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∂ ∂2
v (r0 ,t0 ,t) = r (r0 ,t0 ,t) , a (r0 ,t0 ,t) = r (r0 ,t0 ,t) .
∂t ∂t 2
Il secondo punto di vista, che è oggi spesso preferito perché più semplice sotto vari
aspetti, è detto punto di vista Euleriano, dal nome del matematico svizzero-tedesco
si ottiene
∂ v (r ,t)
a (r ,t) = v (r ,t) · —v (r ,t) + .
∂t
Il ragionamento che abbiamo seguito per trovare l’accelerazione dell’elemento flui-
do è generale, nel senso che esso può essere applicato per trovare la variazione tem-
porale di qualsiasi quantità fisica, scalare o vettoriale, legata all’elemento di fluido
stesso e descritta da una funzione di r e t. In base a tale ragionamento si ottiene la
relazione operatoriale
d ∂
= +v·— ,
dt ∂t
in cui abbiamo omesso le dipendenze dalla posizione e dal tempo. L’operatore a pri-
mo membro è detto derivata totale rispetto al tempo, o anche “derivata Euleriana” (o
anche “derivata sostanziale”, “derivata materiale”, “derivata totale”). Esso si com-
pone di due termini, l’operatore derivata parziale rispetto al tempo e l’altro termine,
legato alla velocità, detto “termine di avvezione” (o “termine di convezione”), che
in pratica è un gradiente proiettato lungo una specifica direzione (quella di v). Nel
caso cartesiano questo è definito come
∂ ∂ ∂
v · — = vx + vy + vz ,
∂x ∂y ∂z
in cui letteralmente si esegue un prodotto scalare tra il vettore velocità con l’ope-
ratore nabla. Quando questi sono perpendicolari tra loro, ad esempio nel caso di
dipendenza spaziale solo lungo x ma velocità diretta solo lungo y, il termine di
avvezione risulta nullo e la derivata Euleriana dipenderà solo dalla derivata tempo-
rale. Tale termine è invece l’unico che contribuisce alla derivata nel caso di con-