1) Prima dell’arrivo dei coloni, il l’America del nord era
popolata esclusivamente dai nativi, i quali erano suddivisi in tribù (ogni tribù aveva caratteristiche culturali e linguistiche proprie). I francesi furono i primi ad esplorare l’entroterra nordamericano (dal 1534), prima in Canada e poi più a sud, dove fondarono la Louisiana. In seguito, gli spagnoli ne esplorarono la parte meridionale e occidentale fondando la Florida, il Texas, il Nuovo Messico e la California. Anche gli Olandesi fondarono una colonia nella costa orientale, Nuova Amsterdam, che fu poi ceduta agli inglesi che ne cambiarono il nome: si tratta di New York. La colonizzazione inglese fu la più significativa, grazie alle iniziative private piuttosto che alla promozione da parte della Corona britannica. Nel 1607, fu fondata la colonia della Virginia, alla quale seguirono la Carolina del Nord e del Sud, la Georgia, il Delawere e il Maryland. Altre colonie nacquero con l’arrivo di perseguitati religiosi in fuga dall’Europa, i cosiddetti padri pellegrini, sbarcati nel 1620. Queste colonie, raggruppate nel cosiddetto New England, erano molto più urbanizzate rispetto a quelle fondate in precedenza. In seguito fu colonizzata anche la parte centrale del paese, e sorsero dunque le colonie del New Jersey e della Pennsylvania. 2) La guerra di indipendenza scoppiò per diverse ragioni. Innanzitutto per il malcontento generato dall’imposizione di tasse di bollo alle colonie da parte del governo inglese, che necessitava di denaro per sostenere diverse spese belliche e amministrative. In seguito furono introdotte altre tasse, che riguardavano questa volta beni di consumo. L’eccessiva quantità di tasse portò alla formulazione del concetto “no taxation without representation”, poiché i coloni erano privi di un’entità amministrativa e parlamentare che potesse rappresentarli. Questo malcontento portò ai primi scontri (come nel 1770 a Boston). Con l’imposizione del monopolio del tè, la situazione non poté che peggiorare, ed in segno di protesta, nel 1773 i coloni salirono sulle navi della Compagnia delle Indie (che avevano diritto di vendere direttamente il tè) gettando i carichi in mare (Boston Tea Party). Fu l’avvenimento che scatenò la guerra, dal momento che la protesta si trasformo in una vera e propria rivendicazione di autonomia e indipendenza, rispetto all’inghilterra.
3) I principali protagonisti della guerra di indipendenza
furono George Washingnton (comandante dell’esercito Americano e poi primo presidente) e Benjamin Franklin (che fu inviato in europa come ambasciatore, negoziando con il re di Francia Luigi XVI per ottenere sostegno militare). Infatti l’arrivo delle truppe francesi fu di beneficio per le truppe americane, che da sole sembravano avere la peggio contro gli inglesi. Altre figure importanti furono l’avvocato Thomas Jefferson (coautore della dichiarazione di indipendenza) e Thomas Paine, un polemista autore di Pamphlet e pubblicazioni a sfondo patriottico (come “The common Sense”).
4) Il principio di Montesquieu riguardo al concetto politico
di separazione dei poteri ebbe compimento nella Costituzione degli Stati Uniti. Infatti, fu operata la distinzione il Congresso, la Corte suprema e la Presidenza, portando ad una equa divisione tra potere legislativo, giudiziario ed esecutivo, distinti da Montesquieu nel saggio “Lo spirito delle leggi”. Inoltre la costituzione affermava i principi illuministi in base ai quali l’uomo abbia diritto a libertà e felicità. L’uomo ha inoltre il diritto di opporsi e protestare nei confronti del governo se esso non garantisce questi diritti.
5) Lo stato americano era basato, come già affermato nella
domanda precedente, sulla tripartizione dei poteri, esercitati da Congresso, Corte suprema e presidenza. E’ una repubblica federale (che si occupa della politica estera, del commercio estero, dell’economia e della difesa). E’ suddivisa in stati (che però si occupano esclusivamente delle questioni locali).