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Teoria delle Reti Elettriche

(appunti aggiuntivi distribuiti a lezione nell’A.A. 2008-09)

- Proprietà dei bipoli resistivi non lineari


(a completamento delle pagg. 63-66 degli appunti 2007-08) pag. 2

- Esempio di studio qualitativo di un circuito non-lineare del II ordine pag. 6


(da inserire al fondo di pag. 125 degli appunti 2007-08)

- Un semplice progetto di filtro passa-basso pag. 9

- Sensibilità differenziale pag.23

- Errata Corrige appunti 2007-08 pag.31

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Esempio di studio qualitativo di un circuito non-lineare del II ordine

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Sensibilità Differenziale

Si definisce Sensibilità Differenziale (Differential Sensitivity ), nel seguito indicata


con SENS la variazione di una grandezza (output) rispetto alla variazione del valore
di un parametro di interesse intorno al valore nominale.

Si consideri il seguente esempio (divisore di tensione)

Sia A il guadagno in tensione V2/Vs ; si vuole calcolare la SENS di A rispetto a R1


cioè

∂A
S =
A

∂R1
R1

A
L’espressione di S
R1 può essere calcolata facilmente per differenziazione:

⎡ R2 ⎤ ∂A ⎡ R2 ⎤
A=⎢ ⎥ e quindi S =
A
=−⎢ 2 ⎥
⎣ R1 + R2 ⎦ ∂R1 ⎣ (R1 + R2 ) ⎦
R1

A
Se si vuole calcolare la SENS di A rispetto alla conduttanza G1 e cioè S
G1 basta
sostituire in A le conduttanza al posto delle resistenze e differenziare

⎡ G1 ⎤ ∂A ⎡ G2 ⎤
A=⎢ ⎥ e quindi S =
A
=⎢ 2 ⎥
⎣ G1 + G2 ⎦ ∂G1 ⎣ (G1 + G2 ) ⎦
G1

∂A ∂A ∂R1
E’ facile verificare che S = =
A

∂G1 ∂R1 ∂G1


G1

Il calcolo della SENS per differenziazione richiede la conoscenza dell’espressione


analitica della grandezza in funzione dei parametri. Nel prossimo paragrafo si
mostrerà un metodo (detto della rete aggiunta) che permettere di calcolare la SENS
con due analisi numeriche.

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Metodo della rete aggiunta (Adjoint Network) - Resistori.

Sia N un circuito composta da un generatore (input), uno strumento (output) e


resistori, caratterizzati dal parametro conduttanza G. Le tensioni e le correnti di lato
in N sono indicate con VB e IB.

Fig. 1 Circuito N

Sia Na un circuito topologicamente equivalente (cioè con lo stesso grafo) che


prenderà il nome di “circuito aggiunto” e siano ψB e φB le tensioni e le correnti di
lato corrispondenti in Na .

Per il Teorema di Tellegen

∑B VB φB = 0 e ∑B ψB IB = 0 (1)

Perturbiamo ora il circuito N cioè VB → VB + δVB e IB. → IB. + δIB..


Allora

∑B (VB + δVB)φB = 0 e ∑B ψB(IB. + δIB) = 0 (2)

Sottraendo la (2) dalla (1) si ha

∑B δVBφB = 0 e ∑B ψBδIB = 0 (3)

e cioè

∑B δVBφB - ψBδIB = 0 (4)

Per il circuito N che ha un solo ingresso e una sola uscita e contiene solo resistori la
(4) diventa

δVSφS - ψSδIS + δVOφO - ψOδIO + ∑G (δVGφG - ψGδIG)= 0 (5)

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dove il pedice S è relativo al lato con il generatore, il pedice O è relativo al lato dove
è presa l’uscita e il pedice G è relativo ai resistori in N caratterizzati da IG = GVG
Se G varia e assume il valore G + δG si ha

IG + δIG = (G + δG)(VG + δVG) = GVG + GδVG + δGVG + δG δVG (6a)

Trascurando l’ultimo termine perchè del secondo ordine e dato che IG = GVG la (6a)
diventa

δIG = GδVG + δGVG (6b)

Sostituendo la (6b) nella sommatoria della (5)

∑G (δVGφG - ψGGδVG - ψGδGVG ) = ∑G ([δVG(φG - GψG)] - VGψGδG) (7)

Il termine in parentesi quadra si annulla se (φG = GψG), cioè se nel circuito aggiunto
Na ogni lato i-esimo è costituito da un resistore che ha la stessa conduttanza G dell’i-
esimo lato di N in quanto φG = GψG. è il legame costitutivo, fino ad ora rimasto
indeterminato, di un resistore in termini di variabili corrente-tensione nel circuito
aggiunto.
Sotto questa ipotesi la (5) diventa

δVSφS - ψSδIS + δVOφO - ψOδIO = ∑G VGψGδG (8)

La SENS di una grandezza rispetto alla variazione del valore di una conduttanza G si
ottiene definendo in modo opportuno gli input e gli output della rete aggiunta.

Con riferimento al partitore di tensione le grandezze alle porte del circuito N sono

Fig. 2

VS = 1V (input) quindi δVS = 0 ; VO (ouput) = A (guadagno di tensione) , IO = 0


(corrente nel voltmetro) quindi δIO = 0

Nel circuito Na si pone ψS = 0 , cioè si spegne il generatore che c’è in N, e si pone


φO = 1A , cioè si mette il generatore che spento coincide con lo strumento, con valore
unitario.
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Il circuito N il circuito aggiunto Na sono mostrati in fig. 3

Fig. 3

La (8) diventa quindi

0 φS - 0 δIS + δVO 1 - ψO 0 = ∑G VGψGδG (8b)

cioè
δVO = ∑G VGψGδG = V1ψ1δG1 + V2ψ2δG2 (8c)
da cui

δVO/δG1= V1ψ1 ; δVO/δG2= V2ψ2 (9)

La SENS rispetto alla variazione di un parametro si può pertanto calcolare con due
analisi numeriche, una su N e una Na, calcolando le tensioni sull’elemento oggetto
della variazione.
Confrontando con la differenziazione diretta:

R1 G2 RR 1
V = = ψ1 = 1 2 =
R1 + R2 G1 + G2 R1 + R2 G1 + G2
1

e quindi

∂A G2
S =
A
= V 1ψ 1 = C.V.D.
∂G1 (G1 + G2 ) 2
G1

Nota 1

Il procedimento rimane lo stesso nel caso di bipoli L o C in regime sinusoidale. Nel


caso di elementi reciproci (quali i bipoli) il circuito N e il circuito aggiunto Na sono
identici, tranne che per il generatore (input) e lo strumento di misura (output).

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Nota 2

Dalla (8) si ricava anche la SENS di un grandezza (output) rispetto alla variazione del
valore del generatore (input). Infatti ponendo δG = 0, essendo ψS = 0 φO = 1 e δI0 = 0
si ha

δVO/δVS = - φS
e similmente
δVO/δIS = ψS

Metodo della rete aggiunta (Adjoint Network) - Generatori controllati.

Consideriamo un generatore di corrente controllato in tensione (VCCS) con legami


costitutivi I1 = 0 e I2 = gmV1

Nella (5) alla sommatoria relativa ai resistori si aggiunge una sommatoria che ha per
ogni VCCS i seguenti quattro termini, due per la porta 1 (V1 = grandezza di
controllo) e due per la porta 2 (I2 = grandezza controllata)

δV1φ1 - ψ1δI1 + δV2φ2 - ψ2δI2 (10)

Differenziando i legami costitutivi del VCCS

δI1 = 0 δI2 = gmδV1 + δgmV1

e sostituendoli nella (10) si ha

δV1φ1 - 0 + δV2φ2 - ψ2gmδV1 - ψ2δgmV1 (11)

Se nel circuito aggiunto scegliamo come lati 1 e 2 corrispondenti al VCCS i seguenti


legami costitutivi φ1 = gmψ2 e φ2 = 0 e li sostituiamo nella (11) si ha

δV1gmψ2 - 0 + 0 - ψ2gmδV1 - ψ2δgmV1 = - ψ2V1δgm (12)

Il termine (12) permette di calcolare la SENS dell’uscita rispetto a gm mediante il


calcolo di V1 su N e di ψ2 su Na . Nel circuito aggiunto nei due lati 1 e 2 c’è ancora un
VCCS (φ1 = gmψ2 e φ2 = 0 ) ma con le porte scambiate: il controllo è sul lato 2 e la
grandezza controllata sul lato 1.

Per un VCVS in N con legami costitutivi I1 = 0 e V2 = μV1 il termine analogo alla


(12) diventa φ2V1δμ con legami costitutivi in Na φ1 = μφ2 e ψ2 = 0 cioè un CCCS
sempre con il controllo sul lato 2 e la grandezza controllata sul lato 1.

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Per un CCCS in N con legami costitutivi V1 = 0 e I2 = αV1 il termine analogo alla
(12) diventa -ψ2I1δα con legami costitutivi in Na ψ1 = αψ 2 e φ2 = 0 cioè un VCVS
sempre con il controllo sul lato 2 e la grandezza controllata sul lato 1.

Infine per un CCVS in N con legami costitutivi V1 = 0 e V2 = rmI1 il termine analogo


alla (12) diventa φ2I1δrm con legami costitutivi in Na ψ1 = rmφ2 e ψ2 = 0 cioè un
CCVS sempre con il controllo sul lato 2 e la grandezza controllata sul lato 1.

Metodo della rete aggiunta (Adjoint Network) – OP-AMP, Trasformatore,


Giratore

Le equazione dell’OP-AMP ideale (nullore) sono:

porta 1 (nullatore) V1 = 0 I1 = 0 ; porta 2 (noratore) V1 = qualunque I1 = qualunque

per cui

δV1= 0 e δI1 = 0 (13)

Nella (5) alla sommatoria relativa ai resistori si aggiunge una sommatoria che ha per
ogni OP-AMP i seguenti quattro termini, due per la porta 1 e due per la porta 2

δV1φ1 - ψ1δI1 + δV2φ2 - ψ2δI2 (14)

Se nel circuito aggiunto scegliamo come lati 1 e 2 corrispondenti all’OP-AMP i


seguenti legami costitutivi ψ2 = 0 e φ2 = 0 e li sostituiamo nella (14) insieme alle
(13), tutto il termine (14) si annulla. L’elemento “aggiunto” dell’OP-AMP è quindi
ancora un OP-AMP ma con le porte scambiate.

Le equazioni del trasformatore ideale (TI) sono:

V1 = kV2 da cui δV1 = kδV2 + δkV2 (trascurando i termini del 2° ordine) (15)

I2 = - kI1 da cui δI2 = - kδI1 - δkI1 (trascurando i termini del 2° ordine) (16)

Nella (5) alla sommatoria relativa ai resistori si aggiunge una sommatoria che ha per
ogni TI i seguenti quattro termini, due per la porta 1 e due per la porta 2

δV1φ1 - ψ1δI1 + δV2φ2 - ψ2δI2 (17)

Sostituendo nella (17) la (15) e la (16) si ha

(kδV2 + δkV2) φ1 - ψ1δI1 + δV2φ2 + ψ2(kδI1 + δkI1) (18)

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Se nel circuito aggiunto scegliamo come lati 1 e 2 corrispondenti al TI i seguenti
legami costitutivi ψ1 = kψ2 e φ2 = -kφ2 e li sostituiamo nella (18) si ha

(V2φ1 + ψ2I1)δk

Da cui, come nella (9) si può calcolare la SENS di una grandezza (nella (9) V0 )
rispetto al parametro k del TI. I legami costitutivi del circuito aggiunto individuano
un TI identico a quello di N. Il TI, come i resistori, è un elemento reciproco e quindi
auto-aggiunto, mentre generatori pilotati e OP-AMP non lo sono.

Il Giratore (GI) è un altro elemento non auto-aggiunto.

Le equazioni del GI sono:

V1 = rI2 da cui δV1 = rδI2 + δrI2 (trascurando i termini del 2° ordine) (19)

V2 = - rI1 da cui δV2 = - rδI1 - δrI1 (trascurando i termini del 2° ordine) (20)

Nella (5) alla sommatoria relativa ai resistori si aggiunge una sommatoria che ha per
ogni GI i seguenti quattro termini, due per la porta 1 e due per la porta 2

δV1φ1 - ψ1δI1 + δV2φ2 - ψ2δI2 (21)

Sostituendo nella (22) la (19) e la (20) si ha

(rδI2 + δrI2)φ1 - ψ1δI1 + (- rδI1 - δrI1)φ2 + ψ2δI2 (22)

Se nel circuito aggiunto scegliamo come lati 1 e 2 corrispondenti al GI i seguenti


legami costitutivi ψ1 = -rφ2 e ψ2 = rφ1 e li sostituiamo nella (22) si ha

(φ1I2 - φ2I1)δr

Da cui, come nella (9) si può calcolare la SENS di una grandezza (nella (9) V0 )
rispetto al parametro r del GI. I legami costitutivi del circuito aggiunto individuano
un GI come quello di N ma con rapporto di girazione r di valore opposto (-r anziché
r). Il GI è un elemento anti-reciproco e quindi non auto-aggiunto, come i generatori
pilotati e l’OP-AMP.

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Errata Corrige Appunti 2007-08

Errata Corrige
Pagina di copertina Fondamenti di teoria dei circuiti Circuiti lineari e non lineari
McGraw-Hill 1987 Jackson 1991

Pag 23 riga 11 dopo “matrice” aggiungere: “che nelle matrici cardinali = 0”

Pag. 84 ultima riga “passivo” “resistivo”

Pag. 92 terzultima riga cancellare “nessuno”

Pag. 95 ultima riga dopo “t” aggiungere “ = 0 “

Pag. 135 al punto 2: Sostituire “1” con “N(s)” nella frazione

Pag. 174 al punto 1. p≠0 p=0

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