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PONTIFICIA FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA MERIDIONALE

ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE “ ODEGITRIA “

BARI

TESI PER IL MAGISTERO IN SCIENZE RELIGIOSE

L’ INFLUSSO DEL DEMONIO E LA VITTORIA DEL CRISTIANO

RELATORE: CANDIDATO:

DON MARINO DECARO SALVATORE BONETTI

MATR. N° 1370

ANNO ACCADEMICO

2003/2004
INTRODUZIONE

Il diavolo è un mito o una realtà? Alcuni optano per il mito;

altri accettano la realtà però si sentono a disagio nel parlare

del demonio, per paura di venir classificati come persone

del medioevo.

L’argomento non viene o è poco affrontato nei seminari,

nella predicazione, nella catechesi.

E quando si parla dell’esistenza del diavolo non se ne parla

della sua azione e della sua influenza nella vita degli uomini.

Eppure il demonio opera, ce lo dice san Pietro: << il diavolo

come leone ruggente va in giro cercando chi divorare >>


( 1 Pt 5,8-9 ).

Anche se Gesù ha distrutto il regno di Satana e ci ha salvati,

questo non impedisce al demonio di continuare la sua opera

di malvagità .

I cristiani aggrappati a Gesù possono affrontare la lotta col

demonio e riuscirne sempre vincitori.

Il diavolo è il tentatore che sta al fianco dell’uomo per farlo

peccare; è l’ispiratore delle azioni colpevoli; inganna,

corrompe semina la zizzania nel campo del padre di famiglia.

Le sue opere sono l’omicidio, l’odio, la menzogna.

Nell’interno dell’individuo egli trova una complice, la natura;

egli ne sfrutta i cattivi istinti e le passioni.

1
Ma c’è da dire che il demonio è impotente se la libertà umana

non gli fa spazio.

Compito di questa tesi è quello di esporre e smascherare le

macchinazioni del diavolo e dei suoi compagni affinché il

cristiano venga indotto alla vigilanza e alla sobrietà nonché

ad una vita sempre più sacramentale.

Nel fare questo i riferimenti sono alla Sacra Scrittura, alla

Tradizione della Chiesa ed ai Santi; vengono citati i Padri

della Chiesa , i santi Dottori e i Mistici. Specialmente è

presente Tommaso d’Aquino con la profondità della sua

teologia: il Concilio Vaticano II con il decreto << Optatam

totius >> asserisce che << per illustrare quanto più è possibile

i misteri della salvezza, gli alunni imparino ad approfondire

e a vedere il nesso per mezzo della speculazione, avendo

S.Tommaso per maestro >>(1); ed ancora nella Dichiarazione

sull’educazione cristiana << Gravissimum educationis >>

raccomanda di seguire << le orme dei Dottori della Chiesa,

specialmente di S.Tommaso d’Aquino >> (2).

E’ presente anche Giovanni della Croce con il suo magistero:

il nome del Dottore Mistico spicca tra gli esponenti maggiori

dell’ascetismo e misticismo cristiano.

1) OT n. 16
2) GE n. 10

2
La Spagna del XVI secolo è un vivaio di santi e di dotti che

preparano un’era nuova alla Chiesa.

Dio li suscita tra nobili e gente povera, tra uomini e donne, e

li indirizza alla carità, alla scienza, all’apostolato,alla mistica.

Giovanni della Croce ha il dono di realizzare, durante la sua

breve vita, tutte queste vocazioni e di divenire così il Santo

più rappresentativo della sua epoca.

Nei suoi scritti vi è una ricca miniera d’informazione teoriche

e pratiche sullo spirito maligno e sulla sua attività : ricava il

materiale dei suoi insegnamenti intorno al diavolo e alle sue

malignità, dalla Sacra Scrittura, dalla scienza e dalla

esperienza. C’è da rilevare anche la grande familiarità che il

Dottore Mistico ha con le opere impareggiabili dell’Aquinate.

Giovanni della Croce acquisisce la sua esperienza nel corso

del suo ministero apostolico, sia attraverso la grata del suo

confessionale che attraverso i frequenti incontri e scontri

con lo spirito maligno.

Il suo magistero, fondato sulla Parola di Dio, sostenuto da un

vasto corredo scientifico e da singolare esperienza, è solido

ed efficace: egli denuncia con fermezza gli intrichi del

demonio e addita alle anime i mezzi sicuri per neutralizzarli.

Con i suoi scritti viene incontro alle molte necessità in cui

3
si trovano le persone e pone anche un argine alle infiltrazioni

del demonio nella vita spirituale.

La ricerca si chiude con il presentare lo stato attuale della

teologia contemporanea.

Affido questo mio scritto alla protezione della Vergine Maria

e di san Giuseppe.

4
CAPITOLO I

LA DOTTRINA TEOLOGICA SUI DEMONIO

1.1 ILTENTATORE NELL’ANTICO TESTAMENTO

Satana è il tentatore per eccellenza. I primi a subire il suo

influsso nefasto sono i nostri progenitori Adamo ed Eva.

La strategia che Satana usa con il primo uomo e la prima

donna la possiamo riassumere in tre tappe ( 3 ).

Prima tappa: una domanda fatta a Eva con apparente

indifferenza per attaccare discorso: << E’ vero che Dio ha

detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?>>

(Gn3,1 ). Egli prepara la donna a discutere la legge prescritta

da Dio. E la donna cade nella trappola e accetta la

conversazione: << Dei frutti degli alberi del giardino noi

possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che sta nella

parte interna del giardino Dio ha detto: Non ne dovete

mangiare e non lo dovete toccare, per non morire >>

( Gn 3,2-3 ).

Seconda tappa:questa risposta fa capire a Satana che la donna

si trattiene più dal timore che dall’amore; questo non è esatto

perché la vera obbedienza sta nell’amore e non nella paura.

Allora Satana cambia tono e si fa più insistente e si presenta

3) Cfr. N. CORTE’, Satana l’avversario,


Edizioni Paoline, Catania 1957, pp. 26-34

5
quasi come un liberatore: << Voi non morirete affatto >>

( Gn 3,4 ).

Terza tappa: non solo, vuol far di Dio un essere geloso e

diffidente: << Dio sa che nel giorno in cui ne mangerete, si

apriranno i vostri occhi e diventerete come Dio, conoscitori

del bene e del male >> ( Gn 3,5 ).

Se Dio proibisce di mangiare di quel frutto è perché teme dei

rivali, ci vuole fare degli schiavi e non dei figli ; invece

<< diventerete come Dio>> : questa è la psicologia di Satana.

Che cosa allora avviene ad Eva? La tentazione anche quella

più forte non ci toglie la libertà e Gesù ci mostra più tardi

come bisogna rispondere a Satana.

Eva << vide che l’albero era buono da mangiare, seducente

per gli occhi e attraente per aver successo; perché prese del

suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche a suo marito, che

era con lei, ed egli ne mangiò >> ( Gn 3,6 ): il peccato si

compie e Satana ha una parte incalcolabile in questo.

La punizione non si fa attendere e continua ad avere in noi i

suoi effetti : << per invidia del diavolo la morte è entrata nel

mondo e ne fanno esperienza quanti sono del suo numero >>

( Sap. 2,24 ).

Da allora fino ai nostri giorni Satana non fa altro che metterci

alla prova con il permesso di Dio.

6
Il libro di Giobbe è una dimostrazione dell’influenza di

Satana e dei limiti fissatigli dalla Provvidenza.

Satana con il permesso di Dio fa cadere sui beni di Giobbe

ogni sorta di catastrofi che lo riducono in estrema miseria.

E dopo che Giobbe dice: << Il Signore ha dato e il Signore

ha tolto; sia benedetto il nome del Signore >> ( Gb 1,21 ),

Satana insiste presso Dio per avere il permesso di andare

ancore oltre: << Eccolo in tuo potere. Soltanto risparmia

la sua vita>> ( Gb 2,6).

La prova si svolge in tutta la sua violenza: Giobbe viene

nel corpo, nella carne, e viene maledetto dalla moglie e poi

accusato di essere colpevole dai suoi migliori amici.

Giobbe invece sostiene che è innocente inoltre conserva la

sua profonda pietà filiale verso il Creatore e la sua speranza

in Lui.

Da questi due racconti vediamo come Satana non ci ama, è

invidioso di noi, che non esita a ricorrere alla menzogna né

a scatenare le peggiori calamità; insomma è un personaggio

che si compiace nella malvagità verso di noi. Se Eva cade

nelle tentazioni , Giobbe invece risulta vincitore per cui

l’uomo può trionfare sulla malizia di Satana anche se è ben

lungi dall’essere sempre vincitore .

7
1.2 SATANA E GESU’

1.2.1 LE TENTAZIONI

Nella battaglia scatenata da Satana contro il Salvatore degli

uomini vediamo che egli rimane sconfitto definitivamente:

<< Per questo il Figlio di Dio si è manifestato, per

distruggere le opere del Diavolo >> ( 1 Gv 3,8 ).

Gesù raccontandoci le tentazioni che lui ha nel deserto ci

mostra come affrontare Satana ( 4 ).

Tre sono gli assalti particolari da parte di Satana. Nel primo

assalto egli aspetta che Gesù ha fame in seguito al digiuno

che si impone per poterlo tentare: << Se tu sei Figlio di Dio,

comanda a queste pietre di diventare pane>> ( Lc 4,3 ).

Satana ci attacca per mezzo dei sensi, studia le disposizioni

dei nostri corpi e ci fa cadere in questa trappola : la prima

tentazione è quella della sensualità.

Quindi Satana vuole far compiere a Gesù un miracolo, lo

vuole far agire però come un mago, ma vuole soprattutto che

Gesù obbedisca a lui senza considerare la volontà divina.

Ma per Gesù non è così, conta solo Dio tutto il resto passa in

seconda linea: << Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni

parola che esce dalla bocca di Dio >> ( Mt 4,4 ).

4) Cfr. ibidem, pp. 36-44

8
Satana viene così respinto ma non abbandona tanto

facilmente la presa quando ci assale con le sue tentazioni.

Parte di nuovo all’attacco e conduce Gesù sul pinnacolo del

Tempio: << Se sei Figlio di Dio gettati giù. Infatti sta scritto:

Darà ordini ai suoi angeli che ti sorreggano sulle braccia

perché non urti in qualche sasso il tuo piede >> ( Mt 4,6 ).

Come Gesù fa appello alla Scrittura così anche Satana

dimostra che è capace di fare altrettanto. Ma per Gesù una

sola cosa conta e cioè la volontà di Dio, all’infuori di questa

volontà c’è soltanto abuso di quella parola di Dio.

Gesù quindi respinge la suggestione di Satana in questi

termini: << E’ stato anche detto: Non metterai alla prova

il Signore, tuo Dio>> ( Lc 4,12 ).

E cioè non puoi imporre il tuo volere a Dio esigendo da Lui

un miracolo che Egli non promette o che non entra nei suoi

disegni.

Adesso Satana gioca il tutto per il tutto .

Conduce Gesù su di un’alta montagna e manifesta dinanzi a

lui l’immensità del suo regno: tutto è suo, tutto gli appartiene

egli è davvero << il Principe di questo mondo >>. E gli dice:

<< Tutte queste cose io te le darò, se prostrato a terra mi

adorerai>> ( Mt 4,9 ). Quanta superbia in questa proposta.

9
Eppure quante persone per la sete di comando, di conquista si

assoggettano a Satana violando la legge divina.

Ma Gesù ci dice la scelta giusta che dobbiamo fare:

<< Adorerai il Signore Dio tuo e a lui solo presterai culto >>

( Mt 4,10 ) .

Gesù ci insegna quindi a non temere il << principato>> di

Satana, perché Egli non lo riconosce, anzi lo combatte e lo

distrugge: Lui è il più forte che vince il forte .

1.2.2 GLI ESORCISMI DI GESU’

Tra le opere compiute da Gesù e narrateci dai Vangeli grande

importanza assumono gli esorcismi: scaccia i demoni cioè

libera persone possedute dal demonio.

Gli esorcismi sono parte integrante dell’azione salvifica

svolta da Gesù durante il suo ministero terreno ( 5 ).

Il primo incontro tra Gesù e un ossesso è drammatico ed ha

luogo nella sinagoga di Cafarnao.

C’è ivi un uomo posseduto dallo spirito immondo. Egli grida

fortemente: che abbiamo noi a fare con te, Gesù Nazareno?

Tu vieni per rovinarci? Io so chi sei tu, il santo di Dio. Ma

Gesù lo rimprovera dicendo: Taci e parti da costui. E il

demonio avendolo scosso convulsamente gettandolo nel

mezzo esce da lui, senza fargli alcun male (Cfr. Mc 1,23-26 ).

5) Cfr. F. M. CATHERINET, Gli indemoniati nel Vangelo,


in Satana, a cura di C. CUMANO - G. BARRA, Vita e
Pensiero, Milano 1953, pp. 187-190
10
La giovane figlia della Cananea viene liberata dal demonio

per mezzo di un’azione compiuta a distanza. La madre va

a trovare Gesù, lo supplica, senza lasciarsi sbigottire da due

rifiuti, e Gesù alla fine le dice: Per questa parola che or ora

mi dici, và; il demonio esce dalla tua figliola. Ed ella tornata

a casa trova la fanciulla liberata dal demonio ( Cfr. Mc

7,26-30 ).

Gesù guarisce una donna incurvata da diciotto anni, la sua

malattia ha luogo per causa di uno spirito. Gesù precisa che

quello spirito ha nome Satana e che da diciotto anni si serve

della malattia come di un legame solido duraturo che occorre

spezzare al più presto. La malattia è presentata come opera

del demonio e la guarigione come una rottura di quel legame

stabilito da Satana e da esso mantenuto ( Cfr. Lc 13,10-17 ).

Nel racconto evangelico dell’indemoniato di Gerasa sono

presentati più chiaramente che in ogni altro i tratti

caratteristici dei demoni divenuti padroni di un organismo

umano. Essi vi collocano e vi mantengono dei turbamenti

morbosi simili alla pazzia; hanno una scienza profonda

e sanno chi è Gesù. Senza vergogna si prostano davanti a lui,

lo pregano, lo scongiurano in nome di Dio, temono di essere

gettati da lui nell’abisso e, per evitare ciò, chiedono di entrare

11
dentro a dei porci per stabilirvisi. Ma ecco che appena vi

entrano provocano la distruzione crudele e malvagia degli

esseri in cui hanno chiesto di rifugiarsi ( Cfr. Mc 5,1-13 ).

Gesù si trova a dover guarire un ragazzo indemoniato che

i suoi discepoli non riescono di cacciare il demonio. Il

ragazzo è malato di epilessia e appena compare davanti a

Gesù, il demonio gli procura una nuova crisi epilettica: è

la tipica reazione violenta degli indemoniati davanti al

<< santo di Dio >> che sta per intervenire in maniera

decisiva. Mentre il ragazzo si rotola e spuma a terra, Gesù

interroga il padre sulla durata della malattia. Il padre del

ragazzo epilettico fa appello alla misericordia di Gesù e se

prima dubita della riuscita, ora è disposto a credere a tutto

quello che Gesù dice e se manca qualcosa al suo credere

chiede a Gesù di venire in aiuto alla sua incredulità. Gesù

compie l’esorcismo e il demonio, spirito sordo e muto

perché oltre a provocare l’epilessia priva il ragazzo del

udito e della parola, esce scotendo e tormentando per

l’ultima volta la sua vittima. I discepoli chiedono come mai

loro non riescono nell’esorcismo e Gesù dice loro che questa

specie di demoni può essere cacciata solo con la preghiera

e il digiuno ( Cfr. Mc 9,14-29 ).

12
La cacciata del demonio dal suo abusivo regno iniziata già da

Gesù con gli esorcismi raggiunge il suo apice proprio con la

Pasqua e prosegue fino alla fine dei tempi .

1.2.3 LA VITTORIA PASQUALE

Nel vittorioso combattimento pasquale di Gesù si proietta

minacciosa la figura di Giuda, uno dei dodici apostoli, che si

fa complice del demonio con il suo tradimento ( 6 ).

Satana si serve di Giuda per cercare di minare il progetto di

Dio, servendosi proprio di una delle persone più vicine e

<< Satana entrò in Giuda>> ( Gv 13,27 ).

Giuda non appare un posseduto dal demonio nel senso

classico di ossessione; più che di ossessione, dobbiamo forse

parlare di vessazione demoniaca. Ma in che modo il demonio

entra in lui e lo domina? Spesso è tenue il confine tra

suggestione, vessazione e possessione demoniaca, specie

quando crollano le difese interiori e si decide di stare dalla

parte del male.

E’ molto probabile che Giuda cede alla tentazione del denaro,

ma qualunque è la porta d’ingresso di Satana, sta di fatto che

Guida ne diventa lo strumento libero e responsabile

commettendo il più ignobile gesto.

6) Cfr. O. BATTAGLIA, Gesù e il demonio,


Cittadella Editrice, Assisi 2003, pp. 154-187

13
Ma nonostante il diavolo mette in cuore a Giuda di tradirlo,

non cambia nulla nel piano di Gesù che decide di donarsi

fino in fondo.

Il demonio dopo aver conquistato Giuda alla sua causa

Cerca di scuotere la fedeltà degli altri undici apostoli

prendendo di mira specialmente Simone Pietro << Simone,

Simone, ecco Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia

il grano >> ( Lc 22,31 ).

Agli apostoli dunque è annunciata una prova impegnativa,

costituita dallo scandalo della passione e della morte in croce

di Gesù. E’ una prova sconvolgente, che li disorienta e mette

a dura prova la loro fede in Cristo.

I discepoli per paura si disperdono e lasciano solo Gesù ma

egli prega per loro così che grazie alla preghiera, che argina

l’azione malefica di Satana, si salvano.

E’ veramente l’ora delle tenebre, in cui le forze del male si

scatenano; ma è anche l’oggi di Dio, il giorno della salvezza

definitiva: il male non ha mai l’ultima parola, il <<principe

di questo mondo >> non prevale, anche se tenta invano di

riconquistare il suo potere perduto con la collaborazione degli

uomini malvagi.

Gesù afferma che il << principe di questo mondo >> non ha

nessun potere su di lui, perché la passione è decisa da Dio

14
non dal demonio, questi si muove solo nell’ambito del volere

di Dio. Il << principe di questo mondo>> è sconfitto proprio

dove pensa di aver vinto; crede di eliminare Gesù facendolo

tradire da Giuda e condannare dal Sinedrio, ma quella morte

si cambia in vita come quella del seme che, marcito in terra,

produce molto frutto ( Cfr. Gv 12,24 ); cerca di disorientare

e disperdere i seguaci di Gesù e invece questi, attirati dal

crocifisso innalzato da terra ( Cfr. Gv 12,32 ), si raccolgono

di nuovo intorno al loro Maestro risorto.

La vittoria pasquale di Gesù sul demonio non soltanto mette

al sicuro la Chiesa da ogni suo attacco, ma ne fa una forza

contro il maligno .

1.3 LE INSIDIE DEL DIAVOLO NEI PADRI DELLA


CHIESA

I Padri costituiscono senza alcun dubbio un punto di

riferimento indispensabile per l’esperienza cristiana perché

essi sono i testimoni autorevoli della tradizione apostolica.

1.3.1 I PADRI APOSTOLICI E GLI APOLOGISTI

Il Pastore di Erma nel settimo precetto così esorta: << Non

temere il diavolo. Temendo il Signore, dominerai il diavolo

15
perché egli non ha forza >> ( 7 ). Erma afferma che il

diavolo non ha nessun potere sui cristiani : << Il diavolo

può combattere, ma non può trionfare. Se lo contrastate,

vinto e scornato fuggirà da voi (…) il diavolo va da tutti

i servi di Dio per provarli >> ( 8 ).

Secondo Giustino nella sua Apologia, l’opera dei demoni

consiste nel perseguitare e tentare l’umanità con ogni genere

di inganno: << Inoltre, da allora, si asservirono il genere

umano, ora con scritture magiche, ora con terrori e supplizi

inflitti, ora con l’istituzione di sacrifici e di profumi e di

libagioni, di cui hanno bisogno dopo che hanno ceduto alle

passioni dei sensi. E tra gli uomini hanno disseminato

omicidi, guerre, adulteri, sfrenatezze ed ogni genere di

male>> ( 9 ).

1.3.2 I PADRI DEL II E III SECOLO

Ireneo descrive sinteticamente l’influsso dei demoni sugli

uomini: << sedurre e attirare la mente degli uomini, a

7) ERMA, Il Pastore, in I Padri Apostolici, a cura di


A. QUACQUARELLI, Città Nuova, Roma 1998, p. 277
8) Ibidem, p. 288
9) GIUSTINO, Le due Apologie, a cura di G. GANDOLFO
- A.R. RACCONE, Edizioni Paoline, Roma 1983, p. 129

16
trasgredire i precetti di Dio e progressivamente accecare i

cuori di coloro che sono pronti a servirgli, affinchè

dimentichino il vero Dio, e adorino lui come se egli fosse

dio>> ( 10 ) .

Tertulliano considera soprattutto l’attività che i diavoli

svolgono per rovinare l’uomo.

Essi agiscono sul mondo materiale ma anche nell’anima

umana << con furori orribili e pazzie, terribili passioni

e aberrazioni di ogni genere>> ( 11 ).

Per vincere le tentazioni il cristiano si avvale dell’opera

redentrice di Gesù, la sua passione soprattutto, la cui funzione

è quella di liberare l’uomo distruggendo le opere di Satana.

Tale liberazione si attua nel battesimo:<<Se il Figlio di Dio

è apparso, è per distruggere le opere del diavolo. Egli le ha

distrutte, in effetti, liberando l’anima per mezzo del battesimo

e revocando la condanna della morte>> ( 12 ).

Cipriano afferma che la tentazione del demonio è permessa

da Dio per un duplice motivo: << uno a causa dei nostri

peccati, l’altro per essere provati in vista della nostra

gloria >> ( 13 ).

10) Contra Haer in M. FLICK - Z. ALSZEGHY, Il Creatore,


Libraria Editrice Fiorentina, Firenze 1964, p. 683
11) Apologet., in R. LAVATORI, Satana un caso serio,
Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 1995, p. 16
12) De Pudicizia, in ibidem, p. 171
13) De Dom.orat., in ibidem, p. 192

17
Origene tratta le tentazioni nel terzo libro del Perè Archon

( De principiis ).

Dio dona la forza di superare le tentazioni ma << dipende

da noi usare con diligenza o con negligenza questo potere

che egli ci ha dato. Non c’è dubbio che in ogni tentazione

noi abbiamo la forza di sopportarla, se però usiamo

convenientemente del potere conferitoci >> ( 14 ).

1.3.3 I PADRI DEL IV E V SECOLO

Crisostomo offre molti suggerimenti ai fedeli per superare

la lotta contro Satana.

Innanzitutto non lasciarsi andare alla negligenza e alla

indifferenza spirituale, poi è necessario essere vigilanti ed

inoltre pregare ( 15 ).

Poi fa sapere che i demoni possono servirsi non solo dei

loro compagni, ma anche degli uomini che, assecondano

le loro intenzioni, divengono strumenti di Satana (16 ).

Agostino precisa che Dio può ricavare il bene dal male,

per questo, pur creando l’angelo decaduto buono, permette

che diventa malvagio al fine di giovare con le tentazioni:

<< nell’atto di idearlo, sebbene buono a norma della propria

bontà, tuttavia mediante la sua prescienza aveva preordinato

14) Perè Archon, in ibidem, p. 192


15) Cfr. Hom.sur Ozias, in ibidem, p. 206
16) Cfr. G. CRISOSTOMO, Omelie sul Vangelo di Matteo,
vol. 2, a cura di S. ZINCONE, Città Nuova, Roma 2003,
p. 235
18
come usarlo, anche se malvagio >> ( 17 ).

1.3.4 I PADRI DEL MONACHESIMO DEL IV


E V SECOLO

Antonio Abate offre un criterio per il discernimento degli

spiriti : << La visione dei santi non causa turbamento (…)

essa giunge con calma e dolcezza e subito appaiono nella

anima gioia, esultanza e coraggio (…) L’irruzione e la

apparizione tumultuosa degli spiriti malvagi sono

accompagnati da colpi, strepiti e grida (…) Subito l’anima

è presa da timore e da turbamento >> ( 18 ).

Evagrio ci fa sapere che i demoni imparano a conoscerci

attraverso le nostre parole e il nostro comportamento: << è

da questi segni che i nostri nemici intuiscono se noi abbiamo

dentro di noi i loro stessi pensieri e li coltiviamo, oppure se

noi, dopo averli rigettati, ci preoccupiamo della nostra

salvezza. Iddio solo, che ci ha creati, conosce intimamente

la nostra mente >> ( 19 ).

Cassiano affronta il problema della possessione diabolica che

avviene attraverso tre fasi:<< gli spiriti immondi non possono

entrare nel corpo di coloro di cui essi intendono impadronirsi

in altro modo, se prima non invadono la loro mente e i loro

17) AGOSTINO, La città di Dio, a cura di A. PIERETTI - D.


GENTILI, Città Nuova, Roma 1997, p. 547
18) ATANASIO, Vita di Antonio, a cura di L. CREMASCHI,
Paoline, Milano 1995, pp. 155-156
19) EVAGRIO PONTICO, Trattato pratico sulla vita
monastica, a cura di L. DATTRINO, Città Nuova, Roma
1998, p. 87
19
pensieri. E così non appena sono riusciti a privarli del timore

e della memoria di Dio e della meditazione spirituale, una

volta che li hanno disarmati d’ogni aiuto e protezione divina,

audacemente li invadono, ritenendoli una loro facile preda >>

( 20 ).

1.3.5 I PADRI DEL VI, VII E VIII SECOLO

Gregorio Magno afferma che l’azione di Satana nasce dalla

sua cattiveria: << Si tenga presente che la volontà di Satana

è sempre malvagia, ma il suo potere non è sempre ingiusto.

Perché la sua volontà dipende da lui, mentre il suo potere

dipende dal Signore. Ciò che lui vuol fare per malvagità,

Dio non lo permette se non per giustizia >> ( 21 ).

Climaco ci dice che la lotta che demoni ci fanno è senza

quartiere: << i nostri avversari spiano le nostre mosse benché

noi non ce ne accorgiamo(…) Abbiamo nemici veramente

malvagi, pericolosi, insidiosi, scellerati, che hanno il fuoco

nelle mani bramosi attizzarlo con le sue fiamme al tempio

di Dio ( che siete voi ); né sono capaci né prendono sonno,

sono immateriali e invisibili >> ( 22 ).

20) G. CASSIANO, Conferenze ai monaci, vol.1, a cura di


L. DATTRINO, Città Nuova, Roma 2000, p. 298
21) GREGORIO MAGNO, Commento morale a Giobbe,
vol. 1,a cura di P. SINISCALCO, Città Nuova, Roma
1992, p. 177
22) CLIMACO, La scala del paradiso, a cura di C. RIGGI,
Città Nuova, Roma 1995, p. 50-51

20
1.3.6 SINTESI PATRISTICA

Dopo il percorso seguito attraverso le diverse fasi in cui si

sviluppa la riflessione patristica intorno ai demoni, una cosa

appare chiara: il diavolo e i demoni occupano uno spazio

notevole nella teologia dei Padri sin dai primi secoli.

I Padri studiano il senso e la forza del potere demoniaco

affermando chiaramente che l’intento principale del diavolo

e dei suoi compagni è quello di allontanare l’uomo da Dio.

La demonologia serve al pensiero patristico per far luce sul

mistero di Dio e su quello dell’uomo: i protagonisti restano

Dio e l’uomo anche quando si pone al centro dell’attenzione

il demonio.

21
1.4 SATANA NEL MEDIOEVO E NELL’ETA’
MODERNA

Il secolo XIII vede la celebrazione del Concilio Lateranense

IV dove viene approvata la costituzione dogmatica << De

fide cattolica >>, fra gli altri enunciati un esplicito

pronunciamento su angeli e demoni.

Eccone il testo: << Crediamo fermamente e confessiamo

apertamente (…) Unico principio dell’universo creatore di

tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e materiali che con

la sua forza onnipotente fin dal principio del tempo creò dal

nulla l’uno e l’altro ordine di creature: quello spirituale e

quello materiale, cioè gli angeli e il mondo terrestre, e poi

l’uomo, quasi partecipe dell’uno e dell’altro, composto di

anima e di corpo. Il diavolo, infatti, e gli altri demoni sono

stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono

trasformati in malvagi . L’uomo poi ha peccato per

suggestione del demonio >> ( 23 ).

Il Concilio si limita ad affermare che il diavolo e i demoni

sono creature dell’unico Dio, diventati cattivi per il loro

libero arbitrio.

Non vengono precisati né il loro numero, né la loro colpa,

né l’estensione del loro potere: queste questioni sono lasciate

23) CONCILIO LATERANENSE IV, De fide cattolica,


n. 800, in DENZINGER, Enchiridion Symbolorum
definitionum et declarationum de rebus fidei et morum,
Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna I995, p. 455

22
alle discussioni scolastiche. Ma l’affermazione del Concilio

resta di capitale importanza.

In questo periodo si assiste ad un passaggio da una

demonologia semplicemente ripetitiva ed espositiva verso

un’impostazione propriamente speculativa e organicamente

strutturata: i francescani intendono giungere ai cuori, i

domenicani vogliono rischiarare le menti.

La realtà del demonio ricorre abbastanza frequentemente

nelle << Fonti francescane >>, ne viene accentuato l’aspetto

concreto in rapporto soprattutto alla vita penitenziale dei frati,

i quali devono affrontare forze occulte o sono ostacolati nel

loro cammino spirituale e missionario.

Francesco d’Assisi invita a sapersi difendere e lottare:

<< Guardiamoci bene dalla malizia e dall’astuzia di Satana,

il quale vuole che l’uomo non abbia la mente e il cuore

rivolti a Dio (…) e vuole accecare il cuore dell’uomo

attraverso le cose e le preoccupazioni di questo mondo e

abitarvi>> ( 24 ).

I demoni non sono altro che strumenti nelle mani di Dio per

la purificazione dell’anima: << I demoni sono i castaldi di

Nostro Signore, ed egli stesso li incarica di punire le nostre

mancanze >> ( 25 ).

24) Regole ed Esortazioni, in Fonti Francescane, a cura di E.


CAROLI, Edizioni Messaggero Padova, Padova 2000,
pp. 117-118
25) Ibidem, p. 650

23
Le << Fonti francescane >> riportano anche episodi in cui

Francesco debella il maligno che si impossessa di creature

umane o che le turba fisicamente.

Tommaso d’Aquino affronta la tematica sui demoni nella

questione 16 del libro << Il male >> e più tardi nella

<< Somma Teologica >>.

La novità di Tommaso è precisamente nell’approfondimento

della demonologia. La sintesi che lui opera influenza

profondamente la speculazione teologica, la predicazione,

la catechesi e anche la letteratura dei secoli seguenti.

Il suo pensiero riguardo al tema trattato viene espresso in

modo approfondito nei capitoli seguenti.

Nell’età moderna non si hanno grossi sviluppi riguardo al

tema trattato, gli studi speculativi proseguono ma quali

semplici commenti specialmente di Tommaso d’Aquino.

Merita la menzione Ignazio di Loyola che arriva a

formulare le regole per discernere gli spiriti nei suoi

<< Esercizi spirituali >>.

Altra figura importante è Giovanni della Croce il suo

insegnamento interessa chiunque desideri progredire nella

vita spirituale. Anche il suo pensiero riguardo al tema

trattato viene espresso in modo approfondito nei capitoli

seguenti.

24
CAPITOLO 2

TUTTO E’ SOTTOMESSO A DIO

2.1 LA PROVVIDENZA DIVINA

Dio per sua bontà ha creato tutti gli esseri visibili e invisibili,

materiali e spirituali. Tutto è sottomesso a Lui e con amore

provvede al governo di tutti gli esseri creati. La causa prima

di tutti gli esseri creati è la derivazione delle cose da Dio.

Tommaso d’Aquino sostiene: << E’ necessario affermare che

ogni cosa, in qualsiasi modo esista viene da Dio>> (26).

Inoltre in quanto vi è una molteplicità delle cose c’è da dire

che << come la divina sapienza è causa della distinzione delle

cose per la perfezione dell’universo, così è causa anche della

loro disuguaglianza>> (27).

Ora determinata questa disuguaglianza è necessario affermare

che << la stessa disuguaglianza tra le cose create, stabilita

dalla divina sapienza, esige che una creatura agisca sulla

altra >> ( 28 ).

Quindi rispetto al piano di governo tutte le cose sono

governate immediatamente da Dio, << poiché spetta al re

e al Signore governare i propri sudditi con i suoi comandi.

Infatti la Sacra Scrittura attribuisce il corso delle cose al

26) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, I, a cura


della Redazione della ESD, Edizioni Studio
Domenicano, Bologna 1984, p. 420
27) Ibidem, p. 452
28) Ibidem, p. 454
comando di Dio >> ( 29 ).
Invece per quanto riguarda all’esecuzione, Dio governa

alcuni esseri per mezzo di altri.

Anche le cause seconde, cioè delle creature, non vengono

escluse nel governo divino. Infatti << l’azione della

provvidenza, con al quale Dio agisce sulle cose, non

esclude le cause seconde, ma viene a compiersi per mezzo

di esse, poiché esse agiscono per virtù di Dio >> ( 30 ).

Inoltre va detto che, affinché vi sia ordine nell’universo è

opportuno che << l’ordine discenda gradatamente dagli

esseri più alti a quelli più bassi, è necessario dunque che la

Provvidenza divina raggiunga le ultime cose secondo una

certa gradualità. Ora, questa gradualità implica che come

le creature più alte sono soggette a Dio e governate da Lui,

così le creature inferiori siano soggette a quelle superiori

e governate da esse >> ( 31 ).

Tommaso d’Aquino afferma la superiorità delle creature

razionali sui corpi nobili e all’ interno delle creature

razionali ( gli angeli e le anime razionali ), gli angeli hanno

una capacità di governare più estesa e più universale.

Quindi gli angeli hanno un influsso sull’uomo e questo si

comprende appunto dalla necessità insita nella struttura stessa

29) TOMMASO D’AQUINO, Somma contro i Gentili, a cura


di T. S. CENTI, UTET, Torino 1997, p. 700
30) Ibidem, p. 724
31) Ibidem, p. 740

26
dell’universo dove le creature superiori svolgono un ruolo di

governo sulle creature inferiori: << gli uomini che sono

inferiori agli angeli sono da essi illuminati >> ( 32 ).

Il Concilio Vaticano I nella costituzione dogmatica << Dei

Filius >> sulla fede cattolica tratta della Provvidenza: <<Dio,

con la sua provvidenza, protegge e governa tutto ciò che ha

creato, poiché essa si estende da un confine all’altro con

forza, governa con bontà ogni cosa. Tutto è nudo e scoperto

davanti agli occhi suoi, anche quello che sarà fatto dalla

libera azione delle creature >> ( 33 ).

Questa verità di fede deve infondere un profondo ottimismo

nella vita del cristiano :<<Se Dio è per noi, chi sarà contro di

noi >> ( Rm 8,31 ).

2.2 IL COMPITO DI SATANA : LA TENTAZIONE

Agli angeli è concesso un potere nelle loro azioni sugli

uomini. Questi spiriti creati si dividono in buoni e cattivi.

Ai buoni è applicato il nome di angeli, cioè messaggeri:

designa l’ufficio che più frequentemente essi svolgono

nell’opera della salvezza. Invece i cattivi sono chiamati

diavoli o demoni.

Ora dobbiamo vedere come l’azione diabolica rientra

nel piano della Provvidenza.

32) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, I, p. 964


33) CONCILIO VATICANO I, Dei Filius, n. 3003, in
DENZINGER, Enchiridion Symbolorum, p. 1047

27
Il bene dell’uomo e in particolare il fine ultimo può essere

raggiunto sia direttamente che indirettamente: direttamente,

la Provvidenza induce l’uomo a fare il bene e ad allontanare

il male; indirettamente esercita l’uomo nel bene mediante

la tentazione al male, in quanto essa offre l’occasione per

rinforzare la virtù.

Nel primo modo l’uomo è aiutato dagli angeli, nel secondo

modo è tentato dai demoni.

Quindi i demoni procurano indirettamente il bene dell’uomo,

in quanto Dio li usa contro la loro volontà per una maggiore

manifestazione della sua bontà e della sua gloria.

Dice l’Aquinate: << Quindi nell’angelo prevaricatore al

peccato di superbia tenne dietro il peccato d’invidia, poiché

egli provò dispiacere del bene concesso all’uomo, e anche

dell’eccellenza divina, secondo che Dio contro la volontà

del diavolo si serve dell’uomo per la sua gloria >> ( 34 ).

I demoni dopo il peccato non sono esclusi dall’utilità di tutto

il complesso dell’ordine della natura .

<< Così dunque ai demoni spettano due luoghi di pena. Uno a

motivo della loro colpa: e questo è l’inferno; l’altro invece

per tentare gli uomini:e a tale scopo è loro dovuta l’atmosfera

caliginosa >> ( 35 ).

34) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, I, p. 568


35) Ibidem, p. 587

28
Secondo il pensiero tomistico questo è un modo per procurare

indirettamente il bene dell’uomo.

Il soggiacere alla tentazione diabolica con il peccato non è

voluto da Dio, ma è solo permesso, cioè un non voler

impedire che l’atto volontario dell’ uomo si porti

liberatamene sopra un oggetto indebito, contro la legge divina

<< l’azione del peccato proviene da Dio, ma non proviene

da Dio il peccato >> ( 36 ).

Nella tentazione l’uomo trova aiuti divini e suggestioni

diaboliche: sta all’uomo scegliere e determinarsi a servire

Dio o Satana.

Nel pensiero tomistico la tentazione diabolica non è in potere

di Satana ma è un potente mezzo di santificazione in mano a

Dio, tanto che la Sacra Scrittura dichiara << beato >> colui

che può essere messo alla prova mediante di essa

( Cfr.Gc1,12 ): il potere concesso al demonio è limitato dalla

libertà umana e dalla volontà di Dio che non permette mai

una tentazione al di sopra delle nostre forze.

2.3 L’ANIMA UMANA

Ora studiamo come il demonio influenza l’uomo e per far

questo ci avvaliamo anche della scienza pratica e concreta

di Giovanni della Croce.

36) TOMMASO D’AQUINO, Il Male, a cura F.


FIORENTINO, Bompiani, Milano 2001, p. 337

29
Cominciamo a presentare uno dei due contendenti, l’anima

umana.

L’anima è dotata di non poche facoltà o potenze, mediante le

quali svolge la sua attività.

Le distinguiamo tra facoltà di grado inferiore, chiamate

parte sensitiva o semplicemente senso; e facoltà di grado

superiore ( 37 ), dette parte spirituale e razionale o

semplicemente spirito.

Nella parte razionale l’anima racchiude tre potenze che sono:

memoria, intelletto e volontà ( 38 ).

Per mezzo di queste potenze l’anima può comunicare con

Dio ( 39 ).

Nella parte sensitiva abbiamo gli appetiti sensitivi ( 40 ) e

le potenze sensitive, chiamate pure sensi corporali esterni

ed interni.

Mediante le facoltà sensitive, l’anima può comunicare

soltanto con le creature : il senso è incapace delle cose

spirituali.

Un altro criterio è la distinzione tra facoltà conoscitive e

facoltà appetitive o affettive.

37) Cfr. GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, a cura


di FERDINANDO DI S. MARIA, Postulazione
Generale dei Carmelitani Scalzi, Roma 1998, p. 361
38) Cfr. ibidem, p. 84
39) Cfr. ibidem, p. 942
40) Cfr. ibidem, p. 16

30
Tra le facoltà conoscitive si notano i sensi esterni, quali la

vista, l’udito, l’odorato, il gusto e il tatto (41).

Poi abbiamo i sensi interni e cioè il senso comune, la fantasia

o l’immaginativa, l’estimativa e la memoria sensitiva (42).

Il senso comune è la facoltà che percepisce come nostri e

riunisce in uno solo tutti i fenomeni già sperimentati

negli organi dei sensi : come la radice comune dei sensi

esterni.

La fantasia o immaginazione è la facoltà che conserva,

riproduce, compone o divide le immagini acquisite

attraverso i sensi esterni.

Mediante l’estimativa apprendiamo le cose in quanto utili

o nocive per noi. L’estimativa subisce l’influsso dello

intelletto, che la rende molto più perfetta e più penetrante.

Per questo, viene chiamata anche cogitativa o ragione

particolare.

La memoria sensitiva ha il compito di conservare il ricordo

di una cosa, di riprodurla o evocarla e di riconoscere tale

cosa come passata e già vista.

Si distingue dall’immaginazione in quanto questa conserva

e riproduce le immagini, senza tuttavia riconoscerle come

passate, e ne può creare delle nuove che sfuggono nel modo

41) Cfr. NILO DI S. BROCARDO, Demonio e vita


spirituale, in Sanjuanistica, Collegium Internazionale
Sanctorum Teresiae a Jesù et Joannis a Cruce,
Roma 1943, pp. 144-149
42) Cfr. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, I,
p. 704
31
più assoluto alla memoria (43).Invece tra le facoltà appetitive

dell’uomo se ne trovano due tipi, <<quello sensitivo che si

divide in irascibile e concupiscibile, e quello intellettivo, che

è detto volontà >> ( 44 ).

L’appetito sensitivo è la facoltà organica per cui ricerchiamo

il bene in quanto appreso dai sensi.

Si distingue dall’appetito razionale o volontà, che cerca il

bene in quanto appreso dall’intelletto.

L’appetito sensitivo in quanto genere è una facoltà unica

chiamata sensualità, ma si divide in due potenze, cioè nel

concupiscibile e nell’irascibile.

Il primo ha per oggetto il bene dilettevole, il secondo il bene

arduo.

L’intelletto e la volontà possono influire ed influiscono di

fatto sull’appetito sensitivo, non però in forma dispotica.

I differenti moti dell’appetito sensitivo verso il bene appreso

dai sensi danno origine alle passioni.

In senso filosofico le passioni sono energie che possiamo

usare per il bene e per il male : tutto dipende dallo

orientamento che viene dato.

Le passioni si possono definire come il movimento dello

appetito sensitivo sorto dal timore del bene o del male

43) Cfr. A. ROYO MARIN, Teologia della perfezione


cristiana, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo
(Milano) !987, pp. 436-437
44) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, I,
p. 142
32
sensibile con una ripercussione alquanto intensa

sull’organismo.

Le passioni sono importanti perché hanno molto influenza

sulla vita fisica, intellettuale e morale dell’uomo ( 45 ).

2.4 IL DEMONIO

L’altro contendente è il demonio. Essendo spirito, il demonio

possiede intelligenza viva e perspicace per cui conosce molte

cose. Nel campo fisico ad esempio può prevedere malattie

contagiose, terremoti; in materia psicologica può conoscere

da indizi – come sarebbero parole, movimenti e altri segni -

le inclinazioni di uno e perfino ciò che si occulta nell’intimità

del suo spirito. A queste cose ed altre assai intrigate e sottili,

si estende il potere conoscitivo dello spirito maligno.

Ed ancora. Egli può dedurre determinati effetti da una

determinata causa in quanto conosce gli eventi anche nei

loro principi. Può predire il futuro ma sarebbe una profezia

del demonio cioè non è una vera profezia.Per quanto riguarda

le cose spettanti al dominio della fede la sua conoscenza è

limitata.

Satana ha nei nostri confronti un atteggiamento

invariabilmente ostile, nocivo, malvagio, superbo, invidioso.

45) Cfr. A. ROYO MARIN, Teologia della perfezione,


pp. 464-469

33
Il demonio è nostro nemico: egli è forte, ma Gesù Cristo,

Signore del cielo e della terra, è più forte di lui.

Il diavolo come nostro avversario si preoccupa di farci cadere

in peccato ( 46 ). Le sue trame sono difficili da scoprire, solo

la luce divina può svelarci gli stratagemmi.

Con l’opera perfida degli altri due nemici, il mondo e la

carne, il demonio muove all’anima una più aspra guerra.

Inoltre Satana si avvale di discepoli che si sottomettono con

un patto liberamente voluto e sono i fattucchieri, gli

incantatori, i maghi e gli stregoni. Come pure di uomini

cattivi i quali, indotti dalla superbia e invidia, cercano di

distogliere i fedeli da Dio ( 47 ).

L’intento di Satana è quello di nuocere spiritualmente

l’anima umana.

2.5 LE ARMI DEL DIAVOLO

Il demonio possiede armi e munizioni sufficienti e potenti

con le quali può muovere guerra all’anima nelle diverse

sue facoltà.

Costituiscono la prima arma, i beni sensibili del mondo;

di essi Giovanni della Croce scrive: << intendo per essi

tutto ciò che in terra può cadere sotto il dominio del senso

della vista, dell’udito, dell’olfatto, del gusto, del tatto e

46) Cfr. NILO DI S. BROCARDO, Demonio e vita


spirituale, pp. 157-161
47) Cfr. ibidem, pp. 161-162

34
costruzione interna del discorso immaginario cose tutte che

appartengono ai sensi corporei, interni ed esterni>> ( 48 ).

La seconda, le percezioni del senso, cioè presa di coscienza

nell’ambito dell’esperienza sensibile.

Quindi le prime due armi comprendono tutte le apprensioni

( atto col quale il soggetto apprende ) e tutti i diletti temporali

e tutte le visioni e percezioni sensibili.

La terza arma, comprende la percezione dei sensi interni (49):

le apprensioni corporali immaginarie, sia naturali che

soprannaturali (50), e le notizie e i discorsi della memoria

immaginativa (51).

Le altre armi del demonio sono costituite dalle altre specie di

apprensioni comunicate spiritualmente, cioè senza

l’intervento delle facoltà sensitive: le visioni intellettuali di

sostanze corporali, le rivelazioni di notizie intellettuali, le

locuzioni formali e successive, i sentimenti spirituali nella

volontà ( 52 ).

La visione intellettuale è una conoscenza soprannaturale

che si produce mediante una semplice visione della

intelligenza senza impressione o immagine sensibile (53).

48) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 284


49) Cfr. ibidem, p. 109
50) Cfr. ibidem, p. 186
51) Cfr. ibidem, p. 236
52) Cfr. NILO DI S. BROCARDO, Demonio e vita
spirituale, p. 174
53) Cfr. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica,
II-II, p. 636
35
Viene nominata rivelazione di notizie intellettuali << ciò che

quella facoltà riceve quasi apprendendo e intendendo cose

nuove, come fa l’udito quando apprende cose nuove >> (54).

Ed ancora ci fa sapere Giovanni della Croce, << rivelare

vuol dire palesare una verità occulta, oppure manifestare un

segreto o un mistero >> ( 55 ).

Le locuzioni o parole soprannaturali sono formule che

enunciano affermazioni e desideri. Le locuzioni formali sono

quelle che si percepiscono nell’intelletto come se venissero

chiaramente da un altro, senza che uno faccia qualcosa da

parte sua ( 56 ). Le locuzioni si chiamano successive perché

non avvengono istantaneamente ma in modo di ragionamenti

successivi ( 57 ).

Riguardo ai sentimenti nella volontà, Giovanni della Croce

dice che << la fortezza dell’anima risiede nelle sue potenze,

nelle sue passioni e nei suoi appetiti, cose tutte governate

dalla volontà >> ( 58 ).

E’ necessario dunque che le passioni non spadroneggino nella

anima, affinché non nascano in essa tutti i vizi e tutte le

imperfezioni che ella ha ( 59 ).

Ma il diavolo ha in mano sua ancora un ricco arsenale:

molestie ossia inquietudini e scompiglio nel senso e nello

54) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 185


55) Ibidem, p.192
56) Cfr. ibidem, p. 215
57) Cfr. ibidem, p. 213
58) Ibidem, p. 260
59) Cfr. ibidem, p. 261
36
spirito, tormenti e tenebre, aridità e oppressioni, scrupoli e

perplessità, dolori corporali, orrori sensibili e spirituali, ed

altro ancora ( 60 ).

Giovanni della Croce mette in luce la violenza degli attacchi

di Satana e ricorre a concetti e termini presi in prestito

dall’arte militare: tutta la faccenda di Satana ci viene descritta

come una lotta spirituale, una guerra tra nemici ben forniti di

armi; dove non mancano assalti ed attacchi, agguati e

imboscate: è uno scontro violento dove si vince o si perde.

2.6 IL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI

Con l’espressione << discernimento degli spiriti >> s’intende

la conoscenza soprannaturale dei segreti del cuore

comunicata da Dio: << il predicatore evangelico manifesta

cose che solo Dio può conoscere. E queste cose sono o i

futuri contingenti, e si ha allora la profezia, oppure anche

i segreti dei cuori, e si ha allora il discernimento degli

spiriti >> ( 61 ).

Ci sono due specie di discernimento uno acquisito e uno

infuso. Il primo costituisce un’arte speciale complementare

della direzione spirituale ordinaria, e al sua acquisizione sta

alla portata di tutti. Il secondo è una grazia gratis data,

60) Cfr. NILO DI S. BROCARDO, Demonio e vita


spirituale, pp. 174-175
61) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, I-II,
p. 931

37
concessa da Dio ad alcuni santi. Questa grazia però è

purtroppo molto rara. Quello acquisito, invece, è alla

portata di tutti e consiste nel saper distinguere lo spirito

buono dal cattivo, le ispirazioni di Dio dagli inganni del

demonio.

2.7 I CARATTERI DELLO SPIRITO DIABOLICO


CIRCA I MOTI DEL NOSTRO INTELLETTO

Le caratteristiche dello spirito diabolico sono opposte a

quelle dello spirito di Dio. E’ facile distinguerle quando

si presentano in maniera manifesta. Però bisogna considerare

che il demonio può assumere l’aspetto di angelo di luce, e

suggerisce all’inizio cose buone per dissimulare le sue

malvage intenzioni. Quindi occorre procedere con cautela,

esaminare i moti del nostro intelletto e della nostra volontà.

Presentiamo i caratteri con cui il demonio si insinua nelle

nostre menti ( 62 ).

*Primo carattere: lo spirito diabolico è spirito di falsità.

Il demonio è più da temersi quando viene ad ingannarci

coperto da fallaci sembianze, che quando ci muove guerra

a faccia scoperta. Lo spirito maligno tende sempre ad inserire

qualche falsità nella nostra mente: ci pone in testa specie

contrarie alla fede; pensieri poco conformi alla moralità delle

virtù cristiane; ombre insussistenti contro il prossimo.

62) Cfr. G. B. SCARAMELLI, Dottrina di S. Giovanni della


Croce e Discernimento degli spiriti, a cura di D.
MONDRONE, Pia Società S. Paolo, Roma 1946,
pp. 306-323
38
*Secondo carattere,lo spirito infernale suggerisce cose inutili,

leggiere e impertinenti cioè pensieri vani. Il demonio procura

alla mente pensieri improduttivi che tendono a tante

distrazioni, inserisce cioè nella mente dei fedeli cose

infruttuose per frastornarli dal bene.

*Terzo carattere dello spirito diabolico: recare alla mente

tenebre. Il demonio offusca la mente, oscura l’intelletto,

riempie l’anima di turbazioni, di ansietà, di angustie, di

scrupoli e di penose perplessità.

*Quarto carattere: lo spirito diabolico è ostinato e arrogante.

Il demonio conduce un’anima alla perdizione con introdurvi

una certa pertinacia, per cui non curando il consiglio dei più

autorevoli, si appoggia l’anima solo al suo giudizio.

*Quinto carattere dello spirito infernale è l’indiscrezione.Non

fa mantenere all’anima la debita misura: suggerisce rigori

eccessivi, digiuni molto lunghi, vigilie troppo continuate.Non

potendo il demonio impedire le opere buone si sforza almeno

di guastarle con ogni sorta d’indiscrezione e d’imprudenza.

*Sesto carattere dello spirito diabolico. Il demonio inserisce

sempre pensieri superbi; mette sempre pensieri di propria

stima, di preferenza e di dispregio altrui.

39
2.8 I CARATTERI DELLO SPIRITO DIABOLICO
CIRCA I MOTI DELLA NOSTRA VOLONTA’

E’ necessario discernere da quale spirito procedono gli atti

della volontà, in cui consiste ogni bene morale che

impreziosisce l’anima, ed ogni male morale che la guasta.

Ora presentiamo i caratteri con cui il demonio opera nelle

nostre volontà ( 63 ).

*Primo carattere dello spirito diabolico è l’inquietudine, la

turbazione, affetti contrari alla pace. Il demonio sveglia

dentro di noi o affetti di odi, di sdegni, di rabbie, di invidie,

passioni tutte torbide; oppure desta nelle anime desideri di

piaceri, di ricchezze e di onori. Il Maligno con le sue

suggestioni accende in noi il fuoco degli appetiti, che non

lasciano mai l’uomo quieto.

*Secondo carattere è una manifesta superbia o falsa umiltà.

Suscita nei nostri cuori vanagloria, compiacenze superbe;

risveglia in noi onori, glorie. Il diavolo è da temersi quando

viene mascherato sotto una falsa umiltà . Questo accade,

quando egli suggerisce alla memoria i peccati passati, o le

imperfezioni presenti e ci fa vedere la perdizione.

*Terzo carattere è la disperazione o la diffidenza o la vana

sicurezza. Il Maligno s’industria con grande studio di tenere

le anime stabilmente abbattute affinché non abbiano più

vigore di operare alcun bene.

63) Cfr. ibidem, pp. 352-380

40
*Quarto carattere è la durezza della volontà in obbedire e in

aprirsi ai superiori e ai padri spirituali; per cui o si oppongono

apertamente o almeno con molta difficoltà si arrendono ai

consigli e ai comandi. Questo perché il demonio non vuole

essere scoperto e quindi instilla nel cuore un certo orrore ad

aprirsi.

*Quinto carattere è la mala intenzione nell’ operare.

Il demonio procura di corrompere le opere per se

stesse buone, suggerendo qualche perverso fine per dare

qualche apparenza di virtù; ma invece sono viziose nella

sostanza.

*Sesto carattere è l’insofferenza nei travagli. Il demonio non

è capace d’ingenerare nei nostri animi sentimenti di pazienza,

anzi è tutto intento a risvegliare affetti d’ira e di risentimento.

Se qualcuno è ad esempio perseguitato con mormorazioni e

calunnie, entra egli nella sua fantasia, risveglia la memoria

dei torti ricevuti così che una pagliuzza sembra una trave. Poi

s’insinua nel senso interiore e con l’agitazione degli umori

( liquidi o sostanze presenti nell’organismo ) e del sangue,

infiamma la bile per poi offuscare la ragione; così che gli fa

parere giusto ogni risentimento e lo trasporta ciecamente

alla vendetta.

41
*Settimo carattere è lo sconvolgimento delle passioni. Il

demonio entra nelle anime e le mette tutte in rivolta:

commuove le passioni, le agita, le sconcerta e le pone in

tumulto. Uno infiamma con l’ira, un altro accende con la

lussuria; questo punge con l’invidia, quello gonfia con la

superbia, altri stimola con l’avarizia. Quando la passione

si solleva subito e con insolita violenza vi è maggior

ragione di credere che il demonio ne è l’autore o almeno

il promotore.

*Ottavo carattere è la doppiezza, la finzione. Il demonio

non può mai ingenerare nei nostri animi quella sincerità,

veracità e semplicità che comunica Dio allo spirito dei

suoi servi. Invece introduce lo spirito di bugia o di

doppiezza.

*Nono carattere è l’attacco alla libertà dello spirito. Il

Maligno usa ogni sforzo perché ci attacchiamo con l’affetto

ai beni terreni e alle cose spirituali.

*Decimo carattere è l’alienazione da Gesù Cristo e dalla

sua imitazione. Satana, essendo nemico giurato di Cristo,

nutre affetti e massime contrarie alla persona, alla vita ed

agli insegnamenti di Lui.

*Undicesimo carattere è la falsa carità ed il falso zelo.

42
Lo zelo falso è pieno d’impazienza, di sdegno, di superbia.

Chi si accende per gli altri difetti e ne va in cerca e li nota

con occhio critico, è dominato da un falso zelo perché lo

spirito vero del Signore inclina l’anima a badare a sé, a non

osservare le altrui mancanze ma a scusarli nel proprio cuore.

Quindi le anime tenendo conto dei caratteri diabolici esposti,

devono bene intendere la suggestione del demonio perché

così si persuadono che tali movimenti interni sono mossi dal

nemico di Dio al fine di rigettarli prontamente con atti

contrari.

43
CAPITOLO 3

L’ATTIVITA’ ORDINARIA DI SATANA

3.1 L’INFLUSSO DEL DEMONIO SULLA


INTELLIGENZA UMANA, SULLA FANTASIA
E SUI SENSI

Oggi è un fatto indiscusso che le idee e le immagini sensibili

si possono comunicare dal cervello di una persona vivente a

quello di un’altra e questa comunicazione si compie

benissimo quando la mente di uno dei due, il trasmittente o

il ricevente, è in attitudine di passività.

Ora, se tanto avviene nei fenomeni telepatici, nelle difficili

condizioni in cui due persone si trovano, quanto

maggiormente, quanto più facilmente uno spirito puro non

può presentare all’anima le sue suggestioni?

Innanzitutto c’è da dire che il demonio, quantunque angelo

decaduto, conserva in comune con l’angelo, la natura e il

modo naturale di agire.

<<Quanto alla potenza della propria natura ,i demoni possono

fare le stesse cose che fanno gli angeli buoni ( ... ) c’è una

differenza nell’uso di questa potenza ( ... ) gli angeli buoni

intendono aiutare gli uomini verso il bene e verso la verità,

invece il demonio intende impedire >> ( 64 ).

64) TOMMASO D’AQUINO, Il Male, p. 1299

44
Quindi si potrà dire dell’azione diabolica tutto quello che si

può dire dell’azione angelica. Ora vediamo il modo con

cui l’angelo può influire sulla intelligenza umana.

<< Un angelo è in grado di illuminare un altro angelo (oppure

un uomo ) a conoscere qualcosa, aggiungendo

intellettualità >> ( 65 ).

Riguardo alle specie intellettuali l’uomo le riceve estraendole

dall’immagine che gli forniscono i sensi, mentre l’angelo,

nell’istante stesso in cui è creato, riceve insieme con la

propria natura anche le specie intellettuali delle altre

creature (66 ).

L’influsso di una intelligenza superiore su una inferiore è da

Tommaso d’Aquino detto <<illuminazione>> e consiste nella

manifestazione di verità possedute da un altro.

Tuttavia questo influsso non può essere diretto né con

infusione di nuove specie, che solo Dio può fare, né

modificando le specie già esistenti nell’intelletto umano.

Tutto questo si riferisce alla natura angelica, mentre << gli

angeli cattivi introducono pensieri nel seguente modo: danno

luce alle immagini riconvenute nella fantasia in maniera tale

che –giusta il darsi di differenti composizioni delle stesse-

dalle immagini possono essere tratte nuove intenzioni >>(67).

65) TOMMASO D’AQUINO, Commento alle sentenze di


Pietro Lombardo, a cura di C. PANDOLFI - R. COGGI,
Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1984, p. 445
66) Cfr. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica, I,
p. 507
67) TOMMASO D’AQUINO, Commento, p. 415
45
Al diavolo non conviene illuminare l’intelletto dell’uomo

altrimenti si può sapere ciò che ha egli stesso in mente.

<< Perciò resta che la persuasione interiore del diavolo e

qualsiasi sua rivelazione non avviene per mezzo d’una

illuminazione dell’intelletto, ma soltanto per una certa

impressione nelle potenze sensibili interiori ed

esteriori >> ( 68 ).

Come avviene tutto ciò?

Il demonio modifica la potenza sensitiva o immaginativa

<< precisamente non alterandola se non in conseguenza di

un movimento locale, poiché non può di per se imprimere

nuove specie. Tuttavia, la modifica facendo la mutare in

rapporto al sito o in rapporto al luogo, non certo

componendo la sostanza dell’organo, ma movendo gli spiriti

e gli umori >> ( 69 ).

Siccome le apparizioni immaginarie sono causate da una

mutazione locale degli umori corporali ( 70 ), allora la

creatura angelica potrà indirettamente influire sulla fantasia,

influendo sugli organi corporali ( 71 ).

<< L’angelo muove l’immaginazione non imprimendo

immagini mai viste attraverso i sensi, ma mediante il moto

locale degli spiriti e degli umori >> ( 72 ).

68) TOMMASO D’AQUINO, Il Male, p. 355


69) Ibidem, p. 1293
70) Cfr. ibidem, p. 357
71) Cfr. ibidem, p. 1293
72) TOMMASO D’AQUINO, La Somma
Teologica, I, p. 968
46
Quindi i sensi possono essere mossi all’interno: << essi si

alterano quando si turbano gli spiriti vitali e gli umori

organici >> ( 73 ).

Non solo, esiste un’azione diabolica del tutto esterna: << gli

angeli possono presentare ai sensi oggetti sensibili o esistenti

già nella natura o formati da loro stessi, come fanno quando

assumono un corpo >> ( 74 ).

Poiché gli angeli possono agire sul corpo, essi possono anche

inclinare l’uomo a comportarsi in un modo piuttosto che in

un altro, influendo sulla sua immaginazione, stimolando in

vari modi le passioni.

Una conferma l’abbiamo dalla scienza medica che ha messo

in maggior luce l’influsso che i fattori fisiologici esercitano

sulla vita psicologica, e così ha reso ancora più facile

concepire le insidie dei demoni attuate attraverso un influsso

degli stati fisiologici.

3.2 L’INFLUSSO DEL DEMONIO SULLA


VOLONTA’ UMANA

Abbiamo visto che accidentalmente l’azione degli spiriti

incide sull’intelletto ma non giunge a coinvolgere la volontà.

L’Aquinate nega all’angelo la capacità di muovere la volontà

umana all’atto, quindi il demonio non può influire sulla

73) Ibidem, p. 96
74) Ibidem, p. 969

47
volontà dell’uomo attraverso gli oggetti in modo da

poterlo precipitare nel peccato: la libertà si impone anche

a Satana.

<< Sebbene il potere del demonio sia semplicemente

maggiore del potere dell’uomo, tuttavia sotto un certo

aspetto non è maggiore, cioè quanto agli atti del libero

arbitrio, che non possono essere costretti: poiché di

questi atti l’uomo stesso è il padrone e non il demonio;

e così l’uomo può resistere alla sua tentazione >> ( 75 ).

Il demonio dovrà agire dall’esterno e dovrà ricorrere alla

persuasione, facendo sorgere nell’uomo quei sentimenti

che potranno influire sulla volontà solo come disposizioni

anteriori.

Il demonio può conoscere i nostri pensieri?

La soluzione che Tommaso d ’Aquino da al quesito si

presenta nel seguente modo.

L’intelletto non può esplicare la sua attività senza servirsi di

ciò che proviene dai sensi.

E’ vero che l’intelletto è assolutamente spirituale ma è anche

vero che nel presente stato di cose la sua attività è

subordinata all’attività di altre facoltà direttamente collegate

a organi corporali, cioè le facoltà sensitive.

75) TOMMASO D’AQUINO, Commento alle


sentenze,vol.4, p. 29

48
Quindi questo materiale esistente in noi sotto forma di

particolari modificazioni organiche, per essere usato

nell’intelletto, deve venire spiritualizzato, spogliato cioè,

attraverso un processo di astrazione, di tutto ciò che sa di

sensibile, particolare: la filosofia tomistica parla di fantasma

o specie sensibile nel primo caso, di specie intelligibile dopo

il processo di astrazione ( la specie indica l’immagine che è

presente nel soggetto all’interno della facoltà nell’atto del

conoscere ).

Una volta pronto, interviene la volontà per orientare

l’intelletto a servirsene in un modo o nell’altro, e formulare

così in concreto un determinato pensiero.

Il demonio in forza della sua natura angelica, conosce la

natura dei nostri pensieri meglio di qualsiasi uomo e anche di

noi stessi: << il demonio, che vede l’anima in se stessa,

la conosce meglio dell’uomo, che ne indaga la natura

attraverso i suoi atti ( … ) i demoni manifestano i pensieri

degli uomini in quanto li conoscono per mezzo di alcuni

indizi corporei ( … ) lo stesso segno corporeo, in generale,

può riferirsi a molti effetti. Ma tuttavia, nei casi particolari, ci

sono alcune differenze, che il demonio può percepire meglio

dell’uomo >> ( 76 ).

76) TOMMASO D’AQUINO, Il Male, pp. 1257-1259

49
In questo modo indiretto è certo che il demonio può

conoscere alcuni pensieri umani.

Gli rimane tuttavia preclusa la possibilità di entrare nel

intimo della nostra intelligenza e volontà; il demonio non

conosce l’uso attuale che facciamo dei nostri pensieri e dei

nostri moti interiori: << quantunque il demonio conosca

alcune cause dei nostri pensieri ( le potenze e gli abiti della

anima ), tuttavia non le conosce tutte poiché non conosce il

movimento della volontà >> ( 77 ).

Nel fondo dell’anima dove non può penetrare il demonio, né

il senso naturale, né l’intelletto, risiede sostanzialmente il

Maestro divino: dentro il cuore gli spiriti non hanno

possibilità di accesso.

Riepilogando il pensiero di Tommaso possiamo dire che il

demonio può agire: direttamente sui corpi quanto il moto

locale, indirettamente sui sensi e sulla fantasia.

Dalla fantasia l’influsso si estende all’intelletto ed alla

volontà. Quindi il potere concesso a Satana verso di noi è

ridotto ad una pura mutazione locale degli enti corporei

perché l’influsso diretto sulle potenze spirituali dell’uomo gli

è negato.

77) Ibidem, p. 1257

50
3.3 LA RELAZIONE DEL DEMONIO CON L’UOMO

Adesso vediamo le modalità dell’influenza del diavolo

sull’uomo elencate praticamente da Giovanni della Croce.

Il demonio non può niente sull’anima che non sia attraverso

le operazioni delle sue potenze ( 78 ).

Sono i sensi esterni e le facoltà interne della parte inferiore,

che gli aprono il varco. Se non fosse per queste potenze non

potrebbe conoscere quello che avviene nell’anima ( 79 ).

Nei sensi esterni può agire con la rappresentazione di oggetti

esteriori offendo, per esempio alla vista figure di santi;

all’udito, parole lusinghiere; all’olfatto, odori molto soavi; al

palato, dolcezze di sapori; e al tatto, diletto di tocchi molto

delicati ( 80 ): adesca i sensi per poi indurli al male.

Nella memoria sensitiva può intromettersi aggiungendovi

forme, notizie, discorsi ( 81 ).

Alla fantasia e all’immaginativa può rappresentare, senza il

concorso di alcun senso esteriore, le stesse immagini e specie

di soggetti ( 82 ), sia belli che turpi.

Il senso corporeo interno, cioè l’immaginativa e la fantasia

( il primo discorre immaginando e il secondo forma

l’immaginazione ) ( 83 ), è veramente simile ad un porto:

78) Cfr. GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 236


79) Cfr. ibidem, p. 476
80) Cfr. ibidem, p. 105
81) Cfr. ibidem, p. 236
82) Cfr. ibidem, p. 131
83) Cfr. ibidem, p. 111
51
il demonio accorre con le sue mercanzie d’immagini,forme

e figure naturali e soprannaturali per offrirle all’intelletto.

L’immaginazione e la fantasia sono la porta d’ingresso

dell’anima ( 84 ).

Il demonio arriva all’intelletto mediante le suddette visioni

corporali, apprensioni sensitive e visioni immaginative, ma

lo spirito maligno arriva anche ad infiltrarsi nelle

comunicazioni del tutto spirituali: tali comunicazioni interiori

e puramente spirituali, sono meno raggiungibili dal demonio

( 85 ). Adesca l’anima mediante notizie intellettuali,

rappresentando alle volte falsamente colpe altrui, cattive

coscienze, cattive persone affinché se ne parli male così da

cadere in infamie, in peccati e in afflizioni di spirito ( 86 ).

I peggiori suoi inganni entrano precisamente per mezzo delle

notizie e dei discorsi della memoria ( 87 ). Di qui traggono

origine tutti i mali che egli arreca. Dispone di un potere in

materia di rivelazione e di parole e locuzioni interiori (88 ).

Riguardo agli appetiti sensitivi lo spirito maligno può

eccitarvi i turpi movimenti nel senso: lo spirito di

fornicazione, con forti tentazioni, con brutti pensieri e con

rappresentazioni nella fantasia, arreca tremende pene (89).

Quanto alla volontà , il diavolo riesce a destarvi per mezzo di

84) Cfr. ibidem, p. 131


85) Cfr. ibidem, p. 186
86) Cfr. ibidem, p. 202
87) Cfr. ibidem, p. 236
88) Cfr. ibidem, p. 204
89) Cfr. ibidem, p. 396
52
percezioni e apprensioni corporali, soltanto i primi moti (90).

Mediante locuzioni successive è capace di muovere la

volontà affinché stimi ed apprezzi quelle comunicazioni

interne in modo che vi si dedichi ed occupi l’anima in ciò che

non è virtù (91). Con questi ed altri artifici, indirettamente il

diavolo può inserire nella volontà sentimenti di superbia, di

presunzione, di vanità. Inoltre può spingerla a mancare contro

la carità verso il prossimo, a commettere peccati d’ira,

d’invidia, di gola spirituale (92).

3.4 LA SUGGESTIONE DIABOLICA

Si hanno due tipi di suggestione: la prima, quella esterna si

riduce ad una semplice presentazione dell’oggetto ai sensi,

mentre la seconda più interna e più vicina alle facoltà

superiori dell’uomo, si identifica con la persuasione.

<< Il demonio è causa del peccato non in maniera diretta ed

efficace, ma solo come patrocinatore e presentatore dello

oggetto appetibile >> (93).

La suggestione sulla fantasia propone all’intelletto un nuovo

ordinamento di fantasmi da considerarsi ( la riproduzione

dell’oggetto sensibile nell’immaginazione o fantasia; da non

confondere il fantasma, immagine sensibile individuale, con

l’idea o concetto): è una specie di illuminazione ma assai

90) Cfr. ibidem, p. 106


91) Cfr. ibidem, p. 213
92) Cfr. ibidem, p. 246
93) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica,
I-II, p. 628
53
differente da quella che l’angelo può procurare.

Parallelamente a questa suggestione persuasiva dell’intelletto,

il fantasma produce un’alterazione negli appetiti inferiori.

Nello stesso momento che la suggestione della fantasia

procura all’intelletto un nuovo campo d’indagine, e agli

appetiti inferiori questa alterazione, la volontà riceve dal

intelletto la presentazione di un bene apparente e da agli

appetiti inferiori una facilitazione a conseguirlo.

<< Nessuna sostanza creata può muovere la volontà, se non

mediante il bene intellettualmente conosciuto. E può farlo in

quanto le mostra che qualcosa è un bene da farsi: il che

equivale a persuadere. Dunque nessuna sostanza creata può

agire sulla volontà, o essere causa della nostra deliberazione,

che facendo opera di persuasione >> (94).

Quindi il demonio è giunto attraverso questo processo ad

influire indirettamente sulla volontà, ora sta in potere di

quest’ultima acconsentire o non consentire.

Il Dottore Mistico ci fa sapere che gli individui coi quali il

demonio adopera lo stratagemma della suggestione, non sono

unicamente i cattivi, ma anche le anime pie (95).

Sembra che il diavolo ne abbia fatto uso con lo stesso N.S.

Gesù Cristo per la terza tentazione nel deserto, dopo i

quaranta giorni di digiuno: lo abbia fatto per suggestione

94) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 772


95) Cfr. ibidem, p. 219

54
spirituale, perché non era possibile far vedere a Gesù con gli

occhi del corpo tante cose (96).

Riguardo ai sensi interni il diavolo può inserire nell’animo

molte suggestioni per mezzo delle notizie e dei discorsi della

memoria, facendola cadere in molte impurità e in parecchi

peccati. Con molta efficacia può imprimere nella memoria e

nella fantasia, false notizie e forme. Per mezzo della memoria

il diavolo provoca molti danni. Inoltre può suggerire

all’ immaginazione orribili bestemmie (97) e imprimere

visioni immaginarie.

Relativamente alla parte conoscitiva razionale,il demonio può

intromettersi con locuzioni, formando nell’intelletto concetti

o parole interiori (98). Inoltre può rappresentare all’anima,

sempre per suggestione, molte notizie intellettuali; vi può

inserire molte suggestioni per mezzo dei pensieri; può

imprimere o suggerirle apprensioni o visioni spirituali.

Possiamo concludere che la suggestione è una modalità che

l’ingerenza dello spirito maligno riveste quando si prefigge

di far aderire l’anima con forza alle cose che egli le propone.

3.5 L’INGANNO E L’ASTUZIA DEL MALIGNO

Nella sua tattica aggressiva contro l’uomo il demonio utilizza

anche l’inganno.

96) Cfr. ibidem, p. 190


97) Cfr. ibidem, p. 396
98) Cfr. ibidem, p. 212
55
Una delle mosse del maligno è quella di ingannare e di far

credere le proprie menzogne ( 99 ): trasfigurasi, camuffare

e mascherare, simulare, insinuare errori e menzogne.

Il demonio cerca d’insinuarsi nell’anima con artifici,furberia

e scaltrezza, con molta sottigliezza.

Il Maligno illude le persone sotto parvenza di bene. Infatti

inganna l’anima nei sensi esterni con rappresentazioni che

assomigliano a quelle genuine; nei sensi interni, con

immagini apparentemente più belle e più perfette;

nell’intelletto con notizie intellettuali molto involute; e con

parole interiori successive simili a quelle vere così da far

credere molte menzogne.

Il demonio è anche pieno di astuzie. Cerca il lato debole

dell’anima per poter concentrare le sue forze: con furbizia

il maligno si colloca al punto di passaggio dal senso allo

spirito; in modo da carpire l’anima nelle sue due parti,

superiore ed inferiore ( 100 ).

3.6 L’UOMO COME SATELLITE DI SATANA

Come Dio si serve di creature intelligenti per la custodia

degli uomini in vista di un bene da raggiungere, così il

demonio si serve anch’esso di creature intelligenti per

99) Cfr. ibidem, p. 246


100) Cfr. NILO DI S. BROCARDO, Demonio e vita
spirituale, p. 176-180

56
persuadere al peccato: per cui l’uomo tentatore deve essere

considerato come ministro del demonio, cioè come uno

strumento che si sottomette all’influsso satanico in ordine ad

un determinato scopo qual è il peccato altrui.

<<Il diavolo tenta sempre per nuocere, trascinando al peccato.

Ed è appunto tentare in questo modo che è ufficio proprio

del diavolo: poiché sebbene talvolta tenti così anche l’uomo,

in tal caso quest’ultimo agisce quale ministro del

diavolo >> (101).

L’uomo potrà direttamente ed esplicitamente intendere di far

cadere nel peccato un’altra persona, oppure anche non

intendere ciò, ma è sufficiente che l’azione sia tale da avere

per sé il potere di suggerire e presentare il male perché

l’uomo agisca veramente come ministro del diavolo in quanto

il demonio sfrutta quell’azione capace di far peccare a scopo

di far cadere altri nel male. Inoltre l’uomo può essere

indirettamente cause del peccato altrui anche solo col tacere e

col non impedire ad altri di peccare, << di fare il bene sotto

l’aspetto di cosa dovuta al prossimo e di evitare il male

contrario, cioè il male nocivo al prossimo >> (102).

Sull’intelligenza e sulla volontà l’opera dell’uomo tentatore

prende l’aspetto di un consiglio o di un comando.

101) TOMMASO D’AQUINO, La Somma teologica,


I, p. 989
102) Ibidem, II-II, p. 602

57
3.7 LA CARNE E IL FOMITE

L’altro nemico è la carne. In quanto interno è molto terribile

ed è difficilissimo trionfare dei suoi assalti: motivo segreto

di molte nostre azioni e di molti nostri atteggiamenti.

La questione della tentazione della carne si innesta sulla

questione del fomite e della concupiscenza. Il fomite è

l’inclinazione al male.La concupiscenza della carne è l’amore

disordinato dei piaceri dei sensi. Il fomite è un’inclinazione

della sensualità, non soggetto interamente alla legge della

ragione, anzi la contraria (103). Però c’è da dire che non è

soltanto una inclinazione della sensualità cioè agli oggetti

sessuali ma in Tommaso d’Aquino il termine sensualità è

assai più ampio e significa appetito sensitivo in genere (104).

Essendo la sensualità il moto dell’appetito sensitivo circa

l’oggetto dei sensi esterni, il fomite inclina a tali oggetti

spingendo al peccato. La tentazione della carne si innesta sul

fomite,cioè su questa tendenza deviata verso la sensualità con

particolare riferimento alle inclinazioni sessuali.

Della carne se ne serve il diavolo per tentare: << in quanto

cioè si può conoscere quale sia una persona dal fatto che

asseconda o respinge le voglie della carne>>(105).Il demonio

usa cioè della carne stimolando l’appetito sensitivo, già

103) Cfr. ibidem, I, p. 731


104) Cfr. ibidem , p. 731
105) Ibidem, p. 989

58
alterato e disposto dalla presenza del fomite, con il

presentare ad esso un piacere illecito come oggetto suo

proprio.

Giovanni della Croce riguardo alla carne fa presente che << è

il più tenace di tutti e i suoi assalti durano quanto l’uomo

vecchio >> ( 106 ).

3.8 IL MONDO

Il terzo strumento per tentare l’uomo è il mondo: si tratta del

clima non cristiano che si forma tra le persone che vivono

solo delle cose della terra senza pensare a Dio. La tentazione

del mondo si riversa sopra oggetti esclusivamente esterni,

come ad esempio gli onori e le ricchezze. La sua funzione è

quella di presentarsi solo come oggetto; per le cose del

mondo, i cuori degli uomini sono attratti a peccare (107).

Il mondo, a seconda del concupiscibile e dell’irascibile,

insinua il desiderio o il timore: la sua azione si limita ad una

presentazione di oggetti, gli onori e le ricchezze, ai sensi

corporei dell’uomo in modo da causare indirettamente e dal

esterno i moti passionali verso di essi.

Il Dottore Mistico ci dice che il mondo << è il meno

pericoloso >> ( 108 ).

Però << per vincere uno di questi tre nemici è necessario

106) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 1065


107) Cfr. TOMMASO D’AQUINO, Commento alle
sentenze, p. 25
108) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 1065

59
vincerli tutti e tre; indebolendo l’uno s’indeboliscono gli altri

due; vinti tutti e tre, per l’anima non resta altra

guerra >> ( 109 ).

3.9 IL DEMONIO NELLA VITA DI PADRE PIO

Soggetti a tutto quello che abbiamo detto riguardo

all’influsso del demonio, sono anche i santi.

Alcuni nomi sono noti per la frequenza e l’intensità dei

disturbi che il demonio ha loro recato, basti ricordare in

ordine cronologico: Antonio abate, Caterina da Siena,

Francesco Saverio, Teresa d’Avila, Giovanni Maria Vianney

( il curato d’Ars ), Giovanni Bosco, Gemma Galgani e

Padre Pio.

Ci soffermiamo solo su quest’ultimo in quanto è il santo della

nostra epoca: è stato canonizzato il 16 giugno 2002.

Tutta la vita di Padre Pio si dispiega in una interrotta lotta,

continua e spietata, con Satana: un duello a morte, senza

tregua e senza risparmio di colpi, tra l’anima ed il suo

accanito nemico. Molteplici sono le insidie, assidui gli

attacchi, atroci le tentazioni ( 110 ).

In ogni scontro il demonio ne esce continuamente sconfitto.

Padre Pio vince sempre il nemico, vittoria conseguita in virtù

della Passione e Risurrezione del Signore.

109) Ibidem, p. 1065


110) Cfr. PADRE PIO DA PIETRELCINA, Epistolario,
Vol. I, a cura di MELCHIORRE DA POBLADURA -
ALESSANDRO DA RIPABOTTONI, Edizioni
Padre Pio, San Giovanni Rotondo 2000, p. 128
60
In un primo tempo gli assalti del demonio agiscono sui sensi,

sul mondo esterno. A volte il demonio si presenta sotto forme

spaventose (111), in forma di belve feroci.

In un secondo tempo gli attacchi sono diretti alla parte

superiore dell’anima; gli assalti prendono di mira le potenze

( intelletto e volontà ) con lo scopo preciso di impedire

l’esercizio delle virtù teologali e il progresso dell’amore

divino ( 112 ).

Gli attacchi diabolici causano sofferenze a padre Pio, scrive a

Padre Benedetto suo direttore spirituale: << le tentazioni sono

massimamente più che mai accanite contro di me.

Mi affliggono grandemente, non per la continua violenza che

mi debbo fare, ma per la loro bruttezza e continua ostilità(…)

Anche durante le ore del riposo il demonio non lascia di

affliggermi l’anima in vari modi (…) Le guerre spirituali non

cessano, anzi si fanno sempre più aspre. Insomma, padre mio,

il nemico di nostra salute è talmente arrabbiato, che non mi

lascia quasi un momento in pace, guerreggiandomi in vari

modi >> ( 113 ).

Il diavolo lo tenta anche contro la purezza: << il demonio non

può darsi requie per farmi perdere la pace dell’anima (…) e

ciò principalmente si sforza di ottenerlo a mezzo di continue

tentazioni contro la santa purità, che va suscitando nella mia

111) Cfr. ibidem, p. 129


112) Cfr. ibidem, p. 129
113) Ibidem, p. 205

61
immaginazione (…) Questo spirito maligno cerca con ogni

sorta di fantasmi d’introdurmi nel cuore pensieri

d’immondezza (…) Mi sento assai debole d’anima e di corpo,

padre mio, ma mi abbandono in Dio >> ( 114 ).

Il diavolo fa tutti gli sforzi per perderlo: << Quegli spiriti

maligni vogliono vincermi per forza, sembra che

approfittino proprio della mia debolezza fisica per sfogare

maggiormente contro di me il loro livore ed in tale stato

veder se sia loro possibile strapparmi dal petto quella fede e

quella fortezza che mi viene dal Padre dei lumi>> (115).

Ma soprattutto ripetuti sono gli attacchi del demonio contro la

fede: << ci sono certi momenti che vengo assalito da violente

tentazioni contro la fede (…) la fantasia è così accesa e

presenta così chiari colori la tentazione, che nella mente si

aggira, che presenta il peccato come una cosa non solo

indifferente, ma dilettevole. Di qui nascono ancora tutti quei

pensieri di sconforto, di disperazione e persino di bestemmie.

Io mi spavento di fronte a tanta lotta, tremo e mi violento

sempre e sono certo che, per grazia di Dio non ci

cado >> ( 116 ).

L’anima di Padre Pio attraversa momenti di estrema violenza

perché sente la forza schiacciante del demonio, ma mai

114) Ibidem, p. 219


115) Ibidem, p. 497
116) Ibidem, p. 910

62
abbandona la fiducia nel Signore: << Satana con le sue arti

maligne non si stanca di muovermi guerra e di espugnare la

piccola fortezza (…) è per me come un potente nemico (…)

le arti maligne di Satana mi incutono spavento; ma Dio solo,

per Gesù Cristo, spero la grazia di ottenere sempre la vittoria

e giammai la disfatta >> ( 117 ).

Dio, che sottoponeva padre Pio ad una prova così intensa e

crudele, non allentava tanto la briglia al nemico per

permettergli la vittoria; anzi faceva sì che la stessa prova

contribuisse a un bene maggiore secondo la dottrina paolina:

<< Iddio è fedele, e non permetterà che siate tentati oltre quel

che potete, ma con la tentazione vi procurerà la via d’uscita

onde possiate sopportarla >> ( 1 Cor 10,13 ) ( 118 ):

<< Gesù, la Mammina, l’Angioletto, san Giuseppe e il padre

san Francesco sono quasi sempre con me >> ( 119 ).

117) Ibidem, p. 924


118) Ibidem, p. 132
119) Ibidem, p. 252

63
CAPITOLO 4

L’ATTIVITA’ STRAODINARIA DI SATANA

4.1 LA POSSESSIONE DIABOLICA: ALCUNI


PRINCIPI SICURI DELLA TEOLOGIA

La possessione diabolica è una vera presa di possesso del

corpo di un uomo da parte del demonio che ne invade il

corpo, mediante il quale parla e opera.

E’ il disturbo più grave e la persona posseduta, non essendo

cosciente, non è moralmente responsabile delle azioni che

compie.

Così Tommaso d’Aquino: << E – dal momento che dove

operano, lì sono pure presenti – si introducono quindi nei

nostri corpi. Di conseguenza imprimono un certo

condizionamento anche alle potenze ( sensi, fantasia, ecc.)

legate agli organi corporei ( poiché le operazioni di tali

potenze si modificano al modificarsi degli organi ).Perciò

quale ulteriore conseguenza, accidentalmente, l’azione

degli spiriti incide sull’intelletto. Ad ogni modo tale azione

non giunge a coinvolgere la volontà, perché la volontà non

dipende dall’ organismo fisico né quanto all’ azione, né

quanto all’oggetto >> ( 120 ).

Il diavolo, movendo l’immaginazione e l’appetito sensitivo,

può impedire l’uso della ragione, in tal caso ciò che l’uomo

120) TOMMASO D’AQUINO, Commento alle


sentenze, p. 413

64
compie non può essergli imputato a peccato, << come è

evidente nel caso degli indemoniati >> ( 121 ).

La possessione suppone e comporta due elementi essenziali :

la presenza del demonio nel corpo della vittima e l’esercizio

di un potere.

Il demonio si trova dove opera (122) e in virtù della sua

natura spirituale può esplicare questa attività dovunque e non

solo all’esterno, ma anche all’interno dei corpi. E qui può

agire in modo diretto e immediato solo su ciò che è materia o

necessariamente dipendente da essa; mentre riguardo alle

funzioni della vita intellettiva, il demonio può arrivarci solo

indirettamente.

L’unione che avviene tra la persona posseduta e il demonio è

puramente estrinseca. Il demonio si unisce all’uomo come un

motore esterno che può coesistere con quello interno , cioè

con l’anima:<<l’operazione che l’anima compie nei confronti

del corpo non è dello stesso tipo dell’operazione compiutadal

demonio. Perciò -senza confusione di operazioni- sia l’anima,

sia il demonio possono contemporaneamente essere nella

medesima parte del corpo >> ( 123 ).

Si può paragonare all’ azione dell’ autista che maneggia il

volante dell’ automobile e ne dirige l’energia del motore

dove vuole.

121) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica,


I-II, p. 630
122) Cfr. ibidem, I, p. 91
123) Ibidem, p. 415
65
Riguardo all’ esercizio di questo potere non sempre

nell’indemoniato si ha una presenza operante di Satana;

possiamo distinguere due momenti: lo stato di crisi e lo stato

di calma.

Nei periodi di crisi il demonio si rivela apertamente con atti,

parole, convulsioni, scatti d’ira, oscenità e bestemmie.

Nella maggior parte dei casi gli indemoniati perdono la

nozione di quello che avviene e non conservano nessun

ricordo di quello che il demonio dice o fa per mezzo di loro.

Nei periodi di calma la presenza del diavolo non viene

avvertita nel corpo del posseduto. Niente poi impedisce che

il demonio nei momenti di calma possa abbandonare il corpo

umano, per ritornarvi al momento opportuno.

4.2 LE CAUSE DELLA POSSESSIONE

Dio, nei suoi imperscrutabili disegni, permette la possessione

che non è un male morale cioè un peccato.

I motivi sono vari, quello fondamentale è che il demonio

prova una grande soddisfazione nel molestare gli uomini.

In particolare: l’aumento della gloria di Dio, la verità della

religione cattolica, la punizione dei peccatori, salutari

insegnamenti agli uomini, il profitto spirituale dei buoni.

Riguardo all’ aumento della gloria di Dio, questo ci viene

66
espressamente sottolineato da Gesù a proposito del cieco

nato: << Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma perché si

manifestassero in lui le opere di Dio >> ( Gv 9,3 ).

Per il secondo motivo, fin dai primissimi tempi i Padri

ricorrono all’ argomento dell’ espulsione del demonio per

provare la verità della fede cristiana.

Riguardo alla punizione dei peccatori, apprendiamo dalla

Sacra Scrittura che Paolo decide per un incestuoso di

consegnarlo << a Satana per la rovina della sua carne,

affinché lo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del

Signore >> ( 1 Cor 5,5 ).

Per il quarto motivo, le sofferenze a cui viene sottoposto il

posseduto richiamano in qualche modo quelle più terribili

dell’altra vita e contribuiscono così ad aumentare l’orrore al

peccato.

Riguardo al profitto spirituale dei buoni, il cristiano

sopportando con rassegnazione questa prova, si esercita nella

pratica dell’umiltà,dell’amore a Dio e dell’uniformità alla sua

volontà.

Il Dottore Mistico insegna concretamente che le vessazioni

diaboliche sono una grazia. Inoltre afferma che nella prova

Satana riesce a tormentare le anime con << lo spirito di

bestemmia, il quale si introduce in tutti i loro pensieri e

67
concetti con parole abominevoli >> o con lo spirito di

vertigine che << oscura loro il senso in maniera tale da

riempirle di scrupoli e di dubbi >> (124).

Quando succede questo , la ragione è: << per purificarla e

disporla ( l’anima) mediante la vigilia a qualche grande festa

e grazia spirituale che Dio le vuole dare >> (125 ).

Nella possessione diabolica l’uomo passa attraverso una

dolorissima purificazione che sempre più lo illumina e lo

unisce a Dio; e nel martirio della grande prova diventa

strumento di purificazione e di illuminazione per una

moltitudine di fratelli, per la Chiesa.

4.3 I SEGNI DELL’OSSESSIONE DIABOLICA

Bisogna essere cauti prima di esprimersi sull’autenticità di

una possessione perché vi sono molte malattie soprattutto

di natura psichica che hanno i sintomi simili a quelli della

possessione.

Il Rituale Romano sugli esorcismi indica alcuni segni che

possono costituire dei semplici indizi: parlare correntemente

lingue sconosciute o capire chi le parla; rivelare cose occulte

e lontane; manifestare forze superiori all’ età o condizione

fisica.

124) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 396-397


125) Ibidem, p. 480

68
Riguardo al primo segno, bisogna essere prudenti nella

valutazione perché la psicologia sperimentale registra casi

di soggetti patologici che all’ improvviso cominciano a

parlare in un idioma studiato ma poi dimenticato oppure

udito parlare o leggere da altri.

Per la rivelazione di cose occulte o lontane, occorre andare

con i piedi di piombo. Ci sono fenomeni di telepatia la cui

spiegazione è puramente naturale.

Riguardo al terzo segno, ci sono alcune malattie mentali che

raddoppiano e triplicano le forze normali di un soggetto.

Accanto a questi segni ve ne sono altri soprattutto di ordine

morale e spirituale: una forte avversione a Dio, alla Santa

Persone di Gesù, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla

Chiesa, alla Parola di Dio, alle realtà sacre, soprattutto ai

Sacramenti, alle immagini sacre.

4.4 L’ESORCISMO

L’esorcismo è l’ingiunzione fatta a Satana nel nome di Gesù,

da parte di un sacerdote qualificato, di lasciare il corpo di una

persona posseduta.

L’esorcismo appartiene ai sacramentali, i quali ottengono la

loro efficacia ex opere operantis Ecclesiae, per la

preghiera della chiesa e del fedele: il contenuto salvifico è

69
realizzato in forza della fede attuata e professata nel segno.

In quanto preghiera gli esorcismi non sono infallibili;

Tommaso d’Aquino ci fa sapere che << perché uno ottenga

sempre ciò che domanda si richiede il concorso di queste

quattro condizioni: che preghi per se stesso, che chieda cose

necessarie alla salvezza e che lo faccia con pietà e

perseveranza >> ( 126 ).

Quindi le condizioni principali, che si richiedono per liberare

dalle mani dei demoni una persona che ne è infestata, sono

che il sacerdote operi con fede viva e che convenga al

soggetto vessato dal demonio.

Per quanto riguarda il rito, l’esorcismo inizia con l’aspersione

dell’acqua benedetta prosegue con la preghiera litanica. Dopo

la proclamazione del Vangelo si impongono le mani sul

posseduto perché il diavolo esca dalla persona; si recita il

Credo o le Promesse battesimali; quindi il sacerdote, dopo

aver mostrato il crocifisso al posseduto, recita la formula

deprecatoria con la quale si invoca Dio e il nome di Cristo. A

questa segue la formula imperativa con la quale si ordina a

Satana in nome di Gesù Cristo di lasciare il posseduto. Infine

si conclude con l’orazione e la benedizione.

C’è da dire che circa l’uso dell’esorcismo questa terapia può

essere ugualmente compiuta a distanza e all’insaputa del

126) TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica,


II-II, p. 49
70
posseduto. Ed ancora, è sconsigliato esorcizzare, dietro

semplici apparenze di possessione, degli ammalati mentali

perché anziché guarire, l’esorcismo rischierebbe di

aggravare il loro male.

4.5 UN CASO DI POSSESSIONE DIABOLICA:


LA BEATA MARIA DI GESU’ CROCIFISSO

La beata Maria di Gesù Crocifisso carmelitana scalza,

subisce una speciale infestazione diabolica. Dio attraverso

questa prova purifica la monaca in maniera più profonda e

accende in lei più fortemente << la passione di amore >>,

disponendola a qualche opera grande: si può vedere in questo

una espressione della notte o purificazione passiva come

descritta da Giovanni della Croce nella sua opera.

Per quaranta giorni viene posseduta dai demoni è << un

continuo alternarsi di atteggiamenti, comportamenti,

sentimenti e discorsi della Serva di Dio diversi e opposti,

tanto da riscontrarvi i segni indubbi di un doppio io. Infatti,

ad atti di evidente santità eroica seguivano repentinamente e

senza motivazioni ragionevoli di sorta, improvvisi, violenti,

incoercibili movimenti, gesti, comportamenti e discorsi

gravemente riprovevoli, accompagnati in maniera eclatante

da tremenda avversione e odio furibondo contro cose e le

persone sacre (…) E’ evidente dunque che non appena

71
l’influsso attuale demoniaco cessava, la Serva di Dio

riprendeva il suo stato normale di anima perfetta (…)

La Serva di Dio ( la quale parlava pochissimo e male il

francese e non sapeva nulla di latino ) abbia chiaramente

mostrato di comprendere il latino(…) Quanto al compimento

di azioni che << vires humanas excedant >> è da segnalare la

eccezionale forza dimostrata dalla Serva di Dio. Certi

movimenti furibondi, certi guizzi repentini, certe violente

esplosioni di energia fisica denotavano evidentemente una

capacità fisica superiore a quella di una ragazza, per di più

sofferente ed esausta come era la Serva di Dio, spesso

dovevano cercar di tenerla bloccata in tre-quattro suore e non

sempre ci riuscivano >> ( 127 ).

Molti sono i demoni che entrano in lei prendendone possesso

straziandola con sofferenze indicibili.

<< Ad ogni settimana le legioni demoniache si danno il

cambio nel torturarla. Gli occupanti della prima settimana

dichiarano: Non siamo cattivi, noi…siamo solo dei piccoli

intrattabili…Quelli che verranno dopo, quelli sì lo saranno

molto di più (…) Un’altra volta le accade di precipitare da

pochi metri di altezza in un serbatoio pieno d’acqua. Si rialza

però senza neppure un graffio, protetta, come è costretto a

confessare Satana stesso, dalla Santa Vergine (…) In serata,

127) Responsio ad Tertias Novas Animadversiones, in SACRA


CONGREGATIO PRO CAUSIS SANCTORUM, Novissima
Positio Super Virtutibus di Mariae a Jesù Crucifixo,
Tipografia Guerra, Roma 1979, pp. 54-62
72
dopo Compieta, una seconda legione, più feroce della prima,

la invade(…) Il demonio scava profondi solchi nel suo corpo,

come se avesse unghie di ferro; la scuote come un arbusto

nella bufera; le fa emettere spaventose grida di dolore. Gli

esorcismi non hanno alcun potere. Se viene imposta una

reliquia, una stola, la lunetta dell’ostensorio, si calma per

qualche istante, ma poi l’attacco riprende (…) La domenica

della terza settimana una nuova legione di demoni penetra

nel corpo della novizia. Ad ogni costo vorrebbero provocare

in lei un cedimento e farla dire: Signore, basta con queste

sofferenze; e la torturano selvaggiamente per strapparle

questo grido. Si sono contati ben quaranta attacchi: ad ogni

assalto essa esclamava: Soffrire sempre di più per te , Gesù.

Questa situazione finisce con l’essere addirittura insostenibile

per Satana che arriva a scongiurare Dio di permettergli di

abbandonare la sua presa: ma Dio gli risponde che, per sua

più grande vergogna, dovrà portare a termine il periodo dei

quaranta giorni come lui stesso ha richiesto (…) Il giorno 3

settembre inizia la lotta suprema: si conteranno ben cento

attacchi del maligno (…) entra in lei Lucifero stesso (…)

quanto sta avvenendo è allucinante: un vero scatenamento

infernale. Si odono grida stridule simili ai fischi di una

locomotiva (…) Scocca il mezzogiorno: la ridda infernale

cessa di colpo >> ( 128 ).

128) A. BRUNOT, La piccola araba suor Maria di Gesù Crocifisso,


Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, Roma 1983, pp. 88-92
73
CAPITOLO 5

LA VITTORIA SU SATANA

5.1 GLI ANGELI CUSTODI

Il Dottore Angelico osserva che affinché la lotta tra l’uomo e

il diavolo non sia impari, Dio ci assicura l’aiuto della grazia e

la guardia degli angeli.

<< Sono proprio gli angeli a dare esecuzione alla divina

provvidenza riguardo alla salute degli uomini (…) tale

esecuzione per mezzo degli angeli della provvidenza di Dio

verso gli uomini è appunto chiamata custodia degli

angeli >> ( 129 ).

Questo per quanto riguarda il problema della custodia degli

angeli in generale; invece riguardo all’aspetto particolare, se

cioè ogni uomo abbia per custode un angelo, Tommaso

risponde che la custodia angelica è conferita a tutti gli

uomini fin dal momento della nascita.

<< A tutti gli uomini la custodia degli angeli è dovuta a

partire dall’infusione dell’anima razionale ( mediante la quale

sono indirizzati al fine della salvezza), fino alla morte (…)

mai gli angeli abbandonano in maniera tale che un qualche

effetto della custodia venga a mancare del tutto ( un qualche

129) TOMMASO D’AQUINO, Commento alle sentenze,


p. 521

74
male, infatti lo impediscono sempre; verso un qualche bene

essi indirizzano in ogni caso) >> ( 130 ).

L’angelo custode anche stando in cielo è sempre a

conoscenza di quanto accade all’uomo. Alla questione sulla

possibilità per gli angeli di soffrire a causa delle colpe o delle

pene degli uomini, l’Aquinate risponde semplicemente così:

<< gli angeli non si rattristono né per i peccati degli uomini,

né per la loro dannazione, ma per entrambi i casi si rallegrano

della giusta permissione e punizione >> ( 131 ).

Giovanni della Croce riguardo al compito degli angeli ci dice

che il loro ufficio è quello di proteggere l’anima mettendo in

fuga i demoni. E se l’angelo buono a volte permette al

demonio di turbare e tentare l’anima << lo fa per purificarla

e disporla mediante la vigilia a qualche grande festa e grazia

spirituale, che le vuole dare >> ( 132 ). Inoltre ci ricorda che

<< il tuo angelo custode non sempre muove l’appetito

all’azione, anche se illumina sempre la ragione. Pertanto, per

esercitarti nella virtù, non attendere il gusto, perché ti sono

sufficienti la ragione e l’intelletto >> ( 133 ).

In sostanza l’anima non deve fare altro che invocare gli

Angeli se vuole tenere lontani i lupi che sono i demoni.

130) Ibidem, p. 535


131) Ibidem, p. 537
132) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 480
133) Ibidem, p. 1088

75
5.2 LA REAZIONE DIFENSIVA DELL’ANIMA

L’atteggiamento che l’anima deve assumere per non incorrere

negli agguati del nemico, è di mortificazione: così si difende

dalle astuzie ed inganni del demonio.

Questo perché Satana mediante gli affetti, desideri e gusti che

arriva a stancare, a tormentare ad oscurare e a indebolire

l’anima. Dopo , l’anima, per andare sicura dalle sorprese dei

suoi tre nemici spirituali, deve esercitare le tre virtù teologali:

fede, speranza e carità.

Ma soprattutto è la fede che direttamente ed efficacemente

preserva l’anima dalle insidie diaboliche: con la fede procede

con grande sicurezza.

A Satana la luce della fede è un tormento: è più che tenebre.

Però l’anima, affinché non si allontani dalla fede è

necessario che, per quanto riguarda le locuzioni fatte

all’intelletto con parole successive, non ne faccia caso

per non essere ingannata.

Per quelle che accadono con parole formali è opportuno

che l’anima non faccia e ammetta mai cosa alcuna di ciò

che le parole dicono senza prima chiedere consiglio.

Inoltre per quanto riguardano le notizie che conseguono

ai sentimenti interiori, l’anima non deve ammetterle

affinché l’intelletto non vada formando altre per conto suo.

76
L’altra condizione affinché si realizzi la reazione che lo

spirito umano oppone allo spirito maligno in difesa della

propria libertà , è che l’anima deve avere sentimenti di

umiltà così riuscirà a schivare gli inganni di Satana altrimenti

sarà indotta a credere a mille menzogne. L’umiltà è l’arma

che va direttamente contro il demonio ( 134 ).

5.3 IL SACRAMENTO DELLA EUCARISTIA

E’ necessario premunirsi contro le insidie e le astuzie del

diavolo, un antidoto efficace a disposizione di tutti contro la

malvagità del demonio è il sacramento della Eucaristia : il

Corpo e Sangue di Cristo è più forte di Satana; l’Eucaristia

respinge ogni assalto dei demoni (135).

Questo sacramento che è Cristo venendo nell’uomo produce

la vita. Inoltre questo sacramento è il memoriale

( attualizzazione oggettivante dell’evento che si ricorda )

della passione del Signore di conseguenza l’effetto che la

passione di Cristo ha prodotto nel mondo, lo produce nel

singolo uomo. Ed ancora, in quanto offerto sotto forma di

cibo e bevanda è sostentamento e crescita nella vita

spirituale. Infine, è segno di unità e vincolo di carità. Per

cui da tutto quanto si è detto, questo sacramento conferisce

la grazia.

134) Cfr. NILO DI S. BROCARDO, Demonio e vita


spirituale, pp. 202-208
135) Cfr. TOMMASO D’AQUINO, La Somma
Teologica, III, p. 780
77
Un altro effetto di questo sacramento è che rimette i peccati

veniali,quindi è un buon rimedio delle infermità quotidiane.

Compito importante di questo sacramento è quello di

preservare l’uomo dai peccati futuri.

Sappiamo che il peccato è una specie di morte spirituale

dell’anima. Ora questo sacramento ci preserva dal peccato in

due modi: nel primo, unendo l’uomo a Cristo mediante la

grazia ne rafforza la vita dello spirito; nel secondo, in quanto

rappresenta la passione di Cristo dalla quale sono stati vinti i

demoni ( 136 ).

Giovanni della Croce sottolinea l’importanza di questo

sacramento: << il profitto maggiore è quello invisibile della

grazia che esso produce >> ( 137 ).

Inoltre fa presente che è necessario comunicarsi curando di

farlo perfettamente e con animo puro e che dopo aver

ricevuto la comunione si deve porre tutta l’attenzione a

ricevere e a lodare dentro di sé con molta umiltà il Signore.

5.4 IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

Prima di accedere alla comunione, i fedeli devono

confessarsi affinché tutti i peccati siano cancellati.

La penitenza restituisce tutte le virtù. Quindi per chi è

136) Cfr. ibidem, p. 780


137) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 368

78
caduto in un peccato mortale, per salvarsi è indispensabile la

confessione. Due sono i motivi che ci obbligano alla

confessione: la legge di Dio e la disposizione ecclesiastica.

Ed è conveniente confessarsi subito appena si presenta

l’occasione, ma non è detto che uno pecchi mortalmente, ma

pecca quando si presenta la necessità di confessarsi col

decorrere del tempo. La confessione libera dalla morte del

peccato e apre il paradiso ( 138 ).Giovanni della Croce da dei

consigli per chi si confessa, rivolgendosi a una Carmelitana

Scalza che soffriva di scrupoli scrive così: << non confessi

né dia importanza alle avvertenze e ai pensieri, si tratti di

giudizi che di oggetti o rappresentazioni disordinate o di

qualsiasi movimento che si verifica senza che l’anima lo voglia

e lo ammetta e senza volercisi fermare con avvertenza: è

meglio dimenticarli, anche se danno una pena più grande.

Tutto al più ella allora potrà dire in generale l’omissione e la

fiacchezza avute nei confronti della purezza e della perfezione

necessaria nelle potenze interiori, memoria, intelletto e volontà.

Riguardo alle parole, può esprimere la troppa e la poca cura

avuta nel parlare con verità, rettitudine e necessità e purezza

di attenzione. Circa le operazioni, dica la mancanza che può

aver avuta del fine retto e unico - senza alcun rispetto - che è

Dio solo >> ( 139 ).

138) Cfr. TOMMASO D’AQUINO, La Somma Teologica,


Suppl., pp. 66-68
139) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 1130s.

79
5.5 LA PREGHIERA

Tommaso d’Aquino scrive in modo chiaro sull’utilità della

preghiera. << Le preghiere vengono rivolte a Dio non per

mutare l’eterna disposizione della provvidenza, ma per

ottenere da Dio ciò che si desidera: E’ conveniente che Dio

accolga i desideri delle creature ragionevoli, non già che i

nostri desideri possano smuovere l’immutabile Iddio;

scaturisce però dalla sua bontà effettuare per una certa

convenienza le cose da noi desiderate (…) si addice alla sua

bontà adempiere i pii desideri espressi mediante la preghiera

(…) Niente impedisce però che talora le domande di coloro

che pregano non vengano accolte da Dio: ora, capita che in

certi casi ciò che viene domandato non sia il vero bene, ma

un bene apparente, che poi è un male, assolutamente

parlando. Dunque tale preghiera non può essere esaudita da

Dio (…) se il noto desiderio non viene continuato con la

insistenza dell’orazione, non c’è da meravigliarsi che la

preghiera non raggiunga il debito effetto (…) Inoltre a Lui ci

si avvicina con la contemplazione, con l’effetto devoto, e con

l’intenzione umile e stabile. Perciò la preghiera che non si

avvicina a Dio in questo modo, non merita di essere esaudita

(…) Quindi chi si allontana dall’amicizia di Dio non merita

che le preghiere vengano esaudite (…) Capita che talora non

80
venga esaudito neppure qualche amico di Dio, quando prega

per coloro che non sono amici di Dio (…) e non c’è da

meravigliarsi se Dio talora non accoglie neppure la domanda

dei suoi prediletti, per concedere quanto giova maggiormente

allo loro salvezza. Per questo non tolse a S. Paolo lo stimolo

della carne, sebbene per tre volte questi l’avesse chiesto,

sapendo che ciò sarebbe stato utile a lui per conservare

l’umiltà (…) Perciò è evidente, da quanto abbiamo detto, che

di certe cose compiute da Dio sono causa le preghiere e i pii

desideri (…) Le preghiere, dunque , sono efficaci presso

Dio >>(140). Il Dottore Mistico riguardo alla preghiera ci

dice che << in tutte le nostre necessità e difficoltà e in tutti i

nostri travagli noi non abbiamo altro aiuto migliore e più

sicuro della preghiera >> ( 141 ). E’ opportuno però preservare

nella preghiera con pazienza e umiltà perché << le petizioni

non sono esaudite e ascoltate da Dio finché non giunga il tempo

opportuno o esse non raggiungono il numero sufficiente >>( 142 ).

La preghiera è necessaria per allontanare le suggestioni

diaboliche : è l’arma per vincere il demonio.

141) GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, p. 166


142) Ibidem, p. 521
CAPITOLO 6

LA TEOLOGIA CONTEMPORANEA SU SATANA

6.1 GLI ORIENTAMENTI ATTUALI

Nel secolo XX ci sono degli orientamenti diversi sulla

demonologia nell’ambito della teologia cattolica; se ne

contano cinque, vediamo ora la posizione dei loro esponenti

più rappresentativi (143).

Il primo gruppo di orientamento affermativo-irenico si

mantiene sulla linea contenutistica della neoscolastica.

Sull’influsso dei demoni sull’uomo e nel mondo, D.Zahringer

avverte che se << il nostro tempo, grazie al progresso delle

scienze naturali, pensa più realisticamente di quanto abbiano

fatto i nostri predecessori, tuttavia si deve tener fermo che

Satana e i suoi angeli, in virtù della loro creaturalità, sono

inseriti nell’insieme del cosmo e sono in grado di esercitare

Un influsso deleterio anche nelle creature infraumane,

secondo la misura della permissione divina >> ( 144 ). Perciò

occorre il discernimento degli spiriti per distinguere le

potenze demoniache dalle forze naturali o psichiche o fisiche.

J. Auer rileva che << un terreno su cui il pensiero moderno e

la rivelazione biblica devono oggi confrontarsi, è costituito

dal problema del rapporto tra gli spiriti cattivi e il mondo

143) Cfr. G. GOZZELINO, Angeli e demoni, Edizioni San


Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2000, pp. 105-109
144) D. ZAHRINGER, I demoni, in Mysterium salutis, vol.
4, a cura di F. V. JOANNES, Queriniana, Brescia
1985, p. 807
82
materiale del cosmo. Dopo il suo peccato Satana è stato

gettato sulla terra come segno di condanna e di lontananza

interiore da Dio >> ( 145 )

Il secondo gruppo di orientamento affermativo-critico

riconosce che la tradizione credente sul tema va sottoposta

a un adeguato discernimento critico, da esercitarsi tramite

una giusta apertura alle acquisizioni delle scienze umane e

un leale confronto con le istanze degli altri gruppi.

J. Ratzinger rimprovera il teologo H. Haag ( congeda il

diavolo ) perché interpreta la Bibbia non con la Bibbia

stessa ma con la mentalità odierna. << Ciò significa che il

motivo per il << commiato dal diavolo >> non poggia sulle

affermazioni bibliche ma sulla nostra visione del mondo con

la quale esso sarebbe inconciliabile >> (146).

H. V. Balthasar ammette la realtà del diavolo, in quanto egli

fa parte dei personaggi che intervengono nel dramma tra

Dio e l’uomo, anche se non ha un ruolo centrale. Si tratta

del << campo più scuro del nostro tema, campo la cui

esistenza non è possibile né negare né sottovalutare, ma alla

cui fascinazione pure non è lecito soccombere. Giacché

comunque stiano le cose al riguardo, è sicuro che la libertà

dell’uomo sta immediatamente davanti a Dio e che il

145) J. AUER, Il mondo come creazione, Cittadella


editrice, Assisi 1977, p. 613
146) J. RATZINGER, Liquidazione del diavolo?, in
Dogma e predicazione, Queriniana, Brescia
1974, p. 190
83
personaggio centrale, in cui questa immediatezza è

definitivamente sigillata, è Gesù Cristo, il quale secondo le

scritture possiede pure perciò un dominio infinito su

qualsiasi << potere >> ancora presente ed operante >> (147).

Il terzo gruppo di orientamento dubitativo-svalutativo parte

da una posizione dubitativa per concludere ad una

svalutativa. H. A. Kelly afferma che << anche se è possibile

che gli spiriti cattivi esistono, oggi non sembra probabile; ma

che essi esistono o meno, non occorre a quanto pare credere

in loro per affrontare i problemi della vita umana >> (148).

Il quarto gruppo di orientamento negativo riduce la credenza

del diavolo a pura e semplice mitologia. H. Haag asserisce

che << con la credenza nel diavolo abbiamo a che fare, in

ultima analisi, con qualcosa di pagano, e comunque di

profondamente anticristiano >> (149).

Il quinto gruppo di orientamento attendista sospende

temporaneamente qualsiasi pronunciamento pro o contro le

due credenze, per consentire una pausa di riflessione che

permette alla questione dapprima di decantarsi e poi ripartire

in modo più sciolto da pregiudizi. K. Rahner invita a una

considerazione dei demoni entro limiti teologicamente

circostanziati, in modo da evidenziare gli apporti positivi per

147) H .V. BALTHASAR, Angeli e demoni, in


Teodrammatica, Vol.3, Jaca Book, Milano 1983, p. 427
148) H. A. KELLY, La morte di Satana, Bompiani, Milano
1969, p. 165
149) H. HAAG, La credenza del diavolo, Torino 1976,
p. 270
84
una lettura più profonda del mistero rivelato>> ( 150 ).

Riguardo all’ azione straordinaria di Satana anche il

Magistero recente, i teologi cattolici contemporanei e gli

esorcisti si rifanno soprattutto agli insegnamenti di Tommaso

d’Aquino, << la legittimità della sua ricerca è fuori

discussione >> ( 151 ): la Conferenza Episcopale Toscana;

Alessio Maria Lepiciér,consultore di parecchie congregazioni

romane; Corrado Balducci, demonologo; Maurizio Flick e

Zoltan Alszeghy, teologi; Matteo La Grua, esorcista; Antonio

Royo Marin, teologo; Giovanni Mongelli, teologo; Moreno

Fiori, demonologo; Pellegrini Ernetti, esorcista; René

Laurentin, teologo ( 152 ).

6.2 GLI APPORTI DEL MAGISTERO CONCILIARE

Di fronte ad una vasta e accesa disputa demonologica il

magistero della Chiesa interviene a più riprese.

I pronunciamenti sul diavolo e i demoni sono più estesi. Qui

di seguito alcuni riferimenti al demonio esposti in ordine

alla storia della salvezza.

Nella << Gaudium et Spes >> si legge: << Il mondo che esso

( il Concilio Vaticano II ) ha presente è perciò quello degli

uomini, ossia l’intera famiglia umana nel contesto di tutte

150) Cfr. K. RAHNER, Demonologia, in Sacramentum


Mundi, Vol.3, Morcelliana, Brescia 1975, pp. 20-22
151) G. GOZZELINO, Angeli e demoni, p. 87
152) I libri di questi autori sono elencati nella Bibliografia

85
quelle realtà entro le quali essa vive (…) il mondo che i

cristiani credono creato e conservato in esistenza dall’amore

del Creatore, mondo certamente posto sotto la schiavitù del

peccato, ma dal Cristo crocifisso e risorto, con la sconfitta del

maligno, liberato e destinato, secondo il proposito divino, a

trasformarsi e a giungere al suo compimento >> (153).

E continua: << Tutta intera la storia umana è pervasa da una

lotta tremenda contro le potenze delle tenebre, lotta

cominciata fin dall’origine del mondo, che durerà, come dice

il Signore, fino all’ultimo giorno >> ( 154 ). Ed ancora :

<< Costituito da Dio in uno stato di santità, l’uomo però,

tentato dal maligno, fin dagli inizi della storia abusò della

libertà sua, erigendosi contro Dio e bramando di conseguire il

suo fine al di fuori di Dio >> (155).

Anche nella <<Lumen Gentium>>si hanno delle citazioni sul

diavolo:<<Ma molto spesso gli uomini, ingannati dal maligno

vaneggiano nei loro pensamenti e hanno scambiato la verità

divina con la menzogna, servendo la creatura piuttosto che il

Creatore, oppure vivendo e morendo senza Dio in questo

mondo, sono esposti alla disperazione finale >> (156).

Della funzione della beata Vergine Maria nell’ economia

della salvezza così precisa:<<E questi primi documenti, come

153) G S n. 2
154) G S n. 37
155) G S n. 13
156) L G n. 16

86
sono letti nella Chiesa e sono capiti alla luce dell’ulteriore e

piena rivelazione , passo passo mettono sempre più

chiaramente in luce la figura di una donna: la madre del

Redentore. Sotto questa luce essa viene già profeticamente

adombrata nella presenza fatta ai progenitori caduti in

peccato, circa la vittoria sul serpente >> (157). Così che

<< per la sua fede e obbedienza generò sulla terra lo stesso

Figlio di Dio, senza contatto con uomo, ma adombrata dallo

Spirito Santo, quale Eva novella credendo non all’antico

serpente, ma, senza esitazione, al messaggio di Dio >> (158).

La << Sacrosanctum Concilium >> spiega in che modo la

Chiesa continua la persona e l’opera di Gesù : << perciò,

come il Cristo fu inviato dal Padre, così anch’egli ha

inviato gli apostoli, ripieni di Spirito Santo, non solo perché,

predicando il Vangelo a tutti gli uomini, annunziassero che il

Figlio di Dio con la sua morte e resurrezione ci ha liberati dal

potere di Satana e dalla morte ci ha trasferiti nel regno del

Padre, ma anche perché attuassero, per mezzo del sacrificio

e dei sacramenti, sui quali s’impernia tutta la vita liturgica,

l’opera della salvezza che annunziavano >> (159).

La <<Dignitatis Humanae>> ricorda la maniera di agire degli

Apostoli:<< Sprezzando quindi tutte le armi carnali,seguendo

157) L G n. 55
158) L G n. 63
159) S C n. 6

87
l’esempio di mansuetudine e di modestia di Cristo, ( gli

Apostoli ) hanno predicato la parola di Dio pienamente

fiduciosi nella virtù divina di questa parola per

distruggere le forze avverse a Dio e per avviare gli uomini

alla fede e all’ossequio di Cristo >> ( 160 ).

L’ << Ad Gentes >> spiega: << L’attività missionaria non è

né più né meno che la manifestazione, cioè l’epifania e la

realizzazione , del Piano divino nel mondo e nella storia (…)

Ogni elemento di novità e di grazia presente e riscontrabile,

per una nascosta presenza di Dio, in mezzo ai pagani, essa lo

purifica dalle scorie del male e lo restituisce intatto al suo

autore , cioè Cristo , che rovescia il regno del demonio ed

allontana la multiforme malizia del peccato >> ( 161 ).

6.3 IL MAGISTERO POST-CONCILIARE

6.3.1 L’INSEGNAMENTO DI PAOLO VI

Dopo il Concilio un gruppo di teologi mette in evidenza

che la questione della realtà di angeli e demoni è irrilevante

per la nostra salvezza e non ha nemmeno una risposta sicura.

Nel 1969 esce il libro << La morte di Satana >> del teologo

cattolico H. A. Kelly (162) dove l’autore è dell’avviso che la

demonologia tradizionale riflette modi di pensare di antiche

culture.

160) D H n. 11
161) A G n. 9
162) H. A. KELLY, La morte di Satana, Bompiani,
Milano 1969.

88
Poi nel 1970 il noto teologo H. Haag pubblica il libro << La

liquidazione del diavolo >> (163) , nel quale sostiene che

occorre liquidare per sempre questo personaggio inutile e

scomodo.

Paolo VI interviene con l’allocuzione << Liberaci dal male>>

del 15 novembre 1972 durante l’udienza generale del

mercoledì e afferma che << oggi uno dei bisogni maggiori

della Chiesa è la difesa da quel male , che chiamiamo il

demonio (…) Terribile realtà. Misteriosa e paurosa. Esce dal

quadro dell’ insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si

rifiuta di riconoscere esistente (…) S. Paolo lo chiama il dio

di questo mondo e ci mette sull’avviso sopra la lotta al buio

che noi cristiani dobbiamo sostenere non con un solo

demonio , ma con una sua paurosa pluralità (…) ma uno

è principale : Satana , che vuol dire l’avversario, il nemico

(…) è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo

essere oscuro e conturbante esiste davvero , e che con

proditoria astuzia agisce ancora (…) è l’insidiatore sofisticato

dell’equilibrio morale dell’uomo. E’ lui il perfido ed astuto

incantatore, che in noi sa insinuarsi, per via dei sensi, della

fantasia , della concupiscenza, della logica utopistica, o di

disordinati contatti sociali nel gioco del nostro operare , per

introdurvi deviazioni (…) Non è detto che ogni peccato sia

163) H. HAGG, La liquidazione del diavolo, Queriniana,


Brescia 1970

89
direttamente dovuto ad azione diabolica; ma è pur vero che

chi non vigila con un certo rigore morale sopra se stesso si

espone all’influsso del mysterium iniquitatis (…) Il cristiano

dev’essere militante ; dev’essere vigilante e forte ; e deve

talvolta ricorrere a qualche esercizio ascetico speciale per

allontanare certe incursioni diaboliche>> ( 164 ).

6.3.2 L’INTERVENTO DELLA CONGREGAZIONE


PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

Nel 1975 la rivista <<Concilium>>pubblica un intero numero

sul diavolo dal titolo << Satana- i demoni sono dei niente>>

(165) dove vengono pubblicati articoli tendenti a togliere al

credente ogni motivo di ansia derivante dal diavolo. Ancora

una volta interviene il magistero però questa volta

indirettamente, tramite uno studio fatto da un esperto rimasto

anonimo per conto della Congregazione per la dottrina della

fede dal titolo << Fede cristiana e demonologia >>.

Eccone una breve sintesi.

Dopo aver parlato del disagio contemporaneo in cui si

trovano i fedeli di fronte al processo di smitizzazione del

diavolo, il documento analizza il nuovo testamento e il suo

contesto per passare alla testimonianza personale di Gesù

soffermandosi anche sugli scritti paolini, sull’Apocalisse e

164) PAOLO VI, Liberaci dal male, in Insegnamenti di


Paolo VI, Vol. X, Tipografia Poliglotta Vaticana,
Città del Vaticano 1973, pp. 1168-1173
165) Satana-i demoni sono dei niente,<< Concilium>>,
XI ( 1975 ), n. 3
90
sul Vangelo di Giovanni. Inoltre fa presente la dottrina

generale dei Padri, per poi offrire un’ ampia analisi

interpretativa del Concilio Lateranense IV. Seguono alcuni

paragrafi sull’insegnamento comune dei papi e dei concili,

sull’argomento liturgico e sul significato dei nuovi rituali

(166). Nella conclusione l’autore fa presente che << in ciò

che concerne la demonologia, la posizione della chiesa è

chiara e ferma (…) è necessario riferirsi alla fede costante e

universale della chiesa e alla sua fonte maggiore:

l’insegnamento di Cristo. E’ nella dottrina del vangelo,infatti

e nel cuore della fede vissuta che l’esistenza del mondo

demoniaco si rivela come un dato dogmatico (…) la chiesa

non intende né riportarci indietro , alle speculazioni

dualistiche e manichee d’altri tempi, né proporre un surrogato

accettabile dalla ragione. Essa vuole soltanto restare fedele al

vangelo e alle sue esigenze. E’ chiaro che essa non ha mai

permesso all’uomo di scaricarsi dalle sue responsabilità,

attribuendo le proprie colpe ai demoni (…) Resta per certo

che la realtà demoniaca, attestata concretamente da quello

che chiamiamo il mistero del male, rimane ancora oggi un

enigma che avvolge la vita cristiana >> (167).

166) Cfr. CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA


DELLA FEDE, Fede cristiana e demonologia
( 26 giugno 1975 ) , Enchiridion Vaticanum, Vol.5,
Edizioni Dehoniane Bologna , Bologna 1979,
nn. 1347-1387
167) Ibidem, nn. 1388-1393

91
6.3.3 L’INSEGNAMENTO DI GIOVANNI PAOLO II

Anche l’attuale Pontefice parla del diavolo e con più

frequenza. I riferimenti al demonio sono contenuti all’interno

di una serie di catechesi sugli angeli tenute in cinque udienze

generali nel corso del 1986, ne riportiamo le affermazioni più

salienti.

Nel discorso sul tema <<Creatori degli angeli, esseri liberi>>,

il Papa afferma che << di fatto, come dice chiaramente la

Rivelazione,il mondo degli spiriti puri appare diviso in buoni

e cattivi (…) Satana, lo spirito ribelle, vuole il proprio regno,

non quello di Dio, e si erge a primo avversario del Creatore, a

oppositore della Provvidenza, ed antagonista della sapienza

amorevole di Dio>> (168).

La catechesi sulla caduta degli angeli ribelli mette in guardia

sull’azione del demonio:<< l’azione di Satana consiste prima

di tutto nel tentare gli uomini al male, influendo sulla loro

immaginazione e sulle loro facoltà superiori per volgerle in

direzione contraria alla legge di Dio (…)non è escluso che in

certi casi lo spirito maligno si spinga anche ad esercitare il

suo influsso non solo sulle cose materiali, ma anche sul corpo

dell’uomo, per cui si parla di possessione diabolica >> (169).

Con la catechesi dal tema << La vittoria di Cristo sullo spirito

168) GIOVANNI PAOLO II, Creatore degli angeli,esseri


liberi, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, Vol. IX
/2, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano
1986, pp. 282-285
169) GIOVANNI PAOLO II, La caduta degli angeli
ribelli, in ibidem, pp. 361-366
92
del male>>il Papa fa presente che <<la potenza di Satana non

è infinita. Egli è solo una creatura, potente in quanto spirito

puro, ma pur sempre una creatura, con i limiti delle creature,

subordinata al volere e al dominio di Dio. Se Satana opera

nel mondo per il suo odio contro Dio e il suo regno, ciò è

permesso dalla Divina Provvidenza che con potenza e bontà

dirige la storia dell’uomo e del mondo(…)Questa è la grande

certezza della fede cristiana: << il principe di questo mondo

è stato giudicato >>( Gv 16,11 ); << il Figlio di Dio è apparso

per distruggere le opere del diavolo >> ( 1 Gv 3,8 ). Dunque

il Cristo crocifisso e risorto si è rivelato come quel più forte

che ha vinto il forte il diavolo e lo ha spodestato >> ( 170 ).

Nella catechesi sul peccato originale il Papa non può non

parlare del diavolo. << Il peccato umano dell’inizio, il peccato

primordiale, di cui leggiamo in Gen. 3, avviene sotto l’influenza

di questo essere ( il diavolo) (…) E l’uomo, cedendo alla

suggestione del tentatore , diventò succube e complice

degli spiriti ribelli >> ( 171 ).

Nell’ultima catechesi sulla lotta con le forze delle tenebre , il

Pontefice sottolinea che nella << risposta di Dio al primo

peccato, vi è l’annuncio della lotta, che durante tutta la storia

dell’uomo si svolgerà tra lo stesso<<padre della menzogna>>

( Gv 8,44) e la Donna e la sua Stirpe (…) Inserito in questa

170) GIOVANNI PAOLO II, La vittoria di Cristo sullo


spirito del male, in ibidem, pp. 395-398
171) GIOVANNI PAOLO II, Il primo peccato nella
storia dell’uomo, in ibidem, pp. 584-589
93
battaglia, l’uomo deve combattere senza sosta per poter

restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore

unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della

grazia di Dio >> ( 172 ) .

6.3.4 I DEMONI NEL CATECHISMO DELLA


CHIESA CATTOLICA E NEL CATECHISMO
DEGLI ADULTI

Il catechismo della chiesa cattolica promulgato nel 1992

riassume la dottrina della Chiesa in questa materia

dedicando, nella seconda sezione sulla professione della

fede cristiana al capitolo primo paragrafo sei, cinque

numeri sulla caduta degli angeli.

<< Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori

c’è una voce seduttrice che si oppone a Dio, la quale, per

invidia, li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione

della chiesa vedono in questo essere un angelo caduto,

chiamato Satana o diavolo(…)Tale caduta consiste nell’avere

questi spiriti creati , con libera scelta , radicalmente e

irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo regno (…) Non c’è

possibilità di pentimento per loro dopo la caduta (…) La

Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama

<<omicida fin dal principio>> ( Gv 8,44 ) (…) La potenza di

Satana però non è infinita >> ( 173 ).

172) GIOVANNI PAOLO II, Porrò inimicizia:l’uomo


coinvolto nella lotta, in ibidem, pp. 1908-1913
173) Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria
Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1993,
nn. 391-395
94
Il catechismo degli adulti << La verità vi farà liberi >> della

Conferenza Episcopale Italiana pubblicato nel 1995 , tratta

sui demoni nel decimo capitolo della prima parte.

<< I demoni accecati dall’orgoglio ,si sono ribellati a Dio con

una scelta irreversibile (…) hanno come capo Satana (…) Si

può riconoscere un suo influsso particolare nella forza della

menzogna e dell ’ateismo nell ’atteggiamento diffuso di

autosufficienza, nei fenomeni di distruzione lucida e folle(…)

Nei confronti di Satana e dei demoni bisogna essere vigilanti,

ma senza paura (…) La supremazia di Dio e di Cristo è totale,

dal principio alla fine. Non abbiamo nulla da temere (…)

Satana esercita un certo fascino sull’uomo moderno (…)

Ordinariamente l’azione degli spiriti maligni nei confronti

degli uomini consiste nella tentazione al peccato.Ciò che loro

interessa è soprattutto il nostro traviamento spirituale. Oltre la

tentazione , ad essi vengono attribuiti alcuni fenomeni

prodigiosi di carattere negativo: l’ossessione, ch’è violenza

interiore o esteriore per recare turbamento;la possessione, che

è presa di possesso del corpo con crisi tempestose, alternate a

periodi di calma; l’infestazione, che riguarda i luoghi e

provoca danni e timori. Nell’interpretare questo genere di

fenomeni, occorre essere estremamente cauti ( … ) è

consigliabile ricorrere alla preghiera, umile e fiduciosa, che

95
non pretende di conseguire i risultati ad ogni costo, ma

accetta quello che Dio, nella sua provvidenza, dispone. E’

bene impegnarsi seriamente in un cammino di vita

cristiana comprendente il sacramento della riconciliazione

e la comunione eucaristica, le opere di penitenza e di

carità, la fedeltà ai propri doveri . Si può ricorrere infine

all’esorcismo >> ( 174 ).

6.3.5 IL NUOVO RITO DEGLI ESORCISMI

Per i casi moralmente certi di possessione demoniaca, la

Chiesa cattolica prevede la celebrazione del rito

dell’esorcismo . Il nuovo rito di esorcismo viene promulgato

nel 1998 e viene pubblicato tradotto in italiano il 25

novembre 2001 a cura della Conferenza Episcopale Italiana.

I Vescovi nella presentazione scrivono che << il nuovo rito

degli esorcismi vede la luce in una situazione culturale

segnata da una larga diffusione di pratiche cultuali deviate o

apertamente superstiziose (…) Dall’ esperienza pastorale

risulta che, in alcuni ambienti, la superstizione e la magia

convivono con il progresso scientifico e tecnologico (…)

Nell’attuale temperie culturale si riscontra un diffuso e

malsano interesse per la sfera del demoniaco al quale i mezzi

174) CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, La verità


vi farà liberi - Catechismo degli adulti, Libreria
Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1995, nn. 381-388

96
di comunicazione sociale contribuiscono a dare risonanza e

supporto (…) Il discepolo di Cristo, alla luce del Vangelo e

dell’insegnamento della Chiesa, crede che il maligno e i

demoni esistono e agiscono nella storia personale e

comunitaria degli uomini (…) La vigilanza deve essere

esercitata soprattutto nei confronti dell’azione ordinaria di

Satana (…) Invece i fenomeni diabolici straordinari della

possessione sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti,

sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé

non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato.

Sarebbe quindi da stolti prestare tanta attenzione

all’eventuale presenza del maligno in alcuni fenomeni insoliti

e non preoccuparsi affatto della realtà quotidiana della

tentazione e del peccato,in cui Satana è sicuramente all’opera

(…) La genuina vita cristiana è abbandono fiducioso

all’amore paterno e provvidenziale di Dio, obbedienza alla

sua volontà. Si fonda sul Battesimo, si alimenta con la lettura

assidua della Parola di Dio e con la frequente partecipazione

all’ Eucaristia ; si restaura con sacramento della

Riconciliazione; riceve ulteriore sostegno e specificazione

dagli altri sacramenti senza dimenticare infine i sacramentali

(…) Di fronte a disturbi psichici o fisici di difficile

interpretazione il sacerdote non procederà al rito

97
dell’esorcismo maggiore, le raccomanderà al Signore e le

inviterà a servirsi delle preghiere previste dal rito per l’uso

privato (…) propone nell’Appendice I (nn.1-12) una serie

di celebrazioni e preghiere, diverse da quelle dell’esorcismo

vero e proprio, che possono essere usate dai fratelli , sia

personalmente sia comunitariamente sotto la guida di un

sacerdote (…) il fedele che chiede l’esorcismo è un membro

della comunità, uno di quei membri che la comunità deve

amare di un amore preferenziale: quando è in potere del

maligno, infatti, egli è il più povero dei poveri, bisognoso di

aiuto, di comprensione e di consolazione(…)L’auspicio è che

questo nuovo libro liturgico possa alimentare una vicinanza

piena di carità accanto a molte persone oppresse dalla

sofferenza, in modo che sia resa testimonianza alla presenza

di Cristo Salvatore che ha vinto ogni potere nemico della

vita >> ( 175 ).

6.4 INDICAZIONI PASTORALI

Il dibattito teologico recente sul diavolo ha contribuito a far

intervenire il magistero della Chiesa con dichiarazioni e

documenti per far chiarezza sull’argomento.

Ora è necessario che la dottrina sul diavolo venga fatta

conoscere perché se già alcuni teologi possono commettere

175) CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Rito


degli esorcismi e preghiere per circostanze
particolari, Libreria Editrice Vaticana, Città del
Vaticano 2001, pp. 9-14

98
errori ( 176 ), a maggior ragione i fedeli laici , se non hanno

una puntuale conoscenza della materia, possono andare

incontro a due eccessi che sono da evitare: la credulità ingenua di coloro che vedono il

diavolo dovunque e il preconcetto razionalista di chi non lo crede esistente.

Bisogna anche tener conto che la religiosità della nostra

popolazione ha subito un crollo. E dato che non c’è terra di

nessuno o si è nella luce o nelle tenebre: chiunque è estraneo

al regno di Cristo è soggetto a Satana. Quindi allontanandoci

da Dio, c’è interesse per la sfera del demoniaco e si ricorre

a chi pratica la magia, all’occulto, al satanismo.

E’ vero che in un quadro cristiano corretto i demoni

occupano una posizione periferica, ma ciò non vuol dire

irrilevante o superfluo. Purtroppo è da un incalcolabile

numero di millenni che l’attività degli spiriti maligni opera

dentro la storia umana per cui non possiamo far finta di

niente.

Diventa importante perciò che nella predicazione e nella

catechesi si parli dell’azione nefasta del demonio nella

società e del suo intervento quotidiano, oscuro, segreto,

silenzioso, nella vita interiore degli uomini; per suscitare

nel cristiano un comportamento vigilante e orante: bisogna

vegliare per stare all’erta per prevenire le tentazioni e pregare

per ottenere l’aiuto necessario per vincere il comune nemico.

176) Vedi ad esempio i teologi H. A. Kelly e H. Haag

99
CONCLUSIONE

Abbiamo visto che dall’inizio da Adamo ed Eva fino ai nostri

giorni, il Diavolo è sempre lo stesso: ci tenta sempre per farci

allontanare da Dio. Abbiamo anche visto che ci sono i

rimedi per vincerlo: la fede e i sacramenti, la preghiera, i

sacramentali. Tutto però dipende da noi se metterli in pratica

oppure no, per non cadere nel peccato: dipende dalla nostra

libertà ad aderire alla volontà di Dio. In ultima analisi quello

che conta è la volontà di Dio, infatti la nostra condizione

che si è creata dipende dall’avere disobbedito a Dio. Certo

non siamo perfetti, la nostra natura ci fa cadere, anche se non

ci fosse il diavolo peccheremmo lo stesso. Dobbiamo però

ricordare la misericordia di Dio, che nostro Signore ci viene

sempre incontro quando noi riconosciamo le nostre mancanze

e cancella così tutto per farci ricominciare di nuovo bene.

Con l’amore gratuito e incondizionato che Gesù ci dà, come

possiamo non ricambiarlo, dobbiamo avere proprio un cuore

indurito per non farlo e a questo punto ci meritiamo tutte

le conseguenze. Non possiamo sbagliare , i Santi sono i

testimoni che ci dicono che dobbiamo avere fede e carità

per sperare di vedere il volto del Signore.

Bisogna quindi avere forza e coraggio con la grazia di Dio

100
perché la vita è una continua lotta, ma alla fine chi si è ben

comportato ha il premio sperato: la vita eterna.

E in questa lotta tra l’anima e il demonio due sono i principi

che illustrano e moderano tutto il suo andamento:

l’inclinazione alle cose sensibili da parte dell’anima e

l’incapacità del demonio di raggiungere il centro dell’anima.

Ecco perché Satana aggredisce la parte inferiore con notizie,

con discorsi immaginativi e con gusti sensibili; e l’anima

invece si sottrae alle impressioni dei sensi esteriori e alle

attrattive di quelli interiori rifugiandosi nella sua parte più

intima. L’esito della lotta dipende quindi da questi due

principi: se l’anima vive una vita secondo i sensi, il demonio

potrà vincerla; se invece si libera delle pastoie del senso e

vive secondo lo spirito ritirandosi nel proprio intimo, il

demonio sarà sconfitto. E cioè se l’anima saprà disciplinare

il senso con la mortificazione, esercitare lo spirito nelle virtù

ed informare il proprio comportamento con l’umiltà, allora

la vittoria sarà completa.

Termino questa tesi con le stesse parole che mi hanno

augurato nel giorno del mio battesimo e che un po’

sintetizzano tutto quello che ho scritto fin qui: bisogna essere

sempre nemicissimi del demonio e sempre amici di Dio.

101
ABBREVIAZIONI E CITAZIONI

La <<Somma Teologica >> di Tommaso d’Aquino è divisa in

tre parti e un supplemento .

La seconda parte della Somma , a sua volta, è suddivisa in

due parti: prima sezione della seconda parte e seconda

sezione della seconda parte .

Nelle citazioni ogni parte è indicata con la cifra romana:

I, I-II, II-II, III .

Il supplemento con Suppl .

Gli scritti di Giovanni della Croce sono raccolte nel libro

<< Opere >> della Postulazione Generale dei Carmelitani

Scalzi : Salita del Monte Carmelo, Notte Oscura, Fiamma

viva d’amore B, Cantico Spirituale B, Fiamma viva

d’amore A, Cantico Spirituale A, Poesie, Cautele, Consigli

per raggiungere la perfezione, Gradi di perfezione, Parole

di luce e di amore, Lettere, Censura e giudizio intorno allo

spirito.

102
BIBLIOGRAFIA

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Tra maleficio patologie e possessione demoniaca, a cura di


M. SODI, Editrice Messaggero Padova, Padova 2003

A. C. TASSINARO, Il diavolo secondo l’insegnamento


recente della chiesa, Pontificio Ateneo Antoniano,
Roma 1984

TERESA BENEDETTA DELLA CROCE, Scientia Crucis,


Edizioni OCD, Roma 2001

M. TOSATTI, Inchiesta sul demonio, PIEMME, Casale


Monferrato 2003

D. ZAHRINGER, I demoni, in Mysterium Salutis, Vol. 4,


a cura di F. V. JOANNES, Queriniana, Brescia 1985

ARTICOLI

O. BENZI, A proposito di sette sataniche e di riti satanici,


in << Osservatore Romano >>, 24 ottobre 2002

G. BIFFI, Una lettura del fenomeno del satanismo, in


<< Quaderni dell’Osservatore Romano >>, (1997), n. 36,
pp. 52-61

R. BIAGI, Satana: abbozzo teologico, << Sacra Doctrina >>,


18 (1973), n. 4, pp. 655-689

T. CARLESI, La tentazione nel pensiero di san Tommaso


d’Aquino, << Sapienza >>, ( 1957), nn. 1-2, pp. 23-51

T. CARLESI, La tentazione nel pensiero di san Tommaso


d’Aquino, << Sapienza >>, (1957), n. 3, pp. 200-225

T. CARLESI, La tentazione nel pensiero di san Tommaso


d’Aquino, << Sapienza >>, (1957), n.10, pp. 461-480

G. COLZANI, Il diavolo, << Rivista del clero italiano >>,


10 (1989), pp. 728-741

A. MARRANZINI, Si può credere ancora al diavolo?,


<< La Civiltà Cattolica >>, 128 (1977) II, pp. 15-30

107
INDICE

INTRODUZIONE

CAPITOLO I

LA DOTTRINA TEOLOGICA SUI DEMONI

1.1 Il tentatore nell’antico testamento Pag. 5

1.2 Satana e Gesù >> 8

1.2.1 Le tentazioni >> 8

1.2.2 Gli esorcismi di Gesù >> 10

1.2.3 La vittoria pasquale >> 13

1.3 Le insidie del diavolo nei Padri della Chiesa >> 15

1.3.1 I Padri apostolici e gli apologisti >> 15

1.3.2 I Padri del II e III secolo >> 16

1.3.3 I Padri del IV e V secolo >> 18

1.3.4 I Padri del monachesimo del IV e V secolo >> 19

1.3.5 I Padri del VI, VII e VIII secolo >> 20

1.3.6 Sintesi patristica >> 21

1.4 Satana nel Medioevo e nell’Età moderna >> 22

CAPITOLO 2

TUTTO E’ SOTTOMESSO A DIO

2.1 La Provvidenza divina >> 25

2.2 Il compito di Satana : la tentazione >> 27

2.3 L’anima umana >> 29

2.4 Il demonio >> 33

2.5 Le armi del demonio >> 34

108
2.6 Il discernimento degli spiriti >> 37

2.7 I caratteri dello spirito diabolico circa


i moti del nostro intelletto >> 38

2.8 I caratteri dello spirito diabolico circa


i moti della nostra volontà >> 40

CAPITOLO 3

L’ATTIVITA’ ORDINARIA DI SATANA

3.1 L’influsso del demonio sull’intelligenza


umana sulla fantasia e sui sensi >> 44

3.2 L’influsso del demonio sulla volontà >> 47

3.3 La relazione del demonio con l’uomo >> 51

3.4 La suggestione diabolica >> 53

3.5 L’inganno e l’astuzia del maligno >> 55

3.6 L’uomo come satellite di Satana >> 56

3.7 La carne e il fomite >> 58

3.8 Il mondo >> 59

3.9 Il demonio nella vita di Padre Pio >> 60

CAPITOLO 4

L’ATTIVITA’ STRAORDINARIA DI SATANA

4.1 La possessione diabolica: alcuni principi


sicuri della Teologia >> 64

4.2 Le cause della possessione >> 66

4.3 I segni dell’ossessione diabolica >> 68

4.4 L’esorcismo >> 69

4.5 Un caso di possessione: la beata Maria


di Gesù Crocifisso >> 71

109
CAPITOLO 5

LA VITTORIA SU SATANA

5.1 Gli angeli custodi >> 74

5.2 La reazione difensiva dell’anima >> 76

5.3 Il sacramento della Eucaristia >> 77

5.4 Il sacramento della Riconciliazione >> 78

5.5 La preghiera >> 80

CAPITOLO 6

LA TEOLOGIA CONTEMPORANEA SU SATANA

6.1 Gli orientamenti attuali >> 82

6.2 Gli apporti del Magistero conciliare >> 85

6.3 Il Magistero post-conciliare >> 88

6.3.1 L’insegnamento di Paolo VI >> 88

6.3.2 L’intervento della Congregazione per


la dottrina della fede >> 90

6.3.3 L’insegnamento di Giovanni Paolo II >> 92

6.3.4 I demoni nel Catechismo della Chiesa


Cattolica e nel Catechismo degli adulti >> 94

6.3.5 Il nuovo Rito degli esorcismi >> 96

6.4 Indicazioni pastorali >> 98

CONCLUSIONE >> 100

ABBREVIAZIONI E CITAZIONI >> 102

BIBLIOGRAFIA >> 103

INDICE >> 108


110

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