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Piano nazionale

di preparazione e risposta
a una pandemia influenzale
Indice

Sommario esecutivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5
1. Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7
2. Razionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8
3. Principi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9
4. Struttura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9
5. Fasi e livelli di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10
5.1 Sequenza della dichiarazione di fasi e livelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14
5.2 Procedure per la dichiarazione delle fasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14
5.3 Criteri per depotenziare le fasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14
6. Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15
7. Azioni chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15
7.1 Migliorare la sorveglianza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16
7.2 Attuare misure di prevenzione e controllo dell’infezione . . . . . . . . . . . . . . .18
7.2.1 Misure di sanità pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18
7.2.2 Utilizzo dei farmaci antivirali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19
7.2.3 Vaccinazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21
7.3 Garantire il trattamento e l’assistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23
7.4 Mettere a punto piani di emergenza per mantenere
i servizi sanitari e altri servizi essenziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24
7.5 Mettere a punto un piano di formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24
7.6 Mettere a punto adeguate strategie di comunicazione . . . . . . . . . . . . . . . . .26
7.7 Monitorare l’efficacia e l’efficienza delle misure intraprese . . . . . . . . . . . .27
8. Gestione e coordinamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28
8.1 Aspetti chiave dell’organizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28
8.2 Attività di Gestione e Coordinamento
in caso di dichiarazione di emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30
9. L’attuale fase di preparazione: le azioni intraprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32
9.1. Misure di carattere organizzativo e generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32
9.2. Misure preventive nel settore della salute pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . . .32
9.3. Misure preventive nel settore degli allevamenti e della veterinaria . . . . .33
9.4. Misure preventive sulle importazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33
Operatività per fasi e livelli di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37
Tabella: Periodo interpandemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38
Tabella: Periodo di allerta pandemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48
Tabella: Periodo pandemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .60
Allegato: Linee Guida per la stesura dei Piani regionali . . . . . . . . . . . . . . . . .69

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale


Sommario esecutivo

D
alla fine del 2003, da quando cioè i Le Linee Guida nazionali per la conduzione
focolai di influenza aviaria da delle ulteriori azioni previste saranno emana-
virus A/H5N1 sono divenuti ende- te, a cura del Centro Nazionale per la
mici nei volatili nell’area estremo Prevenzione e il Controllo delle Malattie
orientale, e il virus ha causato infezioni (CCM), come allegati tecnici al Piano e saran-
gravi anche negli uomini, è diventato più no periodicamente aggiornate e integrate.
concreto e persistente il rischio di una pan- In coerenza con i princìpi del Piano, il
demia influenzale. Ministero della Salute si fa carico di indivi-
Per questo motivo l’OMS ha raccomandato a duare e concordare:
tutti i Paesi di mettere a punto un Piano
Pandemico e di aggiornarlo costantemente con le Regioni le attività sanitarie, sia di
seguendo linee guida concordate. Il presente tipo preventivo che assistenziale, da
Piano, stilato secondo le indicazioni garantire su tutto il territorio nazionale
dell’OMS del 2005, aggiorna e sostituisce il
precedente Piano Italiano Multifase per una con i Dicasteri coinvolti le attività extrasa-
Pandemia Influenzale, pubblicato nel 2002. nitarie e di supporto, finalizzate sia a pro-
Esso rappresenta il riferimento nazionale in teggere la collettività che a mitigare l’im-
base al quale saranno messi a punto i Piani patto sull’economia nazionale e sul funzio-
operativi regionali. namento sociale, comunque necessarie per
Il Piano si sviluppa secondo le sei fasi pande- la preparazione e per la risposta a una
miche dichiarate dall’OMS, prevedendo per pandemia, nonché gli aspetti etici e legali
ogni fase e livello obiettivi e azioni. a supporto delle attività concordate
Molte delle azioni individuate sono già state
realizzate man mano che la situazione epide- con il Ministero degli Affari Esteri e con
miologica lo ha richiesto. gli organismi internazionali preposti gli

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aspetti di cooperazione internazionale e e virologica.
assistenza umanitaria.
2. Attuare misure di prevenzione e controllo
L’obiettivo del Piano è rafforzare la prepara- dell’infezione (misure di sanità pubblica,
zione alla pandemia a livello nazionale e profilassi con antivirali, vaccinazione).
locale, in modo da:
3. Garantire il trattamento e l’assistenza dei
1. identificare, confermare e descrivere rapi- casi.
damente casi di influenza causati da nuovi
sottotipi virali, in modo da riconoscere 4. Mettere a punto piani di emergenza per
tempestivamente l’inizio della pandemia. mantenere la funzionalità dei servizi
sanitari e altri servizi essenziali.
2. Minimizzare il rischio di trasmissione e
limitare la morbosità e la mortalità dovu- 5. Mettere a punto un piano di formazione.
te alla pandemia.
6. Mettere a punto adeguate strategie di
3. Ridurre l’impatto della pandemia sui ser- comunicazione.
vizi sanitari e sociali e assicurare il man-
tenimento dei servizi essenziali. 7. Monitorare l’attuazione delle azioni pia-
nificate per fase di rischio, le
4. Assicurare una adeguata formazione del capacità/risorse esistenti per la risposta,
personale coinvolto nella risposta alla le risorse aggiuntive necessarie, l’effica-
pandemia. cia degli interventi intrapresi; il monito-
raggio deve avvenire in maniera conti-
5. Garantire informazioni aggiornate e tem- nuativa e trasversale, integrando e ana-
pestive per i decisori, gli operatori sanita- lizzando i dati provenienti dai diversi
ri, i media e il pubblico. sistemi informativi.

6. Monitorare l’efficienza degli interventi L’operatività del Piano sarà valutata con
intrapresi. esercitazioni nazionali e regionali, cui parte-
ciperanno tutte le istituzioni coinvolte in
Le azioni chiave per raggiungere gli obietti- caso di pandemia.
vi del Piano sono: Il presente Piano è suscettibile di periodiche
revisioni, al cambiamento della situazione
1. migliorare la sorveglianza epidemiologica epidemiologica.

6 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
1. Introduzione

L’ influenza è ben conosciuta da secoli ma


il virus influenzale è stato identificato
solo nel 1933; il virus infetta sia gli uomini
1. Deriva antigenica (antigenic drift).Si
tratta di una modifica minore delle pro-
teine di superficie del virus. Questo feno-
che una larga fascia di uccelli e mammiferi. meno riguarda sia i virus A che i B (ma
I virus influenzali umani sono raggruppati negli A avviene in modo più marcato e fre-
in tre tipi: A, B e C, l’ultimo dei quali di scar- quente) ed è responsabile delle epidemie
sa importanza per l’uomo. Il virus influenza- stagionali. Infatti le nuove varianti non
le di tipo A è quello maggiormente diffuso, sono riconosciute dal sistema immunita-
causa generalmente malattie più gravi rio della maggior parte delle popolazione,
rispetto agli altri due, è la causa della mag- così che un ampio numero di individui
gior parte delle epidemie stagionali ed è risulta suscettibile al nuovo ceppo.
l’unico che abbia generato pandemie.
Alla base della epidemiologia dell’influenza 2. Spostamento antigenico (antigenic shift).
vi è la marcata tendenza di tutti i virus È un fenomeno che riguarda solo i virus
influenzali a variare, cioè ad acquisire cam- influenzali di tipo A e consiste nella com-
biamenti nelle proteine di superficie che per- parsa nell’uomo di un nuovo ceppo virale,
mettono loro di aggirare la barriera immuni- completamente diverso da quelli prece-
taria presente nella popolazione che ha con- dentemente circolanti nell’uomo. Gli shift
tratto l’infezione negli anni precedenti. I antigenici sono dovuti o a riassortimenti
cambiamenti possono avvenire secondo due tra virus umani e animali (aviari o suini)
meccanismi distinti: oppure alla trasmissione diretta di virus

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non-umani all’uomo. Quindi la fonte dei e persistente il rischio di una pandemia
nuovi sottotipi sono sempre virus anima- influenzale. Dal 2005, inoltre, focolai di
li. Poiché la popolazione non ha mai influenza aviaria sono stati documentati
incontrato prima questi antigeni, in anche in Europa, e nel 2006 vi sono stati casi
determinate circostanze questi cambia- di trasmissione all’uomo in Turchia.
menti di maggiore entità possono provo- Finora non ci sono evidenze che il virus
care una infezione improvvisa e invasiva H5N1 abbia la capacità di trasmettersi da
in tutti i gruppi di età, su scala mondiale, uomo a uomo, tuttavia, in caso di emergenza
che prende il nome di “pandemia”. La di un nuovo virus influenzale che abbia
comparsa di un nuovo ceppo virale non è acquisito tale capacità, la maggiore mobilità
di per sé sufficiente a causare una pande- della popolazione a livello mondiale e la
mia: occorre infatti anche che il nuovo maggior velocità dei mezzi di trasporto ren-
virus sia capace di trasmettersi da uomo derebbero particolarmente problematico il
a uomo in modo efficace. controllo della diffusione dell’infezione.
L’incertezza sulle modalità e i tempi di diffu-
Le pandemie si verificano a intervalli di sione determina la necessità di preparare in
tempo imprevedibili, e, negli ultimi 100 anni, anticipo le strategie di risposta alla eventua-
si sono verificate nel 1918 (Spagnola, virus A, le pandemia, tenendo conto che tale prepa-
sottotipo H1N1), 1957 (Asiatica, virus A, sot- razione deve considerare tempi e modi della
totipo H2N2) e 1968 (Hong Kong, virus A, risposta. Infatti, se da una parte un ritardo
sottotipo H3N2). La più severa, nel 1918, ha di preparazione può causare una risposta
provocato almeno 20 milioni di morti. inadeguata e conseguenti gravi danni per la
Dalla fine del 2003, da quando cioè i focolai salute, dall’altra, qualora l’evento non acca-
di influenza aviaria da virus A/H5N1 sono da, un investimento eccessivo di risorse in
endemici nei volatili nell’area estremo orien- tale preparazione può, in un quadro di risor-
tale, e il virus ha causato infezioni gravi se limitate, causare sprechi e stornare inve-
anche negli uomini, è diventato più concreto stimenti da altri settori prioritari.

2. Razionale
L’ OMS raccomanda a tutti i Paesi di met-
tere a punto un Piano Pandemico e di
aggiornarlo costantemente seguendo le linee
Sanitarie, tenendo conto sia delle azioni
sanitarie che di interventi che coinvolgono
strutture non sanitarie.
guida concordate. Seguendo le indicazioni Il Piano rappresenta il riferimento naziona-
del-l’OMS del 2005, emanate alla luce delle le in base al quale saranno messi a punto i
modifiche dell’assetto epidemico mondiale e Piani operativi regionali.
delle nuove emergenze, il Piano aggiorna e L’operatività del Piano sarà valutata con
sostituisce il precedente Piano Italiano esercitazioni nazionali e regionali, da con-
Multifase per una Pandemia Influenzale, cordare fra CCM e Regioni e altre istituzioni
pubblicato nel 2002. che avrebbero un ruolo in caso di pandemia.
Questo documento illustra, per ognuna Il presente Piano è suscettibile di periodiche
delle sei fasi pandemiche dichiarate revisioni, al cambiamento della situazione
dall’OMS, il mandato per le Autorità epidemiologica.

8 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
3. Principi
I l principio ispiratore del Piano è l’assunto
che emergenze globali richiedono risposte
coordinate e globali, dove il momento di pia-
vanno armonizzate con quelle intraprese da
altri soggetti istituzionali non sanitari.
Pertanto, il Piano individua le azioni chiave
nificazione deve essere condiviso dai respon- per le Autorità Sanitarie nazionali e regiona-
sabili delle decisioni e il momento dell’azione li e per gli altri attori coinvolti ed elenca le
deve essere conosciuto prima del verificarsi misure che devono essere adottate per ogni
dell’evento, in modo che ognuno sia in grado fase. Tali azioni e misure seguono l’accezione
di giocare il suo ruolo e prendersi le sue dei “Livelli Essenziali di Assistenza” adottati
responsabilità. in Italia, costituendo il minimo essenziale da
Una pandemia influenzale costituisce una garantire.
minaccia per la sicurezza dello Stato: il coor- Il Ministero della Salute si fa carico di con-
dinamento condiviso fra Stato e Regioni e la cordare con le Regioni le attività sanitarie e
gestione coordinata costituiscono garanzia di con i Dicasteri coinvolti le attività extrasani-
armonizzazione delle misure con quelle che, tarie necessarie per la preparazione e la
raccomandate dall’OMS, verranno intrapre- risposta a una pandemia nonché gli aspetti
se da altri Paesi. etici, legali e internazionali, ivi compresi gli
Inoltre, considerando le ricadute che un eventuali accordi bilaterali che si dovessero
rischio sanitario determina sui diversi setto- rendere necessari con altri Paesi, a supporto
ri della vita sociale, le misure sanitarie delle attività.

4. Struttura
I l Piano si sviluppa secondo le sei fasi pan-
demiche dichiarate dall’OMS, prevedendo,
per ogni fase, obiettivi, azioni e attori.
sabilità per la realizzazione delle azioni.
Entro il primo trimestre dalla ratifica del
Piano, un Gruppo di monitoraggio, delineato
Nel capitolo 7 sono illustrate le azioni chia- nella sua struttura nel paragrafo 7.7, aggior-
ve: tale capitolo costituisce la base per lo svi- nerà e definirà nel dettaglio tale capitolo,
luppo di Linee Guida nazionali che saranno anche sulla base degli accordi stipulati dal
emanate, a cura del CCM, come allegati tec- Ministero della Salute con le Regioni per le
nici al Piano, e saranno periodicamente attività sanitarie e con gli altri Dicasteri ed
aggiornate e integrate. Molte delle azioni Enti coinvolti, per le attività extrasanitarie e
individuate sono già state realizzate man di supporto, secondo i principi del Piano.
mano che la situazione epidemiologica lo ha Allo stesso modo, nel Piano, reso disponibile
richiesto, come illustrato nel capitolo 9. anche attraverso il sito web del Ministero
Il capitolo 10 rappresenta un’agile chiave di della Salute, la colonna relativa a “Stato di
lettura del Piano e riporta, per ogni fase e avanzamento” riporterà continuamente, nei
livello di rischio, gli obiettivi generali, gli tempi previsti dal monitoraggio, lo stato del-
obiettivi specifici, le azioni finalizzate al per- l’arte dell’attuazione del Piano. Vengono, infi-
seguimento di tali obiettivi; nel capitolo sono ne, riportate come Allegato al Piano le Linee
indicati, inoltre, a grandi linee, ruoli e respon- Guida per la stesura dei Piani regionali.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 9


5. Fasi e livelli di rischio
Con il presente Piano, l’Italia adotta le nuove fasi dichiarate dall’OMS nell’aprile 2005, e
condivide gli obiettivi di sanità pubblica raccomandati dall’OMS per ogni fase.
Le fasi e i livelli di rischio sono quindi così categorizzati:

Periodo inter pandemico

Fase 1. Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Un sottotipo di


virus influenzale cha ha causato infezioni nell’uomo può essere presente negli
animali. Se presente negli animali, il rischio di infezione o malattia nell’uomo è
considerato basso.

Fase 2. Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Comunque, la cir-
colazione negli animali di sottotipi virali influenzali pone un rischio sostanziale
di malattia per l’uomo.

Livello 0: assenza di rischio all’interno della Nazione.


Livello 1: presenza di rischio nella Nazione o presenza di intensi collegamen-
ti o scambi commerciali con Paesi a rischio.

Periodo di aller ta pandemico

Fase 3. Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo, ma assenza di trasmissione da uomo


a uomo, o solo rare prove di trasmissione in contatti stretti.

Livello 0: assenza di infezioni nella Nazione.


Livello 1: presenza di infezioni nella Nazione, o presenza di intensi collega-
menti o scambi commerciali con Paesi affetti.

Fase 4. Piccoli cluster con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamente
localizzata, che indicano che il virus non è ben adattato all’uomo.

Livello 0: assenza di piccoli cluster nella Nazione.


Livello 1: presenza di piccoli cluster nella Nazione o presenza di intensi colle-
gamenti o scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati clu-
ster di malattia.

Fase 5. Grandi cluster, ma diffusione interumana ancora localizzata, che indicano che il
virus migliora il suo adattamento all’uomo, ma non è ancora pienamente tra-
smissibile (concreto rischio pandemico).

Livello 0: assenza di grandi cluster nella Nazione.


Livello 1: presenza di grandi cluster nella Nazione o presenza di intensi colle-
gamenti o scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati
grandi cluster di malattia.

10 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
Periodo pandemico

Fase 6. Aumentata e prolungata trasmissione nella popolazione in generale.

Livello 0: assenza di casi nella popolazione nazionale.


Livello 1: presenza di casi nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o
scambi commerciali con Paesi dove la pandemia è in atto.
Livello 2: fase di decremento.
Livello 3: nuova ondata.

Periodo postpandemico

Ritorno al periodo interpandemico.

Nella tabella 1 (nelle pagine seguenti) sono riportati le fasi, i livelli e gli obiettivi da perse-
guire per ogni fase. Per ogni fase sono illustrati i rispettivi obiettivi di sanità pubblica.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 11


Tabella 1. Nuove fasi pandemiche, OMS 2005
Fasi pandemiche
Periodo interpandemico
Fase 1. Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Un sottotipo di virus influenzale che ha
causato infezioni nell’uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, il
rischioa di infezione o malattia nell’uomo è considerato basso

Fase 2. Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Comunque, la circolazione negli anima-
li di sottotipi virali influenzali pone un rischioa sostanziale di malattia per l’uomo

Periodo di allerta pandemico

Fase 3. Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo, ma senza trasmissione da uomo a uomo, o
tutt’al più rare prove di trasmissione ai contatti strettib

Fase 4. Piccoli cluster con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamente localiz-
zata, che indicano che il virus non è ben adattato all’uomob

Fase 5. Grandi cluster ma con limitata diffusione interumana, che indicano che il virus migliora
il suo adattamento all’uomo, ma che non è ancora pienamente trasmissibile (concreto rischio
pandemico)b

Periodo pandemico

Fase 6. Aumentata e prolungata trasmissione nella popolazione generale

Periodo post-pandemico
Ritorno al periodo interpandemico

Note tabella 1. Nuove fasi pandemiche, OMS 2005


a
La distinzione tra fase1 e fase 2 è basata sul rischio di infezione nell’uomo o malattia risultante da
ceppi circolanti in animali. La distinzione deve essere basata su vari fattori e sulla loro importanza
relativa in accordo con le conoscenze scientifiche correnti. I fattori possono includere: patogenicità negli
animali e negli uomini; presenza in animali domestici e allevamenti o solamente nei selvatici; se il
virus è enzootico o epizootico, geograficamente limitato o diffuso; altre informazioni dal genoma vira-
le; altre conoscenze scientifiche.

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Livelli Obiettivi di sanità pubblica
Periodo interpandemico

Rafforzare la preparazione alla pandemia a


livello globale, nazionale e locale

Livello 0: assenza di rischio nel Paese


Minimizzare il rischio di trasmissione all’uomo;
Livello 1: rischio nel Paese o presenza di individuare e segnalare rapidamente tale tra-
intensi collegamenti o scambi commerciali con smissione se si manifesta
Paesi a rischio
Periodo di allerta pandemico
Livello 0: assenza di infezioni nel Paese Assicurare la rapida caratterizzazione e la
Livello 1: presenza di infezioni nel Paese o rapida individuazione del nuovo sottotipo vira-
presenza di intensi collegamenti o scambi com- le, la segnalazione e la risposta a casi aggiun-
merciali con Paesi affetti tivi
Livello 0: assenza di piccoli cluster nel Paese Contenere la diffusione del nuovo virus all’in-
Livello 1: presenza di piccoli cluster nel terno di focolai circoscritti o ritardare la diffu-
Paese o presenza di intensi collegamenti o sione per guadagnare tempo al fine di mettere
scambi commerciali con Paesi dove sono stati in atto le misure di preparazione, incluso lo svi-
rilevati cluster di malattia luppo del vaccino
Livello 0: assenza di grandi cluster nel Paese
Massimizzare gli sforzi per contenere o ritarda-
Livello 1: presenza di grandi cluster nel re la diffusione del virus, per evitare per quanto
Paese o presenza di intensi collegamenti o possibile la pandemia e per guadagnare tempo
scambi commerciali con Paesi dove sono stati
al fine di mettere in atto le misure di risposta
rilevati grandi cluster di malattia
Periodo pandemico
Livello 0: assenza di casi nella popolazione
del Paese
Livello 1: presenza di casi nel Paese o pre-
senza di intensi collegamenti o scambi com- Minimizzare l’impatto della pandemia
merciali con Paesi dove la pandemia è in atto
Livello 2: fase di decremento
Livello 3: nuova ondata
Periodo post-pandemico
Ritorno al periodo interpandemico Favorire la ripresa del Paese

b
La distinzione tra fase 3, fase 4 e fase 5 è basata sulla valutazione del rischio di pandemia. Possono
essere considerati vari fattori e la loro relativa importanza, in accordo con le conoscenze scientifiche cor-
renti. I fattori possono includere: tasso di trasmissione; localizzazione geografica e diffusione; severità
della malattia; presenza di geni provenienti da ceppi umani (se derivato da un ceppo animale); altre
informazioni dal genoma virale; altre informazioni scientifiche.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 13


5.1. Sequenza A livello nazionale, l’informazione sulla
della dichiarazione dichiarazione di fase dell’OMS e sul corri-
di fasi e livelli spondente livello di allerta nel Paese verrà
data dal Ministro della Salute.
Fasi e livelli di rischio sono dichiarati La comunicazione alla nazione della dichia-
dall’OMS, anche in successione non razione di pandemia da parte dell’OMS sarà
sequenziale. fatta dal Presidente del Consiglio su indica-
Nell’eventualità di situazioni simultanee che zione del Ministro della Salute.
pongono differenti livelli di rischio pandemi-
co, per esempio nuovi e diversi sottotipi di
virus influenzali o diversa estensione e diffu- 5.3. Criteri
sione in diverse aree, la fase sarà determina- per depotenziare le fasi
ta dal più alto livello di rischio.
Tutte le misure previste per le fasi 1-6 sono Tutte le fasi, eccetto la fase 1, sono tempora-
da intendersi addizionali e, quindi, ove nee. A ogni annuncio di una nuova fase
l’evento pandemico sia avviato nel Paese in l’OMS determinerà un periodo di tempo
un momento successivo alle prime fasi, tutte dopo di che la dichiarazione di nuova fase
le misure previste per le fasi precedenti e non sarà rivista. Per un eventuale depotenzia-
realizzate dovranno essere contemporanea- mento, sarà usato il criterio “connotazione
mente realizzate in aggiunta alle misure epidemica non corrispondente ai requisiti
espressamente previste per la fase dichiara- della fase corrente” sulla base di:
ta (se verrà saltata una fase nel passaggio da
una inferiore a una superiore, si deve inten- valutazione, da parte dell’OMS e, per
dere che le azioni della fase saltata devono quanto riguarda l’infezione in animali, in
essere implementate, senza che esse siano collaborazione con altre organizzazioni
superate dalle azioni della nuova fase). come la “Food and Agricolture Organiza-
Così, il raggiungimento di una fase e di un tion” (FAO) e “World Organization for
determinato livello devono costituire mo- Animal Health” (OIE), dei dati provenienti
menti preparatori per l’implementazione di da sorveglianza nazionale adeguata e re-
contromisure previste per fasi e livelli suc- portistica internazionale
cessivi, tenendo conto della progressione
epidemica. valutazione del rischio sul campo, condot-
ta dall’OMS in collaborazione con i Paesi
affetti ed eventualmente con altre orga-
5.2. Procedure nizzazioni come la FAO e l’OIE
per la dichiarazione
delle fasi valutazione del rischio, considerando i fat-
tori che portano alla designazione di fase
La comunicazione/dichiarazione di fase, in- con altri fattori potenziali; per esempio, se
cluso l’incremento o il depotenziamento, sa- la stagione delle malattie respiratorie è in
rà fatta dal Direttore Generale dell’OMS, in corso nell’area, il depotenziamento delle
accordo con i regolamenti esistenti che go- fasi può essere ritardato a causa dell’au-
vernano la notifica e il controllo delle malat- mentato rischio che un nuovo ceppo si
tie infettive (per esempio il Regolamento possa riassortire con il ceppo stagionale e
Sanitario Internazionale) e, se necessario, del fatto che la sorveglianza per l’identifica-
in consultazione con altre organizzazioni e zione di un nuovo ceppo co-circolante con il
istituzioni. ceppo stagionale può essere più difficile.

14 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
6. Obiettivi
L’ obiettivo del Piano è rafforzare la prepa-
razione alla pandemia a livello naziona-
le e locale, in modo da:
3. Ridurre l’impatto della pandemia sui ser-
vizi sanitari e sociali ed assicurare il
mantenimento dei servizi essenziali.

1. identificare, confermare e descrivere 4. Assicurare una adeguata formazione del


rapidamente casi di influenza causati da personale coinvolto nella risposta alla
nuovi sottotipi virali, in modo da ricono- pandemia.
scere tempestivamente l’inizio della pan-
demia. 5. Garantire informazioni aggiornate e tem-
pestive per i decisori, gli operatori sanita-
2. Minimizzare il rischio di trasmissione e ri, i media ed il pubblico.
limitare la morbosità e la mortalità dovu-
te alla pandemia. 6. Monitorare l’efficienza degli interventi.

7. Azioni chiave
L e azioni chiave per raggiungere gli obiet-
tivi del Piano sono:
7. Monitorare l’attuazione delle azioni piani-
ficate per fase di rischio, le risorse esi-
stenti per la risposta, le risorse aggiunti-
1. migliorare la sorveglianza epidemiologica ve necessarie, l’efficacia degli interventi
e virologica. intrapresi; il monitoraggio deve avvenire
in maniera continuativa e trasversale,
2. Attuare misure di prevenzione e controllo integrando ed analizzando i dati prove-
dell’infezione (misure di sanità pubblica, nienti dai diversi sistemi informativi.
profilassi con antivirali, vaccinazione).
Ognuna delle azioni chiave prevede l’attua-
3. Garantire il trattamento e l’assistenza dei zione di un insieme di interventi, specifici
casi. per fase, che vengono esposti di seguito e
illustrati in dettaglio in appendice dove, per
4. Mettere a punto piani di emergenza per ogni azione, sono individuati gli attori e le
mantenere i servizi sanitari ed altri servi- responsabilità.
zi essenziali. In coerenza con il mandato costituzionale,
tutte le azioni rivolte alla protezione dell’in-
5. Mettere a punto un Piano di formazione. dividuo e della collettività sono garantite a
tutte le persone presenti sul territorio nazio-
6. Preparare adeguate strategie di comuni- nale e, di concerto con il Ministero degli
cazione. Affari Esteri, al personale presente nelle

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 15


Ambasciate italiane nei Paesi affetti. lo regionale, le caratteristiche relative
a percentuale di popolazione sotto sor-
veglianza, completezza e tempestività
7.1. Migliorare delle segnalazioni, flessibilità del siste-
la sorveglianza ma nel raccogliere dati finora non
richiesti
La sorveglianza epidemiologica e virologica
dell’influenza è attiva in tutto il Paese già da Š mantenere e rinforzare la sorveglianza
tempo. Il sistema di sorveglianza “Influnet” virologica, effettuando un controllo di
è un sistema istituzionale, ratificato con qualità dei laboratori di 1° e 2° livello e
Accordo in sede di Conferenza Stato Regioni, mettendo a punto nuovi metodi di dia-
nel 2000. gnosi rapida e differenziale da parte dei
Il sistema è tarato in modo da poter essere laboratori di 2° livello
implementato, con azioni aggiuntive, nelle
fasi crescenti di rischio. Š estendere le attività di sorveglianza
Pertanto, di seguito, sono riportate le azioni virologica, attualmente svolta solo nei
individuate nella progettazione del sistema; mesi di circolazione epidemica dei virus
molte di queste sono già attuate e le restan- influenzali, ai restanti periodi dell’anno
ti saranno realizzate nelle fasi di rischio
previste. b. Mantenimento e rafforzamento
della sorveglianza veterinaria

 Periodo interpandemico (Fasi 1-2) Š sorvegliare i volatili selvatici, in parti-


colare i volatili acquatici legati alle
Vanno mantenute la sorveglianza epidemio- zone umide, che rappresentano il prin-
logica e virologica della sindrome influenza- cipale serbatoio dei virus influenzali in
le e la sorveglianza veterinaria dell’influen- natura e la principale fonte di introdu-
za aviaria, secondo i protocolli nazionali già zione negli animali domestici
definiti.
Š assicurare un sistema di sorveglianza
attiva che consenta l’individuazione
 Fase di allerta (Fasi 3-5) precoce della circolazione virale nel pol-
lame domestico, con particolare atten-
In questa fase, le azioni sono mirate a miglio- zione agli allevamenti di tipo rurale in
rare il sistema di sorveglianza della sindro- cui sono presenti anatidi
me influenzale, a mettere a punto ulteriori
attività per il riconoscimento tempestivo di Š definire i flussi informativi relativi
casi di influenza nell’uomo associati a nuovi all’attività di controllo attuata presso le
virus influenzali e alla descrizione di una stazioni e gli impianti di quarantena
eventuale pandemia, secondo quanto elenca- degli animali ornamentali provenienti
to di seguito: da Paesi Terzi e nei centri riconosciuti
di conservazione della specie (decisione
a. Mantenimento e rafforzamento del 666/2000/CE, direttiva 90 /425/CE)
sistema nazionale sentinella della
sindrome influenzale c. Integrare le informazioni
epidemiologiche umane e veterinarie
Š mantenere la sorveglianza epidemiolo-
gica, valutandone annualmente, a livel- Š definire e attuare il flusso informativo

16 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
per integrare la sorveglianza epidemio- Dcluster di sindrome influenzale
logica e virologica sull’uomo con quella potenzialmente attribuibili a virus
in ambito veterinario pandemico, sia tramite i medici di
medicina generale e i pediatri di
Š identificare gli allevamenti animali famiglia, che gli istituti di ricovero
(per specie) in cui gli operatori potreb- Dcluster di morti inattese per ILI/IRA
bero essere sottoposti a sorveglianza in strutture di ricovero e cura
speciale, e provvedere a un censimento
degli operatori stessi Š rilevare settimanalmente il numero di
accessi al PS e il numero di ricoveri in
Š definire i protocolli di sorveglianza epi- un campione di comuni
demiologica e virologica ad hoc tra gli
esposti a influenza animale Š rilevare settimanalmente la mortalità
totale in un campione di comuni
d. Mettere a punto ulteriori strumenti
per monitorare casi di influenza Š definire i protocolli per la sorveglianza
attribuibili a nuovi ceppi virali, sentinella dei tassi di assenteismo lavo-
e un’eventuale pandemia rativo e scolastico in alcuni siti selezio-
nati (per esempio grandi fabbriche,
Š mettere a punto, aggiornare periodica- allevamenti avicoli e scuole ubicati in
mente e diffondere tra gli operatori diverse aree del paese)
sanitari una definizione di caso possibi-
le, probabile e confermato Nella fase 5 di rischio, le azioni condotte
sono finalizzate altresì a riorientare, qualo-
Š mettere a punto e attuare protocolli di ra fosse necessario, le scelte strategiche, ivi
sorveglianza per: inclusa la ridefinizione delle categorie cui
erogare prioritariamente la vaccinazione.
Di viaggiatori provenienti da aree
affette
Dgli operatori sanitari che assistono  Fase pandemica (fase 6)
pazienti con sospetta o confermata
influenza da ceppo potenzialmente In questa fase, l’obiettivo della sorveglianza
pandemico è valutare l’impatto della pandemia e descri-
Di laboratoristi che manipolano cam- verne le caratteristiche per orientare le
pioni clinici a rischio misure di controllo e valutarne l’efficienza.
Di contatti dei casi sospetti È quindi importante che sia la sorveglianza
epidemiologica che quella virologica venga-
Š attivare, ove ci siano casi sospetti, no mantenute. In particolare, la sorveglian-
immediata e approfondita indagine epi- za virologica, effettuata su un numero limi-
demiologica da parte della ASL, secon- tato di campioni, è necessaria per monitora-
do protocolli predefiniti re le caratteristiche del virus, vista la mino-
re importanza, in questa fase, della confer-
Š fornire alle ASL e alle Regioni il sup- ma di laboratorio dei singoli casi. Per stima-
porto dello staff del CCM e dell’Istituto re l’impatto della pandemia è necessario
Superiore di Sanità (ISS) inoltre rilevare i seguenti indicatori:

Š definire e attuare protocolli di sorve- Š numero settimanale di ricoveri ospeda-


glianza dei: lieri per quadri clinici

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 17


Š numero settimanale di ricoveri ospeda- Dlavarsi spesso le mani
lieri per sindrome influenzale esitati in Dpulire le superfici domestiche con
decesso normali prodotti detergenti
Dcoprirsi la bocca e il naso quando si
Š numero settimanale di decessi totali su tossisce o starnutisce
un campione di comuni
Š adozione di misure per limitare la tra-
Š monitoraggio sentinella dell’assentei- smissione delle infezioni in comunità
smo lavorativo e scolastico. (scuole, case di riposo, luoghi di ritro-
vo), quali evitare l’eccessivo affollamen-
to e dotare gli ambienti di adeguati
sistemi di ventilazione
7.2. Attuare misure
di prevenzione e Š preparazione di appropriate misure di
controllo dell’infezione controllo della trasmissione dell’influen-
za pandemica in ambito ospedaliero:
Per contenere gli iniziali focolai nazionali
attribuibili a virus pandemico e ridurre il Dapprovvigionamento dei DPI per il
rischio di trasmissione vanno adottate: personale sanitario
Dcontrollo del funzionamento dei siste-
misure di sanità pubblica quali la limita- mi di sanificazione e disinfezione
zione degli spostamenti, l’isolamento e la Dindividuazione di appropriati percor-
quarantena dei casi e dei contatti si per i malati o sospetti tali
Dcensimento delle disponibilità di
strategie di utilizzo di farmaci antivirali posti letto in isolamento e di stanze
sia come profilassi che come terapia in pressione negativa
Dcensimento delle disponibilità di
strategie di vaccinazione. dispositivi meccanici per l’assistenza
ai pazienti.

7.2.1 Misure di sanità pubblica


 Fase di allerta (fasi 3-5)
Gli interventi di sanità pubblica che possono
risultare efficaci per limitare e/o ritardare la Tutte le misure sopra riportate, più:
diffusione dell’infezione sono basati sulla ri-
duzione dei contatti tra persone infette e per- Š educazione sanitaria e informazione
sone non infette, e/o sulla minimizzazione della popolazione sui rischi e sui com-
della probabilità di trasmissione dell’infezio- portamenti
ne in caso di contatto attraverso comuni nor-
me igieniche e misure di barriera (per esem- Š messa a punto di protocolli di utilizzo di
pio dispositivi di protezione individuale, DPI). dispositivi di protezione individuale
(DPI) per le categorie professionali a
rischio, e loro adeguato approvvigiona-
 Fasi interpandemiche (fasi 1-2) mento.

Š informazione sanitaria della popolazio- In presenza di trasmissione interumana:


ne per promuovere l’adozione delle
comuni norme igieniche, che includono: Š valutazione dell’opportunità di restri-

18 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
zioni degli spostamenti da e per altre ra delle scuole o di altre comunità e/o
Nazioni, ove si siano manifestati clu- della sospensione di manifestazioni e di
ster epidemici eventi di massa, per rallentare la diffu-
sione dell’infezione.
Š valutazione dell’opportunità e delle
modalità di rientro dei cittadini italiani
residenti in aree affette  Fase pandemica (fase 6)

Š istituzione di controlli sanitari alle In fase pandemica l’impatto di misure di


frontiere restrizione della mobilità della popolazione è
limitato. Le misure da adottare includono:
Š attuazione di protocolli previsti dal
Regolamento Sanitario Internazionale Š limitazione di viaggi verso aree non
in caso di presenza a bordo di aerei o affette
navi di passeggeri con sintomatologia
sospetta Š adozione delle comuni norme igieniche

Š isolamento dei pazienti con sintomato- Š isolamento dei pazienti con sintomato-
logia sospetta, preferibilmente a livello logia sospetta, preferibilmente a livello
domiciliare, per ridurre la quantità di domiciliare per ridurre la quantità di
risorse impiegate (una sola persona risorse impiegate (una sola persona
assiste il paziente prendendo le oppor- assiste il paziente prendendo le oppor-
tune precauzioni di protezione indivi- tune precauzioni di protezione indivi-
duale) o in apposite aree attrezzate di duale) o in apposite aree attrezzate di
strutture pubbliche strutture pubbliche

Š adozione, da parte dei pazienti con sin- Š adozione da parte dei pazienti con sinto-
tomatologia sospetta, delle comuni matologia sospetta delle comuni norme
norme igieniche, incluso l’uso di igieniche, incluso l’uso di mascherine
mascherine chirurgiche per limitare la chirurgiche per limitare la diffusione di
diffusione di secrezioni nasofaringee; secrezioni nasofaringee. L’uso di
l’uso di mascherine chirurgiche va con- mascherine chirurgiche va considerato
siderato anche per chi ricorre all’assi- anche per chi ricorre all’assistenza
stenza medica, mentre non è raccoman- medica, mentre non è raccomandato per
dato per le persone non sintomatiche le persone non sintomatiche che si tro-
che si trovano in luoghi pubblici vano in luoghi pubblici

Š campagne informative per promuovere Š campagne informative per promuovere


una diagnosi precoce, anche da parte una diagnosi precoce, anche da parte
dei pazienti stessi, in modo da ridurre dei pazienti stessi, in modo da ridurre
l’intervallo che intercorre tra l’esordio l’intervallo che intercorre tra l’esordio
dei sintomi e l’isolamento dei sintomi e l’isolamento.

Š quarantena e sorveglianza attiva dei


contatti, anche se è in corso la profilas- 7.2.2 Utilizzo dei farmaci antivirali
si antivirale
Il Ministero della Salute, sulla scorta di
Š valutazione dell’opportunità di chiusu- valutazioni del Comitato Scientifico del

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 19


Centro Nazionale per la Prevenzione e il ASL, il Ministero garantisce il controllo
Controllo delle Malattie e dell’Agenzia della distribuzione dei farmaci antinfluenza-
Italiana per il Farmaco, ha acquistato circa li fino all’utilizzatore finale in modo da assi-
4 milioni di cicli di farmaci antivirali, appar- curare una distribuzione equa e un utilizzo
tenenti alla categoria degli inibitori delle appropriato di questi farmaci che saranno
neuraminidasi. disponibili solo in quantità limitata. In que-
Al momento dell’emanazione del presente sto modo potranno essere ridotti sia il
Piano, un primo stock di farmaci, pari a rischio della comparsa di resistenze, sia gli
170.000 cicli, è già costituito presso il sprechi legati a un uso improprio.
Ministero della Salute; lo stock sarà comple-
tato entro il 2006.
Una rapida mobilizzazione e l’uso corretto Profilassi
dei farmaci antivirali sono aspetti cruciali L’oseltamivir, appartenente alla classe degli
per una efficace risposta di salute pubblica inibitori della neuraminidasi, può essere uti-
verso la pandemia. L’obiettivo principale è di lizzato per la profilassi post-esposizione di
assicurare che i farmaci antivirali siano soggetti dai 12 anni in poi. La posologia a
rapidamente disponibili, sia per l’uso profi- scopo profilattico è di 75 mg al giorno per 7-
lattico che per quello terapeutico. È necessa- 10 giorni.
ria, pertanto, una dislocazione periferica Le strategie di utilizzo a scopo profilattico
della scorta nazionale ulteriormente giustifi- sono illustrate di seguito.
cata dalla necessità di:

1. assicurare la disponibilità immediata di  Fase 3


questi farmaci, in caso di pandemia.
Š definizione, sulla base delle norme
2. Garantire una gestione appropriata nazionali e comunitarie, delle procedure
esclusiva del servizio pubblico di questi di autorizzazione per l’uso di antivirali
farmaci.
Š costituzione di scorte nazionali, sulla
3. Utilizzare i farmaci secondo una strate- base di evidenze scientifiche e del biso-
gia nazionale comune. gno sia sul territorio nazionale che per
il personale italiano presente nelle
La scorta nazionale di farmaci antivirali Ambasciate all’estero
sarà, pertanto, progressivamente dislocata a
livello periferico, su base regionale, secondo Š individuazione di siti regionali di stoc-
un piano di distribuzione che verrà concor- caggio, nell’ambito del sistema di far-
dato con le Regioni. macie ospedaliere presenti sul territo-
Considerato che la localizzazione geografica rio di ogni Regione
nazionale di esordio di una eventuale pande-
mia non è prevedibile, una parte della riser- Š definizione e mantenimento di adegua-
va nazionale di farmaci antivirali sarà stoc- te condizioni di immagazzinamento
cata presso il Ministero della Salute (quota (controllo della temperatura, umidità
di compensazione). La quota di compensazio- relativa, condizioni igieniche dei locali,
ne sarà utilizzata qualora la situazione epi- sicurezza)
demiologica lo rendesse necessario, e deve
poter essere mobilitata in maniera veloce e Š individuazione di un responsabile della
sicura su tutto il territorio nazionale. scorta di farmaci, e delle procedure di
Attraverso l’operatività delle Regioni e delle richiesta

20 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
Š definizione di modalità di trasporto 5, livello 1), l’uso profilattico di antivirali va
intraregionale, che garantiscano il rag- considerato per i contatti che appartengono
giungimento entro le 4 ore di qualun- alle categorie prioritarie 1-4, individuate per
que punto della Regione l’offerta del vaccino pandemico, elencate nel
paragrafo “Vaccinazione”.
Š stoccaggio di una riserva di antivirali
presso il Ministero della Salute (quota
di compensazione), da poter mobilitare  Fase 6
in maniera veloce e sicura su tutto il
territorio nazionale e internazionale In fase di epidemia conclamata, la profilassi
con antivirali è poco utile. Infatti, l’uso mas-
Š in caso di focolaio di influenza aviaria siccio di questi farmaci aumenta il rischio di
ad alta patogenicità, profilassi pre- insorgenza di ceppi virali resistenti e il
esposizione per le persone che, per rischio di effetti collaterali. Inoltre, le simu-
motivi professionali, sono a stretto con- lazioni sulla pandemia influenzale hanno
tatto con animali infetti, e in particola- evidenziato che l’uso di massa di questi far-
re per chi si occupa del loro abbattimen- maci non riduce in maniera importante il
to. In questo caso, oltre all’adozione di numero dei casi di influenza.
DPI, va prevista la profilassi con oselta-
mivir per tutto il periodo in cui il lavo-
ratore è a stretto contatto con animali 7.2.3 Vaccinazione
infetti o con superfici da loro contami-
nate. È sconsigliato l’uso per più di 6  Periodo interpandemico (fasi 1-2)
settimane continuative. Va considerata,
in questa fase, la profilassi post-esposi- La strategia vaccinale da adottare durante il
zione di soggetti che abbiano avuto con- periodo interpandemico è ben illustrata
tatti stretti con animali infetti. nella circolare sul controllo e la prevenzione
dell’influenza che viene annualmente rivista
ed emanata dal Ministero della Salute, e
 Fasi 4-5 include obiettivi, popolazione target e moni-
toraggio delle coperture vaccinali.
L’uso profilattico degli antivirali può rivelar- Le campagne stagionali di vaccinazione sono
si particolarmente utile in presenza dei l’occasione per predisporre strumenti e
primi cluster di influenza causati da virus acquisizioni di dati essenziali anche nel
pandemico, quando non sia ancora disponibi- periodo pandemico, in particolare:
le il vaccino. Si tratta di una strategia di
breve periodo, utile soprattutto in presenza Š la logistica dell’offerta vaccinale
di casi isolati o piccoli cluster, in particolare
se questi si verificano in comunità chiuse. Š la rilevazione delle coperture vaccinali
Si prevede quindi: per categorie di rischio

Š la profilassi con antivirali dei contatti Š il monitoraggio degli eventi avversi a


stretti di casi, compreso il personale vaccino.
sanitario

Š il monitoraggio dell’efficacia e degli  Fase di allerta (fasi 3-5)


eventi avversi dei farmaci.
In caso di cluster di grandi dimensioni (fase Nella fase 3, caratterizzata da presenza di

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 21


un nuovo sottotipo virale, ma assenza di tra- (scuole, poste ecc.).
smissione interumana, è necessario identifi-
care le categorie prioritarie a cui offrire la 4. Persone a elevato rischio di complicanze
vaccinazione pandemica. severe o fatali a causa dell’influenza:
Il presente Piano identifica 6 categorie, elen-
cate in ordine di priorità: Š in questa categoria sono presenti i grup-
pi di popolazione che sono già identifica-
1. personale sanitario e di assistenza in: ti nelle raccomandazioni per la annuale
vaccinazione contro l’influenza.
Š ospedali
5. Bambini e adolescenti sani di età compre-
Š ambulatori dei medici di medicina gene- sa tra 2 e 18 anni.
rale e dei pediatri di libera scelta
6. Adulti sani.
Š strutture di assistenza e lunga degenza
La scala di priorità nei punti 4-6 può essere
Š distretti sanitari e servizi di sanità pub- oggetto di revisione nella fase 5 di allerta,
blica a contatto con il pubblico sulla base delle caratteristiche epidemiologi-
che del virus circolante.
Š servizi di ambulanze Nelle fasi di allerta 3-4 si provvede, inoltre, a:

Š laboratori clinici Šstimare il numero di dosi di vaccino


pandemico necessarie a livello naziona-
Š farmacie. le, in modo da garantirne la prelazione

2. Personale addetto ai servizi essenziali Š definire, sulla base di quanto stabilito


alla sicurezza e all’emergenza: in ambito nazionale e comunitario, le
procedure per le autorizzazioni all’im-
Š forze di polizia a contatto col pubblico missione in commercio

Š vigili del fuoco Š identificare le modalità di approvvigio-


namento nazionale dei vaccini (numero
Š decisori chiave in caso di urgenza ed di dosi per periodo), la loro distribuzio-
emergenza. ne e stoccaggio in sede locale

3. Personale addetto ai servizi di pubblica Š assicurare la capacità produttiva nazio-


utilità: nale e concordare con le aziende farma-
ceutiche i tempi per lo sviluppo, i saggi,
Š forze armate la registrazione e la disponibilità del
vaccino
Š polizia municipale e altre forze di poli-
zia non inserite nel gruppo 2 di priorità Š stilare a livello di ASL gli elenchi nomi-
nativi delle persone che rientrano nelle
Špersone addette ai trasporti pubblici categorie prioritarie 1-4, e stabilire le
essenziali e persone che effettuano il tra- modalità per l’aggiornamento periodico
sporto di prodotti di prima necessità di tali elenchi; stimare le quote percen-
tuali da vaccinare per ogni categoria,
Š lavoratori dei servizi di pubblica utilità necessarie per il mantenimento dei ser-

22 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
vizi in emergenza 7.3. Garantire
il trattamento
Š stimare, a livello nazionale, con il con-
e l’assistenza
tributo dei Dicasteri interessati, le
quote di personale incluso nelle catego-
rie prioritarie e definire quote percen- In fase interpandemica e di allerta è crucia-
tuali da vaccinare per ogni categoria, le mettere a punto le procedure per garanti-
necessarie per il mantenimento dei ser- re un razionale accesso alle cure, in modo da
vizi essenziali ottenere l’uso ottimale delle risorse:

Š identificare il personale, delle struttu- censire la disponibilità ordinaria e straor-


re pubbliche del SSN o delle altre dinaria di strutture di ricovero e cura,
Amministrazioni direttamente interes- strutture socio-sanitarie e socio-assisten-
sate, preposto alla somministrazione ziali, operatori di assistenza primaria,
del vaccino medici di medicina generale, pediatri di
libera scelta, medici di continuità assi-
Š identificare, con il concorso dei stenziale e specialistica ambulatoriale
Dicasteri interessati, eventuale perso-
nale di supporto per le attività vaccina- censire le strutture di ricovero e cura
li nonché siti vaccinali per l’erogazione dotate di dispositivi per la respirazione
della vaccinazione nel minor tempo assistita
possibile
definire i livelli delle strutture dove i
Š mettere a punto le modalità per regi- pazienti dovrebbero essere idealmente
strare le vaccinazioni eseguite, preve- trattati durante una pandemia (primarie,
dendo sistemi informatizzati in grado secondarie e terziarie, incluse le unità di
di programmare e ricordare i tempi di emergenza e cure intensive)
esecuzione delle seconde dosi
determinare il triage e il flusso dei pazien-
Š rinforzare il sistema di farmacovigilan- ti fra strutture sanitarie a vari livelli
za già utilizzato a livello nazionale per
via elettronica per rilevare gli eventi individuare potenziali luoghi alternativi
avversi a vaccino. per le cure mediche (per esempio struttu-
re socio-sanitarie, RSA, scuole, ambulato-
ri ecc.)
 Fase pandemica (fase 6)
definire i criteri per la sospensione di rico-
Š monitoraggio delle coperture vaccinali veri programmati e la resa in disponibilità
per gruppi di rischio di posti letto aggiuntivi

Š monitoraggio degli eventi avversi a garantire l’adeguato approvvigionamento,


vaccino stoccaggio e distribuzione degli antivirali,
analogamente a quanto illustrato nella
Š organizzazione di una lettura tempesti- sezione dedicata al loro uso come profilassi
va dei dati di farmacovigilanza
fornire Linee Guida per l’uso di antivirali
a scopo terapeutico. Per quanto riguarda il
trattamento, gli attuali antivirali sono

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 23


efficaci se somministrati entro le prime 48 per ogni servizio essenziale, compilare un
ore dall’inizio dei sintomi. Inoltre, la elenco di persone la cui assenza pone in
suscettibilità del virus pandemico agli serio pericolo la sicurezza o interferisce
antivirali sarà nota solo quando verrà iso- pesantemente con la risposta alla pande-
lato l’eventuale ceppo. L’uso degli antivi- mia. Il personale di questi servizi deve
rali deve comunque avvenire dietro pre- essere identificato come prioritario per la
scrizione e vigilanza medica sia a livello di vaccinazione.
medico di famiglia sia a livello ospedaliero
Il Ministero della Salute si fa carico di con-
definire linee guida per il trattamento a cordare, con i Dicasteri coinvolti, le azioni
domicilio dei casi sopra elencate.

individuare le misure di supporto non di


tipo sanitario, quali l’incremento dei per-
messi per assistenza ex-L.104/92, i servizi 7.5. Mettere a punto
di assistenza domiciliare (conferimento un piano di formazione
pasti-spesa), il riconoscimento di permessi
lavorativi a volontari. Analogamente a quanto è stato fatto in altre
occasioni (Piano nazionale di eliminazione
del morbillo e della rosolia congenita, AIDS,
SARS) è importante che il Piano sia correda-
7.4. Mettere a punto piani di
to da un programma di formazione.
emergenza per mantenere Saranno emanate, pertanto, Linee Guida
i servizi sanitari e altri relative a un piano di formazione nazionale.
servizi essenziali La formazione degli operatori impegnati
nelle diverse fasi del Piano Pandemico rap-
I servizi essenziali garantiscono il funziona- presenta un’attività essenziale da organiz-
mento della società. Oltre ai servizi sanitari, zare e realizzare prima del verificarsi del-
cruciali per ridurre morbosità e mortalità l’eventuale pandemia.
della pandemia, sono esempi di servizi La formazione è finalizzata non solo all’ac-
essenziali la rete elettrica, idrica, i trasporti quisizione di elementi cognitivi e di abilità
e le telecomunicazioni. pertinenti alle attività e ai compiti svolti, ma
Le considerazioni sugli effetti della pande- anche alla loro utilizzazione pratica, conti-
mia sui servizi essenziali sono una parte nua e verificata, soprattutto per consentire
importante della pianificazione, secondo le risposte pronte e corrette alle richieste sem-
azioni seguenti: plici e abituali, ma anche interventi più ela-
borati in situazioni operative insolite o com-
identificare il personale che può essere plesse poste dalla realtà professionale.
mobilitato per fornire assistenza sanitaria Per la realizzazione del Piano Pandemico
in caso di pandemia l’attività formativa ha pertanto lo scopo di
sviluppare la motivazione e il coinvolgimen-
sviluppare una lista di servizi essenziali to degli operatori nel rispetto dei ruoli e
delle responsabilità, di potenziare le compe-
per ognuno dei servizi essenziali indivi- tenze tecnico-scientifiche e comunicativo-
duati, identificare il responsabile e mette- relazionali, di favorire la condivisione del
re a punto piani di emergenza che includa- Piano e la sua applicazione operativa.
no le procedure per coprire le assenze Un’attività formativa concordata può contri-
durante la pandemia buire a determinare una collaborazione inte-

24 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
grata tra operatori sanitari e tra questi ulti- dell’attività formativa che si attivino a
mi e gli altri soggetti sociali coinvolti nel cascata:
Piano di gestione della pandemia.
La didattica deve prevedere un programma nazionale/interregionale
formativo specifico per tutte le figure profes-
sionali coinvolte, differenziato in relazione regionale
agli ambiti d’intervento, ai ruoli e alle
responsabilità: operatori dei servizi sanita- locale.
ri, ma anche personale dei servizi essenziali
e giornalisti. A livello nazionale verrà quindi realizzata
L’intera attività formativa deve essere parte- la formazione dei formatori per il livello
cipata e concordata a livello nazionale, regio- regionale, progettando moduli formativi
nale e locale. accreditati.
Gli obiettivi generali del programma di for- È necessario che a livello regionale siano
mazione sono: individuate figure con specifiche competenze
didattiche che possano garantire la realizza-
sviluppare le conoscenze sulla pandemia e zione del globale percorso formativo in un
sulla sua gestione, per attuare interventi processo di formazione a cascata.
pronti e appropriati L’obiettivo è quello di creare una rete di for-
matori che assicuri la formazione a livello
fornire le competenze per condurre le atti- periferico su tutto il territorio. I formatori
vità previste dal Piano al fine di garantire regionali hanno il compito di organizzare e
un adeguato livello di protezione di tutta condurre le attività formative dei livelli
la popolazione regionali e locali.
Per facilitare l’intera iniziativa è opportuno
perfezionare le abilità per la comunicazio- prevedere la predisposizione di materiale
ne del rischio didattico standard scritto e/o elettronico a
sostegno del processo formativo: un pac-
sviluppare le competenze comunicativo- chetto formativo comprensivo di informa-
relazionali per intervenire nella gestione zioni di contenuto, riferimenti bibliografici
dell’emergenza. e telematici, indicazioni organizzative e
metodologiche.
Gli obiettivi specifici devono essere definiti Può essere efficace adottare, a integrazione
sulla base dei compiti e dei bisogni formativi della formazione d’aula, anche la formazione
di ogni specifico target per il quale verrà pro- a distanza, che per essere fruibile deve pre-
gettato un programma di formazione ad hoc. vedere l’accesso a internet per gli operatori
Si ritiene opportuno impostare l’attività di interessati.
formazione su moduli formativi brevi, basati Il materiale fornito a livello centrale deve
su esperienze didattiche interattive, condot- essere adattabile alle situazioni regionali
te con metodi e tecniche di apprendimento specifiche.
attivo in grado di favorire la partecipazione Per garantire la continuità del processo di
e il feedback dei partecipanti: discussione in formazione, dopo il primo incontro formati-
gruppo su “temi” e su “casi”, lavoro in picco- vo, è possibile ricorrere a mezzi specifici che
li gruppi, simulazioni, roleplaying, lezioni facilitino gli scambi comunicativi tra i sog-
frontali integrate da discussione. getti coinvolti come la posta elettronica, i siti
Per poter garantire che tutti gli operatori internet dedicati, incontri in piccoli gruppi
interessati siano adeguatamente formati è in sede locale o ancora prevedere esperienze
utile prevedere tre livelli di realizzazione formative periodiche di approfondimento.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 25


7.6. Mettere a punto to dei mezzi di comunicazione scelti di
adeguate strategie di volta in volta in base al target, agli obiet-
tivi, alle risorse, al tempo, con lo scopo di
comunicazione
favorire non solo un passaggio unidirezio-
nale di informazioni (media, siti web, opu-
La comunicazione rappresenta un’abilità e scoli informativi, documentazione, artico-
una risorsa dell’organizzazione sanitaria li), ma anche uno scambio bidirezionale
essenziale per la gestione di eventi di sanità (colloquio faccia a faccia, colloquio telefo-
pubblica. nico, numero verde)
Il processo comunicativo attraversa infatti
in modo trasversale le diverse fasi di gestio- lo sviluppo di un rapporto di collaborazio-
ne dell’evento sanitario (identificazione, ne con i media attraverso la costante e
stima, valutazione, gestione) e aumenta la chiara comunicazione delle informazioni
sua efficacia quando l’organizzazione ne disponibili anche se incerte (comunicazio-
riconosce l’importanza fin dall’inizio (nella ne dell’incertezza).
fase di non emergenza) e predispone un
piano specifico per la sua realizzazione. In particolare, per quanto riguarda la comu-
Un piano di comunicazione deve pertanto nicazione con la popolazione generale si
prevedere: provvede a:

la preparazione delle strutture organizza- definire messaggi chiari, omogenei, condi-
tive nazionali, regionali e locali per stabi- visi a livello nazionale e locale, elaborati
lire rapporti di collaborazione tra le istitu- sulla base della percezione collettiva del
zioni e per garantire la circolazione delle rischio
informazioni tra gli operatori impegnati
sul campo (comunicazione interna) e tra consolidare i rapporti con i mezzi di comu-
tutti i soggetti sociali coinvolti con ruoli, nicazione di massa a tutti i livelli
competenze, interessi e percezioni diverse
preparare materiale informativo ad hoc
la scelta di portavoce a livello nazionale e destinato e utilizzabile da soggetti diversi
locale (comunicatori, portavoce organizzativi), e
comunicati a uso dei media
la costruzione di un processo comunicativo
continuo sul rischio, bidirezionale, inte- attivare canali comunicativi con il pubbli-
rattivo, di scambio e condivisione di infor- co attraverso mezzi di comunicazione uni-
mazioni e opinioni, che garantisca la chia- direzionali (siti web, posta elettronica) e
rezza, la trasparenza, la tempestività, mezzi bidirezionali (linee telefoniche dedi-
l’omogeneità e l’affidabilità dell’informa- cate, comunicazione vis a vis tra cittadino
zione e rafforzi la credibilità delle istitu- e operatori in spazi e tempi differenziati)
zioni (comunicazione esterna)
predisporre conferenze audio e/o video tra
la creazione di partnership con altre auto- le strutture nodali a livello centrale e a
rità e istituzioni presenti sul territorio livello locale.
nazionale e a livello internazionale, e con
la società civile

la pianificazione di una strategia di comu-


nicazione che preveda un utilizzo integra-

26 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
7.7. Monitorare l’efficacia e durante la pandemia, monitorare attra-
l’efficienza delle misure verso dati di sorveglianza l’efficacia di
intraprese campo delle misure di sanità pubblica
intraprese, degli antivirali e del vaccino
pandemico
È necessario disporre di un sistema di moni-
toraggio del Piano, le cui funzioni vanno monitorare attraverso dati di sorveglianza
strutturate per fasi. la sicurezza degli antivirali e del vaccino
Il sistema di monitoraggio si basa su una pandemico
struttura di rete CCM-Regioni-Dicasteri
coinvolti, all’interno della quale si genera assicurare la valutazione della risposta
un flusso continuo di dati utili per le attivi- alla pandemia una volta che la prima
tà del Piano, e che fa capo al sottocomitato ondata sia conclusa. La valutazione
scientifico del CCM “Influenza e pandemie dovrebbe concentrarsi sulla risposta a
influenzali”. tutti i livelli e dovrebbe condurre alle rac-
comandazioni per il miglioramento

 Periodo interpandemico assicurare che i risultati delle ricerche, sia


locali che internazionali, siano resi pubbli-
Individuazione dei referenti di rete. ci per supportare il miglioramento delle
strategie di risposta
Individuazione delle modalità e delle proce-
dure di input e di output. considerare se condurre studi per determi-
nare i fattori di rischio per le infezioni
Standardizzazione delle procedure di rileva- umane e la probabilità di trasmissione
mento. interumana. Definire i dati necessari e
sviluppare una strategia per la raccolta (e
se possibile per l’analisi).
 Fase 3

Monitoraggio sull’emanazione dei Piani


regionali e sulla coerenza con le Linee Guida
per la stesura dei Piani regionali.

Censimenti delle capacità/risorse previste


dal Piano.

Monitoraggio sull’implementazione delle


capacità/risorse individuate dal Piano e dai
Piani regionali.

 Fasi successive

Valutazione relativa all’efficienza, ed even-


tualmente all’efficacia, delle misure intra-
prese, che includa:

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 27


8. Gestione e
coordinamento
L a sorveglianza e il controllo delle malat-
tie infettive vedono coinvolti lo Stato e le
Regioni in azioni condivise e coordinate.
focolai di infezione localizzati in alcune aree
geografiche (fasi 4-5).
Qualora, invece, l’impatto della pandemia
Inoltre, la costituzione del CCM, cui la non possa essere contenuto con gli ordinari
Legge 138/04 affida compiti di analisi e strumenti di prevenzione e controllo e si con-
gestione dei rischi, offre un ulteriore braccio figuri un quadro di calamità che, per intensi-
operativo condiviso tra Regioni e Ministero tà ed estensione, deve essere fronteggiato con
della Salute. Infatti, il CCM opera in coordi- mezzi e poteri straordinari, il Consiglio dei
namento con le strutture regionali, con gli Ministri, sulla base delle richieste e/o valuta-
Istituti Tecnici Nazionali, gli Istituti zioni formulate dal Ministro della Salute, su
Zooprofilattici Sperimentali, le Università, proposta del Presidente del Consiglio, può
gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere deliberare lo stato di emergenza.
scientifico e altre strutture di assistenza e
ricerca pubbliche e private, nonché con gli
Organi della Sanità Militare.
Inoltre, nel Comitato Strategico di indirizzo, 8.1. Aspetti chiave
organo politico del CCM presieduto dal dell’organizzazione
Ministro della Salute, sono presenti le
Regioni, il Dipartimento della Protezione Le attività di preparazione e risposta alla
Civile, il Ministero della Difesa. pandemia sono sia di tipo sanitario, incluso
Nel caso di epidemie ed epizoozie di dimen- l’ambito veterinario, sia non sanitario.
sioni nazionali o internazionali il D. Lgs. Pertanto, le Regioni e il Ministero della
112/98 (titolo IV, capo I, art. 112, comma 3, Salute, sulla base degli elementi informativi
lett. g) affida al Ministero della Salute ulte- disponibili e delle valutazioni di
riori compiti, compresi la concertazione delle rischio/impatto riferite alla situazione sussi-
misure di tipo non sanitario con enti e istitu- stente, individuano le misure operative rite-
zioni coinvolte e il collegamento con istitu- nute necessarie, che adottano di concerto
zioni sopranazionali. con le altre Amministrazioni interessate.
Le azioni sanitarie a livello territoriale sono Di seguito viene riportata la struttura rela-
garantite dalle Regioni; il concerto e il coordi- tiva alla gestione e al coordinamento per la
namento fra le azioni intraprese può garanti- risposta alle varie fasi di rischio pandemico,
re l’efficacia degli interventi e il contenimen- in assenza di dichiarazione nazionale di
to di epidemie anche a estensione regionale o stato di emergenza.
nazionale.
Pertanto, l’adozione da parte del Ministero e
delle Regioni delle azioni previste dal pre- Organo di consulenza
sente Piano, tese al raggiungimento degli
obiettivi di sanità pubblica condivisi con Il Ministro della Salute si avvale del CCM,
l’Organizzazione Mondiale della Sanità, può organo condiviso con le Regioni, e del suo
minimizzare il rischio di diffusione di un sottocomitato “Influenza e Pandemie
nuovo virus e/o minimizzare l’impatto della influenzali”.
pandemia, soprattutto considerando che la Il CCM e il sottocomitato svolgono le funzio-
pandemia potrebbe essere preceduta da ni a essi attribuite dalla normativa vigente,

28 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
sulla base dei dati informativi raccolti. operativa:
Il Ministro della Salute, laddove la situazio-
ne nazionale o internazionale ne ponga una Š gestisce i rapporti con le organizzazio-
chiara indicazione, può richiedere l’operati- ni nazionali e internazionali: WHO
vità protratta dell’Organo di consulenza, Influenza collaborative Centre,
fino a una copertura per 24 ore su 24, per OIE/FAO, EISS; ISS-CIRI per il proto-
sette giorni su sette. collo INFLUNET; Unità centrale di
Crisi della Direzione Generale di sani-
tà e veterinaria e alimenti ex art. 1
Struttura operativa D.L. 202/05, ISS-IZSP per gli eventi
veterinari
Al fine di poter disporre di un quadro aggior-
nato di situazione, nazionale e internaziona- Š interfaccia i sistemi di allerta rapida per
le, indispensabile supporto a un’attività il campo umano e veterinario (afferenze
decisionale tempestiva e coerente, l’organiz- internazionali: WHO CSR, OIE/FAO e
zazione di gestione e coordinamento si avva- EWRS, afferenze na,zionali e afferenze
le di alcune funzioni imperniate su un net- territoriali), secondo i criteri definiti per
work di monitoraggio, comunicazione e di le fasi interpandemiche e pandemiche
risposta integrata.
La struttura operativa è implementata a li- Š segue le attività di medical intelligence
vello centrale (Stato) e territoriale (Regio- (rumors mediatici e informazioni clas-
ni/Province autonome), in armonia con quan- sificate)
to previsto dal D. Lgs. 112/98 e dal D. Lgs.
267/00, nonché con quanto stabilito dalla Š monitorizza la disponibilità delle
Legge 138/04. seguenti capacità/risorse:
La struttura operativa raccoglie capacità e
funzioni esistenti nel tessuto sanitario della Desperti in emergenze di sanità pub-
singola Regione e del Ministero ed è articola- blica
ta su tre livelli: centrale, regionale e territo- Dteam sanitari, nazionali e territoria-
riale. In dettaglio, ciascuna Regione defini- li, di risposta rapida a emergenze
sce una propria organizzazione di struttura infettive.
operativa coerente con le funzioni richiama-
te in questo Piano e definita da un apposito
documento di implementazione del Piano di Sicurezza e operatività
livello regionale. dei sistemi di trasmissione dati

Il sistema in rete di monitoraggio di situa-


Funzioni della struttura operativa zione e di risposta e il sistema di comunica-
zione fanno riferimento a sistemi di trasmis-
La struttura operativa ha il compito di moni- sione dei dati dedicati a tale funzione, dota-
torare e coordinare tutte le azioni previste ti di capacità di supporto che garantiscano
dal Piano e illustrate nel capitolo 7 (sorve- l’operatività 24 ore al giorno e sette giorni a
glianza, misure di prevenzione e controllo settimana, l’individuazione di utenze abili-
dell’infezione, monitoraggio e approvvigiona- tate e procedure di sicurezza nei confronti di
mento delle risorse per il trattamento dei manipolazioni accidentali o intenzionali da
casi, mantenimento dei servizi sanitari ed parte di utenze non abilitate.
essenziali, formazione e comunicazione). La trasmissione dei dati dovrà prevedere la
Oltre a quanto già riportato, la struttura possibilità di ricorrere a sistemi e procedure

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 29


alternativi in caso di inabilitazione protrat- Š sentito il parere degli Organi decisiona-
ta dei sistemi principali di trasmissione/co- li nazionali, d’intesa con gli organismi
municazione. istituzionali eventualmente interessati
e con le Regioni/Province autonome, la
realizzazione di esercitazioni finalizza-
Responsabilità te a ottimizzare la pianificazione e il
modello di risposta a emergenze di
Il Ministero della Salute, anche per il trami- sanità pubblica.
te del CCM, assume la responsabilità di pia-
nificare, approntare e mantenere in efficien-
za le capacità/risorse sanitarie per la rispo-
8.2. Attività di gestione
sta a eventi epidemici influenzali sotto egida
nazionale in armonia con la presente piani- e coordinamento nel caso
ficazione. In riferimento alle capacità/risorse in cui venga dichiarato lo
integrate e interdipartimentali, tale respon- stato di emergenza
sabilità è condivisa dal Ministero della
Salute con i Dicasteri e gli organismi istitu- Normativa di riferimento
zionalmente competenti.
Le Regioni/Province autonome assumono, La normativa applicabile per assicurare il
ciascuna per gli aspetti di competenza terri- coordinamento degli interventi necessari a
toriale ma in coerenza con la presente piani- fronteggiare e superare la fase emergenziale
ficazione e di concerto con il Ministero della è costituita da: la Legge n.225/92, il D.L.
Salute, le responsabilità di approntamento e n.343/2001, convertito nella Legge n.401/2001,
mantenimento in efficienza e in armonia con il D.L. n.245/2002, convertito nella Legge
la presente pianificazione di tutte le capaci- n.286/2002, il D.L. n.90/2005, convertito nella
tà/risorse indispensabili a porre in atto le Legge n.152/2005.
contromisure per le fasi di prevenzione, con- Sulla base della citata legislazione le funzio-
tenimento, risposta, ripristino in relazione a ni di coordinamento spettano al Presidente
eventi epidemici influenzali. del Consiglio dei Ministri, che si avvale del
In relazione alle responsabilità in fase di Dipartimento della Protezione Civile, che
preparazione il Ministero della Salute, per il provvederà all’attivazione del Servizio
tramite del CCM, cura: Nazionale di Protezione Civile.

Š d’intesa con le Regioni/Province auto-


nome, le attività programmatiche per Attività di gestione
la implementazione delle capacità/ri- e coordinamento
sorse necessarie, con quantificazione
degli oneri da sottoporre alla valuta- Qualora il diffondersi della pandemia confi-
zione dell’Autorità governativa per guri un quadro di calamità che, per intensi-
l’indispensabile e vincolante finanzia- tà ed estensione, deve essere fronteggiato
mento con mezzi e poteri straordinari, il Consiglio
dei Ministri, sulla base delle richieste e/o
Š d’intesa con le Regioni/Province auto- valutazioni formulate dal Ministro della
nome, lattività di specifica formazione Salute, su proposta del Presidente del
del personale sanitario condotte anche Consiglio, delibera lo stato di emergenza ai
in collaborazione con le Società scienti- sensi dell’art.5, comma 1 della legge
fiche e le Federazioni di categoria degli n.225/92.
operatori sanitari Tenuto conto delle attività già poste in esse-

30 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
re dalle strutture individuate per le attività quella prevista dal Decreto del Presidente
della fase non emergenziale, sarà il del Consiglio dei Ministri, 2 marzo 2002.
Presidente del Consiglio dei Ministri a defi- Analogamente, le Autorità Regionali di
nire - per l’identificazione e la realizzazione Sanità saranno rappresentate nel Comitato
dei necessari interventi di emergenza - con il in maniera adeguata alle esigenze e saranno
Ministro della Salute le azioni che si inten- integrate con la partecipazione degli
dono adottare, trasferendo le medesime in Assessori e dei Coordinatori dei Comitati di
apposite ordinanze di Protezione Civile ex Protezione Civile delle singole Regioni.
art.5 della Legge n.225/92. In considerazione della peculiarità dell’even-
Al fine di assicurare la direzione unitaria e il to calamitoso e della qualità delle misure da
coordinamento delle attività finalizzate a intraprendere, il Comitato Operativo potrà
fronteggiare l’emergenza, il Presidente del essere integrato, su indicazione del Ministro
Consiglio dei Ministri, d’intesa con il della Salute o del Coordinatore degli
Ministro della Salute, delega il Capo del Assessori alla Sanità, con componenti parti-
Dipartimento della Protezione Civile per la colarmente specializzate in materia sanita-
immediata convocazione del Comitato ria (per esempio ISS, IIZZSS ecc.).
Operativo della Protezione Civile. Allo scopo di assicurare ogni necessaria
Al predetto Comitato partecipano le struttu- sinergia tra le azioni intraprese nella fase
re operative nazionali del Servizio Nazionale non emergenziale e quelle da adottarsi nella
della Protezione Civile, le Amministrazioni presente fase emergenziale sarà assicurato
Regionali, nonché tutti gli altri enti interes- un meccanismo di consultazione permanen-
sati. te al fine di garantire al Comitato Operativo
Trattandosi di emergenza di natura sanita- tutte le informazioni idonee per il conse-
ria il Ministro della Salute disporrà per una guente tempestivo ed efficace svolgimento di
presenza nel Comitato Operativo di rappre- tutte le operazioni destinate alla gestione e
sentanti del proprio Dicastero più ampia di al superamento dell’emergenza.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 31


9. L’attuale fase di preparazione:
le azioni intraprese

D urante la fase di preparazione e di rati-


fica del Piano, segnali epidemiologici di
rischio, originato dai focolai di influenza
Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza
degli Alimenti

aviaria nell’area estremo orientale e dalla potenziare le strutture ministeriali, tra-


diffusione del virus A/H5N1 in aree dove non mite il reclutamento di dirigenti veterina-
era mai stato isolato, hanno obbligato, oltre ri e di cinquanta operatori della preven-
a una continua revisione del Piano stesso, zione e del controllo sanitario, e i
all’adozione di misure tese al contenimento Carabinieri del NAS.
di un eventuale rischio pandemico.
Il Ministero della Salute ha, quindi, posto in
essere ogni sua competenza al fine di
approntare adeguate risorse per affrontare 9.2. Misure preventive
il problema dell’influenza aviaria e prepara- nel settore
re la risposta a una possibile pandemia già della salute pubblica
durante la stesura del presente Piano.
Sono state adottate una serie di misure a carat- Le misure di sanità pubblica sono riportate
tere preventivo, intese a migliorare i nostri in Tabella 2, e illustrate di seguito:
sistemi di controllo, tanto nella sanità animale
quanto nella tutela della salute pubblica. potenziamento del sistema di sorveglianza
epidemiologica e virologica dell’influenza
umana e animale, tramite la stipula di
9.1. Misure di carattere Convenzioni CCM con l’Istituto Superiore
organizzativo e generale di Sanità, il Centro Interuniversitario
Ricerca Influenza e l’IZS delle Venezie per
Decreto Legge 1.10.2005 (“Misure urgenti rafforzare il sistema di sorveglianza senti-
per fronteggiare l’influenza aviaria, le nella dell’influenza INFLUNET e scam-
malattie animali e le emergenze zoosanita- biare informazioni con il sistema di sorve-
rie e per assicurare idonee scorte di farmaci glianza veterinario
antivirali per prevenire il rischio di una pan-
demia influenzale”). miglioramento delle coperture vaccinali
Il Decreto mira, in particolare, a: contro l’influenza stagionale

potenziare e razionalizzare gli strumenti raccomandazioni per l’erogazione della


di lotta contro l’influenza aviaria e le vaccinazione stagionale gratuita per il
altre malattie animali ed emergenze zoo- personale esposto, per motivi professiona-
sanitarie, attraverso l’istituzione del li, a virus aviari, al fine di impedire la co-
Centro nazionale di lotta ed emergenza infezione di virus umani e aviari nello
contro le malattie animali, che dovrà svol- stesso individuo
gere una attività di raccordo tecnico-ope-
rativo con le analoghe strutture regionali stipula di appositi contratti con le aziende
e locali produttrici di vaccino antinfluenzale al
istituire presso il Ministero della Salute il fine di garantire maggiore disponibilità di
Dipartimento per la Sanità Pubblica vaccino stagionale

32 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
accordi per la prelazione sul vaccino pan- fini di polizia veterinaria; b) informare il
demico, per l’implementazione delle attivi- consumatore circa l’origine delle carni
tà di ricerca e sperimentazione di vaccini
strategici, e per assicurare, nel momento estendere le disposizioni a tutte le specie
della pandemia, anche quote di vaccino sensibili (fagiani, quaglie, ecc)
prodotte con tecniche che consentono il
dimezzamento dei tempi di produzione definire un programma di controllo virolo-
gico campionario delle specie selvatiche più
acquisto e stoccaggio di farmaci antivirali rappresentative (anatidi) nelle zone umide
a maggiore densità di allevamenti di vola-
avvio delle procedure per reperire fondi tili da cortile e un sistema di monitoraggio
finalizzati all’acquisizione di farmaci e degli uccelli selvatici trovati morti.
dispositivi di protezione da utilizzare in
caso di pandemia

potenziamento dei controlli sanitari alle 9.4. Misure preventive


frontiere (Ordinanza 8 novembre 2005). sulle importazioni
Con i provvedimenti del 9.8; 26.8; 7.9;
21.9.2005 si è provveduto, in particolare a:
9.3. Misure preventive
nel settore sospendere le importazioni, dai Paesi
degli allevamenti affetti, di talune tipologie di prodotti e ani-
e della veterinaria mali a rischio per influenza aviaria
(“piume e parti di piume non trasformate”
Ordinanza Ministeriale del 26.8.2005 e “volatili diversi dal pollame”)

Ordinanza Ministeriale del 10.10.2005. intensificare i controlli all’importazione su


prodotti di origine animale delle specie
Con tali strumenti si provvede a: sensibili all’infezione (anche contenuti nei
bagagli al seguito dei passeggeri), selvag-
disporre l’obbligo di registrazione delle gina uccisa, merci di qualsiasi tipologia
aziende di volatili da cortile presso le ASL, provenienti da tutte le aree geografiche a
con eventuale divieto di commercializza- rischio di importazioni illegali di prodotti
zione di animali e prodotti dell’avicoltura di origine animale, pollame e uova da cova
in caso di inadempienza importate dai Paesi terzi

prevedere misure di quarantena e controllo vietare l’importazione da tutti i Paesi terzi


nelle aziende di volatili da cortile: è imposto dei volatili destinati a essere utilizzati
un periodo di quarantena di 21 giorni per i come selvaggina da ripopolamento (quali
volatili che vengono introdotti nelle aziende fagiani, pernici, starne) e imporre l’obbligo
della quarantena per i volatili introdotti
rendere obbligatoria l’etichettatura delle dai Paesi membri e destinati a essere uti-
carni avicole: è disposta l’obbligatorietà lizzati come selvaggina da ripopolamento
dell’etichettatura delle carni fresche, di
preparazioni e prodotti a base di carne di vietare l’importazione di qualsiasi specie
pollame, con il duplice scopo: a) fornire ele- di volatile dall’intero continente asiatico,
menti di rintracciabilità immediata per compresi quelli a seguito di viaggiatori.

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 33


Tabella 2. Azioni di sanità pubblica intraprese dal Ministero
della Salute alla data di approvazione del Piano

Obiettivi Azioni Stato


Migliorare la sorveglianza sentinel- 1. Modifica della modalità di rile- 1. Modificato il protocollo INFLU-
la clinico-epidemiologica e virologi- vazione delle sindromi influen- NET per la stagione influenzale
ca attraverso il network dei medici zali (INFLUNET) al fine di ottene- 2005-2006
sentinella e dei laboratori di riferi- re, alla fine del periodo di sor-
mento e renderla idonea per la veglianza, una stima sulla pro-
rilevazione in periodi pandemici porzione di ILI verificatesi nelle
categorie di soggetti a rischio,
di soggetti addetti a servizi di
primario interesse collettivo, di
soggetti che, per attività lavora-
tiva, sono in contatto con ani-
mali suscettibili di sviluppare e
trasmettere influenza aviaria
2. Stipula di una convenzione per 2. Stipulata una convenzione
l’attuazione della sorveglianza biennale con l’ISS e l’Università
epidemiologica con ISS e di Genova (€ 190.000,00)
Università
3. Stipula di una convenzione per 3. Stipulata una convenzione
l’attuazione della sorveglianza biennale con l’ISS, l’Università
virologica con ISS, Università, di Genova e le Regioni
Regioni (€ 410.000,00)

Aumentare la copertura vaccinale Predisposizione di linee guida per Emanate circolari annuali
delle categorie a rischio (anziani e l’individuazione delle categorie a “Prevenzione e controllo dell’in-
soggetti di tutte le età con malattie rischio e l’offerta attiva della vacci- fluenza”
croniche) e dei soggetti addetti a nazione
servizi pubblici di primario interes-
se collettivo attraverso la sensibi-
lizzazione degli operatori sanitari

Modificare e implementare il siste- Predisposizione e diffusione di un Diffuso un nuovo modello di rile-


ma di rilevazione delle coperture nuovo modello di rilevazione per vazione per categorie e per età con
vaccinali in modo da renderlo più categorie e per età Lettera Circolare 7 ottobre 2004
aderente all’esigenza di valutare le
coperture nelle categorie a rischio
e negli addetti ai servizi di primario
interesse collettivo
Attuare la sorveglianza virologica Stipula di convenzioni con IZS, Stipulata una convenzione trienna-
sulla circolazione di virus influen- finalizzate ad attuare la sorveglian- le con l’IZS delle Venezie
zali negli animali za virologica negli animali a rischio (€ 400.000,00)

1. Dotare il Paese di scorte ade- 1. Stipula di accordi con aziende 1. Individuata una strategia di
guate di vaccino influenzale sta- produttrici di vaccini, finalizzati approvvigionamento finalizzata
gionale all’incremento della capacità a determinare:
produttiva delle stesse, in modo a.incremento della capacità
da poter disporre, in periodi produttiva tale da garantire
interpandemici, di dosi suffi- maggiore disponibilità di vac-
cienti di vaccino cino sia epidemico che pan-
demico


34 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 b. diritto di prelazione del
Ministero della Salute sul vac-
cino antinfluenzale prodotto,
in caso di pandemia
c. implementazione delle attivi-
tà di ricerca e sperimentazio-
ne finalizzate alla produzione
di vaccini strategici, tramite
acquisto preliminare di stock
di vaccino monovalente pan-
demico H5, H7, H9 ove pro-
dotto
2. Prelazionare il vaccino pandemico 2. Stipula di accordi di prelazione 2. Stipulati i contratti con le
con aziende produttrici di vaccini, Aziende produttrici
al fine di garantire al Ministero
della Salute, in periodo pandemi-
co, dosi sufficienti di vaccino
3. Incentivare le attività di ricerca e 3. acquisto preliminare di stock di
sperimentazione finalizzate alla vaccino monovalente pandemico
produzione di vaccini strategici H5, H7, H9, ove prodotto

Dotare il Paese di scorte adeguate Costituzione di stock di farmaci 1. Individuati antivirali utili per
di antivirali antivirali per uso profilattico e tera- scopi profilattici e/o terapeutici
peutico 2. Stanziate risorse per la costitu-
zione di un primo stock di farmaci
3. Predisposte e inviate lettere-
contratto per l’acquisto di anti-
virali

Portare a conoscenza degli operato- Piano di formazione Piano di formazione e piano di


ri e della popolazione generale ele- comunicazione: completata la
menti utili per la sensibilizzazione Piano di comunicazione stesura; in atto le attività di
alla prevenzione condivisione

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 35


10. Operatività per fasi
e livelli di rischio
Periodo interpandemico

Fase 1
Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Un sottotipo di virus influenzale cha ha causa-
to infezioni nell’uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, il rischio di
infezione o malattia nell’uomo è considerato basso.
Obiettivo generale: rafforzare la preparazione alla pandemia influenzale a livello globale, nazio-
nale e locale
Parole chiave: organizzazione/catena di comando; censimento bisogni/risorse; protocolli ope-
rativi

Stato di
Obiettivi specifici Azioni Responsabilità avanzamento
Pianificazione e coordinamento
1. Sviluppare e mantenere Costituire il Comitato Nazionale per Ministro della Salute
aggiornati i piani nazio- la Pandemia
nali che devono essere Sensibilizzare i decisori politici sul- Ministro della Salute
in linea con i piani inter- l’importanza della pianificazione
nazionali pandemica
2. Promuovere le capacità Definire il Piano Pandemico nei det- Ministero della
di risposta nel caso tagli organizzativi (catena di coman- Salute, Regioni
venga comunicata la do, struttura organizzativa centrale e
comparsa di nuovi ceppi periferica, raccordi interistituzionali),
virali prevedendo compiti, responsabilità e
3. Sviluppare meccanismi periodicità delle successive revisioni
efficaci per la mobilita- Ratificare la pianificazione e garan-
zione e il dispiegamento tirne le attività di preparazione a Ministro della Salute
delle risorse nelle aree tutti i livelli
dove è necessario
Istituire un gruppo per il monitorag- Ministro della Salute
4. Sviluppare meccanismi gio del Piano
efficaci per le decisioni
e le conseguenti azioni Fornire periodicamente sviluppi e Ministero della
per la risposta naziona- aggiornamenti del Piano nazionale Salute, CCM,
le e internazionale alle da concordare con le istituzioni sani- Regioni
emergenze sanitarie tarie e non sanitarie coinvolte nella
relative all’influenza, risposta
attraverso una forte coo- Organizzare e/o condurre esercita- Ministero della
perazione intersettoriale zioni sul Piano Pandemico che Salute, CCM,
e intergovernativa tesa a includano tutte le Istituzioni che Regioni
identificare e minimizza- saranno coinvolte nella risposta a
re il rischio di infezioni una pandemia e utilizzare i risultati
umane con un nuovo per migliorare il Piano e le attività
virus influenzale di preparazione
5. Sviluppare piani per Censire la popolazione relativamen- Ministero della
condurre la valutazione te alle caratteristiche demografiche Salute, CCM,
di impatto e il dimensio- e del profilo di rischio (per esempio: Regioni, ISTAT
namento delle risorse popolazione esente per patologia,
richieste durante il invalidi ecc.)
periodo pandemico Censire la disponibilità ordinaria e Ministero della
straordinaria di strutture di ricovero Salute, CCM,
e cura, strutture socio-sanitarie e Regioni, ISTAT, altri
socio-assistenziali, operatori di assi- Ministeri
stenza primaria (MMG, PLS, medici
di continuità assistenziale, speciali-
sti ambulatoriali ecc.)


38 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Censire la rete dei laboratori con Ministero della
relativi livelli di biosicurezza e pos- Salute, CCM, Regioni,
sibilità di implementazione delle ISS - Centro

interpandemico
ricerche diagnostiche in caso di Nazionale Influenza
pandemia
Identificare e formare persone Ministero della

Periodo
chiave che possono essere mobili- Salute, CCM,
tate in caso di emergenza di un Regioni, altri
nuovo ceppo virale influenzale, nel- Ministeri
l’ambito degli assetti organizzativi
già presenti e in base al modello
organizzativo definito nel Piano
Pandemico
Costituire, previo censimento del- Ministero della
l’esistente, una riserva nazionale Salute, CCM, Regioni
di: antivirali, DPI, vaccini, antibioti-
ci, kit diagnostici e altri supporti
tecnici per un rapido impiego nella
prima fase emergenziale, e, conte-
stualmente, definire le modalità di
approvvigionamento a livello loca-
le/regionale nelle fasi immediata-
mente successive
Definire, sulla base di quanto sta- Ministero della
bilito in ambito comunitario, le pro- Salute, CCM, AIFA,
cedure per: ISS, altri Ministeri
Š condividere le scorte di antivira-
li/vaccini con i Paesi che saran-
no colpiti per primi;
Š condividere tempestivamente i
risultati relativi agli isolamenti
(anche al fine della messa a
punto dei vaccini);
Š stabilire i necessari flussi infor-
mativi sui dati epidemiologici,
compresi quelli in ambito ani-
male;
Š concordare progetti di ricerca
specifici (efficacia antivirali, vac-
cini…)
Definire misure di potenziamento Ministero della
dell’assistenza medica in comunità Salute, DGPSLEA,
residenziali (atte a ridurre il ricove- Regioni
ro in ospedale degli ospiti)
Predisporre gli strumenti legislativi Ministro della Salute,
necessari all’eventuale necessità di Presidenza del
TSO e quarantena dei soggetti Consiglio dei Ministri
esposti
Sviluppare piani gestionali, armo- Ministero della
nizzati con la pianificazione nazio- Salute - CCM,
nale, per le risorse e per i lavorato- Regioni Ministeri ed
ri addetti ai servizi essenziali Enti interessati per
durante la pandemia competenza;


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 39


Periodo interpandemico

 Individuare procedure nazionali per Ministero della


la sicurezza degli alimenti di origine Salute, DGSVA
animale
Monitoraggio e valutazione
1. Disporre di informazioni Sviluppare un affidabile sistema di Ministero della
sull’andamento delle sorveglianza epidemiologica nazio- Salute, CCM,
infezioni umane e ani- nale in grado di identificare, caratte- Regioni, ISS, CIRI,
mali con i ceppi influen- rizzare e valutare eventuali cluster MMG, PLS (RETE
zali di ILI o decessi legati a ILI o altre INFLUNET)
2. Sviluppare la capacità di malattie respiratorie
individuare infezioni Sviluppare e aggiornare sistemi Ministro della
umane e animali con nazionali affidabili per la sorveglian- Salute, DGSVA,
nuovi ceppi di virus za dell’influenza animale, basati CCM, Regioni
influenzali, di identifica- sulle linee guida OMS, FAO, OIE
re potenziali sorgenti di Sviluppare e mantenere collegamen- Ministero della
infezione umana o ani- ti con network nazionali e internazio- Salute, CCM,
male e valutare il rischio nali per eventi routinari o inusuali Regioni
di trasmissione interu-
mana Caratterizzare e condividere gli isola- ISS – NIC
menti virali e le informazioni sulla cir-
3. Integrare i dati di moni- colazione dei ceppi
toraggio
Monitorare l’impatto dell’influenza INFLUNET
stagionale al fine di stimare le neces-
sità per il periodo pandemico (morbo-
sità, mortalità, ricoveri, risorse ecc.)
Sviluppare progetti per il monitorag- Ministero della
gio delle informazioni con sistemi di Salute, CCM,
raccolta non tradizionali (morbosità, Regioni
mortalità, assenteismo lavorativo,
aree affette, gruppi a rischio, disponi-
bilità degli operatori sanitari e di
addetti ai servizi essenziali, strumen-
tazioni sanitarie, occupazione di posti
letto, ricoveri ospedalieri, utilizzazio-
ne di servizi sanitari alternativi)
Creare una “sala-situazione” centra- Ministero della
le collegata con omologhe strutture Salute, CCM,
regionali Regioni

Prevenzione e contenimento
1. Definire strategie di con- Sviluppare e armonizzare linee Ministero della
tenimento basate su guida nazionali per interventi di Salute, CCM,
azioni di sanità pubblica sanità pubblica, che tengano conto Regioni, altri
non farmacologiche delle raccomandazioni dell’OMS, Ministeri
2. Sviluppare strategie con i responsabili anche al di fuori
relative alla costituzione del settore sanitario (trasporti, edu-
di una scorta strategica cazione ecc.); garantirsi legalmente
nazionale (stockpile) di per gli interventi proposti; assicurar-
antivirali e criteri per il si e indirizzare le risorse per l’imple-
suo utilizzo mentazione
3. Contribuire a incrementa- Condurre esercitazioni di tipo “table Ministero della
re la disponibilità di vac- top” e usare i risultati per migliorare Salute, CCM, Regioni,
cino in caso di pandemia la pianificazione altri Ministeri


40 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Sviluppare protocolli operativi Ministero della Salute
4. Sviluppare strategie per interventi di sanità pubbli- – CCM
ca, che tengano conto delle

interpandemico
nazionali e criteri per
l’uso del vaccino epidemi- raccomandazioni dell’OMS,
co stagionale e del vacci- finalizzate alla riduzione dei
no pandemico contatti ravvicinati tra perso-

Periodo
ne e che prevedano i diversi
5. Anticipare l’esigenza di
livelli di rischio e i conseguen-
sviluppare il futuro vacci- ti provvedimenti restrittivi da
no pandemico adottare
Definire condizioni e modali- Ministero della Salute
tà per l’attuazione del moni- – CCM
toraggio nei confronti di per-
sone provenienti da Paesi
ove è presente l’infezione
pandemica
Sviluppare una strategia che Ministero della Salute
garantisca l’impiego degli anti- – CCM
virali per un uso sul territorio
nazionale, sia durante l’allerta
che durante il periodo pande-
mico, individuando con preci-
sione le priorità dei destinatari
Sviluppare la partecipazione Ministero della Salute
a progetti di ricerca per valu-
tare la sicurezza e la resisten-
za dei farmaci antivirali e pro-
muovere lo sviluppo di alter-
native accessibili
Utilizzare i dati nazionali di Ministero della Salute
impatto della malattia, svilup- - CCM, Regioni
pare o adattare le politiche
vaccinali nazionali per raggiun-
gere gli obiettivi raccomandati
dall’Assemblea Mondiale della
Sanità per l’uso del vaccino
antinfluenzale
Valutare i sistemi di controllo Ministero della
in ambito veterinario, ivi com- Salute – DGSVA
presi quelli relativi alla sicu-
rezza alimentare, e la loro
congruità rispetto al contagio
umano da virus aviario
Definire il percorso diagnosti- Ministero della
co-terapeutico per i soggetti Salute - CCM, Regioni
esposti a focolai di influenza
aviaria e le eventuali misure
di controllo sulla popolazione
Definire gli obiettivi nazionali Ministero della
per l’uso del vaccino pande- Salute, AIFA
mico; sviluppare priorità preli-
minari per l’uso del vaccino
pandemico, sulla base delle
disponibilità previste


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 41


Periodo interpandemico

 Partecipare, in sede comunitaria, AIFA, Ministero


all’individuazione di una possibile della Salute, DG
modalità per aumentare l’accesso Farmacovigilanza
al vaccino pandemico, orientare la
regolamentazione, l’impegno econo-
mico e i diritti di proprietà
Definire modalità per assicurarsi Ministero della
l’accesso ai vaccini; supportare ini- Salute, AIFA
ziative per incrementare la produzio-
ne globale di vaccino contribuendo
alla ricerca e al rafforzamento delle
infrastrutture
Operare una revisione della logistica Ministero della
e delle necessità operative per l’im- Salute - CCM,
plementazione della strategia per la Regioni, altri
vaccinazione durante la pandemia Ministeri
(immagazzinamento, capacità di
distribuzione, disponibilità della
catena del freddo, centri di vaccina-
zione, necessità di personale per la
somministrazione del vaccino)
Risposta del sistema sanitario
1. Assicurarsi che i piani di Valutare la preparazione del sistema Ministero della
risposta e le strategie sanitario utilizzando, come controllo, Salute - CCM,
siano diffusi e operativi le azioni previste nel Piano Regioni
in tutti i settori sanitari Identificare la catena di comando e Ministero della
controllo del sistema sanitario in Salute - CCM,
caso di pandemia Regioni
Identificare le priorità e le strategie Ministero della
di risposta per il sistema di assisten- Salute - CCM,
za pubblico e privato, a ogni livello, Regioni
includendo, dove è necessario: il
triage, la capacità di risposta all’au-
mento della domanda, la gestione
delle risorse umane e strumentali
Mettere a disposizione: protocolli e Ministero della
algoritmi per l’identificazione, la Salute - CCM
gestione e il trattamento dei casi;
linee guida per il controllo della infe-
zione; linee guida per il triage; istru-
zioni per la gestione dell’incremento
della domanda e per la gestione del
personale
Verificare la realizzazione delle misu- Ministero della
re di biosicurezza dei laboratori, di Salute - CCM, ISS,
procedure per la manipolazione sicu- Regioni
ra dei campioni e di strategie di con-
trollo delle infezioni ospedaliere
Stimare le necessità di approvvigio- Ministero della
namento di farmaci e altro materia- Salute - CCM,
le; iniziare la negoziazione per un Regioni
approvvigionamento sicuro

42 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Avviare la formazione intensiva degli Ministero della
operatori sanitari sulla pandemia Salute - CCM, Regioni

interpandemico
Condurre esercitazioni regolari sul Ministero della
Piano, inclusa la catena di comando Salute - CCM,
e controllo Regioni, altri
Ministeri

Periodo
Comunicazione
1. Assicurarsi che esistano mec- Definire le strategie nazionali per la Ministero della
canismi per le comunicazioni di comunicazione nelle varie fasi, non- Salute - CCM, DGCRI,
routine e in emergenza fra ché i ruoli e le modalità operative Presidenza del
Autorità Sanitarie, istituzioni per la comunicazione Consiglio, Regioni
governative e altre organizza- Consolidare le modalità di comuni- Ministero della
zioni coinvolte nella risposta cazione del rischio legato all’influen- Salute - CCM,
alla pandemia, nonché con il za, prendendo in considerazione le DGCRI, Presidenza
pubblico linee guida dell’OMS per le comuni- del Consiglio,
2. Stabilire un livello appropriato cazioni in caso di epidemia Regioni
di conoscenza fra governo e Pianificare e valutare le capacità di Ministero della
altri partner essenziali modulare l’informazione sulla doman- Salute - CCM,
3. Stabilire relazioni di lavoro e di da dei diversi settori della popolazio- DGCRI, Presidenza
collaborazione con i media in ne, includendo gli operatori dei vari del Consiglio,
relazione alle epidemie, com- settori, i media e il pubblico Regioni
prendendo informazioni sui Verificare l’adeguatezza delle infra- Ministero della
ruoli, le responsabilità e le pro- strutture per la comunicazione alle Salute - CCM,
cedure operative delle Autorità necessità in caso di pandemia, DGCRI, Presidenza
Sanitarie attuando accordi coi principali del Consiglio,
media relativamente alle modalità e Regioni
ai contenuti delle comunicazioni
Istituire e mantenere un sito web Ministero della
centrale per l’informazione Salute - CCM, DGCRI
Istituire una rete di comunicazione Ministero della
fra figure chiave individuate per le Salute - CCM,
diverse attività, inclusi coloro che DGCRI, Regioni,
devono comunicare il rischio, i setto- altri Ministeri
ri governativi non sanitari, i vari
gruppi professionali e tecnici
Condividere con i media gli obiettivi Ministro della
e le azioni del Piano, le modalità di Salute e figure chia-
gestione e le attività di preparazione ve individuate
per l’epidemia stagionale e per la
pandemia
Individuare canali formali di comuni- Ministero della
cazione con l’OMS e gli altri partner Salute - CCM
per la condivisione delle informazio-
ni relative ai focolai e il coordina-
mento della strategia di comunica-
zione relativa all’influenza
Sviluppare meccanismi di controllo Ministero della
a retroazione per identificare i livelli Salute - CCM,
di conoscenza sulla pandemia e la DGCRI, Presidenza
percezione del rischio nella popola- del Consiglio
zione; orientare preventivamente le
informazioni e correggere la cattiva
informazione

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 43


Periodo interpandemico

Fase 2
Nessun nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell’uomo. Comunque, la circolazione negli
animali di sottotipi virali influenzali pone un rischio sostanziale di malattia per l’uomo
Livello 0: assenza di rischio nella Nazione
Livello 1: presenza di rischio nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi
commerciali con paesi a rischio
Obiettivo generale: minimizzare il rischio di trasmissione all’uomo; individuare e segnalare
rapidamente tale trasmissione, se si verifica
Parole chiave: potenziare la sorveglianza nel serbatoio animale, contenere la possibilità di
trasmissione da animale a uomo

Stato di
Obiettivi specifici Azioni Responsabilità avanzamento
Coordinamento e controllo
Livello 1
1. Assicurare la capacità di Attivare modalità per azioni coordi- Ministero della
una rapida risposta per nate fra autorità veterinarie e altre Salute - CCM,
identificare eventuali organizzazioni coinvolte nella sorve- DGSVA, Regioni, IZS
casi umani glianza dell’influenza negli animali
2. Coordinare l’implemen- Valutare lo stato di preparazione e Ministero della
tazione delle contromi- identificare immediatamente le Salute CCM,
sure previste per la fase azioni non attuate per il livello pre- Regioni, altri
specifica al fine di limi- cedente Ministeri
tare il rischio di infezioni Verificare la capacità di dispiegamen- Ministero della
umane to rapido delle risorse strategiche Salute - CCM,
3. Verificare la disponibilità Regioni, altri
delle risorse pianificate Ministeri
per la fase Decidere le modalità di distribuzio- Ministero della
ne delle risorse, in base alla valuta- Salute - CCM,
zione del rischio Regioni, altri
Ministeri
Adottare/mantenere una politica Ministero della
degli indennizzi per compensare la Salute, altri
perdita degli allevatori al fine di Ministeri
migliorare l’adesione alle misure di
emergenza
Verificare i sistemi di comunicazione Ministero della
interistituzionale anche a livello Salute - CCM,
regionale-locale DGCRI, Presidenza
del Consiglio,
Regioni
Monitoraggio e valutazione
Livello 1
1. Identificare la trasmis- Rafforzare la sorveglianza animale e Ministero della
sione fra specie ai primi umana, basata sulle raccomanda- Salute - DGSVA,
stadi e comunicare le zioni di OMS, FAO, OIE e secondo INFLUNET
informazioni all’OMS e quanto previsto nella fase prece-
agli altri partner appro- dente; fornire i risultati agli organi-
priati smi internazionali

44 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Trasmettere rapidamente i virus iso- ISS, IZS
2. Condurre la valutazione lati da animali infetti ai laboratori di
del rischio per la tra- riferimento designati dall’OMS e

interpandemico
smissione del virus con dall’OIE per la conferma, la caratte-
potenziale pandemico rizzazione dettagliata, lo sviluppo di
all’uomo reagenti e diagnostici e per la possi-

Periodo
bile utilizzazione per lo sviluppo di
un vaccino
Trasmettere rapidamente i virus iso- INFLUNET
lati da casi umani sospetti al labora-
torio di riferimento nazionale o altri
laboratori designati
Condurre indagini sul campo, sia ISS, IZS, Regioni
epidemiologiche che di laboratorio,
nelle aree affette, per valutare la dif-
fusione della malattia negli animali
e la minaccia per la salute umana
Partecipare attivamente alla valuta- Ministero della
zione del rischio di trasmissione Salute - CCM
Assicurare competenza e capacità NIC - ISS, IZS
pratiche per la sorveglianza virologi- Venezie
ca nei laboratori nazionali, in accor-
do con le procedure standard e con
l’uso di reagenti forniti dai laboratori
di riferimento di OMS e OIE
Proseguire le attività di scambio dei NIC - ISS, IZS
virus isolati e delle informazioni con Venezie
altre organizzazioni partner
Condurre la sorveglianza sierologica NIC - ISS, IZS
sugli allevatori e sul personale che, Venezie, Regioni
per motivi professionali, è a contatto
con animali infetti
Prevenzione e contenimento
Livello 0
1. Minimizzare il rischio di Implementare i meccanismi per lo Ministero della
infezioni umane da con- scambio di dati virologici ed epide- Salute - CCM,
tatto con animali infetti miologici e delle conoscenze relative DGSVA
2. Valutare la disponibilità alle contromisure adottate in aree
nazionale di antivirali affette
3. Ridurre il rischio di coin-
fezione nell’uomo, quin- Livello 1
di minimizzare le oppor- Assicurare una risposta ottimale ai Ministero della
tunità di riassorbimento focolai animali, comprese le misure Salute - CCM,
per ridurre il rischio infettivo nel per- DGSVA, Regioni
sonale coinvolto nella risposta (for-
mazione ed educazione sulla minac-
cia potenziale; uso corretto dei DPI;
distribuzione degli antivirali se indi-
cato dalla valutazione del rischio)
Diffondere raccomandazioni per Ministero della
ridurre il contatto fra uomini e ani- Salute - CCM
mali potenzialmente infetti (per
esempio consigli ai viaggiatori)


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 45


Periodo interpandemico

 Aggiornare le raccomandazioni per Ministero della


la profilassi e il trattamento con Salute - CCM
antivirali, dopo la valutazione del
rischio
Verificare la capacità di distribuzio- CCM, Regioni, altri
ne della scorta nazionale di antivira- Ministeri
li dal sito di stoccaggio alle aree
affette e che il personale sia adde-
strato a tali procedure
Rivedere la strategia per l’uso dei Ministero della
vaccini interpandemici al fine di pre- Salute - CCM,
venire la co-circolazione dei virus Regioni
umani e aviari; promuovere tali stra-
tegie nei gruppi a rischio
Sviluppare piani di emergenza per Ministero della
procurarsi il vaccino stagionale (o Salute - CCM, AIFA
quello specifico se è disponibile) e
per distribuirlo
Verificare le strategie delle aziende Ministero della
produttrici di vaccino per la produ- Salute - CCM, AIFA
zione in emergenza

Risposta del sistema sanitario


Livello 0
1. Assicurare che, se si Allertare il sistema sanitario perché Ministero della
verifica un’infezione nel- sia preparato a ricevere un numero Salute - CCM
l’uomo, questa sia rapi- presumibilmente piccolo di pazienti
damente identificata e con un’infezione influenzale da
che il sistema sanitario nuovo sottotipo che richiede isola-
risponda in modo appro- mento e assistenza clinica
priato Valutare le capacità del sistema Ministero della
sanitario di individuare e contenere Salute - CCM,
epidemie in ambiente ospedaliero Regioni
Allertare il sistema di assistenza Ministero della
sanitaria affinché venga considerata Salute - CCM,
l’ipotesi di infezione influenzale in Regioni
pazienti malati con storia di viaggi in
Paesi affetti e venga riconosciuta la
necessità di notificare i casi
all’Autorità Sanitaria; fornire gli algo-
ritmi per l’individuazione dei casi e il
trattamento
Verificare che i medici competenti Regioni
dei lavoratori esposti a rischio siano
a conoscenza dei protocolli di dia-
gnosi e cura, e che vi siano i neces-
sari raccordi con ASL e strutture di
diagnosi e cura


46 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Livello 1
Allertare il sistema di assistenza Ministero della
sanitaria affinché: Salute - CCM,

interpandemico
Š venga presa in considerazione la Regioni
possibilità di infezione da nuovo
virus influenzale in pazienti malati

Periodo
con esposizione ad animali infetti
Š vengano implementate le misure
di controllo dell’infezione
Š vengano notificati immediata-
mente i casi all’Autorità Sanitaria
pubblica
Š vengano forniti gli algoritmi per
l’individuazione dei casi e il tratta-
mento
Verificare la disponibilità e le proce- Ministero della
dure di distribuzione dei DPI, degli Salute - CCM,
antivirali e del vaccino per la prote- Regioni
zione del personale a rischio occu-
pazionale; implementare le misure
opportune
Assicurare la rapida distribuzione dei NIC - ISS
test diagnostici, quando disponibili
Attivare l’informazione ai cittadini Ministro della
provenienti o diretti in aree infette e Salute - CCM
il monitoraggio presso le sedi aero-
portuali (collaborazione e comunica-
zione tra USMAF e Regioni)
Comunicazione
Livello 0
1. Assicurare che un’infor- Aggiornare le autorità, gli operatori Ministro della Salute
mazione adeguata sia dei vari settori, i gruppi a rischio e il e figure chiave
diffusa rapidamente fra pubblico sulla diffusione del virus e
le Autorità Sanitarie, gli sul rischio per l’uomo
altri partner e il pubblico
2. Assicurare che esista un Livello 1
meccanismo per il coor-
Ministero della
dinamento delle comuni- Implementare e armonizzare siste-
mi di comunicazione per rispondere Salute - CCM,
cazioni relative al settore
ai quesiti degli operatori sanitari e DGCRI, Regioni, altri
veterinario
del pubblico Ministeri
Comunicare notizie relative alla Ministero della
modalità di diffusione della malattia Salute - CCM, figure
e alla prevenzione del rischio chiave
(rischio di infezione, sicurezza degli
alimenti, trattamento di animali)
basata sulle raccomandazioni
dell’OMS, indicando anche gli effetti
negativi di misure improprie
Diffondere le informazioni relative Ministero della
alle strategie di utilizzo delle scorte Salute - CCM
nazionali di antivirali

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 47


Periodo di allerta pandemico

Fase 3
Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo ma assenza di trasmissione da uomo a uomo, o solo
rare prove di trasmissione in contatti stretti.
Livello 0: assenza di infezioni nella Nazione
Livello 1: presenza di infezioni nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi
commerciali con Paesi affetti
Obiettivo generale: assicurare la rapida caratterizzazione e la rapida individuazione del nuovo
sottotipo virale, la notifica e la risposta a nuovi casi
Parole chiave: potenziare la sorveglianza nell’uomo, attivare i protocolli diagnostico-tera-
peutici previsti

Stato di
Obiettivi specifici Azioni Responsabilità avanzamento
Coordinamento e controllo
Livello 1
1. Assicurare che esistano Attivare la risposta nazionale e forni- Ministro della
meccanismi attraverso i re una guida alle autorità chiave per Salute
quali l’imminente minac- l’implementazione del Piano
cia possa essere ricono- Diffondere istruzioni appropriate e Ministro della
sciuta e gestita ufficiali a tutti i livelli (Salute, Salute, figure chia-
2. Coordinare interventi Agricoltura e cariche istituzionali ve, Presidenza del
tempestivi tesi a ridurre dello Stato) relative alla situazione; Consiglio dei
il rischio di pandemia definire le risorse aggiuntive neces- Ministri, altri
sarie, gli interventi e l’uso dei poteri Ministeri
in emergenza
Assistere le Autorità regionali e terri- Ministero della
toriali nella implementazione degli Salute - CCM,
interventi Istituti Scientifici
Nazionali

Monitoraggio e valutazione
Livello 1
1. Essere in grado di esclu- Confermare e notificare immediata- Ministero della
dere una più ampia tra- mente i casi, usando le vie appro- Salute – CCM,
smissione interumana e priate (RSI) INFLUNET
individuarla non appena Raccogliere i dati dalle Regioni e INFLUNET
si verifica descrivere l’epidemiologia dei casi
2. Individuare e caratteriz- umani/sorgenti di esposizione,
zare casi aggiuntivi periodo di incubazione, infezione
(inclusi i fattori di rischio dei contatti (clinica e subclinica),
per la trasmissione) periodo di contagiosità
Mettere a punto la definizione di Ministero della
caso a livello nazionale sulla base Salute – CCM
delle linee guida dell’OMS e diffon-
derla
Definire le caratteristiche dell’infe- Ministero della
zione negli uomini e condividerle Salute – CCM
con i partner internazionali


48 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Caratterizzare rapidamente il virus NIC – ISS
responsabile dell’infezione umana,
in collaborazione con i centri di rife-
rimento OMS
Attuare quanto previsto per il poten- INFLUNET, Rete sor-
ziamento della sorveglianza umana veglianza veterina-
e animale, compresa l’identificazio- ria – IZS
ne dei focolai
Collaborare a livello internazionale NIC – ISS
per valutare la patogenicità del virus
nell’uomo
Identificare le priorità per aree geo- Ministero della
grafiche e per gruppi a rischio e Salute - CCM,
definire le misure preventive appro- Regioni
priate
Valutare l’efficacia dei protocolli di Ministero della
trattamento e delle misure di con- Salute - CCM,
trollo delle infezioni e, se necessa- Regioni
rio, operarne la revisione
Condurre studi di sieroprevalenza INFLUNET,

di allerta pandemico
nei gruppi a rischio e, successiva- Università, Regioni
mente, nella popolazione generale
per valutare prevalenza e incidenza
dell’infezione in soggetti sintomatici
e asintomatici

Periodo
Raccogliere continuamente e condi- NIC - ISS
videre gli isolati virali e le informa-
zioni necessarie per sviluppare o
adattare la diagnostica, sviluppare i
virus candidati per la produzione di
vaccino/ceppi prototipo e monitora-
re l’emergenza di resistenza agli
antivirali

Prevenzione e contenimento
Livello 0
1. Contenere o ridurre la Valutare la disponibilità di antivirali Ministero della
trasmissione interumana Salute - CCM,
2. Limitare la morbosità e Regioni
la mortalità associate Verificare il numero effettivo dei Ministero della
alle infezioni umane soggetti da sottoporre ad antivirali, Salute - CCM,
correnti sulla base dei criteri di priorità già Regioni
3. Valutare il possibile uso definiti, rispetto alle disponibilità e,
di antivirali nella fase cor- se necessario, ridurre il numero dei
rente e nella successiva destinatari
4. Incrementare la capacità Raccogliere prove di efficacia e sicu- Ministero della
di sviluppare rapidamen- rezza degli antivirali e, se necessa- Salute - CCM,
te il vaccino pandemico rio, rivalutare e rivedere strategie, Regioni
linee guida e priorità
Definire norme per l’ottimizzazione Ministero della
quali-quantitativa della fornitura di Salute - CCM,
antivirali in emergenza Regioni


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 49


Periodo di allerta pandemico

 Definire norme per l’ottimizzazione Ministero della


quali-quantitativa della fornitura di Salute - CCM,
antivirali in emergenza Regioni
Controllare la disponibilità del AIFA
potenziale vaccino e degli altri
materiali necessari a effettuare la
vaccinazione (per esempio siringhe)
Considerare la possibilità di finan- Ministero della
ziare lo sviluppo di vaccini speri- Salute - CCM, AIFA
mentali

Livello 1
Implementare interventi appropriati, Ministro della
identificati durante la pianificazione, Salute
in accordo con i partner rilevanti
Condividere tempestivamente gli NIC - ISS
isolati virali con l’OMS in modo da
permettere lo sviluppo del vaccino
per la potenziale pandemia e l’ag-
giornamento dei reagenti
Se sono contemporaneamente pre- Ministero della
senti casi animali adottare la strate- Salute - CCM,
gia di impiego degli antivirali nei Regioni
soggetti a rischio
Promuovere continuamente la vacci- Ministero della
nazione con vaccino influenzale epi- Salute - CCM,
demico per limitare il rischio della Regioni
co-infezione in coloro che sono più
probabilmente esposti al virus ani-
male e, potenzialmente, limitare la
co-circolazione del ceppo umano
nell’area affetta
Risposta del sistema sanitario
Livello 0
1. Prevenire le infezioni Fornire, a tutto il personale di assi- Ministero della
nosocomiali e le infezio- stenza, la definizione di caso aggior- Salute - CCM
ni in laboratorio nata e i protocolli e algoritmi per la
2. Assicurare che gli opera- diagnosi, il trattamento, il controllo,
tori sanitari siano piena- la sorveglianza
mente informati e con- Valutare l’idoneità/capacità di Ministero della
sapevoli della possibilità implementazione delle misure di Salute - CCM
di rilevare casi o cluster controllo delle infezioni nei soggetti
di casi malati; implementare il controllo
delle infezioni in linea con le indica-
zioni dell’OMS
Definire il piano per l’attivazione di Regioni
posti-letto aggiuntivi, cosicché in
caso di passaggio a fase 4 siano già
predisposti tutti i provvedimenti
amministrativi necessari
Definire linee guida per il trattamen- Ministero della
to a domicilio dei casi Salute - CCM,
Regioni


50 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Individuare le misure di supporto Ministro della
non di tipo sanitario, quali l’incre- Salute, altri
mento dei permessi per assistenza, Ministeri
i servizi di assistenza domiciliare
(conferimento pasti, spesa ecc.), il
riconoscimento dei permessi lavora-
tivi e volontari

Livello 1
Attivare il coordinamento fra settori Ministero della
di assistenza sanitaria e altre orga- Salute - CCM,
nizzazioni, al fine di: Regioni, altri
Š operare una revisione dei piani di Ministeri
emergenza a tutti i livelli, con par-
ticolare attenzione alle capacità di
mobilitazione
Š testare l’operatività della catena di
comando e controllo
Formare gli operatori sanitari per la Ministero della
rilevazione/identificazione dei focolai Salute - CCM, Regioni

di allerta pandemico
Implementare le procedure per la Regioni
prevenzione e il controllo della tra-
smissione delle infezioni in ambito
ospedaliero
Verificare l’adesione dei laboratori ISS – NIC

Periodo
alle misure di biosicurezza necessa-
rie per il livello di rischio connesso
con la manipolazione e il trasporto
dei campioni
Comunicazione
Livello 0
1. Comunicare in modo tra- Identificare i gruppi bersaglio per la Ministero della
sparente con il pubblico diffusione dei messaggi chiave; pre- Salute - CCM,
in merito alla possibile disporre materiale appropriato; sce- DGCRI, Regioni
diffusione dei focolai e gliere il formato e il linguaggio
sugli eventi attesi opportuno
2. Assicurare la rapida con- Collaborare con le altre istituzioni Ministero della
divisione di una informa- per assicurare la coerenza dei mes- Salute, Presidenza
zione adeguata fra saggi diffusi del Consiglio dei
Autorità Sanitarie, istitu- Ministri, altri Ministeri
zioni governative e altri Rivedere e aggiornare i materiali Ministero della
partner informativi per i notiziari, gli opera- Salute - CCM,
tori sanitari, il pubblico in generale Regioni
Controllare i sistemi e le risorse per Ministero della
assicurarsi che funzionino regolar- Salute, Presidenza
mente e che le liste del personale del Consiglio dei
chiave siano aggiornate Ministri

Livello 1
Aggiornare regolarmente l’OMS e le Ministero della
altre organizzazioni internazionali e Salute - CCM,
nazionali sull’evoluzione della situa- Regioni
zione nazionale

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 51


Periodo di allerta pandemico

Fase 4
Piccoli cluster con limitata trasmissione interumana e con diffusione altamente localizzata, che
indicano che il virus non è ben adattato all’uomo
Livello 0: assenza di piccoli cluster nella Nazione
Livello 1: presenza di piccoli cluster nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o
scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati cluster di malattia
Obiettivo generale: contenere la diffusione del nuovo virus all’interno di focolai limitati o ritar-
dare la diffusione per guadagnare tempo al fine di mettere in atto le misure
di preparazione, incluso lo sviluppo del vaccino
Parole chiave: attivare il sistema di controllo, predisporre tutti i provvedimenti per l’ado-
zione delle misure in fase pandemica
Stato di
Obiettivi specifici Azioni Responsabilità avanzamento
Coordinamento e controllo
Livello 0
1. Implementare procedure Attivare la risposta nazionale per le Ministro della
che possano contenere attività di fase Salute
o ritardare la diffusione Valutare lo stato di attuazione delle Ministero della
dell’infezione umana attività previste per le fasi preceden- Salute - CCM,
2. Assicurare che esistano ti e la disponibilità di risorse nazio- Regioni
sistemi in grado di indi- nali; implementare le azioni richie-
viduare e caratterizzare i ste per colmare eventuali lacune
focolai e di valutare il Identificare le capacità di risposta Ministro della
rischio di passaggio a alle richieste di aiuto internazionali Salute
una fase successiva
Livello 1
Assicurare il massimo impegno poli- Presidente del
tico per le attività in corso e per i Consiglio dei Ministri,
potenziali interventi/contromisure Ministro della Salute,
altri Ministri
Attivare le procedure per ottenere Ministro della
eventuali risorse aggiuntive, se Salute
necessario
Disporre l’attivazione di team di Ministero della
risposta per i settori coinvolti Salute - CCM,
Regioni, altri Ministeri
Collaborare con i Paesi confinanti Ministro della Salute,
per scambio di informazioni e coordi- Ministro degli Esteri,
namento delle attività di emergenza altri Ministri
Identificare le necessità di assisten- Ministero della Salute
za internazionale - CCM, DGRUERI,
Ministero degli Esteri
Attivare la catena di comando a Regioni, Prefetture
livello locale
Verificare la condivisione delle infor- Ministero della
mazioni e l’adozione dei protocolli a Salute - CCM,
tutti i livelli, relativamente ai criteri Regioni
per l’effettuazione di indagini siero-
logiche, per l’invio al ricovero, per la
somministrazione di antivirali a
scopo profilattico/terapeutico


52 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Monitoraggio e valutazione
Livello 0
1. Valutare l’estensione Intensificare la sorveglianza Ministero della Salute
della trasmissione inte- - CCM, INFLUNET
rumana Valutare l’opportunità di restrizioni Ministero della
2. Identificare, notificare e degli spostamenti da e per altre Salute - CCM,
caratterizzare cluster Nazioni in cui si siano verificati clu- Ministero degli
addizionali (includendo ster epidemici Esteri, Unità di Crisi
l’identificazione dei fat- Valutare l’opportunità e le modalità Ministero della
tori di rischio e altri dati di rientro dei cittadini italiani resi- Salute - CCM,
relativi alla trasmissione) denti in aree affette Ministero degli
3. Valutare la minaccia per Esteri, Unità di Crisi
la salute pubblica e l’im- Valutare l’opportunità e le modalità Ministro della
patto di ogni misura di di istituire controlli sanitari alle fron- Salute, Ministro
controllo e identificare tiere e attuazione dei protocolli pre- degli Esteri
le risorse richieste per visti dal Regolamento Sanitario
intensificare il controllo Internazionale

Livello 1

di allerta pandemico
Descrivere e valutare le caratteristi- Ministero della
che epidemiologiche, virologiche e Salute - CCM,
cliniche dei casi identificati; identifi- INFLUNET
care le possibili sorgenti di infezione
Fornire all’OMS e agli altri organismi Ministero della

Periodo
internazionali le informazioni sui Salute - CCM
casi e sui cluster, utilizzando le pro-
cedure idonee, quali il Regolamento
Sanitario Internazionale
Implementare le attività di sorve- Ministero della
glianza già in atto per il periodo di Salute - CCM
allerta pandemico; correggere la
definizione di caso, se necessario
Valutare la consistenza della tra- Ministero della
smissione interumana Salute - CCM, Istituti
Scientifici Nazionali
Condurre ricerche cliniche per otti- IIRRCCCCSS
mizzare i protocolli di trattamento
Raccogliere e condividere elementi ISS – NIC
e informazioni richiesti per lo svilup-
po o il miglioramento dei reagenti
diagnostici e dei vaccini prototipo
Fare previsioni sui possibili scenari di Ministero della
impatto della diffusione dell’infezione Salute - CCM
Cercare di valutare l’impatto delle Ministero della
misure di contenimento al fine di Salute - CCM
operare una revisione delle racco-
mandazioni; condividere rapidamen-
te i risultati con la comunità interna-
zionale al fine di aggiornare le politi-
che nazionali e internazionali
Mantenere e rafforzare la sorve- Ministero della
glianza veterinaria Salute - DGSVA


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 53


Periodo di allerta pandemico

 Prevenzione e contenimento
Livello 0
1. Contenere o ritardare la Valutare la necessità di distribuire lo Ministero della
trasmissione interumana stock di antivirali a livello locale per Salute - CCM
2. Limitare la morbosità e facilitare la rapida implementazione
la mortalità associate della strategia antivirale (nel caso in
alle infezioni umane cui diventi necessario)
correnti Supportare lo sviluppo e l’incre- Ministero della
3. Incrementare la capaci- mento della produzione del vaccino Salute - CCM, AIFA
tà di sviluppare rapida- prototipo
mente il vaccino
Livello 1
4. Valutare il possibile
largo uso di antivirali Attivare i percorsi e i protocolli previ- Ministro della
nella fase successiva sti dai piani di emergenza Salute, altri Ministri,
5. Valutare la possibilità di
Regioni
usare il vaccino pande- Armonizzare le misure sanitarie con Ministero della
mico sul campo (se ogni nuova indicazione fornita Salute - CCM,
sono disponibili i lotti dall’OMS Regioni
sperimentali) Valutare l’efficacia delle misure Ministero della
sanitarie in collaborazione con Salute - CCM
l’OMS
Applicare la strategia di utilizzo degli Ministero della
antivirali: utilizzare gli antivirali per il Salute - CCM,
trattamento precoce dei primi casi e Regioni
valutare l’opportunità di usarli come
profilassi per i contatti stretti dei
casi, basandosi sulla valutazione del
rischio e sulla severità della malattia
Valutare rapidamente l’efficacia e la Ministero della
fattibilità della profilassi per il conte- Salute - CCM,
nimento dei focolai e valutare l’im- Regioni
patto della strategia applicata
Prendere in considerazione la distri- Ministero della
buzione del vaccino pandemico, se Salute - CCM
disponibile
Risposta del sistema sanitario
Livello 0
1. Prevenire le infezioni Attivazione delle procedure previste Ministro della
nosocomiali dal Piano Salute
2. Mantenere la biosicu-
rezza Livello 1
3. Assicurare che le risorse Informare tempestivamente il perso- Ministero della
siano disponibili e il loro nale medico sulla necessità di pren- Salute - CCM,
uso sia ottimale dere in considerazione l’influenza Regioni
pandemica nella diagnosi differen-
ziale e di notificarla immediatamen-
te alle Autorità Sanitarie
Aggiornare la definizione di caso, i Ministero della
protocolli e gli algoritmi per l’identifi- Salute - CCM
cazione dei casi, quelli per la gestio-
ne dei soggetti malati (antivirali e
altri farmaci), quelli per il controllo


54 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 delle infezioni e per la sorveglianza
Valutare l’eventuale attivazione dei Regioni
piani di emergenza per la risposta al
sovraccarico delle strutture sanitarie
e verificare che siano applicate le
strategie alternative per l’isolamento
e la gestione dei casi
Implementare la capacità delle Ministro della
strutture sanitarie e i piani di emer- Salute, Regioni
genza per il ricambio di personale
nelle strutture sanitarie e in altri set-
tori chiave
Richiamare l’attenzione sulle misure Regioni
di controllo dell’infezione e distribui-
re lo stockpile dei dispositivi di pro-
tezione individuale

Comunicazione
Livello 0

di allerta pandemico
1. Assicurare la diffusione Aggiornare le autorità sanitarie Ministro della
rapida di una informa- nazionali, le organizzazioni e il pub- Salute, figure chiave
zione appropriata agli blico sulla situazione epidemiologica
operatori sanitari, agli internazionale e sulle caratteristiche
amministratori e a tutti i conosciute della malattia

Periodo
soggetti coinvolti nelle Attivare i piani di comunicazione per Ministero della
attività di gestione la fase Salute, Presidenza
2. Preparare il pubblico a del Consiglio dei
una possibile, rapida Ministri, Regioni,
progressione degli even- altri Ministeri
ti e alle possibili misure Aggiornare i messaggi in relazione Ministero della
di emergenza all’evoluzione della situazione Salute - CCM,
DGCSRI, Regioni,
altri Ministeri
Sviluppare strumenti educativi da uti- Ministero della
lizzare a livello nazionale e locale Salute - CCM,
DGCSRI, Regioni,
altri Ministeri
Ribadire l’importanza delle misure Ministero della
di controllo dell’infezione nelle col- Salute - CCM,
lettività e negli ambienti affollati Regioni

Livello 1
Rinforzare e intensificare i messaggi Ministro della
chiave sulla prevenzione del conta- Salute, figure chiave
gio interumano
Spiegare razionalmente e aggiorna- Ministro della
re il pubblico su ogni aspetto della Salute, figure chiave
risposta all’epidemia e sulle succes-
sive fasi
Fornire istruzioni per l’auto-protezione Ministero della
Salute - CCM,
Regioni

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 55


Periodo di allerta pandemico

Fase 5
Grandi cluster, ma diffusione interumana ancora localizzata, che indicano che il virus miglio-
ra il suo adattamento all’uomo, ma non è ancora pienamente trasmissibile (concreto rischio
pandemico).
Livello 0: assenza di grandi cluster nella Nazione
Livello 1: presenza di grandi cluster nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o
scambi commerciali con Paesi dove sono stati rilevati grandi cluster di malattia
Obiettivo generale: rendere massimi gli sforzi per contenere o ritardare la diffusione del virus,
evitare, se possibile, la pandemia e guadagnare tempo per mettere in atto le
misure di risposta
Parole chiave: applicare i protocolli di profilassi, diagnosi e cura per i casi; introdurre le
misure di precauzione universali

Stato di
Obiettivi specifici Azioni Responsabilità avanzamento
Coordinamento e controllo
Livello 1
1. Assicurare i massimi Valutare l’attivazione dei poteri di Presidente del
sforzi per ritardare o, emergenza Consiglio dei
possibilmente, allontana- Ministri
re la pandemia Completare la preparazione per la Ministero della
pandemia imminente, inclusa l’atti- Salute, Regioni, altri
vazione delle procedure organizzati- Ministeri
ve interne (all’interno della catena di
comando e controllo ecc.)
Adattare e portare al massimo livello Ministero della
gli sforzi e le risorse per ridurre l’im- Salute, Regioni, altri
patto della malattia e contenere o Ministeri
ritardare la diffusione dell’infezione
Mantenere il monitoraggio costante Ministero della
della situazione (numero di casi, Salute - CCM,
problemi nella gestione ecc.), e Regioni, altri
garantire un costante flusso infor- Ministeri
mativo tra i diversi livelli
Attivare le risorse aggiuntive neces- Regioni
sarie (potenziamento dell’assistenza
MMG/PLS/CA; assistenza medica in
comunità residenziali, sospensione
dei ricoveri programmati per la “libe-
razione” di posti-letto ecc.)

Monitoraggio e valutazione
Livello 0
1. Determinare il rischio diRinforzare al massimo le misure di Ministero della
pandemia, evitare la dif- sorveglianza Salute, INFLUNET
fusione ad altri Paesi ed
eventualmente identifi- Livello 1
carla non appena si Adattare le attività già avviate alla Ministero della
verifichi massima intensità di rischio Salute - CCM,
Regioni, altri Ministeri


56 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Informare le Autorità Sanitarie inter- Ministro della
2. Determinare e monitora- nazionali sull’incremento della diffu- Salute - CCM
re le risorse di sanità sione utilizzando le appropriate
pubblica necessarie per modalità, incluso il RSI
la risposta alla pandemia Implementare il monitoraggio conti- Ministero della
nuo delle risorse essenziali (attrez- Salute - CCM,
zature mediche, farmaci, vaccini, Regioni, altri
posti letto ospedalieri, risorse Ministeri
umane ecc.)
Implementare la sorveglianza delle Ministero della
malattie respiratorie attraverso sur- Salute - CCM,
vey (telefonate o questionari) DGCRI, Istituti
Scientifici Nazionali
Modificare, se necessario, le previ- Ministero della
sioni di impatto della diffusione del- Salute - CCM
l’infezione e delle misure di controllo
Valutare l’impatto delle misure di Ministero della
contenimento al fine di modificarle, Salute - CCM,
se necessario; scambiare le informa- Regioni
zioni con la comunità internazionale

di allerta pandemico
al fine di aggiornare le raccomanda-
zioni nazionali e internazionali
Monitorare lo sviluppo di resistenze IIRRCCCCSS, AIFA
agli antivirali

Periodo
Prevenzione e contenimento
Livello 0
1. Contenere o ritardare la Rivalutare la necessità di distribuire Ministero della
trasmissione interumana lo stock di antivirali a livello Salute - CCM,
del virus e l’inizio della locale/regionale per facilitare la rapi- Regioni
pandemia da implementazione della strategia
2. Limitare la morbosità e antivirale, anche sulla base dei risul-
la mortalità associate tati e della esperienza acquisiti nei
all’infezione umana Paesi in cui si siano già verificati casi
3. Valutare il potenziale per Pianificare la distribuzione del vacci- Ministero della
l’uso degli antivirali nel no e preparare campagne di vacci- Salute - CCM,
periodo pandemico nazione, secondo la strategia vacci- Regioni, altri
nale individuata, per il momento in Ministeri
4. Supportare la prepara- cui il vaccino sarà disponibile
zione su larga scala e la
registrazione del vacci- Aggiornare, eventualmente, la lista Ministero della
no pandemico e prepa- di categorie da vaccinare prioritaria- Salute - CCM,
rarsi per il suo impiego mente Regioni, altri
appena questo diventa Ministeri
disponibile Livello 1
5. Acquisire rapidamente Implementare gli interventi identifi- Ministro della
esperienza sull’uso del cati dai piani di emergenza e dalle Salute, altri Ministri
vaccino pandemico in nuove indicazioni dell’OMS
condizioni di campo (se Verificare nuovamente le strategie Ministero della
sono disponibili lotti spe- per l’uso degli antivirali nel tratta- Salute - CCM
rimentali di vaccino) mento precoce dei casi


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 57


Periodo di allerta pandemico

 In base alla strategia definita per Ministero della


l’impiego degli antivirali, valutare la Salute - CCM
possibilità del loro utilizzo come pro-
filassi allo scopo di tentare di conte-
nere i focolai
Se impiegati, valutare l’efficacia e Ministero della
l’impatto dell’utilizzo degli antivirali Salute - CCM,
a scopo profilattico come misura di Regioni, Istituti
emergenza Scientifici Nazionali
Prendere in considerazione la possi- Ministero della
bilità di impiego del vaccino pande- Salute - CCM, AIFA
mico sperimentale, se disponibile

Nel caso in cui il vaccino


pandemico sia già stato
sviluppato:
Attivare le procedure di emergenza AIFA
per la registrazione e l’utilizzo del
vaccino
Definire i criteri per la distribuzione Ministero della
del vaccino in modo da effettuare Salute - CCM,
interventi mirati sulla popolazione, Regioni
con l’obiettivo di contenere l’infezio-
ne entro le aree affette
Definire i criteri per l’implementazio- Ministero della
ne della strategia vaccinale in perio- Salute - CCM
do pandemico

Risposta del sistema sanitario


Livello 0
1. Assicurare che i sistemi Attivare le strutture per il coordina- Ministro della
sanitari siano pronti a mento dell’emergenza per il sistema Salute, Assessori
modulare la risposta e a sanitario (livello nazionale, regionale regionali alla Sanità
implementare le modifi- e locale)
che delle priorità rese Distribuire agli operatori sanitari la Ministero della
necessarie dall’evolversi definizione di caso e i protocolli e Salute - CCM,
della situazione; assicu- algoritmi per l’identificazione dei Regioni
rare che le azioni neces- casi, la gestione e il controllo della
sarie siano attuate non infezione e per la sorveglianza
appena il Paese viene
Valutare la capacità di controllo del- IIRRCCCCSS, CCM,
colpito
l’infezione nei malati e implementa- Regioni
2. Prevenire la trasmissio- re le misure di controllo seguendo le
ne nosocomiale e man- indicazioni dell’OMS
tenere la biosicurezza
Rivedere, se necessario, i piani di Ministero della
emergenza sanitaria a tutti i livelli Salute, altri
Ministeri, Regioni
Testare le procedure decisionali, la Ministero della
catena di comando e controllo e le Salute, altri
altre attività previste per la pandemia Ministeri
Formare a cascata gli operatori sani- Ministero della
tari per l’identificazione e le indagini Salute - CCM
sui casi e sui focolai Regioni


58 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Livello 1
Allertare completamente i servizi Ministro della
sanitari e implementare i piani di Salute, Assessori
emergenza sanitaria nelle aree regionali alla Sanità
affette
Attivare il coordinamento con altri Presidente del
settori dell’emergenza Consiglio dei
Ministri
Adattare le procedure d’emergenza Ministero della
all’assetto epidemico per un effi- Salute - CCM,
ciente uso delle risorse sanitarie Regioni
Coinvolgere i servizi non sanitari Presidente del
nella risposta del sistema sanitario Consiglio dei
Ministri
Preparare risorse umane, materiali Ministero della
aggiuntivi e mezzi alternativi per Salute - CCM,
l’erogazione di cure, basandosi sulla Regioni
stima delle necessità e sui piani di
emergenza
Implementare le procedure per la Ministero della

di allerta pandemico
gestione delle salme Salute - CCM,
Regioni
Preparare gli operatori sanitari per i Ministero della
possibili cambiamenti nelle strategie Salute - CCM,

Periodo
di uso degli antivirali per esposizio- Regioni
ne professionale (cambio da profi-
lassi a trattamento precoce)

Comunicazione
1. Fornire informazioni e Ridefinire i messaggi chiave; rispon- Ministero della
preparare il pubblico a dere alle ragionevoli aspettative del Salute -
una verosimile e rapida pubblico; sottolineare la necessità di CCM,DGCRI,
progressione degli even- adattarsi a misure sanitarie anche Regioni, Ministro
ti, all’adozione delle di tipo restrittivo, difficilmente accet- della Salute, figure
necessarie misure tabili in condizioni normali chiave
d’emergenza e ai preve- Ridefinire, se necessario, le strate- Ministero della
dibili disagi sociali gie e i mezzi di comunicazione in Salute - CCM,
2. Assicurare la diffusione vista della imminente pandemia DGCRI, Presidenza
rapida di una informazio- del Consiglio dei
ne appropriata fra Ministri
Autorità Sanitarie, istitu- Informare il pubblico sugli interventi Ministro della
zioni governative e altri che potrebbero essere modificati o Salute, figure chiave
soggetti coinvolti intrapresi durante la pandemia (per
esempio definizione di particolari
priorità, restrizione di spostamenti e
viaggi, restrizione delle normali
comodità ecc.)

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 59


Periodo pandemico

Fase 6
Aumentata e prolungata trasmissione nella popolazione in generale.
Livello 0: assenza di casi nella popolazione della Nazione
Livello 1: presenza di casi nella Nazione o presenza di intensi collegamenti o scambi com-
merciali con Paesi dove la pandemia è in atto
Livello 2: fase di decremento
Livello 3: nuova ondata
Obiettivo generale: rendere minimo l’impatto della pandemia
L’intensità delle azioni da intraprendere deve essere modulata sul livello.
Si considera virtualmente inevitabile la comparsa di casi in tutto il mondo.
Al livello 0 è necessario preparare e implementare rapidamente le attività indicate, special-
mente se esistono intensi scambi commerciali o collegamenti con Paesi dove si sono già mani-
festati casi
Al livello 1 è tassativo seguire le raccomandazioni riportate di seguito.

Stato di
Obiettivi specifici Azioni Responsabilità avanzamento
Coordinamento e controllo
Livello 0
1. Mettere a disposizione Attivare in forma permanente i comi- Presidente del
della leadership e del tati/unità di crisi e la catena di Consiglio dei Ministri,
coordinamento tutte le comando e controllo nazionale per Ministro della Salute,
risorse multisettoriali l’emergenza altri Ministri
necessarie a: rendere Completare l’adattamento delle Ministero della
minime morbosità e linee guida ufficiali e delle racco- Salute - CCM,
mortalità; preservare mandazioni Regioni
l’efficienza dei sistemi
Fornire istruzioni alle autorità locali in Assessori regionali
sanitari; rendere minimo
tutti i settori sull’implementazione e alla Sanità, altre
il disagio sociale; rende-
la valutazione degli interventi proposti autorità di settore
re minimo l’impatto eco-
nomico della pandemia
Livello 1
2. Assicurare l’accesso
razionale alle risorse Implementare tutti gli elementi rile- Ministro della
nazionali (limitate), com- vanti del Piano Pandemico naziona- Salute, Regioni
prese le scorte di farma- le, inclusi il coordinamento della
ci e, quando disponibile, risposta e l’implementazione di
il vaccino interventi specifici
3. Valutare l’efficacia delle Valutare e diffondere notizie sull’im- Ministro della
specifiche risposte e patto della pandemia Salute, figure chiave
degli interventi Valutare l’opportunità di adottare i Presidente del
4. Stabilire e mantenere la poteri di emergenza Consiglio dei Ministri
fiducia fra tutte le istitu-
zioni e organizzazioni e il Livello 2
pubblico, attraverso l’im- Determinare l’esigenza di risorse Governo
pegno e la trasparenza addizionali e poteri per le eventuali
5. Trarre lezioni dall’anda- successive ondate
mento della risposta alla Dichiarare la fine dello stato di Presidente del
pandemia per migliorare emergenza e delle operazioni a esso Consiglio dei Ministri
le strategie e improntare collegate
i piani futuri

60 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Fornire supporto per la ricostruzione Governo
dei servizi essenziali, compresa la
pausa di recupero per gli staff
Rivedere i piani nazionali in base Ministero della
all’esperienza acquisita Salute - CCM,
Regioni, altri Ministeri
Sostenere l’impatto psicologico Ministero della
Salute - CCM,
Regioni, altri Ministeri

Riconoscere il lavoro di tutti coloro Governo


che hanno contribuito in qualunque
modo (incluso il pubblico) e degli
staff che hanno combattuto la
malattia
Considerare l’opportunità di offrire Governo
aiuto ai Paesi in cui la pandemia è
ancora in corso
Monitoraggio e valutazione
Livello 0
1. Monitorare gli aspetti Continuare la sorveglianza potenzia- Ministero della
epidemiologici, virologici ta come in fase 5 Salute - CCM,
e clinici e l’impatto della Monitorare la situazione globale INFLUNET
pandemia a livello nazio- (disponibilità di vaccini e antivirali, Ministero della
nale al fine di fare previ- raccomandazioni ecc.) Salute - CCM,
sioni sul trend evolutivo Regioni, altri Ministeri
e ottimizzare l’uso delle
risorse limitate
Stimare l’impatto della vaccinazione Ministero della
2. Valutare l’efficacia degli e degli antivirali usati altrove (sicu- Salute - CCM
interventi adottati al fine rezza, efficacia, resistenza)
di indirizzare le azioni
future
Livello 1
Monitorare la diffusione geografica Ministero della
dal punto di prima identificazione Salute - CCM,
tramite l’utilizzo del sistema già in INFLUNET
atto in fase 5 e con l’apporto di data-
base finalizzati alla gestione dei casi,
in modo da identificare casi iniziali e
contatti e seguirne la diffusione
Monitorare i possibili cambiamenti Ministero della
nell’epidemiologia, nella presenta- Salute - CCM,
pandemico

zione clinica e nelle caratteristiche INFLUNET


virologiche
Periodo

Monitorare e valutare l’impatto della Ministero della


pandemia a livello nazionale (mor- Salute - CCM,
bosità, mortalità, assenteismo lavo- INFLUNET, ISTAT,
rativo, regioni affette, gruppi a altri Ministeri
rischio affetti, disponibilità di opera-
tori sanitari, disponibilità di addetti
ai servizi essenziali, disponibilità di
attrezzature sanitarie, pressione
sugli ospedali, uso di cure alternati-
ve, capacità dei cimiteri ecc.)


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 61


Periodo pandemico

 Valutare le misure di emergenza Governo


necessarie, per esempio procedure
di sepoltura in emergenza, uso dei
poteri legali per mantenere i servizi
essenziali ecc.
Valutare e aggiornare l’impatto di: Ministero della
Š trattamenti e contromisure, inclu- Salute - CCM,
se l’efficacia e la sicurezza di vac- Regioni, altri
cini e antivirali e l’emergenza di Ministeri
resistenze
Š interventi non farmacologici ecc.
Quando l’attività della malattia è Ministero della
intensa e inizia una maggiore diffu- Salute - CCM,
sione, adattare il sistema di sorve- INFLUNET
glianza (per esempio ridurre la sor-
veglianza virologica e usare in modo
discontinuo il data-base per la
gestione dei casi); rivedere la defini-
zione di caso in modo da dare più
rilievo alla diagnosi clinica in assen-
za di conferma virologica; passare
alla raccolta di dati aggregati su
morbosità e mortalità. Mantenere
una sorveglianza virologica sufficien-
te per individuare drift antigenici

Livello 2
Valutare le risorse necessarie per le Ministero della
eventuali ondate successive Salute - CCM,
Regioni, altri
Ministeri
Identificare la modalità di sorve- Ministero della
glianza e le misure di controllo più Salute - CCM,
efficaci per le ondate successive Regioni, altri
Ministeri
Mantenere i sistemi di notifica Ministero della
aggiornati ai sistemi informativi Salute - CCM,
internazionali INFLUNET
Rivedere le lezioni apprese Ministero della
Salute - CCM,
Regioni, altri
Ministeri
Mantenere in attività il sistema di Ministero della
sorveglianza potenziato per la rapida Salute - CCM,
individuazione di ondate successive INFLUNET
Scambiare esperienze con la comu- Ministero della
nità internazionale Salute - CCM,
INFLUNET

62 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Prevenzione e contenimento
Non appena possibile:
1. Contenere e ritardare la Implementare i piani per ottenere il Ministero della
diffusione utilizzando vaccino pandemico; aggiornare le Salute - CCM, AIFA
interventi di sanità pub- raccomandazioni per la vaccinazio-
blica mentre si cerca di ne; riesaminare il dosaggio e la
limitare il sovvertimento schedula vaccinale basandosi sui
sociale dati disponibili e sulle raccomanda-
2. Minimizzare morbosità e zioni dell’OMS; distribuire i piani
mortalità attraverso attuativi
l’uso razionale dei pro- Appena il vaccino è disponibile, Ministro della
dotti farmaceutici dispo- implementare il programma di vacci- Salute - CCM, AIFA,
nibili quali vaccini e anti- nazione sulla base della disponibili- Regioni
virali tà di vaccino e di risorse; valutare
sicurezza ed efficacia; monitorare la
disponibilità

Livello 0
Implementare gli appropriati inter- Ministero della
venti di sanità pubblica come indivi- Salute - CCM,
duati nei piani di emergenza e come Regioni
indicato dalle nuove raccomandazio-
ni dell’OMS
Rivedere/aggiornare le raccomanda- Ministero della
zioni per l’uso di antivirali basandosi Salute - CCM
su: dati emergenti dai Paesi affetti;
studi clinici; evidenza di resistenze;
cambiamento nelle raccomandazio-
ni dell’OMS; disponibilità di risorse
Distribuire le informazioni/pianifica- Ministero della
zioni aggiornate; monitorare le riser- Salute - CCM,
ve; preparare le valutazioni di sicu- Regioni
rezza ed efficacia

Livello 1
Implementare interventi di sanità Ministero della
pubblica appropriati individuati nei Salute - CCM,
piani di emergenza e come indicato Regioni
dalle nuove raccomandazioni
dell’OMS
Quando possibile, valutare l’effica- Ministero della
cia delle misure prese Salute - CCM,
pandemico

Regioni
Periodo

Riesaminare le indicazioni sull’uso Ministero della


degli antivirali basandosi su studi Salute - CCM
clinici, evidenza di resistenze, cam-
biamento nelle raccomandazioni
dell’OMS e disponibilità
Adottare le misure di prevenzione Ministero della
generiche previste dai protocolli (per Salute - CCM,
esempio aumento delle distanze Regioni, altri
sociali, previsione di presidi di pre- Ministeri
venzione in ambienti affollati ecc.)


Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 63


Periodo pandemico

 Livello 2
Rivedere l’efficacia dei trattamenti e Ministero della
delle contromisure; aggiornare linee Salute - CCM
guida, protocolli e algoritmi
Valutare efficacia, sicurezza e resi- Ministero della
stenza degli antivirali, Salute - CCM,
rivedere/aggiornare le linee guida, Regioni, altri
se necessario; valutare le riserve Ministeri
per le ondate successive
Valutare i dati di copertura vaccina- Ministero della
le, efficacia e sicurezza; Salute - CCM
rivedere/aggiornare le linee guida,
se necessario; iniziare la vaccinazio-
ne di persone non ancora immuniz-
zate in linea con i piani, le priorità e
la disponibilità; valutare l’opportuni-
tà di includere il ceppo pandemico
nel vaccino stagionale

Risposta del sistema sanitario


Livello 0
1. Ottimizzare le cure clini- Mantenere in piena funzionalità il Governo
che tenendo conto delle coordinamento di emergenza e la
risorse a disposizione catena di comando per il sistema
2. Ridurre l’impatto della sanitario
pandemia Aggiornare in linea con le indicazioni Ministero della
3. Gestire la domanda al dell’OMS: definizione di caso; proto- Salute - CCM
fine di rendere massima colli e algoritmi per l’individuazione
la possibile risposta del dei casi; gestione dei pazienti (inclu-
Servizio Sanitario so l’uso appropriato di antibiotici per
Nazionale trattare le sospette infezioni batteri-
che); controllo delle infezioni e sor-
veglianza
Attuare la sorveglianza per indivi- Ministero della
duare rapidamente i casi fra gli ope- Salute - CCM,
ratori sanitari INFLUNET
Mantenere la capacità di controllo Regioni
della trasmissione dell’infezione nei
pazienti e implementare il controllo
delle infezioni in linea con le ultime
raccomandazioni dell’OMS; mante-
nere gli operatori sanitari aggiornati
sull’uso dei DPI
Rivedere i piani per la risposta sani- Ministero della
taria a tutti i livelli (fino alle più pic- Salute - CCM,
cole unità operative); mantenere le Regioni, altri
capacità di risposta; predisporre per Ministeri
il cambiamento delle modalità di
lavoro durante la pandemia

64 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
 Livello 1
Implementare i piani di emergenza Governo
per i sistemi sanitari e i servizi
essenziali a livello nazionale e locale,
dove siano presenti casi; monitorare
lo stato del sistema sanitario; aggiu-
stare i sistemi di triage, se necessa-
rio; impiegare forza lavoro addiziona-
le e volontaria; assicurare staff di
supporto medico e non per i malati,
supporto psicologico e sociale per
operatori sanitari, vittime e comunità
Raccogliere dati su efficacia e sicu- Ministero della
rezza degli interventi clinici e tra- Salute - CCM
smettere le informazioni ai Paesi
non ancora affetti e all’OMS
Implementare la campagna di vacci- Ministero della
nazione basandosi sulle priorità e in Salute - CCM,
linea con i piani e la disponibilità di Regioni, altri
vaccino Ministeri

Livello 2
Organizzare sostituzioni e periodi di Tutti i livelli coinvolti
recupero per il personale impegnato
nell’emergenza
Rimpiazzare stock di farmaci, attrez- Regioni
zature ed equipaggiamenti essenziali
Rivedere, in anticipo, i piani per Ministero della
eventuali ondate successive Salute - CCM,
Regioni, altri Ministeri
Fornire supporto per il ripristino dei Governo
servizi essenziali
Aggiornare definizione di caso, pro- Ministero della
tocolli e algoritmi Salute - CCM
Continuare il programma di vaccina- Ministero della
zione in linea con i piani, l’ordine di Salute - CCM,
priorità e la disponibilità Regioni, altri Ministeri

pandemico

Comunicazione
Periodo

Livello 0
1. Assicurare la diffusione Informare continuamente i media, il Ministro della
di notizie ufficiali regola- pubblico, gli addetti ai pubblici servi- Salute, figure chiave
ri e continue, facilmente zi e gli opinionisti sui progressi della
accessibili al pubblico e pandemia nei Paesi affetti; prepara-
individuare focal points re l’audience per l’imminente inizio
per informazioni credibili della pandemia
sulla pandemia

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 65


Periodo pandemico


2. Mantenere aperti e Ridefinire i messaggi chiave; prepa- Ministero della
accessibili i canali di rare risposte alle ragionevoli aspet- Salute - CCM,
informazione per avvisa- tative del pubblico; sottolineare l’im- Regioni, altri
re il pubblico su determi- portanza dell’adesione del pubblico Ministeri
nate situazioni (per alle misure sanitarie malgrado le
esempio viaggi, manife- possibili limitazioni che verranno
stazioni pubbliche ecc.) richieste
3. Ottenere l’accettazione Completare le strategie e i sistemi di Ministero della
da parte del pubblico comunicazione in anticipo sull’immi- Salute - CCM,
delle misure intraprese nente pandemia DGCRI, Presidenza
4. Assicurare la rapida con- del Consiglio,
divisione delle informa- Regioni, altri
zioni relative agli svilup- Ministeri
pi della pandemia attra- Informare il pubblico sugli interventi Ministro della
verso le Autorità che potrebbero essere modificati o Salute, figure chiave
Sanitarie, le istituzioni implementati durante la pandemia,
governative e gli altri per esempio ridefinizione delle prio-
soggetti coinvolti rità, restrizione di viaggi, disagi
sociali ecc.

Livello 1
Mantenere la capacità di risposta Ministero della
alla domanda di informazione nazio- Salute - CCM,
nale e internazionale DGCRI, Presidenza
del Consiglio,
Regioni, altri
Ministeri
Attivare tutti gli elementi del piano Ministro della
di comunicazione Salute
Riconoscere l’ansia e il disagio pro- Governo
vocati nel pubblico dalla pandemia
Utilizzare staff che analizzino la per- Ministero della
cezione del rischio e aiutino a Salute - CCM,
modulare le strategie e i contenuti DGCRI, Presidenza
della comunicazione e a fornire del Consiglio,
informazioni sui piani futuri Regioni, altri
Ministeri
Livello 2
Valutare la risposta alla comunica- Ministero della
zione durante le fasi precedenti; Salute - CCM,
prendere atto delle lezioni apprese DGCRI, Presidenza
del Consiglio,
Regioni, altri
Ministeri
Tenere la popolazione informata sul- Ministro della
l’incertezza di sviluppo di ondate Salute, figure chiave
successive

66 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
Allegato
al Piano nazionale
di preparazione e risposta
a una pandemia influenzale
Linee Guida
per la stesura dei Piani
Pandemici regionali

Piano operativo
1. Identificazione del comitato pandemico regionale

2. Obiettivi del Piano (secondo il Piano nazionale)

Per ogni obiettivo devono essere delineate le azioni necessarie al raggiungimento dell’obiet-
tivo stesso.
Di seguito vengono elencate per ogni obiettivo del Piano le informazioni da includere nei
Piani regionali, indicando, possibilmente, per ogni azione in quale fase della pandemia verrà
intrapresa.

2.1. Identificare, confermare e de- che consenta l’individuazione precoce della


scrivere rapidamente casi di in- circolazione virale nel pollame domestico,
fluenza causati da nuovi sottotipi
virali, in modo da riconoscere con particolare attenzione agli allevamenti
tempestivamente l’inizio della di tipo rurale in cui sono presenti anatidi
pandemia
mettere a punto le modalità di attuazione
censire gli allevamenti di pollame, com- (ruoli e responsabilità) dei protocolli nazio-
presi quelli rurali e i relativi operatori nali di sorveglianza epidemiologica per:

attuare il sistema di sorveglianza attiva Š gli esposti a influenza animale

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 71


Š gli operatori sanitari che assistono norme igieniche nella popolazione e defi-
pazienti con sospetta o confermata nire le modalità di attuazione delle cam-
influenza da ceppo potenzialmente pagne informative
pandemico
stimare il fabbisogno di DPI e di kit dia-
Š i laboratoristi che manipolano campio- gnostici e mettere a punto piani di approv-
ni clinici a rischio vigionamento e distribuzione

Š i contatti dei casi sospetti recepire i protocolli di utilizzo di DPI per


le categorie professionali a rischio
mettere a punto le modalità di attuazione
(ruoli e responsabilità) dei protocolli nazio- attuare le indicazioni predisposte a livello
nali di sorveglianza epidemiologica per: centrale sulle modalità per l’isolamento
dei pazienti con sintomatologia sospetta a
Š cluster di sindrome influenzale poten- livello domestico o in apposite aree attrez-
zialmente attribuibili a virus pandemi- zate di strutture pubbliche.
co, sia tramite i medici di medicina
generale e i pediatri di famiglia, che in attuare le indicazioni predisposte a livello
istituti di ricovero centrale sulle modalità di attuazione del-
l’isolamento, della quarantena e della sor-
Š cluster di morti inattese per sindrome veglianza attiva dei contatti
influenzale (influenza-like illness, ILI)
e infezioni respiratorie acute (IRA) in attuare le indicazioni predisposte a livello
strutture di ricovero e cura centrale sulle modalità per la chiusura
delle scuole o di altre comunità e/o la
definire le modalità di rilevazione setti- sospensione di manifestazioni e di eventi
manale del numero di accessi al pronto di massa, per rallentare la diffusione del-
soccorso (PS) e il numero di ricoveri in un l’infezione.
campione di Comuni

collaborare con il livello centrale alla rile- Profilassi con farmaci antivirali
vazione settimanale della mortalità totale
in un campione di Comuni individuare un responsabile della scorta
di farmaci, e delle procedure di richiesta
collaborare con il livello centrale alla rile-
vazione dei tassi di assenteismo lavorativo individuare siti regionali di stoccaggio, nel-
e scolastico (per esempio grandi fabbriche, l’ambito del sistema di farmacie ospedalie-
allevamenti avicoli e scuole ubicati in re presenti sul territorio di ogni regione
diverse aree della Regione).
identificare locali a livello di ASL con ade-
guate condizioni di immagazzinamento
2.2. Attuare misure di prevenzione e (controllo della temperatura, umidità
controllo dell’infezione relativa, condizioni igieniche dei locali,
sicurezza)
Misure di sanità pubblica
definire modalità di trasporto intraregio-
preparare piani di informazione sanitaria nale, che garantiscano il raggiungimento
per promuovere l’adozione delle comuni entro le 4 ore di qualunque punto della

72 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute
Regione apparecchi per la respirazione assistita,
strutture socio-sanitarie e socio-assisten-
approntare elenchi o, se impossibile, stime ziali, operatori di assistenza primaria,
delle persone che, per motivi occupaziona- medici di medicina generale, pediatri di
li, potrebbero essere esposte a virus aviari libera scelta, medici di continuità assi-
ad alta patogenicità. stenziale e specialistica ambulatoriale

identificare le strutture dove i pazienti


Vaccinazione dovrebbero essere idealmente trattati
durante una pandemia, per livello (prima-
prevedere la logistica dell’offerta vaccinale: rie, secondarie e terziarie, incluse le unità
di emergenza e cure intensive)
Š preparare, a livello di singola struttura
organizzativa, un elenco nominativo valutare la fattibilità di flussi ad hoc per il
delle persone appartenenti alle catego- triage e il ricovero di pazienti con sintoma-
rie a rischio prioritarie (Gruppi 1-4) tologia sospetta
identificate dal Piano, suddiviso per
ASL di appartenenza individuare potenziali luoghi alternativi
per le cure mediche (per esempio scuole,
Š identificare le modalità di distribuzione ambulatori)
e stoccaggio in sede locale dei vaccini
garantire l’adeguato approvvigionamento,
Š identificare il personale preposto alla stoccaggio e distribuzione degli antivirali,
somministrazione del vaccino, che analogamente a quanto illustrato nella
dovrà essere nell’ambito delle strutture sezione dedicata al loro uso come profilassi
pubbliche del SSN o delle altre ammini-
strazioni direttamente interessate, a censire la quota di popolazione che fruisce
garanzia del rispetto delle priorità e di forme assistenziali domiciliari (per
dell’equità esempio:ADI + familiari che fruiscono dei
permessi ex-Legge 104/92 + SAD + inden-
Š mettere a punto le modalità per la regi- nità di accompagnamento)
strazione delle vaccinazioni eseguite,
prevedendo sistemi informatizzati in prevedere la distribuzione di linee guida
grado di programmare e ricordare i per l’uso di antivirali a scopo terapeutico.
tempi di esecuzione delle seconde dosi
Š organizzare una lettura tempestiva dei
dati di farmacovigilanza a livello regio-
2.4. Mettere a punto
nale, e un adeguato scambio di informa- piani di emergenza
zioni tra referenti della farmacovigilan- per mantenere i servizi sanitari
za e referenti della prevenzione. e altri servizi essenziali

sviluppare una lista di servizi essenziali


2.3. Garantire sulla base delle priorità definite a livello
il trattamento e l’assistenza nazionale

censire la disponibilità ordinaria e straor- per ognuno dei servizi essenziali indivi-
dinaria di strutture di ricovero e cura, duati, identificare il responsabile e verifi-
incluso il censimento delle strutture con care la messa a punto di procedure per vac-

Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 73


cinare il personale considerato essenziale e comunicati a uso dei media
coprire le assenze durante la pandemia.
Š l’attivazione di canali comunicativi con
il pubblico attraverso mezzi di comuni-
2.5. Mettere a punto cazione unidirezionali (siti web, posta
un Piano di formazione elettronica) e mezzi bidirezionali (linee
telefoniche dedicate, comunicazione vis
Attuare il piano di formazione regionale, se- a vis tra cittadino e operatori in spazi e
condo gli obiettivi definiti a livello nazionale: tempi differenziati)

preparare un programma di formazione Š conferenze audio e/o video tra le strut-


ad hoc per ogni gruppo target ture nodali a livello regionale e a livel-
lo locale
individuare figure con specifiche compe-
tenze didattiche identificare un gruppo di persone che fac-
ciano da portavoce a livello regionale e
prevedere un’attività formativa a cascata locale.
dal livello regionale a quello locale.

2.7. Monitorare l’efficienza


2.6. Mettere a punto adeguate delle misure intraprese
strategie di comunicazione
preparare un piano per il monitoraggio
definire il flusso informativo interno alla attraverso dati di sorveglianza di:
Regione
Š efficacia di campo delle misure di sani-
pianificare la strategia di comunicazione tà pubblica intraprese, degli antivirali
prevista dal Piano nazionale, prevedendo: e del vaccino pandemico
Š un utilizzo integrato dei mezzi di comu- Š sicurezza degli antivirali e del vaccino
nicazione scelti di volta in volta in base pandemico.
al target, agli obiettivi, alle risorse, al
tempo, con lo scopo di favorire non solo
un passaggio unidirezionale di infor-
mazioni (media, siti web, opuscoli infor-
mativi, documentazione, articoli), ma
anche uno scambio bidirezionale (collo-
quio faccia a faccia, colloquio telefonico,
numero verde)

Š un rapporto di collaborazione con i


media attraverso la costante e chiara
comunicazione delle informazioni
disponibili

Š l’utilizzo di materiale informativo ad


hoc destinato e utilizzabile da soggetti
diversi (comunicatori, portavoce orga-
nizzativi ecc.) e la preparazione di

74 CCM - Centro nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute

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