Non ho mai nominato la sezione
ritmica dei fratelli Barrett, ma chiun-
que sappia di reggae li conoscera gia
come la ritmica pid continua, pos-
sente 0 sottile che sia, di tutta la
musica reggae. Questo per quanto
riguarda il disco.
Per quanto riguarda l’artista, invece,
questo capitolo é certamente il suo
inno piu compiuto; speriamo che il
pubblico italiano ne colga il fascino
carismatico e ne apprezzi gia da
adesso il grandissimo valore musi-
alee spirituale. Il reggae é musica di
movimento, che fa muovere e dan-
zare istintivamente, come tutte le
musiche popolari: pud colpire e tras-
cinare come nessun’altra musica
prima, ma pud anche scivolare sulla
pelle in maniera del tutto superficiale.
Sta a voi. L'Italia @ uno strano paese,
Pronto ad assoggettarsi ad alcune
mode quanto a rifiutare altri generi di
musica ben pill validi e interessant
culturalmente nonché eccitanti
emotivamente. Forse é solo una mia
spetanza, ma se dalle finestre aperte
e dalle macchine sulle strade, ques-
estate si sentisse il battito continuo
di questo splendido disco di reggae,
ese la voce di Bob Marley arrivasse a
riempire di gioia e di calore le gior-
nate, credo che si spargerebbe un
velo di «positive vibrations» su tutta
la penisola che non potrebbe tare
che bene a tutti. Di vibrazioni cosi
straordinarie ne abbiamo veramente
bisogno.
Carlo Massarini
PEM
«det lag»
Zoo Records ZPLZ 34008
Sempre un po’ particolare é stata in
Italia la situazione dei gruppi: ricor-
date il grande numero di complessi
‘nati agli inizi degli anni 70 e prospe-
fati in un’ondata che ha avuto piu
dell'affaristico sfruttamento intensivo
che della reale ricerca e valorizza-
zione di talento naturale? Tutte le
case discografiche rincorrevano e
facevano firmare contratti a chiun-
que avesse un nome eclatante e
avesse sentito, magari di straforo, il
«necessaire» per il