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Contents

Introduzione

CAPITOLO 1

CAPITOLO 2

CAPITOLO 3

CAPITOLO 4

CAPITOLO 5

CAPITOLO 6

LE CONFESSIONI DI UN ILLUMINATO VOL. 3

Spionaggio, Templari e Satanismo all’ombra del Vaticano


NUOVA EDIZIONE
© Tutti i diritti riservati alla Cursum Perficio, Palm Springs, California.

Nuova edizione 2021

Ringrazio l’amico Andrea Signini, storico contemporaneista, per aver curato l’estetica e l’editing
dell’opera e David Parrini per la correzione di bozze.

Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro.

(Apocalisse 22:7-8)

Introduzione

Eccoci giunti, in un momento storico come nessun altro, alla pubblicazione del terzo volume
delle mie Confessioni in una versione naturalmente aggiornata e riveduta per il pubblico
Zagamiano. Mi viene in mente “Il crepuscolo degli Dei” – il Götterdämmerung – che conclude
come sapete L’anello del Nibelungo, meglio conosciuto come la Tetralogia wagneriana. Il
soggetto dell’opera (il Götterdämmerung appunto) è l’Armageddon del mondo nella mitologia
nordica, ed è qui che siamo giunti per colpa dei nostri padri e delle generazioni che ci hanno
preceduto che dalla fine della Seconda Guerra Mondiale hanno vissuto nel compromesso e nella
menzogna preferendo l’illusione alla verità.

La tensione sociale sale e già si notano le prime avvisaglie di una nuova strategia della tensione,
manipolata dai soliti architetti del controllo. Per l’occasione tirano fuori una pandemia che sta
trasformando il mondo in una prigione a cielo aperto per la fase finale del Nuovo Ordine
Mondiale. Quella che ci porterà al 13 aprile 2029, giorno in cui arriverà 99942 Apophis1. Un
programma d’azione globale che servirà a trasformare il pianeta secondo i dettami del socialismo
prima, e del Comunismo poi. Programma nefasto e satanico adottato all’unanimità dai 193 Paesi
membri delle Nazioni Unite con la risoluzione 70/1 del 15 settembre 2015. Una risoluzione
pronta per la benedizione papale di Papa Francesco che giunse alla sede dell’ONU dieci giorni
dopo il 25 settembre 2015. Stiamo per essere schiavizzati da una dittatura di stampo Gesuita.
L’Italia per liberarsi dalle mille schiavitù che in oltre 150 anni dalla sua fondazione ci hanno
sempre visti manipolati da più parti, dovrebbe finalmente trovare il coraggio di ribellarsi alla
Compagnia di Gesù, e porsi come esempio per un nuovo rinascimento culturale e spirituale nel
mondo, così da non subire passivamente la deriva voluta da Sabbatiani Frankisti e Gesuiti intenti
a creare il regno dell’Anticristo. Se solo ci liberassimo innanzitutto del vecchiume imperante, e
della codardia dell’italiano medio, frutto dell’educazione buonista e sinistroide post 68,
potremmo realmente arrivare a un’alternativa “Reale” al sistema vigente. Basta quindi con i soliti
Mario Draghi della situazione. In fondo lo sanno tutti che è solamente l’ennesimo agente della
Compagnia di Gesù, ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Dal dopoguerra ad oggi i Gesuiti, hanno
partecipato in veste di burattinai alle scellerate scelte fatte dalla parte deviata e corrotta di quello
che è rimasto della Massoneria e dei suoi Illuminati. Si è passati dall’anticomunista Licio Gelli al
pentastellato sinistroide Giuliano Di Bernardo, e tutto questo sempre e solo con la benedizione
dei seguaci di Sant’Ignazio di Loyola con il supporto dell’aristocrazia nera e della Massomafia.
In questo ambito ci fu un contatto telefonico diretto, nel 1994, agli albori di Forza Italia, tra
Silvio Berlusconi e un uomo allora impegnato a costruire “il partito di Cosa nostra”. Lo raccontò
un consulente della procura di Palermo, Gioacchino Genchi, in una delle udienze del processo in
corso nella città siciliana con imputato Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in
associazione mafiosa e poi condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in
associazione mafiosa come mediatore tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Nell’aprile 2018
Dell’Utri che fu catturato nel 2014 dopo una breve latitanza, ha poi ricevuto una nuova condanna
in primo grado a 12 anni di reclusione a conclusione del processo sulla trattativa Stato-Mafia.
Ebbene a telefonare ad Arcore, al numero riservato di Berlusconi, alle ore 18.43 del 4 febbraio
1994, è il principe Domenico Napoleone Orsini, esponente dell’aristocrazia nera romana,
Massone, Orsini era in contatto con il capo della P2 Licio Gelli, che si recava a incontrare
regolarmente a villa Wanda, ad Arezzo. Certo qualcuno dirà che nell’introdurre questo libro sto
mescolando “capre e cavoli” ma non è così. Il principe Orsini, che negli ultimi anni si è anche
improvvisato editore di un fantomatico servizio news, rappresenta il perfetto esempio di questi
legami indicibili di cui parlerò nel corso di questo libro. Personaggio che dopo una gioventù
nell’estrema destra neofascista, nei primi anni Novanta si scopre leghista, ma anche fedele
Massone, e uomo dell’intelligence guidato dai Gesuiti. È nell’ormai lontano novembre 1993 che
il principe Orsini accoglie personalmente Umberto Bossi che scende nella “Roma ladrona” per
incontrare i suoi sostenitori nella villa di Trastevere di Gaia Suspisio per una cena e brindisi con
Veuve Cliquot, (costo politico centomila Lire). Tra i partecipanti vi erano il giornalista Fabrizio
Del Noce; la vedova del fondatore del Tempo Maria Angiolillo e Maria Pia Dell’Utri, moglie di
Marcello. Mentre viene servita la crostata di frutta, Umberto Bossi si avventurò in un comizio di
tre quarti d’ora, che si concluse solo quando la brigata si trasferì poi alla discoteca Piper, storica
discoteca romana di proprietà del Berlusconiano Giancarlo Bornigia, mia vecchia conoscenza. Il
principe Orsini si impegnò in quel frangente nella creazione della Lega Italia federale,
articolazione romana del progetto Lega nord. Ma, forte dei contatti con Gelli, Orsini lavorò per
un progetto più ampio: riunire tutti i movimenti “separatisti” e tutte le “leghe” nate in quei mesi
nel Sud Italia. Sono per lo più uomini della Massoneria a fondare in molte regioni del Sud, dalla
Calabria alla Lucania, dalla Puglia alla Sicilia, piccoli gruppi che si ispirano alla Lega di Bossi. I
partiti storici, Dc in testa, sono allo sbando, anche per effetto delle inchieste di Mani pulite e
molti lavorano sottotraccia per riempire quel vuoto politico, mentre le stragi del ’92, in cui
muoiono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e del’93, a Firenze, Roma e Milano,
destabilizzano il Paese prima della famosa “discesa in campo” di Silvio Berlusconi a
compimento del progetto Massomafioso. Queste notizie mi furono confermate all’epoca da una
fonte che chiameremo “Radiosa”, discendente da una famiglia dell’aristocrazia nera e parente del
principe Orsini.

Che la Mafia stesse progettando l’espansione politica in Italia, è confermato dalle parole di
Tullio Cannella, uomo molto vicino al capo militare di Cosa nostra, Leoluca Bagarella:

Sin dal 1990-91 c’era un interesse di Cosa nostra a creare movimenti separatisti; erano sorti in
tutto il Sud movimenti con varie denominazioni, ma tutti con ispirazioni e finalità separatiste.
Questi movimenti avevano una contrapposizione “di facciata” con la Lega nord, ma nella
sostanza ne condividevano gli obiettivi. Successivamente, sorgono a Catania il movimento
Sicilia libera e in altri luoghi del Sud movimenti analoghi. Tutte queste iniziative nascevano dalla
volontà di Cosa nostra di “punire i politici una volta amici”, preparando il terreno a movimenti
politici che prevedessero il coinvolgimento diretto di uomini della criminalità organizzata o,
meglio, legati alla criminalità, ma “presentabili”.

La Mafia tentava quindi di farsi partito, progetto che si realizzerà poi appieno solo con Forza
Italia di Silvio Berlusconi, e lo fa dopo aver constatato l’inutilizzabilità della Democrazia
cristiana, che aveva lasciato diventare definitive le condanne al maxiprocesso di Palermo. A quel
punto Totò Riina e i suoi utilizzando anche il supporto della Massoneria e dell’Ordine Equestre
del Santo Sepolcro, cercando figure “presentabili” per varare in proprio una nuova forza politica.
E in questo contesto “Nell’ottobre 1993”, dichiara Cannella, “su incarico di Bagarella costituii a
Palermo il movimento Sicilia libera”, che apre una sede in via Nicolò Gallo e ha tra i suoi
animatori, ci sarà oltre allo stesso Cannella, anche Vincenzo La Bua. A Catania invece era nata la
Lega Sicilia libera, controllata da Nando Platania e Nino Strano. Programma: la separazione
dall’Italia della Sicilia, che secondo questi signori doveva diventare “la Singapore del
Mediterraneo”, con conseguente possibilità di varare leggi più favorevoli a Cosa nostra,
bloccando i “pentiti”, e annullando il controverso’ articolo 41 bis dell’ordinamento carcerario
che aveva introdotto il carcere duro per i Mafiosi, formando così in Sicilia una autonoma Corte
di cassazione. E anche se questi signori non riuscirono nel loro intento, a distanza di quasi
trent’anni la stessa Massomafia ha comunque vinto, e controlla adesso l’intera Italia. Si il
progetto della frantumazione del Bel Paese non ha funzionato, ma Berlusconi ha aiutato con il
suo falso anticomunismo l’ascesa dei radical chic ora al potere.

La classe politica corrotta è compromessa e ancora oggi nella persona del Presidente della
Repubblica Italiana Sergio Mattarella continua a mentire spudoratamente e senza ritegno alcuno
alle famiglie delle numerose vittime delle stragi di Stato e della strategia della tensione,
regalando ogni anno in occasione di tali ricorrenze bugie e mezze verità.

Anche se esiste una magistratura onesta, trasparente, e senza dubbio con la schiena dritta, non
sarebbe capace di processare sé stessa perché è una minoranza nell’attuale sistema italiano a
trazione cattocomunista. Troppi compromessi indicibili come quelli della loggia segreta
Ungheria, di cui farebbero parte politici, alti esponenti delle istituzioni e magistrati, tra cui l’ex
consigliere del CSM, Sebastiano Ardita stesso che pubblicamente ha sempre combattuto la Mafia
anche con libri come Cosa Nostra SPA.

Le tre M, ovvero Mafia, Massoneria e Magistratura sembrano andare sempre a braccetto.


Legame che venne rivelato per l’ennesima volta anche nell’estate 2019 dall’inchiesta antimafia
della Dda di Palermo che portò in manette diverse persone, tra cui Lucio Lutri, funzionario della
Regione Sicilia, accusato poi di concorso esterno in associazione mafiosa. Nel corso
dell’inchiesta svolta tra Licata e Palermo, gli inquirenti dissero che vennero documentate:

Qualificate dinamiche associative funzionali alla infiltrazione di rilevanti attività imprenditoriali


in via di realizzazione nell’agrigentino. Sottolineando il ruolo occupato all’interno del sodalizio
da due Massoni che ricoprivano il ruolo di maestri venerabili di due distinte logge.

Nell’indagine sarebbe poi emerso che alcuni mafiosi avrebbero ottenuto sconti sul pagamento
delle spese di giustizia, processi e carcere, il che ci riporta al legame di una certa Massoneria con
la magistratura di cui sono stato vittima io stesso. L’insospettabile ruolo svolto dalla Libera
Muratoria in questo contesto venne sintetizzato nelle parole pronunciate proprio da uno degli
indagati, tale Giovanni Mugnos, esponente di spicco della Cosa Nostra di Licata, il quale, oltre
ad alludere alla protezione che Matteo Messina Denaro eserciterebbe in favore del sopracitato
Lucio Lutri, chiariva che:

…il nominato Massone ha due facce… una… e due… e come se io la mattina quando mi sveglio
e con una mano tocco il crocifisso e “dra banna” ho il quadro di Totò Riina e mi faccio la croce. .
[1]

Politica e magistratura, se si escludono poche eccezioni, non hanno mai voluto combattere fino
in fondo perché lo Stato italiano insieme alla Chiesa rappresentano i veri capi del sistema. Un
discorso che vale anche per questo governo del (non) cambiamento messo su dall’agente
dell’Accademia Pontificia Mario Draghi, che da quando è arrivato non ha quasi mai parlato del
pericolo d’infiltrazione mafiosa nella politica. Sì Draghi, beniamino dei perbenisti addormentati,
non ha mai denunciato apertamente le stragi di Mafia, i delitti eccellenti, e non ha mai invitato
alla necessaria ricerca di verità e giustizia su Cosa nostra, ‘Ndrangheta, o su Matteo Messina
Denaro, che (è bene ricordare) è ancora latitante perché protetto dal Vaticano e depositario di
segreti indicibili sulle sue finanze e la Massomafia. La latitanza ultra decennale del super
latitante trapanese e i magistrati coinvolti in una guerra inutile contro le mafie, che vengono
lasciati isolati e rischiano quotidianamente la propria vita, sono la testimonianza diretta e
inequivocabile di una politica e di una magistratura complice e guida di un sistema corrotto che
va abbattuto del tutto insieme alla sua repubblica e alla sua costituzione nata nel 1948 per servire
i potenti di turno, non il popolo italiano, come asserisce in maniera ingannevole l’Articolo 1 che
dichiara ai polli italici che L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La
sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della.

Se analizziamo con fare critico queste parole, si vede immediatamente che esse non si riflettono
nella realtà dei fatti. Il lavoro, infatti, non c’è in Italia, e la maggior parte di coloro che lavorano
nelle istituzioni dello Stato (e non solo), sono dei raccomandati frutto del peggior clientelismo.
Inoltre, il popolo italiano e asservito e appecorinato al potere politico e religioso, e non conta
quindi un cazzo. I politici italiani, i mafiosi, e il Vaticano sono i guardiani da abbattere per uscire
da questa caverna italiana frutto di mille compromessi, che ci vuole inconsapevoli della “Matrix”
che ci circonda, e al massimo ci ha regalato negli ultimi anni la falsa rivoluzione del buffone
Beppe Grillo e dei suoi pentastellati. Una falsa rivoluzione confezionata ad arte dalla CIA di
Obama e dalla Casaleggio Associati massima espressione delle strategie di marketing e
comunicazione del Nuovo Ordine Mondiale legata all’Accademia degli Illuminati guidata dal
Professor Giuliano Di Bernardo. Quest’ultimo agente dei Sabbatiani-Frankisti vicino all’ ex
segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, che lo stesso Grillo nel 2006 incontrò in
un’udienza personale che sancì la nascita del suo nuovo soggetto politico con il benestare della
Santa Sede. Poco dopo, infatti, nel gennaio del 2007 Papa Ratzinger in persona scrisse una lettera
al comico genovese dove in chiusura riportava con ammirazione:

È a questo grande logos, a questa vastità della ragione, che invitiamo nel dialogo delle culture i
nostri interlocutori per la preservazione del pianeta. Le trasmetto il mio saluto augurandole il
pieno successo delle sue iniziative.

E con l’augurio/imprimatur papale del gennaio 2007 per “il pieno successo delle sue iniziative”
Beppe Grillo diede il via al suo movimento anticristiano e sinistroide che in quasi 15 anni ha
rovinato ulteriormente l’Italia con l’ennesima presa per i fondelli del popolo italiano. Una farsa
che includeva ovviamente anche quell’essere spregevole di Marco Travaglio e i suoi mercenari
dell’informazione sinistrata de “Il Fatto Quotidiano”. E fu proprio uno di loro, Antonio
Padellaro, che scrisse in un articolo incluso in un libricino allegato al quotidiano in questione,
pubblicato agli inizi del 2013, le parole:

Non so se il movimento 5 Stelle riuscirà conquistare la Bastiglia, come sogna il suo demiurgo.
Certamente però, l’emergere di una classe politica più giovane e molto meno compromessa
dovrebbe essere la speranza di tutti coloro che hanno al cuore il futuro del Paese. [2]

A leggere di una classe politica considerata allora “meno compromessa” alla luce degli atti
criminali commessi dai pentastellati negli ultimi anni mi viene da ridere. Ma ricordiamoci che
sono pennivendoli come Padellaro, o Travaglio, i supporter dello sfascismo “illuminato” che ci
ha poi portato alla deriva di personaggi assurdi e squallidi come Rocco Casalino e Giuseppe
Conte. Ma la responsabilità della deriva pentastellata non è solo dei mercenari dell’informazione
del Fatto Quotidiano ovviamente ma soprattutto di coloro che hanno rilanciato Grillo nella sua
nuova veste di leader politico dopo una carriera da comico.

Ovvero i suoi ormai ex alleati della Casaleggio Associati, che dopo la morte di Gianroberto
Casaleggio nel 2016 sono ora in mano al figlio Davide, altro servo del sistema e del suo pensiero
unico, che sembra volere creare adesso un suo movimento ancora più a sinistra. Forse per poter
così continuare a prendere in giro gli italiani dopo il fallimento dei 5 Stelle. Tra l’altro le
numerose pecche e lacune in campo democratico dei pentastellati venivano già segnalate nel
libricino sopracitato, dove si mostravano già agli inizi del 2013 numerosi dubbi verso il
fenomeno Grillo perfino da parte dei suoi stessi sostenitori e attivisti, che onestamente mi sono
sempre sembrati un gruppo di scappati di casa. E forse anche per questo che tali personaggi
senza ne arte ne parte, hanno creduto e sostenuto questa illusione falsamente democratica, prima
dell’avvento dell’era Draghi, che adesso porterà inesorabilmente allo sfascio completo, come da
copione…. Un copione purtroppo scritto dai Gesuiti ed eseguito da Draghi e soci il 2 giugno
1992 sul panfilo della regina Elisabetta, il Royal Yacht “Britannia”, dove gli Illuminati del
Circolo Broadgate decisero di avviare la privatizzazione dell’Italia, o meglio la sua svendita
ancora in corso. Un Movimento, quello del buffone Beppe Grillo (che per alcuni era sul
“Britannia”…) dove la cosiddetta democrazia diretta è un semplice fattore estetico. Perché se
mettete in discussione le scelte sfasciste dei vertici scatta immediatamente l’espulsione da parte
dei padri-padroni del movimento, che hanno sempre trattato gli attivisti come semplici burattini
della loro pseudo-rivoluzione dove uno valeva uno, solo per i celebrolesi che ancora credono
nella politica italiana che di realmente rivoluzionario non ha mai avuto niente essendo
semplicemente un sottoprodotto delle politiche Gesuite. Scriveva il grande iniziato sardo
Vincenzo Soro nel suo commentario all’opera curiosa del XVIII secolo Il Gran Libro della
Natura, quando parlava degli operatori occulti che si celano dietro alle vere rivoluzioni (non la
finta rivoluzione dei pentastellati), riprendendo un concetto originariamente espresso
dall’illuminato francese Gerard Encausse (1865 – 1916) meglio noto con il nome iniziatico di
Papus:

Essi hanno di fronte alla necessità delle rivoluzioni lo stesso animo dei medici di fronte alla
necessità di un’operazione chirurgica. Non pensano cioè soltanto all’operazione in sé ma alle
conseguenze dell’operazione stessa, al dolore che ne dovrà patire il paziente, alla debolezza che
gli sopravverrà e che bisognerà combattere, e così via; e si studiano in precedenza di attenuarne
le conseguenze e la dolorosità, di ridurre al minimo la perdita di sangue, e soprattutto di
confortare il malato nelle ore più gravi della malattia e nelle fasi più pericolose dell’operazione.
Accade però molto spesso che le rivoluzioni non si svolgano come gli iniziati avrebbero voluto:
e talvolta i suoi precursori e preparatori ne sono anche le prime vittime. [3]

E in effetti anche sull’ormai dimenticato libriccino TE LA DO IO L’ITALIA è scritto:

La rivoluzione divora i suoi figli. Il carisma indiscutibile di Grillo talvolta diventa autocrazia.
Così il grillismo, se si divide fra il sacerdote Casaleggio e gli eletti, rischia di implodere. [4]

E forse questa pseudo “profezia” del giornalista, servo dei potenti di turno, Luca Telese, si è
dimostrata alla fine una delle poche cose azzeccate dai cialtroni della stampa italica. Ma ripeto di
realmente rivoluzionario nel Movimento 5 Stelle non vi è stato mai nulla. E nel 2021
l’implosione dei 5 Stelle è ormai prossima, nonostante il recente tentativo maldestro di diventare
una sorta di partito satellite del PD. Perché gente ha scoperto durante la pandemia l’inganno di
quest’ennesima creazione Gesuita, e Beppe Grillo considerato ormai un autocrate senza anima,
non fa più ridere nessuno. Ma il sistema Gesuita/Sabbatiano-Frankista ha già pronto una nuova
illusione per gli italiani: Giorgia Meloni. Ecco perché il suo nome spunta nel 2021 nella nuova
lista dei soci dell’Aspen Institute Italia, prestigioso think tank americano presieduto da Giulio
Tremonti, che vanta tra i soci Giorgio Napolitano e suo figlio Giulio, Paolo Mieli, Walter Russell
Mead, Roberto Maroni, Antonio Martino, Mario Monti, Giuliano Amato, Marta Dassù e Gianni
Letta, Paolo Savona e Romano Prodi, l’AD di Enel Francesco Starace e John Elkann come
vicepresidente, oltre che il Presidente della sua sezione italiana Giulio Tremonti che ha spesso
parlato degli Illuminati anche nei suoi libri.

Ecco perché la leader di FdI ha scacciato l’idea di una destra antieuropeista che la rendeva poco
gestibile dalla Compagnia di Gesù e dai Massoni, per assumere vesti molto differenti negli ultimi
tempi. E allora torniamo a quando Benito Mussolini che aveva gettato le basi stesse del Fascismo
anche grazie al supporto di importanti figure della Massoneria in cui venne tra l’altro iniziato,
riempì il Gran Consiglio del Fascismo di illustri liberi muratori. Si va da De Bono (Gran loggia
d’Italia) a Italo Balbo (Grande Oriente d’Italia), da De Vecchi (Gran Loggia d’Italia) a Ciano
(Grande Oriente d’Italia), da Grandi (Grande Oriente d’Italia) a Bottai (Grande Oriente d’Italia),
solo per citarne i più noti. A questo punto, per chiudere il cerchio, per la Meloni sarebbe
possibile entrare ora nel Droit Humain o nella Gran Loggia d’Italia (in cui fu tra l’altro iniziato
Gabriele D’Annunzio), che sono obbedienze Massoniche che accettano le donne. Tanto per un
massone che esce ce n’è sempre uno che entra e la Meloni è ormai la nuova “prescelta” a
prendere per il culo gli italiani proprio come ha fatto Beppe Grillo.

Lo scopo della super loggia Aspen Institute, è il solito messaggio Massonico, che ci è spiegato
dal suo ex presidente il giornalista e autore Walter Isaacson, ex amministratore capo della CNN,
e caporedattore del TIME legato alla setta Sabbatiana.

Tuttavia, le parole di Vincenzo Soro si potrebbero applicare, in maniera diversa ma sicuramente


più accurata, al sottoscritto, quando diedi il via all’insurrezione dei cosiddetti “Forconi” di
Mariano Ferro nel 2013. Si trattò di un altro gruppo di disperati che poi si vendettero tutti nei
primi mesi del 2014 al miglior offerente, incluso il famigerato Calvani il “burino” di Latina, e
Lucio Chiavegato, l’imprenditore Veneto legato all’ormai famoso “Tanko”. Un manipolo di
infami e corrotti pronti a mandarmi al macero accusandomi di essere un infiltrato, un Massone, e
un delinquente. Mentre loro si facevano i selfie con Matteo Renzi, come fece Mariano Ferro,
prendendo milioni di euro sottobanco per rinunciare alla vera rivoluzione. L’Italia rimane un
paese dove tutto è in vendita anche e soprattutto il futuro degli italiani. Ma ricordate cari
Zagamiani che siamo all’Apocalisse, stiamo per vivere i tempi ultimi e, per comprendere
pienamente il mio lavoro e la nostra missione, è di fondamentale importanza non solo conoscere
il panorama politico, ma bisogna studiare anche tutte le società più o meno segrete che lo
gestiscono. E come mostrerò in questo libro, capire meglio il ruolo dei Gesuiti, ovvero il servizio
segreto più potente al mondo che sta lavorando con il suo “Papocchio” al progetto per un
Governo Mondiale e una religione sincretica al suo seguito.

Spero quindi che questo lavoro vi aiuti a capire meglio, grazie alla sua analisi inedita degli
ambienti gesuitici, i retroscena meno conosciuti e nascosti della storia dell’umanità. Come la
svendita della nostra povera Italia da parte della Massoneria “illuminata”, che prese il via sul
panfilo della regina Elisabetta, il “Britannia” nell’ormai lontano 2 giugno 1992. Subito dopo si
partì nel luglio 1993, con la vendita, o svendita, della prima tranche del gruppo SME, controllato
dall’Iri e poi l’onore di aprire le danze toccò ai surgelati e ai dolci come Motta, Alemagna, e poi
Surgel e molti altri a seguire, in una continua dismissione che è proseguita fino ai giorni nostri,
passando per le banche, quote di Enel ed Eni, il disastro di Alitalia. Insomma, tutto in vendita in
un Italia che ha praticamente perso ogni dignità. Forse per questo mi viene da sorridere pensando
che Giuliano Di Bernardo, il Gran Maestro e Presidente dell’Accademia degli Illuminati, ha
chiamato Dignity Order il suo ordine paramassonico e pseudo cavalleresco frutto della sua
alleanza con i Sabbatiani Frankisti. Che si è legato così in maniera forzata e per lo più estetica al
concetto di “dignità”, che dista anni luce dalla sua mentalità Comunista e deviata, tipica degli
Illuminati e di una certa Massoneria purtroppo maggioritaria in Italia, che ama la sinistra in tutte
le sue forme dal socialismo, fino al Comunismo. Pensate che il professore filo-Gesuita Giuliano
Di Bernardo ora critica pubblicamente il concetto di democrazia, che ritiene superato, in quanto
si va verso la dittatura di un solo illuminato tra gli Illuminati, o ancora meglio un surrogato
dell’intelligenza ufficiale definito dallo stesso Di Bernardo “l’Uno che dominerà il mondo”. [5]

Per questo motivo un’analisi di certe organizzazioni e il loro legame con il Vaticano, o le varie
Case Reali, è quindi non solo interessante ma necessaria per chi voglia poi comprendere fino in
fondo la vera storia dell’umanità dei veri Illuminati che controllano il mondo invisibile e visibile
e il pensiero stesso della Massoneria che in qualche modo costituisce il corpo astrale della
Società profana definita sì dal Rosacroce sardo Vincenzo Soro che da Papus: Unicuique suum. A
questo proposito Papus scrisse che: Le Società Segrete agiscono come un vero e proprio corpo
astrale sociale. [6] Perché ricordatevi che gli Illuminati operano attraverso una sorta di aggregato
invisibile ai più che consta dei vari Eggregori (forme pensiero) che lavorano attraverso di loro.
Eggregora (o anche Eggregore), è un termine forse poco conosciuto, ma di fondamentale
importanza per capire meglio le società segrete. Per questo motivo è termine che ho usato molto
nei miei scritti e che sembra sia stato coniato nella prima metà del XIX secolo da Eliphas Levi,
pseudonimo dell’Abbè Constant (1810-1875). Un personaggio di altissimo livello del mondo
esoterico e politico (era non a caso un socialista radicale!), che ha ispirato tra l’altro nell’anno
della sua morte la fondazione della Società Teosofica, dal cui milieu è purtroppo nato il
satanismo moderno. Eggregore è un termine tratto originariamente dal Libro di Enoch, noto
apocrifo biblico, che descrive gli angeli caduti. Tuttavia, nella fraseologia esoterica
contemporanea grazie a Levi indica invece un’entità psichica collettiva che si produce sia per via
naturale in qualsiasi congresso umano di almeno tre persone, che per via rituale. Anche il
Covid19 ormai ha una sua Eggregora. Ammalandosi, l’uomo si allaccia all’eggregora di questa
malattia. Partono gli scambi tra lui e questa formazione. L’uomo alimenta questo parassita
ondulatorio con i suoi pensieri, con le emozioni e sofferenze, mentre l’eggregora alimenta la
stessa malattia nell’uomo. I momenti negativi nell’attività delle eggregore si manifestano quando
queste iniziano ad appianare le individualità umane facendole corrispondere a certe idee; allora
anche l’uomo inizia ad essere l’esecutore delle volontà delle eggregore.

Non è assodato se le eggregore siano coscienti di sé stesse e in che momento della loro
evoluzione lo diventino. Ciò che è certo è che lo scopo, consapevole o inconsapevole, di ogni
eggregore, è quello di espandere la propria energia, coinvolgendo sempre più partecipanti. Non
tutte le eggregore sono negative a priori. Quella dello sport, o quella della cultura, o quella
dell’ambientalismo, non sono nocive in partenza. Il punto è che sono fuori controllo. Perciò in
ogni momento possono diventare pericolose. Pensate per un momento all’Eggregora
dell’ambientalismo insostenibile, quello del cosiddetto Green New Deal, che per i politici di oggi
schiavi della scienza dell’inganno, sembrerebbe l’unico passo fondamentale per fermare
l’inquinamento che sta uccidendo ogni singola parte del mondo. In realtà esso servire solo a
portare alla fame intere popolazioni come l’Italia a cui purtroppo sarà tolta la proprietà privata,
oltre che ogni libertà. Ma ritorniamo all’Eggregora del virus cinese. L’amico e collega giornalista
Cristiano Puglisi ha scritto a riguardo un ottimo articolo l’anno scorso che vi riporto per intero
nella mia introduzione ringraziandolo per l’ottimo lavoro. Ed eccovi quindi pronti a un nuovo
passo verso la conoscenza grazie alle mie “Confessioni”, che vogliono mescolare elementi inediti
i poco conosciuti della geopolitica, la religione, l’esoterismo e le società segrete; sperando che la
mia ricerca vi possa essere di aiuto per gettare le fondamenta di un mondo migliore.

Estratto di Cristiano Puglisi per il Blog del quotidiano Il Giornale

Oggi l’ansia di una intera popolazione si sta concentrando su come tenersi alla larga da questo
maledetto virus. Nessuno o quasi riflette che noi, in ogni momento, siamo immersi in un
ambiente saturo di innumerevoli virus, germi e altri agenti potenzialmente patogeni. E in questi
giorni, quasi nessuno ci dice che se non ci ammaliamo è grazie al nostro sistema immunitario, il
quale può essere compromesso, oltre che da una inadeguata alimentazione e da uno sbagliato
stile di vita, dallo stress, che può nascere anche dallo stare in spasmodica attenzione di ogni
“notizia” sul Coronavirus regalataci dal web e TV. Non vorrei quindi che questa psicosi di massa
faccia più danni dell’ormai famigerato “Covid19”. A mettere nero su bianco queste parole, in
una lettera aperta ai genitori italiani, inviata già nel mese di marzo 2020 alle agenzie di stampa,
era stato il virologo Giulio Tarro, noto per il suo impegno in prima linea contro l’epidemia di
colera che colpì Napoli negli anni Settanta. Una posizione, quella del noto medico, che lo stesso
ha continuato poi a sostenere. Una posizione che spalanca la finestra, tuttavia, su un ulteriore e
non banale interrogativo: il pensiero può influenzare e modificare la realtà? E se sì, come? Tale
argomento, in Italia, è stato per la prima volta affrontato con un saggio dedicato da Edgardo
Marziani. Nato a Tradate, in provincia di Varese, il 28 marzo 1965, Marziani è un medico con
diverse specializzazioni, tra cui Pediatria, Neonatologia e Patologia Neonatale, Adolescentologia
Clinica e Sperimentale oltre a possedere competenze specifiche in Endocrinologia ed Eco-
dopplermetria cerebrale neonatale. Un uomo di scienza dunque. Ma non solo, perché, figura
realmente poliedrica ed eclettica, Marziani è anche, da tempo, ricercatore in ambito esoterico,
filosofico e storico. Diverse le sue opere dedicate al templarismo, un lavoro che lo ha portato a
entrare a far parte dell’Ordine del Tempio del Principato di Monaco. Con questo corposo
curriculum, il Marziani è autore, per l’appunto di un saggio del 2018, edito da Bastogi, che ha
riscosso un discreto successo, successo che, peraltro, ne ha favorito, nel corso di quest’anno, una
ripubblicazione anche in lingua inglese. “Eggregore. Il pensiero che diventa realtà”, è l’intrigante
titolo del libro. Già, ma che cos’è un eggregora esattamente? A spiegarlo è lo stesso autore. “Il
termine eggregore, eggregora, forma-pensiero, è una parola che nel vocabolario di lingua italiana
non esiste: essa deriva specificatamente dal greco antico ἐγρήγορος il cui significato originario
sta per ‘guardiano’. Tale termine assume connotazioni diverse a seconda dell’ambito in cui viene
considerato: nell’occultismo, ad esempio, essa sta ad indicare una entità priva di corpo fisico e
quindi di materia, che viene generata da uno o più soggetti, la quale risulta poi in grado di
influenzare in modo più o meno accentuato i loro stessi pensieri, attitudini, modi di agire.
Quando essa, l’eggregora, viene generata mediante particolari metodi di meditazione e/o rituali
allora viene definita più specificatamente con il termine di eggregora o eggregore; quando invece
tale eggregora viene generata, determinata, in modo inconsapevole, involontario e soprattutto da
pensieri ossessivi, allora viene definita in modo più specifico come forma-pensiero: in questo
secondo caso ci si trova ad operare soprattutto in ambito esoterico e la componente negativa di
tali forme pensiero assume una chiara connotazione negativa per il soggetto tanto da diventare un
parassita dello stesso soggetto che l’ha generata sottraendogli quindi, energia vitale.
L’equivalente latino di tale termine può essere associato alla parola egregius, che significa
‘notevole’, ‘illustre’, ‘eccezionale’; questa seconda derivazione è molto importante da
sottolineare per i motivi che verranno specificati successivamente; basti solo pensare al fatto che
dalla terminologia greca deriva il termine di ‘grigori’ ovvero quegli angeli o demoni che, caduti
sulla terra, generarono accoppiandosi con le donne terrestri, quella razza di giganti chiamati
Nephilim: i giganti, esseri straordinari, eccezionali, notevoli. Ecco, quindi, come l’associazione
della terminologia greco-latina a mio avviso abbia generato il suddetto termine di egregore
(egregius – grigori). Concettualmente ci si rifà quindi a qualcosa di eccezionale, soprannaturale,
mitologico e mitico, sovraumano”.

Ma come possono dunque le eggregore influenzare la quotidianità degli esseri umani?

“Il concetto di eggregora come influenzatrice sulla nostra quotidianità, in modo positivo e
negativo – prosegue Marziani – è argomento complesso e di difficile trattazione senza una
adeguata preparazione meditativa e da certi punti di vista spirituale (spiritualità in senso ampio e
non sicuramente in senso restrittivo di tipo religioso). Possiamo, per esemplificare in modo
esagerato dire che la creazione più o meno volontaria di una eggregora risponde, o per meglio
dire corrisponde in generale, ad una esigenza di tipo superiore ove come in uno specchio, viene
riconosciuta la reale necessità di questa o quella specifica richiesta dal singolo; tuttavia tale
interpretazione potrebbe apparire troppo semplicistica e comunque confinata in un ambito
strettamente positivista giacché se così sempre fosse non esisterebbero le eggregore negative
relative ad una realizzazione negativa della realtà. Ciò che voglio significare è che la creazione di
una eggregora, avvenendo da parte di un soggetto (eggregora singola) rispecchia
energeticamente il soggetto stesso ovvero la sua natura ed essenza. Vien da sé, pertanto, che essa
avrà connotazione negativa o positiva in base al soggetto stesso che la produce; se la richiesta
risponde ad una reale necessità del soggetto richiedente, essa si avvererà a patto che non vi sia
una eccessiva forzatura nella richiesta stessa e soprattutto che non vi sia una eccessiva materialità
nel beneficio che si vuole ottenere. In altre parole, non mi basta semplicemente pensare di
desiderare che si materializzi qualche milione di euro per ottenerlo! Il tutto deve corrispondere a
quanto il soggetto richiedente è spiritualmente in grado di gestire e soprattutto a quanto
realmente ha bisogno! La predisposizione individuale è fondamentale per il corretto indirizzo
dell’eggregora: un soggetto negativo non produrrà altro che negatività; a quel punto entra in
gioco poi anche il ‘bersaglio’ ovvero la capacità energetica di ciascun individuo di sapersi
schermare tale per cui la realizzazione di una eggregora dipende non solo da chi la produce ma
anche da chi la riceve”. A proposito della facoltà di un’eggregora di influenzare la realtà, spiega
Marziani, “il pensiero è ciò che determina l’eggregore, per cui in base alle caratteristiche
dell’eggregore stessa, essa può avere maggiore o minore forza e pertanto modificare la realtà. Si
badi bene che con il termine modifica della realtà non si intende unicamente una modifica della
materia (pur possibile) ma una modifica degli eventi che portano ad un determinato risultato
materiale”! Dunque, tornando al Coronavirus, è possibile definirlo un’eggregora? “Il virus –
sostiene Marziani – di per sé non è una eggregora negativa, ma lo diventa nel momento in cui
tutto quanto vi sta intorno e gira intorno adesso, è volto ad amplificarne l’effetto distruttivo. In
altri termini esso costituisce il substrato, le fondamenta, per costruire quell’edificio eggregorico
altamente distruttivo non solo a livello collettivo ma anche a livello individuale; il convincersi di
essere vulnerabili e sensibili porta ad assumere tutto un atteggiamento comportamentale (paura,
stress, ansia, frustrazione, cambio attività quotidiana ecc.:) che di fatto minano il sistema
immunitario e predispongono maggiormente alla vulnerabilità (esempi di suicidi nel mondo). [7]

Da questa importante riflessione di Puglisi, capiamo che, come Zagamiani, oggi più che mai,
dobbiamo unirci-Per manifestare così un eggregora che possa salvare l’Italia e il mondo da
queste eggregore negative e malsane. Perché, nel frattempo, la nostra Italia, per volere di Papa
Francesco e dei suoi Gesuiti, procede a spron battuto verso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo
Sostenibile. Che Dio vi benedica e vi protegga.

FIG. 1 – Tavola di tracciamento per il 3° grado della Massoneria (Maestro Massone) crea-to da
Lady Frieda Harris (1877-1962), artista e illustratrice, nota per aver disegnato I tarocchi di
Aleister Crowley

FIG. 2 – Lapide commemorativa delle vittime della strage di Piazza Fontana, apposta nel decimo
anniversario della strage

FIG. 3 – Papus, al secolo Gerard Encausse grande divulgatore dell’occultismo e fondatore del
moderno Ordine Martinista, una delle emanazioni più importanti del network degli Illuminati
Occidentali

CAPITOLO 1

ALLA RICERCA DELL’ENTRATA…


SIAMO DEI CAVERNICOLI
L’episodio maggiormente noto del Nuovo Testamento che coinvolge Tommaso è quello
contenuto in Giovanni 20,24-29 e noto come “l’incredulità di Tommaso” dopo la resurrezione.
Tommaso, che dubitava della resurrezione di Gesù, incontra tuttavia il Signore risorto (o forse
mai morto del tutto…) e, rivolgendosi a lui, Gesù disse: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie
mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”
Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio”! Gesù, a questo punto, rispose: “Perché mi hai
veduto, hai creduto: beati coloro che non videro e tuttavia credettero!”. Ecco voi siete un po’
come San Tommaso; avete voluto seguirmi nelle mie avventure in giro per il mondo così da
toccare quasi con mano certe scomode rivelazioni sulla mia persona, sugli Illuminati e i loro
network segreti, e molte altre verità negate a voi dai potenti di questa terra, ma proposte con
doveroso senso di sacrificio dall’autore. E questo dopo anni di ingiustizie e prevaricazioni subite
proprio per via di questa scelta, fatta nell’ormai lontano giugno del 2006, e ancora prima
nell’aprile del 1993, quando decisi di intraprendere questo antico percorso iniziatico, cosciente di
quello che poteva accadermi se fossi entrato nella “tana” del “Bianconiglio” degli Illuminati del
Nuovo Ordine Mondiale del principe Giovanni Alliata di Montereale.

Apro allora il volume 3 meditando sui due interlocutori, Socrate e Glaucone, e il famoso “Mito
della Caverna” di Platone che mio padre il Dott. Elio Zagami (1939 - 2010), nel saggio dal titolo
l’Esperienza[8], descrisse innanzitutto come una sorta di catabasi e il prodotto ultimo della
mancanza di coraggio degli esseri umani, gli eterni “cavernicoli”. Mio padre spiega che la
celebre metafora è la sua descrizione, sono:

forse tra le più belle pagine mai scritte, indubbiamente tra le più citate pur se non altrettanto
capite. Si tratta di una “catabasi” e di una successiva “ascesa” mentali, con riferimenti precisi ai
vari gradi iniziatici.

Sul mito della Caverna che si adatta più che mai all’Italia di oggi mi permetterò di fare quindi
con l’aiuto paterno, soltanto una cauta analisi e una descrizione, anche in relazione ai riti
iniziatici del suo tempo, che fanno da sempre parte della Tradizione Iniziatica Occidentale. E in
questo modo spero di aiutarvi a capire il perché della sua importanza, anche per l’uomo
cosiddetto “moderno”. Secondo mio padre sembrerebbe che Platone, per il fatto stesso di aver
codificato e creato questo mito e averlo messo per iscritto fu incolpato dai pitagorici siciliani, di
avere rivelato troppo. Si trattava quindi di una sorta di “Mafia” ante litteram del saper, che, come
al solito, non amava troppo chi mostrava all’esterno i segreti riguardanti il controllo della Matrix,
la matrice divina che ci circonda… E in questo contesto vale la pena ricordare che Socrate,
maestro di Platone, fu punito e accusato dai suoi avversari di aver suscitato una contestazione
giovanile. Fatto grave per la Grecia di allora, che tuttavia Platone suo discepolo, comunque negò.
Ma tuttavia siamo alle solite, ci vogliono sempre e comunque prigionieri del sistema, e la verità
fa paura ai mafiosi di allora come a quelli di oggi. Quelli alla Sergio Mattarella che purtroppo
governano l’Italia grazie alla sua “Repubblica delle banane”. Ecco che in questo contesto vorrei
ricordare che il grande Socrate venne condannato a morire mediante l’assunzione di cicuta, non
ce lo dimentichiamo, divenendo così un “suicidato”. Speriamo non facciano lo stesso con
l’autore di questo libro, ma in questo caso sarei almeno riuscito a donarvi con i miei libri, una
mappatura dettagliata della caverna. Mio padre scrisse su questa catabasi, le seguenti parole
piene di saggezza:

Si tratta comunque di una catabasi logica che ci fa scendere di Livello per poi riportarci
nuovamente su, al Livello “ordinario” ma vissuto “questa volta” in modo straordinario. È una
discesa agli Inferi, che fu già di Ulisse, di Enea, di Gesù, e di Dante, per incontrare i mille e mille
volti possibili del nostro io. È il cuore della trasmissione esoterica platonica, il Luogo delle Idee,
il Punto mentale di continuo riferimento della nostra civiltà. È tempo quindi di reinterpretare il
mito della Caverna in chiave moderna perché sia reso accessibile a tutti. [Aggiungendo poi la
seguente descrizione sui suoi protagonisti definiti giustamente “specialisti del buio”] Dentro una
dimora sotterranea a forma di caverna, pensa di vedere degli uomini che vi siano fin da fanciulli,
incatenati gambe e collo, sì da dover restare fermi e da potere vedere soltanto in avanti, incapaci,
a causa della catena, di volgere attorno il capo.” Incapaci di vedere ad altri Livelli. L’uomo,
schiavizzato, guarda soltanto avanti. Ma avanti non c’è nulla (soltanto ombre). Non ci sarà mai
un sole in fondo a una caverna! Siamo diventati specialisti del buio. E adesso vogliamo andare
sugli altri pianeti, sistemi, galassie come se potessimo così spostarci di un solo palmo rispetto a
noi stessi. Vogliamo entrare nel sole con tutto il corpo fisico chimico per sconfiggere la Natura,
confondendo gli spettri con la realtà. Siamo novelli Icari. Alta e lontano brilli alle loro spalle la
luce di un fuoco e tra il fuoco e i prigionieri corra rialzata una strada. Lungo questa pensa di
vedere costruito un muricciolo, come quegli schermi che i burattinai pongono davanti alle
persone per mostrare al di sopra di essi i burattini.

E chi sono i burattinai di questa realtà cavernicola? Questa è la domanda che posi anch’io fin
dalla mia adolescenza a mio padre, che usando la metafora platonica scrisse nel suo saggio:

… l’uomo schiavizzato, legato, prigioniero in fondo alla caverna, siamo noi o la maggior parte di
noi. Così alla domanda “Ma chi sono questi burattinai?” Glaucone rispose” Vedo”. Ascoltare a
quei tempi significava udire e perciò vedere. Immagina di vedere uomini che portano lungo il
muricciolo oggetti di ogni sorta sporgenti dal margine, e statue e altre figure di pietra e di legno,
in qualunque modo lavorate; e, come è naturale, alcuni portatori parlano, altri tacciono.” Platone
ci ha descritto nel mito della Caverna il potere e gli uomini del potere, coloro che ci stordiscono
continuamente con i simulacri delle cose da loro stessi create (= ideologie). Alcuni di questi
uomini parlano, altri invece tacciono. Sono coloro che guidano o comandano l’umanità (legata in
fondo alla caverna, noi insomma) a cui fanno intravedere “in proiezione” cose false, costruite,
proponendole come l’unica realtà possibile. Anche il sole (= fuoco) è costruito da loro. Cugini
forse di Prometeo, sono quel tanto più vicini a Dio da poter credere di sapere che Dio non esiste.
Il mondo, manovrato dalle loro mani, dà ad essi la vertigine e perciò si credono l’Iddio di questo
mondo. Ma non è così ed Elio dice: sono soltanto un anello dell’infinita catena della
manifestazione visibile. “Alcuni parlano” e scrivono e ci bombardano in tanti modi, con le loro
parole (politici, religiosi, profeti, psicologi, critici…). Altri invece preferiscono gestire il potere
in silenzio, non dicendo mai nulla (industriali, “esoteristi”, “massoni”, cortigiane, amici e amiche
di tutti costoro…).

Anche nel film Matrix del 1999, scritto e diretto dai fratelli Wachowski troviamo una descrizione
niente male della caverna platonica. Un film a dir poco illuminante dal mio punto di vista quello
dei Wachowski, che ho sempre ritenuto di grande importanza nel processo iniziatico e religioso
delle masse in questo momento cruciale per l’umanità. Esso ruota infatti intorno all’opposizione
tra mondo vero e mondo fittizio, spacciato per vero, tra verità e menzogna, tra verità e apparenza,
un dualismo centrale in tutta la filosofia occidentale fino a Nietzsche. La verità è altra rispetto a
quella che ci appare, un bel gioco di vuote fantasmagorie, per ingannarci e tenerci sottomessi in
catene. Il film in questione potrebbe quindi in parte essere fatto valere come una
rappresentazione del pensiero di Platone. E per questo che per alcuni blogger in rete, il film
Matrix sembra riscrivere il mito della caverna di Platone. [9] Certo con un’interpretazione nuova
e tecnologica che risulta avvincente perfino alle masse. Essi scrivono:

Se uno schiavo riuscisse a scappare, dice Platone, inizialmente sarebbe accecato dalla luce del
sole, ma poi finalmente riuscirebbe a vedere chiaramente la verità di cui le ombre sono solo una
pallida copia. Se poi volesse tornare nella caverna per rivelare agli altri schiavi la verità, non
sarebbe creduto ed anzi verrebbe ucciso. [10] E anche in questo frangente non siate confusi
perché Neo, il protagonista del film in qualche modo rappresenta l’uomo–filosofo, che riesce a
uscire dalla caverna (Matrix) e a vedere finalmente la realtà vera. All’inizio egli è abbagliato
dalla luce, ma, una volta abituatosi e riconosciuta la verità, torna nella caverna, in Matrix, per
liberare gli altri uomini. [11]

Per questo aver preso la pillola rossa descritta in Matrix significa raggiungere l’Esperienza con la
E maiuscola! E qualcuno dopo essere giunto alla lettura di questo mio libro si chiederà
giustamente come fece Glaucone: “Ma, a che serve l’Esperienza?” Perché in realtà questa
maggiore consapevolezza del Sé non ti facilita sempre la vita come ebbe spesso a dire mio padre,
semmai te la rende più difficile, e a volte può addirittura provocare la morte se non si è più che
cauti nel procedere verso quello che Carl Gustav Jung (1875-1961) descrisse con il processo di
individuazione. E tra noi chi se non il solo Gesù nostro Signore, si è preso la briga di sciogliere
davvero queste catene dell’umana esistenza per condurre alla verità quei poveri prigionieri della
caverna ideale di Platonica memoria. Perché diciamocelo per l’uomo comune i rischi che
includono la possibilità di essere, torturati, perseguitati e uccisi, sono davvero troppi. In fondo
siamo controllati da sempre da questi Dei della schiavitù, come li chiamò l’entità che trasmise al
satanista inglese Aleister Crowley il suo Libro della Legge nel 1904. E vi garantisco che se
questi infami del Vaticano o della Massomafia potessero avermi tra le mani, come responsabile
di un possibile ammutinamento dei “cavernicoli” italiani., vi garantisco, che costoro mi
ucciderebbero all’istante. E da quando scrissi queste parole per la prima edizione di questo libro,
il nemico ha tentato di uccidermi almeno una volta durante e dopo il periodo dell’insurrezione
dei cosiddetti “Forconi”. Confermando così appieno la mia ipotesi. Avvenne a una strana cena da
un gruppo di attivisti di Latina a cui partecipò un poliziotto appartenente a gruppo Neotemplare
vicino al Vaticano, un certo Tony Riggi, che trovai poi in cucina a smanettare in maniera molto
sospetta sul mangiare prima di cena. Fui quindi avvelenato da un opportunista. Riggi che fa
tuttora il cantante a tempo perso, oltre che il sindacalista nella polizia di Stato, aveva infatti fatto
domanda di entrare nei servizi segreti italiani pochi mesi prima. Quella notte stessa mia madre
ricevette una chiamata da una persona che si identificava come membro della DIGOS, dicendogli
che io ero stato avvelenato e che avevano già pronto un letto nell’istituto di salute mentale allora
presente presso l’Ospedale di Subiaco. La verità fa quindi paura al sistema Italia cari Zagamiani,
e non tutti gli uomini hanno il coraggio di affrontare il rischio che essa comporta, la costanza,
l’interesse di accettarla, e chi invece la proclama, rischia di fare spesso una brutta fine o di essere
almeno perseguitato per questa sua scelta radicale. Proprio come è successo anche all’autore di
questo libro, che ha subito il tradimento di persone fidate a lui vicine, anzi vicinissime, come gli
stessi membri del mio ordine, o della mia famiglia, che alla fine mi hanno venduto al nemico
senza alcuna pietà. Ritrovandomi di punto in bianco nell’isolamento di un carcere, o di un
istituto per malattie mentali, senza sapere perché o per come. Il tutto risulta in una sensazione
terribile, soprattutto se a farlo sono i tuoi discepoli, o magari la tua ex moglie o i tuoi familiari,
che non solo amavi ma di cui ti fidavi ciecamente. Ciò è successo anche al mitico Conte di
Cagliostro alias di Giuseppe Balsamo, dato in pasto al Vaticano dalla sua stessa moglie, a sua
volta convinta dal suo amante. Perché quando combattete a spada tratta il sistema, esisterà
sempre un personaggio come Cypher, “il traditore”, il Giuda del film “Matrix”, che svela i piani
alle intelligenze artificiali e rappresenta questa umanità pigra, timorosa, legata alle proprie
certezze, che preferisce restare nell’ignoranza, piuttosto che conoscere verità che possano invece
stravolgere radicalmente la propria vita, questo è il succo del discorso di Cypher il tipico
perbenista addormentato.

Una società quindi in cui chi osa mettersi contro il sistema per portare gli uomini a ribellarsi alla
loro schiavitù millenaria come fece Socrate, viene regolarmente tradito e di solito assassinato. E
questo non accadde solo a Socrate, a cui Platone ovviamente si riferiva nel mito della Caverna,
ma pensiamo anche al Maestro dei Maestri, il già citato Gesù e a tanti altri: da Giovanna d’Arco,
a Giordano Bruno… e prima di loro Severino Boezio, incarcerato a Pavia nel settembre 524 con
l’accusa di praticare arti magiche, Raimondo Lullo, di cui si tramanda che venne lapidato dalla
folla, il sopra citato Cagliostro, mago della tradizione Massonica, morto in isolamento nel
Castello di San Leo; per limitarci soltanto ad alcuni dei veri Illuminati definiti da mio padre Elio
“i mentali”. Personaggi che combatterono la caverna e per questo vengono perseguitati,
sbeffeggiati, insultati ed alla fine anche barbaramente trucidati dagli “astuti”, gli “Illuminati”
dell’élite, semplicemente per aver rivelato la verità sul pianeta prigione che ci circonda.

Qui però ci si pone un nuovo dubbio, scrive ancora mio padre nel suo saggio:

Chi li uccise mai se i prigionieri, per il fatto di essere legati, non potevano? Avrebbero dovuto
averli tra le mani ma qualcuno ce li doveva pur spingere!” Infatti, non è la folla che decide di
Gesù ma i capipopolo, e costoro erano stati istruiti da “qualcun altro”.

E quel “qualcun altro” che volle la morte del Gesù rivoluzionario. Ebbene erano proprio quei
manipolatori occulti provenienti dal lato oscuro degli Illuminati, gli schiavisti dell’élite occulta
che ancora oggi dominano incontrastati il mondo dei pecoroni ignoranti come ai tempi di Gesù,
quelli che riuscirono a far dire al popolo becero e pecorone:

Togli via costui e liberaci Barabba. Crocifiggilo! Crocifiggilo!”

(Luca, 23:18, 20-21).

Elio poi aggiunge che:

Socrate a sua volta, inventore della logica, venne condannato anche lui da un verdetto
assolutamente illogico, emesso da uomini che agirono in nome delle “ombre” della Giustizia,
anzi “delle copie che danno luogo a queste ombre”.

LA VERA MAESTRIA E IL RITORNO DEL MAESTRO DEI MAESTRI

Siamo quindi schiavi di un riflesso del riflesso, ovvero di un mondo di apparenze spurie che
emette verdetti illogici, che servono solo a opprimere e a tenere a bada il gregge. Per questo
riuscire a vedere l’idea del bene nel mondo pieno di ombre che ci circonda oggi è estremamente
raro anche se non impossibile. E poi c’è il discorso della cosiddetta “Entrata” in quella che mio
padre amava definire “l’Esperienza”, che dipende da svariati e impalpabili fattori che a un certo
punto della nostra vita ci rendono pronti, se lo vogliamo, a ricevere gli insegnamenti di un
eventuale Maestro. E allora ecco che un mentale, un maestro esterno, un vero illuminato ce lo
attiva dentro di noi questo “Maestro” interno. Perché ricordate non esistono in fondo dei
“Maestri” al di fuori di noi ma solo dentro di noi, e una volta attivato “il Maestro” in noi, si
prende subito coscienza dell’esistenza di quello che mio padre chiamava “Mondo Due” ovvero la
Matrix.

Ed allora spero che questo libro vi porti al raggiungimento della MAESTRIA, così da lasciarvi
nelle mani del Maestro che è in voi e che spero emergerà dopo questa lettura in maniera sempre
più evidente e netta rispetto al passato, così da portarvi (se il fato vorrà), alla consapevolezza di
essere davvero morti e rinati nel sapere e nella conoscenza della verità, riuscendo in qualche
modo ad abbattere il vostro guardiano occulto al vostro interno così come al vostro esterno per
liberarvi da un sistema

Questo è lo scopo ultimo dell’insegnamento Zagamiano, se davvero interpretato nella maniera


più corretta e onesta. Eccoci quindi risorti cari Zagamiani, proprio come accade nell’iniziazione a
Maestro Massone originariamente ispirata dalla iniziazione Osirica. Quel terzo grado della
iniziazione Egizia, che si chiamava Porta della Morte, a cui furono iniziati anche gli allievi della
scuola pitagorica, fondata da Pitagora a Crotone intorno al 530 a.C. In questo tipo di iniziazione
ai misteri troviamo la bara di Osiride, del cui sangue l’assassino portava simbolicamente ancora
addosso le tracce, e l’iniziato veniva posto al centro della sala dei Morti, dove avveniva una parte
della cerimonia; e in questa rappresentazione ovviamente allegorica, ma drammatica per il
candidato, si chiedeva a lui se aveva preso parte all’assassinio di Osiride, e dopo altre prove
malgrado i suoi dinieghi egli era colpito, o gli si imponeva la sensazione di essere colpito con un
colpo di ascia alla testa. L’iniziato era poi rovesciato ancora in balia di questa simulazione e
avvolto con delle bende come le mummie; si gemeva attorno a lui; balenavano lampi e si
creavano rumori e frastuoni intorno a lui per alienarlo e spaventarlo. Poi il supposto morto,
avvolto di fuoco, veniva improvvisamente reso alla vita, proprio come accade al futuro Maestro
Massone nella cerimonia del terzo grado che si trova così finalmente ad aver ottenuto la Maestria
e con essa la consapevolezza della matrice illusoria che lo circondava da sempre, ma che non
aveva mai percepito, perché come si dice a Roma: “aveva il prosciutto sugli occhi”. Una
cerimonia, quella egizia come quella Massonica del Terzo grado, detta non a caso Cerimonia di
Elevazione alla Maestria… bisogna tutto sommato elevarsi per uscire dalla Caverna e resuscitare
a vita nuova, non vi pare? E allora perché lasciare alla Massoneria o alle scuole misteriche più o
meno antiche, e prevalentemente di matrice pitagorica (almeno in Occidente), l’esclusività di
questa elevazione, questa realizzazione essenziale del nostro essere che ci porterebbe, se venisse
capita fino in fondo, non solo a una possibile illuminazione, ma a una Nuova Umanità?
Purtroppo, la Massoneria di oggi non arriva a questo perché ormai schiava di questa prigione
robotica. Il Massone contemporaneo è sprofondato nel materialismo arrivando a disprezzare la
raffinatezza dell’anima. L’anima stessa per questi bifolchi diventa oggetto di dubbio e disprezzo
ed in questo contesto che le gerarchie spirituali luciferine stanno imponendo il loro caos. Un
piano che dovrebbe portarci verso il Nuovo Ordine Mondiale passando da disordini caos e anche
grande guerra. Ordo ab Chao (“L’ordine si ottiene creando il caos”) è esattamente il piano degli
architetti del nuovo ordine mondiale e il motto che campeggia sullo stemma del Rito Scozzese
Antico e Accettato. (R.S.A.A.).

La Massoneria speculativa di oggi si divide in Massoneria Azzurra o Blu - quella legata


all’Ordine e ai suoi primi tre gradi, il cui colore simbolico ci riporta di fatto alla pillola blu
offerta da Morpheus a Neo nel film Matrix per rimanere nella “beata ignoranza” del Massone
medio - e il successivo Rito Massonico, che nella sua prima fase di perfezionamento nel dal 4°
grado in poi è nota come Massoneria Rossa (vedi i primi gradi del R.S.A.A.) e la famosa pillola
rossa, che porta o almeno dovrebbe portare i Frammassoni a “scoprire quant’è profonda la tana
del Bianconiglio”, proprio come fa Neo che sceglie la pillola rossa. Avete ormai capito che
l’autore di questo libro originariamente creato nel mio studio di famiglia ad Anticoli Corrado, vi
sta di fatto trasmettendo oltre alle informazioni contenute in esso, che vi renderanno partecipi
delle verità più indicibili sugli Illuminati e i Gesuiti, anche un assaggio della più antica e segreta
delle iniziazioni misteriche. Sta poi a voi approfondire la conoscenza di questo nuovo mondo per
liberarvi dai suoi condizionamenti una volta raggiunta la consapevolezza.

Ricordo inoltre che l’asso di potere giudeo-cristiano degli Illuminati del Sistema Iniziatico
Occidentale, che, come sappiamo, ha creato la Massoneria speculativa, e ha preparato nel corso
degli ultimi secoli l’avvento del Messia, ha anche preparato però l’avvento del suo avversario
l’Anticristo. Ed entrambi queste figure si manifesteranno appieno di fronte a noi nei prossimi
anni, nonostante quello che vi racconterà la Chiesa cattolica ormai in mano a atei e preteristi
pronti a sabotare il ritorno di Nostro Signore Gesù. Ricordatevi che il sistema preterista che ho
appena menzionato è quello secondo il quale le profezie relative alla seconda venuta di Cristo si
sarebbero già adempiute nel primo secolo d.C. Esso fu creato proprio dai Gesuiti per nascondere
la verità e sabotare il ritorno del Messia. Storicamente, preteristi e non-preteristi sono
generalmente d’accordo infatti sul fatto che questa interpretazione della Bibbia che dichiara che
gli eventi enunciati riguardo alla venuta del Messia sul Libro di Daniele, e quelli descritti
nell’Apocalisse di Giovanni, sarebbero accaduti tra il VII secolo avanti Cristo e il primo secolo
dopo Cristo, nacquero con il solito Gesuita di turno, in questo caso Luis de Alcasar (1554-1613),
che scrisse la prima sistematica esposizione preterista nel libro Vestigatio arcani sensus in
Apocalypsi pubblicato nel 1614, durante la Controriforma. Ed è per questo motivo che una
grossa fetta di credenti cristiani crede oggi che la seconda venuta di Gesù Cristo sia già avvenuta,
creando così una frattura ideologica molto forte tra l’ortodossia della religione e i gruppi che la
pensano diversamente, specialmente nella Chiesa cattolica ormai quasi totalmente in mano alla
Compagnia di Gesù e al suo approccio preterista. Perché ricordatevi che l’approccio
convenzionale nel cristianesimo, quello che io stesso supporto, afferma che Gesù Cristo deve
ancora tornare sulla Terra dopo la sua ascensione al cielo.
LA CAVERNA TECNOLOGICA
E voi vi chiederete come lo vedono questo mito della caverna di Platone i Massoni di oggi? Beh,
ci sono quelli della Gran Loggia d’Italia del Rito Simbolico (si quello dove bazzica Cecchi
Paone…), che gli dedicarono qualche anno fa nel 2001 un’ottima “Tavola di Loggia” dal titolo
“DALLA CAVERNA PLATONICA AL MONDO COME CAVERNA TECNOLOGICA”. Una
“Tavola di Loggia”, per i non Massoni è una sorta di breve saggio preparato dal Massone e poi
presentato ai Fratelli della sua Loggia, che serve per mostrare innanzitutto le proprie abilità
intellettuali, e dimostrare poi la propria preparazione, aiutando in questo processo la Loggia nel
processo di illuminazione e consapevolezza. In questo caso Mimmo Madeo del Collegio Sybaris
scrive:

Ciò che viene ricordato come il “Mito della caverna”, di Platone, può meglio considerarsi come
un’allegoria, in quanto il significato letterale dello scritto platonico adombra una interpretazione
che spazia dal concetto di “bene” al concetto di “conoscenza”, cioè, in ultima analisi, al concetto
di “VERITÀ”. In quest’allegoria l’uomo è rappresentato come rinchiuso, fin dalla sua nascita, in
una caverna; è incatenato e con la testa anch’essa incatenata in modo che egli non possa
muoverla o girarla, ed è obbligato, quindi, a fissare sempre il fondo della caverna stessa. Ora,
non molto lontano dall’imbocco dello speco, fuori, è acceso un gran fuoco: tutto ciò che passa tra
il fuoco e l’apertura dell’antro, proietta la sua ombra sulla parete di fondo dello stesso. Queste
ombre sono proiettate sono giudicate dall’uomo incatenato, come LA REALTÀ, infatti la sua
esperienza sensibile è fatta, fin dalla sua nascita, solo dalle ombre. Ora l’uomo, tutto ad un tratto,
viene liberato e condotto all’esterno e, perciò, può guardare le cose reali di cui, prima, vedeva
solo le ombre. Ma quest’uomo è molto confuso, e, all’inizio, giudica più vere le cose che vedeva
prima, cioè le ombre. Posando il suo sguardo sulla luce del sole, non essendo abituato, la luce lo
abbaglia e, perciò, rivolge lo sguardo verso gli oggetti terreni, ma, per distinguerli, deve fare un
grande sforzo di adattamento, deve abituarsi, con gradualità alla visione pacata delle cose.

- Prima osserverà le ombre;

- poi le immagini degli uomini e degli oggetti riflessi nell’acqua;

- poi gli oggetti stessi;

- potrà, poi, volgere lo sguardo, di notte, alle stelle e alla luna;

- infine, potrà guardare il sole… Solo a questo punto, l’uomo potrà affermare che è il sole a
riprodurre gli anni e le stagioni. E quest’uomo, ricordandosi della sua prima dimora, la caverna,
si sentirà felice e proverà pietà per i suoi simili rimasti ancora nella caverna e, se per ipotesi, egli
tornasse nella caverna e discutesse delle ombre con gli altri uomini ancora incatenati, egli
sarebbe deriso per la sua interpretazione delle ombre.

Fin qui l’allegoria della caverna, mito antichissimo, ma in cui si può leggere, appunto
allegoricamente, tutta la vicenda umana personale e dell’umanità ed anche la vicenda massonica
personale e quella collettiva dell’istituzione. In esso, Platone vuole rappresentare la storia
dell’uomo che si libera dalla schiavitù del buio e dell’ignoranza. L’uomo ha, in una prima fase,
una conoscenza soltanto sensibile, una conoscenza, cioè, che deriva solo dalle informazioni che
pervengono dai sensi. Quando, invece, nella mente umana si sviluppa un processo di
speculazione, l’uomo è fortemente condizionato dalle sue ombre che sono l’esperienza umana.
Solo nella fase successiva, riesce a contemplare le idee ed infine ne può contemplare la più alta e
sublime, il sole, che rappresenta il sia “Bene”, cioè quello che è il fine dell’azione morale, che la
“Verità”. Vi sono tanti modi di interpretare il concetto di “VERITÀ”: gli scettici negano che essa
si possa conoscere; i fenomenisti affermano che possiamo conoscere solo i fenomeni con cui essa
si manifesta; Vico afferma che si può conoscere solo ciò che si fa, quindi solo Dio può conoscere
l’essenza del mondo e dell’uomo perché è lui che l’ha creato; nel Medioevo si sosteneva
l’esistenza di una verità legata alla fede spesso in contrapposizione alla verità, sullo stesso
argomento, legata alla ragione. Ma noi, nel proseguire nell’esposizione, prenderemo in
considerazione solo due interpretazioni sull’argomento:
PRIMA INTERPRETAZIONE
La verità è considerata come proprietà dell’Essere: Es. Dio è eterno; e questa verità è eterna,
immutabile. Ed è una verità che continua ad essere vera anche se nessuno la conosce. È una
verità oggettiva che resta tale al di là di ciò che ne percepiscono i nostri sensi. Questa conoscenza
della verità, la chiameremo, in seguito, nel nostro discorso, conoscenza dell’Assoluto. E questa
interpretazione, riandando ai ricordi del liceo, la chiamavamo INTERPRETAZIONE
ONTOLOGICA.
SECONDA INTERPRETAZIONE
Un secondo aspetto è dato dalla interpretazione di una verità che ci consente di conoscere le cose
come esse sono, con un adeguamento della nostra mente ad essa. È un senso soggettivo che
esprime la NOSTRA VERITÀ poiché così ce la fanno vedere i nostri sensi e la nostra esperienza.
E questo è un fatto sempre relativo poiché legato alla nostra particolare interpretazione. Questa
interpretazione la chiamavamo, sempre al liceo, gnoseologica. Oggi, noi viviamo in un mondo di
ombre e, spesso, siamo propensi a considerare “Verità” le nostre ombre ed a fare delle stesse il
metro di paragone per esprimere giudizi e determinare comportamenti. E l’iniziazione massonica
ci apre una strada, non l’unica, per uscire dalla nostra caverna e abbandonare le nostre ombre
morendo a quelli che sono i nostri dogmi, a ciò che sembrano, per noi, certezze acquisite, per
raggiungere ciò che l’uomo fin dalle sue origini ha sempre cercato, e cioè la Verità. Detto questo
quale verità cerchiamo? Noi cerchiamo una risposta ai grandi interrogativi che hanno sempre
assillato l’uomo: “Chi sono, da dove vengo, dove vado, il perché della vita, della morte, della
sofferenza”. Dall’altra parte, cerchiamo una risposta agli interrogativi che ci poniamo sulla
conoscenza dell’Assoluto. Ma dare una risposta a questo secondo interrogativo vorrà dire
giungere alla conoscenza dell’Assoluto, dell’essenza della vita, dell’essenza dell’uomo,
dell’essenza di Dio. Ma, per noi, questa conoscenza è irraggiungibile nel corso dell’esistenza di
quella scintilla pitagorica che è l’esistenza dell’uomo. La conoscenza dell’Assoluto è, forse, il
fine ultimo dell’umanità. Sembra quasi una contraddizione: la massoneria è una via per la ricerca
della Verità, tutta la verità, anche quella Assoluta, ma, come diceva il fratello filosofo Lessing:
“Se io dovessi incontrare la Verità, non la vorrei riconoscere”. Infatti, dove sarebbe più lo sforzo
di ricerca che contraddistingue l’essenza dell’uomo? Saremmo, angeli, dei, non più uomini. Ma
quale verità allora ricercare? Si tratta di cercare non lontano da noi; Sant’Agostino diceva che “in
interiore homine habitat veritas”, cioè la Verità si trova nel nostro cuore. Non dobbiamo
ricercarla chissà, ma in noi stessi, prendendo, ad esempio, coscienza della nostra umanità, con
tutte le sue grandezze e tutte le sue debolezze, prendendo coscienza che la grandezza dell’uomo
sta proprio nel pensiero e nella ricerca: un uomo debole ed oppresso da tutti gli eventi fisici e
naturali, ma un uomo grande per il suo pensiero libero. Vi sono, poi, altre verità conoscibili: i
principi cosiddetti naturali ed i principi che affermano che l’uomo nasce libero, uguale e fratello.
E, come ultima proposizione, non possiamo dimenticare che, del resto, Pascal, facendo pendant
all’affermazione ricordata di Sant’Agostino, affermava, nei suoi pensieri, che: “noi conosciamo
la verità non soltanto con la ragione, ma anche col cuore. In questo ultimo modo conosciamo,
afferma, i principi primi e, pur non potendoli provare con la ragione, sappiamo di non sognare.
La nostra impotenza prova soltanto la debolezza della nostra ragione, ma non l’incertezza di tutte
le nostre conoscenze”. È un modo, questo, per poter allontanare qualche ombra non solo dalla
limitata conoscenza che abbiamo dell’Assoluto, ma anche togliere qualche ombra dalla
conoscenza del nostro mondo sensibile: il mondo così come noi lo vediamo è l’insieme di ombre
che scorrono; e la relatività della nostra conoscenza ci fa considerare, oggi, vera una cosa e
domani, dopo ulteriori esperienze, si affacciano altre verità, spesso in contraddizione con la
precedente. Per questo, passando ai nostri giorni, è facile prendere in considerazione il passaggio
dall’idea di caverna platonica a quella che possiamo definire caverna tecnologica. Mi è venuto
questo concetto di caverna tecnologica leggendo una pubblicazione su alcune tecnologie
costruttive giapponesi. Si faceva, in questa, riferimento, tra le altre cose, ad una costruzione di
moltissimi piani, in cui sono stati ricavati centinaia di box tecnologici. Infatti, ad ogni piano vi è
un lungo corridoio su cui si affacciano dei box tecnologici in materia plastica, delle dimensioni
prospettiche di m. 1,50 x 1,50 s di circa 2,50 metri di lunghezza. Questi box si presentano
sovrapposti l’uno sull’altro e tra loro accostati in modo da formare una grande schiera. Un po’
come si presentano, per fare un esempio, una grande schiera di loculi in un cimitero protetti in
una costruzione. In ognuno di questi box tecnologici, forniti di televisione, video, forno a
microonde, trova rifugio un uomo che utilizza il box come vera e propria abitazione. Leggendo
queste cose mi è venuta in mente l’allegoria della caverna, immaginando che l’uomo del box
abbia trascorso tutti i suoi giorni, fin dalla nascita, nello stesso e che la sua realtà non sia altro
che quella che gli deriva dalla televisione e dal video. Ma noi non viviamo in un box, ma in una
città, bombardati da immagini, suoni, visioni di oggetti. La nostra città è, in pratica, una caverna
tecnologica, un po’ più ampia del box, ma sempre limitata. E se, con un ulteriore sforzo,
ampliassimo il concetto di box tecnologico all’intera terra? La terra è sì vasta, ma pur sempre
limitata, un villaggio globale che ci condiziona e fa sì che le nostre conoscenze siano secondo
certi indirizzi. L’uomo che vive nella caverna terra, in seguito a tutte le sollecitazioni esterne che
riceve, si fa un’idea particolare di ciò che è il bene ed il vero, salvo, poi, ricredersi alla prima
verifica. (Questo, naturalmente, è sempre riferito al non assoluto). Per fare un esempio, basta
ricordare il decennio intorno agli anni Settanta, il decennio delle grandi conquiste, quando
sembrava che l’uomo, col suo ingegno, fosse ormai vicino alla conquista di una verità, vincendo,
forse, anche la morte e tutto ciò che di cattivo vi è nel mondo: il vero ed il bene sembravano a
portata di mano. Sembrava che i contenuti esoterici avessero fatto il loro tempo e la sola realtà
fosse la forza invincibile dell’uomo. Abbiamo letto tutti di quell’astronauta che, alla richiesta se
credesse in Dio, risponderebbe che, nello spazio, non l’aveva incontrato. Ben presto venne il
tempo della disillusione e venne ripreso il cammino, lento e difficile. Si riprese coscienza di
vivere in un mondo di ombre. E solo in questa ottica, i principi esoterici stanno riacquistando il
loro valore, come, ad esempio, i principi di libertà, uguaglianza, fratellanza, tolleranza. Questi
concetti, infatti, sono CONCETTI UMANI, cioè concetti che ci aiutano a creare un mondo fisico
ed una società umana più giusta, ma, nello stesso tempo, sono concetti il cui esercizio ci aiuta nel
cammino verso il perfezionamento di sé stessi. A noi, l’iniziazione massonica ha dato la capacità
di poter intraprendere e fare questo cammino, come quell’uomo che, improvvisamente, tratto
fuori dal buio, acquista la capacità di vedere la luce. Ma la capacità di vedere è, appunto, una
capacità, non è il vedere. Ricordiamoci, perciò, il VITRIOL della nostra iniziazione, posto sulla
parete Nord del gabinetto di riflessione, parola semplificativa di: “Visita interiora terrae
rectificando invenies occultam lapidem”. La traduzione letterale: “Visita l’interno della terra e
rettificando troverai la pietra nascosta”. Tentandone una a senso, traduco: “Scendi nelle viscere
della terra e, raddrizzando pian piano la tua strada, troverai la pietra filosofale”. La capacità di
vedere ci impone, quindi, il compito arduo di raddrizzare la strada delle nostre conoscenze e del
nostro impegno nel corso della nostra vita in questa CAVERNA MONDO, una bella caverna, ma
pur sempre caverna, anche se tecnologica. [12]

Ed ora che sapete il grado di consapevolezza da parte dei Massoni consci della “bella caverna,
ma pur sempre caverna, anche se tecnologica” vi prego non suicidatevi per via della situazione
attuale in cui la tecnologia sembra rubarci sempre più ogni giorno la nostra umanità. E non
deprimetevi, cari Fratelli e Sorelle Zagamiani (Massoni e non), come considero ora chiunque
abbia letto e studiato i miei lavori. Siate invece felici e gioite quando potete in questo periodo
sempre più difficile, perché dopo tutto questo schifo sta per giungere il momento della
liberazione, successivo a quello della consapevolezza.
Il motto “Conosci te stesso” in fondo ci aiuta in un viaggio introspettivo come il V.I.T.R.I.O.L.
Massonico, ma poi all’esterno saremo davvero pronti a un cambiamento epocale della società
che ci circonda? Vi invito quindi a prepararvi, a informarvi grazie a questa e altre pubblicazioni
del genere, non accontentatevi di leggere quattro righe su internet, la conoscenza è l’arma
maggiore che uno possa usare contro gli Illuminati, i Gesuiti, i Sabbatiani-Frankisti, e il loro
Nuovo Ordine Mondiale. Muovetevi e individuate il nemico, “il Guardiano” anche nella realtà
fisico-chimica che vi circonda e abbattetelo ogni volta che lui vi opprime, a costo di rischiare la
vita. Tanto ormai lo sapete è meglio morire con un ideale di vera libertà, anche giudicato utopico
e impossibile da realizzare come lo Zagamismo, che uccidersi per la mancanza di ogni tipo di
speranza con il suicidio, cosa che il mondo attuale e i suoi leader corrotti dall’ipocrisia ci
spingono a fare in questa caverna tecnologica sempre più opprimente e materialista. Ma sappiate
che l’autore di questo libro è ancora pronto a qualunque sofferenza e a qualunque persecuzione
per questo suo lavoro, e perfino al martirio se questo dovesse servire a portare un solo uomo
fuori dalla caverna verso la vera libertà dello spirito e dell’anima grazie al mio lavoro. Anche se
spero che si possa evitare questa soluzione alquanto cruenta, siate comunque voi, miei lettori,
capaci di dire no al compromesso se volete uscire dalla vostra prigione per raggiungere la mitica
Zion, la città cavernicola che si ribella ai suoi controllori, come ci insegnano i fratelli Wachowski
nell’ultimo film della Trilogia di Matrix. E quando Smith chiede al protagonista: Perché signor
Anderson? Perché? Perché persiste? Neo gli risponde: Perché così ho scelto.[13]E questa è
sinceramente la risposta che darei anche io.

In questo scenario purtroppo il grande errore dei cavernicoli, è spesso credere che Lucifero possa
essere un alleato che possa facilitare la loro fuga dalla “Caverna” resa impossibile dai Veglianti, i
nostri Guardiani, cosa che Lucifero non farà mai se non per ordine stesso di Dio, che governa
tutto il creato visibile e invisibile in questa e nelle altre dimensioni. In fondo il Lucifero ebraico e
cristiano viene “scacciato” dai “cieli” divenendo chiaramente “l’Avversario” di Dio a cui è stato
negato l’accesso al mondo della manifestazione informale (i “cieli”), quindi perché mai
dovremmo affidarci a lui? E allora in questo contesto vale la pena ricordare anche le fasi salienti
attraverso con cui viene scandito “l’ingresso” del Male nel mondo, che sono riassunte in maniera
esemplare dal filosofo francese contemporaneo Bernard Teyssèdre in queste cinque tappe:

“disobbedienza” d’Adamo;

assassinio d’Abele;

invenzione delle “arti” da parte della progenitura di Caino;

la congiunzione dei “figli degli dèi” con le “figlie degli uomini”;

la costruzione della Torre di Babele. [14]

Teyssèdre pur “rimuovendo” l’episodio fondamentale legato alla rivolta di Lucifero (Iblis nella
tradizione islamica, Samael in quella ebraica), sottolinea come in almeno un caso uno dei fattori
da lui citati “sfugge alla volontà umana” ovvero quella della discesa dei “figli degli dei” sulla
Terra. [15] L’episodio introduce e precede quello del Diluvio, creando fra essi una relazione di
causa ed effetto ma anche un legame indissolubile tra l’élite occulta che domina il pianeta e gli
angeli caduti. Con il termine angelo caduto si indica un angelo decaduto dal suo stato di grazia e
per questo motivo allontanato dal Paradiso. La tradizione ebraica presenta molti demoni o
“angeli caduti”: Astaroth, Belfagor, Belzebù, Belial, Lilith, Asmodeus, Azazel, Baal, Dagon,
Moloch, Mammona, Mefistofele, Samael e molti altri ancora. Derivano dalle divinità adorate dai
popoli della Palestina come i moabiti, cananei, edomiti, sodomiti, gebusei, filistei, amorrei,
aramei, fenici, compresi gli stessi ebrei e si contrappongono al culto di Yahweh o di El. La
tradizione cristiana attribuirà a questi demoni ebraici la figura di angeli seguaci del re infernale
Satana, caduti dal cielo insieme a lui.

Su tali creature esistono molteplici leggende, la più comune delle quali afferma che essi
continuano a muoversi sulla terra fino al giorno del Giudizio universale, quando saranno esiliati
definitivamente nell’Inferno. [16] E anche se in prossimità di questo evento la Chiesa di oggi in
ogni sua denominazione è degradata ad una conventicola di farabutti e di mercanti senza
scrupoli, ricordatevi tuttavia che l’unica vera guida per trovare l’uscita dalla caverna e la
salvezza eterna rimane Gesù, che non è sicuramente il “messia femminile” riscoperto dalla
letteratura New Age, che non fa che recuperare, spesso travisandoli, elementi di una antichissima
tradizione che, nel caso specifico, fa riferimento ad alcuni testi scoperti a Nag Hammadi in cui la
figura del “salvatore” è ipostatizzata da un personaggio femminile implicitamente messa in
relazione ad Iside ed al Serpente, che costituiscono piuttosto una testimonianza di chiara matrice
Gnostico-ofitica. Ma per i Matrixisti, Neo il protagonista della saga cinematografica dei fratelli
Wachowski è semplicemente una versione 2.0 di Gesù. E allora prima di passare oltre vi devo
spiegare anche chi sono i “Matrixisti”.

LIBERIAMOCI DELL’ILLUSIONE FIGLI DI QANON

Nel suo libro pubblicato anche in Italia dalla Macro Edizioni dal titolo i Figli di Matrix, David
Icke si ispira in parte a quello che è un pensiero condiviso anche dall’autore di questo saggio,
quello della prigione rappresentata dalla “Matrix”, ovvero la matrice che ci circonda. Come
qualcuno di voi saprà ho creato perfino una pseudo religione qualche anno fa su questo concetto,
legato alla famosa trilogia cinematografica, che si chiama Matrixismo. Trattasi di una sorta di
cristianesimo moderno fondato per scherzo nel 2004 da me e altri amici della rete, e volutamente
la prima religione disorganizzata della storia. Che si basa però su un concetto di liberazione dalla
caverna tecnologica, che adesso molti stanno capendo di più negli ultimi anni. Riguardo Icke
spero che un giorno possa maturare e smettere di esteriorizzare troppo il problema parlando di
rettiliani, come peraltro sta già cominciando a fare negli ultimi anni, arrivando così a
approfondire la materia con un approccio più maturo che possa portare sempre di più a un
“risveglio reale”. Anche perché i cambiamenti fanno parte dell’evoluzione di alcuni ricercatori
“esterni” ai circoli iniziatici, come sta avvenendo anche in Italia per il Professor Malanga di cui
vi ho parlato ampiamente nel volume 1. Egli, di recente. si è trovato suo malgrado a rimettersi in
gioco, per colpa della quasi totale cecità con cui si era improvvisamente trovato a confrontarsi,
dopo che il successo delle sue ricerche era appena stato amplificato da un film a lui ispirato,
ovvero sei Giorni sulla Terra del regista Varo Venturi a sua volta legato anche lui all’aristocrazia
nera e alla prestigiosa famiglia dei Piccolomini. Una cecità che lo ha spinto quindi a doversi
guardare dentro, con risultati a dir poco sconcertanti a detta dei suoi collaboratori, che lo hanno
poi visto rivoluzionato come uomo, e portato verso un approccio più spirituale e di rispetto verso
il Sacro, e il Divino, che risiede in noi e al di fuori di noi in ogni momento. E questo nostro
ipotetico viaggio nella prigione invisibile che ci circonda, “la Matrix” più o meno divina, inizia
in questo libro nel Santuario di Loreto in Italia, sorto nel luogo in cui si dice sia stata
miracolosamente traslata dagli angeli la dimora di Maria Vergine - almeno questa è la versione
ufficiale degli eventi, che scopriremo essere ben altri e che ci porteranno a fare considerazioni
nuove e sconcertanti sulla natura di questa prigione di credenze e di superstizioni, rappresentata
dalle religioni organizzate e dal Vaticano in primis, che hanno però un legame con il passato e i
culti più antichi del mondo pagano, ancora di grande importanza per noi tutti. Questo santuario è
uno dei più antichi del Cattolicesimo. Anche oggi questa basilica in cui si trova questa presunta
“Santa Casa” è meta di continui pellegrinaggi, è praticamente considerata la “Lourdes italiana”.
Ma cosa c’è dietro a tutto questo da un punto di vista esoterico, e da un punto di vista più
“illuminato”. Si tratta dell’ennesimo rimasuglio pagano, ma anche di qualcosa a volte di più
sinistro. E di questo ne ebbi conferma nel 2011 quando, la Principessa giapponese Kaoru
Nakamaru, che, come sapete, ha collaborato con me per diversi anni, si recò in visita presso la
“Santa Casa”. Erano i primi giorni di settembre del 2011 e il gesto in quel momento assumeva un
significato di grande importanza, al di là del semplice gesto diplomatico dato dal fatto che
Loreto, il luogo della Santa Casa di Maria, si trova in territorio Pontificio, e la Principessa fu
invitata ufficialmente dalla Delegazione Pontificia in quella che è considerata la casa della madre
di Dio dai cristiani. In fondo Maria vuol dire “amata da Dio” e Loreto si trova in realtà in una
zona di grande importanza legata al culto della Dea Madre, a cui il culto Mariano si ispira
originariamente. Quello delle Madonne nere in particolare, che piace ai Gesuiti ha un chiaro
riferimento isideo. La Madonna Nera, infatti, non sarebbe solo Maria madre di Gesù, ma Iside
(anzi, per l’esattezza la sua personificazione Hathor), con in braccio il bambino solare. Inoltre, il
culto Mariano è in crescita costante in Oriente, e assume di giorno in giorno una notevole
importanza anche nella Terra del Sol Levante, nonostante la Chiesa Cattolica, come vedremo in
seguito, sia mal vista. Questo perché il Giappone ritiene da sempre fondamentale il ruolo delle
Divinità femminili. Nello shintoismo in particolare troviamo la dea Izanami23, in lingua
giapponese “Colei che invita”, divinità che nella mitologia di quel Paese rappresenta la dea
creatrice e Amaterasu-ō-mi-kami, letteralmente “Grande dea che splende nei cieli”, il cui nome
viene generalmente abbreviato in Amaterasu, dea del Sole, divinità da cui discendono tutte le
cose nella religione shintoista. Amaterasu è quindi considerata la mitica antenata diretta della
famiglia imperiale giapponese, da cui discende anche la nipote dell’Imperatore Meiji, la nostra
amica Kaoru Nakamaru, che ha dichiarato essere perfino la reincarnazione di Amaterasu stessa
oltre che essere una reincarnazione della leggendaria Cleopatra (ciao core…). Anche se su
quest’ultimo punto si può anzi si deve essere giustamente scettici, si tratta sicuramente di un fatto
interessante per coloro che vogliono sapere di più sulle credenze di questa misteriosa Principessa
e il suo “strano” viaggio nei meandri del Vaticano e dei suoi misteri, con cui per un periodo entrò
in rapporti di stretta collaborazione grazie al dott. Antonio Leonardo Montuoro e al Vescovo
Sigalini di Palestrina, che l’avevano nominata ambasciatrice dell’Opera dello Spirito Santo
Potenza Divina d’Amore.

E allora vi parlo prima di tutto di questo Montuoro nato a Nicotera (Vibo Valentia) il 5
novembre 1955, Laurea in Scienze Politiche, attività lavorativa attuale (almeno quella ufficiale)
Amministratore Unico della Casa di Riposo e Residenza Protetta Oasi Ave Maria Terzo
Millennio Srl, con sede in Loreto (AN) in via Leonessa 3 (luogo che servirà per isolare dal
mondo alcuni personaggi “scomodi”), ma anche Direttore Responsabile del mensile Potenza
Divina d’Amore con sede in Palestrina (Roma), Via delle Piagge 68, e Presidente della Fonte
Verde Srl, una delle tante società attuali di energie rinnovabili di Roma ma con Sede operativa a
Nicotera, nella “Calabria Saudita” dove Montuoro è tuttora residente. Comune calabrese che,
come sapete, è ad altissima concentrazione mafiosa. Montuoro, che è un ex elettricista, ormai
plurititolato e pluridiplomato con prestigiosi incarichi piovuti dal cielo negli ultimi anni è,
inoltre, un Ministro dell’Ordine Francescano Secolare, Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo
Sepolcro di Gerusalemme, oltre che giornalista, vaticanista ed esperto in finanza ed economia. E,
per non farsi mancare nulla, è anche seguace o meglio un manipolatore di rilievo in Italia del
fenomeno QAnon. Un fenomeno creato dall’intelligence americana per assorbire e creare
dissenso controllato verso il Nuovo Ordine Mondiale. Inoltre, Montuoro ha collaborato a suo
dire:

… “per decenni come analista esterno in ambienti dell’Arma dei Carabinieri, con i servizi
centrali operativi della Polizia, dell’Intelligence nazionali ed estere” [nonché] “di quelle del
Vaticano, combattendo [a suo dire] con studi e analisi di settore le varie mafie, terrorismi ed
anche le sette sataniche.”

Zagamiani posso dirlo??? MECOJONIIIII!!!!!

Ricopre dal 1996, un ruolo nel ministero dell’Interno “come componente della Consulta
antiracket; attualmente membro di un comitato parlamentare di Camera e Senato”; “precursore -
così si definisce - degli studi sulla Teo intelligence, una nuova materia da me immessa nel
circuito universitario delle Agenzie di Intelligence” e “Analista d’Intelligence con Master di II
livello. Laurea Magistrale in Coordinatore dei Servizi Educativi. Oltre che Presidente dei Lions.
Un curriculum di tutto rispetto che ha dell’incredibile per un ex elettricista, che tra Cavalieri
templari e Intelligence è arrivato di recente, a essere nominato direttore dell’Odmir (Osservatorio
della Dieta Mediterranea), senza peraltro avere nessuna specializzazione in merito alle scienze
dell’alimentazione o agrarie. Insomma, un uomo presente con notevole influenza dall’estremo
nord all’estremo sud che risulta essere, sempre dal suo curriculum, Amministratore Unico della
Manager Italia Srl – Gestione e servizi immobiliari, con sede in Roma (ecco qui l’aggancio con
la già menzionata Propaganda Fide), Componente e consulente del COPIT-Comitato
Parlamentare per l’Innovazione Tecnologica e lo Sviluppo Sostenibile con sede in Roma,
Circonvallazione Appia 113. Montuoro, che non so dove trovi il tempo di svolgere tutte queste
attività, si occupa anche di arte e ricopre anche il ruolo di Presidente della Compagnia d’Arte di
Nicotera; Presidente ovviamente dell‘“Ordine dei Cavalieri del Tempio dello Spirito Santo”, e fa
il relatore in numerosi convegni anche a carattere internazionale su tematiche riguardanti lo stato
sociale, il sostegno ai più deboli, la dottrina della Chiesa, lo Spirito Santo, la solidarietà tra i
popoli, lo sviluppo sostenibile, le fonti rinnovabili, ecc. ecc.. Ma ovviamente nel curriculum
disponibile sul web non si fa alcun cenno alle sue passate attività con l’Ordine Neotemplare di
Rocco Zingaro e al fatto che fu proprio Zingaro, deceduto nella sua “Oasi” di Loreto nell’agosto
del 2011, a lasciargli il Santo Graal e le ceneri dell’ultimo Gran Maestro dei Templari, Jacobus
Burgundus Molay.

FIG. 4 – Gli ospiti e il personale dell’OPERA danno il benvenuto alla Principessa Kaoru

FIG. 5 – L’Imperatore Meiji (1852 –1912), è stato il 122° imperatore del Giappone.

FIG. 6 – Dalla vostra sinistra, il Dott. Antonio Leonardo Montuoro, la Principessa Kaoru
Nakamaru e l’arcivescovo Giovanni Tonucci, all’epoca delegato pontificio del Santuario della
“Santa Casa” durante la visita ufficiale della Principessa presso la “Santa Casa”. Notare di fronte
alla Principessa il libretto Potenza Divina d’Amore. Tra l’altro la genealogia episcopale e
successione apostolica dell’arcivescovo Tonucci passano per il Cardinal Enrico Benedetto Maria
Clemente Stuart ultimo pretendente “giacobita”

FIG. 7 – Documento che attesta la nomina della Dott.ssa Kaoru Nakamaru ad Ambasciatrice
dell’Opera dello Spirito Santo Potenza Divina d’Amore il 25 dicembre del 2011

NEOTEMPLARI, GIAPPONE,

E L’IMPORTANZA STRATEGICA DI LORETO

Fortunatamente la Principessa Kaoru si dimise quasi subito da questo ruolo di rilievo connesso
all’Ordine Neotemplare di Montuoro, sia per una scelta personale dovuta ai sempre maggiori
scandali del Vaticano, sia per la pressione interna degli apparati di sicurezza giapponesi che
hanno agito dietro diretto suggerimento della CIA a fine febbraio del 2012 per impedirle di fare
da tramite con il Nord Corea. Questo in un interessante succedersi di avvenimenti di cui parlerò a
breve. Ma andiamo per gradi, e immergiamoci nei misteri più Sacri del Vaticano e dei Illuminati
Neotemplari, dove scopriremo chi possiede il presunto Santo Graal, e le verità sulle pseudo-
realtà Templari che ruotano intorno al Vaticano e alla Calabria, dove si troverebbero le ceneri del
loro ultimo Gran Maestro Jacques de Molay e molto altro. Un viaggio che ci porterà a scoprire i
segreti più intimi e indicibili della Santa Sede e i suoi Gesuiti, uno dei due centri di maggiore
influenza del potere dei Governanti Occulti insieme a Gerusalemme e ai suoi Sabbatiani-
Frankisti. Entrambe queste forze sono ossessionate nel voler controllare ogni revival Templare,
dentro e fuori dalla Massoneria. Ma perché queste strane fissazioni direte voi? Secondo lo
studioso René Guénon, riconosciuto tra gli indagatori dell’esoterismo, ma anche dagli studiosi
cattolici (visto il suo ruolo) come massima autorità nel campo, con la soppressione dell’Ordine
del Tempio attuata da Papa Clemente V nel 1313, e con l’uccisione dell’ultimo Gran Maestro
Jacques de Molay il 19 marzo 1314 su ordine del re di Francia Filippo il Bello, l’Europa spezzò
la sua ultima catena iniziatica e con essa la possibilità di una reale trasmissione del sapere
esoterico. Dopo quella data, secondo Guénon, in Europa e in Occidente non si può più parlare
propriamente di iniziazione, ma solamente di pseudo-iniziazione o, peggio, di contro–
iniziazione, ed è per questo motivo che coloro che oggi si presentano a voi come Templari o
pseudo-tali, apparentemente giunti di nuovo ai vertici del potere Vaticano, sono ben altra cosa
rispetto ai veri Templari di un tempo.

In un commento fatto in relazione alle realtà pseudo-templari dei nostri giorni Guénon scrisse:

Nell’esoterismo islamico… è detto che colui che si presenta ad una certa porta, senza esservi
pervenuto attraverso una via normale e legittima, vede questa porta chiudersi davanti a lui ed è
costretto a tornare indietro, peraltro non più come un semplice profano, il che è ormai
impossibile, ma come saher (stregone o mago); non sapremmo esprimere più nettamente ciò di
cui si tratta.[17]

A partire da Papa Clemente V, che con una bolla del 18 luglio 1310 confermò indirettamente
l’autenticità della Santa Casa, i papi nei secoli successivi confermarono a più riprese la loro
devozione alla Vergine Lauretana, specie in drammatiche circostanze per la storia dell’umanità,
così come quelle che stiamo vivendo adesso in prossimità del 2030, che come vi ho mostrato nel
secondo volume è un anno di svolta per la razza umana che sta attraversando lunghi anni di
“Tribolazioni” ma soprattutto “Rivelazioni” - questo anche a detta dei fedelissimi del Santuario
Lauretano che sono anche molto legati ai messaggi dati durante le famose supposte apparizioni
della Madonna a Medjugorje, altro posto su cui mi soffermerò ancora nel corso di questo
capitolo. Da centinaia di anni moltitudini di fedeli si sono recati in pellegrinaggio al grandioso
santuario di Loreto, che racchiude secondo la tradizione “la Santa Casa”, diventando secondo
una felice definizione di Papa Giovanni Paolo II il “cuore mariano della cristianità”, insomma
cose grosse, “mica pizza e fichi” come si dice scherzosamente a Roma. Pensate, che già fin
dall’inizio del Trecento fu di pellegrinaggio, anche per quanti prendendo la strada costiera erano
in realtà diretti a S. Michele al Gargano oppure nella lontana Terrasanta, proprio come vediamo
con Brancaleone, il personaggio forse più conosciuto e simpatico di Mario Monicelli (1915-
2010) nel suo Brancaleone alle crociate, ottimo film del 1970. Zagamiani questo film contiene
tante verità, anche se con notevoli incongruenze dal punto di vista storico, che lo collegano
comunque a un periodo antecedente a quello della devozione Lauretana, quando l’unica vera
forma di pellegrinaggio era andare in Terra Santa per partecipare alle mitiche crociate; il tutto
esposto con estrema intelligenza e arguzia dall’ottimo Monicelli, tanto da essere giudicato dal
noto piduista Giorgio Hugo Balestrieri come un film dal grande valore iniziatico oltre che
umoristico. Chissà se Monicelli avrebbe apprezzato la cosa, lui che politicamente e
ideologicamente odiava giustamente i Piduisti alla Balestrieri frutto del peggior compromesso
“Massomafoso”. Monicelli che prima di morire parlò da Zagamiano in una trasmissione
televisiva in Rai con parole forti rivolte alla nostra povera nazione, incitando ad andare verso una
rivoluzione, come unica soluzione contro questa nazione schiava di preti e Massoni ipocriti:

Gli italiani hanno perso l’orgoglio e la spinta personale - disse con amarezza - la speranza è una
trappola inventata da chi comanda, ci vorrebbe la rivoluzione.

Nonostante Monicelli fosse di sinistra, i suoi lavori ed il suo pensiero in questo caso sono
piuttosto Zagamiani.

Ritornando a Loreto, il flusso nel periodo successivo alle crociate nei Secoli XV e XVI diventò
enorme per questa nuovo fenomeno della Cristianità, fino ad indurre nel 1520 Papa Leone X ad
equiparare il voto dei pellegrini del Santuario di Loreto a quello di Gerusalemme, anche perché
era molto più sicuro e aveva praticamente sostituito i luoghi dei grandi pellegrinaggi penitenziali,
che vedevano Roma, Santiago di Compostela e Gerusalemme come mete di fondamentale
importanza per la Cristianità. Il cosiddetto prodigio eclatante della traslazione della Santa Casa,
che nasconde in realtà il legame con i misteriosi Cavalieri Templari, attirò a partire dal secolo
XV la peregrinazione di re e regine, principi, cardinali e papi, che lasciarono doni o ex voto per
grazie ricevute; a loro si aggiunsero nei tempi successivi condottieri, poeti, scrittori, inventori,
fondatori di Ordini religiosi, filosofi, artisti, futuri santi e beati.

In questo contesto quanto mai variopinto si può capire l’importanza del gesto simbolico
rappresentato dalla visita della Principessa Kaoru alla Santa Casa. Un’assoluta novità per un
personaggio sicuramente fuori dalla norma per la rigida tradizione Vaticana: come sapete infatti
Kaoru parla apertamente di UFO, di eventi apocalittici, del Nuovo Ordine Mondiale e altri temi
per così dire non convenzionali e spesso scottanti, di difficile gestione per il Vaticano.

Al tempo di quella visita vi fu addirittura una produttrice televisiva di mia conoscenza, Cristina
Medda, coinvolta con la produzione di un noto programma televisivo italiano dedicato a
tematiche cosiddette di frontiera che si chiamava “Mistero” in onda su Italia Uno, che rimase
piuttosto scioccata quando al telefono le annunciai il fatto che la Principessa sarebbe stata
ricevuta ufficialmente dal Vaticano a Loreto. Cristina mi disse di essere genuinamente stupita dal
gesto inusuale per la Santa Sede, e voleva mandarmi assolutamente una troupe televisiva, poi il
budget e le risorse sempre più scarse delle televisioni del povero Fratello Berlusconi impedì la
cosa… “povero” direte voi? Sappiate che, in quel momento c’era stata la bastonata dei soldi a De
Benedetti che trasformarono di li a poco Berlusconi in europeista e sinistroide convinto, ma
lasciamo perdere… Certo Cristina sarebbe rimasta ancora più scioccata e stupita se avesse saputo
la verità sulla connessione tra l’invito alla Principessa, i Neotemplari e la Santa Casa, seguito poi
da un gesto improvviso della Principessa Giapponese, un gesto alla Celestino V con il suo “gran
rifiuto” della nomina di ambasciatrice voluta da Montuoro e dal Vescovo Sigalini. Una storia che
coinvolge addirittura il Nord Corea, e che potrebbe sembrare addirittura fanta-politica, se non
fosse che ho tutte le prove e i relativi documenti per dimostrare il contrario.

Era l’estate del 2011 e, proprio in quel periodo, la situazione in Oriente era “sempre più difficile”
e “l’evangelizzazione sempre più impegnativa” come riportava Gianluigi Nuzzi nel suo ormai
celebre libro scandalo dal titolo Sua Santità, che scosse i vertici della gerarchia Vaticana,
portando addirittura all’arresto del maggiordomo del Papa (il “Corvo” Paolo Gabriele morto poi
nel novembre del 2020). In questo contesto appare nel libro di Nuzzi una nota del Mons. Alberto
Bottari de Castello, che dal 2005 rivestiva la carica di nunzio apostolico a Tokyo, dal titolo
“Riflessioni sulla mia missione in Giappone” datata 15 agosto 2011. Si tratta di un documento
per me di grande importanza, che fa riflettere profondamente sulla relazione dei Giapponesi con
il cristianesimo, e da cui traggo quindi un paio di passaggi come ulteriore spunto di riflessione
sugli eventi di allora:

Il Giappone ha una sua cultura elevata, una storia gloriosa, una forte identità nazionale legata a
certi simboli (l’Imperatore) ed espressioni religiose (shintoismo, buddismo). E poi: Il Giappone è
diventato uno dei paesi più grandi del mondo con le sue forze, con i valori ricevuti dai secoli.
Sono orgogliosi della loro identità, non sentono il bisogno di insegnamenti venuti da fuori…[18]

Ma vi è un punto in particolare che ritengo interessante nelle parole di Mons. Alberto Bottari:

Certe immagini e modi di vivere del mondo occidentale, diffusi continuamente dai media:
violenza, materialismo, corruzione, sono percepiti come parte del mondo cristiano, ben difficile
perciò da accettare.[19]

E come dargli torto a questi giapponesi, che da sempre rispetto più del Vaticano. Il nunzio
successivamente critica con una certa ironia gli strumenti per trovare nuovi fedeli, che ritiene
incompatibili con la popolazione giapponese. E allora ecco che in quella calda estate del 2011 si
accende una lampadina nella testa di Domenico Sigalini assistente ecclesiastico generale
dell’Azione Cattolica Italiana al tempo vescovo di Palestrina, che immediatamente, grazie al suo
fido Antonio Leonardo Montuoro, rappresentante dei neotemplari in Vaticano, e all’autore di
questo libro (che sapeva avere molti contatti in Giappone), voleva capovolgere questa situazione,
che vedeva il Vaticano in profonda crisi di immagine anche in un paese così lontano legato da
sempre ai gesuiti. Come scrive lo stesso Nuzzi nel suo libro mentre commenta le parole di Mons.
Bottari:
Le considerazioni del diplomatico danno poca speranza di vedere crescere la comunità cattolica
in Giappone anche se il Vaticano, con la sua rete di ambasciate e missioni che abbracciano il
pianeta, è molto attento a ogni passo. [20]

Per questo motivo il Vaticano nell’estate del 2011 invito in Italia la Principessa giapponese
Kaoru Nakamaru, nipote dell’imperatore Meiji, molto vicina alla presente famiglia imperiale,
nonché fondatrice a New York nell’ormai lontano 1985 dell’International Affairs Institute for
World Peace e mediatrice diplomatica d’eccezione, grazie alla sua amicizia di lunga data con la
leadership Nord-Coreana e anche con quella dell’Iran. Come è scritto nel suo libro dal titolo
2012 il Miracolo[21], la Nakamaru ha sempre esercitato in questo contesto una sorta di
“diplomazia personale”, prestandosi a volte come mediatrice VIP tra Paesi belligeranti, spesso
autofinanziandosi nelle sue missioni. Un gesto senz’altro encomiabile che la principessa in parte
volle ripetere per la sua nuova missione in Vaticano, arrivando a sue spese dal Giappone alla fine
di agosto del 2011 per una serie di incontri importanti con rappresentanti di alto livello della
Santa sede, sia a Palestrina che a Loreto per il summenzionato incontro ufficiale. L’arrivo della
Principessa dal lontano oriente venne descritto in questo modo dall’Opera dello Spirito Santo nel
suo mensile:

La principessa Kaoru Nakamaru, nipote dell’Imperatore giapponese Meiji è stata in visita al


Centro dello Spirito Santo. È arrivata la sera del 31 agosto accompagnata da due operatori
televisivi giapponesi, rimanendo nostra ospite fino al 2 settembre. La Diocesi di Palestrina e la
Delegazione Pontificia di Loreto, hanno diffuso due comunicati stampa per annunciare
l’importante visita che tanta eco ha avuto su tutti i giornali e televisioni locali. La principessa
Nakamaru, ci ha contattato dopo essere entrata in possesso di un libricino in inglese “Potenza
Divina d’Amore”. È stata colpita dal messaggio sullo Spirito Santo dove cita che con il culto a
lui dovuto, si effettuerà la pace e la concordia tra i popoli, e la sua azione di amore si irradierà
nel mondo in modo particolare attraverso l’edificazione del Tempio allo Spirito Santo. La
principessa è venuta in visita a Palestrina per realizzare un reportage televisivo sull’Opera dello
Spirito Santo “Potenza Divina d’Amore”. Il 1° settembre ha intervistato il vescovo Mons.
Domenico Sigalini e il Presidente dell’Opera, Antonio Leonardo Montuoro in un clima di
cordiale amicizia sui temi che riguardano l’umanità nella ricerca di un senso nella vita che non
sia il potere, il piacere, ma la pace e l’armonia con se stessi e con gli altri. La principessa si è
dimostrata molto soddisfatta condividendo alcune affinità con la sua fede Scintoista e la nostra
spiritualità cristiana. Alla fine della sua esperienza presso l’Opera, la principessa ha affermato di
aver trovato quella spiritualità che da almeno un decennio andava cercando, promettendo di
esserci vicini e di operarsi per far conoscere ancor più, la nostra realtà nel mondo.
Successivamente la principessa ha fatto visita a Loreto, alla casa di riposo “Oasi Ave Maria”, per
poi recarsi presso la Delegazione Pontificia, dove ha incontrato l’Arcivescovo Mons. Giovanni
Tonucci. Alla fine dell’intervista è stata accolta dai Frati Francescani della Basilica della Santa
Casa dove ha potuto ammirare le nostre bellezze artistiche. Il Sindaco di Loreto Paolo Niccoletti
e l’assessore alla cultura Mariateresa Schiavoni, hanno salutato la principessa facendole dono di
un “Libro dei principi” in visita a Loreto sul quale, il prossimo anno, vedrà inserita anche la
visita della principessa Nakamaru. Qui di seguito diamo una breve presentazione della
principessa Kaoru Nakamaru. La principessa, (sposata con l’attore Tadao Nakamaru con due
figli), si è specializzata in politica internazionale alla Columbia University, e dal 1970 ha iniziato
una ricca attività come giornalista, intervistando re e presidenti, primi ministri e uomini d’affari
di tutto il mondo. Oltre ad aver scritto numerosi libri, ha lavorato in televisione come
commentatrice internazionale per gli affari politici. Nel 1973, è stata acclamata dalla rivista Usa
“Newsweek” come migliore intervistatrice del mondo, mentre il “Washington Post” l’ha
descritta come una donna dotata di “una spiccata sensibilità internazionale”. In seguito, è
diventata produttrice e regista di talk show ed ha iniziato a viaggiare nelle zone di guerra di tutto
il mondo aprendo dibattiti positivi con i capi di stato di quei paesi. L’obiettivo primario
dell’attività della principessa Nakamaru è promuovere la pace nel mondo attraverso la rinascita
umana. La ricchezza, la fama, il potere, dice la Nakamaru, non fanno l’uomo felice, la vera
felicità è sostenuta piuttosto da un cuore pieno d’amore, d’armonia e di pace.[22]

IL MASSOFIOSO MONTUORO NON CONVINCE LA PRINCIPESSA

L’Opera dello Spirito Santo e il suo factotum, il creatore della Teo Inteligence Antonio Leonardo
Montuoro, si stavano quindi muovendo con iniziative del tutto inedite in ambito cattolico, e
secondo loro possibilmente lungimiranti, come questa “strana” visita della Principessa
Giapponese Kaoru Nakamaru nel 2011. Questo avvenimento senza precedenti venne purtroppo
seguito da un misterioso incidente mai del tutto chiarito, di cui rimase vittima il Vescovo di
Palestrina, Domenico Sigalini. Un episodio per i soliti “ben informati” non casuale, ma legato a
un tentato omicidio che aveva a che fare con le presenti battaglie di potere interne al Vaticano e
alla visita della principessa giapponese. Ma di queste informazioni che mi furono date dal Dott.
Vincenzo Mazzara non si ha certezza, e alla fine potrebbero essere considerate soltanto gossip, se
non fosse che durante la visita di Kaoru a Palestrina, il Vescovo Sigalini si era lasciato sfuggire
una confidenza in mia presenza, dicendo in maniera scherzosa ai presenti, che si dovevano
preparare a vederlo presto con l’anello da Cardinale.

Invece, dopo il ritorno in scena seguito alla lunga permanenza e degenza in ospedale dovuta a un
incidente durante un suo pellegrinaggio al santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, il
Vescovo Sigalini “stranamente” ripensa la sua possibile posizione cardinalizia, e comunica
invece ai suoi fedelissimi e ai suoi parrocchiani di Palestrina (di cui è attualmente vescovo
emerito), che dopo una sorta di rivelazione di natura mistico-religiosa egli è contento di rimanere
a fare il Vescovo a Palestrina e di volersi concentrare sulla sua Diocesi. Nulla di più ed egli
ovviamente non divenne mai cardinale. Si trattò senz’altro di un fatto strano, un cambiamento di
rotta così improvviso, se non visto sotto un’altra ottica ben più critica, quella delle mille trame
del Vaticano. Vorrei specificare inoltre che la richiesta di visitare l’Opera dello Spirito Santo,
contrariamente a quanto affermò all’epoca il mensile dell’Opera dello Spirito Santo, venne fatta
dal Dott. Montuoro alla Principessa, e non viceversa, e fu solo fatto solo l’arrivo della famosa
nota di Mons. Alberto Bottari riportata da Nuzzi e assolutamente non prima.

La Principessa Kaoru non aveva mai conosciuto infatti né l’Opera dello Spirito Santo, né
apprezzato questo famoso libriccino in inglese dal titolo Potenza Divina d’Amore di cui vanno
vantandosi nel loro articolo che hanno fatto poi scomparire dal sito. Semmai esso viene donato
alla Principessa proprio durante la sua visita a Loreto, e di questo abbiamo prova nelle varie
immagini scattate quel giorno dal fotografo personale della principessa Taro Nakamura, che la
ritraggono costantemente con il libriccino davanti. Ma a parte le solite disinformazioni tipiche di
questi strani personaggi che ruotano intorno al Vaticano, che per fare bella figura con il Pontefice
si inventerebbero qualsiasi cosa, ci sarebbe da analizzare il perché accaddero tutta una serie di
strani avvenimenti già a partire dall’ultimo giorno della visita di Kaoru in Italia, quando durante
la cena di gala organizzata dal Marchese Caldirola arrivò improvvisamente la notizia che il
Vescovo Sigalini aveva avuto un brutto incidente, descritto in questo modo dal quotidiano il
Messaggero: Sono gravi le condizioni del vescovo di Palestrina, monsignor Domenico Sigalini,
dopo una caduta in un precipizio. L’incidente è avvenuto martedì nel comune di Vallepietra,
nell’alta valle dell’Aniene. Fu senza dubbio uno strano incidente le cui modalità (come ho
accennato anche prima) non furono mai chiarite del tutto, e che portò il Vescovo in fin di vita a
dover entrare in coma farmacologico dopo il ricovero al Policlinico Gemelli. E tutto questo dopo
un volo di una ventina di metri avvenuto a Vallepietra in circostanze assai misteriose, di cui lo
stesso Vescovo successivamente ricorderà ben poco e di cui il sottoscritto ha rilevato almeno due
versioni differenti anche sui giornali, che non collimano completamente e puzzano di
disinformazione. [23]

FIG. 8 – Il Vescovo Domenico Sigalini fotografato il giorno dell’incidente mentre si recava in


pellegrinaggio alla Santissima

In sintesi, il Vescovo al di là di come sia caduto (o meglio ancora fatto cadere…) dopo un paio di
mesi si riprende, e a quel punto vuole immediatamente ratificare nel dicembre del 2011 la
nomina della Principessa Giapponese Kaoru Nakamaru come Ambasciatrice nel mondo
dell’Opera dello Spirito Santo per il 2012, dopo l’ottima impressione che ha fatto durante la sua
visita italiana. Ricordiamo che dietro all’Opera dello Spirito Santo Potenza del Divino Amore si
nascondono però i Neotemplari del defunto Rocco Zingaro e ovviamente la potentissima Azione
Cattolica, dalla cui scuola nasce tra gli altri, non dimentichiamocelo mai, il vecchio burattinaio
della politica italiana e dell’intera area NATO: Giulio Andreotti (1913-2013), “il divo”,
controverso personaggio di sempre di cui parleremo a più riprese anche in seguito, essendo il
“buon Giulio” figura di rilievo tra i controllori del Nuovo Ordine Mondiale dal dopoguerra fino
ai nostri giorni. Non a caso Mario Barone, amico siculo di lunga data e collaboratore stretto di
Andreotti, ex ufficiale di marina ed ex amministratore delegato del Banco di Roma, nel maggio
2012 in un’intervista dichiara che Andreotti fu addirittura un “cardinale mancato” e che “Era in
sostanza il vero portavoce della Chiesa, che ha sempre difeso a oltranza, anche quando con
qualche Papa ha avuto un contatto più difficile.” Ma su Andreotti e i suoi amici anche in seguito
scopriremo cose che hanno ben poco a che fare con la Fede, se non nel dio potere, e naturalmente
nel dio denaro.

Tornando alla Principessa Kaoru, nonostante il suo essere giapponese e quindi esterna alla scena
italiana e al Vaticano, ella capì alla fine della sua breve esperienza con l’Azione Cattolica e
l’Opera dello Spirito Santo, che dietro a questa supposta devozione Mariana e alle tante belle
parole di questi fanatici del Vaticano, c’era in effetti una realtà solo in parte genuina, fatta di
grandi interessi e compromessi “Massomafiosi” che appena sfiorati destano immediata
preoccupazione nella Santa Sede, facendola subito chiudere a riccio.

Nel quotidiano La Stampa del 9 giugno 2012 si leggeva:

L’alt della Santa Sede “L’Italia non indaghi più sulle carte dello IOR”. Da Trapani richiesta di
rogatoria su alcuni conti sospetti. Il Vaticano teme che ci possa essere la Mafia e non risponde.

Il fatto che i soldi della Mafia vengano riciclati dallo IOR è ormai cosa nota fin dai tempi di
Sindona e Marcinkus e nulla o quasi è cambiato dall’arrivo di Papa “Imbroglio”. Tramite lo IOR
sono stati lavati sia i soldi della Mafia siciliana, sia le tangenti Enimont, lo scandalo “madre di
tutte le tangenti” che si chiuse con le condanne di politici quali Forlani, Craxi, Martelli,
Pomicino, Bossi, La Malfa. E questo non sarebbe niente, perché dietro allo IOR c’è anche la CIA
con gli Stati Uniti e i loro Cavalieri di Colombo, di cui parleremo in seguito e molto altro. E
anche se la mano della giustizia vaticana è stata all’apparenza durissima con l’ex presidente dello
IOR Angelo Caloia, condannato a otto anni ed undici mesi di reclusione per i reati di riciclaggio
e appropriazione indebita aggravata nel gennaio 2021. Ma la sentenza in questione, la prima del
genere nella storia bi millenaria della Chiesa cattolica, è solo l’ennesimo teatrino, non a caso è
stata pronunciata dal presidente del tribunale vaticano Giuseppe Pignatone, che nel 2016 quando
era a capo della Procura di Roma fece chiudere il caso Orlandi. L’accusa ha parlato di
“sistematica opera di depredazione del patrimonio dello IOR e delle sue controllate portata avanti
con determinazione e organizzazione massime” da parte degli imputati ma alla fine non si è
arrivati a indagare sui legami i con la famigerata Massomafia.

Come scrisse Curzio Maltese qualche anno fa durante l’era Ratzinger:

La sede dello IOR è uno scrigno di pietra all’interno delle mura vaticane. Una suggestiva torre
del Quattrocento, fatta costruire da Niccolò V, con mura spesse nove metri alla base. Si entra
attraverso una porta discreta, senza una scritta, una sigla o un simbolo. Soltanto il presidio delle
guardie svizzere notte e giorno ne segnala l’importanza. All’interno si trovano una grande sala di
computer, un solo sportello e un unico bancomat. Attraverso questa cruna dell’ago passano
immense e spesso oscure fortune. Le stime più prudenti calcolano 5 miliardi di euro di depositi.
La banca vaticana offre ai correntisti, fra i quali come ha ammesso una volta il presidente Angelo
Caloia “qualcuno ha avuto problemi con la giustizia”, rendimenti superiori ai migliori hedge
fund e un vantaggio inestimabile: la totale segretezza. Più impermeabile ai controlli delle isole
Cayman, più riservato delle banche svizzere, l’istituto vaticano è un vero paradiso (fiscale) in
terra. Un libretto d’assegni con la sigla IOR non esiste. Tutti i depositi e i passaggi di danaro
avvengono con bonifici, in contanti o in lingotti d’oro. Nessuna traccia. Da vent’anni, quando si
chiuse il processo per lo scandalo del Banco Ambrosiano, lo IOR è un buco nero in cui nessuno
osa guardare.

E secondo voi è cambiato qualcosa con la condanna di Caloia? Ovviamente no! Perché nessuno
sta ancora chiarendo i legami tra Matteo Messina Denaro e lo IOR e forse non lo faranno mai.

COREA DEL NORD, VATICANO E LA CINA DEI ROTHSCHILD

Nel mondo Neotemplare dei Cavalieri del Tempio dello Spirito Santo nei primi mesi del 2012 ci
fu un altro colpo di scena, legato questa volta alla Corea del Nord e alla rinuncia di Kaoru
Nakamaru al suo nuovo ruolo di Ambasciatrice dell’Opera dello Spirito Santo, ma questo non
accade immediatamente, ma solo dopo che lei stessa e la sua segreteria avevano, udite udite,
confermato l’arrivo in Vaticano nel mese di maggio del 2012 del Dittatore Kim Jong-un (vi è un
documento in nostro possesso che forniremo ai ricercatori e ai giornalisti che volessero
approfondire la cosa). Fu un colpo di scena straordinario che portò immediatamente l’autore di
questo libro e gli interessati a una situazione di forti tensioni internazionali e intrighi fatti dai
soliti 007. E tutto questo accade per fermare l’avvicinamento di Kim Jong-un al Vaticano, e poter
così mantenere una costante tensione nell’area del sud-est asiatico. Insomma, la nuova nomina
come Ambasciatrice dell’Opera dello Spirito Santo al servizio del Santo Padre stava per
diventare cosa scomoda per il Nuovo Ordine Mondiale e la Santa Sede.
Jennifer Lind del Dartmouth College scrisse una volta sulla rivista Foreign Affairs che gli
occidentali sopravvalutano sempre la propria capacità di penetrare il mistero nordcoreano. Pare,
per esempio, che Kim Jong-nam, fratello maggiore dell’erede designato Kim Jong-un, fosse
contrario al nuovo passaggio dinastico che l’escludeva, ma il padre lo avrebbe scartato senza
pietà. E che dire del defunto Kim Jong-il, figlio del fondatore della dinastia comunista Kim Il-
sung, che è stato a suo tempo uno scaltro broker del regime, che giocò sulla rivalità contrapposta
tra Stati Uniti e Cina per rafforzare l’esercito e ottenere fino a otto testate nucleari. Anche se il
prezzo del suo potere venne pagato da contadini affamati in campi incolti, bambini denutriti,
prigionieri in gulag dal rigore feroce, dove si finisce relegati per una svista o una battuta. Ma di
tutto questo i Neotemplari di Montuoro e il Vaticano se ne fregavano altamente, vedendo una
grande opportunità nel possibile arrivo del nuovo dittatore coreano con cui la Principessa Kaoru
ha un rapporto di vecchia data, dovuta alla sua profonda amicizia sia con il padre del nuovo
dittatore che con il nonno, che per primo la invitò a visitare la Corea del Nord dopo averla
ascoltata in un suo discorso alle Nazioni Unite. Ed è per questo motivo chela Principessa
rappresentava una grande possibilità di rilancio per la diplomazia Vaticana, che in fretta e furia
tramite il Vescovo Sigalini e il Dott. Montuoro mise insieme un evento che doveva essere
presieduto ovviamente dalla Principessa Kaoru, previsto per l’undici maggio del 2012 in
territorio Vaticano, presso la Casa Bonus Pastor. Si tratta di un ex seminario della Santa Sede
sull’Aurelia, a ridosso delle mura Vaticane, ora una sorta di albergo di lusso legato al Vicariato
di Roma e all’Azione Cattolica, che risulta avere il bonus (nel vero senza della parola)
dell’extraterritorialità Vaticana, che si apprestava ad essere usato per un evento di portata storica
con l’arrivo di Kim Jong-un a Roma. Questa sorta di “conferenza” piena di ipocrisia che
fortunatamente non ebbe mai luogo, doveva essere in realtà il trampolino di lancio per un nuovo
progetto di pace pilotato da Montuoro in Vaticano, che grazie alla principessa voleva ottenere la
possibilità di ottenere un Nunzio Apostolico nella Corea del Nord. Sono infatti ben 179 le
rappresentanze pontificie sparse in ogni angolo della terra. Un numero altissimo se si considera
che la rete diplomatica del pontefice è seconda solo a quella della prima potenza al mondo, gli
Stati Uniti d’America. Il Montuoro, preso dall’esaltazione del momento, arrivò perfino a dirmi in
una chiamata (che ho registrato, a testimonianza degli eventi), che a lui non importava se il
nuovo dittatore era un pericoloso comunista, tanto una volta in Vaticano in assoluto segreto gli
avrebbero comunque concesso il cavalierato dell’Ordine Neotemplare da lui presieduto, e che la
Segreteria di Stato del Vaticano aveva dato il proprio supporto a questa iniziativa dell’Opera
dello Spirito Santo, che poteva aprire anche vaste possibilità nel settore commerciale per gli
imprenditori coinvolti. Ecco, è qui che casca l’asino e che la Principessa giapponese comincia a
dubitare delle reali intenzioni del Vaticano, cominciando a capire che in realtà questo evento era
solo un’ulteriore possibilità per arricchire il Vaticano e i suoi fedelissimi imprenditori legati ai
vari Cavalierati e nulla di più… altro che pace…. Ma la successiva rinuncia della Principessa
Kaoru, fatta a metà febbraio 2012 mise improvvisamente in dubbio la genuinità e le vere
intenzioni di Montuoro, e del suo fido Vescovo Sigalini. Questi ultimi sembrarono agli occhi
della principessa, solamente interessati a ottenere una nuova prestigiosa posizione strategica
nella diplomazia Vaticana.

Volevano praticamente usare i contatti privilegiati della Nakamaru, che vanno da Al Gore, ai
famosi “Stati Canaglia” come la Corea del Nord e l’Iran, per farsi strada tra le correnti del
Vaticano. Così da poter racimolare dove possibile, grandi quantità di denaro grazie ai potenti
amici della Principessa per un progetto che a loro sta particolarmente a cuore. Sì, infatti tutto
questo teatrino serviva a qualcosa, e questo qualcosa era il poter completare il loro Tempio
dell’Opera dello Spirito Santo a Palestrina in provincia di Roma. E questo strano luogo la cui
costruzione sembrerebbe temporaneamente sospesa, doveva ottenere secondo Montuoro, lo
status di zona extraterritoriale della Santa Sede. Per diventare così, almeno per i fedelissimi
dell’Opera, una sorta di Vaticano d’emergenza, in caso la Santa Sede odierna e il suo territorio al
centro di Roma venissero in qualche modo distrutti o intaccati in maniera irreparabile dai terribili
eventi dei prossimi anni, in cui le varie profezie catastrofiste del mondo cattolico, inclusa
Medjugorje, sembrano a detta di Montuoro convergere. Come noterete in un paio di video ancora
reperibili su YouTube, uno dal titolo Opera dello Spirito Santo - Il Tempio[24] e l’altro Opera
dello Spirito Santo - Le fondamenta del Tempio[25], all’interno di questo Tempio è stata prevista
una cripta particolarmente ampia, che pare sia stata ideata per celare un mega bunker, che
dovrebbe difendere l’élite del Vaticano in caso di catastrofe. E in effetti, se date un’occhiata al
progetto della cripta in questione, questa affermazione scioccante potrebbe essere più realistica
del previsto.

Eccovi quindi svelato il segreto dei Cavalieri del Tempio dello Spirito Santo di Palestrina: la
creazione di un Tempio come ultimo baluardo della Chiesa per la Fine dei Tempi. In qualche
modo i Neotemplari di Montuoro non sono più quindi i Cavalieri Templari del Tempio di
Salomone, ma sono diventanti grazie a questo nuovo progetto i Cavalieri del Tempio di
Palestrina. Anche se di recente vista la crisi pare che Montuoro e soci abbiano abbandonato la
costruzione di questo progetto per via dei finanziamenti che cominciarono a essere sempre meno
dopo la rinuncia della principessa Kaoru Nakamaru.

Nella lettera di dimissioni inviata dalla principessa giapponese a Montuoro appare anche un’altra
motivazione altrettanto grave per le sue dimissioni, ovvero la notevole pressione che la
Principessa giapponese avrebbe subito agli inizi di febbraio del 2012 dal governo giapponese che
arrivò quasi a minacciarla se non avesse interrotto immediatamente la sua pericolosa relazione
con la Corea del Nord e quella ritenuta inopportuna con il Vaticano (fatto gravissimo di cui parla
nella lettera di dimissioni). In questo documento rarissimo, degno del migliore “Vatican Leaks”
come direbbe Padre Lombardi, la Principessa denuncia il fatto che la polizia segreta giapponese
stava operando queste pressioni nei suoi confronti per conto degli americani e del Nuovo Ordine
Mondiale. Forse dopo aver visionato il documento e letto queste cose anche i più scettici
dovranno ricredersi sul fatto che esista o meno un Nuovo Ordine Mondiale, e queste minacce
ricevute dalla Principessa ci riportano a quell’importante affermazione fatta da John Compact del
Bohemian Club nel primo volume delle mie Confessioni sulla Corea del Nord e del suo uso
strategico da parte degli americani e del Nuovo Ordine Mondiale.

Non fatevi manipolare dai media e dalle cavolate che regolarmente ci vengono propinate dal
Dipartimento di Stato americano, gli USA di Joe Biden. Essi non vogliono assolutamente la pace
e il benessere dei Coreani di entrambi i lati. Loro, gli architetti del Nuovo Ordine Mondiale che
hanno condannato l’eccellente lavoro diplomatico svolto dall’ex presidente Donald J. Trump,
vogliono solo usare la situazione a proprio vantaggio. Si tratta di un classico esempio, questo, di
strategia della tensione applicata in campo geopolitico/militare da personaggi senza scrupoli che
vogliono ovviamente mantenere a tutti i costi il potere e l’influenza nell’area, così da giustificare
la presenza militare e le basi militari. E così, stranamente (si fa per dire), una decina di giorni
dopo la visita fatta dai servizi di sicurezza giapponesi alla Principessa per convincerla a desistere
dai suoi progetti di pace, il Nuovo Ordine Mondiale prepara anche una beffa, anzi un terribile
oltraggio verso il dittatore nordcoreano, che tra l’altro aveva pienamente consentito all’idea di
venire a Roma come ospite dell’Opera dello Spirito Santo Potenza Divina d’Amore. Insomma,
dopo lo smacco arriva anche la beffa.

Ed ecco apparire Sacha Noam Baron Cohen (quello di Borat…), attore britannico di origini
ebraiche Sabbatiano Frankiste, noto servo del Deep State (lo Stato Profondo), e comico di fama
internazionale, si lancia in uno dei suoi atti dissacratori più demenziali durante la notte degli
Oscar 2012, quando l’attore in un gesto fatto ufficialmente per promuovere il suo nuovo film il
Dittatore versa sul celebre tappeto rosso le finte ceneri del dittatore nordcoreano Kim Jong-il che
come sapete era morto da poco. Sacha verrà in seguito allontanato, ma continuerà fino alla fine a
recitare il suo spettacolo indegno e offensivo quella sera, arrivando a dire con il suo solito fare
umoristico-cialtronesco che il vecchio dittatore sognava da sempre di venire agli Oscar e apparire
sul red carpet, ma immaginate un po’ voi quanto questo gesto abbia turbato il figlio, il nuovo
dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un. Se qualcuno osasse fare una cosa del genere al
sottoscritto credo che andrei a cercarlo di persona, ma cosa dobbiamo fare, questo è il mondo
ingiusto e criminale voluto dal Nuovo Ordine Mondiale. Sacha Noam Baron Cohen ha poi
continuato a servire i suoi padroni quando nel film “Borat 2” ha cercato di sputtanare i seguaci
dell’ex presidente Donald J. Trump, ed il suo avvocato Rudy Giuliani.

E pensare che gli Israeliani in gran segreto negli ultimi anni stanno pianificando un esodo
strategico che li porterebbe ad essere piuttosto vicini alla Corea del Nord! Infatti la lobby
Sabbatiano-Frankista sta acquistando grandi fette di territorio nel nord-est della Cina per creare
una provincia autonoma in accordo con le autorità cinesi, questo accade già da qualche anno e le
info a riguardo arrivano direttamente da operativi del Mossad e dello Shin Bet, l’agenzia di
intelligence per gli affari interni dello stato di Israele, che si sta preparando anche internamente a
un’evacuazione di massa nel caso la situazione con l’Iran degeneri e si arrivi a un possibile
attacco nucleare, compromettendo così l’intera area. E in una nota pubblicata il 6 giugno 2012,
Michael Eisenstadt e Michael Knights – esperti di sicurezza del Washington Institute –
valutarono le possibili risposte iraniane allo strike israeliano.

L’articolo, dal titolo “Beyond Worst-Case Analysis Iran’s Likely Responses to an Israeli
Preventive Strike”, elencò all’epoca i probabili obiettivi delle rappresaglie degli Ayatollah.
Prevedere il comportamento di uno Stato in guerra richiede prudenza – concordano Eisenstadt e
Knights. Tuttavia, il comportamento di Teheran si è contraddistinto in passato per una natura
vendicativa e spregiudicata. Quando le sanzioni hanno paralizzato l’export petrolifero iraniano,
l’obiettivo di Teheran è diventato impedire ai Paesi vicini di rimpiazzare la propria offerta di
greggio. Ad attacchi piuttosto sporchi, come quelli del Mossad agli ingegneri nucleari impegnati
nel programma segreto, l’Iran ha sempre risposto con attacchi altrettanto sporchi, e una scia di
omicidi che ha colpito diplomatici israeliani in India, Thailandia, Georgia e Azerbaigian.
L’attuale guida suprema Khamenei è sempre stata chiaro su quale sarà il livello dello scontro:

Non abbiamo la bomba atomica e non la vogliamo, ma se saremo attaccati da USA o dal regime
sionista risponderemo sullo stesso piano.

In passato Teheran ha dimostrato di non temere il rischio di un’escalation militare su larga scala,
[26] quindi se questo dovesse accadere e si arrivasse a una guerra con l’uso di ordigni nucleari
ecco che gli Israeliani sarebbero pronti ad un nuovo esodo del popolo ebreo con un piano
d’emergenza top secret niente male. Tra l’altro la località in Cina scelta da alcuni esponenti del
mondo ebraico non è stata scelta a caso ma perché è al confine con l’Oblast’[27], la Provincia
autonoma degli Ebrei in Russia creata da Stalin nel 1934 secondo la sua visione politica, che
prevedeva di dare un territorio ad ogni etnia dell’URSS; la capitale dell’Oblast, dal nome quasi
impronunciabile, è Birobidzan. È ovvio che si tratta di una soluzione di emergenza che potrebbe
rimanere solo una ipotesi, nulla di più, ma in effetti riunire queste due regioni e creare così un
nuovo stato di Israele, nel bel mezzo delle economie nascenti del pianeta, quelle dell’estremo
Oriente con cui loro fanno affari da sempre sembra davvero una buona idea. L’Oblast conta tra
l’altro anche importanti giacimenti di oro e argento e ha sviluppato anche un buon artigianato.
Inoltre, Birobidžan ha importanti industrie meccaniche, tessili, calzaturiere, dell’abbigliamento e
del legno, e nonostante nel secolo scorso ci fu la persecuzione Staliniana seguita da
un’inesorabile emorragia di cittadini ebraici che man mano emigrarono verso l’esterno,
soprattutto in Israele negli anni ‘70, oggi le cose sono cambiate. L’yiddish e l’ebraico moderno
sono nuovamente insegnati nelle scuole, gli scambi con la comunità ebraica internazionale ora
sono possibili e frequenti, e portano dall’estero persone e stimoli nuovi.

E dal 2003 la sinagoga di Birobidžan ha ripreso un ruolo importante all’interno della comunità, e
tutto sembra pronto per il piano B nel caso l’Iran e il mondo arabo, sempre più aggressivo verso
Israele, renda impossibile andare avanti nella loro terra santa trasformata un deserto radioattivo
post-apocalittico. Intanto continua da anni la “campagna-simpatia” che la famiglia Rothschild sta
conducendo in Cina, per inserirsi e cavalcare la potenza egemone prossima ventura dopo
l’impero britannico prosciugato e l’impero americano esaurito.

I Rothschild si sono mossi per tempo, se il loro sito web destinato ai clienti cinesi vanta di poter
far risalire “i primi contatti al 1830” (tacendo pudicamente del Business dell’Oppio) e di aver
ristabilito le relazioni “dopo il 1953”: il che testimonierebbe una sorta di preveggenza
preternaturale, visto che quello fu l’anno della collettivizzazione totale maoista, e l’utilità dei
servizi della Casa, specializzata nella gestione di patrimoni privati non era minimamente
immaginabile. Ma sappiamo benissimo che gli Illuminati e i loro banchieri sapevano già
benissimo come si sarebbe poi sviluppata la Cina Comunista da loro in parte creata con il
supporto dei soliti Gesuiti.

Venendo a tempi più vicini a noi, il 6 giugno 2011, nella National School of Development
(università privata di Pechino) si sono presentati agli studenti e al pubblico per una conferenza
sui generis Sir Evelyn Rothschild, presidente della NM Rothschild & Sons, consulente
finanziario della regina d’Inghilterra ed ex governatore della prestigiosa London School of
Economics nonché proprietario dell’Economist, e la sua consorte, Lady Lynn Forester de
Rothschild che oltre a essere il membro di una famiglia Sabbatiano Frankista, è molto legata al
Vaticano. Il tema della conferenza era, udite udite: le imprese a conduzione familiare (sic).
Evelyn, settimo discendente della famiglia, ha ricordato agli astanti entusiasti come il capostipite,
nella Francoforte del XVIII secolo, spedì i quattro fratelli a Vienna, Londra, Napoli e Parigi,
onde costituire la potente rete familiare che tutti conosciamo. Spiegando ai comunisti cinesi il
successo e i segreti della loro prodigiosa azienda familiare (non quotata in borsa) dovuto, come
ha spiegato lei stessa, al fatto che hanno seguito dei metodi ben precisi che detto tra noi sanno di
settario e di Massonico.

Giudicate voi Lady Lynn Forester de Rothschild:


Gli affari di famiglia erano quelli di una comunità o una confraternita, dove le persone si
dedicano alla cura e all’aiuto reciproco. Gli individui devono sempre essere consapevoli della
propria identità come parte di un gruppo.

Come del resto iscritto nel motto della famiglia, che Sir Evelyn s’è degnato di condividere coi
cinesi: Concordia, Integritas, Industria (in latino).

E in quell’occasione Lady Rothschild raccontò che quando ottenne il suo primo lavoro, il suo
primo obiettivo era quello di guadagnare quaranta milioni di dollari. Ma il suo datore di lavoro di
allora (tale Bill Gates…) le diede il migliore dei consigli:

Comincia con un sogno, una visione, e perseguila ogni giorno. I 40 milioni di dollari
prenderanno cura di sé stessi.

Come è poi regolarmente avvenuto.

E dopo queste parole i partecipanti all’evento furono come ipnotizzati. Cinesi ricchi e figli di
ricchi, assetati di apprendere i segreti della leggendaria ricchezza dei Rothschild, erano entusiasti
delle innovazioni finanziarie e speculative che i Rothschild hanno portato e stanno tuttora
portando in Cina.

Nel 2008, la Compagnie Financiere Edmond de Rothschild, il ramo francese della grande
famiglia, era sul punto di assicurarsi investimenti della Banca della Cina per 2,3 miliardi di yuan
(336 milioni di dollari USA), ma purtroppo per loro non ottenne all’ultimo minuto
l’approvazione dal governo cinese. In quello stesso anno, tuttavia, inizio a lavorare per il gruppo
di Edmond de Rothschild il futuro presidente francese Emmanuel Macron, nuovo burattino degli
Illuminati legato da quel momento in maniera indissolubile alla Cina comunista.
L’internazionalizzazione dello storico marchio francese ebbe anche un testimone, italiano
d’eccezione (e te pareva…). Nella riunione del consiglio di sorveglianza di Rothschild entrò
infatti il nostro pidduista d’eccezione Carlo De Benedetti. [28] Nel 2011, la filiale britannica
Rothschild Partners ha poi istituito invece uno dei primi fondi di private equity in Cina per
raccogliere renminbi (valuta avente corso legale della Repubblica Popolare Cinese) nel paese e
investirlo all’estero, con l’obiettivo di accumulare 750 milioni di dollari nel suo primo anno.

Del resto, quasi tutti I partecipanti all’evento che si tenne a Pechino nel giugno 2011 avevano
letto un best-seller su tutte le imprese, astuzie e invenzioni finanziarie dei Rothschild dal titolo
Currency Wars (2007), di cui è autore Song Hongbing, un cino-americano che vive negli USA
dal 1994 che vendette 600 mila copie del libro in poche settimane. Letto dagli arricchiti cinesi ed
anche dai membri del Comitato Centrale come fosse una sorta di Bibbia. In affetti quando uscì il
libro John Benjamin, esponente della comunità britannica, dichiarò al Financial Times che
temeva che l’opera diffondesse la teoria del complotto antisemita nell’economia emergente più
importante del mondo.

Ma non poteva sbagliarsi di più perché i nuovi milionari cinesi non vogliono combattere i
Sabbatiani-Frankisti ma bensì imparare dai successi dei Rothschild, e in generale degli ebrei
nella finanza, che ammirano perdutamente. A tal punto che Song Hongbing, cavalcando l’onda
del best-seller in questione ha poi pubblicato altri cinque libri sul tema, con titolo davvero
indicativi: Come vincono gli ebrei? Bibbia del Business Ebraico, Insegnamenti ebraici nel
commercio; La saggezza degli uomini d’affari ebrei. Pensate che l’autore ha quasi due milioni di
followers sul SINA Web e I suoi libri hanno perfino creato un vero e proprio genere in Cina con
numerosi imitatori che hanno prodotto volumi con titoli roboanti come: The Legend of Jewish
Wealth, Jewish Family Education e The Illustrated Jewish Wisdom Book. C’è poi un tale Han
Bing, che ha scritto addirittura un manuale di auto-aiuto psicologico, che ha titolato Crack the
Talmud, dichiarando alla rivista Newsweek, che ebrei e cinesi sono molto simili – ammettendo
però di non aver mai visto un ebreo in vita sua. L’ossessione dei neo-ricchi cinesi per i
Rothschild ha perfino dato il destro a un ciarlatano britannico che si faceva chiamare Oliver
Rothschild a farsi ricevere dall’università Tsinghua nel 2016, per poi tenervi conferenze ben
retribuite facendo credere al decano di essere “uno dei successori” della famosa dinastia, nonché
ex capo dell’UNICEF. La sua figura ebbe talmente successo che la vera famiglia Rothschild si è
vista costretta a smentire ufficialmente che l’individuo fosse un parente. Nel frattempo, si era
creata da qualche anno un’altra storica alleanza a livello mondiale tra i Rothschild e gli altri
grandi finanziatori del Nuovo Ordine Mondiale, i Rockefeller. [29]

Si tratta ovviamente di due delle più grandi dinastie industriali al mondo, la prima in America, la
seconda in Europa, che nel 2012 hanno deciso di unire almeno in parte le loro forze per formare
una “partnership strategica”, come la definì il Financial Times. La “strategia” in questione,
ovviamente, mira a fare ancora più soldi, sebbene l’uno e l’altro ne abbiano già un bel po’: 34
miliardi di dollari di beni e investimenti nel caso del gruppo Rockefeller, 1 miliardo e 900
milioni di sterline per quanto riguarda il gruppo Rothschild capitanato dal capo famiglia Jacob.
Fusioni ben più piccole vengono studiate a tavolino da stuoli di avvocati d’affari, ma in questi
casi contò molto anche il fattore umano, e questo “matrimonio” tra miliardari Illuminati nacque
dalla relazione personale tra i due anziani patriarchi: David Rockefeller (1915-2017) e Lord
Jacob Rothschild, che è il Presidente Onorario dell’Istituto per la Ricerca delle Politiche Ebree e
uno degli ideatori di questo possibile nuovo esodo degli ebrei in Oblast, insieme all’ormai
defunto David Rockefeller, che fin da giovane si era sempre occupato di coltivare sia le
pubbliche relazioni per l’attività di famiglia (l’oro nero) che gli affari dell’intelligence militare
per conto degli Stati Uniti d’America e successivamente di Israele.

FIG. 9 – Bozza della locandina dell’‘evento pianificato in Territorio Vaticano con la Dott.ssa
Kaoru Nakamaru a cui doveva partecipare il dittatore del Nord Corea

FIG. 10– Sir Evelyn Rothschild e Lady Lynn Forester de Rothschild il 6 giugno 2011 alla
National School of Development a Pechino

FIG. 11 – Parte 1 - LETTERA DI DIMISSIONI inviata al Dott. Montuoro dalla Principessa


Kaoru Nakamaru

FIG. 13 – L’attore comico di origini ebree Sacha Baron Cohen, noto Sabbatiano Frankista, sul
red carpet dell‘84a edizione dell’Oscar come protagonista de Il dittatore, titolo del suo recente
film, mentre crea scompiglio gettando per terra le ceneri a suo dire appartenute al dittatore
nordcoreano Kim Jong-il

FIG. 14 – Piazza principale della città di Birobidžan, capitale dell’Oblast’ autonoma ebraica, che
secondo fonti interne vicine ai servizi segreti israeliani sarebbe annessa alla futura patria in caso
di emergenza nucleare nel nord-est della Cina, creata dagli ebrei israeliani pronti all’esodo del
dopo-disastro

I TEMPLARI VISTI DA GELLI E LA CONTROVERSA PERGAMENA DI CHINON

Ritorniamo ora a parlare dei misteriosi Templari e dei più recenti Neotemplari. Questi ultimi
risultano essere oggigiorno le vere guide dei vertici del sistema iniziatico Occidentale in tutte le
salse, come si suo dire, e questo sia nella loro forma cristiana che in quella Massonica e poi più
spudoratamente satanica e anticristiana come l’Ordo Templi Orientis (meglio conosciuto con
l’acronimo O.T.O.) per esempio, legato al credo del noto mago nero degli Illuminati Aleister
Crowley, il cui libro sacro (Liber AL vel Legis) recita:

Venite fuori, o bambini, sotto le stelle, & saziatevi d’amore! Io sono sopra di voi e in voi. La mia
estasi è nella vostra. La mia gioia è vedere la vostra gioia.

Anche se le parti degenerate del Neotemplarismo sono una minoranza, sono comunque da
considerarsi influenti negli ambienti Neotemplari e Massonici contemporanei più inclini
all’esoterismo, e sono sicuramente la feccia del Neotemplarismo internazionale, che riflette però
ancora oggi, se vogliamo, l’animo nero e perverso dell’aristocrazia e degli stessi Templari delle
origini, che ebbero sempre una componente minoritaria e deviata spesso dedita a pratiche
stregonesche e malefiche, i cui segreti vi ho già illustrato ampiamente nel primo volume. Questa
situazione, tra l’altro, facilitò anche Filippo il Bello nella sua missione distruttrice dell’Ordine
dei Templari, che grazie a una minoranza di stregoni presenti nei suoi ranghi poteva ora essere
messo al bando per sempre, dopo che la maggioranza di loro aveva invece difeso la cristianità e i
suoi valori con grande coraggio e dignità.

Licio Gelli descrive i Templari in questo modo nel suo testo poco conosciuto LA VENDETTA
DEI TEMPLARI uscito nel 1995:

La grande forza dei Templari comunque stava nella capacità di dominare i territori musulmani
con pochissimi uomini. La loro diplomazia li rese capaci di appoggiarsi ora a questa, ora a quella
fazione musulmana, sfruttando gli odii fra le varie sette e le varie città. Promettendo la loro
protezione ad una città potente, avevano alleati in ogni momento e giocavano abilmente sulla
divisione dell’Islam. Se i mussulmani fossero stati uniti, ed è storia anche di oggi, i Templari e
gli altri crociati non avrebbero resistito per tanto tempo in Terra Santa. [30]

Le sante pietre che formano la Santa Casa di Loreto, per esempio, si dice fossero state difese con
le armi e con grande coraggio dai Templari del Gran Maestro Guglielmo di Beaujeu nella città di
Acri nel 1291. E questo episodio sembra tra l’altro essere stato, insieme al successivo trasloco
forzato delle pietre della Santa Casa a Loreto, l’ultimo grande gesto dei Templari in Terra Santa
ormai circondati da un nemico sempre più ostile, anche se separato, come ha sottolineato Gelli,
cosa che rende la Santa Casa una vera icona del mondo Templare.

Cavalieri indomiti quindi i veri Templari, che hanno con le loro gesta ispirato l’ex Gran
Precettore Rocco Zingaro, scomparso ormai da una decina d’anni, e il suo Grand Officialis, il
Dott. Antonio Leonardo Montuoro, che da anni lavora dietro le quinte con il Vaticano,
nonostante le passate accuse di eresia sancite dalla bolla Vox in excelso del 22 marzo 1312, per
riportare i Neotemplari di oggi (che non sono sicuramente i veri Templari), ai vertici del potere
Vaticano come voleva lo stesso Licio Gelli che dice che:
… i Maestri Templari sarebbero stati una sorta di forza armata sul tipo di quella odierna
dell’ONU. [31]

Esiste poi anche un documento chiave per capire le recenti evoluzioni del mondo Neotemplare in
relazione alla Chiesa di Roma, un documento che andò stranamente “perso” negli archivi segreti
Vaticani per centinaia di anni, e che alcuni dicono essere addirittura un falso, convenientemente
tirato fuori ad arte al momento opportuno per far piacere ai Neotemplari presenti ora ai vertici
della gerarchia Vaticana e delle istituzioni italiane e per assorbire in seno alla Chiesa questo
fenomeno in costante espansione. Si tratta dell’ormai famosa “Pergamena di Chinon” che
contiene l’assoluzione di Papa Clemente V ai capi dell’Ordine Templare, stilata a Chinon,
diocesi di Tours, tra il 17 e il 20 di agosto del 1308, il cui originale è formato da un unico foglio
di grandi dimensioni (70 x 58 cm2), in origine munito dei sigilli pendenti dei tre legati apostolici
che formavano la speciale Commissione apostolica ad inquirendum nominata da Clemente V.
L’originale era corredato da una copia autentica, tuttora conservata presso l’Archivio Segreto
Vaticano con segnatura Archivum Arcis, Armarium d 218. Tuttavia, la certezza assoluta sulla
genuinità del documento non è ancora nelle nostre mani. Ci ancora troppi dubbi e troppe
“stranezze” che ci impediscono una certezza assoluta, su questa pergamena ritrovata nel 2002
dalla Dott.ssa Barbara Frale, storica ed esperta di documenti antichi, e poi pubblicata nel 2007
dal Vaticano stesso con tutti i documenti relativi al processo. Questo documento rimette quindi
in discussione la passata posizione giudicata erroneamente eretica dell’Ordine del Tempio e fa
fuori l’intera versione “ufficiale” della storia che li condannava senza appello come eretici della
peggior specie. In fondo come scrive lo stesso Gelli, se il colpo ordito dal re di Francia e attuato
abilmente da Nogaret riuscì, fu dovuto proprio alla sicurezza dei Templari sulla protezione
papale. [32]

E infatti. la presunta pergamena, dimostrerebbe che Papa Clemente V assolse in segreto in


maniera definitiva i capi dell’Ordine, e che la successiva condanna e la messa al rogo è in realtà
una responsabilità del Re Filippo IV di Francia, non del Papa o della Chiesa. E tutto questo a
differenza di un equivoco ampiamente diffuso e usato addirittura per giustificare l’opposizione
alla Chiesa di Roma da parte di una certa Massoneria, che nel 30° grado del Rito Scozzese
Antico e Accettato formulato con l’aiuto dei soliti Gesuiti, incluse il concetto di vendetta contro
la Chiesa, e l’ingiustizia fatta ai Templari. Una tesi presente da secoli nel mondo delle sette
esoteriche di filiazione templare le cui origini ci vengono spiegate impeccabilmente dal defunto
Venerabile Licio Gelli, grande conoscitore del mondo Massonico e Neotemplare:

Nel 1314, sull’isolotto degli Ebrei a Parigi, Jaques De Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine
del Tempio, fu arso vivo sul rogo e gridò una frase, da cui nasce la legenda della “Vendetta dei
Templari”: “Muoio innocente ma chiamo, dinnanzi al tribunale di Dio, Clemente V, Nogaret e
Filippo il Bello, entro un anno”. Entro un anno, infatti, in circostanze misteriose, il Papa, il re, e
il suo braccio destro morirono. Inoltre, Jaques de Molay aveva aggiunto: E l’ultimo discendente
di Filippo il Bello morirà in supplizio, ucciso da un Templare e la legenda racconta che l’ultimo
discendente del re di ferro, Luigi XVI, fu imprigionato proprio nella fortezza del Tempio. Si sa
che Guilottine, il medico che, per senso di pietà, fece adottare la vedova rossa dei supplizi – e
non la inventò, come banalmente si crede, in quanto era in uso già da tempo in altri luoghi –
dandole ufficialmente il suo nome, era membro di una filiazione templare. [33]
Tuttavia, anche Gelli aveva dei dubbi sulla natura di questa supposta “Vendetta dei Templari”:

….si anche che, sempre secondo la leggenda, da troppi esoteristi spacciata frettolosamente per
autentica, il posto del boia di Parigi, Sanson, venisse preso, per giustiziare Luigi di Francia, da
un membro dell’Ordine del Tempio, il quale avrebbe detto al re, prima di ammazzarlo: “Si
compie così la vendetta di Jacques De Molay”. Una vendetta esoterica, compiuta nei secoli
dunque? Personalmente credo che, sul piano esoterico, le vendette non esistano, tanto meno se
costano sangue. È da escludere, e potrò dimostrarlo, che l’uccisione di Luigi XVI sia stato
l’ultimo atto di un piano segreto dei discepoli del Tempio.

Si dice e si scrive, anche con troppa disinvoltura, che a questa vendetta abbiano dato le loro
energie fisiche, intellettuali ed esoteriche uomini come Luis-Claude de Saint Martin, Chrstian
Rosenkreuz, il Conte di Saint – Germain, il Conte Cagliostro ed i loro ordini dalla Massoneria
tradizionale ai Rosa Croce, dai Martinezzisti e Martinisti agli Illuminati, fino alla Massoneria di
Rito Egiziano del Conte Cagliostro. [34]

Forse Licio Gelli, che aveva accesso all’Archivio Segreto del Vaticano, conosceva il documento
tirato fuori 7 anni dopo la sua pubblicazione sui Templari dalla Dott.ssa Barbara Frale. Un
documento rivelatore che conterrebbe l’assoluzione impartita da Clemente V all’ultimo Gran
Maestro del Tempio, frate Jacques de Molay, e agli altri capi dell’Ordine, dopo che questi ultimi
svolsero regolare atto di pentimento e perdono verso la Chiesa, che dopo l’abiura formale,
obbligatoria per tutti coloro che erano anche solo sospettati di reati ereticali, li avrebbe poi
reintegrati nella comunione cattolica e riammessi a ricevere i sacramenti. Ma questo documento
appartiene alla prima fase del processo contro i Templari, quando Clemente V era ancora
convinto di poter garantire la sopravvivenza dell’ordine religioso-militare, e risponde alla
necessità apostolica di rimuovere dai frati-guerrieri l’infamia della scomunica nella quale si
erano precedentemente invischiati da soli ammettendo di aver rinnegato Gesù Cristo sotto le
torture dell’Inquisitore francese. L’atto di Chinon, presupposto necessario a un eventuale riforma
dell’Ordine del Tempio, rimase però lettera morta, e per questo fu successivamente fatto sparire,
segnando così anche il destino infausto dello stesso “Papocchio “di allora che secondo Gelli
sarebbe stato poi ucciso.

La monarchia francese reagì infatti innescando un vero meccanismo di ricatto, che costringerà in
seguito Clemente V a sottostare alla volontà di Filippo IV il Bello, re di Francia, che impose
l’eliminazione definitiva dei Templari. Sentito il parere dei padri conciliari, il Papa passo a
sopprimere l’ordine “con norma irriformabile e perpetua” (la famosa bolla Vox in excelso).
Clemente V specifica però che tale sofferta decisione non costituisce un atto di condanna per
eresia, al quale non si sarebbe potuti giungere sulla base delle diverse inchieste istruite negli anni
precedenti il concilio.

Per emettere tuttavia una sentenza definitiva sarebbe stato necessario infatti un regolare processo,
che prevedesse anche l’esposizione delle tesi difensive da parte dell’Ordine. Ma lo scandalo
suscitato dalle infamanti accuse rivolte ai Templari (eresia, idolatria, omosessualità e pratiche
oscene), che come vi ho spiegato avevano purtroppo avuto una minoranza dedita a pratiche
nefaste, avrebbe dissuaso chiunque, secondo il pontefice, dall’indossare l’abito Templare e,
d’altra parte, una dilazione nella decisione in merito a tali questioni avrebbe prodotto la
dilapidazione delle ingenti ricchezze offerte dai cristiani all’Ordine in questione incaricato suo
tempo di accorrere in aiuto della Terrasanta per combattere i nemici della fede. L’attenta
considerazione di questi pericoli, unitamente alle pressioni di parte francese, convinse il Papa a
sopprimere l’Ordine dei Cavalieri del Tempio, che da allora si nascose attraverso la storia in altri
ordini, e in altre forme di cristianità, incluse quella ortodossa e quella protestante, per arrivare
poi fino ai giorni nostri a cercare un riavvicinamento con la Chiesa di Roma.

In questo contesto nell’ottobre del 2007 il Vaticano decide di pubblicare nella collezione degli
Exemplaria praetiosa una riproduzione di pregio di alcuni fra i maggiori documenti del processo
ai Templari, fra cui la pergamena di Chinon; Barbara Frale, che aveva scoperto questo prezioso
documento, scrive convenientemente un’introduzione storica dei documenti stessi per questo
nuovo progetto, che viene presentato alla stampa in pompa magna da monsignor Sergio Pagano,
vescovo titolare di Celene e importante Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano. L’introduzione
storica all’edizione vaticana dei documenti del processo contro i Templari ottiene grande rilievo
sia in ambito culturale che in ambito cavalleresco, che sfocia poi in numerosi articoli sia sui vari
quotidiani nazionali che in quelli esteri, come sui siti dei vari Ordine Neotemplari e pseudo-
Templari (alcuni dei quali non aspettavano altro), e naturalmente quelli della Massoneria. La
manovra è stata fatta così da poter facilitare una riabilitazione totale della figura templare, tanto è
vero che già fin dalla scoperta fatta dalla Frale girava voce che perfino il Supremo Consiglio del
Rito Scozzese Antico e Accettato del 33°, in Lexington nel Massachusetts, che governa il Rito
nella giurisdizione del nord degli Stati Uniti voleva eliminare (o almeno cercò di farlo) la pratica
di questo grado di vendetta nei confronti del Vaticano, senza però spiegarne ufficialmente e
pienamente i motivi ai suoi membri, e lasciando molti dubbi e anche una certa amarezza in bocca
a molti Frammassoni più tradizionalisti e non Cattolici, che si dicevano perplessi sulla scelta di
questo Supremo Consiglio.

A riprova della strumentalizzazione di questa “scoperta” il 22 aprile del 2012 la stessa Barbara
Frale ha capeggiato in veste di illustre relatrice una visita dei Cavalieri Templari in Campidoglio,
dove venero ricevuti dall’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il convegno, organizzato
dall’Unsi e dall’Accademia Artisti Europei, nome di copertura per la Confraternita dei Templari
Ugone dei Pagani, vide anche la presenza di molti militari legati alla Confraternita in questione,
il cui Gran Priore era tale Francesco Russo. Tra loro il Generale dei Carabinieri Vincenzo
Pezzolet e la Medaglia d’Oro al Valor Civile brigadiere carabiniere Mario Trotta.

FIG. 15 – Articolo sui Templari in Campidoglio tratto dal quotidiano Roma Cronaca di Salerno e
provincia di domenica 22 aprile 2012

FIG. 16 – Biglietto da visita da Grand Officialis dei Neotemplari del Dott. Antonio Leonardo
Montuoro

FIG. 17 – La pergamena di Chinon, apparentemente stilata nella diocesi di Tours nel 1308, tra il
17 e il 20 agosto

FIG. 18 – Lettera dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica al Dott. Walter
Grandis, Gran Priore del Gran Priorato d’Italia dei Cavalieri Templari, risalente al 2011 e
descritta dal Gran Maestro in questo modo: “Il gradito saluto del Signor Presidente della
Repubblica al nostro Raduno di Venezia”
FIG. 19 – Copertina del breve saggio di Licio Gelli dal titolo LA VENDETTA DEI TEMPLARI
pubblicato per l’ENAM dalla Giuseppe Laterza Editore nel 1994 per il Premio “Federico II di
Svevia” 94, IV Euroconcorso Letterario “Città di Corato”

LA “SANTA CASA”

Perfino la “Santa” Romana Chiesa ha dovuto constatare negli ultimi anni il trionfo del male nella
società moderna, rilanciando su più fronti l’esorcismo come antidoto cattolico contro il male.
Quel rituale dell’esorcismo che il Vaticano stesso aveva cercato di sabotare per favorire Satana
in nome delle presunte riforme volute dal Concilio Vaticano II. E in effetti in un’intervista di
Stefano Maria Paci a padre Gabriele Amorth, apparsa in 30giorni anche il leggendario esorcista
avrebbe confermato questi tesi:

Man mano che, come aveva chiesto il Concilio Vaticano II, le varie parti del Rituale romano
venivano riviste, noi esorcisti attendevamo che venisse trattato anche il titolo XII, cioè il Rituale
esorcistico. Ma evidentemente non era considerato un argomento rilevante, dato che passavano
gli anni e non succedeva nulla. Poi, improvvisamente, il 4 giugno del 1990, uscì il Rituale ad
interim, di prova. Fu una vera sorpresa per noi, che non eravamo mai stati consultati prima.
Eppure, da tempo avevamo preparato delle richieste, in vista di una revisione del Rituale.
Chiedevamo, tra l’altro, di ritoccare le preghiere, immettendovi invocazioni alla Madonna che
mancavano completamente, e di aumentare le preghiere esorcistiche specifiche. Ma eravamo stati
completamente tagliati fuori dalla possibilità di dare qualsiasi contributo.

E più in là il vecchio Amorth rincara la dose:

Ci eravamo illusi, ingenuamente, che le disposizioni del Vaticano II fossero giunte alle
congregazioni romane. Invece ci siamo trovati di fronte un muro di rifiuto e di disprezzo. Il
segretario della Congregazione per il culto divino fece una relazione alla commissione
cardinalizia in cui diceva che i loro unici interlocutori erano i vescovi, e non i sacerdoti o gli
esorcisti. E aggiungeva testualmente, a proposito del nostro umile tentativo di aiuto come esperti
che esprimono il loro parere: «Si dovette prendere atto del fenomeno di un gruppo di esorcisti e
cosiddetti demonologi, quelli che in seguito si sono costituiti in Associazione internazionale, che
orchestravano una campagna contro il rito. Un’accusa indecente: noi non abbiamo mai
orchestrato nessuna campagna! Era indirizzato a noi il Rituale, e nelle commissioni non avevano
convocato nessuna persona competente: era più che logico che tentassimo di dare il nostro
contributo.

SMP: Ma allora vuol dire che il nuovo Rituale è per voi inutilizzabile nella lotta contro il
demonio?

Amorth risponde senza indugi:

Sì. Ci volevano consegnare un’arma spuntata. Sono state cancellate le preghiere efficaci,
preghiere che avevano dodici secoli di storia, e ne sono state create di nuove, inefficaci. Ma per
fortuna ci è stata gettata, all’ultimo, una scialuppa di salvataggio. [35]

E Padre Gabriele Amorth (1925-2016), anche se non è più tra noi, ormai lo conoscono un po’
tutti grazie a documentari che hanno fatto il giro del mondo, come quello prodotto dal regista del
film “L’Esorcista” per Netflix. IL documentario in questione “Il diavolo e Padre Amorth” (The
Devil and Father Amorth ), racconta la storia del nono esorcismo dell’oramai defunto e celebre
esorcista Padre Amorth a una donna italiana. Il documentario dura 68 minuti e può essere visto
in inglese con sottotitoli in spagnolo e in italiano. Scomparso da qualche anno l’ormai
leggendario Padre Amorth, fu un fine teologo mariano, che per molti anni svolse l’attività di
giornalista come direttore della prestigiosa rivista paolina “Madre di Dio”. Poi a un certo punto
egli decise di combattere il male, e divenne in poco tempo un esorcista con il cardinale Ugo
Poletti che lo invitò a Roma ad affiancare quel grande esorcista che era allora Padre Candido.

Negli anni 90, Padre Amorth fece un interessante intervista per il libro SATANA ALLE PORTE
DI ROMA. Un viaggio nel mondo delle Messe Nere dove gli venne chiesto se le sette
prediligevano, per le loro celebrazioni, luoghi in cui vi fosse stata la presenza di culti pagani. E
Lui rispose immediatamente in maniera affermativa dicendo che “È vero che le sette sataniche
prediligono questi posti”, anche se aggiunse subito dopo che era importante definire quali erano
le vere sette sataniche. Amorth disse inoltre che stava per accadere qualcosa di grosso per l’Italia
in quel periodo a ridosso del 2000.

Un altro fatto che mi ha colpito molto è che mai era successo che un Papa indicesse nove mesi di
preghiera per l’Italia fino allo scorso dicembre. Ha dato proprio l’impressione che a cominciare
dal 1995 poteva succedere qualcosa. Andando nel santuario più rinomato d’Italia, il santuario di
Loreto, il Santo Padre, il 10 dicembre, ha dato proprio l’impressione di uno che si aspetta dal
1995 in poi qualche cosa di grosso per l’Italia.[36]

Padre Amorth aveva capito in quel periodo che il Satanismo stava dilagando nella società attuale,
e per questo motivo nel 1990 nacque da un’idea di padre René Chenesseau, sacerdote ed
esorcista francese, e dallo stesso padre Amorth, l’Associazione Internazionale degli Esorcisti.
Un’istituzione che ha oggi 31 anni ed è ancora in continua crescita, di cui fanno parte i preti
esorcisti incaricati dal vescovo della diocesi di appartenenza. E dal 1990 al 2000 il presidente di
questa Associazione fu proprio lo stesso padre Gabriele Amorth. Tuttavia, nel 2000, dopo la
controversia dovuta alla pericolosa riforma del Rituale Romano dell’Esorcismo nel 1999, decisa
durante il solito Concilio Vaticano Secondo, Amorth si dimise pur rimanendone ai vertici.
L’Associazione sempre più attiva nonostante la morte di Amorth e la deriva sinistroide della
Chiesa ha oggi sede a Roma, ed organizza degli incontri annuali. Gli incontri hanno finalità
d’aggiornamento ma anche di coordinamento riguardo le future attività degli esorcisti. Dal 2004
sono affiancati dall’Istituto Sacerdos, operante presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum,
che ha istituito uno specifico corso teorico e pratico sul ministero dell’esorcistato per sacerdoti.
[37] E allora nel bene e nel male che rappresenta per molti la Chiesa Cattolica al giorno d’oggi,
voglio comunque includere una riflessione di Papa Giovanni Paolo II sulla Santa Casa di Loreto
menzionata dal tardo padre Amorth negli anni 90. Perché quel “qualcosa di grosso” per l’Italia,
si è poi purtroppo rivelato essere il declino dell’era Berlusconi, e l’ascesa dei Comunisti radical
chic e dei satanisti al suo interno dopo la fine della guerra fredda con la caduta del muro di
Berlino (9 novembre 1989), e la successiva dissoluzione dell’Unione Sovietica (26 dicembre
1991). Parole quelle di Giovanni Paolo II che ci fanno comprendere inoltre anche lo spirito di
questo luogo sacro e misterioso tanto amato e venerato dai Cattolici di tutto il mondo, che vi
mostrerò essere legato anche ai molti misteri, anche recenti, della storia templare, e ad un
Pontefice (ora Santo…), per alcuni carismatico, per altri nefasto, come lo era Woytila, che nel
periodo del suo pontificato ha giocato senz’altro un ruolo di primaria importanza nel progetto di
costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale Vaticano-centrico.
I GIOCHI DEL MALIGNO
Insomma, non c’è da stupirsi se Papa Giovanni Paolo II l’ultimo Papa anticomunista, operando
in un mare di ipocrisia fosse anche lui un pochino ipocrita come il resto della sua Chiesa, anche
se un’affermazione del genere può forse offendere alcuni cattolici, e i benpensanti. Ma con
questo saggio andrò oltre le apparenze, per scrutare fino in fondo nelle torbide acque del
Vaticano, dove vi mostrerò che non è solo la corruzione a guidarli ma per molti versi è il Male in
persona, “il Maligno” come loro stessi lo definiscono ovvero Satana che non a caso è
l’anagramma di Astana. Ma prima di passare alle parole di San Giovanni Paolo II su Loreto
vorrei riportare alcune parole dette da Pietro Orlandi, che come tutti voi sapete è il fratello della
vittima più nota del satanismo in Vaticano, ovvero la povera Emanuela Orlandi. Perché ritengo
che le parole di Pietro che ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare, diano un’idea esatta
dell’ipocrisia vaticana. Pietro ha dichiarato in passato che lui e la sua famiglia avevano
ripetutamente fatto richieste di collaborazione alla Santa Sede e alla persona di Giovanni Paolo
II. Ma purtroppo secondo Pietro, il Papa polacco permise al silenzio e all’omertà di calare
inesorabilmente su questa vicenda.

Pietro Orlandi ha ragione, e tutti noi prima di leggere le parole di questo Papa ormai “santo” che
spesso predicava bene (ma purtroppo razzolava altrettanto male), dovremmo, riflettere sulle
numerose ingiustizie e atti criminali legati in vari modi al suo Pontificato come a quello dei papi
che lo hanno seguito e di quelli che lo hanno preceduto da Papa Roncalli in poi. Pensate alle
nefandezze dei Legionari di Cristo, o a quelle ancora più insidiose della “santa” Madre Teresa di
Calcutta. E anche il suo successore, Papa Benedetto XVI, dietro consiglio del Gesuita Padre
Lombardi (che fino a poco tempo fa era il responsabile della comunicazione del Vaticano),
rifiutò ancora una volta di menzionare il caso Orlandi il 18 dicembre 2011. [38]

E lo fece nonostante le richieste di far chiarezza arrivate da più parti, perché il tema non fu
ritenuto “opportuno” dalla Mafia Gesuita che sta ovviamente coprendo i satanisti in Vaticano. E
allora come adesso, Pietro e la sua famiglia, vengono purtroppo osteggiati e ignorati dal
“Papocchio” di turno, perché il satanismo controlla la Santa Sede e questo è un dato di fatto non
una supposizione.

FIG. 20 – Appunto sul caso Emanuela Orlandi allegato al testo dell’Angelus del 18 Dicembre
2011, estratto da pag. 296 del libro “Sua Santità” di Gianluigi Nuzzi

Ritornando al pensiero di Wojtyla su Loreto e sulla “Santa Casa” che includo di seguito, mi
viene da pensare che questi manipolatori inesorabili delle coscienze umane che risiedono in
Vaticano sono degli ipocriti senza un minimo contatto con la realtà che li circonda. Tuttavia, a
me non risulta che nostro Signore Gesù Cristo fosse anche lontanamente un ipocrita, mentre in
Vaticano hanno fatto una regola di vita dell’ipocrisia e della mancanza di vera Fede,
specialmente dopo l’arrivo di Papa Francesco al Soglio petrino.

Quello Lauretano è un Santuario mirabile. In esso è iscritta la trentennale esperienza di


condivisione, che Gesù fece con Maria e Giuseppe. Attraverso questo mistero umano e divino,
nella casa di Nazareth è come inscritta la storia di tutti gli uomini, poiché ogni uomo è legato ad
una ‘casa’, dove nasce, lavora, riposa, incontra gli altri e la storia di ogni uomo, è segnata in
modo particolare da una casa: la casa della sua infanzia, dei suoi primi passi nella vita. Ed è
eloquente ed importante per tutti che quest’Uomo unico e singolare, che è il Figlio unigenito di
Dio, abbia pure voluto legare la sua storia ad una casa, quella di Nazareth, che secondo il
racconto evangelico, ospitò Gesù di Nazareth lungo l’intero arco della sua infanzia, adolescenza
e giovinezza, cioè della sua misteriosa maturazione umana… La casa del Figlio dell’uomo è
dunque la casa universale di tutti i figli adottivi di Dio. La storia di ogni uomo, in un certo senso,
passa attraverso quella casa….

Allora viene da chiedersi dopo aver letto queste parole di sua Santità Giovanni Paolo II, ma
questa “Santa Casa”, oltre a essere un bastione della fede Cattolica e della sua perenne ipocrisia,
è anche un simbolo del vero cristianesimo? La risposta è ovviamente NO! Il cristianesimo,
infatti, non è contemplato in quello che è una porta di accesso al Sacro e al Sacrale nel mondo
cattolico, che rappresenta semplicemente un veicolo per controllare e soggiogare i credenti di
una fede che ha assorbito nel tempo al suo interno tutto quello che la precedeva nel mondo
pagano, arricchendola a volte di elementi nefasti se non addirittura satanici. Purtroppo, sono
molti i luoghi o simboli della fede cattolica legati a questo ambiguo legame con il paganesimo.
Ricordo in questo contesto la Porta santa della basilica di San Pietro (luogo legato alla religione
mitraica), opera dello scultore Vico Consorti legato da un sodalizio Massonico al Conte Guido
Chigi Saracini, che fu aperta l’ultima volta l‘8 dicembre 2015 in occasione della festa
dell’Immacolata, per il Giubileo straordinario della Misericordia. Un evento che non è servito a
niente e non ha aiutato nessuno se non la Chiesa intenta a far soldi con i soliti pellegrini. Pensate
che fui io con gli amici della “Madonna dei debitori” (tra cui Alberto Festa di cui parlerò in
seguito), in visita al Papa durante il periodo dei “Forconi”, nel dicembre del 2013, a ispirare
questo evento che avrebbe dovuto essere ovviamente ben diverso. Perché la Chiesa non può
rimanere indifferente alle piaghe della fame e dell’indebitamento in un mondo sempre più in
preda al male e al materialismo che mette a rischio la salvezza dell’anima; ma la soluzione non
può essere il Comunismo di Papa Francesco.

La Chiesa di Roma e il suo “Papocchio” non possono minacciare i propri fedeli con un nuovo
diluvio universale, come ha fatto nel 2021 Papa Francesco, per poi promuovere come soluzione
finale le solite menate del Grande Reset (Great Reset), proposto dal World Economic Forum
(WEF), presentato in pompa magna nel maggio 2020 dal principe Carlo del Regno Unito, e dal
direttore del WEF Klaus Schwab. Una proposta che con il famigerato “Green New Deal”
servirebbe secondo l’élite a ricostruire l’economia in modo sostenibile dopo la pandemia
COVID-19. Perché diciamocelo con tutta onestà, comprare una macchina elettrica non vi salverà
di certo l’anima, e il consesso annuale dove si riuniscono annualmente i grandi della terra per
decidere il futuro del pianeta, è solo l’ennesima espressione di questo Ordine Mondiale di natura
satanica e perversa, espressione ultima della fine dei tempi. Una realtà legata alle parole “Great”
ovvero “Grande”, e “Re”, che è ovviamente il titolo che spetta ai sovrani, nonché alla parola
“Set”, la divinità egizia equivalente a Satana appartenente alla religione dell’antico Egitto, legata
al deserto, alle tempeste, al disordine, alla violenza e agli stranieri che piacciono tanto al Papa.
Certo Set è una figura più complessa di quella del Satana Giudeo-Cristiano diranno i satanisti,
ma in realtà si tratta dello stesso Culto di Saturno (Seth, Cronos, Satana).

Con il culto del Sole e della Luna quello di Saturno è il più antico dei culti, così radicato nelle
tradizioni umane che secondo molte fonti in realtà non sarebbe mai scomparso, ed i suoi rituali
continuerebbero a essere perpetrati anche ai nostri giorni, in forma più o meno esplicita. Saturno,
detto anche Seth o Set nella antica religione egizia, El in quella semitica e Signore degli Anelli
nei miti celtici, sembra sia il motivo per cui ancora oggi per suggellare uno sposalizio si usi
scambiarsi le fedi nuziali, oppure raffigurare un anello (o un disco, se ci si riferisca al Sole)
dietro le immagini dei santi e delle persone pie o dietro le antiche croci celtiche. E’ inoltre dal
culto di Saturno che discendono secolari costumi sociali come quello di ‘festeggiare’ al sabato
sera, ossia il sesto giorno della settimana (dedicato a Saturno), per poi ‘riposare’ al settimo.
“Nella antica Sumeria Saturno veniva chiamato kayamanu, che significa: il lento. Nella civiltà
ellenica invece era raffigurato sotto forma di Satiro (creatura per metà umana e metà caprina); da
cui il successivo accostamento del signore dell’oscurità, Satana, al culto ed all’immagine del dio
Pan. [39]

Secondo il principe Carlo, da sempre un satanista servo del dio Seth, la ripresa economica messa
in atto dal Grande Reset dovrebbe mettere il mondo sulla via della sostenibilità, attraverso la
riprogettazione dei sistemi in un’ottica di aiuto. Le politiche sul prezzo del carbone sono state
citate come un modo per aiutare a raggiungere la sostenibilità. Egli ha anche sottolineato che le
innovazioni, la scienza e la tecnologia devono essere rinvigorite in modo da poter ottenere
scoperte significative che ci aiutino a rendere le idee sostenibili più redditizie. E secondo il WEF,
dovremmo anche adattarci alla realtà attuale indirizzando il mercato verso risultati più equi,
garantire che gli investimenti siano finalizzati al progresso reciproco, compresa l’accelerazione
degli investimenti ecologici, e avviare una quarta rivoluzione industriale, creando infrastrutture
economiche e pubbliche digitali. [40]

Ma in realtà tutto questo ci porterà solo verso la fame e la povertà, perché a pagare il prezzo più
alto per questo cambiamento così radicale del sistema non saranno i miliardari alla Bill Gates,
ma bensì la gente comune: ovvero tutti noi! E in piccola parte questo lo abbiamo già visto con
Joe Biden, che ha immediatamente presentato all’inizio del suo mandato, nel gennaio del 2021,
un ambizioso piano per la transizione energetica, che secondo lui e la sinistra radicale americana
figlia del peggior Gesuitismo porterà benessere, ma che per il momento ha portato solo miseria, e
povertà, con la perdita di migliaia di posti di lavoro ottenuti durante l’era Trump. Smentendo da
subito quindi il principe Carlo che aveva invece sostenuto che il settore privato sarebbe stato il
motore principale di questo cambiamento e non i singoli stati e i suoi abitanti. Quindi le parole di
Klaus Schwab che ha dichiarato che il Grande Reset porterebbe a un “capitalismo responsabile”
sono ovviamente una menzogna. Tanto loro controllano il sistema politico di quasi tutti i paesi
del nostro pianeta e non aceteranno alcun rifiuto al loro piano mistificatorio e ingannevole che
porterà alla fame milioni di persone che verranno forzate a accettare il Grande Reset.

Mi vengono allora in mente le parole “Tu sei uno schiavo Neo! Come tutti gli altri sei nato in
catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una
prigione per la tua mente!” Parole che in “Matrix” Morpheus rivolse al protagonista Neo prima
di mostrargli a poco a poco i segreti e le storie di questa prigione invisibile ai più, che per i
cattolici è da sempre il Vaticano. Perché ci sono luoghi specifici legati al potere della matrice
divina che si legano ai misteri energetici delle divinità e del cosmo, ma anche alla forza delle
singole religioni che devono la loro identità e la loro sfera di influenza alla frequenza che
emanano in questa realtà vibrazionale, grazie a posti “sacri” come il Vaticano, o Loreto per
esempio ma anche Medjugorje, che fungono da ripetitori purtroppo anche per i satanisti, e non
solo per i cristiano-cattolici.
Vorrei soffermarmi poi in questo preambolo sulla “Santa Casa” di Loreto, anche sulla
simbologia presente nel Portone della Basilica della Natività a Betlemme la cosiddetta “Porta
della Pace”, altro luogo simbolo del Cristianesimo ipocrita che si mescola al satanismo. Il
Massone Gorel Porciatti scriveva: La stella a 5 punte, se rovesciata, diventa il simbolo degli
istinti immondi; in essa si può inscrivere la testa di un becco.

E Laurie Cabot, una stregona, scrisse a riguardo: In realtà, non è difficile distinguere l’Arte dal
satanismo. Le streghe portano il Pentacolo con la punta in su. I satanisti lo rovesciano con la
punta in giù. [41] E allora non vi sorprendete se i grandi esperti del Vaticano si sono lasciati
sfuggire anche questo dettaglio piuttosto evidente nel Portone della Basilica della Natività a
Betlemme, che Ernesto Lamagna, scultore e segretario della Pontificia accademia dei Virtuosi
definì giustamente “inquietante” in un’intervista rilasciata a L’Arena - il Giornale di Verona
nell’ormai lontano novembre 2002. Secondo l’artista è strano che la stella rovesciata presente nel
Portone in questione sia sfuggita a tanti uomini di Chiesa. E afferma: “In quella porta c’è un
simbolo satanico”. Lamagna, scultore di fama internazionale, non ha dubbi su un aspetto a suo
dire inquietante di quella che ormai è diventata un’immagine della solidarietà veronese con la
Palestina. Si tratta infatti di un’opera imponente definita la “Porta della pace”, un enorme
portone in bronzo raffigurante la nascita di Cristo, realizzata dal celebre scultore senese Roberto
Joppolo in una fonderia veronese e successivamente posizionata nella chiesa di Santa Caterina,
adiacente la basilica della Natività di Betlemme. Ma pochi sanno che è stata la Chiesa stessa e la
corrente satanico–Massonica al suo interno a commissionare questa controversa opera, che in
fondo serve a marcare un’altra delle loro zone di potere occulto e infernale che delimitano la
religione cattolica di oggi, come è successo tra l’altro anche di recente con la rappresentazione
della natività per il Natale del 2020. Secondo Lamagna la “firma” del diavolo sarebbe la vistosa
stella a cinque punte che, pensate, fa da sfondo alla scena della Natività. A differenza di come
viene solitamente raffigurata, essa ha la punta rivolta verso il basso:

Non mi permetto di giudicare l’opera da un punto di vista artistico”, afferma l’accademico


pontificio, “ma la stella a cinque punte rovesciata da sempre è il simbolo dell’anticristo, quindi
un segno satanico. È come la croce rivoltata. La punta dovrebbe essere rivolta in alto a
significare la croce, l’albero della vita, che unisce la terra al cielo. Dovrebbe essere il simbolo
della luce che schiarisce le tenebre. Mi meraviglio che questa cosa sia sfuggita all’artista e ai
committenti, che sono dei religiosi. Tutto ciò mi lascia senza parole. Gli antichi, quando
facevano un’opera d’arte, si documentavano sulla simbologia.

E aggiunge ancora Lamagna, sconvolto da tale scelta, sicuramente senza rendersi conto di chi
siano realmente i committenti di questa opera sacra solo in apparenza:

C’è un altro particolare che denota perlomeno mancanza di buon gusto: vi è raffigurato Giovanni
Paolo II col viso quasi appoggiato al sedere del bue. Mi ricorda l’elefantino della Minerva del
Bernini col di dietro rivolto verso i Gesuiti.

Ma forse Lamagna e altri Cattolici più svegli e consapevoli dovrebbero leggersi il resto di questo
libro per capire meglio il perché di questa simbologia nella nostra era. Soprattutto, in questo
momento, storico in cui le forze del male generate durante il Concilio Vaticano Secondo,
dominano incontrastate la Chiesa di Roma, un’istituzione sempre più terrestre, e sempre meno
divina, che ormai non crede più a niente, neanche al diavolo o all’inferno. A partire dal Concilio
in questione non pochi teologi hanno cercato di riscrivere in termini buonisti la sorte degli
uomini e della Chiesa. Si continua quindi ad esaltare il paradiso, ma si nega sempre più l’inferno.
Papa Francesco stesso avrebbe detto a Eugenio Scalfari che non esiste l’inferno per ben tre volte
tra il 2014 e il 2017, senza ricevere alcuna smentita da parte dell’interessato. Tutto questo mi
ricorda la famosa frase di I soliti sospetti, film statunitense del 1995 diretto da Bryan Singer:

La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato far credere al mondo che lui non esiste,
e come niente… sparisce.

E lo stesso Padre Amorth, ci illuminò a suo tempo a riguardo del diavolo in Vaticano
dichiarando senza false ipocrisie che:

I vescovi di oggi non hanno mai fatto esorcismi, non li hanno mai visti e non ci credono, tranne
qualche eccezione. [42]

Sì, avete capito bene, non ci credono, o meglio non ammettevano di crederci, già a metà degli
anni 90, quando Padre Amorth rilasciò questa intervista. Figuriamoci adesso con i Gesuiti al
potere. Loro che hanno un complesso sistema di condizionamento psichico dissimulato nel
significato esoterico degli Esercizi Spirituali di Ignazio Loyola, iniziato che fu un investito dello
spirito di Marte, uno spirito che controlla sette come l’O.T.O. Ecco perché a distanza di qualche
anno la forza del male si è resa ancora più manifesta di fronte agli occhi di tutti i credenti. Siamo
davvero vivendo un dramma senza fine ed è solo l’inizio purtroppo…. L’umanità è in pericolo e
negarlo significa mettersi dalla parte dei servitori di Satana.

FIG. 21 – La porta in bronzo della Chiesa di Santa Caterina in Betlemme creata da Roberto
Joppolo mostra un chiaro riferimento a un pentagramma rovesciato, simbolo per eccellenza del
satanismo, che risiede così al centro della cristianità

CAPITOLO 2

SATANISTI E NEOTEMPLARI IN VATICANO PER LA FINE DEI TEMPI


IL SATANISMO IN VATICANO
I gruppi neotemplari o neotemplari sono moderne associazioni che si rifanno alla tradizione degli
antichi Cavalieri templari. Alcuni di loro sono legati alla Fede cattolica vissuta in maniera meno
laica e più intensa (pochi in verità), altri ancora invece (la maggioranza) sono il frutto acerbo di
una certa Massoneria affarista filoclericale, e altri ancora invece, e questi sono i più pericolosi,
sono legati a sette pseudo gnostiche dedite a pratiche occulte che a volte sfociano nel satanismo,
quando, come ribadì Padre Amorth negli anni 90, sono legati al paganesimo e a luoghi della
tradizione pagana.

Ricordiamoci che la maggior parte degli ordini neotemplari, nati come funghi negli ultimi anni in
Italia, si richiama ad organizzazioni internazionali che hanno avuto origine negli anni della
Rivoluzione francese, dunque in epoca illuminista, quando le società Massoniche vennero spinte
da Gesuiti e Illuminati a riallacciarsi alle tradizioni cavalleresche. E quasi tutti i gruppi di oggi si
rifanno alla ricostruzione dell’Ordo Templi avvenuta a Parigi nel 1804, da parte di Fabré-
Palaprat (il quale si proclamava gioannita e successore non solo di San Giovanni, ma dello stesso
Gesù Cristo!). Palaprat fondò poi nel 1828 una nuova Chiesa giovannita in opposizione alla
Chiesa cattolica anche se molti i Neotemplari lo avevano già abbandonato nel 1815, ma su
questo punto ritornerò più avanti. Una successiva messa agli atti e registrazione di questi
moderni Templari avvenne nel 1932, e poi nel 1976 in Svizzera. Purtroppo, però attraverso
scissioni e sotto-scissioni, divisioni in gruppi e gruppuscoli, questi sedicenti “ordini” sono
proliferati a dismisura.

C’è però in Italia a onore del vero un unico ordine Templare o meglio pseudo Templare, che ha
ottenuto il riconoscimento canonico della Chiesa cattolica. È la “Milizia del Tempio” fondata dal
conte Marcello Alberto Cristofani della Magione (Casole d’Elsa, 8 gennaio 1940) che è divenuto
primo Gran Maestro, e dichiara di ispirarsi alle virtù cavalleresche, agli ideali e allo stile di vita
Cavalieri templari, descritti da san Bernardo di Chiaravalle nel Liber ad milites Templi de laude
novae militiae. Si dichiara come “l’unica istituzione templare con legittimo carattere canonico”,
ma non vanta alcun legame giuridico o diritti di discendenza con l’ordine dei Cavalieri templari,
soppresso il 3 aprile del 1312 da Papa Clemente V con la bolla Vox in excelso.

L’ordine in questione fondato nel maggio 1979 non vanta quindi alcuna filiazione con gli antichi
Templari né tanto meno con i gruppi sorti nell’età illuminista. I cavalieri della Magione seguono
in modo ferreo l’antica Regola di San Bernardo e dall’anno della fondazione recitano ogni giorno
insieme i Vespri nella piccola chiesa di Poggibonsi, che è stata consacrata nel 1987 dal vescovo
ausiliare di Siena.

La “Milizia del Tempio”, che segue la liturgia antica concessa da un indulto di Papa Giovanni
Paolo II, compie attività di beneficenza e anima un gruppo di scout cattolici, ed è stata
riconosciuta come “associazione privata di fedeli laici” dall’allora arcivescovo Mario Castellano
e nel 1990 l’arcivescovo Bonicelli ne ha approvato la regola. Due cardinali, Silvio Oddi e quindi
Edouard Gagnon, diventarono “patroni” della Milizia, che ha pure ottenuto dalla Penitenzieria
apostolica vaticana il dono dell’indulgenza plenaria per i cavalieri nel giorno della loro
professione e negli anniversari.
Il fatto che questo gruppo sia l’unico con un riconoscimento ufficiale e non ufficioso della
Chiesa cattolica (l’atto della Diocesi di Siena ha valore canonico), è di per sé una rara eccezione,
visto che il Vaticano tutela ufficialmente soltanto l’Ordine di Malta e i Cavalieri del Santo
Sepolcro. Curiosamente proprio i cavalieri della Milizia della Magione sono osteggiati dalla
Segreteria di Stato vaticana, che probabilmente non gradisce il loro attaccamento alla liturgia
preconciliare visto che sono considerati un’istituzione di cattolici tradizionalisti anche se in piena
comunione con il Papa di Roma. E poi ci sono ripeto una serie di ordini, tra cui spicca quello
capeggiato dal Gran Priore Marcello Piergentili che aderisce con il suo Gran Priorato Santi
Apostoli alla Confederazione Internazionale Templare San Bernardo di Chiaravalle, di cui
parlerò anche in seguito, che ebbe tra l’altro l’opportunità davvero unica di rappresentare un folto
gruppo di Neotemplari con il benestare dell’Arcidiocesi di Parigi il 18 Marzo 2018, nella
Cattedrale di Notre Dame per un evento di portata storica, presieduto dal rettore e arciprete della
cattedrale il Mons. Patrik Chauvet. Ma questa iniziativa inedita che venne replicata anche l’anno
dopo, è terminata bruscamente dopo l’incendio del 15 aprile 2019. Nell’incendio le cui cause non
sono mai state chiarite del tutto, l’altare moderno denominato altare Paolo VI, dedicato al Papa
Massone[43] di cui parlerà in seguito, è rimasto schiacciato da una pila di pietre e travi bruciate
dopo l’incendio. Un segno voluto da Dio questo è certo.

Ma ripeto il mondo Neotemplare e Massonico, che opera spesso (ma non sempre!) tra il settario
e il cialtronesco, purtroppo a volte sfocia nel Satanismo come nel caso dell’Ordo Templi Orientis
(che tradotto vuol dire Ordine del Tempio d’Oriente), e sette similari. E in questo contesto di
guerra a Satana e alle sue sette Sataniche, presenti anche in Vaticano, vorrei parlare innanzitutto
di Emmanuel Milingo, 91 anni il 13 giugno del 2021, da più di 40 anni al centro di polemiche
per la sua attività di esorcista, e per le sue pesanti critiche al Vaticano che sfociarono nella sua
scomunica prima, e nel suo successivo suo ritorno allo stato laicale nel 2009. Nato a Mnukwa,
nello Zambia, Milingo entrò a 12 anni in seminario e nel 1958 divenne sacerdote. Poi arrivò a
Roma dove prese il diploma in sociologia pastorale alla Pontificia università Gregoriana. Nel
1966 fondo la Zambia Helpers Society per l’assistenza sanitaria nei villaggi attraverso le cliniche
mobili. Infine, il primo agosto 1969 papa Paolo VI, a Kampala in Uganda, lo consacro vescovo
per l’arcidiocesi di Lusaka. Ma nell’aprile 1973 scopre il carisma della guarigione e della lotta
con il diavolo arrivando a ricoprire il ruolo di esorcista che purtroppo lo portò dieci anni dopo ai
primi guai con la Santa Sede. Nel 1983 viene quindi costretto a rassegnare le dimissioni da
arcivescovo di Lusaka per le accuse di stregoneria lanciategli dall’allora pronunzio nello Zambia.
Ma le inchieste del Vaticano si concludono con il proscioglimento.

A quel punto convocato a Roma con l’incarico di delegato speciale del Papa al Pontificio
consiglio per i migranti e gli itineranti, Milingo organizza per anni in varie città italiane messe
per portare sollievo ad ammalati e indemoniati. A questo punto inizia un braccio di ferro con la
Chiesa italiana corrotta dal demonio, che non vede di buon occhio la fede espressa durante le sue
funzioni che accusa di isteria collettiva e fanatismo religioso. Viene quindi esortato più volte a
smettere dal cardinal Martini a Milano (Gesuita e mentore del futuro Papa Bergoglio), poi da
cardinal Ruini a Roma, e infine da segretario della Cei di allora, il monsignor Ennio Antonelli.

Dal 1994 sono molti i vescovi che lo inviteranno poi a non mettere più piede nella loro diocesi,
definendolo “presenza non gradita”. Principalmente perché non vengono condivisi i modi
d’azione di Milingo che secondo loro “finisce per mettere sullo stesso piano possibili influenze
del maligno e turbe psichiche palesi o occulte”. Malgrado questo, l’arcivescovo nero proseguì la
sua difficile missione, continuando a celebrare le sue Messe di guarigione, capaci di radunare
folle oceaniche alla faccia della Santa Sede.

Il “vescovo stregone”, come negli ambienti ecclesiastici venne chiamato per anni, era infatti
molto popolare tra i fedeli italiani, ma purtroppo per lui, entrò in aperto conflitto con la Santa
Sede dopo aver parlato di sette sataniche in Vaticano durante la Conferenza Internazionale
Fatima 2000 sulla Pace nel Mondo (Fatima 2000 International Congress on World Peace), che
ebbe luogo nel novembre del 1996. Accuse che lo portarono sulle prime pagine di tutti i giornali
italiani di quel tempo, a cui seguì una conferenza stampa dove Milingo confermò che nella curia
c’erano diversi vescovi e preti dediti al satanismo. La pesante accusa venne poi replicata anche
se in forma minore nella sua autobiografia Guaritore d’anime, ormai introvabile e pubblicata
dalla Mondadori nel 1997, dove Milingo confesso per la prima volta che le sue esperienze con il
Vaticano sono state spesso amare, arrivando poi a dire apertamente che Satana è dappertutto
anche all’ombra del Cupolone. Milingo è stato autore di numerosi libri all’apice della sua
notorietà, è arrivò perfino nella hit parade dei dischi più venduti in veste di cantautore con il
disco “Gubudu gubudu”, prodotto da Lucio Dalla. Un disco che vendette oltre 12 mila copie; i
cui proventi servirono all’ allora vescovo per finanziare alcune opere di beneficenza in Africa.
Infine, a ridosso del 2000 si ritiro a vivere a Zagarolo, a un’ora da Roma, dove centinaia di fedeli
partecipavano ancora alle sue riunioni di preghiera con tanto di esorcismi a cui ebbi occasione di
partecipare in prima persona. Poi nel 2001 ormai in crisi aperta con la Santa Sede si affido a un
avversario della Chiesa di Roma, il reverendo Reverendo Sun Myung Moon (1920-2012) e la sua
Chiesa dell’Unificazione (o Associazione Spirituale per l’Unificazione del Mondo Cristiano).
Moon deceduto nel 2012, era un ex spia Usa durante la guerra di Corea, inoltre era amico del
clan dei Bush, e per un periodo fu addirittura editore del Washington Times con firme prestigiose
come Hillary Clinton.

Il reverendo Moon che si definiva al tempo il “secondo messia” sfido apertamente Papa
Giovanni Paolo II celebrando il 27 maggio 2001 le nozze di monsignor Emmanuel Milingo e
Maria Sung. Con Milingo, il reverendo Moon aveva trovato la gallina dalle uova d’oro per
raccogliere offerte record attraverso “messe” di guarigione negli stadi, e per strutturare una
chiesa scismatica, parallela alle gerarchie ecclesiastiche e composta da una parte dei 150 mila
sacerdoti sposati. Ma il Vaticano richiamo all’ordine il suo arcivescovo spingendolo a un
divorzio lampo, e a una pubblica abiura, con cui si riavvicinava al Papa che lo imploro di non
lasciare la Chiesa nell’agosto del 2001. Milingo venne poi tenuto prigioniero tra le mura leonine
per diversi mesi fino a quando riuscì a fuggire grazie a un gruppo di neofascisti tra cui Alberto
Festa, figura controversa di cui parlerò anche in seguito in relazione al presunto Graal di Padre
Pio. Festa e altri quattro esponenti dell’estrema destra romana dovettero letteralmente fare
un’incursione in Vaticano per portare via di peso l’arcivescovo Milingo, che spaventato e senza
alternative si affido del tutto al reverendo Moon, finendo dalla proverbiale padella alla brace.
Alla fine, il Maligno aveva vinto questa battaglia, e quella famosa frase detta da Milingo durante
la conferenza Fatima 2000 sulla Pace nel Mondo, in cui descrisse Satana equiparandolo a un
animale protetto dalle autorità della Chiesa e dai suoi cacciatori ovvero gli esorcisti, si era
rivelata profetica. E a questo punto Milingo passo il testimone della guerra a Satana nella Chiesa
a Padre Amorth.

PADRE AMORTH E LE SETTE SATANICHE IN VATICANO


Nel libro di padre Amorth dal titolo Memorie di un esorcista. La mia vita in lotta contro Satana
del 2010, Amorth parlò infatti apertamente di satanisti in Vaticano e del pericolo rappresentato
da alcune sette. Senza mai specificarne tuttavia le credenze o le ritualità. Queste affermazioni che
apparvero originariamente in un’intervista data di Padre Amorth a Marco Tosatti per Il Foglio
furono tuttavia sconcertanti, anche se poi vennero in parte smentite dallo stesso Amorth che
stava rischiando grazie a esse di finire ammazzato. Un’intervista di cui voglio riprendere alcuni
stralci qui di seguito visto la sua importanza.

MT: … In precedenza, Don Gabriele, mi ha detto che alcune sette sono meno serie, mentre altre
sono assai più terribili…

PA: Certamente, alcune sono terribilmente serie. E purtroppo ce ne sono dappertutto. Ritengo
anche in Vaticano.

MT: Anche in Vaticano?

PA: Sì, anche in Vaticano ci sono membri di sette sataniche.

MT: E chi vi è coinvolto? Si tratta di preti o di semplici laici?

PA: Ci sono preti, monsignori e anche cardinali!

MT: Mi perdoni, Don Gabriele, ma Lei… come lo sa?

PA: Lo so dalle persone che me l’hanno potuto riferire perché hanno avuto modo di saperlo
direttamente. Ed è una cosa “confessata” più volte dal demonio stesso sotto obbedienza durante
gli esorcismi…

MT: Il Papa ne è stato informato?

PA: Certo che ne è stato informato! Ma fa quello che può… È una cosa agghiacciante. Tenga
presente poi che Benedetto XVI è un Papa tedesco, viene da una nazione decisamente avversa a
queste cose. In Germania, infatti, praticamente non ci sono esorcisti, eppure il Papa ci crede: ho
avuto occasione di parlare con lui tre volte, quando ancora era prefetto della Congregazione per
la dottrina della fede. Altroché se ci crede! E ne ha parlato esplicitamente in pubblico parecchie
volte. Ci ha ricevuto, come associazione di esorcisti, ha fatto anche un bel discorso,
incoraggiandoci e elogiando il nostro apostolato. E non dimentichiamo che del diavolo e
dell’esorcismo moltissimo ne ha parlato anche Giovanni Paolo II.

MT: Allora è vero quello che diceva Paolo VI: che il fumo di Satana è entrato nella chiesa…

PA: È vero, purtroppo, perché anche nella Chiesa ci sono adepti alle sette sataniche. Questo
particolare del ‘fumo di Satana’ lo riferì Paolo VI il 29 giugno 1972. Poi, siccome questa frase ha
creato uno scandalo enorme, il 15 novembre dello stesso 1972 ha dedicato tutto un discorso del
mercoledì al demonio, con frasi fortissime. Certo, ha rotto il ghiaccio, sollevando un velo di
silenzio e censura che durava da troppo tempo, però non ha avuto conseguenze pratiche questo
suo discorso. Ci voleva uno come me, che non valeva niente, per spargere l’allarme, per ottenere
conseguenze pratiche….[44]
E in effetti negli ultimi anni della sua vita Padre Amorth fece fare dei notevoli passi avanti nel
campo dell’esorcismo a una Chiesa ormai stanca e immobile, che sembra sempre più essere
caduta completamente nelle mani di Satana e della sua legione. Amorth che non solo si
lamentava della situazione post-conciliare in relazione agli esorcismi stessi e alle nuove modalità
di preghiera utilizzate, diceva giustamente che:

… la Chiesa cattolica mondiale è un pianto riguardo agli esorcisti, e questo contribuisce al fatto
che dodici milioni di italiani vanno dalla maga, dalla cartomante, mentre io vorrei che venissero
da noi. [45]

Tuttavia, mi domando come fanno i fedeli a rivolgersi ancora alla Chiesa cattolica per
combattere il diavolo, quando la Chiesa di oggi è ormai chiaramente in mano ai satanisti
soprattutto dopo l’arrivo del Gesuita Papa Francesco nel 2013. E questo mi riporta a una
domanda fatta da Enrica Cammarano e Letizia Strambi a un ex satanista coinvolto con il
pericoloso fenomeno del satanismo nella zona dei Castelli Romani, dove il satanista alla
domanda:

Si dice che anche sacerdoti cattolici officino messe nere. Perché?

Risponde inequivocabilmente:

“Perché sono dei repressi che attraverso la messa nera, che vuol dire anche sesso, riescono a
liberarsi di quella repressione che continuamente la Chiesa cattolica impone. In questo modo
vivono la parte malefica che è in ogni uomo.”

E alla successiva risposta alla domanda:

Avviene in loro una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hide?

Capiamo ancora meglio la psicologia perversa dei satanisti in Vaticano:

“Certo, soprattutto nel prete cattolico dove viene castrato l’aspetto sessuale, questa
trasformazione diventa ancora più forte. Tant’è che i preti riescono a liberare più magnetismo e
maggiore energia sessuale rispetto a tutti gli altri.” [46]

Ritornando poi all’intervista con Padre Amorth in cui si ipotizzano legami con il caso Orlandi,
l’esorcista a un certo punto ricorda anche un’altra figura di spicco che si lanciò in una crociata
contro il Maligno in Vaticano. Sto parlando del defunto e tanto bistrattato Monsignor Luigi
Marinelli accusata ingiustamente di diffamazione dal Vaticano. Si trattò di una figura anche lui
controversa come Milingo, di cui includerò a breve una rara intervista da lui concessa prima di
morire. E con la controversa figura di Monsignor Marinelli, Amorth l’esorcista per eccellenza,
sembrava essere d’accordo su una presenza satanica inquietante all’interno del Vaticano. Forse è
per questo che prima della pubblicazione del libro Via col vento in Vaticano, che rese poi celebre
Marinelli, egli andò a consultarsi con Padre Amorth che lo ricordò così:

PA: Era indeciso se pubblicare il libro o meno.

MT: Perché questa indecisione?


PA: Perché il libro è una collezione di aneddoti piccanti. Storie di carriere, arrivismi, avventure
amorose. E anche riti e pratiche poco chiare, che si avvicinano al satanismo. Certo, non tutto
quello che c’è scritto in quel libro è vero, ma in gran parte lo è. Questo è il mio parere. Ora,
questo libro, appena uscito, sparì dai banchi delle librerie. Il Vaticano fece comperare tutte le
copie. E poi, cosa ancora più curiosa, l’uscita fece pochissimo chiasso sui giornali.

MT: Perché? Come fu possibile che rivelazioni così esplosive non scatenassero il solito can-can
dei media?

PA: Difficile rispondere. Di certo c’è un fatto: questo libro conferma che quando Paolo VI
parlava in qualche modo della presenza del demonio nella Chiesa non aveva tutti i torti. Doveva
essere un allarme per la Chiesa, ma non lo fu. Vorrei, in proposito, fare un esempio. Parlare di
una vicenda relativamente recente nella quale, a mio avviso, quella parte minoritaria che dentro
le sacre mura lavora per il male e non per il bene può aver preso il sopravvento. È la vicenda che
prende il nome di Emanuela Orlandi. Emanuela Orlandi era una ragazza di quindici anni, figlia di
un dipendente del Vaticano, precisamente di un dipendente che lavorava nella prefettura della
casa pontificia, una persona che per via del suo lavoro aveva spesso occasione di vedere da
vicino il Papa. Emanuela era una ragazza solare e vivace. Improvvisamente il 22 giugno del 1983
scompare e da allora non è stata mai trovata. Scompare dopo essere andata a lezione di musica.
Emanuela, infatti, suonava il flauto presso la chiesa di Sant’Apollinare in Classe dove c’è una
sorta di conservatorio. Secondo le ultime informazioni raccolte prima della sua scomparsa,
Emanuela sale su una macchina nera. Ma non è certo. È sicuro che alle 19.15 è stata vista per
l’ultima volta da due compagne di scuola, in corso Rinascimento. Dopo di che di Emanuela non
si sa più nulla, sparisce. Pochi giorni dopo appaiono molti manifesti con l’immagine di Emanuela
per tutta Roma e con l’appello perché chiunque l’abbia vista nelle ore precedenti o successive
alla sua sparizione si faccia avanti. Nei giorni successivi, e ancora nei mesi e negli anni
successivi, si dice di tutto riguardo a questo rapimento. Le tesi sulla scomparsa della povera
Emanuela restano molteplici. Non voglio elencarle. Voglio soltanto dire cosa penso io. Premetto
però che non parlo perché sono a conoscenza di fatti, ma parlo riportando quelle che sono le mie
sensazioni.

Le sensazioni che da subito ho provato quando ho saputo della scomparsa della giovane
Emanuela. Io penso che una ragazza di quindici anni non salga su una macchina se non conosce
bene la persona che le chiede di salire. Credo che occorrerebbe indagare dentro il Vaticano e non
fuori. O comunque indagare intorno alle persone che in qualche modo conoscevano Emanuela.
Perché secondo me solo qualcuno che Emanuela conosce bene può averla indotta a salire su una
macchina. Spesso le sette sataniche agiscono così: fanno salire su una macchina una ragazza e
poi la fanno sparire. Il gioco è facile purtroppo. Fanno salire in macchina la loro preda, la
narcotizzano con una siringa e poi fanno di questa ragazza ciò che vogliono. Beninteso, mi
auguro che le cose non stiano in questo modo. Mi auguro che se davvero, come penso, di setta
satanica si tratta, almeno questa setta non abbia nulla a che vedere con il Vaticano. Mi auguro
che questa storia che sembra non finire mai finisca presto. Ma non mi esimo dal dire che spesso
in tutto il mondo scompaiono giovani donne in questo modo. Può sparire una ragazza così vicina
a un luogo che dovrebbe essere santo come è il Vaticano? Purtroppo, sì. Perché Satana è
ovunque.[47]

In seguito, Padre Amorth tenne tuttavia a dire, in privato, a Pietro, il fratello di Emanuela, che lo
andò a visitare subito dopo la pubblicazione dell’intervista in questione, che lui non sapeva
niente di diretto sul caso Orlandi, e che le sue furono soltanto semplici congetture e intuizioni,
fatte da lui dopo la lettura di uno dei tanti libri sul caso Orlandi. Ma la cosa non convinse del
tutto il povero Pietro che notò un certo imbarazzo in Padre Amorth. Poi a fine Maggio 2012 il
vaticanista, e collega scrittore Giacomo Galeazzi, che tra l’altro ha scritto un libro con l’amico e
collega Ferruccio Pinotti sulla Massoneria in Vaticano dal titolo Vaticano Massone, a cui ho
partecipato in prima persona, con un’intervista, riprese la pista di Padre Amorth in un articolo per
La Stampa. Nell’articolo in questione egli riportò una dichiarazione molto interessante di un altro
membro del clero, un certo monsignor Simeone Duca, un archivista vaticano, che dichiarò che:

Venivano organizzati festini nei quali era coinvolto come “reclutatore di ragazze” anche un
gendarme della Santa Sede…

“…Ritengo che Emanuela sia finita vittima di quel giro” – spiegò poi nel medesimo articolo
anche lo stesso padre Amorth che disse di non aver mai creduto alla pista internazionale.
Dicendo che aveva:

Motivo di credere che si sia trattato di un caso di sfruttamento sessuale con conseguente
omicidio poco dopo la scomparsa e occultamento del cadavere.

Aggiungendo che:

Nel giro era coinvolto anche personale diplomatico di un’ambasciata straniera presso la Santa
Sede.

LA PISTA DEL SATANISMO ROMANO NEL CASO ORLANDI

In effetti sembra ormai accertato che le dichiarazioni del gruppo terrorista dei cosiddetti Lupi
Grigi turchi, che dissero di avere in mano Emanuela e Mirella, erano in fondo solo l’ennesimo
depistaggio inventato dalla Stasi, i servizi segreti della Germania dell’Est, per deviare le indagini
sull’attentato a Papa Giovanni Paolo II. E fu così che il destino delle due innocenti ragazzine finì
in un gioco di specchi internazionale che complicò ulteriormente le indagini e, anche se
indirettamente, aiutò probabilmente una banda di preti pedofili in Vaticano che cercava in tutti i
modi di nascondere le prove delle proprie efferatezze commesse nel cuore della cristianità. Le
sensazioni di Amorth sembrerebbero quindi ben fondate, almeno dal mio punto di vista e come
vedrete ci porteranno con una analisi ben più approfondita su una nuova pista dove troviamo che
pedofilia e satanismo, dentro e fuori dal Vaticano, la fanno sempre da padroni. Poi nel giugno del
2012 apparve sul Corriere della Sera anche un articolo di Fabrizio Peronacci, noto giornalista e
autore in quel periodo di un libro su Emanuela Orlandi, scritto a quattro mani con lo stesso
Pietro. In esso si segnala una nuova pista possibile, quella dei preti pedofili di Boston, che, come
vi mostrerò a breve, si lega al discorso di Amorth, e del satanismo Crowleyano.

Peronacci scrisse:

C’è un filo robusto - rimasto sottotraccia nelle decine di faldoni dell’inchiesta aperta da 29 anni
presso la Procura di Roma - che lega la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori allo
scandalo dei preti pedofili a Boston. Una vicenda che nel 2002 sconvolse la Chiesa cattolica
lasciò sgomenti milioni di fedeli americani per i sistematici abusi su minori coperti dai vertici
ecclesiastici e portò alle dimissioni dell’arcivescovo Bernard Francis Law, poi tornato a Roma
nel 2005 in qualità di arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore. Mirella, Emanuela. Due
ragazzine quindicenni accomunate da un atroce destino: la prima sparì nel piazzale di Porta Pia il
7 maggio 1983, dopo aver detto alla mamma che doveva incontrarsi con gli amici, e la seconda
(figlia del messo pontificio di Wojtyla) il successivo 22 giugno, all’uscita della lezione di flauto
a Sant’Apollinare. Un duplice mistero che da tre decenni fa perdere il sonno agli investigatori. E
che - considerata l’ipotesi di una mai chiarita Vatican connection - solletica fantasie, ambizioni e
congetture di stuoli di giallisti, detective, giornalisti, persino veggenti. L’ultimo colpo di scena, il
14 maggio, ha portato all’apertura della tomba del boss Enrico De Pedis, sepolto nella basilica a
ridosso della scuola di musica della “ragazza con la fascetta”.

Ma c’è di più, Peronacci parlò di un timbro e di un fermo posta: entrambi localizzati in Kenmore
Station, nel centro di Boston. L’uno agli atti, l’altro no. Il primo risalirebbe alle prime
rivendicazioni dell’affaire Orlandi-Gregori, il secondo fu usato invece dalla nota associazione
pedofila americana NAMBLA (North American Man Boy Lover Association), ed è emerso 19
anni dopo. “Vale la pena spiegarlo, questo indizio principe. Metterlo a fuoco, contestualizzarlo”
dichiararono allora Peronacci e il fratello della Orlandi.

E allora analizziamo Boston e il suo legame con la Chiesa cattolica che oltre a tutto quello che
venne poi descritto nel film del 2015 dal titolo “Il caso Spotlight” (“Spotlight”), diretto da Tom
McCarthy, nasconde qualcosa di più di ancora più sinistro. Il 10 settembre 2003 Uwe Siemon
Neto, il responsabile della sezione religiosa della United Press International (UPI), la celebre
agenzia d’informazione statunitense, pubblicò un articolo dal titolo “Aleister Crowley’s Legacy”
(“L’eredità di Aleister Crowley”). Si trattava di un articolo che farà andare per un periodo su
tutte le furie l’O.T.O., che si sentì attaccato come mai prima d’ora dai media americani, visto che
Crowley di colpo divenne il capro espiatorio per gli 85 milioni di dollari che la Chiesa dovette
sborsare in prima istanza per lo scandalo dell’Arcidiocesi di Boston, proprio quella che
sembrerebbe legata secondo Peronacci al caso Orlandi.

L’articolo della United Press International spiega che negli anni ‘60 alcuni seminari Cattolici,
specialmente quelli capeggiati da Vescovi Liberali come era quello di Boston guadagnarono
soprannomi come “Palazzo Rosa” o “Seminari Rosa”, perché davano protezione a persone
malvagie inclini non solo all’omosessualità ma alla pedofilia e quindi al satanismo mentre
rigettavano invece giovani fedeli persuasi dall’ortodossia della fede cattolica. Tutto questo scrive
Uwe Siemon Neto, è ben documentato in maniera convincente anche nel best seller di Michael S.
Rose Goodbye, Good Men. Uwe Siemon Neto spiega poi che la filosofia del satanista inglese
Aleister Crowley, noto come “La Grande Bestia 666” e la sua filosofia del “Fai ciò che vuoi”,
insieme al suo appeal pseudoreligioso generato dalla sua Chiesa Gnostica “Cattolica”, avevano
gradualmente corrotto i seminari Cattolici arrivando ad essere per Michael S. Rose (anche lui
giornalista oltre che autore) al centro di questa pericolosa deviazione della chiesa stessa a partire
dagli anni 60. La buona notizia scrive fin troppo entusiasticamente il giornalista della United
Press International e che secondo lui, tuttavia, lo spirito malvagio e perverso del Crowleyanismo
era ormai stato estirpato dai seminari della Chiesa Cattolica.

Sapendo tutto questo dopo aver letto l’articolo di Peronacci, parlai del mio punto di vista su
Boston direttamente con il fratello di Emanuela, il simpatico e sempre disponibile Pietro,
sottolineandogli il modo in cui le diverse ipotesi portate avanti nel corso degli anni dai vari
giornalisti ed esperti, pur se validi vengono sempre messe a fuoco singolarmente, senza mai
trovarne nessi e i punti di contatto. In questo modo non si arriva mai quindi ad un’immagine
d’insieme, che possa unire i diversi elementi di verità di questo complicatissimo puzzle per
trovare finalmente una risposta concreta sulla sparizione della sorella.

E in questo eterno mistero della sparizione di Emanuela Orlandi si sono creati invece una serie di
gelosie, e accuse, tra i vari promulgatori delle teorie più disperate sulla sparizione della Orlandi,
dove ognuno vuole avere ragione e ritenersi il super esperto scartando tutto il resto come
disinformazione. E poi c’è anche il delirio collettivo dell’info fai da te dei social e della rete,
fatto spesso purtroppo di tesi assurde promosse da bloggers, giornalisti e investigatori
improvvisati; in cui c’è chi vuole capitalizzarci sopra sapendo che il caso Orlandi fa notizia
quando lo si mette in un libro. E questi ignobili personaggi lo fanno spesso con storie
assolutamente ridicole e disoneste come quella promulgata qualche anno fa dalla fotoreporter
Roberta Hidalgo nel suo libro L’affaire Emanuela Orlandi, che spinse poi Pietro Orlandi a
scrivere sul mio profilo Facebook le seguenti parole di sdegno in risposta a una persona che
insisteva nel promuovere le improbabili tesi della Hidalgo:

È veramente triste lottare da ventinove anni per capire cosa è accaduto a mia sorella e allo stesso
tempo continuare a difendersi da chi cerca continuamente di screditare me e la mia famiglia con
invenzioni che offendono l’umana intelligenza. Ma si può veramente arrivare a pensare che io
possa far passare Emanuela per mia moglie e continuare a dannarmi per cercare la verità? Sai
cosa mi disse l’editore Croce quando usci il libro della Hidalgo? “Mi dispiace, lo so che le cose
che dice la Hidalgo sono fesserie e invenzioni ma per me è una questione economica, di vendita,
è il mio lavoro.” Purtroppo, questa è la realtà caro Leo, ci saranno sempre persone, poche
fortunatamente, che crederanno a persone come la Hidalgo ma non importa, io continuerò ad
andare avanti a cercare la verità, è l’unica mia meta. Purtroppo, come spesso accade se ti avvicini
troppo, la macchina del fango si mette in moto.

Pietro aveva assolutamente ragione e nel 2020 Pietro Orlandi dichiara che: “Ora più che mai il
caso di mia sorella non è chiuso e rinnoviamo al Papa la richiesta di farci accedere alla
documentazione su mia sorella”. “Rinnoveremo questa richiesta in ogni sede”, concluse poi il
legale della famiglia Orlandi. Anche se Pietro e la sua famiglia hanno ormai capito che con il
Gesuita Bergoglio nulla potrà mai venire alla luce, ecco perché Pietro ha rivolto il suo ultimo
appello a Ratzinger, il Papa emerito, pregandolo di non portarsi i segreti su Emanuela nella
tomba come ha fatto invece il “Santo” Wojtyla. Anche se Ratzinger non dirà mai niente. Ci fu
tuttavia un indizio inquietante, che mi fu rivelato da Pietro durante il nostro primo incontro. Nei
giorni immediatamente successivi alla sparizione della sorella, in una delle tante chiamate
anonime ricevute dalla famiglia Orlandi, si fece menzione del coinvolgimento del Circolo
Spiritico Navona 2000, fondato dal medium satanista Fulvio Rendhell di cui faceva parte anche
il noto satanista romano Sergio Gatti meglio noto come Efrem Del Gatto (1945-1998).

FIG. 23 – l’autore nell’Agosto del 2012 a Carsoli (AQ) durante il suo primo incontro con Pietro
Orlandi il fratello di Emanuela che da anni indaga sula sparizione della sorella E alla vostra
destra l’autore a Roma in zona Borgo Pio nei pressi del Vaticano il 26 Maggio 2012 accanto a un
manifesto per la marcia dedicata ad Emanuela Orlandi che si tenne poi il giorno dopo il 27
maggio 2012
EFREM E LA MESSA NERA CHE FORSE UCCISE EMANUELA

Scrive Pino Nicotri in un articolo del 2021 dal titolo piuttosto indicativo di Emanuela Orlandi:
Drogata e morta in mano a pedofili di rango molto alto?

Nel caso di Emanuela come in quello di Mirella, se di morte si è trattato, non si è trattato
cadavere alcuno e quindi siamo in un aperto mare di ipotesi e congetture. Ma tutto si tiene e se si
comincia a parlare apertamente di orge e di festini in cui queste povere ragazze sono state irretite,
si deve anche cominciare a pensare che vi circolasse anche della droga. Oggi la droga costituisce
un consumo quasi popolare, una volta era merce per le élites, ma erano anche tempi in cui i
controlli erano meno severi e gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine erano più
semplici di oggi. Chi aveva soldi se ne poteva procurare in quantità: se poi pensiamo che
potevano esserci coinvolti diplomatici o alti prelati, la libertà di procacciamento e di movimento
era massima. Sento sussurrare da qualche settimana dell’ipotesi overdose. “C’è un uomo che
prima di morire ha confessato a una donna che Emanuela è morta perché “pippava” (cocaina?
eroina?) e una volta ha esagerato. Il suo cadavere è poi stato fatto sparire”: questa è infatti
l’indiscrezione che circolava poco prima del botto “di Boston” e l’una cosa non esclude l’altra.
Anche se appare da escludere che la Orlandi facesse abituale uso di droga, non è invece da
escludere che ne facessero uso, e gliela facessero anche assumere, i suoi maturi seduttori. Può
non esserci un collegamento ferreo tra il giro dei pedofili, americani o meno, e il cardinale Law
citato dall’ex carabiniere Goglia. Ma certamente i gusti di chi sceglieva come preda ragazzine di
15 – 16 anni non si possono definire esattamente normali e sani, anzi sono molto contigui a
quelli dei pedofili. La scena potrebbe essere una di quelle “comitive di amici” frequentate con fin
troppa libertà da Emanuela, come ebbe a dichiararmi l’avvocato Gennaro Egidio, legale degli
Orlandi, nelle telefonate le cui registrazioni ho consegnato ai magistrati e che Blitz ha messo in
rete pubblicandone anche la trascrizione. Più che la sagrestia della basilica di don Vergari, la
scena potrebbe però essere situata nella zona di via Monte del Gallo o dell’omonima Salita, zona
a ridosso della Città di S. Pietro e affollata, oltre che di preti e prelati, anche di istituzioni. [48]

Interessante analisi di Pino Nicotri autore, tra l’altro, di numerosi articoli e libri sul caso Orlandi
che riprese a interessare i media quando nel 2005 al programma “Chi l’ha visto?” arrivò una
segnalazione. “Se volete la verità sul caso Orlandi” – disse una voce anonima telefonando in
trasmissione – “andate a vedere nella tomba di De Pedis”.

Questo evento mediatico che portò successivamente all’apertura della tomba di Enrico De Pedis,
detto Renatino (1954–1990) boss della Banda della Magliana ordinata da Giuseppe Pignatone (ai
tempi procuratore capo di Roma), coincise con 5 mandati per concorso nel sequestro di
Emanuela Orlandi aggravato dalla morte e dalla minore età dell’ostaggio.[49]

Le persone coinvolte furono Monsignor Pietro Vergari, fino al ‘91 rettore della basilica di
Sant’Apollinare Sergio Virtù autista di De Pedis, Angelo Cassani, detto ‘Ciletto’, e Gianfranco
Cerboni, detto ‘Gigetto’, stretti collaboratori del boss. La quinta indagata era poi Sabrina
Minardi, già amante di De Pedis, unica supertestimone (spesso caduta in contraddizione) di
questa vicenda che aveva rivelato che:

Marcinkus venne a trovare la Orlandi nella casa di Torvajanica. Io sentii le urla di Emanuela ma
De Pedis mi disse di farmi gli affari miei….
Di Marcinkus che ho tra l’altro conosciuto personalmente per telefono in un paio di telefonate ai
tempi della mia permanenza nella Loggia di Monte Carlo, visto la su amicizia più che fraterna
(Massonicamente parlando) con Ezio Giunchiglia (personaggio chiave della Loggia P2) posso
dire che a me non risultava essere un pedofilo o un gay ma un assiduo frequentatore di donne.
Certo il fatto che fosse un Massone e anche di alto livello potrebbe averlo portato a proteggere
per omertà Massonica i “Fratelli” coinvolti in tali nefandezze e ad aiutarli a tenere tutto nascosto.
Tuttavia, la Orlandi non era proprio una bambina e potrebbe essere comunque rientrata nei suoi
gusti oltre che in quelli della cricca Satanico-Massonica che l’avrebbe rapita per celebrare questo
ignobile rito/festino. Ma è su Monsignor Vergari e i suoi trascorsi che bisognerebbe primo o poi
far chiarezza se vogliamo sapere di più sui giri satanici in cui è probabilmente finita la Orlandi.
Proprio sulla figura dell’alto prelato si continua in effetti a discutere. Don Pietro Vergari che fu
coinvolto (e scagionato) nelle indagini sulla scomparsa della Orlandi, collaborò per un periodo
con la Penitenzieria Apostolica allora guidata dall’arcivescovo francescano Gianfranco Girotti,
mai con la Nunziatura Apostolica. Un sito a suo tempo aveva fatto confusione tra i due
organismi vaticani ingenerando ora in errore chi consulta Internet alla ricerca di notizie sul caso
Orlandi. Monsignor Girotti e don Vergari avevano lavorato insieme a Regina Coeli aiutando i
francescani che ne detengono la cappellania. In carcere Vergari aveva conosciuto Renatino De
Pedis poi sepolto nella chiesa di Sant’Apollinare della quale il sacerdote diocesano era all’epoca
rettore. Come è noto al momento della riesumazione di De Pedis contrariamente alle attese non
furono trovate le ossa della Orlandi.

Turania luogo non lontano da dove abitavo quando ero in Italia, custodisce un prete e un segreto.
Nel 2020 dopo la morte della moglie del boss della Banda Magliana, tornò attuale il legame tra
don Vergari, la donna e il caso di Emanuela Orlandi e il giornalista de Il Messaggero, Fabrizio
Colarieti scrisse:

Li nasconde nel silenzio dei suoi viottoli che si arrampicano fino all’unica piazzetta del paese. Ci
si arriva attraverso una stradina, ripida e discreta, che sbuca proprio su piazza Umberto I. La casa
dei misteri, che da qualche anno somiglia alle quattro mura di una cella di penitenza, è dentro un
ex asilo comunale. Qualche stanza e un balconcino che affaccia direttamente sulla piazzetta
(nella foto). E monsignor Piero Vergari è ancora lì che abita. Il piccolo centro dell’alto Turano,
l’ultimo comune a un passo dal confine tra Lazio e Abruzzo, è il ritiro scelto dall’anziano
sacerdote. E quello che sa, le domande cui non ha mai risposto, anche quando a formulargliele,
in più occasioni, è stata la giustizia terrena, probabilmente, se ne andrà con lui. Don Piero recita
da anni una parte, fedele a Cristo ma anche a un copione pagano. Lo stesso recitato, fino
all’ultimo, da Carla Di Giovanni. Non un nome qualunque, il suo. Era la moglie di “Renatino”
De Pedis, il boss della Banda della Magliana, ucciso a Roma, con un colpo di pistola in via del
Pellegrino, nel ‘90. Se n’è andata nei giorni scorsi, a 70 anni, dopo una lunga malattia. E i due, il
prete di paese e la moglie dell’uomo chiave della più potente holding criminale di tutti i tempi, di
segreti ne conoscevano e ne condividevano molti. Soprattutto - questo è il sospetto che ha
tormentato un paio di generazioni di investigatori - sul caso della scomparsa (avvenuta nel
giugno del 1983) della quindicenne cittadina vaticana Emanuela Orlandi. Una faccenda, nera e
intrigata, che tormenta e insegue anche monsignor Vergari. E’ proprio della Orlandi, infatti, che
la vedova De Pedis e il sacerdote parlavano al telefono, il 15 dicembre 2009. I due si
conoscevano bene, perché il prelato, quando era rettore a Sant’Apollinare a Roma, consentì di
tumulare il boss in quella stessa Basilica. Vergari e Renatino si erano avvicinati anni prima,
quando il noto esponente della criminalità romana era detenuto a Regina Coeli, di cui il curato
era cappellano. E quando gli spararono, il monsignore prese carta e penna e raccomandò al
cardinale Ugo Poletti l’anima del dannato della Magliana, perché, spiegò lo stesso monsignore,
«faceva del bene ed era molto credente, aiutava i poveri, i sacerdoti e i seminaristi», e, dunque,
meritava una degna sepoltura. Don Piero ripete da anni di non sapere nulla delle sorti della
povera quindicenne, del resto, scrisse una volta sul suo blog (oggi cancellato), “la Chiesa non si
pone domande”. La Chiesa no, ma la magistratura sì. Ne è prova quella telefonata, intercettata
durante l’inchiesta della Procura di Roma sulla scomparsa della Orlandi che vedeva indagato
pure Vergari (archiviata nel 2015). Un colloquio che gli inquirenti, pur non trovando appigli per
andare avanti, definirono interessante «perché i due si accordano su quanto dire in procura». La
signora De Pedis suggerì al sacerdote la linea da tenere di fronte ai PM di Piazzale Clodio, e cioè
di non ricondurre la sua conoscenza con il boss al 1983, l’anno in cui sparì la ragazzina. Un
fattaccio che entra in quella telefonata di sfuggita, uscendo dalla bocca del prete e senza fare
nomi: “si parla di una ragazza morta”, poi si corregge “sparita dieci anni prima” dell’uccisione di
Renatino.

Vergari ha sempre avuto incarichi di prestigio, ma per motivi che andrebbero approfonditi è stato
“declassato” a parroco di paese, a Turania nel reatino e anche lì lasciatemelo dire pare essersi
macchiato di una gestione poco trasparente dell’attività ecclesiastica, come testimoniato da
alcuni giovani seminaristi del luogo.[50]

Questa gestione poco chiara di un uno pseudo seminario creato da Monsignor Vergari dopo il
suo arrivo a Turania risulta molto simile alla gestione dei famosi seminari definiti “palazzi rosa”
negli Stati Uniti, legati agli scandali americani in particolare quello di Boston. E il caso vuole
che in prossimità del lago Turano nello steso periodo dell’arrivo di Monsignor Vergari e della
successiva creazione del suo seminario “rosa” dove era attiva una combriccola di aspiranti preti
molto liberal, definiti dai locali una sorta di setta, in cui pare fossero molto in voga un tempo le
messe nere organizzate in zona da un noto satanista di allora, conosciuto anche dai media col
nome di Efrem il Gatto, pseudonimo di Sergio Gatti. Si trattava di un satanista e narcotrafficante
del quartiere Montesacro di Roma autoproclamatosi alla fine degli anni 70 “Papa Nero”
(appellativo applicato solitamente al Padre Generale della Compagnia di Gesù che fin dalla fine
degli anni 80 iniziò anni 90, organizzò per un periodo di alcuni anni riti satanici presso le rovine
della vicina città perduta di Antuni (Castrum Antuni). Luogo che sorge sulla cima del monte
omonimo prospiciente l’abitato di Castel di Tora; a pochi minuti da Turania e dal seminario
“liberal” di Monsignor Vergari (5 minuti di macchina). Questo misterioso posto dove venivano
celebrate queste messe nere è collegato mediante un sottile istmo alla terraferma. Si tratta di un
colle dove si trovano queste rovine proteso verso il Lago Turano, dal quale è quasi
completamente circondato, creando quindi l’ambiente ideale per non essere disturbati durante i
propri riti satanici visto il completo isolamento e la facilità di controllare a vista chiunque si
avvicini. Strana coincidenza questa vicinanza con la nuova residenza di Monsignor Vergari e il
suo ormai ‘defunto’ seminario “rosa”, non vi pare?

Anche perché di questi seminaristi in zona come vi ho appena accennato si dice che fossero una
sorta di setta e che erano li proprio per le vedute liberal del Vescovo in carica allora presso quella
diocesi, e di questa comunità di cosiddetti “ex” tossici ormai scomparsa anch’essa si sa poco o
nulla, a parte il fatto che ristrutturarono parte delle rovine con capitali di cui non si conosce la
provenienza. Efrem del Gatto poi scomparso prematuramente nel 1998 all’età di 54 anni per un
infarto, e operativo in ambito satanico fin dagli anni 60’ ospitava per i suoi riti satanici sul Lago
del Turano in questo posto molto pittoresco, oltre che molti Vip, udite udite, anche membri
dell’O.T.O. romano. Pensate, che nel 1996, Efrem Del Gatto aveva un giro d’affari stimato
intorno ai 18 miliardi di Lire, ma nello stesso anno emergono contro di lui accuse gravi, di
violenza carnale su una ragazza minorenne e su un bambino, e anche di sacrifici umani.
L’inchiesta coinvolse pure il leader dei cosiddetti “Bambini di Satana”, il pedofilo Marco
Dimitri, un tempo legato all’O.T.O.- F.H.L di Roberto Negrini (anche lui pedofilo…). La
custodia cautelare degli imputati includeva, oltre al famigerato Efrem, e a Marco Dimitri, anche
l’attrice romana Cristina Bagnolini, e durò ben tredici mesi. L’attività di Efrem, dopo le indagini
della Digos, fu fortemente danneggiata dalla cattiva pubblicità dei media, costringendolo ad
operare come mago a pagamento per sopravvivere negli ultimi due anni della sua vita. Il sito del
CESNUR riporta tuttavia che nel 1997 Marco Dimitri e i suoi compagni vennero assolti – in
primo grado – da tutte le accuse più gravi con formula ampia (rimane solo una modesta evasione
fiscale per una mancata bollatura di un libro contabile). Il 26 gennaio 2000 l’assoluzione è anche
confermata in appello. Ma nel 1999 scoppia un altro caso, dopo la denuncia di una certa Patrizia
Silvestri, una cosiddetta “Satanista pentita”, che vede di nuovo apparire il nome di Marco
Dimitri, e perfino quello dell’ormai deceduto Efrem del Gatto, che la Silvestri descrisse come
una potente setta di satanisti romani noti come gli “Eletti di Satana”, la setta del cosiddetto
“Mago Nero” Walter Leonardo Mita, figura ambigua, nato a Gravina di Puglia, nel 1959.

Il Corriere della Sera del 10 ottobre 1999 riportava:

La polizia indaga dopo il racconto di una commerciante. Estorcevano soldi per non divulgare i
video delle orge Messe nere a Roma: cinque indagati, 500 adepti Scoperta una nuova setta: feste
nei casolari con droghe e sesso. E spunta Dimitri, ex capo dei “Bambini di Satana” ROMA -
Dicevano di essere in contatto con Satana […] Le accuse sono di associazione a delinquere
finalizzata alla truffa, all’ estorsione, alla violenza sessuale e ai maltrattamenti agli animali. Gli
investigatori avrebbero anche trovato gli elenchi della setta: ci sarebbero 500 adepti sparsi per
l’Italia. Secondo le ipotesi degli investigatori la setta somministrava droghe alle vittime,
facendole passare per pozioni magiche, in nome di Belzebù.

CHI ERA IL VERO MAGO NERO DEL SATANISMO ROMANO?

Anni dopo nel 2006 Patrizia Silvestri, che aveva dato il via a questa indagine contro il
temutissimo “Mago nero”, verrà uccisa e decapitata in un’area di servizio di via Casilina, nella
zona di Tor Bella Monaca dal suo ex marito, anche lui membro degli “Eletti di Satana”. I riti di
questa setta si tenevano ogni primo venerdì del mese nei ruderi di un vecchio mulino al Parco di
Veio dove ancora oggi si riuniscono sette Sataniche, ed erano accompagnati dal sacrificio di gatti
e galline, da rapporti sessuali e da parecchi milioni di lire, che ogni volta passavano dalle tasche
degli pseudo “fedeli” a quelle dei sacerdoti di Satana, per rituali di vario genere. Dell’inchiesta si
occupò commissariato di Tivoli, dopo il racconto di Patrizia Silvestri che, completamente
plagiata dal capo indiscusso della setta, il Mago Nero Walter Leonardo Mita avrebbe versato
oltre cinquecento milioni nelle tasche dell’uomo. Si mezzo miliardo delle vecchie lire! Ai tempi
venne scritto che lei era la figlia di un diplomatico che abitava vicino Tivoli e che avesse
confidato al dirigente del commissariato Antonio Del Greco anni e anni di minacce, estorsioni e
violenze ma che le vittime sarebbero in realtà state centinaia. Lei come altri avevano deciso di
affidarsi a Lucifero per risolvere i loro problemi.
I riti raccontò la donna agli investigatori] si svolgevano in gran segreto, con un veloce
passaparola tra tutti i partecipanti. I nuovi adepti venivano quindi contattati sia tramite degli spot
televisivi, dove si offrivano delle consulenze magiche, sia attraverso due siti internet, Satana e
Spiritica.

Qualcuno tra i non più giovani, ricorderà forse questo sedicente “Mago Nero” e Patrizia Silvestri
in una trasmissione su Rete 4, nell’ormai lontano 1996, intenti a promuovere la loro attività
“esoterica”. Dopo i primi riscontri partirono però denunce per associazione a delinquere
finalizzata alla truffa, estorsione e maltrattamenti di animali nei confronti di sei persone: due capi
organizzatori degli “Eletti di Satana” che operava principalmente a Roma e quattro di altre
organizzazioni incluso la misteriosa setta “Orgasmo Nero” e al tempo non poteva non essere
tirato in ballo anche il famosissimo nell’ambiente dei “cappucci neri”” Marco Dimistri, “l’utile
idiota” del satanismo italiano anni 90 che riesce poi a cavarsela perché sarebbe risultato non
convolto. E in effetti nel 2005 dopo tutte queste disavventure giudiziarie Dimitri verrà perfino
risarcito per ingiusta detenzione con la somma di 100.000 euro e a quel punto sparisce dalla
scena pubblica dopo la sua non proprio piacevole esperienza con le autorità e la prigione che si
spera a lungo andare gli abbiano fatto capire che scherzare con il demonio e i suoi rappresentanti
italiani, non è certo uno scherzo. Il suo abbandono dalla scena pubblica giungeva comunque
dopo anni di satanismo sbandierato ai quattro venti da Dimitri, e di sovraesposizione mediatica, a
cui volente o nolente si era legato fin dagli anni 90 con il suo periodo in televisione partecipando
regolarmente al Maurizio Costanzo Show, e questo dopo essersi presentato al mondo senza alcun
timore con la seguente affermazione:

Io Marco Dimitri, dopo la morte di Crowley, la caduta di LaVey e di Manson (entrambi inutili
prima e dopo la loro fine), data l’idiozia dell’idea dell’esistenza di una Chiesa di Satana, ridicolo
controsenso, mi propongo quale riferimento mondiale del culto demoniaco. Il mio fine è di
essere la giovane guida di tutti i demoni della terra.

Insomma, se si dicono cose del genere prima o poi gli Illuminati te la fanno pagare. Molto
interessante al di là delle sue presunte responsabilità, e della sua innocenza che era comunque
riuscito a dimostrare in un contesto giudiziario non sempre favorevole al suo modo di essere,
rimane comunque il collegamento tra lui Marco Dimitri e vari satanisti di alto livello, sia italiano
che internazionale, tra cui il famigerato Dott. Michael Aquino di cui ho parlato nei precedenti
volumi delle mie Confessioni. Si tratta del fondatore del Tempio di Set ed ex Tenente Colonnello
dell’esercito americano coinvolto nella sperimentazione del progetto Monarch, parte del famoso
programma per il controllo mentale creato dalla CIA nel dopo guerra denominato MK-ULTRA.
Andrea Pasciuta attuale vicepresidente dei Bambini di Satana ha descritto a un mio collaboratore
la relazione tra Dimitri e il Dott. Aquino in questo modo:

Marco l’ha conosciuto e mi ha raccontato di lui. Aquino rifiutò espressamente una


collaborazione fra noi e il suo Tempio di Set in quanto era timoroso nei confronti del Vaticano,
temeva un loro attacco.

Forse Acquino da sempre vicino ai Gesuiti avevo ricevuto un ammonimento riguardo a Marco
Dimitri. Ricordiamo che negli anni 80 Aquino stesso fu coinvolto in una serie di scandali
sull’infiltrazione satanica delle forze armate americane, e ci furono anche contro di lui accuse di
pedofilia e sfruttamento dei minori per i suoi rituali che secondo l’esperto di intelligence
statunitense Jeffrey Steinberg avrebbero coinvolto centinaia di bambini, accuse poi ignorate si
dice visto la stima che godeva presso il Pentagono degli Stati Uniti e i suoi rapporti con
personaggi della Casa Bianca anche loro convolti a so tempo nei suoi giri di pedofilia e
“satanismo chic”. Inoltre un’altra persona di mia conoscenza un norvegese di nome Halvor
Raknes che frequentava con me una decina di anni fa anni fa la Chiesa Gnostica di Oslo e che in
preda a una crisi di coscienza si e poi a suo tempo auto denunciato pubblicamente per il suo
essere pedofilo (anche se in teoria e non in pratica) mi riferì ai tempi di aver intrattenuto rapporti
epistolari alla metà degli anni 90 tramite IRC (internet Relay Chat) sulla piattaforma norvegese
con Marco Dimitri il leader dei BDS che ovviamente condivideva la sua passione per i
giovincelli visto che questo sito su cui operava Halvor da amministratore era regolarmente
frequentato da circa 500 teenagers a sera e che inizialmente il Dimitri si spaccio con lui per un
ragazzo di 15 anni, Halvor poi perse interesse quando più in là Dimitri gli rivelo di avere invece
27 anni, ma nel frattempo i due si erano mostrati per quello che erano ovvero dei predatori di
ragazzini in rete.

Marco Dimitri ormai nel dimenticatoio del satanismo internazionale continua tuttora a
promuovere il suo satanismo becero anche se non pubblicamente, e si considera ora una vittima
delle istituzioni che ai tempi lo hanno arrestato e perseguitato a più riprese senza aver provato a
mai niente. Dimitri è diventato ormai il classico oggetto di curiosità in rete, nulla di più, si è ora
tinto i capelli di biondo vestendosi con un look da ventenne amante dello skateboard (pur
essendo un quarantenne stagionato). Sembra che Dimitri abbia cambiato look per non farsi
riconoscere in pubblico dopo le tante comparsate televisive degli anni d’oro effettuate grazie al
pidduista Costanzo, che, come sapete nel corso del suo Maurizio Costanzo Show, ha ospitato i
personaggi più assurdi d’Italia e anche quelli più pericolosi. Come, per esempio, Michela
Mercenaro nota come la maga di Calasetta, ex prete androgino (poi transgender) che lavorava
presso gli archivi segreti del Vaticano, diventato poi donna con l’approvazione del Vaticano,
caso unico nella storia, e da allora dedita a collaborazioni importanti con i Servizi di intelligence
e la polizia italiana. Tuttavia, la Mercenaro considerata “esperta” nell’ambito del satanismo e
dell’occultismo svolge parallelamente l’attività di Gran Sacerdotessa alle Messe Nere effettuate
nella sua villa in Sardegna, dove è stato creato un tempio per i suoi amici VIP tra cui lei
annovera pubblicamente l’ex Ministro degli Esteri Franco Frattini ed Enzo Buono.

Ma del suo ruolo nei servizi segreti la maga di Calasetta la Mercenaro non vuol parlare,
arrivando a dichiarare al quotidiano L’Unione Sarda: “Altrimenti mi ammazzano”. Risulta però
che nel 1996 il ministro dell’Interno di allora le abbia addirittura fornito un lasciapassare dei
servizi segreti firmato dal Presidente del Consiglio. Tuttavia, nessun particolare sulla sua attività
nei servizi e mai trapelata. E fino a oggi risulta essere stata/stato (?) solo un consulente intuitivo
di molte procure lavorando su numerosi omicidi, anche al caso Moro. E poi c’è l’amicizia della
Mercenaro con numerosi Pidduisti e non solo il buon Costanzo, ma anche una mia vecchia
conoscenza ovvero Giorgio Hugo Balestrieri che alla presenza dello stesso Ezio Giunchiglia mi
rivelò a suo tempo durante una nostra riunione la sua appartenenza alla Massoneria, e il loro
volerla piazzare come Gran Maestra di un Obbedienza Femminile, cosa che però non piacque
però molto alle donne della Libera Muratoria presenti al nostro incontro.

Alla domanda fatta da Lily Familiari Ayo per Edicolaweb.net:

Durante il tuo primo intervento al “Maurizio Costanzo Show” hai dichiarato di essere una delle
poche persone ammesse alla lettura di libri considerati “spiritualmente pericolosi”. Di quale tipo
di testi si trattava?

Michela Mercenaro rispose in maniera lunga e coincisa ma per motivi di spazio vi riporto solo la
parte iniziale della sua risposta che ritengo essere la più rilevante in questo contesto:

Tantissimi testi, libri pazientemente ricopiati dai monaci benedettini, i grandi trascrittori della
Chiesa. A loro veniva affidata la preservazione del sapere, non la ricerca. Secondo i benedettini,
infatti, non vi è progresso nella storia della conoscenza, ma una mera e costante sublime
ricapitolazione. Sono coloro che poi hanno fatto i molti testi che oggi la Chiesa vanta, rilegati
elegantemente in pelle, in cuoio, con le borchie, ed erano vere e proprie miniature anche a colori.
Molti di questi testi segreti e proibiti provenivano dalla biblioteca di Alessandria d’Egitto,
scampati all’incendio che la distrusse. Con quel disastro si perse un patrimonio di cultura
inestimabile per l’intera umanità, ma quello che fu salvato e conservato, i monaci cercavano di
preservarlo dall’usura del tempo ritrascrivendolo, in modo che non andasse perduto.

Anche la Mercenaro come Marco Dimitri ha avuto i suoi problemi giudiziari con un arresto nel
2009, ma ne è uscita ovviamente senza problemi e in pochissimo tempo visto le sue conoscenze
altolocate al contrario di Dimitri che seppure ebbe conoscenze di alto livello per un periodo,
venne poi usato dalle stesse come capro espiatorio per i loro crimini vista la troppa faciloneria
del soggetto che si ritrovò in giovane età ad operare con satanisti ben più potenti e scaltri di lui,
nelle cui mani lo stesso Dimitri era solo un pupazzo. E pensate che Marco Dimitri ha dichiarato
di recente a un mio collaboratore per gettare fango sul mio operato che io sarei una “pedina dei
Gesuiti:

Zagami è una pedina, e qui non ci piove. Nel suo caso specifico è mosso dai Gesuiti e
specialmente dai templari cristiano-cattolici.

Che ridere non hanno capito proprio niente della mia persona e del mio operato ma vabbè so
ragazzi, come si dice a Roma, anzi sono “Bambini” e per giunta di Satana quindi non me la
prendo di certo. Una cosa è chiara non sono proprio dei “Bambini” innocenti come vorrebbero
far credere ai media, e ai tempi Dimitri si legò in effetti a personaggi del mileu satanico romano
di grande pericolosità che lo hanno sicuramente usato. E tra le dichiarazioni shock in voga tra i
satanisti del periodo oltre a quella di Dimitri che si proponeva come “giovane guida di tutti i
demoni della terra”, c’è una proprio del suo defunto amico Efrem del Gatto in un’intervista del
1994 a Silvana Radoani, dove Efrem parla dell’inevitabile ritorno dell’anticristo:

Gli sviluppi sull’Anticristo si dovrebbero sapere tra il 1996 e il 1999. Noi sappiamo che è già
presente e chi è, ma non siamo autorizzati a dirlo. È venuto fuori attraverso una seduta medianica
particolare. Gli sviluppi nel tempo hanno dato ragione a questa profezia. Noi abbiamo delle date
precise, ma non siamo autorizzati a dirlo per ora, perché il mondo non è ancora pronto ed è bene
che nel mondo non si sappia. Devono esserci ancora degli sviluppi, che cominceranno nel 1996,
e nel 1999 dovrà esserci una conclusione. L’Anticristo vive qui in Italia, forse perché qui c’è il
Vaticano. Molti gruppi affermano che c’è il figlio di Satana, ma di figli di Satana ce n’è più di
uno; esiste un figlio di Satana a Firenze (dovrebbe avere adesso sui 35 anni) ma non fa più niente
perché suo padre gli ha tolto ogni potere, poiché quello che doveva fare non l’ha fatto. È quindi
diventato un essere umano normale. Era quello che noi conoscevamo quando era appena nato. Se
a me autorizzano a parlare sul figlio di Lucifero non ho problemi a rivelarlo, altrimenti andrei a
mettere in pericolo la stessa vita di questo bambino. [51]

Perché la Chiesa Nazionale Luciferina, capeggiata da Efrem Del Gatto a Roma, era tenuta in vita
dall’idea che il figlio stesso di Efrem fosse l’anticristo che avrebbe portato la chiesa luciferina al
suo compimento. Ma purtroppo per lui il bimbo in questione morì a soli 11 anni, e la chiesa
luciferina chiuse a quel punto i battenti. La moglie di Efrem, Orietta, che non l’aveva mai
assecondato; dopo la morte chiuse legalmente il tempio, e la relativa partita Iva, disfacendosi di
tutto il materiale e dichiarando: “Il suo Lucifero? Tutta robaccia “.[52]

Il satanismo come vedete non paga e padre e figlio fecero una brutta fine. Di recente poi
continuando a investigare la questione sono arrivato a sapere in zona che c’’era un link vero e
proprio e strane frequentazioni tra i seminaristi di Turania e questa presunta comunità di ex
tossici che ora non esiste più, così come non esiste più il seminario “rosa” di Vergari.

Apparentemente gli “ex” tossici dopo aver preso il controllo della città perduta di Antuni a Castel
di Tora e delle sue rovine erano diventati i guardiani di questo luogo adibito a tempio luciferino e
scacciavano chiunque tentasse di visitare quelli che per anni erano stati luoghi liberamente
accessibili al pubblico. Fu quindi la copertura ideale per questi gran cerimonieri del maligno che
agli abitanti di zona quando c’era movimento dicevano che erano sempre molto occupati con le
loro attività ricreative senza mai chiarire cosa facessero, se poi uno insisteva chiedendogli di
visitare le rovine loro ti dicevano che bisognava ottenere un permesso ma senza dirti chi
eventualmente dovrebbe rilasciarlo. Un altro legame interessante che andrebbe sicuramente
investigato più a fondo e quello tra Efrem del Gatto e la Banda della Magliana da cui lui si
riforniva della droga principalmente cocaina a detta di persone che lo hanno frequentato e lo
conoscevano bene, e poi perché mai si domanda qualcuno Efrem schedava e tesserava tutti i
partecipanti alle sue Messe Nere in maniera meticolosa e agli occhi di chi lo osservava quasi
esagerata, sembrava che dovesse inviare i nomi dei partecipanti alle sue orge sataniche a
qualcuno che lo proteggesse, ma chi i servizi segreti? La Massoneria deviata, la mala romana
della Banda della Magliana che gli vendeva la droga o gli amici in Vaticano? Chi lo sa…

Di sicuro Efrem Del Gatto, avrebbe poi potuto ricattarli i suoi schedati, ed era oltre che un
satanista di fama mondiale, anche un membro del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di San
Giorgio in Carinzia del Gran Maestro, Luciano Pelliccioni quando Emanuela Orlandi fu fatta
sparire. Di quest’ordine si interessò il giudice Giovanni Tamburino all’epoca dell’inchiesta
padovana sull’organizzazione segreta “Rosa dei Venti”. Oggi si può affermare con sicurezza e
senza perifrasi che la “Rosa dei Venti” sia stata un’organizzazione paragonabile a Gladio, una
sorta di filiale locale di un servizio d’intelligence NATO operante parallelamente rispetto ai
servizi ufficialmente riconosciuti. L‘“organizzazione” - che non sappiamo se si potesse
identificare con quello che tempo dopo la stampa battezzò “Supersid”o “Sid parallelo” - sarebbe
nata contestualmente all’aborto del Piano Solo, ed avrebbe avuto una sorta di battesimo del
fuoco nella controguerriglia in Alto Adige.[53]

E allora non sarebbe il caso di trovare questi archivi di Sergio Gatti alias Efrem Del Gatto? E per
quanto riguarda la funzione della Banda della Magliana, mie vecchie conoscenze, come vi ho
spiegato nel volume 2, vi posso dire che loro erano, e forse alcuni di loro lo sono ancora, gente
che non si fa scrupoli di alcun genere. Personaggi loschi, capaci di far sparire un corpo nell’acido
nel giro di pochi minuti, cosa che avrebbero potuto fare anche con Emanuela purtroppo-. Inoltre
alcuni di loro erano di origini ebraiche, legati ai servizi segreti israeliani, e tutti operavano con il
benestare della Chiesa e del vecchio saggio della situazione, ovvero Giulio Andreotti, come vi ho
già spiegato nel volume precedente. Si il “il divo”, mandava perfino una cartolina di auguri in
occasione della Pasqua ebraica alla signora Chiara Sonnino, figura di spicco della mala romana
con accertati collegamenti con personaggi appartenenti alla ”banda della Magliana”, tra cui
Fernando Garofalo detto ”er ciambellone”. Quindi Pietro Orlandi, che per anni chiese di vedere il
vecchio Giulio prima della sua dipartita, dovrà mettersi l’anima in pace, tanto Giulio Andreotti
non gli avrebbe mai detto nulla sulla vicenda che riguardava la sorella, in fondo la cosiddetta
Banda della Magliana venne usata a più riprese dalla Massomafia, incluso l’omicidio Pecorelli.

Nel mio ultimo incontro con Pietro Orlandi, che risale a circa 5 anni fa, egli mi ha però fatto un
importante rivelazione. Pietro mi ha detto che nella chiesa di San Lorenzo in Piscibus, situata nel
rione Borgo, inglobata all’interno degli edifici novecenteschi del versante meridionale di via
della Conciliazione, con l’abside visibile da Borgo Santo Spirito, sede della Curia Generalizia dei
Gesuiti, si sarebbero svolte un tempo delle Messe Nere.

Indagando ulteriormente sulla faccenda, ho poi scoperto che le voci di queste pratiche oscene
nella chiesa di San Lorenzo in Piscibus, in quella che dal 1949 era stata una chiesa sconsacrata,
era giunta fino a papa Giovanni Paolo II, che sconvolto, il 13 marzo 1983, pare abbia
riconsacrato questa chiesa nella speranza di evitare ulteriori pratiche demoniche. Da allora San
Lorenzo in Piscibus è divenuta sede del Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo, e nel 2007
papa Benedetto XVI, ha poi elevato la suddetta chiesa e titolo cardinalizio, istituendo la diaconia
di San Lorenzo in Piscibus. E adesso ci si incontrano invece dei satanisti di un tempo, alla Efrem
Del Gatto, i Neotemplari cristiani di provata Fede cattolica. Almeno così sembra anche dalle
testimonianze dirette, che ho raccolto io stesso. E comunque sconvolgente che un ex chiesa del
genere, a due passi dalla residenza papale, sia stata usata impunemente per anni dai satanisti.
Pietro Orlandi, mi disse che anche Padre Amorth sapesse della cosa.

Ci sarebbero poi stati negli ultimi anni, degli strani scambi di messaggi tra due cardinali vicini a
Papa Francesco su WhatsApp riguardanti Emanuela, di cui ha parlato nel maggio del 2021
durante la trasmissione Atlantide su LA7, lo stesso Pietro, che ha detto:

…nonostante tiriamo fuori indizi importanti, c’è l’assoluta mancanza di volontà di fare qualcosa.
Ci sono due persone molto vicine a Papa Francesco che usano telefoni riservati della Santa Sede
e io ho un loro scambio di messaggi su WhatsApp di qualche anno fa, parlano di documenti su
Emanuela. Quando noi chiedevamo i documenti ci dicevano che non c’è nulla: non è vero.

Lo scambio di messaggi di cui è in possesso Pietro, proverebbero quindi il coinvolgimento


diretto della Santa Sede nella sparizione della sorella. E ancora una volta Pietro Orlandi ha
invitato le autorità vaticane a un confronto, “Perché dopo le mie parole non mi convocano in
Vaticano per sapere cosa so?”.[54]

Ma loro non indagheranno mai nulla che riguardi Emanuela Orlandi perché le ripercussioni
sarebbero troppo grandi.

FIG. 24 – Efrem del Gatto e monsignor Corrado Balducci noto demonologo del Vaticano mentre
praticano un esorcismo insieme, in una foto rarissima di Laura Lucatelli e Giovanni D’Aco tratta
da un pamphlet dal titolo “Viaje al mundo de lo oculto” pubblicato dalle Edizioni del Centro
Cultural Divulgaciòn Investigaciones Historicas di Madrid per una mostra itinerante sull’occulto
presentata in diverse città del mondo tra il 1988 e il 2000

VIA COL VENTO IN VATICANO: INTERVISTA CON L’EROE DIMENTICATO

A riguardo di Via col Vento in Vaticano, mi ricordo ancora come se fosse ieri quando domenica
27 giugno 1999 vidi a pagina 165 del Televideo la segnalazione del sequestro da parte della
Sacra Rota del libro Via col Vento in Vaticano. Mi sembro una notizia d’altri tempi che trovai
davvero inusuale e che primeggiava su tutte le altre notizie date quel giorno. Tra l’altro si
leggeva nel medesimo comunicato che:

La Sacra Rota ha anche convocato quello che ritiene l’autore di Via col vento in Vaticano per il
prossimo 16 luglio e ha imposto il divieto alla traduzione del testo….

Il giorno seguente stampa e le televisioni di tutta Italia ne davano ampia diffusione. Iniziò così il
calvario del povero Monsignor Luigi Marinelli, seguito dalla sua morte, che il New York Times
descriverà per cause naturali dovute a un cancro al fegato e alle ossa, almeno questo è quello che
racconto il nipote al celebre quotidiano newyorkese dopo che la notizia aveva fatto letteralmente
il giro del mondo. Mi sentii quindi un privilegiato quando qualche giorno dopo nella piccola
cittadina norvegese a Stavanger mentre tutti ne stavano parlavano tirai fuori la mia copia
personale acquistata a Roma.

Mons. Marinelli era il misterioso portavoce dei “Millenari” e coautore del libro Via col vento in
Vaticano, o forse addirittura unico autore del libro secondo i suoi accusatori in Vaticano, visto
l’anagramma possibile tra millenari e Marinelli di cui parlarono anche i giornali al tempo.
Monsignor Marinelli divenne quindi l’unico “capro espiatorio” per la commissione vaticana che
in lui vide un personaggio scomodo, molto pericoloso, da far tacere al più presto con tutte le armi
a disposizione: la calunnia, la minaccia, l’infamia e la solita disinfo Vaticana.

In quel periodo così difficile e travagliato per la vita del povero Monsignor Marinelli egli rilasciò
solo un’intervista. Questa preziosa testimonianza colta da Lorenzo Baldo nella casa dello stesso
Monsignore a Roma è un’intervista che offre uno spaccato senz’altro inedito e più vicino alla
sofferenza umana di questo umile prete, che era in realtà un eroe e un martire del vero
Cristianesimo con la C maiuscola, per ciò che ha fatto denunciando pubblicamente con il suo
libro prima di ogni altro (incluso il sottoscritto), la corruzione presente tra le mura del Vaticano.
Quindi e con estremo piacere che offro qui di seguito questa intervista, come un’importante
testimonianza della fede e del sacrificio del Monsignore i che, detto tra noi, invece di essere
perseguitato dovrebbe essere fatto santo, ma invece quegli ipocriti in Vaticano lo odiano tuttora
per aver fatto conoscere il marcio presente nella cosiddetta “Santa Sede”.

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