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1,20€ Febbraio 2010 Anno 87 n. 57
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Un uomo di governo dovrebbe ricordarsi sempre che le ricchezze, gli onori e
la potenza non sono che nubi fluttuanti. Confucio
OGGI CON NOI... Moni Ovadia, Giuseppe Civati, Davide Cadeddu, Giuseppe Montesano, Claudio Fava
Po, fiume e petrolio Kabul, ucciso
GLI ALBUM DE L’UNITÀ All’interno otto pagine su Adriano Olivetti a cinquant’anni dalla morte
GLI ALBUM
L’impresa di un intellettuale
Cinquant’anni fa moriva Adriano Olivetti: un infarto lo stroncò mentre viaggiava in treno verso
Losanna. Uomo del «fare» autentico, credeva in un impegno nel quale «ciascuno nel proprio ambito
contribuisce al bene comune». Rese concreta l’utopia di una fabbrica vincente e a misura d’uomo
Insieme
Il suo era un pensiero
comunitario, secondo
il quale gli esseri
umani sono collegati
gli uni con
gli altri, nella vita
e nel lavoro. Il padre
Camillo lo mandò
tredicenne in fabbrica
per conoscere il lavoro.
Tornava spesso
in fabbrica. In questa
foto è insieme
ad alcuni operai
della Olivetti a Ivrea
OLIVETTI Adriano
VIII | | SABATO 27 FEBBRAIO 2010
GLI ALBUM
La comunità
dre Camillo. Così passò il Ventennio, dopo aver
agevolato la fuga di Filippo Turati in Francia nel
’26. Poi la cospirazione, in contatto con Badoglio,
Maria Josè di Savoia, il Vaticano, gli antifascisti e
Ultimo riscatto
gli alleati. Una rete complessa, forse troppo. Finì
in carcere, dopo il 25 luglio ’43, accusato di «intel-
ligenza con il nemico». Una fuga rocambolesca lo
fece uscire da Regina Coeli e, ancora ricercato,
dal Nord d’Italia scappò in Svizzera, dove pubbli-
della persona
cò L’ordine politico delle Comunità. Dava così for-
ma a un progetto di riforma costituzionale, che
conteneva «le garanzie di libertà in uno Stato so-
cialista». Nel dopoguerra, cercò di promuovere
la sua «tecnica delle riforme», con il Movimento
Comunità, da lui fondato e diretto. Si fece elegge-
re sindaco di Ivrea nel ’56 e poi deputato in parla-
mento nel ’58. Autonomista in una Italia presso-
DAVIDE CADEDDU Antifascista, agevolò la fuga ché immemore del magistero cattaneano, pronto
di Filippo Turati nel ’26 nel ’45 a socializzare la sua impresa e nel ’60 a
ultura significa anche farla gestire da una Fondazione proprietaria, con-
C
memoria storica. Una Finì in carcere nel ’43 vinto della necessità di una selezione meritocrati-
memoria non distorta, accusato di «intelligenza ca delle élites politiche e tra i primi a utilizzare il
non strumentale alla po- termine «partitocrazia», Adriano Olivetti fu un
litica. E quale sia lo stato con il nemico». Nel dopoguerra convinto fautore del federalismo europeo fin dal
di salute della cultura og- cercò di promuovere ’43 e, con coerenza, di una federazione mondiale
gi in Italia è ben esempli- di Stati in un più o meno remoto futuro.
ficato dal recente e assai la sua tecnica delle riforme Cosa ricordare, dunque, oggi di questa vita ecce-
infelice paragone tra l’at-
tuale presidente del con-
Fu il primo a usare il termine zionale? Come fu capace di coniugare con compe-
tenza l’interesse per l’urbanistica, l’economia, il
siglio e una delle più originali personalità della «partitocrazia» design, l’editoria, le scienze sociali, l’architettura
storia d’Italia: Adriano Olivetti. e il diritto costituzionale? Per entrambe le do-
Olivetti moriva 50 anni fa, il 27 febbraio del mande una sola risposta. In quella visione politi-
1960. Aveva da poco trasformato la ditta di mat- ca che gli permise di cogliere l’unità di tutti i pro-
toni rossi di famiglia in una multinazionale capa- blemi sociali. Un’unità che nel suo vocabolario
ce di assorbire la leggendaria Underwood. Nato a faceva rima con Comunità: comunità agricola, co-
Ivrea nel 1901, Olivetti aderì a diciotto anni alla munità di fabbrica, comunità di fini o, forse me-
Lega democratica, sorta intorno a l’Unità di Salve- Innovazione glio, comunità di destini. Fosse più piccola di una
mini. Alla vocazione giornalistica, soffocata dal La Olivetti fu la prima azienda in Italia provincia o identica al mondo intero. Nitido lo
fascismo, seguì l’impegno nella prima fabbrica a produrre i computer scopo ultimo: il riscatto materiale e spirituale del-
italiana di macchine per scrivere, fondata dal pa- Nella foto un momento della produzione la persona.❖