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Serve la psicoterapia?
• Il rapporto tra terapeuta e paziente è di natura professionale (il terapeuta riceve
un onorario per il suo lavoro) e ciò contribuisce a creare quel distacco necessario
allo psicoterapeuta per mantenere la propria capacità di ragionare in modo
indipendente.
• Lo psicoterapeuta è focalizzato sul paziente, il paziente è focalizzato su di sé .
Entrambe le persone presenti nella stanza portano la propria attenzione su di una
sola persona tra i presenti: il paziente! E’ bene che ciò avvenga affinché il percorso di
terapia sia produttivo.
• Il paziente, se riesce a stabilire un senso di fiducia col terapeuta, può parlare
liberamente con lui e esplorare i propri sentimenti autentici con un grado di libertà
maggiore rispetto a quello che potrebbe raggiungere con dei conoscenti, perché lo
specialista è lì solo per lui, non giudica ed è tenuto per legge al segreto
professionale. Il paziente quando si reca ad una seduta di psicoterapia, sa che sta
entrando in uno spazio protetto dove ciò che dirà “rimarrà lì” e questo naturalmente
facilita l’apertura di sé.
Se si pensa alla sofferenza psichica la psicoterapia può essere un approccio indicato.
Cosa caratterizza l’utilità della psicoterapia? Il terapeuta è un professionista, una
persona formata per conoscere delle risposte e dei meccanismi mentali, è una
persona che si paga quindi vi è un distacco, ciò fa si che si possa essere il più
possibile oggettivo sulla terapia. Inoltre la terapia è fortemente focalizzata sul pz,
quindi due persone lavorano sulle dinamiche di una sola persona.
Cose che non accadono con amici ad esempio. Il terapeuta inoltre ha dei confini
giuridici che fanno in modo che per la persona che va in terapia vi è la libertà di non
essere giudicati, quindi non si deve rispondere di quello che viene detto, a meno che
non ci sia qualcosa di estremamente grave.
Variabili di definizione
-Bisogna innanzitutto descrivere qual è teoria su cui si fonda il modello
psicoterapeutico, la metodologia di intervento che comprende il setting
esterno (luogo, struttura dello studio)
-L’aspetto formale delle sedute (frequenza, durata, conclusione)
-La modalità di lavoro all’interno delle sedute (es parla solo il pz e il
terapueta ascolta, o si lavora per esercizi, si fa role-playing ecc)
-Tipologia di intervento da parte del terapeuta
-Tipologia di partecipazione richiesta al pz
Tutte queste variabili differenziano le varie psicoterapie e sono tutte
caratteristiche che vanno tenute a mente quando si parla di diversi
approcci di psicoterapia.
What works for whom?
Lavoro di Roth e Fonagy (2° ed., 2006) ‘’Cosa lavor per chi?’’ è un lavoro
interessante. I due autori identificano 6 tipi diversi di psicoterapie,
evidenziando le evidenze delle varie psicoterapie e gli aspetti più
funzionali. Quello che è interessante notare di questo lavoro è il fatto che
viene inserito anche l’eclettismo.
-Psicoterapia psicodinamica
-Psicoterapia comportamentale e cognitivo-comportamentale
-Psicoterapia interpersonale
-Psicoterapia sistemica o strategica
-Psicoterapia supportiva ed esperienziale
-Terapie di gruppo
-Eclettismo: mescolanza di interventi derivati da più approcci
senza affrontare il problema della teoria che sorregge la
diversificazione -> è quell’aspetto di psicoterapia che mette assieme gli
aspetti pratici delle varie psicoterapie con l’obiettivo di ottenere gli aspetti
che funzionano di più dei diversi approcci, unirli e ottenere qualcosa che
funziona più di un modello teorico di base.
La psicoterapia funziona?
Molti trattamenti sono riusciti a dimostrare la loro efficacia e ci sono molti
dati a conferma. Manca la comprensione di cosa fa cambiare, quali sono
gli aspetti che determinano il cambiamento.
Gli aspetti che si sono studiati sono stati:
• Approccio terapeutico
• Alleanza
• Fattore paziente
• Monitoraggio dei progressi
• Fattore terapeuta
Gli ultimi approcci sono maggiormente orientati sul cercare evidenze
empiriche circa il funzionamento della psicoterapia.
Alcune psicoterapie specifiche
• Psicoanalisi (o terapia psicodinamica)
• Cognitivo-comportamentale
• Sistemico-relazionale
• Psicoterapie della terza onda
• Di gruppo
Prima forma di psicoterapia:
La Psicoanalisi si fonda su 4 criteri:
-Centralità del transfert, cioè la centralità di quel meccanismo
tramite cui il pz proietta sul terapeuta alcuni schemi relazionali
del passato che in qualche modo lo mettono in difficoltà. Questa
proiezione fatta all’’interno di un luogo sicuro che è il setting di
psicoterapia permette l’utilizzo della relazione clinica per
rielaborare quello schema relazionale disfunzionale che causa la
difficoltà psichica che la persona sta vivendo. (l'attualizzazione di
schemi relazionali pregressi nel qui ed ora della relazione clinica)
-Neutralità del terapeuta (astinenza di giudizio, non intrusività).
Lo psicanalista non ha una parte attiva nella terapia, ascolta. La
neutralità del terapeuta soprattutto nella prima fase deve essere
un elemento costante e specifico.
-Regressione alla nevrosi di transfert (meccanismo attraverso cui
ri-agire i comportamenti distorti e conflittuali proiettandoli nel
rapporto con l’analista). La regressione nevrotica è il meccanismo
grazie a cui avviene il transfert. È un meccanismo che permette di
rielaborare tramite il ri-agito, i meccanismi disfunzionali.
Il terapeuta ha un ruolo fondamentale nell’interpretazione di ciò
che il pz attua.
-Interpretazione
La a psicanalisi nasce con Freud a cavallo tra il XIX e il XX secolo che struttura il
concetto di «terza rivoluzione» (umiliazioni culturali dell’identità egoica dell’uomo)
formulando il concetto di «inconscio» quale elemento fondante la struttura psichica
dell’uomo e movente essenziale del suo comportamento.
Nel 1895 pubblica assieme a Breuer l’opera «Studi sull’isteria» (anno di nascita della
psicanalisi). In quegli anni Freud riesce a formulare un pensiero strutturto che unisce
quegli elementi di superamento della pura organicità della psichiatria a elementi di
funzionamento psichico (es superamento dell’ipnosi). Quando Freud formula la
teoria che sta alla base della psicanalisi, introduce come elemento fondante della
psicanalisi, l’inconscio che descrive come la terza ferita egoica dell’uomo perché
toglie all’uomo l’idea di poter controllare tutto quello che la sua mente produce. La
terza ferita dell’ego umano perché arriva dopo Copernico e Darwin che hanno
sottolineato come l’uomo non fosse più al centro dell’universo e non è più immagine
e somiglianza di Dio.
Altre ipotesi che Freud genera, insieme all’inconscio, è l’idea di conflitto tra richieste
psichiche contrarie. Una delle caratteristiche della psicanalisi è che il conflitto
avviene sempre tra qualcosa, tra due parti, ad esempio tra il principio di piacere e il
principio di realtà, tra la pulsione sessuale e l’autoconservazione, tra la vita e la
morte.
Nel corso degli anni si arriva poi alla formulazione delle ipotesi rispetto alla genesi
dei conflitti tra le richieste psichiche contrarie:
• Il conflitto tra principio di piacere e principio di realtà, cioè tra la necessità di
soddisfare il "piacere" interno e il necessario confronto con il mondo reale;
• Il conflitto tra pulsione sessuale e pulsione di autoconservazione (o dell'Io);
• Il conflitto tra pulsione di vita e pulsione di morte.
Freud cositutì tra la fine dell’800 e l’inzio del 900, il Circolo di Vienna, in cui iniò
alle persone a insegnare la sua teoria, iniziò a fare pratica e in base ai pz che trattava e
a quello che succedeva nelle terapie sviluppava un pensiero, un ragionamento teorico
che giustificava e spiegava quello che si stava via via costruendo. Nel corso degli
anni poi sono nate numerose diramazioni. La prima fu il distacco tra Jung (costruisce
quella che oggi si definisce psicologia analitica) e Freud. Freud e Jung si
distanzairono soprattutto sul concetto di Libido, che Freud vedeva molto legato alla
sfera sessuale mentre Jung vedeva come un elemento slegato da una sfera solo
sessuale, ma differivano anche dall’idea che ci possa essere un Archetipi (inconscio
collettivo e comune tutte le persone in base alla storia passata della civiltà, il che è
tipico della psicologia analitica).
Se la psicanalisi Freudiana è rimasta una forma di psicologia pulsionale, ci sono poi
varie scuole che si sono distaccate da quella di Freud *
A partire dal Circolo di Vienna, si è arrivati a formulare:
-La psicoanalisi come psicologia pulsionale (Sigmund Freud e la sua scuola). La teoria
delle pulsioni si presenta infatti come la teoria di base della psiconalisi delle origini,
sebbene alcuni ravvedano in particolare negli scritti di Freud del 1912 e 1915
"Introduzione al narcisismo" e "Pulsioni e loro destino" un timido tentativo di
andare nella direzione di un superamento della teoria delle pulsioni.
-La psicoanalisi come psicologia dell'Io (Anna Freud e la sua scuola) * Anna Freud
lavorò molto sullo studio del B e fondò la sua scuola che si basava sulla costruzione
dell’IO.
-La psicoanalisi come psicologia delle relazioni oggettuali (Melanie Klein e la sua
scuola).
-La psicoanalisi come psicologia analitica (Carl Jung e la sua scuola)
-La psicoanalisi come psicologia relazionale (Scuola di Palo Alto: psicologia del Sé,
psicoanalisi interpersonale e la psicoanalisi intersoggettiva).
Da Freud si sono posti i primi concetti di psicoterapia e funzionamento psichico da quella che era
un’idea iniziale, si è poi arrivati alla nascita di diverse osservazioni, che cmq rimane valida. Una
scuola che in questo momento storico è famosa è la scuola Lacaniana che ritorna alle origini della
teoria pulsionale di Freud.
Elementi più importanti della psicanalisi:
Per Freud è possibile una ripartizione dei contenuti della mente umana in due modi diversi, detti
topiche -> sono le basi della psicanalisi.
La prima topica distingue inconscio, preconscio e coscienza, (sono separati tra di loro e sono la
struttra base di funzionamento della persona); mentre la seconda distingue tra Es (o Id), Io (o
Ego) e Super-io (o Super-Ego). Queste due suddivisioni non si escludono a vicenda. Tra le due
topiche c'è una certa sovrapposizione, si integrano tra di loro. In particolare, l'Es opererebbe solo
dall'inconscio, mentre l'Io e il Super Io sono entrambi ripartibili tra conscio, preconscio e inconscio.
Ciò che si manifesta della vita psichica della persona è solo la "punta" di un iceberg; la maggior
parte dell'attività mentale risiede proprio nell'inconscio, senza che ce ne accorgiamo. Vanno a
identificare diversi meccanismi della vita psichica della persona e soprattutto fanno vedere come ci
possono essere degli elementi che stanno sia nella parte coscia che inconscia della persona come
Io e Super Io, mentre l’Es è solo incoscienza.
Setting è un:
• Elemento tecnico e strategico che consente lo svolgimento del processo
psicoanalitico → consente lo sviluppo del transfert e la sua interpretazione
• Effetto benefico su pazienti che non sono capaci di stabilità nelle relazioni, che
soffrono di carenze affettive, che sono insicuri rispetto alla propria identità e che
tendono alla dispersione dei contenuti mentali. Quindi vi è un setting esterno, che è
lo studio e un setting interno che si basa sul rapporto tra pz e terapueta.
Transfert è un processo di trasposizione inconsapevole per il quale l'individuo tende
a spostare schemi di sentimenti, emozioni e pensieri da una relazione significante
passata a una persona coinvolta in una relazione interpersonale attuale.
Interpretazione è lo strumento che porta alla luce qualcosa di già dato che attende di
venire scoperto (metafora archeologica).
Freud ha identificato quelli che sono i meccanismi di difesa che sono quelle
azioni che la psiche mette in atto e servono a ridurre l'ansia e l'angoscia
derivante da conflitti inconsci intollerabili per la coscienza, influenzando,
anzi determinando il comportamento.
Vengono distinti in:
Meccanismi di difesa maturi :
• Repressione
• Altruismo
• Sublimazione
• Umorismo
Meccanismi di difesa immaturi
• Scissione
• Proiezione
• Identificazione proiettiva
• Diniego
Meccanismi di difesa nevrotici
• Rimozione
• Formazione reattiva
• Isolamento dell’affetto
Lo scopo della psicanalisi è quella di ridurre o eliminare la messa in atto dei meccanismi immaturi e
agevolare quelli maturi perché sono molto più funzionali di quelli immaturi che possono portare
poi a conflitti tra conscio e incoscio.
Cognitivo comportamentale
Il lavoro di psicoterapia comporta quindi:
-La ristrutturazione delle credenze "false" -> va a desensibilizzare la persona da quelli che
sono essere i trigger, a ad educare il pz e struttura dei compiti da fare a casa che vanno a
rinforzare il lavoro che viene fatto in modo proattivo all’interno della seduta (che avviene
una volta a settimana rispetto alla psicanalisi che invece avveniva più volte a settimana).
-Lo sviluppo dell'abilità di parlare a sé stessi in modo positivo (self-talk positivo)
-Lo sviluppo della capacità di sostituirei pensieri negativi
-La desensibilizzazione sistematica (usata principalmente per l'agorafobia e
le fobie specifiche)
-La psico-educazione, il fornire cioè conoscenze specifiche al paziente che lo aiuteranno a
fronteggiare le situazioni (per esempio se qualcuno soffre di attacchi di panico, gioverà
l'informazione che le palpitazioni in se stesse, anche se rapide e prolungate, sono del tutto
innocue)
-Il rinforzo dei cambiamenti e delle abilità acquisite, anche attraverso degli homeworks
Le tecniche utilizzate comprendono: il problem solving, gli esperimenti comportamentali, il
monitoraggio e la programmazione delle attività, la distrazione e la rifocalizzazione, le
tecniche di rilassamento, l'esposizione graduale e il role playing.
È proprio in questa modalità che si rende palese una differenza fondamentale tra il C-C e la
psicanalisi ovvero la parte attiva del terapeuta che mostra al pz quali sono i meccanismi
cognitivi attraverso cui si costruiscono le false credenze. Attraverso la psico-educazione il
terapeuta attivamente dà info al pz che possono essere utili per modificare il
comportamento del pz. Viene meno quella che è la neutralità del terapeuta.
Quarto gruppo di psicoterapie sono Le “psicoterapie della terza onda” ovvero sono
un insieme eterogeneo di nuove forme di psicoterapia che si sono sviluppate negli
ultimi 20 anni.
Tra le psicoterapie della terza onda troviamo:
• L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT)
• La Dialectical Behavior Therapy (DBT)
• La Terapia Metacognitiva
• La Schema Therapy
Queste forme di psicoterapia prendono il nome di psicoterapie della terza onda,
perché si inseriscono all’interno del percorso che, dal comportamentismo e dalle
terapie comportamentali (prima onda), ha portato alla nascita delle terapie cognitive
prima, e delle terapie cognitivo-comportamentali poi (seconda onda).
Si basano tutte sulla Relational Frame Theory (RFT), che sostiene che “non sia tanto
il contenuto dei nostri pensieri, credenze o convinzioni a influenzare il disagio e la
sofferenza, quanto l’atteggiamento che abbiamo nei confronti di essi”. Introducono la
Mindfulness come strumento terapico, ossia l’assunzione di una posizione
osservativa e la promozione dell’accettazione e della flessibilità psicologica come
strumento di risposta al disagio psichico -> sull’osservazione del qui ed ora e
sull’accettare la situazione in cui ci troviamo e sul riuscire a fare quest’accettazione
che può diventare radicale, come primo elemento della psicoterapia e come risposta
al disagio psichico.
1)Acceptance and Commitment Therapy (ACT) viene introdotta da Hayes nel 2004, si pronuncia
come «Act», agire. È considerata la prima delle psicoterapie di terza onda. Di tutte le psicoterapie di
terza onda sono tutte di derivazione C-C è un andare oltre la TCC classica.
L’ACT prende in considerazione alcuni concetti non convenzionali:
• Parte dal pensiero che La sofferenza psicologica è normale, è importante ed accompagna ogni
persona. Non è possibile sbarazzarsi volontariamente della propria sofferenza psicologica, anche se
si possono prendere provvedimenti per evitare d’incrementarla artificialmente. Quindi anche se non
è possibile liberarsene ma bisogna riuscire a non identificarsi con essa, ma soprattutto uscire dalla
propria mente per entrare nella propria vita.
• Il dolore e la sofferenza sono due differenti stati dell’essere.
• Non bisogna identificarsi con la propria sofferenza.
• Si può vivere un’esistenza dettata dai propri valori, iniziando da ora, ma per farlo si dovrà
imparare come uscire della propria mente ed entrare nella propria vita.
In definitiva, ciò che viene richiesto dall’ACT, è un fondamentale cambiamento di prospettiva: uno
spostamento nel modo in cui viene considerata la propria esperienza personale.
Schema Therapy
La Schema Therapy, strutturata da Jeffrey Young, cerca di cogliere le tematiche che si
nascondono dietro i sintomi, i cosiddetti “schemi”:
emozioni, pensieri, ricordi, sensazioni corporee dolenti che si sviluppano
se bisogni universali d’amore, di protezione, autonomia, libertà, spontaneità-gioco e
contenimento. Questi schemi si sviluppano nel corso della vita di una persona e che possono
diventare disfunzionali.
Le caratteristiche più peculiari della Schema Therapy sono:
• Enfasi sulle emozioni e bisogni delle persone.
La Schema Therapy cerca di cogliere quali esperienze si attivano in un determinato
momento e aiuta a trovare delle modalità adattive e sane per soddisfare i propri bisogni.
•La comprensione delle difficoltà attuali attraverso episodi e dinamiche dell’infanzia e
dell’adolescenza.
• Enfasi sulla relazione terapeutica perché tramite questa si riesce a lavorare sugli schemi da
modificare.
Difatti, attraverso delle tecniche immaginative, interpersonali, cognitive e comportamentali
la schema therapy va a modificare i 4 fattori specifici*
Come abbiamo prima descritto, uno Schema Maladattivo Precoce è costituito da ricordi,
emozioni, sensazioni corporee e pensieri che traggono l’origine da 4 fattori specifici:
*TEMPERAMENTO, ATTACCAMENTO, BISOGNI PRIMARI, ESPERIENZE
DURANTE L’INFANZIA che vanno a costruire degli schemi maladattivi precoci che altro
non sono che una strutturazione di quelli che possono essere gli schemi mentali
disfunzionali che una persona piò avere.
Utilizza: TECNICHE IMMAGINATIVE, TECNICHE INTERPERSONALI, TECNICHE
COGNITIVE e TECNICHE COMPORTAMENTALI
Sono importanti perché lo schema è quella funzione psichica che viene attivata da un evento
esterno e viene creata dal nostro vissuto, ma questo schema va ad attivare una serie di
pensieri che influenzano le nostre emozioni, i nostri comportamenti, le nostre reazioni
fisiche. La ST agisce su questi schemi maladattivi e cerca di trovare un equilibrio nuovo.
PSICOTERAPIA DI GRUPPO.
Ha un approccio diverso rispetto ai precedenti approcci ma si basa sui loro costrutti teorici.
Si ha terapia di gruppo quando si ha reciprocità, scambievolezza e confronto tra i componenti.
Quali sono le tipologie della terapia di gruppo?
-Gestalt
-Modello dinamico
-Modello analitico
-Approccio cognitivo-comportamentale
Lo psicoterapeuta a questo punto diventa un mediatore rispetto a quelle che sono le difficoltà e le
problematiche che caratterizzano gli individui all’interno del gruppo.
La principale differenza sta nel fatto che la terapia individuale è più adatta per coloro che hanno
bisogno di un punto di riferimento stabile e forte al quale rivolgersi e con il quale interagire. Al
contrario, la terapia di gruppo utilizza il punto di forza del gruppo stesso, ossia il cosiddetto
"fenomeno dell'eco" (una persona si può rispecchiare e imparare da un’altra, va in risonanza)
Durante le sedute i singoli condividono le loro esperienze personali.
I vantaggi della psicoterapia di gruppo sono svariati:
-Uguaglianza -> gli individui si sentono uguali e il terapeuta è un mediatore
-Non sentirsi giudicati
-Sentimento di appartenenza al gruppo
-Imparare dagli errori degli altri
-Possibilità di sperimentare in un luogo sereno e sicuro perché è un setting strutturato e funzionante.