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Chiara Occelli (Restauro), Riccardo Palma (Composizione architet- www.aflibri.

it CHIARA OCCELLI

OCCELLI PALMA SASSONE


tonica e urbana) e Mario Sassone (Tecnica delle costruzioni) sono
professori aggregati presso il Dipartimento di Architettura e Design RICCARDO PALMA
del Politecnico di Torino.
LA CICLOSTRADA MARIO SASSONE

DEL CANALE
CAVOUR

LA CICLOSTRADA DEL CANALE CAVOUR


UNA VIA
Questo libro presenta i risultati di uno studio di fattibilità progettuale fina-
lizzato alla realizzazione di una ciclostrada lungo il Canale Cavour. Lo
A BASSA VELOCITÀ
studio è stato commissionato al Dipartimento di Architettura e Design del
Politecnico di Torino dall’Ente Parco del Po e della Collina torinese nel TRA TORINO E MILANO
quadro di un protocollo d’intesa tra Coutenza Canali Cavour, il Politecni-
co di Torino, il Comune di Chivasso e lo stesso Ente Parco.
Il Canale Cavour, prima grande opera infrastrutturale postunitaria, esem-
pio di ingegneria idraulica celebrato in tutto il mondo, architettura civile
tuttora in grado di rifornire il bacino irriguo risicolo del vercellese, del
novarese e della Lomellina, offre oggi una straordinaria occasione, an-
che in vista di Expo 2015, per realizzare una ciclostrada tra Torino e
Milano. Con i suoi 82 km di tracciato compreso tra Chivasso, sul Po, e
Galliate, sul Ticino, il Canale può accogliere in sede totalmente protetta
una ciclostrada che, scorrendo affiancata ad una spettacolare architet-
tura idraulica, permetterebbe al turismo ciclistico proveniente dal nord
Europa di raggiungere Torino attraverso il Lago Maggiore, attraversando
un territorio ancora poco conosciuto ma di grande fascino e potenzialità.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima parte il gruppo di ricerca multi-
disciplinare che ha svolto lo studio di fattibilità, composto da Chiara Oc-
celli (Restauro), Riccardo Palma (Composizione architettonica e urbana)
e Mario Sassone (Tecnica delle costruzioni), presenta alcuni approfon-
dimenti disciplinari sul Canale Cavour e sul tema della ciclabilità. Nella
seconda parte, invece, sono presentati i risultati dello studio di fattibilità
che ha avuto come obiettivi sia quello della definizione del tracciato della 15,00 euro
ciclostrada e delle relazioni che essa può intrattenere con le emergenze
storico-ambientali e insediative, sia quello della definizione di un insieme
di linee guida progettuali suddivise per problemi, compresi quelli della
progettazione della gestione e manutenzione dell’opera, e finalizzate alla
corretta e coerente impostazione di una successiva fase di progettazione.
Copertina:
elaborazioni fotografiche degli autori

Prima edizione: novembre 2012

Copyright © 2012 by Araba Fenice,


via Re Benvenuto, 33 - 12012 Boves (CN), Italy
www.arabafenicelibri.it
Copyright © autori
Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di
Torino, viale Mattioli, 39 - 10125 Torino, Italy

È vietata la riproduzione anche parziale, a uso interno o


didattico, con qualsiasi mezzo effettuato, non autorizzata
dall’editore

ISBN: 978.88.661.7104.1
CHIARA OCCELLI, RICCARDO PALMA, MARIO SASSONE

LA CICLOSTRADA DEL CANALE CAVOUR


UNA VIA A BASSA VELOCITÀ TRA TORINO E MILANO
IV
INDICE

INTRODUZIONE La Ciclostrada del Canale 67 Chiara Occelli


Linee guida per la progettazione della
Cavour. IL PROGETTO sede ciclabile
VII Ippolito Ostellino
Dal Fiume Po al Ticino lungo il Canale 31 Chiara Occelli, Riccardo Palma, Mario 71 Ippolito Ostellino, Riccardo Palma
Cavour: una proposta di infrastruttura Sassone Linee guida per la manutenzione e la
ambientale 6 domande per un’introduzione gestione
XVII Sergio Baratti 73 Chiara Occelli
Il Canale Cavour, oggi Riccardo Palma Linee guida per la progettazione della
PARTE 1 sicurezza degli utenti
La Ciclostrada del Canale Impostazione del progetto 75 Mario Sassone
Cavour. LA RICERCA La Ciclostrada del Canale Cavour: un
Linee guida per la progettazione delle
37 infrastrutture per la viabilità
Chiara Occelli progetto integrato con il Piano Pae-
2 77 Ippolito Ostellino, Riccardo Palma
Il Canale Cavour: l’opera idraulica che saggistico Regionale del Piemonte e
Linee guida per la progettazione
fece il giro del mondo con il sistema delle Aree protette flu-
strategica
viali del Bacino ovest del Po
12 Riccardo Palma 79 Noela BesenvaI
Una piazza lunga 82 km. Il Canale 41 Le potenzialità: 7 vie lungo la Ciclo-
Un sistema informativo territoriale per
Cavour come architettura pubblica strada del Canale Cavour
il progetto della Ciclostrada
Mario Sassone 47 I Lineamenti del progetto
20 83 Normativa e manualistica di riferi-
Ciclostrade e opere infrastrutturali mento
PARTE 2
Linee guida progettuali
63 Riccardo Palma
Linee guida per la progettazione
architettonica
65 Chiara Occelli
Linee guida per la conservazione e
progettazione compatibile
V
Fig. 1. Canale Cavour. Edificio di presa a Chivasso.

VI
Fig. 1. Tracciato di progetto della Ciclostrada del Canale Cavour. Edificio di presa a Chivasso.
La Ciclostrada del Canale Cavour
IL PROGETTO
Ringraziamenti
Nel ringraziare quanti ci hanno aiutato nello sviluppo di questo studio dobbiamo innanzitutto citare il contributo fon-
damentale fornito in qualità di partners progettuali a tutti gli effetti dall’Arch. Claudia Baratti, Capogruppo operativo
territorio e ambiente dell’Associazione Irrigazione Est Sesia e dal Dott. Ippolito Ostellino, Direttore dell’Ente Parco del
Po tratto torinese. Un altro ringraziamento particolare va al Dott. Antonio Cittadino e al Dott. Francesco Fiermonte
del LARTU del Dipartimento Interateneo Territorio del Politecnico e dell’Università degli Studi di Torino per la preziosa
consulenza nel merito delle elaborazioni cartografiche.
Poiché lo studio è stato sviluppato attraverso un confronto continuo con gli Enti territoriali ad essi va un sentito ringra-
ziamento per la competenza nell’interlocuzione e per la disponibilità dimostrate. In particolare è doveroso ringraziare
le persone che, presso tali Enti, hanno dato un contributo importante nella discussione del progetto e nella raccolta dei
dati sui quali esso si poggia:

per la Provincia di Torino, l’Ing. Luigi Spina, Dirigente Servizio Viabilità;

per la Provincia di Vercelli, l’Arch. Paola Lamberti, Funzionario tecnico Settore Pianificazione, la Dott.ssa Manuela
Ranghino, Dirigente responsabile Servizio Turismo, il Geom. Claudio Mombelli, Responsabile settore VIA;

per la Provincia di Novara, l’Ing. Alfredo Corazza, Funzionario tecnico Responsabile di posizione, la Dott.ssa Vanessa
Landini, Ufficio Turismo;

per il Comune di Chivasso, il Dott. Bruno Matola, Sindaco, il Prof. Salvatore Marino, Assessore all’Urbanistica;

per il Parco Fluviale del Po tratto torinese, Piergiorgio Bevione, Presidente;

per il Parco Lame del Sesia, l’Arch. Renato Zanello, Direttore.

per l’Ecomuseo delle Terre d’Acqua, la Dott.ssa Cristina Pollo;

per il Parco Naturale del Bosco delle sorti della partecipanza di Trino, la Dott.ssa Giuliana De Gasperi;

per l’Ente Parco Fluviale del Po e dell’Orba, Maria Teresa Bergoglio;

per il Parco piemontese del Ticino, il Dott. Mauro Gavinelli, Ufficio Cultura e rapporti con il pubblico;

per l’Associazione Irrigazione Ovest Sesia, la Dott.ssa Ombretta Bartolo, Responsabile Pubbliche Relazioni.

infine, per l’Associazione Irrigazione Est Sesia, va ricordata la preziosa collaborazione dell’Ing. Bruno Bolognino,
Direttore Generale, dell’Arch. Maurizio Maderna, Assistente del Direttore Generale, dell’Ing. Fulvio Bollini, Dirigente
del Settore Tecnico-gestionale, del Geom. Stefano Bacchetta, del Geom. Gabriele Cavallini.

Torino, marzo 2011

30
6 domande per un’introduzione
Chiara Occelli, Riccardo Palma, Mario Sassone

Questo studio di fattibilità (d’ora in poi chia- peo della rete ciclabile EuroVelo attraverso le fronte di un costo di realizzazione di 45 mi-
mato solo “studio”) riguarda un problema connessioni con il Lago Maggiore e il sistema lioni di euro, renda ogni anno oltre 40 milioni
assolutamente specifico: come e perché rea- del Naviglio Grande che arriva a Milano; di euro.
lizzare una ciclostrada lungo l’intero sviluppo - quello dell’innalzamento complessivo della
del Canale Cavour, tra la sua presa dal Po a qualità funzionale del sistema della mobilità Chi ha lavorato allo studio e perché?
Chivasso (fig. 1) e la sua conclusione nel Ti- dolce della regione padana tra Piemonte e
Lombardia anche in vista delle ricadute strut- I temi generali coinvolti dallo studio si appog-
cino a Galliate. Lo studio è stato commissio-
turali di eventi come l’Expo Milano 2015, il cui giano ad una ricerca che vede unite le com-
nato dall’Ente Parco fluviale del Po torinese
tema, Feed the Planet, coinvolge direttamen- petenze della progettazione architettonica e
al Dipartimento di Progettazione Architetto-
te il Canale in quanto principale opera irrigua quelle del restauro, entrambe necessarie per
nica e di Disegno industriale del Politecnico
dei territori del riso, prima risorsa alimentare affrontare temi progettuali che coinvolgono
di Torino, nell’ambito di un protocollo d’intesa
del pianeta; manufatti come il complesso delle opere del
stilato tra Coutenza Canali Cavour, Comune
- quello della dotazione di un sistema di spa- Canale Cavour. La ricerca, che si è svolta an-
di Chivasso, lo stesso Ente Parco e il Politec-
zi pubblici coerente, capace di connettere tra che attraverso l’innesto dei temi nell’attività
nico di Torino. Il protocollo è nato con il co-
loro gli insediamenti interessati dal passaggio didattica, riguarda in generale il ruolo delle vie
mune intento di valorizzare il Canale Cavour
del Canale e in grado di favorire l’attivazione d’acqua e dei fiumi nel disegno degli insedia-
e il territorio che esso attraversa mediante lo
di nuove forme insediative al di fuori delle menti con particolare attenzione al ruolo che
sviluppo e la promozione di una serie di azio-
concentrazioni metropolitane; possono rivestire i manufatti storici nel loro
ni che hanno come perno la costruzione del-
- quello immateriale, ma per questo non rapporto con la geomorfologia dei luoghi.
la ciclostrada ma che non potranno esaurirsi
meno importante, della costruzione di una La ricerca ha come responsabili nonché
con essa.
identità territoriale che passa anche attraver- estensori di questo studio, Riccardo Palma
so l’esperienza del viaggio a fianco di una per la composizione architettonica e urbana
Quali scenari vuole aprire questo studio?
spettacolare infrastruttura lunga 82 chilometri e Chiara Occelli per il restauro architettonico.
Senza entrare nell’illustrazione specifica del- in grado di raccontare, con la sua architettu- In occasione di questo studio si è aggiunto
le potenzialità che la Ciclostrada del Canale ra, la geografia dei luoghi che attraversa. Mario Sassone che ha portato nella ricerca
Cavour offre al territorio – tema che sarà svi- In sintesi questo studio intende dimostrare le competenze della tecnica delle costruzioni
luppato più avanti – è però importante affer- che gli scenari aperti dalla Ciclostrada del necessarie alla progettazione delle opere in-
mare fin da subito che questo studio guarda Canale Cavour e le risorse necessarie alla frastrutturali. Nel corso delle sperimentazioni
al Canale Cavour come ad una risorsa sfac- sua realizzazione - scenari e risorse che do- didattiche della ricerca sono stati coinvolti sia
cettata, che può giocare un ruolo su moltepli- vranno essere approfonditi nelle successive il Direttore del Parco del Po tratto torinese,
ci piani ai quali accenniamo solo brevemente: fasi progettuali - sono quelli che siamo ormai Dott. Ippolito Ostellino, sia il Capogruppo
- quello dello sviluppo turistico di un territo- abituati a considerare di fronte alle piste ci- operativo territorio e ambiente dell’Associa-
rio finora sottovalutato nella sua attrattività clabili alla scala territoriale. Si pensi solo, ad zione Irrigazione Est Sesia, Arch. Claudia
e potenzialmente inseribile nel circuito euro- esempio, come la ciclostrada del Danubio, a Baratti. Entrambi hanno dato un contributo
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significativo alla stesura del presente studio. nonché il Parco fluviale del Po tratto torinese, sentieri esistenti o stendere una striscia di
il Parco Fluviale del Po e dell’Orba, il Parco vernice sull’asfalto a fianco delle corsie per le
Quali sono gli obiettivi dello studio? piemontese del Ticino, il Parco Lame del Se- auto. Non basta scegliere un percorso qual-
sia, il Parco Naturale del Bosco delle sorti siasi per arrivare da A a B senza curarsi del-
Lo studio nasce per rispondere ad una do-
della partecipanza di Trino, l’ Ecomuseo delle la forma di questo percorso e del significato
manda: quali risorse finanziare e quali opere
Terre d’Acqua. che esso ha in sé; senza pensare cioè alle
infrastrutturali (sede ciclabile, ponti, passerel-
Si sono poi svolte riunioni con la FIAB (Fe- dimensioni spaziali che esso attraversa, alla
le, ecc.) sono necessarie per rendere percor-
derazione Italiana Amici della Bicicletta) di possibilità che le ciclostrade siano parte inte-
ribile in bicicletta l’intero tracciato del Canale
Torino e con la Sovrintendenza ai beni archi- grante di un territorio e che ne sottolineino gli
Cavour? Esso ha perciò il primo obiettivo di
tettonici e del paesaggio del Piemonte. elementi costitutivi.
definire in linea orientativa i costi dell’opera
Tutti i soggetti coinvolti, oltre a dimostrare A parte le contraddizioni funzionali che que-
proponendone un tracciato di massima (Parte
grande interesse per il progetto (è in corso ste pratiche stanno creando in termini di pe-
1). Tale quantificazione sommaria della spesa
l’allargamento del protocollo alle Province e ricolosità dei tracciati e disorientamento degli
permetterà ai soggetti coinvolti nel protocollo
ai Parchi) hanno dato un contributo di idee e utenti, il problema è più grave e riguarda l’at-
d’intesa di procedere in vista del reperimento
di dati molto importante. teggiamento culturale con il quale si affronta
delle risorse finanziare necessarie alla proget-
il progetto del percorso ciclabile. L’atteggia-
tazione esecutiva e alla realizzazione.
Che cos’è una ciclostrada? mento di sudditanza alla strada, la logica in-
A questa prima domanda elementare ma
terstiziale e sostanzialmente parassitaria con
fondamentale, come succede facendo ricer- Perché in questo studio abbiamo usato il ter- la quale si affrontano i progetti di ciclabilità,
ca, se ne sono aggiunte altre più articolate. mine “ciclostrada” e non “ciclopista”, “pista fanno sistematicamente perdere l’occasione
Prima di tutto: quali relazioni può intrattenere ciclabile”, “ciclabile”, ecc.? Il motivo riguarda di affermare un principio: in un progetto com-
la Ciclostrada del Canale Cavour con il si- l’idea che dotare il territorio di percorsi per le plessivo sulla mobilità “sostenibile”, come è
stema ciclabile complessivo del territorio che biciclette sia oggi diventato un atto importan- oggi di moda dire, il progetto di infrastrutture
essa attraversa e con le emergenze storico- te quanto quello di costruire una ferrovia, una di mobilità veloce deve essere necessaria-
ambientali che questo territorio presenta? metropolitana, un’autostrada. Sia cioè diven- mente accompagnato da quello delle infra-
A questa domanda lo studio risponde nella tato parte di quella infrastrutturazione neces- strutture di mobilità lenta. Noi crediamo che
Parte 1 attraverso una proposta di progetto saria affinché un territorio possa dirsi abitato non ci sia oggi altro modo per affrontare il
che riguarda la scelta del tracciato della ciclo- e possa, in quanto tale, permettere quelle problema.
strada, le sue connessioni con il sistema del- connessioni e quelle pratiche che stanno alla Il caso del Canale Cavour è emblematico: il
le ciclabili, la definizione dei luoghi di sosta e base della costruzione di una società civile. fascio di infrastrutture che connettono Mila-
dei punti d’interesse. Anche senza dilungarsi sul ruolo sempre cre- no con Torino, costituito da ferrovia, ferrovia
Poi: con quali criteri andranno progettate que- scente che la mobilità dolce assumerà nei no- ad alta velocità, autostrada ha cambiato per
ste opere? In risposta a questa domanda lo stri territori – ruolo che non riguarda più solo sempre i territori che attraversa non solo non
studio definisce un insieme di linee guida pro- il tema del loisir e del turismo ma che sempre portando ad essi vantaggi particolari ma cre-
gettuali suddivise per problemi e finalizzate più avrà una relazione con la mobilità tout- ando anche nuovi problemi di sostenibilità
sia alla corretta e coerente impostazione di court – è per noi ormai scontato dire che tali ambientale e di frammentazione dello spazio.
una successiva fase di progettazione dei ma- percorsi devono ricevere la stessa attenzione Esiste perciò, nei confronti delle popolazioni
nufatti, sia alla progettazione della gestione e di una strada e attivare un grado paragonabi- di questi territori, un problema di compensa-
manutenzione dell’opera (Parte 2). le di risorse progettuali e finanziarie. zioni relative alla mobilità che, dato il caratte-
Una ciclostrada infatti va progettata come re delle infrstrutture realizzate, non può che
Quali interlocutori ha avuto lo studio? una infrastruttura le cui performances de- riguardare la mobilità dolce.
È importante sottolineare che lo studio si è vono essere controllate su molteplici piani: Ma questo aspetto, seppur fondamentale, è
svolto dando un ruolo centrale alle proposte quello simbolico, economico, sociale, tecni- ancora interno a quell’atteggiamento di su-
e osservazioni provenienti da una serie di in- co, architettonico, paesaggistico, comunica- balternità della mobilità dolce nei confronti
terlocutori istituzionali e non. tivo, ecc. Per dire “abbiamo progettato una di quella che è ancora considerata, nel pro-
Sono stati coinvolti attraverso riunioni tecni- ciclostrada”, non basta perciò disporre una gettare il territorio, la sola “vera” mobilità. Ciò
che le Province di Torino, Vercelli e Novara, serie di paline segnaletiche agli incroci dei che invece questo studio vuole affermare è
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che se è importante connettere Milano con
Torino in 1 ora, oggi non è meno importante
fare lo stesso percorso in 2 giorni (e lo studio
cerca di spiegare perché). Il manufatto che
permette di compiere questo secondo tragitto
va perciò progettato con la stessa attenzione
con la quale è stato progettato l’insieme delle
opere che permettono il primo. Questo ma-
nufatto si chiama “ciclostrada”.

Come nasce l’idea della ciclabilità del Ca-


nale Cavour?
L’idea di rendere percorribile alle biciclette l’in-
tero tracciato del Canale Cavour è sicuramen-
te un’idea ricorrente nella mente di migliaia di
persone che conoscono e apprezzano il Ca-
nale perché abitano nelle zone che esso attra-
versa, che vanno in bicicletta sulle sue alzaie
nel tratto già reso ciclabile dalla Coutenza e
dalla Provincia di Novara, che amministrano i
Comuni per così dire “rivieraschi”, che hanno
studiato il Canale per vari motivi.
Detto questo pensiamo anche, però, che fino-
ra solo pochi - tra questi, noi insieme a Ippoli-
to Ostellino, Claudia Baratti, Ombretta Bertolo
- non solo hanno pensato “si può fare”, ma
hanno anche provato a dimostrarlo spenden-
do il loro tempo, le loro risorse e le loro com-
petenze. Questo studio è perciò il risultato di
questa convinzione e di questo impegno.
Se abbiamo avuto ragione si vedrà andando
avanti. Per adesso ci rimane la soddisfazio-
ne di aver cercato di dare a questa idea una
base conoscitiva, alcune ipotesi scientifiche,
una prima proposta progettuale. Una soddi-
sfazione questa, resa ancora più grande dal
fatto che, nell’Italia dei 1000 Comuni e delle
1000 identità, questo studio, nel suo picco-
lo, dimostra che facendo dialogare Enti di
governo del territorio, Istituzioni pubbliche e
private, Associazioni e Università, si può ri-
uscire a traguardare l’interesse generale e il
bene pubblico, così come la costruzione del
Canale Cavour, prima opera infrastrutturale Fig. 2. Map of the Piedmont showing the different systems of irrigation on the left of the Po. Tutti i disegni storici del
alla scala del territorio costruita dopo l’Unità Canale Cavour presenti in questa parte del libro sono tratti da: I. Sirry, Irrigation in the valley of the river Po northern
d’Italia, ci dimostra ancora oggi. Italy, National Printing Department, Cairo 1902.

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Fig. 3. Tracciato di progetto della Ciclostrada del Canale Cavour. Il Canale a Castelrosso.

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PARTE PRIMA
Impostazione del progetto
Riccardo Palma
Fig. 4. Tracciato di progetto della Ciclostrada del Canale Cavour. Sottopasso della ferrovia a Verolengo.

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Fig. 8. Carta di inquadramento del progetto di ciclabilità del Canale Cavour nello scenario interregionale. In rosso gli itinerari ciclabili. In rosso con tratto spesso il tracciato di progetto
della ciclostrada del Canale Cavour. In verde i Parchi.

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Le potenzialità: 7 vie lungo la Ciclostrada del Canale Cavour

La realizzazione della Ciclostrada del Canale sistema del Naviglio Grande, permette infat-
Cavour fornisce la straordinaria occasione di ti di convogliare verso il Piemonte e Torino i
realizzare 7 “vie” il cui tracciato insiste con- flussi turistici che da Locarno scendono sul
temporaneamente sulla stessa sede. Assu- Lago Maggiore, senza negare la connessio-
mendo molteplici ruoli a diverse scale terri- ne con Milano che avviene già sulla via natu-
toriali, la ciclostrada accoglierebbe in sé una rale e storica del Naviglio Grande. Tale sce-
ricchissima stratificazione di usi e di valori. nario non solo risulta meno astratto rispetto a
quello attualmente indicato, solo sulla carta,
Via ciclabile europea dal progetto EuroVelo, ma pratica un atteg-
giamento che si ispira all’idea di sostenibilità
Il sistema delle ciclabili europee prevede che
e che ha come obiettivo la valorizzazione del
la Veloroute n° 8 da Cadice a Atene e la Velo-
territorio: cercare il più possibile di impiegare
route n° 5 tra il nord Europa, la Sicilia e Malta,
nella realizzazione delle ciclovie sia i tracciati
si incrocino a Piacenza (fig. 9). Benché topo-
delle infrastrutture esistenti, sia la presenza
graficamente logica, questa configurazione
dei corsi d’acqua.
trascura due fatti importanti. Il primo riguarda
In questo senso la Ciclostrada del Canale
la difficoltà di realizzazione di una ciclostrada
Cavour si candida a diventare un’asta impor-
a scala territoriale nel tratto del Po piemonte-
tante nel sistema EuroVelo, un’asta in grado
se (come prevede la Veloroute n. 8), a causa
di connettere il nord Europa con Torino e la
dell’assenza di un argine maestro continuo e
Francia del sud.
quindi dell’individuazione di un tracciato esi-
stente di appoggio. Il secondo aspetto critico
Via a bassa velocità Torino e Milano
riguarda l’ipotesi di utilizzare il tracciato che
da Lugano porterebbe a Milano passando per All’investimento sulle infrastrutture di colle-
la Brianza. In questo territorio infatti non esi- gamento tra Milano e Torino non ha finora
ste un elemento di appoggio chiaro, poiché le corrisposto un analogo potenziamento delle
viabilità dolci si orientano prevalentemente in relazioni tra le due città legato alla mobilità
direzione est-ovest (vedi ad esempio la cicla- dolce. Questa assenza non è giustificabile
bile del Canale Villloresi che collega il Ticino prima di tutto sul piano politico e sociale. Sa-
con il Parco della Villa Reale di Monza e, in rebbe infatti equo pensare che le cosiddette
prospettiva, con la ciclabile dell’Adda). “opere di mitigazione” non solo siano commi-
Il Canale Cavour offre un’alternativa molto surate in termini finanziari alle infrastrutture
importante a questo scenario. Esso, inne- che provocano l’impatto ambientale e socia- Fig. 9. Schema direttore delle ciclabili europee (Eurovelo
standosi a Galliate prima sul Ticino e poi sul le, ma siano anche proporzionate ad esse sul routes)

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politecnico di torino
LEGENDA
moderno territorio compreso tra due città
dipartimento di progettazione architettonica e di disegno industriale - dipartimento casa-città
chiara occelli, riccardo palma
LOCARNO
come Torino e Milano.
CANALE [CICLABILE] CAVOUR: UNA VIA A BASSA VELOCITA’
ciclabile di progetto
lungo il canale cavour Collegare Torino e Milano con un’unica ci-
TRA MILANO E TORINO ciclabile esistente clostrada avrebbe perciò il significato di unire
ancora di più – usando un legame fortemente
schema cartografico LUGANO
lungo il canale cavour

mo
di co
ciclabili esistenti
identitario e architettonicamente spettacola-

lago
no
lungo altri canali
ga
i lu

re
re come quello costituito dal Canale Cavour,
od

io
lag

g
ag
ciclabili euro route

m
go
prima grande opera infrastrutturale dell’Italia

la
rta
corsi d’acqua

lago d’o
navigazione
unita – due città che in questi anni hanno po-
lago maggiore
tenziato le loro relazioni e che tendono sem-
intersezioni tra il canale
cavour e i corsi d’acqua
pre di più a costituire un unico sistema territo-
riale anche in vista dell’Expo 2015 che dovrà

ago
se
sia

gna
riuscire a portare le sue ricadute sul sistema
citta’
do
ra

ticin
ba

territoriale delle Terre del Riso, visto anche il


lte

o
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tema del cibo al quale è dedicato.


elv

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A fianco dei flussi di merci e di persone che


io
gr
an
de
NOVARA MILANO
transitano tra Milano e Torino una comunità di
or

SANTHIA’
oc

cittadini aspetta di incontrarsi lungo la Ciclo-


ABBIATEGRASSO

tic
VERCELLI

in
strada Cavour.

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a

ses
di

CHIVASSO
la

ia
nz
o

dora
CASALE M. PAVIA Via dorsale delle ciclabili piemontesi
riparia

sangon
e
TORINO In questi ultimi anni le Province di Torino,
PIACENZA Vercelli e Novara si sono tutte dotate di piani
relativi alle piste ciclabili. Uno degli aspetti di
Fig. 10. Il progetto della Ciclostrada del Canale Cavour nello scenario interegionale. Il collegamento Milano-Torino, il sistema che caratterizza questi progetti ter-
collegamento con il Lago Maggiore e la Svizzera, il collegamento con la ciclabilità lungo il Po (Euorovelo n. 8). In trat-
teggio il tratto di ciclabile lungo in Canale oggetto del presente studio di fattibilità. ritoriali riguarda il fatto che queste Province
sono tra loro separate da confini disegnati dai
corsi d’acqua provenienti dalle Alpi a nord e
piano qualitativo, ovvero, ci venga concesso, essa si candida a diventare una grande ope- diretti a sud nel Po. Tale aspetto, che come
architettonico. L’opera che “mitiga” infatti non ra infrastrutturale e civile, una “via” e non solo vedremo si riverbera anche nella struttura dei
può essere pensata semplicemente come una “ciclabile”. Una infrastruttura “dolce” ma Parchi, fa sì che anche il sistema delle cicla-
una “pioggia” di piccoli finanziamenti sulle capace, come dovrebbero fare le sue “anta- bili abbia come direzione privilegiata quella
comunità locali. Certamente importanti, essi goniste”, di comunicare quel senso di unita- che dalle valli alpine scende verso la pianura
non possono avere il ruolo di confrontarsi rietà e monumentalità che è connaturato alle e quindi il confine naturale del Po.
con il carattere territoriale dell’infrastruttura grandi infrastrutture “civili”. Seguendo la direzione nord-sud infatti si svi-
che in qualche modo li ha generati. L’“opera La comunità, geograficamente padana, luppano i percorsi ciclabili principali, spesso
di mitigazione”, a nostro avviso, deve offrire proprio a causa dell’esistenza di un fascio associati agli stessi corsi d’acqua. Questi
al territorio opportunità e vantaggi parago- di collegamenti veloci tra Milano e Torino, percorsi svolgono un ruolo importante poiché
nabili a quelli di un’autostrada e di una linea deve egualmente essere dotata anche di permettono di collegare “stanze” geografiche
ferroviaria ad alta velocità (che di ricadute un collegamento “lento” che sia in grado diverse: il sistema vallivo delle prealpi epore-
reali sul territorio attraversato non ne han- non tanto di “risarcire” il territorio offeso diesi, biellesi e novaresi con le terre del riso
no), deve cioè “impattare” in termini positivi dai rilevati autostradali e ferroviari (questa della pianura vercellese e novarese, fino al
sull’intero territorio. Ecco perché chiamiamo “offesa” non è infatti scontata), ma piut- Po e quindi al Monferrato verso ovest, e alla
“ciclostrada” la pista ciclabile del Canale Ca- tosto deve costituire quella viabilità dolce Lomellina verso sud-est.
vour: perché, non potendo essere pensata ormai necessaria allo sviluppo sociale, tu- A fronte della chiarezza di questo sistema ciò
come la sommatoria di tanti interventi locali, ristico e, perché no, politico di un grande e che sembra ancora assente è invece una dor-
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sale di collegamento e di smistamento di que-
sta serie di percorsi: le Province infatti ces-
sano la loro programmazione sui loro confini
e quindi, attualmente, non esiste un progetto
complessivo di connessione dei singoli siste-
mi. In questo quadro la Ciclostrada del Cana-
le Cavour si candida naturalmente a svolgere
il ruolo di percorso dorsale delle ciclabili del
Piemonte orientale e settentrionale. Colle-
gando il Po con il Ticino quindi superando il
Sesia (confine NO-VC) e la Dora (confine VC-
TO) la Ciclostrada del Canale permetterebbe
gli scambi tra un percorso e l’altro, nonché la
messa a sistema dell’intera rete.

Via di visita delle Terre del Riso


Il territorio attraversato dal Canale Cavour è
un territorio che presenta ampi margini di va-
lorizzazione: ancora poco noto da un punto
di vista turistico esso è costituito da una ina-
spettata stratificazione di valori storici, archi-
tettonici e ambientali.
Oltre alla vicinanza di Novara e Vercelli, il Ca-
nale lambisce direttamente una serie di realtà
che hanno una notevole potenzialità turistica.
Alcune di esse come Casalbeltrame, sede di
una collezione permanente e di un centro mo- Fig. 11. Diagramma delle distanze dal Canale Cavour dei principali centri abitati e dei luoghi di interesse turistico.
stre di arte moderna, o San Nazzario Sesia,
importante abbazia medievale perfettamen- Un ruolo, quello della ciclostrada, che non sa, un rapporto fatto di lavoro, di acqua e
te conservata, sono già una realtà turistica e può essere limitato a quello funzionale: il di architettura.
culturale, molte altre, come Vettigné, sperdu- Canale è già in sé un museo a cielo aperto
to ma affascinante Castello incastrato in una che racconta la cultura del riso mostrando Via di connessione dei Parchi piemontesi
enorme corte agricola, sono pronte per essere l’enorme macchina idraulica che la sostiene.
inserite in un unico percorso di valorizzazione. Il percorso di collegamento non è quindi un Attualmente il sistema dei Parchi del Piemon-
La stessa industria risicola può diventare un “corridoio” neutro e anonimo, ma si mostra te centro-settentrionale è caratterizzato da
patrimonio non solo economico ma anche sto- con la forza spettacolare della sua “archi- tre tipologie: i Parchi fluviali (Parco del Po,
rico-turistico se adeguatamente valorizzata. tettura d’acque”. Da questo punto di vista la Parco delle Lame del Sesia, Parco del Ticino
Un censimento puntuale e una messa a si- ciclostrada è pensabile come un dispositivo piemontese), le riserve puntuali (Bosco della
stema della rete dei luoghi di pregio di que- che “inventa” le Terre del Riso prima ancora Partecipanza di Trino, ecc.), i Parchi montani
sto territorio permetterebbe di attribuire alla che percorrerle, che costruisce la possibilità o prealpini. La struttura idrografica del terri-
Ciclostrada del Canale Cavour il ruolo di stessa di una loro percezione identitaria, pri- torio si caratterizza per la confluenza nel Po
percorso privilegiato di visita. Un percorso in ma ancora di essere elemento fisico su cui dei fiumi principali provenienti dalle vali alpi-
grado di connettere in un unico sistema re- appoggiare un percorso di visita. ne. Nello schema che ne deriva, solo a sud,
altà attualmente separate e specialmente di Questo ruolo non va sottovalutato e va sul Po, i Parchi lineari che seguono i fiumi tro-
permetterne la visita tramite piccole deviazio- visto all’interno di quel profondo rapporto vano un elemento di connessione. Ecco per-
ni dal percorso principale (fig. 11). che lega il Canale alla Terra che attraver- ché il Canale Cavour costituisce un percorso
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tracciato del Canale si candida ad accogliere
una fascia di spazi pubblici destinati al loisir
ma anche attrezzature in diretta relazione
con l’abitato, come gli orti urbani già presenti
a Chivasso ma che potrebbero ad esempio
essere riproposti a Castelrosso e Verolengo.
La fascia di pianura compresa tra il fiume
Dora Baltea e il torrente Elvo presenta invece
una serie di insediamenti collocati a nord del
Canale ad una distanza di circa 2,5 Km. In
questo caso il Canale, che attraversa la parte
di pianura caratterizzata dalla presenza di un
edificato di bassa densità costituito in preva-
lenza dalle rete delle cascine, può essere fa-
cilmente collegato agli insediamenti esistenti
con percorsi ciclopedonali extraurbani che,
data la breve distanza, potrebbero costituire
brevi percorsi di loisir.
L’ulteriore porzione territoriale, attraversa-
ta dai torrenti Elvo, Cervo, Roasenda, Mar-
chiazza e il fiume Sesia, costituisce una sor-
ta di anfiteatro caratterizzato dalle vallicole
fluviali convergenti verso il Sesia e dagli in-
sediamenti posti sui crinali da esse formati.
Qui il Canale, la cui altimetria è obbligata a
rimanere pressoché costante, è costretto
ad interrompere il suo andamento rettilineo
disegnando una sorta di curva di livello che
lascia a sud gli insediamenti di crinale. Anche
in questo caso alcuni insediamenti possono
rivolgere i loro spazi pubblici verso il Canale.
La fascia compresa tra il fiume Sesia e il tor-
Fig. 12. Carta della pianura padana occidentale con il tracciato del Canale Cavour. rente Agogna è invece paragonabile alla pri-
ma parte del tracciato preso in esame, anche
se in questo caso il Canale non divide più in
prezioso di collegamento tra il Parco del Ti- Via pubblica degli insediamenti rivie- modo così netto le zone di differente destina-
cino, il Parco delle Lame del Sesia, le aree raschi zione d’uso. Questa tendenza si sviluppa an-
ancora non a Parco della Dora e infine con il che nel tratto terminale (tra il torrente Terdop-
Benché il Canale non sia stato costruito in pio e il fiume Ticino), ma si afferma con forza
Parco fluviale del Po tratto torinese. Attraver- relazione agli insediamenti, sono numerosi i in corrispondenza della città di Novara, fra il
so questo collegamento è possibile inserire centri abitati che entrano in diretta relazione torrente Agogna e Terdoppio, dove il disegno
in un unico sistema ciclabile anche diverse con il suo tracciato. La porzione territoriale delle nuove residenze sembra non curarsi
Riserve naturali che ora costituiscono aree delimitata dal fiume Po e dalla Dora Baltea della presenza della linea d’acqua estenden-
isolate e difficilmente raggiungibili. Quelle più è caratterizzata da insediamenti che si svi- do la sua trama a cavallo del Canale verso la
prossime al Canale possono infatti essere luppano in stretta prossimità con il Canale, campagna e attribuendo quindi ad esso un
facilmente raggiunte tramite brevi deviazioni spesso elemento di limite tra gli insediamen- ruolo potenziale nella dotazione di spazi pub-
dalla ciclostrada. ti e le aree industriali. In questa porzione il blici alla scala urbana e di quartiere.
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Via del teatro geografico del Piemonte
settentrionale
Esiste infine un altro aspetto di grande rile-
vanza e potenzialità della Ciclostrada del Ca-
nale: la capacità che questa imponente ar-
chitettura ha di raccontare l’identità dei luoghi
che percorre, attraverso la costruzione di un
immaginario geografico. Il Canale Cavour, in-
fatti, attraversando con una minima penden-
za la pianura, descrive (ma anche inventa nel
senso etimologico del termine) il territorio che
solca comportandosi come un piano di sezio-
ne. I luoghi di maggiore spettacolo di questa
rappresentazione sono certamente gli incroci
con i fatti naturali più rilevanti quali le incisioni
delle golene dei fiumi o dei torrenti.
In questi punti il Canale, che per ovvi moti-
vi deve mantenere la sua lieve pendenza,
è stato costretto a passare sotto ai fiumi, se
l’altimetria di queste valli è superiore alla cur-
va di livello descritta dal suo tracciato, scom-
parendo quindi alla vista attraverso le tombe
sifone, per riemergere poi appena possibile,
oppure, se la curva di livello da mantenere
supera l’altimetria del letto del fiume, a pas-
sare sopra i fiumi attraverso la realizzazione
di ponti canale, che mettono in scena uno Fig. 13. Proiezione sul medesimo piano verticale AB di un tratto di profilo del Canale Cavour e di altri dieci profili alti-
spettacolare incrocio di acque naturali e artifi- metrici eseguiti parallelamente allo stesso piano ed a distanze di cinque chilometri l’uno dall’altro nell’Agro sottoposto
ciali. Questi luoghi raccontano, enfatizzandoli al Canale suddetto e compreso fra la Sesia il Po ed il Ticino, sec. XIX, in copia conforme s.d., Ing. C. Noè (ASATI - Ar-
mediante le soluzioni architettoniche adotta- chivio Storico delle Acque e delle Terre Irrigue, Novara).
te, la forma della Terra che il manufatto inter-
cetta con regole sue proprie. l’ineluttabilità dell’esistenza dell’elemento che utilizzi il Canale significherebbe percor-
La sovrapposizione dei due ordini, quello naturale. Così quando l’architettura del Ca- rere un formidabile monumento vivo, usufru-
naturale della morfologia dei luoghi e quello nale viene chiamata a questo confronto la ire di un racconto e di un’invenzione/rappre-
artificiale dell’acquedotto, dona ad entrambi monumentale semplicità della sua risposta, sentazione del territorio che esso attraversa,
un’identità relazionale che li rende l’uno ele- un ponte piuttosto che una galleria d’acqua, mettere in campo una concreta possibilità di
mento di esistenza dell’altro: i cambi di quo- racconta la geografia del territorio inscenan- rifondare quella consapevolezza identitaria
ta naturali così come le valli fluviali, infatti, do lungo gli 82 km del suo sviluppo una sorta della geografia dei luoghi che era un valo-
esistono e si palesano solo nel momento in di “lezione di geografia” a cielo aperto. re ben presente a chi ha costruito il Canale,
cui il manufatto costruito risolve il problema Lungo la linea del Canale si proietta infatti come dimostra l’immagine d’archivio che mo-
del suo rapporto con essi mediante soluzioni l’intera idrografia della regione che attraversa striamo in questa pagina, e la cui assenza è
architettoniche che diventano anche descri- e con essa anche l’arco alpino dal quale le oggi invece uno degli aspetti più negativi che
zioni della forma della Terra che ha creato il acque provengono. Nessun’altra infrastruttu- caratterizzano la condizione dell’abitare con-
problema stesso. D’altro canto, il manufatto ra riesce ad esprimere con la stessa chiarez- temporaneo. Abitare significa anche, infatti,
costruito assume un valore monumentale za questo rapporto. riconoscere i luoghi e in essi riconoscere la
proprio in virtù del confronto con la forza e Per questi motivi percorrere una via ciclabile forma della Terra che ci accoglie.
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Fig. 14. Tracciato di progetto della Ciclostrada del Canale Cavour. Il ponte canale sulla Dora Baltea a Saluggia.

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I Lineamenti del progetto

Questa parte dello studio illustra sintetica- La descrizione dell’impostazione generale del successiva fase di messa a punto dovrà ne-
mente l’impostazione generale del progetto progetto si appoggia ad uno schema gene- cessariamente comportare un coinvolgimen-
attraverso la delineazione dei principali pro- rale (pp. 48-49) che permette di illustrare la to del livello regionale, è stata data priorità
blemi progettuali affrontati e degli elementi struttura funzionale complessiva del progetto al livello provinciale in quanto le progettualità
progettuali che costituiscono la loro soluzio- insieme agli aspetti tematici prima elencati, concrete relative alla ciclabilità sono mag-
ne. Dato il carattere di questo studio la de- rappresentando la ciclostrada in una forma giormente gestite a questa scala.
scrizione è necessariamente schematica. geometrica regolare che traduce i rapporti Il progetto prevede di risolvere le intersezio-
con la topografia in termini topologici. ni individuate valorizzando il Canale stesso
I lineamenti e quindi portando le intersezioni a coincidere
Svincoli con i suoi nodi idraulici più importanti, ovve-
Lo studio progettuale della ciclostrada è stato ro i luoghi caratterizzati dalla presenza degli
impostato sulla soluzione di alcuni temi spe- Problemi. Il tracciato del Canale, e quindi elementi principali della rete idrografica. Indi-
cifici che ne costituiscono i lineamenti princi- quello della ciclostrada, interseca una serie viduando questi luoghi lungo il tracciato del
pali, ovvero quelle scelte generali che hanno di percorsi ciclabili alla scala territoriale, in Canale è infatti possibile associare a ciascuno
come obiettivo quello di assicurare l’unitarietà parte già realizzati, in parte in fase di proget- di essi il ruolo di svincolo e attribuire di volta in
architettonica e l’efficacia funzionale dell’ope- to. Tali percorsi sono sostanzialmente quelli volta ad un edificio appartenente al funziona-
ra. Tali temi/problemi sono i seguenti: che seguono la direzione nord-sud connet- mento del Canale il ruolo di struttura ricettiva
tendo l’area prealpina con la pianura. In buo- e/o di ristoro.
- Svincoli: l’individuazione dei luoghi prin- na parte essi seguono gli argini dei fiumi o le In particolare il progetto intende valorizzare
cipali di sosta, di ricettività e di intersezione alzaie dei canali esistenti. Allo stato attuale le la presenza degli edifici di custodia supersti-
con le altre ciclabili alla scala territoriale; intersezioni tra questi percorsi e il Canale Ca- ti del progetto originario della costruzione del
- Intersezioni: le connessioni con le altre ci- vour si verificano senza alcuna relazione con Canale (Caselli) attribuendo loro il ruolo di
clabili a scala territoriale; la struttura del Canale stesso, ovvero con i punti di ristoro/ricezione/informazione. Oltre a
- Tracciato: i criteri di tracciamento della suoi elementi e i nodi più significativi. questi edifici il progetto si appoggia anche alle
sede ciclabile in relazione con il manufatto architetture storiche che sono state o sono in
del Canale; Progetto. La Ciclostrada del Canale, con il questo momento oggetto di interventi di tra-
- Attraversamenti: i criteri di garanzia della suo andamento est-ovest può assumere il sformazione in strutture ricettive da parte degli
continuità e alla messa in sicurezza della ci- ruolo di elemento di distribuzione principale Enti Parco.
clostrada; per tutti i percorsi ciclabili suddetti. A questo Data questa impostazione generale sono
- Aree di sosta: la dotazione di aree di sosta fine è stato compiuto un censimento dei prin- stati individuati 6 svincoli collocati tra loro ad
lungo il tracciato; cipali percorsi ciclabili realizzati o in progetto una distanza che oscillando dai 15 ai 20 km.
- Opere infrastrutturali: le nuove opere da parte delle Province e dagli Enti Parco che permette di dotare la ciclostrada di una buo-
necessarie per la ciclablità complessiva del sono stati coinvolti attivamente nella stesu- na infrastrutturazione di servizi ricettivi, in-
Canale. ra dell’ipotesi qui presentata. Anche se una formativi e logistici ai fini della sua gestione.
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Lo svincolo di Chivasso costituisce la “testa” del Cana- Lo svincolo di Saluggia si trova in prossimità delle ope- Lo svincolo di Vettignè vede la presenza in prossimità
le verso Torino e il punto di presa delle acque del Po: qui re di scarico del Canale Farini nel Canale Cavour e quin- del Canale dell’insediamento omonimo costituito da una
la Ciclostrada del Canale Cavour si collega ai percorsi ci- di nei pressi del monumentale ponte canale con il quale grande corte agricola annessa ad un Castello di epoca
clabili del Parco del Po che portano a ovest verso Torino il Canale Cavour supera la Dora Baltea: qui la ciclostra- medioevale attualmente solo in piccola parte occupato
e poi verso la Francia, mentre a est sulla ciclabile del Po da interseca il percorso ciclopedonale che seguendo il da un bed&breakfast. In questo punto la ciclostrada in-
(Eurovelo 8). A Chivasso la ciclostrada permette inoltre Canale Farini porta verso nord ad Ivrea dove confluisce terseca il percorso ciclabile in progetto Biella-Vercelli che
l’innesto sulla ciclabile che lungo la Dora Baltea porta nella già citata ciclopista per la Valle d’Aosta. La ciclo- taglia la pianura con direzione nord-ovest/sud-est e che
ad Ivrea dove si incontra la ciclabile della via Francige- strada, a poca distanza dallo scavalcamento della Dora, ricalca in parte il tracciato della via Francigena, passante
na che raggiunge la Valle d’Aosta (ciclabile prevista dal in sponda torinese, interseca inoltre una variante della dal sito di Vettignè. Nelle immediate vicinanze, il Canale
Piano Provinciale delle Piste Ciclabili della Provincia di prevista ciclabile della Dora Baltea prima citata. Insieme supera l’Elvo con una spettacolare tomba sifone. In que-
Torino). Lo svincolo si appoggia alla presenza delle mo- al casello collocato presso l’innesto del Canale Farini sto caso il progetto prevede la valorizzazione del com-
numentali opere di presa del Canale e dei relativi edifici nel Cavour, si prevede di coinvolgere nel progetto della plesso monumentale del Castello e della corte annessa
annessi che sono da tempo oggetto di progetti di valo- ciclostrada anche il complesso della presa del Canale attraverso una rifunzionalizzazione che contempli sia il
rizzazione da parte del Comune di Chivasso, Coutenza Farini, di grande interesse monumentale. Esso è oggetto mantenimento dell’insediamento agrario, sia il potenzia-
Canali Cavour e Parco del Po, progetti che vedono la di un recente progetto riguardante l’area dell’Isolone del mento delle strutture ricettive. Un ulteriore elemento da
possibilità di collocarvi strutture ricettive ma anche un Reitano. Il progetto, promosso dal Comune di Saluggia valorizzare è il casello posto in prossimità della tomba
ecomuseo del Canale il cui ruolo potrebbe essere quello e dal Parco del Po, prevede la collocazione di strutture sifone. In questo caso la consistenza dell’insediamen-
di diffondere la conoscenza dell’intero territorio che la ci- ricettive e di ristoro che possono essere considerate di- to di Vettigné indica la possibilità di una rivitalizzazione
clostrada permette di visitare. rettamente connesse alla ciclostrada del Canale Cavour. complessiva che contempli anche progetti di residenza.

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Lo svincolo di Greggio è posto in prossimità della tom- Lo svincolo di Veveri è identificato dal nodo idraulico Lo svincolo di Galliate costituisce l’altra “testa” del siste-
ba sifone con la quale il Canale Cavour supera il Sesia: che comprende l’immissione da nord nel Canale Cavour ma del Canale Cavour: qui il Canale termina il suo per-
qui la ciclostrada interseca i percorsi ciclabili che, all’in- delle acque del Canale Regina Elena e verso sud la de- corso nel Ticino. In questo punto la ciclostrada incontra
terno del Parco delle Lame del Sesia, seguono verso rivazione che fa nascere il Canale Quintino Sella: lungo sia i percorsi ciclabili che si snodano lungo la sponda pie-
sud entrambe le sponde del fiume permettendo a sud questi due Canali la Provincia di Novara ha individuato montese del Ticino (a poca distanza si trova la Villa Pic-
la connessione con Vercelli e con laTenuta il Castello ad il percorso ciclabile che da Bellinzago Novarese e quin- chetta, sede del Parco del Ticino e del Lago Maggiore),
Albano Vercellese, sede del Parco e oggetto di un pro- di dal lago d’Orta porta verso la Lomellina passando da sia, sorpassato il ponte di Turbigo, il percorso dell’alzaia
getto di ampliamento. In questo caso la struttura indivi- Novara. Presso la presa del Quintino Sella si trovano gli del Naviglio Grande che in direzione sud porta a Milano
duata è quella del Casello Sesia nel quale potranno tro- edifici di un Casello e della centrale elettrica che sfrutta e direzione nord al Lago Maggiore. Prima di gettarsi nel
vare posto funzioni di ristoro/informazione, demandando la caduta dell’acqua dalla presa sul Canale Cavour: que- Ticino le acque dal Canale sono utilizzate da una nuova
alla poco distante Tenuta il Castello il ruolo di struttura sti edifici e le opere idrauliche connesse, oltre a costitu- centrale elettrica che sostituisce quella costruita all’inizio
ricettiva più consistente. Questo svincolo, particolarmen- ire un elemento di interesse in sé, possono accogliere del ‘900. Nell’edificio storico della vecchia Centrale Or-
te importante per la connessione con il Parco e con la funzioni di ristoro e informazione. Anche questo svincolo landi è stato recentemente ricavato un centro visite del
città di Vercelli, è anche il punto di maggior criticità per la è molto importante sia a causa della estrema vicinanza Parco. A poca distanza dal punto nel quale il Canale in-
continuità della ciclostrada a causa dell’interruzione pro- della città di Novara il cui abitato viene lambito dal trac- contra il terrazzo fluviale si trova inoltre la Villa Fortuna,
vocata dal Sesia. Qui il progetto prevede la salvaguardia ciato del Canale, sia a causa della ricchezza di percorsi pregevole complesso settecentesco di proprietà della
delle connessioni lungo il Sesia ma anche la necessità territoriali che qui confluiscono. Il progetto prevede quin- Coutenza che potrebbe essere rifunzionalizzato come
di un una nuova opera che ne permetta il superamento di per la ciclostrada un ruolo anche insediativo e di vero struttura ricettiva connessa ad un centro di attività didatti-
in prossimità della tomba sifone. e proprio spazio pubblico. che e divulgative relative al paesaggio fluviale e agricolo.

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Fig. 15. Foto aerea dello svincolo di Chivasso. Fig. 16. Foto aerea dello svincolo di Saluggia. Fig. 17. Foto aerea dello svincolo di Vettignè.
Dal basso: il Po, la presa del Canale Cavour. Al centro in basso la Dora e il ponte canale. Al centro, in basso Vettigné, sopra la tomba sifone
sull’Elvo.

Fig. 18 Foto aerea dello svincolo di Greggio. Fig. 19. Foto aerea dello svincolo di Veveri. Fig. 20. Foto aerea dello svincolo di Galliate.
Al centro la tomba sifone sul Sesia. A destra, in alto la presa del canale Quintino Sella. In alto al centro lo sbocco del Canale nel Ticino.

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Intersezioni Canale Cavour nel suo tratto compreso nei Tracciato
comuni di Chivasso e Saluggia. Tali traccia-
Problemi. Il progetto della Ciclostrada Cavour Problemi. Il tracciato di una ciclostrada lungo
ti seguono l’andamento dei fiumi collegando
s’inserisce all’interno di un quadro di piste/iti- le alzaie del Canale Cavour incontra una se-
rispettivamente Torino a Chivasso e quest’ul-
nerari ciclabili esistenti, che riguardano sia la rie di problemi di differente natura che vanno
timo con Ivrea.
scala provinciale, sia quella rappresentata da- dalla presenza delle infrastrutture posate nel
La provincia di Vercelli è attraversata da due
gli itinerari di interesse regionale che accolgo- itinerari ciclabili di interesse regionale, ovve- sottosuolo, al problema della possibile mono-
no anche alcuni itinerari cicloturistici EuroVe- ro quello della Via Francigena e quello Pada- tonia della geometria rettilinea del Canale, al
lo, come la Mediterranean Route. Il progetto no. Questo tracciato individuato dalla Regio- problema della presenza dei manufatti da va-
della ciclostrada ha preso in considerazione ne Piemonte all’interno degli itinerari ciclabili lorizzare collocati sull’una o sull’altra sponda,
la rete di piste/itinerari ciclabili esistente, con- di interesse regionale ripercorre alcuni tratti al problema delle servitù agricole.
centrandosi su quei tracciati che intersecano della Via Francigena permettendo di colle-
il Canale Cavour, e che rappresentano un’im- gare Le Alpi (Courmayeur) e il Mar Ligure Progetto. Il tracciato progettato occupa una
portante asse di sviluppo territoriale capace di (La Spezia). Un’altra importante progettuali- sola delle due alzaie di servizio presenti lun-
dare valore alla ciclabile in progetto. tà (Progetto preliminare) è quella promossa go lo sviluppo del Canale. Per assecondare
dal Parco delle Lame del Sesia, all’interno la natura turistico-ricreativa della ciclostrada il
Progetto. A tal scopo il progetto ha conside- del suo territorio, dove verrà realizzata una progetto privilegia la varietà del percorso sfrut-
rato come elementi strutturanti le intersezioni pista ciclabile su sede propria che, ad anello, tando i numerosi ponti sul Canale già previsti
con le piste/itinerari ciclabili che gli enti ter- percorre il Parco sulla sponda vercellese e dal progetto originario e tuttora esistenti.
ritoriali (Regioni, Provincie e Aree Protette) novarese collegando Vercelli al Canale. Gli obiettivi del tracciato proposto sono:
hanno realizzato o prevedono di realizzare. Il territorio novarese, caratterizzato da una - permettere la massima fruizione turistica
In relazione ai percorsi esistenti, risulta im- forte presenza di elementi idrografici orien- delle opere idrauliche presenti: il tracciato
portante collegare la ciclostrada in progetto tati nord-sud, ben si presta alle progettualità utilizza di norma l’alzaia sulla quale si affac-
secondo due direzioni. Sull’asse ovest-est è che riguardano la mobilità dolce, poiché la ciano sia i caselli, sia gli edifici idraulici o, nel
possibile collegare la Ciclostrada Cavour alla presenza delle strade alzaie permette di re- caso degli scavalcamenti sui corsi idrici, l’al-
città di Torino attraverso la ciclabile del Po alizzare piste ciclabili in sede propria. Que- zaia più panoramica;
e a Milano attraverso il sistema ciclabile dei sto aspetto contraddistingue la maggior parte - offrire una percepibile varietà del percorso:
Navigli lombardi. Sull’asse nord-sud le piste/ delle ciclabili in territorio novarese, oggetto il tracciato rimane sulla stessa sponda per
itinerari ciclabili seguono il disegno delle nu- di un recente aggiornamento del Program- un massimo di 18 Km circa (tratto Verolen-
merose linee d’acqua che dalle Alpi scendono ma provinciale per le piste ciclabili, come ad go – Cascina Spinola), e per un minimo di
verso la pianura e che rappresentano i colle- esempio quelle lungo la Roggia Mora, il Ca- 1 Km (tratto iniziale presso l’Edificio di presa
gamenti con gli elementi naturali come i laghi nale Regina Elena, il Diramatore Q. Sella e di Chivasso) per evitare sia la monotonia, sia
(Lago Maggiore, Lago d’Orta e Lago di Va- il Diramatore Vigevano. Tali percorsi permet- l’uso sportivo e non turistico della ciclostrada
rese), e i fiumi (Dora Baltea, Sesia e Ticino). tono di connettere la Ciclostrada del Cana- possibile solo su tratti continui rettilinei;
Occorre comunque aggiungere che la rete le Cavour alla zona dei Laghi (Lago d’Orta, - adottare una lentezza programmata: in al-
ciclabile esistente non rappresenta un’infra- Lago Maggiore e Lago di Varese) verso nord, cuni passaggi la necessità di portare la bici-
struttura territoriale funzionalmente e qualita- e, verso sud, alla Lomellina. cletta a mano coincide con l’opportunità di
tivamente omogenea poiché essa è caratte- Nel punto terminale del Canale Cavour si fruire con la dovuta lentezza dell’ambiente e
rizzata, sia nel caso della rete esistente che trovano gli innesti al territorio lombardo. Ci si specialmente della spettacolarità delle opere
in quella di progetto, da ciclabili che utilizza- collega così al sistema dei Navigli che racco- idrauliche del Canale;
no indifferentemente strade esistenti a scar- glie con il Naviglio Grande la mobilità della - rispettare le servitù e le infrastrutture pre-
so traffico, alzaie e strade campestri, spesso Ciclostrada Cavour per poi distribuirla lungo senti nel sottosuolo: il progetto impiega, per
in modo discontinuo. tre direttrici, quella del Canale Villoresi che quanto possibile, l’alzaia non interessata dal
Per quanto riguarda la Provincia di Torino porta prima a Monza e poi all’Adda, quella passaggio di fibre ottiche, gasdotti e oleodot-
(Piano Provinciale delle Piste Ciclabili, 2009) dello stesso Naviglio Grande che giunge a ti, anche se il loro alloggiamento non sembra
sono state considerate la ciclabile del Po e Milano, e infine quella del Naviglio Bereguar- del tutto incompatibile con la messa in opera
quella della Dora Baltea, che intercettano il do che arriva a Pavia. di una pavimentazione.
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Attraversamenti gamento Santhià- San Germano Vercellese); Ponti canale. Data la presenza di cammi-
- SP 230 Strada Provinciale di Massazza namenti sulle sponde dei ponti canale, non
Problemi. Il Canale supera attraverso l’im-
(passante per Formigliana); sono state riscontrate particolari difficoltà al
piego di numerosi ponti-canali e tombe sifone
- SP 6 collegamento Formigliana-Balocco; transito e, anzi, il transito su queste opere
i corsi d’acqua che incontra lungo il suo svi-
- SP 594 Strada Provinciale Destra Sesia si presenta particolarmente spettacolare. In
luppo. Ognuno di questi nodi può costituire (passante per Greggio).
una discontinuità nella sezione delle alzaie particolare, i sopralluoghi ai ponti canale sul-
In questi casi il progetto prevede il passag- la Dora Baltea, sul Cervo e sul Rovasenda,
o, in molti casi la loro interruzione. Altri punti gio protetto dei ciclisti tramite passaggio ri-
problematici sono costituti dalle intersezioni hanno verificato che la ciclostrada può usu-
levato su dosso. fruire di una delle corsie di servizio, opportu-
con le strade, generalmente risolte con ponti Per quanto riguarda invece le intersezioni
che si innestano a raso rispetto alle alzaie, namente protetta, prevedendo il transito con
con le linee ferroviarie l’unico caso di attraver- bicicletta a mano (fig. 21).
tranne nei casi delle infrastrutture più im- samento a raso riguarda la linea ferroviaria
portanti che scavalcano il canale mediante Torino-Milano (Santhià): qui è necessaria una
viadotti. Stessa situazione si produce per le Aree di sosta
deviazione su sovrappasso di 500 m.
intersezioni con la rete ferroviaria. Problemi. La normativa vigente prevede che
Infrastrutture su cavalcavia o in trincea. lungo la pista ciclabile siano predisposte ogni
Progetto. Il progetto risolve questi punti pro- La pista ciclabile interseca due infrastrutture 5 km aree di sosta dotate di zone d’ombra
blematici capovolgendo il loro ruolo negativo viarie su rilevato: il raccordo Est di Chivasso e fontanelle di acqua potabile. Questa do-
e attribuendo loro il ruolo di luoghi spettaco- (presso Verolengo) e la diramazione Stroppia- tazione, qualora realizzata completamente
lari, ovvero di luoghi nei quali il percorso ci- na-Santhià (poco dopo Crova). Tali intersezio- ex-novo, comporterebbe i rischi di eccesiva
clabile permette di valorizzare lo spettacolo ni risultano già risolte attraverso un passaggio infrastrutturazione della sede ciclabile, di li-
dell’incontro tra le opere del Canale e gli ele- esistente, che dal punto di vista dimensionale mitazione delle ricadute sul territorio della
menti naturali o artificiali che esso intercetta. è idoneo al passaggio della pista ciclabile. presenza turistica e di isolamento della ci-
L’impostazione del progetto prevede infatti Per quanto riguarda le infrastrutture ferro- clostrada dall’ambiente circostante, anche in
che la difficoltà del transito della ciclostrada viarie intercettate in trincea è presente solo termini sociali.
sia risolta sviluppando una migliore fruizione il caso della linea Chivasso-Casale Monfer-
dell’ambiente da parte dell’utente, nonché rato a Verolengo. Poiché il percorso alter-
valorizzando l’architettura del Canale e delle Progetto. Il progetto prevede, oltre all’in-
nativo su strada esistente comporterebbe la dividuazione delle aree di sosta dei Caselli
sue opere idrauliche. realizzazione di un tratto aggiuntivo di ciclo-
Le soluzioni di progetto vanno distinte per ti- disposte in stretta connessione con la sede
strada lungo 700 m circa, il progetto propo-
pologie di attraversamento. ciclabile e in concomitanza con le opere
ne di mantenere la continuità del percorso
idrauliche più significative, il coinvolgimen-
mediante la realizzazione di una passerella
Infrastrutture a raso. Occorre tenere in con- to delle numerose aziende agricole che si
sospesa all’intradosso del ponte ferroviario
siderazione i tracciati viari a forte scorrimento sul Canale. trovano a poca distanza dalla ciclostrada
come le strade statali e quelle provinciali. Le attraverso la stipula di una convenzione
principali intersezioni individuate sono le se- Tombe sifone. In generale le tombe sifone che preveda la messa a disposizione del
guenti: sono superabili utilizzando ponti stradali limi- ciclista di una fonte di acqua potabile in
- SP 31 Strada Provinciale del Monferrato trofi al Canale, dai quali è anche solitamente cambio della licenza per la vendita di ge-
(collegamento Castelrosso-Verolengo); possibile ammirare il Canale stesso dall’alto neri alimentari prodotti dall’azienda stessa.
- SP 2 Strada Provinciale per Crescentino come nel caso della tomba sifone sull’Elvo Stessa strategia viene proposta per eserci-
(collegamento Livorno Ferraris-Lamporo); dove il passaggio della ciclostrada è risolto zi come bar e ristoranti presenti nei centri
- SP 7 Strada Provinciale Livorno Ferraris- mediante deviazione su un ponte stradale abitati prossimi al Canale. Tali luoghi di so-
Trino; esistente che porta a Vettignè, e distante cir- sta vanno ovviamente indicati lungo la ci-
- SP 11 Strada Provinciale Padana Superio- ca 100 m. Un caso che verrà trattato a parte clostrada con un’apposita segnaletica e po-
re (collegamento Tronzano Vercellese-San è quello della tomba sifone sul Sesia, dove il tranno aderire al Marchio della ciclostrada
Germano Vercellese); progetto propone la costruzione di una nuova secondo quanto previsto nelle Linee guida
- SP 143 Strada Provinciale Vercellese (colle- infrastruttura. per la gestione.
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Opere infrastrutturali Passerella di attraversamento presso Sa-
luggia. Il progetto prevede la realizzazione di
Le nuove opere previste dal progetto come
una passerella in prossimità del versante ver-
necessarie per percorrere il tracciato del Ca-
cellese del ponte canale sulla Dora Baltea.
nale senza dover ricorrre a deviazioni che
L’opera prevista ha lo scopo di realizzare un
inficerebbero la continuità e l’unitarietà della
percorso di visita al ponte canale che permet-
ciclostrada sono 3 ponti ciclopedonali e un ta al visitatore proveniente dalla ciclostrada
sottopasso. posta sulla sponda nord del Canale di rag-
giungere la sponda sud e da lì guadagnare
Passerella sul Sesia. E’ la principale opera la quota della sponda del fiume dalla quale è
proposta: al di là del problema politico e buro- possibile ammirare appieno il monumentale
cratico relativo ad una infrastruttura di questo ponte. In tal modo nei periodi di magra sareb-
tipo, da un punto di vista funzionale essa è be possibile passare al di sotto delle arcate
ritenuta necessaria in quanto i primi ponti utili del ponte per riguadagnare il rilevato sul qua-
per il superamento del Sesia si trovano ad le è posta la ciclostrada. Va detto inoltre che
una distanza dal Canale di 16 Km verso sud la passerella prevista andrebbe a sostituire
(nei pressi di Vercelli), e di 8 km verso nord una passerella di servizio esistente.
(nei pressi di Ghislarengo). Una deviazione di Il circuito di visita al nodo idraulico sulla Dora
questa entità sarebbe perciò del tutto lesiva contribuirebbe così alla connotazione e alla
della continuità della ciclostrada e della sua valorizzazione dell’intero complesso dello
funzionalità turistica alla scala del percorso svincolo di Saluggia.
territoriale Torino-Milano.
Da un punto di vista tecnico e architettoni- Passerella presso la ferrovia Chivasso-
co il progetto propone di sfruttare lo spazio Casale Monferrato a Verolengo. In conco-
interstiziale risultante tra i viadotti dell’Alta mitanza con il passaggio della ferrovia so-
Velocità e dell’Autostrada A4 Torino-Milano, pra il Canale si prevede la realizzazione di
posti a poca distanza dal Canale, per rea- una passerella da appendere alla struttura
lizzarvi una passerella completamente pro- del ponte ferroviario esistente. Tale opera
tetta e strutturalmente solidale con i viadotti permetterebbe alla ciclostrada di mantene-
stessi. Tale scelta, oltre che a principi di eco- re la sua continuità evitando la necessità di
nomia della costruzione (struttura appesa o deviarne il tracciato sulla viabilità veicolare.
appoggiata a strutture esistenti) e di mitiga- Come dimostra il calcolo descritto nella Parte
zione dell’impatto ambientale (collocazione dedicata alla Stima dei costi (omessa nella
tra due infrastrutture già esistenti), si ispira presente pubblicazione), il tratto di percorso
all’idea che, da una parte, la ciclabile di pro- ciclabile da realizzare in alternativa alla pas-
getto deve essere considerata come risarci- serella avrebbe uno sviluppo tale da rendere
mento ambientale del pesante carico infra- economicamente vantaggiosa la realizzazio-
strutturale sopportato dal territorio, dall’altra, ne della passerella stessa.
il posizionamento tra le due infrastrutture
permetterebbe una spettacolare visibilità Sottopasso della ferrovia Milano-Torino a
dell’opera per chi viaggia in autostrada o in Santhià. In alternativa ad una deviazione del
treno costituendo così un importante ele- percorso della lunghezza di 800 m necessa-
mento di promozione dell’intera ciclostrada. ria a superare l’intersezione tra la ciclostrada
Nella ricaduta in termini di immagine e di e la ferrovia Milano-Torino in prossimità di
pubblicizzazione della ciclostrada giocherà Santhià è possibile realizzare un sottopasso
ovviamente un ruolo fondamentale la qualità della sede ferroviaria che non interrompereb-
architettonica dell’opera stessa. be la continuità con l’alzaia del Canale.
53
Fig. 21a. Planimetria di progetto del tracciato della Ciclostrada del Canale Cavour. Tratto Chivasso - Saluggia.

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Fig. 21b. Planimetria di progetto del tracciato della Ciclostrada del Canale Cavour. Tratto Saluggia - Bianzé.

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Fig. 21c. Planimetria di progetto del tracciato della Ciclostrada del Canale Cavour. Tratto Bianzé - Vettigné.

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Fig. 21d. Planimetria di progetto del tracciato della Ciclostrada del Canale Cavour. Tratto Vettigné - Greggio.

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Fig. 21e. Planimetria di progetto del tracciato della Ciclostrada del Canale Cavour. Tratto Greggio - Novara.

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Fig. 21f. Planimetria di progetto del tracciato della Ciclostrada del Canale Cavour. Tratto Novara - Galliate.

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Fig. 22. Tracciato di progetto della Ciclostrada del Canale Cavour. Ponte canale sulla Dora Baltea a Saluggia.
Normativa e manualistica di riferimento

Legislazione di piste e percorsi ciclabili in sede urbana e Regione Toscana, Piste ciclabili in ambito
extraurbana, d.g.r. 85-19500, maggio 1997 fluviale: manuale tecnico
Legge 28 giugno 1991, n. 208, Interventi per
www.regione.piemonte.it/trasporti/piste_cicl/ http://www.regione.toscana.it/regione/export/
la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/ambiente_terri-
dwd/norme.pdf
nelle aree urbane. torio/visualizza_asset.html_420616637.html
Manualistica on line
Decreto 6 luglio 1992, n.467, Regolamen- Giulio Rigotti, Modalità di progettazione delle
to concernente l’ammissione al contributo Regione Lombardia, Manuale per la realizza- piste
statale e la determinazione della relativa zione della rete ciclabile regionale, d.g.r. 22 www.ciclodi.it/documenti/bici07/bici07_pro-
misura degli interventi per la realizzazione dicembre 1999, n. VII/47207 (versione ag- gettazione_rigotti.pdf
di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree ur- giornata, 2000)
bane, art.3, comma 2, della legge 28 giugno http://www.regione.lombardia.it/cs/Sa
1991, n. 208. tellite?c=Redazionale_P&childpagen
ame=DG_Ambiente%2FDetail&cid=-
Circolare 31 marzo 1993, n. 432, Circolare 1213356849883&packedargs=NoSlotForSit
esplicativa del decreto interministeriale in ePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213
data 6 luglio 1992, n. 467, avente per ogget- 356591912&pagename=DG_QAWrapper
to: Regolamento concernente l’ammissione
al contributo statale e la determinazione della Provincia di Milano, Vademecum di buona
relativa misura degli interventi per la realiz- progettazione
zazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle http://www.provincia.mi.it/pianificazione_ter-
aree urbane in attuazione dell’art. 3, comma ritoriale/MiBici/index.html
2, della legge 28 giugno 1991, n. 208.
Regione Puglia, Assessorato Trasporti, Reti
Legge 19 ottobre 1998, n. 366, Norme per il ciclabili in area Mediterranea, Vademecum
finanziamento della mobilità ciclistica. della ciclabilità, (soggetto attuatore FIAB)
http://www.regione.puglia.it/www/web/files/
Decreto Ministeriale N. 557 del 30/11/1999, trasporti/CYRONMED_completo_web.pdf
Regolamento recante nome per la definizio-
ne delle caratteristiche tecniche delle piste European Cyclists Federation (http://www.
ciclabili. ecf.com), Manualistica della European Cycli-
st Federation
Regione Piemonte, Norme tecniche per la http://www.ecf.com/3051_1_100115_Si-
progettazione, realizzazione e segnalazione gning_EuroVelo_e_ZW_sml
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finito di stampare nel mese di novembre 2012
presso Graphot - Torino

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