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attingere
la
grandezza,
e
persino
di
divenire
inimitabili,
è
quello
–
per
certi
versi
paradossale
–
di
imitare
gli
antichi.
Scritto
inedito
La
visione
dionisiaca
del
mondo,
redatto
nel
giugno-‐luglio
1870.
L’apollineo
e
il
dionisiaco
vengono
presentati
come
principi
estetici
contrapposti.
Apollo
viene
presentato
come
dio
della
“bella
parvenza”.
Nietzsche
menziona,
sulla
scorta
di
Schopenhauer,
un
“fondo
dionisiaco
del
mondo”
la
cui
unità
viene
a
disgregarsi
nelle
singole
esistenze
individuali
(principium
individuationis,
o
principio
di
ragione,
esposto
da
Schopenhauer
nel
Mondo
come
volontà
e
rappresentazione,
1819,
§
23)6.
Infine,
Nietzsche
parla
dell’opera
d’arte
tragicomica
come
di
un’unione
di
culti
apollinei
e
dionisiaci.
Si
profila
nitidamente
l’architettura
concettuale
della
Nascita
della
tragedia,
al
punto
che
il
testo
può
essere
considerato
uno
stadio
preliminare
del
successivo
volume.
Nel
dicembre
del
1870
Nietzsche
scrive
una
nuova
versione
del
testo,
con
alcune
correzioni
stilistiche
e
senza
la
parte
finale,
intitolandola
La
nascita
del
pensiero
tragico
e
spedendola
come
manoscritto
a
Cosima
Wagner
per
il
Natale
di
quell’anno.
7.
“Frammento
di
Lugano”
della
primavera
del
1871
(10[1]),
ripreso
nel
1872
con
il
titolo
Lo
stato
greco
e
spedito
a
Cosima
Wagner
quale
una
delle
Cinque
prefazioni
per
cinque
libri
non
scritti
in
occasione
delle
festività
natalizie
di
quell’anno.
In
queste
pagine
Nietzsche
articola
la
visione
politica
che
accompagna
la
cultura
tragica
dei
greci.
Secondo
le
intenzioni
del
filosofo,
esse
avrebbero
dovuto
costituire
i
capitoli
VIII-‐XIV
della
Nascita
della
tragedia,
ma
infine
optò
per
non
inserirle.
Il
30
aprile
1870
Nietzsche
scrive
a
Rohde:
“Ora
quando
avrò
finito
alcuni
lavoretti
[su
vecchi
temi]
voglio
raccogliere
le
mie
forze
per
un
libro,
per
il
quale
mi
vengono
sempre
nuove
idee.
Ho
paura
che
non
farà
nessuna
impressione
filologica:
ma
chi
può
andare
contro
alla
propria
natura?
Ora
per
me
comincia
il
periodo
dello
scandalo,
dopo
che
per
un
po’
di
tempo
ho
suscitato
una
certa
compiacenza,
perché
portavo
le
vecchie
care
pantofole.
Tema
e
titolo
del
mio
libro
dell’avvenire:
Socrate
e
l’istinto”.
Nietzsche
pensa
a
una
pubblicazione
unitaria
dei
due
tronconi
finora
sviluppati
e
nell’aprile
1871
propone
all’editore
Engelmann
un’opera
dal
titolo
Musica
e
tragedia.
Di
fronte
all’esitazione
di
quest’ultimo,
decide
alla
fine
di
pubblicarla
a
proprie
spese
come
stampa
privata
nel
giugno
1871
con
il
titolo
Socrate
e
la
tragedia
greca.
Solo
dopo
questa
pubblicazione
sopravverrà
l’esigenza
di
un’estensione
del
piano
in
senso
wagneriano.
6
Seconda
edizione
con
Supplementi
del
1844
e
terza
edizione,
l’ultima
in
vita
auctoris,
del
1859.
In
tempi
di
hegelismo
dominante,
la
prima
edizione
passò
sotto
silenzio,
al
punto
che
gran
parte
delle
copie
finirono
al
macero.
La
seconda
edizione
venne
esaurita
nel
1858
solo
grazie
al
successo
dei
Parerga
e
paralipomena
(una
raccolta
di
saggi
dal
carattere
brillante
e
popolare)
del
1851.