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chitarrista classicou PRESENTAZIONE i Carlo Carfagna La didatica strumentale, pur continuando a giovarsi degli importanti testi di autori classi- sopratiutto otiocenteschi), appare in continua evoluzione. Fer questo, ¢ ad ogni livello, compaione nuovi lavori che si avvalgono dei mezzi pitt aggivinatt Si pud objettare che, per quanto riguarda la chitatra Classica, tutto é gid stato detio € codi: ficato, ma, se da un lato cid & vero, non altretianto si pud affermare circa I'uso dei pits moder: ni mezzi al servizio di chi yuale apprendere 0 insegnare. || presente metodo del giovane maestro ¢ concertista Roberto Fabbri vuole porsi per quel. lo che dichiara: “un manuale per imparare a suonare attraverso fotografie ed oltre 50 tra stud € brani completi di tablatura da ascoltare su CD”, Va rilevatts che questo metodo @ tra | primi a proporre anche Vinsegnamento con Futile ausilio della “tablatura” (un sistema ripreso, come sappiamo, da quello delle antiche “inta- volatute”), che rappresenia non so'o una guida semplificativa ma “esemplificativa” 1 ibto 2 poi completato dall'utilissimo compact-lisc con la registrazione di tut i brani. Nessuno pud pretendere di segnare un punto ferme in una vicenda plurisecolare come la proposta di supporti didattici, ma ben vengano queste iniziative che, senza pretendere di rivoluzionare tutto, forniscono quanto di positivo pud offrire la modema tecnologia. Roma, maggio 1998 Carlo Carlagna CONTENUTO DEL CD Tracce Aupio: 1A. Cano Studio 2B Sor Studio 5 J, Sagreras Lezione 4 J, Sagreras Lezione 5 N. Coste Studio 6 |. Sagreras Lezione 7A Diabelli Studio 8 |, Sagreras Lezione, 9 ON, Coste Studio 10}. Sagreras Lezione 11 J. Sagreras Lezione 12 M.Carcassi Studio 13. J. Sagreras Lezione 14D. Aguado Moderato 15. J. Sagreras Lezione 16 J, Sagreras Lezione 17M Carcassi Preludio 18 J. Sagreras Lezione 19°F Sor studio 20. Sor Studio 21 J, Sagreras Lezione 22. J, Sagreras Lezione 23 F Carulli Preludio 24. |. Sagreras Lezione 25M. Giuliani Studio 26 A. Diabelli Studio 27 M. Giuliani Studio 28 J, Sagreras Lezione 29 FTarrega Studio 30 Sor Studio u 32 33 34 35 36 a7 38 39) 40 z Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri Fabbri R. Fabbri R, Fabbri R, Fabbri ©. Carfagna nA id PRRRARR ‘. Giannelli M. Gangi FH. Koerber Puglielli N. Puglielli F. Tartega Anonimo J. 8. Bach G. Gershwin Pink Floyd Studio n. 1 Studio n. 2 Studio n. 4 Studio n. 4 Studio n. 5 Studio n. 6 Studio n. Studio n. 8 Studion. 9 Studion. 10 Studion. 11 studio n, 12 Studio n. 13 studio n. 14 Studio n. 15 Studio n. 16 Janira Parting Ricorcia Country Blues Walking Jazz Swing in Prima Posizione Lagrima Giochi Proibiti Bourrée Summertime Is there anybody out there? INDICE Le parti della chitarra La scrittura musicale Le corde a vuoto Come si accorda la chitarra Vimpostazione Le note della chitarra in prima posizione 30 studi tratti dal repertorio didattico tradizionale 16 studi dell’autore 6 brani di autori contemporanei Scale Arpeggi II legato 5 brani dal classico al rock 22 194 108 111 2 chitara della foto & una Ramirez Classe 1a, LE PARTI DELLA CHITARRA La chitarra 8 formata da una cassa armonica, da un manico e da 6 corde. La cassa armonica o cassa di risonanza & costituita da: 0 2 3) 4) 61 Piano armonico Buca (0 rosa ) Ponticello ( ponte | Osso del ponte Fasce Fondo U manico ® costituito da: 7) Caviglicre (o paleita) 8) Meccaniche 9) Capotasto 10) Tastiera (suddivisa in XIX tasti) 11) Sbarrette dei tasti 12) Tacco Le sei corde di nylon, di cui tre rivestite in metallo (MI, LA, RE bassi), tese sullo strumento vanno a formare un piano immaginario detto telo la cui distanza dalla tasticra c dal piano armonico viene chiamata altezza del telo, La lunghezza delle corde misurata dal capotasto al ponte viene definita diapason. Questa lunghezza @ variabile; di solito oscilla fra i 65 ¢ 66,5 cm. LA SCRITTURA MUSICALE II rigo musicale (pentagramma) @ contrassegnato, nella musica per chitarta, da un simbolo denominate chiave di violino (o di Sol) che determina la posizione del SOL sulla seconda li- nea e di conseguenza il nome dei suoni e la relativa aliezza (note musicali) Il nome e !'altezza dipendono quindi dalla posizione che le note assumono sul rigo stesso. Fsempio: Quando il pentagramma non @ sufficiente a rappresentare l'intera estensione delle note mu- sicali, queste si scrivono su line supplementari, di cui vengono tracciate solianto dei iram- menti ttagli addizionali) in alto e in basso. Esempio: LE CORDE A VUOTO Le corde della chitarra, partendo dalla pid sottile sono: Prima corda = Mi (Cantino) Secondacorda = Si Terza corda = Sol Quarta corda Re Quinta Corda la Sesta Corda = Mi(Basso) Le corde vengono indicate con i] numero corrispondente alla corda inscritto in un cerchiet- to. Cosi ® significhera che la nota si trova sulla sesta corda (Mi Basso), G) sulla quinta cor- da (La),@ sulla quarta (Re), etc Per indicare graficamente le sei corde della chitarra useremo anche la tablatura ‘Questo sistema (molto antico) & composto da sei linee, ciascuna corrispondente ad una cor da della chitarra, sulle quali vengono scritti dei numeri che stanno ad indicare i tasti da pi- giare con le dita della mano sinistra (0=corda a vuoto; 1=1 tasto; 2=I1 tasto; etc.) 10 COME SI ACCORDA LA CHITARRA Cos’ L'ACCORDATURA ¢ Uaccordatura della chitarra @ |insieme dei suoni prodotti dalle corde suonate a vuoto ed & data dai sei suoni corrispondlenti a quelli emessi da ciascuna delle sei corde. Per accordatu- ra, poi, s‘intende anche l'operazione di accordate la chitarra. COME SI ACCORDA LA CHITARRA = Per determinare il suono fondamentale su cui accordare la chitarra, ¢ cio’ il LA della ©) cor- da yuota, si ricorrera al diapason (Foto 1) 0 al carista (Foto 2). Foto 1 Una volta oitenuto il LA da uno di questi strumenti, si girerd la chiavetta relativa alla ®corda verso destra per tirarla e quindi innalzare il suono; o verso sinistra per allentar- la, fino ad ottenere la coincidenza dei due suoni, dopodiché si procedera nel seguente modo: 1 - Premere la@corda al V tasto (LA) e accordarla con la®)a vuoto. 2- Premere la@corda al V tasto (RE) € accordare sulla stessa la@corda a yuoto. 3 - Premere la@corda al V tasto (SOL) ¢ accordare la@a vucto. 4- Premere la@)corda al IV tasto (SI) ¢ accordare laQ)a vuoto. 5 - Premere la@carda al V tasto (MI) e accordare la Deorda a vuoto. i Poiché operazione di accordatura @ per il principiante relativamente complessa, si consiglia a quest’ultimo l'uso di un corista a sei note (una per ogni corda vuota della chitarra) (vedi Foto 3), oppu- re ‘ancora pit semplice accordatore elettronico che, con un indicatore a lan- cetta 0 a led, segnala se una corda @ in= tonata o se deve essere tirata od allenta- ta (vedi Foto 4). Folios PROSPETTO DEI TAST! DA PIGIARE PER ACCORDARE LA CHITARRA TTASTO, TI tasto. TIL TAsTO TV TASTO V TASTO VI tasto ® — — - oo oo @ e @ e ® 2 ® © ® e 13 L’IMPOSTAZIONE POSIZIONE DELLO STRUMENTO Vinsieme delle norme che indicano la po- sizione migliore per suonare la chitarra de- termina l'impostazione che rappresenta il rapporto che intercorte tra il chitarrista e la chitarra, Premesso cid, risulta evidente come Vim postazione pud essere soggetta a variazioni in relazione soprattutto alla strutiura fisica dell'esecutore che suggerisce, di fatto, le regole generali pity apportune L’impostazione fissa a) -j punti di contatto fra sirumento ed esecutore b)- linclinazione dello strumento ©) - V'atteggiamento dell’esecutore per stabilizzare e controllare |o strumento. Essa determina, inoltre, |'esatia posizione delle mani ¢ riveste grandissima importan- za - non solo per fini estetici (piacevole im- pressione per chi ascolta ed osserva) - per poter ottenere if miglior rendimento acu: coe tecnico possibile E’ necessario quindi che il chitarrisia sia se duto su una sedia senza braccioli di altezza proporzionata alla sua statura e che per- metia al corpo una normale stabilita. 1! bu sio ¢ la testa devono stare eretti, con que stultima leggermente rivolta verso sinistra, II piede sinistro deve poggiare su uno sga- hello posto ad una altezza di circa 15 cm, rapportato alla lunghezza dell: Questa deve assumere una posizione ad angolo retto. La chitarre poggia senza pres- sione al petto con la fascia inferiore sulla gamba sinistra e la paletta all’altezza della spalla sinistra. II braccio destio poggia al- Vincirca all'altezza del ponticello, median~ te il contatto dell'avambraccio appena sot- to il gomito ¢ lo spigolo tra fascia e tavola della chitarra, Quest’ultimo contatto non serve a scaricare il peso del braccio sullo strumento, bens a controbilanciare la forza che imprime la mano sinistra sulla tastiera La gamba destra, spostandosi verso lester no quanto basta, fa posto alla parte inierio- gamba re e pill ampia della forma ad otto dello strumento; si stabilisce Cosi un contatto fra strumento e parte interna della coscia, sen- za esercitare alcuna pressione. II piede de- stro poggia interamente a terra. I braccio sinisiro deve consentire l’appoggio della mano rimanendo parallelo al corpo € con Vavambraccio sollevato verso I’alto (Foto n 1 2). Foto MANO DESTRA Vesatta impostazione della mano destra consente sia un corretto sviluppo della tecnica sia il superamento di important difficolta esecutive. 1I polso, leggermenie arrotondate ¢ piegato verso il basso, deve portare la mano in posizione verticale rispetto a quella dello strumento. Le dita cdevono aderire delicatamente, non strette € leggermente incurvate. II palmo della mano deve distanziarsi dal telo delle corde di circa 3-4 cm. Foto n. 3 € 4) Fotos Foto 4 Fotos z Le dita della mano destra, che percuoto- no le corde, sono il pollice, "indice, iI medio e Fanulare; esse vengono indicate nelle diteggiature con le loro iniziali (P,i,m,a). II mignolo non si usa (se non per particolari effetti), ma normalmente segue l'andamento dell’anulare, evitando perd ogni inutile irrigicimento (Foto n. 5). Un discorso a parte va dedicato al pollice. Questo compie un movimento naturalmente tra- sversale rispetto alle corde (da sinistra verso destra), ed & lunico dito che, nonastante sia munito di unghia, pud suonare anche solamente con il polpastrello. II pollice, una volta pul- sata la corda, si va a posizionare sulla corda sottostante (Foto n. 6 @ 7) oppure, con un movi mento circolare verso l"estemo, ritorna alla posizione iniziale (Foto n. 8 9 ). Foto 6 Foro 7, Foto Foi 9 Al contrario della mano sinistra, le dita della mano destra devono avere le unghie legger- mente sporgenti dal polpastrello. Infatti, suonare con il solo polpastrello produrrehbe una quantita di suono insufficiente ed una varieta timbrica ridotta. II polpastrello serve perd co- me punto ci contatio con la corda che poi viene percossa dall’unghia. 16 Llunghia non deve essere troppo lunga Essa va limata a cupola ¢ smussata le germente versa I’esterno (Foto n. 10 e 11). Foto 10 Le dita della mano destra possono pulsa ¢ le corde usando fondamentalmente due tecniche: quella del tocco libero (detto anche volante) ¢ quella del tocco appoggiato Il tocco libero si ottiene quando il dito (indice, medio 0 anulare), percossa la corda, utilizzando |'estremo limite del Vultima falange, slitta sull’unghia dal basso verso ‘alto senza che il dito stesso vada a toccare la corda sottostante. Le falangi devono essere leggermente pie- gate, evitando perd la cosiddetta posi zione ad artiglio. Le dita, una volta per cosse le corde, si manterranno ad una distanza minima dal telo delle stesse, pronte ad una successiva pulsione (Foto n. 12 € 13). Foio 12 Il tocco libero produce un suono non inci- sivo e di volume non particolarmente forte; serve, perd - in contrasto con il tocco ap- poggiato - ad eseguire arpeggi e passaggi particolarmente veloci. Il tocco appoggiato & un modo di attaccare la corda che consente, appunto, di “appog- siare” il dito sulla corda sottostante. Tale loco si oitiene poriando il dito della mano destra a contatio con la corda; dopo aver falto pressione con i polpastrello, si fa sci- volare quest‘ullimo verso I'unghia in dire- zione della bua, dando il colpo necessario a far vibrare la corda. II dito, finita la corsa, si andra cosi a posare sulla corda sotostan- te, lasciando la corda pizzicata libera di vi- brare; il dito cosi appoggiato rimane fermo fino a che un altro dito non ripete (se neces- sario) la medesima operazione. In tal modo lc dita si alternano ¢ si sollevano a vicenda sulla corda (Foto n. 14 - 15 - 16€ 17). Foto 14 Foto 16 II tocco appoggiato ha, rispetto a quello |i bero, maggior incisivita e potenze; serve ad evidenziare la melodia e ad accentuare al- cune note quando lo si desideri. La mano destra ha quindi il compito di pro- durre i suoni determinando due caratteri: i volume ed il timbro; altro compito @ quello di interrompere i suoni, spegnendo la vi brazione delle corde Il volume dipende dall’ampiezza della vi brazione della corda in relazione alla forza esercitata dal dito nel momento della pul- sione. I timbro & dovuto invece al cosiddetto transiente d’attacco (che, nel n tro ca- 50, & il mamento in cui l’unghia della mano destra percuote la corda) ed alla conseguente forma d'onda che il suono viene a produrre. Itimbro, pud essere fondamentalmente Foio 15 Foto 17. 18 dolce € motbido o chiaro € metallico. Rilasciare velocemente la corda fa ten- dere verso un suono pit: duro; rilasciarla invece con un movimento del dito lento ed obliquo fa ottenere un suono pit morbido. Un’unghia troppo dura o irregolare pro durra generalmente un suono duro e spi- goloso. Foto 18 Foto 20 E interessante vedere, in relazione alle possibilita timbriche della chitarra, come Vazione della mano destra, nel posizionarsi vicine al ponte o verso Ia tastiera, porti sensibili modificazioni timbriche. La chitar- ra classica possiede infatti tre registri: uno aspro (al ponte), uno normale (in prossimita della buca}, ed uno dolce (sulla tastiera) (Foto n.18 - 19 e 20). Foto 19 Passiamo ora ad eseguire alcuni esercizi us: bero ¢ poi con quello appoggiato ando le corde a vuoto, dapprima can il tocco li- NA ME ML MIMI si SI Si SI SOL SOL SOL SOL RE RE RE RE LA LA LA TA a “o — 2 = a — e MUM MIMI LA LALA LA RE RE RE RE SOLSOLSOLSOL SI SI St SIMI MI MLM = < = ——— 1 ° i e == ae SES] MEME SOL SOL SI SIRE RE SOL SOL LA LA RE REM MI LA LA ++ " o— = 1a LA RE RE ORE RE SOL SO SOL SOL SH oS otto MT 7, — = — 7 = = cB =f ~ a N3 MI SIME SIS! SOL SL SOL SOL RE SOL. RE ORE LA RE TA LA MM LAMM ° —— eee pes a EE _ x a RELA RE LA SOL RE SOL RE St SOL St Msi = ° ° ° — re — = ea 5 a = Ned SIMU SIMI SOL SI SOL SI RE SOL RE SOL LA RE LA RE MLA MI LA, Sulla @ corea indice & media non appoagiana, MUNI atl LA. aM Mt MI SOL MEM OM SIM ooo sol MH st REMI MIMI LA MoM Moo stot Mt Resto St bho Most s. SOL LA RE SOL RE MLA RE MANO SINISTRA La mano sinistra assolve fondamentalmente a due compiti: il primo é di preparazione della nota sulla tastiera ed il secondo, una volta pulsata la corda con la mano destra, adi conservazione del suono. Posizionando il dito medio, ossia il terzo della mano sinistra, sulla tastiera, badando ad utilizzare esclusivamente la punta estre ma del polpastrello del dito, si poa avere lesatta impostazione della mano in rela- zione alla tastiera stessa. Le dita dovranno essere sempre perpendicolari (a martellet- to) al telo delle corde. La pressione sulla corda avverta attraverso la punta dell'ulti ma falange, posta vicino alle sbarrette me- talliche dei tasti (verso desira). Il polso de- ve essere leggermente piegato verso l’ester- no, con il police opposto al medio. I pol lice stesso si muove sia in senso orizzonta- le sia in senso verticale in modo che fra la mano ed il manico esista sempre uno spa zio di alcuni centimetri; esso deve essere comunque posizionato nel basso del retro- manico @ non deve possibilmente superare la linea che divide a meta i! manico stesso. Per non confondere la diteggiatura della mano sinistra con quella della desta, le di- Foto 21 istra verranno indicate con i nu- meri anziché con le lettere (1=indice, 2=medio, 3=anulare, 4=mignolo). Le un- ta della si ghie della mano sinistra devano essere te- nute cortissime. Iniziamo ora a posizionare le dita sulla ta- stiera partendo dal V tasto. C’e da dire che questa posizione rende inizialmente pitt agevole mettere in pratica quanto fin qui esposto, sia per la minor larghezza dei tasti sia perché la mano sinistra, una volta alza- ta, si trova naturalmente nella sua corri- spondenza, senza che il braccio e l'avam- braccio si spostino dall’asse del corpo. Posizioniame quindi un dito per volta par tendo dall'indice in maniera che 1 polpa- siralli abbiano il maggior spazio possibile di appoggio sulla corda; la naturale incli- nazione che assumono le dita quando il pollice si oppone al medio vede indice ed il mignolo rispettivamente inclinati verso sinistra e verso destra; si deve quindi cerca- re, per quanto possibile, di correggere que- sta inclinazione facendo agire queste dita pid. perpendicolarmente possibile alle cor- de, in maniera tale che anche V'indice e il mignolo (come il medio e l'anulare} abbia no una sufficiente base deppoggio (Foto n 21, 22, 23, 24), Foto 22 Foto 23 Foto 24 Eseguiamo ora una serie di esercizi con diverse combinazioni Una volta che le note sono state suonate, si cerchera di mantenere il pid: possibile la posi- zione delle dita ferme sulla tastiera, con il duplice effetto di dare pitt stabilit2 alla mano si- nistra e maggior continuita fra un suono e |‘altro. Le dita dovranno essere sollevate solo per effettuare i! cambio di corda. { No baim rr. pa Sy E& os 8 faa e N.10 i353 tt BREVI CENNI DI TEORIA MUSICALE Le note poste sul pentagramma, oltre a segnalare l’altezza dei suoni, ne indicano anche la durata; questa viene determinata dai particolari segni, detti figure, che le note assumono La durata dei momenti di silenzio viene indicata invece da altri segni, denominati pause. Vediamo ora una tabella con i segni pitt usati: FIGURA PAUSA NOME VALORE DURATA ° —_ INTERO 4 4 TEMPI (SEMIBREVE) 4 _ META a 2 TEMPI (MINIMA) 4 J J g QUARTO 1 1 TEMPO d (SEMIMINIMA} 4 4 OTTAVO 1 2 IN UN TEMPO (crowa) 8 a SEDICESIMO 1 4. IN UN TEMPO. 4 (semicRoma) 16 II valore delle figure © delle pause pud essere aumentato mediante Faggiunta di uno o pit punti I punto posto dopo la nota Vaumenta di meta del suo valore. E5:.= 3/4 La battuta (0 misura) @ lo spazio che intercorre fra due stanghette e solitamente viene divisa in due, tre o quattro parti uguali chiamate tempi (0 movimenti), per cui la battuta pud essere a due, tre © quattro tempi. Le misure @ loro volta si dividono in: semplicie composte. Nelle misure semplici la durata de! movimento coincide (per ora) con la figura di semimini- ma {che viene definita unita di tempo). Come awiene per i suoni, ogni battuta deve avere una precisa durata, che viene indicata da una frazione posta all’inizio del brano subito dopo la chiave di violina 25 I numero che sta sopra (numeratore) indica il numero dei tempi; sotto di esso [denominato- re) si trova invece il valore relativo ad ogni singolo tempo. Nelle misure composte, invece, la frazione sta ad indicare i numero totale delle suddivisioni Misure semplici movimenti Misura ee ee ee j = fe #_yenenerpnees! . i ot = © “Nelle misure sermplici fa la suddivsione di ogni singolo movimento & binara, Misure composte “Nelle misure compose la la sudsivisione di ogni singolo movimento & temneria PROSPETTO DEI SIMBOLI USATI CHITARRISTIC! Diteggiatura mano destra Diteggiatura mano sinistra D= prima corda i= indice Isindice = seconda corda m=medio 2=medio = terza corda a= anulare 3eanulare @- quarta corda p= pollice 4=mignolo ®zquinta corda ®z sesta corda O=lo zero posto vicino ad una nota indica un suono prodotto senza I'intervento della mano sinistra (Corda a vuoto). HIMIL ecc.=I numeri romani in corrispondenza della nota indicano il tasto da premete A=Accentare la nota utilizzando il tocco appoggiato B=Baré (vedi pag. 54) - 1/2 B-Semibarré. DINamici: pP=pianissimo ‘oppure erese.=crescendo, incrementa grackiale della sonorits p=piano oppure dim.=ciminuendo, diminuzione: ‘gracluale della sonorita mp=Mmezz0 piano rall,=1allentando inf-=mezzo forte aidando forte wccelerando ff =loriissimo sf=sforzato DI ALTERAZIONE: #= diesis, innalza il suono di un semitono = bemolle, abbassa il suono di un semitono b= bequadiro, riporta il suono allo stato naturale Le allerazioni possono essere permanenti quando si trovano segnate dopo la chiave di viol no {hanno effetto per tutta la durata del brano), momentanee se segnate vicino alla nota (la {oro validita viene limitata al corso di una sola misura). LE NOTE DELLA CHITARRA IN PRIMA POSIZIONE 28 Le Note MI-FA- SOL sulla * Corda pee: ae == : FA FAFA FA PRA BRA tote om oO 51 suona in prima posizione quando le dita della mano sinistra firdice 1, medio 2, anulare 3 € mignolo 4 suonane risett- varnente sul lt ¢ NV tasto 29 30 Le Note SI - DO- RE sulla 2* Corda RE ORE RE RE REE REE SOL SOL SOL SOL Le Note SOL- LA sulla 3* Corda TA TA 1A LA bs we v 2 — ® | jae z + 2 a] — ————} 31 Riepilogo sulle note dell’ottava SOL - SOL Le posicione lelle stanghrete in su ed in yi ron ha nessuna influenza sulla durata delle note; pit avant serves a diversi care le veei (vedi pag, 42) 33 Le Note RE -MI- FA sulla 4* Corda RE ORE RE RE % - — = =e == = 5 =e oe eee a a a ® > 2 Ee E st. Le Note LA- SI DO sulla 5 Corda 36 Le Note MI- FA- SOL sulla 6* Corda soon ir = ————— este! emma iy a Scala con tutte le note presentate Perla spicgazione delle scale vedere & pag. 99. Scala Cromatica in Prima Posizione Ascendente 37 LE NOTE SULLA TASTIERA DELLA CHITARRA owe. XIX owe, MAX ower owe orsey, ome ose, ose, ose, oe oven, ose owen, ose sey, casey casey, ose, ove, rong 8 9pH09-9 30 STUDI TRATTI DAL REPERTORIO DIDATTICO TRADIZIONALE @ Cl Studio A. Cano (1811 - 1997) Lew S condiglia di ascire il pid pusibile le dita della mano siistra in oosizione sulla taster, alzandole solo quando cid si renda necessario l imbo\o :t sta ad indica il rcenello,ossia la rpetizione delle battute precedent. Le grata raicaie volutmente semplficata in questo ed alt studi per rendeme pit lacile Ia comprencione, e z Studio (4a "studi" Op. 60) F. Sor (1778 - 1839) Ii simbolo - (corona) prolunga 2 piacere la duraia della nota AL 42 g_ Lerione (ca "Le prime lerion i chitara’y J. Sagreras (1879 - 1942) Preparare preventivamente con la mano sinistra le posisioni di ogi singela battota I simbolo'3 (tazina) sta ad indicare un sruppo of ire note equivalente al valore di due. In questo studio compaioro cue voci, individuabill dale stangheste m git {00ce inferior} ed in su (voce supariore) delle note. Lezione (da "Le prime leon’ tenia") J. Sagreras B a g | ‘Studio (dat “Metodo Sor - Coste") N. Coste (1806 - 1883) 44 1 gm a Hon 244 ° , 3 ' - | i | | 4 d J+J fa SSS SS ty a4 Lezione (da "Le prime tezivni di chicarva") J. Sapreras Studio (a "Siudi" Op. 39) ‘A. Diabelli (1781 - 1858) th DGal FINE 45 46 Lezione (ds "Le prime lesion ai chitara") J. Sagreras ao Tm all “La stanghetta cho unisce le note do e do diess sta ad indicare un cambio di posizione ottenuto scivalando il primo dito ella mano sinista dal ll I taslo senza alzarlo dalla tastiera (portamento) Studio (dat "Metso Sor - Coste") ; bof S| i as y 2 —= a z 2 ge “La legatura di valore & una linea curva che unisce due nove dello siesso nome e altezza, formando un unico valore, 47 48 Sr] Lezione (da "Le prime tezioni di chivare") passa f rt = 5 —»—| ppp pg ggg SS 3 Lezione (da "Le prime lezioni ai chitarra’) vodi tdi jy ferret —_ o ee $ <= 2 didededget tl Studio (#1 "Metodo’ Op. 59) M. Careassi (1792 - 1853) 49 50 je [a | Lezione (de ‘Le prime lezioni di chitara") eo J. Sagreras Sima In questo studio roviarro per la prima volta un segno di alterazione (f} dogo la chiave di violino, Questa alterazione ha va- lore per tutta Is durata cel brano, (@ [+] oder ee) D, Aguado (1784 - 1849) 210 SI 52 je 15 | Lezione (da Le prime levioni di chitara") Sb gy site ge J. Sagreras on ga Se or z ——P ; : = ea IL BARRE’ |l barré si ottiene quando un dito della ma- no sinistia (solitamente il primo) preme multaneamente pili corde sul medesimo ta- sto. II contatto con le corde @ stabilito dalla parte sinistra dell'indice, cio® quasi lateral- mente. II dito non deve appiattirsi in una posizione rigida in quanto, esponendo alle corde il proprio profilo laterale, assicura una pressione ed una aderenza uniformi anche mantenendosi relativamente curvo. E altresi importante che il dito sia posizio- nato vicino all’estremo limite del tasto ver so destra, facendo atienzione che alcune corde non subiscano una pressione pit: de- smite 16 4 Lezione (4a°te prine teionidichitrra i 3 i / . bole a causa della piegatura esistente fra fa- lange e falange. La funzione del pollice della mano sinistra 8 fondamentale in quanto esso deve esercitare una pressione pari a quella dell’indice, Pud essere richie- sto di non pigiare tutte e sei le corde dello strumento; in questo caso si ha il semi- barré. II barré o il semibarré possono essere realizzati eccezionalmente anche con le al- tre dita della sinistra Graficamente il barré viene indicato con una B maiuscola, seguita da un numero ro- mano che indica il tasto dove realizzarlo. II semibarré, invece, viene indicat con la frazione 1/2 seguita dalla B maiuscola e dal numero romano. J. Sagreras Ore : y = . & [77] Preludio (dal"Metodo” Op. 5%) = M. Carcassi Moderato o 55 Lezione (ax Le prime lesion di chiara") J. Sagreras, 56 Studio (da "Studi" Op. 35) 57 Studio (ta “stuai" 0p.4) @® [B! nN a) =] Lezione (da "Le prime levioni di chitarra’) 9 Lezione (éaLe prime lezioni di chiara") J. Sagreras 2 Preludio (da "24 Pretudi" Op. 114) zoel F. Canali (1770 - 1841) Allegretto (321 zs 61 62 Lezione (da "Le prime lerioni di chitarra") | J. Sogreras c= ie aH SS eS Se SSS l 4 i i) allego 25 Studio (da "Le Pagition’ Op. 50) M. Giuliani (1781 - 1829) 20 a at z 63 @ [| ae Ly Studio «aa sta" op. 39) wth gh Moderato A. Diabelli Prime di studiare questo brano esercitarsi nello studio sui legati (pag. 108). [27] Andantino Studio (4s "Le Papition” Op. 50) M. Giuliani 65 66 Lezione (a *Le prime tezioni di chitama") J. Sagreras JT pth, + #4 a 67 F Tarrega (1852-1909) Larmonico al dodicasimo tasto dell’ultima battuta si ottiene sfiorande il suddetto tasto con il quarto dito della mano sinistra, 68 69 16 STUDI DELL’AUTORE (Roberto Fabbri) Studio n.1 [31] ge pis mm i a = Soa SSS =| [fee bfs ve te Studio n.2 B Studio n. 3 @ [34] Studion, 4 Studion. 5 eee ee fe =e eg ‘ee TE en ee oe * oe 2 re r a = r ai eS ve Studio n. 6 7 pS SS E =e = B Studio n.8 Studio n, 9 79 Studio n. 10 Studio n. 11 81 Studio n. 12 * arpoggiato® lo note dell'accordo vengone suonate in rapida successione col pollce della desta dal bazsa verse il eantin, Studio n. 13 2B 83 Studio n. 14 rad Studion. 15 Studion. 16 1— Pe et Tee ea re v i “Wh OB te ra he a | Fs aw te oy We | Vi. AR e. Re I is He eles ter nial = 87 i 6 BRANI DI AUTORI CONTEMPORANEI DEDICATI A ROBERTO FABBRI j Carlo Carfagna Janira ; Nicola Giannelli Parting Mario Gangi Ricordo i Francis H. Koerber Country Blues Nicola Puglielli Walking Jazz Nicola Puglielli Swing in prima posizione Janira Carlo Carfagna (1940) sal ime = ee ze 89 90 vu ond Wad appoggienda sul ferrtto relative al XI tas Vindice della destra, suonando nel o1 49 Tranquillo e disteso Mario Gangi 93 Bun 90 = =a fo sy ye |B folate Bur BY of Country Blues ypu Francis H. Koorber (1964) oct * Tempo Swingato: tale indicazione significa che I'anclamento del pez70 & da intondersi “swingante”, come tino chute rome scitc in 4/4 si suonerano come se il pezzo fosse in 12/5, alternando una semimvinima @ una croma. Walking Jazz Nicola Puglielli (1962) — ———S—— errr? ere ttre te T 95 96 52 Cy Swing in prima posizione 25s Nicola Puglielli be 99 SCALE Lo studio delle scale, nella tecnica chitarti- stica, 2 indispensabile sia per elaborare un completo conttollo delle note sulla tastiera nelle varie posizioni possibili, sia per svi- luppare una certa velocita nei movimenti delle dita della mano sinistra, Altra peculia~ rita di tale studio @ quella di facilitare ra- zione sincrona della sinistra con la destra. Inolire, lo studio delle scale & indispensabi- le per prendere confidenza con i vari ambi- titonali in cui ci si verra a trovare. Deito questo, prima di iniziare la tratiazio- ne del tema ricordiamo che la scala & un insieme ordinato di toni e semitoni che si susseguono secondo regole precise. | toni e i semitoni sono le unité di misura per iden- tificare le distanze ira suoni diversi. Il semi- ono é la distanza pitt breve ed é faciimen- te identificabile sulla chitarra: ogni tasto se- gna la divisione di un semitono, Esistono due tipi tondamentali di seale: dia- toniche © cromatiche. Le prime procedono utilizzando sia i toni che i semitoni; le se- conde si ordinano solo attraverso lutilizzo dei semitoni. La chitarra ha un’estensione che, partendo dal MI basso della corda @ vuoto @), artiva al SI del XIX tasto della corda MI cantino Cid premesso, sulla chitarra si possono ese guire scale diatoniche e cromatiche di una ‘© due ottave in ogni tonalita, mentre per le tonalita di MI, FA, FA#, SOL, LAb, LA, Slb ¢ 51 I'estensione massima & di tre ottave. Vediamo, per facilitarne la memorizzazio- ne, tre modelli base per le scale maggiori e quattro per le minori melodiche che, tra- sportati sulla tastiera, consentiranno di ese- guire le scale in tutte le tonalita. TONALITA BASE Maggiori: bo: DO#/REb SOL: SOL#/LAD Mi FA Minori fa latt/sib doffreb TONALITA DERIVATE RE RE#/MIb LA LA#SIb SI FAH/SOLD fait/solb sol sol#/lab. re re#/mib 100 Consiglio di iniziare lo studio ribattendo le note prima quattro poi due volte ciascuna con il tocco appoggiato. La diteggiatura da seguire con la mano destra @ la seguente: imim; iaia;mama. SOL Maggiore MI Maggiore 101 102 LA Minore SI Minore = : ae es 7 pat PFW o——— 6-6 —_ o—_9 o— ie ao fs 103 104 ARPEGGI Gli accordi, ossia un insieme di note rego- late verticalmente, possono essere “arpeg- giati” con la mano destra. In questo tipo di esecuzione, la pulsazione della mano de- stra nan @ simultanea. V’arpeggio pud essere, nelle varie formule, ascendente o discendente, ¢ in ogni caso le dita pulsano le corde evitando di appog- giarsi sulle sottostanti e lasciando che vibri- no tutte. La naturale differenza tra le dita (in gran- dezza ¢ in forza) spesso invogtia gli esecu- tori ad adoperare le dita pits fori e a trascu- rare quelle pit: deboli; ne consegue non soltanto un‘ineguaglianza nell'espressione delle varie note, ma anche Vimpossibilit& di eseguite passaggi nei quali nan si posso- no fare scelte di dita, Nell'arpeggio il dorso della mano deve essere il pili fermo possi- bile e le dita non si posane sulle corde pri ma dellistante in cui le pizzicano (a meno che non si voglia produrre un particolare ti- po di staccato). Al fine ci sviluppare quindi una efficace in- dipendenza delle dita della mano destra negli arpeggi, veciamo una serie di combi- nazioni tratie dai 120 Arpeggi op. 1” di Mauro Giuliani. g— a5 7S 105 106 Piapimpiapim piapimpiapin Cz ws IS pimamipimoim pimamipimoinm 3 =a Hew ae Ss 28 5 aS panes a a Pmiamitmiam! PmiamiPmiami at a 107 pH pimipipimins pimiaipimiai ot Pipmiapaimpi pipmiagsimni a “Msimbolo esting} sta ad Indicare un gruppo el se: note equivalente al valore di quate. 108 IL LEGATO Sulla chitarra @ possibile, con le “legature”, eseguire pid) note con la mano destra suo- nando solamente la prima. 1 tipi di legatura realizzabili sulla chitarra sono quattro: Ascendente - Dis Falsa (0 “ad eco”) endente - Combinate - 1a legatura ascendente (hammer on) @ l'u- nione, senza intertuzione del suono, di due © pit note in ordine ascendente sulla stessa corda. Viene eseguita con la mano sinistra dopo che il dito della mano destra ha suo- ato (possibilmente usando il tacco appog- giato, in maniera da essere facilitati dall’e- nergia sprigionata dalla corda che ritorna alla posizione normale) la prima delle due © pid note da legare. Successivamente, le dita della mano sinistra, pigiando con forza i tasti corrispondenti alle note che seguono (vicino alla sbarretta metallica), producono il suono senza che si debba far di nuovo uso della mano destra, Affinché la legatura abbia maggior efficacia é utile non solleva- ro troppo il dito che deve effettuare la lega- tura, La legatura discendente (pull off) & I'unio- ne di due o pit note in senso discendente. Viene eseguita anch’essa dalla mano sini- stra dopo che questa ha preparato sulla ta- stiera le note da eseguire, Una volta suona- ta con la destra la prima nota - usando sempre il tocco appoggiato - il dito della mano sinisira tirera verso il basso la corda {in senso perpendicolare al telo delle cor- de) consentendo cosi alla stessa di entrare nuovamente in vibrazione e producendo quindi il secondo dei suoni preparati. Al fix ne di una perfetta realizzazione @ impor- lante applicare la forza. non solo al dito che deve legare ma anche a quello che prepara, rimanendo fermo, la nota da lega- re, La legatura discendente si pud oltenere anche con un appoggiato della sinistra sul la corda sovrastante. La legatura combinata (hammer on - pull off @ unione di legature ascendenti e discendenti La falsa legatura (o “ad eco”) & I'unione, sen- za interruzione di suono, di due o pit note st corde diverse. Per realizzarla, una volta suo- nata con la mano destra la prima delle note da legate, le dita della sinistra pigieranno con for- za adeguata sulle corde e sui rispettivi tasti. 109 110 5 BRANI DAL CLASSICO AL ROCK F.Tarrega Lagrima Anonimo — Giochi Proibiti J.S. Bach Bourrée G. Gershwin Summertime Pink Floyd Is there anybody out there? Francisco Taroga Giochi proibiti Anonimo 3 a aAn 15 By BY BV BY— i a 3 rz 4 we Ts fl rp [te = ee ' i336 ge a 7 = a > pir pu au, a ae ae Ny Ce ot + + ev P Wp oo? | m4 r ra 612 3 6 2 4 fe = ss 3 = — 116 Summertime (10m “Porgy and Dess"@) Testo di Ira Gershwin Musica di George Gershwin 7 Is there anybody out there? @ [37 | Testo © Musica di Roger Waters : sue ge Align re in nd val vit FINE Da capo al $F ‘poi FINE

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