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Il modello ISO/OSI, concepito per reti di telecomunicazioni a commutazione di

pacchetto, è costituito da una pila (o stack) di protocolli attraverso i quali


viene ridotta la complessità implementativa di un sistema di comunicazione per il
networking. In particolare ISO/OSI è costituito da strati (o livelli), i cosiddetti
layer, che definiscono e racchiudono in sé a livello logico uno o più aspetti fra
loro correlati della comunicazione fra due nodi di una rete. I layer sono in totale
7[5] e vanno dal livello fisico (quello del mezzo fisico, ossia del cavo, delle
onde radio, fibra ottica o qualsiasi altro sistema trasmissivo) fino al livello
delle applicazioni, attraverso cui si realizza la comunicazione di alto livello[1].

Ogni layer individua un protocollo di comunicazione del livello medesimo. ISO/OSI


realizza una comunicazione per livelli, cioè dati due nodi A e B, il livello n del
nodo A può scambiare informazioni col livello n del nodo B, ma non con gli altri.
Ogni livello in trasmissione realizza la comunicazione col livello corrispondente
sui nodi di transito o destinatari usando il SAP (service access point) del livello
immediatamente sottostante. Sicché ISO/OSI incapsula i messaggi di livello n in
messaggi del livello n-1. Così se A deve inviare, ad esempio, una e-mail a B,
l'applicazione (liv. 7) di A propagherà il messaggio usando il layer sottostante
(liv. 6) che a sua volta userà il SAP del layer inferiore, fino ad arrivare alla
comunicazione ovvero alla trasmissione sul canale o mezzo fisico trasmissivo.

In tal modo si realizza una comunicazione multilivello che consente, ad esempio, di


implementare algoritmi diversi per l'instradamento in rete pur disponendo di
protocolli di trasporto connessi e scegliere ed adattare protocolli e relativi
algoritmi alla particolare rete di telecomunicazioni da realizzare. Tutto ciò
conferisce modularità al sistema con maggiore semplicità di progettazione e
gestione della rete ovvero possibilità di migliorare, sviluppare e dunque
eventualmente sostituire i protocolli dei vari strati cioè implementare e
reimplementare con dei protocolli ciascuna delle rispettive funzionalità logiche
lasciando inalterate le funzioni altrui.

Al fine di ottenere un miglioramento dell'attuale modello può risultare


interessante la possibilità di trarre vantaggio da uno scambio di informazioni
nell'ambito della stessa pila protocollare, tra gli strati non adiacenti.[6] Questa
possibilità prende il nome di Cross-Layer (CL) ed è interessante soprattutto nelle
comunicazioni radio per la natura stessa variabile del mezzo trasmissivo; sta
riscuotendo un notevole interesse negli ultimi anni soprattutto per la riduzione
dei consumi di energia nelle comunicazioni Wireless[7]. L'idea fondamentale del
concetto Cross-layer è di introdurre la capacità, nei vari protocolli di
comunicazione, di scambiarsi informazioni per adattarsi agli specifici stati del
collegamento della rete. A differenza del modello OSI classico, non si vogliono più
prendere solo delle contromisure preventive o meccanismi di controllo successivi ad
un determinato evento verificatosi nella rete, bensì si cerca di decidere in modo
interattivo con essa sfruttando le informazioni comuni a tutti gli strati.

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