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LE RIME: Dante non scrisse mai Rime, sono delle sue poesie spaiate che non sono in

nessuna opera,per questo sono una raccolta disorganica


Non siamo di fronte a una raccolta organica allestita dall'autore, bensì dagli editori moderni,
né sappiamo se Dante avesse qualche progetto unitario per questi testi.
Accanto a testi giovanili ci sono componimenti scritti quando Dante, ormai maturo,
era alle prese con la stesura della Commedia, la raccolta copre quindi circa un venten-
nio della vita creativa di Dante e abbraccia epoche diverse.
- La varietà di temi e di stili dei testi non è unicamente frutto dell'estensione temporale,
ma anche e soprattutto dello sperimentalismo stilistico che caratterizza la ricerca di
Dante, ciascun gruppo di componimenti prevede la messa a punto di differenti registri
poetici->Esse forniscono un saggio di quella versatilità espressiva che il lettore ritrova
rappresentata al suo livello più alto nella Commedia.
Le Rime non sono quindi un testo improntato a un solo ed esclusivo gusto poetico. Se
i primi modelli di riferimento di queste rime sono la poesia provenzale la stagione stilnovista.
Dante si muove tuttavia anche in altre direzioni, sperimentando per esempio lo stile comico-
realista, come accade nella tenzone con l'amico Forese Donati.
TRE SEZIONI POETICHE
1. LE TENZONI:realizzate in fase giovanile, oltre a quella con Dante da Maiano c'é
quella con Forese Donati (1293-96): scambio di sonetti pieni di sferzanti invettive.
Dante sperimenta differenti tipi di linguaggio. Periodo stilnovista

2. LE RIME PETROSE: Petra o Madonna di Pietra, una donna bella quanto fredda.
1296, quando inizia l'esilio. Dante usa il trobar clus x mantenere una coerenza tra
contenuto e forma: stile crudo aspro, dà una forte idea di sensualità ruvido

3. LE RIME DELL'ESILIO: durante l'esilio. Dante usa uno stile allegorico. Si parla dei
grandi concetti della dottrina cattolica, le opere infatti sono le canzoni dottrinali come
Tre donne intorno al cor mi son venute che rappresentano 2 forme di giustizia:
universale e umana e la legge naturale. La canzone rivendica la dignità del poeta
che fu ingiustamente esiliato.

IL CONVIVIO:: tratto allegorico divulgativo in cui sfoggia la sua conoscenza.


-Scritto probabilmente tra il 1304 e il 1307, nei primi anni dell'esilio
- Progetto di grande ambizione e coraggio
-serie di complesse questioni filosofiche e morali
-lingua volgare. La scelta è rivoluzionaria, perché all'epoca di Dante la cultura scientifica si
esprime esclusivamente in latino: egli però, a differenza dei volgarizzatori contemporanei e
precedenti, non nutre alcun dubbio sulla capacità del volgare di porsi allo stesso livello del
latino, quale che sia il soggetto affrontato.
- L'immagine del pane rientra in quella più ampia che ispira il titolo dell'opera: il «convivio è
infatti il banchetto metaforico in cui l'autore imbandisce al lettore un ricco nutrimento
intellettuale. Più precisamente, egli intende offrire delle «vivande, ossia delle canzoni
filosofiche, accompagnate da un «pane che consiste nel loro commento esplicativo in prosa:
come si vede, torna la forma del prosimetro, inaugurata già nella Vita nuova . Dante tuttavia
interruppe la stesura già al quarto trattato, probabilmente per il definirsi di un progetto
maggiore, quello della Commedia.
COMPOSTO DA
1. un primo trattato introduttivo di carattere generale;
2. un secondo dedicato ai quattro livelli interpretativi delle Scritture (letterale, allegorico,
morale e anagogico);
3. un terzo che ha per oggetto l'amore per la filosofia
4. un quarto che affronta la ricerca della vera nobiltà

L’esilio influisce nella composizione. Ogni volta che affronta il dialogo con qualcuno egli si
mette alla prova, e nel dialogo con se stesso vuole smarcarsi dalla situazione in cui sta
vivendo.

A CHI SI RIFERISCE? - gente nobile, non solo maschi ma anche femmine che parlano il
volgare. E’ STRANO POICHE’ IN UN’ OPERA COSI’ SPECULATIVA (in cui ci sono
ragionamenti filosofici) di solito le donne non potevano accedervi.
Nobile gente= ideologia aristocratico-cortese, “libertade” virtù che si manifesta nel donare ,
una qualità che si spiega con il dono non richiesto ma spontaneo. L’uso del volgare amplia il
pubblico

Il dono che ha Dante: -essere nobile ma umile


-diffondere la conoscenza ad un gruppo più ampio
COME FA? tramite un modello filosofico e spirituale, delle confessioni di s.agostino. Affida
alla ricerca della verità il compito di raggiungere la “vera felicità”→quella che si raggiunge con la
contemplazione della verità

DE VULGARI ELOQUENTIA: opera in latino realizzata x esaltare la lingua volgare: non si


vogliono spiegare degli argomenti, bensì si vuole condurre una più ampia trattazione
linguistica, poichè i poeti scrivevano solo in latino. OBIETTIVO: arrivare ad una armonia e
concordia
Composto da 2 libri principali in cui Dante sviluppa una teoria linguistica universale, che
comprende più temi:
LIBRO I:
- oggetto del trattato: lingua volgare
- la natura del linguaggio: comunicare
- la storia della lingua: la differenziazione tra le lingue (torre di babele)
- geografia linguistica: area germanica, greca e romanza (provenzale, francese antico
e volgare italico): d’oc, d’oil, del “si”(questa divisa in altre 14 varietà)
- ricerca del volgare adatto: 4 caratteristiche: ILLUSTRE(che viene dall’alto a dare l’esempio),
CARDINALE (a cui attorno ruotano le 14 varietà e gli elementi comuni), AULICO (di alto
livello,”aula”sede monarchia) e CURIALE(dalla curia, raffinato, curia “corte
imperatore”)→Italia no sede fisica e dante affida compito alla poesia di riunificarsi

IL VOLGARE ILLUSTRE: Dio aveva assegnato ad Adamo una lingua perfetta ed immutabile
secondo Dante, identificata con l’ebraico. Questo verrà smentito da Adamo stesso.
Tra le molte varietà di dialetti Dante vuole trovare la lingua “illustre” che farà da modello
di lingua letteraria in tutta Italia, egli sarà più propenso a scegliere quelle di ex Stilnovista
o siciliane perchè le altre sono troppo locali, anche se Dante sa che è una lingua che ancora
non esiste
LIBRO II:
- L’arte del dire (eloquentia) nel volgare (vulgaris)illustre e storia della lingua: il volgare
illustre deve essere utilizzato x argomenti come :utile, dilettevole, onesto.

Esempi di lingua volgare. L’autore definisce 3 argomenti degni di essere narrati in poesia:
1. salus: salvezza, salute, motivo della guerra e delle armi. oggetto: UTILE. Stile tragico
2. venus: amore oggetto: PIACEVOLE. Stile comico
3. virtus:retta volontà morale oggetto: ONESTO. Stile elegiaco
La canzone sarà la forma metrica prediletta per l’uso del volgare: ha il metro migliore, più
flessibile e lunga

VOLGARE VS LATINO:
volgare= no regole codificate, lingua viva.
latino= regole, immutabile (si pensava che la gramm rimanesse uguale anche nelle epoche
successive).
vulgaris eloquentia : quasi un ossimoro, poichè l’uso della parola si applicava solo al latino
ma con quest’opera Dante introduce un concetto nuovo,e arriverà pure ad affermare la
superiorità del volgare rispetto al latino

VISIONE POLITICA: egli vede nella frammentazione della lingua nei vari dialetti, la
frammentazione politica della penisola. Ex. anche l’episodio della torre di Babele
rappresenta la divisione tra i vari operai che la stavano costruendo condannati poi a parlare
lingue differenti.

LE EPISTOLE E OPERE MINORI:


13 epistole, in latino , durante l’esilio
10: politica, ci sono le grandi speranze di Arrigo VII di riportare l’impero in italia.
III-IV-XIII (Cangrande della Scala): letteratura↓
1. dedica del paradiso al patrono veronese
2. significato del titolo “Comedìa”, fine dell’opera, il genere, le partizioni, l’interpretazione del I
canto del paradiso→riprende il discorso dei 4 livelli, già esposti nel Convivio con una diff:
CONVIVIO: ritiene falso il senso letterale
EPISTOLA: = metodo interpr. Bibbia, alleg. vero anche lett.

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