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 06
Drenaggio Falda Calata 1
Nella nuova struttura della Calata 1 è presente un dreno orizzontale collocato a quota -0.90 m s.m.m. che drena le
acque della falda retrostante e le convoglia presso dei pozzetti dai quali hanno origine n°3 tubazioni che
attraversano il muro di banchina e le restituiscono a mare. In questo modo viene ripristinato l'attuale
"collegamento" della falda con il mare impedendo quindi che la presenza della nuova struttura di banchina
modifichi gli attuali livelli idrici sotterranei.

Unità Tecnologiche:

° 06.01 Dreno in ghiaia

Pagina 37
Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 06.01


Dreno in ghiaia
Il dreno in ghiaietto siliceo assicura la captazione, il trasporto o e la restituzione dell'acqua di falda al mare. Il trasporto dell'acqua
di falda intercettata dal dreno è assicurata dalla presenza, all'interno del dreno stesso, di tubazioni in pead fessurate.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 06.01.01 Pozzetti

Pagina 38
Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 06.01.01


Pozzetti
Unità Tecnologica: 06.01
Dreno in ghiaia

I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le
dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le
manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di
smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.

Modalità di uso corretto:


L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di
fessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.01.A01 Cavillature superficiali


Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.

06.01.01.A02 Deposito superficiale


Deposito di materiale vario (polvere, radici, terreno, ecc.) sulla parte superiore dei pozzetti.

06.01.01.A03 Difetti dei chiusini


Difetti di apertura e chiusura dei chiusini dovuti a presenza di terreno, polvere, grassi, ecc..

06.01.01.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.

06.01.01.A05 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

06.01.01.A06 Erosione superficiale


Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.

06.01.01.A07 Esposizione dei ferri di armatura


Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura,dovuti a fenomeni di corrosione per
l'azione degli agenti atmosferici.

06.01.01.A08 Penetrazione di umidità


Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

Pagina 39
Manuale d'Uso

06.01.01.A09 Presenza di vegetazione


Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

06.01.01.A10 Odori Sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli.

06.01.01.A11 Deposito Sedimenti


Deposito di sedimenti/fanghi all'interno del pozzetto.

Pagina 40
Manuale d'Uso

INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 5

01.01 Sovrastruttura 6
01.01.01 Impalcato 7
01.01.02 Pacchetto Stradale 8
01.02 Dispositivi antisismici 9
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 10
01.02.02 Giunti sismici 13

02 Smaltimento acque meteoriche pag. 16

02.01 Trattamento acque meteoriche 17


02.01.01 Disoleatori 18
02.01.02 Filtro a coalescenza 19
02.01.03 Pozzetto scolmatore 21
02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche 22
02.02.01 Canalette di drenaggio 23
02.02.02 Tubazioni in polietilene 25

03 Arredi di banchina pag. 26

03.01 Parabordi 27
03.01.01 Parabordi e collegamenti 28
03.02 Bitta di ormeggio 29
03.02.01 Bitta e collegamenti 30

04 Opere di fondazioni profonde pag. 31

04.01 Opere di fondazioni profonde 32


04.01.01 Pali trivellati 33

05 Opere di sostegno e contenimento pag. 34

05.01 Opere di sostegno e contenimento 35


05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio 36

06 Drenaggio Falda Calata 1 pag. 37

06.01 Dreno in ghiaia 38


06.01.01 Pozzetti 39

IL TECNICO

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Comune di Taranto
Provincia di Taranto

PIANO DI MANUTENZIONE

MANUALE DI
MANUTENZIONE
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto

COMMITTENTE: Autorità Portuale di Taranto

Porto di Taranto, __________

IL TECNICO

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Manuale di Manutenzione

Comune di: Taranto


Provincia di: Taranto
Oggetto: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto

PREMESSE
Il piano di manutenzione dell'opera è stato redatto ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. 207/2010.
Esso è composto dai tre documenti operativi (Nuove Norme Tecniche delle Costruzioni 14/01/2008 e s.m.i.):
1. manuale d'uso;
2. manuale di manutenzione;
3. programma di manutenzione.

MANUALE D'USO

Il primo documento, si rivolge ai fruitori del bene, contIene le informazioni relative all'uso corretto "delle parti più
importanti del bene".
Lo scopo del manuale d'uso è evitare danni derivanti da un'utilizzazione impropria e far conoscere all'utente le
operazioni atte alla conservazione del bene.
La normativa parla di "parti più importanti del bene", indicando di fatto in questa fase di redazione dell'elaborato, la
necessità di "scomporre" l'opera.

MANUALE DI MANUTENZIONE

Il manuale di manutenzione fornisce "in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o
dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri
di assistenza o di servizio" (art. 38 c. 5).
Le parti più importanti del bene sono, dunque, le unità tecnologiche;
Tra i contenuti del manuale di manutenzione (che rispetto al manuale d'uso ha carattere più tecnico essendo rivolto
principalmente ad operatori specializzati), individuati al comma 6 dell'art. 38, troviamo "il livello minimo delle
prestazioni".
Un ulteriore aspetto del manuale di manutenzione è l'individuazione delle anomalie riscontrabili e la distinzione di
quelle manutenzioni eseguibili dall'utente da quelle eseguibili da personale specializzato.
L'individuazione delle anomalie è relativa a ciascun "elemento mantenibile" al fine di consentire al tecnico di
prescrivere anche cicli di controlli volti a rilevare l'eventuale insorgenza di tali anomalie.

PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

Il terzo ed ultimo documento del piano di manutenzione è il programma di manutenzione.


Il programma di manutenzione, è articolato secondo tre distinti sottoprogrammi:
a) il sottoprogramma delle prestazioni;
b) il sottoprogramma dei controlli;
c) il sottoprogramma degli interventi.

Il sottoprogramma delle prestazioni, "prende in esame, per classi di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle
sue parti nel corso del suo ciclo di vita."
Nei sottoprogrammi dei controlli e degli interventi, vengono definiti programma di controlli, verifiche ed
interventi (indicandone la cadenza temporale o "altrimenti prevista").

DESCRIZIONE DELL'OPERA

Aspetti generali
I due interventi costruttivi oggetto della progettazione, sono stati affrontati all'interno di una logica unitaria, ovvero
definendo un assetto urbano all'area di intervento nel suo complesso.

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Manuale di Manutenzione

La rettifica della banchina di levante del Molo San Cataldo si propone come "naturale" ampliamento ed integrazione
della banchina esistente.

Banchina di Levante del Molo San Cataldo


L'intervento prevede la rettifica del filo banchina esistente che viene allineato con quello dei tratti subito
precedente e successivo secondo le indicazioni del vigente piano regolatore portuale con conseguente allargamento
della banchina di levante. L'area dell'intervento si estende per circa 230 m., con una larghezza pari a circa 25 m.
Il progetto prevede la realizzazione di una banchina su pali con impalcato di spessore complessivo pari a 1.60 m
costituito da travi e piastre prefabbricate solidarizzate tra loro da un getto di completamento in c.a.. La quota
finale del rustico del piazzale è 2.80 m.
Per maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche e dimensionali dell'opera si rimanda agli elaborati grafici di
progetto, nonché alla relazione tecnica del progetto architettonico.

Banchina Calata 1
L'intervento prevede il rifodero della banchina esistente realizzata a massi sovrapposti.
Come si deduce dalle perizie tecniche messe a disposizione dall'Autorità Portuale di Taranto i massi realizzati in
calcestruzzo presentano un avanzato stato di degrado mentre nei piazzali retrostanti si osservano cedimenti diffusi
del piano campagna probabilmente dovuti alla fuoriuscita della parte fina del materiale di riempimento attraverso i
massi. Ciò ha addirittura portato l'Autorità Portuale a recintare l'area ed interdirne l'accesso in attesa dei lavori di
adeguamento.
La soluzione di progetto adottata per il consolidamento/recupero strutturale del muro di banchina consiste nella
realizzazione di un incapsulamento della banchina esistente attraverso la realizzazione di un telaio costituito lato
mare da pali di c.a. e palancole metalliche collegate attraverso una soletta di impalcato a singoli pali di c.a. posti
alle spalle del muro attuale.
Tale soluzione consente da un lato di non far gravare sul terrapieno a tergo della banchina i sovraccarichi variabili di
progetto riducendo la spinta del terreno sulla struttura e dall'altro di consentire che tali carichi siano direttamente
trasferiti al banco di argille caratterizzato da buoni parametri geomeccanici.
Al fine di riqualificare il fronte della banchina attuale tra la struttura di contenimento lato mare costituita dai pali e
dalle palancole ed il muro di banchina esistente è prevista la posa in opera di un geto di riempimento di
calcestruzzo che "collega" le due strutture e impedisce che in futuro si possano nuovamente verificare le perdite
delle frazioni fini del rilevato a tergo che hanno provocato la formazioni delle buche che attualmente pregiudicano
la funzionalità dell'opera.
Come evidenziato nelle premesse l'intervento di consolidazione/recupero strutturale della banchina esistente non
interessa l'intero sviluppo della calata ma si interrompe a circa 40 m dal suo limite nord immediatamente dopo la
stazione di rifornimento carburanti esistente.
Tale scelta è in parte motivata dal fatto che il tratto terminale della calata 1, che peraltro a causa delle modeste
quote dei fondali non può essere utilizzato per l'ormeggio delle navi commerciali, si trova in un buono stato di
conservazione e quindi non necessita di interventi di consolidamento, ed in parte dalla volontà di non interferire con
i serbatoi interrati della stazione di rifornimento che sono collocati all'interno di una vasca di c.a. posta a ridosso
del muro di banchina esistente e che quindi per consentire l'esecuzione dell'intervento di rifodero previsto
andrebbero rimossi.
Per maggiori dettagli sulle caratteristiche tecniche e dimensionali dell'opera si rimanda agli elaborati grafici di
progetto.

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Manuale di Manutenzione

Elenco dei Corpi d'Opera:

° 01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo

° 02 Smaltimento acque meteoriche

° 03 Arredi di banchina
° 04 Opere di fondazioni profonde

° 05 Opere di sostegno e contenimento

° 06 Drenaggio Falda Calata 1

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Manuale di Manutenzione

Corpo d'Opera: 01
Sovrastruttura Banchina San Cataldo
La rettifica del filo banchina esistente verrà realizzata con una banchina su pali, con impalcato di spessore
complessivo pari a 1.60 m costituito da travi e piastre prefabbricate solidarizzate tra loro da un getto di
completamento in c.a., che verrà allineata con i tratti subito precedente e successivo secondo le indicazioni del
vigente piano regolatore portuale con conseguente allargamento della banchina di levante. L'area dell'intervento si
estende per circa 230 m., con una larghezza pari a circa 25 m.
La quota finale del rustico del piazzale è 2.80 m.

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Sovrastruttura
° 01.02 Dispositivi antisismici

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.01


Sovrastruttura
La nuova sovrastruttura avrà uno spessore di 1.6 m ed estradosso a quota +2.80 m l.m.m.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.01.R01 Stabilità dell'opera


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le opere dovranno garantire la stabilità in relazione al principio statico di funzionamento, ai materiali ed alle tipologie strutturali
diverse a secondo dei casi.
Prestazioni:
Le opere realizzate dovranno garantire anche in condizioni estreme (sovraccarichi, sisma, sollecitazioni esterne,ecc.) la stabilità
delle strutture costituenti.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione della tipologia strutturale e dei materiali d'impiego.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 01.01.01 Impalcato
° 01.01.02 Pacchetto Stradale

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.01


Impalcato
Unità Tecnologica: 01.01
Sovrastruttura

Gli impalcati sono costituiti da elementi con la dimensione della lunghezza prevalente rispetto alle altre due dimensioni. Essi sono
gettati in opera.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Corrosione delle armature


Fenomeni di corrosione dovuti al contatto diretto delle armature con l'atmosfera esterna e quindi al decadimento dei materiali
metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.) e/o in
conseguenza di altri fenomeni di degrado a carico del calcestruzzo e successivo interessamento delle parti metalliche.

01.01.01.A02 Degrado del cemento


Degrado del cemento che può manifestarsi attraverso la disgregazione delle parti e la comparsa a vista dei ferri di armatura per
effetti ed origini diverse (cicli di gelo e disgelo; reazione alcali-aggregati; attacco dei solfati; carbonatazione; abrasione).

01.01.01.A03 Distacco
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione
degli agenti atmosferici.

01.01.01.A04 Erosione superficiale


Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono
essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione
(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.01.A05 Fessurazioni
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare parte e/o l'intero spessore
dell'opera.

01.01.01.A06 Penetrazione di umidità


Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A07 Assenza di drenaggio


Drenaggio delle acque meteoriche insufficiente e/o occlusione dei sistemi di smaltimento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo

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Manuale di Manutenzione

Controllo generale atto a verificare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni evidenti di dissesti statici
della struttura. Controllare lo stato del calcestruzzo ed in particolare l'efficienza del copriferro. Controllare l'efficienza dei sistemi
di smaltimento delle acque meteoriche.
• Requisiti da verificare: 1) Stabilità dell'opera.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione delle armature; 2) Assenza di drenaggio; 3) Degrado del cemento; 4) Distacco; 5)
Erosione superficiale; 6) Fessurazioni; 7) Penetrazione di umidità.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.01.C02 Controllo strumentale


Cadenza: quando occorre
Tipologia: Ispezione strumentale
Controlli strumentali basati sul tipo di fenomeno e/o anomalie riscontrate sulle strutture al fine di una corretta diagnosi da
effettuarsi in via preliminare ad eventuali interventi di consolidamento. In particolare le diagnosi possono effettuarsi mediante:
- indagini soniche;
- misure per trasparenza;
- indagini radar;
- indagini magnetometriche;
- indagini sclerometriche;
- carotaggi meccanici e rilievi endoscopici;
- prove con martinetti piatti;
- prove dilatometriche;
- misure inclinometriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Fessurazioni.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.I01 Ripristino del calcestruzzo


Cadenza: quando occorre
Ripristino del calcestruzzo ammalorato secondo le seguenti fasi, preparazione del supporto:
- idrodemolizione in alta pressione del calcestruzzo ammalorato (vecchio copriferro) per uno spessore di circa 5 cm;
- pulizia dei ferri di armatura esistenti mediante applicazione di malte anticorrosive;
- posizionamento delle nuove armature metalliche e collegamento a quelle esistenti.
ed ricostruzione e rinforzo:
- posizionamento dei casseri;
- ripristino con calcestruzzo adeguato per uno spessore pari a circa 15 cm;
- applicazione superficiale di prodotti per una corretta stagionatura del calcestruzzo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.02


Pacchetto Stradale
Unità Tecnologica: 01.01
Sovrastruttura

Si tratta del pacchetto di finitura realizzato sopra la soletta di calcestruzzo gettato in opera composto da uno strato di tappetino
d'usura e strato di binder.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.

01.01.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.C01 Controllo Generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare l'assenza di fenomeni di degrado a carico dei materiali
costituenti.
• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado; 2) Rottura.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.I01 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli elementi degradati e/o sostituzione degli stessi con altri analoghi e con le medesime prestazioni.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.02


Dispositivi antisismici
Si tratta di dispositivi impiegati per isolare la struttura portante delle costruzioni (edifici, ponti, ecc.) dagli effetti di un sisma.
Attraverso un controllo strutturale di tipo passivo essi assicurano un adeguato livello di protezione delle strutture dagli eventuali
effetti negativi che potrebbero manifestarsi in conseguenza di eventi sismici. Essi possono ridurre gli stati di sollecitazione sulle
costruzioni che a causa delle forze d’inerzia il sisma può trasmettere attraverso il terreno e quindi alle fondazioni delle costruzioni
e conseguentemente alle sovrastrutture. La riduzione delle forze d’inerzia equivale a diminuire sostanzialmente le accelerazioni
trasmesse. Tale tecnica consiste nell'inserimento tra la struttura e le fondazioni di opportuni dispositivi con elevata flessibilità
orizzontale e invece rigidi in direzione verticale. L’inserimento di tali dispositivi consente di ottenere l’amplificazione del periodo
proprio di vibrare della struttura per allontanarlo dalla zona dello spettro di risposta con maggiori accelerazioni. La struttura si
mantiene quindi sostanzialmente in campo elastico preservandone la sua funzionalità.
Esistono diverse tipologie di dispositivi antisismici il cui impiego varia a seconde delle problematiche affrontate.
I dispositivi antisismici, così come definiti nella norma, sono tipicamente utilizzati per realizzare sistemi di isolamento sismico,
negli edifici, nei ponti e in altri tipi di costruzioni e sistemi di dissipazione di energia, che negli edifici sono costituiti quasi
sempre da controventi che incorporano dispositivi dissipativi. Alcuni tipi di dispositivi sono, inoltre, utilizzati per variare
favorevolmente lo schema strutturale, congiuntamente o indipendentemente dai suddetti sistemi, introducendo vincoli temporanei
che entrano in funzione, o interrompono la loro funzione di vincolo, in presenza di azioni sismiche.
La progettazione dei dispositivi antisismici e la definizione delle loro prestazioni deve tener conto delle azioni loro applicate nelle
normali condizioni di servizio, affinché possano non creare problemi alla costruzione in tali condizioni e presentarsi in piena
efficienza funzionale in caso di terremoto. In particolare la capacità di spostamento di tutti i dispositivi deve tener conto degli
effetti termici sulla struttura nel quale il dispositivo è inserito, i cui spostamenti indotti dovranno essere sommati a quelli prodotti
dal terremoto di progetto.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato
° 01.02.02 Giunti sismici

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.01


Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato
Unità Tecnologica: 01.02
Dispositivi antisismici

Apparecchi d’appoggio in elastomero armato serie NEOARM forniti dalla FIP Industriale per impalcati e strutture da ponte e/o
viadotti.
Si tratta di dispositivi costituiti da un blocco in elastomero nel quale vengono inseriti su più strati dei lamierini in acciaio
vulcanizzati a caldo alla gomma. Lo scopo principale è di ridurre al minimo il rigonfiamento e lo scivolamento della gomma sotto
carico.
Essi possono essere considerati dispositivi intermedi tra gli apparecchi di tipo fisso e quelli di tipo mobile. Infatti la loro tecnologia
permette traslazioni in qualunque direzione del piano e contemporaneamente generano spinte orizzontali di intensità
proporzionale alle traslazioni stesse.
Le rotazioni attorno ad un asse orizzontale qualsiasi sono consentite dalla deformabilità della gomma.
Sono appoggi di semplice costruzione e messa in opera, ben resistenti agli agenti atmosferici, leggeri e non richiedono
manutenzione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Perdità di funzionalità dei componenti


Perdita dei requisiti di flessibilità orizzontale e di rigidezza verticale dovuta a cause diverse (fine del ciclo di vita dei componenti,
eventi sismici particolari, ecc.).

01.02.01.A02 Rottura dei componenti


Rottura dei componenti interni ai dispositivi con relative perdite prestazionali ed inefficacia degli stessi nella risoluzione delle
problematiche per cui installati.

01.02.01.A03 Usura dei componenti


Perdita dei requisiti prestazionali dovuti ad usura dei componenti utilizzati.

01.02.01.A04 Aspetto della gomma


FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Crepe, protuberanze degli strati di gomma

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Lievi protuberanze degli stati di gomma compresi fra i lamierini di rinforzo interni sono da considerarsi corrette nel normale
esercizio dell’appoggio elastomerico. A parte queste, il dispositivo dovrebbe essere liscio ed esente da difetti. Protuberanze
irregolari indicano armature interne mal collocate o un carico verticale eccessivo sull’apparecchio d’appoggio

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti

NOTE
Se necessario contattare il Produttore

01.02.01.A05 Spostamento

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Manuale di Manutenzione

FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Posizione relativa tra le superfici superiore ed inferiore

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
1) Eventuali movimenti residui, o di altro tipo, indicati dal progettista
2) Nessuna anomalia nella posizione reciproca

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ridurre o annullare eventuali spostamenti residui non previsti mediante ricentraggio dei dispositivi (DM_14/01/2008 § 7.10.4.1)

NOTE
Se necessario contattare il Produttore

01.02.01.A06 Rotazione
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Spazio libero di rotazione

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Eventuali rotazioni indicate dal progettista

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'

NOTE
Se necessario contattare il Produttore

01.02.01.A07 Condizioni degli elementi strutturali adiacenti


FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Fessure nel materiale di allettamento / cedimenti

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti della struttura per possibili anomalie

NOTE
In molti casi la prima indicazione del malfunzionamento di un apparecchio d’appoggio è l’insorgere di danni alle strutture
adiacenti. È pertanto importante controllare anche le strutture adiacenti ad ogni ispezione degli apparecchi d’appoggio e riportarne
lo stato.

01.02.01.A08 Varie
FREQUENZA
Prima ispezione entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo, poi ogni 5 anni

COSA CERCARE
Anomalie non preventivate, sporcizia, ecc.

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Vedi note

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Manuale di Manutenzione

AZIONI NEL CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti della struttura per possibili anomalie

NOTE
Qualsiasi condizione anomala di interesse non richiamata da uno specifico capoverso deve comunque essere segnalata e registrata.
Si dovrebbero anche fare dei commenti, qualora questi possano aiutare nell’interpretazione dei dati raccolti nell’ispezione o, nel
momento in cui è stata eseguita un’ispezione successiva, guidare l’ispettore verso i possibili punti di debolezza.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Verifica
Controllo dell'efficienza dei dispositivi e di eventuali anomalie. In particolare verifica dei requisiti e delle prestazioni previsti nelle
schede tecniche fornite dal produttore, tenendo conto delle condizioni generali, delle modalità d'uso e della tecnologia
dell'apparecchio utilizzato.
• Anomalie riscontrabili: 1) Perdità di funzionalità dei componenti; 2) Rottura dei componenti; 3) Usura dei componenti.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.01.C02 Ispezione principale


Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione
La frequenza indicata per le “ispezioni principali” è indicativamente entro un anno dalla messa in funzione del dispositivo,
eventualmente in concomitanza con il collaudo dell’opera, e successivamente ogni cinque anni.
Tali ispezioni devono avere come risultato una registrazione precisa delle condizioni dell’apparecchio d’appoggio e, se
adeguatamente interpretate e rispettate, assicurano che il dispositivo conservi la sua funzionalità fino alla successiva ispezione
principale prevista.
L’ispezione principale deve includere tutti i punti inclusi nell’ispezione periodica ma in modo più dettagliato e preciso (con
eventuali relative annotazioni e rapporti).
Gli apparecchi d’appoggio in elastomero armato, inoltre, a seguito di un evento eccezionale (Es. terremoti, alluvioni, frane,
collisioni accidentali con la struttura, devono essere ispezionati in maniera analoga ad una ispezione principale.
Le misurazioni eseguite devono essere confrontate con i valori di progetto. Quindi deve essere controllata la capacità del
dispositivo per tutti i movimenti e carichi futuri previsti.
Tutte le ispezioni devono essere registrate; così pure le eventuali non-conformità riscontrate, possibilmente anche con registrazione
fotografica e trasmesse, quando necessario, immediatamente al produttore, il quale fornirà indicazioni sulle eventuali azioni da
intraprendere. Dovrebbero essere registrati i dettagli precisi relativi al deterioramento in modo che l’ispezione successiva possa
rilevare chiaramente la “progressione” in atto. Si dovrebbe tenere a mente che lo scopo dell’ispezione consiste nell’identificare il
deterioramento dell’apparecchio d’appoggio molto prima che esso diventi pericoloso e garantire pertanto un intervento tempestivo
per porvi rimedio. Pertanto gli eventuali difetti con carattere di “progressione” devono essere fotografati in modo da documentare
tale progressione.
I livelli di accettabilità dei difetti sono indicati nel presente capitolo: trattasi di generici difetti ipotizzabili nella vita utile dei
singoli componenti dell’apparecchio d’appoggio. Qualsiasi altro difetto non menzionato, o qualsiasi difetto eccessivo, dovrà essere
notificato immediatamente al produttore, che fornirà indicazioni sulle eventuali azioni da intraprendere.
Secondo il risultato dell’ispezione, deve essere intrapresa una delle seguenti azioni:
• nessuna azione;
• ulteriori misurazioni della capacità di movimento (con temperature estreme, carichi diversi, etc.);
• ulteriori procedimenti di prova;
• riparazione (correzioni della posizione, sostituzione dell’intero apparecchio d’appoggio o parti di esso, rinnovo o
supplemento della protezione anticorrosione, sigillatura con malta, etc.).
Qualsiasi non-conformità rilevata durante un’ispezione deve essere trattata come descritto nell'apposito paragrafo.
• Anomalie riscontrabili: 1) Aspetto della gomma; 2) Rotazione; 3) Spostamento; 4) Condizioni degli elementi strutturali
adiacenti; 5) Varie.

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Manuale di Manutenzione

01.02.01.C03 Ispezioni periodiche


Cadenza: quando occorre
Tipologia: Ispezione a vista
Le “Ispezioni periodiche” dovrebbero essere eseguite dall’Autorità che cura la manutenzione ogni qualvolta ve ne sia la possibilità
(per esempio contemporaneamente ad altre attività di ordinaria manutenzione).
Tali ispezioni consistono in ispezioni visive da vicino senza misurazioni, effettuata ad intervalli regolari, ragionevolmente
frequenti.
• Anomalie riscontrabili: 1) Aspetto della gomma; 2) Spostamento; 3) Rotazione; 4) Condizioni degli elementi strutturali
adiacenti; 5) Varie.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.I01 Sostituzione
Cadenza: a guasto
La sostituzione si rende necessaria nel caso di un grave danneggiamento del dispositivo (a seguito di sisma, carico anomalo
applicato, ecc.) e dovrà essere decisa e concordata con l’Ufficio Tecnico del Produttore.
Le modalità operative per eventuali operazioni di sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato dipendono
ovviamente dalla specifica opera in cui i dispositivi sono installati. In ogni caso nel seguito si forniscono alcune indicazioni
generali.
La sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato deve essere effettuata in modo da evitare qualsiasi danno alla
struttura. La sostituzione di un apparecchio d’appoggio è un’operazione che richiede il trasferimento temporaneo delle azioni
verticali agenti sul dispositivo. Tali azioni possono essere trasferite direttamente dai martinetti alla sottostruttura, oppure
indirettamente, disponendo i martinetti su un’opportuna struttura provvisoria di contrasto.
Per evitare di indurre delle sollecitazioni addizionali nelle strutture da sollevare durante le varie fasi di lavoro dovranno essere
adottate tutte quelle precauzioni necessarie onde evitare carichi dissimmetrici, sollecitazioni dinamiche, ecc.
A tale scopo per il sollevamento è previsto l’impiego di martinetti piatti azionati da una centralina che garantisce ad ogni
martinetto un innalzamento costante anche in presenza di pressioni diverse, in modo da realizzare incrementi di sollevamento
costanti in ogni punto della testata dell’impalcato. Il controllo delle operazioni di sollevamento viene realizzato mediante l’uso di
trasduttori di misura centesimale con lettura a distanza su apparecchio digitale posto presso i comandi della centralina di
pompaggio.
Nel caso in esame il sollevamento dovrà essere limitato a max 10 mm, sufficienti a rimuovere l’elemento ammalorato ed alla sua
sostituzione.
I martinetti dovranno essere disposti ad una distanza tale da consentire lo sfilamento in direzione orizzontale dell’apparecchio
d’appoggio. Il tipo ed il numero di martinetti dipende dall’entità della forza di sollevamento prevista.
Le operazioni per la sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato devono essere condotte secondo l’ordine
riportato di seguito:
• Installazione dei dispositivi per il sollevamento della sovrastruttura;
• Sollevamento della struttura fino ad ottenere la separazione della superficie dell’estradosso dell’apparecchio d’appoggio
elastomerico dalla sovrastruttura;
• Rimozione dell’apparecchio d’appoggio elastomerico;
• Posizionamento del nuovo apparecchio d’appoggio elastomerico;
• Abbassamento della sovrastruttura.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Tecnici di livello superiore.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.02


Giunti sismici
Unità Tecnologica: 01.02
Dispositivi antisismici

I giunti sismici sono costituiti da l’interruzione della continuità di un'opera, per evitare, durante un eventuale azione del sisma, il
martellamento tra strutture contigue aventi comportamento sismico sensibilmente diverso. La realizzazione di giunti può essere
opportuna nei casi di strutture adiacenti con marcate differenze di altezza che possano martellare e quindi dar luogo a
concentrazioni di danno in corrispondenza del punto di contatto con la sommità della struttura più bassa.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Degrado
Degrado degli elementi e/o di parti costituenti.

01.02.02.A02 Rottura
Rottura degli elementi costituenti e/o di parti di essi.

01.02.02.A03 Generica
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Integrità del sistema e corretto allineamento degli elementi in gomma

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di danni

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Sostituire elemento gomma

NOTE
Contattare il produttore

01.02.02.A04 Movimento
FREQUENZA
Prima ispezione dopo 1 anno, successive ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Movimento rispetto a punto “zero”

AZIONI E STRUMENTI
Metro a nastro

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Movimento nell’ambito del movimento consentito dal giunto

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Manuale di Manutenzione

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Ispezioni più frequenti

NOTE
Se molto diverso dal movimento nominale del giunto, contattare il produttore

01.02.02.A05 Masselli betoncino fibro-rinforzato


FREQUENZA
Ispezione ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Fessurazioni / Distacchi

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Assenza di fessurazioni / Assenza di distacchi

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Controllare con l’Impresa

NOTE
Se presenti contattare il produttore

01.02.02.A06 Sigillante viti


FREQUENZA
Ispezione ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Teste bulloni parzialmente o totalmente scoperti

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Teste viti scoperte non accettabile

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Controllare con l’Impresa

NOTE
Se presenti contattare il produttore

01.02.02.A07 Bulloni ancoraggio


FREQUENZA
ispezione ogni 2 anni

COSA CONTROLLARE
Integrità teste bulloni e filetti

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo / allentamento di alcune viti

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Nessun allentamento
Assenza di ruggine

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'

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Manuale di Manutenzione

Avvitamento o sostituzione dei bulloni

NOTE
Se presente contattare il produttore

01.02.02.A08 Scossalina
FREQUENZA
ispezione ogni 3 anni

COSA CONTROLLARE
Pulizia da detriti

AZIONI E STRUMENTI
Controllo visivo

LIVELLO DI ACCETTABILITA'
Polvere / piccoli depositi isolati sono accettabili; depositi induriti o incrostati non sono accettabili

AZIONI IN CASO DI NON CONFORMITA'


Rimuovere un elemento
Lavare con acqua in pressione

NOTE

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.C01 Controllo Generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Verifica
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Verificare l'efficienza dello stato in prossimità delle strutture contigue.
• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado; 2) Rottura.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.02.C02 Ispezione Ordinaria


Cadenza: ogni anno
Tipologia: Ispezione
Non appena terminata l’installazione e la messa in funzione del giunto, dovrà essere misurato il punto “zero” corrispondente alla
larghezza del giunto.
La frequenza delle ispezioni indicate per le singole anomalie si riferiscono alle attività di ispezione ordinaria. Tali ispezioni
saranno condotte dall’Autorità locale preposta alla manutenzione quando possibile, in quanto sono da inquadrarsi fra le normali
attività di manutenzione.
Nell’ispezione ordinaria saranno controllate le seguenti funzionalità:
- Condizione della superficie del giunto esposta al traffico (presenza di depositi sedimentari, quali ghiaia, grasso, depositi
bituminosi ecc.)
- Movimento attuale (entità del movimento determinata con metro a nastro, a partire dal punto “zero”).
- Temperatura dell’aria (da determinarsi al centro della strada nella campata centrale con termometro ad alcool o a mercurio o
simile, e registrazione).
- Planarità degli elementi superficiali
- Condizioni dei masselli laterali in betoncino fibrorinforzato o (dove applicabile) in malta epossidica
- Stato della sigillatura superficiale delle teste dei bulloni di ancoraggio
- Stato dei bulloni di ancoraggio
- Stato della scossalina di drenaggio dell’acqua

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Manuale di Manutenzione

Tutte le ispezioni dovranno essere opportunamente registrate.


Qualsiasi non conformità derivante sia da ispezione generale o dettagliata, sarà trattata come descritto nell'apposita anomalia.
In caso di non conformità progressiva non pregiudicante comunque il funzionamento del giunto e rientrante nei criteri di
accettabilità, dovrà essere prodotta idonea documentazione fotografica a supporto per permetterne il monitoraggio nel tempo.
I livelli di accettabilità sono indicati con riguardo alle normali usure che possono verificarsi durante l’esercizio dei componenti.
Eventuali problematiche non riportate nel presente documento od eventuali eccessi nei parametri elencati, dovranno essere
immediatamente riportati al produttore , che provvederà a suggerire le istruzioni necessarie.

SEQUENZA DELLE OPERAZIONI


Ispezione visiva delle condizioni generali del giunto
- Ispezione dei masselli laterali in betoncino fibro-rinforzato o (dove applicabile) in malta epossidica
- Ispezione della sigillatura delle teste dei bulloni
- Ispezione dei bulloni
- Ispezione della scossalina
- Pulizia della scossalina mediante acqua a pressione con rimozione dei due elementi superficiali alle due estremità del giunto.
- Pulizia generale del giunto con getto di acqua in pressione
- Registrazione dei dati raccolti, temperatura, data e ora
• Anomalie riscontrabili: 1) Generica; 2) Movimento; 3) Masselli betoncino fibro-rinforzato; 4) Sigillante viti; 5) Bulloni
ancoraggio; 6) Scossalina.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.I01 Sostituzione
Cadenza: a guasto
Sostituzione degli elementi con altri di analoghe caratteristiche in caso di degrado e/o rottura delle parti.
Ogni elemento del giunto con l’esclusione delle zanche di ancoraggio, potrà essere sostituito senza compromettere le prestazioni
del giunto stesso.
La sostituzione, necessaria nel caso di un danno grave e permanente all’elemento del giunto, sarà decisa e concordata con l’Ufficio
Tecnico del produttore.
La procedura che segue è da considerarsi come traccia secondo l’esperienza di FIP Industriale, la più usuale, ma può essere
eseguita in modi diversi.

SEQUENZA DELLE OPERAZIONI

1. Rimuovere il sigillante delle teste delle viti.


2. Svitare e rimuovere i bulloni.
3. Rimuovere l’elemento danneggiato.
4. Sostituire l’elemento danneggiato con un nuovo elemento.
5. Se necessario, sostituire i bulloni di ancoraggio.
6. Serrare i bulloni
7. Riapplicare il sigillante negli opportuni alloggiamenti.
• Ditte specializzate: Specializzati vari, Tecnici di livello superiore.

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Manuale di Manutenzione

Corpo d'Opera: 02
Smaltimento acque meteoriche
Le acque meteoriche di piattaforma, una volta convogliate dal canale di raccolta, vengono inviate al trattamento
dove subiranno un processo di grigliatura, sedimentazione e disoleazione, secondo le disposizioni della normativa
vigente; a valle dei trattamenti elencati, le acque meteoriche dovranno essere assimilabili ad acque bianche e
rientrare nei limiti disposti dal D.L. 152/2006 "Norma in materia ambientale" e potranno essere scaricate in mare
senza alcuna ulteriore manipolazione.

Unità Tecnologiche:

° 02.01 Trattamento acque meteoriche


° 02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 02.01


Trattamento acque meteoriche
Oggi esistono tecnologie sviluppate e ampiamente testate che ci permettono di pensare al ciclo delle acque come ad un vero e
proprio ciclo integrato dove la qualità e la disponibilità delle acque primarie si lega alla qualità e disponibilità delle acque
piovane. Con il termine “ acque di prima pioggia “ vengono definite le quantità di acqua piovana precipitata nei primi 15 minuti
dell’evento meteorico; per tali quantità viene definito un valore di riferimento di 5 mm, uniformemente presenti sull’intera
superficie.
Il trattamento delle acque di prima pioggia prevede un sistema di grigliatura, dissabbiatura e disoleatura. Le acque di prima
pioggia vengono convogliate tramite un pozzetto di by-pass (detto anche separatore acque di prima pioggia dalle acque di seconda
pioggia) in apposite vasche dette di prima pioggia. Il funzionamento del sistema di trattamento prevede 3 fasi distinte:
- separare tramite un pozzetto scolmatore le prime acque meteoriche, che risultano inquinate, dalle seconde.
- accumulare temporaneamente le prime acque meteoriche molto inquinate perché dilavano le strade ed i piazzali, per permettere,
durante il loro temporaneo stoccaggio, la sedimentazione delle sostanze solide;
- convogliare le acque temporaneamente stoccate ad una unità di trattamento per la separazione degli idrocarburi.
Nella pratica corrente, le acque di prima pioggia vengono separate da quelle successive (seconda pioggia) e rilanciate all’unità di
trattamento ( disoleatori ) tramite un serbatoio di accumulo interrato tale da contenere tutta la quantità di acque meteoriche di
dilavamento risultante dai primi 5mm di pioggia caduta sulla superficie scolante di pertinenza dell’impianto. Il serbatoio è
preceduto da un pozzetto separatore che contiene al proprio interno uno stramazzo su cui sfiorano le acque di seconda pioggia dal
momento in cui il pelo libero dell’acqua nel bacino raggiunge il livello della soglia dello stramazzo. Nel serbatoio è installata una
pompa di svuotamento che viene attivata automaticamente dal quadro elettrico tramite un microprocessore che
elabora il segnale di un sensore ad umido installato sulla condotta di immissione del pozzetto. Alla fine della precipitazione, la
sonda invia un segnale al quadro elettrico il quale avvia la pompa di rilancio dopo un intervallo di tempo prestabilito meno il
tempo di svuotamento previsto.
Se durante tale intervallo inizia una nuova precipitazione, la sonda riazzera il tempo di attesa. Una volta svuotato il bacino,
l’interruttore di livello disattiva la pompa e il sistema si rimette in situazione di attesa.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le vasche ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione delle vasche devono assicurare il controllo della tenuta in condizioni di pressione e
temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta delle vasche viene verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma
UNI di settore. Al termine della prova si deve verificare l'assenza di difetti o segni di cedimento.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 02.01.01 Disoleatori
° 02.01.02 Filtro a coalescenza
° 02.01.03 Pozzetto scolmatore

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.01


Disoleatori
Unità Tecnologica: 02.01
Trattamento acque meteoriche

Con la deolazione vengono separati gli oli ed i grassi presenti nelle acque oltre ad altri materiali più leggeri dell'acqua. Infatti gli
oli ed i grassi riducono il fenomeno di depurazione in quanto le sostanze oleose impediscono il contatto dell'ossigeno con la
sostanza organica.
L'operazione di disoleare avviene in pozzetti rettangolari o circolari nei quali la velocità di trasferimento non deve essere elevata in
modo che le sostanze leggere tendono ad affiorare (tale tecnica prende il nome di flottazione). La flottazione può essere agevolata
mediante insufflazione, nella massa liquida, di aria dal basso.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta


Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
I disoleatori ed i relativi componenti dovranno garantire la perfetta tenuta per evitare fuoriuscite di materiale inquinante.
Prestazioni:
I disoleatori ed i relativi componenti devono essere realizzati con materiali tali da evitare perdite di materiale. La tenuta deve
essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di
detto requisito.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla vigente normativa.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 Depositi di sabbia


Accumulo di sabbia dovuto alla eccessiva velocità del liquido nel dissabbiatore.

02.01.01.A02 Incrostazioni
Depositi di materiali solidi (grassi e oli) aderenti alla parete o alla struttura della vasca.

02.01.01.A03 Anomalie allarme


Difetti di funzionamento della centralina di segnalazione allarmi.

02.01.01.A04 Chiusini
Difetti di tenuta dei chiusini dei disoleatori.

02.01.01.A05 Inserto a coalescenza


Difetti di tenuta dell'elemento a coalescenza.

02.01.01.A06 Galleggianti

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Manuale di Manutenzione

Difetti di funzionamento del galleggiante di chiusura della vasca.

02.01.01.A07 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.

02.01.01.A08 Setticità delle acque


Alterazione eccessiva del valore del Ph della acque per cui si verificano cattivi odori.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.01.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare se nelle vasche siano presenti eventuali sedimenti di materiale di risulta e verificare che non siano ostruiti i dispositivi di
regolazione del flusso.
Verificare la quantità di olii presenti nella vaschetta di raccolta; controllare funzionalità del tropo pieno.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi di sabbia; 2) Setticità delle acque; 3) Inserto a coalescenza; 4) Galleggianti.
• Ditte specializzate: Generico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.01.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Eseguire la pulizia delle pareti e del fondo delle vasche dai depositi di sabbia presenti.
• Ditte specializzate: Generico.

02.01.01.I02 Svuotamento vaschetta olii


Cadenza: quando occorre
Eseguire lo svuotamento della vaschetta di raccolta olii e grassi quando piena.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.02


Filtro a coalescenza
Unità Tecnologica: 02.01
Trattamento acque meteoriche

I filtri a coalescenza hanno lo scopo di migliorare l'efficacia dei separatori d'idrocarburi; i materiali utilizzati sono il polietilene
(PE), PP o PVC.
La parola "coalescenza" significa "unione di due o più goccioline in una sola goccia".
Il filtro a coalescenza viene installato prima dell'uscita del separatore con lo scopo di permettere alle goccioline di aggregarsi le
une alle altre (fino a quando la grandezza delle gocce formate sia sufficiente per una rapida risalita).
I filtri a coalescenza sono composti da due corpi principali:
- il primo corpo (in genere di forma rettangolare) contiene i filtri propriamente detti che sono costituiti da una schiuma i cui pori
assicurano una coagulazione ottimale delle goccioline d'olio;
- il secondo corpo (in genere di forma cilindrica) porta l'acqua, senza idrocarburi, verso l'uscita.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.02.A01 Segnalazione allarmi


Difetti di funzionamento della centralina di segnalazione allarmi.

02.01.02.A02 Chiusini
Difetti di chiusura dei chiusini del disoleatore

02.01.02.A03 Inserto a coalescenza


Difetti di tenuta dell'elemento a coalescenza

02.01.02.A04 Galleggiante
Difetti di funzionamento del galleggiante di chiusura della vaschetta di raccolta grassi ed olii.

02.01.02.A05 Depositi
Accumuli di materiale di varia pezzatura all'interno dei filtri.

02.01.02.A06 Depositi di sabbia


Accumulo di sabbia dovuto alla eccessiva velocità del liquido nel dissabbiatore.

02.01.02.A07 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone.

02.01.02.A08 Setticità delle acque


Alterazione eccessiva del valore del Ph della acque per cui si verificano cattivi odori.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

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Manuale di Manutenzione

02.01.02.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare che non siano presenti segni di mancata tenuta dell'elemento a coalescenza. Verificare se presenti accumuli di materiale
di varia pezzatura all'interno dei filtri. Controllare che il troppo pieno sia funzionante.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Inserto a coalescenza; 2) Galleggiante.
• Ditte specializzate: Generico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.02.I01 Asciugatura
Cadenza: ogni 16 mesi
Eseguire l'asciugatura del pannello filtrante con aria e azoto o vapore.
• Ditte specializzate: Idraulico.

02.01.02.I02 Lavaggio
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire il lavaggio in equicorrente del filtro a coalescenza con acqua e/o solventi.
• Ditte specializzate: Idraulico.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.03


Pozzetto scolmatore
Unità Tecnologica: 02.01
Trattamento acque meteoriche

Il funzionamento del pozzetto scolmatore avviene nel modo seguente: l’acqua di scarico raccolta dai pozzetti e dalle caditoie
arriverà al disoleatore, attraversando il pozzetto scolmatore (ossia il pozzetto a tre vie delle quali la terza via incanalerà l’acqua di
“ seconda pioggia “) ed affluirà nel dissabbiatore/disoleatore; per decantazione vengono separate sabbie, terricci e tutte le altre
materie sedimentabili trascinate dall’acqua, le quali si accumuleranno sul fondo vasca.
La successiva acqua in arrivo (ossia l’acqua di “seconda pioggia”) verrà incanalata direttamente nella condotta by-pass del
pozzetto scolmatore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.03.A01 Abrasione
Abrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale..

02.01.03.A02 Corrosione
Corrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque di scorrimento superficiale e dalle
aggressioni del terreno e delle acque freatiche.

02.01.03.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni


Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.01.03.A04 Difetti delle griglie


Rottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbie e pietrame.

02.01.03.A05 Intasamento
Incrostrazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, etc.

02.01.03.A06 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo del pozzetto che può causare una riduzione e/o interruzione della funzionalità dello stesso.

02.01.03.A07 Depositi di sabbia


Accumulo eccessivo di sabbia nel canale di grigliatura dovuto alla bassa velocità del liquido nel canale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.03.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Controllare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti

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Manuale di Manutenzione

laterali. Controllare tutte le zone nelle quali può verificarsi un accumulo di materiali di deposito.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi di sabbia; 2) Intasamento; 3) Difetti delle griglie; 4) Difetti ai raccordi o alle connessioni;
5) Sedimentazione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.03.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia dei pozzetti scolmatori per asportare i fanghi di deposito ed eseguire un lavaggio della griglia con acqua a
pressione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 02.02


Impianto di smaltimento acque meteoriche
Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta,
convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito. L'impianto di smaltimento acque meteoriche è costituito da:
- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, canalette di drenaggio, ecc.);
- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento;
I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali:
- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti , ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) , ecc.;
- i tubi di convogliamento dei collettori devono rispondere, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta


Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica
Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi dell'impianto devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta dei fluidi.
Prestazioni:
La tenuta deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte
alla verifica di detto requisito.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla vigente normativa.

02.02.R02 Resistenza alla corrosione


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
fenomeni di corrosione.
Prestazioni:
Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza ad eventuali
fenomeni di corrosione.
Livello minimo della prestazione:
La resistenza alla corrosione dipende dalla qualità del materiale utilizzato per la fabbricazione e da eventuali strati di protezione
superficiali (zincatura, vernici, ecc.).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 02.02.01 Canalette di drenaggio
° 02.02.02 Tubazioni in polietilene

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.02.01


Canalette di drenaggio
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto di smaltimento acque
meteoriche

Le canalette di drenaggio sono dei dispositivi di intercettazione e scarico la cui sommità è costituita da una griglia e destinati a
ricevere le acque reflue e convogliarle, attraverso tubi, al trattattamento.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.01.R01 Assenza della emissione di odori sgradevoli


Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
Le canalette di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione delle canalette non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli durante il
loro ciclo di vita.

02.02.01.R02 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
Le canalette di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità
dell'impianto.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione delle canalette devono essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi di materiale
che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto.

02.02.01.R03 Resistenza meccanica


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le canalette di drenaggio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione
di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto.
Prestazioni:
Le canalette di drenaggio devono essere realizzati con materiali idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di
sollecitazioni meccaniche che dovessero verificarsi durante il ciclo di vita.

02.02.01.R04 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le canalette di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse.
Prestazioni:
Le canalette di drenaggio devono essere realizzati con materiali in grado di resistere alle temperature ed agli sbalzi termici

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Manuale di Manutenzione

prodotti dalle condizioni di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche.

02.02.01.R05 Regolarità delle finiture


Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le canalette di drenaggio devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed essere privi di difetti superficiali.
Prestazioni:
Le superfici interna delle canalette di drenaggio devono essere lisce, pulite e prive di rigature, cavità e altri difetti di superficie.

02.02.01.R06 (Attitudine al) controllo della tenuta


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I canali di gronda e le pluviali devono essere idonee ad impedire fughe o perdite di acqua assicurando così la durata e la
funzionalità nel tempo.
Prestazioni:
Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime
di esercizio previste in progetto.
Livello minimo della prestazione:
La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN
607 nell'appendice C. Al termine di detta prova non si deve verificare nessun sgocciolamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.01.A01 Difetti ai raccordi o alle tubazioni


Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.01.A02 Difetti delle griglie


Rottura delle griglie delle canalette di drenaggio o griglie difettose, griglie rotte, incrinate, mal posate o sporgenti.

02.02.01.A03 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.

02.02.01.A04 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli.

02.02.01.A05 Deposito superficiale


Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

02.02.01.A06 Errori di pendenza


Errore nel calcolo della pendenza rispetto alla superficie di drenaggio, alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di
riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.

02.02.01.A07 Difetti dei chiusini


Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.

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Manuale di Manutenzione

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.01.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione
Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della superficie interna della canaletta di drenaggio, della base di appoggio e
delle pareti laterali.
• Requisiti da verificare: 1) Assenza della emissione di odori sgradevoli; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Pulibilità; 4)
Regolarità delle finiture.
• Anomalie riscontrabili: 1) Intasamento; 2) Difetti delle griglie; 3) Odori sgradevoli; 4) Deposito superficiale; 5) Errori di
pendenza.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.01.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Eseguire una pulizia delle canalette di drenaggio mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.02.02


Tubazioni in polietilene
Unità Tecnologica: 02.02
Impianto di smaltimento acque
meteoriche

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche provvedono allo sversamento dell'acqua nei pozzetti scolmatori e
da lì nelle vasche di disoleazione.
Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie
alla sua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito
l'aggiunta di nerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e
dal calore. Per i tubi a pressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o
attraverso saldatura a 200 °C con termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti
pressati con filettatura interna a denti di sega.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.02.R01 Regolarità delle finiture


Classe di Requisiti: Visivi
Classe di Esigenza: Aspetto
Le tubazioni in polietilene devono essere realizzate con materiali privi di impurità.
Prestazioni:
Le superfici interne ed esterne dei tubi e dei raccordi devono essere lisce, pulite ed esenti da cavità, bolle, impurità, porosità e
qualsiasi altro difetto superficiale. Le estremità dei tubi e dei raccordi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmente
all'asse.
Livello minimo della prestazione:
Le misurazioni dei parametri caratteristici delle tubazioni devono essere effettuate con strumenti di precisione in grado di
garantire una precisione di:
- 5 mm per la misura della lunghezza;
- 0,05 per la misura dei diametri;
- 0,01 per la misura degli spessori.

02.02.02.R02 Resistenza all'urto


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le tubazioni devono essere in grado di resistere a sforzi che si verificano durante il funzionamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.02.A01 Accumulo di grasso


Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.02.02.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni


Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

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Manuale di Manutenzione

02.02.02.A03 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.02.02.A04 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.02.02.A05 Odori sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli.

02.02.02.A06 Penetrazione di radici


Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.02.02.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.02.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli
eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza alla corrosione.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Odori sgradevoli; 3) Penetrazione di radici.
• Ditte specializzate: Idraulico.

02.02.02.C02 Controllo tenuta


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Accumulo di grasso; 3) Incrostazioni.
• Ditte specializzate: Idraulico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.02.I01 Pulizia
Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.
• Ditte specializzate: Idraulico.

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Manuale di Manutenzione

Corpo d'Opera: 03
Arredi di banchina
Unità Tecnologiche:

° 03.01 Parabordi
° 03.02 Bitta di ormeggio

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 03.01


Parabordi
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

03.01.R01 Resistenza alla corrosione


Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Durabilità
L'elemento parabordo e gli elementi di unione utilizzati non devono decadere in processi di corrosione.
Prestazioni:
Glie elementi metallici utilizzati per i parabordi e per le unioni non devono decadere in processi di corrosione se sottoposti
all'azione dell'acqua e del gelo.
Livello minimo della prestazione:
I materiali utilizzati per il parabordo e per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalle norme vigenti.

03.01.R02 Resistenza meccanica


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
L'elemento parabordo e gli elementi utilizzati per realizzare unioni diverse devono garantire resistenza meccanica alle
sollecitazioni ad essi trasmesse.
Prestazioni:
Il parabordo e le unioni devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi
durante il ciclo di vita.
Livello minimo della prestazione:
I materiali utilizzati per il parabordo e per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalle norme vigenti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 03.01.01 Parabordi e collegamenti

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.01


Parabordi e collegamenti
Unità Tecnologica: 03.01
Parabordi

E' previsto il montaggio di parabordi cilindrici in gomma di dimensioni 1600 x 800 x 2000 e 800 x 400 x 1500

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 Allentamento
Allentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.

03.01.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).

03.01.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

03.01.01.A04 Interruzione
Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

03.01.01.A05 Rifollamento
Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad
errori progettuali e/o costruttivi.

03.01.01.A06 Rottura
Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

03.01.01.A07 Strappamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

03.01.01.A08 Tranciamento
Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.01.C01 Controllo Generale


Cadenza: ogni anno
Tipologia: Revisione
Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.
Controllo della continuità delle parti saldate e l'assenza di anomalie evidenti.

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Manuale di Manutenzione

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.


• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Cricca; 4) Interruzione; 5) Rifollamento; 6) Rottura; 7)
Strappamento; 8) Tranciamento.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.01.I01 Ripristino
Cadenza: a guasto
Se durante la vita utile del singolo parabordo si dovessero riscontrare visivamente anomalie riguardanti l’ancoraggio di questo alla
banchina o il fissaggio degli elementi di collegamento, si dovrà intervenire ristabilendo le normali condizioni di efficienza del
parabordo stesso con la massima urgenza ai fini di evitare la totale compromissione dei parabordi limitrofi. Tale intervento non
presenta particolari difficoltà di esecuzione e potrà essere operato da personale qualificato referente alla Committenza. Requisiti:
Attrezzature finalizzate alla sicurezza dell’ormeggio delle imbarcazioni. E’ necessario che le attrezzature mantengano la loro
funzionalità.
E’ sufficiente un esame visionale dell’integrità ed efficienza funzionale dei dispositivi d’ormeggio e procedere ad eventuali
interventi di ripristino (es. verniciatura anticorrosione) o sostituzione.
Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe
caratteristiche. Rimozione di saldature difettose e realizzazione di nuove.
Cadenza: ogni 12 mesi o dopo eventuale incidente.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 03.02


Bitta di ormeggio
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

03.02.R01 Resistenza alla corrosione


Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica
Classe di Esigenza: Durabilità
Gli elementi bitta e di unione utilizzati, non devono decadere in processi di corrosione.
Prestazioni:
Gli elementi bitta e metallici utilizzati per le unioni non devono decadere in processi di corrosione se sottoposti all'azione
dell'acqua e del gelo.
Livello minimo della prestazione:
I materiali utilizzati la bitta e per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme vigenti.

03.02.R02 Resistenza meccanica


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi utilizzati per realizzare la bitta e per le unioni devono garantire resistenza meccanica alle sollecitazioni ad essi
trasmessi.
Prestazioni:
la bitta e le unioni devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi
durante il ciclo di vita.
Livello minimo della prestazione:
I materiali utilizzati per la bitta e per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme vigenti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 03.02.01 Bitta e collegamenti

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.02.01


Bitta e collegamenti
Unità Tecnologica: 03.02
Bitta di ormeggio

E' prevista l'installazione di bitte di ormeggio da 100 ton e 50 ton.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.02.01.A01 Allentamento
Allentamento degli elementi di giunti rispetto alle tenute di serraggio.

03.02.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).

03.02.01.A03 Cricca
Fenditura sottile e profonda del materiale costituente la bitta e materiale di serraggio.

03.02.01.A04 Rifollamento
Deformazione degli elementi di fissaggio predisposti, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura.

03.02.01.A05 Strappamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

03.02.01.A06 Tranciamento
Rottura dell'elemento di fissaggio dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.02.01.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni anno
Tipologia: Revisione
Controllo degli elementi bitta, di giunzione e verifica della giusta tenuta di serraggio.
Controllo della continuità strutturale e l'assenza di anomalie evidenti.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Cricca; 4) Rifollamento; 5) Strappamento; 6) Tranciamento.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

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Manuale di Manutenzione

03.02.01.I01 Ripristino
Cadenza: a guasto
I normali interventi di manutenzione prevedono la riverniciatura delle bitte e di tutti gli accessori visibili, come protezione dagli
agenti atmosferici e dallo sfregamento delle cime di ormeggio delle navi in accosto per evitarne l'ossidazione. Se dall'esame visivo
emerge che si è già verificata anche una parziale ossidazione superficiale delle parti in questione, si provvederà alla rimozione
dello strato deteriorato ed al trattamento con vernice protettiva costituendo una pellicola continua e distribuita uniformemente. Tale
operazione per la sua semplicità e rapidità di esecuzione, non richiede l'intervento di personale specializzato. Se in seguito a
particolari condizioni metereologiche si ritiene che la bitta sia stata sollecitata dalla nave in ormeggio in modo grave, si dovrà
provvedere immediatamente all'esame diretto della bitta da parte di personale qualificato che diagnosticherà gli eventuali danni
subiti e stabilirà gli interventi necesari al ripristino della piena funzionalità. Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi.
Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe caratteristiche.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Corpo d'Opera: 04
Opere di fondazioni profonde
Unità Tecnologiche:

° 04.01 Opere di fondazioni profonde

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 04.01


Opere di fondazioni profonde
Si definiscono fondazioni profonde o fondazioni indirette quella classe di fondazioni realizzate con il raggiungimento di
profondità considerevoli rispetto al piano campagna. Prima di realizzare opere di fondazioni profonde provvedere ad un accurato
studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto
geologico in cui questa si andrà a collocare.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

04.01.R01 Resistenza meccanica


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le opere di fondazioni profonde dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti
rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Prestazioni:
Le opere di fondazioni profonde, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 04.01.01 Pali trivellati

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 04.01.01


Pali trivellati
Unità Tecnologica: 04.01
Opere di fondazioni profonde

I pali di fondazione sono una tipologia di fondazioni profonde o fondazioni indirette che hanno lo scopo di trasmettere il carico
della sovrastruttura ad uno strato profondo e resistente del sottosuolo, attraverso terreni soffici e inadatti, ovvero di diffondere il
peso della costruzione a larghi strati di terreno capaci di fornire una sufficiente resistenza al carico. In particolare i pali trivellati
vengono realizzati per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.01.A01 Cedimenti
Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta della
fondazione.

04.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti


Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

04.01.01.A03 Non perpendicolarità dell'impalcato


Non perpendicolarità dell'impalcato a causa di dissesti o eventi di natura diversa.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.01.C01 Controllo struttura


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare eventuali cedimenti dell'impalcato e del terreno circostante alla sede dei binari, che possano essere indicatori di
cedimenti strutturali. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di
cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità
naturali (sisma, nubifragi, ecc.).
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Deformazioni e spostamenti; 3) Non perpendicolarità dell'impalcato.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.01.I01 Interventi sulle strutture


Cadenza: quando occorre
In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la

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Manuale di Manutenzione

diagnosi e la verifica delle strutture, da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed
evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la
perpendicolarità dell'impalcato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

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Manuale di Manutenzione

Corpo d'Opera: 05
Opere di sostegno e contenimento
Unità Tecnologiche:

° 05.01 Opere di sostegno e contenimento

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 05.01


Opere di sostegno e contenimento
Sono così definite le unità tecnologiche e/o l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di sostenere i carichi derivanti dal
terreno e/o da eventuali movimenti franosi. Tali strutture vengono generalmente classificate in base al materiale con il quale
vengono realizzate, al principio statico di funzionamento o alla loro geometria.
In particolare il coefficiente di spinta attiva assume valori che dipendono dalla geometria del paramento del muro e dei terreni
retrostanti, nonché dalle caratteristiche meccaniche dei terreni e del contatto terramuro.
Nel caso di muri i cui spostamenti orizzontali siano impediti, la spinta può raggiungere valori maggiori di quelli relativi alla
condizione di spinta attiva.
Per la distribuzione delle pressioni interstiziali occorre fare riferimento alle differenti condizioni che possono verificarsi nel tempo
in dipendenza, ad esempio, dell’intensità e durata delle precipitazioni, della capacità drenante del terreno, delle caratteristiche e
della efficienza del sistema di drenaggio.
Le azioni sull’opera devono essere valutate con riferimento all’intero paramento di monte, compreso il basamento di fondazione.
Gli stati limite ultimi delle opere di sostegno si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione
della resistenza del terreno interagente con le opere (GEO) e al raggiungimento della resistenza degli elementi che compongono le
opere stesse (STR).

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

05.01.R01 Stabilità
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le opere di sostegno e contenimento in fase d'opera dovranno garantire la stabilità in relazione al principio statico di
funzionamento.
Prestazioni:
Le prestazioni variano in funzione dei calcoli derivanti dalla spinta del terreno contro il palancolato, dalla geometria dello stesso
(profilo, dimensioni, ecc.) e dalle verifiche di stabilità.
Livello minimo della prestazione:
Essi variano in funzione delle verifiche di stabilità:
- al ribaltamento;
- allo scorrimento;
- allo schiacciamento;
- alla stabilità globale.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 05.01.01


Palancole Metalliche in acciaio
Unità Tecnologica: 05.01
Opere di sostegno e contenimento

Si tratta di strutture la cui funzione non si riduce soltanto a sostenere la spinta del terreno. Esse sono costituite da palancole
palo-AZ realizzate per infissione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

05.01.01.A01 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).

05.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti


Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

05.01.01.A03 Fenomeni di schiacciamento


Fenomeni di schiacciamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in
conseguenza di errori di progettazione strutturale.

05.01.01.A04 Principi di ribaltamento


Fenomeni di ribaltamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza
di errori di progettazione strutturale.

05.01.01.A05 Principi di scorrimento


Fenomeni di scorrimento della struttura di sostegno (scorrimento terra-muro;scorrimento tra sezioni contigue orizzontali interne)
in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

05.01.01.C01 Controllo generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segni di dissesti evidenti
(fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.) Verifica dello stato del palancolato e controllo del degrado e/o di eventuali
processi di carbonatazione e/o corrosione.
• Requisiti da verificare: 1) Stabilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Fenomeni di schiacciamento; 3) Principi di ribaltamento; 4) Principi
di scorrimento.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

05.01.01.I01 Interventi sulle strutture


Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Corpo d'Opera: 06
Drenaggio Falda Calata 1
Nella nuova struttura della Calata 1 è presente un dreno orizzontale collocato a quota -0.90 m s.m.m. che drena le
acque della falda retrostante e le convoglia presso dei pozzetti dai quali hanno origine n°3 tubazioni che
attraversano il muro di banchina e le restituiscono a mare. In questo modo viene ripristinato l'attuale
"collegamento" della falda con il mare impedendo quindi che la presenza della nuova struttura di banchina modifichi
gli attuali livelli idrici sotterranei.

Unità Tecnologiche:

° 06.01 Dreno in ghiaia

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 06.01


Dreno in ghiaia
Il dreno in ghiaietto siliceo assicura la captazione, il trasporto o e la restituzione dell'acqua di falda al mare. Il trasporto dell'acqua
di falda intercettata dal dreno è assicurata dalla presenza, all'interno del dreno stesso, di tubazioni in pead fessurate.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:


° 06.01.01 Pozzetti

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 06.01.01


Pozzetti
Unità Tecnologica: 06.01
Dreno in ghiaia

I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le
dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le
manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di
smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

06.01.01.R01 Resistenza meccanica


Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I pozzetti ed i relativi componenti devono essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti
rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Prestazioni:
La verifica della resistenza meccanica e di tenuta idraulica può essere eseguita in base al punto 5.2 del prEN 1253-2 e la pressione
da applicare (che può causare il passaggio di aria) deve essere maggiore 400 Pa.
Livello minimo della prestazione:
Si ritiene che pozzetti con separatore di sedimenti con tenuta idraulica avente profondità maggiore di 60 mm soddisfino il presente
requisito.

06.01.01.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoli


Classe di Requisiti: Olfattivi
Classe di Esigenza: Benessere
I pozzetti del drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti di drenaggio non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli
durante il loro ciclo di vita.

06.01.01.R03 Pulibilità
Classe di Requisiti: Di manutenibilità
Classe di Esigenza: Gestione
I pozzetti del sistema di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità
dell'impianto.
Prestazioni:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti del sistema di drenaggio devono essere facilmente pulibili in modo da evitare
depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

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Manuale di Manutenzione

06.01.01.A01 Cavillature superficiali


Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.

06.01.01.A02 Deposito superficiale


Deposito di materiale vario (polvere, radici, terreno, ecc.) sulla parte superiore dei pozzetti.

06.01.01.A03 Difetti dei chiusini


Difetti di apertura e chiusura dei chiusini dovuti a presenza di terreno, polvere, grassi, ecc..

06.01.01.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede.

06.01.01.A05 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del
manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il
distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

06.01.01.A06 Erosione superficiale


Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.

06.01.01.A07 Esposizione dei ferri di armatura


Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura,dovuti a fenomeni di corrosione per
l'azione degli agenti atmosferici.

06.01.01.A08 Penetrazione di umidità


Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

06.01.01.A09 Presenza di vegetazione


Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

06.01.01.A10 Odori Sgradevoli


Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli.

06.01.01.A11 Deposito Sedimenti


Deposito di sedimenti/fanghi all'interno del pozzetto.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

06.01.01.C01 Controllo chiusini


Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti dei chiusini.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

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Manuale di Manutenzione

06.01.01.C02 Controllo struttura


Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo a vista
Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come fessurazioni, disgregazioni, distacchi,
riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e
controllo del degrado e/o eventuali processi di carbonatazione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Cavillature superficiali; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Esposizione dei ferri di
armatura; 5) Presenza di vegetazione.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

06.01.01.C03 Controllo Generale


Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Ispezione a vista
Verificare lo stato generale e l'integrità della superficie interna del pozzetto, della base di appoggio e delle pareti laterali.
Verificare la presenza di sedimenti/fanghi di deposito.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Assenza della emissione di odori sgradevoli; 3) Pulibilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Odori Sgradevoli; 3) Deposito Sedimenti.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

06.01.01.I01 Interventi sulle strutture


Cadenza: quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto
accertato.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

06.01.01.I02 Disincrostazione chiusini


Cadenza: ogni 6 mesi
Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti.
• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

06.01.01.I03 Pulizia
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque e dei pozzetti del sistema di drenaggio mediante asportazione dei
sedimenti/fanghi di deposito e lavaggio con acqua in pressione dei pozzetti e delle tubazioni.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Pagina 52
Manuale di Manutenzione

INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 5

01.01 Sovrastruttura 6
01.01.01 Impalcato 7
01.01.02 Pacchetto Stradale 9
01.02 Dispositivi antisismici 10
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 11
01.02.02 Giunti sismici 15

02 Smaltimento acque meteoriche pag. 19

02.01 Trattamento acque meteoriche 20


02.01.01 Disoleatori 21
02.01.02 Filtro a coalescenza 23
02.01.03 Pozzetto scolmatore 25
02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche 27
02.02.01 Canalette di drenaggio 28
02.02.02 Tubazioni in polietilene 31

03 Arredi di banchina pag. 33

03.01 Parabordi 34
03.01.01 Parabordi e collegamenti 35
03.02 Bitta di ormeggio 37
03.02.01 Bitta e collegamenti 38

04 Opere di fondazioni profonde pag. 40

04.01 Opere di fondazioni profonde 41


04.01.01 Pali trivellati 42

05 Opere di sostegno e contenimento pag. 44

05.01 Opere di sostegno e contenimento 45


05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio 46

06 Drenaggio Falda Calata 1 pag. 48

06.01 Dreno in ghiaia 49


06.01.01 Pozzetti 50

IL TECNICO

Pagina 53
Comune di Taranto
Provincia di Taranto

PIANO DI MANUTENZIONE

PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto

COMMITTENTE: Autorità Portuale di Taranto

Porto di Taranto, __________

IL TECNICO

Pagina 1
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti
Di manutenibilità
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.02 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio

02.02.01.R02 Requisito: Pulibilità


Le canalette di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per
assicurare la funzionalità dell'impianto.
02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

06 - Drenaggio Falda Calata 1


06.01 - Dreno in ghiaia
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
06.01.01 Pozzetti

06.01.01.R03 Requisito: Pulibilità


I pozzetti del sistema di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili
per assicurare la funzionalità dell'impianto.
06.01.01.C03 Controllo: Controllo Generale Ispezione a vista ogni 12 mesi

Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti
Di stabilità
01 - Sovrastruttura Banchina San Cataldo
01.01 - Sovrastruttura
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
01.01 Sovrastruttura

01.01.R01 Requisito: Stabilità dell'opera


Le opere dovranno garantire la stabilità in relazione al principio statico di funzionamento, ai materiali
ed alle tipologie strutturali diverse a secondo dei casi.
• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione della tipologia strutturale e dei
materiali d'impiego.
01.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo ogni 6 mesi

02 - Smaltimento acque meteoriche


02.01 - Trattamento acque meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.01 Trattamento acque meteoriche

02.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta


Le vasche ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi
assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.
• Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta delle vasche viene verificata mediante prova
da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI di settore. Al termine della prova
si deve verificare l'assenza di difetti o segni di cedimento.
02.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni 6 mesi
02.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 6 mesi
02.01.03.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

02.02 - Impianto di smaltimento acque


meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche

02.02.R02 Requisito: Resistenza alla corrosione


Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in
modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.
• Livello minimo della prestazione: La resistenza alla corrosione dipende dalla qualità del materiale
utilizzato per la fabbricazione e da eventuali strati di protezione superficiali (zincatura, vernici,
ecc.).
02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi

02.02.01 Canalette di drenaggio

02.02.01.R03 Requisito: Resistenza meccanica


Le canalette di drenaggio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di
deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità
dell'impianto.

02.02.01.R04 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura


Le canalette di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in
modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a
sbalzi delle stesse.

02.02.01.R06 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta


I canali di gronda e le pluviali devono essere idonee ad impedire fughe o perdite di acqua assicurando
così la durata e la funzionalità nel tempo.
• Livello minimo della prestazione: La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da
effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 607 nell'appendice C. Al termine
di detta prova non si deve verificare nessun sgocciolamento.

Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni
02.02.02.C02 Controllo: Controllo tenuta Controllo a vista ogni 12 mesi
02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi
02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

02.02.02 Tubazioni in polietilene

02.02.02.R02 Requisito: Resistenza all'urto


Le tubazioni devono essere in grado di resistere a sforzi che si verificano durante il funzionamento.

03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
03.01 Parabordi

03.01.R02 Requisito: Resistenza meccanica


L'elemento parabordo e gli elementi utilizzati per realizzare unioni diverse devono garantire
resistenza meccanica alle sollecitazioni ad essi trasmesse.
• Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per il parabordo e per le unioni devono
soddisfare i requisiti indicati dalle norme vigenti.
03.01.01.C01 Controllo: Controllo Generale Revisione ogni anno

03.02 - Bitta di ormeggio


Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
03.02 Bitta di ormeggio

03.02.R02 Requisito: Resistenza meccanica


Gli elementi utilizzati per realizzare la bitta e per le unioni devono garantire resistenza meccanica alle
sollecitazioni ad essi trasmessi.
• Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per la bitta e per le unioni devono soddisfare i
requisiti indicati dalla norme vigenti.
03.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Revisione ogni anno

04 - Opere di fondazioni profonde


04.01 - Opere di fondazioni profonde
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
04.01 Opere di fondazioni profonde

04.01.R01 Requisito: Resistenza meccanica


Le opere di fondazioni profonde dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di
deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze
sismiche, ecc.).
• Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di
normative vigenti in materia.
04.01.01.C01 Controllo: Controllo struttura Controllo a vista ogni 12 mesi

05 - Opere di sostegno e contenimento


05.01 - Opere di sostegno e contenimento
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
05.01 Opere di sostegno e contenimento

05.01.R01 Requisito: Stabilità


Le opere di sostegno e contenimento in fase d'opera dovranno garantire la stabilità in relazione al
principio statico di funzionamento.
• Livello minimo della prestazione: Essi variano in funzione delle verifiche di stabilità:
- al ribaltamento;
- allo scorrimento;
- allo schiacciamento;
- alla stabilità globale.
05.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi

Pagina 4
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

06 - Drenaggio Falda Calata 1


06.01 - Dreno in ghiaia
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
06.01.01 Pozzetti

06.01.01.R01 Requisito: Resistenza meccanica


I pozzetti ed i relativi componenti devono essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di
deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze
sismiche, ecc.).
• Livello minimo della prestazione: Si ritiene che pozzetti con separatore di sedimenti con tenuta
idraulica avente profondità maggiore di 60 mm soddisfino il presente requisito.
06.01.01.C01 Controllo: Controllo chiusini Ispezione a vista ogni 6 mesi
06.01.01.C03 Controllo: Controllo Generale Ispezione a vista ogni 12 mesi
06.01.01.C02 Controllo: Controllo struttura Controllo a vista ogni anno

Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti
Durabilità tecnologica
03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
03.01 Parabordi

03.01.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione


L'elemento parabordo e gli elementi di unione utilizzati non devono decadere in processi di
corrosione.
• Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per il parabordo e per le unioni devono
soddisfare i requisiti indicati dalle norme vigenti.
03.01.01.C01 Controllo: Controllo Generale Revisione ogni anno

03.02 - Bitta di ormeggio


Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
03.02 Bitta di ormeggio

03.02.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione


Gli elementi bitta e di unione utilizzati, non devono decadere in processi di corrosione.
• Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati la bitta e per le unioni devono soddisfare i
requisiti indicati dalla norme vigenti.
03.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Revisione ogni anno

Pagina 6
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti
Funzionalità tecnologica
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.01 - Trattamento acque meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.01.01 Disoleatori

02.01.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta


I disoleatori ed i relativi componenti dovranno garantire la perfetta tenuta per evitare fuoriuscite di
materiale inquinante.
• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla vigente
normativa.

02.02 - Impianto di smaltimento acque


meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche

02.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta


Gli elementi dell'impianto devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta dei fluidi.
• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla vigente
normativa.

Pagina 7
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti
Olfattivi
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.02 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio

02.02.01.R01 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli


Le canalette di drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non
emettere odori sgradevoli.
02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

06 - Drenaggio Falda Calata 1


06.01 - Dreno in ghiaia
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
06.01.01 Pozzetti

06.01.01.R02 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli


I pozzetti del drenaggio ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non
emettere odori sgradevoli.
06.01.01.C03 Controllo: Controllo Generale Ispezione a vista ogni 12 mesi

Pagina 8
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti
Visivi
02 - Smaltimento acque meteoriche
02.02 - Impianto di smaltimento acque
meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio

02.02.01.R05 Requisito: Regolarità delle finiture


Le canalette di drenaggio devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed essere privi di
difetti superficiali.
02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi
02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

02.02.02 Tubazioni in polietilene

02.02.02.R01 Requisito: Regolarità delle finiture


Le tubazioni in polietilene devono essere realizzate con materiali privi di impurità.
• Livello minimo della prestazione: Le misurazioni dei parametri caratteristici delle tubazioni devono
essere effettuate con strumenti di precisione in grado di garantire una precisione di:
- 5 mm per la misura della lunghezza;
- 0,05 per la misura dei diametri;
- 0,01 per la misura degli spessori.

Pagina 9
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

INDICE
Elenco Classe di Requisiti:
Di manutenibilità pag. 2
Di stabilità pag. 3
Durabilità tecnologica pag. 6
Funzionalità tecnologica pag. 7
Olfattivi pag. 8
Visivi pag. 9

IL TECNICO

Pagina 10
Comune di Taranto
Provincia di Taranto

PIANO DI MANUTENZIONE

PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto

COMMITTENTE: Autorità Portuale di Taranto

Porto di Taranto, __________

IL TECNICO

Pagina 1
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

01 - Sovrastruttura Banchina San Cataldo


01.01 - Sovrastruttura
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
01.01.01 Impalcato

01.01.01.C02 Controllo: Controllo strumentale Ispezione quando occorre


strumentale
Controlli strumentali basati sul tipo di fenomeno e/o anomalie riscontrate sulle strutture al fine di una
corretta diagnosi da effettuarsi in via preliminare ad eventuali interventi di consolidamento. In
particolare le diagnosi possono effettuarsi mediante:
- indagini soniche;
- misure per trasparenza;
- indagini radar;
- indagini magnetometriche;
- indagini sclerometriche;
- carotaggi meccanici e rilievi endoscopici;
- prove con martinetti piatti;
- prove dilatometriche;
- misure inclinometriche.
• Anomalie riscontrabili: 1) Fessurazioni.

01.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo ogni 6 mesi


Controllo generale atto a verificare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di
segni evidenti di dissesti statici della struttura. Controllare lo stato del calcestruzzo ed in particolare
l'efficienza del copriferro. Controllare l'efficienza dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche.
• Requisiti da verificare: 1) Stabilità dell'opera.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione delle armature; 2) Assenza di drenaggio; 3) Degrado del
cemento; 4) Distacco; 5) Erosione superficiale; 6) Fessurazioni; 7) Penetrazione di umidità.

01.01.02 Pacchetto Stradale

01.01.02.C01 Controllo: Controllo Generale Controllo a vista ogni 12 mesi


Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare l'assenza di fenomeni di degrado
a carico dei materiali costituenti.
• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado; 2) Rottura.

01.02 - Dispositivi antisismici


Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato

01.02.01.C03 Controllo: Ispezioni periodiche Ispezione a vista quando occorre


Le “Ispezioni periodiche” dovrebbero essere eseguite dall’Autorità che cura la manutenzione ogni
qualvolta ve ne sia la possibilità (per esempio contemporaneamente ad altre attività di ordinaria
manutenzione).
Tali ispezioni consistono in ispezioni visive da vicino senza misurazioni, effettuata ad intervalli
regolari, ragionevolmente frequenti.
• Anomalie riscontrabili: 1) Aspetto della gomma; 2) Spostamento; 3) Rotazione; 4) Condizioni degli
elementi strutturali adiacenti; 5) Varie.

01.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Verifica ogni 12 mesi


Controllo dell'efficienza dei dispositivi e di eventuali anomalie. In particolare verifica dei requisiti e
delle prestazioni previsti nelle schede tecniche fornite dal produttore, tenendo conto delle condizioni
generali, delle modalità d'uso e della tecnologia dell'apparecchio utilizzato.
• Anomalie riscontrabili: 1) Perdità di funzionalità dei componenti; 2) Rottura dei componenti; 3)
Usura dei componenti.

01.02.01.C02 Controllo: Ispezione principale Ispezione ogni anno


La frequenza indicata per le “ispezioni principali” è indicativamente entro un anno dalla messa in
funzione del dispositivo, eventualmente in concomitanza con il collaudo dell’opera, e successivamente
ogni cinque anni.
Tali ispezioni devono avere come risultato una registrazione precisa delle condizioni dell’apparecchio
d’appoggio e, se adeguatamente interpretate e rispettate, assicurano che il dispositivo conservi la sua
funzionalità fino alla successiva ispezione principale prevista.
L’ispezione principale deve includere tutti i punti inclusi nell’ispezione periodica ma in modo più
dettagliato e preciso (con eventuali relative annotazioni e rapporti).
Gli apparecchi d’appoggio in elastomero armato, inoltre, a seguito di un evento eccezionale (Es.
terremoti, alluvioni, frane, collisioni accidentali con la struttura, devono essere ispezionati in maniera
analoga ad una ispezione principale.
Le misurazioni eseguite devono essere confrontate con i valori di progetto. Quindi deve essere
controllata la capacità del dispositivo per tutti i movimenti e carichi futuri previsti.

Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
Tutte le ispezioni devono essere registrate; così pure le eventuali non-conformità riscontrate,
possibilmente anche con registrazione fotografica e trasmesse, quando necessario, immediatamente al
produttore, il quale fornirà indicazioni sulle eventuali azioni da intraprendere. Dovrebbero essere
registrati i dettagli precisi relativi al deterioramento in modo che l’ispezione successiva possa rilevare
chiaramente la “progressione” in atto. Si dovrebbe tenere a mente che lo scopo dell’ispezione consiste
nell’identificare il deterioramento dell’apparecchio d’appoggio molto prima che esso diventi
pericoloso e garantire pertanto un intervento tempestivo per porvi rimedio. Pertanto gli eventuali
difetti con carattere di “progressione” devono essere fotografati in modo da documentare tale
progressione.
I livelli di accettabilità dei difetti sono indicati nel presente capitolo: trattasi di generici difetti
ipotizzabili nella vita utile dei singoli componenti dell’apparecchio d’appoggio. Qualsiasi altro difetto
non menzionato, o qualsiasi difetto eccessivo, dovrà essere notificato immediatamente al produttore,
che fornirà indicazioni sulle eventuali azioni da intraprendere.
Secondo il risultato dell’ispezione, deve essere intrapresa una delle seguenti azioni:
• nessuna azione;
• ulteriori misurazioni della capacità di movimento (con temperature estreme, carichi diversi,
etc.);
• ulteriori procedimenti di prova;
• riparazione (correzioni della posizione, sostituzione dell’intero apparecchio d’appoggio o
parti di esso, rinnovo o supplemento della protezione anticorrosione, sigillatura con malta, etc.).
Qualsiasi non-conformità rilevata durante un’ispezione deve essere trattata come descritto
nell'apposito paragrafo.
• Anomalie riscontrabili: 1) Aspetto della gomma; 2) Rotazione; 3) Spostamento; 4) Condizioni degli
elementi strutturali adiacenti; 5) Varie.

01.02.02 Giunti sismici

01.02.02.C01 Controllo: Controllo Generale Verifica ogni 12 mesi


Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Verificare l'efficienza dello stato in prossimità delle
strutture contigue.
• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado; 2) Rottura.

01.02.02.C02 Controllo: Ispezione Ordinaria Ispezione ogni anno


Non appena terminata l’installazione e la messa in funzione del giunto, dovrà essere misurato il punto
“zero” corrispondente alla larghezza del giunto.
La frequenza delle ispezioni indicate per le singole anomalie si riferiscono alle attività di ispezione
ordinaria. Tali ispezioni saranno condotte dall’Autorità locale preposta alla manutenzione quando
possibile, in quanto sono da inquadrarsi fra le normali attività di manutenzione.
Nell’ispezione ordinaria saranno controllate le seguenti funzionalità:
- Condizione della superficie del giunto esposta al traffico (presenza di depositi sedimentari, quali
ghiaia, grasso, depositi bituminosi ecc.)
- Movimento attuale (entità del movimento determinata con metro a nastro, a partire dal punto
“zero”).
- Temperatura dell’aria (da determinarsi al centro della strada nella campata centrale con termometro
ad alcool o a mercurio o simile, e registrazione).
- Planarità degli elementi superficiali
- Condizioni dei masselli laterali in betoncino fibrorinforzato o (dove applicabile) in malta epossidica
- Stato della sigillatura superficiale delle teste dei bulloni di ancoraggio
- Stato dei bulloni di ancoraggio
- Stato della scossalina di drenaggio dell’acqua

Tutte le ispezioni dovranno essere opportunamente registrate.


Qualsiasi non conformità derivante sia da ispezione generale o dettagliata, sarà trattata come
descritto nell'apposita anomalia.
In caso di non conformità progressiva non pregiudicante comunque il funzionamento del giunto e
rientrante nei criteri di accettabilità, dovrà essere prodotta idonea documentazione fotografica a
supporto per permetterne il monitoraggio nel tempo.
I livelli di accettabilità sono indicati con riguardo alle normali usure che possono verificarsi durante
l’esercizio dei componenti.
Eventuali problematiche non riportate nel presente documento od eventuali eccessi nei parametri
elencati, dovranno essere immediatamente riportati al produttore , che provvederà a suggerire le
istruzioni necessarie.

SEQUENZA DELLE OPERAZIONI


Ispezione visiva delle condizioni generali del giunto
- Ispezione dei masselli laterali in betoncino fibro-rinforzato o (dove applicabile) in malta epossidica
- Ispezione della sigillatura delle teste dei bulloni
- Ispezione dei bulloni
- Ispezione della scossalina
- Pulizia della scossalina mediante acqua a pressione con rimozione dei due elementi superficiali alle
due estremità del giunto.
- Pulizia generale del giunto con getto di acqua in pressione
- Registrazione dei dati raccolti, temperatura, data e ora
• Anomalie riscontrabili: 1) Generica; 2) Movimento; 3) Masselli betoncino fibro-rinforzato; 4)
Sigillante viti; 5) Bulloni ancoraggio; 6) Scossalina.

Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

02 - Smaltimento acque meteoriche


02.01 - Trattamento acque meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
02.01.01 Disoleatori

02.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 6 mesi


Verificare se nelle vasche siano presenti eventuali sedimenti di materiale di risulta e verificare che non
siano ostruiti i dispositivi di regolazione del flusso.
Verificare la quantità di olii presenti nella vaschetta di raccolta; controllare funzionalità del tropo
pieno.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi di sabbia; 2) Setticità delle acque; 3) Inserto a coalescenza; 4)
Galleggianti.

02.01.02 Filtro a coalescenza

02.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni 6 mesi


Verificare che non siano presenti segni di mancata tenuta dell'elemento a coalescenza. Verificare se
presenti accumuli di materiale di varia pezzatura all'interno dei filtri. Controllare che il troppo pieno
sia funzionante.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Inserto a coalescenza; 2) Galleggiante.

02.01.03 Pozzetto scolmatore

02.01.03.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi


Controllare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della
base di appoggio e delle pareti laterali. Controllare tutte le zone nelle quali può verificarsi un
accumulo di materiali di deposito.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi di sabbia; 2) Intasamento; 3) Difetti delle griglie; 4) Difetti ai
raccordi o alle connessioni; 5) Sedimentazione.

02.02 - Impianto di smaltimento acque


meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio

02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi


Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della superficie interna della canaletta di
drenaggio, della base di appoggio e delle pareti laterali.
• Requisiti da verificare: 1) Assenza della emissione di odori sgradevoli; 2) (Attitudine al) controllo
della tenuta; 3) Pulibilità; 4) Regolarità delle finiture.
• Anomalie riscontrabili: 1) Intasamento; 2) Difetti delle griglie; 3) Odori sgradevoli; 4) Deposito
superficiale; 5) Errori di pendenza.

02.02.02 Tubazioni in polietilene

02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi


Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la
stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di
inflessioni nelle tubazioni.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Regolarità delle finiture; 3)
Resistenza alla corrosione.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Odori sgradevoli; 3) Penetrazione
di radici.

02.02.02.C02 Controllo: Controllo tenuta Controllo a vista ogni 12 mesi


Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.
• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Accumulo di grasso; 3)
Incrostazioni.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
03.01.01 Parabordi e collegamenti

03.01.01.C01 Controllo: Controllo Generale Revisione ogni anno


Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.
Controllo della continuità delle parti saldate e l'assenza di anomalie evidenti.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Cricca; 4) Interruzione; 5) Rifollamento;
6) Rottura; 7) Strappamento; 8) Tranciamento.

03.02 - Bitta di ormeggio


Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
03.02.01 Bitta e collegamenti

03.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Revisione ogni anno


Controllo degli elementi bitta, di giunzione e verifica della giusta tenuta di serraggio.
Controllo della continuità strutturale e l'assenza di anomalie evidenti.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Cricca; 4) Rifollamento; 5)
Strappamento; 6) Tranciamento.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

04 - Opere di fondazioni profonde


04.01 - Opere di fondazioni profonde
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
04.01.01 Pali trivellati

04.01.01.C01 Controllo: Controllo struttura Controllo a vista ogni 12 mesi


Controllare eventuali cedimenti dell'impalcato e del terreno circostante alla sede dei binari, che
possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Controllare eventuali smottamenti del terreno
circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e
controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma,
nubifragi, ecc.).
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Deformazioni e spostamenti; 3) Non perpendicolarità
dell'impalcato.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

05 - Opere di sostegno e contenimento


05.01 - Opere di sostegno e contenimento
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio

05.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi


Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di
segni di dissesti evidenti (fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.) Verifica dello stato del
palancolato e controllo del degrado e/o di eventuali processi di carbonatazione e/o corrosione.
• Requisiti da verificare: 1) Stabilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Fenomeni di schiacciamento; 3) Principi
di ribaltamento; 4) Principi di scorrimento.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

06 - Drenaggio Falda Calata 1


06.01 - Dreno in ghiaia
Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza
06.01.01 Pozzetti

06.01.01.C01 Controllo: Controllo chiusini Ispezione a vista ogni 6 mesi


Verificare lo stato dei chiusini di accesso ai pozzetti controllando che siano facilmente removibili.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti dei chiusini.

06.01.01.C02 Controllo: Controllo struttura Controllo a vista ogni anno


Controllare l'integrità delle strutture individuando la presenza di eventuali anomalie come
fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di
corrosione dei ferri d'armatura. Verifica dello stato del calcestruzzo e controllo del degrado e/o
eventuali processi di carbonatazione.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
• Anomalie riscontrabili: 1) Cavillature superficiali; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4)
Esposizione dei ferri di armatura; 5) Presenza di vegetazione.

06.01.01.C03 Controllo: Controllo Generale Ispezione a vista ogni 12 mesi


Verificare lo stato generale e l'integrità della superficie interna del pozzetto, della base di appoggio e
delle pareti laterali. Verificare la presenza di sedimenti/fanghi di deposito.
• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Assenza della emissione di odori sgradevoli; 3)
Pulibilità.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Odori Sgradevoli; 3) Deposito Sedimenti.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 2

01.01 Sovrastruttura 2
01.01.01 Impalcato 2
01.01.02 Pacchetto Stradale 2
01.02 Dispositivi antisismici 2
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 2
01.02.02 Giunti sismici 3

02 Smaltimento acque meteoriche pag. 4

02.01 Trattamento acque meteoriche 4


02.01.01 Disoleatori 4
02.01.02 Filtro a coalescenza 4
02.01.03 Pozzetto scolmatore 4
02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche 4
02.02.01 Canalette di drenaggio 4
02.02.02 Tubazioni in polietilene 4

03 Arredi di banchina pag. 5

03.01 Parabordi 5
03.01.01 Parabordi e collegamenti 5
03.02 Bitta di ormeggio 5
03.02.01 Bitta e collegamenti 5

04 Opere di fondazioni profonde pag. 6

04.01 Opere di fondazioni profonde 6


04.01.01 Pali trivellati 6

05 Opere di sostegno e contenimento pag. 7

05.01 Opere di sostegno e contenimento 7


05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio 7

06 Drenaggio Falda Calata 1 pag. 8

06.01 Dreno in ghiaia 8


06.01.01 Pozzetti 8

IL TECNICO

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Comune di Taranto
Provincia di Taranto

PIANO DI MANUTENZIONE

PROGRAMMA DI
MANUTENZIONE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

OGGETTO: Rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di levante del Molo
San Cataldo e della Calata 1 del Porto di Taranto

COMMITTENTE: Autorità Portuale di Taranto

Porto di Taranto, __________

IL TECNICO

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

01 - Sovrastruttura Banchina San Cataldo


01.01 - Sovrastruttura
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
01.01.01 Impalcato

01.01.01.I01 Intervento: Ripristino del calcestruzzo quando occorre


Ripristino del calcestruzzo ammalorato secondo le seguenti fasi, preparazione del supporto:
- idrodemolizione in alta pressione del calcestruzzo ammalorato (vecchio copriferro) per uno spessore di circa 5 cm;
- pulizia dei ferri di armatura esistenti mediante applicazione di malte anticorrosive;
- posizionamento delle nuove armature metalliche e collegamento a quelle esistenti.
ed ricostruzione e rinforzo:
- posizionamento dei casseri;
- ripristino con calcestruzzo adeguato per uno spessore pari a circa 15 cm;
- applicazione superficiale di prodotti per una corretta stagionatura del calcestruzzo.

01.01.02 Pacchetto Stradale

01.01.02.I01 Intervento: Ripristino quando occorre


Ripristino degli elementi degradati e/o sostituzione degli stessi con altri analoghi e con le medesime prestazioni.

01.02 - Dispositivi antisismici


Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato

01.02.01.I01 Intervento: Sostituzione a guasto


La sostituzione si rende necessaria nel caso di un grave danneggiamento del dispositivo (a seguito di sisma, carico anomalo
applicato, ecc.) e dovrà essere decisa e concordata con l’Ufficio Tecnico del Produttore.
Le modalità operative per eventuali operazioni di sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato
dipendono ovviamente dalla specifica opera in cui i dispositivi sono installati. In ogni caso nel seguito si forniscono alcune
indicazioni generali.
La sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato deve essere effettuata in modo da evitare qualsiasi danno
alla struttura. La sostituzione di un apparecchio d’appoggio è un’operazione che richiede il trasferimento temporaneo delle
azioni verticali agenti sul dispositivo. Tali azioni possono essere trasferite direttamente dai martinetti alla sottostruttura,
oppure indirettamente, disponendo i martinetti su un’opportuna struttura provvisoria di contrasto.
Per evitare di indurre delle sollecitazioni addizionali nelle strutture da sollevare durante le varie fasi di lavoro dovranno
essere adottate tutte quelle precauzioni necessarie onde evitare carichi dissimmetrici, sollecitazioni dinamiche, ecc.
A tale scopo per il sollevamento è previsto l’impiego di martinetti piatti azionati da una centralina che garantisce ad ogni
martinetto un innalzamento costante anche in presenza di pressioni diverse, in modo da realizzare incrementi di
sollevamento costanti in ogni punto della testata dell’impalcato. Il controllo delle operazioni di sollevamento viene
realizzato mediante l’uso di trasduttori di misura centesimale con lettura a distanza su apparecchio digitale posto presso i
comandi della centralina di pompaggio.
Nel caso in esame il sollevamento dovrà essere limitato a max 10 mm, sufficienti a rimuovere l’elemento ammalorato ed alla
sua sostituzione.
I martinetti dovranno essere disposti ad una distanza tale da consentire lo sfilamento in direzione orizzontale
dell’apparecchio d’appoggio. Il tipo ed il numero di martinetti dipende dall’entità della forza di sollevamento prevista.
Le operazioni per la sostituzione degli apparecchi d’appoggio in elastomero armato devono essere condotte secondo
l’ordine riportato di seguito:
• Installazione dei dispositivi per il sollevamento della sovrastruttura;
• Sollevamento della struttura fino ad ottenere la separazione della superficie dell’estradosso dell’apparecchio
d’appoggio elastomerico dalla sovrastruttura;
• Rimozione dell’apparecchio d’appoggio elastomerico;
• Posizionamento del nuovo apparecchio d’appoggio elastomerico;
• Abbassamento della sovrastruttura.

01.02.02 Giunti sismici

01.02.02.I01 Intervento: Sostituzione a guasto


Sostituzione degli elementi con altri di analoghe caratteristiche in caso di degrado e/o rottura delle parti.
Ogni elemento del giunto con l’esclusione delle zanche di ancoraggio, potrà essere sostituito senza compromettere le
prestazioni del giunto stesso.
La sostituzione, necessaria nel caso di un danno grave e permanente all’elemento del giunto, sarà decisa e concordata con
l’Ufficio Tecnico del produttore.
La procedura che segue è da considerarsi come traccia secondo l’esperienza di FIP Industriale, la più usuale, ma può
essere eseguita in modi diversi.

SEQUENZA DELLE OPERAZIONI

1. Rimuovere il sigillante delle teste delle viti.


2. Svitare e rimuovere i bulloni.
3. Rimuovere l’elemento danneggiato.
4. Sostituire l’elemento danneggiato con un nuovo elemento.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
5. Se necessario, sostituire i bulloni di ancoraggio.
6. Serrare i bulloni
7. Riapplicare il sigillante negli opportuni alloggiamenti.

Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

02 - Smaltimento acque meteoriche


02.01 - Trattamento acque meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
02.01.01 Disoleatori

02.01.01.I01 Intervento: Pulizia quando occorre


Eseguire la pulizia delle pareti e del fondo delle vasche dai depositi di sabbia presenti.

02.01.01.I02 Intervento: Svuotamento vaschetta olii quando occorre


Eseguire lo svuotamento della vaschetta di raccolta olii e grassi quando piena.

02.01.02 Filtro a coalescenza

02.01.02.I02 Intervento: Lavaggio ogni 6 mesi


Eseguire il lavaggio in equicorrente del filtro a coalescenza con acqua e/o solventi.

02.01.02.I01 Intervento: Asciugatura ogni 16 mesi


Eseguire l'asciugatura del pannello filtrante con aria e azoto o vapore.

02.01.03 Pozzetto scolmatore

02.01.03.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi


Eseguire una pulizia dei pozzetti scolmatori per asportare i fanghi di deposito ed eseguire un lavaggio della griglia con
acqua a pressione.

02.02 - Impianto di smaltimento acque


meteoriche
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
02.02.01 Canalette di drenaggio

02.02.01.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi


Eseguire una pulizia delle canalette di drenaggio mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a
pressione.

02.02.02 Tubazioni in polietilene

02.02.02.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi


Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

03 - Arredi di banchina
03.01 - Parabordi
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
03.01.01 Parabordi e collegamenti

03.01.01.I01 Intervento: Ripristino a guasto


Se durante la vita utile del singolo parabordo si dovessero riscontrare visivamente anomalie riguardanti l’ancoraggio di
questo alla banchina o il fissaggio degli elementi di collegamento, si dovrà intervenire ristabilendo le normali condizioni di
efficienza del parabordo stesso con la massima urgenza ai fini di evitare la totale compromissione dei parabordi limitrofi.
Tale intervento non presenta particolari difficoltà di esecuzione e potrà essere operato da personale qualificato referente
alla Committenza. Requisiti:
Attrezzature finalizzate alla sicurezza dell’ormeggio delle imbarcazioni. E’ necessario che le attrezzature mantengano la
loro funzionalità.
E’ sufficiente un esame visionale dell’integrità ed efficienza funzionale dei dispositivi d’ormeggio e procedere ad eventuali
interventi di ripristino (es. verniciatura anticorrosione) o sostituzione.
Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe
caratteristiche. Rimozione di saldature difettose e realizzazione di nuove.
Cadenza: ogni 12 mesi o dopo eventuale incidente.

03.02 - Bitta di ormeggio


Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
03.02.01 Bitta e collegamenti

03.02.01.I01 Intervento: Ripristino a guasto


I normali interventi di manutenzione prevedono la riverniciatura delle bitte e di tutti gli accessori visibili, come protezione
dagli agenti atmosferici e dallo sfregamento delle cime di ormeggio delle navi in accosto per evitarne l'ossidazione. Se
dall'esame visivo emerge che si è già verificata anche una parziale ossidazione superficiale delle parti in questione, si
provvederà alla rimozione dello strato deteriorato ed al trattamento con vernice protettiva costituendo una pellicola
continua e distribuita uniformemente. Tale operazione per la sua semplicità e rapidità di esecuzione, non richiede
l'intervento di personale specializzato. Se in seguito a particolari condizioni metereologiche si ritiene che la bitta sia stata
sollecitata dalla nave in ormeggio in modo grave, si dovrà provvedere immediatamente all'esame diretto della bitta da parte
di personale qualificato che diagnosticherà gli eventuali danni subiti e stabilirà gli interventi necesari al ripristino della
piena funzionalità. Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati
con altri di analoghe caratteristiche.

Pagina 5
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

04 - Opere di fondazioni profonde


04.01 - Opere di fondazioni profonde
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
04.01.01 Pali trivellati

04.01.01.I01 Intervento: Interventi sulle strutture quando occorre


In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per
la diagnosi e la verifica delle strutture, da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto
ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare
la perpendicolarità dell'impalcato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

05 - Opere di sostegno e contenimento


05.01 - Opere di sostegno e contenimento
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio

05.01.01.I01 Intervento: Interventi sulle strutture quando occorre


Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

06 - Drenaggio Falda Calata 1


06.01 - Dreno in ghiaia
Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza
06.01.01 Pozzetti

06.01.01.I01 Intervento: Interventi sulle strutture quando occorre


Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del
difetto accertato.

06.01.01.I02 Intervento: Disincrostazione chiusini ogni 6 mesi


Eseguire una disincrostazione dei chiusini di accesso ai pozzetti con prodotti sgrassanti.

06.01.01.I03 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi


Pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque e dei pozzetti del sistema di drenaggio mediante asportazione
dei sedimenti/fanghi di deposito e lavaggio con acqua in pressione dei pozzetti e delle tubazioni.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

INDICE
01 Sovrastruttura Banchina San Cataldo pag. 2

01.01 Sovrastruttura 2
01.01.01 Impalcato 2
01.01.02 Pacchetto Stradale 2
01.02 Dispositivi antisismici 2
01.02.01 Apparecchi d'appoggio strutturali in elastomero armato 2
01.02.02 Giunti sismici 2

02 Smaltimento acque meteoriche pag. 4

02.01 Trattamento acque meteoriche 4


02.01.01 Disoleatori 4
02.01.02 Filtro a coalescenza 4
02.01.03 Pozzetto scolmatore 4
02.02 Impianto di smaltimento acque meteoriche 4
02.02.01 Canalette di drenaggio 4
02.02.02 Tubazioni in polietilene 4

03 Arredi di banchina pag. 5

03.01 Parabordi 5
03.01.01 Parabordi e collegamenti 5
03.02 Bitta di ormeggio 5
03.02.01 Bitta e collegamenti 5

04 Opere di fondazioni profonde pag. 6

04.01 Opere di fondazioni profonde 6


04.01.01 Pali trivellati 6

05 Opere di sostegno e contenimento pag. 7

05.01 Opere di sostegno e contenimento 7


05.01.01 Palancole Metalliche in acciaio 7

06 Drenaggio Falda Calata 1 pag. 8

06.01 Dreno in ghiaia 8


06.01.01 Pozzetti 8

IL TECNICO

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