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John Martone
Tufo
In quel tempo
Copyright © 2021 John Martone
Tufo
jpmx@protonmail.com
In quel tempo
A Romano, Toni, Alessandra, Maria Laura, e Eufemia
per la loro amicizia, per il loro aiuto
La via anonima
è un filo senza colore
un ramo dell’albero
chiamato Möbius.
~5~
Etimologia
Le parole
stupite
crollano
come sassi
del loro tempio.
~6~
Ancora il dopoguerra
un libro illustrato
sulla tavola
scala di grigi
ma più grigio
sempre più
negli occhi
maculati.
~7~
Molti lo hanno
molti che fanno
cose grandi!
Di loro c’è un mondo!
mi addormenterò.
~8~
Il vento cessò
e ci fu grande bonaccia
faccio il letto
e metto la camera
in ordine
su quel mare.
il vento polare
crolla sui campi
di notte
e un piccolo io
con un’anima
che non è.
~9~
Nonno calvo
con le bretelle
maglietta bianca
sorride predicando
ai pesci di
memoria.
Un temperino per
scrivere
nella corteccia—
inesauribile
profondità.
~ 10 ~
Sto in piedi
nella stanza vuota.
Come chiameranno
quei pianeti
ancora non scoperti?
~ 11 ~
Quel paesaggio
una sfida
le parole sono piccolissime.
quelle galassie
miliardi di anni di luce
lontane —
e dal profondo
salgono fonemi.
Domeniche piovose
sono ancora
ATGC
Chiara seppe bene cucire.
~ 12 ~
Il letto fatto …
mi sento illuminato
da uno spettro
più che visibile,
una vocale, o.
~ 13 ~
~ 14 ~
Grappolo
~ 15 ~
~ 16 ~
~ 17 ~
Allenarsi—
Ascendere, discendere
~ 18 ~
Un'ora stamattina
viene lo spirito—
~ 19 ~
~ 20 ~
~ 21 ~
~ 22 ~
~ 23 ~
Ricordo il giorno
la parola fazzoletto
diventata mia.
~ 24 ~
Ultimo ricordo
Io ricordo un intagliatore di cammei.
~ 25 ~
Vetrina aperta
Con dita antiche il meccanico di camion tasta cammei.
Varco la soglia.
Viene un perditempo.
~ 26 ~
~ 27 ~
Dito sulle labbra, spazio per il volo.
~ 28 ~
Cestino di vimini
pieno di tempo
anche la poesia
è vuota.
~ 29 ~
Nessuno chiese a Gesù di guarire dalla vecchiaia.
~ 30 ~
Una pagina vuota e non ho niente per i passeri.
Dimenticanza è un paesino.
~ 31 ~
~ 32 ~
~ 33 ~
~ 34 ~
~ 35 ~
All'improvviso uccelli piccoli scoppiano come cocci.
Ogni frase sulla sua propria pagina, fortunata, come un buco nella mano.
~ 36 ~
Stracciato
un superstite
di stupore.
~ 37 ~
Sigarette accese
nella tempesta di neve
povere lucciole.
~ 38 ~
Una cesta di vimini piena di parole o un mondo silenzioso, non sai come
scegliere.
~ 39 ~
(Il cervello è il nostro camuffamento naturale. Ci nasconde a noi stessi.)
~ 40 ~
~ 41 ~
Campi di neve fuori, gioco con la mia calcolatrice.
Uno strato nuovo di neve sopra gli altri. Sono tanti millenni in un inverno.
~ 42 ~
Etimologia — profezia
Il mio desiderio
quella mancanza delle stelle.
Non vi sarà più notte.
~ 43 ~
Un breve riposo
sulla maniglia della pala di neve —
l’uccello blu.
~ 44 ~
La mia scrittura è piena di errori, di cui molti non sono sulla carta.
~ 45 ~
~ 46 ~
Fare di questo groviglio il tuo nido.
~ 47 ~
~ 48 ~
~ 49 ~
Un'intera vita quanti cesti vuoti.
~ 50 ~
~ 51 ~
Da vecchio, Papá costruì un lucernario.
~ 52 ~
Il vocabolario cresce:
ho anche delle talee in acqua.
~ 53 ~
~ 54 ~
Non provare a organizzare le cose. La primavera verrà alle montagne.
~ 55 ~
~ 56 ~
~ 57 ~
Nebbia mattutina —
mi ritrovo nel bosco.
Ci sono tante parole che non sentirò mai.
~ 58 ~
Dopo la pioggia, le cose si spogliano dei loro nomi nel sole.
Con gli occhi scuri, questo piccolo sasso con un sapore salato, una
moglie.
Dicevano
quel ragazzo cieco
facesse suoni
come un delfine.
Camminavo
accanto lui.
Persino oggi
odo quel mare.
~ 59 ~
Due oche—
una coppia a parte dal branco
il loro silenzio.
~ 60 ~
Non ti ho mai incontrato nemmeno ti ho visto. Come è che siamo stretti?
Einaudi
Onda dopo onda, il mare sogna il guscio che lo circonda.
~ 61 ~
Se non potrò darti i miei ricordi di te, cosa?
Un giorno “normale” senza ansietà, raro come quel cervo nel giardino, la
pioggia finita. Magari un cervo immaginario.
La mia cara sarta è morta. Adesso non c’è nessuno su cui posso dipendere.
~ 62 ~
~ 63 ~
~ 64 ~
Lo scolaro
ha dieci anni;
~ 65 ~
~ 66 ~
Stracci
queste
parole
in prestito
adatte
a una pezza
scalza
di nube.
~ 67 ~
Cadrà
un giorno
quel ramo gigante
e morto
nel vento di primavera
il nido
con i superstiti
d’inverno
in alto.
~ 68 ~
Com’è pesante
un libro di duemila pagine
e meno di un soffio dentro.
Il libro
è un blocco di legno
per fermare la ruota
Pieno di storia
un soffio galleggia via.
Restano le banchine vuote.
~ 69 ~
Sono piccolo
e guardo nella mia mano
— pulsa ancora? —
ci sono quelle
aperture
vacue
il viscido
tocco
di un velo.
~ 70 ~
Pandemia quaresimale
~ 71 ~
Sorrise molto occupandosi delle sue violette africane sul davanzale. Non
so dove moriva.
Lui cammina
tutto il giorno.
Fa circoli grandi nella sala.
Conosce solo poche parole
che ripeta
ogni dieci secondi:
come ti chiami?
Il mio insegnante
mite, d’amore.
~ 72 ~
Minestra di lenticchie
anche oggi —
Sono pazzo per van Leeuwenhoek!
~ 73 ~
L’istante dopo
il corvaccio volato via
io il ramo morto.
Fine marzo
le sue promesse piccole nell’erba.
Marzo —
gli alberi cominciano ad allenarsi.
Come lo specchio che grida quel mio scaffale per i libri, vuoto,
pronto per il trasferimento.
~ 74 ~
Da solo
come ogni altro sasso
divento molti.
~ 75 ~
Altre
menti
Mattino presto
il tuono del telaio —
siamo attoniti.
~ 76 ~
~ 77 ~
Il mormorio
del ruscello lungo il sentiero
una lunga passeggiata.
~ 78 ~
~ 79 ~
~ 80 ~
Ohrwurm
Il suono di armadietti di cucina …
(qualcosa nascosta dentro me).
Lui ode bene — le sue mani dice che siamo tutti sordi.
~ 81 ~
Altrimenti sia il custode laboratorio un Camaldolese.
Mi dice che ha una domanda. Segue una pausa come questo cielo im-
menso.
~ 82 ~
Figlia
Come un’eco
di silenzio
sedia a dondolo
libro illustrato
senza parola
le tue mani svolazzano
come lo spirito
sopra l’arca
sul mare —
un'arca di echi.
~ 83 ~
La depressione
Già morta, riesce appena a vestire il proprio corpo.
~ 84 ~
Dopo venti anni una stilografica diventa molto intima come una dentiera
senza la quale io sarei un disastro, ma non voglio che nessuna la veda o
sappia quanto mi aiuta a vivere.
~ 85 ~
Se salissi fuori da questo mare di sonno sarei troppo pesante. Nella doccia
sono il fondo del mare.
Dopo un anno di perdita, all’alba la luce da una finestra sul primo piano.
~ 86 ~
Figure di ombra, cenere, polvere, quei giorni pieni di luce.
Che bella cosa svanire senza rumore come nebbia al sorgere del sole.
Talvolta cade una bella riga sulla pagina. Qualcuno è già saltato via.
Una traccia del rosso nel calice della notte scorsa. E una mosca della frut-
ta. Un’altra generazione.
~ 87 ~
~ 88 ~
Immagini del sogno trascorrono la mente. Alla fine c’è un cane nell’albe-
ro.
~ 89 ~
Ho dodici anni. Getto palate di sabbia sul vaglio alto. Una collina cresce
sull'altro lato, e più in là una casa.
~ 90 ~
~ 91 ~
Mai sapeva sostenere un’amicizia. Scriveva una lingua che non ha mai
conosciuto.
~ 92 ~
~ 93 ~
Finalmente il calore del sole e il contorno molto netto della mia ombra.
~ 94 ~