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10/7/2021 CHE COSA SI INTENDE PER COLLOQUI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO?

HE COSA SI INTENDE PER COLLOQUI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO?

Questa ricerca nasce dall’esigenza di fare chiarezza sulla terminologia, che circonda l’ambito degli interventi
psicologici (psicoterapia, psicodiagnosi, sostegno psicologico, counseling).

In particolare il termine “sostegno psicologico” appare piuttosto ambiguo perché rischia di trasmettere l’idea
di un intervento non rivolto ad un reale cambiamento, quale invece dovrebbe essere una psicoterapia, ma
come un qualcosa finalizzato invece a “sostenere” una persona nella sua vita quotidiana. Si può ben capire
come in questo senso la terminologia appare svalutante sia per l’intervento psicologico, sia per il soggetto
che ne usufruisce, che appare come colui che invece di potere acquisire una adeguata fiducia e autonomia di
se, attraverso l’aiuto psicologico,  avrebbe bisogno di una sorta di stampella per affrontare la sua vita.
Talvolta si ha anche l’impressione che alcuni operatori della salute utilizzino questo termine senza conoscere
davvero di che cosa si tratti. Per questa ragione si è ritenuto utile fare chiarezza su questo termine molto
usato e a volte “abusato”.

In effetti il “sostegno psicologico” rientra nella definizione degli interventi legittimati dalla disciplina che
regola la professione dello psicologo (legge del 18 febbraio 1989 – detta anche “Legge Ossicini” recante
norme per la regolamentazione all’accesso della professione di psicologo e l’attività dello psicologo):

“La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione,
la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona,
al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e
didattica in tale ambito.”

A questo punto ci  si domanda se il sostegno psicologico possa essere identificato come una forma di
psicoterapia tenendo conto che, secondo la letteratura, il termine psicoterapia indica un intervento
caratterizzato dai seguenti aspetti:

Interazione significativa tra due persone


Interazione soprattutto verbale
Una persona cerca aiuto e l’altra è l’esperto che lo fornisce
Scopo dell’interazione è recuperare quegli schemi ideativi, affettivi, comportamentali riferibili a chi
soffre ed è in cerca di aiuto e che sono all’origine dei sintomi presentati e del disagio esistenziale
manifestato

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10/7/2021 CHE COSA SI INTENDE PER COLLOQUI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO?

Colui che richiede aiuto si aspetta sostegno e cambiamento dal terapeuta prescelto.

Per rispondere a questa domanda si prende in considerazione ciò che riportato nella letteratura scientifica.
Secondo Mc Willimas (2012) per “sostegno psicologico” si intende una specifica forma di psicoterapia
Cosi la definisce l’autrice nel suo manuale:“la Diagnosi Psicoanalitica” dove questa forma di psicoterapia
sarebbe quella più indicata con i pazienti psicotici.

“Ogni terapia offre sostegno, ma nella tradizione analitica l’espressione ha un significato ristretto e riflette
l’esperienza di decenni di lavoro psicodinamico con persone più profondamente disturbate.”

L’autrice a proposito della tecnica del sostegno, afferma che:

“Adottare approcci che lascino spazio alla ambiguità come si fa con i nevrotici è come gettare benzina sul
fuoco del terrore di livello psicotico. Di conseguenza con questi pazienti il trattamento elettivo è di solito:
“la psicoterapia di sostegno.”
Il fatto che le persone di livello psicotico siano spesso condiscendenti non significa che si fidino. In realtà la
loro compiacenza ha un significato del tutto opposto: esprime la paura di essere uccisi dall’se ci si mostra
come esseri separati e dotati di una volontà propria. Il terapeuta non deve mai perdere di vista lo scopo
primario di confermare la propria diversità dalle immagini primitive di un’autorità ostile e onnipotente che
tormentano le persone di livello psicotico”

Di seguito l’autrice riporta i riferimenti dei vari autori che si sono occupati di questa tecnica: Klein, (1940,
1945); Rosenfeld, Fromm- Reichmann, (1950); Segal, (1950); Feeder (1952); Sullivan, (1962); Searle’s,
(1965); Jacobson, (1967); ed altri in considerazione del fatto che questo approccio è indicato con soggetti
molto disturbati, che presentano una disorganizzazione psicotica o sono a rischio di diventarlo, nei paragrafi
successivi l’autrice spiega che la tecnica del sostegno si configura per avere alcuni aspetti importanti come
quello della dimostrazione della affidabilità del terapeuta.

Successivamente l’autrice da altre indicazioni che definiscono meglio questa forma di psicoterapia come
quella relativa al ruolo educativo del terapeuta dal momento che le persone che appartengono alla gamma
psicotica hanno una grande confusione cognitiva rispetto alle emozioni e alle fantasie.

In una ricerca effettuata sugli indirizzi psicoterapeutici in Italia (S. Marhaba, M. Armezzani “Quale
psicoterapia?” Liviana edit. Padova, 1988), gli autori intervistano gli esponenti degli orientamenti dei
principali orientamenti presenti in Italia. Ne emerge un confronto fra 25 differenti scuole di psicoterapia
attraverso le risposte che questi danno ad un questionario elaborato dagli autori. Una di queste domande
riporta testualmente: “Cosa significa secondo Lei “terapia di sostegno”?

Tutti i rappresentanti di queste diverse scuole rispondono in modo articolato, definendo alcuni aspetti
specifici di questa forma di terapia. Quello che emerge è che la psicoterapia di sostegno deriverebbe dalle
“psicoterapie supportive ed esperienziali” che comprendono tutte quelle forme di psicoterapia che a partire
dalla “terapia centrata sul cliente” sostenuta negli anni 50 da Carl Rogers hanno rivolto l’attenzione alle
componenti esistenziali della sofferenza psicologica e, di conseguenza, introducono tecniche di sostegno allo
sviluppo della vera personalità del paziente.

Nel suo lavoro sulla ricerca empirica in psicoterapia, Ortu (2007), riprendendo i più importanti studi
americani sull’outcome si sofferma sull’importanza degli elementi supportivi presenti nella varie tecniche di
psicoterapia, ecco cosa dice in proposito:

“La psicoanalisi e le diverse psicoterapie psicoanalitiche ottengono risultati simili;

I trattamenti in genere contengono più elementi supportavi di quanto previsto ( e cioè anche la
psicoanalisi contiene numerosi elementi di tipo supportivo);
Gli aspetti supportivi meritano dunque di essere descritti con una cura ed attenzione maggiore di quelle
solitamente riservate loro dalla letteratura psicoanalitica;
Tanto le tecniche orientate all’insight che caratterizzano la psicoanalisi, quanto quell edi tipo
supportivo, producono gli stessi cambiamenti strutturali nel funzionamento della personalità.”

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Se assimiliamo la tecnica supportava al sostegno psicologico, possiamo quindi vedere come questa sia un
ingrediente fondamentale di ogni intervento di psicoterapia.

Un altro autore, Cawley (1987) si è soffermato sui vari “livelli” di psicoterapia, che vanno dal più
superficiale al più profondo. L’autore ne indica formalmente tre gradi rispettivamente distinti in :superficiale
(appoggio e consiglio), intermedio, profondo (esplorazione e analisi).Il sostegno psicologico rientrerebbe
quindi nella psicoterapia di “primo livello.”

SUPERFICIALE ( Appoggio e Consiglio) 1) scaricare i propri problemi confidandoli ad un


ascoltatore comprensivo 2) discutere le proprie emozioni nell’ambito di un rapporto che fornisce
appoggio 3) discutere problemi attuali con una persona che aiuta senza esprimere giudizi

INTERMEDIO. 4)chiarire i problemi, la loro natura e la loro origine, nell’ambito di un rapporto più
profondo 5) affrontare le difese
PROFONDO (Esplorazione e Analisi) 6)interpretare motivazioni e fenomeni di transfert inconsci 7)
ripetere,ricordare e ricostruire il passato 8) regredire ad un funzionamento meno adulto 9) risolvere i
conflitti rivivendoli e rielaborandoli

Gabbard G.O. (1994) divide gli interventi di psicoterapia in sette categorie partendo dal polo “espressivo
esplorativo” (psicoterapia psicoanalitica) verso quello “supportivo” (di sostegno psicoterapia di sostegno),
secondo un continuum che va dall’intervento più interpretativo a quello più supportivo

ESPRESSIVO——————————————————————————-SUPPORTIVO

1. Interpretazione
2. Confronto
3. Chiarificazione
4. Incoraggiamento
5. Convalida
6. Consigli/elogio
7. Conferma

INTERPRETAZIONE: nelle forme di trattamento più espressive è lo strumento di maggiore importanza,


significa rendere conscio qualcosa che prima di essa era inconscio
CONFRONTO: si rivolge a qualcosa che il paziente non riesce ad accettare o che identifica l’evitamento
oppure la minimizzazione della valenza comunicativa
CHIARIFICAZIONE: comporta una riformulazione delle parole del paziente per trasmettere un aspetto
coerente circa quanto viene comunicato al terapeuta
INCORAGGIAMENTO ALL’ELABORAZIONE: Quasi al centro del “continuum” si tratta di una
modalità né espressiva, né supportiva; usualmente consiste nella richiesta di informazioni circa un argomento
sollevato dal paziente
CONVALIDA EMPATICA: tende a mostrare e a dimostrare la sintonia empatica del terapeuta con lo stato

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emotivo interno del paziente


CONSIGLI ED ELOGI: sia il consiglio che l’elogio prescrivono e rinforzano alcune attività e
comportamenti del paziente al fine di fargli sperimentare le capacità di comprensione del terapeuta
CONFERMA: nelle forme più supportive si tratta di interventi semplici, brevi commenti, talora solo
interiezioni del tipo …”già”,…”si”,…”capisco”…, suscettibili di ottenere grande impatto emotivo se forniti
al momento ottimale.

CONCLUSIONI

Secondo questa breve disamina, il sostegno psicologico rientra in una forma di approccio “trasversale”
presente in molte forme di psicoterapia, e risulta in grado di produrre cambiamenti non meno importanti di
altre tecniche maggiormente centrate sull’insight.

Possiamo anche affermare come il sostegno rientri a pieno titolo fra le varie forme di psicoterapia secondo la
letteratura scientifica, in quanto prevede una applicazione pianificata di tecniche che derivano da principi
psicologici, da parte di persone qualificate attraverso specifici training, allo scopo di aiutare gli individui a
modificare caratteristiche personali quali sensazioni, valori, atteggiamenti e comportamenti ritenuti
disadattavi.

DOTT. DANIELE MOLHO – PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA, CORBETTA – MAGENTA

BIBLIOGRAFIA

Cawley, R. H. (1987) MCQ papers Psychiatric Bulletin October 1987 11:348-349; doi:10.1192/pb.11.10.348-
a
MC Williams N. (2012) “La diagnosi psicoanalitica.” Astrolabio
Gabbard G. O. (1990) Psychodynamic Psychiatry in Clinical Practice Paperback, Reprint
Ortu F. (2007) “La psicoanalisi e la ricerca empirica”. Rivista di psicologia Clinica N.1 – 2007 33- 43
Marabha S. Armezzani M. (1988) Quale psicoterapia?” Liviana Editrice. Padova

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