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Napoli, 2005

Copyright © F.T.Q., 2005

1
1° Koan:
Un giorno il maestro Pai Chang incontrò un' anima sofferente,
questa si rivelò essere un vecchio capo del monastero ove Pai Chang risiedeva,
l'anziano stava scontando un grave peccato:
un giorno un monaco gli aveva chiesto se una persona che avesse realizzato il Dharma
fosse ancora legato alla legge di retribuzione, o Karma.
Il capo dei monaci allora rispose: No.
Questi ora voleva essere illuminato a proposito,
per capire dove avesse errato.
Pai Chang gli chiese: fammi tu quella stessa domanda,
e, avendola udita, esclamo: egli è tutt'uno col Dharma!
Subito l'anziano fu liberato dal suo peccato.

2° Koan:
(da: veleno per il cuore di Hakuin, commento al Sutra del Cuore di Avalokiteshvara.)
Dal Sutra del Cuore:
"né occhi, orecchie, naso, lingua,
corpo, mente; né forma, suono, odore,
gusto, tatto, Dharma; né c'è un regno
del vedere, e così via fino a
né c'è un regno della coscienza;"

Commento di Hakuin:
"Beh, io gli occhi e le orecchie ce le ho.
Un naso, una lingua, un corpo e una mente!
Forme, suoni, odori, gusti, tatto, e Dharma esistono!
Sotto un vuoto cielo d'autunno (questi versi citati sono di un poeta cinese)
si stendono deserti infiniti, dove nessuno va.
Chi è quel cavaliere che viene dall'ovest?

3° Koan: (particolarmente ostico.)


Un giorno T'ou stava tagliando l'erba con una falce,
quando Feng che gli stava accanto gli disse:
tu sai solo tagliare questa,
ma non sai tagliare l'altra;
prendendo la falce,
assunse la posa di un falciatore.
T'ou osservò:
tu tagli l'altra,
ma non sai tagliare questa.
Feng non rispose.

4° Koan:
Tokusan era in viaggio per visitare un maestro del Dharma,
infatti desiderava diventare un illuminato.
Stanco decise di entrare in una locanda
gestita da una donna anziana,
la quale s'informò del motivo del suo vagare.
Tokusan le chiese di servirgli un rinfresco,
(Più o meno letteralmente mettere a posto la mente)
l'anziana donna di rimando gli chiese:
visto che il Sutra del Diamante proclama
che la mente passata è irraggiungibile,
la mente presente è irraggiungibile
e così quella futura,
quale mente vorreste mettere a posto?
Tokusan non seppe rispondere

5° Koan:
Un giorno venne chiesto
ad un famoso maestro

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se egli capisse lo Zen.
La sua risposta fu:
No!

6° Koan:
Un monaco chiese a Chao Chou:
cosa diresti a qualcuno che
non ha nulla con sé?
Chao Chou rispose:
Abbandonarlo.
Il monaco ribatté:
Cosa devo abbandonare
se non porto nulla con me?
Se non puoi abbandonarlo,
portalo via (Attualo).
Il monaco fu illuminato.

7° Koan:
Un monaco si avvicinò a Chao Chou e domandò:
Un cane è dotato della natura
del Buddha?
Chao Chou di rimando:
Wu! (no, in cinese)

8° Koan:
Un giorno un maestro del Dharma
era in visita ad un altro insegnante.
Questi gli chiese in quale ordine
avesse egli riposto all'ingresso
le proprie scarpe ed il proprio ombrello.
Non sapendo rispondere
egli si rese conto
di mancare in qualcosa.
Tornato indietro congedò i propri studenti
e si ritirò a meditare in solitudine.

9° Koan:
Un giorno venne chiesto
ad un monaco se,
visto che pioveva,
egli potesse fermare la pioggia.
Ora io vi domando:
è davvero possibile farlo?
Se sì, perché?
Se no, dov'è la vostra dimora?

10° Koan:
Un giorno il Buddha era sul Picco dell'Avvoltoio
a predicare alla congregazione dei suoi discepoli,
tuttavia non usò parole
per spiegare l'argomento che intendeva trattare,
bensì sollevò davanti all'assemblea un fiore
che gli era stato offerto da un discepolo.
Nessun suono uscì dalla sua bocca
e nessuno capì il significato di questo atteggiamento,
a parte Mahakashyapa che sorrise al maestro.
Il Buddha notandolo affermò:
O Mahakashyapa, in questo momento ti trasmetto
il mio più prezioso tesoro spirituale.
(A questo fatto si fa risalire la nascita dello Zen,
l'insegnamento diretto al di là delle parole.)

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11° Koan:
Il Buddha un giorno affermò:
Nell'universo, non vi è un pezzetto di terra
piccolo come una semenza di senape
in cui io non abbia sacrificato le mie vite
o non abbia sepolto le mie ossa.

12° Koan:
Tan Hsia era andato a trovare Hui Chung
chiese quindi al suo servitore se poteva vederlo,
il servo gli rispose:
Il Maestro è in casa,
ma non può essere visto da nessuno.
Tan Hsia: Che insondabile profondità!
Servo: Anche l'occhio dei Buddha
è incapace di penetrarne gli abissi.
Tan Hsia: Veramente il figlio del drago è un drago
e quello della fenice è una fenice.
2.Quando Hui Chung si svegliò dal suo sonno
il servo gli riferì la conversazione.
Chung lo batté venti volte
e lo cacciò di casa.
Più tardi, quando Tan Hsia apprese il fatto, commentò:
Hui Chung è davvero il maestro nazionale.

13° Koan:
(Dialogo di un maestro Zen con un insegnante di filosofia buddista che non comprendeva l'idea di totalità)
M: Vorrei farti una domanda, tu fai parte della totalità?
I: Sì.
M: Gli alberi ed i sassi fanno parte della totalità?
I: Sì.
M: La tua totalità è la stessa delle piante e dei sassi?
I: Non sono diverse.
M: Ma quanto tu sei diverso dalle piante e dai sassi!

14° Koan:
Un giorno dei monaci erano al lavoro su di una montagna;
fra di loro era il futuro maestro Sekito.
Ad un certo momento furono fermati sul loro cammino da delle piante.
Il monaco alla testa della fila tornò indietro e disse a Sekito:
le piante ci impediscono il cammino, puoi darmi il tuo coltello?
Sekito prese il coltello e lo puntò verso il monaco che urlò:
Fermati! Porgimelo dalla parte del manico!
La replica di Sekito fu tagliente come il coltello: A cosa serve il manico?
Il monaco non seppe replicare.

15° Koan:
Il maestro Tao-Wu ed il discepolo Chien-Yuan
erano al cospetto di un deceduto.
Chien-Yuan domandò: Vivo o morto?
E Tao-Wu replicò: Vivo? Ti rispondo di no; morto? Ti rispondo di no!
Chien-Yuan ribatté: Perché non me lo dici?
Tao-Wu seguitò: ti dico che ho detto di no!
Chien-Yuan allora minacciò il proprio maestro di percuoterlo
se non gli avesse risposto adeguatamente.
Tao-Wu ribatté: Se vuoi colpirmi fallo pure,
ma io non ho nulla da dire.
Fu così che Chien-Yuan lo batté.
Più tardi Tao-Wu consigliò Chien-Yuan
di allontanarsi per un poco dal proprio monastero,
Perché questi non avesse da subire delle conseguenze
per il suo grave atto.

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16° Koan:
Quando vide una immagine del barbuto Bodhidharma
Wakyuan si lamentò:
Perché quell'individuo non ha la barba?!

17° Koan:
Jetsuan disse ai suoi discepoli:
Keichu, il primo fabbricante di ruote in Cina,
fece due ruote di cinquanta raggi l'una.
Ora, supponiamo di rimuovere il mozzo che unisce i raggi.
Che ne sarebbe della ruota?
E se Keichu l'avesse fatto,
sarebbe potuto essere il maestro dei fabbricanti di ruote?

18° Koan:
Al tempo del Buddha Shakyamuni
Manjusri si recò all'adunata dei Buddha.
Quando arrivò la riunione era già finita,
soltanto una ragazza era ancora immersa
in una profonda meditazione.
Manjusri chiese al Buddha com'era possibile
per la ragazza raggiungere quella condizione
che persino lui non riusciva a conseguire.
Falla uscire dal samadhi
e chiediglielo tu stesso,
disse il Buddha.
Manjusri girò attorno alla ragazza per tre volte,
fece schioccare le dita
e cercò in vari modi di riscuoterla,
ma invano.
Il Buddha Shakyamuni disse:
anche centomila Manjusri
non potrebbero disturbarla,
ma sotto questo luogo c'è un Bodhisattva,
Mo-myo, se viene qui si risveglierà.
Non appena il Buddha ebbe finito di parlare
apparve quel Bodhisattva,
rendendo omaggio al Buddha.
Shakyamuni lo invitò a destare la ragazza.
Il Bodhisattva andò di fronte alla giovane,
fece schioccare le sue dita
ed in quell'istante la ragazza
uscì dalla sua profonda meditazione.
Mumon, un maestro zen, osserva:
Se Manjusri, che si suppone
sia stato il maestro di sette Buddha,
non poteva far uscire la ragazza dalla meditazione,
come poté farlo allora un Bodhisattva
che era un semplice principiante?
Se comprendete questo adeguatamente,
potete entrare voi stessi nella grande meditazione,
mentre ancora state vivendo nel mondo dell'illusione.

19° Koan:
(da: “La Porta senza porta”)
Daibai chiese a Baso: che cos'è Buddha?
Baso disse: questa mente è Buddha.
Il commento di Mumon:
Se qualcuno comprende pienamente questo, sta indossando la veste
del Buddha, sta mangiando il cibo del Buddha, sta parlando con le parole del Buddha,
si sta comportando come Buddha, è Buddha. Questo aneddoto, comunque,

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ha dato a molti il disgusto del formalismo. Se qualcuno comprende
sul serio, dopo aver ripetuto la parola Buddha si laverà la bocca per
tre giorni e si tapperà le orecchie e scapperà dopo aver udito: Questa mente è Buddha.
Sotto il cielo blu, nella brillante luce solare,
non c'è bisogno di cercare d'intorno.
Domandare cos'è Buddha
è come nascondere il bottino nella propria tasca
e dichiararsi innocente.

20° Koan:
(da: “La Porta senza porta”)
Un monaco Zen disse ad Ummon: Lo splendore del Buddha illumina l'intero universo.
Prima che finisse la frase Ummon replicò: Stai declamando i versi di qualcun altro, non è vero?
Sì, replicò lo studente. Sei fuori strada, ribatté Ummon.In seguito un altro maestro ,
Shishin domandò ai suoi allievi:A quale punto della via quel monaco uscì dal sentiero?
Il commento di Mumon:Se qualcuno percepisce la particolare abilità di Ummon,
conoscerà in quale luogo lo studente era fuoriuscito dalla via e sarà un maestro
degli uomini e dei deva (deità). Altrimenti, non potrà nemmeno intendere sé stesso.
Quando un pesce si imbatte nell'amo
se è troppo avido, verrà preso.
Quando la sua bocca si apre
la sua vita è già perduta.

21° Koan:
Un monaco chiese al Maestro Haryo:
"Cos'è la via?"Rispose Haryo:
"Un uomo che cade nel pozzo
ad occhi aperti".

22° Koan:
Prima di aprire la bocca, l’Essere è rivelato.
Se continui a chiacchierare in bella maniera,
sappi che non afferrerai mai l’Essere.

23° Koan:
Bodhidharma sedeva in meditazione di fronte al muro.
Il Secondo Patriarca, che era rimasto in piedi sotto la neve, si tagliò un braccio e disse:
"La mente del vostro discepolo non è in pace.
Vi prego, mio Maestro, di darle pace".
Bodhidharma disse: "Porta da me la tua mente e la metterò a riposo".
Il Secondo Patriarca disse: "Ho cercato la mente, ma alla fine è irraggiungibile".
Bodhidharma disse: "Ecco, te l'ho del tutto messa a riposo".

24° Koan:
Arrivare dall'occidente e indicare direttamente:
Questa grande faccenda fu causata dalla trasmissione.
Il disturbatore che creò agitazione negli ambienti Ch'an
In fin dei conti sei tu.

25° Koan:
Il vociare dei torrenti è articolato da un'unica grande lingua,
i leoni delle montagne sono il puro corpo del Buddha.
L'uomo perfetto usa la propria mente come uno
specchio. Non afferra nulla, non rifiuta nulla.

26° Koan:
Le oche selvatiche
non intendono proiettare il loro riflesso;
l'acqua non ha intenzione di ricevere la loro immagine.
Non puoi ottenerlo pensandoci,
non puoi afferrarlo senza pensarci.

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27° Koan:
Prima di praticare lo Zen, le montagne mi sembravano montagne
e i fiumi mi sembravano fiumi.Da quando pratico lo Zen,
vedo che i fiumi non sono più fiumi e le montagne non sono più
montagne.Ma da quando ho raggiunto l’illuminazione,le montagne
sono di nuovo montagne e i fiumi di nuovo fiumi.

28° Koan:
"Ogni cosa è la stessa; ogni cosa è diversa."

29° Koan:
"Di' una parola con la bocca chiusa!"

30° Koan:
"Qual è la tua faccia originaria di prima
che tua madre e tuo padre nascessero?"

31° Koan:
"Che colore ha il vento?."

32° Koan:
“Quando la parola ed il silenzio sono entrambi
inammissibili,come si può procedere senza errore?”
ed il Maestro: “Io ricordo sempre Kiangsu nel mese di marzo
Il grido della pernice,la massa dei fiori fragranti.”

33° Koan:
"Se non puoi fare niente, che cosa puoi fare?."

34° Koan:
"Liberati del sé e agisci a partire dal sé."

35° Koan:
"Bussa al cielo e ascolta il suono!."

36° Koan:
"Quando i Molti sono ridotti all'Uno,
a cosa è ridotto l'Uno?"

37° Koan
Puoi produrre il suono di due mani che battono insieme.
Ma che cos’è il suono di una mano sola?

38° Koan
Un monaco chiese. “Chi è il mio maestro?”
Chao Chou rispose: “Le nuvole stanno passando
Tra le montagne,cadendo nella valle l’acqua non fa rumore”
Il monaco disse: “Non è questo quello che ho chiesto.”
Chao Chou disse: “La natura è il tuo Maestro,sei tu
Che non te ne accorgi.”

39° Koan
Non è la mente,non è il Buddha,
non è nessuna cosa.
Che cos’è?

40° Koan
Un giorno Banzan stava camminando per un mercato.
D'un tratto udì un cliente dire al macellaio:
"Datemi il pezzo di carne migliore che avete."
"Nel mio negozio tutto è il migliore", replicò il macellaio.
"Non puoi trovare un pezzo di carne che non sia il migliore."

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A queste parole, Banzan fu illuminato.

41° Koan
Il Volto Originario è la realtà delle realtà:
stendi la tua mano verso l’uccello alato.
Naso verticale,occhi orizzontali e poi?
Che cos’è,se la tua mente è vuota?

42° Koan
Un monaco curioso chiese: "Cos'è la Via?".
"E' proprio di fronte ai tuoi occhi!" Rispose il maestro.
"Perché non riesco a vederla da me?".
"Perché stai pensando a te!".
"E tu? La puoi vedere?" Chiese ancora il monaco.
"Finché tu vedi doppio, e dici - io non vedo e tu vedi - e così via,
i tuoi occhi restano annebbiati" Rispose il maestro.
"Quando non c'è né io né tu, posso vederla?" Insistette l'allievo.
"Quando non c'è né io né tu, chi è che vuole vederla?"

43° Koan
Lo studente Doko andò da un maestro zen e chiese:
"Sto cercando la verità. In quale stato mentale devo praticare per trovarla?".
Il maestro rispose: "Non c'è nessuna mente, per cui non puoi metterla
in nessun stato particolare. Non c'è nessuna verità, per cui non puoi
esercitarti a cercarla".
"Se non c'è mente da esercitare e nessuna verità da trovare,
replicò Doko,perché tutti questi monaci si raccolgono presso di te
ogni giorno per studiare lo zen e addestrarsi a questa pratica?".
"Non c'è un millimetro di spazio qui,disse ancora il maestro,
dove potrebbero raccogliersi i monaci? Non ho lingua,
come potrei chiamarli ed insegnare loro?".
"Oh, ma come potete dire così?" Esclamò Doko.
"Se non ho lingua per parlare agli altri,proseguì il maestro,
come potrei mentirti?"
Allora Doko disse tristemente: "Non riesco a seguirti. Non riesco a capirti."
"Neanch'io riesco a capirmi", concluse il maestro.

44° Koan
Un monaco disse a Chao Chou: "Il tuo ponte di pietra è
ampiamente famoso,ma venendo qui ho trovato solo
un mucchio di rocce".
Chao Chou rispose: "Tu vedi soltanto le pietre e non il ponte".
Il monaco chiese: "Che cos'è il ponte?".
Chao Chou disse: "Su che cosa pensi stiamo camminando?".

45° Koan
Un monaco chiese a Nan-chuan:
"C'è qualche grande insegnamento spirituale che
non è stato rivelato agli uomini?".
Nan-chuan rispose: "C'è".
"Qual è la verità non ancora insegnata?" Insisté il monaco.
" Nulla! " replicò Nan-chuan.

46° Koan
Venire a mani vuote, andare a mani vuote.
Questo è umano.
Quando nasci, da dove vieni?
Quando muori, dove vai?
La vita è come una nuvola galleggiante che appare.
La morte è quella stessa nuvola che scompare.
La nuvola in sé non esiste.
Vita e morte, andare e venire, sono anch'esse così.

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Ma c'è una cosa che sempre rimane chiara.
E' chiara e pura, non dipende da vita e morte.
Dimmi, cos'è questa cosa pura e chiara?

47° Koan
Un monaco chiese a Chao Chou:
"Colui che è al di là del bene e del male, ottiene la liberazione?"
Chao Chou disse: "No"
Il Monaco chiese: " Perché no?"
Chao Chou disse:
"Perché è al di qua del bene e del male".
Spiccando i suoi petali,
non raccogli la bellezza del fiore.

48° Koan
Taohsin si inchino di fronte a Sengtsan e disse:
"Chiedo il tuo compassionevole insegnamento.
Ti prego di spiegarmi come mi posso liberare".
Sengtsan rispose:"Chi ti ha legato?"
"Nessuno", rispose questi.
Sengtsan, allora, disse:
"Allora perché chiedi di essere liberato?"
Taehsin fu illuminato profondamente.

49° Koan
Uno studente chiese al suo maestro:
"Qual è il principio fondamentale del Buddhismo?"
"Te lo dirò più tardi, quando non ci sarà più nessuno attorno",
replicò il maestro.
Più tardi, il maestro portò il discepolo in un boschetto di bambù
dove non c'era nessuno e sussurrò:
"Guarda quanto sono alti questi bambù!
E come sono corti quelli laggiù!"

50° Koan
Nasciamo con le mani vuote, moriamo con le
mani vuote: questo è umano.
Anche quando sediamo in meditazione,
le nostre mani sono vuote.
Lasciando cadere tutte le illusioni,
che cos'è veramente un essere umano?

51° Koan
Mentre il mio Maestro ed io stavamo camminando sotto la pioggia,
egli mi disse:“Non camminare così in fretta,
la pioggia è ovunque”.

52° Koan
Anche se sei un monaco,
se la tua pratica della Via non è intensa,
se la tua aspirazione non è pura,
in cosa sei differente da un qualsiasi laico?
E ancora; anche se sei un laico,
se la tua aspirazione è intensa
e la tua condotta consapevole,
in cosa sei differente da un monaco?

53° Koan
Sensazioni!
Discepolo: "Sensazioni, null'altro che sensazioni…"
Maestro: "Errato! Mutamenti, null'altro che mutamenti!"

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54° Koan
Un missionario cristiano vide un monaco cinese che pregava in un tempio.
Quando il cinese ebbe finito, il missionario gli chiese: "Chi stavate pregando?"
"Nessuno", rispose il cinese.
"Beh, per cosa stavate pregando, allora?",
insistette il missionario.
"Per nessuna cosa", disse il cinese.
Il missionario si voltò per andarsene, perplesso.
Mentre stava lasciando il tempio, il cinese aggiunse, gentilmente:
"E non c'era nessuno che stesse pregando, sapete!"

55° Koan
Ricordo una breve conversazione fra il Buddha e un filosofo del suo tempo:
"Ho udito che il Buddhismo è una dottrina dell'illuminazione.
Qual è il vostro metodo? Cosa praticate ogni giorno?"
"Noi camminiamo, mangiamo, ci laviamo, ci sediamo"
"E cosa ci sarebbe di tanto speciale in tutto ciò?
Tutti camminano, mangiano, si lavano, si siedono…"
"Signore, quando noi camminiamo, siamo consapevoli che stiamo camminando;
quando mangiamo, siamo consapevoli che stiamo mangiando…
Quando altri camminano, mangiano, si lavano o si siedono,
generalmente non sono consapevoli di ciò che stanno facendo."

56° Koan
Un monaco chiese a Tung-shan: “Quando arrivano il caldo ed il freddo
Come possiamo evitarli?”. Shan disse: “Perché non andate nel luogo
in cui non c’è né caldo né freddo?”. Il monaco disse. “Qual è il luogo in cui non
c’è né caldo né freddo?”. Tung-shan disse: “Quando è caldo, il caldo vi uccide,
quando è freddo, il freddo vi uccide”.

57° Koan
Ts’ao-shan chiese ad un monaco: “Quando è così caldo dove andrai per evitarlo?”.
Il monaco disse: “Lo eviterò dentro un calderone bollente,sotto i tizzoni di una fornace”.
Ts’ao-shan disse: “Come può essere evitato dentro un calderone bollente
o fra i tizzoni di una fornace?”. Il monaco disse: “La moltitudine delle sofferenze non può
essere raggiunta qui”. Quando avrai estinto la mente il fuoco sarà di per sé freddo”.

58° Koan
"Una volta, mentre leggeva un famoso trattato buddhista, Shi T'ou giunse
al punto in cui si dice: - Soltanto un saggio può comprendere che le miriadi
di esseri sono sè stesso -. Allora colpì lo scrittoio e disse: - Un saggio non ha sè,
eppure non vi è nulla che non sia il sè. Il corpo della realtà è privo di forma:
chi parla di sè e altri? Lo specchio rotondo è meravigliosamente terso: tutte le
cose e i misteri del loro essere appaiono spontaneamente in esso. Oggetti e
conoscenza non sono uno: chi dice che vanno o vengono l'uno dall'altro?"

59° Koan
Un discepolo domandò a Gensha (maestro zen) come poter entrare nel Sentiero.
Gensha disse: -"Senti il mormorio del torrente?"-
"Sì, lo sento."-"Ecco un modo di entrare".-

60° Koan
Che suono produce la caduta
Di un albero in una foresta desolata?

***

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13° Haiku:
1° Haiku: Come potremmo mai perdere interesse nella vita?
Antica fonte La primavera è tornata
La rana vi si tuffa E sui monti fioriscono i ciliegi.
Il suon dell'acqua!

2° Haiku:
La farfalla dorme tranquilla 14° Haiku:
Aggrappata Al suono della campana,nella silente notte,
Alla campana del tempio Mi desto dal mio sogno
Finché non suonerà. In questo nostro mondo sognato.
Volgendo lo sguardo al riflesso della luna
3° Haiku: In un limpido stagno, vedo,
Il mare al di là della mia immagine, il mio vero volto.
Qualcosa da guardare
Quando siamo adirati. 15° Haiku
Le foglie che cadono
4° Haiku: giacciono una sull’altra;
Debbo di nuovo partire, la pioggia batte sulla pioggia.
Ma, nella brezza montana,
Mi è difficile lasciare 16° Haiku
La fresca ombra degli alberi. Occorre veramente preoccuparsi
dell'illuminazione?
5° Haiku: Non importa quale via percorro,
Le gocce di pioggia ticchettano sulla foglia di sto andando a casa.
Basho,ma non sono lacrime di dolore;
è solo l'angoscia di colui che ascolta. 17° Haiku
Dopo che la mente è illuminata, quando siedi,
6° Haiku: è come essere sulla cima di una montagna solitaria,
Un tuono improvviso. nel cuore di un campo remoto.
Si spalancano le porte della mente Sedendo sul suolo nudo della vetta del monte,
e là siede il vecchio uomo di sempre. scrutando lontano nelle quattro direzioni:
non ci sono limiti.
7° Haiku:
Il mondo? 18° Haiku
Gocce che riflettono la luna In primavera, migliaia di fiori;
Scrollate dal becco di una gru in autunno, la luna piena;
in estate, una brezza fresca;
8° Haiku: in inverno, la candida neve ti accompagna.
Gli uccelli sono spariti nel cielo, Se le cose inutili non abitano la tua mente,
ed ora anche l’ultima nuvola si asciuga. qualunque stagione è una bella stagione.
Sediamo insieme,la montagna ed io,
fino a che solo la montagna rimane. 19° Haiku
La gloria del mattino splende un'ora sola.
9° Haiku: Eppure, nel profondo del cuore,
Benché notte dopo notte non è differente dal maestoso pino
la luna sia riflessa dal fiume, che vive mille anni.
cerca di trovare il punto che ha toccato.
Indicane anche solo l’ombra. 20° Haiku
Seguiamo un nostro antico sentiero.
10° Haiku: Ché duplice è la Via della spada;
Tace del tempio la campana Come la rosa abbiamo spine
Ma il suono ancor proviene dai fiori. Come la rosa, sbocciamo.

11° Haiku: 21° Haiku


Quando senti la tua voce interiore…dimenticala Con le mani vuote impugno la zappa,
cammino, cavalcando un bufalo d'acqua.
12° Haiku: Un uomo passa sul ponte:
Il suono dell’acqua è il ponte che scorre, non l'acqua!
Dice ciò che penso.

11
34° Haiku
22° Haiku Dopo il Plop
Mancato un calcio della rana, che luce!
allo sportello della ghiacciaia. che meraviglia!
Si è chiuso lo stesso
35° Haiku
23° Haiku Sul fondo dell'acqua
Tra le erbe adagiate su una roccia
un fiore bianco sboccia. foglie d'albero
Ignoto il suo nome.

24° Haiku 36° Haiku


La voce del fagiano. La primavera parte:
Quanta nostalgia pianto fra gli uccelli e lacrime
per mio padre e mia madre negli occhi dei pesci

25° Haiku 37° Haiku


Il ladro Separazione
ha lasciato la luna le spighe dell'orzo
nella finestra tormentate fra le dita

26° Haiku 38° Haiku


Sotto i miei passi Inizio d'autunno:
solo il fruscìo si sente nel mare e nei campi
di foglie secche. un verde solo

27° Haiku 39° Haiku


Se ne va la primavera, Languore d'inverno:
tremando, nell’erbe nel mondo di un solo colore
dei campi. il suono del vento

28° Haiku 40° Haiku


Non seguire le orme degli antichi, Dilegua
ma quello che essi cercarono L’eco della campana del tempio;
persiste
29° Haiku la fragranza delicata dei fiori.
Sul ramo spoglio Ed e’ sera.
un corvo che si posa.
Sera d’autunno. 41° Haiku
C'ero soltanto.
30° Haiku C'ero. Intorno
Zazen cadeva la neve
grasse zanzare
dappertutto 42° Haiku
Sul sentiero di montagna
31° Haiku scorgo un non so che di grazioso,
Sugli iris un fior di violetta.
lento planare
di un nibbio 43° Haiku
Nuvole di fiori:
32° Haiku il suono della campana arriva
Trapiantando il riso da Ueno o da Asakusa.
egli orina
nel campo di un vecchio amico 44° Haiku
Affaticato,
33° Haiku mentre cerco albergo,
Lunghi capelli mi scopro sotto i fiori di glicine
divide all'alba la
droga con Rudra 45° Haiku
Fitta nebbia:
invisibile,e pur suggestivo
il Fuji oggi.

12
46° Haiku 54° Haiku
Addormentato sul cavallo In un chicco di grano
scorgo, tra sogno e alba, la luna lontana l'intero universo.
e il fumo del tè. Nella pentola
bollono montagne e fiumi.
47° Haiku
Il profumo dell'orchidea 55° Haiku
penetra come incenso Il suono
le ali di una farfalla. Il mondo è di per sé sonoro,
Mentre il Vuoto è silenzio sempre.
48° Haiku Ciò che sorge nel cuore della calma
Senza morire... Nel cuore della calma si dissolve.
dopo molte notti di viaggio
in un tramonto d'autunno. 56° Haiku
Saggi mi avete abbandonato
49° Haiku Ignoranti, vi ho abbandonato
Luna veloce: Non essendo né saggio né ignorante,
le cime degli alberi Ho d'ora innanzi smesso di ascoltarvi
sono impregnate di pioggia La notte cala, canto con la luna chiara
L'alba spunta, danzo con le nuvole bianche
50° Haiku Perché dovrei interrompere la mia bocca e le mie mani,
Cosa c'è attorno al mio giardino? Per sedermi cerimoniosamente, mentre i miei capelli
Rocce incolte che abbracciano S'incanutiscono?
le nuvole bianche.
57° Haiku
51° Haiku Legge di Buddha,
Ho un corpo o non ne ho? splendente
Sono io o non sono io? nella rugiada della foglia.
Considerando queste cose, soppesandole,
Seduto, appoggiato alla scogliera, il tempo passa 58° Haiku
Tra i miei piedi spunta l'erba verde Sotto gli alberi di ciliegio
Sul mio cranio cade la polvere rossa non vi sono
Vedo già gli uomini del mondo volgare, stranieri.
Davanti al mio letto di morte con le loro offerte
Di vino e di frutta. 59° Haiku
Fiori di ciliegio?
52° Haiku da queste parti
Ho eletto domicilio nel cuore della montagna: fiorisce anche l'erba.
Sulla via degli uccelli, non vi è più traccia umana.
Sono anni che vivo in questi luoghi: 60° Haiku
Quante volte ho visto fondere l'inverno in primavera. Una pesante nevicata
Andate a dire ai ricchi e alla gente della Corte, scompare nel mare.
Che un nome vuoto non serve a nulla! Che silenzio!

53° Haiku 61° Haiku


Che strana creatura l'essere umano: Standosene quieta, senza fare nulla,
brancola nel buio la primavera viene,
con espressione intelligente! e l'erba cresce spontanea.

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