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geti.
ndo necessaria per integrare le inlormazioni
sull'ambicnte circostante
na dalla visla. La carallerizzazione che
p r o v e n i v a n o
Piano
mediano Distanza
Piano Sorgente
frontale sonora
Elevazione
Plano
orizzontale
Elevazione = 0°
Azimut
epara fronte e
destro; il piano orizzontale separa il sopra dal sotto; i pli
sorgente sono
dietro. Torniamo al nostro vettore, che caraerizza la p orizontalc ce un vettore
sul piano
del vettore
0°, che permet
ra. L'azimut è l'angolo tra una proiezio
fronte-retro. L'azimut
assume
intorno all'ascoltatore. varo L'elevazione è l'ang
L'clevazion
v e t t o r e con il piano
orizzontale.
e va
lunghezza
del vettore, denominat
formato dal scalare
sulla
L'informazi
sopra
l'ascoluatore.
dell'oggetto. occorre
distinguere traam
posizionamento
completa il
sonoro
distanza,
peralcunifatlori
dell'ambicnte
si distinguono
c a r a t t e r i z z a z i o n e
primo rillessione
secondo
lattore elle
l'importante II
sono rare (a parte
dal suono
rillesso.
decine di metri. Tale limit
dominata
è poche
te della
percezione
indoor, è limitato a
posizionamento
delle soreen
che. nel
caso di
sonore
effettive
riflessioni a raggiun
sorgeni le possibilità
7ione restringe
notevolmente
l'ascollatore.
rappresenta riflesse dagli
mo le onde vengono cammini
in successione, all'ascoltatore. Questi
dell'evento
sonoro;
ritardi
molteplici e sulla posizione
re-
rei
dell'ambiente e arrivano con informazioni
sull'ambiente
(suono indiretto)
forniscono
all'ascoltatore (distanza).
indiretti l'ambiente e rispetto
libero (free field):
sonora dentro esso
lativa della sorgente denominato campo
riflessioni è nella came
caso
estremo di un luogo s e n z a viene creata
artificialmente
ra anecoica.
dove materiale localizzazione della sorgenti (come
favorevoli per la
outdoor sono molto due
gli ambienti e spettrali di ampiezza alle
valutare le differenze temporali basare solo sul
vedremo si tratla di
è difficile in quanto si può
orecchie). la valutazione
della distanza più
la localizzazione
diventa più ditn
Nelle situazioni indoor, invece,
volume percepito. facile da calcolare
riflesso, ma la distanza della sorgente è più
cile a c a u s a del s u o n o
termini di tempo e
suono riflesso in
dalle differenze tra il suono direttoe il
a partire delia
indizi significativi sulla dimensione
ampiezza; inolure, le
riflessioni danno degli
Sorgente.
Cominciamo dalla sorgente. Una sorgente può essere più o meno direzionalei b e l
mediante un rapporto trai deci
picamente la direzionalità di una sorgente esprime
si ssere
diffusi nella direzione prelerenziale e tutte le altre direzioni (che dovrebbero es»
direzionali con l'aumento
cquivalenti). Ingenere, le sorgentilendonoa essere più (sono
le basse frequenze viaggiano in tutte le direzioni
la frequenza: infatti, mentre zione
più o meno omnidirerionali), le alte frequenze tendono a selezionare una dirc suono
della sorgente incontra le supertici della stanza, parte di esso verrà assorbita c Pe
24 La localizzazione delle sorgenti sonore
17
rrà riflessa. In generale, la risposla di uno spazio a un breve impulso sonoro è una
rie di prime riflessioni determinabili in modo discreto (dovute alle
prime csuperfici
contrale dal suono), a cui si aggiunge una "coda" riverberante piu densa
inco
diffusa
che decade in modo esponenziale verso il silenzio (vedi Figura 2.25).
dB Suono diretto
Prime riflessioni
Coda riverberante
Figura 2.25: Risposta di un ambiente a un impulso sonoro: suono diretto, prime riflessioni,
coda riverberante.
Nella ricerca sull'ascolto direzionale sono stati individuati due meccanismi, che de-
scrivono entrambi la differenza tra i suoni alle due orecchie. Nell'ambito della psicoa-
custica queste differenze sono note come differenza interaurale di tempo (interaural
timedifference - ITD)e differenza interaurale di intensità (interaural intensity dif-
ference lID), rispettivamente (Figura 2.26). La ITD si riferisce alla differenza di
tempo o di fase; la IID si riferisce alla differenza di ampiezza o di spettro tra le due
orecchie. La ITD si dice differenza di tempo o di fase a seconda se ci si riferisce a
segnali complessi o a semplici sinusoidi (solo per questi ultimi infatti ha senso parlare
di differenza di fase); la IID si dice differenza di ampiezza o di spettro in quanto la
(a) (b)
igura 2.26: Differenza interaurale di intensità IID (a) e differenza interaurale di tempo
ITD (6). Le forme d'onda sono rese simili per evidenziare i due tipi di dif
lerenza. In realtà, esse sono molto più differenziate (vedi il dominio della
frequenza).
La percezione uditiva
78
orecchie nor arrivan
duc
delle
ruolo fon
al fatto che
a
u n a
f i t r a l e ) .
Infatti,
un
giocatodalla
c mentale
dovula
alle
g i o c a t o
il comportament del
nella differenza di percezione
siionoss imativamCnle
transizione,
colo lo ugual.
f r e q u e n z e
approssimati
husse
riflesse, le di
banda
è
requenze vengono La
scievja
d'onda
v e n t e s i m
2.27),
(1igura u n g h e z z a
del
tornoall'ascoltatore dove la
all
i n i z i o
localizlizzazionedet teor
Hz, Giià
della
lcsta intorno
1 5 0 0 )
18 cm),
s e n p l i c c
(Circa t c o r i a
al diametrodellatest p r o p o s e
unu
ITD.
Alte frequenze
Basse frequenze
suono.
del
propagazione
testa
nella
sorgente
si trova mente
esattame
della
Figura
2.27:Il
ruolo
rilevata
quando
una
l'orecchio
che si trova s
viene che
ITD conto
di tempo Tenendo
dal lato oDnost
osto
La
differenza
2.28). che si trova
(vedi Figura
l'orecchio
lato della
sorgente distanza percorsa 6+r6) doe
stesso
si ha che
la quantita (rsin
di una
è detto
controlaterale,
controlaterale
è maggiore
rispetto alk mediano
all'orecchio e il piano
la sorgente
pergiungeredella testa e 0è l'angolo tra frazione in più
è dato da (rsin +
rè il raggio questa che il raggio
necessario per
percorrere s e c o n d o . Dato
metri al
testa; il tempo circa 340
velocità del suono, radianti, cioè
1,57, come angolo
dovecè la n/2
r6)/c, assumendo 90°, quindi
cm c
circa 9
della testa è di orizzontale, si ha
massimo di azimut sul piano
q
=9x1+9x 1,57 =
23,13 cm
rsin + rA
cm/msec).
massima ITD è circa 0,65 msec (23 cm diviso 34 sonora enue
quindi la si riesce a localizzare
una sorgente
L'uso della ITD è molto preciso: miu ITD di 0,01
mseceil
Infatti lo spostamento di un grado causa un om
un
solo grado. soprattutto nei suoni co
msec. L'TTD è
efficace
mo ITD rilevabile è di circa 0,006
basa fondamentalCnon
fasi transitorie (sia in attacco che in rilascio) e si
plessi nelle della lesia
Sulle basse Irequenze del segnale (ricordiamo
che poi l'ombra acustica Lac
l'orecchio contro-lateralc).
permette alle medie e alte frequenze di raggiungere nonpud
pacita di rilevazione ITD riesce a discriminare tra sinistra e destra;tuttavia
2.4 La localizzazione delle sorgenti sonore 79
Piano mediano
-----
sin 0
Orecchio
Orecchio
contro-laterale
pso-laterale
dire nulla sulla posizione fronte/retro delle sorgenti o riguardo all'elevazione. Infine,
tutto ciò che abbiamo detto finora è valido per una sorgente singola; nel caso di sor
genti multiple di tipo simile, poste in locazioni differenti, si manifesta di solito un
cosiddetto effetto di precedenza, che tende a localizzare una sola sorgente (la prima
che arriva). Dell'effetto di precedenza parleremo in dettaglio più avanti.
La differenza IID è una differenza di ampiezza dovuta a un filtraggio spettrale
che tiene conto di più fattori. Innanzitutto la testa come citato in precedenza; quindi
il padiglione auricolare. L'orecchio esterno, infatti, fillra il segnale con le riflessioni e
le risonanze che intervengono prima che il suono raggiunga il timpano. Le riflessio-
ni sono dovute alle pieghe complesse dell'orecchio che creano ancora una volta una
differenza tra il suono diretto, che entra nel canale uditivo, e il suono riflesso sulle
pieghe del padiglione; la risonanza della cavità centrale del padiglione, detta riso
nanza concha, è determinante per localizzare il suono fuori dalla testa (alcune cuffie
che alterano tale risonanza tendono a far localizzare i suoni dentro la testa). Questi
sono molto importanti nella localizzazione monoaurale (cioè basata su un
Contributi
solo orecchio), di cui si ha evidenza sperimentale. Inoltre, la forma complessa delle
pieghe, non orientate secondo qualche direzione particolare, permette di dare un con-
La percezion
80 one udNi
il pa
tributo alla rilevazione dell'cleVa 7ione, c
l'oricntamento
di tutto
padiglione
il davanti c il
discriminarc tra
dictro. Iniinc, Otre la te.tcta
alla
ermcttono di e
sul corpo moxdincan
o
speltroinin qaa
anche le riflessioni sulle spalle e
glone,.
he modo,. riunire in una ssola mi
spettrale si possono
Tutti questi indizi sul hliraggio alla lesa (head
rel
7ione che riguarda la funziome di trasferimento in relazione
i cambiamenti Che
occorron relawa
function HRTF), La HRTF descrive tutti
Transfer all'ampiczza, mentre la _r
forma d'onda, alla fase e
nOstre orccchie rispetlo alla l'aScoltatore SI muove ve
all'ascoltalorc (o
viceversa,
Sonora si muove rispetto 1 segnali con micr
avvicne registrando
SOrgente). misurazione delle HRTF
La del meato .
all'orecchio: all'ingresso
intorno di,
Osti in una delle posizioni tipiche caso, in cUi l'informay
In quest'ulimo
il uditivo, al timpano.
vo, dentro meato
operato dai padiglioni aurica
fornita dalle HRTF tiene anche conto del filraggio
un manichino.
Esistono molti modelli di te
testa finta, cioè
C dal canale, si usa una misurazioni devono S
accurati: di fatto, le svo
hnta che danno risultati più o meno
in quanto lo scon
gersi in condizioni di
controllo assoluto sui
rumori nell'ambiente, cop
differenza tra i Segnal1 alle due orech
dell investigazione coinvolge
soprattutto la
sorgente. Analizzand
dalla
rispetto al segnale emesso
e tra ciascuno dei due segnali interessanti sul filtraggio effeti
ricavare indicazioni
i dati delle HRTF si possono
intorno all'ascoltatore. Di solito
dislocate nello spazio
che avviene sulle sorgenti
contenuto di alte frequeze (probabilmente
rivelano un povero
sorgenti poste dietro evidenza sperimentale che alcune .
dovuto all'orientamento del padiglione); esiste
in determinate direzioni (una banda
(bande) dello spettro vengano enfatizzate
gioni le bande 300-600 Hz e 3000
8 kHz sorgenti posizionate sopra la testa,
intorno agli per suoni posizionati
intorno a 1200 e 12.000 Hz per
6000 Hz per suoni frontali, bande
a localizzare le sorgeni
associale con la IID, aiutano
dietro). Insomma, le HRTE, tra più
analizzano la forma dei padiglioni e la corporatura
sonore. Tuttavia, studi che
tevoli per una caratterizzazione delle HRTF indipendente dagli individui (una sorta
di generalizzazione), non si sono avuti risultati apprezzabili sui risultati finali, anche
perché gli individui si possono classificare proprio per una diversa abilità nella lo
calizzazionc. Sembra comunque che il processo di formazione delle HRTF segua D
primofronted'onda) per eui viene percepita una direzione che corrisponde all'incirca
alla prima sorgente che arriva alle orecchic (entro certi limiti che stiamo per precisa-
re). L'effetto fu seoperto dallo seienziatotedesco Helmut Haas(spesso inlati l'elletto
anche denominato efeto Haas o legRe di soppresione dell'eco), che determinò co
sa accadeva nella percczione del parlato in presenza di un'eco singola. I'eco doveva
essere molto più forte dcl primo suono prima di poler cssere percepita come ugual-
mente forte; e l'aumento di ampiezza doveva essere superiore man mano che il ritardo
temporale diminuiva. L cfletto di precedenza opera in prescnza di ritardi interaurali
anche superiori al massimo ITD di 0,65 msec: suoni simili che arrivano con una dif-
ferenza fin0 a 30-50 msce tendono a essere fusi assieme, e non si ha che uno sia l'eco
dell'altro. Il ritardo temporale consentito dipende dalle caratleristiche della sorgente
sonora: i suoni impulsivi si separano prima dei suoni complessi e di durata maggiore
come la musica e il parlato. Anche le caratteristiche timbriche del suono percepito
possono essere influenzate dall'effetto.
L'effetto di precedenza è molto usato nella riproduzione stercofonica (vedi Ca
pitolo 7), sia mediante cuffia che mediante altoparlanti. Per ottenere la localizzazione
desiderata di una certa sorgente sonora occorre giocare sulle ITD e lID: in particolare
si ha che l'intensità in dB può compensare alcuni millisecondi di ritardo e l'efficacia
dipende dalla natura della sorgente. In Figura 2.29 abbiamo un grafico che corela i va-
lori di ITD (sulle ascisse) e di IID (sulle ordinate) rispetto alla percezione direzionale
indicata con le scritte nel diagramma.
Fino al ritardo massimo interaurale di 0,65 msec si può orientare la direzione di
IIB
(dB)
Sorgente sonora
localizzata verso
il primosuono
(a meno dilID > 12 dB)
H+
HH+
2 5 10 20 30 80
0,1 0,65 1
ITD (msec)
quindi può entrare nella teoria è l'utilizzo dei tempi di attacco per i suoni transitoi