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Compito di teoria e solfeggio

Lezione online 1

RIPASSO: DALLA PULSAZIONE AL RITMO


Una successione di battiti regolari, come quella prodotta da un metronomo, non è ancora un ritmo vero e proprio,
perché manca un elemento importante: l’accento

L’ACCENTO FORTE
L’accento, nel parlato normale, è un’emissione di voce più marcata. Le sillabe su cui cade l’accento forte si dicono
toniche; le altre sillabe, quelle su cui la voce scivola con minor forza, sono dette atone.
Pronunciando di seguito tante parole che hanno lo stesso numero di sillabe e l’accento sempre nella stessa posizione,
otteniamo un ritmo:
• Casa – mare – sole – rete – pane – sale
• Tavolo – dondolo – musica – spigolo – botola – singolo – cavolo
• Colorato – disegnato – generato – limitato – rotolato – visitato

Prendiamo la prima successione: pronunciamo le parole facendo corrispondere ciascuna sillaba forte con il battito delle
mani. Questo è un vero ritmo:

Ca-sa Ma-re Lu-na So-le For-te


* * * * * * * * * *

IL RITMO
Il ritmo è una successione regolare di accenti (Video)
per accedere copia il link: https://www.youtube.com/watch?v=VBCCeGHfoik

Quando, in una successione ritmica, l’accento forte cade ogni due pulsazioni si ottiene un ritmo binario:

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Ass. Culturale – ETS
Via Normanni 74, Melfi (PZ)
Quando, in una successione ritmica, l’accento forte cade ogni tre pulsazioni si ottiene un ritmo ternario:

Quando, in una successione ritmica, l’accento forte cade ogni quattro pulsazioni si ottiene un ritmo quaternario:

Se raggruppiamo gli accenti a gruppi di due, di tre o di quattro, a seconda della loro successione, possiamo dire che
“misuriamo” il ritmo ovvero gli diamo una misura binaria, ternaria o quaternaria.
Per ottenere il raggruppamento, dobbiamo inserire una linea verticale prima di ogni accento forte.
• Questa linea verticale si chiamerà stanghetta divisoria o, più semplicemente stanghetta.

• Il raggruppamento di battiti, ovvero di accenti, tra una stanghetta e l’altra, si chiama misura o battuta
• Alla fine dell’ultima misura si mette una stanghetta doppia
• Quando vogliamo ripetere una sezione di battute, alla stanghetta doppia aggiungiamo due puntini:

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• La quantità di battiti contenuta in ogni misura si scrive all’inizio della linea del tempo e si chiama appunto tempo (nel
seguente esempio, tempo binario, indicato dal che significa due semiminime per ogni battuta)

Esempio di tempo binario: filastrocca “IN UN COPPO”, prova a dirla accentuando ogni tempo forte (il primo tempo di
ogni battuta):

Per completare il ripasso ti chiedo di andare alla pagina 11 del libro di Teoria e Solfeggio e leggere anche da lì la
spiegazione di “RITMO”. Continua fino all’inizio della pagina 12 dove troverai la definizione dei “TEMPI SEMPICI” che
non sono altro che i tempi BINARI, TERNARI e QUATERNARI che abbiamo già imparato e ripassato oggi

Esercitazione:
Nel tuo libro di teoria e solfeggio dalla pagina 8 fino alla metà della pagina 10 troverai delle spiegazioni in quanto
riguarda alla durata delle note, le pause e l’orientamento del gambo delle note.
Leggi anche questo per rinfrescare la tua memoria.

1) Scrivi una frase ritmica di 8 battute in ritmo quaternario utilizzando le figure ritmiche che conosci.
Ricordati che per scrivere una frase ritmica non c´è bisogno di utilizzare un foglio a pentagramma.
2) Dopo di aver letto la spiegazione in quanto riguarda ai TEMPI SEMPLICI rispondi: ¿Che gli caratterizza?

Invia il tuo compito a: scuoladiartimusicalimelfi@gmal.com


Ricordati che per qualsiasi dubbio sono disponibile per WhatsApp, buono studio!
Mariela

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