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L’informazione determina quello che viene definito diritto di cronaca che consiste nella
possibilità che ogni cittadino ha a fare conoscere fatti. Il diritto di cronaca deve rispettare dei
principi costituzionalmente protetti quali l’onore delle persone e la riservatezza. Le condizioni
necessarie per garantire onore e riservatezza sono:
1) la verità: il fatto narrato deve essere vero;
2) la pertinenza: i fatti narrati devono essere di interesse per l’opinione pubblica;
3) la consistenza: i fatti non devono compromettere la reputazione altrui.
Le fake news sono appunto notizie false provenienti da fonti che inventano del tutto le
informazioni con contenuti ingannevoli, che creano distorsione della realtà.
L’ambito di diffusione delle fake news è il web perché grazie a internet e ai social network è
molto semplice condividere qualunque tipo di notizia e renderla virale.
Il fine strategico di una fake news è solitamente il guadagno economico: titoli accattivanti
possono indurre le persone a cliccare per leggere il contenuto della notizia, questo semplice
clic genera traffico nel sito che ospita la notizia falsa e il traffico di un sito può essere
monetizzato ( più click = più visual = più introito).
La fake news ha però anche un fine sociale e politico. Possono essere diffuse notizie false
per pilotare l’opinione pubblica e possono essere utilizzate per effettuare attacchi personali.
Vi sono tutta una serie di controlli da poter utilizzare per riconoscere una fake news. Innanzi
tutto bisogna verificare le fonti. Come?
1) andare oltre il titolo, leggere il contenuto della notizia e verificare che altre testate
autorevoli parlino della stessa notizia;
2) controllare se su siti quali Facebook, Twitter e Instagram è presente la classica spunta
blu, ovvero se si tratta di profili con identità certificata;
3) verificare attendibilità e url del sito che diffonde la notizia (chi siamo?).
Gli autori di fake news possono incorrere in sanzioni sia pecuniarie che detentive in base
all’argomento e dal contenuto della notizia. Si applicano le norme del codice penale.
I reati più frequenti causati da una fake news sono:
- reato di diffamazione (articolo 595 del codice penale), si verifica quando la fake scredita,
offende o deride una persona davanti ad un grande pubblico. Prevede una multa da 516€ o
la reclusione da 6 mesi a 3 anni;
- reato di procurato allarme (articolo 658 del codice penale). Si verifica quando la fake news
crea panico tra la popolazione. Prevede arresto fino a 6 mesi ed una multa da 10 a 500€;
- atti di concorrenza sleale (articolo 2598 del codice civile). Si verifica quando la fake news
ha lo scopo di screditare i prodotti altrui diffondendo informazioni false sulle caratteristiche di
determinati beni o servizi. Prevede il risarcimento dei danni.
EDUCAZIONE CIVICA: Phishing
È una tipologia di truffa online fatta attraverso i messaggi di posta elettronica ingannevoli
apparentemente provenienti da istituti finanziari (banche) o da siti web che richiedono
l’accesso previa registrazione.
Segnalando l’esistenza di un problema il messaggio della mail invita a fornire i propri dati
riservati di accesso al servizio.
Per rassicurare e confondere il cliente il messaggio contiene un link che solo
apparentemente crea collegamento al servizio a cui si è registrati.
Qualora l’utente inserisca i propri dati riservati questi finiranno in mano a dei criminali.
Quindi l'obiettivo del phishing è in definitiva quello di acquisire username e password degli
utenti per accedere a piattaforme che consentono movimenti di denaro.
In questo senso sono da considerare phishing anche i virus informatici che possono
diffondersi grazie alla presenza di allegati di diversi formati anche all’apparenza innocui
(.doc .exe .pdf) che riportano dati di interesse per chi legge la mail come dati di fatturazione
di contravvenzioni oppure di consegna di pacchi. Si apre l’allegato e si attiva il virus il cui
scopo è quello di ottenere dati riservati.
I truffatori che inviano mail con il link incriminato usano un espediente: cliccando sul link
nella barra degli indirizzi della pagina web compare l’indirizzo reale della banca o della
società che eroga il servizio ma l’url non può essere copiato e quindi scoperto. C’è un modo
per ottenere questo risultato: fare seguire il link reale dal simbolo @ e dall’indirizzo
fraudolento nascosto.
10/12/2020 La normativa
il fishing prevede le seguenti violazioni:
1) detenzione e diffusione abusivo di codici di accesso a sistemi informatici e telematici
(art 615 codice penale) chiunque al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di
arrecare ad altri un danno abusivamente si procura, riproduce, diffonde, comunica o
consegna codici, parole chiave o altri mezzi idonei all’accesso ad un sistema
informatico o telematico protetto da misure di sicurezza è punito con la reclusione
fino ad un anno o una multa fino a 5165….
2) la truffa (art. 640 codice penale) chiunque con artifizi o raggiri inducendo taluno in
errore procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno è punito con la
reclusione da sei mesi a 3 anni e con la multa da 51 a 1032 €. Se il truffato è lo stato
o un ente pubblico la reclusione è da 1 a 5 anni e la multa da 309 a 1549 €.
3) protezione al diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio ( art. 171 legge
n° 633 del 1941) è punito con una multa da 51 a 2065 € chiunque riproduce ,
trascrive , recita in pubblico, diffonde, vende o mette in vendita un’opera altrui o ne
rivela il contenuto prima di essere reso pubblico
riciclaggio rifiuti
la gestione dei rifiuti è un problema nato a partire dalla rivoluzione industriale. Prima i rifiuti
erano allontanati dai centri abitati e lo smaltimento faceva leva sulla capacità dell’ambiente
di riciclare i materiali naturalmente.
Il boom economico degli anni 50 e l’incremento della popolazione mondiale ha portato alla
crescita sia della quantità di rifiuti , sia della varietà di materiali da eliminare, come ferro,
plastica, imballaggi ecc…
Le discariche e i pochi inceneritori italiani sono stati le modalità più comuni di gestione dei
rifiuti.
Dagli anni 70 molti paesi compresa l’italia hanno puntato sul riciclaggio come alternativa allo
smaltimento. Il riciclaggio infatti limita l’impatto ambientale dei rifiuti e rallenta l’estrazione di
nuove risorse naturali.
Il primo passo per il riciclaggio dei rifiuti è la raccolta differenziata cioè la separazione dei
rifiuti in base alla tipologia: rifiuti organici(quelli che si decompongono naturalmente), carta,
plastica, vetro, alluminio ecc…
Che cosa accade ai rifiuti differenziati?
La parte umida va al compostaggio. il compostaggio è un processo biologico naturale
mediante il quale i materiali organici come rami,erba, resti frutta e verdura smilzati,
mescolati, areati si decompongono trasformandosi in un terriccio ricco di humus utile per
nutrire il terreno.
La frazione secca, ovvero oggetti di gomma, tessuti o carta plastificata va negli impianti di
separazione, trattamento e riciclaggio. I rifiuti indifferenziati vengono lavorati per ridurre il
volume, recuperare materiale utile e ridurre la formazione di gas e liquidi. Tali rifiuti vengono
termovalorizzati per produrre energia elettrica mediante calore o conferiti in una discarica.
Le imprese di riciclaggio acquistano i rifiuti dalle aziende di raccolta per vendere alcune
materie prime riciclate nel nostro paese l’industria del riciclo costituisce 1% del PIL
NB il PIL è il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti in un anno in un paese.
Indica tutto ciò che è stato prodotto in una nazione. è un parametro che indica quindi la
ricchezza di un paese ma non il suo benessere in quanto non ci dice come il reddito prodotto
viene distribuito.
Oggi quindi il rifiuto non è più uno scarto ma una risorsa economica.
Il riciclaggio dei rifiuti è regolato dalla direttiva 2008 del 1998 della EU. in Italia la gestione
dei rifiuti è di competenza statale. Lo stato definisce le azioni di regioni e comuni. Le regioni
stabiliscono i criteri e i comuni organizzano il servizio affidando la raccolta dei rifiuti a
imprese private specializzate.
Doping e aspetti giuridici:
Il termine doping indica l’utilizzo di sostanze vietate in ambito sportivo al fine di migliorare le
prestazioni dell’atleta superando situazioni di stanchezza e stress.
Questa pratica è molto frequente nell’ambito delle gare e interessa sia sportivi professionisti
che dilettanti. Per arginare il fenomeno il legislatore nel 2000 ha adottato una specifica legge
all’interno della quale si afferma l’importanza della salute puntando inoltre sul rispetto di
principi etici ed educativi. questa legge vieta l’utilizzo di farmaci e sostanze che modificano il
normale funzionamento fisico per tre motivi:
1) alterano la regolarità della gara visto che chi fa uso di sostanze dopanti parte in
vantaggio rispetto ad altri.
2) avvantaggiano la criminalità organizzata che attraverso la loro vendita si arricchisce
3) producono danni seri alla salute di chi ne fa uso
Per arginare il fenomeno il nostro sistema giuridico ha inoltre introdotto due punti:
● controlli antidoping prima dell’inizio delle competizioni
● l’istituzione di una commissione di vigilanza e controllo per la tutela della salute nelle
attività sportive che svolge anche la funzione di aggiornare periodicamente le classi
di sostanze nocive /vietate.
La legge del 200 introduce il reato di doping e riconosce una responsabilità penale derivante
dall’utilizzo di sostanze vietate. In particolare si può essere condannati o alla reclusione da
3 mesi a 3 anni o al pagamento di una multa da 2000 a 50000 €.
A tali sanzioni si affiancano provvedimenti disciplinari affidati alla giustizia sportiva i quali
vengono adottati dalla federazione di riferimento e comporta : squalifica dalle gare e divieto
di parteciparvi per sempre o per un periodo; obbligo di pagare le sanzioni economiche e
annullamento dei traguardi raggiunti durante la gara.
Le pene possono essere sospese o revocate se lo sportivo dimostra di non aver avuto
responsabilità nella assunzione delle sostanze.
In generale sono vietati: anabolizzanti(insulina e testosterone), alcuni tipi di ormoni, alcuni
diuretici e di beta bloccanti e droghe(cocaina).
Economia circolare
Si definisce economia circolare una economia in grado di rigenerarsi da sola o utilizzando
materiali biologici o riciclando materiali per evitare la contaminazione del nostro pianeta.
Es. quando utilizziamo gli avanzi a casa invece di buttarli posso dire di aver compiuto un atto
di economia circolare.
In ambito aziendale si definisce circolare una economia che usa energie rinnovabili come ad
esempio quella solare o eolica, risorse che possono essere rigenerate autonomamente dalla
natura e infine tutti i materiali che si riescono ad ottenere dal riciclaggio degli scarti delle
aziende(oli esausti).
Questa economia nasce dalla constatazione che le risorse nel mondo sono limitate per cui è
necessario razionalizzare, riciclarle o sfruttarle al massimo. I vantaggi di questa economia
sono evidenti:
1. È necessaria una minore quantità di materia prima dato che viene riutilizzata
2. gli scarti non devono essere smaltiti e diventano possibilità di nuovo commercio
3. viene promossa sostenibilità e innovazione
4. si creano nuove opportunità e nuovi posti di lavoro
5. i prodotti finali costano meno
6. si riducono le emissioni in quanto produrre meno = meno inquinamento
A maggio 2018 la UE ha fissato regole importanti sul tema con il piano di azione
sull’economia circolare stabilendo che:
● il riciclo dei rifiuti urbani deve comprendere almeno il 55% del totale entro il 2025
● entro il 2030 devono essere riciclati il 70% degli imballaggi compresi i materiali
ferrosi
Questi risultati potranno essere ottenuti grazie all’attività di aziende di smaltimento ma è
necessaria la collaborazione di tutti i cittadini(raccolta differenziata).