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GuidaANIT Questionariosettembre2011
GuidaANIT Questionariosettembre2011
settembre 2011
GUIDA ANIT
La legislazione per il risparmio energetico
e l’acustica degli edifici
Classificazione acustica
SINTESI Norma UNI 11367
Certificazione energetica
SINTESI Linee Guida Nazionali
Cap.4
Cap. 4 Certificazione energetica:
le Linee Guida Nazionali e il DM 26/06/09
4. 1 In t rod uzi one … …… …… … …… … …… … …… …… … … 30
4. 2 Il D M 2 6/ 0 6/ 0 9 …… …… … …… … …… … …… …… … … 30
4. 3 L e L i ne e G ui d a N azi o na li … … …… … …… … … …… ….. 31
4. 4 L a c la ssi f i ca zi o ne e n e r ge ti ca … … …… … …… …… ….. 35
4. 5 I So g ge t ti Ce r ti f i c a to r i …… … …… … …… … … …… ….. 37
4. 6 Q ua li f i c azi one e Ce rti f i ca zi o ne : A Q E e A CE … …… … … 38
4. 7 L ’o bbli g o a l la ce rti f i c azi one … …… … …… … … …… …. 39
Cap.5
Cap. 5 G uida
ui da alle detrazioni 55%:
regole e limiti da rispettare
5. 1 Ite r le gi s la ti vo … … …… … …… … …… … …… …… … … 40
5. 2 L e d e tr a zi o ni d e l 5 5 % …… … …… … …… … … …… … … 41
5. 3 L e ti p o l o gi e d i i n te rve nt o i n te re s sa te …… … … …… …. 42
5. 4 V al ori li mi te p e r a c ce d e re a lle d e t ra zi oni …… ……….. 44
1.1 INTRODUZIONE
Gli edifici di nuova costruzione devono essere caratterizzati da specifiche prestazioni di
isolamento ai rumori. I limiti da rispettare sono indicati nel Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi
degli edifici” (Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297) e riguardano:
• Isolamento dai rumori aerei tra differenti unità immobiliari
• Isolamento dai rumori provenienti dall’esterno (isolamento di facciata)
• Isolamento dai rumori da calpestio
• Isolamento dai rumori degli impianti a funzionamento continuo e discontinuo
• Tempo di riverberazione di aule scolastiche e palestre
DEFINIZIONI
Componenti degli Il Decreto definisce limiti per i requisiti acustici passivi dei
edifici componenti degli edifici. Sono considerati componenti degli edifici
le partizioni verticali (pareti) e le partizioni orizzontali (solai).
DESCRITTORI
Potere La capacità di una partizione realizzata in opera di limitare il
fonoisolante passaggio di rumori aerei (voci, TV, radio, ecc.) è definita dal
apparente descrittore indice di potere fonoisolante apparente (R’ w ). Il
R’ w parametro indica in sostanza “quanti dB è in grado di eliminare la
partizione”. Pertanto più il valore di R’ w è alto, migliore è la
prestazione di isolamento.
Isolamento L’indice di isolamento acustico di facciata (D 2 m , n T w ) caratterizza la
acustico di capacità di partizione di abbattere i rumori aerei provenienti
facciata dall’esterno. Anche in questo caso il parametro ind ica in sostanza
D2m,nTw “quanti dB” è in grado di eliminare la facciata. Alti valori di D 2 m , n T w
indicano migliori prestazioni di isolamento.
Livello di rumore L’indice di livello di rumore di calpestio (L’ n w ) caratterizza la
di calpestio di capacità di un solaio di abbattere i rumori impattivi. Si valuta
solai normalizzato azionando una macchina per il calpestio sul solaio da analizzare e
L’ n w misurando il livello di rumore percepito nell’ambiente disturbato (in
genere l’ambiente sottostante). Di conseguenza più basso è il
livello di rumore misurato migliori sono le prestaz ioni di isolamento
del solaio.
Livello di rumore Il livello di rumore di impianti a funzionamento discontinuo è
degli impianti a caratterizzato dal descrittore livello massimo di pressione sonora
funzionamento ponderata A misurata con costante di tempo slow (L A S m a x ). Si valuta
discontinuo in sostanza misurando il “picco massimo” di rumore emesso da un
LASmax impianto. Il DPCM considera impianti a funzionamento discontinuo:
ascensori, scarichi idraulici, bagni, servizi igienici e rubinetteria.
Livello di rumore Il livello di rumore di impianti a funzionamento continuo è definito
degli impianti a dal descrittore livello equivalente di pressione sonora ponderata A
funzionamento (L A e q ). Si valuta misurando il “livello costante” di rumore emesso
continuo dall’impianto. Il DPCM considera impianti a funzionamento continuo
LAeq gli impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento.
Tempo di Il tempo di riverberazione (T 6 0 ) è il tempo necessario perché un
riverberazione suono decada di 60 dB all’interno di un locale. Il parametro varia
T60 con la frequenza considerata.
ENTRATA IN VIGORE
Il Decreto è entrato in vigore il giorno 20 febbraio 1998, dopo 60 giorni dalla
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (22 dicembre 1997).
Per gli edifici realizzati precedentemente a tale data vanno applicate eventuali
prescrizioni riportate all’interno di normative locali (Regolamenti edilizi, ecc.).
Rientrano nell’applicazione del Decreto tutti gli edifici per i quali sia stata rilasciata
Concessione Edilizia (o altra autorizzazione prevista) dopo il 20 febbraio 1998 (cfr. Circ.
Min. Ambiente del 9 marzo 1999 scaricabile dal sito www.anit.it ).
Il comma 5 può generare confusione nel settore dell’isolamento acustico degli edifici.
ANIT propone quindi alcune considerazioni per interpretarlo.
1. Le Leggi Comunitarie NON ABROGANO il DPCM 5/12/1997. Il Decreto resta in
vigore e gli edifici devono ancora essere costruiti rispettando i limiti in esso
definiti. In particolare i Comuni devono comunque richiedere a chi realizza
l’immobile di documentare il rispetto dei limiti di legge. Il comma 5 infatti
considera solo i rapporti tra privati, non tra costruttori e pubblica
amministrazione. Si evidenzia che se il Comune non farà tale richiesta, con molta
probabilità gli acquirenti di immobili che riscontreranno difformità nell’isolamento
dai rumori nei propri appartamenti cercheranno di rivalersi sull’ente pubblico.
2. È importante evidenziare che il comma 5 specifica che il DPCM 5-12-1997 non
trova applicazione nei rapporti tra privati ferma restando però “la corretta
esecuzione dei lavori a regola d’arte asseverata da un tecnico abilitato”. Questa
frase può prestarsi a molteplici interpretazioni … Ci si limita a sottolineare che la
“regola d’arte” citata, considerato l’argomento trattato dal comma 5, deve essere
riferita all’esecuzione di interventi volti al conseguimento delle prescrizioni di
isolamento acustico specificate nel DPCM 5-12-1997. Il termine “esecuzione dei
lavori” inoltre può essere esteso all’intero processo costruttivo e non alla sola
posa dei materiali. Pertanto può includere, oltre alla costruzione dell’immobile,
anche la progettazione acustica previsionale, il controllo di posa in corso d’opera
e le verifiche fonometriche conclusive.
3. Si suggerisce particolare cautela ai “tecnici abilitati” che dovranno asseverare i
lavori a regola d’arte. Si sconsiglia una asseverazione priva di misure
fonometriche.
METODI DI CALCOLO
I requisiti acustici passivi R’ w , L’ n w , D 2 m , n T , w e T 6 0 possono essere calcolati
analiticamente utilizzando le indicazioni riportate nelle norme tecniche UNI EN 12354,
parti 1-2-3-6, o nel rapporto tecnico UNI TR 11175
I soci ANIT ricevono il software Echo per il calcol o di tali requisiti acustici
(per informazioni www.anit.it)
Per il calcolo del rumore degli impianti è stata pubblicata nel 2009 la norma UNI EN
12354-5. Il metodo di calcolo però richiede dati di ingresso difficilmente reperibili.
Attualmente per la progettazione del rumore da impianti ci si basa prevalentemente su
indicazioni di corretta posa in opera dei sistemi costruttivi.
MISURE IN OPERA
Rumori aerei Per la misura del potere fonoisolante apparente (R’ w ) nel DPCM si
R’ w fa riferimento alla norma EN ISO 140-5: 1996. Tale norma però
riguarda la misurazione in opera dell’isolamento acustico delle
facciate. Attualmente il riferimento normativo corretto per misurare
in opera R’ è la norma: UNI EN ISO 140–4: Misurazioni in opera
dell'isolamento acustico per via aerea tra ambienti
Facciata Per la definizione dell’isolamento acustico di facciata il DPCM non
D2m,nTw fornisce riferimenti normativi. Vengono inserite una serie di
indicazioni per effettuare le misurazioni (tipologia e posizione della
sorgente esterna, numero minimo di misure da effettuare, ecc.).
Attualmente il riferimento normativo per misurare in opera D 2 m n T è la
norma UNI EN ISO 140–5: Misurazioni in opera dell'isolamento
acustico per via aerea degli elementi di facciata e delle facciate.
Calpestio Per la definizione del livello di rumore di calpestio il DPCM richiama
L’ n w la norma EN ISO 140-6: 1996. Tale norma però riguarda la
misurazione in laboratorio dell'isolamento dal rumore di calpestio
di solai. Attualmente il riferimento normativo per misurare in opera
L’ n è la norma UNI EN ISO 140–7: Misurazione in opera
dell'isolamento dal rumore di calpestio di solai.
Impianti a Per la misura del rumore da impianti il DPCM non richiama alcuna
funzionamento norma tecnica. Indica solo che “le misure di livello sonoro devono
discontinuo e essere eseguite nell'ambiente nel quale il livello di rumore è più
continuo elevato. Tale ambiente deve essere diverso da quello in cui il
LASmax rumore si origina”.
LAeq Per l’esecuzione dei rilievi ci si può riferire a quanto riportato nel
D.M. 16/03/98 “tecniche di rilevamento e di misurazione
dell’inquinamento acustico” e nelle norme tecniche:
UNI 8199/1998 “Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione
e ventilazione –Linee guida contrattuali e modalità di misurazione”;
Responsabilità
Nel caso che un edificio di nuova costruzione non rispetti i valori definiti nel DPCM
5/12/1997 la responsabilità può ricadere su diversi soggetti.
Il progettista (nel caso non abbia considerato attentamente tali parametri in fase di
progettazione o li abbia calcolati in maniera non corretta).
Il costruttore (nel caso abbia costruito in maniera non conforme al progetto acustico o
nel caso non si sia preoccupato di verificare il rispetto dei requisiti nel progetto).
Il Comune (nel caso non abbia richiesto la verifica dei parametri definiti da una legge
nazionale).
Il committente stesso (nel caso non si sia preoccupato di richiedere la verifica dei
parametri alle figure citate in precedenza e decida successivamente di rivendere a terzi
il proprio immobile).
Come procedere
Come si deve procedere per realizzare un edificio che rispetti i requisiti acustici definiti
nel DPCM? È necessario considerare attentamente il problema fin dalla fase di
progettazione ed eseguire misurazioni acustiche in corso d’opera e a fine lavori.
Di seguito si riporta un elenco indicativo di “chi deve fare cosa”.
Il Comune Il Comune è il primo soggetto che deve preoccuparsi dell’avvenuta
applicazione del DPCM 5/12/1997. Per evitare inadempienze
ingiustificate i tecnici comunali devono essere a conoscenza
dell’esistenza della Legge e dei parametri in essa definiti.
Il DPCM 5/12/1997 non obbliga a redigere relazioni previsionali e
nemmeno ad effettuare prove acustiche. L’unica prescrizione
sostanziale è che i requisiti acustici vengano rispettati in opera .
È quindi facoltà del Comune definire le modalità con cui il
costruttore debba certificare l’avvenuto rispetto della normativa,
ricordando però che la sola relazione di calcolo previsionale non è
garanzia del raggiungimento della prestazione in opera .
2.1 INTRODUZIONE
Nel mese di luglio 2010 è stata emanata la norma tecnica UNI 11367 dal titolo
“Classificazione acustica delle unità immobiliari – Procedura di valutazione e verifica in
opera”. Il documento spiega come determinare la classe acustica di una unità immobiliare
esistente sulla base dei risultati di misure fonometriche eseguite sull’edificio.
Attualmente (settembre 2011) la UNI 11367 non è richiamata in alcun documento
legislativo. Pertanto l’applicazione delle classi acustiche è volontaria. Il rispetto di una
specifica classe acustica diventa obbligatorio solo se previsto dalle condizioni
contrattuali.
Di seguito si riporta una breve descrizione degli aspetti principali trattati nella UNI 11367.
Il documento completo può essere acquistato su www.uni.com.
I soci ANIT possono usufruire di particolari sconti per l’acquisto delle norme tecniche.
Eventuali promozioni sono riportate sul sito www.anit.it
I limiti della tabella sono validi per tutte le destinazioni d’uso ad eccezione di ospedali e
scuole. Per queste tipologie di edifici la norma propone nell’Appendice A alcuni valori di
riferimento per definire costruzioni con prestazioni acustiche “di base” o “superiori”.
DEFINIZIONI
Di seguito alcune delle definizioni riportate nella norma tecnica
Ambienti abitativi Porzioni di unità immobiliare completamente delimitate destinate al
soggiorno e alla permanenza di persone per lo svolgimento di
attività e funzioni caratterizzanti la destinazione d’uso.
Ambienti Parti di unità immobiliare con funzione diversa da quella abitativa.
accessori o di Sono considerati ambienti di servizio i corridoi, le scale interne, i
servizio depositi e i servizi igienici
Ambienti Le rilevazioni fonometriche possono essere realizzate solo in locali
acusticamente di dimensioni sufficienti a consentire l’allestimento di misurazioni
verificabili in conformità ai procedimenti di prova descritti nelle norme
tecniche di riferimento.
∑10 10
∑10 10
X r = −10 log i =1
Yr = 10 log i =1
n n
dove:
X i , Y i valore utile di un determinato requisito di uno specifico elemento tecnico/impianto
n è il numero di elementi tecnici/impianti coinvolti
Dalle classi dei singoli descrittori si ricava la classe acustica globale dell’unità
immobiliare associando ad ogni descrittore un coeff iciente (cfr. tabella seguente) e
calcolando la media aritmetica.
Pre s t az io ni fi no a 5 d B Pre s t az io ni pe r pi ù di 5
Classe I II III IV (o d B A) pe g g io r i d B (o dB A ) pe g gio ri
ris pe t t o al l a c las s e I V ris pe t t o al l a c las s e I V
Coefficiente 1 2 3 4 5 10
APPENDICI
La norma comprende 10 appendici, normative e informative. Di particolare importanza le
parti G e H che analizzano il tema del campionamento. Nel caso in un edificio vi siano
più elementi tecnici identici tra loro, la norma propone un metodo per limitare le misure
ad alcuni elementi campione ed estendere i risultati, opportunamente corretti, agli altri
elementi. Di seguito si riporta un elenco sintetico delle Appendici.
3.1 INTRODUZIONE
In materia di efficienza energetica la Comunità Europea ha indicato ai Paesi membri la
strada da percorrere con la direttiva 2002/91/CE “Rendimento energetico nell’edilizia”
detta anche EPBD, ovvero Energy Performance Buildings Directive.
L’Italia risponde a questa chiamata a più riprese pubblicando diversi decreti legislativi
(abbreviati DLgs) e per ultimo il DPR 59/09, ovvero il Decreto del Presidente della
Repubblica del 2 aprile 2009 n.59 entrato in vigore il 25 Giugno 2009.
In questo capitolo si cercherà di fare chiarezza sulle regole attualmente in vigore in tema
di efficienza energetica per gli edifici attraverso un’analisi del contenuto dei testi di legge
(soprattutto il DPR 59/09) non per articoli, ma per argomenti e proponendo un metodo
tabellare per individuare in pochi passaggi le verifiche da rispettare.
Per individuare i requisiti e le regole da rispettare si deve far riferimento al testo di legge
in vigore alla data di richiesta del permesso di costruire o della denuncia di iniz io attività
per l’interevento considerato.
Nuove definizioni:
Sistemi filtranti: pellicole polimeriche autoadesive applicabili su vetri, su lato interno o
esterno, in grado di modificare uno o più delle seguenti caratteristiche della superficie
vetrata: trasmissione dell'energia solare, trasmissione ultravioletti, trasmissione
infrarossi, trasmissione luce visibile.
Trasmittanza termica periodica Y I E (W/m 2 K): è il parametro che valuta la capacità di
una parete opaca di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell'arco
delle 24 ore, definita e determinata secondo la norma UNI EN ISO 13786:2008 e
successivi aggiornamenti.
Coperture a verde: si intendono le coperture continue dotate di un sistema che utilizza
specie vegetali in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali
caratteristiche della copertura di un edificio. Tali coperture sono realizzate tramite un
sistema strutturale che prevede in particolare uno strato colturale opportuno sul quale
radificano associazioni di specie vegetali, con minimi interventi di manutenzione,
coperture a verde estensivo, o con interventi di manutenzione media e alta, coperture a
verde intensivo.
ESCLUSIONI (Art.3)
Casi esclusi dall’applicazione del decreto:
- edifici di particolare interesse storico o artistico nei casi in cui il rispetto delle
prescrizioni implicherebbe un’alterazione delle loro caratteristiche
- fabbricati industriali, artigianali e agricoli riscaldati solo da processi per le
proprie esigenze produttive
- fabbricati isolati con superficie utile < 50 m²
- impianti installati ai fini del processo produttivo realizzato nell’edificio, anche se
utilizzati, in parte non preponderante, per gli usi tipici del settore civile
METODOLOGIE E SOFTWARE DI CALCOLO (Artt. 3,4 e 7)
Si adottano le norme tecniche nazionali ad oggi disponibili (Art.3 comma1):
a) UNI/TS 11300 – 1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione
del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed
invernale;
b) UNI/TS 11300 – 2 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2: Determinazione
del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione
invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria.
c) UNI/TS 11300 – 3 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 3: Determinazione
del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva
d) UNI/TS 11300 – 4 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 4: Utilizzo di
energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per riscaldamento di ambienti e
produzione di acqua calda sanitaria (norma attualmente in inchiesta pubblica,
ancora non pubblicata )
L’utilizzo di altri metodi e procedure è disciplinato dal comma 27 dell’articolo 4.
ri s tr u tt u ra zi o ni i n te g ra li d e g li
nu ov a i s t al la zi one d i i mp i an ti
e le me n ti d ’i n vo lu c ro e d e mo li zi oni e
te r mi ci i n e d i f i ci e si s te nti o
ri c os t ru zi o ni i n ma nu te nzi one
ri s tr u tt u ra zi o ne d e gli s te s si
st ra ord i na ri a d i e d i f i ci e si ste n ti c on
i mp i an ti
sup e rf i ci e uti le > 1 00 0 m 2
(A r t. 3 c om ma 2 , c, p u nt o 2 )
(A r t. 3 c om ma 2 , a, p un t i 1e 2 )
ri s tr u tt u ra zi o ni to t ali o p a rzi ali e
sos ti tu zi o ne d i ge ne r a to ri d i ma nu te n zi oni s t ra ord i na ri e
ca lo re d e ll ’i nv o lu cr o p e r tu t ti i c asi d i ve r si
(A r t. 3 c om ma 2 , c, p u nt o 3 ) d ai d ue s op ra d e sc ri tti
(A r t. 3 c om ma 2 , c, p u nt o 1 )
Tale limite è ridotto al 20% per edifici situati nei centri storici. Vengono
esclusi gli edifici allacciati ad una rete di teleriscaldamento che copre
interamente EP i e EP a c s .
No t a: gli ob bli g hi d i cui sop ra no n p oss on o e s se re ass ol ti t ra mi te i mp i an ti d a f o nt i
ri n no va bi li che p rod uc an o e sc l usi va me n te e ne r gi a e le t t ri c a l a q u ale ali me n t i , a su a v ol t a ,
d i sp osi ti vi o i mp i an ti p e r la p r od u zi o ne d i a cq u a c ald a s ani t ari a, i l ri s ca l d ame nt o e i l
raf f re s ca me n t o. L ’i n osse rv an z a d e l l ’o bb li g o c om p or ta i l d i ni e g o d e l ri la sci o d e l ti t o l o
e d i li zi o. Pe r g li e d i f i ci n e i q uali si ri s co n tr a l ’i m p ossi bi li tà te c ni c a d i ri s p e t ta re q ua n to
sop ra è f at t o obb li go d i ri sp e t t are q ua n to ri p o r ta to al l ’a lle g a to 3 d e l DL gs 2 8 /2 0 1 1.
M È obbligatoria l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili
rinnovabile installati sopra o all’interno dell’edificio o nelle relative pertinenze, di
e l e t t r i co
(Dlgs 28/11 potenza elettrica [kW]:
Art. 11, 1
abrogati P = ∗S
commi 22 e
K
23 DPR59) Dove S è la superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno, misurata in
m 2 , e K è un coefficiente (m 2 /kW) che assume i seguenti valori:
a. K = 80 dal 31/05/2012 al 31/12/2013
b. K = 65 dal 01/01/2014 al 31/12/2016
c. K = 50 dal 01/01/2017
No t a: i n cas o d i u ti li z zo d i p a nne l li s ol ari te r mi c i o f o to v ol t ai ci d i sp o s ti sui te t ti d e g li
e d i f i ci , i p re d e t ti c omp on e nti d e vo no e s se re ad e re nti o i nte g ra ti ne i te t ti m e d e si mi , c o n
la s te ssa i nc li na zi o ne e l o s te ss o o ri e nt ame n to d e ll a f a ld a . G li o bb li g hi p r e ce d e n ti s on o
i nc re me n ta ti d e l 1 0 % p e r g li e d i f i ci p ubb li ci . L ’i nos se r v an za d e l l ’o bb li g o comp or t a i l
d i ni e g o d e l ri la sci o d e l ti to l o e d i li zi o. Pe r gli ed i f i ci ne i q ua li si ri s co nt r a l ’i mp ossi bi li tà
te cni ca d i ri sp e t ta re q ua nt o sop r a è f at to o bbli g o d i ri sp e t t are q u an to ri p o r ta to
al l ’a lle g a to 3 d e l DL gs 2 8 /2 0 1 1.
O Obbligo di predisposizione delle opere necessarie a favorire il collegamento
teleriscal- a reti di teleriscaldamento di tratti di rete ad una distanza inferiore a 1000
damento
(comma 24) metri o in presenza di progetti approvati per la realizzazione di tale rete.
P Verificare:
rendimento Rendimento glob. Medio stagionale (η g )≥(75+3logPn)% se Pn<1000 kW
medio
stagionale Rendimento glob. medio stagionale (η g )≥ 84% se Pn ≥1000 kW
(comma 5) Dove log Pn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale del
generatore o dei generatori di calore al servizio d el singolo impianto
termico, espressa in kW.
Q Allegare alla relazione tecnica una diagnosi energetica dell’edificio e
diagnosi dell’impianto che individui gli interventi di riduzione della spesa energetica, i
e n e r g e t i ca
(comma 5) relativi tempi di ritorno degli investimenti, i miglioramenti di classe
energetica dell’edificio, motivando le scelte impiantistiche che si vanno a
Edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena, e caserme
TABELLA 1.1 EP i limite (valori in kWh/m² anno) – L im it i di le g g e 2 0 0 6
Zona climatica
A B C D E F
< 60 0 601 900 901 1 4 00 1 4 01 2 1 00 2 1 01 3 0 00 > 30 0 0
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
≤0.2 10 10 15 15 25 25 40 40 55 55
≥0.9 11 11 17 17 23 23 30 30 41 41
≤0.2 2.5 2.5 4.5 4.5 6.5 6.5 10.5 10.5 14.5 14.5
≥0.9 9 9 14 14 20 20 26 26 36 36
4.1 INTRODUZIONE
La certificazione energetica degli edifici è uno strumento voluto dalla Direttiva
2002/91/CE e prescritto dal DLgs 192/05 per introdurre il parametro “efficienza
energetica” come nuovo valore del mercato edilizio e per sensibilizzare tutti gli attori del
processo edilizio e in particolare l’utente finale in riferimento alle problematiche
energetico-ambientali.
4.2 IL DM 26/06/2009
Le Linee Guida Nazionali (abbreviate LGN) per la certificazione energetica sono contenute
nel DM 26/06/2009 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 luglio 2009 e in vigore dal 25
luglio 2009 . Il decreto si compone di 8 articoli e di 2 allegati: le Linee Guida Nazionali
per la certificazione energetica sono contenute nell’Allegato A (e sono suddivise a loro
volta in 7 allegati), mentre nell’Allegato B sono elencate e aggiornate le norme tecniche di
riferimento che erano contenute nell’Allegato M del DLgs 192/05.
L’indicazione della qualità termica estiva dell’involucro edilizio deve essere riportata
negli attestati di qualificazione e certificazione energetica. Tale valutazione è facoltativa
nella certificazione di singole unità immobiliari ad uso residenziale di Sutile inferiore a
200 m 2 che utilizzano il metodo semplificato per la valutazione dell’indice di prestazione
energetica invernale. A tali unità verrà attribuita una qualità prestazionale estiva pari al
livello V.
Il certificato energetico esprime il confronto della prestazione energetica globale EPgl con
le classi di riferimento proprie della località e dell’edificio.
La classificazione infatti tiene conto dell’indice di prestazione energetica limite previsto
dal DLgs 192/05 e relative modifiche (Dlgs 311/06 e DPR 59/09), applicando delle
percentuali Kn. Siccome nell’allegato C del DLgs 192/05 sono riportati i valori di EP limite
in funzione dei GradiGiorno e S/V dell’edificio, anche la classificazione corrispondente
dovrà tenere conto di entrambi questi fattori.
EPgl (Classe) = Kn EPilimite + EPacs
Nell’allegato 4 delle Linee Guida Nazionali sono riportate le tabelle che definiscono come
costruire le classi energetiche.
Di seguito sono riportate le tabelle per le classificazioni basate sul:
- fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale EPi per un edificio residenziale.
- fabbisogno energetico per la produzione di acqua calda sanitaria EPacs.
- fabbisogno energetico globale che, attualmente, t iene conto solo di EPi e EPacs.
EP i ≤ EP l i m DM 11/03/08
Per caldaie a condens. con potenza nominale al foco lare <100 kW:
- verificare solo i primi 2 punti dell’elenco precede nte o recuperare
la certificaz. dei produttori per η u e valvole termostatiche
Per pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici:
- verificare i limiti di COP e EER del DM 07/04/08 (e DM 06/08/09)
Nel caso di generatori di calore a biomasse va garantito:
co m ma 3 4 7
- η u minimo conforme alla classe 3 di cui alla UNI EN 30 3-5
- limiti di emissione e utilizzo di biomasse di cui all’All.IX e X parte
V del DLgs 152/06 e s.m
- per il 2010 e per edifici in zona climatica C, D, E ed F è richiesta
anche la verifica di U l i m per finestre, porte e vetrine (DM 26/1/10)
- smontaggio e dismissione dell’impianto esistente
Spese
Edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena, e caserme
DM 11/03/08 Valori di EP i limite da verificare fino al 31/12/2009 (in kWh/m² anno)
Lim iti p er a cc e de r e all e d etr a z io ni 5 5 %
Zona climatica
A B C D E F
< 60 0 601 900 901 1 4 00 1 4 01 2 1 00 2 1 01 3 0 00 > 30 0 0
GG GG GG GG GG GG GG GG GG GG
≤0.2 7.7 7.7 11.5 11.5 19.2 19.2 27.5 27.5 37.9 37.9
≤0.2 1.8 1.8 3.2 3.2 5.4 5.4 7.7 7.7 10.3 10.3
≥0.9 7.4 7.4 11.5 11.5 15.6 15.6 18.3 18.3 25.1 25.1
Iscriviti ad ANIT!
ANIT è l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico.
Fondata nel 1984, essa fornisce i seguenti servizi:
I SOCI
Sono soci ANIT individuali: professionisti, studi di progettazione e tecnici del settore.
Ogni Socio può, a titolo gratuito, promuovere localmente la presenza e le attività dell’Assocazione.
Sono Soci Onorari: Enti pubblici e privati, Università, Ordini professionali, ecc.
Sono Soci Azienda: produttori di materiali e sistemi del settore dell’isolamento termico e/o acustico.
Tutti i soci ricevono comunicazione delle novità delle normative legislative e tecniche, delle attività
dell' Associazione - in tema di risparmio energetico, acustica, e protezione dal fuoco - oltre che gli
strumenti e i servizi forniti quali volumi, software, e sconti. L'Associazione è ad anno solare, con
scadenza al 31 dicembre dell'anno di iscrizione. Per info: associazione@anit.it.
LE PUBBLICAZIONI
ANIT mette a disposizione volumi di approfondimento e di supporto alla professione, manuali
divulgativi, sintesi di chiarimento dei Decreti DPCM 5-12-97 per i requisiti acustici passivi degli
edifici e DPR 59 per l’efficienza energetica degli edifici, scaricabili dal sito internet (per i soli Soci)
e distribuite gratuitamente in occasione degli incontri e dei convegni ANIT.
I CONVEGNI
ANIT organizza convegni e incontri tecnici di aggiornamento GRATUITI per gli addetti del settore.
Gli incontri vengono organizzati in tutta Italia presso gli Ordini professionali, le Provincie e i Comuni
sensibili alle tematiche del risparmio energetico e dell’acustica in edilizia.
Ad ogni incontro viene fornita documentazione tecnica e divulgativa fornita dalle Aziende associate.