Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
TRASFORMATA DI LAPLACE
17.1 INTRODUZIONE
L’analisi dei circuiti nel dominio delle frequenze è stata finora limitata a circuiti aven-
ti ingressi sinusoidali. In altre parole, in tutti i circuiti con eccitazioni variabili nel tem-
po si è supposta sinusoidale la forma d’onda della eccitazione. In questo capitolo vie-
ne introdotta la trasformata di Laplace, un potente strumento matematico per analiz-
zare circuiti con ingressi sinusoidali e non. Il concetto di trasformazione dovrebbe ri-
sultare ormai familiare al lettore. Quando si utilizzano i fasori nella analisi di un cir-
cuito, si trasforma il circuito dal dominio del tempo a quello delle frequenze o dei fa-
sori. Una volta ottenuto il risultato in termini di fasori, esso viene ritrasformato all’in-
dietro al dominio del tempo. Il metodo della trasformata di Laplace segue un procedi-
mento simile: si utilizza la trasformazione di Laplace per trasformare il circuito dal
dominio del tempo a quello delle frequenze, si ottiene la soluzione e si applica la anti-
trasformazione di Laplace al risultato per ritrasformarlo al dominio del tempo. La tra-
sformata di Laplace è importante per diverse ragioni: innanzitutto, essa può essere ap-
plicata in presenza di ingressi comunque variabili, a differenza della analisi con i faso-
ri; in secondo luogo, essa fornisce un metodo comodo per affrontare circuiti che pre-
sentano condizioni iniziali non nulle, perché permette di operare con equazioni alge-
briche invece che con equazioni differenziali. In terzo luogo, la trasformata di Laplace
consente di ottenere, in una sola operazione, la risposta completa di un circuito, com-
prendente sia la risposta naturale che quella forzata. Il capitolo inizia con la definizio-
ne della trasformata di Laplace, che viene utilizzata per ottenere le trasformate di alcu-
ne importanti funzioni elementari. Si presentano poi alcune proprietà della trasformata
di Laplace, che risultano particolarmente utili nella analisi dei circuiti. Si considerano
poi la antitrasformata di Laplace, le funzioni di trasferimento e la convoluzione. Nel
presente capitolo, ci si concentrerà principalmente sui concetti e sui meccanismi della
trasformazione secondo Laplace. Nel Capitolo 17, si esaminerà invece il modo nel
quale la trasformata di Laplace viene applicata alla analisi dei circuiti, il concetto di
stabilità di una rete e si farà un cenno alla sintesi delle reti.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
2 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
t ¼ 01 . Si utilizza 0 per essere certi che l’origine sia compresa nell’intervallo, cosı̀ da
includere qualunque discontinuità di f ðtÞ che abbia luogo in t ¼ 0. Ciò permette di
trattare, per esempio, funzioni quali le funzioni singolari elementari che possono pre-
sentare discontinuità in t ¼ 0.
La trasformata di Laplace è una trasformazione integrale di una funzione f ðtÞ dal dominio del tempo
a quello della frequenza complessa, che dà luogo a FðsÞ.
Nella (17.1) si fa l’ipotesi che f ðtÞ sia nulla per t < 0. Per garantire che ciò accada,
spesso la funzione viene moltiplicata per il gradino unitario; f ðtÞ viene allora scritta
come f ðtÞuðtÞ o anche f ðtÞ, t 0. La trasformata di Laplace nella (17.1) è detta unila-
terale. La trasformata di Laplace bilaterale si esprime come
Z 1
FðsÞ ¼ f ðtÞest dt ð17:3Þ
1
La trasformata di Laplace unilaterale della (17.1), essendo completamente sufficiente
per gli scopi che ci si propongono, sarà l’unica trasformata di Laplace che verrà consi-
derata in questo libro. Una funzione f ðtÞ può non ammettere trasformata di Laplace.
Affinché f ðtÞ sia trasformabile secondo Laplace, l’integrale nella (17.1) deve converge-
re ad un valore finito. Essendo je j!t j ¼ 1 per qualunque valore di t, l’integrale converge
quando Z 1
et j f ðtÞj dt < 1 ð17:4Þ
0
per qualche valore reale ¼ c . La regione di convergenza della trasformata di Laplace
è quindi ReðsÞ ¼ > c , come mostrato in Figura 17.1. In tale regione, jFðsÞj < 1 e
quindi FðsÞ esiste. FðsÞ è invece indefinita al di fuori della regione di convergenza.
Fortunatamente, tutte le funzioni di interesse pratico nella analisi dei circuiti soddisfano
il criterio di convergenza della (17.4) e quindi possiedono una trasformata di Laplace.
Non sarà perciò necessario, nel seguito, specificare c . Complementare alla trasformata
di Laplace diretta della (17.1) è la antitrasformata di Laplace data da
Z 1 þj1
1 1
L ½FðsÞ ¼ f ðtÞ ¼ FðsÞest ds ð17:5Þ
2j 1 j1
Figura 17.1
Regione di convergenza della
trasformata di Laplace.
in cui l’integrazione viene eseguita lungo una retta (1 þ j!, 1 < ! < 1) nella re-
gione di convergenza, 1 > c (Si veda la Figura 17.1). L’applicazione diretta della
(17.5) richiede conoscenze di analisi matematica riguardanti le funzioni di variabile
complessa che sono al di là degli scopi di questo libro. Per questo motivo, la (17.5)
non verrà qui utilizzata per determinare la funzione inversa di una trasformata di
Laplace, e si ricorrerà invece ad una tabella di trasformate precalcolate, che verrà pre-
sentata nel Paragrafo 17.3. Le funzioni f ðtÞ e FðsÞ vengono considerate corrisponden-
ti secondo la trasformata di Laplace,
f ðtÞ () FðsÞ ð17:6Þ
cioè si ha una corrispondenza uno a uno tra f ðtÞ e FðsÞ. Negli esempi che seguono
verranno calcolate le trasformate di Laplace di alcune importanti funzioni.
1
Per una funzione ordinaria f ðtÞ, il limite inferiore può essere sostituito con 0.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.2 Definizione di trasformata di Laplace 3
Esempio 17.1
Calcolare la trasformata di Laplace delle seguenti funzioni: (a) uðtÞ, (b) eat uðtÞ, a 0 e (c) ðtÞ.
Soluzione: (a) Per la funzione gradino unitario uðtÞ, mostrata in Figura 17.2(a), la trasformata di
Laplace è
Z
1
st 1 st 1
L½uðtÞ ¼ 1e dt ¼ e
0 s 0
ð17:1:1Þ
1 1 1
¼ ð0Þ þ ð1Þ ¼
s s s
essendo la funzione impulso ðtÞ nulla ovunque eccetto che in t ¼ 0. Nella (17.1.3) è stata applicata
la proprietà di selezione della (7.33).
Figura 17.2
Per l’Esempio 17.1:
(a) funzione gradino unitario,
(b) funzione esponenziale,
(c) funzione impulso unitario.
n Esercizio 17.1 Calcolare la trasformata di Laplace delle seguenti funzioni: rðtÞ ¼ tuðtÞ,
(funzione rampa) e eat uðtÞ.
Esempio 17.2
Determinare la trasformata di Laplace di f ðtÞ ¼ sin !tuðtÞ.
Soluzione: Applicando la (17.1), ed esprimendo la funzione seno in forma esponenziale, si ottie-
ne la trasformata di Laplace
Z 1 Z 1 j!t
e ej!t st
FðsÞ ¼ L½sin !t ¼ ð sin !tÞest dt ¼ e dt
0 0 2j
Z 1
1
¼ ðeðsj!Þt eðsþj!Þt Þ dt
2j 0
1 1 1 !
¼ ¼
2j s j! s þ j! s2 þ !2
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
4 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Linearità
Se F1 ðsÞ e F2 ðsÞ sono, rispettivamente, le trasformate di Laplace di f1 ðtÞ e f2 ðtÞ, allora
dove a1 e a2 sono delle costanti. La 17.7 rappresenta la proprietà di linearità della tra-
sformata di Laplace. La dimostrazione della (17.7) è una diretta conseguenza della de-
finizione (17.1).
Per esempio, grazie alla proprietà di linearità della (17.7), è possibile scrivere
1 j!t 1 1
L½ cos !t ¼ L ðe þ ej!t Þ ¼ L½e j!t þ L½ej!t ð17:8Þ
2 2 2
Scaling
Se FðsÞ è la trasformata di Laplace di f ðtÞ, allora
Z 1
L½ f ðatÞ ¼ f ðatÞest dt ð17:10Þ
0
1 s
L½ f ðatÞ ¼ F ð17:12Þ
a a
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.3 Proprietà della trasformata di Laplace 5
In altre parole, se una funzione viene ritardata di a nel tempo, ciò corrisponde alla
moltiplicazione, nel dominio s, della trasformata di Laplace della funzione (non ritar-
data) per eas . Quest’ultima è detta proprietà del ritardo o proprietà di traslazione nel
tempo della trasformata di Laplace. Per esempio, è noto dalla (17.9) che
s
L½ cos !t ¼ 2
s þ !2
Utilizzando la proprietà di traslazione nel tempo (17.17),
s
L½ cos !ðt aÞuðt aÞ ¼ eas ð17:18Þ
s2 þ !2
Traslazione in frequenza
Se FðsÞ è la trasformata di Laplace di f ðtÞ, allora
Z 1
L½eat f ðtÞuðtÞ ¼ eat f ðtÞest dt
0
Z 1
¼ f ðtÞeðsþaÞt dt ¼ Fðs þ aÞ
0
quindi
Ciò significa che la trasformata di Laplace di eat f ðtÞ può essere ottenuta dalla trasfor-
mata di Laplace di f ðtÞ sostituendo ogni occorrenza di s con s þ a. Questa proprietà è
detta traslazione in frequenza. Per esempio, si sa che
s
cos !t uðtÞ ()
s þ !2
2
e ð17:20Þ
!
sin !t uðtÞ ()
s2 þ !2
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
6 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
La trasformata di Laplace della derivata seconda di f ðtÞ si ottiene applicando due vol-
te la (17.23)
2
d f
L ¼ sL½ f 0 ðtÞ f 0 ð0 Þ ¼ s½sFðsÞ f ð0 Þ f 0 ð0 Þ
dt 2
¼ s2 FðsÞ sf ð0 Þ f 0 ð0 Þ
o anche
L½ f 00 ðtÞ ¼ s2 FðsÞ sf ð0 Þ f 0 ð0 Þ ð17:24Þ
Per esempio, è possibile sfruttare la (17.23) per ottenere la trasformata di Laplace del-
la funzione seno a partire da quella del coseno. Ponendo f ðtÞ ¼ cos !t, si ha
f ð0Þ ¼ 1 e f 0 ðtÞ ¼ ! sin !t. Usando la (17.23) e la linearità,
1 1
L½ sin !t ¼ L½ f 0 ðtÞ ¼ ½sFðsÞ f ð0 Þ
! !
ð17:26Þ
1 s !
¼ s 2 1 ¼ 2
! s þ !2 s þ !2
come ci si attendeva.
2
R R
Si ricorda la formula di integrazione per parti: udv ¼ uv vdu.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.3 Proprietà della trasformata di Laplace 7
Allora
Z 1
Rt t
1 st
L 0 f ðtÞ dt ¼ f ðxÞ dx e
0 s 0
Z 1
1 st
e f ðtÞ dt
0 s
Il primo termine del secondo membro dell’equazione assume valore zero in t ¼ 1
Z
1 0
per la presenza di es1 , mentre per t ¼ 0 vale f ðxÞ dx ¼ 0. Il primo termine è
s 0
quindi nullo, e
Z t Z
1 1 1
L f ðtÞ dt ¼ f ðtÞest dt ¼ FðsÞ
0 s 0 s
o semplicemente,
Z t
1
L f ðtÞ dt ¼ FðsÞ ð17:28Þ
0 s
Per esempio, ponendo f ðtÞ ¼ uðtÞ, dall’Esempio 17.1(a), FðsÞ ¼ 1=s. Usando la
(17.28),
Z t
1 1
L f ðtÞ dt ¼ L½t ¼
0 s s
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
8 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Derivando rispetto a s,
Z 1 Z 1
dFðsÞ st
¼ f ðtÞðte Þ dt ¼ ðtf ðtÞÞest dt ¼ L½tf ðtÞ
ds 0 0
dFðsÞ
L½tf ðtÞ ¼ ð17:33Þ
ds
Si noti che se a ¼ 0 si ottiene L½t ¼ 1=s2 , come nella (17.29), e che applicazioni ripe-
tute della (17.33) portano alla (17.31).
f ðtÞ, 0<t<T
f1 ðtÞ ¼ ð17:37bÞ
0, altrove
Figura 17.3
Periodicità nel tempo.
Figura 17.4
Scomposizione della funzione
periodica in Figura 17.2.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.3 Proprietà della trasformata di Laplace 9
Ma
1
1 þ x þ x2 þ x 3 þ ¼ ð17:39Þ
1x
se jxj < 1. Quindi,
F1 ðsÞ
FðsÞ ¼ ð17:40Þ
1 eTs
Quest’ultima è l’espressione del teorema del valore iniziale. Per esempio, è noto dalla
(17.21a) che
sþ2
f ðtÞ ¼ e2t cos 10t () FðsÞ ¼ ð17:43Þ
ðs þ 2Þ2 þ 102
Usando il teorema del valore iniziale,
s2 þ 2s
f ð0þ Þ ¼ lim sFðsÞ ¼ lim
s!1 s!1 s2 þ 4s þ 104
1 þ 2=s
¼ lim ¼1
s!1 1 þ 4=s þ 104=s2
che conferma quanto si può ottenere direttamente dalla f ðtÞ data. Se si cerca invece il
limite della (17.41) per s ! 0,
Z 1 Z 1
df 0t
lim½sFðsÞ f ð0 Þ ¼ e dt ¼ df ¼ f ð1Þ f ð0 Þ
s!0 0 dt 0
e quindi
f ð1Þ ¼ lim sFðsÞ ð17:44Þ
s!0
Quest’ultima è l’espressione del teorema del valore finale. Perché il teorema del valo-
re finale risulti valido, tutti i poli di FðsÞ devono essere situati nella metà di sinistra
del piano s (si veda la Figura 17.1 o la Figura 17.9); cioè, tutti i poli devono avere par-
te reale negativa. Unica eccezione a quest’ultimo requisito è il caso in cui FðsÞ ha un
polo semplice in s ¼ 0, perché l’effetto di 1=s viene cancellato da sFðsÞ nella (17.44).
Per esempio, dalla (17.21b),
5
f ðtÞ ¼ e2t sin 5t () FðsÞ ¼ ð17:45Þ
ðs þ 2Þ2 þ 52
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
10 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Tabella 17.1 Proprietà della trasformata di Laplace. Tabella 17.2 Trasformate di Laplace
Proprietà fðtÞ FðsÞ notevoli*
Linearità a1 f1 ðtÞ þ a2 f2 ðtÞ a1 F1 ðsÞ þ a2 F2 ðsÞ fðtÞ FðsÞ
ðtÞ 1
1 s
Scaling fðatÞ F
a a 1
uðtÞ
as
s
Traslazione nel tempo fðt aÞuðt aÞ e FðsÞ
1
eat
Traslazione nella frequenza eat fðtÞ Fðs þ aÞ sþa
df 1
Derivazione nel tempo sFðsÞ fð0 Þ t
dt s2
d2 f n!
s2 FðsÞ sfð0 Þ f 0 ð0 Þ tn
dt2 snþ1
1
d3 f s3 FðsÞ s2 fð0 Þ sf 0 ð0 Þ teat
00
ðs þ aÞ2
dt3 f ð0 Þ
dn f n!
sn FðsÞ sn1 fð0 Þ sn2 f 0 ð0 Þ tn eat
dtn ðs þ aÞnþ1
. . . f ðn1Þ ð0 Þ !
Z sin !t
t
1 s2 þ !2
Integrale nel tempo fðtÞ dt FðsÞ
0 s s
cos !t
d s2 þ !2
Derivazione nella frequenza tfðtÞ FðsÞ
ds
Z 1 s sin þ ! cos
fðtÞ sinð!t þ Þ
Integrazione nella frequenza FðsÞ ds s2 þ !2
t s
F1 ðsÞ s cos ! sin
Periodicità nel tempo fðtÞ ¼ fðt þ nTÞ cosð!t þ Þ
1 esT s2 þ !2
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.3 Proprietà della trasformata di Laplace 11
Esempio 17.3
Calcolare la trasformata di Laplace di f ðtÞ ¼ ðtÞ þ 2uðtÞ 3e2t , t 0.
Soluzione: Per la proprietà di linearità,
FðsÞ ¼ L½ðtÞ þ 2L½uðtÞ 3L½e2t uðtÞ
1 1 s2 þ s þ 4
¼1þ2 3 ¼
s sþ2 sðs þ 2Þ
2s2 þ 3s þ 4
Risposta . n
ðs þ 3Þðs2 þ 4Þ
Esempio 17.4
Determinare la trasformata di Laplace di f ðtÞ ¼ t 2 sin 2t uðtÞ.
Soluzione: Si sa che 2
L½ sin 2t ¼
s2 þ 22
Usando la proprietà di derivazione rispetto alla frequenza (17.34),
d2 2
FðsÞ ¼ L½t 2 sin 2t ¼ ð1Þ2 2
ds s2 þ 4
!
d 4s 12s2 16
¼ ¼
ds ðs2 þ 4Þ2 ðs2 þ 4Þ3
2sðs2 27Þ
Risposta . n
ðs2 þ 9Þ3
Esempio 17.5
Determinare la trasformata di Laplace dell’impulso rettangolare di Figura 17.5.
Poiché si conosce la trasformata di Laplace di uðtÞ, si applica la proprietà di traslazione nel tempo ot-
tenendo
2s Figura 17.5
e e3s 10 2s Impulso rettangolare; per
GðsÞ ¼ 10 ¼ ðe e3s Þ
s s s l’Esempio 17.5.
n Esercizio 17.5 Determinare la trasformata di Laplace della funzione hðtÞ in Figura 17.6.
Figura 17.6
Per l’Esercizio 17.5.
5
Risposta ð2 e2s e4s Þ. n
s
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
12 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Esempio 17.6
Calcolare la trasformata di Laplace della funzione periodica in Figura 17.7.
Figura 17.7
Per l’Esempio 17.6.
n Esercizio 17.6 Determinare la trasformata di Laplace della funzione periodica in Figura 17.8.
Figura 17.8
Per l’Esercizio 17.6.
1 e2s
Risposta . n
sð1 e5s Þ
Esempio 17.7
Calcolare i valori iniziale e finale della funzione la cui trasformata di Laplace è
20
HðsÞ ¼
ðs þ 3Þðs2 þ 8s þ 25Þ
Figura 17.9
Per l’Esempio 17.7:
poli di HðsÞ.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.4 Antitrasformata di Laplace 13
Per essere certi che il teorema del valore finale si possa applicare, si osserva dove sono collocati i po-
li di HðsÞ. I poli di HðsÞ sono s ¼ 3, 4 j 3, che hanno tutti quanti parte reale negativa: essi so-
no tutti situati nel semipiano s sinistro (Figura 17.9).
Il teorema del valore finale risulta allora applicabile,
20s
hð1Þ ¼ lim sHðsÞ ¼ lim
s!0 s!0 ðs þ 3Þðs2 þ 8s þ 25Þ
0
¼ ¼0
ð0 þ 3Þð0 þ 0 þ 25Þ
Sia il valore iniziale che quello finale si sarebbero potuti determinare da hðtÞ, se questa fosse stata
nota. Si veda l’Esempio 17.11, nel quale l’espressione di hðtÞ è data.
Risposta 1, 2. n
Si considerano ora le tre possibili forme che FðsÞ può assumere, e la conseguente ap-
plicazione dei due passi prima visti a ciascuna forma.
Poli semplici
Si ricordi dal Capitolo 14 che un polo semplice è un polo del primo ordine. Se FðsÞ
possiede soltanto poli semplici, allora DðsÞ si può esprimere come prodotto di fattori,
cosı̀ che
N ðsÞ
FðsÞ ¼ ð17:48Þ
ðs þ p1 Þðs þ p2 Þ ðs þ pn Þ
dove s ¼ p1 , p2 , . . . , pn sono i poli semplici, e pi 6¼ pj per ogni i 6¼ j (i poli so-
*
Strumenti software quali MATLAB, Mathcad e Maple consentono di calcolare facilmente l’espansione
in frazioni parziali.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
14 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
no cioè distinti). Supponendo che il grado di N ðsÞ sia minore del grado di DðsÞ, si può
usare l’espansione in frazioni parziali per scomporre FðsÞ nella (17.48) in3
k1 k2 kn
FðsÞ ¼ þ þ þ ð17:49Þ
s þ p1 s þ p2 s þ pn
I coefficienti k1 , k2 , . . . , kn dell’espansione sono detti residui di FðsÞ. Esistono molti
metodi per determinare i coefficienti dell’espansione. Uno di questi è il metodo dei re-
sidui. Se si moltiplicano entrambi i membri della (17.49) per ðs þ p1 Þ, si ottiene
ðs þ p1 Þk2 ðs þ p1 Þkn
ðs þ p1 ÞFðsÞ ¼ k1 þ þ þ ð17:50Þ
s þ p2 s þ pn
Poiché pi 6¼ pj , ponendo s ¼ p1 nella (17.50) si annullano tutti i termini nel secondo
membro della (17.50) ad eccezione di k1 :
ðs þ p1 ÞFðsÞjs¼p1 ¼ k1 ð17:51Þ
Perciò, in generale,
ki ¼ ðs þ pi ÞFðsÞjs¼pi ð17:52Þ
Poli multipli
Si supponga ora che FðsÞ abbia n poli coincidenti in s ¼ p. È allora possibile rappre-
sentare FðsÞ come
kn kn1 k2
FðsÞ ¼ þ þ þ
ðs þ pÞn ðs þ pÞn1
ðs þ pÞ2
ð17:54Þ
k1
þ þ F1 ðsÞ
sþp
dove F1 ðsÞ è la parte restante di FðsÞ, che non possiede poli in s ¼ p. Il coefficiente
di espansione kn si determina come
kn ¼ ðs þ pÞn FðsÞjs¼p ð17:55Þ
come si è fatto in precedenza. Per determinare kn1 , si moltiplica ciascun termine del-
la (17.54) per ðs þ pÞn e se ne fa la derivata, per eliminare kn , valutando poi il risultato
in s ¼ p per eliminare gli altri coefficienti ad eccezione di kn1 . Si ottiene allora
d
kn1 ¼ ½ðs þ pÞn FðsÞjs¼p ð17:56Þ
ds
Ripetendo il procedimento, questo dà luogo a
1 d2
kn2 ¼ ½ðs þ pÞn FðsÞjs¼p ð17:57Þ
2! ds2
L’m-esimo termine diventa
1 dm
knm ¼ m
½ðs þ pÞn FðsÞjs¼p ð17:58Þ
m! ds
3
In caso contrario, è necessario dapprima applicare la divisione dei polinomi per ottenere FðsÞ ¼
N ðsÞ=DðsÞ ¼ QðsÞ þ RðsÞ=DðsÞ, in cui il grado di RðsÞ, resto della divisione, è minore del grado di DðsÞ.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.4 Antitrasformata di Laplace 15
Poli complessi
Una coppia di poli complessi si dice semplice se non presenta ripetizioni; costituisce in-
vece un polo doppio o multiplo se ha ripetizioni. I poli complessi semplici possono es-
sere trattati allo stesso modo dei poli semplici reali, ma il risultato può diventare com-
putazionalmente pesante a causa della presenza dei numeri complessi. Un metodo di
più semplice applicazione è quello del completamento del quadrato. L’idea alla base
del metodo è quella di esprimere ciascuna coppia di poli complessi (o termine quadrati-
co) in DðsÞ come un quadrato completo, per esempio nella forma ðs þ Þ2 þ 2 , ed uti-
lizzare poi la Tabella 17.2 per determinare l’antitrasformata di tale termine. Poiché
N ðsÞ e DðsÞ hanno sempre coefficienti reali, ed è noto che radici complesse di polinomi
con coefficienti reali devono presentarsi sempre in coppie coniugate, FðsÞ può avere la
forma generale
A1 s þ A2
FðsÞ ¼ þ F1 ðsÞ ð17:61Þ
s2þ as þ b
dove F1 ðsÞ è la parte restante di FðsÞ che non contiene questa particolare coppia di po-
li complessi. Se si completa il quadrato, ponendo
s2 þ as þ b ¼ s2 þ 2s þ 2 þ 2 ¼ ðs þ Þ2 þ 2 ð17:62Þ
e si pone inoltre
A1 s þ A2 ¼ A1 ðs þ Þ þ B1 ð17:63Þ
allora la (17.61) diventa
A1 ðs þ Þ B1
FðsÞ ¼ 2
þ þ F1 ðsÞ ð17:64Þ
ðs þ Þ þ 2 ðs þ Þ2 þ 2
I termini seno e coseno possono essere poi combinati mediante la (10.11). Sia che il
polo risulti semplice, multiplo o complesso, un approccio generale che è sempre in
grado di determinare i coefficienti dell’espansione è il metodo algebrico, illustrato ne-
gli Esempi da 17.9 a 17.11. Per applicarlo, si eguaglia dapprima FðsÞ ¼ N ðsÞ=DðsÞ
ad una espansione che contiene costanti incognite. Si moltiplica il risultato per un de-
nominatore comune. Si determinano poi le costanti incognite uguagliando i coefficien-
ti (cioè, risolvendo un sistema di equazioni per i coefficienti di potenze corrispondenti
di s). Un altro approccio generale consiste nel sostituire particolari valori convenienti
di s al fine di ottenere tante equazioni quanti sono i coefficienti incogniti, e risolvere
poi rispetto ai coefficienti. È importante accertarsi che nessuno dei valori di s scelti sia
uno dei poli di FðsÞ. L’Esempio 17.11 mostra l’uso di quest’ultimo procedimento.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
16 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Esempio 17.8
Determinare l’antitrasformata di Laplace di
3 5 6
FðsÞ ¼ þ 2
s sþ1 s þ4
Esempio 17.9
Determinare f ðtÞ, data
s2 þ 12
FðsÞ ¼
sðs þ 2Þðs þ 3Þ
Soluzione: A differenza dell’esempio precedente, nel quale le frazioni parziali erano già date, è
necessario dapprima determinare l’espansione in frazioni parziali. Poiché si hanno tre poli, si pone
s2 þ 12 A B C
¼ þ þ ð17:9:1Þ
sðs þ 2Þðs þ 3Þ s sþ2 sþ3
dove A, B e C sono le costanti da determinare. È possibile ottenere i valori delle costanti in due modi:
METODO 1
Metodo dei residui:
s2 þ 12
A ¼ sFðsÞjs¼0 ¼ ¼ 12 ¼ 2
ðs þ 2Þðs þ 3Þ s¼0 ð2Þð3Þ
s2 þ 12 4 þ 12
B ¼ ðs þ 2ÞFðsÞjs¼2 ¼ ¼ ¼ 8
sðs þ 3Þ s¼2 ð2Þð1Þ
s2 þ 12 9 þ 12
C ¼ ðs þ 3ÞFðsÞjs¼3 ¼ ¼ ¼7
sðs þ 2Þ s¼3 ð3Þð1Þ
METODO 2
Metodo algebrico: Moltiplicando entrambi i membri della (17.9.1) per sðs þ 2Þðs þ 3Þ, si ottiene
s2 þ 12 ¼ Aðs þ 2Þðs þ 3Þ þ Bsðs þ 3Þ þ Csðs þ 2Þ
cioè
s2 þ 12 ¼ Aðs2 þ 5s þ 6Þ þ Bðs2 þ 3sÞ þ Cðs2 þ 2sÞ
Uguagliando i coefficienti delle potenze corrispondenti di s si ottiene
Costante: 12 ¼ 6A ¼) A ¼ 2
s : 0 ¼ 5A þ 3B þ 2C ¼) 3B þ 2C ¼ 10
s2 : 1 ¼ A þ B þ C ¼) B þ C ¼ 1
Perciò A ¼ 2, B ¼ 8, C ¼ 7 e la (17.9.1) diventa
2 8 7
FðsÞ ¼ þ
s sþ2 sþ3
Facendo l’antitrasformata di ciascun termine si ottiene allora
f ðtÞ ¼ ð2 8e2t þ 7e3t Þ uðtÞ, t 0:
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.4 Antitrasformata di Laplace 17
Esempio 17.10
Calcolare vðtÞ data
10s2 þ 4
V ðsÞ ¼
sðs þ 1Þðs þ 2Þ2
Soluzione: Mentre nell’esempio precedente erano presenti solo radici semplici, in questo esem-
pio si hanno radici multiple. Si pone
10s2 þ 4
V ðsÞ ¼
sðs þ 1Þðs þ 2Þ2
ð17:10:1Þ
A B C D
¼ þ þ þ
s sþ1 ðs þ 2Þ2 sþ2
METODO 1
Metodo dei residui:
10s2 þ 4 4
A ¼ sV ðsÞjs¼0 ¼ ¼ ¼1
ðs þ 1Þðs þ 2Þ2 s¼0
ð1Þð2Þ2
10s2 þ 4 14
B ¼ ðs þ 1ÞV ðsÞjs¼1 ¼ ¼ ¼ 14
sðs þ 2Þ2 s¼1
ð1Þð1Þ2
2 10s2 þ 4 44
C ¼ ðs þ 2Þ V ðsÞjs¼2 ¼ ¼ ¼ 22
sðs þ 1Þ s¼2 ð2Þð1Þ
d d 10s2 þ 4
D¼ ½ðs þ 2Þ V ðsÞ
2
¼
ds s¼2 ds s2 þ s s¼2
ðs2 þ sÞð20sÞ ð10s2 þ 4Þð2s þ 1Þ 52
¼ ¼ ¼ 13
ðs2 þ sÞ2 4
s¼2
METODO 2
Metodo algebrico: Moltiplicando la (17.10.1) per sðs þ 1Þðs þ 2Þ2 si ottiene
10s2 þ 4 ¼ Aðs þ 1Þðs þ 2Þ2 þ Bsðs þ 2Þ2
þ Csðs þ 1Þ þ Dsðs þ 1Þðs þ 2Þ
e sviluppando
10s2 þ 4 ¼ Aðs3 þ 5s2 þ 8s þ 4Þ þ Bðs3 þ 4s2 þ 4sÞ
þ Cðs2 þ sÞ þ Dðs3 þ 3s2 þ 2sÞ
Uguagliando i coefficienti,
Costante: 4 ¼ 4A ¼) A¼1
s: 0 ¼ 8A þ 4B þ C þ 2D ¼) 4B þ C þ 2D ¼ 8
s2 : 10 ¼ 5A þ 4B þ C þ 3D ¼) 4B þ C þ 3D ¼ 5
3
s : 0¼AþBþD ¼) B þ D ¼ 1
Risolvendo quest’ultimo sistema di equazioni, si ottiene A ¼ 1, B ¼ 14, C ¼ 22, D ¼ 13, cosı̀ che
1 14 13 22
V ðsÞ ¼ þ þ
s sþ1 sþ2 ðs þ 2Þ2
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
18 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Esempio 17.11
Determinare l’antitrasformata della funzione di s vista nell’Esempio 17.7:
20
HðsÞ ¼
ðs þ 3Þðs2 þ 8s þ 25Þ
METODO 1
Combinazione di metodi: È possibile ottenere A usando il metodo dei residui,
20 20
A ¼ ðs þ 3ÞHðsÞjs¼3 ¼ ¼ ¼2
s þ 8s þ 25 s¼3 10
2
Nonostante B e C si possano ottenere anch’essi con il metodo dei residui, si eviterà di farlo per non
incorrere in calcoli con i numeri complessi.
In alternativa, si sostituiscono due particolari valori di s [per esempio s ¼ 0, 1, che non sono poli di
FðsÞ] nella (17.11.1). Ciò porterà a due equazioni dalle quali si determineranno B e C. Ponendo
s ¼ 0 nella (17.11.1), si ottiene
20 A C
¼ þ
75 3 25
cioè
20 ¼ 25A þ 3C ð17:11:2Þ
Essendo A ¼ 2, la (17.11.2) fornisce C ¼ 10. Sostituendo s ¼ 1 nella (17.11.1) si ha
20 A BþC
¼ þ
ð4Þð34Þ 4 34
cioè
20 ¼ 34A þ 4B þ 4C ð17:11:3Þ
Ma A ¼ 2, C ¼ 10, cosı̀ che dalla (17.11.3) si ricava B ¼ 2.
METODO 2
Metodo algebrico: Moltiplicando entrambi i membri della (17.11.1) per ðs þ 3Þðs2 þ 8s þ 25Þ si ot-
tiene
20 ¼ Aðs2 þ 8s þ 25Þ þ ðBs þ CÞðs þ 3Þ
ð17:11:4Þ
¼ Aðs2 þ 8s þ 25Þ þ Bðs2 þ 3sÞ þ Cðs þ 3Þ
Uguagliando i coefficienti,
s2 : 0¼AþB ¼) A ¼ B
s: 0 ¼ 8A þ 3B þ C ¼ 5A þ C ¼) C ¼ 5A
Costante: 20 ¼ 25A þ 3C ¼ 25A 15A ¼) A¼2
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.5 Integrale di convoluzione 19
2 2ðs þ 4Þ 2 3
¼ 2
sþ3 ðs þ 4Þ þ 9 3 ðs þ 4Þ2 þ 9
Perciò, in definitiva
hðtÞ ¼ ð2e3t 2:108e4t cos ð3t 18:43 ÞÞuðtÞ
o semplicemente
yðtÞ ¼ xðtÞ hðtÞ ð17:67Þ
dove è una variabile di integrazione, e l’asterisco indica l’operazione di convoluzio-
ne. Le (17.66), (17.67) affermano che l’uscita è uguale alla convoluzione dell’ingres-
so con la risposta all’impulso unitario. L’operazione di convoluzione è commutativa:
yðtÞ ¼ xðtÞ hðtÞ ¼ hðtÞ xðtÞ ð17:68aÞ
o anche
Z 1 Z 1
yðtÞ ¼ xðÞhðt Þ d ¼ hðÞxðt Þ d ð17:68bÞ
1 1
Ciò significa che l’ordine nel quale due funzioni vengono convolute è indifferente ai
fini del risultato. Si vedrà fra poco come si può trarre vantaggio da questa proprietà
commutativa nell’eseguire il calcolo grafico dell’integrale di convoluzione.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
20 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
La convoluzione di due segnali consiste nell’invertire il tempo nell’espressione di uno dei segnali,
traslarlo e moltiplicarlo punto per punto per il secondo segnale, integrando il prodotto.
In secondo luogo, se la risposta all’impulso del sistema è causale (cioè, hðtÞ ¼ 0 per
t < 0), allora hðt Þ ¼ 0 per t < 0 cioè > t, e la (17.69) diventa
Z t
yðtÞ ¼ hðtÞ xðtÞ ¼ xðÞhðt Þ d ð17:70Þ
0
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.5 Integrale di convoluzione 21
come si voleva dimostrare. Questa proprietà indica che la convoluzione nel dominio
del tempo è equivalente ad un prodotto nel dominio s. Per esempio, se xðtÞ ¼ 4et e
hðtÞ ¼ 5e2t , applicando la proprietà (17.78), si ottiene
1 1 5 4
hðtÞ xðtÞ ¼ L ½HðsÞX ðsÞ ¼ L
sþ2 sþ1
20 20 ð17:79Þ
¼ L1 þ
sþ1 sþ2
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
22 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Esempio 17.12
Eseguire la convoluzione dei due segnali in Figura 17.10.
Figura 17.10
Per l’Esempio 17.12.
Soluzione: Verranno seguiti i quattro passi della procedura per ottenere yðtÞ ¼ x1 ðtÞ x2 ðtÞ.
Innanzitutto, si ribalta x1 ðtÞ come mostrato in Figura 17.11(a) e la si trasla di una quantità t, come
mostrato in Figura 17.11(b). Per ogni valore di t, si moltiplicano ora le due funzioni e si effettua l’in-
tegrazione, per determinare l’area della loro regione di sovrapposizione.
Figura 17.11
(a) Ribaltamento di x1 ðÞ,
(b) traslazione di x1 ðÞ
di un tempo t.
Per 0 < t < 1 non si ha sovrapposizione delle due funzioni, come mostra la Figura 17.12(a). Quindi,
yðtÞ ¼ x1 ðtÞ x2 ðtÞ ¼ 0, 0<t<1 ð17:12:1Þ
Per 1 < t < 2 i due segnali si sovrappongono fra 1 e t, come mostra la Figura 17.12(b).
Z t t
yðtÞ ¼ ð2Þð1Þ d ¼ 2 ¼ 2ðt 1Þ, 1<t<2 ð17:12:2Þ
1 1
Per 2 < t < 3 i due segnali si sovrappongono completamente fra ðt 1Þ e t, come mostra la Figura
17.12(c). È facile vedere che l’area al di sotto della curva vale
Z t t
yðtÞ ¼ ð2Þð1Þ d ¼ 2 ¼ 2; 2<t<3 ð17:12:3Þ
t1 t1
Per 3 < t < 4 i due segnali si sovrappongono tra ðt 1Þ e 3, come mostra la Figura 17.12(d).
Z 3 3
yðtÞ ¼ ð2Þð1Þ d ¼ 2
t1 t1 ð17:12:4Þ
¼2ð3 t þ 1Þ ¼ 8 2t; 3<t<4
Figura 17.12
Sovrapposizione di x1 ðt Þ
e x2 ðÞ per:
(a) 0 < t < 1,
(b) 1 < t < 2,
(c) 2 < t < 3,
(d) 3 < t < 4,
(e) t > 4.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.5 Integrale di convoluzione 23
il cui grafico è tracciato in Figura 17.13. Si noti che yðtÞ è una funzione continua. Questa proprietà
può essere utilizzata come verifica dei risultati nel passaggio di t da un intervallo ad un altro. Il risul-
tato della (17.12.6) si sarebbe potuto ottenere senza utilizzare la procedura grafica – applicando di-
rettamente la (17.70) e le proprietà della funzione gradino. Ciò verrà illustrato nell’Esempio 17.14.
Figura 17.13
Convoluzione dei segnali x1 ðtÞ e
x2 ðtÞ di Figura 17.10.
n Esercizio 17.12 Eseguire graficamente la convoluzione delle due funzioni in Figura 17.14.
Figura 17.14
Per l’Esercizio 17.12.
Esempio 17.13
Eseguire graficamente la convoluzione di gðtÞ e uðtÞ mostrate in Figura 17.17.
Figura 17.16
Per l’Esempio 17.13.
Soluzione: Si pone yðtÞ ¼ gðtÞ uðtÞ. È possibile determinare yðtÞ in due modi.
METODO 1
Si supponga di ribaltare gðtÞ, come in Figura 17.17(a), e di traslarlo di un intervallo t, come in
Figura 17.17(b). Poiché originariamente gðtÞ ¼ t, 0 < t < 1, ci si aspetta che gðt Þ ¼ t ,
0 < t < 1 cioè t 1 < < t. Non si ha sovrapposizione delle due funzioni quando t < 0, cosı̀
che yð0Þ ¼ 0 in questo caso.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
24 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Figura 17.17
Convoluzione di gðtÞ e uðtÞ in
Figura 17.16 mediante
ribaltamento di gðtÞ.
Per 0 < t < 1, gðt Þ e uðÞ si sovrappongono da 0 a t, come risulta dalla Figura 17.17(b). Perciò,
Z t t
1
yðtÞ ¼ ð1Þðt Þ d ¼ t 2
0 2 0
ð17:13:1Þ
2 2
2 t t
¼t ¼ , 0t1
2 2
Per t > 1, le due funzioni si sovrappongono completamente tra ðt 1Þ e t [si veda la Figura
17.17(c)]. Ne segue
Z t
yðtÞ ¼ ð1Þðt Þ d
t1
t ð17:13:2Þ
1 1
¼ t 2 ¼ , t1
2 t1 2
Perciò, dalle (17.13.1) e (17.13.2),
8
> 1 2
>
< 2 t , 0t1
>
yðtÞ ¼
>
>
: 1,
>
t1
2
METODO 2
Invece di ribaltare g, si supponga di ribaltare la funzione gradino unitario uðtÞ, come in Figura
17.18(a), e poi di traslarla di un intervallo t, come in Figura 17.18(b). Poiché uðtÞ ¼ 1 per t > 0,
uðt Þ ¼ 1 per t > 0 cioè < t, e le due funzioni si sovrappongono da 0 a t, cosı̀ che
Z t
t
1 2 t2
yðtÞ ¼ ð1Þ d ¼ ¼ ; 0t1 ð17:13:3Þ
0 2 0 2
Figura 17.18
Convoluzione di gðtÞ e uðtÞ in
Figura 17.16 mediante
ribaltamento di uðtÞ.
Per t > 1, le due funzioni si sovrappongono tra 0 e 1, come mostrato in Figura 17.18(c). Quindi,
Z 1
1
1 2 1
yðtÞ ¼ ð1Þ d ¼ ¼ , t1 ð17:13:4Þ
0 2 0 2
Dalle (17.13.3) e (17.13.4),
8
> 1 2
>
< t , 0t1
2
yðtÞ ¼
>
: 1,
>
t1
2
Nonostante i due metodi forniscano lo stesso risultato, come ci si attendeva, si noti che risulta più
Figura 17.19 conveniente ribaltare la funzione gradino unitario uðtÞ che la funzione gðtÞ in questo esempio. La
Risultato dell’Esempio 17.13. Figura 17.19 mostra il grafico di yðtÞ.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.5 Integrale di convoluzione 25
n Esercizio 17.13 Date gðtÞ e fðtÞ in Figura 17.20, determinare graficamente yðtÞ ¼ gðtÞ fðtÞ.
Figura 17.20
Per l’Esercizio 17.13.
8
t
< 3ð1 e Þ,
> 0t1
Risposta yðtÞ ¼ 3ðe 1Þet , t1
>
:
0, altrove n
Esempio 17.14
Nel circuito RL di Figura 17.21(a), utilizzare l’integrale di convoluzione per ottenere la risposta io ðtÞ
all’eccitazione mostrata in Figura 17.21(b).
Figura 17.21
Per l’Esempio 17.14.
Soluzione: Questo problema può essere risolto in due modi: utilizzando direttamente l’integrale
di convoluzione oppure tramite il metodo grafico. In entrambi i casi, è necessario dapprima conosce-
re la risposta hðtÞ del circuito all’impulso unitario. Nel dominio s, applicando la regola del partitore
di corrente al circuito in Figura 17.22(a), si ottiene
1
Io ¼ Is
sþ1
Quindi,
Io 1
HðsÞ ¼ ¼ ð17:14:1Þ
Is sþ1
e l’antitrasformazione di Laplace produce
hðtÞ ¼ et uðtÞ ð17:14:2Þ
La Figura 17.22(b) mostra la risposta all’impulso hðtÞ del circuito.
Figura 17.22
Per il circuito in Figura 17.21:
(a) equivalente nel dominio s,
(b) risposta all’impulso.
METODO 1
Per utilizzare direttamente l’integrale di convoluzione, si ricordi che la risposta, nel dominio s, è da-
ta da
Io ðsÞ ¼ HðsÞIs ðsÞ
Con la is ðtÞ in Figura 17.21(b),
is ðtÞ ¼ uðtÞ uðt 2Þ
cosı̀ che Z t
io ðtÞ ¼ hðtÞ is ðtÞ ¼ is ðÞhðt Þ d
0
Z t ð17:14:3Þ
¼ ½uðÞ uð 2ÞeðtÞ d
0
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
26 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Poiché uð 2Þ ¼ 0 per 0 < < 2, l’integrando contenente uðÞ è diverso da zero per ogni > 0,
mentre l’integrando contenente uð 2Þ è diverso da zero solo per > 2. Il modo migliore di tratta-
re l’integrale è di calcolarne le due parti separatamente. Per 0 < t < 2,
Z t Z t
i0o ðtÞ ¼ ð1ÞeðtÞ d ¼ et ð1Þe d
0 0 ð17:14:4Þ
¼ et ðet 1Þ ¼ 1 et , 0<t<2
Per t > 2,
Z t Z t
i00o ðtÞ ¼ ð1ÞeðtÞ d ¼ et e d
2 2 ð17:14:5Þ
¼ et ðet e2 Þ ¼ 1 e2 et , t>2
1 et A, 0<t<2
Figura 17.23 ¼
Per l’Esempio 17.14. ðe2 1Þet A, t > 2
METODO 2
Usando il metodo grafico, si può ribaltare is ðtÞ in Figura 17.21(b) e poi effettuare la traslazione di un
intervallo t, come mostrato in Figura 17.23(a). Per 0 < t < 2, si ha sovrapposizione tra is ðt Þ e
hðÞ da 0 a t, cosı̀ che
Z t t
io ðtÞ ¼ ð1Þe d ¼ e ¼ 1 et , 0t2 ð17:14:7Þ
0 0
Per t > 2, le due funzioni si sovrappongono fra ðt 2Þ e t, come in Figura 17.23(b). Quindi
Z t t
io ðtÞ ¼ ð1Þe d ¼ e ¼ et þ eðt2Þ
t2 t2 ð17:14:8Þ
¼ ðe2 1Þet , t2
Dalle (17.14.7) e (17.14.8), la risposta è
(
1 et A, 0t2
io ðtÞ ¼ ð17:14:9Þ
ðe2 1Þet A, t 2
che coincide con la (17.14.6). La risposta io ðtÞ e l’eccitazione is ðtÞ sono mostrate in Figura 17.24.
Figura 17.24
Per l’Esempio 17.14; eccitazione
e risposta.
n Esercizio 17.14 Determinare vo ðtÞ nel circuito di Figura 17.25(a) usando la convoluzione:
l’eccitazione è il segnale mostrato in Figura 17.25(b).
Figura 17.25
Per l’Esercizio 17.14.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
17.6 Applicazione alle equazioni integrodifferenziali 27
Esempio 17.15
Utilizzare la trasformata di Laplace per risolvere l’equazione differenziale
d 2 vðtÞ dvðtÞ
þ6 þ 8vðtÞ ¼ 2uðtÞ
dt 2 dt
con vð0Þ ¼ 1, v 0 ð0Þ ¼ 2.
s2 þ 4s þ 2 2 1
B ¼ ðs þ 2ÞV ðsÞjs¼2 ¼ ¼ ¼
sðs þ 4Þ s¼2 ð2Þð2Þ 2
s2 þ 4s þ 2 2 1
C ¼ ðs þ 4ÞV ðsÞjs¼4 ¼ ¼ ¼
sðs þ 2Þ s¼4 ð4Þð2Þ 4
Quindi,
1 1 1
4 2 4
V ðsÞ ¼ þ þ
s sþ2 sþ4
Antitrasformando, si ottiene
1
vðtÞ ¼ ð1 þ 2e2t þ e4t ÞuðtÞ
4
n Esercizio 17.15 Risolvere la seguente equazione differenziale con il metodo della trasforma-
ta di Laplace.
d 2 vðtÞ dvðtÞ
þ4 þ 4vðtÞ ¼ et
dt 2 dt
con vð0Þ ¼ v 0 ð0Þ ¼ 1.
Risposta ðet þ 2te2t ÞuðtÞ. n
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
28 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Esempio 17.16
Determinare la risposta yðtÞ nella seguente equazione integrodifferenziale.
Z t
dy
þ 5yðtÞ þ 6 yðÞ d ¼ uðtÞ; yð0Þ ¼ 2
dt 0
DOMANDE DI RIEPILOGO
17.1 Tutte le funzioni f ðtÞ ammettono una trasformata di 17.5 I poli della funzione
Laplace.
sþ1
(a) Vero (b) Falso FðsÞ ¼
ðs þ 2Þðs þ 3Þðs þ 4Þ
17.2 La variabile s nella trasformata di Laplace HðsÞ è detta si trovano in
(a) frequenza complessa (b) funzione di trasferimento (a) 4 (b) 3
(c) zero (d) polo
(c) 2 (d) 1
17.3 La trasformata di Laplace di uðt 2Þ è:
1 1 17.6 Se FðsÞ ¼ 1=ðs þ 2Þ, f ðtÞ è
(a) (b)
sþ2 s2
(a) e2t uðtÞ (b) e2t uðtÞ
e2s e2s
(c) (d) (c) uðt 2Þ (d) uðt þ 2Þ
s s
17.4 Lo zero della funzione
17.7 Data FðsÞ ¼ e2s =ðs þ 1Þ, f ðtÞ è
sþ1
FðsÞ ¼ (a) e2ðt1Þ uðt 1Þ (b) eðt2Þ uðt 2Þ
ðs þ 2Þðs þ 3Þðs þ 4Þ
si trova in (c) et uðt 2Þ (d) et uðt þ 1Þ
(a) 4 (b) 3 (c) 2 (d) 1 (e) eðt2Þ uðtÞ
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
PROBLEMI 29
PROBLEMI
Paragrafi 17.2 e 17.3 Definizione e proprietà della (a) 2ð3tÞ þ 6uð2tÞ þ 4e2t 10e3t
trasformata di Laplace (b) tet uðt 1Þ
17.1 Calcolare la trasformata di Laplace di: (c) cos 2ðt 1Þuðt 1Þ
(a) cosh at (b) sinh at (d) sin 4t½uðtÞ uðt Þ
1 17.9 Calcolare le trasformate di Laplace delle seguenti
[Suggerimento: cosh x ¼ ðex þ ex Þ,
2 funzioni:
1
sinh x ¼ ðex ex Þ.] (a) f ðtÞ ¼ ðt 4Þuðt 2Þ
2
(b) gðtÞ ¼ 2e4t uðt 1Þ
17.2 Determinare la trasformata di Laplace di: (c) hðtÞ ¼ 5 cos ð2t 1ÞuðtÞ
(a) cos ð!t þ Þ (b) sin ð!t þ Þ (d) pðtÞ ¼ 6½uðt 2Þ uðt 4Þ
17.3 Calcolare la trasformata di Laplace di ciascuna delle 17.10 Determinare la trasformata di Laplace di
seguenti funzioni:
d
(a) e2t cos 3tuðtÞ (b) e2t sin 4tuðtÞ gðtÞ ¼ ðtet cos tÞ
dt
(c) e3t cosh 2tuðtÞ (d) e4t sinh tuðtÞ
in due modi differenti.
(e) tet sin 2tuðtÞ
17.11 Determinare FðsÞ se:
17.4 Calcolare le trasformate di Laplace delle seguenti
(a) f ðtÞ ¼ 6et cosh 2t (b) f ðtÞ ¼ 3te2t sinh 4t
funzioni:
(c) f ðtÞ ¼ 8e3t cosh tuðt 2Þ
(a) gðtÞ ¼ 6 cos ð4t 1Þ
(b) f ðtÞ ¼ 2tuðtÞ þ 5e3ðt2Þ uðt 2Þ 17.12 Determinare la trasformata di Laplace di:
17.6 Calcolare le trasformate di Laplace delle seguenti 17.14 Calcolare la trasformata di Laplace della funzione in
funzioni: Figura 17.26.
(a) 2ðt 1Þ (b) 10uðt 2Þ f(t)
(c) ðt þ 4ÞuðtÞ (d) 2et uðt 4Þ 5
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
30 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
17.15 Determinare la trasformata di Laplace della funzione in 17.20 La funzione periodica mostrata in Figura 17.32 è definita
Figura 17.27. su un periodo da
0 g(t)
1 2 t
1
−10
0 1 2 3 t
Figura 17.27 Per il Problema 17.15.
Figura 17.32 Per il Problema 17.20.
2
0 2π 4π 6π 8π t
t2 1
1
0 1 2 3 t 0 1 2 3 t 0 1 2 3 4 5 t
(a) (b)
Figura 17.29 Per il Problema 17.17.
Figura 17.34 Per il Problema 17.22.
17.18 Calcolare le trasformate di Laplace delle funzioni in
Figura 17.30. 17.23 Calcolare le trasformate di Laplace delle funzioni
periodiche di Figura 17.35.
g(t)
3 f(t)
h(t) 1
2 h(t)
2 t2
0 4
1 1 2 3 4 t
−1
0 1 2 3 t 0 1 2 3 4 t
0 2 4 6 t
(a) (b)
(a) (b)
Figura 17.30 Per il Problema 17.18.
Figura 17.35 Per il Problema 17.23.
17.19 Calcolare la trasformata di Laplace del treno di impulsi 17.24 Determinare i valori iniziali e finali, se esistono, per le
unitari in Figura 17.31. seguenti trasformate di Laplace:
f(t) 10s3 þ 1
(a) FðsÞ ¼
s2
þ 6s þ 5
1
sþ1
(b) FðsÞ ¼ 2
s 4s þ 6
0 2 4 6 8 t
2s2 þ 7
(c) FðsÞ ¼
Figura 17.31 Per il Problema 17.19. ðs þ 1Þðs þ 2Þðs2 þ 2s þ 5Þ
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
PROBLEMI 31
17.25 Determinare f ð0Þ e f ð1Þ, se esistono, quando: 17.33 Calcolare l’antitrasformata di Laplace di:
8ðs þ 1Þðs þ 3Þ 6ðs 1Þ ses 8
(a) FðsÞ ¼ (a) (b) (c)
sðs þ 2Þðs þ 4Þ s4 1 s2 þ 1 sðs þ 1Þ3
6ðs 1Þ
(b) FðsÞ ¼ 4
s 1 17.34 Determinare le funzioni del tempo che hanno le seguenti
trasformate di Laplace:
17.26 Determinare i valori iniziali e finali di f ðtÞ, se esistono,
sapendo che: s2 þ 1
(a) FðsÞ ¼ 10 þ
s2 þ 3 s2 þ 4
(a) FðsÞ ¼ 3
s þ 4s2 þ 6 es þ 4e2s
(b) GðsÞ ¼
s2 2s þ 1 s2 þ 6s þ 8
(b) FðsÞ ¼
ðs 2Þðs2 þ 2s þ 4Þ ðs þ 1Þe2s
(c) HðsÞ ¼
sðs þ 3Þðs þ 4Þ
Paragrafo 17.4 Antitrasformata di Laplace
17.27 Determinare l’antitrasformata di Laplace di ciascuna 17.35 Calcolare f ðtÞ per le seguenti trasformate:
delle seguenti funzioni: ðs þ 3Þe6s
1 2 (a) FðsÞ ¼
(a) FðsÞ ¼ þ ðs þ 1Þðs þ 2Þ
s sþ1
4 e2s
3s þ 1 (b) FðsÞ ¼
(b) GðsÞ ¼ s2 þ 5s þ 4
sþ4
4 ses
(c) HðsÞ ¼ (c) FðsÞ ¼
ðs þ 1Þðs þ 3Þ ðs þ 3Þðs2 þ 4Þ
12
(d) J ðsÞ ¼ 17.36 Calcolare l’antitrasformata di Laplace delle seguenti
ðs þ 2Þ2 ðs þ 4Þ
funzioni:
17.28 Determinare l’antitrasformata di Laplace di: 1
2ðs þ 1Þ (a) X ðsÞ ¼
(a) FðsÞ ¼ s2 ðs þ 2Þðs þ 3Þ
ðs þ 3Þðs þ 5Þ
1
6s þ 22 (b) Y ðsÞ ¼
(b) HðsÞ ¼ sðs þ 1Þ2
ðs þ 1Þð2s2 þ 4s þ 10Þ
1
17.29 Calcolare l’antitrasformata di Laplace di: (c) ZðsÞ ¼
sðs þ 1Þðs2 þ 6s þ 10Þ
2s þ 26
V ðsÞ ¼
sðs2 þ 4s þ 13Þ 17.37 Calcolare l’antitrasformata di Laplace delle seguenti
funzioni:
17.30 Determinare l’antitrasformata di Laplace di:
12e2s 2s þ 1
2s þ 6 (a) (b)
(a) H1 ðsÞ ¼ 2 sðs2 þ 4Þ ðs2 þ 1Þðs2 þ 9Þ
s þ 4s þ 13
s2 þ 4 9s2
(b) H2 ðsÞ ¼ (c)
2 2 ðs2 þ 4s þ 13Þ
ðs þ 1Þ ðs þ 2s þ 5Þ
ðs þ 2Þes
(c) H3 ðsÞ ¼ 17.38 Determinare f ðtÞ data:
ðs þ 1Þðs þ 3Þ
s2 þ 4s
17.31 Determinare f ðtÞ per ciascuna delle FðsÞ seguenti: (a) FðsÞ ¼
s2 þ 10s þ 26
10s
(a) 5s2 þ 7s þ 29
ðs þ 1Þðs þ 2Þðs þ 3Þ (b) FðsÞ ¼
sðs2 þ 4s þ 29Þ
2s2 þ 4s þ 1
(b)
ðs þ 1Þðs þ 2Þ3 *17.39 Determinare f ðtÞ se:
sþ1 2s3 þ 4s2 þ 1
(c) (a) FðsÞ ¼
ðs þ 2Þðs2 þ 2s þ 5Þ ðs2 þ 2s þ 17Þðs2 þ 4s þ 20Þ
17.32 Determinare le antitrasformate di Laplace di ciascuna s2 þ 4
delle seguenti funzioni: (b) FðsÞ ¼
ðs2 þ 9Þðs2 þ 6s þ 3Þ
8ðs þ 1Þðs þ 3Þ s2 2s þ 4
(a) (b)
sðs þ 2Þðs þ 4Þ ðs þ 1Þðs þ 2Þ2 17.40 Mostrare che
2
s þ1
(c) 4s2 þ 7s þ 13
ðs þ 3Þðs2 þ 4s þ 5Þ L1 ¼
ðs þ 2Þðs2 þ 2s þ 5Þ
hpffiffiffi i
2et cos ð2t þ 45 Þ þ 3e2t uðtÞ
* L’asterisco denota un problema di difficoltà superiore alla media.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
32 Capitolo 17 – Trasformata di Laplace
Paragrafo 17.5 Integrale di convoluzione 17.44 Calcolare la convoluzione delle coppie di segnali in
Figura 17.39.
17.41 Date f ðtÞ e hðtÞ come in Figura 17.36, determinare
f ðtÞ hðtÞ. x(t) h(t)
1 1
h (t)
f (t) 4
2
1
0 1 t 0 1 t
−1
0 2 t 0 1 2 t
f1(t) f2(t)
17.42 Eseguire la convoluzione grafica delle funzioni in 1 1
Figura 17.37.
0 1 t 0 1 t 2s
(b) FðsÞ ¼
ðs þ 1Þðs2 þ 4Þ
(a)
17.49 La risposta all’impulso di un certo circuito è
h(t)
2 4e2t , t > 0
hðtÞ ¼
x(t) 0, t<0
1 2e−t Determinare l’uscita corrispondente ad un segnale di
ingresso uðtÞ uðt 1Þ usando la convoluzione.
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
PROBLEMI 33
17.52 Utilizzare la trasformata di Laplace per calcolare iðtÞ per 17.56 Risolvere rispetto a vðtÞ nella equazione
t > 0 se integrodifferenziale
Z t
d2i di dv
þ3 þ 2i þ ðtÞ ¼ 0, 4 þ 12 v dt ¼ 0
dt2 dt dt 1
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627