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GIROTONDO

Da Arthur Schnitzler

1.
LA PROSTITUTA
LO STUDENTE

LA PROSTITUTA: scrive Telefonami, mio angelo bello. Non vuoi venire con me? Dai, vieni. Ti
puoi fidare di me.
LO STUDENTE: scrive Non ho tempo. Il mio collega dorme nella mia stessa stanza.
LA PROSTITUTA: scrive Arriverai prima che se ne accorga. Con me per un po’ starai meglio del
solito… Manda una foto. Lo studente prende il cellulare e telefona.
LO STUDENTE: Guardandoti bene da vicino, mi sa che hai proprio ragione…Ti dico subito che
non ho denaro. Non vuoi denaro? Se le cose stanno così… Va bene, mi hai convinto… ma veloce,
non mi devono scoprire. Cosa studio? Ah, lascia perdere, adesso capisco perché lo fai gratis, è
questo il tuo modo di farmi eccitare? Troppe domande, vogliamo cominciare? Baciare è quello che
più mi piace, quando sto con una che mi piace. Manda un’altra foto. Conosci bene come fare
impazzire un uomo. Mi vuoi come amante? Sarei troppo geloso. Ah, e in che modo? No, ho paura
che il mio coinquilino si svegli. Continua, non fermarti. Ecco, brava, così…
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LA PROSTITUTA: scrive Se avessi potuto vederti sarebbe stato più piacevole.
LO STUDENTE: scrive È sempre la stessa cosa, no? Dai, vado, ciao
LA PROSTITUTA: scrive Quanta fretta Prima mi dici almeno come ti chiami? O preferisci restare
bigpianobeast?
LO STUDENTE: scrive Che ti importa del mio nome?
LA PROSTITUTA: scrive Io mi chiamo Leocadia.
LO STUDENTE: scrive Leocadia? Che cazzo di nome…
LA PROSTITUTA: Grazie. Senti, la prossima volta però mi devi pagare.
LO STUDENTE: scrive Vaffanculo troia! Mi hai preso per l’unico stronzo che paga? a voce Ti
saluto, Leocadia...
LA PROSTITUTA: scrive Vaffanculo coglione!

2.
LO STUDENTE
LA STUDENTESSA

LO STUDENTE: Eccoci qui.


LA STUDENTESSA: Piacere di conoscerti. Non ti vedo bene...
LO STUDENTE: I tuoi occhi si devono abituare. I tuoi occhioni… dolci!
LA STUDENTESSA: Questi occhioni dolci non avranno il tempo di abituarsi.
LO STUDENTE: Perché?
LA STUDENTESSA: Perché sto collegata un paio di minuti.
LO STUDENTE: Dai!
LA STUDENTESSA: Devo staccare subito.
LO STUDENTE: Rilassiamoci un poco...
LA STUDENTESSA: In effetti sono stata fuori tutto il giorno.
LO STUDENTE: Be'... se hai sonno, puoi dormire davanti a me. Io sto zitto. Anzi ti posso cantare
una ninna nanna che ho scritto io. Comincia a cantare.
LA STUDENTESSA: L’hai scritta tu? Studi al conservatorio?
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LO STUDENTE: Già. Sai che cosa vorrei?
LA STUDENTESSA: Cosa?
LO STUDENTE: Averti qui con me.
LA STUDENTESSA: Ascolta, forse è meglio fare un po’ di luce attorno a te?
LO STUDENTE: Occhioni dolci, questo semibuio è così bello, non ti pare? Perché non prendi
qualcosa da bere?
LA STUDENTESSA: In verità non ho sete, solo fame.
LO STUDENTE: Hmm, avrei preferito che tu avessi sete.
LA STUDENTESSA: Ascolta, devo staccare
LO STUDENTE: Aspetta, allora ti faccio un’ultima proposta: vieni a casa mia.
STUDENTESSA: Ma non posso uscire.
LO STUDENTE: Di notte non ti vede nessuno.
LA STUDENTESSA: Poi me la paghi tu la multa?
LO STUDENTE: Quale multa?
LA STUDENTESSA: Per te è tutto facile.
LO STUDENTE: Stai chattando con qualcun altro?
LA STUDENTESSA: Te l'ho già detto... no.
LO STUDENTE: Cos’hai sul collo?
LA STUDENTESSA: E' stato il mio fidanzato...
LO STUDENTE: Ma non pensare a lui. Mette una musica Immaginiamo piuttosto di essere in un
castello. Noi due, soli.
LA STUDENTESSA: Ma smettila!
LO STUDENTE: Senti, ma non vorresti sapere il mio vero nome?
LA STUDENTESSA: E qual è?
LO STUDENTE: Beh, come amante della musica, uso nickname il nome di un musicista famoso
diverso in ogni chat, ma... per te, sono... Sakamoto!
LA STUDENTESSA: Ah, quindi non dici mai il tuo vero nome?
LO STUDENTE: Mai.
LA STUDENTESSA: Ma …!
LO STUDENTE: E ora entra nel nostro castello.
LA STUDENTESSA: Prima dimmi se ti piaccio davvero.
LO STUDENTE: Ti adoro. Ti adoro, occhioni dolci, mia primavera di Vivaldi, mio...
LA STUDENTESSA: Oh...
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LO STUDENTE: E' stato un piacere...
LA STUDENTESSA: Anche per me
LO STUDENTE: Ora devo staccare.
LA STUDENTESSA: Aspetta, perché hai cambiato nickname?
LO STUDENTE: Te l’avevo detto.
LA STUDENTESSA: Mi stai abbandonando?
LO STUDENTE: Oh no, mio tesoro, se il destino lo vorrà ci rincontreremo.
LA STUDENTESSA: Va bene...

3.
LA STUDENTESSA
IL PROFESSORE

LA STUDENTESSA: Salve prof, grazie per avermi risposto. Le volevo dire che la lezione di ieri
era proprio bella. Come sempre del resto.
IL PROFESSORE: Mi senti? Chiara? Come va?
LA STUDENTESSA: Eh no, non sono Chiara…
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IL PROFESSORE: Ah, scusa Giulia!
LA STUDENTESSA: Già. Comunque scusi se c'è poca luminosità nella stanza.
IL PROFESSORE: Tranquilla. Sotto i riflettori ci trovi gli attori. Le persone sincere stanno al buio.
LA STUDENTESSA: Grazie per le sue lezioni, anche se è solo l’assistente, prof. sono piene di
spunti letterari. Ma c'è qualcuno con lei o è da solo?
IL PROFESSORE: No, non sono solo, sono insieme a te. Giulia si sbottona. Ma Giulia che fai?
LA STUDENTESSA: Niente, c’è molto caldo.
IL PROFESSORE: Si comprendono molte cose da come si sta davanti alla Webcam.
LA STUDENTESSA: Scommetto che ha compreso un sacco di cose riguardo Chiara.
IL PROFESSORE: Ma figurati, è una bella ragazza, un po’anonima però. E poi è fidanzata.
LA STUDENTESSA: Però è stato il primo nome che le è venuto in mente appena sono entrata in
chiamata
IL PROFESSORE: Ma che c’entra, posta foto ovunque, col suo ragazzo hanno passato l’isolamento
insieme, a giudicare da instagram.
LA STUDENTESSA: E lei è attivissimo su instagram.
IL PROFESSORE: Senti, Giulia.
LA STUDENTESSA: Prof. perché sta abbassando la telecamera?
IL PROFESSORE: Giulia non essere pudica…lo sappiamo entrambi che lo vuoi anche tu. E poi
dammi del tu… sbottonati ancora un po’ quella camicetta, forza.
LA STUDENTESSA: Beh allora l’hai capito prof che ho sempre avuto una cotta per te. Ma che fai?
IL PROFESSORE: Dimmi, come mi chiamo… si vede il braccio che fa su e giù per masturbarsi
LA STUDENTESSA: Roberto; sei tu quello che ricorda i nomi sbagliati tono timidamente
ammiccante
IL PROFESSORE: Eddai, non fare la gelosa che poi mi diventa come il marmo. Spogliati dai…mi
fai impazzire.
LA STUDENTESSA: Potrebbe venire la mia coinquilina.
IL PROFESSORE: E anche se viene?
LA STUDENTESSA: Eh non è che mi può trovare nuda davanti al PC, non tutti abbiamo la fortuna
di essere “soli”.
IL PROFESSORE: Chiudi la porta a chiave e tocca quei seni per me, oh sì Giulia mia, tutti te li
lecco, mi fai morire.
LA STUDENTESSA: Prof, così no però…
IL PROFESSORE: Ssh abbassa la voce.
LA STUDENTESSA: Se non la smetti chiudo la chiamata.
IL PROFESSORE: A casa mia non c'è nessuno, tranquilla.
LA STUDENTESSA: Sei il mio professore…
IL PROFESSORE: Oh si ti vorrei proprio portare dietro la lavagna in ginocchio a farmi un bel
pompino per punirti, monella.
LA STUDENTESSA: Sì, però io non vedo un cazzo. inizia a toccarsi il seno un po’ titubante,
frastornata ma con fare eccitato. Però prof guarda che voglio venire anch’io…
IL PROFESSORE: Oh sì...ascolta…fammi vedere quel bel culo che hai…sì…
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IL PROFESSORE: Sei venuta?
LA STUDENTESSA: No, per niente.
IL PROFESSORE: Comunque, devo andare, la mia compagna è in tv stasera.
LA STUDENTESSA: Ma stai chiudendo quindi?
IL PROFESSORE: No, dai… Il tempo di una sigaretta, vah.
LA STUDENTESS: Va beh, niente… ci vediamo a lezione domani.
IL PROFESSORE: Scusa? Non ho sentito bene. scrive Studia le fasi del pensiero Kantiano, per
l’esame, mi raccomando.

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4.
IL PROFESSORE
L’ATTRICE

Videochat. Lei è in ginocchio con le mani giunte, la sua stanza in penombra. Silenzio.
IL PROFESSORE: Che ti succede? Cosa stai facendo?
L’ATTRICE: Sto pregando.
IL PROFESSORE: Credi in Dio?
L’ATTRICE: Sicuro...Una volta tanto potresti pregare anche tu. La tua dignità non ne soffrirà. Sai
per chi sto pregando?
IL PROFESSORE: Per un qualche Dio, immagino.
L’ATTRICE Esattamente!
IL PROFESSORE: Ti sei collegata altre volte?
L’ATTRICE: Eccome, l’ho fatto per anni!
IL PROFESSORE: Con chi?
L’ATTRICE: Con Lui
IL PROFESSORE: Ah, già!
L’ATTRICE: Adoro quell'uomo!...
IL PROFESSORE: L’ho capito.
L’ATTRICE: Ti sto annoiando?
IL PROFESSORE: Tu, annoiarmi?... Tu non sai quello che sei per me... Tu sei un mondo a parte...
Sei il divino, il genio... Sei... Sei la sacra Purezza... Sì, tu... Beh, ora potresti illuminare la camera.
L’ATTRICE: Va bene.
IL PROFESSORE: Meee, quante icone sacre… è come se fossimo in un altro universo. Puro,
divino. Mi sento così all’oscuro del tuo nuovo mondo. L’attrice tira fuori dalla borsetta una piccola
icona incorniciata e la porge davanti a sé. Che cos'è?
L’ATTRICE: La Madonna. La porto sempre con me… Tu invece, senti, chi stai tradendo in questo
momento?
IL PROFESSORE: Beh, non sto tradendo proprio nessuno.
L’ATTRICE: A me puoi dirlo, perché anche io tradisco qualcuno.
IL PROFESSORE: Ci credo!
L’ATTRICE: Sai chi è?
IL PROFESSORE: Amore mio, ora mi chiedi troppo.
L’ATTRICE: Roberto, sto cercando di entrare nel ruolo della suora peccaminosa dell’800 per la
fiction, non lo capisci?
IL PROFESSORE: Hai ragione, scusa. Vediamo, tradisci il prete della tua parrocchia!
L’ATTRICE: No a lui le donne non interessano... Non lo sai?
IL PROFESSORE: Vero!
L’ATTRICE: Dai, mandami un bacio.
Il profressore le manda un bacio.
L’ATTRICE ridendo: Che bacio è?
IL PROFESSORE: Ma perché mi tormenti così?
L’ATTRICE: Ascolta, ti dico una battuta e tu mi rispondi così, naturale: “Rodrigo vorresti diventare
il mio amante?”
Cominciano a spogliarsi.
IL PROFESSORE: Non c' è dubbio che al momento io sia il più vicino a diventarlo.
L’ATTRICE: Allora dai amante mio, dimmi: chi sto tradendo?
IL PROFESSORE: Chi?... Forse me...
L’ATTRICE: No è più facile…
IL PROFESSORE: Oppure uno... che non hai ancora mai visto… che non conosci affatto... che però
è tuo, ma che non riesci mai a individuare...
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L’ATTRICE: Ti prego, finiscila con queste stupide perifrasi da scrittore fallito... è Dio!
IL PROFESSORE:...Sì, va bene, Dio… ma, Spogliati… Fatti vedere… Così… Sì...
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L’ATTRICE: E' più piacevole fare così che recitare stupide battute... non ti pare?
IL PROFESSORE: Be', io penso che sia meglio per te recitare di tanto in tanto un ruolo più
intelligente.
L’ATTRICE: Alludi alla tua commedia, vanitoso che non sei altro.
IL PROFESSORE: Sicuro.
L’ATTRICE: E' una commedia davvero strepitosa!
IL PROFESSORE: Vedi!...
L’ATTRICE: Sì, sei un vero e proprio genio, Robbie!
L’ATTRICE: Hai bisogno di altre conferme?
IL PROFESSORE: Oh, amore mio...
L’ATTRICE: Rodrigo.
IL PROFESSORE: Mi chiamo Roberto. Allora che cosa sono io per te, se anche adesso pensi a
Rodrigo?
L’ATTRICE: Come sei stupido. Dai, dammi un bacio…

5.
L’ATTRICE
LA GIORNALISTA

L’ATTRICE: Ah, buonasera, che piacere conoscerla.


LA GIORNALISTA: Piacere mio. E grazie per avermi concesso questa intervista. Ieri sera ho visto
il primo episodio della fiction… è stata un’ottima prova, lo share è stato altissimo: le recensioni
saranno molto positive.
L’ATTRICE: Grazie, e grazie per avermi spedito quei bellissimi fiori.
LA GIORNALISTA: Dovere! Anche se confesso di avere un cattivo rapporto con le fiction, di
solito recensisco solo il cinema. Ceno tardi e quando accendo al tv i programmi in prima serata sono
già finiti.
L’ATTRICE: Allora per le prossime otto settimane cenerà prima.
LA GIORNALISTA: Credo proprio di sì. D'altronde per me il cibo non è uno dei piaceri della vita.
L’ATTRICE: E cos’è che considera un piacere?
LA GIORNALISTA: Con lei parlo volentieri, ed è una cosa rara. Mi dica, lei ama la gente?
L’ATTRICE: Non la posso soffrire! E non vedo mai nessuno quando studio un personaggio nuovo!
LA GIORNALISTA: Be', almeno ha uno scopo nella vita.
L’ATTRICE: E chi glielo dice?
LA GIORNALISTA: Ma come, la celebrità... il successo...
L’ATTRICE: Basta questo a renderci felici, secondo lei?
LA GIORNALISTA: La felicità non esiste. In genere, sono proprio le cose di cui più parliamo che
non esistono... come l'amore.
L’ATTRICE: Qui le do perfettamente ragione.
LA GIORNALISTA: In questo momento ad esempio io mi sento felice. Ma quando quest’attimo
sarà passato, non resterà più traccia di niente.
L’ATTRICE: Appunto…
LA GIORNALISTA: Ma quando non ci si abbandona al carpe diem e si rimugina troppo, ci si
riempie la testa di confusione.
L’ATTRICE: Sì, è vero. Lei è innamorata di qualcuno?
LA GIORNALISTA: La cosa stupefacente è che... proprio non lo so.
L’ATTRICE: Lo sa, io invece sapevo che mi avrebbe contattata per un’intervista!
LA GIORNALISTA: Sì?
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L’ATTRICE: Lo sapevo fin da quando è passata sul set e l’ho intravista.
LA GIORNALISTA: Davvero?
L’ATTRICE: Ero elettrizzata al pensiero che sarebbe passata a curiosare.
LA GIORNALISTA: Non mi ero neanche accorta che mi avesse notata!
L’ATTRICE: Sarebbe stato meglio per me se non ti avessi guardata.
LA GIORNALISTA: Invece è meglio così!
L’ATTRICE: Molti uomini sarebbero felici di trovarsi al tuo posto!
LA GIORNALISTA: Non mi dispiace affatto che non lo siano.
L’ATTRICE: Però da come mi guardi, io credo che tu abbia paura di me! Non dovresti…
LA GIORNALISTA: Allora vorrei guardarti di persona.
L’ATTRICE: Nient’altro?
LA GIORNALISTA: Ti chiederò tutto il resto dopo.
L’ATTRICE: La settimana prossima? Dopo la mia… prima serata?
LA GIORNALISTA: Qualcuno potrebbe fermarmi e chiedermi dove sto andando.
L’ATTRICE: Non ti vedrà nessuno.
LA GIORNALISTA: Allora credo che dovremmo correre il rischio, per qualcosa che potrebbe
essere davvero bello. Lo schermo di un computer non si addice ad una donna come te.
L’ATTRICE: Dio, che tesoro!
LA GIORNALISTA: E poi... tutto dipende dalla piega che prendono gli avvenimenti.
L’ATTRICE: Guardami più da vicino, ti prego. Oh, lo so, questo non era in programma, ma non
smettere di guardarmi…
LA GIORNALISTA: Io non ho programmi. E mi piace guardarti.
L’ATTRICE: Davvero? E' il buio è intenso, come se facesse notte... E' sera... E' notte... Ma non
chiudere gli occhi, anche se per te c'è troppa luce, per te…
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L’ATTRICE: Non ti voglio più rivedere.
LA GIORNALISTA: Perché ?
L’ATTRICE: Sei troppo pericolosa. Tu sai come far perdere la testa a una donna. E ora te ne stai lì,
come se non fosse accaduto nulla.
LA GIORNALISTA: Non lo dimenticherò mai.
L’ATTRICE: E la nostra prima serata?
LA GIORNALISTA: Ma non hai appena detto di non volermi rivedere?
L’ATTRICE: L’intervista! Ecco perché ci dobbiamo rivedere!
LA GIORNALISTA: Naturalmente. Io credo che sia ora di staccare. Un’intervista di solito
durerebbe di meno.
L’ATTRICE: Be', la prossima volta allora saremo più veloci.
LA GIORNALISTA: Dici?
L’ATTRICE: Lascia fare a me.

6.
LA GIORNALISTA
LA MOGLIE
LA MOGLIE: Ehi! Hai finito di lavorare?
LA GIORNALISTA: No. Aspetto che le ultime persone se ne vadano a casa... E niente, mi sono
sentita sola… e ho deciso di chiamarti.
LA MOGLIE: Sul serio?
LA GIORNALISTA: Forse sarebbe ora di incontrarci.
LA MOGLIE: Perché?
LA GIORNALISTA: È da un po’ che chattiamo e finiamo per fare sesso….
LA MOGLIE E…?

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LA GIORNALISTA: Conoscendoci meglio, ho pensato che potesse accadere qualcosa di più...che
si potesse... instaurare un rapporto… sì, di amicizia...o altro.
LA MOGLIE: Capisco. E se... per me non fosse la stessa cosa?
LA GIORNALISTA: Ci resterei malissimo. Devo ammettere che tutte quelle che ho incontrato
prima di te erano troppo delle santarelline, a me... piacciono più le tipe ... intraprendenti.
LA MOGLIE: Divertita Sei molto brava a fare la corte...
LA GIORNALISTA: Ho perso troppo tempo appresso agli uomini…
LA MOGLIE: Ma dai, e che significa?! E spiegami un po’ come erano ste tipe…
LA GIORNALISTA: Di certo molto stronze...
LA MOGLIE: Ti prego!... Solo questo?...
LA GIORNALISTA: In un certo senso… ma si sa che poi questo tipo di ragazze vanno in giro a
fare le zoccole, non solo in rete.
LA MOGLIE: Mm.. allora forse anche io dovrei esserlo un po’ di più… se la vedi così...
LA GIORNALISTA: Ma che dici! Sono certa che tu non sei quel tipo di ragazza.
LA MOGLIE: Certo, certo. Parlo così, tanto per dire. Ma invece: raccontami un po’ qualche
episodio, qualche aneddoto strano…
LA GIORNALISTA: Su cosa?...
LA MOGLIE: Sulle tue esperienze…Una volta, quando abbiamo iniziato a chattare, ti chiesi se
avevi una ragazza o se avevi già provato qualche esperienza del genere prima...
LA GIORNALISTA: E ti ho già detto che le ho avute… niente di serio e mai concluse...Perché ti
importa così tanto questa questione?
LA MOGLIE: Non hai detto tu che era ora di conoscerci meglio?
LA GIORNALISTA: Cosa vuoi sapere di preciso?
LA MOGLIE: C’erano donne sposate... tra quelle?
LA GIORNALISTA: Come ti è venuta in mente una domanda del genere?
LA MOGLIE: Vorrei sapere se... insomma... se tu...
LA GIORNALISTA: Non ci proverei mai con donne impegnate... ...Non è che è successo a te e per
sentirti meno in colpa, stai cercando di capire se l’ho fatto io?
LA MOGLIE: Ma che dici?!..
LA GIORNALISTA: Immagina il loro tipo di vita. Bugie, imbrogli, volgarità…
LA MOGLIE: Sì, certo, hai ragione, ma un diversivo si deve pur provare in una coppia! Altrimenti,
la vita matrimoniale sarebbe così poco eccitante.
LA GIORNALISTA: Ma poi la pagano a caro prezzo….
LA MOGLIE: Allora... hai provato! Chi era? La conosco? E’ qualcuno di famoso? Se sì, devi per
forza dirmelo!
LA GIORNALISTA: Ti prego, non ne parliamo più.. Te l’ho detto, ormai vedo solo te...
LA MOGLIE: Ti prego, non prendermi per il culo…
LA GIORNALISTA: Perché non ci vediamo?.Mi piaci da morire…. ti vorrei abbracciare...
toccare… sentirti tra le mie mani...
LA MOGLIE: Oh sì…
LA GIORNALISTA: Sei così bella!... Bella!..
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LA MOGLIE: Oggi ci abbiamo dato dentro entrambe direi...
LA GIORNALISTA: Cazzo, sì.
LA MOGLIE: Ah... magari...
LA GIORNALISTA: Cosa?
LA MOGLIE: Nulla…Ci sentiamo, dai…. Ciao.
LA GIORNALISTA: Ciao.
LA GIORNALISTA Spegne la videochiamata.
LA MOGLIE: ...Magari potremmo rivederci….

7
7.
LA MOGLIE
IL MARITO

LA MOGLIE: Ehi, ci sei? È tutto buio, non ti vedo!


IL MARITO: Vieni, avvicinati ancora un po’ alla webcam...
LA MOGLIE: Aspetta un attimo, ti prego, parla… dove sei? Non vedo niente con questa benda.
IL MARITO: Non serve che tu veda… ascolta solo la mia voce.
LA MOGLIE: Questa è proprio una cattiva idea… non posso farlo.
IL MARITO: Perché mai?
LA MOGLIE: E se nel video mi riconoscesse qualcuno che conosco?
IL MARITO: Con questa benda sugli occhi e con quel costume non ti riconoscerei nemmeno. Ora
fai un bel respiro e rilassati.
LA MOGLIE: Va bene d’accordo, ora vediamo di cominciare e sbrigarci, non posso stare così
ancora per molto.
IL MARITO: Dai su, almeno sciogli quel fiocco e sbottonati il corsetto!
LA MOGLIE: Mi desideri così tanto?
IL MARITO: E me lo chiedi? Sai che mi eccito quando indossi questi costumi. Cazzo, non sei mai
stata tanto bella ed eccitante.
LA MOGLIE: Ah no? Bene, credo si sia fatto tardi. Ho realizzato la tua fantasia erotica, ora vado a
cambiarmi... i cinque minuti sono passati da un pezzo.
IL MARITO: Ma va, sarà passato un minuto al massimo.
LA MOGLIE: Dovrei già essere sotto la doccia…
IL MARITO: La doccia è più importante di me?
LA MOGLIE: Oh Dio, perché mi hai convinta? Io non volevo. Sai che ieri sera ti ho anche scritto
un lungo messaggio?
IL MARITO: Io non ho ricevuto niente.
LA MOGLIE: Perché non ho premuto invio e l’ho cancellato. Ma forse non avrei dovuto farlo.
IL MARITO: Meglio così.
LA MOGLIE: Ora lasciami andare.
IL MARITO: Una sbirciatina ancora, una soltanto.
LA MOGLIE: L’ultima…
IL MARITO: Mille volte meglio del sesso...
LA MOGLIE: Ho una domanda, prometti di non mentire.
IL MARITO: Prometto.
LA MOGLIE: Non hai mai chiesto a nessun’altra questo genere di incontri?
IL MARITO: Ma che dici?
LA MOGLIE: Niente, lascia stare. Preferisco non farti domande.
IL MARITO: Io non sono come gli altri...
LA MOGLIE: E se invece lo fossi?
IL MARITO: Smettila. È solo un piacere per una donna bella come te trovare un uomo, dal quale
essere amata...
LA MOGLIE: Mi posso togliere la benda?
IL MARITO: No. Anzi voglio che spegni la luce. Ti faccio fare un’esperienza sensoriale...
LA MOGLIE: Un’esperienza sensoriale?
IL MARITO: Certo, non potendo vedere, ci affideremo solo agli altri sensi.
LA MOGLIE: Beh proviamo… Ma che mi stai facendo fare?
IL MARITO: Dio, quanto ti adoro...
LA MOGLIE: Sono pronta: vieni!
IL MARITO: Eccomi...
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8
IL MARITO: Ah, ora mi pare davvero di essere in paradiso!
LA MOGLIE: Bene: ora però devo andare a cucinare.
IL MARITO: Che ora è?
LA MOGLIE: Le otto.
IL MARITO: Quando ti rivedrò con questo?
LA MOGLIE: Non mi ci rivedrai. Non lo voglio fare più.
IL MARITO: Perché?
LA MOGLIE: Perché sei mio marito. Non so mentire.
IL MARITO: Dai, facciamo domani alla stessa ora?
LA MOGLIE: Ne parliamo domani direttamente.
IL MARITO: Quanto amo mia moglie!

8.
IL MARITO
LA PROSTITUTA

IL MARITO: Cazzo! Era da dieci anni che non mi accadeva di fumare così… Non ricordo più
nulla… È strano come tutte le donne in certi momenti si assomiglino...
LA PROSTITUTA: Ciao, dolcezza!
IL MARITO: Buon giorno.
LA PROSTITUTA: Te ne vai?
IL MARITO: È veramente tardi.
LA PROSTITUTA: Dunque vai via? Sì, arrivederci.
LA PROSTITUTA: Perché mi guardi così?
IL MARITO: La mattina abbiamo tutti un aspetto così innocente... Quanti anni hai?
LA PROSTITUTA: Quanti me ne dai?
IL MARITO: Ventiquattro.
LA PROSTITUTA: Sì, certo!
IL MARITO: E da quanti anni fai...
LA PROSTITUTA: …la puttana? Da un anno.
IL MARITO: Da poco.
LA PROSTITUTA: Meglio tardi che mai.
IL MARITO: Sei contenta di quello che fai? Intendo dire, te la passi bene?
LA PROSTITUTA: Oh, per me va sempre bene.
IL MARITO: Già... Senti, non hai mai pensato che potevi fare una vita diversa? Sei una ragazza
davvero bella. Potresti ad esempio sposarti.
LA PROSTITUTA: Perché pensi che non lo sia?
IL MARITO: Non andresti con tutti.
LA PROSTITUTA: Ma io non vado con tutti. Grazie a Dio non sono ridotta così male e posso
scegliere. Io, vado...
IL MARITO: A fare che?
LA PROSTITUTA: A cercare clienti.
IL MARITO: Ah, certo... Ciao.
LA PROSTITUTA: Ciao.... Torna presto.
IL MARITO: Senti, per te è indifferente...no?
LA PROSTITUTA: Cosa?
IL MARITO: Intendo dire, lo fai senza provare piacere. Per te è la stessa cosa che un uomo sia
giovane o vecchio, e se...
LA PROSTITUTA: Ma che domande mi fai? Io comunque non mi sposerei, neanche per tutto l’oro
del mondo. Forse in futuro.
IL MARITO: Ah… ho capito chi è che mi ricordi...
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LA PROSTITUTA: Somiglio a qualcuna?
IL MARITO: Gli occhi... ciao, vado.
LA PROSTITUTA: Ciao.
IL MARITO: Ma dimmi... non ti stupisce?
LA PROSTITUTA: Che cosa?
IL MARITO: Che io non ti chieda niente?
LA PROSTITUTA: Ci sono parecchi uomini che di mattina non lo fanno.
IL MARITO: È bello che almeno non fingi... Senti, ritornerò presto a trovarti.
LA PROSTITUTA: Bene.
IL MARITO: Mi dai gli estremi della tua carta?
LA PROSTITUTA: Li trovi sul sito. Basta cercare Leocadia.
IL MARITO: Leocadia... Bene... Allora buona giornata. Senti, Leocadia, ti capita spesso che un
cliente paghi senza fare nulla?
LA PROSTITUTA: No, non è mai accaduto.
IL MARITO: Cosa pensi di me allora? Pensi di non piacermi?
LA PROSTITUTA: Perché non dovrei piacerti? Stanotte ti sono piaciuta!
IL MARITO: Mi piaci anche ora.
LA PROSTITUTA: Ma stanotte ti piacevo di più.
IL MARITO: Perché lo pensi?
LA PROSTITUTA: Perché mi fai una domanda così idiota?
IL MARITO: Questa notte... io non sono entrato in chat solo per parlare?
LA PROSTITUTA: Certo, per parlare e...
IL MARITO: E…?
LA PROSTITUTA: Non te lo ricordi più?
IL MARITO: Io ho... noi siamo stati insieme... sì...
LA PROSTITUTA: Ma ti sei addormentato.
IL MARITO: Già... E mi hai ricordato un’altra persona.
LA PROSTITUTA: Sarebbe stato bello se avessimo solo parlato. Sarebbe stata quasi
un’avventura... E invece è accaduto quello che accade sempre in queste circostanze. Ciao.
IL MARITO: Addio...

9.
LA RAGAZZINA
IL QUARANTENNE

IL QUARANTENNE: Non hai più vino. Prendine ancora.


LA RAGAZZINA: No… guardi, lo lascerò lì.
IL QUARANTENNE: Mi dai di nuovo del lei?
LA RAGAZZINA: Sa? È difficile abituarsi…Che c’è?
IL QUARANTENNE: Vorrei poterti dare un bacio…
LA RAGAZZINA: Lei…Tu non devi avere un grande concetto di me, però...
IL MARITO: Perché mai?
LA RAGAZZINA: Perché ho subito accettato la sua proposta di tenerle compagnia in
videochiamata.
IL QUARANTENNE: Tu mi avevi già notato prima che ti scrivessi per la prima volta, vero?
LA RAGAZZINA: Certo. Già fra i “like” ai miei post
IL QUARANTENNE: Non parlo di oggi. Anche prima, quando ti ho seguita su Instagram.
LA RAGAZZINA: Non saprei: mi seguono in molti, devo dire... Sai cosa mi è accaduto ll’altro
giorno? Il marito di mia cugina mi ha seguito su Instagram con il suo profilo falso.
IL QUARANTENNE: Come reagisci in questi casi?
LA RAGAZZINA: Ah, nulla, non rispondo.
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IL QUARANTENNE: A me hai risposto.
LA RAGAZZINA: Sei sposato, no?
IL QUARANTENNE: Sì, come lo hai capito?
LA RAGAZZINA: Così, l’ho immaginato.
IL QUARANTENNE: E non ti senti in colpa a spingere un marito sulla via dell’infedeltà?
LA RAGAZZINA: E perché mai? Tua moglie farà sicuramente la stessa cosa.
IL QUARANTENNE: Ah, certe cose non si dicono. Ascoltami, facciamo un po’ più seriamente.
Vorrei vedere qualcosa in più di te… che ne dici di sbottonare un po’ quella camicetta? Così
respiri…
LA RAGAZZINA: Va bene…Ti prego, non fissarmi così. Si è fatto tardi, devo staccare ora...
IL QUARANTENNE: No, ancora presto, su...
LA RAGAZZINA: No, devo proprio andarmene. Che dirà mia madre?
IL QUARANTENNE: Vivi con tua madre?
LA RAGAZZINA: Certo che vivo con lei.
IL QUARANTENNE: Mi ricordi qualcuna…
LA RAGAZZINA: Davvero? Chi?
IL QUARANTENNE: Il tempo andato... sì, la mia giovinezza. Dai, bevi!
LA RAGAZZINA No, no... non posso... ti prego...
IL QUARANTENNE: Vuoi andartene proprio sul più bello? Quanti anni hai? Diciotto, vero?
LA RAGAZZINA: Diciannove compiuti E tu? Ne hai trenta?
IL QUARANTENNE: Lasciamo perdere.
LA RAGAZZINA: Mamma mia, inizia a girarmi la testa con tutto questo vino. Potrei iniziare a fare
qualcosa di cui potrei pentirmi domani mattina.
IL QUARANTENNE: Quello che succede in questa videochiamata rimane in questa videochiamata.
Non avrai nulla di cui pentirti.
LA RAGAZZINA: Ti legherei caviglie e polsi al letto, poi inizierei a divertirmi. Mi imploreresti di
smettere…
IL QUARANTENNE: Ti piacciono le maniere forti…
LA RAGAZZINA: Mi piace avere il controllo della situazione. Chiudi gli occhi. Immagina che io
sia lì, su di te..
IL QUARANTENNE: Mh, mh
LA RAGAZZINA: E che la tua mano sia la mia..
IL QUARANTENNE: Mh, mh…
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LA RAGAZZINA E’ tutta colpa del vino
IL QUARANTENNE: Ma perché?
LA RAGAZZINA Altrimenti mi sarei vergognata. Con un uomo più grande di me…
IL QUARANTENNE: Non ce n’è motivo…
LA RAGAZZINA: Non lo so.
IL QUARANTENNE: Che cosa intendi dire con “non lo so”
LA RAGAZZINA: È la mia risposta.
IL QUARANTENNE: Non sono pratico di questi approcci moderni, lo faccio solo di tanto in tanto.
LA RAGAZZINA: Gli approcci moderni?
IL QUARANTENNE: Allora, ci rivediamo o no?
LA RAGAZZINA: Vedremo. Adesso devo andare. Mia madre mi chiama. Ciao.
IL QUARANTENNE: Ciao.

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