L’OSSERVATORE ROMANO

Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,50 Copia arretrata € 3,00 (diffusione e vendita 14-15 luglio 2021)

GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

Unicuique suum Non praevalebunt
Anno CLXI n. 157 (48.780) Città del Vaticano mercoledì 14 luglio 2021

Dimesso stamattina dal Policlinico Agostino Gemelli dove dieci giorni fa era stato sottoposto a un intervento chirurgico In Sud Africa

Papa Francesco ancora

violenze
e saccheggi
è tornato in Vaticano Oltre 70 morti
JOHANNESBURG, 14. Continua
a salire, inesorabilmente pur-

F
inalmente di nuovo a troppo, il numero dei morti
casa. La bella e atte- negli scontri scoppiati in Sud
sissima notizia che Africa dopo l’arresto dell’ex
Papa Francesco è presidente Jacob Zuma. Sa-
rientrato a Santa Marta dopo rebbero 72, al momento, le vit-
aver lasciato il Policlinico uni- time confermate, di cui 45 per-
versitario Agostino Gemelli di sone sono morte solo nella re-
Roma, dov’era ricoverato da gione di Gauteng. Nelle regio-
dieci giorni, è arrivata nella ni di Kwazulu-Natal e Rau-
tarda mattinata di oggi, mer- teng oltre 750 le persone trat-
coledì 14 luglio. A darla il di- tenute in arresto.
rettore della Sala stampa della Le proteste sono partite da
Santa Sede, Matteo Bruni, che Zulu, paese considerato la roc-
rispondendo alle domande dei caforte dell’ex capo di Stato
giornalisti ha confermato co- nel KwaZulu-Natal, la sua re-
me poco dopo le 10.30 il San- gione natale, dopo che l’Alta
to Padre sia stato dimesso dal- corte dello stesso Stato regio-
l’ospedale romano dell’Uni- nale aveva rifiutato la richiesta
versità cattolica del Sacro Il Papa in preghiera di sospendere il provvedimen-
Cuore, in cui domenica 4 si davanti alla «Salus to dell’arresto di Zuma, stabi-
era sottoposto a un’operazio- populi romani» lendo che lo stesso sarebbe
ne chirurgica al colon. «Rin- e, in alto a destra, il dovuto restare nel penitenzia-
grazio tutti coloro che mi sono saluto, prima di giungere rio di Estcourt. Zuma, che il
stati vicini con la preghiera e a Casa Santa Marta, prossimo anno compirà 80 an-
l’affetto nei giorni di ricovero ad alcuni militari ni, si è consegnato alle autori-
in ospedale», ha subito scritto in servizio all’ingresso tà venerdì scorso. Dovrà scon-
Francesco con un tweet sul- della Città del Vaticano tare una condanna a quindici
l’account @Pontifex, con un’e- mesi di carcere inflittagli dalla
sortazione: «Non dimenti- Corte costituzionale per ol-
chiamoci di pregare per i ma-
lati e per chi li assiste».
Ed è stato proprio un gesto
Le carezze del Papa traggio ai giudici.
Le manifestazioni si sono
poi estese fino alla più grande
di preghiera, quello ricorrente città del Paese, la capitale
in occasione dei viaggi inter- La visita di martedì pomeriggio Johannesburg, con la popola-
nazionali, ad accompagnare il ai bambini ricoverati nel reparto zione che ha riversato nelle
ritorno del Papa in Vaticano,
che in automobile, ha fatto sa-
di oncologia pediatrica strade tutto il proprio malcon-
tento per la crisi dell’econo-
pere ancora Bruni, si è prima mia sudafricana, molto debole
«recato nella basilica di Santa di GIANLUCA BICCINI già prima dello scoppio della

U
Maria Maggiore, dove, davan- pandemia. Recessione acuita
ti all’icona della Vergine Salus na tenera carezza sul visino di un bimbo che, nonostante fortemente, appunto, dalle va-
populi romani, ha ringraziato per tutto, ha la forza di sorridere; altre su quelli di bambine rie ondate di covid-19 che han-
il buon esito del suo interven- che guardano perplesse l’uomo vestito di bianco venuto a no fatto del Sud Africa il Pae-
to chirurgico, rivolgendoLe salutarle; e un semplice gesto benedicente con la mano se più colpito dell’intero con-
una preghiera per tutti i mala- verso una porta a vetri chiusa, al di là della quale c’è una mamma con tinente, in termini di contagi e
ti, in particolare quelli incon- in braccio suo figlio, quando le esigenze di isolamento dei pazienti se- di vittime.
trati durante i giorni della de- parano dal resto del mondo anche i genitori che li accompagnano nella Il tasso di disoccupazione
genza». Infine, «poco prima ha oltrepassato il record dei 32
delle 12», l’arrivo a Casa Santa SEGUE A PAGINA 8
Marta. SEGUE A PAGINA 5

STORIE DALLE VILLAS MISERIA • Marcos, un’amicizia nata sulla strada dei pellegrini verso il santuario di Luján
ALL’INTERNO
Avvertimenti Oggi in primo piano

Le carceri in Italia
di ALVER METALLI la benedizione di un fidanzamento appena iniziato nella baraccopoli dove vivo. Quando ho aperto era tra sovraffollamento
che già mostrava crepe. In un punto di ristoro della lì, fermo, sulla soglia. Ha esordito scusandosi per

M
arcos è ritornato nella villa per passare
la quarantena con la nonna anziana.
Era profugo da qualche anno. Gliel’a-
vevano giurata e aveva pensato bene
di andarsene finché poteva farlo con le proprie
gambe. E proprio le gambe sono importanti nella
storia di Marcos.
L’avevo conosciuto durante il pellegrinaggio che
i giovani argentini compiono tutti gli anni in otto-
bre al santuario di Luján, dove, come racconta la
tradizione, ha voluto letteralmente piantare la sua
casa la Madonna nazionale dal mantello bianco e
y(7HA3J1*QSSKKM( +#!z!/!#!\
tradizionale camminata verso la basilica, più o me-
no a metà del tragitto, gli ho offerto un bicchiere
caldo di mate cocido e un panino con prosciutto cotto
e formaggio, che formavano parte del menù prepa-
rato per i pellegrini dalle mani di chi non poteva
camminare con loro per un qualche motivo legato
all’età o alla salute. Il tutto avvolto in un tovagliolo
di carta e servito con qualche parola di incoraggia-
mento per la fatica che gli restava da compiere, con
l’aggiunta di un elogio per aver intrapreso del tutto
liberamente quell’impegnativo pellegrinaggio.
È bastato perché mi considerasse amico.
essere venuto a disturbarmi a quell’ora tarda, ma e violenza
non sapeva dove andare. Si vedeva a colpo d’oc- Interviste al Garante na-
chio che c’era qualcosa di strano nel suo comporta- zionale delle persone pri-
mento e la ragione si è chiarita quasi subito. Mar- vate delle libertà, Mauro
cos si è tirato giù i pantaloni della tuta che indos- Palma, e al presidente del-
sava e mi ha fatto vedere il polpaccio. Era insangui- l’Associazione Antigone,
nato. Patrizio Gonnella
Non capivo bene cosa gli fosse successo, sulle
prime ho pensato a una caduta con la bicicletta, an- ANNA LISA ANTONUCCI
che se non lo avevo mai visto pedalare per la villa, NELLE PAGINE 2 E 3
finché mi ha detto che gli avevano sparato. In effet-
ti, osservandola alla luce di quell’informazione, sul-

Un centro in Burkina Faso

azzurro. Sessanta chilometri e passa tra il punto di
partenza e quello di arrivo. Ventiquattr’ore di mar-
cia per chi se la piglia comoda, con soste frequenti
e abbondanti libagioni.
Marcos camminava in mezzo al gruppo dei ville-
ros di padre Pepe per chiedere alla Virgen quello che
aveva in animo: la salute per la nonna ammalata, il
lavoro che non aveva e che forse nemmeno voleva,
Ritornati alla base di partenza, Marcos ha conti- la gamba c’erano delle macchie di sangue raggru-
aiuta chi è infamato di stregoneria
nuato con la sua vita di sempre, che era poi quella mato e il polpaccio era attraversato da due fori dai
di tanti della sua età che vivono alla giornata tra la- bordi arrossati, due colpi di arma da fuoco sparati La quiete
voretti che vanno e vengono, piccolo spaccio, furti, da una pistola di piccolo calibro, probabilmente
notti sulla strada a respirare paco, risse tra bande. una 22. dopo la tempesta
È riapparso una notte afosa di novembre, di Prima di chiedergli chi fosse stato, controllai d’i-
FEDERICO PIANA
quelle che alla periferia di Buenos Aires sfiorano i
NELL’INSERTO «RELIGIO»
quaranta gradi. Ha bussato alla porta della stanza SEGUE A PAGINA 3
pagina 2
Oggi in primo piano - Le carceri in Italia tra sovraffollamento e violenza
La drammatica vicenda
di Santa Maria Capua Vetere
di GIOVANNI BENEDETTI
video diffusi su inter-
net lo scorso 29 giu-
gno dal reparto Nilo
del carcere Francesco
Uccella di Santa Maria Ca-
pua Vetere hanno sconvolto
un intero Paese. I filmati,
risalenti a più di un anno
prima, mostrano il persona-
le della struttura compiere
differenti atti di violenza
nei confronti dei detenuti.
Alcuni di questi, con il ca-
po chino e le mani dietro la
testa, ricevono ripetuti
schiaffi dagli agenti della
penitenziaria, mentre altri,
caduti a terra, vengono for-
zatamente costretti a rial-
zarsi e colpiti con calci e
manganelli.
Come prevedibile, le
cruente immagini hanno sca-
tenato un vero e proprio ca-
so mediatico, mentre nei
giorni successivi venivano
pubblicati in rete altri filma-
ti girati nella struttura del
casertano. Il ministro della
Giustizia italiano Marta
Cartabia ha definito l’acca-
duto come «un tradimento
della Costituzione», facendo
riferimento all’articolo 27
che menziona esplicitamente
il senso di umanità, mentre
la magistratura locale ha
parlato di «uno dei più
drammatici episodi di vio-
lenza ai danni dei detenu-
ti».
L’antefatto di questa
drammatica vicenda è stato
ricostruito in seguito all’av-
vio delle indagini. Il 5 aprile
2020, mentre l’Italia si trova-
va nell’occhio del ciclone
causato dalla pandemia co-
vid-19, nel carcere si era
sparsa la voce che un dete-
nuto avesse contratto il vi-
rus. Analogamente a quanto
verificatosi in altri istituti, la
notizia ha gettato nel panico
i carcerati del reparto Nilo, i
quali hanno organizzato una
protesta prolungata durante
il giorno ma pacifica nelle
modalità. A quel punto, un
agente della polizia peniten-
ziaria ha contattato l’allora
amministratore delle carceri
della regione Campania An-
tonio Fullone, insistendo
sulla necessità di mandare
«un segnale forte» ai carce-
rati per ristabilire le gerar-
chie all’interno della struttu-
ra. Fullone ha quindi contat-
tato la direttrice dell’istituto
Elisabetta Palmieri, asseren-
do che «l’unica scelta è
quella di usare la forza».
Il giorno successivo è sta-
to quindi teatro delle violen-
ze sopra citate, celate dietro
la definizione ufficiale di
«perquisizione straordina-
ria». Più di 100 agenti della
polizia penitenziaria, equi-
paggiati in assetto antisom-
mossa e con il volto coperto,
hanno brutalmente seviziato
i 370 ospiti del reparto. Par-
ticolarmente duro è stato il
trattamento riservato ai 15
detenuti considerati come
«ospiti pericolosi», i quali,
dopo avere subito il pestag-
gio, sono stati costretti nelle
celle di isolamento, con gli
L’OSSERVATORE ROMANO
Serve una riforma
abiti laceri e sporchi di san- tri processi sono attualmente
del sistema
gue. Uno di questi, un ven- in corso. Uno dei motivi
Secondo il Garante Palma
I
tisettenne algerino affetto da principali di questi frequenti
schizofrenia, è deceduto 28 episodi di violenza è sicura-
giorni dopo. Un ex detenu- mente l’elevato tasso di so- di ANNA LISA ANTONUCCI
to, affetto da disabilità e co- vraffollamento delle struttu-
stretto in sedia a rotelle, ha re, il più alto dell’Unione l carcere ripropone, in peggio, quello
invece sporto denuncia con- europea. che accade nella realtà esterna e la
tro il personale della struttu- Attualmente le carceri ita- pandemia, come ogni crisi, ha acuito i
ra per danni morali, dichia- liane ospitano infatti 53.637 problemi, ha fatto emergere i nostri
rando di avere subito, oltre detenuti a fronte di una ca- lati negativi, dunque l’aggressività e la
alle percosse, anche numero- pienza massima di 50.779. Il violenza. A spiegare così a «L’O sser-
si insulti e umiliazioni ver- dato risulta anche in calo ri- vatore Romano» i fatti emersi nel car-
bali di vario genere. Secon- spetto a prima della pande- cere di Santa Maria Capua Vetere ,
do la sua testimonianza, an- mia: a febbraio 2020 vi era- ma che «purtroppo non sono un fatto
no infatti oltre isolato» è il Garante nazionale delle
61.000 detenuti in persone private delle libertà, Mauro
tutto il Paese. Palma. «Violenze punitive per le ma-
Le violenze nel carcere di Santa Le strutture che nifestazioni inscenate dai detenuti nei
Maria Capua Vetere riportano risentono maggior- primissimi momenti di chiusura del
mente di questa si- carcere per il covid sono avvenute an-
alla luce gli enormi problemi tuazione critica so- che in altri istituti di pena — dice Pal-
delle strutture carcerarie in Italia no il carcere di ma — ma spesso non sono state docu-
Poggioreale a Na- mentate per la mancanza di sistemi di
poli e quello di Re- video sorveglianza». «Delle percosse
gina Coeli a Roma, a S. Maria Capua Vetere, invece, le
mentre le regioni immagini ci sono — continua Palma —
che la direttrice del carcere più sovraffollate sono Lom- e ciò che offende di più di questa vi-
avrebbe partecipato alle vio- bardia e Puglia. Anche la cenda sono i detenuti fatti inginoc-
lenze impugnando un man- mancanza di occupazioni di- chiare in segno di sottomissione. La
ganello. Palmieri ha negato sponibili per i carcerati è ri- dimostrazione che chi deve tutelare la
questa versione, dichiarando tenuto un fattore di malesse- popolazione ristretta invece la ritiene
di essere stata assente dal re. Al momento, sono solo indegna e la vuole sottomettere». «È
carcere in quel frangente per poco più di 2.000 i detenuti bene ricordare – prosegue il Garante
motivi di salute. impegnati stabilmente in — che i diritti della persona in quanto
In seguito alla diffusione un’attività, mentre circa tale sono incomprimibili in qualsiasi
dei video, il ministro Carta- 15.000 svolgono lavori occa- situazione di liberi o ristretti. Sono di-
bia ha disposto un’indagine sionali. Gli episodi violenti ritti che innanzitutto ruotano attorno
ispettiva, che si affianca a risultano inoltre sensibilmen- a due assi: la dignità e l’integrità fisica
quella penale della magistra- te aumentati dal 2015, anno e psichica».
tura. 52 agenti della polizia di introduzione della circola- In carcere, invece, da sempre, spie-
penitenziaria sono stati im- re 3663/6113, che prevede ga Palma «esistono tre tipi di violen-
mediatamente sospesi dal una maggiore libertà per i za: quella reattiva che scaturisce da
servizio e sottoposti a misu- detenuti, salvo quelli giudi-
re cautelari, mentre in tutto cati più pericolosi, all’inter-
117 persone, fra cui anche no della struttura. Da allora
personale medico e dirigenti sono infatti cresciuti i nume-
La tortura resta
del carcere, sono indagate. ri di colluttazioni fra carce-
Le forze dell’ordine hanno rati, aggressioni ai danni
messo sotto sequestro i tele- della polizia penitenziaria,
foni cellulari degli agenti, suicidi in cella e infrazioni
una realtà
scoprendo conversazioni in- disciplinari quali gli atti di
quietanti che parlano di intimidazione.
“operazione pulizia” e di A risentire di questi cam-
“metodo Santa Maria”. Ol- biamenti sono soprattutto i
tre al reato di tortura confi- cosiddetti nuovi arrivati, ov-
gurato dal gip, che ha parla- vero i detenuti più giovani e
Parla Gonnella presidente di Antigone
I
to di «un’orribile mattanza», meno pericolosi. Tutti questi
le indagini vertono anche fattori, contrariamente alle
sul possibile depistaggio de- indicazioni della Corte euro- di ANNA LISA ANTONUCCI
scritto nelle conversazioni pea sulla funzione rieducati-
messaggistiche e operato da va della pena come modello, l sovraffollamento, in alcuni casi del
alcuni membri della polizia contribuiscono a creare un 180%, che porta a vivere in spazi an-
penitenziaria, i quali avreb- clima di risentimento e di gusti, la scarsa se non inesistente pos-
bero tentato di inscenare scarsa vivibilità nelle carceri, sibilità di lavoro e formazione per i
una rivolta violenta dei dete- che hanno un tasso di reci- detenuti, i molti casi di abbandono te-
nuti in modo da giustificare diva del 70%. rapeutico e dunque di malattia sia fi-
il ricorso a misure drastiche. In seguito agli eventi di sica che psichica e infine la violenza
Santa Maria Capua che purtroppo persiste nelle carceri
Vetere, il ministro italiane. Sono questi i “guai” di un si-
Cartabia ha convo- stema penitenziario che, secondo Pa-
Solo dall’inizio del 2021 cato diversi incontri trizio Gonnella, presidente dell’Asso-
sono state emesse 11 condanne con i rappresentanti ciazione Antigone che si batte per i di-
delle autorità carce- ritti nelle carceri, andrebbe «radical-
per membri della polizia rarie nazionali, mente modificato sia nel regolamento,
penitenziaria accusati di tortura enunciando la ne- per ridurre l’impatto disciplinare, sia
cessità di una mag- nella concezione della pena che do-
giore videosorve- vrebbe essere per tutti quella costitu-
glianza all’interno zionale e cioè favorire il recupero e il
delle strutture e di reinserimento sociale dei detenuti».
Lo stesso Fullone è stato ac- una formazione più comple- Gli ultimi fatti avvenuti nel carcere di
cusato di favoreggiamento e ta per il personale che opera Santa Maria Capua Vetere — spiega
depistaggio. all’interno di queste. Le in- Gonnella — «emersi grazie ad una de-
Quanto accaduto a Santa dagini saranno estese ad al- nuncia di Antigone alla Procura, sulla
Maria Capua Vetere getta tri istituti. Oggi, 14 luglio, il base delle moltissime testimonianze ri-
luce su una problematica ministro Cartabia si recherà cevute dai familiari dei detenuti, di-
diffusa in tutta Italia: le inoltre al carcere Francesco mostrano come in alcuni istituti di pe-
condizioni delle carceri. So- Uccella insieme al presiden- na in Italia la tortura resta una realtà».
lo dall’inizio del 2021 sono te del Consiglio Mario Dra- Gonnella è convinto che «nessun Pae-
infatti state emesse 11 con- ghi. Al termine della visita è se democratico è immune da questo
danne per membri della po- prevista una conferenza fenomeno e negare che il problema
lizia penitenziaria accusati di stampa all’interno della esista è fare il gioco di chi pratica la
tortura, mentre numerosi al- struttura. tortura». «Per fortuna in Italia dal
mercoledì 14 luglio 2021
una reazione degli operatori peniten-
ziari agli atti di violenza dei detenuti.
Una violenza sempre sbagliata perché
l’operatore penitenziario si mette in
simmetria con il detenuto». «Poi c’è
la violenza punitiva, di chi pensa sia
giusto dare una lezione al detenuto —
dice ancora Palma — e in genere viene
usata contro chi sta in cella per reati
infamanti, è la cosiddetta “meritevo-
lezza del castigo”. È bene ricordare,
invece, che si va in carcere perché si è
puniti, non si va in carcere per essere
puniti». «Infine c’è la violenza del
branco — prosegue — quella appunto
di Santa Maria Capua Vetere. Una
violenza esercitata da chi è cosciente
di avere un’identità debole e con la
violenza del branco pensa di crearsi
una falsa indentità». Secondo il Ga-
rante «è dunque indispensabile dare
identità e dignità alla polizia peniten-
ziaria e allo stesso tempo lanciare
messaggi forti perché ci sia un’inver-
sione di tendenza». Il Dipartimento
dell’Amministrazione penitenziaria va
poi profondamente riformato — dice
— «a partire dal settore dedicato alla
formazione del personale che non può
essere solo una formazione iniziale ma
deve proseguire per tutto il percorso
lavorativo. Basarsi sulla risoluzione
delle crisi a partire dagli errori com-
messi».
Analizzando poi la condizione dei
detenuti, Palma evidenzia: «È neces-
sario rimettere l’individuo al centro
delle nostre priorità, a partire dalla
consapevolezza dell’inutilità del tem-
2007 — aggiunge — solo pochi anni
dopo l’introduzione con motu proprio
nel codice penale Vaticano, la tortura
è reato e non sono pochi i procedi-
menti giudiziari in corso per fatti av-
venuti ad esempio negli istituti di Fer-
rara e San Gimignano oltre alle con-
danne già inflitte per vicende accadute
nel carcere di Asti». «Dopo un perio-
do in cui si è parlato di carcere in sen-
so riformatore — evidenzia Gonnella —
negli ultimi anni si è tornati ad una fa-
se giustizialista, si è ricominciato a
sentir dire che i detenuti devono “mar-
cire in galera”, che bisogna “buttare la
chiave della cella”». Contro tutto ciò,
secondo il presidente di Antigone
«serve un intervento di straordinaria
attività culturale, con messaggi non
equivoci di condanna da parte dei
rappresentanti delle Istituzioni dell’u-
so illegittimo delle forza, ma è indi-
spensabile anche la formazione del
personale penitenziario che non deve
avere solo una preparazione militare.
Inoltre, chi si muove nella legalità, chi
crede nella funzione della pena come
rieducazione del condannato, e sono
in molti, deve poter avere prospettive
di carriera e un riconoscimento socia-
le». Dunque serve una «formazione
multidisciplinare che insegni, ad
esempio a risolvere i casi difficili, quel-
li che quotidianamente sorgono in car-
mercoledì 14 luglio 2021
po trascorso in carcere, così com’è
ora, aspetto che mi preoccupa quasi
di più del sovraffollamento». Oggi
«sono 1.232 le persone che stanno
scontando in cella non un residuo di
pena ma una pena inferiore ad un an-
no. Altre 7.123 persone sono rinchiuse
per aver avuto una pena inflitta infe-
riore ai tre anni». Secondo il Garante
«ciò è l’immagine plastica della fragi-
lità sociale che connota gran parte
della popolazione detenuta, un mon-
do di persone che non accede alle mi-
sure alternative anche perché non in-
formato o perché privo di fissa dimo-
ra».
Manca, inoltre una rete sociale di
supporto che permetta di usufruire
delle pene alternative. E se in tal sen-
so è necessario un maggiore impegno
del Dap, dice Palma, serve che gli enti
locali si assumano delle responsabili-
tà. «Se fuori dal carcere non c’è una
rete sul territorio di soggetti sia pub-
blici che privati che prende in carico il
detenuto non andiamo da nessuna
parte» sottolinea Palma. È dimostrato,
infatti, aggiunge, «che pene di tipo
diverso, di carattere reintegrativo, in-
terdittivo o propositivo, di utilità so-
ciale, possono avere maggiore incisivi-
tà rispetto al rischio di reiterazione
cere a causa della tossicodipendenza o
della malattia mentale, quelli che ri-
guardano i tanti immigrati detenuti,
ormai il 33% della popolazione carce-
raria, con problemi linguistici e che
hanno spesso un vissuto di abusi e
violenze. Per loro, in particolare, an-
drebbe pensato un sostegno etnopsi-
chiatrico».
L’OSSERVATORE ROMANO
del reato». A chi, invece, è destinato a
rimanere a lungo in carcere è indi-
spensabile garantire un percorso edu-
cativo. «Se, al momento, sono 126 i
detenuti che frequentano l’università –
ricorda il Garante — ce ne sono 6 mila
che non hanno neppure la licenza me-
dia e oltre mille analfabeti». Dunque
il carcere deve diventare un’opportu-
nità per migliorare, «bisogna puntare
sulla cultura e l’educazione — dice —
fare in modo che dal carcere il dete-
nuto esca con un piccolo bagaglio di
istruzione in più di quando è entrato.
Ricostruire il proprio sé culturale si-
gnifica recuperare responsabilità e ri-
vedere il proprio percorso di vita oltre
ad avere una possibilità in più una
volta fuori di lavorare».
Infine, ma non ultimo, c’è l’aspetto
della salute in cella. «È sbagliato —
spiega Palma — che la medicina in
carcere sia a richiesta, così come l’aiu-
to psichiatrico. È vero che in carcere i
disturbi psichiatrici si acuiscono, ma
stiamo attenti a non creare una visio-
ne manicomiale del carcere. La presa
in carico del disagio psicologico è un
dovere — conclude — a fronte anche
dell’alto tasso di suicidi che continua
ad aumentare, in termini percentuali,
in media uno a settimana».
La popolazione detenuta negli ulti-
mi 30 anni è infatti molto cambiata,
spiega Gonnella sulla base dell’osser-
vatorio privilegiato fornito dalle oltre
150 visite annuali che l’associazione
Antigone promuove, dal 1998, nelle
carceri in tutto il Paese. «Il nostro
rapporto annuale sulla vita in carcere,
che mira a rendere meno opaca la vita
nelle celle, racconta di una popolazio-
ne di 54 mila persone che vivono in
istituti penitenziari con 6-7 mila posti
letto in meno del necessario. Con un
aumento dei problemi psichiatrici e la
tendenza ad una incarcerazione della
povertà. Sono sempre meno i detenuti
per reati gravi ma aumentano gli erga-
stolani perché dal circuito carcere non
si esce facilmente e perché il sistema
penale è diventato più severo e com-
mina pene più dure». Tutti dentro,
dunque, «con un sovraffollamento en-
demico, impensabile in tempo di Co-
vid, e che non permette alcuna attività
lavorativa e nessuna sorveglianza di-
namica, cioè lo stare fuori dalla cella
almeno 8 ore al giorno». Per questo
Antigone — conclude Gonnella — «ha
proposto un nuovo regolamento di
esecuzione dell’ordinamento peniten-
ziario, l’ultimo risale al 2000 e non
prevedeva nessun utilizzo della tecno-
logia. Tecnologia che può favorire le
relazioni affettive, gli incontri a di-
stanza o anche l’insegnamento. Il
nuovo regolamento vuole ridurre l’im-
patto disciplinare e aprire alla possibi-
lità dell’uso di internet in carcere per
offrire attività formative e di lavoro
per i detenuti. Abbiamo consegnato le
nostre proposte al Governo perché il
regolamento non è una legge e può
essere approvato dal Consiglio dei mi-
nistri per poi passare alla firma del ca-
po dello Stato».
CONTINUA DA PAGINA
stinto di avere le chiavi della
macchina in tasca per portarlo
a un pronto soccorso. Ma lui
voleva che lo accompagnassi
dalla nonna, che viveva an-
ch’essa in un punto imprecisa-
to della villa. Non ne voleva
sapere di andare in ospedale,
dove invece insistevo per ac-
compagnarlo. Aveva paura
che la polizia lo uccidesse. Di-
ceva che facevano così con
quelli come lui, che hanno
una fedina penale segnata da
furti, risse, droga, e forse qual-
che rapina, e che oramai ven-
gono annoverati nella catego-
ria di quelli che possono solo
fare salti di scala sulla strada
della violenza.
Su chi gli avesse sparato si
mantenne sulle sue: disse solo
che erano tipi che non “tenían
codigos”, cioè che non avevano
regole, non osservavano dei
comportamenti accettati da
tutti nel mondo chiuso della
villa. Aggiunse che non gli
avevano lasciato il tempo per
“arreglar”, per sistemare le co-
se. Non ha chiarito quali, ma
con tutta probabilità aveva
venduto droga e non aveva
dato al capobanda tutto quel-
lo che avrebbe dovuto. Con
quei due colpi nel polpaccio
gli avevano dato un avverti-
mento.
Mesi dopo, mentre traspor-
tavo degli scatoloni di alimen-
ti da un deposito all’altro —
nei punti dove tutti i giorni
vengono preparati pasti da
mani volenterose — ho intrav-
visto Marcos in un incrocio
non molto frequentato e gene-
ralmente evitato anche dai re-
sidenti. Una zona franca dove
si smercia droga, si commen-
tano le bravate messe a segno
e si preparano le malefatte del
giorno dopo. Una sorta di
santuario del piccolo crimine,
un’area di ricreazione per i la-
Era consapevole
di essersene andato dalla “villa”
appena in tempo... Conosceva
bene il linguaggio delle gang
druncoli al ritorno dalle scor-
ribande o in procinto di ini-
ziarle.
Ho notato subito che aveva
il volto deturpato. Accostando
il furgone ho poi messo a fuo-
co il taglio che gli avevano
fatto dall’angolo della bocca
all’orecchio. La cicatrice si era
rimarginata, ma era ancora
rossiccia, segno che non era
poi passato molto tempo dal
giorno dello sfregio.
Quando si è accorto che lo
stavo guardando e che fissavo
proprio la cicatrice, Marcos ha
girato la faccia dall’altra parte.
Non voleva — suppongo —
che gli chiedessi spiegazioni,
come in effetti ho fatto. Mi
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Avvertimenti
1 sono avvicinato e l’ho salutato speranza riposta nelle mance
affettuosamente senza disto- che di tanto in tanto gli elargi-
gliere lo sguardo dalla guan- va qualche cliente.
cia sfigurata ma senza rivol- Quando mi ha riconosciuto
gergli nessuna domanda. A si è avvicinato con un grande
quel punto ha balbettato una sorriso sulla faccia ancora sfre-
storia confusa che aveva a che giata dal secondo avvertimen-
fare con la porta di un garage to. Voleva lavarmi gratis il fur-
che doveva riparare e che si gone ma non sapeva come fa-
era chiusa all’improvviso fe- re con il proprietario che non
rendolo in volto. Ma era evi- avrebbe approvato quella gen-
dente che la
storia era in-
ventata e che
lo sfregio era Era lì, fermo, sulla soglia. Ha esordito
un altro avver- scusandosi per essere venuto
timento dopo
la notte dei a disturbarmi a quell’ora tarda,
due proiettili ma non sapeva dove andare
nel polpaccio.
Ho finto di
credergli per
poter parlare
un po’. Marcos mi ha raccon- tilezza. L’ho tolto dall’impac-
tato di un lavoro saltuario che cio dicendogli di lavarmi l’au-
aveva iniziato con un cono- to in ogni caso, che avrei pa-
scente. Il socio aveva ereditato gato la tariffa intera senza
un camion e aveva deciso di problemi.
impiegarlo facendo traslochi. Tra un colpo di spazzola e
Questi lo chiamava di tanto in un getto di schiuma mi ha as-
tanto come aiutante quando sicurato di aver messo la testa
c’era un trasporto di una certa a posto, di essere uscito dal
importanza. giro dello spaccio e di non
Naturalmente aveva capito drogarsi più. Era consapevole
che non avevo creduto alla sua di essersene andato dalla villa
spiegazione circa lo sfregio, ma appena in tempo, che lo sfre-
la cosa è rimasta lì. Salutando- gio che gli avevano fatto sulla
lo mi sono felicitato con lui per guancia era veramente l’ulti-
il lavoro e gli ho rinnovato la mo avvertimento. Il linguag-
raccomandazione di mettere le gio delle gang lo conosceva
basi fuori della villa. bene, e sapeva anche lui che
Tra uno sparo e uno sgarro, non ce ne sarebbe stato un al-
ho avuto diversi altri incontri tro.
con Marcos. Mi veniva a tro- Quando il Peugeot brillava,
vare, come la notte del primo poco prima dell’ultimo step,
avvertimento. Mi portava pic- con l’alberello odoroso appe-
coli regali. Una coppa di finto so allo specchio retrovisore,
cristallo una volta, dei panta- Marcos mi ha chiesto il nume-
loni e una giacca di taglio an- ro di WhatsApp. Gliel’ho da-
tico, appartenuti — così mi to, naturalmente.
disse — a suo padre, un’altra. Qualche giorno dopo l’ha
A ogni visita, non perdevo oc- effettivamente usato e mi ha
casione di raccomandargli che mandato un messaggio. Un
se ne andasse dalla villa, e di audio, per essere precisi, per-
avvisarlo che lì aveva i giorni ché un giorno, dopo aver
contati, che neppure padre chiesto informazioni su un
Pepe poteva assicurargli pro- corso serale di alfabetizzazio-
tezione e men che meno io, e ne, mi aveva confessato di non
che non ci sarebbe stato per saper scrivere e di essere in-
lui un terzo avvertimento. tenzionato a frequentarlo. Co-
Dopo una di queste visite sa che non è poi avvenuta e
non l’ho più rivisto, e neppure ancora adesso non sapeva leg-
mi sono arrivate notizie su di gere né scrivere.
lui da taluni che erano soliti Nella breve registrazione
frequentarlo. Era sparito per mi chiedeva se volessi essere il
davvero. Doveva aver dato padrino di battesimo di sua fi-
retta al consiglio. glia. Non era figlia della fi-
Ho incontrato Marcos del danzata di quando ci siamo
tutto casualmente un anno conosciuti nella villa, con lei
dopo la sua sparizione dalla aveva rotto, ma di un’altra
villa. Vivo, vegeto… e disar- donna con cui stava conviven-
mato, o, a essere precisi, arma- do. Una brava ragazza, mi as-
to di spugna, shampoo e un sicurò rispondendo a un dub-
tubo di gomma per annaffiare bio che non gli avevo affatto
lungo due volte la sua esigua manifestato. Gli ho risposto
statura. È successo un pome- di sì, che sarei stato felice di
riggio in un autolavaggio ap- fare da padrino a sua figlia
pena riaperto dopo l’este- Nicole, così l’avevano chiama-
nuante quarantena. Lavorava ta, e gli ho chiesto istruzioni
lì ancor prima che il governo sul dove e sul quando. Era vi-
decretasse le severe misure di sibilmente contento per la ri-
isolamento sociale che abbia- sposta. Mi avrebbe mandato
mo conosciuto, poi l’autola- un altro WhatsApp con le in-
vaggio ha dovuto chiudere e dicazioni di giorno e luogo.
anche per lui il lavoro è venu- Non c’è stato seguito. Mar-
to meno. Aveva ripreso a lavo- cos ha lasciato anche l’autola-
rare da pochi giorni. Per lo vaggio ed è sparito di nuovo
stesso stipendio modesto e la nel nulla.
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L’Onu sollecita il ritiro delle truppe eritree
Sale la tensione
in Etiopia
ADDIS ABEBA, 14. Sale la tensio-
ne e si intensificano gli scontri in
Etiopia, dopo la nuova offensiva
lanciata dai ribelli del Tigray,
che hanno conquistato la città di
Alamata. Il Consiglio per i diritti
umani delle Nazioni Unite, riu-
nito a Ginevra, ha approvato ieri
una risoluzione che chiede il riti-
ro «rapido e verificabile» dei sol-
dati eritrei presenti nella regione
— dove si combatte dal 4 novem-
bre 2020 — e «l’immediata cessa-
zione di tutte le violazioni e il ri-
goroso rispetto di tutti i diritti
umani, nonché delle libertà fon-
damentali». Allo scoppio del
conflitto che ha visto coinvolte le
forze etiopiche e la resistenza del
Fronte di liberazione del Tigray
(Tplf) sono, infatti, intervenuti
anche gli alleati eritrei a fianco
dei soldati di Addis Abeba.
Il Palazzo di Vetro ha espres-
so profonda preoccupazione per
le notizie di «gravi violazioni dei
diritti umani e di abusi presumi-
bilmente commessi da tutte le
parti dall’inizio del conflitto».
La risoluzione, promossa dal-
Nell’ospedale Al Hussein a Nassiriya
Iraq, sale il bilancio
delle vittime del rogo
Soccorritori sul luogo del rogo a Nassiriya (Reuters)
BAGHDAD, 14. È salito ad al-
meno 92 il bilancio dei mor-
ti dopo l’incendio che ha
investito il reparto di isola-
mento Covid di un ospeda-
le della città irachena di
Nassiriya. Una tragedia im-
mane, che ha colpito in
Paese già profondamente se-
gnato dalla pandemia e dal-
le violenze.
Le dinamiche di quanto
accaduto sono ancora poco
chiare. La polizia — riferisce
la Bbc — ha spiegato che
l’incendio all’ospedale di Al
Hussein è iniziato quando le
scintille di un cablaggio di-
fettoso si sono diffuse a un
serbatoio di ossigeno, facen-
dolo così esplodere.
In seguito alla tragedia so-
no stati emessi mandati di
arresto contro 13 persone, ri-
portano i media locali. Tra
loro, anche il responsabile
L’OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO
Unicuique suum Non praevalebunt
Città del Vaticano
www.osservatoreromano.va
l’Ue, con l’appoggio di diversi
Paesi, sottolinea la necessità che
siano tenuti a rispondere delle
loro azioni tutti i responsabili
delle violazioni e degli abusi.
Preoccupa, in particolare, la si-
tuazione umanitaria. Il segreta-
rio generale dell’Onu, António
Guterres, ha rimarcato come sia
«essenziale avere un vero cessate
il fuoco, poiché è la strada per un
dialogo in grado di portare a una
soluzione politica nel Tigray».
Allo stesso tempo, Guterres ha
chiesto che venga garantito il
pieno accesso umanitario e sot-
tolineato che la distruzione delle
infrastrutture civili è totalmente
inaccettabile.
Anche la Fao ha lanciato un
appello per maggiori finanzia-
menti e un migliore accesso nel
nord. Sono necessari 30 milioni
di dollari per raggiungere quasi
1,2 milioni di persone, la mag-
gior parte delle quali colpite da
insicurezza alimentare. Molti
agricoltori sono stati privati di
risorse produttive essenziali, ha
dichiarato la Fao.
provinciale della sanità, Sad-
dam Sahib al-Taweel. Il pri-
mo ministro Mustafa al-Ka-
dhimi in precedenza aveva
ordinato l’arresto del capo
dell’ospedale e aveva affer-
mato che l’incendio era «una
profonda ferita nella coscien-
za di tutti gli iracheni».
Testimoni hanno detto al-
l’agenzia Dpa che dozzine di
persone si sono precipitate in
ospedale per aiutare a salvare
le persone all’interno, quan-
do hanno visto del fumo ne-
ro salire sopra l'ospedale.
Il bilancio del rogo parla
anche di cento feriti. Il nuo-
vo reparto aveva spazio per
70 posti letto ed è stato co-
struito solo tre mesi fa. Si è
trattato del secondo incen-
dio in ospedale in Iraq in
tre mesi. Ad aprile, a Ba-
ghdad, erano morte oltre 80
p ersone.
ANDREA MONDA
direttore responsabile
Piero Di Domenicantonio
caporedattore
Gaetano Vallini
segretario di redazione
L’OSSERVATORE ROMANO
I talebani trucidano un gruppo di soldati afghani disarmati e con le mani in alto
KABUL, 14. Il ritiro delle trup-
pe statunitensi e della Nato
dall’Afghanistan non è anco-
ra completato e l’incubo del
ritorno al potere dei talebani
è già una drammatica realtà.
Insorti che ogni giorno ricon-
quistano intere zone del Pae-
se, con ripetute efferatezze
che fanno strage tra i civili e
anche tra i militari governati-
vi, passati per le armi.
Un video trasmesso ieri
dalla emittente satellitare sta-
tunitense Cnn ha documenta-
to inaudite violenze dei tale-
bani contro un folto gruppo
di militari afghani, che si era-
no arresi ed erano disarmati.
Nel filmato, che risale al 16
giugno scorso, si vedono
chiaramente diversi militari
governativi, disarmati e con
le mani in alto, emergere da
un edificio; su di loro viene
aperto il fuoco e almeno una
ventina di loro cade a terra.
I militari uccisi a sangue
freddo facevano parte di
un’unità delle forze speciali,
intervenuta per combattere i
talebani nella città di Dawlat
Abad, nella provincia di Fa-
ryab, vicino al confine con il
Turkmenistan, epicentro di
intensi combattimenti da ini-
zio giugno. «Un filmato pro-
fondamente inquietante, che
offre una visione orribile del-
la situazione sempre più di-
sperata nella quale si trova
l’Afghanistan», ha commen-
tato Samira Hamidi, di Am-
nesty International.
Nei video si sentono voci
implorare di non sparare ai
militari disarmati, un altro
chiede come sia possibile che
dei pashtun uccidano degli
afghani, una terza voce ordi-
na dopo il massacro di pren-
dere a uno dei militari l’equi-
paggiamento. La Croce Ros-
sa ha confermato di aver rin-
venuto i corpi di 22 soldati.
A Dawlat Abad, i talebani
hanno affermato di avere
«catturato vivi, disarmati e
ammanettati» un «comman-
do speciale addestrato dalla
Cia». Quanto al video che
evidenzia il massacro, hanno
sostenuto che si tratta di falsi-
tà e propaganda; un portavo-
ce ha riferito che 24 uomini
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A sangue freddo
delle forze speciali sono stati
catturati e sono nelle loro ma-
ni, ma non ha fornito prove.
Il ministero della Difesa di
Kabul ha invece affermato
che sono stati uccisi.
L’Afghanistan sta, dunque,
sprofondando sempre più nel
caos, con pesanti conseguen-
za anche dal punto di vista
umanitario. L’Unhcr, l’Agen-
zia delle Nazioni Unite per i
rifugiati, ha infatti lanciato
un allarme sulla crisi dovuta
all’escalation del conflitto,
che porta maggiori sofferenze
umane e un aumento degli
sfollati interni. In una nota,
l’Unhcr stima che da «gen-
naio di quest’anno sono stati
circa 260.000 gli sfollati in-
terni, dovuti principalmente a
causa della violenza». Oltre
ai combattimenti in corso, in-
dica l’Unhcr, i civili sfollati
hanno riferito di episodi di
estorsione da parte di gruppi
armati non statali e della pre-
senza di ordigni esplosivi im-
provvisati sulle strade princi-
pali. Molti hanno anche se-
gnalato interruzioni ai servizi
sociali e una perdita del loro
reddito a causa della crescen-
te insicurezza.
Secondo un rapporto del-
l’Unama (la Missione di assi-
stenza dell’Onu nel Paese), il
numero di «vittime civili è
aumentato del 29 per cento
durante il primo trimestre di
quest’anno rispetto al 2020».
Presi di mira, soprattutto,
donne e bambini.
La «resilienza del popolo
afghano è stata spinta al limi-
te dal conflitto prolungato,
dagli alti livelli di sfollamen-
to, dall’impatto del covid-19,
dai ricorrenti disastri naturali,
tra cui la siccità, e dall’aggra-
varsi della povertà», sottoli-
nea la nota dell’Unhcr.
«Le complesse esigenze
umanitarie in tutto il Paese —
aggiunge il documento — ri-
chiederanno una risposta so-
stenuta e solida per permette-
re la stabilizzazione e consen-
tire agli attori umanitari di ri-
manere e fornire risultati».
Proprio per questo, l’Agenzia
delle Nazioni Unite per i ri-
fugiati «esorta la comunità
internazionale a rafforzare il
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mercoledì 14 luglio 2021
sostegno al Governo dell’Af- Nel distretto pakistano tri-
ghanistan e al popolo, mentre bale di Kurram, nella provin-
continua il processo di pace cia di Khyber Pakhtunkhwa,
intra-afghano». vicino al confine con l’Afgha-
E mentre la Francia ha nistan, due soldati dell’eserci-
esortato tutti i suoi cittadini a to di Islamabad, tra cui un
lasciare l’Afghanistan, «a giovane ufficiale, sono stati
causa — si legge in una nota uccisi in uno scontro a fuoco
da Parigi — dello sviluppo con un gruppo di miliziani
della situazione della sicurez- talebani. Lo ha reso noto un
za nel Paese e date le prospet- funzionario dell’amministra-
tive a breve termine», il mini- zione del distretto di Kur-
stero dell’Interno di Kabul ha ram, precisando che l’attacco
reso noto stamane che le for- talebano ha avuto luogo
ze governative hanno «re-
spinto» un tentativo dei tale-
mentre le forze di sicurezza
locali stavano conducendo
bani di prendere il controllo un’operazione per salvare
di un posto-chiave alla fron- cinque operai imprigionati
tiera con il Pakistan. Nella dagli insorti in una torre di
notte, i talebani avevano an- una compagnia di telefonia
nunciato la conquista della mobile in costruzione.
località di Spin Boldak-Cha- L’agguato è stato rivendi-
man, che si trova nella pro- cato poco dopo dal Tehrik-e-
vincia meridionale di Kan- Taliban Pakistan, il Movi-
dahar, dove i combattimenti mento dei talebani in territo-
non accennano a diminuire. rio pakistano.
DAL MOND O
Nepal: la Corte suprema
estromette il premier
La Corte suprema del Nepal ha estromesso il primo mi-
nistro in carica, K.P. Sharma Oli, e ha ripristinato il Par-
lamento sciolto, facendo precipitare la Nazione himala-
yana in un’ulteriore incertezza politico-istituzionale. Il
Paese asiatico è in crisi da mesi a causa dell’aspro contra-
sto tra il primo ministro e alti dirigenti del suo stesso
partito. «Il Parlamento sciolto sarà ripristinato», ha scrit-
to la Corte suprema di Kathmandu nella sua sentenza.
Oli aveva tentato una prima volta di sciogliere il Parla-
mento a dicembre scorso, ma l’Assemblea è stata reinte-
grata dalla Corte suprema, che ha definito la mossa del
premier «incostituzionale».
Frana uccide 8 persone
in Uzbekistan
Una grossa frana di fango ha provocato la morte di al-
meno otto persone vicino alla città di Kosonsoy, capo-
luogo dell’omonimo distretto orientale dell’Uzbekistan,
nella regione di Namangan. Lo riferisce un comunicato
del ministero delle Emergenze della Repubblica dell’Asia
centrale ripreso dall’agenzia di stampa russa Itar-Tass.
Altre persone sono state ricoverate in ospedale. L’enorme
frana di fango è stata provocata dai rovesci torrenziali
sulle regioni montane del vicino Kirghizstan. Squadre di
soccorritori sono tuttora al lavoro alla ricerca di eventuali
superstiti. Si teme che ulteriori precipitazioni possano
causare nuovi smottamenti del territorio.
Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale € 225; annuale € 450
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R
mercoledì 14 luglio 2021 L’OSSERVATORE ROMANO pagina I

I Sacri Monti Per il primo annuncio cristiano Ospedale da campo

“O spedali” d’alta quota Metodo Alpha In corpore sano

religio ROBERTO CUTAIA ALLE PAGINE II E III FRANCESCO RICUPERO A PAGINA III DAVIDE DIONISI A PAGINA IV

I N C A M M I N O S U L L E V I E D E L M O N D O

La quiete
dopo la tempesta

L
di FEDERICO PIANA no la vita impiccandosi, altri subi-
scono danni permanenti alla sfera
a bara con il cadavere gira per tut- psicologica e affettiva.
to il villaggio. Vaga di strada in Da decenni Chiesa e governo si
strada, di casa in casa, fino a sono stretti in un’alleanza consoli-
quando non si ferma bruscamen- data per riuscire a cambiare la si-
te. Chi la tiene sollevata sfiora tuazione. Al centro Delwende col-
una persona con il lembo della laborano psichiatre e infermiere
cassa di legno e sussurra che è sta- del ministero della Salute, semi-
ta la stessa bara a trascinarlo fin lì
per smascherare il responsabile di
Trovare ristoro nel corpo e nell’anima naristi di San Camillo e dei Mis-
sionari d’Africa, i membri della
quella morte. A suo dire, forze
misteriose e occulte svelano, con
dopo l’esperienza del ripudio e dell’annichilimento Comunità di Sant’Egidio e tanti
altri volontari per dare ascolto, as-
un giudizio senza appello, che la
donna o l’uomo indicato dalla ba-
tentare il “miracolo” della reintegrazione sistenza sanitaria, alfabetizzazio-
ne e tentare un “miracolo”: la
ra ha in sé il potere malefico della
stregoneria. A questo punto la
nelle famiglie d’origine: reintegrazione nelle famiglie d’o-
rigine. Parte del percorso di recu-
tragedia è compiuta. L’accusato
perde di colpo ogni diritto. Viene
un centro in Burkina Faso pero consiste nel restituire la di-
gnità a chi viene assistito tramite
allontanato dal villaggio, deve la-
sciare la propria casa, abbandona-
aiuta chi è infamato di stregoneria lo svolgimento di lavori come il
giardinaggio, l’allevamento, la fi-
re i propri figli e la propria fami- latura del cotone o la pulizia del
glia. Anzi, la sua famiglia spesso cortile. La dimensione della nega-
La storia

lo rifiuta perché considera l’avve-
nimento un’immane disgrazia da
cancellare con l’abbandono. E se
non fugge lontano potrebbe addi-
rittura essere ucciso. Fortunata-
mente, sulla rotta della dispera-
zione, i reietti vagabondi, additati
come streghe o stregoni, qualche
volta incrociano i cancelli del cen-
tro Delwende di Sakoula. Sakoula
è una località del dipartimento di
Ouagadougou, capitale del Bur-
kina Faso, Paese dell’Africa occi-
dentale composto in prevalenza
da una popolazione di fede isla-
mica e cristiana ma anche da una
consistente minoranza animista.
Il nome delwende, in lingua loca-
le, letteralmente significa “riposa-
to su Dio” e racchiude il desiderio
profondo di chi viene accolto: tro-
vare ristoro nel corpo e nell’anima
dopo aver fatto l’esperienza del ri-
pudio e dell’annichilimento.
L’anno di nascita del centro Del-
wende è il 1966. L’obiettivo fu
chiaro fin da subito: prendersi cu-
ra di quanti sono stati accusati di
stregoneria e costretti a peregrina-
re lontano dalla propria terra in
un infernale girone dantesco. La
struttura ricade sotto la supervi-
sione tecnica del governo ma la
direzione è affidata alle Suore
Missionarie di Nostra Signora
d’Africa in collaborazione con la
Conferenza episcopale locale. At-
tualmente i residenti sono cento-
novantadue con un’età media di
75 anni. In maggioranza sono
donne e questo è un altro colpo al
cuore. Racconta la direttrice, suor
Vickness Nangogo Muleya, che
«sono le anziane sterili o le vedo-
ve avanti con gli anni a essere
considerate delle streghe». Perché
il metodo della bara è solo uno
dei mille modi per incriminare
qualcuno. Se il tuo grembo non
ha generato o tuo marito è morto
per cause inspiegabili allora non
hai alcuna via d’uscita: presto o
tardi ci sarà chi ti punterà il dito
contro.
È complesso riuscire a capire le
reali dimensioni del fenomeno:
non esistono statistiche precise,
sembra che nessuno le abbia mai
fatte. Ma dalle parole di suor Mu-
leya si evince che possa essere ab-
bastanza esteso: «Ne è colpita
un’intera regione nella quale pre-
vale l’etnia Mossi. Solo loro cre-
dono alla stregoneria, non le altre
etnie». Un dato di non poco con-
to se si riflette sul fatto che i Mos-
si rappresentano almeno il 40 per
cento della popolazione del Bur-
kina Faso attestandosi intorno ai
sei milioni. «In molte culture afri-
cane — spiega la religiosa — la
morte è un mistero che mette a
dura prova la comprensione delle
persone. Ogni volta che la morte
colpisce una famiglia o un villag-
gio, la gente cerca una causa, un
responsabile. Allora, quando pos-
sono nominare, toccare, vedere, il
responsabile, per loro è più facile
capire e accettare». I danni colla-
terali provocati dalla pratica del-
l’accusa di stregoneria sono deva-
stanti tanto quanto quelli princi-
pali: alcuni degli accusati si tolgo-
zione della giustizia, però, rimane
ancora un problema irrisolto.
L’autore dell’accusa di stregone-
ria non incorre in alcuna sanzione
penale semplicemente perché in
Burkina Faso non esiste uno stru-
mento legislativo mirato a punire
un delitto così atroce. «Diverse
organizzazioni e associazioni
stanno lottando contro l’esclusio-
ne sociale dovuta all’accusa di
stregoneria attraverso la sensibi-
lizzazione, ma non basta», am-
mette suor Muleya, secondo la
quale «questo è un fenomeno che
non vedrà presto la fine. Infatti,
incoraggiamo tutti coloro che
possono a sostenere la nostra lotta
per cancellare una terribile pratica
che esclude soprattutto le donne
povere dalla loro società».
pagina II mercoledì 14 luglio 2021 L’OSSERVATO

In rete L’ordine dei Ministri degli infermi

celebra san Camillo de Lellis
fondazione — e della geografia, con la presenza
dei religiosi in trentanove nazioni.
Dopo il IV centenario della morte del fondato- Dalle periferie dell’ordine infatti giungono
a cura di FABIO BOLZETTA re san Camillo de Lellis (1550-1614), il sito web le notizie pubblicate sul sito www.camillia-
dell’ordine dei Ministri degli infermi, nel 2015, ni.org con il contributo delle diverse comunità
è stato ripensato alla luce del suo carisma, per nel mondo. La contemporaneità della vita del-
offrire da allora un più ampio sguardo sulla l’ordine, che il 14 luglio celebra il suo fonda-
vita del mondo camilliano e, più in generale, tore, è controbilanciata dalle finestre nella sto-
su quello della sofferenza, della salute e della ria: nella sezione “cose antiche” da avvenimen-
cura. ti e persone che hanno lasciato tracce nella
Uno specchio online in cui riflettere le coor- storia dell’ordine e, in quella nominata “cose

R
dinate del tempo — quattrocento anni dopo la nuove”, dalle pubblicazioni attuali dei confra-

religio

“Ospedali” d’alta quota

Soprattutto d’estate i pellegrini salgono i Sacri Monti per curare le ferite dell’anima

I
di ROBERTO CUTAIA
Sacri Monti e i santuari, come ospe-
dali d’alta quota, da secoli cicatriz-
zano le piaghe della vita. I mesi esti-
vi incoraggiano e stimolano i pelle-
grini o i semplici fedeli a portarsi
lassù dove l’amore della Parola sana
le ferite dell’anima. «San Francesco
d’Assisi — spiega il frate cappuccino
Eraldo Emma, del santuario Ma-
donna del Sasso sopra Locarno, in
Svizzera — a frate Leone che chiede-
va accompagnamento spirituale
sotto forma di consigli, scrisse que-
ste parole: “E se a te è necessario,
perché tu ne abbia altra consolazio-
ne, che la tua anima ritorni a me, e
tu lo vuoi, vieni”».
Ed è proprio questo “vieni” sug-
gerito da san Francesco, e nient’al-
tro, la ragione che spinge i pellegri-
ni a salire nel luogo di colui che edi-
fica. E prosegue fra Eraldo: «Direi
che qui troviamo il centro della no-
stra proposta spirituale che offria-
mo a coloro i quali giungono al san-
tuario e liberamente bussano alla
porta del nostro convento. Un luo-
PATRIMONIO DELL’UNESCO
go di incontro fraterno, dove il fe-
dele viene accolto, ascoltato e ama-
to per quello che è», anche perché
«l’accompagnamento spirituale è
«Tante persone in difficoltà
si rivolgono a noi per un consiglio,
un aiuto. Vogliono parlare, liberarsi
delle loro afflizioni»
una delle possibilità che il pellegri- nuovo paio di occhiali, quelli che
no o il fedele trova presso il nostro permettono di cogliere la realtà per
santuario, parallelamente al sacra-
mento della confessione e dell’eu-
caristia. Il termine accompagna-
mento spirituale si addice di più al-
la nostra spiritualità francescana.
Accompagniamo fratelli e sorelle
sul cammino di fede cristiano e li
accompagniamo da fratelli, padri e
madri. Certamente l’anima del fe-
dele per poter fare esperienza del-
l’amore di Dio va diretta verso il
giusto fine e verso i giusti mezzi per
raggiungere tale fine, che non può
essere che la comunione con Dio.
Un direttore di orchestra dirige i
musicisti affinché si arrivi a
un’armonia di suoni. Ecco
perché, come francescani,
preferiamo usare il termine
accompagnatori, consiglie-
ri di anime, che nella carità
fraterna aiutano i viandanti
a incontrare Gesù vivo e
presente in mezzo a noi».
Di fatto si tratta di rive-
dere la propria storia per-
sonale. Occorre mettere un
fede. Precisa Emma: «Fare verità in
sé stessi e aprirsi all’incontro con
Il santuario di San Francesco di Paola
l’altro e con l’Altro è un processo
che può durare a lungo e soprattut-
to non può essere portato avanti da
solitari; occorre quella parola che
l’uomo di oggi fatica a realizzare: la
parola insieme. Normalmente i pri-
mi buoni frutti si vedono dopo un
anno di cammino di accompagna-
mento. Si tratta di abbandonare la
staticità del passato per scoprire un
dinamismo di vita nuova nello Spi-
rito qui e ora». Si tratta appunto di
scavare, togliere la cenere per far ri-
splendere la verità che sta aspettan-
do soltanto di essere trovata: «Le
proposte sono quelle di abbracciare
un nuovo stile di vita, quello evan-
gelico, di intraprendere un cammi-
no cristiano di preghiera, di eucari-
stia, di riconciliazione, di Parola di
Dio e di opere di
carità. Tutto que-
sto, unito agli in-
contri regolari di quotidiano che Dio compie anche
accompagna- attraverso la presenza discreta e a
mento possono volte nascosta di noi sacerdoti e reli-
veramente com- giosi nei santuari».
piere segni e mi- L’Italia e l’Europa sono dissemi-
racoli, ancora og- nati e costellati di luoghi dello spiri-
gi, nonostante la to, ma tuttavia bisogna preservarli
complessità della dalle logiche da visita museale, in
storia umana di quanto in questi posti si testimonia-
questa generazio- no «i ricordi della misericordia del
ne. Sono questi i Signore nei nostri confronti», dice-
tanti miracoli del va Gregorio di Nissa. «La nostra è

Santuari e cappelle
che raccontano la storia
I Sacri Monti videro la luce intorno alla fine del Quat-
trocento, tutto merito dell’ordine dei Frati minori di
san Francesco d’Assisi, quando nel 1486 per opera del Torna il tradizionale pellegrinaggio alla «Montagna sacra» irlandese

Sulle orme di san Patrizio

francescano Beniamino Caimi sorse il primo “Sacro
Monte”, la Nuova Gerusalemme a Varallo Sesia (Ver-
celli). I Sacri Monti nascono da un’esigenza popolare,

T
perché pochi tra i fedeli nella loro vita avrebbero potu-
Luoghi della fede

to visitare i luoghi santi della Palestina. Ed ecco allora

che per colmare questa esigenza in tutta Europa si ri- di CHARLES DE PECHPEYROU grinaggio è sempre stato un ha aggiunto McDonnell, «lieto
producono i luoghi sacri della Terra Santa. Il comples- forte strumento sia di richiesta che una versione “estesa” sia
so monumentale di Varallo Sesia nel tempo diventa il orna, a fine luglio, in Irlanda, di aiuto sia di ringraziamento disponibile questo mese». Il
modello più diffuso è riproposto, dall’Italia al Porto- il tradizionale pellegrinaggio — ha dichiarato il sacerdote ir- pellegrinaggio di Croagh Pa-
gallo, dalla Svizzera all’Austria, e in Germania, Fran- alla montagna di Croagh Pa- landese — e, nel 2021, ancor trick, ha detto, rappresenta «un
cia, Belgio, Russia, Ungheria, Turchia e in altri paesi. trick, organizzato dalla Chiesa più che negli anni passati, sia- progetto entusiasmante e ambi-
Per lo status di Sacro Monte è necessario, oltre alla cattolica. In questo luogo, po- mo lieti di prolungarlo ricono- zioso, che richiede grande ge-
matrice religiosa, il contesto attinente con la natura, co distante dalla costa orientale scendo che camminiamo sotto nerosità da parte di volontari
l’ambiente e il paesaggio circostante. Ragione per la dell’isola, san Patrizio trascorse la mano protettiva di Dio». Per laici e sacerdoti. È un ottimo
quale nel luglio del 2003 l’Unesco iscrive nella lista del nel 441 quaranta giorni in di- generazioni, il Reek Sunday ha risultato essere in grado di an-
relativo patri- giuno e preghiera per seguire avuto «un posto centrale nella dare avanti con linee guida
monio mondiale l’esempio di Gesù e di Mosè. vita della Chiesa in Irlanda», molto chiare sulla gestione del-
— rispetto ai Cancellato nel 2020 a causa
due già inseriti della pandemia di coronavirus,
e cioè Banská l’evento è confermato invece
Stiavnica, in per questa estate, in una moda-
Slovacchia lità compatibile con il contesto
(1993), e Kalwa- sanitario, come è stato annun-
ria Zebrzydo- ciato dalla Conferenza episco-
wska, in Polo- pale irlandese. Mentre di solito
nia (1999) — set- i pellegrini sono invitati a rag-
te Sacri Monti giungere la “Holy Mountain”
del Piemonte: Il Sacro soltanto l’ultima domenica del
Sacro Monte di Monte mese, per il 2021 possono intra-
Varallo (Vercel- di Varallo prendere il cammino ogni setti-
li); Belmonte, Sesia mana di luglio, dal mercoledì
Valperga (Tori- al sabato. Inoltre, l’accesso ai
no); Crea, Serralunga di Crea (Alessandria); Sacro sacramenti è esteso per tutto il
Monte Calvario, Domodossola (Verbano-Cusio-Osso- mese.
la); Sacro Monte di Ghiffa (Verbano-Cusio-Ossola); «È stato un anno diverso e
Santuario e Sacro Monte di Oropa (Biella); Sacro difficile, e abbiamo molto da
Monte di Orta (Novara). A essi si aggiungono due Sa- affidare al Signore», ha dichia-
cri Monti della Lombardia: il Sacro Monte di Varese e rato l’amministratore della vici-
il Sacro Monte di Ossuccio, in provincia di Como. (ro- na parrocchia di Westport,
berto cutaia) Charlie McDonnell. «Il pelle-
ORE ROMANO mercoledì 14 luglio 2021 pagina III

telli che animano la riflessione con scritti sul La diocesi di Lamezia Terme nedetto realizzata da una religiosa delle suore be-
mondo della malattia e della salute. La raccol- festeggia san Benedetto nedettine di Ostuni. «È sempre viva in noi la me-
ta dei “testi essenziali” (storici, liturgici, cano- Tre giorni di preghiera e festa in onore del santo moria grata della visita apostolica di Papa Bene-
nici) insieme ai documenti custoditi nell’archi- Patrono d’Europa. La diocesi di Lamezia Terme detto XVI alla nostra diocesi di Lamezia Terme,
vio storico si affianca alle vite di santità che ha celebrato, dal 9 all’11 luglio, san Benedetto a della quale ricorre quest’anno il decimo anniver-
sono maturate alla luce del carisma camillia- cui è intitolato il complesso interparrocchiale, im- sario», si legge sul sito diocesano www.diocesidi-
no. pegnato in un servizio liturgico, caritativo e cul- lameziaterme.it. «Quanto cammino, vissuto as-
L’ultima è quella di Nicola D’Onofrio, il re- turale e «nato per essere segno di unità e comu- sieme come Chiesa che è in Lamezia Terme, invi-
ligioso di origini abruzzesi morto a soli 21 anni nione nella Chiesa diocesana». Durante la conce- tati dal Papa, in quell’occasione, a “indossare l’a-
e, nel 2013, dichiarato venerabile da Papa lebrazione eucaristica presieduta, venerdì scorso, bito nuziale della carità”», ha ricordato il rettore
Francesco prima dell’inizio del sinodo dei gio- da monsignor Giuseppe Schillaci, vescovo di La- del complesso, don Domenico Cicione Strangis.

R
vani. mezia Terme, è stata benedetta l’icona di san Be-

religio

legrini ci chiedono di essere sup- persone che lo incarnano, ma tutti Il primo annuncio cristiano in un libro di padre Di Fiore

Metodo Alpha
portati a interrompere la quotidia- hanno in comune la medesima con-
nità, per riprendere fiducia e spe- divisione e lo stesso impegno per gli
ranza. Dopodiché spesso con l’o- altri. «Sin dall’inizio questo luogo

un’accoglienza religiosa, non turi-
stica, altrimenti — sottolinea il retto-
re del Sacro Monte Calvario di Do-
modossola, in Piemonte, il padre
rosminiano Michele Botto Steglia
— i santuari si riducono a essere solo
opere d’arte e niente più. Non van-
no scambiati per musei. L’ospitali-
tà, cosiddetta di passaggio, mira a
ricaricare e rigenerare lo spirito, do-
po un anno di lavoro ma soprattut-
to dopo il clima di pandemia. I pel-
le misure anti-pandemia», ha
sottolineato il prete, incorag-
giando tutti i pellegrini a ri-
spettarle «in modo da far sì
che il pellegrinaggio sia un
successo per tutte le persone
coinvolte».
Come negli anni precedenti,
alla vigilia del Reek Sunday,
l’arcivescovo di Tuam, monsi-
gnor Michael Neary, celebrerà
la messa alle 18,30 nella chiesa
di Saint Mary, a Westport. Per
il 2021 la Chiesa irlandese inco-
raggia i sacerdoti di tutto il
Paese a impegnarsi in modo da
partecipare a un «vero pellegri-
naggio nazionale». Il piano
esteso di quest’anno coinvolge-
rà un numero di preti tre volte
superiore a quello normalmente
necessario: «Quindi l’aiuto è
spite si crea anche un legame che
prosegue nei mesi e negli anni». E
padre Michele aggiunge: «Il van-
taggio nella nostra realtà e che qui è
presente una comunità religiosa.
Dobbiamo essere sulla porta in
punta di piedi, perché è importante
che quando qualcuno arriva trovi
l’altro. Con chiunque passi dal Sa-
cro Monte Calvario, per noi c’è la
possibilità di instaurare un rappor-
to; c’è chi accoglie, conforta e aiuta
nella dimensione spirituale, nella
confessione; abbiamo sempre a di-
sposizione un padre per la confes-
sione, ma anche per un sorriso, un
semplice saluto. Non necessaria-
mente l’incontro deve essere legato
a un sacramento, quello in caso vie-
ne dopo. Qui il pellegrino trova le
tre forme di carità rosminiane, spiri-
tuale (l’incoraggiamento), materia-
le (invito anche a bere un caffè) e in-
tellettuale (suggerire un libro adat-
to a chi si ha davanti)».
Ecco un’accoglienza senza prefe-
renze. «Non bisogna incontrare le
persone con dei preconcetti, è suffi-
ciente l’apertura con la testimo-
nianza caritatevole. Capita anche —
prosegue il rettore — di accogliere
fedeli di altre confessioni religiose
come valdesi, calvinisti. Il senso
dell’accoglienza è quello di far ve-
dere il bello della vita. E magari in-
traprendere un cammino di santi-
tà».
Il dono dell’accoglienza si mani-
festa a seconda dei luoghi e delle
C
si è caratterizzato», specifica padre
Domenico Crupi, dell’Ordine dei
Minimi, del santuario di San Fran-
cesco di Paola, in Calabria, «per il
suo apostolato di accoglienza verso
tutti coloro che volevano incontrare
san Francesco, uomini di ogni età,
ceto sociale, afflitti da malattie fisi-
che e morali. Tutti vedevano in lui
l’Uomo di Dio dedito alla contem-
plazione e all’azione guidato dalla
charitas che diverrà non solo l’em-
blema del suo Ordine ma un vero e
proprio programma di vita. “Penti-
tevi dei vostri peccati passati e cor-
reggetevi per il futuro, perché il Si-
gnore vi aspetta a braccia aperte”:
questo scrive l’eremita paolano in
una sua lettera dettando così la fi-
nalità dei luoghi da lui fondati».
Il santuario di Paola continua
nell’oggi l’opera del fondatore at-
traverso uno stile semplice ma con-
creto di accoglienza ai tanti che tut-
ti i giorni accorrono a visitare i sacri
luoghi. «In particolare — conclude
padre Domenico — questa acco-
glienza viene espressa nella celebra-
zione del sacramento della riconci-
liazione, sempre più richiesta attra-
verso colloqui ed esortazioni spiri-
tuali. Tante persone in difficoltà si
rivolgono a noi padri minimi per un
consiglio, una parola e un aiuto.
Vogliono parlare, liberarsi delle lo-
ro afflizioni legate ai tanti problemi
di oggi: famiglia, economia e disagi
determinati da situazioni culturali e
morali».
mente pianeggiante
della contea di Ma-
yo. Il percorso
completo nasce nel
villaggio di Murri-
sk, a otto chilometri
da Westport. La
prima tappa princi-
pale è la statua di
san Patrizio, co-
struita nel 1928 da
un pastore locale, e
diventata un luogo
di preghiera. Sono
tanti i motivi che
spingono i fedeli a
compiere questo
difficile percorso,
spesso in condizioni
atmosferiche non
proprio confortevo-
li. C’è chi chiede il
Letture
di FRANCESCO RICUPERO
os’è il metodo Alpha e perché appro-
fondire questa tematica particolare
che da molti anni suscita la curiosità
e l’attenzione di tante persone: con il
libro Alpha. Ricominciare dal primo an-
nuncio edito dal Centro Liturgico
Vincenziano (Roma, CLV, 2021, pagi-
ne 317, euro 25) il missionario Calo-
gero Di Fiore, parroco della chiesa
di San Vincenzo de’ Paoli a Palermo,
vuole offrire un utile strumento di
approfondimento, di formazione e
di sensibilizzazione su questo tema,
che lui definisce «così urgente e at-
tuale». Il volume, che si fregia della
presentazione dell’arcivescovo di
Palermo, monsignor Corrado Lore-
fice, e della prefazione di Carmine
Matarazzo, docente di
Teologia pastorale e ca-
techetica a Napoli, è in-
serito nella collana «La
Missione» ed è frutto
di una lunga ricerca sul
primo annuncio. Un
saggio che non è solo il
risultato di uno studio
attento «ma anche di
tutta la mia esperienza
pastorale di evangeliz-
zazione dei giovani»,
sottolinea l’autore.
Nel suo libro il mis-
sionario vincenziano
focalizza l’attenzione
sul metodo Alpha —
esperienza nata nella La chiesa anglicana di Holy Trinity Brompton, a Londra
Comunione anglicana
e diffusasi con il passare del tempo
anche nella Chiesa cattolica – ma, al
tempo stesso, offre la possibilità di
gettare uno sguardo sullo stato del-
l’arte dell’azione evangelizzatrice
della Chiesa. Alpha nasce nel 1977
nella chiesa di Holy Trinity Brom-
pton a Londra. Nel 1990, sotto la
guida del reverendo Nicky Gumbel,
il corso viene riposizionato come
strumento di introduzione alla fede
per persone non ancora cristiane o
lontane dalla Chiesa. Da allora, la
partecipazione ad Alpha cresce sem-
pre più con centinaia di partecipanti
a ogni corso. Un fenomeno così
grande da suscitare l’interesse di al-
tre Chiese di diverse confessioni alla
ricerca di uno strumento efficace per
l’evangelizzazione. L’autore è con-
sapevole che il saggio certamente
non è di facile lettura per tutti, «ma è
uno studio che può essere un valido
strumento per tutti i formatori della
sua attenzione particolarmente su
quella educativa che riguarda i gio-
vani, un ambito delicato dal quale
nessuno può considerarsi escluso».
Nel capitolo Raccontare Dio oggi è possi-
bile, l’autore — sottolineando come al
mondo di oggi il vissuto dei credenti
sia pervaso dalla banalità dell’ovvio
e dello scontato, dalla ricerca della
soluzione facile, dall’ambiguità del-
la vita — pone l’accento sul mondo
giovanile che oggi «è il più colpito
da questo fenomeno. In questo con-
testo difficile parlando di educazio-
ne, che è alla base dell’educazione
alla fede, molti usano l’espressione
“emergenza educativa”, anche se il
termine emergenza», scrive il sacer-
dote, «risulta poco appropriato,
proprio a livello educativo. È neces-
sario che l’opera educativa sia guida-
ta da un preciso progetto, che impli-
chi una sensibilità esistenziale nel
tracciare percorsi e scegliere conte-
nuti e non si fermi su impostazioni
teoriche e astratte». Per l’autore,
«questa sfida educativa deve portare
a ripensare a un nuovo umanesimo
che metta in discussione il modello
di sviluppo che sfrutta il creato e si
schieri a favore della vita dell’uo-
mo».
«Alpha — si legge nella prefazione
di Matarazzo — è la prima lettera
dell’alfabeto greco e la nuova evan-
gelizzazione è chiamata a ripartire
proprio dall’inizio, dalla persona di
Gesù di Nazareth morto e risorto per
la salvezza del mondo. L’esperienza
della pandemia ci ha fatto esperi-
mentare che nulla è scontato, ha fat-
to emergere tutta la nostra fragilità e
smontato ogni delirio di onnipoten-
za: il cuore di fronte al dolore si apre

molto richiesto per tutto il me-
se di luglio», ha insistito
McDonnell. «Per sicurezza», è
stato chiesto «a tutti di aver
cura di pianificare il loro pelle-
grinaggio con largo anticipo e
scegliere preferibilmente un
giorno tradizionalmente più
tranquillo in montagna». I fe-
deli — ha dichiarato l’ammini-
stratore parrocchiale — ormai
conoscono bene le restrizioni
che saranno applicate per de-
terminare il numero di persone
autorizzate all’aperto».
Da ben millecinquecento an-
ni, quasi un milione di visitato-
ri, molti dei quali pellegrini,
salgono ogni anno in cima alla
montagna sacra irlandese per-
correndo in due giorni di cam-
mino trentasette chilometri in
segno di devozione e per mani-
festare la reale disposizione
d’animo al pentimento. Il
Croagh Patrick si erge impo-
nente a 765 metri sul livello del
mare nel territorio quasi total-
bene della nazione, nuova evangelizzazione». al mistero della vita e della morte e in
chi la guarigione da Nella presentazione, monsignor questo mistero si eleva il nostro gri-
una malattia, chi si Lorefice ricorda che Papa Francesco, do: Dio chi sei? Dove sei?».
reca per grazia rice- nell’esortazione apostolica Evangelii Anche per monsignor Lorefice il
vuta, e chi chiede gaudium, sottolinea a più riprese l’im- metodo Alpha presenta il vantaggio
un aiuto per una portanza del primo annuncio nell’a- di inserirsi nella vita parrocchiale or-
difficile situazione zione di evangelizzazione della dinaria e di imprimerle una forza
familiare. Chiesa. In modo particolare — scrive evangelizzatrice. «Il metodo ha un
L’ultima domeni- il presule — il Santo Padre puntualiz- taglio iniziatico. Apre a un percorso
ca di luglio è chia- za che il primo annuncio o kerygma che porterà al confronto con la paro-
mata dai fedeli irlandesi Reek «deve occupare il centro dell’attività la di Dio e con la sua proposta di sal-
Sunday — da una parola gaeli- evangelizzatrice e di intento di rin- vezza dalla quale nessuno è escluso.
ca che significa “alta collina” — novamento ecclesiale». Ed è proprio Queste pagine sollecitano a scoprire
per sottolineare la grande forza dal primato dell’annuncio del keryg- gli orizzonti di creatività e di attua-
di fede mostrata da san Patri- ma — scrive l’arcivescovo di Palermo zione racchiusi in tale metodo per
zio nella sua opera di conver- — che prende le mosse il lavoro di ri- nuove sintassi di annunzio della
sione delle popolazioni pagane cerca di padre Di Fiore, il quale par- buona notizia che è — conclude l’ar-
che all’epoca si erano stabilite te «dall’osservazione delle emergen- civescovo — il Vivente stesso, Cristo
nella regione. ze del nostro tempo, focalizzando la crocifisso e glorioso».
pagina IV
«Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite
e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità.
Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia... Curare le ferite, curare le ferite...
E bisogna cominciare dal basso»
R religio O S P E D A L E
Le attività promosse dall’Unione sportiva Acli negli istituti di pena italiani
In corpore sano
T
di DAVIDE DIONISI
ra i tanti effetti benefici dello sport, vie-
ne spesso indicato il suo ruolo formati-
vo. In carcere tale componente è ancora
più forte perché chi svolge attività fisi-
ca, anche dentro le mura, salvaguarda
la propria salute, migliora la qualità
della vita (anche dei compagni) e, non
ultimo, trova lavoro. Lo sanno bene gli
atleti e i formatori dell’Unione sportiva
Acli che da diversi anni, grazie al sup-
porto del ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali e del Dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria
(Dap), promuove il progetto denomi-
nato Lo sport generAttore di comunità. «Il
nostro obiettivo — spiega Laura Bernar-
dini, responsabile Us Acli sport e carce-
re — è quello di strutturare e modelliz-
zare interventi efficaci e duraturi favo-
rendo, attraverso lo sport, il migliora-
mento delle condizioni di vita dei sog-
getti in esecuzione di pena e il loro rein-
serimento sociale e lavorativo. Gli isti-
tuti coinvolti attualmente sono venti»,
continua, aggiungendo che «altri stan-
no aderendo a mano a mano che il pro-
getto viene conosciuto perché i risultati
sono sotto gli occhi di tutti. I corsi atti-
vati sono quaranta per un totale di circa
trecento destinatari, anche se questo è
un numero destinato a crescere».
Il piano, che vede come capofila il
centro nazionale sportivo Libertas, svi-
luppa programmi motori, sportivi e for-
mativi rivolti a ragazzi che hanno spes-
so alle spalle storie disastrose, ma che
vogliono rimettersi in gioco e speri-
mentare nuovi strumenti educativi. Tra
i punti cardine dell’iniziativa, «formare
i formatori» (detenuti e/o personale dei
penitenziari) per garantire il prosieguo
dell’attività sportiva anche dopo l’inter-
vento progettuale. «Ci domandano
spesso: E dopo? Cosa faremo quando
avrete terminato? Per questo — spiega
Bernardini — abbiamo fin da subito
puntato sulla continuità. Un esempio
su tutti: il 22 maggio scorso cinque de-
tenuti ospiti dell’Isola solidale, organi-
smo che ospita persone condannate agli
arresti domiciliari, in permesso premio
o che, giunte a fine pena si ritrovano
prive di riferimenti familiari e in stato di
difficoltà economica, hanno ricevuto
l’attestato per aver partecipato al corso
per arbitri di calcio. Durante il corso gli
allievi detenuti hanno avuto la possibi-
lità di seguire lezioni pratiche e teori-
L’OSSERVATORE ROMANO
D A
che, dirigendo gare di calcio a 5, calcio a
8 e calcio a 11. I novelli giudici di gara
sono in possesso del tesserino tecnico e
sono iscritti al nostro albo nazionale.
Ovviamente per centrare tale traguardo
hanno dovuto studiare e applicarsi mol-
to. E, non ultimo, superare un esame fi-
nale tutt’altro che semplice».
Il fine rimane quello di aumentare
l’autostima di questi giovani: hanno
sbagliato, stanno pagando e devono
prepararsi alle opportunità che avranno
quando usciranno. Altrimenti rischiano
di sbagliare ancora. Ma l’Us Acli, attra-
verso i suoi programmi, non punta solo
a favorire il percorso rieducativo e il
«I
reinserimento sociale dei soggetti in
esecuzione di pena, ma intende contri-
buire alla strutturazione di attività
sportive nelle carceri e a promuovere lo
sviluppo di un rapporto solidale e si-
nergico tra istituto penitenziario e terri-
torio di riferimento. Come? «Attraver-
so l’attivazione e lo sviluppo delle reti
tra carcere e territorio, eventi sportivi e
attività collaterali che vedono la parte-
cipazione congiunta di atleti detenuti
ed esterni e il coinvolgimento dei fami-
liari dei ristretti», rivela Laura Bernar-
dini. Difficoltà come l’esiguità del tem-
po concesso e degli spazi messi a dispo-
sizione non hanno limitato gli sviluppi
delle attività e, anche se la pandemia ha
interrotto le attività perché l’accesso
agli istituti era impedito, il tempo di
isolamento è servito a studiare meglio
attività prossime di intervento: «Il pe-
riodo di fermo ci ha aiutato a capire
quali sono le necessità delle carceri.
D’accordo con il Dap — informa la re-
sponsabile — abbiamo avviato uno stu-
dio che ci aiuterà a rimodulare i nostri
progetti e a studiare interventi ancora
più mirati. L’attività fisica ha una fun-
zione determinante all’interno, così co-
me all’esterno. Per questi ragazzi, in
particolare, collaborazione, rispetto
delle regole e stima reciproca possono
costituire valori sociali su cui costruire
un nuovo inizio. D’altronde la stessa
Costituzione dice che il detenuto deve
espiare la pena, ma il carcere deve essere
un momento di crescita e non di regres-
sione. Lo sport è un grimaldello che
permette di rompere certe catene per-
ché è un insieme di norme, forza e disci-
plina». Ovvero, l’efficacia di un para-
dosso: far esprimere liberamente il cor-
po in un luogo, il carcere appunto, in
cui la limitazione delle libertà è forte.
C A M P O
Nell’ultimo anno distribuiti 500.000 pasti dall’Antoniano di Bologna
Operazione pane
di SUSANNA PAPARATTI
l pasto è il primo momento d’incontro con
chi cerca aiuto, ci consente di conoscere i
problemi delle tante persone di ogni età
che quotidianamente giungono alle no-
stre mense per consumare un pranzo nel-
l’ambito del progetto “Operazione Pa-
ne”», spiega fra Giampaolo Cavalli, diret-
tore dell’Antoniano di Bologna. Que-
st’anno, complice la pandemia, «la situa-
zione già fragile di molti è diventata
drammatica. Basti pensare a chi aveva im-
pieghi saltuari o a mezza giornata e si è
trovato improvvisamente senza quel gua-
dagno, o di giovani che vivevano da soli
mantenendosi agli studi con lavori precari
e oggi sono in difficoltà». Tante le fami-
glie italiane, fra le settecento che nel 2020
si sono rivolte alle tredici mense france-
scane; in Italia una su tre lo
ha fatto per la prima volta a
seguito dell’emergenza co-
ronavirus: genitori con im-
portanti difficoltà economi-
che, relazionali, impossibili-
tati ad accedere alle risorse
messe a disposizione sul ter-
ritorio, soggetti ulteriormen-
te danneggiati dall’esclusio-
ne e dall’impoverimento so-
ciale. Complessivamente nel
2020 sono stati 500.000 i pa-
sti caldi per chi è povero e
solo distribuiti in Italia dalle
mense francescane, il 40 per
cento in più rispetto al 2019:
«Le cifre sulla povertà che
noi abbiamo sono le stesse
della Caritas o dell’Istat e
parlano chiaro, sono confer-
mate anche dai nostri dati;
solo a Bologna nell’aprile
2019 avevamo a mensa 359 persone diver-
se che si traducevano in 110 pasti al gior-
no; lo stesso mese del 2021 sono diventate
856, con 170 pasti quotidiani».
Nato nel 2014, il progetto “O perazione
Pane” lanciato dall’Antoniano coinvolge-
va inizialmente cinque mense francescane
in Italia che, con il passare degli anni e le
mutate necessità, sono diventate tredici (a
Roma, Palermo, Catanzaro, La Spezia,
Torino, Verona, Bologna, Pavia, Monza,
Milano, Lonigo, Voghera e Baccanello)
alle quali dal 2018 si è aggiunta la prima
fuori i confini, in Siria, precisamente ad
Aleppo. Contribuiscono all’iniziativa le
donazioni sporadiche o su base continua-
tiva che si possono fare dal sito preposto
(www.operazionepane.it ) o da quelle ef-
fettuate tramite sms o telefono fisso all’in-
terno di appuntamenti televisivi (come la
63ª edizione dello «Zecchino d’O ro»).
mercoledì 14 luglio 2021
Sono complessivamente millesettecen-
to i volontari che prestano la loro opera a
supporto dell’iniziativa, lavorando nelle
mense, apparecchiando le tavole, aiutan-
do i cuochi, portando i pacchi alimentari
a casa delle famiglie, una volta ogni due
settimane. Nel 2020 solo a Bologna sono
stati oltre duecento i volontari: «Prima
del covid oltre ai pasti distribuiti durante
l’ora di pranzo organizzavamo delle cene
che, a differenza delle mense diurne, si
svolgevano con tempistiche e dinamiche
diverse e che ci auguriamo poter riprende-
re. Si apparecchiavano i tavoli — prosegue
fra Giampaolo — e si aveva così modo di
conoscere meglio le persone. Venire alle
mense è semplice, facciamo una tessera
mensile. Poi se le persone lo consentono
le invitiamo a passare al centro di ascolto
dal quale possono avviarsi progetti di re-
cupero; cerchiamo di capire i bisogni,
mettiamo in contatto con la rete di aiuti
presenti sul territorio, per accedere a ser-
vizi informatici, fare una tessera dei bus,
un tirocinio e magari trovare un lavoro».
“Operazione Pane” è uno dei molti
progetti sociali dell’Antoniano che, su più
fronti, supporta necessità diverse e, come
scritto sul loro sito, «si occupa di quella
società minore in cui si educa a riconosce-
re la bellezza sin dall’infanzia». Ma cosa
si intende oggi per “bellezza”, a cosa può
essere esteso questo termine? «Se un tem-
po la bellezza era armonia — conclude il
religioso — oggi può essere ricondotta alla
diversità degli altri». Intanto, non è un ca-
so che anche i testi delle canzoni scelti
dall’Antoniano per l’ultima edizione del-
lo «Zecchino d’Oro» abbiano messo al
centro il rispetto della diversità, la cura e
la salvaguardia della natura.
mercoledì 14 luglio 2021 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

Sud Africa: oltre 70

morti nelle violenze
CONTINUA DA PAGINA
punti percentuali e il gover-
no, a giugno, per via della
terza ondata ha dovuto sta-
bilire nuove misure restritti-
ve per fronteggiare l’avanza-
ta delle infezioni. Il rand, la
moneta sudafricana, è al li-
vello più basso da inizio
aprile.
A Johannesburg, in parti-
colare nel sobborgo di Sowe-
to, tantissimi gli episodi di
violenza, con strade bloccate
e diversi camion dati alle
fiamme, con saccheggi e fur-
In un discorso a Philadelphia ti nei negozi e nei centri
1 passo. Per l’esperto, secondo
cui le proteste per chiedere la
liberazione di Jacob Zuma
sono diventate un’opportu-
nità per i saccheggiatori, che
ha permesso loro di attaccare
le attività commerciali, le
prossime 48 ore saranno de-
cisive per il Paese. «Il gover-
no dovrà riprendere il con-
trollo delle strade e ha po-
chissimo tempo per farlo pri-
ma che le rivolte si diffonda-
no nel resto del Paese» le pa-
role di Silke, che ha poi di-
chiarato che «questo è un te-
st per la polizia, per il gover-
no e ovviamente per il presi-

Biden difende il diritto al voto

WASHINGTON, 14. Il presiden-
te statunitense Joe Biden, è in-
tervenuto ieri, in tema di ele-
zioni e di diritto al voto, defi-
nito “sacro”. Parlando da Phi-
ladelphia, l’inquilino della Ca-
sa Bianca ha voluto rispondere
alle azioni politiche intraprese
di recente da alcuni Stati a
guida repubblicana per tenta-
re di cambiare le regole eletto-
DAL MOND O
L’Ecofin approva
il Pnrr di 12 Paesi
compresa l’Italia
Il Consiglio Ue dell’econo-
mia e delle finanze (Ecofin)
ha dato il via libera al Piano
nazionale di ripresa e resi-
lienza (Pnrr) di 12 Paesi, tra
cui l’Italia. L’ok è arrivato
per: Austria, Belgio, Dani-
marca, Francia, Germania,
Grecia, Lettonia, Lussem-
burgo, Portogallo, Slovac-
chia e Spagna. I fondi Ue
saranno impiegati per rilan-
ciare l’economia e ripren-
dersi dalle conseguenze del
covid-19. L’Italia presto ri-
ceverà 25 miliardi di euro in
unica soluzione «Una buo-
na notizia. Riforme in tem-
pi brevi e credibili», ha det-
to, ieri, il presidente del
Consiglio dei ministri italia-
no Mario Draghi.
Google: sanzione
record dell’Antitrust
francese
L’autorità francese per la
concorrenza ha inflitto ad
Alphabet, la società pro-
prietaria di Google, una
multa record da 500 milioni
di euro. Secondo l’Authori-
ty, la società Usa non avreb-
be negoziato «in buona fe-
de» con gli editori e le testa-
te d’oltralpe sull’applicazio-
ne dei cosiddetti diritti con-
nessi. La decisione arriva in
seguito alle pressioni inter-
nazionali sui colossi digita-
li, per dividere gli introiti
con i produttori di contenu-
ti e news. Inoltre, Google
dovrà presentare, entro i
prossimi due mesi, «un’of-
ferta di remunerazione per
l’attuale utilizzo dei conte-
nuti protetti» di editori e
agenzie di stampa, o incor-
rerà in ulteriori sanzioni di
900 mila euro al giorno.
commerciali. Con esplosioni dente Cyril Ramaphosa».
di bancomat e spari. Centi- Proprio l’attuale presidente
naia di persone hanno sac- sudafricano, domenica, in un
cheggiato capannoni indu- discorso alla nazione per an-
striali alla periferia di Dur- nunciare la proroga di alcu-
ban, uno dei porti marittimi ne misure anti-covid, aveva
rali, apportando delle limita- in modo che ogni voto conti» non permettere l’approvazione più trafficati dell’Africa, esortato i manifestanti a pro-
zioni, anche drastiche, al dirit- ha detto ancora Biden, chia- del provvedimento, hanno la- dando alle fiamme anche un testare pacificamente.
to di voto. mando poi in causa per la pri- sciato in massa lo Stato lunedì impianto chimico della zo- Intanto ieri è intervenuta
«I repubblicani stanno ten- ma volta il suo predecessore, sera con destinazione Washin- na. anche l’Unione africana
tando di sovvertire le elezioni, Donald Trump. Il leader de- gton Dc per risultare assenti in Stando a quanto dichiara- (Ua). Tramite un comunica-
è un assalto reale, accanito mocratico ha fatto riferimento aula e impedire così il raggiun- to dall’analista politico Da- to l’Ua ha condannato «con
contro il diritto di voto, ma alle continue accuse del repub- gimento del quorum necessa- niel Silke all’Afp, l’ondata di la massima fermezza lo scop-
non fermerete mai la gente che blicano — le ultime pochi gior- rio. violenza che sta vivendo il pio di violenza che ha provo-
vuole andare a votare, contra- ni fa in Texas — sulle presunte Intanto ieri il Senato Usa, Sud Africa può essere spie- cato la morte di civili e spa-
steremo questo tentativo con irregolarità, mai provate, nelle come annunciato dal leader gata da una combinazione di ventose scene di saccheg-
forza», le parole usate dal pre- scorse elezioni presidenziali. della maggioranza democrati- fattori, in cui crisi sociale e gio», esortando a «un urgen-
sidente Usa, che ha poi defini- Se Trump, a distanza di me- ca nell’Aula, Chuck Schumer, crisi politica vanno di pari te ripristino dell’ordine».
to le iniziative del partito re- si, continua a recriminare una è stato raggiunto un accordo
pubblicano «un’offensiva au- vittoria scippata alle presiden- su un piano di investimenti in-
toritaria e anti-americana, la ziali del 4 novembre 2020, ieri frastrutturali da 3.500 miliardi
peggiore sfida alla nostra de- Biden ha dichiarato che «nes- di dollari da includere in una
mocrazia dai tempi della guer- sun’altra elezione si è mai te- risoluzione di bilancio da di-
ra civile», sottolineando infine nuta sotto un controllo così scutere a breve. Schumer ha
quanto sia reale «il rischio di trasparente» e aggiungendo spiegato che l’intesa è arrivata
un Jim Crow del XXI secolo». che «la grande bugia di dopo più di due ore di collo-
L’intervento di Philadel- Trump è esattamente questo: qui a porte chiuse tra i membri
phia, una forte difesa del dirit- una grande bugia». Quello del della Commissione Bilancio e
to di voto, arriva nel pieno di leader repubblicano, ha affer- i funzionari della Casa Bianca,
leggi statali, proposte dai re- mato ancora Biden, «non è un ai quali non hanno preso parte
pubblicani, che ne limitano comportamento di un uomo i repubblicani. «Aggiungendo
l’accesso. Le restrizioni varate di Stato, ma un comportamen- questo ai 600 miliardi di dolla-
riguardano sia il voto per po- to egoista». ri del piano bipartisan si arriva
sta e sia di persona e a farne le Non a caso in Texas, ap- a 4,1 trilioni di dollari, una ci-
spese, denuncia Biden, sono punto, Trump ha rilanciato le fra molto vicina a ciò che il
in particolare le minoranze sue insinuazioni. Proprio qui presidente Biden ci ha chie-
razziali, oltre ai poveri e agli nelle ultime ore è infatti salito sto», ha dichiarato il rappre-
anziani, proprio come con le il livello di “tensione politica”, sentante dei dem al Senato.
leggi Jim Crow. dopo che, nei giorni scorsi, il Questo disegno di legge finan-
«Alcune cose in America governatore repubblicano zierebbe la ricostruzione di
devono essere semplici e diret- Greg Abbott aveva proposto strade, ponti e altre infrastrut-
te: forse la cosa più importan- una serie di restrizioni al dirit- ture tradizionali, oltre a espan-
te, la cosa più fondamentale, è to di voto. In risposta oltre dere il servizio internet a ban-
il diritto di voto, il diritto di cinquanta deputati democrati- da larga in molte zone rurali
votare in modo libero, equo, ci del Parlamento texano, per del Paese.
La California risarcisce Cuba, un morto nelle proteste
i malati di mente sterilizzati I vescovi chiedono il dialogo
SACRAMENTO, 14. Lo Stato della 1934, erano applicati in molti Stati. L’AVANA, 14. Non si fermano le pro- in un comunicato. I vescovi si dico-
California offre “giustizia riparatri- Furono interrotti solo alle soglie de- teste antigovernative a Cuba a causa no preoccupati che «la risposta a
ce” alle vittime del programma di gli anni ‘80, anche grazie alle bat- della crisi economica. Il ministero queste lamentele sia l’immobilismo
sterilizzazione forzata degli “inadat- taglie del senatore Ted Kennedy. dell’Interno cubano ha dato notizia che contribuisce a dare continuità ai
ti a procreare” che in molto Stati Un ufficio per il risarcimento ieri della morte di un manifestante problemi senza risolverli». Inoltre,
degli Usa andò avanti dal 1909 al delle vittime avrà il compito di rin- vicino alla capitale, L’Avana. Si proseguono i vescovi, «vediamo che
1979. tracciare i sopravvissuti, che potreb- tratta della prima vittima delle ma- non solo le situazioni si aggravano
Un altro segnale, dopo il recente bero non essere pochi visto che il nifestazioni di cui le autorità danno ma che si va verso una rigidità e un
rapporto del Consiglio delle Nazio- 70% delle sterilizzazioni forzate, ne- notizia. L’uomo, Diubis Laurencio inasprimento delle posizioni che po-
ni Unite (Unhcr) — che ha racco- gli Stati Uniti, avvenne dopo il Tejeda, 36 anni, è morto a Arroyo trebbero avere conseguenze impre-
mandato di fare seri conti con le 1945. Ogni vittima rintracciata sarà Naranjo, nel corso di disordini, se- vedibili con danno di tutti noi». I
eredità del secolo scorso — di un in- risarcita con 25.000 dollari. Lo condo quanto riferito dall’agenzia vescovi sottolineano che «non si
dirizzo che si sta rafforzando: offri- stanziamento statale è di 7 milioni e statale cubana Acn. L’uomo — è sta- giungerà a una soluzione favorevole
re verità e riparazioni concrete alle mezzo di dollari e fra gli indenniz- to ancora reso noto — è morto du- con imposizioni né facendo appelli
vittime di discriminazione, persecu- zati ci saranno anche diversi ex de- rante una protesta vicino ad una allo scontro», e che «le crisi non si
zione, abusi. tenuti: nelle carceri, infatti, la legge stazione di polizia a La Güinera, superano con la contrapposizione
La California, con la firma del sugli “inadatti a procreare” andò dove altri civili ed agenti sono rima- ma cercando un’intesa» perché «la
governatore, Gavin Newsom, ha ag- avanti qualche anno oltre il 1979. sti feriti. violenza genera violenza, l’aggressi-
giunto alla lista degli aventi diritto La California si aggiunge in que- Intanto, i vescovi cubani sono in- vità di oggi apre ferite e alimenta
alla “giustizia riparatrice” i malati sta scelta ad altri due Stati, la Vir- tervenuti ieri per condannare le vio- rancori per domani. E superare que-
di mente, dopo che Unhcr aveva ginia e la Carolina del nord che lenze. «Comprendiamo che il popo- sto costerà molto lavoro». Di qui
indicato le vittime del razzismo e avevano fatto da battistrada. Un ri- lo ha il diritto di manifestare le sue l’invito «a tutti a non aggravare la
del colonialismo. Un passo signifi- sultato che in California ha richie- necessità, le sue aspirazioni e spe- situazione di crisi e a cercare insie-
cativo, anche perché i programmi sto anni di dibattito, di mobilitazio- ranza, e a esprimere pubblicamente me una giusta soluzione con sereni-
statali di sterilizzazione dei malati ne da parte delle associazioni e altri che alcune delle misure adottate lo tà di spirito e buona volontà, eser-
di mente, che furono anticipatori tre tentativi falliti di far approvare stanno colpendo seriamente» affer- citando l’ascolto, la comprensione,
dell’eugenetica nazista applicata dal una legge per le riparazioni. ma la conferenza episcopale cubana la tolleranza».
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 14 luglio 2021

Una riflessione sulla «Lettera agli Ebrei»

Un varco
tra noi e il Cielo
Pubblichiamo la prefazione al libro di
Albert Vanhoye, «Il Sangue dell’Al-
leanza» (Cinisello Balsamo, San
Paolo 2021, pagine 208, euro 18).
di LUIGI MARIA EPICO CO
è uno dei più grandi esperti del- leggere la figura di Cristo so-
la Lettera agli Ebrei. Nelle pagine prattutto in chiave davidica:
che seguono sono raccolte le Egli era appunto il vero Davi-
meditazioni tenute dallo stesso de, il vero Salomone, il Re di
negli anni Novanta a un grup- Israele. È significativo come
po di sacerdoti Missionari del proprio l’apice di questa con-
Preziosissimo Sangue. È pro- vinzione trovi il suo zenit sulla

I
l testo della Lettera agli
Ebrei è un testo del Nuovo
Testamento che normal-
mente non viene partico-
larmente frequentato dai fedeli,
né si trova facilmente nella pre-
ghiera liturgica o nella prassi
pastorale. Questo forse per un
motivo molto semplice: la Lettera
agli Ebrei non è un testo facile,
non è un testo adatto ai neofiti.
Esso è piuttosto un testo della
maturità, un’esortazione forte-
mente cristologica che diviene
comprensibile solo dopo aver
frequentato molto il Vangelo e
la Vita nuova di Cristo.
C’è poi anche da dire che
molti aspetti di questo testo ri-
mangono oscuri, come strade
che non conducono a una ri-
sposta chiara, definitiva, e pro-
prio per questo alludono a una
prospettiva di Mistero più am-
pio. Ciò che non si comprende
subito, spalanca la possibilità
di cadere in ginocchio davanti
al panorama infinito del Miste-
ro. Questa esperienza è essa
stessa una rivelazione, un modo
altro di sperimentare la verità.
Il cardinale Albert Vanhoye sj,
prio grazie a loro che è stato Croce quando viene posta co-
possibile ridonare una nuova me iscrizione l’indicazione che
edizione di queste meditazioni lì crocifisso su quel legno c’è “il
che hanno come fondale la Let- Re dei Giudei”. Sembra così
compiuta l’attesa di quel
Re Messia che il popolo
di Israele attendeva.
Molti aspetti del testo Ma l’Autore della Let- René Magritte, «Il falso specchio» (1928)
rimangono oscuri, come strade tera agli Ebrei sembra porre
la sua attenzione su una tutta la realtà dei sacrifici, del attraverso il suo sangue. «La pronunciato. Le diverse medi-
che non conducono citazione che fino a quel sacerdozio, che è alla ricerca del nuova alleanza, dunque, è la tazioni riprendono i tempi di-
a una risposta definitiva momento non era stata vero sacerdozio, del vero sacri- comunicazione di un dinami- versi di preghiera delle giornate
notata particolarmente: ficio, trova in Cristo la sua chia- smo interno che trasforma la di esercizi. La grande capacità
E proprio per questo alludono «tu sei sacerdote secondo ve, il suo adempimento e, con persona, rendendola capace di di un insigne biblista come il
a una prospettiva di Mistero l’ordine di Melchisedek» questa chiave, può rileggere cardinale Vanhoye sta
(Salmo 110, 4). Gesù non è l’Antico Testamento e mostrare proprio nel riuscire a
più ampio quindi solo il compimen- come proprio anche la legge far diventare accessi-
to della promessa davidi- cultuale, che dopo la distruzio- Ciò che non si comprende subito bile e vivibile ciò che
ca, non è solo vero Re di ne del Tempio è abolita, in real- spalanca la possibilità da soli potremmo per-
Israele e del mondo, è an- tà andava verso Cristo; quindi, cepire solo come in-
tera agli Ebrei, con un particolare che il compimento della pro- non è semplicemente abolita, di inginocchiarsi comprensibile e di-
riferimento alla vita eucaristica. messa del vero Sacerdote. In ma rinnovata, trasformata, poi- davanti a un panorama infinito stante.
Ciò che colpisce della Lettera parte dell’Antico Testamento vi ché in Cristo tutto trova il suo Sono certo che
agli Ebrei è l’originalità con cui sono due linee separate di atte- senso. Il sacerdozio appare al- queste pagine aiute-
essa ripensa al Sacerdozio di sa: il Re e il Sacerdote. L’Auto- lora nella sua purezza e nella ranno molti ad acco-
Cristo. L’Autore di tale Lettera re della Lettera agli Ebrei, ponen- sua verità profonda. starsi al testo biblico e
ha aperto una nuova compren- do l’accento su questo versetto, In questo modo ogni battez- vivere la comunione con Dio e alle pagine del proprio cuore
sione per capire l’Antico Testa- comprende che in Cristo sono zato non è più ostaggio di un con i fratelli in un amore gene- con occhi nuovi, nella consape-
mento come libro che parla su unite le due promesse: Cristo è sacrificio fatto semplicemente roso, frutto dello Spirito San- volezza che tra noi e il cielo fi-
Cristo. Tutta la tradizione pre- il vero Re, il Figlio di Dio (Salmo di culto e di riti, ma è attraversa- to» (p.151). nalmente c’è un varco, un pas-
cedente si era fondamental- 2, 7) ma è anche il vero Sacerdo- mento di quel ponte, di quel- Il testo che segue conserva lo saggio, un’alleanza che ha un
mente sforzata di pensare a ri- te. Così tutto il mondo cultuale, l’alleanza che Cristo stabilisce stile colloquiale con cui è stato nome proprio: Gesù Cristo.

di WALTER INSERO
Il coraggio di togliersi la parrucca «È stata una prova anche più
grande. Mi mancava la possibi-

«E
ro ad Amatrice
nel 2017, avevo
vissuto lì per un
anno per segui-
re le vicende di chi aveva perso
tutto a causa del terremoto. Tor-
nata a Roma da una trasferta, du-
rante un controllo di routine, mi
fu diagnosticato un tumore alle
ovaie». Inizia con questa doloro-
sa scoperta la testimonianza di
Isabella Di Chio, condivisa du-
rante l’incontro per la celebrazio-
ne della Giornata mondiale del
malato della diocesi di Roma.
Giornalista Rai dal 2001, scrittri-
ce e membro del Centro volontari
della sofferenza, associazione
fondata da monsignor Luigi No-
varese, ripercorre col suo raccon-
to l’esperienza della sofferenza e
della fede che l’ha aiutata ad af-
frontare la malattia. «All’improv-
viso mi sono ritrovata, dalle diret-
te del Tg della Rai al decimo pia-
no dell’ospedale Agostino Ge-
melli — ricorda —. Sono stata
operata il 16 ottobre del 2017, dal
professore Giovanni Scambia
che avevo intervistato per lavoro
diversi anni prima». Inevitabil-
mente «da un momento all’altro
la mia vita è completamente cam-
biata. Ho affrontato un’opera-
zione di oltre 9 ore, poi la che-
mioterapia, stravolgendo com-
pletamente la mia esistenza».
Nel lungo periodo del ricove-
ro, dall’intervento alle terapie
successive, «non mi sono mai
sentita sola perché è come se in
quel momento, all’interno della
mia vita fossero ritornate tutte
quelle persone che avevano avu-
to un ruolo fondamentale: la
mia famiglia, ma anche tanti
amici, sacerdoti e suore, tutte le
persone che insieme a me hanno
vissuto 24 pellegrinaggi a Lour-
des, come dama del Centro vo-
Nel «deserto» della malattia. E del lockdown da covid-19
lontari della sofferenza. Mi sono
tornate alla mente le esperienze
di tutti gli ammalati che avevo
accompagnato nel Santuario
mariano dei Pirenei. Mi sono re-
sa conto che quello stravolgi-
mento che vivevo era in condivi-
sione con tante persone che era-
no accanto a me e soprattutto
accanto al Signore».
La riscoperta della forza della
preghiera, per Isabella, è stata
fondamentale: «Ricordo che
Madre Teresa diceva che il suo
segreto più semplice era la pre-
ghiera. Di quelle lacrime e di
quella paura io ne ho fatto pre-
ghiera. Quindi ho affrontato la
chemio, la caduta dei capelli. Io
conduco il Tg: per un giornali-
sta tv l’aspetto fisico, volente o
nolente, ha un ruolo importan-
te. E quindi mi sono ritrovata
spoglia di tutti quegli orpelli,
senza tutte quelle luci. Ma mi
sono sentita sollevata da una
grande fede». Nei momenti più
duri della prova, la giornalista
riferisce di essersi «resa conto
che ho avuto tanti “cirenei” che
con me hanno portato questa
croce e mi hanno aiutato. Tanti
sacerdoti e suore che conosco,
mi hanno aiutato a non fermar-
mi al Venerdì Santo. È quella la
tentazione, rimanere al dolore
che annienta qualsiasi cosa. Mi
hanno aiutato a intravedere e
poi a vedere quella luce della
domenica di Pasqua». Poi, il ri-
torno pian piano alla normalità:
«Ho ripreso il mio percorso. La
Tac era negativa, le analisi anche
e ho ricondotto il Tg, per la pri-
ma volta con la mia parrucca,
poi il giorno dell’anniversario
della mia operazione l’ho tolta,
la parrucca. E ho condotto con i
miei capelli appena nati. Sono
tornata ad Amatrice, a Lourdes
con mia mamma e lì abbiamo
portato tutte quelle lacrime che
la notte di dicembre del 2017,
quando i capelli iniziarono a ca-
dere, avevamo messo in un Ro-
sario».
Una notte indimenticabile in
cui il Signore attraverso la Ver-
gine Maria ha fatto sentire la sua
consolazione: «Non so perché
ma le cose più importanti acca-
dono di notte. Quella notte non
riuscivo a dormire per i dolori,
mi svegliai e svegliai mia mam-
ma perché mi ero resa conto che
sul cuscino cominciavano a ca-
dere i primi capelli. Ricordo che
mia mamma mi disse, dopo
avermi preparato una doppia
camomilla, “adesso recitiamo il
Rosario come lo recitiamo la se-
ra a Lourdes”. Generalmente
quando si svolge il servizio con
gli ammalati si ha pochissimo
tempo per sé, il momento più
bello è quando la sera ci si reca
alla Grotta e si recita il Rosario.
Quella notte noi a Roma abbia-
mo anche immaginato di sentire
il rumore di quelle onde del Ga-
ve che davanti alla Grotta sono
un po’ più sommesse».
Nelle sue parole, l’emozione
di poter ritornare in pellegri-
naggio a Lourdes: «Nella pre-
ghiera, tornando alla Grotta di
Massabielle dopo quasi un an-
no, con mia mamma abbiamo
portato le nostre lacrime che
erano diventate anche lacrime di
gioia». Rientrata a lavoro nel
maggio del 2018, «ho ripreso la
mia vita normale ringraziando il
Signore di tutto quello che rice-
vevo, perché quella era la gioia
più grande. Ha stravolto la mia
vita e allo stesso tempo mi ha
donato tanto». Il tempo della
prova, però, non era finito: «Nel
dicembre 2019, qualche minuto
prima del telegiornale delle 14,
sulla mia casella di posta elettro-
nica è arrivato l’esito dei marca-
tori di controllo, e i marcatori
erano di nuovo alti, molto alti.
Una Tac d’urgenza al Gemelli
conferma purtroppo che il male
era di nuovo tornato, sono stata
operata d’urgenza il 23 dicem-
«Proprio nel periodo
più duro della prova
il Signore ha trasformato
il lamento in danza»
bre di quell’anno e ho lasciato
l’ospedale qualche giorno dopo
perché l’operazione era stata so-
lo esplorativa, bisognava rico-
minciare la chemio e poi la biop-
sia ha confermato che si trattava
di una recidiva. Le prime due
chemio ormai le conoscevo. In
quei momenti la paura è stata
tanta, è stato soprattutto uno
sconvolgimento profondo».
Dalla crescente consapevo-
lezza della vulnerabilità e della
paura, fino all’abbandono fidu-
cioso: «Mi sono sentita guidata
e, in quel momento, ho detto:
Signore, mi fido di te e a te mi
affido e sono sicura che mi aiu-
terai».
In piena pandemia, durante
il lockdown Isabella si sottopo-
ne alla terza chemioterapia in
una condizione di solitudine:
lità di incontrare le persone, di
pregare, di andare a Messa, di ri-
cevere l’Eucaristia». La memo-
ria offriva ricordi e spunti di
consolazione: «Mi tornavano in
mente le belle esperienze di ser-
vizio, come volontaria presso la
mensa Caritas, impegno che
condivido con la mia famiglia, i
campi scuola con i ragazzi quan-
do eravamo piccoli, i pellegri-
naggi a Lourdes, come se questo
vissuto fosse diventato imperan-
te nella mia vita donandomi la
forza di andare avanti».
Proprio nel periodo più duro
della prova, «spogliata di qual-
siasi cosa, ho sperimentato che è
lì che il Signore ha davvero tra-
sformato il lamento in danza, è lì
che ho constatato come quell’in-
contro può cambiare la vita».
Nel deserto della malattia e del-
la convalescenza, «il Signore
non ci chiede di fare cose enor-
mi, ma di fare quello che possia-
mo», come «pregare per le per-
sone in difficoltà, telefonare alle
persone sole e anziane, raccon-
tare semplicemente quello che
stavo vivendo». Un’esperienza
che non si è fermata alla condi-
visione del dolore, ma è andata
oltre, fino «alla condivisione
della certezza che l’incontro con
Cristo cambia la vita e permette
di affrontare, con serenità e fidu-
cia, anche una grande sofferen-
za come questa».
CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA DELL’AREA NOLANA
c/o Agenzia locale per lo sviluppo dell’Area Nolana S.c.p.a.
Stazione appaltante: Comune di Somma Vesuviana (NA)
Esito di gara
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Centrale Unica di
Committenza dell’Area Nolana c/o Agenzia locale per lo sviluppo dell’Area
Nolana S.c.p.a. Via Trivice d’Ossa, 28 - 80030 Camposano (NA). Stazione
appaltante: Comune di Somma Vesuviana (NA). SEZIONE II: OGGETTO:
Procedura telematica aperta ai sensi dell’art. 60 d.lgs. 50/2016 per l’affidamen-
to del servizio di conferimento presso impianto autorizzato dei rifiuti di natura
organica, rifiuti biodegradabili di cucine e mense (CER 20.01.08), sfalci e po-
tature (CER 20.02.01) provenienti dalla raccolta differenziata per il Comune di
Somma Vesuviana (NA). CIG 84904561F1. SEZIONE V: AGGIUDICAZIO-
NE: Ecologia Italiana S.r.l. con sede legale in Napoli alla Via G. Carducci, 6 e
sede operativa in Acerra alla Via delle Industrie, 159 P.IVA/C.F. 03694411210
per aver offerto un ribasso del 17,75% e un prezzo di aggiudicazione pari a €
879.140,00 oltre IVA.
Il responsabile dell’ufficio comune della C.U.C.
dott. Vincenzo Caprio
mercoledì 14 luglio 2021 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7

di ALESSANDRO GISOTTI LE PETIT TOUR • Michele Scarponi

«S Una vita
tiamo affrontan-
do un momento
molto difficile in
Brasile. C’è una
crisi che riguarda i valori essen-
ziali. Stiamo perdendo la capaci-
da gregario felice
tà di amare». La voce calda e ac-
cogliente di padre Renato Chie- di FILIPPO SIMONELLI l’olandese Kruijswijk.
ra, sacerdote piemontese da qua- Arrivato da uomo solo al

T
rant’anni in Brasile al fianco dei ra gli sport di comando in cima al Colle, si
ragazzi di strada, guida e accom- squadra il ciclismo lancia in discesa verso quella
pagna le immagini del film Dear è sicuramente il più che sembra una
Child, opera del regista Luca Am- Padre Renato atipico: il senso meritatissima vittoria di
mendola. Un film intenso, duro, Chiera con uno dell’agire del gruppo è tappa.
profondo e al tempo stesso im- dei suoi votato alla vittoria finale di Tra le consuetudini non
pregnato di speranza che raccon- “meninos uno solo, e gli almanacchi scritte del ciclismo c’è quella
ta la vita di questo missionario e de rua” riportano il nome del per cui in una squadra chi
dei suoi ragazzi, i suoi meninos de vincitore della classifica arriva a ottenere la testa della
rua per i quali ha dedicato e conti- finale, con quello del team classifica generale lasci la
nua a dedicare tutta la vita, senza Il film di Ammendola sui meninos de rua vince il Premio Unicef 2021 scritto accanto in piccolo. Le vittoria di tappa ad un
risparmio di energie, anche ora grandi vittorie però gregario se possibile. C’è
che si avvicina al traguardo degli
ottant’anni.
Il film ha ricevuto numerosi
Essere padre funzionano quando una
squadra è cementata assieme
dai mesi di preparazione
tanto di cavalleria quanto di
pragmatismo in questa
scelta, visto che le vittorie di
riconoscimenti in Italia e a livel-
lo internazionale. Tra questi il
più significativo è il Best Film
di figli non amati condivisa, da una perfetta
comunione di intenti e
dall’abnegazione. Se a
tappa regalano sia gloria che
un cospicuo ritorno
economico.
Unicef 2021 assegnato durante il vincere sono — quasi — E invece sul Colle
Ferrara Film Festival nel giugno testa, è “condannato” dagli abbandono sconosciuto per missionario a far vedere questo sempre i capitani, la dell’Agnello accade
scorso. «Per l’Unicef — si legge squadroni della morte che “ripu- molti. Può scuotere le coscienze film ai giovani, alle famiglie, ai differenza la fanno i gregari, l’imponderabile: Scarponi
nella motivazione — un bambi- liscono” le periferie della metro- e muovere all’azione». L’auspi- sacerdoti e catechisti, natural- quelli che passano nei compie un gesto che da solo
no è un bambino, non fa diffe- poli brasiliana da questi giovani cio di padre Renato è che il film mente nelle scuole. E poi il so- grupponi e che spesso solo i ha cristallizzato la sua
renza dove nasce o cresce, per- pericolosi che nessuno vuole. possa far «riflettere sulla dura gno che anche Papa Francesco, più appassionati tifosi memoria nella storia dello
ché ha gli stessi insindacabili di- «La più grande tragedia — ci realtà di un mondo orfano di pa- così attento e prossimo alle sof- riconoscono. Nonostante gli sport. Arrivato nel
ritti e merita le giuste opportu- dice padre Renato Chiera — non dri. E di padri che non assumo- ferenze dei bambini, possa ve- stravolgimenti dei ruoli penultimo falsopiano
nità». La storia, prosegue anco- è essere poveri, è non essere figli, no i figli». Per il fondatore di derlo. Il missionario ha anche tradizionali negli ultimi anni previsto dal percorso di
ra il Fondo delle Nazioni Unite non sentirsi amati. Per questo, la Casa do Menor, bisogna avere il parole di gratitudine per il regi- questo paradigma offre giornata, si ferma del tutto
per l’infanzia, «ci mo- coraggio di «vedere le conse- sta, Luca Ammendola, «una ancora una fotografia nitida ad aspettare il proprio
stra il lavoro di cura, guenze di questa assenza nei fi- persona di una profonda sensi- della realtà ciclistica. capitano. Mette il “piede a
amore, dedizione che gli. In Brasile come nel resto del bilità umana e con la capacità di L’eccezione più significativa terra”. Lo squalo e l’aquila di
il sacerdote padre Re- A 16 anni Tales ha già alle spalle mondo — è il suo avvertimento cogliere con delicatezza partico- a confermare questa regola è Filottrano si ricongiungono
nato Chiera utilizza una vita da spacciatore di droga accorato — dobbiamo ascoltare lari inosservati». stata quella di Michele così, e quest’ultimo riveste i
per il recupero di un il grido dei ragazzi. Cosa ci vo- Dal canto suo, Ammendola Scarponi, definito non a caso panni del gregario, dopo
gruppo di ragazzi, sal- Vagner, a soli 14, gliono comunicare? Cosa ci di- ha affermato che con Dear Child “il gregario più forte del essere stato campione, per
vati dalla droga, dalla ha una taglia sulla testa cono con il loro disagio? E biso- vuole aiutare l’opera di padre mondo”. Scarponi è stato un “tirare” e lanciare la volata di
violenza e dall’abban- gna ricordarsi di quanto diceva Chiera. E ha confidato di aver ciclista marchigiano, nato e Nibali che eroderà il distacco
dono». don Giovanni Bosco: “Non è vissuto un’esperienza forte nel cresciuto nel pietroso dalla testa della classifica
Il film, ambientato sufficiente amare un figlio, biso- girare questo film. «La vita è entroterra anconetano. generale arrivando poi a
nella Casa do Menor gna sentire se lui si sente ama- semplice mi ha detto padre Re- Soprannominato l’aquila di completare la rimonta finale
fondata da padre Chiera nella nostra proposta pedagogica e to”». nato la prima volta che ci siamo Filottrano, ha costruito la che gli consegnerà il trionfo
Baixada Fluminense — una psicologica cura con la “presen- Il film è dunque un’opportu- incontrati — ricorda il regista — sua vita in sella fin dalla più in quel di Torino pochi
grande, sofferta e violenta peri- za” di qualcuno che li faccia sen- nità per riflettere sulla realtà dei siamo noi che abbiamo deciso di tenera infanzia, salendo sulla giorni dopo. La carriera del
feria di Rio de Janeiro — vede tire figli. Per questo cerco di es- ragazzi in ogni contesto, non so- complicarla, ma è semplice. Tut- sua prima bicicletta ad otto ciclista marchigiano è stata
scorrere e intrecciarsi le storie di sere padre di questi figli non lo quello estremo e drammatico to quello che dobbiamo fare è anni. Da lì in poi si è interrotta solo dalla fatalità
giovani che, già nella loro adole- amati da nessuno e di farli senti- dei meninos de rua. Padre Chiera è amare. Quello che è difficile è imposto nelle varie categorie di un incidente proprio sulle
scenza, hanno subito ogni gene- re figli del Padre di tutti noi». convinto che «l’amore vince la imparare come amare». Forse giovanili con un percorso strade di casa, ma la sua
re di violenza e sfiorato più volte «Dear Child — spiega il missio- violenza» e, nonostante il dolo- proprio questo può essere il frut- forse non lineare ma eredità continua: oggi “piede
la morte. Tales a 16 anni ha già nario — porta in sé un messaggio re quotidiano di cui è testimone to più fecondo di questo film sicuramente rivelatore di a terra” è diventata
alle spalle una vita da spacciato- molto profondo e attuale che ha nella periferia di Rio, non perde che in ognuno dei suoi 76 minuti quello che sarebbe stato il l’espressione simbolo della
re di droga; Josue, un anno più valore non solo per l’amara con- la speranza. «Noi — afferma — ci regala un’esperienza, dram- suo talento. Fondazione che di Scarponi
grande, di quella droga è diven- dizione delle baraccopoli brasi- abbiamo speranza perché cre- matica e meravigliosa come la Scorrendo il suo Palmares si porta il nome e che
tato dipendente; Vagner a soli 14 liane. È un’immersione in un diamo nel Risorto, siamo nelle vita, per imparare, o re-impara- trovano tanti piazzamenti promuove la cultura ciclistica
anni ha una taglia sulla propria mondo di emarginazione e di mani di Dio». Di qui l’invito del re, ad amare. importanti, vittorie di tappa e la sicurezza stradale. A
nei grandi giri e nelle corse a Michele è stata intitolata una
tappe, persino una maglia granfondo, una gara
rosa conquistata al Giro del amatoriale sulle strade che lo
2011 per una discussa hanno visto crescere tra
«Scrivere è l’infinito» di Mariano Sabatini squalifica ad Alberto Filottrano e Jesi, e la cima di
Contador. Ma non è per Castelletta, borghetto
Come una conchiglia allo scoglio questo che viene ricordato e
amato oggi, bensì per il suo
arroccato tra Matelica e
Fabriano, porta il suo nome,
essere il gregario perfetto, in omaggio ai suoi
di FLAMINIA MARINARO ti, le abitudini bizzarre; Camil- potenza dell’incipit, allo stile, i prima ancora che quello “più allenamenti in quel luogo.
leri pretendeva un po’ di confu- personaggi e via dicendo per forte”. Sulla sommità c’è anche un

«A
mia madre, per
le letture di
bambino e per
avermi tra-
smesso la gioia di creare». È suf-
ficiente leggere la dedica del suo
ultimo libro Scrivere è l’infinito (Fi-
renze, Vallecchi Editore, 2021,
pagine 208, euro 14) per capire
chi è Mariano Sabatini.
Dopo una lunga serie di ro-
manzi con il protagonista Leo
Molinverno, giornalista e detec-
tive, Sabatini pubblica una pic-
cola e preziosa antologia che
racchiude pensieri, parole e ri-
flessioni sul mestiere di scrivere,
di tanti autorevoli autori. Il ti-
more del blocco, la paura della
pagina bianca, le paludi della
scrittura e d’improvviso il volo
ad ali spiegate, sono sentimenti
comuni a quasi tutti gli autori e
Sabatini offre un vero e proprio
vademecum, fondamentale per
chi si cimenti per la prima volta
con la pagina scritta ma anche
per chi è più esperto.
Qualche anno fa Antonio
Manzini, pubblicava Ogni riferi-
Marsden Hartley, «The Seashell»
(1929)
mento è puramente casuale una rac-
colta di racconti, amare parodie
sulla vita scombussolata e spes-
so incongrua degli scrittori. La
fatica, gli inganni e le mistifica-
zioni del mondo editoriale af-
frontata con ironia e con spieta-
to realismo.
Sabatini studia le stesse dina-
miche in maniera tecnica, affi-
dandosi a una precisa e rigorosa
ricerca e una quantità enorme di
interviste da lui stesso condotte
ai più rappresentativi interpreti
della recente narrativa.
Tante le curiosità, gli aneddo-
sione intorno a sé, Fruttero scri-
veva con un cappello in testa,
Gabriel Garcia Marquez imma-
ginava che la sensazione inde-
scrivibile e incomparabile che
raggiungeva all’apice del climax
dovesse assomigliare all’effetto
degli stupefacenti, la pigrizia (si
fa per dire) di Giuseppe Pede-
riali. Melania Mazzucco di sé
dice che si «incolla alla sedia co-
me una conchiglia allo scoglio»
cercando nella totale immobilità
una sorta di beatitudine zen.
Anche la rivoluzione tecnolo-
gica non sembra aver impressio-
nato gli scrittori, anzi, il compu-
ter ha ridotto i tempi di lavoro in
maniera considerevole, «tra me
e il computer c’è un flusso unico
che scorre velocissimo, la tecno-
logia aumenta l’intimità tra la
forma, il significato e il mezzo»
sostiene Mauro Covacich.
Il libro si snoda in una serie di
capitoli che affrontano uno do-
po l’altro tutti i passi da fare e le
soluzioni possibili per dar vita a
un libro, dai vagabondaggi alla
ricerca delle ambientazioni, alla
concludere con gli stratagemmi
e le peripezie per pubblicare.
Pubblicare... Sembra quasi
un dono, una concessione non
dovuta. Con sottile amarezza
Sabatini sottolinea come la
scrittura venga troppo spesso
percepita come pura passione o
generosa virtù piuttosto che per
quello che veramente è, duro la-
voro e disciplina. E a questo
proposito mi affido alle parole
emblematiche di Lisa Ginz-
burg: scrivere non è soltanto un
verbo.
«Scrivere è un mestiere spes-
so non considerato tale, con un
sistema di retribuzione sfalsato e
precario, ma che andrebbe pen-
sato invece al pari di tutti gli al-
tri. Non amo il lavoro non paga-
to ma proposto con l’alibi del
premio della “visibilità”. C’è un
errore alla base, nel pensare la
creatività come qualcosa frutto
della sola passione. La creatività
è sforzo, impegno, sacrificio e
soprattutto una scelta identita-
ria radicale che dovrebbe venire
riconosciuta e non mistificata».
Nel 2013 fa il salto più
importante della sua carriera,
con l’ingaggio alla squadra
Astana, quella dello “squalo”
Vincenzo Nibali. E nel Tour
de France di quell’anno
porta letteralmente sotto
braccio il suo capitano alla
vittoria agli Champs Elysees,
rinunciando alle ambizioni
personali per mettersi al
servizio del gruppo. Questo
spirito di servizio tornerà più
volte, fino a trovare il
compimento più alto nel
2016, alla tappa Regina del
Giro d’Italia.
La corsa rosa affronta il Colle
dell’Agnello, un arcigno
valico alpino che congiunge
l’Italia alla Francia e viene
affrontato sia nel Tour che
nel Giro. Già dalla partenza
di Pinerolo, altra località
simbolo del ciclismo eroico,
si capisce che Scarponi è in
giornata: si lancia presto in
fuga, mentre dietro di lui
infuria la battaglia per la
maglia rosa tra Nibali e
cippo commemorativo, come
ce ne sono per Coppi o
Pantani nei loro luoghi
simbolo, con una piccola
statua protesa verso l’alto,
verso il cielo dell’Aquila.
†
S.Em.za il Cardinale Turkson,
Prefetto, P. Augusto Zampini,
Segretario Aggiunto, unita-
mente agli altri Superiori e a
tutti i collaboratori del Dica-
stero per il Servizio dello Svi-
luppo Umano Integrale sono
affettuosamente vicini a
S.Em.za il Cardinale Antonio
Maria Vegliò, Presidente eme-
rito del Pontificio Consiglio
della Pastorale per i Migranti e
gli Itineranti, per la scomparsa
della tanto amata sorella
PAOLA
e assicurano il ricordo nella
preghiera di suffragio per la
compianta defunta.
pagina 8 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 14 luglio 2021

Le carezze del Papa

Il romano Massimo Fusarelli

Gli auguri del Pontefice

CONTINUA DA PAGINA
battaglia quotidiana contro la
malattia. Sono le istantanee del
pomeriggio — quello di ieri, mar-
tedì 13 luglio — vissuto da Papa
Francesco al Policlinico Gemelli
di Roma con un fuori program-
ma: la breve visita al reparto di
oncologia pediatrica.
Nell’ala D del decimo piano,
lo stesso dove si trovava ricovera-
to, prima delle dimissioni odier-
ne, dal 4 luglio scorso per un in-
tervento chirurgico al colon, il
Pontefice ha voluto portare il
proprio incoraggiamento e la
propria benedizione ai piccoli
degenti, alle loro mamme e ai lo-
ro papà, che insieme ad essi lotta-
no ogni giorno senza perdere la
speranza. Il vescovo di Roma ha
percorso i corridoi con le pareti
tappezzate di disegni colorati,
accompagnato da due infermieri
della Direzione di sanità e igiene
del Governatorato dello Stato
della Città del Vaticano, ferman-
dosi a salutare tutti i presenti, tra
i quali anche i medici e il perso-
nale di turno, come aveva già fat-
to domenica scorsa, quando ave-
va invitato quattro ospiti dell’on-
cologia pediatrica ad affacciarsi
con lui dal balcone del decimo
piano per la recita dell’Angelus.
Immediatamente prima del-
l’arrivo di Papa Bergoglio nel re-
parto situato di fronte al suo,
martedì pomeriggio erano risuo-
nate le note allegre del concerto
offerto ai bambini convalescenti
da Ambrogio Sparagna, con la
sua fisarmonica, e dall’O rchestra
popolare italiana da lui diretta: si
intitola L’eco der core e fa parte di
un progetto in una quindicina di
tappe realizzato dalla Fondazio-
1 lo sceicco Ahmad
ne musica per Roma in collabo-
razione con la Caritas diocesana.
***
Intanto continuano a giunge-
re da ogni latitudine testimo-
nianze di affetto nei confronti del
Pontefice. Al «caro amico in Cri-
sto» si è rivolto il 9 luglio scorso
l’arcivescovo ortodosso di Cipro,
Chrysostomos II, che appena in-
formato «dell’intervento chirur-
gico cui è stata sottoposta la sua
stimatissima Santità» ha voluto
esprimere «sincera empatia» au-
spicando «con tutto il cuore una
rapida convalescenza, per il pro-
sieguo senza ostacoli del suo im-
portante e prezioso operato».
«In nome di Allah, il compas-
sionevole, il misericordioso», an-
che il Grande imam di Al-Azhar,
missione». Da parte sua il presi- al nuovo
al-Tayeeb, aveva dente della Repubblica della Co-
voluto scrivere
«al caro fratello
sta d’Avorio, Alassane Ouattara,
«a nome del governo e del popo-
ministro generale
Papa Francesco»,
il 6 luglio. Confi-
lo» della nazione africana ha pre-
gato a «Dio onnipotente e mise- dei Frati minori
dava di aver ap- ricordioso» di assistere il Ponte-
preso dal giudice fice «in questa prova», manife- Pubblichiamo di seguito il telegramma inviato da Papa Fran-
Mohamed Abdel- stando solidarietà nei suoi con- cesco ieri pomeriggio, martedì 13 luglio, al nuovo ministro ge-
salam, suo ex con- fronti. nerale dell’ordine francescano dei frati minori, il romano padre
sigliere e ora se- Dalla capitale Praia, l’8 luglio, Massimo Fusarelli, eletto in mattinata come successore dello
gretario generale era stato il presidente della Re- statunitense Michael Anthony Perry.
dell’Alto comita- pubblica di Capo Verde, Jorge
to per la Fratel- Carlos de Almeida Fonseca, a Appresa notizia della Sua elezione mi congratulo e
lanza umana dirsi lieto per la «positiva conva- assicuro la mia preghiera e la mia benedizione, af-
(Hchf) — istituito lescenza post-operatoria», augu- finché il Signore La assista e la custodisca nello
per l’applicazione rando un «rapido e completo re- svolgimento del Suo servizio.
dell’omonimo cupero». Il Serafico Padre San Francesco Le sia di incorag-
Documento fir- Anche il governo di Antigua e giamento nella guida dei Suoi frati.
mato ad Abu Barbuda, attraverso il ministero
Dhabi proprio degli Affari esteri, immigrazio- FRANCESCO
dal vescovo di ne e commercio, ha fatto perve-
Roma e dal leader nire alla nunziatura apostolica
della prestigiosa un messaggio a firma dell’amba-
istituzione acca- sciatore presso la Santa Sede, sir
demica sunnita
del Cairo — «che lei sta bene, è
David Shoul. Il diplomatico ca-
raibico compiacendosi per la NOSTRE
ora in fase di recupero e la sua sa-
lute sta migliorando giorno dopo
riuscita dell’intervento e le buo-
ne condizioni generali del Pon-
INFORMAZIONI
giorno». Assicurando di «prega- tefice assicura preghiere a Dio
re sempre» per il Pontefice, «che affinché gli «garantisca grazia e Il Santo Padre ha accettato la rinun-
possa godere di ottima salute e benevolenza» per «ritornare cia al governo pastorale dell’Arcidio-
tante benedizioni», lo sceicco in- con successo» al suo ministero, e cesi di Atene e all’ufficio di Ammini-
vocava Dio affinché protegga il formula auspici di «buona salu- stratore Apostolico “ad nutum San-
«caro fratello, per proseguire il te». Da ultimo porta la data di ctae Sedis” di Rhodos (Grecia), pre-
suo sincero lavoro per l’umani- ieri, martedì 13, il messaggio del- sentata da Sua Eccellenza Monsignor
tà». la Conferenza episcopale del Sevastianos Rossolatos.
Tra i capi di Stato, un tele- Venezuela, a conclusione dei la-
gramma è stato inviato dal re dei vori della CXVI assemblea. I pre-
belgi Filippo, che scrive: «nel- suli del Paese latino-americano Provvista di Chiesa
l’apprendere la notizia» dell’in- rinnovano la loro comunione
tervento «la regina si unisce a me con il successore di Pietro, ricor- Il Santo Padre ha nominato Arci-
nell’indirizzare i nostri auguri dando che nei giorni trascorsi vescovo di Atene e Amministratore
più calorosi per un pronto rista- insieme nella riflessione e nel di- Apostolico “ad nutum Sanctae Sedis”
bilimento». Con la speranza «di scernimento ecclesiale hanno di Rhodos (Grecia) il Reverendo Pa-
cuore» che il Papa possa «rapi- pregato con una speciale inten- dre Theodoros Kontidis, S.J., Parroco
damente, dopo una breve conva- zione per il Papa del loro stesso di “Sant’Andrea Apostolo” a Patras-
lescenza, proseguire» la sua «alta continente. so.

San Camillo de Lellis Nomina episcopale in Grecia

Il cuore nelle sue mani
di ANTONIO TARALLO soldati spagnoli, spicca un uomo
alto che gioca a carte, con i dadi,
to». Era l’anno santo del 1575.
Camillo, allora, cambierà ve-
sulla soglia dell’ospedale. La
Compagnia diverrà, poi — nel
Theodoros Kontidis
arcivescovo di Atene
sù. Concluso il noviziato, ha
conseguito la licenza in Teo-
e amministratore logia presso il Centre Sèvres
apostolico di Parigi. Ordinato sacerdo-
“ad nutum Sanctae te il 9 ottobre 1988, è stato vi-

Q
uando arriva la Grazia,
tutti possono cambia-
re. Convertirsi a una
nuova vita è possibile.
Se Dio entra nel cuore, tutto ciò
che è attorno si trasforma, si con-
verte. E l’etimologia latina del ter-
mine “conversione” rende ancora
mentre beve un buon sorso di vi- ste. Indosserà un altra armatura: 1591, grazie a Papa Gregorio XIV Sedis” di Rhodos cario parrocchiale e parroco
no con i suoi compagni. «Or coi tunica nera e croce rossa in petto. — l’Ordine dei Chierici Regolari Nato a Thessaloniki l’11 mar- del Sacro Cuore ad Atene.
dadi ma fra poco giocherem ben È il signum della nuova istituzione Ministri degli Infermi. zo 1956, dopo gli studi se- Dopo la professione solenne
altro gioco»: l’immagine evoca il religiosa da lui fondata presso Lo scenario di Camillo, ora, è condari ad Atene, si è trasfe- nel 1995, è stato incaricato
coro dei soldati de Il trovatore di l’ospedale romano di San Giaco- un altro: l’indomabile guerriero rito a Roma, presso il Ponti- della pastorale giovanile, su-
Giuseppe Verdi. mo detto “degli Incurabili”: nel- di Cristo, incita i “suoi soldati” ficio Collegio greco Sant’A- periore della sua comunità
Poi, tutto cambia. Proprio l’agosto del 1582, nasce la Com- ad andare contro le infermità del tanasio, frequentando i corsi religiosa nella capitale della
mentre si sta arruolando nell’e- pagnia dei Ministri degli Infer- corpo e dello spirito. Tra i letti, di Filosofia nella Pontificia Grecia, e direttore di una ri-
sercito della “lega san- mi. Camillo e i suoi compagni si tra le piaghe, tra le bende degli Università Gregoriana. Tra- vista e di un casa per esercizi
ta”, improvvisamente trovano a curare i malati più ripu- infermi, si ode una voce: «Più sferitosi a Lovanio per quelli spirituali. Dal 2021 era par-
gli muore il padre Gio- gnanti, i derelitti della società cuore in quelle mani, fratelli, più di Teologia, nel 1983 è entra- roco di Sant’Andrea Apo-
vanni, militare spagno- che venivano addirittura lasciati cuore!». to nella Compagnia di Ge- stolo a Patrasso.
lo. Doveva imbarcarsi
con lui. Ma il Signore
lo vuole su altra barca.
Quella degli apostoli:
«In quel medesimo
giorno, venuta la sera,
L’artigiano della compassione
disse loro: “Passiamo
all’altra riva”» (Marco 4, di LUIGI SECCHI* quella dell’amore, della vicinanza e nazione e di razza; ed infine la lun-
35). San Camillo de prossimità. Possiamo definire il santo ghezza, che abbraccia l’arco della sua

meglio il suo significato profon-
do: conversio, da converti o se converte-
re: portarsi dall’uno all’altro luo-
go, cambiare direzione o strada.
La strada che san Camillo de
Lellis ha percorso — quella della
santità — parte da una vita che
non aveva certamente i tratti del
buon cristiano. Camillo frequen-
ta la compagnia dei soldati: è lì
fra loro, tra divise e lance, tra risse
e subbugli, risate grossolane e
qualche parola di troppo. Tra i
Lellis approda, allora, a
San Giovanni Roton-
do, presso il convento
dei Frati cappuccini.
Proprio lì, incontra
l’uomo che gli cambie-
rà la vita. È padre An-
gelo, il guardiano del
convento dove si è rifugiato dopo
aver mendicato — come cane ran-
dagio — nel suo viaggio verso
D io.
«Dio è tutto. Il resto è nulla.
Bisogna salvare l’anima che non
muore». Camillo rimane folgora-
to da queste parole. Cade da ca-
vallo, come san Paolo, e si rivolge
a Dio: «Signore, ho peccato. Per-
dona questo gran peccatore! Me
infelice che per tanti anni non ti
ho conosciuto e non ti ho ama-
I
n preparazione alla memoria li-
turgica di san Camillo de Lellis,
(Bucchianico, 25 maggio 1550 –
Roma, 14 luglio 1614) la comuni-
tà camilliana, unitamente agli ospiti e
agli operatori del Villaggio Eugenio
Litta in Grottaferrata, si è lasciata in-
terpellare dall’opera del santo per ri-
scoprirne l’attualità del messaggio spe-
cialmente in questo tempo di pande-
mia.
Conoscere più da vicino il patrono
di malati, operatori sanitari e luoghi di
cura, ha comportato l’inizio di una
nuova conversione nell’approccio ai
piccoli, ragazzi e giovani infermi ospiti
del Centro nel comune dei Castelli ro-
mani.
Se da una parte è necessaria la tera-
pia medica e farmacologica, Camillo
insegna che non bisogna trascurare
bucchianichese, l’artigiano della tene-
rezza e della compassione.
Nel volto di ogni persona visitata
dalla stagione della malattia e della sof-
ferenza, egli intravedeva l’immagine di
Gesù crocifisso e risorto.
Papa Benedetto XIV, nella bolla di
canonizzazione Misericordiae studium
(1746) disse che egli fu iniziatore di
«una nuova scuola di carità».
Lo stesso Pontefice nel documento
descrive le dimensioni della misericor-
dia del santo della carità: «La sublimità
dell’amore misericordioso per il quale
Camillo vedeva Cristo nell’infermo; la
profondità di essa, per la quale consa-
pevole della propria debolezza, s’era
fatto servo, ministro dei più poveri ed
abbandonati; la larghezza che si esten-
deva a tutti i malati, senza distinzione
di infermità, di condizioni sociali, di
vita, ad incominciare dal momento del-
la conversione fino alla morte».
Alla scuola di Gesù buon samaritano
e sulle orme di san Camillo la comuni-
tà del Villaggio Litta desidera mettere
più cuore nel prendersi cura con amore
dei fratelli e sorelle accolti nella struttu-
ra.
Come ha ricordato Papa Francesco
nella preghiera dell’Angelus di domeni-
ca scorsa dal Policlinico Gemelli, ci si
deve adoperare affinché nessun malato
sia lasciato solo, sforzandosi nel donare
a ognuno l’unzione dell’ascolto.
La famiglia del Villaggio prega per il
Papa e per la sua pronta guarigione. Il
Signore Gesù, per intercessione di san
Camillo, gli conceda la salute corporale
e spirituale per guidare la Chiesa.
*Religioso camilliano