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Gli Immigranti digitali (o per meglio dire “nativi analogici”) manifestano

un senso di inadeguatezza nell’uso delle nuove tecnologie. Però, spiega


Prensky, che con un’assidua frequentazione potrebbero sviluppare
comportamenti da nativi (digitali).

Sono quelle persone che sono vecchie abbastanza da aver frequentato il


mondo «di prima», ma anche giovani abbastanza da avere abitato da
subito il mondo «di dopo». È una categoria umana ridotta, per ragioni
anagrafiche, ma centrale nella costruzione della conoscenza, della
cultura e delle elaborazioni relative alla rete: perché ne ha seguito
nascita e crescita avendo già gli strumenti per capirla e discuterla, e il
metro per tenerla in relazione con il mondo «di prima».

La distinzione è di tipo generazionale: i nativi sono immersi nel digitale


sin dalla nascita (per loro è la norma), mentre gli immigrati (per alcuni,
gli “ibridi” o i “coloni”) hanno dovuto adottare le tecnologie e adattarsi
pian piano, in età avanzata. In altre parole, hanno imparato col tempo ad
abitare la rete.
Gli Immigranti digitali (o per meglio dire “nativi analogici”) manifestano un
senso di inadeguatezza nell’uso delle nuove tecnologie. Però, spiega
Prensky, che con un’assidua frequentazione potrebbero sviluppare
comportamenti da nativi (digitali).

Sono quelle persone che sono vecchie abbastanza da aver frequentato il


mondo «di prima», ma anche giovani abbastanza da avere abitato da subito
il mondo «di dopo». È una categoria umana ridotta, per ragioni anagrafiche,
ma centrale nella costruzione della conoscenza, della cultura e delle
elaborazioni relative alla rete: perché ne ha seguito nascita e crescita
avendo già gli strumenti per capirla e discuterla, e il metro per tenerla in
relazione con il mondo «di prima».

La distinzione è di tipo generazionale: i nativi sono immersi nel digitale sin


dalla nascita (per loro è la norma), mentre gli immigrati (per alcuni, gli
“ibridi” o i “coloni”) hanno dovuto adottare le tecnologie e adattarsi pian
piano, in età avanzata. In altre parole, hanno imparato col tempo ad abitare
la rete.
L'identità digitale è l'insieme delle risorse digitali associate in maniera univoca ad una
persona fisica che la identifica, rappresentandone la volontà, durante le sue attività
digitali. L'identità digitale, di norma, viene presentata per accedere ad un sistema
informatico o ad un sistema informativo o per la sottoscrizione di documenti digitali. In
un'accezione più ampia essa è costituita dall'insiemLa rappresentazione dell'identità
digitale deve essere tanto più completa quanto è complessa la transazione in cui è
coinvolta. Infatti il grado di affidabilità e le quantità di informazioni richiesti possono
variare in modo molto significativo a seconda del tipo di transazione.
Contemporaneamente devono essere tutelati gli aspetti informativi sulla privacy che non
competono al tipo di transazione in atto.
Un'identità digitale è articolata in due parti:
● chi uno è (identità)
● le credenziali che ognuno possiede (gli attributi di tale identità).
Le credenziali possono essere numericamente e qualitativamente molto variegate e hanno
differenti utilizzi. L'identità digitale completa è abbastanza complessa e ha implicazioni sia
legali che tecniche. Comunque, l'identità digitale più semplice consiste in un ID (o
username) e una parola di identificazione segreta (o password). In questo caso lo
username è l'identità, mentre la password è chiamata credenziale di autenticazione. Ma
l'identità digitale può essere complessa come una vera e propria identità umana.
e di informazioni presenti online e relative ad un soggetto/ente/brand/ecc...

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