Sei sulla pagina 1di 8

Rinascimento musicale e la

Riforma protestante in musica


La scuola fiamminga

Scuola che porta la scrittura polifonica al suo massimo splendore


grazie alle forme musicali sacre della Messa e del Mottetto

Scuola che perfeziona il contrappunto ovvero l’arte di combinare


più melodie contemporaneamente raggiungendo ottimi risultati
anche nel Canone (forma musicale in cui due o più voci si
inseguono cantando la stessa melodia)
Principali compositori fiamminghi

Guillaume Dufay

Jasquin des Prés

Orlando di Lasso
La musica in Italia

Frottola: composizione di musica profana, composta da più voci in


cui la voce più acuta inizia ad acquisire una certa autonomia e ad
avere un ruolo di primo piano, può essere accompagnata anche da
strumenti musicali

Canti carnascialeschi: si diffondono nella Firenze dei Medici, hanno


un carattere popolare e accompagnato i carri allegorici durante la
sfilata di carnevale
Musica nel periodo della Riforma
Corale: canto adottato nelle
celebrazioni luterane, è
semplice, adatto a tutti e in
lingua tedesca

Le melodie che compongono il


Corale possono essere anche di
origine popolare, il testo sacro
verrà poi adattato alla musica
La Controriforma
Viene vietato l’utilizzo delle melodie
profane durante le messe, anche se il
testo sovrapposto è di carattere sacro

Le composizioni, anche se di carattere


polifonico, devono permettere alle
persone di comprendere bene il testo

La scuola Romana nella figura di


Giovanni Pierluigi da Palestrina sarà
l’esempio dei principi musicali
espressi nella Controriforma
La scuola veneziana
Adriano Willaert è il massimo
esponente della scuola veneziana,
egli adatta il modello fiammingo
al gusto dei veneziani

La polifonia viene semplificata

Vengono inventati i cori battenti:


il coro viene diviso in due e
posizionato ai lati dell’altare
creando così un effetto di eco.
Nel resto d’Italia

Cresce in tutta Italia l’interesse


per la musica strumentale,
scritta cioè per soli strumenti,
tra cui il liuto e il clavicembalo.

Potrebbero piacerti anche