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d. Marino Neri
Università di Pavia
E così nello stato della legge naturale, come gli uomini non erano
mossi al culto di Dio da alcuna legge esterna, ma solo da una mo-
zione interiore, così venivano mossi da un’ispirazione interna anche
a scegliere le cose da destinare al culto di Dio. In seguito però si rese
necessaria anche una legge esterna: sia per l’oscuramento della legge
naturale a causa dei peccati degli uomini, sia perché fosse data una
più chiara significazione della grazia con la quale Cristo santifica il
genere umano 348.
350A. Verheul, Introduzione alla Liturgia. Saggio di teologia del culto, Pao-
line, Milano, 1967, p. 134.
351 “In realtà l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni
tissime cose con gesti delle mani. Così gli istrioni col movimento di
tutte le membra fanno segni a chi è capace di comprenderli e, per
così dire, dialogano con i loro occhi. Così le bandiere e le insegne
militari tramite gli occhi significano ai soldati le decisioni dei condot-
tieri. Sono, tutti questi segni, come delle parole visibili. Quanto ai
segni che hanno pertinenza con l’orecchio, sono, come ho detto, i
più numerosi, specie se vi si includono le parole. È vero infatti che
la tromba, il flauto, la cetra, spesso emettono un suono che non solo
è gradevole ma che racchiude anche un significato. Ma tutti questi se-
gni, paragonati con le parole, sono pochissimi. In realtà, fra gli uomini le parole
hanno il primo posto in senso assoluto quando si tratta di manifestare le cose
concepite nell’animo, supposto che le si voglia palesare. Certamente il Signore
diede un significato anche al profumo dell’unguento con cui furono
profumati i suoi piedi, e al sacramento del suo Corpo e del suo San-
gue diede il significato della sua volontà per mezzo del senso del gu-
sto, e la donna che fu guarita toccando l’orlo della sua veste, essa si-
gnifica qualcosa; tuttavia la stragrande quantità di segni, con cui gli
uomini trasfondono i propri pensieri, è data da parole. Difatti tutti
quei segni di cui brevemente ho elencato le specie li ho potuti espor-
re a parole, mentre riguardo alle parole, non le potrei elencare in al-
cun modo con quei segni 353.
361 Cfr. Ioh 12, 44-45: “Chi crede in me, non crede in me, ma in colui
366 Vd. A. Reid, Lo sviluppo organico della liturgia, trad. it., Cantagalli,
pp. 173-210.
IL CULTO IN SPIRITO E VERITÀ: LITURGIA E SIMBOLISMO 105