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Introduzione
La ricerca in due aree di indagine, lo sviluppo precoce del cervello umano e il processo
dell’attaccamento infantile, supportano l’affermazione secondo cui ogni bambino ha bisogno di un
caregiver primario responsivo e coerente, e che un tale caregiver e importante specialmente durante
la prima infanzia. Ainsworth, Blehar, Waters e Wall (1978) hanno descritto ampiamente gli
attaccamenti infantili in un campione di comunità non clinico, e da questo lavoro il focus di altri
ricercatori si è allargato per includere comunità ad alto rischio e gruppi clinici. L’attaccamento
insicuro è prevalente in popolazioni sotto stress rispetto a popolazioni che non lo sono, e questa
osservazione ha portato allo sviluppo di interventi volti a migliorare il grado di attaccamento sicuro
in popolazioni a rischio. Un gruppo di bambini precedentemente ignorato, molti dei quali sono stati
privati delle normali esperienze di attaccamento, ha iniziato ad attrarre l’attenzione della ricerca e
della politica: i figli di genitori incarcerati. Sebbene molte delle ricerche presentavano limitazioni
metodologiche, le scoperte riguardo gli effetti avversi sullo sviluppo convergono ed accrescono una
significante preoccupazione riguardo la salute pubblica. Ad una piccola minoranza di bambini è
stata offerta un’alternativa alla separazione precoce e brusca dalle loro madri incarcerate. Questi
sono bambini di donne condannate in giurisdizioni correttive che forniscono programmi di
convivenza negli asili. Gli asili delle prigioni eliminano la separazione creata dall’incarcerazione
materna come minaccia per lo sviluppo del bambino, almeno durante l’infanzia precoce, e stanno
aumentando di numero negli Stati Uniti.
Metodo
Setting
Il setting di questo studio è stato il sistema detentivo del New York State Department of
Correctional Services (NYS DOCS) il quale ha il programma di asilo della prigione continuamente
operante più vecchio degli Stati Uniti, stabilito nel 1901 in ciò che è ora una struttura correttiva di
massima sicurezza per donne. Nel 1990, il NYS DOCS ha fondato un asilo aggiuntivo in una
struttura di media sicurezza per donne geograficamente adiacente. Il sito originale è inoltre il centro
di accoglienza per tutte le prigioniere, ed è comune che le donne ricevute in una prigione vengano
trasferite all’altra. Entrambi gli asili operano sotto le stesse direttive e hanno simili regolamenti,
programmi e caratteristiche fisiche. Il sito più recente può ospitare 15 madri e bambini e il sito
originale 29. All’inizio dello studio abbiamo trattato l’accesso in entrambe le strutture per anticipare
il bisogno di seguire le donne che erano state iscritte al sito originale e successivamente trasferite.
Delle 30 coppie madre/bambino incluse in questo studio, 6 (20%) sono state trasferite al sito
alternativo e tutte sono rimaste nel nostro studio.
Quando le madri partecipanti erano in prigione, l’intervento consisteva di visite settimanali fatte da
un Nurse Practitioner (NP) che includeva una guida anticipatoria riguardo lo sviluppo infantile, la
genitorialità responsiva, gli obiettivi materni e il coping materno riguardo il rientro usando linee
guida a priori per soddisfare le preoccupazioni espresse dalle madri con una comunicazione
interattiva. La videoregistrazione di madre e bambino in sessioni di gioco non strutturato è stata
condotta ogni tre mesi con il feedback del NP fornito alle madri. Il contenuto dell’intervento è stato
modificato con mail bisettimanali e consegne telefoniche per tutti i partecipanti durante il primo
anno di rientro del bambino ed è continuato anche con il caregiver primario non-materno del
bambino. L’intervento era costituito da due rami; i rami enfatizzavano o le tradizionali
preoccupazioni sulla salute o la relazione madre-bambino. Questi rami avevano effetti diversi su
alcuni risultati ma non sull’attaccamento madre-bambino. Perciò, per gli scopi di questo studio, i
gruppi di intervento sono stati combinati. Il periodo del rientro per entrambi madre e bambino erano
sotto il controllo del sistema di diritto penale. Le variazioni della lunghezza della residenza hanno
creato l’opportunità di confrontare i risultati dell’attaccamento nei bambini che convivevano nella
prigione per periodi di tempo più lunghi o più corti.
Campione
In questo studio, tutte le donne son state invitate a partecipare appena il DOCS glielo consentisse
fino a raggiungere un numero di 100 coppie. Hanno accettato tutte le donne tranne una. Sebbene
abbiamo condotto con successo 69 AAI e 42 SSP, per gli scopi riguardo l’attaccamento abbiamo
analizzato dati derivanti solo da 30 coppie. Questo campione includeva coppie che rispettavano due
criteri: (1) erano stati raccolti entrambi i dati di AAI e SSP, e (2) la SSP è stata condotta con la
madre e non con un caregiver non-materno. Queste 30 coppie comprendevano due gruppi di
convivenza per lunghezza. 16 di questi bambini avevano raggiunto un’età sufficiente in carcere per
la valutazione con la SSP, ovvero almeno 12 mesi (Gruppo 1: Convivenza di Un Anno, n = 16,
lunghezza media della residenza = 13 mesi; SD = 2.8 mesi; range da 12 a 16 mesi). 14 di questi
bambini si sono riuniti alla comunità ad un’età più precoce poiché le loro madri erano idonee per il
rilascio (Gruppo 2: Convivenza Breve, n = 14, lunghezza media della residenza = 6.7 mesi; SD =
2.9 mesi; range da 2 a 10 mesi). Le madri dei gruppi 1 e 2 non differivano in maniera significativa
(confrontate con t-test e chi-quadro) riguardo le caratteristiche demografiche dell’età materna
(media 29.7 anni, SD = 5.9 vs. 31.1 anni, SD = 6.2); la predominanza di etnie di minoranza (63%
vs. 71%); storie di abuso di sostanze (50% vs. 64%), primiparità (25% vs. 21%); o un ruolo di attiva
genitorialità verso un numero da 1 a 8 altri bambini prima dell’incarcerazione (75% vs. 79%). I
gruppi differivano significativamente sul tipo di crimine, con un maggior numero di crimini
collegati alle droghe nel Gruppo 2, 79% vs. 31%; x2[1, N = 30] = 4.57, p < .05. tutte le madri sono
state condannate per crimini gravi, il 53% dei quali erano possesso o spaccio di sostanze, seguiti da
rapina, aggressione, furto con scasso, furto aggravato e contraffazione. Il confronto tra campioni
demografici con scarsità di dati resi disponibili al pubblico dal NYS DOCS attraverso tre piccoli
sondaggi su partecipanti agli asili della prigione nel 1980, 1992 e 1998 indica che il profilo
demografico delle donne accettate nei programmi degli asili era simile nel corso dei decenni ed è
stato replicato nel campione del presente studio. Come previsto, le donne del Gruppo 1 passarono
più tempo negli asili (13.7 mesi, SD = 2.9 vs. 6.6 mesi, SD = 3.1, t(28) = 6.43, p < .001) e
presentavano periodi più lunghi di detenzione (36.3 mesi, SD 0 28.8 vs. 11.6 mesi, SD = 7.2, t(28)
= 3.12, p < .01) rispetto alle donne del Gruppo 2.
I bambini in entrambi i gruppi hanno iniziato la convivenza con le madri incarcerate
immediatamente dopo il rilascio dall’ospedale dove la madre era stata trasferita per il parto. Tutti
sono stati monitorati con cure prenatali standard all’interno della prigione fino ad almeno il secondo
trimestre. Tutti eccetto tre bambini sono stati partoriti a termine, con un peso alla nascita entro il
range normativo degli USA. Tre bambini sono stati partoriti prematuramente a 34-36 settimane,
seguiti da terapia intensiva per 1-3 settimane (2 bambini del Gruppo 1 e 1 del Gruppo 2). L’età
media dei bambini al rientro in comunità era significativamente più alta nel Gruppo 1, e ciò riflette
le differenze nel tempo totale della madre speso nell’asilo: 13.7 mesi (SD = 1.4; range 12-16 mesi)
per i bambini del Gruppo 1 e 6.7 mesi (SD = 2.9, range 2-10 mesi) per i bambini del Gruppo 2,
(t(28) = 8.4, p < .001).
Procedure
Seguendo l’approvazione dell’IRB, in conformità con i regolamenti federali riguardo i carcerati
come soggetti di ricerca, e con la protezione aggiuntiva di un certificato federale di confidenzialità,
i partecipanti hanno dato il consenso informato a partecipare allo studio dopo essere state accettate
nell’asilo della prigione poco prima o immediatamente dopo aver partorito. Hanno ricevuto il
programma di rientro in comunità settimanale e bisettimanale, e sono state valutate ogni tre mesi
durante la convivenza nell’asilo e due volte durante l’anno di rientro. Le informazioni demografiche
materne sono state raccolte all’inizio dello studio, e le AAI sono state condotte vicino la fine del
primo mese dopo la registrazione. Tutti i bambini del Gruppo 1 hanno vissuto in continuità con le
loro madri quando è stata condotta la SSP in prigione prima della data di rilascio anticipato. I
bambini del Gruppo 2 hanno continuato a vivere con le loro madri dopo il rientro, e la SSP è stata
condotta con la madre nel laboratorio di un’Università.
Misure
Strange Situation Procedure(SSP). La SSP è stata usata e validata su migliaia di bambini in tutto il
mondo. L’obiettivo della SSP è di cogliere il bilanciamento del bambino tra la fiducia nella
disponibilità materna e l’abilità di esplorare sotto condizioni sempre più stressanti. I laboratori sono
stati allestiti nella prigione e nell’università in accordo con il protocollo originale di Ainsworth. Le
madri e i bambini hanno partecipato allo scenario sociale strutturato composto da 8 fasi in cui essi
entravano in una stanza non familiare che conteneva sedie e giocattoli appropriati all’età, e il
bambino veniva esposto all’arrivo e all’allontanamento di uno sconosciuto e della madre in un
periodo di 20 minuti. Basato principalmente sul comportamento infantile durante separazioni e
riunioni, le videoregistrazioni delle SSP erano codificate in una categoria sicura o in una delle tre
categorie insicure (evitante, resistente e disorganizzato/disorientato). Le sessioni videoregistrate
venivano inviate ad un codificatore primario (Susan Paris) che era all’oscuro delle caratteristiche,
del setting e delle ipotesi sul campione. Quattro (13%) delle sessioni erano state selezionate
casualmente per la codifica da parte di un altro codificatore esperto e all’oscuro (Bonnie Conley),
con il 100% di accordo sulle categorie sicuro/insicuro e sulla disorganizzazione (k = 1.00, p < .05).
le distribuzioni sono riportate per tutte le 4 categorie della SSP. I tre gruppi insicuri sono stati
combinati per condurre analisi comparative con campioni meta-analizzati sul piano sicuro vs.
insicuro.
Adult Attachment Interview (AAI). L’AAI è una misurazione dello “stato della mente rispetto
all’attaccamento” per adulti, che è stato usato estensivamente nella ricerca. È un’intervista semi-
strutturata a 20 item che dura fino a 90 minuti, durante i quali all’intervistato viene chiesto di
fornire aggettivi ed esempi validi riguardo le figure genitoriali; di rievocare situazioni dell’infanzia
di essere stati feriti, arrabbiati, malati e respinti (tutti considerati come fattori evocanti il sistema
dell’attaccamento); e di valutare le relazioni correnti con le figure genitoriali. Le trascrizioni
vengono codificate in una categoria sicura (autonomo) o in una delle tre insicure (respingente,
preoccupato o irrisolto/disorganizzato). Per chiarezza, in questo studio le madri autonome sono
definite sicure.
Due NP, entrambi formati per condurre le AAI durante un workshop condotto da Jacobvitz, hanno
condotto tutte le interviste. Le interviste sono state registrate e trascritte, e le informazioni
confidenziali identificative sono state rimosse dalle trascrizioni in accordo con il protocollo stabilito
dagli sviluppatori della AAI. I due codificatori della AAI (Jessica Borelli e Daryn David), formati
da Sroufe e De Gojman e certificati come affidabili da Mary Main, erano all’oscuro delle
caratteristiche del campione. Per 13 (19%) casi codificati separatamente da entrambi i codificatori,
l’accordo era alto (4-way k = .89, p < .001; 3-way k = .88, p < .001). Le distribuzioni sono state
riportate per tutte le 4 categoria della AAI. I tre gruppi insicuri sono stati combinati per condurre
analisi comparative con campioni meta-analizzati sul piano sicuro vs. insicuro.
Risultati
Discussione
Con l’utilizzo di dai intergenerazionali raccolti con metodi rigorosi, questo studio fornisce la prima
prova che le madri in un ambiente come l’asilo di una prigione può crescere i propri figli con
attaccamento sicuro a livelli comparabili con i bambini della comunità generale, anche quando la
rappresentazione interna dell’attaccamento della madre è stata descritta come insicura. Prima di
questo studio, nessuna distribuzione delle categorie dell’attaccamento materno e infantile né la
concordanza tra essi è stata descritta per i partecipanti ai programmi negli asili delle prigioni. Sono
stati fatti confronti con le altre popolazioni e con i dati normativi ma non possono essere stabiliti
collegamenti causali. Tuttavia, questo studio contribuisce ai campi dell’attaccamento e del diritto
penale fornendo dati affidabili che tracciano i pattern di attaccamento della madre verso il bambino
in una popolazione vulnerabile e un ambiente inusuale di educazione per cui nessun precedente dato
di questo tipo è stato pubblicato.
Conclusioni
Un grado significativamente elevato di attaccamento insicuro ha caratterizzato la distribuzioni delle
AAI delle donne incarcerate in questo campione. Seguendo un breve intervento individualizzato e
ripetuto attuato dai Nurse Practitioner, la proporzione dei bambini con attaccamento sicuro era
simile a quella descritta in studi meta-analitici su campioni di comunità a basso rischio. Bambini
che vivevano con le loro madri per un anno o più nell’asilo della prigione avevano una probabilità
significativamente maggiore di avere un attaccamento sicuro a dispetto dell’insicurezza delle loro
madri rispetto a bambini che erano stati rilasciati prima. Seguendo l’intervento, il ciclo
intergenerazionale insicuro-insicuro può essere fermato, sebbene debbano essere stabiliti
chiaramente i nessi causali. Lo sviluppo di una relazione di attaccamento è un lungo e fragile
processo e richiede sostegno continuo per le madri che crescono i propri figli negli asili delle
prigioni, per i futuri caregiver alternativi che vivono nella comunità e per i bambini che
affronteranno una moltitudine di rischi ambientali.